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Università degli Studi di Pisa

Anno Accademico 2001/2002


Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it)

Parte I) GEOMETRIA DELLE MASSE

TEMA 1

Data la sezione a T mostrata in figura

80

30 20 30

20

100
80

1. calcolarne le caratteristiche inerziali;


2. disegnarne l’ellisse centrale d’inerzia;
3. disegnarne il nocciolo centrale d’inerzia.

Nota: tutte le lunghezze sono espresse in cm


Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Geometria delle aree

SOLUZIONE:

La sezione possiede un asse di simmetria ortogonale che dovrà contenere il baricentro e


coincidere con uno degli assi principali centrali.
Per complicare un po’ le cose, consideriamo i tre rettangoli mostrati in figura.
Scelto il sistema di riferimento (O,x,y), si ottengono:

y
b1

b2 b3

1
h1
h2 2 h3
3

x
O
a) Area della sezione

A = A1 − A2 − A3 = (80 ⋅100) − (30 ⋅ 80) − (30 ⋅ 80) = 3.200,00 cm 2

b) Posizione del baricentro


S x = S x1 − S x 2 − S x 3 = A1 ⋅ yG1 − A2 ⋅ yG2 − A3 ⋅ yG3 =
S x = (8000 ⋅ 50) − (2400 ⋅ 40) − (2400 ⋅ 40) = 208.000,000 cm3

S y = S y1 − S y 2 − S y 3 = A1 ⋅ xG1 − A2 ⋅ xG2 − A3 ⋅ xG3 =


S y = (8000 ⋅ 40) − (2400 ⋅15) − (2400 ⋅ 65) = 128.000,000 cm3

da cui
Sy 128000 S x 208000
xG = = = 40,0 cm , yG = = = 65,0 cm
A 3200 A 4800

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Geometria delle aree

c) Momenti del second’ordine rispetto al riferimento (O,x,y)


1 1 1
J x = J x1 − J x 2 − J x 3 = b1 ⋅ h13 − b2 ⋅ h23 − b3 ⋅ h33 =
3 3 3
1
J x = [(80 ⋅1003 ) − 2 ⋅ (30 ⋅ 803 )] = 16.426.666,6667 cm 4
3

1 1 1
J y = J y1 − J y 2 − J y 3 = h1 ⋅ b13 − h2 ⋅ b23 − h3 ⋅ b33 − A3 ⋅ xG2 3 =
3 3 12
1 1 1
J y = (100 ⋅ 803 ) − (80 ⋅ 303 ) − (80 ⋅ 303 ) − 2400 ⋅ 652 =
3 3 12
J y = 17.066.666,6667 − 720.000 − 180.000 − 10.140.000 = 6.026.666,6667 cm 4

J xy = J xy1 − J xy 2 − J xy 3 = A1 ⋅ xG1 ⋅ yG1 − A2 ⋅ xG2 ⋅ yG2 − A3 ⋅ xG3 ⋅ yG3 =


J xy = 8000 ⋅ 40 ⋅ 50 − 2400 ⋅15 ⋅ 40 − 2400 ⋅ 65 ⋅ 40 = 8.320.000,0000 cm 4

d) Momenti rispetto agli assi paralleli baricentrici (G, x’, y’)

J x ' = J x − A ⋅ yG2 = 16.426.666,6667 − 3.200 ⋅ 652 = 2.906.666,6667 cm 4

J y ' = J y − A ⋅ xG2 = 6.026.666,6667 − 3.200 ⋅ 40 2 = 906.666,6667 cm 4

J x ' y ' = J xy − A ⋅ xG ⋅ yG = 8.320.000 − 3.200 ⋅ 40 ⋅ 65 = 0,0000 cm 4

e) Direzioni e momenti d’inerzia principali centrali


2 J x' y'
tan(2α) = − =0
J x' − J y'

per cui

J ξ = J x ' = 2.906.666,6667 cm 4 , Jη = J y ' = 906.666,6667 cm4 , J ξη = 0,0000 cm 4

f) Raggi d’inerzia centrali

Jξ Jη
ρξ = = 30,1 cm , ρη = = 16,8 cm
A A

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Geometria delle aree

g) Ellisse centrale d’inerzia


L’ellisse di equazione:
ξ 2 η2 ξ2 η2
+ = 1, ovvero + = 1,
ρη2 ρξ2 283,35 908,36

è rappresentata nella figura seguente


η

h) Nocciolo centrale d’inerzia


Il nocciolo centrale d’inerzia di una sezione è la figura piana convessa luogo dei centri
relativi delle rette del piano che non tagliano la sezione data. Per la sua costruzione
occorre considerare l’inviluppo delle rette tangenti alla sezione che non la intersecano (il
contorno della sezione convessificata). Nel caso in esame, tale inviluppo è costituito dalle rette
1-1 e 4-4, parallele all’asse ξ, con i centri relativi 1 e 4 disposti sull’asse η (V. Figura
successiva), dalle due rette 3-3 e 5-5, parallele all’asse η con i centri relativi 3 e 5 disposti
sull’asse ξ, ed infine dalle due rette oblique 2-2 e 6-6 con centri relativi 2 e 6 da
determinare completamente. Si dimostra facilmente che se il contorno della sezione
convessificata è una poligonale chiusa con n vertici, anche il nocciolo centrale è costituito
da una poligonale chiusa con lo stesso numero di vertici; in particolare, ad ogni lato del
contorno della sezione convessificata corrisponde un vertice del nocciolo (centro
relativo comune alle rette che hanno il proprio centro relativo sul lato considerato) e
viceversa
Per determinare analiticamente il nocciolo centrale d’inerzia occorrerà innanzitutto
determinare le coordinate ξ ed η dei vertici del contorno della sezione convessificata
rispetto al riferimento centrale principale (G, ξ ,η ). Ciò si effettua attraverso le semplici
relazioni

 ξ   cos α sin α   x − xG 
η = − sin α cos α  ⋅  y − y 
     G

4
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Geometria delle aree

dove x ed y sono le coordinate del punto nel sistema di riferimento originale (O, x, y), xG
ed yG le coordinate del baricentro nello stesso riferimento ed infine α l’angolo, anch’esso
noto, di cui è ruotato il riferimento principale rispetto al sistema parallelo baricentrico
(G, x’, y’).
Successivamente, si utilizza la relazione:
ξ ⋅ ξ 0 η ⋅ η0
+ 2 +1 = 0 ,
ρη2 ρξ

che definisce la retta r0 avente per centro relativo il punto P0 ≡ (ξ 0 , η 0 ) .

Imponendo che tale retta passi per i vertici consecutivi P1 ≡ (ξ1 , η1 ) e P2 ≡ (ξ 2 , η2 ) del lato
1-2 del contorno della sezione convessificata, le coordinate del vertice corrispondente
del nocciolo P0 ≡ (ξ 0 , η 0 ) risultano

1 η1 ξ1 1
1 η2 2 ξ 1 2
ξ0 = − ρ ,e η0 = − 2 ρ
ξ1 η1 η ξ1 η1 ξ
ξ 2 η2 ξ2 η2

Il nocciolo centrale d’inerzia della sezione data, è mostrato nella figura successiva.

I suoi vertici sono: 1 ≡ (0.0, 13.974) , 2 ≡ (−8.242, 9.909) , 3 ≡ (−7.083, 0.0) , 4 ≡ (0.0, − 25.952) ,
5 ≡ (7.083, 0.0) e 6 ≡ (8.242, 9.909) .

5 3
η

4 4
6 2
1
2 6
G
ξ
3 5
5 3

1 1
6 2

5
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it)

Parte I) GEOMETRIA DELLE MASSE

TEMA 2

Data la sezione a U mostrata in figura

80
20 40 20

80
100

20

1. calcolarne le caratteristiche inerziali;


2. disegnarne l’ellisse centrale d’inerzia;
3. disegnarne il nocciolo centrale d’inerzia.

Nota: le dimensioni sono espresse in cm.


Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Geometria delle aree

SOLUZIONE:
La sezione possiede un asse di simmetria ortogonale che dovrà contenere il baricentro e
coincidere con uno degli assi principali centrali.
Considerati i tre rettangoli mostrati in figura e scelto il sistema di riferimento (O,x,y), si
ottengono:
y
b1 b2 b3

1 3
h1 h3

O 2 h2 x

a) Area della sezione

A = A1 + A2 + A3 = (20 ⋅ 100) + (40 ⋅ 20) + (20 ⋅ 100) = 4.800,00 cm 2

b) Posizione del baricentro


S x = S x1 + S x 2 + S x 3 = A1 ⋅ yG1 + A2 ⋅ yG2 + A3 ⋅ yG3 =
S x = (2000 ⋅ 50) + (800 ⋅10) + (2000 ⋅ 50) = 208.000,000 cm3
S y = S y1 + S y 2 + S y 3 = A1 ⋅ xG1 + A2 ⋅ xG2 + A3 ⋅ xG3 =
S y = (2000 ⋅10) + (800 ⋅ 40) + (2000 ⋅ 70) = 192.000,000 cm3

da cui
Sy 192000 S x 208000
xG = = = 40,0 cm , yG = = ≅ 43,3 cm .
A 4800 A 4800

c) Momenti del second’ordine rispetto al riferimento (O,x,y)


1 1 1
J x = J x1 + J x 2 + J x 3 = b1 ⋅ h13 + b2 ⋅ h23 + b3 ⋅ h33 =
3 3 3
1
J x = [2 ⋅ (20 ⋅1003 ) + (40 ⋅ 203 )] = 13.440.000,0000 cm 4
3

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Geometria delle aree

1 1 1
J y = J y1 + J y 2 + J y 3 = h1 ⋅ b13 + h2 ⋅ b23 + A2 ⋅ xG2 2 + h3 ⋅ b33 + A3 ⋅ xG2 3 =
3 12 12
1 1 1
J y = (100 ⋅ 203 ) + (20 ⋅ 403 ) + 800 ⋅ 40 2 + (100 ⋅ 203 ) + 2000 ⋅ 70 2 =
3 12 12
J y = 266.666,6667 + 106.666,6667 + 1.280.000 + 66.666,6667 + 9.800.000 = 11.520.000,0000 cm 4

J xy = J xy1 + J xy 2 + J xy 3 = A1 ⋅ xG1 ⋅ yG1 + A2 ⋅ xG2 ⋅ yG2 + A3 ⋅ xG3 ⋅ yG3 =


J xy = 2000 ⋅10 ⋅ 50 + 800 ⋅ 40 ⋅10 + 2000 ⋅ 70 ⋅ 50 = 8.320.000,0000 cm 4

d) Momenti rispetto agli assi paralleli baricentrici (centrali)

J x ' = J x − A ⋅ yG2 = 13.440.000 − 4800 ⋅ 43,32 = 4.426.666,6667 cm 4

J y ' = J y − A ⋅ xG2 = 11.520.000 − 4800 ⋅ 40 2 = 3.840.000,0000 cm 4

J x ' y ' = J xy − A ⋅ xG ⋅ yG = 8.320.000 − 4800 ⋅ 40 ⋅ 43. 3 = 0,0000 cm 4

e) Direzioni e momenti d’inerzia principali centrali


2 J x' y'
tan(2α) = − =0
J x' − J y'

per cui
J ξ = J x ' = 4.426.666,6667 cm 4 J η = J y ' = 3.840.000,0000 cm 4 J ξη = 0,0000 cm 4
, ,

f) Raggi d’inerzia centrali

Jξ Jη
ρξ = = 30,368 cm , ρη = = 28,284 cm .
A A

g) Ellisse centrale d’inerzia


L’ellisse cercata ha equazione:
ξ 2 η2 ξ2 η2
+ = 1 , ovvero + = 1,
ρη2 ρξ2 800 922,21

ed è rappresentata nella figura seguente

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Geometria delle aree

ρξ

G ρη

h) Nocciolo centrale d’inerzia


Le rette tangenti alla sezione che non la intersecano sono le due rette 1-1 e 3-3 parallele a
ξ, per cui i loro centri relativi 1 e 3 dovranno giacere sull’asse η, e le due rette 2-2 e 4-4,
parallele a η, aventi i centri relativi 2 e 4 disposti sull’asse ξ. Utilizzando la relazione:
ξ ⋅ ξ 0 η ⋅ η0
+ 2 +1 = 0 ,
ρη2 ρξ

che definisce la retta r0 avente per centro relativo il punto P0 ≡ (ξ 0 , η 0 ) , si ottiene il


nocciolo centrale d’inerzia della sezione data, i cui vertici sono: 1 ≡ (0.0, 21.282) ,
2 ≡ (−20.0, 0.0) , 3 ≡ (0.0, − 16.275) e 4 ≡ (20.0, 0.0) .

4 2
η
3 3

G
ξ
2 4

1 1
4 2

4
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it)

Parte I) GEOMETRIA DELLE MASSE

TEMA 3

Data la sezione a L mostrata in figura

80
20
100

20

1. calcolarne le caratteristiche inerziali;


2. disegnare l’ellisse centrale d’inerzia;
3. disegnare il nocciolo centrale d’inerzia.
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Geometria delle aree

SOLUZIONE:
Suddivisa la sezione nei due rettangoli mostrati in figura e scelto il sistema di riferimento
(O,x,y), si ottengono:
y

b1 b2

1
h1

2 h2 x
O
a) Area della sezione
A = A1 + A2 = (20 ⋅100) + (60 ⋅ 20) = 2.000 + 1200 = 3.200,00 cm 2

b) Posizione del baricentro


S x = S x1 + S x 2 = A1 ⋅ yG1 + A2 ⋅ yG2 =
S x = (2000 ⋅ 50) + (1200 ⋅10) = 112.000,000 cm3

S y = S y1 + S y 2 = A1 ⋅ xG1 + A2 ⋅ xG2 =
S y = (2000 ⋅10) + (1200 ⋅ 50) = 80.000,000 cm3

da cui
Sy 80000 S 112000
xG = = = 25,0 cm , yG = x = = 35,0 cm
A 3200 A 3200
c) Momenti del second’ordine rispetto al riferimento (O,x,y)
1 1
J x = J x1 + J x 2 = b1 ⋅ h13 + b2 ⋅ h23 =
3 3
1
J x = [(20 ⋅1003 ) + (60 ⋅ 203 )] = 6.826.666,666 6 cm 4
3
1 1
J y = J y1 + J y 2 = h1 ⋅ b13 + h2 ⋅ b23 + A2 ⋅ xG2 2 =
3 12
1 1
J y = (100 ⋅ 203 ) + (20 ⋅ 603 ) + 1200 ⋅ 50 2 =
3 12
J y = 266.666,666 6 + 360.000 + 3.000.000 = 3.626.666,666 6 cm 4

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Geometria delle aree

J xy = J xy1 + J xy 2 = A1 ⋅ xG1 ⋅ yG1 + A2 ⋅ xG2 ⋅ yG2 =


J xy = 2000 ⋅10 ⋅ 50 + 1200 ⋅ 50 ⋅10 = 1.600.000,0000 cm 4

d) Momenti rispetto agli assi paralleli baricentrici (centrali)

J x ' = J x − A ⋅ yG2 = 6.826.666,666 6 − 3200 ⋅ 352 = 2.906.666,666 6 cm 4

J y ' = J y − A ⋅ xG2 = 3.626.666,666 6 − 3200 ⋅ 252 = 1.626.666,666 6 cm 4

J x ' y ' = J xy − A ⋅ xG ⋅ yG = 1.600.000 − 3200 ⋅ 25 ⋅ 35 = −1.200.000,0000 cm 4

e) Direzioni e momenti d’inerzia principali centrali

2 J x' y' 2 ⋅ (−1.200.000)


tan(2α) = − =− = 1.875
J x' − J y' 2.906.666,6666 − 1.626.666,6666

1
da cui α = arctan( 1.875 ) = 30°.9637 = 30° 57' 49",32
2
inoltre
J x' + J y ' 1
Jξ = + ( J x ' − J y ' ) 2 + 4 J x2' y ' = 3.626.666,666 6 cm 4 ,
2 2
J x' + J y ' 1
Jη = − ( J x ' − J y ' ) 2 + 4 J x2' y ' = 906.666,666 6 cm 4 ,
2 2
J ξη = 0,0000 cm 4 .

f) Raggi d’inerzia centrali

Jξ Jη
ρξ = = 33,7 cm , ρη = = 16,8 cm
A A

g) Ellisse centrale d’inerzia

L’ellisse cercata ha equazione:

ξ 2 η2 ξ2 η2
+ = 1 , ovvero + = 1,
ρη2 ρξ2 283,32 1.133,3 3

ed è rappresentata nella figura seguente

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Geometria delle aree

h) Nocciolo centrale d’inerzia

Le rette tangenti alla sezione ma che non la intersecano sono le cinque rette 1-1, 2-2, 3-3, 4-4 e 5-5
mostrate in figura. Poiché nessuna di esse è parallela ad alcuno degli assi centrali ξ ed η, le coordinate
dei centri relativi alle rette passanti per i lati ( costruzione del nocciolo vertice per vertice) dovranno
essere determinate utilizzando in modo inverso la relazione:
ξ ⋅ ξ 0 η ⋅ η0
+ 2 +1 = 0 ,
ρη2 ρξ

che definisce la retta r0 avente per centro relativo il punto P0 ≡ (ξ 0 , η 0 ) . Iterando il procedimento per
tutte le cinque rette, si ottiene il nocciolo centrale d’inerzia della sezione data, i cui vertici risultano:
1 ≡ (4.165, 27.766) , 2 ≡ (−4.417, 10.602) , 3 ≡ (−8.052, − 3.332) e 4 ≡ (−2.243,−14.951) ,
5 ≡ (9.718,−23.324) .

2 G
3 5
4

4
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Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
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Parte I) GEOMETRIA DELLE MASSE

TEMA 4

Data la sezione a Z mostrata in figura

50 10 50

14

72

14

1. calcolarne le caratteristiche inerziali;


2. disegnare l’ellisse centrale d’inerzia;
3. disegnare il nocciolo centrale d’inerzia.
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Geometria delle aree

SOLUZIONE:

La sezione presenta una simmetria polare rispetto al baricentro del rettangolo


verticale; infatti, ruotando di 180° il piano della figura attorno al punto detto, la sezione
si sovrappone esattamente. Per il calcolo delle caratteristiche inerziali, considerati i tre
rettangoli mostrati in figura (le due piattabande orizzontali e la costola verticale) e scelto il
sistema di riferimento (O,x,y), si ottengono:
b1

h1

h2 2

b2

x 3

h3
O
b3

a) Area della sezione


A = A1 + A2 + A3 = (60 ⋅14) + (72 ⋅10) + (60 ⋅14) = 840 + 720 + 840 = 2.400,00 cm 2

b) Posizione del baricentro


S x = S x1 + S x 2 + S x 3 = A1 ⋅ yG1 + A2 ⋅ yG2 + A3 ⋅ yG3 =
S x = (840 ⋅ 93) + (720 ⋅ 50) + (840 ⋅ 7) = 120.000,000 cm3

S y = S y1 + S y 2 + S y 3 = A1 ⋅ xG1 + A2 ⋅ xG2 + A3 ⋅ xG3 =


S y = (840 ⋅ 30) + (720 ⋅ 55) + (840 ⋅ 80) = 132.000,000 cm3

da cui
Sy 132.000 S x 120000
xG = = = 55,0 cm , yG = = = 50,0 cm
A 2.400 A 2400
c) Momenti del second’ordine rispetto al riferimento (O,x,y)
1 1 1
J x = J x1 + J x 2 + J x 2 =
b1 ⋅ h13 + A1 ⋅ yG21 + b2 ⋅ h23 + A2 ⋅ yG2 2 + b3 ⋅ h33 =
12 12 3
1 1 1
J x = (60 ⋅143 ) + 840 ⋅ 932 + (10 ⋅ 723 ) + 720 ⋅ 50 2 + (60 ⋅143 ) = 9.444.800,0000 cm 4
12 12 3

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Geometria delle aree

1 1 1
J y = J y1 + J y 2 + J y 3 = h1 ⋅ b13 + h2 ⋅ b23 + A2 ⋅ xG2 2 + h3 ⋅ b33 + A3 ⋅ xG2 3 =
3 12 12
1 1 1
J y = (14 ⋅ 603 ) + (72 ⋅103 ) + 720 ⋅ 552 + (14 ⋅ 603 ) + 840 ⋅ 80 2 = 8.820.000,0000 cm 4
3 12 12

J xy = J xy1 + J xy 2 + J xy 3 = A1 ⋅ xG1 ⋅ yG1 + A2 ⋅ xG2 ⋅ yG2 + A3 ⋅ xG3 ⋅ yG3 =


J xy = 840 ⋅ 30 ⋅ 93 + 720 ⋅ 55 ⋅ 50 + 840 ⋅ 80 ⋅ 7 = 4.794.000,0000 cm 4

d) Momenti rispetto agli assi paralleli baricentrici (centrali)


J x ' = J x − A ⋅ yG2 = 9.444.800 − 2400 ⋅ 50 2 = 3.444.800,0000 cm 4

J y ' = J y − A ⋅ xG2 = 8.820.000 − 2400 ⋅ 552 = 1.560.000,0000 cm 4

J x ' y ' = J xy − A ⋅ xG ⋅ yG = 4.794.000 − 2400 ⋅ 55 ⋅ 50 = −1.806.000,0000 cm 4

e) Direzioni e momenti d’inerzia principali centrali


2 J x' y' 2 ⋅ (−1.806.000)
tan(2α) = − =− = 1.916383
J x' − J y' 3.444.800 − 1.560.000

1
da cui α = arctan( 1.916383 ) = 31°.221859 = 31° 13' 18" ,69
2
J x' + J y' 1
Jξ = + ( J x ' − J y ' ) 2 + 4 J x2' y ' = 4.539.494,4406 cm 4
2 2 ,
J x' + J y' 1
Jη = − ( J x ' − J y ' ) 2 + 4 J x2' y ' = 465.305,594 cm 4
2 2 ,
J ξη = 0,0000 cm 4

f) Raggi d’inerzia centrali


Jξ Jη
ρξ = = 43,5 cm , ρη = = 13,9 cm
A A

g) Ellisse centrale d’inerzia


L’ellisse cercata ha equazione:
ξ 2 η2 ξ2 η2
+ = 1 , ovvero + = 1,
ρη2 ρξ2 193,85 1934,24

ed è rappresentata nella figura seguente

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Geometria delle aree

η
ξ

h) Nocciolo centrale d’inerzia

Le rette tangenti alla sezione ma che non la intersecano sono le sei rette 1-1, 2-2, 3-3, 4-4, 5-5 e 6-6
mostrate in figura nessuna delle quali è parallela ad alcuno degli assi centrali ξ ed η, per cui le
coordinate dei loro centri relativi (vertici del nocciolo centrale d’inerzia) dovranno essere determinate
utilizzando in modo inverso la relazione:
ξ ⋅ ξ 0 η ⋅ η0
+ 2 +1 = 0 ,
ρη2 ρξ

che definisce la retta r0 avente per centro relativo il punto P0 ≡ (ξ 0 , η 0 ) . Iterando il procedimento per
tutte le sei rette, si ottiene il nocciolo centrale d’inerzia della sezione data, i cui vertici risultano:
1 ≡ (2.010, 32.350) , 2 ≡ (−3.015, 17.826) , 3 ≡ (−6.581, 1.175) e 4 ≡ (−2.010, − 32.350) ,
5 ≡ (3.015, − 17.826) , 6 ≡ (6.581, − 1.175) .
4 4
5 η 3
5
ξ
6 1

2
G 6
3

3
4
2

6 2
1 1

4
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it)

Parte I) GEOMETRIA DELLE MASSE

TEMA 5
Data la distribuzione piana di masse concentrate mostrata in figura

50 10 50

9 10
14 i m (cm2) x(cm) y(cm)
1 210,00 50,00 0,00
6 7 8 2 210,00 110,00 0,00
y 3 390,00 50,00 14,00
4 180,00 60,00 14,00
72 5 210,00 110,00 14,00
6 210,00 0,00 86,00
7 180,00 50,00 86,00
3 4 5 8 390,00 60,00 86,00
9 210,00 0,00 100,00
x
10 210,00 60,00 100,00
14
O 1 2

1. determinarne le caratteristiche inerziali;


2. disegnare l’ellisse centrale d’inerzia.
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Geometria delle aree

SOLUZIONE:
Il sistema di masse possiede una simmetria polare rispetto al punto medio del
segmento 3-8. Scelto il sistema di riferimento (O,x,y) mostrato in figura, per il calcolo
delle caratteristiche inerziali si può operare utilmente mediante la tabella seguente:
i M x y mx my mx2 my2 mxy
1 210,00 50,00 0,00 10500,00 0,00 525000,00 0,00 0,00
2 210,00 110,00 0,00 23100,00 0,00 2541000,00 0,00 0,00
3 390,00 50,00 14,00 19500,00 5460,00 975000,00 76440,00 273000,00
4 180,00 60,00 14,00 10800,00 2520,00 648000,00 35280,00 151200,00
5 210,00 110,00 14,00 23100,00 2940,00 2541000,00 41160,00 323400,00
6 210,00 0,00 86,00 0,00 18060,00 0,00 1553160,00 0,00
7 180,00 50,00 86,00 9000,00 15480,00 450000,00 1331280,00 774000,00
8 390,00 60,00 86,00 23400,00 33540,00 1404000,00 2884440,00 2012400,00
9 210,00 0,00 100,00 0,00 21000,00 0,00 2100000,00 0,00
10 210,00 60,00 100,00 12600,00 21000,00 756000,00 2100000,00 1260000,00

∑ 2.400,00 132.000,00 120.000,00 9.840.000,00 10.121.760,00 4.794.000,00

Da essa si deducono:
a) Massa totale
10
M = ∑ mi = 2400.00cm 2
i =1

b) Posizione del baricentro


10 10
S x = ∑ mi yi = 120.000,00cm3 S y = ∑ mi xi = 132.000,00cm3
i =1 i =1

da cui
Sy 132.000 S x 120000
xG = = = 55,0 cm yG = = = 50,0 cm
M 2.400 , M 2400

c) Momenti del second’ordine rispetto al riferimento (O,x,y)


10 10
J x = ∑ mi yi2 = 10.121.760,0000cm 4 J y = ∑ mi xi2 = 9.840.000,0000cm 4
i =1 , i =1

10
J xy = ∑ mi xi yi = 4.794.000cm 4
i =1

d) Momenti rispetto agli assi paralleli baricentrici (O, x’, y’)


J x ' = J x − M ⋅ yG2 = 10.121.760 − 2400 ⋅ 50 2 = 4.121.760,0000 cm 4

J y ' = J y − M ⋅ xG2 = 9.840.000 − 2400 ⋅ 552 = 2.580.000,0000 cm 4

J x ' y ' = J xy − M ⋅ xG ⋅ yG = 4.794.000 − 2400 ⋅ 55 ⋅ 50 = −1.806.000,0000 cm 4

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Geometria delle aree

e) Direzioni e momenti d’inerzia principali centrali

2 J x' y' 2 ⋅ (−1.806.000)


tan(2α) = − =− = 2.342777
J x' − J y' 4.121.760 − 2.580.000
1
da cui α= arctan( 2.342777 ) = 33°.442542 = 33° 26' 33" ,15
2
J x' + J y' 1
Jξ = + ( J x ' − J y ' ) 2 + 4 J x2' y ' = 5.314.522,5271 cm 4 ,
2 2
J x' + J y' 1
Jη = − ( J x ' − J y ' ) 2 + 4 J x2' y ' = 1.387.237,4729 cm 4 ,
2 2
J ξη = 0,0000 cm 4

f) Raggi d’inerzia centrali


Jξ Jη
ρξ = = 47,1 cm , ρη = = 24,0 cm
A A
g) Ellisse centrale d’inerzia
L’ellisse cercata ha equazione:
ξ 2 η2 ξ2 η2
+ = 1 , ovvero + = 1,
ρη2 ρξ2 578,01 2.214,36
ed è rappresentata nella figura seguente

η
ξ

3
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it)

Parte I) GEOMETRIA DELLE MASSE

TEMA 6

Data la sezione a G mostrata in figura

50.0
10.0

20.0
10.0
83.0

10.0

10.0
30.0
10.0

64.0

1. calcolarne le caratteristiche inerziali;


2. disegnare l’ellisse centrale d’inerzia;
3. disegnare il nocciolo centrale d’inerzia.

(tutte le dimensioni sono espresse in centimetri).


Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Geometria delle aree

SOLUZIONE: (Prova del 9 Novembre 2001, allievo: Davide Cornolti)


Scelto il sistema di riferimento (O, x, y) indicato in figura, si ottengono:

y’

25.3 x’
G
38.2

x
O

a) Area della sezione

A = 2.070,00 cm 2

b) Momenti statici

S x = 79.145,000 cm 3 , S y = 52.430,000 cm 3

c) Posizione del baricentro


Sy 52.000 S x 79145
xG = = = 25,3 cm , yG = = = 38,2 cm
A 2.070 A 2070

d) Momenti del second’ordine rispetto al riferimento (O, x, y)

J x = 4.910.790,0000 cm 4 , J y = 2.212.680,0000 cm 4 ,

J xy = 1.750.125,0000 cm 4

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Geometria delle aree

e) Momenti rispetto agli assi paralleli baricentrici (G, x’, y’) (centrali)

J x ' = 1.884.736,3647 cm 4 , J y ' = 884.706,6184 cm 4 ,

J x ' y ' = −254.499,3237 cm 4

f) Direzioni e momenti d’inerzia principali centrali


tan(2α ) = 0.508983507 ,
1
α= arctan( 0.508983507 ) = 13°.487671867 = 13° 29' 15",62
2
J ξ = 1.945.778,3328 cm 4 , J η = 823.664,6503 cm 4 ,

J ξη = 0,0000 cm 4

g) Raggi d’inerzia centrali


ρξ = 30,659 cm , ρη = 19,948 cm

h) Ellisse centrale d’inerzia

ξ2 η2
+ = 1,
397,92 939,97
rappresentata nella figura seguente

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Geometria delle aree

i) Contorno della sezione convessificata nel riferimento (O, x, y)


P1 = [0.000 0.000] , P2 = [64.000 0.000] ,
P3 = [64.000 30.000] , P4 = [50.000 83.000] ,

P5 = [0.000 83.000]

j) Contorno della sezione convessificata nel riferimento (O, ξ, η)


P1 = [− 33.548 − 31.272] , P2 = [28.687 − 46.199] ,
P3 = [35.684 − 17.027] , P4 = [34.432 37.777] ,

P5 = [− 14.189 49.439]

k) Nocciolo centrale d’inerzia


I punti
V1−2 = [2.427 23.907] , V2−3 = [− 10.006 5.669] ,

V3−4 = [− 11.274 − 0.609] , V4−5 = [− 2.073 − 20.419],

V5−1 = [15.277 − 8.656]

sono i vertici del nocciolo centrale d’inerzia rappresentato in figura

P5 P4
η

V1-2

ξ
V2-3

V3-4 G V5-1
P3

V4-5

P1 P2

4
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it)

Parte I) GEOMETRIA DELLE MASSE

TEMA 7

Data la sezione a Γ mostrata in figura


20.0 20.0 53.0
20.0
20.0
91.0

1. calcolarne le caratteristiche inerziali;


2. disegnare l’ellisse centrale d’inerzia;
3. disegnare il nocciolo centrale d’inerzia.

N.B.: Tutte le dimensioni sono espresse in centimetri).


Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Geometria delle aree: esempio 6

SOLUZIONE: (Prova del 19 Dicembre 2001, allieva: Chiara Mazzoni)

Scelto il sistema di riferimento (O, x, y) indicato in figura, si ottengono:

y’

37.5 x’
G

78.2

O x

a) Area della sezione

A = 4.080,00 cm2

b) Momenti statici

S x = 319.070,000 cm3 , S y = 153.090,000 cm3

c) Posizione del baricentro


Sy 153090 S x 319070
xG = = = 37,5 cm , yG = = = 78,2 cm
A 4080 A 4080

d) Momenti del second’ordine rispetto al riferimento (O, x, y)

J x = 29.929.400,0000 cm4 , J y = 7.434.380,0000 cm4 ,

J xy = 12.671.790,0000 cm4

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Geometria delle aree: esempio 6

e) Momenti rispetto agli assi paralleli baricentrici (G, x’, y’) (centrali)

J x ' = 4.977.031,1520 cm4 , J y ' = 1.690.128,0147 cm4 ,

J x ' y ' = 699.626,6912 cm 4

f) Direzioni e momenti d’inerzia principali centrali


tan(2α ) = −0.425705694 ,
1
α= arctan( − 0.425705694 ) = 11°.529865476 = 11° 31' 47" ,52
2
Jξ = 5.119.751,6258 cm4 , Jη = 1.547.407,5408 cm4 ,

J ξη = 0,0000 cm 4

g) Raggi d’inerzia centrali


ρξ = 35,424 cm , ρη = 19,475 cm

h) Ellisse centrale d’inerzia

ξ2 η2
+ =1,
379,28 1254,86
rappresentata nella figura seguente

y’

37.5 x’
G ξ
78.2

O x

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Geometria delle aree: esempio 6

i) Contorno della sezione convessificata nel riferimento (O, x, y)


P1 = [20.000 0.000] , P2 = [40.000 0.000] , P3 = [93.000 91.000] ,

P4 = [93.000 111.000], P5 = [40.000 131.000] , P6 = [20.000 131.000]

P7 = [0.000 111.000] , P8 = [0.000 91.000]

j) Contorno della sezione convessificata nel riferimento (O, ξ, η)


P1 = [− 1.537 − 80.128] , P2 = [18.059 − 76.130] , P3 = [51.801 23.627] ,

P4 = [47.803 43.224] , P5 = [− 8.125 52.266] , P6 = [− 27.721 48.229] ,

P7 = [− 43.320 24.635] , P8 = [− 39.323 5.038]

k) Nocciolo centrale d’inerzia


I punti
V1−2 = [− 0.969 15.722] , V2−3 = [− 8.657 9.688] , V3−4 = [− 6.698 − 4.521] ,

V4−5 = [− 1.199 − 24.644], V5−6 = [1.436 − 23.288] , V6−7 = [6.363 − 13.918] ,

V7−8 = [9.904 6.684] , V8−1 = [10.226 15.011]

sono i vertici del nocciolo centrale d’inerzia rappresentato in figura


P6 P5

η
P7 P4

y’
P8 P3
x’
G ξ

O x
P1 P2

4
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2002/2003
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it)

Parte I) GEOMETRIA DELLE MASSE

TEMA 8
La figura riporta la sezione di una trave metallica composta in parete sottile aperta,
ottenuta saldando l’anima di un profilo semplice a C alla costola di un profilo a T rovescio.
112

45

30
102

x
O
85

Supponendo che lo spessore di entrambi i profili sia costante e pari a 10 mm,


1. calcolare le caratteristiche inerziali della sezione usando come unità di misura il cm;
2. disegnarne l’ellisse centrale d’inerzia;
3. disegnarne il nocciolo centrale d’inerzia.

NOTA: Le lunghezze riportate in figura sono espresse in millimetri.


Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2002/2003 Geometria delle masse: esempio 8

SOLUZIONE: (Prova dell’11 Novembre 2002, allieva: Elisa Benvenuti)


Rispetto al riferimento (O, x, y) indicato in figura, si ottengono:

53 G

71

x
O

a) Area della sezione

A = 36,90 cm2 .

b) Momenti statici

S x = 236,660 cm3 , S y = 195,045 cm3 .

c) Posizione del baricentro


Sy 195,045 S x 263,660
xG = = = 5,3 cm , yG = = = 7,1 cm .
A 36,90 A 36,90

d) Momenti del second’ordine rispetto al riferimento (O, x, y)

J x = 2.637,1740 cm4 , J y = 1.423,3960 cm4 , J xy = 1.534,6540 cm4 .

e) Momenti rispetto agli assi paralleli baricentrici (G, x’, y’)

J x ' = 753,2554 cm4 , J y ' = 392,4325 cm4 , J x ' y ' = 141,0073 cm4 .

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2002/2003 Geometria delle masse: esempio 8

f) Direzioni e momenti d’inerzia principali centrali


2 × 141,0073
tan(2α ) = − = −0,78158731 ,
753,2554 − 392,4325
1
α= arctan( − 0.78158731 ) = −19°.005362636 = −19° 00' 19",32 ,
2
Jξ = 801,8229 cm4 , Jη = 343,8651 cm4 , J ξη = 0,0000 cm 4 .

g) Raggi d’inerzia centrali


ρξ = 4,662 cm , ρη = 3,053 cm .

h) Ellisse centrale d’inerzia


L’ellisse
ξ2 η2
+ = 1,
9,32 21,73
è rappresentata nella figura seguente

y’

53 x’
G
ξ
71

x
O

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2002/2003 Geometria delle masse: esempio 8

i) Contorno della sezione convessificata nel riferimento (O, x, y)


P1 = [0,000 0,000] , P2 = [8,000 0,000] , P3 = [11,950 7,700] ,

P4 = [11,950 12,200] , P5 = [0,750 12,200] , P6 = [0,000 1,000] .

j) Contorno della sezione convessificata nel riferimento (O, ξ, η)


P1 = [− 2,671 − 8,477], P2 = [5,366 − 5,709] , P3 = [6,120 2,695] ,

P4 = [4,655 6,949] , P5 = [− 5,935 3,302] , P6 = [− 2,996 − 7.523] .

k) Nocciolo centrale d’inerzia


I punti V1−2 = [− 0,425 2,875] , V2−3 = [− 1,585 0,332] , V3−4 = [− 1,332 − 1,062] ,

V4−5 = [0,600 − 4,065], V5−6 = [1,849 1,170] , V6−1 = [1,667 1,339] ,

sono i vertici del nocciolo centrale d’inerzia rappresentato in figura

P5 η P4

y’

53 x’
G
ξ P3
71

y
P6

x
P1=O P2

4
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2002/2003
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it)

Parte I) GEOMETRIA DELLE MASSE

TEMA 9
La figura riporta la sezione di una trave metallica composta in parete sottile aperta,
ottenuta saldando ortogonalmente la costola di un profilo semplice a T all’anima di un
profilo ad H.

126
73

20
110

O 97

Supponendo che lo spessore di entrambi i profili sia costante e pari a 10 mm,


1. calcolare le caratteristiche inerziali della sezione usando come unità di misura il cm;
2. disegnarne l’ellisse centrale d’inerzia;
3. disegnarne il nocciolo centrale d’inerzia.
NOTA: Le lunghezze riportate in figura sono espresse in millimetri.
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2002/2003 Geometria delle masse: esempio 9

SOLUZIONE: (Prova dell’16 Novembre 2002, allievo: Simone Lorenzoni)


Rispetto al riferimento (O, x, y) indicato in figura, si ottengono:

76 G
87

a) Area della sezione


A = 47,90 cm2 .

b) Momenti statici
S x = 416,350 cm3 , S y = 362,875 cm3 .

c) Posizione del baricentro


Sy 362,975 S x 416,350
xG = = ≅ 7,3 cm , yG = = ≅ 8,7 cm .
A 47,90 A 47,90

d) Momenti del second’ordine rispetto al riferimento (O, x, y)

J x = 4.894,7862 cm4 , J y = 3.939,8392 cm4 , J xy = 3.651,2975 cm4 .

e) Momenti rispetto agli assi paralleli baricentrici (G, x’, y’)


J x ' = 1.275,8442 cm4 , J y ' = 1.190,8148 cm4 , J x ' y ' = 497,1638 cm4 .

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2002/2003 Geometria delle masse: esempio 9

f) Direzioni e momenti d’inerzia principali centrali


2 × 497,1638
tan(2α ) = − = −11,69392704 ,
1275,8442 − 1190,8148
1
α= arctan( − 11.69392704 ) = −42°.556138934 = −42° 33' 22",10 ,
2
Jξ = 1.732,3077 cm 4 , Jη = 734,3512 cm4 , J ξη = 0,0000 cm 4 .

g) Raggi d’inerzia centrali


ρξ = 6,014 cm , ρη = 3,915 cm .

h) Ellisse centrale d’inerzia


L’ellisse
ξ2 η2
+ =1,
15,3272 36,1682
è rappresentata nella figura seguente

y’

76 G x’

ξ
87

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2002/2003 Geometria delle masse: esempio 9

i) Contorno della sezione convessificata nel riferimento (O, x, y)


P1 = [0,000 0,000] , P2 = [9,700 0,000] , P3 = [16,950 8,850] ,

P4 = [16,950 16,150] , P5 = [2,350 16,150] , P6 = [0,000 1,000] .

j) Contorno della sezione convessificata nel riferimento (O, ξ, η)


P1 = [0,298 − 11,526], P2 = [7,443 − 4,966] , P3 = [6,798 6,456] ,

P4 = [1,861 11,834] , P5 = [− 8,893 1,959] , P6 = [− 0,378 − 10.790] .

k) Nocciolo centrale d’inerzia


I punti V1−2 = [− 1,193 3,065] , V2−3 = [− 2,140 − 0,285] , V3−4 = [− 1,205 − 2,609] ,

V4−5 = [1,390 − 3,572], V5−6 = [2,021 3,185] , V6−1 = [1,491 3,229],

sono i vertici del nocciolo centrale d’inerzia rappresentato in figura

P5 P4

y’

76 G x’ P3

ξ
87

y
P6
x

P1=O P2

4
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2002/2003
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it)

Parte I) GEOMETRIA DELLE MASSE

TEMA 10
La figura riporta la sezione trasversale di una trave metallica composta in parete sottile
mista, ottenuta saldando ortogonalmente le costole di due profili a T, affiancati e con le
piattabande giuntate, all’anima di un profilo semplice a Z.

151

44

20
102

O
91 91

Supponendo, per semplicità, che lo spessore dei tre profili sia costante e pari a 10 mm,
1. calcolare le caratteristiche inerziali della sezione usando come unità di misura il cm;
2. disegnarne l’ellisse centrale d’inerzia;
3. disegnarne il nocciolo centrale d’inerzia.

NOTA: Le lunghezze riportate in figura sono espresse in millimetri.


Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2002/2003 Geometria delle masse: esempio 10

SOLUZIONE: (Prova dell’18 Novembre 2002, allieva: Maria Antonietta Nieddu)


Rispetto al riferimento (O, x, y) indicato in figura, si ottengono:

9.5 G

6.5

a) Area della sezione


A = 61,50 cm 2 .

b) Momenti statici
S x = 401,470 cm3 , S y = 582,550 cm3 .

c) Posizione del baricentro


Sy 582,550 S x 401,470
xG = = ≅ 9,5 cm , yG = = ≅ 6,5 cm .
A 61,50 A 61,50

d) Momenti del second’ordine rispetto al riferimento (O, x, y)

J x = 4.117,6040 cm 4 , J y = 7.194,8637 cm 4 , J xy = 4.034,2550 cm 4 .

e) Momenti rispetto agli assi paralleli baricentrici (G, x’, y’)


J x ' = 1.496,8209 cm 4 , J y ' = 1.676,7418 cm 4 , J x ' y ' = 231,3875 cm 4 .

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2002/2003 Geometria delle masse: esempio 10

f) Direzioni e momenti d’inerzia principali centrali


2 × 231,3875
tan(2α ) = − = +2,572102518 ,
1496.8209 − 1676,7418
1
da cui α = arctan(2.572102518) = 34°.377288365 = 34° 22' 38" ,238 .
2
Essendo J x ' < J y ' , occorre considerare α = α + π / 2 = 1240 22' 38".238 .
Infine,
J ξ = 1.835,0414 cm 4 , Jη = 1338,5212 cm 4 , J ξη = 0,0000 cm 4 .

g) Raggi d’inerzia centrali


ρξ = 5,462 cm , ρη = 4,665 cm .

h) Ellisse centrale d’inerzia


L’ellisse
ξ2 η2
+ =1,
21,7646 29,8381
è rappresentata nella figura seguente

9.5 G

6.5
η
y

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2002/2003 Geometria delle masse: esempio 10

i) Contorno della sezione convessificata nel riferimento (O, x, y)


P1 = [0,000 0,000] , P2 = [18,200 0,000] , P3 = [18,200 1,000] , P4 = [18,150 15,600] ,

P5 = [17,150 15,600] , P6 = [2,050 12,200] , P7 = [0,000 1,000] .

j) Contorno della sezione convessificata nel riferimento (O, ξ, η)


P1 = [− 0,039 11,504] , P2 = [− 10,316 − 3,517] , P3 = [− 9,490 − 4,082] , P4 = [2,588 − 12,284] ,

P5 = [3,152 − 11,459] , P6 = [8,872 2,923] , P7 = [0,786 10,939].

k) Nocciolo centrale d’inerzia nel riferimento (O, ξ, η)


I punti
V1− 2 = [2,752 − 2,581], V2−3 = [1,408 2,822] , V3− 4 = [1,404 2,834] , V4−5 = [− 1,980 1,857] ,
V5−6 = [− 2,823 1,539] , V6−7 = [− 1,841 − 2,546] , V7 −1 = [− 1,297 − 2,600]

sono i vertici del nocciolo centrale d’inerzia rappresentato in figura


P5
P4

P6

9.5 G

6.5
η

P7 P3

P1=O P2

4
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2002/2003
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it)

Parte I) GEOMETRIA DELLE MASSE

TEMA 11
La figura riporta la sezione di un pilastro in cemento armato tradizionale
composta da tre elementi esterni rettangolari uniti fra loro da un elemento interno
triangolare.

80

70

y
30

x
O
60

50

Utilizzando come unità di misura il cm,


1. calcolare le caratteristiche inerziali della sezione;
2. disegnare l’ellisse centrale d’inerzia;
3. disegnare la convessificata;
4. disegnare il nocciolo centrale d’inerzia.

NOTA: Le lunghezze riportate in figura sono espresse in centimetri.


Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2002/2003 Geometria delle masse: esempio 11

SOLUZIONE: (Prova dell’21 Luglio 2003)


Numeriamo i vertici della sezione partendo da uno qualunque di essi e
procedendo in senso orario. Allo stesso modo numeriamo i lati.

4
3

80
3 4

70

2 5 6
5
y
6

30
x
2
O 8 7
7

1 8
60

1 9
9
50

Utilizzando il riferimento (O, x, y) indicato in figura, costruiamo le due matrici:

Nodo X (cm) Y (cm) Asta Nodo iniziale Nodo finale


1 0.00 -60.00 c 1 2
2 0.00 0.00 d 2 3
3 -41.16 68.60 e 3 4
4 8.90 98.60 f 4 5
5 50.00 30.00 g 5 6
6 120.00 30.00 h 6 7
7 120.00 0.00 i 7 8
8 50.00 0.00 j 8 9
9 50.00 -60.00 k 9 1

Matrice delle coordinate nodali Matrice delle incidenze

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2002/2003 Geometria delle masse: esempio 11

Escludendo dall’analisi i lati verticali (DX1=0.0) ed il lato i (m=0.0 e q=0.0),


otteniamo i valori delle grandezze ausiliarie

m q
DX1

DX2

DX3

DX4
DY1
Lato

d 68,6 -41,2 847,07 -23243,678 717532,3285 -1,6667 0,0000


e 30,0 50,1 -807,47 23478,667 -715963,7725 0,5993 93,2664
f -68,6 41,1 1210,40 41431,677 1560931,4440 -1,6691 113,4550
g 0,0 70,0 5950,00 534333,333 50277500,0000 0,0000 30,0000
k 0,0 -50,0 -1250,00 -41666,667 -1562500,0000 0,0000 -60,0000

e di quelle finali
Lato

Ak SXk SYk JXk JYk JXYk

d -1411,79 -32282,886 38739,463 -1107302,9761 -1195887,2142 996572,6785


e 4185,02 176810,919 -61239,299 12869687,9473 1760707,3958 -2328205,3678
f 2642,73 93022,726 68171,748 22015151,8342 2095280,1167 2118596,6536
g 2100,00 31500,000 178500,000 630000,0000 16030000,0000 2677500,0000
k 3000,00 -90000,000 75000,000 3600000,0000 2500000,0000 -2250000,0000
10515,96 179050,76 299171,91 17864705,0902 21190100,2983 1214463,9642

Risultano, in definitiva,

a) Area della sezione


A = 10.515,96 cm 2 .

b) Momenti statici
S x = 179.050,760 cm3 , S y = 299.171,910 cm3 .

c) Posizione del baricentro


Sy 299.171,910 S x 179.050,760
xG = = ≅ 28,45 cm , yG = = ≅ 17,03 cm .
A 10.515,96 A 10.515,96

d) Momenti del second’ordine rispetto al riferimento (O, x, y)

J x = 1786.4705,0902 cm 4 , J y = 2119.0100,2983 cm 4 , J xy = 121.4463,9642 cm 4 .

e) Momenti rispetto agli assi paralleli baricentrici (G, x’, y’)


J x ' = 1481.6083,7120 cm 4 , J y ' = 1267.8861,2163 cm 4 , J x ' y ' = −387.9409,3577 cm 4 .

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2002/2003 Geometria delle masse: esempio 11

f) Direzioni e momenti d’inerzia principali centrali


2 × (−387.9409,3577)
tan(2α ) = − = +3,6303280 ,
1481.6083,7120 − 1267.8861,2163
1
da cui α = arctan(3.6303280) = 37°.2996 = 37° 17' 58" , 87 .
2
Infine,
J ξ = 1777.1369,4514 cm 4 , Jη = 972.3575,4769 cm 4 , J ξη = 0,0000 cm 4 .

g) Raggi d’inerzia centrali


ρξ = 41,11 cm , ρη = 30,41cm .

h) Ellisse centrale d’inerzia


L’ellisse
ξ2 η2
+ = 1,
924,6464 1689,9417
è rappresentata nella figura seguente

G
y 28,45
17

x
O

4
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2002/2003 Geometria delle masse: esempio 11

i) Contorno della sezione convessificata nel riferimento (O, x, y)


P1 = [0,00 − 60,00] , P2 = [50,00 − 60,00] , P3 = [120,00 0,00] ,

P4 = [120,00 30,00], P5 = [8,90 98,60] , P6 = [− 41,16 68,60] .

j) Contorno della sezione convessificata nel riferimento (O, ξ, η)


P1 = [− 69,308 − 44,023] , P2 = [− 29,534 − 74,332] , P3 = [62,509 − 69,023],

P4 = [80,688 − 45,158] , P5 = [33,881 76,736] , P6 = [− 24,120 83,208] .

k) Nocciolo centrale d’inerzia nel riferimento (O, ξ, η)


I punti
V1− 2 = [7,274 17,452] , V2−3 = [− 0.734 23,268] , V3− 4 = [− 8.034 11,186] ,
V4−5 = [− 14,596 − 10,244] , V5−6 = [− 1,281 − 20,989] , V6−1 = [17 ,228 − 11,182] ,

sono i vertici del nocciolo centrale d’inerzia rappresentato in figura


P5

P6
η

P4

28,45
G
y
17

x P3
O

P1=O P2

5
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it)

Parte II) CINEMATICA DEI SISTEMI DI TRAVI

TEMA 1
Dato il sistema piano di travi rigide mostrato in figura

L/2 L/2

H/2

y, v
H/2

x, u

1. descrivere le prestazioni cinematiche dei vincoli e delle connessioni;


2. classificare il sistema mediante il computo dei vincoli;
3. classificare il sistema mediante il computo dei gradi di libertà;
4. costruire la matrice cinematica e verificare l’efficacia dei vincoli.
Salvatore Sergio Ligarò Cinematica e statica dei sistemi di travi rigide: Esempio 1

SOLUZIONE:

Inseriamo un numero sufficiente di sezioni al fine di isolare i punti di discontinuità (di


vincolo e geometriche) del sistema. Al termine di tale operazione, s’individuano le travi
c, d, e e f, ed i nodi A, B, C, D ed E, connessi fra loro e coi vincoli nel modo
indicato nella figura seguente.
L/2 L/2

B 2 4 5 3 6
3 D
2 7
C

1 H/2

A 4

y, v
H/2

8
x, u
E
O

1. Prestazioni cinematiche delle connessioni e dei vincoli

Il sistema risulta dall’assemblaggio delle travi rigide c, d, e e f mostrate in figura,


vincolate al suolo e tra di loro mediante i seguenti dispositivi:
u1 = u A = 0

Vincolo 1 v1 = v A = 0 m1 = 2 ,
θ = θ ≥0
 1 A

 u 2 − u3 = 0

Connessione 2-3  v2 − v3 = 0 m2−3 = 3 ,
θ − θ = 0
 2 3

u4 − u5 = 0

Connessione 4-5  v4 − v5 ≥ 0 m4−5 = 2 ,
θ − θ = 0
 4 5

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno Accademico 2001/2002

u6 − u7 = 0

Connessione 6-7  v6 − v7 = 0 m6−7 = 3 ,
θ − θ = 0
 6 7

 u8 = uE ≥ 0

Vincolo 8  v8 = vE = 0 m8 = 1 ,
θ = θ ≥0
 8 E

dove gli spostamenti sono valutati nel sistema di riferimento (O, x, y).
Le prestazioni cinematiche (molteplicità) di ciascun dispositivo sono indicate sulla destra.
Le relazioni precedenti prendono il nome di equazioni di compatibilità cinematica esterna. In
particolare, quelle riguardanti le connessioni si chiamano condizioni di raccordo, mentre
quelle riguardanti i vincoli si chiamano condizioni al contorno.

2. Classificazione del sistema mediante il computo dei vincoli


a1) metodo generale (trave per trave o aste per asta)

Il sistema piano è ottenuto connettendo le quattro travi elastiche c, d, e e f


fra loro e coi vincoli come mostrato in figura. In assenza di vincoli e connessioni, il
sistema avrebbe 3 x 4 = 12 gradi di libertà.
D’altra parte:
• la connessione 2-3 è tripla ( u2 = u3 , v2 = v3 , θ 2 = θ3 ), per cui m2−3 = 3 ;
• la connessione 4-5 è doppia ( u4 = u5 , θ 4 = θ5 ), per cui m4−5 = 2 ;
• la connessione 6-7 è tripla ( u 6 = u 7 , v6 = v7 , θ 6 = θ 7 ), per cui m6−7 = 3 ;
• la cerniera fissa in A è un vincolo doppio ( u A = 0 , v A = 0 ), per cui m A = 2 ;
• la cerniera mobile (carrello) in E è un vincolo semplice ( vE = 0 ), per cui mE = 1 ;
cosicché il grado complessivo di vincolo del sistema è 13. Pertanto, se i vincoli sono
indipendenti (efficaci), il sistema dato è al più un cinematismo ad un grado di libertà
(meccanismo).
a2) metodo sintetico (parte per parte)
Il sistema piano è ottenuto connettendo fra loro e coi vincoli le due parti
I = [c+d] e II = [e+f] nel modo illustrato in figura. In assenza di vincoli e
connessioni il sistema avrebbe 6 gradi di libertà.
D’altronde:
• la connessione 4-5 è doppia ( u 4 = u 5 , θ 4 = θ5 ), per cui m4−5 = 2 ;
• la cerniera fissa in A è un vincolo doppio ( u A = 0 , v A = 0 ), per cui m A = 2 ;
• la cerniera mobile (carrello) in E è un vincolo semplice ( v E = 0 ), per cui m E = 1 ;
cosicché il grado complessivo di vincolo del sistema è 5. Pertanto, se i vincoli sono
indipendenti (efficaci), il sistema dato è al più un cinematismo ad un grado di libertà
(meccanismo).

3
Salvatore Sergio Ligarò Cinematica e statica dei sistemi di travi rigide: Esempio 1

3. Classificazione del sistema mediante il computo dei gradi di libertà

• La connessione doppia 4-5 permette lo spostamento relativo ∆v 4−5 = v 4 − v5 ;


• la cerniera fissa in A permette la rotazione assoluta θ A ;
• il carrello in E permette lo spostamento assoluto u E e la rotazione assoluta θ E .
Introdotti quattro vincoli semplici per sopprimere i gradi di libertà descritti, si ottiene
una struttura costituita da una maglia chiusa esterna a cui compete un grado di
iperstaticità pari a tre; pertanto, se i vincoli sono efficaci, il sistema dato è un
cinematismo ad un grado di libertà (meccanismo).

4. Matrice cinematica
Per accertarsi dell’efficacia dei vincoli occorre verificare che le relazioni precedenti siano
linearmente indipendenti. Per fare ciò occorre costruire la matrice cinematica del sistema e
calcolarne il rango. Tali operazioni possono essere effettuate in molti modi.

• Procedimento generale (implementabile in un codice di calcolo automatico)


In tale metodo il componente elementare è la trave.
Scelto per ciascuna trave un punto rappresentativo (polo), coincidente per ragioni di
convenienza col baricentro di una delle sezioni estreme, risultano immediatamente
definite le incognite cinematiche del problema, coincidendo queste con le componenti
planari dello spostamento dei poli e con le rotazioni assolute delle sezioni che li
contengono. Per il problema in esame, tali incognite sono riportate nella colonna 3 della
tabella seguente:

Trave P δP Q δQ
u1 u2 = u1 − ( y2 − y1 ) ⋅ θ1 = u1 − H 2 ⋅ θ1

c 1 v1 2 v2 = v1 + ( x2 − x1 ) ⋅ θ1 = v1
θ1 θ 2 = θ1
u3 u 4 = u 3 − ( y 4 − y3 ) ⋅ θ 3 = u 3

d 3 v3 4 v4 = v3 + ( x4 − x3 ) ⋅ θ3 = v3 + L 2 ⋅ θ3
θ3 θ 4 = θ3
u5 u 6 = u 5 − ( y 6 − y5 ) ⋅ θ 5 = u 5

e 5 v5 6 v6 = v5 + ( x6 − x5 ) ⋅ θ5 = v5 + L 2 ⋅ θ5
θ5 θ 6 = θ5
u5 u7 = u8 − ( y7 − y8 ) ⋅ θ8 = u8 − H ⋅ θ8

f 8 v5 7 v7 = v8 + ( x7 − x8 ) ⋅ θ8 = v8
θ5 θ 7 = θ8

4
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno Accademico 2001/2002

Nella colonna 4 sono indicate le sezioni ausiliarie, ossia, quelle sezioni che occorre
considerare per scrivere le relazioni di connessione mutua fra travi diverse. Nella
colonna 5, infine, sono riportate le espressioni delle componenti di spostamento delle
sezioni ausiliarie in funzione delle componenti di spostamento del polo corrispondente.
Tali relazioni esprimono il vincolo di rigidità fra punti materiali nell’ipotesi di spostamenti
infinitesimi e prendono il nome di equazioni di compatibilità cinematica interna.
Tenuto conto di tali espressioni, le equazioni di compatibilità cinematica risultano:

u1 = u A = 0
Vincolo 1 
 v1 = v A = 0

u A − H 2 ⋅ θ A − u3 = 0
 u 2 − u3 = 0 

Connessione 2-3  v2 − v3 = 0 ⇒ v A − v3 = 0
θ − θ = 0 
 2 3 θ A − θ3 = 0

 u 4 − u5 = 0  u3 − u5 = 0
Connessione 4-5  ⇒ 
θ 4 − θ5 = 0 θ3 − θ5 = 0
u5 − u8 + H ⋅ θ E = 0
u6 − u7 = 0 

Connessione 6-7  v6 − v7 = 0 ⇒ v5 + L 2 ⋅ θ5 − vE = 0
θ − θ = 0 
 6 7 θ5 − θ E = 0

Vincolo 8 vE = 0 .
Il sistema lineare ed omogeneo cui da luogo l’insieme delle equazioni algebriche
precedenti può essere scritto in notazione matriciale come:
u A 
1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0    0 
0 vA
 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0    0
θ A 
1 0 − H / 2 −1 0 0 0 0 0 0 0 0    0 
  u3  
0 1 0 0 −1 0 0 0 0 0 0 0    0 
 v3 
0 0 1 0 0 −1 0 0 0 0 0 0    0 
  θ 3   
0 0 0 1 0 0 −1 0 0 0 0 0  ⋅   = 0 
0 u5
0 0 0 0 1 0 0 − 1 0 0 0    0 
   v5   
0 0 0 0 0 0 1 0 0 − 1 0 H    0 
0 θ5
0 0 0 0 0 0 1 L / 2 0 − 1 0    0 
  u E   
0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 − 1   0
  vE  
0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0    0 
θ E 
ovvero
C δ = 0,
dove C è la matrice cinematica del sistema di travi e δ il vettore degli spostamenti incogniti.
5
Salvatore Sergio Ligarò Cinematica e statica dei sistemi di travi rigide: Esempio 1

Per la compatibilità del sistema, la caratteristica della matrice incompleta deve essere
uguale a quella della matrice completa. Ciò si verifica certamente in quanto il vettore dei
termini noti è nullo e quindi non in grado di modificare il rango della matrice
incompleta. Pertanto, il sistema ammette sempre la soluzione banale, δ = 0 , che definisce
la configurazione di riferimento. Per verificare se esistono altre soluzioni, occorre
calcolare il rango k della matrice incompleta, operazione generalmente laboriosa date le
dimensioni che il sistema può raggiungere nelle applicazioni pratiche. Nel caso in esame
tale operazione risulta non necessaria dal momento che con semplici operazioni riga ed
operazioni colonna (combinazioni lineari fra righe o fra colonne), si deduce facilmente che il
determinante della matrice costruita con le prime undici righe e colonne della matrice
incompleta vale –1. Pertanto, il rango della matrice incompleta è k = 11.
Posto ad esempio θ 8 = ϕ , si ottengono le ∞1 soluzioni dipendenti dal parametro ϕ:

Polo 1 ≡ A uA = 0 vA = 0 θA = ϕ
H
Polo 3 u3 = − ϕ v3 = 0 θ3 = ϕ
2
H L
Polo 5 u5 = − ϕ v5 = − ϕ θ5 = ϕ
2 2
H
Polo 8 ≡ E u E = ϕ vE = 0 θE = ϕ
2

cui corrispondono configurazioni attuali del tipo rappresentato in figura.

• Procedimento semplificato
Un modo più spedito per verificare l’efficacia dei vincoli del sistema, consiste nel
riguardare il sistema di travi come costituito dall’assemblaggio di più parti rigide anziché
di travi, ciascuna parte essendo ottenuta connettendo fra loro due o più travi semplici.
6
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno Accademico 2001/2002

Ciò è molto utile poiché permette di non dovere considerare fra le equazioni di
compatibilità esterna le relazioni che esprimono le connessioni triple fra le travi. In
sostanza, scelto per ciascuna parte un punto rappresentativo (polo), le incognite
cinematiche del problema sono quelle riportate nella colonna 3 della tabella seguente:
Parte P δP Q δQ
u1 u4 = u1 − ( y4 − y1 ) ⋅ θ1 = u1 − H 2 ⋅ θ1

c+d 1 v1 4 v 4 = v1 + ( x 4 − x1 ) ⋅ θ1 = v1 + L / 2 ⋅ θ1
θ1 θ 4 = θ1
u8 u5 = u8 − ( y5 − y8 ) ⋅ θ8 = u8 − H ⋅ θ8

e+f 8 v8 5 v5 = v8 + ( x5 − x8 ) ⋅ θ8 = v8 − L / 2 ⋅ θ8
θ8 θ 5 = θ8

Le relazioni di compatibilità cinematica si scrivono:


u1 = u A = 0
Vincolo 1 
 v1 = v A = 0

 u 4 − u5 = 0 u A − H 2 ⋅ θ A − u E + H ⋅ θ E = 0
Connessione [c+d]-[e+f]  ⇒ 
θ 4 − θ5 = 0 θ A − θ E = 0

Vincolo 8 v8 = vE = 0 .

L’insieme delle equazioni algebriche precedenti scritto in notazione matriciale diviene:


u A 
1 0 0 0 0 0    0
   vA   
0 1 0 0 0 0    0
  θ A   
1 0 − H / 2 −1 0 H  ⋅   = 0 ,
  u E   
0 0 1 0 0 − 1   0
   vE   
0 0 0 0 1 0    0
θ 
 E
ovvero
C δ = 0,

dove la matrice cinematica

1 0 0 0 0 0
0 1 0 0 0 0 

C = 1 0 − H / 2 −1 0 H,
 
0 0 1 0 0 − 1
0 0 0 0 1 0 

7
Salvatore Sergio Ligarò Cinematica e statica dei sistemi di travi rigide: Esempio 1

è di ordine inferiore rispetto al caso precedente e la sua caratteristica ( k = 5 ) è di più


facile deduzione. Tutte le considerazioni svolte in precedenza valgono integralmente.

