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IE, le particelle atmosferiche di maggiori dimensioni diffondono allo stesso modo tutte le

lunghezze d’onda 2. DIFFUSIONE MOLECOLARE, le piccole molecole gassose diffondono in


modo selettivo le diverse lunghezze d’onda. Teoria di Rayleigh, l’entità della diffusione
molecolare è inversamente proporzionale alla quarta potenza della lunghezza d’onda. La
radiazione blu è diffusa dai gas atmosferici circa nove volte di più di quella rossa. È per questo
fenomeno fisico che il cielo sereno presente la tipica colazione azzurra. Trasparenza
dell’atmosfera: Legge di Beer la radiazione trasmessa attraverso un mezzo trasparente è
funzione della massa ottica (m) che dipende da densità e spessore del mezzo, quindi m= P/P0
x 1/senβ. Dove P0 è la pressione atmosferica a livello del mare, <p è la pressione atmosferica
attuale e β l’elevazione solare. 12) BILANCIO RADIATIVO, ROL, ROB, ALBEDO E RADIAZIONE
NETTA: Il bilancio radiativo terreste è dato dalla differenza tra la quantità di radiazione solare
assorbita dalla Terra e la quantità di radiazione riflessa e riemessa nello spazio e questo
equilibrio determina la temperatura media terrestre. La radiazione netta è data dalla somma
di radiazione ad onda breve e radiazione ad onda lunga, a mezzogiorno l’atmosfera è più
fredda del suolo e la metà della radiazione emessa dall’atmosfera va verso l’alto quindi Rn
onda breve >> Rn onda lunga Rn>>0. A mezzanotte l’atmosfera è più fredda del suolo e metà
della radiazione emessa dall’atmosfera va verso l’alto. Rol in< Rol out, Rn OB<0, Rn OL<0,
Rn<0. La superficie terrestre non assorbe tutta la radiazione globale che riceve: una parte di
questa viene riflessa in varia misura secondo la natura più o meno riflettente della superficie.
La quota percentuale della radiazione incidente che viene riflessa verso l’alto da una
superficie è il coefficiente di riflessione o ALBEDO. L’albedo è massima nelle superfici coperte
da neve (95%), minima negli specchi d’acqua (5%); nel terreno nudo varia dal 10% nel caso di
colore scuro al 30% nel caso di sabbie chiare; nel terreno ben coperto da vegetazione è
dell’ordine del 25%. 12B) BILANCIO ENERGETICO, TRASFORMAZIONE DELLA RADIAZIONE
NETTA: La radiazione netta determina l’entità degli scambi di energia all’interno del sistema,
da cui dipendono: la temperatura del suolo e dell’aria, gli scambi di vapore ed i tassi di
produzione vegetale. 13) EFFETTO SERRA E GAS SERRA: l’atmosfera è trasparente alla
radiazione onda breve (solare) e opaca alla radiazione onda lunga (terrestre), i gas serra sono
trasparenti alla radiazione onda breve, opachi alla radiazione onda lunga, assorbono la
radiazione onda lunga e si scaldano, riemettono radiazione onda lunga in tutte le direzioni,
anche verso il basso, i principali sono; Vapor Acqueo (H2O), Anidride Carbonica (CO2), Metano
(CH4), Ossidi di azoto (NOx), CloroFlorocarburi (CFC). L’aria viene riscaldata dall’assorbimento
della radiazione (dalla condensazione dell’acqua nelle nubi e dal contatto con oggetti caldi) e
pertanto aumenta l’emissione di radiazione ad onda lunga. L’emissione della Rol avviene in
tutte le direzioni, ma una parte considerevole raggiunge la superficie della terra. Di norma la
superficie della terra è più calda dell’aria, per cui il flusso di Rol verso l’altro è più forte. 14)
TEMPERATURA DELL’ARIA ( MODALITA’, VALORI, VARIAZIONI), MOTIVI ENERGETICI: l’energia
termica o calore è lo stato termico della materia, definito dall’attività vibratoria delle molecole.
