(corrente storico-sociale) i. T. Kuhn, The Structure of Scientific Revolutions (1962) Concetti chiave: + gruppo scientifico (formazione, ambito, linguaggio) + paradigmi (consenso unanime, "patrimonio comune") + scienza normale (risolvere un "puzzle"; anomalie) + rivoluzione scientifica (crisi; lotta fra paradigmi) + incommensurabilità fra i paradigmi vecchio e nuovo Critica: Pericolo di irrazionalismo (cf. K. Popper) ii. P. Feyerabend, Against Method (1975) Irrazionalità della scienza e del metodo scientifico (anarchis- mo scientifico) iii- I. Lakatos, falsificazionismo sofisticato e programmi di ricerca Tipi di falsificazionismo (secondo Lakatos): - dogmatico: non si può stabilire la verità di una proposizione teorica, ma solo la sua falsità, a partire della base empirica Critica di Lakatos: non esiste una distinzione netta tra propo- sizioni teoriche e proposizione osservazionali - metodologico (cf. Popper): forma di convenzionalismo, che propone il criterio per stabilire le regole di falsificazione. Tipi: + ingenuo (popperiani): una falsificazione è definitivamente conclusiva; la falsificabilità è l’unico criterio di demarcazione Critica di Lakatos: il falsificazionismo ingenuo è contraddetto dalla storia della scienza + sofisticato (Lakatos): - perché una teoria possa essere considerata scientifica non è sufficiente la sua falsificabilità, ma anche deve offrire una crescita di contenuto empirico rispetto alle altre teorie rivali, e condurre alla scoperta di nuovi fenomeni - una teoria scientifica non si può eliminare se non si può sosti- tuire da un’altra migliore (con più contenuto empirico, che possa spiegare il successo della teoria precedente, e che al meno parte del suo contenuto sia stato corroborato positivamente) - fino a quando non essista una teoria migliore, i fatti che non si possono conciliare con una teoria non la falsificano, ma sono spie- gati attraverso delle ipotesi ad hoc, o lasciati da parte in attesa di una teoria migliore Per Lakatos, la cosa più importante di una teoria è la sua fecondità euristica. Per questo, quello che contribuisce al progresso della scienza non sono le teorie, ma piuttosto i programmi di ricerca. Lakatos riconosce che, perché la scienza non si riduca a un gioco convenzionale, deve presupporre qualche principio metafisico, induttivo o quasi-induttivo, che assicuri il valo- re di verità del metodo scientifico. Solo questo «può tramu- tare la scienza da un semplice gioco in un esercizio razio- nale sotto il profilo epistemologico» (I. Lakatos, cit. in FM, p.181); «solo un principio metafisico extra-metodologico può affermare che una teoria meglio corroboratà è più vici- na alla verità» (FM, p.182). Quale sarebbe questo principio, e quale sarebbe il suo valore, secondo Lakatos? Sarebbe «un principio fallibile, provvisorio, una speculazione metafisica congetturale, ma che non è meno ragionevole nè meno accettabile da uno scienziato di una qual- siasi congettura scientifica metodologicamente corretta» (FM, p.183). Valutazione: come dice F. Selvaggi, «Per chi accetta come de- finitiva la critica della conoscenza di Hume, come fanno non solo Popper, Kuhn e Feyerabend, ma anche Lakatos e così pu- re tutta la scuola neopositivistica (...), non è possibile andare oltre. Il fallibilismo radicale può essere superato solo sulla ba- se di una solida metafisica e di una solida gnoseologia, che combattano alla radice il soggettivismo di Hume» (FM, p.183) «Le scienze moderne (...), col loro sviluppo, mostrano la necessità della filosofia, non solo come epistemologia, ma anche come metafisica, proprio di quella metafisica che il positivismo classico e i rinascenti neopositivismi, in nome della scienza, proclamavano priva di significato" (F. Sel- vaggi, Orientamenti della fisica, Ed. Univ. Gregoriana, Ro- ma, 1961, pp.251-252). d) Base metafisica e gnoseologica della scienza Il neopositivismo e la corrente storico-sociale sono insufficien- ti, incapaci di spiegare il valore della scienza Per fondare il valore della scienza, sono necessari: + dei principi gnoseologici: - valore fondamentale della conoscenza empirica - possibilità di trascendere la conoscenza sensibile + dei principi metafisici: - principio della regolarità della natura (fondato a sua volta sulla struttura ilemorfica della realtà materiale) - principio di causalità Conclusione: necessità di tornare ad un sano realismo gno- seologico e metafisico: + capacità della mente di conoscere la realtà (sebbene "ad modum recipientis") + intelligibilità della realtà stessa «Vi sembrerà strano che io consideri l'intelligibilità del mondo [...] come un miracolo o un mistero eterno. Ma [...], a priori, ci dovrem- mo aspettare un mondo caotico; questo, invece, è comprensibile dalla nostra intelligenza ordinatrice. Benché sia l'uomo a formulare gli assiomi della teoria della gravitazione universale, il successo di una tale impresa suppone un ordine di grado elevato del mondo og- gettivo, che a priori non siamo per nulla autorizzati ad aspettarci [...]. Questo miracolo si manifesta in modo sempre più evidente a mano a mano che si sviluppano le nostre conoscenze" (A. Einstein, Lettres à Maurice Solovine, Gauthier-Villars, 1956, p.115).