• Procedimento sintetico (per virtuosi)


Una semplificazione ancor più rilevante si ottiene inserendo subito le condizioni di
vincolo nelle equazioni di compatibilità cinematica interna.
Per il problema in esame, si ottiene:

Parte P δP Q δQ
0 u 4 = −( y4 − y1 ) ⋅ θ1 = − H 2 ⋅ θ A

c+d 1 0 4 v4 = + ( x4 − x1 ) ⋅ θ1 = + L / 2 ⋅ θ A
θ1 θ4 = θ A
u8 u5 = u8 − ( y5 − y8 ) ⋅ θ8 = u E − H ⋅ θ E

e+f 8 0 5 v5 = ( x5 − x8 ) ⋅ θ8 = − L / 2 ⋅ θ E
θ8 θ5 = θ E

La compatibilità cinematica del sistema è quindi assicurata dal sistema delle due sole
equazioni
 u 4 − u5 = 0 − H 2 ⋅ θ A − u E + H ⋅ θ E = 0
Connessione [c+d]-[e+f]  ⇒ 
θ 4 − θ5 = 0 θ A − θ E = 0

nelle tre incognite θ1 , u E e θ E . Tale sistema scritto in notazione matriciale diviene:


θ A 
 − H / 2 − 1 + H    0 
  ⋅ u E  =   ,
 1 0 − 1    0
θ E 
per cui la matrice cinematica si riduce a
− H / 2 − 1 H 
C=
 1 0 − 1
e la sua caratteristica ( k = 2 ) è di immediata deduzione.
Più semplicemente, posto θ A = θ E = ϕ , la prima equazione fornisce la soluzione

H
uE = ϕ.
2

8
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it)

Parte II) CINEMATICA DEI SISTEMI DI TRAVI

TEMA 2
Dato il sistema piano di travi rigide mostrato in figura

L L
2 3
1
y 2
H
1 4
α

x
O

1. descrivere le prestazioni cinematiche dei vincoli e delle connessioni;


2. classificare il sistema mediante il computo dei vincoli;
3. costruire la matrice cinematica e verificare l’efficacia dei vincoli.
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica dei sistemi di travi

SOLUZIONE:
a) Prestazioni cinematiche dei vincoli e delle connessioni
Il sistema risulta dall’assemblaggio delle travi rigide c e d mostrate in figura, vincolate
al suolo e tra di loro mediante i seguenti dispositivi:
u1 = λ1 sin α

Vincolo 1 v1 = −λ1 cos α m1 = 2 ,
θ = 0
 1

dove sin α = H / L2 + H 2 , cos α = L / L2 + H 2 , mentre λ1 = δ 1 = u12 + v12 ≥ 0 .


u2 − u3 = 0

Connessione 2-3 v2 − v3 = 0 m2−3 = 2 ,
 θ −θ ≥ 0
 2 3
 u4 ≥ 0

Vincolo 4  v4 = 0 m4 = 1 .
θ ≥0
 4
Gli spostamenti sono valutati nel sistema di riferimento (O, x, y).
b) Computo dei vincoli
Poiché il numero di travi è t = 2, in assenza di vincoli e connessioni i gradi di libertà del
sistema risulterebbero:
g = 3⋅t = 3⋅ 2 = 6 .
D’altra parte, se i vincoli e le connessioni fossero indipendenti (vincoli efficaci), il grado di
vincolo del sistema risulterebbe:
v = m1 + m2−3 + m4 = 2 + 2 + 1 = 5 ,

per cui il sistema di travi dato può essere (al più) un cinematismo ad un grado di libertà,
ossia, un meccanismo.
c) Matrice cinematica
Per accertare l’efficacia dei vincoli occorre costruire la matrice cinematica e calcolarne il
rango. A tal fine utilizziamo il procedimento sintetico inserendo immediatamente le
condizioni di vincolo nelle equazioni di compatibilità interna.
Scelto un polo per ciascuna trave, le incognite cinematiche del problema sono
riportate nella colonna 3 della tabella seguente. Nella colonna 4 sono indicate le sezioni
ausiliarie, mentre nella colonna 5 sono riportate le espressioni delle componenti di
spostamento corrispondenti.

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica dei sistemi di travi

Trave P δP Q δQ
u1 u 2 = u1 − ( y 2 − y1 ) ⋅ θ1 = u1 − H ⋅ θ1 = u1

c 1 v1 2 v2 = v1 + ( x2 − x1 ) ⋅ θ1 = v1 + L ⋅ θ1 = v1 = − L / H ⋅ u1
θ1 θ 2 = θ1
u4 u 3 = u 4 − ( y3 − y 4 ) ⋅ θ 4 = u 4 − H ⋅ θ 4

d 4 v4 3 v3 = v4 + ( x3 − x4 ) ⋅ θ 4 = − L ⋅ θ 4
θ4 θ3 = θ 4

Le equazioni di compatibilità cinematica si riducono alle sole due equazioni di raccordo:


u 2 − u3 = 0 u1 − u 4 + H ⋅ θ 4 = 0
Connessione 2-3  ⇒  ,
 v2 − v3 = 0 −
 1 u / H + θ 4 = 0

nelle tre incognite essenziali u1 , u 4 e θ 4 . Posto θ 4 = ϕ , si ottiene immediatamente la


soluzione
u1 = H ⋅ ϕ ed u4 = 2 H ⋅ ϕ .
Il precedente sistema algebrico, lineare ed omogeneo, di due equazioni in tre incognite,
scritto in notazione matriciale diviene:
u1 
1 −1 H    0 
− 1 / H 0 1  ⋅ u 4  = 0 ,
  θ   
 4

ovvero, C δ = 0 , dove C è la matrice cinematica del sistema e δ il vettore degli


spostamenti incogniti.
Posto θ 4 = ϕ , si ottengono le ∞ soluzioni:
Polo 1 u1 = H ⋅ ϕ v1 = − L ⋅ ϕ θ1 = 0
Polo 4 u 4 = 2 H ⋅ ϕ v4 = 0 θ4 = ϕ
cui corrispondono configurazioni variate del tipo rappresentato in figura

1 2
∆ θ4 2∆

dove ∆ = u1 = H ⋅ ϕ .

3
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it)

Parte II) CINEMATICA DEI SISTEMI DI TRAVI

TEMA 3
Dato il sistema piano di travi rigide mostrato in figura, con le travi orizzontali
tutte di uguale lunghezza L e quelle verticali tutte di lunghezza H,

L L L

3 2 4 5 3 6
2 7

1 4 L L L H

1 8 11 6 12 13
7 14 17
9 18 19 10 20
9 21
15

y
5 8 11 H

10 16 22
x
O

1. descrivere le prestazioni cinematiche dei vincoli e delle connessioni;


2. classificare il sistema mediante il computo dei vincoli;
3. costruire la matrice cinematica e verificare l’efficacia dei vincoli.
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica dei sistemi di travi

SOLUZIONE:
(NOTA: Fra gli obiettivi didattici più immediati di questo esempio ricordiamo:
1. impaurire gli studenti;
2. fare un po’ di pratica con la scrittura delle equazioni di compatibilità cinematica, interna ed
esterna;
3. distinguere fra condizioni al contorno e condizioni di raccordo;
4. capire il significato di equazioni di congruenza e ricordare la loro provenienza;
5. capire che è del tutto arbitraria la suddivisione del sistema in travi od in parti;
6. capire che è del tutto indifferente la scelta sia del numero che della posizione delle sezioni
ausiliarie;
7. capire che è del tutto arbitraria la scelta dei poli.)

• Procedimento generale
1. Prestazioni cinematiche dei vincoli e delle connessioni
Il sistema risulta dall’assemblaggio delle travi rigide c, d, e, f, g, h, i, j, k, l e
(11) mostrate in figura, vincolate al suolo e tra di loro mediante i seguenti dispositivi:
u1 = 0

Vincolo 1 v1 = 0 m1 = 2 ,
θ ≥0
 1
 u 2 − u3 = 0

Connessione 2-3  v2 − v3 = 0 m2−3 = 3 ,
θ − θ = 0
 2 3

u4 − u5 = 0

Connessione 4-5  v4 − v5 ≥ 0 m4−5 = 2 ,
θ − θ = 0
 4 5
u6 − u7 = 0

Connessione 6-7  v6 − v7 = 0 m6−7 = 3 ,
θ − θ = 0
 6 7

u8 − u9 = 0
v − v = 0
 8 9
θ8 − θ9 = 0
Connessione 8-9-11  m8−9−11 = 6 ,
u8 − u11 = 0
v8 − v11 = 0

θ8 − θ11 = 0
 u10 ≥ 0

Vincolo 10  v10 = 0 m10 = 1 ,
θ ≥0
 10
u12 − u13 = 0

Connessione 12-13 v12 − v13 = 0 m12−13 = 2 ,
 θ −θ ≥ 0
 12 13

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica dei sistemi di travi

u14 − u15 = 0
v − v = 0
 14 15
θ14 − θ15 = 0
Connessione 14-15-17  m14−15−17 = 6 ,
u14 − u17 = 0
v14 − v17 = 0

θ14 − θ17 = 0
 u16 ≥ 0

Vincolo 16  v16 = 0 m16 = 1 ,
θ ≥0
 16
u18 − u19 = 0

Connessione 18-19 v18 − v19 = 0 m18−19 = 2 ,
 θ −θ ≥ 0
 18 19
u 20 − u 21 = 0

Connessione 20-21  v20 − v21 = 0 m20− 21 = 3 ,
θ − θ = 0
 20 21

u22 = 0

Vincolo 22 v22 = 0 m22 = 2 ,
θ ≥0
 22
dove gli spostamenti sono valutati nel sistema di riferimento (O, x, y).
Tali relazioni prendono il nome di equazioni di compatibilità cinematica esterna; più in
particolare, quelle di vincolo sono chiamate condizioni al contorno (del problema
cinematico), mentre le relazioni di connessione sono dette condizioni di raccordo.
Accanto a ciascun gruppo di relazioni è riportata la prestazione cinematica (molteplicità)
del dispositivo a cui si riferiscono, m, ovvero il numero di gradi di libertà che il
dispositivo sottrae al sistema di travi.
2. Computo dei vincoli
Indichiamo con t il numero complessivo di travi (t = 11). Poiché a ciascuna di esse,
riguardata come un corpo rigido libero di muoversi nel piano, corrispondono tre gradi di
libertà, in assenza di vincoli e connessioni il numero complessivo di gradi di libertà del
sistema risulta:
g = 3 ⋅ t = 3 ⋅11 = 33 .

Sommando le molteplicità dei vincoli e delle connessioni si ottiene il numero


complessivo di vincoli semplici applicati al sistema (grado di vincolo):
v = m1 + m2−3 + m4−5 + m6−7 + m8−9−11 + m10 + m12−13 + m14−15−17 + m16 + m18−19 + m20− 21 + m22 =
.
= 2 + 3 + 2 + 3 + 6 + 1 + 2 + 6 + 1 + 2 + 3 + 2 = 33

Pertanto, se i vincoli e le connessioni fossero fra loro indipendenti (vincoli efficaci) il


sistema di travi dato sarebbe (al più) una struttura isostatica.
3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica dei sistemi di travi

3. Matrice cinematica
Per accertarsi dell’efficacia dei vincoli occorre verificare che le relazioni precedenti siano
fra loro linearmente indipendenti. Per fare ciò si costruisce la matrice cinematica del sistema
e se ne calcola il rango. A tal fine, scelto un polo per ciascuna trave, le incognite del
problema cinematico risultano quelle riportate nella colonna 3 della tabella seguente:

Trave P δP Q δQ
u1 u 2 = u1 − ( y2 − y1 ) ⋅ θ1 = u1 − H ⋅ θ1
c 1 v1 2 v2 = v1 + ( x2 − x1 ) ⋅ θ1 = v1
θ1 θ 2 = θ1
u3 u 4 = u 3 − ( y 4 − y3 ) ⋅ θ 3 = u 3
d 3 v3 4 v4 = v3 + ( x4 − x3 ) ⋅ θ3 = v3 + L ⋅ θ3
θ3 θ 4 = θ3
u5 u 6 = u 5 − ( y 6 − y5 ) ⋅ θ 5 = u 5
e 5 v5 6 v6 = v5 + ( x6 − x5 ) ⋅ θ5 = v5 + L ⋅ θ5
θ5 θ 6 = θ5
u8 u7 = u8 − ( y7 − y8 ) ⋅ θ8 = u8 − H ⋅ θ8
f 8 v8 7 v7 = v8 + ( x7 − x8 ) ⋅ θ8 = v8
θ8 θ 7 = θ8
u10 u9 = u10 − ( y9 − y10 ) ⋅ θ10 = u10 − H ⋅ θ10
g 10 v10 9 v9 = v10 + ( x9 − x10 ) ⋅ θ10 = v10
θ10 θ9 = θ10
u11 u12 = u11 − ( y12 − y11 ) ⋅ θ11 = u11
h 11 v11 12 v12 = v11 + ( x12 − x11 ) ⋅ θ11 = v11 + L ⋅ θ11
θ11 θ12 = θ11
u13 u14 = u13 − ( y14 − y13 ) ⋅ θ13 = u13
i 13 v13 14 v14 = v13 + ( x14 − x13 ) ⋅ θ13 = v13 + L ⋅ θ13
θ13 θ14 = θ13
u16 u15 = u16 − ( y15 − y16 ) ⋅ θ16 = u16 − H ⋅ θ16
j 16 v16 15 v15 = v16 + ( x15 − x16 ) ⋅ θ16 = v16
θ16 θ15 = θ16
u17 u18 = u17 − ( y18 − y17 ) ⋅ θ17 = u17
k 17 v17 18 v18 = v17 + ( x18 − x17 ) ⋅ θ17 = v17 + L ⋅ θ17
θ17 θ18 = θ17
u19 u20 = u19 − ( y20 − y19 ) ⋅ θ19 = u19
l 19 v19 20 v20 = v19 + ( x20 − x19 ) ⋅ θ19 = v19 + L ⋅ θ19
θ19 θ 20 = θ19
u 22 u21 = u22 − ( y21 − y22 ) ⋅ θ 22 = u22 − H ⋅ θ 22
(11) 22 v22 21 v21 = v22 + ( x21 − x22 ) ⋅ θ 22 = v22
θ 22 θ 21 = θ 22

4
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica dei sistemi di travi

Nella colonna 4 sono indicate le sezioni ausiliarie, mentre nella successiva colonna 5 sono
riportate le espressioni delle loro componenti di spostamento in funzione delle
componenti di spostamento del polo corrispondente. Tali relazioni esprimono il vincolo di
rigidità fra punti materiali nell’ipotesi di spostamenti infinitesimi e prendono il nome di
equazioni di compatibilità cinematica interna o, più semplicemente, equazioni di congruenza.
Tenuto conto di queste ultime espressioni, il sistema costituito dalle condizioni al
contorno e dalle condizioni di raccordo può essere scritto in termini delle sole
componenti di spostamento dei poli:

u1 = 0 u1 = 0
Vincolo 1  ⇒ 
v1 = 0 v1 = 0
 u 2 − u3 = 0 u1 − H ⋅ θ1 − u3 = 0
 
Connessione 2-3  v2 − v3 = 0 ⇒ v1 − v3 = 0
θ − θ = 0 θ − θ = 0
 2 3  1 3
 u 4 − u5 = 0  u3 − u5 = 0
Connessione 4-5  ⇒ 
θ 4 − θ5 = 0 θ3 − θ5 = 0
u6 − u7 = 0 u5 − u8 + H ⋅ θ8 = 0
 
Connessione 6-7  v6 − v7 = 0 ⇒ v5 + L ⋅ θ5 − v8 = 0
θ − θ = 0 θ − θ = 0
 6 7  5 8
u8 − u9 = 0 u8 − u10 + H ⋅ θ10 = 0
v − v = 0 v − v = 0
 8 9  8 10
θ8 − θ9 = 0 θ8 − θ10 = 0
Connessione 8-9-11  ⇒ 
u8 − u11 = 0 u8 − u11 = 0
v8 − v11 = 0 v8 − v11 = 0
 
θ8 − θ11 = 0 θ8 − θ11 = 0
Vincolo 10 v10 = 0 ⇒ v10 = 0
u12 − u13 = 0 u11 − u13 = 0
Connessione 12-13  ⇒ 
 v12 − v13 = 0 v11 + L ⋅ θ11 − v13 = 0
u14 − u15 = 0 u13 − u16 + H ⋅ θ16 = 0
v − v = 0 v + L ⋅ θ − v = 0
 14 15  13 13 16

θ14 − θ15 = 0 θ13 − θ16 = 0


Connessione 14-15-17  ⇒ 
u14 − u17 = 0 u13 − u17 = 0
v14 − v17 = 0 v13 + L ⋅ θ13 − v17 = 0
 
θ14 − θ17 = 0 θ13 − θ17 = 0
Vincolo 16 v16 = 0 ⇒ v16 = 0
u18 − u19 = 0 u17 − u19 = 0
Connessione 18-19  ⇒ 
 v18 − v19 = 0 v17 + L ⋅ θ17 − v19 = 0

5
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica dei sistemi di travi

u 20 − u 21 = 0 u19 − u22 + H ⋅ θ 22 = 0
 
Connessione 20-21  v20 − v21 = 0 ⇒ v19 + L ⋅ θ19 − v22 = 0
θ − θ = 0 θ − θ = 0
 20 21  19 22

u22 = 0 u22 = 0
Vincolo 22  ⇒ 
v22 = 0 v22 = 0
Il sistema lineare ed omogeneo costituito dalle precedenti le 33 equazioni algebriche
nelle 33 incognite componenti di spostamento dei poli può essere scritto in notazione
matriciale come:
C δ = 0,

dove C è la matrice cinematica del sistema di travi e δ il vettore degli spostamenti incogniti.
Per la compatibilità del sistema, la caratteristica della matrice incompleta deve essere
uguale a quella della matrice completa. Ciò si verifica certamente in quanto il vettore dei
termini noti è nullo e quindi non in grado di modificare il rango della matrice
incompleta. Pertanto, il sistema ammette sempre la soluzione banale, δ = 0 , che definisce
la configurazione di riferimento. Tale soluzione è anche unica se il determinante della
matrice dei coefficienti è diverso da zero (k = 33). Tale possibilità sarà verificata in
modo più agevole ai punti successivi.
• Procedimento semplificato
1. Prestazioni cinematiche dei vincoli e delle connessioni
Il sistema risulta dall’assemblaggio delle parti rigide A = [c+d], B = [e+f+g+h],
C = [i+j+k] e D = [l+ (11)] mostrate in figura, vincolate dai dispositivi:
u1 = 0

Vincolo 1 v1 = 0 m1 = 2 ,
θ ≥0
 1
u4 − u5 = 0

Connessione A-B  v4 − v5 ≥ 0 m4−5 = 2 ,
θ − θ = 0
 4 5
 u10 ≥ 0

Vincolo 10  v10 = 0 m10 = 1 ,
θ ≥0
 10
u12 − u13 = 0

Connessione B-C v12 − v13 = 0 m12−13 = 2 ,
 θ −θ ≥ 0
 12 13
 u16 ≥ 0

Vincolo 16  v16 = 0 m16 = 1 ,
θ ≥0
 16

6
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica dei sistemi di travi

u18 − u19 = 0

Connessione C-D v18 − v19 = 0 m18−19 = 2 ,
 θ −θ ≥ 0
 18 19
u22 = 0

Vincolo 22 v22 = 0 m22 = 2 .
θ ≥0
 22
2. Computo dei vincoli
Indichiamo con p il numero di parti rigide (p = 4). Il numero complessivo di gradi di
libertà del sistema risulta:
g = 3 ⋅ p = 3 ⋅ 4 = 12 .

Sommando le molteplicità dei vincoli e delle connessioni si ottiene il grado di vincolo:


v = m1 + m4−5 + m10 + m12−13 + m16 + m18−19 + m22 = 2 + 2 + 1 + 2 + 1 + 2 + 2 = 12 .

Pertanto, se i vincoli e le connessioni considerate fossero indipendenti (vincoli efficaci) il


sistema di travi dato sarebbe (al più) una struttura isostatica.
3. Matrice cinematica
Scelto un polo per ciascuna parte rigida, si può costruire la tabella seguente:
Parte P δP Q δQ
u1 u 4 = u1 − ( y4 − y1 ) ⋅ θ1 = u1 − H ⋅ θ1
A 1 v1 4 v4 = v1 + ( x4 − x1 ) ⋅ θ1 = v1 + L ⋅ θ1
θ1 θ 4 = θ1
u5 = u10 − ( y5 − y10 ) ⋅ θ10 = u10 − 2 H ⋅ θ10
u10
5 v5 = v10 + ( x5 − x10 ) ⋅ θ10 = v10 − L ⋅ θ10
θ5 = θ10
B 10 v10
u12 = u10 − ( y12 − y10 ) ⋅ θ10 = u10 − H ⋅ θ10

θ10 12 v12 = v10 + ( x12 − x10 ) ⋅ θ10 = v10 + L ⋅ θ10


θ12 = θ10
u13 = u16 − ( y13 − y16 ) ⋅ θ16 = u16 − H ⋅ θ16
u16
13 v13 = v16 + ( x13 − x16 ) ⋅ θ16 = v16 − L ⋅ θ16
θ13 = θ16
C 16 v16
u18 = u16 − ( y18 − y16 ) ⋅ θ16 = u16 − H ⋅ θ16

θ16 18 v18 = v16 + ( x18 − x16 ) ⋅ θ16 = v16 + L ⋅ θ16


θ18 = θ16
u 22 u19 = u22 − ( y19 − y22 ) ⋅ θ 22 = u22 − H ⋅ θ 22
D 22 v22 19 v19 = v22 + ( x19 − x22 ) ⋅ θ 22 = v22 − L ⋅ θ 22
θ 22 θ19 = θ22

7
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica dei sistemi di travi

Nella colonna 4 sono indicate le sezioni ausiliarie necessarie per scrivere le condizioni di
raccordo, mentre nella successiva colonna 5 sono riportate le equazioni di congruenza.
Il sistema delle condizioni al contorno e delle condizioni di raccordo risulta:
u1 = 0 u1 = 0
Vincolo 1  ⇒ 
v1 = 0 v1 = 0
 u 4 − u5 = 0 u1 − H ⋅ θ1 − u10 + 2 H ⋅ θ10 = 0
Connessione A-B  ⇒ 
θ 4 − θ5 = 0 θ1 − θ10 = 0
Vincolo 10 v10 = 0 ⇒ v10 = 0
u12 − u13 = 0 u10 − H ⋅ θ10 − u16 + H ⋅ θ16 = 0
Connessione B-C  ⇒ 
 v12 − v13 = 0 v10 + L ⋅ θ10 − v16 + L ⋅ θ16 = 0
Vincolo 16 v16 = 0 ⇒ v16 = 0
u18 − u19 = 0 u16 − H ⋅ θ16 − u 22 + H ⋅ θ 22 = 0
Connessione C-D  ⇒ 
 v18 − v19 = 0 v16 + L ⋅ θ16 − v22 + L ⋅ θ22 = 0
u22 = 0 u22 = 0
Vincolo 22  ⇒ 
v22 = 0 v22 = 0
Il sistema precedente, lineare ed omogeneo, di 12 equazioni algebriche in 12 incognite
scritto in notazione matriciale diviene:

 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0   u1  0
 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0   v  0 
   1  
 1 0 −H −1 0 2H 0 0 0 0 0 0   θ1   0 
     
 0 0 1 0 0 −1 0 0 0 0 0 0   u10  0
 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0   v10  0
     
 0 0 0 1 0 −H −1 0 H 0 0 0  ⋅  θ10  = 0 ,
 0 0 0 0 1 L 0 −1 L 0 0 0   u  0 
   16   
 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0   v16  0
 0 0 0 0 0 0 1 0 −H −1 0 H   θ  0 
   16   
 0 0 0 0 0 0 0 1 L 0 −1 L  u 22  0
     
 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0   v 22  0
 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0  θ 22  0
ovvero,
C δ = 0,
dove C è la matrice cinematica del sistema di travi e δ il vettore degli spostamenti incogniti.
Il sistema ammette sempre la soluzione banale, δ = 0 , che definisce la configurazione di
riferimento. Tale soluzione è anche unica poiché il determinante della matrice dei
coefficienti è diverso da zero (k = 12).

8
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica dei sistemi di travi

• Procedimento sintetico
1. Matrice cinematica
Inseriamo immediatamente le condizioni di vincolo in quelle di congruenza si ottiene:
Parte P δP Q δQ
u1 u 4 = u1 − ( y 4 − y1 ) ⋅ θ1 = − H ⋅ θ1
A 1 v1 4 v 4 = v1 + ( x 4 − x1 ) ⋅ θ1 = L ⋅ θ1
θ1 θ 4 = θ1
u 5 = u10 − ( y 5 − y10 ) ⋅ θ10 = u10 − 2 H ⋅ θ10
u10
5 v5 = v10 + ( x5 − x10 ) ⋅ θ10 = − L ⋅ θ10
θ5 = θ10
B 10 v10
u12 = u10 − ( y12 − y10 ) ⋅ θ10 = u10 − H ⋅ θ10

θ10 12 v12 = v10 + ( x12 − x10 ) ⋅ θ10 = L ⋅ θ10


θ12 = θ10
u13 = u16 − ( y13 − y16 ) ⋅ θ16 = u16 − H ⋅ θ16
u16
13 v13 = v16 + ( x13 − x16 ) ⋅ θ16 = − L ⋅ θ16
θ13 = θ16
C 16 v16
u18 = u16 − ( y18 − y16 ) ⋅ θ16 = u16 − H ⋅ θ16

θ16 18 v18 = v16 + ( x18 − x16 ) ⋅ θ16 = L ⋅ θ16


θ18 = θ16
u 22 u19 = u22 − ( y19 − y22 ) ⋅ θ 22 = − H ⋅ θ 22
D 22 v22 19 v19 = v22 + ( x19 − x22 ) ⋅ θ 22 = − L ⋅ θ 22
θ 22 θ19 = θ22

Per cui la compatibilità cinematica del sistema è espressa delle condizioni di raccordo:
 u 4 − u5 = 0 − H ⋅ θ1 − u10 + 2 H ⋅ θ10 = 0
Connessione A-B  ⇒ 
θ 4 − θ5 = 0 θ1 − θ10 = 0
u12 − u13 = 0 u10 − H ⋅ θ10 − u16 + H ⋅ θ16 = 0
Connessione B-C  ⇒ 
 v12 − v13 = 0 θ10 + θ16 = 0
u18 − u19 = 0 u16 − H ⋅ θ16 + H ⋅ θ22 = 0
Connessione C-D  ⇒ 
 v18 − v19 = 0 θ16 + θ22 = 0
Tale sistema, lineare ed omogeneo, è ora costituito da 6 equazioni algebriche nelle 6
incognite essenziali del problema u10 , u16 , θ1 , θ10 , θ16 , θ22 .
Posto θ16 = −ϕ e θ1 = θ10 = θ 22 = ϕ , si ottiene:
− u10 − Hϕ + 2 Hϕ = 0

u10 − Hϕ − u16 − Hϕ = 0 ,
u + Hϕ + Hϕ = 0
 16
un sistema lineare ed omogeneo che ha come unica soluzione quella banale
(u10 = u16 = ϕ = 0) ; pertanto, il sistema di travi assegnato è una struttura isostatica.

9
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it)

Parte II) CINEMATICA DEI SISTEMI DI TRAVI

TEMA 4
Dato il sistema piano di travi rigide mostrato in figura

L L
4
7 8 9
2 6
4

H 1 2 3
y

1 3 5

x
O

1. descrivere le prestazioni cinematiche dei vincoli e delle connessioni;


2. classificare il sistema mediante il computo dei vincoli;
3. costruire la matrice cinematica e verificare l’efficacia dei vincoli.
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica dei sistemi di travi

SOLUZIONE:

a) Prestazioni cinematiche dei vincoli e delle connessioni


Il sistema risulta dall’assemblaggio delle quattro parti rigide c, d, e e f mostrate in
figura, vincolate al suolo e tra di loro mediante i seguenti dispositivi:
u1 = 0

Vincolo 1 v1 = 0 m1 = 2 ,
θ ≥0
 1
u3 = 0

Vincolo 3 v3 = 0 m3 = 2 ,
θ ≥0
 3
u5 = 0

Vincolo 5 v5 = 0 m5 = 2 ,
θ ≥0
 5
u7 = 0

Connessione c-f v7 = 0 m2−7 = 2 ,
θ ≥0
 7
u4 − u8 = 0

Connessione d-f v4 − v8 = 0 m4−8 = 2 ,
 θ −θ ≥ 0
 4 8
u6 − u9 = 0

Connessione e-f v6 − v9 = 0 m6−9 = 2 ,
 θ −θ ≥ 0
 6 9
Gli spostamenti sono valutati nel sistema di riferimento (O, x, y).
b) Computo dei vincoli
Poiché il numero di parti è p = 4, i gradi di libertà del sistema risultano:
g = 3 ⋅ p = 3 ⋅ 4 = 12 .
D’altra parte, se i vincoli e le connessioni fossero indipendenti (vincoli efficaci), il grado di
vincolo del sistema risulterebbe:
v = m1 + m3 + m5 + m2−7 + m4−8 + m6−9 = 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 = 12 ,

per cui il sistema di travi dato può essere (al più) una struttura isostatica.

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica dei sistemi di travi

c) Matrice cinematica
Per verificare l’efficacia dei vincoli costruiamo la matrice cinematica e calcoliamone il rango.
Seguendo il procedimento sintetico, inseriamo immediatamente le condizioni al contorno
nelle equazioni di congruenza.
Scelto un polo per ciascuna parte, le incognite del problema cinematico sono quelle
riportate nella colonna 3 della tabella seguente:

Parte P δP Q δQ
u1 u2 = u1 − ( y2 − y1 ) ⋅ θ1 = u1 − H ⋅ θ1 = − H ⋅ θ1

c 1 v1 2 v2 = v1 + ( x2 − x1 ) ⋅ θ1 = v1 = 0
θ1 θ 2 = θ1
u3 u 4 = u 3 − ( y 4 − y3 ) ⋅ θ 3 = u 3 − H ⋅ θ 3 = − H ⋅ θ 3

d 3 v3 4 v4 = v3 + ( x4 − x3 ) ⋅ θ3 = v3 = 0
θ3 θ 4 = θ3
u5 u 6 = u 5 − ( y 6 − y5 ) ⋅ θ 5 = u 5 − H ⋅ θ 5 = − H ⋅ θ 5

e 5 v5 6 v6 = v5 + ( x6 − x5 ) ⋅ θ5 = v5 = 0
θ5 θ 6 = θ5
u8 = u7 − ( y8 − y7 ) ⋅ θ7 = u7
u7
8 v8 = v7 + ( x8 − x7 ) ⋅ θ7 = v7 + L ⋅ θ7
θ8 = θ 7
f 7 v7
u 9 = u 7 − ( y9 − y 7 ) ⋅ θ 7 = u 7

θ7
9 v9 = v7 + ( x9 − x7 ) ⋅ θ7 = v7 + 2 L ⋅ θ7
θ9 = θ 7

Nella colonna 4 sono indicate le sezioni ausiliarie, mentre nella colonna 5 sono riportate le
espressioni delle loro componenti di spostamento.
Le equazioni di compatibilità cinematica si riducono alle equazioni di raccordo:
u2 − u7 = 0  H θ1 + u7 = 0
Connessione c-f  ⇒ ,
 v2 − v7 = 0 v7 = 0
u4 − u8 = 0  H ⋅ θ 3 + u7 = 0
Connessione d-f  ⇒ ,
 v4 − v8 = 0 θ7 = 0
u6 − u9 = 0  H ⋅ θ5 + u 7 = 0
Connessione e-f  ⇒ .
 v6 − v9 = 0 θ7 = 0
Tale sistema scritto in notazione matriciale diviene:

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica dei sistemi di travi

H 0 0 1 0 0   θ1  0
0
 H 0 1 0 0  θ3  0
0 0 H 1 0 0   θ 5  0 
 ⋅  =  
0 0 0 0 1 0   u 7  0 
0 0 0 0 0 1   v7  0
     
 0 0 0 0 0 1  θ7  0

ovvero
C δ = 0,

dove C è la matrice cinematica del sistema e δ il vettore degli spostamenti incogniti.


Poiché il determinante della matrice incompleta è manifestamente nullo, il sistema di
travi è labile. Posto u 7 = ∆ , si ottengono le ∞ soluzioni:


θ1 = θ 3 = θ 5 =
H

cui corrispondono configurazioni attuali del tipo rappresentato in figura.