La Temperatura è la grandezza fisica che misura lo stato termico di un corpo. Tutti i processi
fisici, chimici, biochimici e fisiologici sono legati alla temperatura. I vegetali, ad esempio sono
organismi ETEROTERMI, ovvero sono organismi la cui temperatura è in equilibrio con quella
dell’ambiente in cui vivono. 15) SCAMBI DI CALORE: gli scambi di calore avvengono per:
CONDUZIONE trasporto del calore nella materia senza che avvenga alcuno spostamento delle
particelle che la costituiscono. CONVEZIONE trasporto di calore in un fluido liquido o gassoso
che implica uno spostamento del fluido stesso. IRRAGIAMENTO qualunque oggetto non alla
temperatura dello zero assoluto trasmette energia all’ambiente circostante mediante
radiazione, cioè sotto forma di onde elettromagnetiche di differente lunghezza d’onda che
viaggiano alla velocità della luce e non richiedono l’intervento del mezzo. L’atmosfera, le
piante ed il suolo modificano la loro temperatura a seguito di scambi di energia.
Irraggiamento assorbimento di radiazione (aria e suolo), emissione di radiazione (aria e
suolo). Convezione afflussi di masse d’aria calda o fredda. Conduzione scambio di calore per
contatto tra corpi aventi temperature differenti (aria vicino al suolo-suolo in profondità).
Passaggi di stato dell’acqua: Evaporazione: assorbimento di calore. Condensazione: cessione
di calore. Congelamento: cessione di calore. 16) CESSIONE DI CALORE, CAPACITA’ TERMICA,
TRASPORTO DEL CALORE (TURBOLENTO E LAMINARE): il calore i trasmette in profondità per
Conduzione. L’aria è un pessimo assorbitore della radiazione solare ad onda breve, poiché
viene riscaldata-raffreddata dal contatto con le superfici del terreno e delle piante,
dall’assorbimento della radiazione a onda lunga proveniente dal suolo, da spostamenti di
massa (convezione) e dai cambiamenti di stato dell’acqua. come quantità ed affidabilità. La
FAO definisce idonea alla semina la prima decade dopo la stagione secca con piogge
complessive di almeno 30mm. 24) GRANDINE, GENESI, DANNI E DIFESA: le nubi cumuliformi
rappresentano l’ambiente in cui i chicchi di grandine si formano e si accrescono. I chicchi
normalmente si formano in quella parte della nube in cui la temperatura è compresa tra i
-5°C e i -20 ed in cui le correnti ascendenti attraversano le zone ricche di goccioline di acqua
sovraraffreddata. I danni da grandine sono talmente gravi, che di norma, nelle aree soggette,
si effettuano interventi di difesa diretta, esistono tentativi che consistono nell’inseminare le
nubi grandinifere, o presunte tali, con sostanze nucleanti tra cui le più efficaci sembrano
essere lo ioduro d’argento, l’ossido di zinco e l’ossido di cerio. La difesa più sicura è quella
della protezione delle colture con reti di plastica con maglia tanto fitta (5x8mm) da trattenere
qualsiasi chicco di grandine pericoloso. 25) EVAPORAZIONE: FLUSSO H2O, RESISTENZA ALLA
DIFFUSIONE, STRATO LIMITE: il flusso di vapore acqueo è proporzionale alla differenza di
concentrazione tra superficie evaporante e atmosfera: flusso H2O= H2Osup – H2Oatm/ r,
dove r è l’insieme delle resistenze incontrate dall’acqua lungo il percorso, dalla superficie
evaporante all’atmosfera r può essere di due tipi: 1) rb ovvero resistenza stomatica (grado di
apertura degli stomi) + resistenza cuticolare + resistenza del terreno 2) ra ovvero resistenza
aerodinamica, legata ai moti turbolenti al di sopra della superficie evaporante; ra è funzione
della velocità del vento. Lo strato limite è uno strato di aria stagnante che si forma sulle
superfici evaporanti, per attrito. 26) FATTORI CHE CONTROLLANO L’EVAPORAZIONE: I fattori
