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II.

L'ENTE MOBILE
MOVIMENTO, SPAZIO E TEMPO

Schema

Introduzione
A)Il movimento
B)Lo spazio e il tempo
II. L'ENTE MOBILE
MOVIMENTO, SPAZIO E TEMPO
Introduzione
- Il movimento, inteso nel senso più largo del termine, co-
me qualsiasi tipo di divenire o di mutare, è, dopo la quanti-
tà, la proprietà più generale, fondamentale e semplice del
mondo fisico

- Per questo, il movimento si può considerare come un


attributo essenziale dell'ente fisico. La fisica è la scienza
dell'ente sensibile e mobile, di quell'ente soggetto al diveni-
re, alla generazione e corruzione

- Infatti, la stessa nozione di natura fa riferimento al princi-


pio intrinseco del movimento dell'ente
II. L'ENTE MOBILE
MOVIMENTO, SPAZIO E TEMPO
Introduzione
«Quia omne quod habet materiam mobile est, consequens
est quod ens mobile sit subiectum naturalis philosophiae.
Naturalis enim philosophia de naturalibus est; naturalia
autem sunt quorum principium est natura; natura autem est
principium motus et quietis in eo in quo est; de his igitur
quae habent in se principium motus, est scientia naturalis».

In I Physic., lc.1.
II. L'ENTE MOBILE
MOVIMENTO, SPAZIO E TEMPO
A) Il movimento
1. Realtà del movimento
Il movimento è uno dei dati di esperienza più immediati e
fondamentali. La stessa esperienza implica movimento, di-
venire, mutamento (immutazione dei sensi). La realtà del
movimento è quindi innegabile. Alcuni filosofi, addirittura,
concepiscono il movimento o divenire come l'essenza stes-
sa della realtà (vgr. Eraclito, Bergson, Whitehead).
La problematica del movimento e la sua soluzione è simile
a quella della quantità (antinomie del continuo; composizio-
ne atto/potenza).
II. L'ENTE MOBILE
MOVIMENTO, SPAZIO E TEMPO
A) Il movimento
Opinioni:
a) Parmenide e la sua scuola: nega la realtà del movimento
(assoluta immobilità dell'ente):
- l'ente non viene dall'ente né diventa ente (giacché l'ente già
è, e quello che è già non può diventare)
- l'ente nemmeno viene dal non-ente, né può diventare non-
ente (giacché il non-ente non è nulla, e niente può venire dal
nulla, e il nulla non può diventare qualcosa.
- dunque l'ente né diviene, né diventa, né muta, ma è immuta-
bile ed eterno (cf. Aristotele, Fisica I, 8 191a 27-31).
Si nega soprattutto il movimento locale (l'ente è il plenum; il
vuoto non esiste, perché sarebbe non-ente; nel plenum non c'è
spazio per il movimento).
II. L'ENTE MOBILE
MOVIMENTO, SPAZIO E TEMPO
A) Il movimento
b) Zenone di Elea, discepolo di Parmenide: argomenti con-
tro il movimento:
i. argomento della dicotomia: per poter percorrere qual-
siasi distanza bisogna arrivare prima alla metà, e così all'in-
finito; siccome non si può raggiungere l'infinito, mai si potrà
arrivare alla fine.

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