1 2 3

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Parte II) CINEMATICA DEI SISTEMI DI TRAVI

TEMA 5
Dato il sistema piano di travi rigide mostrato in figura

L L

7 8 4 9
6
2 4

H 1 2 3
y
60.0°
1 3 5

x
O

1. descrivere le prestazioni cinematiche dei vincoli e delle connessioni;


2. classificare il sistema mediante il computo dei vincoli;
3. costruire la matrice cinematica e verificare l’efficacia dei vincoli.
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica dei sistemi di travi

SOLUZIONE:

a) Prestazioni cinematiche dei vincoli e delle connessioni

Il sistema risulta dall’assemblaggio delle quattro parti rigide c, d, e e f mostrate in


figura, vincolate al suolo e tra di loro mediante i seguenti dispositivi:
u1 = 0

Vincolo 1 v1 = 0 m1 = 2 ,
θ ≥0
 1
u3 = 0

Vincolo 3 v3 = 0 m3 = 2 ,
θ ≥0
 3
u5 = 0

Vincolo 5 v5 = 0 m5 = 2 ,
θ ≥0
 5
u2 − u7 = 0

Connessione c-f v2 − v7 = 0 m2−7 = 2 ,
 θ −θ ≥ 0
 2 7
u4 − u8 = 0

Connessione d-f v4 − v8 = 0 m4−8 = 2 ,
 θ −θ ≥ 0
 4 8
u6 − u9 = 0

Connessione e-f v6 − v9 = 0 m6−9 = 2 ,
 θ −θ ≥ 0
 6 9
Gli spostamenti sono valutati nel sistema di riferimento (O, x, y).

b) Computo dei vincoli


Poiché il numero di parti è p = 4, i gradi di libertà del sistema risultano:
g = 3 ⋅ p = 3 ⋅ 4 = 12 .
D’altra parte, se i vincoli e le connessioni fossero indipendenti (vincoli efficaci), il
grado di vincolo del sistema risulterebbe:
v = m1 + m3 + m5 + m2−7 + m4−8 + m6−9 = 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 = 12 ,

per cui il sistema di travi dato può essere (al più) una struttura isostatica.

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica dei sistemi di travi

c) Matrice cinematica
Per verificare l’efficacia dei vincoli costruiamo la matrice cinematica e calcoliamone il
rango. Seguendo il procedimento sintetico, inseriamo immediatamente le condizioni al
contorno nelle equazioni di congruenza.
Scelto un polo per ciascuna parte, le incognite del problema cinematico sono quelle
riportate nella colonna 3 della tabella seguente:

Parte P δP Q δQ
u1 u2 = u1 − ( y2 − y1 ) ⋅ θ1 = u1 − H ⋅ θ1 = − H ⋅ θ1

c 1 v1 2 v2 = v1 + ( x2 − x1 ) ⋅ θ1 = v1 = 0
θ1 θ 2 = θ1
u3 u 4 = u 3 − ( y 4 − y3 ) ⋅ θ 3 = u 3 − H ⋅ θ 3 = − H ⋅ θ 3

d 3 v3 4 v4 = v3 + ( x4 − x3 ) ⋅ θ3 = v3 = 0
θ3 θ 4 = θ3
u5 u 6 = u 5 − ( y 6 − y5 ) ⋅ θ 5 = u 5 − H ⋅ θ 5 = − H ⋅ θ 5

e 5 v5 6 v6 = v5 + ( x6 − x5 ) ⋅ θ5 = − H / 3 ⋅ θ5
θ5 θ 6 = θ5
u8 = u7 − ( y8 − y7 ) ⋅ θ7 = u7
u7
8 v8 = v7 + ( x8 − x7 ) ⋅ θ7 = v7 + L ⋅ θ7
θ8 = θ 7
f 7 v7
u 9 = u 7 − ( y9 − y 7 ) ⋅ θ 7 = u 7

θ7
9 v9 = v7 + ( x9 − x7 ) ⋅ θ7 = v7 + 2 L ⋅ θ7
θ9 = θ 7

Nella colonna 4 sono indicate le sezioni ausiliarie, mentre nella colonna 5 sono riportate le
espressioni delle loro componenti di spostamento.
Le equazioni di compatibilità cinematica si riducono alle equazioni di raccordo:
u2 − u7 = 0  H θ1 + u7 = 0
Connessione c-f  ⇒ ,
 v2 − v7 = 0 v
 7 = 0

u4 − u8 = 0  H ⋅ θ 3 + u7 = 0
Connessione d-f  ⇒ ,
 v4 − v8 = 0 θ
 7 = 0

u6 − u9 = 0 − H ⋅ θ 5 − u 7 = 0
Connessione e-f  ⇒ .
 v6 − v9 = 0 − H / 3 ⋅ θ5 − v7 − 2 L ⋅ θ7 = 0
Tale sistema scritto in notazione matriciale diviene:

3
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 H 0 0 1 0 0   θ1 
 0 0 0 0 1 0   θ  0 
   3  0 
 0 H 0 1 0 0  ⋅  θ 5  = 0 
 0 0 0 0 0 1   u 7  0 
 0 0 H 1 0 0   v7  0
  θ  0
 0 0 H/ 3 0 1 2L   7

ovvero
C δ = 0,

dove C è la matrice cinematica del sistema e δ il vettore degli spostamenti incogniti.


Poiché il determinante della matrice incompleta è diverso da zero, il sistema di
travi è una struttura isostatica. Pertanto, l’unica soluzione è δ=0 corrispondente alla
configurazione iniziale.

4
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Parte II) CINEMATICA DEI SISTEMI DI TRAVI

TEMA 6
Dato il sistema piano di travi rigide mostrato in figura

L L
8
4
7 9
2 6
4

H 1 2 3
y
60.0° 60.0°
1 3 5

x
O

1. descrivere le prestazioni cinematiche dei vincoli e delle connessioni;


2. classificare il sistema mediante il computo dei vincoli;
3. costruire la matrice cinematica e verificare l’efficacia dei vincoli.
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica dei sistemi di travi

SOLUZIONE:

a) Prestazioni cinematiche dei vincoli e delle connessioni

Il sistema risulta dall’assemblaggio delle quattro parti rigide c, d, e e f mostrate in


figura, vincolate al suolo e tra di loro mediante i seguenti dispositivi:
u1 = 0

Vincolo 1 v1 = 0 m1 = 2 ,
θ ≥0
 1
u3 = 0

Vincolo 3 v3 = 0 m3 = 2 ,
θ ≥0
 3
u5 = 0

Vincolo 5 v5 = 0 m5 = 2 ,
θ ≥0
 5
u2 − u7 = 0

Connessione c-f v2 − v7 = 0 m2−7 = 2 ,
 θ −θ ≥ 0
 2 7
u4 − u8 = 0

Connessione d-f v4 − v8 = 0 m4−8 = 2 ,
 θ −θ ≥ 0
 4 8
u6 − u9 = 0

Connessione e-f v6 − v9 = 0 m6−9 = 2 ,
 θ −θ ≥ 0
 6 9
Gli spostamenti sono valutati nel sistema di riferimento (O, x, y).

b) Computo dei vincoli


Poiché il numero di parti è p = 4, i gradi di libertà del sistema risultano:
g = 3 ⋅ p = 3 ⋅ 4 = 12 .
D’altra parte, se i vincoli e le connessioni fossero indipendenti (vincoli efficaci), il grado di
vincolo del sistema risulterebbe:
v = m1 + m3 + m5 + m2−7 + m4−8 + m6−9 = 2 + 2 + 2 + 2 + 2 + 2 = 12 ,

per cui il sistema di travi dato può essere (al più) una struttura isostatica.

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica dei sistemi di travi

c) Matrice cinematica
Per verificare l’efficacia dei vincoli costruiamo la matrice cinematica e calcoliamone il rango.
Seguendo il procedimento sintetico, inseriamo immediatamente le condizioni al contorno
nelle equazioni di congruenza.
Scelto un polo per ciascuna parte, le incognite del problema cinematico sono quelle
riportate nella colonna 3 della tabella seguente:

Parte P δP Q δQ
u1 u2 = u1 − ( y2 − y1 ) ⋅ θ1 = u1 − H ⋅ θ1 = − H ⋅ θ1

c 1 v1 2 v2 = v1 + ( x2 − x1 ) ⋅ θ1 = H / 3 ⋅ θ1
θ1 θ 2 = θ1
u3 u 4 = u 3 − ( y 4 − y3 ) ⋅ θ 3 = u 3 − H ⋅ θ 3 = − H ⋅ θ 3

d 3 v3 4 v4 = v3 + ( x4 − x3 ) ⋅ θ3 = v3 = 0
θ3 θ 4 = θ3
u5 u 6 = u 5 − ( y 6 − y5 ) ⋅ θ 5 = u 5 − H ⋅ θ 5 = − H ⋅ θ 5

e 5 v5 6 v6 = v5 + ( x6 − x5 ) ⋅ θ5 = − H / 3 ⋅ θ5
θ5 θ 6 = θ5
u8 = u7 − ( y8 − y7 ) ⋅ θ7 = u7
u7
8 v8 = v7 + ( x8 − x7 ) ⋅ θ7 = v7 + L ⋅ θ7
θ8 = θ 7
f 7 v7
u 9 = u 7 − ( y9 − y 7 ) ⋅ θ 7 = u 7

θ7
9 v9 = v7 + ( x9 − x7 ) ⋅ θ7 = v7 + 2 L ⋅ θ7
θ9 = θ 7

Nella colonna 4 sono indicate le sezioni ausiliarie, mentre nella colonna 5 sono riportate le
espressioni delle loro componenti di spostamento.
Le equazioni di compatibilità cinematica si riducono alle equazioni di raccordo:
u2 − u7 = 0  H ⋅ θ1 + u7 = 0
Connessione c-f  ⇒ ,
 v2 − v7 = 0  H / 3 ⋅ θ1 − v7 = 0

u4 − u8 = 0  H ⋅ θ 3 + u7 = 0
Connessione d-f  ⇒ ,
 v4 − v8 = 0 v
 7 + L ⋅ θ 7 = 0

u6 − u9 = 0  H ⋅ θ5 + u7 = 0
Connessione e-f  ⇒ .
 v6 − v9 = 0  H / 3 ⋅ θ5 + v7 + 2 L ⋅ θ7 = 0
Tale sistema scritto in notazione matriciale diviene:

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica dei sistemi di travi

 H 0 0 1 0 0   θ1 
H / 3 0 0 0 −1 0   θ  0 
   3  0 
 0 H 0 1 0 0  ⋅  θ 5  = 0 
 0 0 0 0 1 L   u 7  0 
 0 0 H 1 0 0   v7  0
  θ  0
 0 0 H/ 3 0 1 2L   7

ovvero
C δ = 0,

dove C è la matrice cinematica del sistema e δ il vettore degli spostamenti incogniti.


Si verifica facilmente che il determinante della matrice incompleta è nullo. Pertanto, il
sistema di travi dato è labile, in particolare un cinematismo ad un grado di libertà.
Posto u7 = −∆ , si ottiene
∆ 3∆
θ1 = θ3 = θ5 = , v7 = 3∆ , θ7 = −
H L

cui corrispondono configurazioni del tipo rappresentato in figura.

1 2 3

4
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it)

Parte II) STATICA DEI SISTEMI DI TRAVI

TEMA 1
Dato il sistema piano di travi rigide mostrato in figura

L/2 L/2

3 2 4 5 3 6
2 7

1 H/2

1
4

y, v
H/2

x, u 8
O

1. determinarne il grado di iperstaticità attraverso il computo dei gradi di libertà.


Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

SOLUZIONE:

Vincoli parziali: quando una sezione estrema di un sistema di travi è parzialmente


vincolata o, addirittura, priva di vincoli (libera), qualche componente di spostamento
assoluto del suo baricentro o la rotazione assoluta della stessa risulta possibile.
Connessioni parziali: la stessa cosa avviene quando qualche sezione intermedia di un
sistema di travi è parzialmente connessa o totalmente sconnessa (taglio completo). In tal
caso, qualche componente di spostamento relativo fra i baricentri delle sezioni adiacenti
o la rotazione relativa della stesse diviene possibile.
Nel primo caso sono nulle le reazioni vincolari corrispondenti agli spostamenti e/o
rotazioni assolute possibili, mentre nel secondo caso sono nulle le caratteristiche della
sollecitazione corrispondenti agli spostamenti e/o rotazioni relative possibili.
Diciamo che il sistema possiede dei gradi di libertà.
Indichiamo con g il numero complessivo di vincoli che occorre introdurre nel sistema
per sopprimere tutti i suoi possibili gradi di libertà.
Al termine di tale operazione il sistema risulterà costituito da una o più maglie chiuse. Sia
mi il numero di maglie interne, ovvero, maglie costituite da elementi appartenenti
completamente al sistema, ed me il numero di maglie esterne , ovvero, maglie costituite da
elementi appartenenti al sistema ed al supporto. Poiché a ciascuna maglia, corrisponde
un grado di iperstaticità pari a tre, il grado complessivo di iperstaticità del sistema così
modificato risulterebbe:
v = 3 ⋅ (mi + me ) .

Pertanto, sottraendo il numero g di vincoli introdotti per rendere il sistema v volte


iperstatico, si ottiene il grado di iperstaticità del sistema iniziale
n = 3 ⋅ (mi + me ) − g .

Nel caso in esame (Vedi figura successiva), è g = 4 risultando cinematicamente


compatibili gli spostamenti e rotazioni θ1 , ∆v4−5 , u8 e θ8 ; inoltre, mi = 0 , non essendoci
alcuna maglia interna, ed me = 1 , poiché esiste una sola maglia esterna. Pertanto il grado di
iperstaticità del sistema risulta:
n = 3 ⋅ 1 − 4 = −1 < 0 ,

ovvero, il sistema è (almeno) una volta ipostatico (labile) per carenza di vincoli.

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

+1

1
+1

+2

3
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Parte II) STATICA DEI SISTEMI DI TRAVI

TEMA 2
Dato il sistema piano di travi rigide mostrato in figura:

L L L

3 2 4 5 3 6
2 7

1 4 L L L H

1 8 11 6 12 13
7 14 17
9 18 19 10 20
9 21
15

y
5 8 11 H

10 16 22
x
O
1. determinarne il grado di iperstaticità attraverso il computo dei gradi di libertà.
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

SOLUZIONE:

Il sistema è dotato dei seguenti di vincoli parziali


• Cerniera in 1 ed in 22;
• Carrello in 10 ed in 16;
a cui corrispondono i gradi di libertà
• spostamenti assoluti: u10 , u16 ;
• rotazioni assolute: θ1 , θ10 , θ16 , θ 22 ;
e delle seguenti connessioni parziali
• Sconnessione T=0 in 4-5
• Sconnessione M=0 in 12-13 ed in 18-19
a cui corrispondono i gradi di libertà
• spostamenti relativi: ∆v4−5 = v5 − v4 ;
• rotazioni relative: ∆θ12−13 = θ13 − θ12 , ∆θ18−19 = θ19 − θ18 .
Il numero complessivo di vincoli che occorre aggiungere al sistema per eliminare tutti i
possibili gradi di libertà risulta g = 9 .
Al termine di tale operazione il sistema risulterà costituito dalle tre maglie chiuse esterne
mostrate in figura
+1

+1 +1
+1
1
2 3

+2 +2 +1

Pertanto, se i vincoli sono indipendenti, il grado di iperstaticità risulta


n = 3 × me − g = 3 × 3 − 9 = 0 ,

ovvero, il sistema è isostatico.

2
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Parte II) STATICA DEI SISTEMI DI TRAVI

TEMA 3
Dato il sistema piano di travi rigide mostrato in figura:
L L L L L L

3 2 4 5 3 6 25 14 26 27 15 28
2 7 23 24

1 4 12 13 H

1 8 11 6 12 13 7 14 17 9 18 19 10 20
9 21
15

y, v
5 8 11 H

x, u 10 16 22

1. determinarne il grado di iperstaticità attraverso il computo dei gradi di libertà.


Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

SOLUZIONE:
Il sistema è dotato dei seguenti vincoli parziali
• Carrello in 10 e 16;
• Cerniera in 1 e 22;
a cui corrispondono i gradi di libertà
• spostamenti assoluti: u10 , u16 ;
• rotazioni assolute: θ1 , θ10 , θ16 , θ 22 ;

e delle seguenti connessioni parziali


• Sconnessione T=0 in 4-5;
• Sconnessione M=0 in 12-13, 18-19, 6-7-25, 23-26-27;
a cui corrispondono i gradi di libertà
• spostamenti relativi: ∆v4−5 = v5 − v4 ;
• rotazioni relative: ∆θ12−13 = θ13 − θ12 , ∆θ18−19 = θ19 − θ18 ; ∆θ6−7 = θ7 − θ6 ;
∆θ7 −25 = θ 25 − θ7 ; ∆θ 26− 23 = θ 23 − θ26 ; ∆θ 23− 27 = θ 27 − θ 23 .

Il numero complessivo di vincoli che occorre aggiungere al sistema per sopprimere tutti i
possibili gradi di libertà risulta g = 13 .
Al termine di tale operazione il sistema risulterà costituito dalle cinque maglie chiuse, di
cui tre esterne e due interne, mostrate in figura
+1 +2 +2

4 5

+1 +1
+1
1
2 3

+2 +2 +1

Pertanto, se i vincoli sono indipendenti, il grado di iperstaticità del sistema risulta


n = 3 × (me + mi ) − g = 3 × (3 + 2) − 13 = 2 .

2
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Parte II) STATICA DEI SISTEMI DI TRAVI

TEMA 4
Dato il sistema piano di travi rigide mostrato in figura:
L L L L L L

y, v H

1 4 7 10 13 16 19
2 3 5 6 8 9 11 12 14 15 17 18
x, u
O

1. determinarne il grado di iperstaticità attraverso il computo dei gradi di libertà.


Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

SOLUZIONE:
Il sistema è dotato dei seguenti vincoli parziali
• cerniera in 1;
• carrello in 19;
a cui corrispondono i gradi di libertà
• spostamenti assoluti: u19 ;
• rotazioni assolute: θ1 , θ19 ;

e delle seguenti connessioni parziali


• sconnessione M=0 in 1-2, 3-4-5, 6-7-8, 9-10-11, 12-13-14, 15-16-17, 18-19;
a cui corrispondono i gradi di libertà
• rotazioni relative: ∆θ1− 2 = θ 2 − θ1 ,
∆θ3− 4 = θ 4 − θ3 ; ∆θ 4−5 = θ5 − θ 4 ;
∆θ6−7 = θ7 − θ6 ; ∆θ7 −8 = θ8 − θ7 ;
∆θ9−10 = θ10 − θ9 ; ∆θ10−11 = θ11 − θ10 ;
∆θ12−13 = θ13 − θ12 ; ∆θ13−14 = θ14 − θ13 ;
∆θ15−16 = θ16 − θ15 ; ∆θ16−17 = θ17 − θ16 ;
∆θ18−19 = θ19 − θ18

Il numero complessivo di vincoli che occorre aggiungere al sistema per sopprimere tutti i
possibili gradi di libertà risulta g = 15 .
Al termine di tale operazione il sistema risulterà costituito dalle sette maglie chiuse, di cui
una esterna e sei interne, mostrate in figura

1 2 3 4 5 6
2 2 2 2 2 2 3

Pertanto, se i vincoli sono indipendenti, il grado di iperstaticità del sistema risulta


n = 3 × (me + mi ) − g = 3 × (1 + 6) − 15 = 6 .

2
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Parte II) STATICA DEI SISTEMI DI TRAVI

TEMA 5
Dato il sistema piano di travi rigide mostrato in figura,

L/2 L/2 L

B 2 P3 D 4
3 8 E
2 9
4 5
C 6 7

H
1 5

y,v

10
A 1
x,u F
O

1. determinarne il grado di iperstaticità;


2. costruire la matrice statica e verificare l’efficacia dei vincoli;
3. calcolare le reazioni vincolari;
4. tracciare i diagrammi quotati ed in scala delle caratteristiche della sollecitazione.
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

SOLUZIONE:
1. Determinazione del grado di iperstaticità
a) Mediante il computo dei vincoli
Il sistema risulta dall’assemblaggio delle due parti rigide I=[!+"+#] e
II=[$+%] mostrate in figura. Poiché a ciascuna parte competono tre gradi di libertà nel
piano, in assenza di vincoli e connessioni il sistema avrebbe 6 gradi di libertà. D’altra
parte le cerniere in 1 e 10 possiedono ciascuna una molteplicità di vincolo pari a 2, così
come la connessione 6-7. Pertanto, se i vincoli sono efficaci, il sistema dato è una
struttura isostatica.
b) Mediante il computo dei gradi di libertà
Le cerniere fisse in 1 e 10 consentono le rotazioni assolute θ1 e θ10 delle
corrispondenti sezioni. La sconnessione semplice M=0 fra le sezioni 6 e 7 consente la
rotazione relativa ∆θ6−7 = θ7 − θ6 . Introdotti tre vincoli semplici per sopprimere i gradi di
libertà descritti, si ottiene una maglia chiusa esterna a cui compete un grado di
iperstaticità pari a tre. Pertanto, il sistema dato è una struttura isostatica.
c) Mediante il metodo dei tagli
Introdotto un taglio completo in una sezione generica, il sistema diviene
improvvisamente tre volte labile risultando possibili due rotazioni assolute θ1 e θ10 ed
una rotazione relativa ∆θ6−7 = θ7 − θ6 . Pertanto, essendo il numero di gradi di libertà
introdotti uguale a quello dei gradi di libertà residui, il sistema dato è una struttura
isostatica.
2. Calcolo delle reazioni vincolari e delle caratteristiche della sollecitazione
a) Procedimento generale (facilmente implementabile in un codice di calcolo)
Inseriamo un numero sufficiente di sezioni al fine di isolare tutti i possibili punti di
discontinuità (di vincolo, di carico e geometrico) del sistema. Come risultato di tale
operazione, si individuano le cinque travi !, ", #, $ e % ed i sei nodi A, B, C, D, E, F
connessi fra loro nel modo indicato in figura.
Per accertarsi dell’efficacia dei vincoli occorre scrivere le equazioni di equilibrio per
tutte le travi e per tutti i nodi del sistema e verificare che tali relazioni siano fra loro
linearmente indipendenti.
In analogia col problema cinematico, scegliamo un punto rappresentativo per
ciascuna trave (polo dei momenti), coincidente per ragioni di convenienza col baricentro di
una delle sue sezioni estreme. Le incognite del problema statico risultano
immediatamente definite, coincidendo con le caratteristiche della sollecitazione delle
sezioni contenenti il polo e con le componenti non nulle delle reazioni vincolari.
Scritto il sistema delle equazioni di equilibrio per tutte le travi e tutti i nodi, la
matrice dei coefficienti delle incognite sopradette è detta matrice statica del sistema. La
verifica dell’efficacia dei vincoli richiede il calcolo del suo rango.

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

Nel caso in esame, essendoci cinque travi, si hanno come incognite le quindici
caratteristiche della sollecitazione riportate a colonna 3 della tabella seguente più le
quattro componenti non nulle delle reazioni vincolari delle due cerniere, per un totale di
19 incognite. Nella colonna 4 della stessa tabella, sono invece indicate le sezioni ausiliarie
di ciascuna trave, necessarie per scrivere le equazioni di equilibrio dei nodi.
Equilibrio delle travi
Isolata ciascuna trave soggetta alle caratteristiche della sollecitazione delle sezioni di
estremità ed agli eventuali carichi distribuiti lungo il suo asse (assenti nel problema in
esame), le equazioni cardinali della statica

∑F x =0, ∑F y = 0, ∑M z = 0,

permettono di esprimere le caratteristiche della sollecitazione delle sezioni ausiliarie CQ


in funzione delle caratteristiche delle sezioni contenenti i poli dei momenti C P . Tali
espressioni sono riportate a colonna 5.

Trave P CP Q CQ
N1 N 2 = N1
! 1 T1 2 T2 = T1
M1 M 2 = M 1 + T1 ⋅ H
N3 N4 = N3
" 3 T3 4 T4 = T3
M3 M 4 = M 3 + T3 ⋅ L / 2
N5 N6 = N5
# 5 T5 6 T6 = T5
M5 M 6 = M 5 + T5 ⋅ L / 2
N7 N8 = N 7
$ 7 T7 8 T8 = T7
M7 M 8 = M 7 + T7 ⋅ L
N9 N10 = N 9
% 9 T9 10 T10 = T9
M9 M 10 = M 9 + T9 ⋅ H

Tali relazioni prendono il nome di equazioni di compatibilità meccanica interna o, più


semplicemente, equazioni di equilibrio interno.
Equilibrio dei nodi
Isolato adesso ciascun nodo con le eventuali forze (X, Y) e coppie (Mz) esterne
concentrate agenti su di esso e con le caratteristiche della sollecitazione (M, N, T)
esercitate su di esso dalle travi collegate , le equazioni cardinali della statica si scrivono:

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

∑ Fx = X A + T1 = 0 T1 = − X A
 
Nodo A ∑ Fy = YA + N1 = 0 ⇒  N1 = −YA ,
 M =Md +M =M =0 M = 0
∑ z A 1 1  1

∑ Fx = X B − T2 + N 3 = −T2 + N 3 = 0  N 3 = T2
 
Nodo B ∑ Fy = YB − N 2 − T3 = − N 2 − T3 = 0 ⇒ T3 = − N 2 ,
 M = M − M + M = −M + M = 0 M = M
∑ z B 2 3 2 3  3 2

∑ Fx = X C − N 4 + N 5 = − N 4 + N 5 = 0  N5 = N 4
 
Nodo C ∑ Fy = YC + T4 − T5 = − P + T4 − T5 = 0 ⇒ T5 = T4 − P ,
 M = M − M + M = −M + M = 0 M = M
∑ z C 4 5 4 5  5 4

∑ Fx = X D − N 6 + N 7 = − N 6 + N 7 = 0 N7 = N6
 T = T
∑ Fy = YD + T6 − T7 = T6 − T7 = 0  7
Nodo D  ⇒ 
6
,
∑ M z = M D − M 6 = − M 6 = 0 =
s s
 M 6 0
∑ M zd = M Dd + M 7 = M 7 = 0 M 7 = 0

∑ Fx = X E − N 8 − T9 = − N 8 − T9 = 0 T9 = − N 8
 
Nodo E ∑ Fy = YE + T8 − N 9 = T8 − N 9 = 0 ⇒  N 9 = T8 ,
 M = M − M + M = −M + M = 0 M = M
∑ z E 8 9 8 9  9 8

∑ Fx = X F + T10 = 0 T10 = − X F
 
Nodo F ∑ Fy = YF + N10 = 0 ⇒  N10 = −YF ,
 Md =Md +M =M =0 M = 0
∑ z F 10 10  10
Tali relazioni prendono il nome di equazioni di compatibilità meccanica esterna; o, più
semplicemente equazioni di equilibrio esterno. In particolare, quelle di vincolo sono chiamate
condizioni al contorno (statiche), mentre le relazioni di connessione sono dette
condizioni di raccordo (statiche).
Primo metodo di soluzione
L’insieme costituito dalle 15 equazioni di equilibrio interno e dalle 19 equazioni di
equilibrio esterno, fornisce un bellissimo e semplicissimo (da costruire e da risolvere)
sistema di 34 equazioni algebriche lineari, non omogeneo per la presenza del carico P,
nelle 34 incognite costituite dalle 30 caratteristiche della sollecitazione delle sezioni
contenenti i poli e delle sezioni ausiliarie, N i , Ti , M i , i = 1,K,10 , più le quattro
componenti non nulle delle reazioni vincolari X A , YA , X F e YF . Il sistema potrebbe
essere risolto così come è stato scritto. Tuttavia, date le notevoli dimensioni che esso
può raggiungere in situazioni più generali, esso si presta poco ad essere risolto
manualmente, sebbene risulta estremamente semplice da trattare attraverso il calcolo
automatico. Tre rilevanti vantaggi di tale metodo meritano di essere evidenziati. Il primo
consiste della sua generalità potendo essere applicato a qualunque struttura, il secondo
risiede nella facilità di implementazione in un codice di calcolo automatico, ed il terzo, infine,
nel fatto che esso permette di risolvere completamente il problema statico in una sola fase:
4
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

infatti, le caratteristiche della sollecitazione nelle sezioni che servono per tracciare i
relativi diagrammi vengono dedotte simultaneamente alle reazioni vincolari.
Secondo metodo di soluzione
Una valida alternativa al precedente metodo si ottiene sostituendo l’insieme delle 15
equazioni di equilibrio interno nelle 19 equazioni di equilibrio esterno. Si ottiene così un
sistema lineare non omogeneo più piccolo, formato da 19 equazioni nelle 19 incognite
costituite dalle caratteristiche della sollecitazione delle sole sezioni che contengono i poli,
N j , T j , M j , j = 1,3,5,7,9 , più le solite quattro componenti non nulle delle reazioni
vincolari, X A , YA , X F e YF

T1 + X A = 0
N + Y = 0
 1 A
M 1 = 0

 N 3 − T1 = 0
T3 + N1 = 0

M 3 − M 1 − T1 ⋅ H = 0
N − N = 0
 5 3

T5 − T3 + P = 0
M − M − T ⋅ L / 2 = 0
 5 3 3

 N7 − N5 = 0
T − T = 0
 7 5
M 6 = 0
M = 0
 7
T9 + N 7 = 0

 N 9 − T7 = 0
M 9 − M 7 − T7 ⋅ L = 0

T9 + X F = 0
N + Y = 0
 9 F
M 9 + T9 ⋅ H = 0

Scritto in notazione matriciale tale sistema diviene

5
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

   N1   
   T1   
  M1   
  N   
   3  
   T3   
  M 3   
   N5   
  T   
   5   
  M 5   
  ⋅  N7  =  
   T7   
  M 7   
  N   
   9  
   T9   
  M 9   
  X A   
  Y   
   A  
  X F   
   YF   
ovvero,

Sx=f ,

dove S è la matrice statica del sistema, x il vettore delle incognite ed f quello dei termini
noti.
Per controllare l’efficacia dei vincoli, occorre verificare che il determinante di S sia
diverso da zero. Tale operazione sarà effettuata più agevolmente coi metodi esposti nei
prossimi paragrafi.
Naturalmente, risolvere il sistema precedente non significa affatto risolvere il problema,
dal momento che le caratteristiche della sollecitazione nelle sezioni ausiliarie debbono
essere ancora determinate. Ciò richiede nuovamente l’uso delle 15 equazioni lineari che
esprimono l’equilibrio interno delle travi. Pertanto il problema statico viene risolto in
due fasi.
b) Procedimento semplificato (permette apparentemente qualche risparmio)
Come per il problema cinematico anche per il problema statico risulta possibile un
procedimento semplificato in cui si considera l’equilibrio delle parti anziché quello delle
travi, evitando in tal modo di considerare esplicitamente le connessioni complete fra le
travi.
Il sistema risulta così dall’assemblaggio delle parti rigide I=[!+"+#] e II=[$+%]
mostrate nella figura seguente.

6
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

L/2 L/2 L
P

6 7

I II
H

y,v

10
A 1
x,u F
O

Nel caso in esame, essendoci due sole parti, si hanno come incognite le sei caratteristiche
della sollecitazione riportate a colonna 3 della tabella seguente più le quattro componenti
non nulle delle reazioni vincolari delle due cerniere, per un totale di 10 incognite. Nella
colonna 4 sono invece indicate le sezioni ausiliarie di ciascuna trave, necessarie per scrivere
le equazioni di equilibrio dei nodi.
Equilibrio delle parti
Isolata ciascuna parte soggetta ai carichi effettivi ed alle caratteristiche della sollecitazione
delle sezioni di estremità, le equazioni cardinali della statica permettono di esprimere le
caratteristiche della sollecitazione delle sezioni ausiliarie CQ in funzione delle
caratteristiche delle sezioni contenenti i poli dei momenti C P . Tali espressioni sono
riportate a colonna 5.