che controllano l’evaporazione sono; 1) la radiazione (bilancio energetico) 2) fattori
aerodinamici, quali vento umidità e VPD umidità relativa- VPD. L’umidità relativa misura la
concentrazione delle molecole di vapore nell’atmosfera, ciò comporta che ad un alta UR si ha
una bassa evapotraspirazione. Il VPD (differenza tra pressione di vapore nell’aria satura e
pressione di vapore attuale, misura la forza evaporante dell’atmosfera. Alto VPD= alta
evapotraspirazione. Al crescere della temperatura aumenta il VPs, aumenta il VPD e
diminuisce la UR, quindi, aumenta la forza evaporativa dell’atmosfera e c’è un aumento della
capacità di diffondere del vapore (alta temperatura= alta evapotraspirazione). Il vento
assottiglia lo strato limite e determina un aumento dei moti turbolenti, quindi riduce la
resistenza alla diffusione (alta velocità del vento = alta evapotraspirazione)3) vegetazione,
stomi superficie fogliare e grado di copertura lungo il percorso il vapore acqueo incontra due
resistenze: la RESISTENZA DELLA SUPERFICIE EVAPORANTE e la RESISTENZA AERODINAMICA,
legata ai moti turbolenti al di sopra della superficie evaporante. Ra è funzione della velocità
del vento.4) terreno, contenuto idrico e caratteristiche idrologiche. 27) RESISTENZE DELLA
SUPERFICIE EVAPORANTE: lungo il percorso il vapore acqueo incontra 2 resistenze: 1)
RESISTENZA DELLA SUPERFICIE EVAPORANTE o bulk resistance= resistenza stomatica+
resistenza cuticolare+ resistenza del terreno) 2) RESISTENZA AERODINAMICA resistenza legata
ai moti turbolenti al di sopra della superficie evaporante. Ra è funzione della velocità del
vento. 28) ETP0: DEFINIZIONE E SISTEMI DI MISURA: La ET0 è la quantità di acqua dispera
nell’atmosfera, attraverso i processi di evaporazione del terreno e di traspirazione delle
piante, da una copertura vegetale standardizzata, ovvero una vegetazione bassa, fitta,
omogenea, che copre completamente il terreno, ben fornita di acqua e di ampia estensione.
La copertura vegetale di riferimento più comunemente accettata è un prato di graminacea
perenne microterma (erba medica, C3, Si chiamano a C3 poiché il primo composto organico
della fotosintesi è una catena carboniosa a 3 atomi di carbonio). L’evapotraspirazione di
riferimento può essere misurata o stimata: misurata mediante Lisimetro, stimata partendo
dalle misure di evaporazione: una discreta stima può essere ottenuta dai dati di una vasca
evaporimetrica, stimata anche razionalmente in base a modelli fisici nei quali è tenuto conto
dei due processi fondamentali che caratterizzano il processo evapotraspirativo: passaggio
dell’acqua da liquida a vapore, e la diffusione di vapore acqueo dalla superficie evaporante
all’atmosfera. 29) EFFETTO OASI: si verifica quando una sorgente di umidità isolata in una
regione piuttosto arida si trasforma in zona più fredda rispetto la zona circostante a causa
dell’evaporazione che raffredda. Effetti provocati: 1) calore latente e maggiore bilancio
radiativo 2)calore sensibile negativo. 30) ETPo EVAPORIMETRI, METODI MICROMETEO,
LISIMETRI: la stima di ETo viene effettuata con formule di diversa complessità che utilizzano
dati metereologici, quali: temperatura, umidità, radiazione, eliofania, ventosità. Metodo
Blaney e Criddle il metodo ha come dato di base la temperatura, integrata dagli altri fattori
che intervengono a determinare il flusso evapotraspirativo: radiazione, nuvolosità, umidità e
vento. I dati che entrano nella formula sono i seguenti: temperatura media mensile dell’aria,
durata massima giornaliera possibile delle ore di soleggiato in %, umidità relativa, eliofania,
velocità del vento diurno ( le ultime tre soltanto stima del grado di intensità basso-medio-