Parte P CP Q CQ
N1 N 6 = T1
I=!+"+# 1 T1 6 T6 = − N1 − P
M1 M 2 = M 1 + T1 ⋅ H − N1 ⋅ L − P ⋅ L / 2
N7 N10 = T7
II=$+% 7 T7 10 T10 = − N 7
M7 M 10 = M 7 + T7 ⋅ L − N 7 ⋅ H

Equilibrio dei nodi


Isolato adesso ciascun nodo con le eventuali forze (X, Y) e coppie (Mz) concentrate
esterne su di esso agenti e con le caratteristiche della sollecitazione (M, N, T) esercitate
su di esso dalle travi collegate , le equazioni cardinali della statica si scrivono:

7
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

∑ Fx = X A + T1 = 0 T1 = − X A
 
Nodo A ∑ Fy = YA + N1 = 0 ⇒  N1 = −YA ,
 M =Md +M =M =0 M = 0
∑ z A 1 1  1

∑ Fx = X D − N 6 + N 7 = − N 6 + N 7 = 0 N7 = N6
 T = T
∑ Fy = YD + T6 − T7 = T6 − T7 = 0  7
Nodo D  ⇒ 
6
,
∑ M z = M D − M 6 = − M 6 = 0 =
s s
 M 6 0
∑ M zd = M Dd + M 7 = M 7 = 0 M 7 = 0

∑ Fx = X F + T10 = 0 T10 = − X F
 
Nodo F ∑ Fy = YF + N10 = 0 ⇒  N10 = −YF ,
 Md =Md +M =M =0 M = 0
∑ z F 10 10  10

Primo metodo di soluzione


L’insieme delle precedenti 6 equazioni di equilibrio interno e delle 10 equazioni di
equilibrio esterno costituisce un sistema di 16 equazioni algebriche lineari, non
omogeneo per la presenza del carico P, nelle 16 incognite costituite dalle 12
caratteristiche della sollecitazione delle sezioni contenenti i poli (1 e 7) e delle sezioni
ausiliarie (6 e 10), più le quattro componenti non nulle delle reazioni vincolari X A , YA ,
X F e YF . Il sistema potrebbe essere risolto così come è stato scritto. Tuttavia, il
problema statico non è affatto risolto poiché le caratteristiche della sollecitazione nelle
sezioni non considerate vanno determinate per il tracciamento dei loro diagrammi.
Secondo metodo di soluzione
Una valida alternativa al metodo appena descritto si ottiene sostituendo le 6 equazioni di
equilibrio interno nelle 10 equazioni di equilibrio esterno. Si ottiene così un sistema
lineare non omogeneo, ancora più piccolo, di 10 equazioni nelle 10 incognite costituite
dalle caratteristiche della sollecitazione delle sezioni contenenti i poli (1 e 7), più le solite
quattro componenti non nulle delle reazioni vincolari X A , YA , X F e YF .
Scritto in notazione matriciale tale sistema diviene

   N1   
  T   
   1   
  M1   
     
   N7   
   T7   
 ⋅  =  .
  M 7   
  X   
   A  
   YA   
  X   
   F  
   YF   

8
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

c) Procedimento sintetico (per virtuosi)


Un modo apparentemente semplice di risolvere il problema statico in esame consiste nel
riguardare il sistema di travi come ottenuto dall’assemblaggio di più parti rigide alla
stregua del metodo semplificato, introducendo però immediatamente le equazioni di
equilibrio esterno in quelle di equilibrio interno.
Equilibrio delle parti
Isolata ciascuna parte soggetta ai carichi effettivi, alle caratteristiche della sollecitazione
non nulle delle sezioni di estremità ed infine alle componenti non nulle delle reazioni
vincolari (vedi figura successiva), le equazioni cardinali della statica forniscono

∑ Fx = X A + N 6 = 0

Parte !+"+# ∑ Fy = YA − P − T6 = 0
 M = X ⋅ H −Y ⋅ L − P ⋅ L / 2 = 0
∑ z A A

∑ Fx = X F − N 6 = 0

Nodo $+% ∑ Fy = YF + T6 = 0
 M = X ⋅H +Y ⋅ L = 0
∑ z F F

un sistema di sole 6 equazioni nelle sei incognite N 6 , T6 , X A , YA , X F e YF , che scritto in


notazione matriciale diviene
 1 0 1 0 0 0   N6   0 
 0 −1 0 1 0 0  T   P 
   6  
 0 0 H −L 0 0   X A   PL / 2
 ⋅  =  ,
 −1 0 0 0 1 0   Y A   0 
 0 1 0 0 0 1  X F   0 
     
 0 0 0 0 H L   YF   0 
facilmente risolvibile. Naturalmente, restano da calcolare tutte le caratteristiche della
sollecitazione nelle sezioni non considerate necessarie per poter tracciare i relativi
diagrammi. Pertanto, anche in questo modo il problema statico viene risolto in due fasi.
d) Metodo delle equazioni ausiliarie (per extravirtuosi)
Continuiamo la rassegna dei metodi esponendo le idee alla base del metodo delle
equazioni ausiliarie.
Gli obiettivi più evidenti dell’analisi statica consistono nel calcolo delle reazioni vincolari
(risoluzione esterna del problema statico) e nel calcolo delle caratteristiche della
sollecitazione in un conveniente numero di sezioni per poterne tracciare agevolmente i
diagrammi relativi (risoluzione interna del problema statico). Ancora, possiamo osservare
che, nel passaggio dal metodo generale a quello semplificato, il peso maggiore è stato
dato alla fase di risoluzione esterna, rimandando il calcolo delle caratteristiche non
direttamente considerate ad una fase successiva. Ebbene, tali idee raggiungono il culmine

9
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

nel metodo delle equazioni ausiliarie in cui le incognite del problema statico si riducono
alle sole reazioni vincolari.
Per poter applicare tale metodo, l’intero sistema di travi (non più singole travi o parti) viene
ora considerato come un unico corpo rigido dotato al più di qualche sconnessione,
soggetto a tutti carichi effettivi ed alle reazioni vincolari non nulle.
Pertanto, poiché si ha a che fare con un unico corpo, scriveremo soltanto le tre
equazioni cardinali della statica

∑F x =0, ∑F y = 0, ∑M z = 0,

A queste equazioni, aggiungeremo una equazione per ciascuna sconnessione semplice


presente nel corpo.
Nel caso in esame, si ottiene

∑ Fx = X A + X F = 0

Equazioni cardinali ∑ Fy = YA + YF − P = 0
 M = −Y ⋅ 2 L + P ⋅ 3L / 2 = 0
∑ zF A

Equazione ausiliaria X F ⋅ H + YF ⋅ L = 0 ,

da cui si ottengono i valori delle reazioni vincolari:

 P L 3P
 XA = 4 H YA =
4
MA = 0
 .
P L P
X F = − YF = MF = 0
 4 H 4

Il problema è esternamente risolto, ora va risolto internamente considerando le


equazioni di equilibrio interno, trave per trave, e le equazioni di raccordo, nodo per
nodo. A tal fine si possono risolvere in cascata le relazioni scritte nel metodo generale,
ottenendo le seguenti caratteristiche della sollecitazione:

Sezione N T M
3 P L
1 − P − 0
4 4 H
3 P L PL
2 − P − −
4 4 H 4
P L 3 PL
3 − P −
4 H 4 4
P L 3 PL
4 − P
4 H 4 8
P L P PL
5 − −
4 H 4 8
P L P
6 − − 0
4 H 4

10
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

P L P
7 − − 0
4 H 4
P L P PL
8 − − −
4 H 4 4
P P L PL
9 − −
4 4 H 4
P P L
10 − 0
4 4 H

Un’osservazione importante: tale metodo, apparentemente semplice e comodo, è in


realtà tutt’altro che generale dal momento che non si applica, se non attraverso
complicate manipolazioni, a strutture contenenti delle maglie chiuse interne. Pertanto,
quando si hanno solo maglie chiuse esterne, il metodo è davvero comodo, mentre in
tutti gli altri casi occorre ricorrere ai metodi precedenti anche se più laboriosi. Più
semplicemente, occorre aprire tutte le maglie chiuse interne!
e) Metodo dei nostri nonni (risoluzione grafica)
Concludiamo la rassegna dei metodi disponibili esaminando uno dei tanti metodi grafici
usati in passato.
Guardiamo con estrema attenzione la figura seguente così potremo apprezzare il
significato delle parole “sintesi strutturale”.

L/2 L/2 L
RF
P

P
RA

F
RF
RA

• Poiché M A = 0 ed M F = 0 , le reazioni RA ed RF delle cerniere A ed F devono


passare per il loro centro.
• Poiché la parte destra del sistema non è caricata direttamente, la reazione RF
deve passare anche per il centro della cerniera centrale. In tal modo la retta
d’azione della reazione RF è nota.
11
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

• Per l’equilibrio alla rotazione dell’intero sistema, le tre forze P, RA ed RF


devono passare per lo stesso punto K. Pertanto, la retta d’azione della reazione
RA è quella della congiungente il centro della cerniera A con il punto K.
• Per l’equilibrio del sistema alla traslazione secondo due direzioni qualsiasi, la
forza P deve essere la diagonale del parallelogramma che ha per lati RA ed RF .
Il poligono delle forze fornisce il modulo delle due reazioni.

3. Tracciamento dei diagrammi delle caratteristiche della sollecitazione


Coi valori delle caratteristiche della sollecitazione dedotti in precedenza possiamo
tracciare i seguenti diagrammi

Momento Flettente
P

Sforzo di taglio

+
P
-

- +
T

12
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

Sforzo Normale

− N

13
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it )

Parte II) STATICA DEI SISTEMI DI TRAVI

TEMA 6
Dato il sistema piano di travi rigide mostrato in figura,

3 2 4
2 B C
5

1 3
H

60° 60°

1 6
A P
D

H/ 3 L H/ 3

1. determinarne il grado di iperstaticità;


2. costruire la matrice statica e verificare l’efficacia dei vincoli;
3. calcolare le reazioni vincolari;
4. tracciare i diagrammi quotati ed in scala delle caratteristiche della sollecitazione.
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

SOLUZIONE:
(NOTA: Fra gli obiettivi didattici più immediati di questo esempio ricordiamo:
1. impaurire gli studenti, sempre (L’esempio è molto semplice in verità, ma … sperare di riuscire a
spaventare qualcuno non fa mai male!);
2. fare un po’ di pratica con la scrittura delle equazioni di compatibilità meccanica, interna ed
esterna;
3. far vedere come le equazioni di equilibrio possano essere scritte rispetto a qualunque sistema di
riferimento scelto a nostro piacimento dal momento che l’equilibrio è una proprietà del sistema
mentre la scelta del sistema di riferimento è frutto solo della nostra fantasia;
4. mettere in evidenza il fatto che la presenza e le informazioni relative ai carichi esterni distribuiti
vengono raccolte attraverso le equazioni di equilibrio interne, delle travi o delle parti;
5. mettere in evidenza il fatto che la presenza e le informazioni relative ai carichi esterni concentrati
vengono raccolti attraverso le equazioni di equilibrio esterne dei nodi;
6. distinguere fra condizioni al contorno e condizioni di raccordo;
7. capire bene il significato di equazioni di equilibrio per i nodi, azioni nodali e reazioni vincolari;
8. capire che è del tutto arbitraria la suddivisione del sistema in travi od in parti;
9. capire che è del tutto indifferente la scelta dei poli e delle sezioni ausiliarie.)

1. Determinazione del grado di iperstaticità


a) Mediante il computo dei vincoli
Il sistema è costituito dalla sola parte rigida I=[c+d+e] mostrata in figura.
Poiché ad essa competono tre gradi di libertà nel piano, in assenza di vincoli e
connessioni il sistema avrebbe 3 gradi di libertà. D’altra parte, la cerniera in 1 possiede
una molteplicità di vincolo pari a 2 ed il carrello in 6 una molteplicità pari a 1. Pertanto,
se i vincoli sono efficaci (ciò si verifica se la reazione del carrello non passa per il centro
della cerniera), il sistema dato è una struttura isostatica.
b) Mediante il computo dei gradi di libertà
La cerniera in 1 ed il carrello in 6 consentono le due rotazioni assolute θ1 e θ6 delle
corrispondenti sezioni mentre il carrello consente anche lo spostamento assoluto u6 .
Introdotti tre vincoli semplici per sopprimere i gradi di libertà descritti, si ottiene una
maglia chiusa esterna a cui compete un grado di iperstaticità pari a tre. Pertanto, il
sistema dato è una struttura isostatica.
c) Mediante il metodo dei tagli
Introdotto un taglio completo in una sezione intermedia generica, il sistema diviene
improvvisamente tre volte labile risultando possibili le due rotazioni assolute θ1 e θ6 , e
lo spostamento assoluto u6 . Pertanto, essendo il numero di gradi di libertà introdotti
uguale a quello dei gradi di libertà residui, il sistema dato è una struttura isostatica.

2. Calcolo delle reazioni vincolari e delle caratteristiche della sollecitazione


La struttura è esternamente isostatica. L’unica reazione orizzontale è la X A , per cui deve
essere necessariamente X A = P ; d’altra parte, data la simmetria della struttura e del

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

carico, deve risultare YA = YD = qL / 2 . Il calcolo delle reazioni vincolari è fatto!


Ciononostante, la struttura verrà analizzata col procedimento generale per mettere in
evidenza alcune caratteristiche delle equazioni di equilibrio interno ed esterno.
a) Procedimento generale (noioso ma facilmente implementabile in un codice di calcolo)
Inseriamo un numero sufficiente di sezioni al fine di isolare tutti i possibili punti di
discontinuità (di vincolo, di carico e geometriche) del sistema. Al termine di tale
operazione, si individuano le tre travi c, d e e ed i quattro nodi A, B, C e D, connessi
fra loro nel modo indicato in figura.
Per accertarsi analiticamente dell’efficacia dei vincoli occorre scrivere le equazioni
di equilibrio per tutte le travi e per tutti i nodi del sistema e verificare che tali relazioni
siano linearmente indipendenti. Per far ciò, scegliamo un punto rappresentativo per
ciascuna trave (polo dei momenti), coincidente per ragioni di convenienza col baricentro di
una delle sezioni estreme. Le incognite del problema statico possono essere fatte
coincidere allora con le caratteristiche della sollecitazione delle sezioni contenenti il polo
e con le componenti non nulle delle reazioni vincolari.
Scritto il sistema delle equazioni di equilibrio per tutte le travi e tutti i nodi, la
matrice dei coefficienti delle incognite sopradette è detta matrice statica del sistema. La
verifica dell’efficacia dei vincoli richiede il calcolo del suo rango.
Nel caso in esame, essendoci tre travi, si hanno come incognite le nove caratteristiche
della sollecitazione riportate a colonna 3 della tabella seguente più le tre componenti non
nulle delle reazioni vincolari (due della cerniera XA, YA, ed una del carrello YD), per un
totale di 12 incognite. Nella colonna 4 della stessa tabella, sono invece indicate le sezioni
ausiliarie di ciascuna trave, necessarie per scrivere le equazioni di equilibrio dei nodi.
Equilibrio delle travi
Isolata ciascuna trave sottoposta agli eventuali carichi distribuiti (azioni esterne) applicati
lungo il suo asse ed alle caratteristiche della sollecitazione (azioni interne) delle sezioni di
estremità, e fissato trave per trave un sistema di riferimento locale (O' , x' , y ' , z ' ) congruente col
sistema di riferimento globale (O, x, y, z ) , con l’origine O’ coincidente con la sezione iniziale
di ciascuna trave e con l’asse x’ coincidente con l’asse della trave ed orientato
positivamente verso l’altro estremo, le equazioni cardinali della statica scritte nel riferimento
locale di ciascuna trave

∑F x' = 0, ∑F y' =0, ∑M z' =0,

permettono di esprimere le caratteristiche della sollecitazione delle sezioni ausiliarie


c Q = [N Q TQ M Q ] in funzione delle caratteristiche delle sezioni contenenti i poli dei
T

momenti c P = [N P TP M P ] T . Tali espressioni sono riportate a colonna 5 della seguente


tabella.

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

Trave P cP Q cQ
N1 N 2 = N1
c 1 T1 2 T2 = T1
M1 M 2 = M 1 + T1 ⋅ 2 H / 3
N3 N 4 = N3

d 3 T3 4 T4 = T3 − q ⋅ L
M3 M 4 = M 3 + T3 ⋅ L − q ⋅ L2 / 2
N5 N6 = N5

e 5 T5 6 T6 = T5
M5 M 6 = M 5 + T5 ⋅ 2 H / 3

Posto d = 2H / 3 , le espressioni precedenti si scrivono


N2  1 0 0   N1 
Trave c T  =  0 1 0  ⋅ T1 
 2     
M 2   0 d 1  M1 
N4  1 0 0   N 3  0 
Trave d T  =  0 1 0 ⋅ T3 + − qL 
   
 4       
M 4   0 L 1   M 3  − qL2 / 2
N6  1 0 0   N5 
Trave e T  =  0 1 0  ⋅ T5 
 6     
M 6   0 d 1  M 5 

Più semplicemente, per mettere in evidenza il fatto che le caratteristiche delle sezioni
ausiliarie sono immediatamente note non appena si conoscono quelle delle sezioni
contenenti i poli, possiamo porre
 N 2  1 0 0 0 0 0 0 0 0   N1   0 
 T2  0 1 0 0 0  
0 0 0 0   T1   0

 M  0 d 1 0 0 0 0 0 0   M1   0
 2     
 N 4  0 0 0 1 0 0 0 0 0   N3   0 
 T4  = 0 0 0 0 1 0 0 0 0  ⋅  T3  + − q ⋅ L  ,

 M 4  0 0 0 0 L  
1 0 0 0   M 3  − q ⋅ L2 / 2
 N  0 0 0 0 0 0 1 0 0   N5  
 6     0 
 T6  0 0 0 0 0 0 0 1 0   T5   0 
 M 6  0 0 0 0 0 0 0 d 1   M 5   0

 
ovvero, con ovvio significato dei simboli,

cQ = SiQP c P + cQ0 .

Tali relazioni prendono il nome di equazioni di equilibrio interno.


4
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

Equilibrio dei nodi


Isolato adesso ciascun nodo con le eventuali forze e coppie (X, Y, Mz) esterne
concentrate agenti su di esso (azioni nodali esterne o carichi nodali esterni) e con le
caratteristiche della sollecitazione (M, N, T) esercitate su di esso dalle travi collegate
(azioni nodali interne o carichi nodali interni), le equazioni cardinali della statica scritte nel
sistema di riferimento globale (O, x, y, z ) diventano:

∑ Fx = X A + N1 cos 60 0 + T1 sin 60 0 = 0 2 X A + N1 + 3T1 = 0


 
Nodo A ∑ Fy = YA + N1 sin 60 − T1 cos 60 = 0 ⇒ 2YA + 3 N1 − T1 = 0 ,
0 0

 M =Md +M =M =0 M 1 = 0
∑ z A 1 1 

∑ Fx = X B − T2 sin 60 0 − N 2 cos 60 0 + N 3 = 0 − N 2 − 3T2 + 2 N 3 = 0


 
Nodo B ∑ Fy = YB + T2 cos 60 − N 2 sin 60 − T3 = 0 ⇒ − 3 N 2 + T2 − 2T3 = 0 ,
0 0

 M = M − M + M = −M + M = 0 − M 2 + M 3 = 0
∑ z B 2 3 2 3 
∑ Fx = X C − N 4 + N 5 cos 600 − T5 sin 600 = 0 − 2 N 4 + N 5 − 3T5 = 0
 
Nodo C ∑ Fy = YC + T4 − N 5 sin 60 − T5 cos 60 = 0 ⇒ 2T4 − 3 N 5 − T5 = 0 ,
0 0

 M = M −M +M =0 − M 4 + M 5 = 0
∑ z C 4 5 
∑ Fx = − P − N 6 cos 600 + T6 sin 600 = 0 − 2 P − N 6 + 3T6 = 0
 
Nodo D ∑ Fy = YD + N 6 sin 60 + T6 cos 60 = 0 ⇒ 2YD + 3 N 6 + T6 = 0 ,
0 0

 Md =Md +M =M =0 M = 0
∑ z D 6 6  6
Tali relazioni prendono il nome di equazioni di equilibrio esterno. In particolare,
quelle di vincolo (A e D) sono chiamate condizioni al contorno (statiche), mentre quelle
di connessione (B e C) sono dette condizioni di raccordo (statiche).
Primo metodo di soluzione
L’insieme delle 9 equazioni di equilibrio interno e delle 12 equazioni di equilibrio
esterno, costituisce un sistema di 21 equazioni algebriche lineari, non omogeneo per la
presenza dei carichi P e q, nelle 21 incognite costituite dalle 18 caratteristiche della
sollecitazione delle sezioni contenenti i poli e delle sezioni ausiliarie, N i , Ti , M i , i = 1, K,6 ,
più le tre componenti non nulle delle reazioni vincolari X A , YA e YD . Il sistema potrebbe
essere risolto così come è stato scritto. Tuttavia, date le notevoli dimensioni, esso si
presta poco ad essere risolto manualmente.
Secondo metodo di soluzione
Una valida alternativa al metodo precedente si ottiene sostituendo le 9 equazioni di
equilibrio interno nelle 12 equazioni di equilibrio esterno. Si ottiene così un sistema
lineare non omogeneo di sole 12 equazioni nelle 12 incognite costituite dalle
caratteristiche della sollecitazione delle sezioni che contengono i poli,
N j , T j , M j , j = 1,3,5 , più le componenti non nulle delle reazioni vincolari, X A , YA e YD .

5
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

 N1 + 3 ⋅ T1 + 2 ⋅ X A = 0

 3 ⋅ N1 − T1 + 2 ⋅ YA = 0
M 1 = 0
− N − 3 ⋅ T + 2 ⋅ N = 0
 1 1 3

− 3 ⋅ N1 + T1 − 2 ⋅ T3 = 0
− M − T ⋅ 2 H / 3 + M = 0
1 1 3

− 2 ⋅ N 3 + N 5 − 3 ⋅ T5 = 0
2 ⋅ T3 − 3 ⋅ N 5 − T5 = 2 ⋅ qL

− M 3 − T3 ⋅ L + M 5 = −qL / 2
2

− N 5 + 3 ⋅ T5 = 2 P
 3 N + T + 2Y = 0
 5 5 D
M 5 + T5 ⋅ 2 H / 3 = 0
Posto per semplicità d = 2H / 3 , il sistema precedente scritto in notazione matriciale
diviene
 1 3 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0   N1   0 
 3 −1 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0  T   0 
   1   
 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0  M1   0 
 −1 − 3 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0   N3   0 
  T   0 
− 3 1 0 0 −2 0 0 0 0 0 0 0   3   
 0 −d −1 0 0 0 0 0 0 0 0 0  ⋅ M 3  =  0 
 0 0 0 −2 0 0 1 − 3 0 0 0 0   N5   0 
  T   
 0 0 0 0 2 0 − 3 −1 0 0 0 0   5   − 2qL 
  M 5  − qL / 2
2
 0 0 0 0 −L −1 0 0 0 0 0 0
 0 0 0 0 0 0 −1 3 0 0 0 0   X A   2P 
     
 0 0 0 0 0 0 3 1 0 0 0 2   YA   0 
 0 0 0 0 0 0 0 d 1 0 0 0   YD   0 
ovvero,
Sx=f ,
dove S è la matrice statica del sistema, x il vettore delle incognite (caratteristiche della
sollecitazione e reazioni vincolari) ed f quello dei termini noti (termini dovuti ai soli
carichi esterni). Per controllare l’efficacia dei vincoli, occorre verificare che il
determinante di S sia diverso da zero. Tale operazione sarà effettuata più agevolmente
coi metodi esposti nei prossimi paragrafi.

6
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

Qualora le reazioni vincolari XA, YA ed YD fossero note, basterebbe considerare solo le


prime nove equazioni per ricavare le caratteristiche incognite ed il sistema precedente
diventerebbe
 1 3 0 0 0 0 0 0 0   N1   − 2 ⋅ X A 
 3 −1 0 0 0 0 0 0 0  T   − 2 ⋅ Y 
  1   A

 0 0 1 0 0 0 0 0 0 M
 1   0 
 −1 − 3 0 2 0 0 0 0 0  N3   0 
  T  =  0 
− 3 1 0 0 −2 0 0 0 0  3   
 0 −d −1 0 0 0 0 0 0  M 3   0 
 0 0 0 −2 0 0 1 − 3 0  N5   2 ⋅ P 
  T   
 0 0 0 0 2 0 − 3 −1 0   5   − 2qL 
  M 5  − qL / 2
2
 0 0 0 0 −L −1 0 0 0

ovvero,
Se c P = f + r .
La risoluzione del problema statico potrebbe essere effettuata in tre passi distinti
1. calcolo delle reazioni vincolari;
2. calcolo delle caratteristiche della sollecitazione c P tramite le c P = S e ⋅ [f + r ];
−1

3. calcolo delle caratteristiche della sollecitazione cQ tramite le cQ = SiQP c P + cQ0 .

b) Procedimento semplificato, procedimento sintetico e metodo delle equazioni ausiliarie


Essendo il sistema privo di sconnessioni, i tre procedimenti coincidono. In particolare,
l’equilibrio dell’intero sistema è espresso dalle sole tre equazioni cardinali della statica
∑F x =0, ∑F y = 0, ∑M z = 0,

che si scrivono:
∑ Fx = X A − P = 0

∑ Fy = YA + YD − q ⋅ L = 0
 M = −Y ⋅ ( L + 2 H / 3 ) + qL ⋅ ( L / 2 + H / 3 ) = 0
∑ zD A

da cui si ottengono i valori delle reazioni vincolari:


 qL
 X A = −P YA =
2
MA =0
 .
qL
 XF = 0 YF = MF = 0
 2
Il problema è esternamente risolto, ora va risolto internamente.

7
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

3. Tracciamento dei diagrammi delle caratteristiche della sollecitazione


• Primo modo
Essendo note le reazioni vincolari, le caratteristiche della sollecitazione in ciascuna
sezione di estremità delle travi possono essere ricavate risolvendo in cascata il sistema
delle equazioni di equilibrio scritte col procedimento generale

Sezione M T N
qL 3 P qL 3
1 0 −P − −
4 2 2 4
qL H qL 3 P qL 3
2 ⋅ − P⋅H −P − −
2 3 4 2 2 4
qL H qL
3 ⋅ − P⋅H −P
2 3 2
qL H qL
4 ⋅ − P⋅H − −P
2 3 2
qL H qL 3 P qL 3
5 ⋅ − P⋅H − +P − −
2 3 4 2 2 4
qL 3 P qL 3
6 0 − +P − −
4 2 2 4
Oltre a questi valori, per la presenza del carico distribuito, converrà ricavare il valore del
momento flettente massimo che si verifica nella sezione di mezzeria della trave B-C
qL H L L 1 L qLH qL2
M MAX = M ( L / 2) = ( + ) − PH − q( ) ⋅ ( ) = − PH + .
2 3 2 2 2 2 2 3 8
• Secondo modo
Determiniamo le caratteristiche della sollecitazione trave per trave col metodo diretto,
ovvero, basandoci sulla loro definizione. A tal fine, scelta una conveniente ascissa
curvilinea z con origine nella sezione iniziale di ciascuna trave, si ottengono le
caratteristiche:

Trave M T N
qL qL 3 P qL 3
1 ⋅ z − P 3 / 2⋅ z −P − −
4 4 2 2 4
qL H qz 2 (L − 2 z)
2 ⋅( + z) − P ⋅ H − q −P
2 3 2 2
qL 2 H 2H 3 qL 3 P qL 3
3 ⋅( − z) − P ⋅ ( − z) − +P − −
4 3 3 2 4 2 2 4

a cui corrispondono i diagrammi delle figure riportate nelle pagine seguenti per i valori
del carico P indicati nella seguente tabella

8
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

Caso 0 1 2 3
qL qL  1 L  qL  1 L 
P 0 + +
2 3 2  3 6 H 
 2  3 4 H 

Caso P=0

Sezione M T N
qL qL 3
1 0 −
4 4
qL H qL qL 3
2 ⋅ −
2 3 4 4
qL H qL
3 ⋅ 0
2 3 2
qL H qL2
mezzeria ⋅ + 0 0
2 3 8
qL H qL
4 ⋅ − 0
2 3 2
qL H qL qL 3
5 ⋅ − −
2 3 4 4
qL qL 3
6 0 − −
4 4

Momento Flettente
q

B C

+ +
+

M
A D

9
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Sforzo di taglio

B + C
-

+
-
T

A D

Sforzo Normale

B C

-
-
N
A D

10
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

qL
Caso P=
2 3

Sezione M T N
qL
1 0 0 −
3
qL
2 0 0 −
3
qL qL
3 0 −
2 2 3
qL2 qL
mezzeria 0 −
8 2 3
qL qL
4 0 − −
2 2 3
qL
5 0 0 −
3
qL
6 0 0 −
3

Momento Flettente
q

B C

P
A D

Sforzo di taglio

11
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

B + C
-

+
-
T

A D

Sforzo Normale

B C

-
-
N
A D

12
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it)

Parte II) STATICA DEI SISTEMI DI TRAVI

TEMA 7
Dato il sistema piano di travi rigide mostrato in figura (travatura reticolare piana tipo
Neville),

P 2P P
H H

L/2

45°

P P
L L L

1. determinarne il grado d’iperstaticità;


2. costruire la matrice statica e verificare l’efficacia dei vincoli;
3. calcolare le reazioni vincolari;
4. tracciare i diagrammi quotati ed in scala delle caratteristiche della sollecitazione.
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

SOLUZIONE:

(NOTA: Fra gli obiettivi didattici più immediati di quest’esempio ricordiamo:


1. impaurire gli studenti, come al solito;
2. far vedere come lo studio delle strutture reticolari attraverso il metodo dell’equilibrio dei nodi non sia
altro che una semplice applicazione del procedimento generale dell’analisi statica, già noto;
3. fare pratica con la scrittura delle equazioni di compatibilità meccanica, interna ed esterna;
4. far vedere come la scrittura delle equazioni d’equilibrio interno risulti particolarmente agevole
utilizzando il riferimento locale di ciascuna trave;
5. porre l’attenzione sull’equilibrio dei nodi che va espresso sempre nel riferimento globale
distinguendo fra azioni nodali (note) e reazioni vincolari (generalmente incognite);
6. acquisire la differenza fra equazioni nodali d’equilibrio e condizioni di sconnessione;
7. porre l’accento sull’utilità dell’ipotesi comune d’assenza di carichi esterni distribuiti sulle travi;
8. illustrare il metodo per la scrittura automatica delle equazioni d’equilibrio dei nodi;
9. evidenziare i concetti di strutture a nodi canonici e strutture a sezioni canoniche;
10. illustrare il metodo delle equazioni ausiliarie per la risoluzione esterna ed interna delle strutture
reticolari.)

0. Una piccola premessa


La scelta di un sistema composto da numerose travi e numerosi nodi come quello
in esame per illustrare le principali caratteristiche delle strutture reticolari piane, è
effettuata allo scopo di evidenziare come altrettanto numerose siano le semplificazioni
che derivano da alcune ipotesi riguardanti il tipo di connessione fra elementi (cerniere
lisce) ed il tipo di azioni esterne (carichi concentrati nei nodi del sistema).

1. Determinazione del grado d’iperstaticità


Inseriamo un numero sufficiente di sezioni al fine di isolare tutti i possibili punti di
discontinuità (di vincolo, di carico e geometriche) del sistema. Al termine di tale
operazione, s’individuano le 11 travi c, d, e, f, g, h, i, j, k, l e (11) ed i sette
nodi A, B, C, D, E, F e G connessi fra loro nel modo indicato nella figura seguente.

P 2P P

H E 19 10 20 F 21 11 22 G H
8 18
10 12 14 16
4 6 8 9
L/2 5 7
7 9 11 13 15 17
A D
1 45° 2 3 4 5 6
1 B 2 C 3

P P

L L L

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

a) Mediante il computo dei vincoli


Il sistema è costituito dall’assemblaggio di undici travi vincolate tra loro e col suolo
mediante delle cerniere lisce come mostrato in figura. Poiché a ciascuna trave
competono tre gradi di libertà nel piano, in assenza di vincoli e connessioni mutue il
sistema avrebbe 33 gradi di libertà. D’altra parte, la cerniera in A possiede una
molteplicità di vincolo pari a 4, il carrello in D una molteplicità di vincolo pari a 3, le
connessioni E, G (in cui convergono tre travi) possiedono ciascuna una molteplicità pari
a 4, ed infine le connessioni B, C, F (in cui convergono quattro travi) possiedono
ciascuna una molteplicità di vincolo pari a 6. In totale, il grado di vincolo del sistema
risulta
v = v A + vD + 2vE + 3vB = 4 + 3 + 8 + 18 = 33 .
Pertanto, se i vincoli sono efficaci (ciò che si verifica se la reazione del carrello in D non
passa per il centro della cerniera in A e se le travi sono ben posizionate), il sistema dato è
una struttura isostatica.
b) Mediante il computo dei gradi di libertà
La cerniera in A consente una rotazione assoluta mentre il carrello in D consente
sia una rotazione sia uno spostamento assoluto. Inoltre, per ciascuna delle cinque maglie
triangolari interne risultano possibili tre rotazioni relative fra le travi che le compongono.
Introdotti tre vincoli semplici per sopprimere i gradi di libertà assoluti e quindici vincoli
semplici per bloccare le rotazioni relative interne, si ottiene una struttura costituita da
una maglia chiusa esterna e cinque maglie chiuse interne cui compete un grado di
iperstaticità pari a 18, esattamente uguale al numero dei vincoli introdotti. Pertanto, il
sistema dato è una struttura isostatica.
c) Mediante il metodo dei tagli

Introdotto un taglio completo in una sezione intermedia generica delle cinque travi c,
d, e, g e j allo scopo di aprire tutte le maglie interne, il sistema diviene quindici volte
labile. Pertanto, essendo il numero di gradi di libertà introdotti pari a quello dei gradi di
libertà residui, il sistema dato è una struttura isostatica.