altro). 31) EQUAZIONE DI PENMAN-MONTEITH: questa equazione serve non solo per calcolare
l’ETo massima- presupponendo un rifornimento idrico ottimale e la completa apertura degli
stomi, ma anche il comportamento di piante non in pieno turgore, purchè si conoscono i
valori dei parametri di resistenza. 32) ETp COLTURE: COEFFICIENTI COLTURALI: il coefficiente
colturale è il rapporto tra ETc e ETo e si indica con Kc. Il valore 1 è quello attribuito alla
vegetazione di riferimento, mentre le colture possono avere valori di Kc maggiori o minori di
1, a seconda : 1) struttura morfologia ed ecofisiologica della specie 2) dalle fasi fenologiche
che si susseguono durante il ciclo e che modificano gli scambi di energia e vapore acqueo tra
la coltura e l’atmosfera 3) eventuali interventi colturali che modificano la struttura del manto
vegetale. Kc varia nel corso della stagione secondo una curva caratteristica per ogni specie,
attraverso la quale è possibile stimare i valori del coefficiente colturale per i diversi stadi di
sviluppo della coltura. Procedura di calcolo 1) suddividere il ciclo in 4 fasi 2) ad ogni fase viene
assegnato un Kc in funzione del grado di copertura del terreno, del microclima e delle
caratteristiche della coltura. 33) Vento: misura, danni alle piante, erosione eolica (fattori
determinanti): la misura più importante è il vento filato e si misura in km percorsi in 24h, le
raffiche vengono misurate in metri al secondo. I danni provocati possono essere:
stroncamento, sradicamento e allettamento. L’erosione eolica assume rilevanza quando si
verificano le seguenti condizioni : il terreno è asciutto, vegetazione scarsa, campi estesi e lisci
e vento forte. E (perdita annuale potenziale di terreno)= f(I,K,C,L,V) I è erodibilità del suolo, K è
scabrezza, C è il clima, L è la lunghezza dei campi e V la vegetazione. 34) vento: i frangivento
(costruzione, pregi e difetti): per difendere le coltre dal vento bisogna cercare di aumentare K (
terreni assolcati), aumentare V ( vegetazione presente- residui colturali in superficie), ridurre L
( ridurre la lunghezza dei campi). Per ridurre la velocità del vento possiamo avvalerci di
barriere frangivento che possono essere frangivento morti ( reti, cannucce, staccionate) o vivi.
I frangivento vivi sono barriere costituite da filari di piante erbacee, arbustive e/o arboree,
posti perpendicolari alla direzione del vento dominante o in reticoli opportunamente
orientati; devono essere piante sempreverdi, a crescita rapida e con un apparato radicale
poco competitivo e ben ancorato; devono avere anche delle caratteristiche costruttive, ovvero
1) altezza, 2) porosità , ideale =30-40%, sopravento deve essere 3-5 volte h, sottovento 15-20
volte h. 3) aerodinamicità, la struttura ideale si ha con una o più file di cipressi molto fitti, ma
con una struttura nella quale si abbia una serie di file di dimensioni progressivamente
crescenti nella parte sopravento e una o due fasce di altezza decrescente nella parte
sottovento. Gli svantaggi di questo tipo di frangivento sono: la sottrazione di superfici alle
colture (ombreggiamento delle colture se le barriere sono orientate da est a ovest),
competizione radicale, maggior pericolo di brinate, aumento dell’umidità relativa. I pregi:
riduzione o eliminazione degli effetti dannosi meccanici del vento e forte riduzione
dell’evapotraspirazione potenziale. 35) Ciclo del carbonio e inquinanti atmosferici: • Il ciclo del
carbonio opera su due scale temporali: • Scala bioclimatica (breve) il C è scambiato tra
l’atmosfera, oceano e organismi viventi e morti. • Scala geologica (lunga) il C è rilasciato