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

2. Analisi statica
Utilizziamo il procedimento generale al fine di mettere in luce alcune proprietà notevoli
di questa tipologia strutturale.
Procedimento generale (meno noioso del solito)
Per accertarsi analiticamente dell’efficacia dei vincoli esterni (numero e buon
posizionamento dei vincoli esistenti) e dell’efficacia dei vincoli interni (numero e buon
posizionamento delle travi che compongono la struttura) occorre verificare che le
relazioni che esprimono le condizioni d’equilibrio per le travi ed i nodi siano linearmente
indipendenti. Per far ciò, scegliamo un polo dei momenti per ciascuna trave coincidente
per ragioni di convenienza col baricentro di una delle sue sezioni estreme. In particolare,
chiameremo principale la sezione (P) che contiene il polo ed ausiliaria la sezione (Q) posta
all’altra estremità della stessa trave. Le incognite del problema statico possono allora
essere fatte coincidere con le caratteristiche della sollecitazione delle sezioni principali e
con le componenti in generale non nulle delle reazioni vincolari. La verifica dell’efficacia
dei vincoli richiede il calcolo del rango della matrice statica del sistema.
Nel seguito scriveremo dapprima le equazioni di equilibrio delle travi, che servono ad
esprimere le caratteristiche della sollecitazione delle sezioni ausiliarie, c Q , in funzione
delle caratteristiche delle sezioni principali, c P . Noteremo in tal caso come l’assenza di
carichi distribuiti permetta una scrittura pressoché automatica di tali equazioni che
risultano necessariamente omogenee.
Successivamente considereremo le equazioni di equilibrio dei nodi. Nel far ciò terremo
conto delle conseguenze meccaniche (ed analitiche) imposte dalla presenza delle cerniere
lisce fra le diverse travi ed i vincoli. In particolare, noteremo come nessuna coppia
esterna possa essere applicata sui nodi (ovvero, nessuna coppia può essere applicata
sul perno delle cerniere, se queste sono lisce) ed inoltre, poiché nessuna coppia può
essere trasmessa da una trave all’altra attraverso i nodi, anche i momenti flettenti alle
estremità delle travi debbono essere nulli. Queste due osservazioni, valide anche
sotto condizione di carico del tutto generiche, rendono la scrittura delle equazioni di
equilibrio nodali particolarmente semplice. Una delle semplificazioni più importanti
consiste nella riduzione del numero di incognite del problema statico, coincidendo
queste con i soli sforzi assiali nelle travi e con le componenti non nulle delle reazioni
vincolari. Vediamo da dove scaturiscono tali semplificazioni.
Equilibrio delle travi
Isolata ciascuna trave soggetta alle sole caratteristiche della sollecitazione delle sezioni di
estremità per l’assenza del carico distribuito, e scelto un sistema di riferimento locale
(O' , x' , y ' , z ' ) congruente col sistema di riferimento globale (O, x, y, z ) , con l’origine O’
coincidente con la sezione principale di ciascuna trave, con l’asse x’coincidente con l’asse
della trave ed orientato positivamente verso l’altra estremità, le equazioni cardinali della
statica
∑F x' = 0, ∑F y' =0, ∑M z' =0,

scritte nel riferimento locale sono quelle riportate a colonna 5 della seguente tabella

4
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

Trave P cP Q cQ
N1 N 2 = N1
c 1 T1 2 T2 = T1
M1 M 2 = M 1 + T1 ⋅ L
N3 N 4 = N3
d 3 T3 4 T4 = T3
M3 M 4 = M 3 + T3 ⋅ L
N5 N6 = N5
e 5 T5 6 T6 = T5
M5 M 6 = M 5 + T5 ⋅ L
N7 N8 = N 7
f 7 T7 8 T8 = T7
M7 M 8 = M 7 + T7 ⋅ L / 2
N9 N10 = N 9
g 9 T9 10 T10 = T9
M9 M 10 = M 9 + T9 ⋅ L / 2
N11 N12 = N11
h 11 T11 12 T12 = T11
M 11 M 12 = M 11 + T11 ⋅ L / 2
N13 N14 = N13
i 13 T13 14 T14 = T13
M 13 M 14 = M 13 + T13 ⋅ L / 2
N15 N16 = N15
j 15 T15 16 T16 = T15
M 15 M 16 = M 15 + T15 ⋅ L / 2
N17 N18 = N17
k 17 T17 18 T18 = T17
M 17 M 18 = M 17 + T17 ⋅ L / 2
N19 N 20 = N19
l 19 T19 20 T20 = T19
M 19 M 20 = M 19 + T19 ⋅ L
N 21 N 22 = N 21
(11) 21 T21 22 T22 = T21
M 21 M 22 = M 21 + T21 ⋅ L

Chiameremo tali relazioni equazioni di equilibrio interno.

5
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

Equilibrio dei nodi


Indichiamo sinteticamente con N ix , Tix , N iy e Tiy , le componenti cartesiane dei
vettori rappresentativi dello sforzo assiale N e dello sforzo di taglio T se la trave
contenente la sezione i-esima è inclinata rispetto al sistema di riferimento (O, x, y) scelto.
Isolato ciascun nodo soggetto alle forze esterne (X, Y) concentrate agenti su di
esso (azioni nodali esterne note [carichi] od incognite [reazioni vincolari]) e con le
caratteristiche della sollecitazione (M, N, T) esercitate dalle travi collegate (azioni nodali
interne), le equazioni cardinali della statica scritte nel sistema di riferimento globale
(O, x, y, z ) comune a tutti i nodi, si scrivono:

Nodo Equilibrio Sconnessione


∑ Fx = X A + N1 + N 7 x + T7 x = 0 M1 = 0
A  
∑ Fy = YA − T1 + N 7 y − T7 y = 0 M 7 = 0
M 2 = 0
∑ Fx = X B − N 2 − N 9 x + T9 x + N11x + T11x + N 3 = 0 M = 0
 9
B  
∑ Fy = YB + T2 − T3 + N 9 y + T9 y + N11 y − T11 y = 0 M 11 = 0
M 3 = 0
M 4 = 0
∑ Fx = X C − N 4 − N13 x + T13 x + N15 x + T15 x + N 5 = 0 M = 0
 13
C  
∑ Fy = YC + T4 − T5 + N13 y + T13 y + N15 y − T15 y = 0 M 15 = 0
M 5 = 0
∑ Fx = X D − N 6 − N17 x + T17 x = 0  M6 = 0
D  
∑ Fy = YD + T6 + N17 y + T17 y = 0 M 17 = 0
 M8 = 0
∑ Fx = X E − N 8 x − T8 x + N10 x − T10 x + N19 = 0 
E  M 10 = 0
∑ Fy = YE − N 8 y + T8 y − N10 y − T10 y − T19 = 0 M = 0
 19
M 20 = 0
∑ Fx = X F − N 20 − N12 x − T12 x + N14 x − T14 x + N 21 = 0 M = 0
 12
F  
∑ Fy = YF + T20 − N12 y + T12 y − N14 y − T14 y − T21 = 0  M 14 = 0
 M 21 = 0
M 22 = 0
∑ Fx = X G − N 22 − N16 x − T16 x + N18 x − T18 x = 0 
G   M 16 = 0
∑ Fy = YG + T22 − N16 y + T16 y − N18 y − T18 y = 0 M = 0
 18

in cui le azioni nodali XA, YA, e YD sono le reazioni vincolari incognite, mentre i carichi
noti sono XB=XC= XD=XF=0, XE=XG=H, YB=YC=YE=YG=-P, e YF=-2P.

Le relazioni precedenti sono le equazioni di equilibrio esterno.

6
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

Se ora riconsideriamo le equazioni di equilibrio delle travi tenendo conto delle equazioni
di sconnessione M j = 0, j = 1,K ,22 , appena scritte, si ottiene il bellissimo risultato

Sezione Mj Tj Nj
1 0 0 N1
2 0 0 N1
3 0 0 N3
4 0 0 N3
5 0 0 N5
6 0 0 N5
7 0 0 N7
8 0 0 N7
9 0 0 N9
10 0 0 N9
11 0 0 N11
12 0 0 N 11
13 0 0 N13
14 0 0 N13
15 0 0 N15
16 0 0 N15
17 0 0 N17
18 0 0 N17
19 0 0 N19
20 0 0 N19
21 0 0 N 21
22 0 0 N 21

ovvero, il momento flettente e lo sforzo di taglio sono ovunque nulli. L’unica caratteristica della
sollecitazione che può risultare diversa da zero è lo sforzo assiale N!
Travi soggette a regimi di sforzo interno come quello appena descritto sono definite
aste; più precisamente, tiranti, se lo sforzo assiale è di trazione (N>0), puntoni se invece lo
sforzo assiale é di compressione (N<0).

7
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

Tenuto conto dei risultati precedenti, le equazioni di equilibrio del sistema si riducono
alle sole 2n equazioni di equilibrio alla traslazione secondo gli assi x e y degli n nodi:
∑ Fx = X A + N1 + N 7 / 2 = 0
Nodo A  ,
∑ Fy = YA + N 7 / 2 = 0

∑ Fx = − N1 − N 9 / 2 + N11 / 2 + N 3 = 0
Nodo B  ,
∑ Fy = − P + N 9 / 2 + N11 / 2 = 0

∑ Fx = − N 3 − N13 / 2 + N15 / 2 + N 5 = 0


Nodo C  ,
∑ Fy = − P + N13 / 2 + N15 / 2 = 0

∑ Fx = − N 5 − N17 / 2 = 0
Nodo D  ,
∑ Fy = YD + N17 / 2 = 0

∑ Fx = H − N 7 / 2 + N 9 / 2 + N19 = 0
Nodo E  ,
∑ Fy = − P − N 7 / 2 − N 9 / 2 = 0

∑ Fx = − N19 − N11 / 2 + N13 / 2 + N 21 = 0


Nodo F  ,
∑ Fy = −2 P − N11 / 2 − N13 / 2 = 0
∑ Fx = H − N 21 − N15 / 2 + N17 / 2 = 0
Nodo G  ,
∑ Fy = − P − N15 / 2 − N17 / 2 = 0
nelle a + 3 = 14 incognite N1, N3, N5, N7, N9, N11, N13, N15, N17, N19, N21, XA, YA e YD.

3. Soluzione del problema


La soluzione si ottiene risolvendo il sistema non omogeneo di equazioni algebriche
lineari
Nodo A  1 0 0 1
2
0 0 0 0 0 0 0 1 0 0   N1   0 
0 0 0 1
0 0 0 0 0 0 0 0 1 0   N 3   0 
 2    
Nodo B − 1 1 0 0 −1 1
0 0 0 0 0 0 0 0   N5   0 
 2 2
  
0 0 0 0 1
2
1
2
0 0 0 0 0 0 0 0   N 7   P 
Nodo C  0 − 1 1 0 0 0 −1 1
0 0 0 0 0 0   N9   0 
 2 2
    
0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0   N 11   P 
1 1
2 2

Nodo D  0 0 −1 0 0 0 0 0 −1
0 0 0 0 0   N 13   0 
 2 ⋅ = 
0 0 0 0 0 0 0 0 1
2
0 0 0 0 1   N 15   0 
0 0 0 −1 1
0 0 0 0 1 0 0 0 0   N 17  − H 
Nodo E   
2 2   
0 0 0 −1
2
−1
2
0 0 0 0 0 0 0 0 0   N 19   P 
 
Nodo F  0 0 0 0 0 −1 1
0 0 −1 1 0 0 0   N 21   0 
2 2  
0 0 0 0 0 −1 −1
0 0 0 0 0 0 0   X A   2P 
 2 2
    
Nodo G  0 0 0 0 0 0 0 −1
2
1
2
0 −1 0 0 0   Y A  − H 
0 0 0 0 0 0 0 −1 −1
0 0 0 0 0   YD   P 
 2 2

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Poiché il vettore dei termini noti è dato dalla combinazione lineare


 0  0  0
 0  0  0
     
 0  0  0
     
 P  1  0
 0  0  0
     
 P  1  0
 0  0  0
  = P⋅  + H ⋅ ,
 0  0  0
− H  0  − 1
     
 P  1  0
     
 0  0  0
 2P   2 0
     
− H  0  − 1
 P  1  0 

possiamo risolvere il sistema precedente assumendo una prima volta P = 1 ed H = 0 , una


seconda volta P = 0 ed H = 1 e, successivamente, combinare le due soluzioni. Così
facendo otteniamo:
 N1   3  5 / 3
N     
 3  6  1
 N5   3   1 / 3
     
 N7  − 3 2   2 / 3
 N9   2 2 − 2 / 3
     
 N 11   − 2  2 / 3
N     
− 2 − 2 / 3
 13  = P ⋅  + H ⋅ .
 N 15   2 2  2 / 3
N     
 17  − 3 2  − 2 / 3
 N 19   − 5  − 1 / 3
     
 N 21   − 5  + 1 / 3
XA  0   − 2
     
 YA   3  − 1 / 3
Y   3  1 / 3
 D  

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4. Tracciamento dei diagrammi delle caratteristiche della sollecitazione


Coi valori ottenuti si può procedere al tracciamento del diagramma dello sforzo assiale.
Poiché non vi è alcuna possibilità di fare confusione fra caratteristiche diverse, il
diagramma dello sforzo assiale può essere tracciato in modo semplificato riportandone il
valore (dotato di segno) accanto a ciascuna asta. E’ una buona abitudine, inoltre,
disegnare le aste compresse (puntoni, N<0) con linee a tratto grosso, lasciando invece
sottile lo spessore delle aste tese (tiranti, N>0). I diagrammi che si ottengono sono
riportati di seguito.

Caso P ≠ 0 ed H = 0

P -5P
2P -5P
P

-3√2P -√2P -√2P -3√2P


+2√2P +2√2P

45° +3P +6P +3P

3P P P 3P

Caso P = 0 ed H ≠ 0
H -H/3 +1/3H H

+H√2/3 +H√2/3 +H√2/3


-H√2/3 -H√2/3 -H√2/3

2H
45° +5/3H +H +H/3

H/3 H/3

Caso P = H ≠ 0

P 2P P
P -16/3P -14/3P P
-8√2/3P -2√2/3P -4√2/3P -10√2/3P

+5√2/3P +7√2/3P
2P
45° 14/3P 7P 10/3P

8/3P P P 10/3P

In quest’ultimo caso lo sforzo di trazione massimo si verifica nell’asta d ( N 3 = +7 P ), mentre


lo sforzo di compressione massimo si ha nell’asta (10) ( N19 = −16 / 3P ).

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1. Travature a nodi canonici


Introduciamo un nuovo concetto.
Se la struttura è isostatica, possiamo certamente risolverla dapprima esternamente
(calcolo delle reazioni vincolari) e successivamente internamente (calcolo degli sforzi
assiali nelle aste). Solo se il numero di incognite del problema è piccolo, questo modo di
procedere può risultare utile poiché il sistema di equazioni a cui si perviene è di ordine
più piccolo e la riduzione può essere rilevante.
Nel caso in esame, determinate le reazioni vincolari X A = −2 H , YA = 3P − H / 3 e
YD = 3P + H / 3 mediante le equazioni cardinali della statica, la risoluzione interna richiede
la soluzione di un sistema di equazioni algebriche lineari non omogenee più piccolo,
cioè, un sistema di 11 equazioni estratte dal sistema precedente con un certo grado di
arbitrarietà, nelle 11 incognite N1, N3, N5, N7, N9, N11, N13, N15, N17, N19, N21. Ad
esempio, se consideriamo le prime 11 equazioni (N.B. Nessuno ci assicura che non vi
siano tra esse delle combinazioni lineari!), otteniamo
1 0 0 1
2
0 0 0 0 0 0 0   N1   2H 
0     
0 0 0 0 0 0 0 0 0   N 3  − 3P + H / 3
1
 2
− 1 1 0 0 −1 1
0 0 0 0 0   N5   0 
 2 2
    
0 0 0 0 0 0 0 0 0
1 1
2 2   N7   P 
 0 −1 1 0 0 0 −1 1
0 0 0  N   0 
 2 2
  9  
0 0 0 0 0 0 0 0 0  ⋅  N 11  = 
1 1
2 2
P 
0 0 −1 0 0 0 0 0 −1
0 0  N   0 
 2   13   
0 0 0 0 0 0 0 0 1
2
0 0   N 15   − 3P − H / 3
0 −1     

0 0 1
0 0 0 0 1 0
  N 17   −H
2 2 
0 0 0 −1
2
−1
2
0 0 0 0 0 0   N 19   P 
     
 0 0 0 0 0 −1
2
1
2
0 0 −1 1   N 21   0 
nelle sole incognite interne N1, N3, N5, N7, N9, N11, N13, N15, N17, N19, N21.
La semplificazione ottenuta è in questo caso apparentemente modesta in quanto si è
passati da un sistema iniziale di 14 equazioni ad un nuovo sistema di 11 equazioni in
altrettante incognite. Tuttavia, se nel sistema di partenza sostituiamo i valori noti delle
reazioni vincolari X A = −2 H , YA = 3P − H / 3 e YD = 3P + H / 3 , questo diviene
∑ Fx = −2 H + N 1 + N 7 / 2 = 0
Nodo A  ,
∑ Fy = 3P − H / 3 + N 7 / 2 =

∑ Fx = − N 1 − N 9 / 2 + N 11 / 2 + N 3 = 0
Nodo B  ,
∑ Fy = − P + N 9 / 2 + N 11 / 2 = 0

∑ Fx = − N 3 − N13 / 2 + N15 / 2 + N 5 = 0


Nodo C  ,
∑ Fy = − P + N13 / 2 + N15 / 2 = 0

∑ Fx = − N 5 − N 17 / 2 = 0
Nodo D  ,
∑ Fy = 3P + H / 3 + N 17 / 2 = 0

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Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

∑ Fx = H − N 7 / 2 + N 9 / 2 + N19 = 0
Nodo E  ,
∑ Fy = − P − N 7 / 2 − N 9 / 2 = 0

∑ Fx = − N19 − N11 / 2 + N13 / 2 + N 21 = 0


Nodo F  ,
∑ Fy = −2 P − N11 / 2 − N13 / 2 = 0

∑ Fx = H − N 21 − N15 / 2 + N17 / 2 = 0


Nodo G  .
∑ Fy = − P − N15 / 2 − N17 / 2 = 0
E’ facile verificare come tale sistema possa essere risolto in modo assai semplice
considerando le equazioni di equilibrio dei nodi a due a due nel seguente ordine:
AÆEÆB e, contemporaneamente , DÆGÆC mentre le equazioni del nodo F possono
servire per la verifica.
Così facendo si ottiene:

Nodo Nodo
A  N1 = 3 ⋅ P + 5 / 3 ⋅ H D N5 = 3 ⋅ P + 1/ 3 ⋅ H
 
 N 7 = −3 2 ⋅ P + 2 / 3 ⋅ H  N17 = −3 2 ⋅ P − 2 / 3 ⋅ H
E N9 = 2 2 ⋅ P − 2 / 3 ⋅ H G  N15 = 2 2 ⋅ P + 2 / 3 ⋅ H
 
 N19 = −5 ⋅ P − 1 / 3 ⋅ H  N 21 = −5 ⋅ P − 2 / 3 ⋅ H
B  N11 = − 2 ⋅ P + 2 / 3 ⋅ H C  N13 = − 2 ⋅ P − 2 / 3 ⋅ H
 
N3 = 6 ⋅ P + H  N15 = 2 2 ⋅ P + 2 / 3 ⋅ H
F  N11 = − 2 ⋅ P + 2 / 3 ⋅ H

 N13 = − 2 ⋅ P − 2 / 3 ⋅ H

Travature in cui gli sforzi assiali delle aste possono essere ricavati con sole equazioni di
equilibrio nel modo appena visto, sono dette a nodi canonici. Ai tempi dei nostri nonni tale
proprietà aveva una certa importanza, mentre ai nostri giorni ha perso molto del suo
fascino.
Nel seguito vedremo un metodo, semplice ed alternativo, che, nei casi in cui è
applicabile, ci permetterà di determinare gli sforzi incogniti ad uno ad uno senza dover
risolvere né il sistemone precedente né i sistemini costituiti da coppie d’equazioni. Prima
però illustriamo una maniera per scrivere automaticamente le equazioni d’equilibrio dei
nodi.

12
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

5. La scrittura automatica delle equazioni di equilibrio nodale


Esaminiamo un metodo semplice per scrivere il sistema risolvente delle equazioni di
equilibrio nodale. Tale metodo fa uso delle seguenti matrici:

Nodo Nodo
Trave
Iniziale finale
c A B
Nodo xI yI
d B C
A 0 0
e C D
B L 0
f A E
C 2L 0
g B E
D 3L 0
h B F
E L/2 L/2
i C F
F 3L/2 L/2
j C G
G 5L/2 L/2
k D G
(matrice delle coordinate nodali) l E F
(11) G F
(matrice delle incidenze delle travi)

Operando trave per trave, si calcolano le quantità


LIJ = ( xI − x J ) 2 + ( y I − y J ) 2 , cos α IJ = ( xI − x J ) / LIJ , sin α IJ = ( y I − y J ) / LIJ ,

rispettivamente la lunghezza dell’asta che collega i nodi I e J, ed i coseni direttori del


versore orientato dal nodo I al nodo J.
Tenuto conto di tali espressioni, il sistema delle equazioni di equilibrio è dato dalle 2n
equazioni
 mI x J − xI
∑ Fx = X I + ∑ J =1 L N IJ = 0

IJ
,
mI y J − y I
∑ Fy = YI + ∑ N IJ = 0
 J =1
LIJ

in cui XI e YI sono le azioni concentrate agenti sul nodo I (siano esse carichi noti o
reazioni vincolari incognite), N IJ = N JI è lo sforzo assiale attivo nell’asta che collega i
nodi I ≡ ( x I , y I ) e J ≡ ( x J , y J ) , mentre m I indica il numero di aste collegate al nodo I.
Nel caso in esame, si ottiene
Nodo A
 xB − x A x − xA
∑ Fx = X A + L N AB + E
LAE
N AE = X A + N1 + N 7 / 2 = 0

AB
,
y − yA y − yA
∑ Fy = YA + B N AB + E N AE = YA + N 7 / 2 = 0
 LAB LAE

13
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

Nodo B
 x A − xB x − xB x − xB x − xB
∑ Fx = X B + L N BA + E
LBE
N BE + F
LBF
N BF + C
LBC
N BC = − N1 − N 9 / 2 + N11 / 2 + N 3 = 0
BA
 y − yB y − yB y − yB y − yB
∑ Fy = YB + A N BA + E N BE + F N BF + C N BC = − P + N 9 / 2 + N11 / 2 = 0
 LBA LBE LBF LBC

Nodo C
 x B − xC x − xC x − xC x − xC
∑ Fx = X C + L N CB + F
LCF
N CF + G
LCG
N CG + D
LCD
N CD = − N 3 − N 13 / 2 + N 15 / 2 + N 5 = 0
CB
 y − yC y − yC y − yC y − yC
∑ Fy = YC + B N CB + F N CF + G N CG + D N CD = − P + N 13 / 2 + N 15 / 2 = 0
 LCB LCF LCG LCD

Nodo D
 xC − x D x − xD
∑ Fx = X D + L N CD + G
LCG
N CG = − N 5 − N 17 / 2 = 0

CD
,
y − yD y − yD
∑ F y = Y D + C N CD + G N CG = YD + N 17 / 2 = 0
 LCD LCG

Nodo E
 x A − xE x − xE x − xE
∑ Fx = X E + L N EA + B
LEB
N EB + F
LEF
N EF = H − N 7 / 2 + N 9 / 2 + N 19 = 0
EA
 y − yE y − yE y − yE
∑ F y = Y E + A N EA + B N EB + F N EF = − P − N 7 / 2 − N 9 / 2 = 0
 LEA LEB LEF

Nodo F
 xE − xF x − xF x − xF x − xF
∑ Fx = X F + L N FE + B
LFB
N FB + C
LFC
N FC + G
LFG
N FG = 0

FE
,
y − yF yB − yF yC − y F yG − y F
∑ F y = Y F + E N FE + N FB + N FC + N FG = 0
 LFE LFB LFC LFG

ossia, ∑ x
 F = − N 19 − N 11 / 2 + N 13 / 2 + N 21 = 0
∑ Fy = −2 P − N 11 / 2 − N 13 / 2 = 0

Nodo G
 xF − xG x − xG x −x
∑ Fx = X G + L N GF + C
LGC
N GC + D G N GD = H − N 21 − N15 / 2 + N17 / 2 = 0
LGD

GF
.
y F − yG yC − y G y D − yG
∑ Fy = YG + N GF + N GC + N GD = − P − N15 / 2 − N17 / 2 = 0
 LGF LGC LGD

che coincidono con le equazioni ottenute in precedenza.

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Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

6. La determinazione degli sforzi col metodo delle equazioni ausiliarie.

Concludiamo l’argomento mostrando un metodo (già noto) particolarmente


semplice per dedurre gli sforzi interni nelle aste, ad uno ad uno.
L’utilità del procedimento si basa sui seguenti fatti:
a) se la travatura possiede un numero assai limitato di aste, gli sforzi possono essere ricavati
applicando ripetutamente tale procedimento senza dover ricorrere a metodi più
complicati;
viceversa,
b) se la travatura possiede un numero notevole di aste, allora il ricorso al calcolo automatico,
attraverso il metodo descritto al punto precedente, è inevitabile. In tale caso
tuttavia, è importante poter disporre di un metodo semplice che permetta
rapidamente di controllare i valori ottenuti per lo sforzo assiale in quelle aste che a
giudizio del progettista dovrebbero risultare particolarmente sollecitate.
Come funziona il metodo in questione?
1. Intanto supponiamo di aver risolto esternamente la struttura e di avere ricavato le
reazioni vincolari (nel caso in esame X A = −2 H , YA = 3P − H / 3 e YD = 3P + H / 3 ).
2. Successivamente, raggruppiamo le aste in due categorie:

Aste di contorno Corrente inferiore e superiore c, d, e, l, (11)

Aste di parete Diagonali f, g, h, i, j, k

osservando come tale suddivisione sia soltanto di comodo potendo i diagonali estremi f
e k essere fatti figurare fra le aste di contorno.
3. Determinazione dello sforzo assiale nelle aste di contorno
Supponiamo di voler determinare lo sforzo assiale nell’asta c.
Con ferocia estrema, asportiamo un concio elementare in una posizione intermedia
generica di tale trave (vedi figura successiva).

P 2P P

H E 19 10 20 F 21 11 22 G H
8 18
10 12 14 16
4 6 8 9
L/2 5 7
7 45° N1 9 11 13 15 17
XA A D
1 2 3 4 5 6
N1 1 B 2 C 3
YA YD
P P

L L L

La struttura, inizialmente isostatica, diventa improvvisamente labile. Infatti, a seguito


dell’asportazione del concio, risulta possibile una rotazione relativa intorno al nodo E

15
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

(polo dell’asta c) fra le due parti rigide in cui la struttura rimane suddivisa. Tale
rotazione può essere impedita se e solo se sulle sezioni che ora appaiono separate noi
applichiamo due forze uguali ed opposte, N1, (positive se tendono a ripristinare la continuità
strutturale = se richiudono lo strappo) di valore uguale a quello che il concio esercitava
sulle parti adiacenti prima della sua asportazione.
Il valore dello sforzo N1 può essere ricavato utilizzando l’equazione ausiliaria M E = 0 .
Facendo riferimento al sistema delle forze che precedono, si ottiene:
M E = YA ⋅ L / 2 − X A ⋅ L / 2 − N1 ⋅ L / 2 = 0
da cui
N1 = YA − X A = 3 ⋅ P − 1 / 3 ⋅ H − (−2 H ) = 3 ⋅ P + 5 / 3 ⋅ H .
Determiniamo adesso lo sforzo assiale nell’asta d.
Con la solita ferocia che ormai ci contraddistingue, asportiamo un concio elementare in
una posizione intermedia generica di tale trave.

P 2P P

H E 19 10 20 F 21 11 22 G H
8 18
10 12 14 16
4 6 8 9
L/2 5 7
7 45°
9 11 N3 13 15 17
XA A D
1 2 3 4 5 6
1 B N3 2 C 3
YA YD
P P

L L L

La struttura diventa improvvisamente ed inaspettatamente labile, poiché risulta possibile


una rotazione relativa intorno al nodo F (polo dell’asta d) fra le due parti rigide in cui
questa rimane suddivisa. Tale rotazione può essere impedita solo applicando sulle sezioni
separate due forze, N3, uguali ed opposte, di valore uguale a quello che il concio
esercitava sulle parti adiacenti prima della sua asportazione.
Il valore dello sforzo N3 può essere ricavato utilizzando l’equazione ausiliaria M F = 0 .
Facendo riferimento al sistema delle forze che precedono, si ottiene:
3L L L L
M F = YA ⋅ − X A ⋅ − P ⋅ L − P ⋅ − N3 ⋅ = 0
2 2 2 2
da cui
N 3 = 3 ⋅ YA − X A − 3 ⋅ P = 3 ⋅ (3P − 1 / 3 ⋅ H ) − (−2 H ) − 3 ⋅ P = 6 ⋅ P + H .

Allo stesso modo si procede per le rimanenti aste di contorno.

16
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

4. Determinazione dello sforzo assiale nelle aste di parete.


Supponiamo adesso di voler determinare lo sforzo assiale nell’asta f.
Con la solita determinatezza, asportiamo un concio elementare in una posizione
intermedia generica della trave c il cui sforzo assiale, N1 = 3P + 5 / 3H , è ormai noto, ed
un concio elementare in una posizione intermedia generica della trave f il cui sforzo
assiale N7 è invece incognito (vedi figura successiva).
P 2P P

H E 19 10 20 F 21 11 22 G H
8 18
N7 10 12 14 16
4 6 8 9
L/2 5 7
7 N7 N1 9 11 45° 13 15 17
XA A D
1 4 5
1 2
B
3
C
6
N1 2 3
YA YD
P P

L L L

La struttura diventa improvvisamente labile risultando suddivisa in due parti


indipendenti. L’equilibrio può essere ristabilito applicando sulle corrispondenti sezioni le
forze N1 ed N7 (positive se tendono a ripristinare la continuità strutturale) che i conci
esercitavano prima della loro asportazione.
Essendo lo sforzo N1 orizzontale, lo sforzo incognito N7 può essere ricavato mediante
l’equazione d’equilibrio alla traslazione verticale di uno qualsiasi dei sistemi di forze
applicati sulle parti, come se si utilizzasse l’equazione ausiliaria T = 0 .
Facendo riferimento al sistema delle forze che precedono, si ottiene:
T = YA + N 7 / 2 = 0

da cui
N 7 = YA 2 = 3 2 ⋅ P − 2 / 3 ⋅ H .

Determiniamo adesso lo sforzo assiale nell’asta g.


P 2P P

E N19 F 11 22 G
H 19 10 20 21
18 H
8
10 5 N19 12 14 16
4 N9 6 8 9
L/2
N9 7
7 N1 9 11 45° 13 15 17
XA A D
1 2 3 4 5 6
N1 1 B 2 C 3
YA YD
P P

L L L

17
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

Asportiamo un concio elementare in una posizione intermedia generica delle travi c, g


e l (vedi figura successiva), e scriviamo l’equazione d’equilibrio alla traslazione verticale
di uno qualsiasi dei sistemi di forze applicati sulle due parti.
Facendo riferimento al sistema delle forze che precedono, si ottiene:
T = YA − P − N 9 / 2 = 0

da cui
N 9 = (YA − P) 2 = 2 2 ⋅ P − 2 / 3 ⋅ H .