nell’atmosfera e nell’oceano attraverso il degrado di rocce carbonacee (calcari). Il C ritorna
attraverso deposizione di sedimenti. Il flusso di CO2 è proporzionale alla DIFFERENZA DI
CONCENTRAZIONE TRA COLTURA, TERRENO E ATMOSFERA. Flusso CO2 = (CO2 coltura) – (CO2
atmosfera)/ rc insieme alle resistenze incontrate dalla CO2 lungo il percorso, dalle resistenze
delle superfici fogliari e dal terreno all’atmosfera. Per la CO2 valgono le stesse considerazioni
dell’evapotraspirazione. La differenze riguardano le resistenze (rCO2> rH2O) perché la
diffusività dell’H2O è circa 1.6 volte quella di CO2. L’inquinamento può essere Naturale
generato da tempeste di polvere, da eruzioni vulcaniche, da incendi di boschi, da sali, polline e
spore. Artificiale è quello che si diffonde dai camini delle fabbriche e case e dagli scarichi. Gli
agenti inquinanti più significativi sono: PARTICOLATO SOLIDO costituito dalle ceneri leggere,
ossia particelle solide incombustibili, trascinate dalle correnti calde ascendenti. Sui vegetali il
particolato solito può esercitare azioni negative in due modi: 1) provocando l’imbrattamento
del fogliame con occlusione delle rime stomatiche 2) esercitando un’azione caustica sugli
organi vegetali. SOSTANZE GASSOSE i più comuni e preoccupanti inquinanti gassosi
dell’atmosfera sono gli ossidi di zolfo dei quali quello di gran lunga più abbondante è
l’anidride solforosa la tossicità di questo gas si manifesta con lo sbiancamento del margine
fogliare e successivo disseccamento. Altri importanti inquinanti sono gli ossidi di azoto, i
cosiddetti ossidanti essi si riscontrano durante la situazione di smog e risultano dalla
ossidazione, ad opera di O3 o di ossidi di azoto e sotto l’azione della radiazione ultravioletta,
di idrocarburi insaturi derivati da petrolio raffinato. 36) Differenza tra tempo meteorologico e
clima. Clima e classificazioni climatiche: 37) Rapporto ETP0 e Precipitazioni: classificazione
climatica FAO: 41) Profilo del terreno agrario e profondità, stratigrafia: per PROFILO si intende
la sezione verticale del terreno, il terreno agrario differisce da quello naturale perché l’uomo-
agricoltore con i suoi interventi apporta notevoli alterazioni ai processi pedogenetici:
asportando i prodotti riduce la quantità di sostanza organica che entra nel ciclo detritivoro;
lavorando il terreno ne rimaneggia gli strati e modifica molte proprietà fisiche. Nel terreno
agrario si distingue lo STRATO ATTIVO o suolo che va dalla superficie fin dove arrivano le
lavorazioni e le concimazioni e lo STRATO INERTE o sottosuolo dove in genere si spingono solo
poche radici per ricercare l’acqua. Il suolo ha maggiore ricchezza di sostanza organica, minor
contenuto di costituenti colloidali e di elementi solubili, più abbondante presenza di esseri
viventi, maggior grado di ossidazione. La natura del sottosuolo ha molta importanza per lo
sviluppo in profondità delle radici delle piante, in particolare per la possibilità di percolazione
in profondo delle acque in eccesso. La profondità del suolo definisce il volume esplorabile
dalle radici delle piante e, quindi, la disponibilità di tutti i fattori legati alla produzione
vegetale. 42) I costituenti del terreno: il terreno agrario è un complesso risultante dalla
coesistenza di diverse componenti: 1) SOSTANZA MINERALI in tutti i terreno, eccettuati quelli
organici e torbosi, la maggior parte, ovvero 95-98% della fase solida è costituita da particelle
minerali derivate dai minerali rocciosi. Certi minerali molto stabili hanno conservato
praticamente immodificata la loro

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