Il procedimento si ripete per tutte le aste di parete.

18
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it )

Parte II) STATICA DEI SISTEMI DI TRAVI

TEMA 8
Data la travatura reticolare piana mostrata in figura,

F
10 11
E G
33/2L
6 7
4 8 9
L/2 5 60°
A C D
45°
1 B 2 3
2P
P

L L L

1. risolvere il sistema col metodo delle equazioni di equilibrio dei nodi;


2. risolvere il sistema col metodo delle equazioni ausiliarie;
3. tracciare i diagrammi quotati ed in scala delle caratteristiche della sollecitazione.
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

SOLUZIONE:
(NOTA: Fra gli obiettivi didattici più immediati di questo esempio ricordiamo:
1. impaurire gli studenti, tutte le volte che si può;
2. fare pratica con la scrittura automatica delle equazioni di equilibrio dei nodi;
3. introdurre la forma vettoriale delle equazioni di equilibrio nodale;
4. derivare la forma scalare delle equazioni di equilibrio nodale;
5. fare pratica con il metodo delle equazioni ausiliarie.)

1. La scrittura delle equazioni di equilibrio dei nodi in forma scalare.

Il sistema reticolare è costituito dalle 11 aste c, d, e, f, g, h, i, j, k, l e 11


connesse ai sette nodi A, B, C, D, E, F, e G, vincolati al suolo e caricati nel modo
indicato nella figura precedente.
Per scrivere in modo automatico le equazioni di equilibrio nodale, costruiamo le matrici:

Asta Nodo iniziale Nodo finale


c A B
Nodo xI yI
d B C
A 0 0
e C D
B L 0
f A E
C 2L 0
g B E
D 3L 0
h B F
E L/2 L/2
i C F
F 3L/2 L 3/2
j C G
G 5L/2 L/2
k D G
(matrice delle coordinate nodali) l E F
11 G F

(matrice delle incidenze delle aste)

che definiscono il grafo


F
10 11
E G
33/2L
6 7
4 8 9
L/2 5 60°
A C D
45°
1 B 2 3
L L L
P 2P

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

Costruiamo, inoltre, le seguenti matrici

Asta LIJ= LJI


c L
Nodo XI YI
d L
A XA YA
e L
B 0 -P
f L/ 2
C 0 YC
g L/ 2
D 0 -2P
h L
E 0 0
i L
F 0 0
j L/ 2
G 0 0
k L/ 2
(matrice dei carichi nodali) l L 2− 3/2
11
L 2− 3/2

(vettore delle lunghezze delle aste)


dove

LIJ = LJI = ( xI − xJ ) 2 + ( yI − y J ) 2 ,

è la lunghezza dell’asta che collega il nodo I al nodo J.


Il sistema delle equazioni di equilibrio è dato dalle 2n relazioni

 mI x J − xI
∑ Fx = X I + ∑ J =1 L N IJ = 0

IJ
,
mI y J − y I
∑ Fy = YI + ∑ N IJ = 0
 J =1
LIJ

in cui XI ed YI sono le azioni concentrate agenti sul nodo I (siano esse carichi noti o
reazioni vincolari incognite), N IJ = N JI è lo sforzo assiale attivo nell’asta che collega i
nodi I ≡ ( x I , y I ) e J ≡ ( x J , y J ) , mentre m I indica il numero di aste collegate al nodo I.

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

Nel caso in esame, si ottiene

 xB − x A x − xA
∑ Fx = X A + L N AB + E
LAE
N AE = 0
Nodo A 
AB
,
yB − y A yE − y A
∑ Fy = YA + N AB + N AE = 0
 LAB LAE

 x A − xB x − xB x − xB x − xB
∑ Fx = X B + L N BA + E
LBE
N BE + F
LBF
N BF + C
LBC
N BC = 0
Nodo B 
BA
y − yB y − yB y − yB y − yB
∑ Fy = YB + A N BA + E N BE + F N BF + C N BC = 0
 LBA LBE LBF LBC

 x B − xC x − xC x − xC x − xC
∑ Fx = X C + L N CB + F
LCF
N CF + G
LCG
N CG + D
LCD
N CD = 0
Nodo C 
CB
y − yC y − yC y − yC y − yC
∑ Fy = YC + B N CB + F N CF + G N CG + D N CD = 0
 LCB LCF LCG LCD

 xC − x D x − xD
∑ Fx = X D + L N CD + G
LCG
N CG = 0
Nodo D 
CD
,
y − yD yG − y D
∑ F y = Y D + C N CD + N CG = 0
 LCD LCG

 x A − xE x − xE x − xE
∑ Fx = X E + L N EA + B
LEB
N EB + F
LEF
N EF = 0
Nodo E 
EA
y − yE y − yE y − yE
∑ F y = Y E + A N EA + B N EB + F N EF = 0
 LEA LEB LEF

 xE − xF x − xF x − xF x − xF
∑ Fx = X F + L N FE + B
LFB
N FB + C
LFC
N FC + G
LFG
N FG = 0
Nodo F 
FE
,
y − yF yB − yF yC − y F yG − y F
∑ F y = Y F + E N FE + N FB + N FC + N FG = 0
 LFE LFB LFC LFG

 x F − xG x − xG x − xG
∑ Fx = X G + L N GF + C
LGC
N GC + D
LGD
N GD = 0
Nodo G 
GF
.
y − yG y − yG y − yG
∑ FY = YG + F N GF + C N GC + D N GD = 0
 LGF LGC LGD

4
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

Tenuto conto dei dati riportati nelle tabelle, le equazioni di equilibrio alla traslazione
secondo gli assi x ed y dei nodi del sistema risultano:
∑ Fx = X A + N 1 + N 4 / 2 = 0
Nodo A  ,
∑ Fy = Y A + N 4 / 2 = 0
∑ Fx = − N 1 − N 5 / 2 + N 6 / 2 + N 2 = 0
Nodo B  ,
∑ Fy = − P + N 5 / 2 + N 6 3 / 2 = 0
∑ Fx = − N 2 − N 7 / 2 + N 8 / 2 + N 3 = 0
Nodo C  ,
∑ Fy = +YC + N 7 3 / 2 + N 8 / 2 = 0
∑ Fx = − N 3 − N 9 / 2 = 0
Nodo D  ,
∑ Fy = −2 P + N 9 / 2 = 0
 F = −N / 2 + N / 2 + N 2 / 8 − 2 3 = 0
∑ x 4 5 10
Nodo E  ,
∑ Fy = − N 4 / 2 − N 5 / 2 + N 10 ( 3 − 1) / 8 − 2 3 = 0
 F = −2 N / 8 − 2 3 − N / 2 + N / 2 + 2 N / 8 − 2 3 = 0
∑ x 10 6 7 11
Nodo F  ,
∑ Fy = −( 3 − 1) N 10 / 8 − 2 3 − N 6 3 / 2 − N 7 3 / 2 − ( 3 − 1) N 11 / 8 − 2 3 = 0
 F = −2 N / 8 − 2 3 − N / 2 + N / 2 = 0
∑ x 11 8 9
Nodo G  .
∑ Fy = +( 3 − 1) N 11 / 8 − 2 3 − N 8 / 2 − N 9 / 2 = 0

Quella appena scritta è la forma scalare delle equazioni di equilibrio nodale.


Il problema è così ricondotto alla soluzione del sistema di 2n = 14 equazioni algebriche
lineari non omogenee, nelle a + 3 = 14 incognite N I , I = 1,K ,11 , e XA, YA e YC riportato
di seguito.
Nodo A  1 0 0 1
0 0 0 0 0 0 0 1 0 0   N1  0 
 2
    
 0 0 0 1
2
0 0 0 0 0 0 0 0 1 0   N2  0 
     
Nodo B  −1 1 0 0 −1
2
1
2 0 0 0 0 0 0 0 0   N3  0 
 3
    
0 0 0 0 1
0 0 0 0 0 0 0 0  N4
 2 2   1 
    0 
Nodo C  0 −1 1 0 0 0 −1 1
0 0 0 0 0 0  N5
2 2    
 0 0 0 0 0 0 3 1
0 0 0 0 0 1   N 6  0 
 2 2
   
Nodo D  0 0 −1 0 0 0 0 0 −1
2
0 0 0 0 0     
 ⋅  N 7  = P ⋅ 0 
 0 0 0 0 0 0 0 0 1
0 0 0 0 0   N8  2
 2     
Nodo E  0 0 0 −1 1
0 0 0 0 2
0 0 0 0   N9  0 
 2 2 8− 2 3     
 0 0 0 −1
2
−1
2
0 0 0 0 3 −1
0 0 0 0   N 10  0 
 8− 2 3
    
−1 −2
Nodo F  0 0 0 0 0 2
1
2
0 0
8− 2 3
2
8− 2 3
0 0 0   N 11  0 
 
 0 0 0 0 0 − 3 − 3
0 0 1− 3 1− 3
0 0 0   X A   
2 2 8− 2 3 8− 2 3 0 
 
Nodo G  0 0 0 0 0 0 0 −1 1
0 −2
0 0 0   YA  0 
2 2 8− 2 3    
  
 0 0 0 0 0 0 0 −1 −1
0 3 −1
0 0 0   YC  0 
 
2 2 8− 2 3 

5
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

2. La scrittura delle equazioni di equilibrio dei nodi in forma vettoriale.


Una maniera più semplice per risolvere lo stesso problema è la seguente.
Introdotti i versori degli assi coordinati i = [1 0] T e j = [0 1] T ed il vettore nullo a due
dimensioni 0 = [0 0] T , le azioni nodali esterne si scrivono

Nodo Azione nodale


A PA = X A i + YA j
B PB = X B i + YB j = +0 i − P j = − P j
C PC = X C i + YC j = +0 i + YC j = +YC j
D PD = X D i + YD j = +0 i − 2 P j = −2 P j
E PE = X E i + YE j = +0 i + 0 j = 0
F PF = X F i + YF j = +0 i + 0 j = 0
G PG = X G i + YG j = +0 i + 0 j = 0

(vettori dei carichi nodali)

In modo analogo, indicando con ni = [ni x ni y ]T il versore dell’asse geometrico dell’asta i


che collega il nodo R al nodo S, orientato positivamente da R ad S, di componenti
ni x = cos α RS = ( xS − xR ) / LRS , ed ni y = sin α RS = ( yS − yR ) / LRS ,

gli sforzi che tale asta esercita rispettivamente sui nodi R ed S si esprimono come
N i = N i n i e − N i = N i ( −n i ) .

Nella tabella seguente si riportano i valori delle componenti dei versori delle aste.

Asta Versore nx = cos α IJ n y = sin α IJ


c n1 1 0
d n2 1 0
e n3 1 0
f n4 1/ 2 1/ 2
g n5 −1/ 2 1/ 2
h n6 1/ 2 3/2
i n7 −1/ 2 3/2
j n8 1/ 2 1/ 2
k n9 −1/ 2 1/ 2
l n10 2/ 8−2 3 ( 3 − 1) / 8 − 2 3
11 n11 −2/ 8−2 3 ( 3 − 1) / 8 − 2 3

(versori delle aste e loro componenti)

6
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

Tutto ciò premesso, le equazioni di equilibrio dei nodi, espresse in forma vettoriale, si
scrivono semplicemente come

Nodo A + N1 + N 4 + PA = 0 ,
Nodo B − N1 + N 5 + N 6 + N 2 + PB = 0 ,

Nodo C − N 2 + N 7 + N 8 + N 3 + PC = 0 ,

Nodo D − N 3 + N 9 + PD = 0 ,

Nodo E − N 4 − N 5 + N10 + PE = 0 ,

Nodo F − N10 − N 6 − N 7 − N11 + PF = 0 ,

Nodo G + N11 − N 8 − N 9 + PG = 0 .

ovvero, facendo uso dei versori delle aste


ASTE c d e f g h i j k l 11
Nodo A  n1 0 0 n4 0 0 0 0 0 0 0 i j 0   0

Nodo B  − n1 n 2 0 0 n5 n6 0 0 0 0 0 0 0 
0   j
 
Nodo C  0 − n 2 n 3 0 0 0 n 7 n8 0 0 0 0 0 j   0
  N   
Nodo D  0 0 − n3 0 0 0 0 0 n9 0 0 0 0 0  ⋅   = P ⋅ 2 j
R
Nodo E  0 0 0 − n 4 − n5 0 0 0 0 n10 0 0 0 0     0
   
Nodo F  0 0 0 0 0 − n6 − n7 0 0 − n10 n11 0 0 0   0

Nodo G  0 0 0 0 0 0 0 − n 8 − n 9 0 − n11 0 0 
0   0
 

dove N = [N1 N 2 N 3 N 4 N 5 N 6 N 7 N8 N 9 N10 N11 ] T è il vettore che raccoglie gli sforzi assiali
nelle aste ed R = [X A YA YC ] T è il vettore delle reazioni vincolari.

Procedendo asta per asta, se l’asta i è orientata positivamente da R ad S, come definito


nella matrice delle incidenze, porremo ni nell’intersezione fra la riga R e la colonna i-
esima e –ni nell’intersezione fra la riga S e la colonna i-esima. Ad esempio, l’asta h che
collega i nodi B ed F, ha il proprio versore n6 orientato positivamente nel verso da B ad
F. Pertanto, porremo n6 nell’intersezione fra la riga B e la colonna h e –n6
nell’intersezione fra la riga F e la colonna h. Conseguentemente, se limitiamo la nostra
attenzione alle colonne relative agli sforzi assiali, la proprietà più evidente della matrice
delle equazioni di equilibrio nodale, è che la somma degli elementi di ciascuna
colonna è nulla, circostanza che può risultare di grande aiuto per controllare la
correttezza del sistema scritto. Più in generale, possiamo affermare che il sistema
fornisce riga per riga l’equazione vettoriale che esprime l’equilibrio dei nodi, mentre colonna
per colonna fornisce l’equazione vettoriale di equilibrio di ciascuna asta.

7
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

3. La soluzione numerica
Il sistema delle equazioni di equilibrio nodale appena scritto
 1.00 0.00 0.00 0.71 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 1 0 0   N1  0
 0.00 0.00 0.00 0.71 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0 1 0  N  0
   2  
 − 1.00 1.00 0.00 0.00 − 0.71 0.5 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0 0 0   N3  0
     
 0.00 0.00 0.00 0.00 0.71 0.87 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0 0 0   N4  1 
 0.00 − 1.00 1.00 0.00 0.00 0.00 − 0.5 0.71 0.00 0.00 0.00 0 0 0   N5  0
     
 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.87 0.71 0.00 0.00 0.00 0 0 1   N6  0
 0.00 0.00 − 1.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 − 0.71 0.00 0.00 0 0 0  N  0
 ⋅ 7  = P⋅ 
 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.71 0.00 0.00 0 0 0   N8   2
 0.00 0.00 0.00 − 0.71 0.71 0.00 0.00 0.00 0.00 0.94 0.00 0 0 0  N  0
   9  
 0.00 0.00 0.00 − 0.71 − 0.71 0.00 0.00 0.00 0.00 0.34 0.00 0 0 0   N 10  0
     
 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 − 0.5 0.5 0.00 0.00 − 0.94 0.94 0 0 0   N 11  0
 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 − 0.87 0.87 0.00 0.00 − 0.34 − 0.34 0 0 0  X A  0
     
 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 − 0.71 0.71 0.00 − 0.94 0 0 0   YA  0
 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 − 0.71 − 0.71 0.00 0.34 0 0 0   YC  0
    

si risolve facilmente per via numerica. Utilizzando ad esempio il programma SISLIN, si


ottiene
N1 = -0.500000P, N2 = -1.443376P, N3 = -2.000000P,

N4 = 0.707107P, N5 = -0.328169P, N6 = 1.422650P,

N7 = -2.969655P, N8 = -1.312677P, N9 = 2.828427P,

N10 = 0.779548P, N11 = 3.118192P,

XA = 0.000000P, YA = -0.500000P, YC = 3.500000P,


dove i valori qui forniti sono un po’ più precisi di quelli ottenibili utilizzando
direttamente i coefficienti riportati nella tabella (con sole due cifre decimali per questioni
di spazio).

4. Tracciamento dei diagrammi delle caratteristiche della sollecitazione


Coi valori appena ottenuti si può procedere al tracciamento del diagramma dello
sforzo assiale. A tal fine, accanto a ciascuna asta riportiamo il valore di tale caratteristica
della sollecitazione dotata di segno, disegnando le aste compresse (puntoni, N<0) con
linee a tratto grosso, lasciando invece sottile lo spessore delle aste tese (tiranti, N>0). Il
diagramma risultante è riportato di seguito.

8
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

F
0.779548 3.118192

E G
1.422650 -2.969655
0.707107
2.828427

45° -0.328169 60° -1.312677


A C D
-0.500000 -1.443376 -2.000000
B
1/2P P 7/2P 2P

5. Il calcolo degli sforzi nelle aste col metodo delle equazioni ausiliarie
La struttura è esternamente isostatica. L’unica reazione orizzontale è la X A , per cui
deve essere necessariamente X A = 0 . L’equilibrio alla rotazione di tutte le forze intorno al
nodo A si scrive

∑M A = − P ⋅ L + YC ⋅ 2 L − 2 P ⋅ 3L = 0 ,

da cui deduciamo YC = 7 / 2 ⋅ P . Analogamente, l’equilibrio alla rotazione delle forze


intorno al nodo C si scrive

∑M C = −YA ⋅ 2 L + P ⋅ L − 2 P ⋅ L = 0 ,

da cui deduciamo YA = −1 / 2 ⋅ P . Il calcolo delle reazioni vincolari finisce qui!

Utilizziamo il metodo delle equazioni ausiliarie per determinare gli sforzi assiali nelle
aste 11 e i per le quali il calcolo precedente indica che si realizzano rispettivamente il
massimo sforzo di trazione (N11 = 3.118192P) ed il massimo sforzo di compressione
(N7 = -2.969655P).
Introduciamo una sconnessione N = 0 in una sezione generica dell’asta 11 (asportiamo
un concio elementare oppure effettuiamo un taglio) ed applichiamo alle due facce così
separate due forze, N11, uguali ed opposte, orientate in modo tale da ripristinare la
continuità interrotta (vedi figura successiva).

9
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

F
N11
10
E
11 G
N11
33/2L
6 7 d11
4 9
L/2 5 60° 8
A C D
45°
1 B 2 3
L L L 2P
P

La struttura, inizialmente isostatica, diventa improvvisamente labile. Infatti, a seguito del


taglio effettuato, risulta possibile una rotazione relativa intorno al nodo C (polo
dell’asta 11 ) fra le due parti rigide in cui la struttura rimane suddivisa. Tale rotazione
può essere impedita se e solo se le due forze N11 hanno valore uguale allo sforzo assiale
presente nell’asta prima del taglio. Tale valore può essere ricavato utilizzando l’equazione
ausiliaria M C = 0 . Facendo riferimento al sistema delle forze che seguono, si ottiene:
M C = −2 P ⋅ L + N11 ⋅ d11 = 0

da cui
N11 = 2 P ⋅ L / d11 .
Il problema è così ricondotto al calcolo della distanza d11 fra il nodo C e l’asta 11.
Utilizzando la definizione di prodotto vettoriale, tale distanza si calcola facilmente
attraverso la
( xG − x C ) ( y G − y C ) (5 L / 2 − 2 L) ( L / 2 − 0)
( x F − xG ) ( y F − y G ) (3L / 2 − 5L / 2) ( 3L / 2 − L / 2) ( 3 + 1)
d11 = = = L,
( x F − xG ) + ( y F − y G )
2 2
(3L / 2 − 5 L / 2) + ( 3L / 2 − L / 2)
2 2
2 8−2 3

per cui
2 8−2 3
N11 = 2 P ⋅ L / d11 = 2 P ⋅ ≅ 3.118192 ⋅ P ,
( 3 + 1)
che coincide col valore trovato in precedenza.

Calcoliamo adesso lo sforzo N7.


Introduciamo un taglio completo che interessi le aste d, i ed 11 , ed applichiamo a
ciascuna coppia di facce separate delle forze rappresentative degli sforzi assiali
preesistenti (vedi figura). La continuità strutturale interrotta può essere ripristinata se il
sistema di forze aggiunte assume gli stessi valori che gli sforzi assiali nelle aste avevano
prima del taglio. In particolare, volendo ricavare N7, poiché N11 è noto ed N2 spira
orizzontalmente, possiamo utilizzare indifferentemente l’equazione ausiliaria TD = 0
oppure TS = 0.

10
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

F
N11
10
E
11 G
7 N11
33/2L
6 N7 N7 d11
4 9
L/2 5 N2
60° 8
A C D
45°
1 B 2 3
N2
L L L 2P
P

Facendo riferimento al sistema delle forze che precedono, si ottiene:


T S = +YA − P − N 7 n7 y − N11 n11 y = 0

dove i coseni direttori delle due aste n7 y = 3 / 2 e n11 y = ( 3 − 1) / 8 − 2 3 sono desunti


dalla tabella precedente, per cui

1 2 8 − 2 3 ( 3 − 1)
− P − P − 2P
+ YA − P − N11 n11 y 2 ( 3 + 1) 8−2 3 8 3 −1
N7 = = = − 3P − P ≅ −2.969655P
n7 y 3 3 3 +1
2
che coincide col valore trovato in precedenza.

11
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it )

Parte II) STATICA DEI SISTEMI DI TRAVI

TEMA 9

Data la travatura reticolare piana tipo Fink mostrata in figura,

P 2P D P
A 1 B 2 C 3 4 E

5 7
L/2 6
8 11
9 12 G 13 10
F H
L L L L

1. risolvere il sistema col metodo delle equazioni di equilibrio dei nodi;


2. risolvere il sistema col metodo delle equazioni ausiliarie;
3. tracciare i diagrammi quotati ed in scala delle caratteristiche della sollecitazione.
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

SOLUZIONE:

(NOTA: Fra gli obiettivi didattici più immediati di questo esempio ricordiamo:
1. impaurire gli studenti, always;
2. fare pratica con la forma scalare delle equazioni di equilibrio nodale;
3. fare pratica con la forma vettoriale delle equazioni di equilibrio nodali;
4. fare pratica con il metodo delle equazioni ausiliarie.)

1. La scrittura delle equazioni di equilibrio dei nodi in forma scalare.

Il sistema reticolare è costituito dalle 13 aste c, d, e, f, g, h, i, j, k, l, 11,


12 e 13 connesse agli otto nodi A, B, C, D, E, F, G, e H vincolati al suolo e caricati nel
modo indicato nella figura precedente.
Per scrivere in modo automatico le equazioni di equilibrio nodale, costruiamo le matrici:
Asta Nodo iniziale Nodo finale
c A B
Nodo xI yI C B
d
A 0 0 e C D
B L 0 E D
f
C 2L 0 B F
g
D 3L 0 h C G
E 4L 0 D H
i
F L -L/2 A F
j
G 2L -L/2 k C F
H 3L -L/2 C H
l
(matrice delle coordinate nodali) 11 E H
12 A G
13 E G
(matrice delle incidenze delle aste)
che definiscono il grafo

P 2P D P
A 1 B 2 C 3 4 E

5 7
L/2 6
8 11
9 12 G 13 10
F H
L L L L

(N.B. Prestare la massima attenzione all’orientamento scelto per i versori delle aste
poiché da questo dipenderanno i segni dei termini delle equazioni di equilibrio nella
forma vettoriale)

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

Costruiamo, inoltre, le seguenti matrici

Asta LIJ = L JI
c L
Nodo XI YI d L
A XA YA e L
B 0 -P f L
C 0 -2P g L/2
D 0 -P h L/2
E 0 YE i L/2
F 0 0 j L 5/2
G 0 0 k L 5/2
H 0 0 l L 5/2
(matrice dei carichi nodali) 11 L 5/2
12 L 17 / 2
13 L 17 / 2

(vettore delle lunghezze delle aste)


dove

LIJ = LJI = ( xI − xJ ) 2 + ( yI − y J ) 2 ,

è la lunghezza dell’asta che collega il nodo I al nodo J.


Il sistema delle equazioni di equilibrio è dato dalle 2n relazioni

 mI x J − xI
∑ Fx = X I + ∑ J =1 L N IJ = 0

IJ
,
mI y J − y I
∑ Fy = YI + ∑ N IJ = 0
 J =1
LIJ

in cui XI ed YI sono le azioni concentrate agenti sul nodo I (siano esse carichi noti o
reazioni vincolari incognite), N IJ = N JI è lo sforzo assiale attivo nell’asta che collega i
nodi I ≡ ( x I , y I ) e J ≡ ( x J , y J ) , mentre m I indica il numero di aste collegate al nodo I.

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

Nel caso in esame, si ottiene

 xB − x A x − xA x − xA
∑ Fx = X A + L N AB + G
LAG
N AG + F
LAF
N AF = 0
Nodo A 
AB
,
yB − y A yG − y A yF − y A
∑ Fy = YA + N AB + N AG + N AF = 0
 LAB LAG LAF

 x A − xB x − xB x − xB
∑ Fx = X B + L N BA + F
LBF
N BF + C
LBC
N BC = 0
Nodo B 
BA
y − yB y − yB y − yB
∑ Fy = YB + A N BA + F N BF + C N BC = 0
 LBA LBF LBC

 xB − xC x − xC x − xC x − xC x −x
∑ Fx = X C + L N CB + F
LCF
N CF + G
LCG
N CG + H
LCH
N CH + D C N CD = 0
LCD
Nodo C 
CB
y B − yC y F − yC yG − yC y H − yC y D − yC
∑ Fy = YC + N CB + N CF + N CG + N CH + N CD = 0
 LCB LCF LCG LCH LCD

 xC − xD x − xD x − xD
∑ Fx = X D + L N DC + H
LDH
N DH + E
LDE
N DE = 0
Nodo D 
DC
,
y − yD y − yD y − yD
∑ Fy = YD + C N DC + H N DH + E N DE = 0
 LDC LDH LDE

 xD − xE x − xE x − xE
∑ Fx = X E + L N ED + G
LEG
N EG + H
LEH
N EH = 0
Nodo E 
ED
y − yE y − yE y − yE
∑ Fy = YE + D N ED + G N EG + H N EH = 0
 LED LEG LEH

 x A − xF x − xF x − xF
∑ Fx = X F + L N FA + B
LFB
N FB + C
LFC
N FC = 0
Nodo F 
FA
,
y − yF y − yF y − yF
∑ Fy = YF + A N FA + B N FB + C N FC = 0
 LFA LFB LFC

 x A − xG x − xG x − xG
∑ Fx = X G + L N GA + C
LGC
N GC + E
LGE
N GE = 0
Nodo G 
GA
,
y − yG y − yG y − yG
∑ FY = YG + A N GA + C N GC + E N GE = 0
 LGA LGC LGE

 xC − xH x − xH x − xH
∑ Fx = X H + L N HC + D
LHD
N HD + E
LHE
N HE = 0
Nodo H 
HC
.
y − yG y − yH y − yH
∑ FY = YH + C N HC + D N HD + E N HE = 0
 LHC LHD LHE

4
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

Tenuto conto dei dati riportati nelle tabelle, le equazioni di equilibrio alla traslazione dei
nodi del sistema secondo gli assi x ed y risultano:

Nodo A  4 2 XA A
∑ Fx = + X A + N1 + 17 N12 + 5 N 8 = 0
N1
N12
 1 1
∑ Fy = +YA −
L/2
N12 − N8 = 0 YA
N8
 17 5
L

Nodo B ∑ Fx = − N1 + N 2 = 0 B
P
N2
 N1
∑ Fy = − P − N 5 = 0
L/2
N5
L L

Nodo C  2 2 2P
∑ Fx = − N 2 −
C
N9 + N10 + N 3 = 0 N2 N3
5 5
 1 1
∑ Fy = −2 P − N9 − N6 + N10 = 0 L/2
N9 N6 N10
 5 5
L L

Nodo D ∑ Fx = − N 3 + N 4 = 0 D
P
 N3 N4
∑ Fy = − P − N 7 = 0
L/2
N7
L L

Nodo E  4 2 N4 E
∑ Fx = − N 4 − 17
N13 −
5
N11 = 0 N13
 1 1
L/2
N11
∑ Fy = +YE − N13 − N11 = 0 YE
 17 5 L

Nodo F  2 2
∑ Fx =−
5
N8 +
5
N9 = 0 L/2
N8
N5
N9
 1 1 F
∑ Fy =+ N8 + N 5 + N9 = 0 L L
 5 5
Nodo G  4 4
∑ Fx =−
17
N12 +
17
N13 = 0 L/2
N12 N6 N13
 1 1
∑ FY =+ N12 + N 6 + N13 = 0 2L G 2L
 17 17
Nodo H  2 2
∑ Fx =−
5
N10 +
5
N11 = 0 L/2
N10
N7
N11
 1 1
∑ FY =+ N10 + N 7 + N11 = 0
H

L L
5 5

dove ciascuno sforzo assiale è stato ipotizzato positivo (tirante) e, pertanto, uscente dal
nodo, e si è fatto uso del sistema di riferimento globale (O, x, y).
Quella appena scritta è la forma scalare delle equazioni di equilibrio nodali.

5
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

Il problema è così ricondotto alla soluzione di un sistema di 2n = 16 equazioni algebriche


lineari non omogenee, nelle a + 3 = 16 incognite N I , I = 1, K,13 , e XA, YA e YE riportato
di seguito.

Nodo A 1 0 0 0 0 0 0 2
5
0 0 0 4
17
0 1 0 0  N 1  0 
     
0 0 0 0 0 0 0 −1
5
0 0 0 −1
17
0 0 1 0  N 2  0 
     
Nodo B − 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0  N 3  0 
     
0 0 0 0 −1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0  N 4  1 
     
Nodo C 0 −1 1 0 0 0 0 0 −2 2
0 0 0 0 0 0  N 5  0 
 5 5     
0 0 0 0 0 −1 0 0 −1 −1
0 0 0 0 0 0  N 6  2
 5 5     
0 0 −1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0    0 
Nodo D    N7   
     
0 0 0 0 0 0 −1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 N 8
  1 
 ⋅
   = P ⋅  
Nodo E 0 0 0 −1 0 0 0 0 0 0 −2
5
0 −4
17
0 0 0  N 9  0 
 −1 −1
    
0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5
0 17
0 0 1  N 10  0 
 −2
    
0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0  N 11 
2
Nodo F 5 5 0 
     
0 0 0 0 1 0 0 1
5
1
5
0 0 0 0 0 0 0  N 12  0 
     
Nodo G 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 −4
17
4
17
0 0 0  N 13  0 
     
0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 1
0 0 0  X A  0 
 17 17
    
Nodo H 0 0 0 0 0 0 0 0 0 −2 2
0 0 0 0 0  Y A  0 
 5 5
    
0 0 0 0 0 0 1 0 0 1 1
0 0 0 0 0  YE  0
 5 5

6
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

2. La scrittura delle equazioni di equilibrio dei nodi in forma vettoriale.

Introdotti i versori degli assi coordinati i = [1 0] T e j = [0 1] T ed il vettore nullo a due


dimensioni 0 = [0 0] T , le azioni nodali esterne si scrivono

Nodo Azione nodale


A PA = X A i + YA j
B PB = X B i + YB j = +0 i − P j = − P j
C PC = X C i + YC j = +0 i − 2 P j = −2 P j
D PD = X D i + YD j = +0 i − P j = − P j
E PE = X E i + YE j = +0 i + YE j = YE j
F PF = X F i + YF j = +0 i + 0 j = 0
G PG = X G i + YG j = +0 i + 0 j = 0
H PH = X H i + YH j = +0 i + 0 j = 0

(vettori dei carichi nodali)


In modo analogo, indicando con ni = [ni x ni y ]T il versore dell’asse geometrico dell’asta i
che collega il nodo R al nodo S, orientato positivamente da R ad S, di componenti
ni x = cos α RS = ( xS − xR ) / LRS , ed ni y = sin α RS = ( yS − yR ) / LRS ,
gli sforzi che tale asta esercita rispettivamente sui nodi R ed S si esprimono come
Ni = Ni ni
e − N i = N i ( −n i ) .
Nella tabella seguente si riportano i valori delle componenti dei versori delle aste.
Asta Versore nx = cos α IJ n y = sin α IJ
c n1 1 0
d n2 -1 0
e n3 1 0
f n4 -1
g n5 0 -1
h n6 0 -1
i n7 0 -1
j n8 2/ 5 −1/ 5
k n9 − 2/ 5 −1/ 5
l n10 2/ 5 −1/ 5
11 n11 − 2/ 5 −1/ 5
12 n12 4 / 17 − 1 / 17
13 n13 − 4 / 17 − 1 / 17

(versori delle aste e loro componenti)

7
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

Tutto ciò premesso, le equazioni di equilibrio dei nodi, espresse in forma vettoriale, si
scrivono semplicemente come

Nodo A + N1 + N 8 + N12 + PA = 0 Nodo B − N1 + N 5 − N 2 + PB = 0

Nodo C + N 2 + N 9 + N 6 + N10 + N 3 + PC = 0 Nodo D − N 3 + N 7 − N 4 + PD = 0

Nodo E + N 4 + N11 + N13 + PE = 0 Nodo F − N 8 − N 5 − N 9 + PF = 0

Nodo G − N12 − N 6 − N13 + PG = 0 Nodo H − N10 − N 7 − N11 + PH = 0

Facendo uso dei versori delle aste prima definiti, si ottiene


Nodo A  n1 0 0 0 0 0 0 n8 0 0 0 n12 0 i j 0 0
   
   
Nodo B − n1 − n 2 0 0 n5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0  j
   
Nodo C  0 n 2 n3 0 0 n6 0 0 n 9 n10 0 0 0 0 0 0 2 j
   
   
Nodo D  0 0 − n3 − n 4 0 0 n7 0 0 0 0 0 0 0 0 0  N   j
 ⋅  = P⋅ 
Nodo E  0 0 0 n4 0 0 0 0 0 0 n11 0 n13 0 0 j  R  0
   
   
Nodo F  0 0 0 0 − n5 0 0 − n8 − n 9 0 0 0 0 0 0 0 0
   
   
Nodo G  0 0 0 0 0 − n6 0 0 0 0 0 − n12 − n13 0 0 0 0
   
Nodo H  0 0 0 0 0 0 − n7 0 0 − n10 n11 0 0 0 0 0  0 

dove N = [N1 N 2 N 3 N 4 N 5 N 6 N 7 N 8 N 9 N10 N11 N12 N13 ] T è il vettore che raccoglie gli
sforzi assiali nelle aste ed R = [X A YA YE ] T è il vettore delle reazioni vincolari.
Procedendo asta per asta, se l’asta i è orientata positivamente da R ad S, come definito
nella matrice delle incidenze, porremo ni nell’intersezione fra la riga R e la colonna i-
esima e –ni nell’intersezione fra la riga S e la colonna i-esima. Ad esempio, l’asta k che
collega i nodi C ed F, ha il proprio versore n9 orientato positivamente nel verso da C ad
F. Pertanto, porremo n9 nell’intersezione fra la riga C e la colonna k e –n9
nell’intersezione fra la riga F e la colonna k. Conseguentemente, se limitiamo la nostra
attenzione alle colonne relative agli sforzi assiali, la proprietà più evidente della matrice
delle equazioni di equilibrio nodale, è che la somma degli elementi di ciascuna
colonna è nulla, circostanza che può risultare di grande aiuto per controllare la
correttezza del sistema scritto. Più in generale, possiamo affermare che il sistema
fornisce riga per riga l’equazione vettoriale che esprime l’equilibrio dei nodi, mentre colonna
per colonna fornisce l’equazione vettoriale di equilibrio di ciascuna asta.

8
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

3. La soluzione numerica
Il sistema di equazioni

1 0 0 0 0 0 0 2
5
0 0 0 4
17
0 1 0 0  N 1  0
0 0 0 0 0 0 0 −1
0 0 0 −1
0 0 1  
0 N 2  0
 5 17    
− 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0  N 3  0
     
0 0 0 0 −1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0  N 4  1 
 0 −1 1 0 0 0 0 0 −2 2
0 0 0 0 0 0  N 5  0
 5 5
    
0 0 0 0 0 −1 0 0 −1
5
−1
5
0 0 0 0 0 0  N 6   2
0 0 −1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0  N 7  0
     
0 0 0 0 0 0 −1 0 0 0 0 0 0 0 0 0  N 8  1 
0  ⋅  = P ⋅ 0
0 0 −1 0 0 0 0 0 0 −2
0 −4
0 0 0
 5 17   N9   
0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 −1
5
0 −1
17
0 0 1  N 10  0
 −2     
0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0  N 11 
2
5 5 0
0 0 0 0 1 0 0 1 1
0 0 0 0 0 0 0  N 12  0
 5 5
−4
    
0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0  N 13 
4
17 17 0
0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 1
0 0 
0 X A 0
 −2
17 17     
0 0 0 0 0 0 0 0 0 5
2
5
0 0 0 0 0  Y A  0
0 0 0 0 0 0 1 0 0 1 1
0 0 0 0  
0   YE  0
 5 5  

si risolve facilmente per via numerica. Utilizzando il programma SISLIN, si ottiene


N1 = N2 =N3 = N4 = -7. 0P,

N5 = -1.0P, N6 = -3.0P, N7 = -1.0P,

N8 = N9 = N10 = N11 = 1.118035P,

N12 = N13 = 6.184675P,

XA = 0.0P, YA = 2.0P, YE = 2.0P.

9
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

4. Tracciamento dei diagrammi delle caratteristiche della sollecitazione


Coi valori appena ottenuti si può procedere al tracciamento del diagramma dello
sforzo assiale. A tal fine, accanto a ciascuna asta riportiamo il valore di tale caratteristica
dotata di segno, disegnando le aste compresse (puntoni, N<0) con linee a tratto grosso,
lasciando invece sottile lo spessore delle aste tese (tiranti, N>0). Il diagramma risultante è
riportato di seguito.

P 2P D P
A B C E
-7.0 -7.0 -7.0 -7.0
-1.0 -1.0
L/2 -3.0
2P 1.12 1.12 6.18 6.18 1.12 1.12 2P
F G H
L L L L

Lo sforzo di trazione massimo si verifica nei tiranti 12 e 13


N12 = N13 = 6.184675P.

Lo sforzo di compressione massimo si verifica invece nei puntoni c, d, e, f

N1 = N2 =N3 = N4 = -7. 0P.

5. Il calcolo degli sforzi nelle aste col metodo delle equazioni ausiliarie
La struttura è esternamente isostatica. L’unica reazione orizzontale è la X A , per cui
deve essere X A = 0 . D’altra parte, per questioni di simmetria strutturale e di carico, risulta

YA = YC = 2 P .

Il calcolo delle reazioni vincolari finisce qui!

Utilizziamo il metodo delle equazioni ausiliarie per determinare gli sforzi assiali nelle
aste 12 e 13 . A tal fine introduciamo una sconnessione N = 0 in una sezione generica
dell’asta 12 (asportiamo un concio elementare, oppure, effettuiamo un taglio) ed
applichiamo alle due facce così separate due forze, N12, uguali ed opposte, orientate in
modo tale da ripristinare la continuità interrotta (vedi figura successiva).

10
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

P 2P D P
A 1 B 2 C 3 4 E

5 7
L/2 12 N12 6
d12 11
2P 8 2P
9 13 10
F N12 G H
L L L L

La struttura, inizialmente isostatica, diventa improvvisamente labile. Infatti, a seguito del


taglio effettuato, risulta possibile una rotazione relativa intorno al nodo C (polo
dell’asta 12 ) fra le due parti rigide in cui la struttura rimane suddivisa. Tale rotazione
può essere impedita se e solo se le due forze N12 hanno valore uguale allo sforzo assiale
presente nell’asta prima del taglio. Tale valore può essere ricavato utilizzando l’equazione
ausiliaria M C = 0 . Facendo riferimento al sistema delle forze che precedono, si ottiene:
M C = 2 P ⋅ 2 L − P ⋅ L − N 12 ⋅ d12 = 0

da cui
N 12 = 3P ⋅ L / d12 .

Il problema è così ricondotto al calcolo della distanza d12 fra il nodo C e l’asta 12.
Utilizzando la definizione di prodotto vettoriale, tale distanza si calcola facilmente
attraverso la
( x A − xC ) ( y A − yC ) (0 − 2 L ) (0 − 0)
( xG − x A ) ( yG − y A ) (2 L − 0) (− L / 2 − 0) 2
d12 = = = L,
( xG − x A ) 2 + ( yG − y A ) 2 (2 L − 0) 2 + (− L / 2 − 0) 2 17

per cui
17
N12 = 3P ⋅ L / d12 = 3P ⋅ ≅ 6.184658 ⋅ P ,
2
valore esatto, pressoché coincidente col valore trovato in precedenza.
Calcoliamo adesso lo sforzo N1.

N1 P 2P D P
A B 2 C 3 4 E
1
N1 5 7
L/2 12 N12 6
f12 d12 11
2P 8 2P
9 13 10
F N12 G H
L L L L

11
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

Notiamo che per simmetria deve risultare N1 =N4. D’altra parte, poiché nei nodi B e D
agiscono due azioni orizzontali e due verticali, per l’equilibrio deve essere N1 = N2 e
N3 = N4 .
Nella situazione ottenuta, introduciamo un ulteriore taglio nell’asta c, ed applichiamo
alle facce separate delle forze N1 rappresentative dello sforzo assiale preesistente. Per
ricavare il valore dell’intensità di queste forze utilizziamo l’equazione ausiliaria M F = 0 .
Facendo riferimento al sistema delle forze che precedono, si ottiene:
M F = 2 P ⋅ L + N1 ⋅ L / 2 + N12 ⋅ f12 = 0

dove

( xG − xF ) ( yG − y F ) (2 L − L) (− L / 2 + L / 2)
( x A − xG ) ( y A − yG ) (0 − 2 L ) (0 + L / 2) L
f12 = = = ,
( xG − x A ) 2 + ( yG − y A ) 2 (2 L − 0) 2 + (− L / 2 − 0) 2 17

da cui

L 3 17 L
M F = 2 P ⋅ L + N1 ⋅ + ⋅P⋅ =0.
2 2 17

Risolvendo per N1, si ottiene


N 1 = −7 P

che coincide col valore trovato in precedenza.

12
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it )

Parte II) STATICA DEI SISTEMI DI TRAVI

TEMA 10
Dato il sistema reticolare ad aste rigide mostrato in figura,
H
2V

V 200
200
200

y,v
A=O x,u
300 200 300

in cui V = 20 kN ed H = 30 kN,
1. classificare il sistema mediante il computo dei vincoli;
2. classificare il sistema mediante il computo dei gradi di libertà;
3. scrivere le equazioni di compatibilità cinematica col metodo generale;
4. scrivere le equazioni di compatibilità statica in forma vettoriale;
5. scrivere le equazioni di compatibilità statica in forma scalare;
6. risolvere la struttura col metodo delle equazioni ausiliarie;
7. tracciare il diagramma dello sforzo assiale.

NOTA: le dimensioni che appaiono in figura sono espresse in centimetri.


Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

SOLUZIONE:
Inseriamo un numero sufficiente di sezioni (24) per isolare i punti di discontinuità (di vincolo e
geometriche) del sistema.
Al termine di tale operazione, s’individuano 12 aste, numerate da 1 a 12, ed otto nodi, identificati
dalle lettere da A ad H, connessi fra loro e coi vincoli nel modo indicato in figura.
H G 23 12 24 H
22 16 18
11
2V
E F 21
19
10 20
14 8
10 12 9

V 7
6
5 15
11 13
C 9
7 4 8 17 D
2 6
4

1 2 3
y,v
1
3 x,u 5 B
A=O

1. Classificazione del sistema mediante il computo dei vincoli

In assenza di vincoli e connessioni, il sistema avrebbe 3 ¯ 12 = 36 gradi di libertà. D’altra parte,


dalla tabella seguente risultano le seguenti molteplicità di vincolo

Nodo Molteplicità
A mA = 4
B mB = 2
C mC = 6
D mD = 10
E mE = 2
F mF = 6
G mG = 4
H mH = 2

cosicché il grado complessivo di vincolo del sistema è 36. Pertanto, se i vincoli sono indipendenti
(efficaci), il sistema dato è al più una struttura isostatica.

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

2. Classificazione del sistema mediante il computo dei gradi di libertà

Il sistema è costituito da cinque maglie interne ed una maglia esterna. In assenza di


sconnessioni, a ciascuna maglia compete un grado d’iperstaticità pari a tre, per cui il grado d’iperstaticità
complessivo del sistema risulterebbe 6 ¯ 3 = 18. D’altra parte, dalla tabella seguente risultano i diciotto
gradi di libertà

Maglia Tipo Rotazioni assolute Rotazioni relative g. d. l.


A-B-D esterna θ3 , θ5 ∆θ 4−6 3
A-D-C interna ∆θ1−3 ∆θ 2−7 ∆θ 4−8 3
C-F-E interna ∆θ 9−11 ∆θ10−19 ∆θ12−20 3
C-D-F interna ∆θ 7−11 ∆θ 8−13 ∆θ12−14 3
D-G-F interna ∆θ13−15 ∆θ14−21 ∆θ16−22 3
D-H-G interna ∆θ15−17 ∆θ16−23 ∆θ18−24 3

Pertanto, il sistema dato è al più una struttura isostatica.

3. Equazioni di compatibilità cinematica col metodo generale

Trave P Q Equazioni di compatibilità cinematica interna


1 1 2 u2 u1 − 200 ⋅θ1
= v2 = v1 θ 2 = θ1
2 3 4 u4 = u3 − 200 ⋅θ 3 v4 = v3 + 200 ⋅θ 3 θ4 = θ3
3 5 6 u6 = u5 − 200 ⋅θ 5 v6 = v5 θ6 = θ5
4 7 8 u8 = u7 v8 = v7 + 200 ⋅θ 7 θ8 = θ 7
5 9 10 u10 = u9 − 200 ⋅θ 9 v10 = v9 − 300 ⋅θ 9 θ10 = θ 9
6 11 12 u12 = u11 − 200 ⋅θ11 v12 = v11 θ12 = θ11
7 13 14 u14 = u13 − 200 ⋅θ13 v14 = v13 − 200 ⋅θ13 θ14 = θ13
8 15 16 u16 = u15 − 400 ⋅θ15 v16 = v15 θ16 = θ15
9 17 18 u18 = u17 − 400 ⋅θ17 v18 = v17 + 300 ⋅θ17 θ18 = θ17
10 19 20 u20 = u19 v20 = v19 + 300 ⋅θ19 θ 20 = θ19
11 21 22 u22 = u21 − 200 ⋅θ 21 v22 = v21 + 200 ⋅θ 21 θ 22 = θ 21
12 23 24 u24 = u23 v24 = v23 + 300 ⋅θ 23 θ 24 = θ 23

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

Nodo Equazioni di compatibilità cinematica esterna Equazioni cinematiche


u1 = 0 u1 = 0
v = 0 , v = 0 ,
 1  1
A
u3 − u1 = 0 u3 − u1 = 0
v − v = 0 , v − v = 0 ,
 3 1  3 1
u5 = 0 u5 = 0
B v = 0 , v = 0 ,
 5  5
u2 − u7 = 0 u1 − 200 ⋅θ1 − u7 = 0
v − v = 0 , v − v = 0 ,
 2 7 1 7
u9 − u7 = 0 u9 − u7 = 0
C v − v = 0 , v − v = 0 ,
 9 7  9 7
u11 − u7 = 0 u11 − u7 = 0
v − v = 0 , v − v = 0 ,
 11 7  11 7
u4 − u13 = 0 u3 − 200 ⋅θ 3 − u13 = 0
v − v = 0 ,  v + 200 ⋅θ − v = 0 ,
 4 13  3 3 13

u6 − u13 = 0 u5 − 200 ⋅θ 5 − u13 = 0


v − v = 0 , v − v = 0 ,
 6 13  5 13
u8 − u13 = 0 u7 − u13 = 0
D v − v = 0 , v + 200 ⋅θ − v = 0 ,
 8 13  7 7 13

u15 − u13 = 0 u15 − u13 = 0


v − v = 0 , v − v = 0 ,
 15 13  15 13
u17 − u13 = 0 u17 − u13 = 0
v − v = 0 , v − v = 0 ,
 17 13  17 13
u10 − u19 = 0 u9 − 200 ⋅θ 9 − u19 = 0
E v − v = 0 , v − 300 ⋅θ − v = 0 ,
 10 19  9 9 19

u12 − u 21 = 0 u11 − 200 ⋅θ11 − u21 = 0


v − v = 0 , v − v = 0 ,
 12 21  11 21
u14 − u 21 = 0 u13 − 200 ⋅θ13 − u21 = 0
F v − v = 0 , v − v = 0 ,
 14 21  13 21
u 20 − u21 = 0 u19 − u21 = 0
v − v = 0 , v + 300 ⋅θ − v = 0 ,
 20 21  19 19 21

u16 − u23 = 0 u15 − 400 ⋅θ15 − u23 = 0


v − v = 0 , v − v = 0 ,
 16 23  15 23
G
u 22 − u 23 = 0 u21 − 200 ⋅θ 21 − u23 = 0
v − v = 0 , v − v = 0 ,
 22 23  21 23
u 24 − u18 = 0 u23 − u17 − 400 ⋅θ17 = 0
H v − v = 0 , v + 300 ⋅θ − v − 400 ⋅θ = 0 .
 24 18  23 23 17 17

4
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

4. Equazioni di compatibilità statica in forma vettoriale (equilibrio dei nodi)

Nodo xI yI Nodo Azione nodale


A 0.0 0.0 A R A = X A i + YA j
B 200.0 0.0 B R B = X B i + YB j = +0 i + YB j = +YB j
C 0.0 200.0 C PC = X C i + YC j = +0 i + 0 j = 0
D 200.0 200.0 D PD = X D i + YD j = +0 i + 0 j = 0
E -300.0 400.0 E PE = X E i + YE j = +0 i − V j = −V j
F 0.0 400.0 F PF = X F i + YF j = +0 i + 0 j = 0
G 200.0 600.0 G PG = X G i + YG j = + H i + 0 j = + H i
H 500.0 600.0 H PH = X H i + YH j = +0 i − 2V j = −2V j
(matrice delle coordinate nodali) (vettori dei carichi nodali)

Asta Nodo iniziale Nodo finale Asta Versore Lunghezza nx ny


1 A C 1 n1 200.0 0.0 1.0
2 A D 2 n2 200.0 ⋅ 2 2/2 2/2
3 B D 3 n3 200.0 0.0 1.0
4 C D 4 n4 200.0 1.0 0.0
5 C E 5 n5 100.0 ⋅ 13 − 3 / 13 2 / 13
6 C F 6 n6 200.0 0.0 1.0
7 D F 7 n7 200.0 ⋅ 2 − 2/2 2/2
8 D G 8 n8 400.0 0.0 1.0
9 D H 9 n9 500.0 3/5 4/5
10 E F 10 n10 300.0 1.0 0.0
11 F G 11 n11 200.0 ⋅ 2 2/2 2/2
12 G H 12 n12 300.0 1.0 0.0
(matrice delle incidenze delle aste) (versori delle aste e loro componenti)

Equazioni:
Nodo Equazione vettoriale
A N1+N2+RA=0
B N3+RB=0
C -N1+N4+N5+N6=0
D -N3-N2-N4+N7+N8+N9=0
E -N5+N10+PE=0
F -N10-N6-N7+N11 =0
G -N11-N8+N12+PG=0
H -N12-N9+PH=0

Sommando fra loro le precedenti equazioni, si ottiene l’unica l’equazione vettoriale


RA+RB+PE+PG+PH =0,
che esprime l’equilibrio alla traslazione dell’intera travatura reticolare riguardata come un unico corpo
rigido.

5
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

5. Equazioni di compatibilità statica in forma scalare (equilibrio dei nodi)

N1 N2
 2
∑ Fx = + X A + N2 = 0 XA
Nodo A  2
A
 F = +Y + N + 2 N = 0
∑ y A 1
2
2
YA

N3
∑ Fx = 0 = 0 B
Nodo B 
∑ Fy = +YB + N 3 = 0
YB

N5 N6
 3
∑ Fx = + N 4 − 13
N5 = 0 N4
Nodo C  2 C
∑ Fy = − N1 + N5 + N6 = 0
 13 N1

N8 N9
 2 3
∑ Fx = − N 4 − 2 N 2 + 5 N 9 = 0 N4
Nodo D  2 4 D
∑ Fy = − N 2 − N 3 + N8 + N 9 = 0 N2
 2 5 N3

 3
∑ Fx = + N10 + 13 N 5 = 0
E
N10
Nodo E  2 V N5
∑ Fy = − N5 − V = 0
 13
N11
 2 2
∑ Fx = − N10 + N7 + N11 = 0 N10 F
2 2
Nodo F  N7
 F = −N − 2 2
∑ y N7 + N11 = 0 N6
6
2 2
 2 H
∑ Fx
G N12
= +H − N11 + N12 = 0
2
Nodo G 
 F 2 N8
∑ Y =−
2
N11 − N 8 = 0 N11

 3 N12
∑ Fx = − N 9 − N12 = 0
5
H
Nodo H  4 2V
∑ FY = − N9 − 2 V = 0 N9
 5

6
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

6. Risoluzione col metodo delle equazioni ausiliarie.


• Nodo H
Sforzo N12: equilibrio alla rotazione intorno a D
3
N 12 ⋅ 400 − 2 V ⋅ 300 = 0 , da cui N 12 = V = 30 kN ;
2
Sforzo N9: equilibrio alla rotazione intorno a G
300 ⋅ 400 5
− N9 ⋅ − 2 V ⋅ 300 = 0 , da cui N 9 = − V = −50 kN ,
300 2 + 400 2 2
oppure, equilibrio alla traslazione verticale
4 5
− N9 ⋅ − 2V = 0, da cui N 9 = − V = −50 kN .
5 2
Eliminando il nodo H e le aste ad esso collegate, la struttura residua equivalente risulta
H G 30 kN

11

E F
10
8

V 7
6 50 kN
5

C 4 D

1 2 3
y,v
x,u B
A=O
• Nodo G
Sforzo N11: equilibrio alla rotazione intorno a D
N 11 ⋅ 200 2 − ( H + 30) ⋅ 400 = 0 , da cui N 11 = ( H + 30) 2 kN = 60 2 kN = 84.85 kN ,
oppure, equilibrio alla traslazione orizzontale
2
− N11 ⋅ + H + 30 = 0 , da cui N 11 = ( H + 30) 2 kN = 60 2 kN = 84.85 kN ;
2
Sforzo N8: equilibrio alla rotazione intorno ad F
− ( H + 30) ⋅ 200 − N 8 ⋅ 200 = 0 , da cui N 8 = −( H + 30) kN = −60 kN .
Eliminando il nodo G e le aste ad esso collegate, la struttura residua equivalente risulta

7
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

84.85kN
E F
10

7 60 kN
V 6 50 kN
5

C 4 D

1 2 3
y,v
x,u B
A=O

• Nodo E
Sforzo N10: equilibrio alla rotazione intorno a C
3 3
− V ⋅ 300 + N10 ⋅ 200 = 0 , da cui N10 = V = 20 kN = 30 kN ;
2 2
Sforzo N5: equilibrio alla rotazione intorno ad F
200 ⋅ 300 13
+ V ⋅ 300 + N 5 ⋅ = 0, da cui N 5 = − V = −10 ⋅ 13 kN = −36.06 kN ;
200 + 300
2 2 2
oppure, equilibrio alla traslazione verticale
2 13
− N5 ⋅ −V = 0 , da cui N 5 = − V = −10 ⋅ 13 kN = −36.06 kN .
13 2
Eliminando il nodo E e le aste ad esso collegate, la struttura residua equivalente risulta
84.85 kN
30 kN F

7 60 kN
6 50 kN
36.06 kN

C 4 D

1 2 3
y,v
x,u B
A=O

• Nodo F
Sforzo N7: equilibrio alla rotazione intorno a C
200 200
+ 30 ⋅ 200 − 60 ⋅ 2 ⋅ − N7 ⋅ = 0, da cui N 7 = −30 ⋅ 2 kN = −42.43 kN ,
2 2
oppure, equilibrio alla traslazione orizzontale

8
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

2 2
− 30 + N 7 ⋅ + 60 ⋅ 2 ⋅ = 0, da cui N 7 = −30 ⋅ 2 kN = −42.43 kN ;
2 2
Sforzo N6: equilibrio alla rotazione intorno a D
N 6 ⋅ 200 + 30 ⋅ 200 − 60 ⋅ 2 ⋅ 200 ⋅ 2 = 0 , da cui N 6 = 90.0 kN .
Eliminando il nodo F e le aste ad esso collegate, la struttura residua equivalente risulta

90 kN 60 kN
42.43 kN
36.06 kN 50 kN

C 4 D

1 2 3
y,v
x,u B
A=O

• Nodo C
Sforzo N1: equilibrio alla rotazione intorno a D
400
N1 ⋅ 200 − 90 ⋅ 200 + 10 ⋅ 13 ⋅ = 0, da cui N1 = 70 kN ,
13
oppure, equilibrio alla traslazione verticale
2
− N1 + 90 − 10 ⋅ 13 ⋅ = 0, da cui N1 = 70 kN ;
13
Sforzo N4: equilibrio alla rotazione intorno ad A
200 ⋅ 300
− N 4 ⋅ 200 − 10 ⋅ 13 ⋅ =0, da cui N 4 = −30.0 kN ,
200 2 + 300 2
oppure, equilibrio alla traslazione orizzontale
3
N 4 + 10 ⋅ 13 ⋅ =0, da cui N 4 = −30.0 kN .
13
Eliminando il nodo C e le aste ad esso collegate, la struttura residua equivalente risulta
60 kN
50 kN
42.43 kN
30 kN D

2 3
y,v
x,u B
A=O

9
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Statica dei sistemi di travi

• Nodo D
Sforzo N2: equilibrio alla rotazione intorno a B
200 200 150 ⋅ 200
N2 ⋅ − 30 ⋅ 200 − 30 ⋅ 2 ⋅ + 50 ⋅ = 0 , da cui N 2 = 30 ⋅ 2 kN ≅ 42.43 kN ,
2 2 150 2 + 200 2
oppure, equilibrio alla traslazione orizzontale
2 2 2
30 − N 2 ⋅ + 30 ⋅ 2 ⋅ − ⋅ 50 = 0 , da cui N 2 = 30 ⋅ 2 kN ≅ 42.43 kN ;
2 2 5
Sforzo N3: equilibrio alla traslazione verticale
2 2 4
− N 3 − 30 ⋅ 2 ⋅ − 30 ⋅ 2 ⋅ − 60 − ⋅ 50 = 0 , da cui N 3 = −160.0 kN .
2 2 5
Eliminando il nodo D e le aste ad esso collegate, si ottengono infine le azioni sui vincoli
rappresentate in figura.
160 kN
17.32 kN

y,v
x,u B
A=O

7. Diagramma dello sforzo assiale.

30 +30

+84.85
40
+30 -60

-42.43 -50
20 +90
-36.06
-30

+70 -160
+42.43

10
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it)

Parte III) CINEMATICA E STATICA DEI SISTEMI DI TRAVI ELASTICHE

TEMA 1a
Data la mensola elastica caricata uniformemente mostrata in figura,

p
A B

1. determinarne la linea elastica e tracciarne il grafico;


2. tracciare i diagrammi quotati ed in scala delle caratteristiche della sollecitazione.
SOLUZIONE:

(NOTA: Fra gli obiettivi didattici più immediati di questo esempio ricordiamo:
1. fare pratica con la risoluzione di problemi strutturali semplici mediante l’equazione differenziale
della linea elastica delle travi snelle inflesse;
2. fare pratica con la scrittura delle condizioni al contorno;
3. distinguere fra condizioni al contorno geometriche e naturali;
4. fare pratica con l’integrazione dell’equazione differenziale.)

1. Determinazione della linea elastica


a) Posizione del problema
Inseriamo un numero sufficiente di sezioni al fine di isolare tutti i possibili punti di
discontinuità (di vincolo, di carico e geometriche) del sistema. Al termine di tale
operazione, s’individua la trave c ed i nodi A e B, connessi fra loro e coi vincoli nel
modo indicato nella figura seguente.
Analisi Statica e Cinematica dei Sistemi di Travi Elastiche Esempio 1

1 1 2 z
A=O B
y,v L

Per semplicità si suppone che la trave sia prismatica e costituita da un materiale elastico
lineare, omogeneo ed isotropo. Sia EJ la rigidezza flessionale, dove E è il modulo di
elasticità normale del materiale (modulo di Young) e J il momento d’inerzia della sezione
trasversale valutato rispetto all’asse neutro.
L’equilibrio elastico della struttura è governato dalle relazioni:
in c 0< z<L EJ v iv = p equazione differenziale della linea elastica
 v(0) = 0
A z=0  condizioni al contorno di tipo geometrico
v' (0) = 0
M ( L) = 0
B z=L  condizioni al contorno di tipo statico o naturale
 T ( L) = 0

Attraverso i legami costitutivi M ( z ) = − EJ v' ' e T ( z ) = − EJ v' ' ' , le condizioni al contorno
di tipo naturale diventano

 − EJ v' ' ( L) = 0
in B z=L  condizioni al contorno di tipo statico o naturale
− EJ v' ' ' ( L) = 0

b) Integrazione dell’equazione differenziale


Integrando quattro volte l’equazione differenziale, si ottiene
z2
EJ v iv = p Ö 1) EJ v' ' ' = p z + c1 , Ö 2) EJ v' ' = p + c1 z + c2 ,
2
z3 z2 z4 z3 z2
Ö 3) EJ v' = p + c1 + c2 z + c3 , Ö 4) EJ v = p + c1 + c2 + c3 z + c4 ,
6 2 24 6 2
in cui c1, c2, c3, e c4 sono delle costanti incognite da determinarsi attraverso le condizioni al
contorno.
Dalla condizione v(0) = 0 si ottiene c4 = 0
v' (0) = 0 c3 = 0
− EJ v' ' ( L) = 0 0 = pL2 / 2 + c1 L + c2
− EJ v' ' ' ( L) = 0 0 = p L + c1

per cui c1 = − p L e c2 = pL2 / 2 .

2
Analisi Statica e Cinematica dei Sistemi di Travi Elastiche Esempio 1

2. Il tracciamento dei diagrammi


Sostituendo i valori delle costanti, e posto ζ = z / L , con 0 ≤ ζ ≤ 1 , si hanno:

3
2
v
inflessione: 1

[ ]
4
pL 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
1
v (ζ ) = ζ 4 − 4ζ 3 + 6ζ 2 -1
24 EJ -2
-3

1
rotazione:
pL3 3
[ ]
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
0 1
ϕ(ζ ) = v' (ζ ) = ζ − 3ζ 2 + 3ζ
6 EJ -1
ϕ

momento flettente: M

pL2 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
1
M (ζ ) = − EJ v' ' (ζ ) = − (1 − ζ ) 2
2
-1

1
T
sforzo di taglio:
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
T (ζ ) = − EJ v' ' ' (ζ ) = pL(1 − ζ )
-1

i cui grafici sono riportati accanto, a meno delle quantità costanti.


Di particolare interesse tecnico sono i valori che tali grandezze assumono negli estremi A
e B della trave, riportati nella tabella seguente:
Grandezza Estremità A Estremità B
pL4
Inflessione v A = v(0) = 0 f = vB = v(1) =
8 EJ
pL3
Rotazione α = ϕ A = v' (0) = 0 β = ϕ B = v' (1) =
6 EJ
pL2
momento flettente M A = − EJ v' ' (0) = − M B = − EJ v' ' (1) = 0
2

sforzo di taglio TA = − EJ v' ' ' (0) = pL TB = − EJ v' ' ' (1) = 0

3
Analisi Statica e Cinematica dei Sistemi di Travi Elastiche Esempio 1

TEMA 1b
Data la trave elastica a mensola mostrata in figura, soggetta ad un carico
concentrato P nell’estremo libero,

A B
L

1. determinarne la linea elastica e tracciarne il grafico;


2. tracciare i diagrammi quotati ed in scala delle caratteristiche della sollecitazione.

SOLUZIONE:

(NOTA: Fra gli obiettivi didattici più immediati di questo esempio ricordiamo:
5. fare pratica con la risoluzione di problemi strutturali semplici mediante l’equazione differenziale
della linea elastica delle travi snelle inflesse;
6. fare pratica con la scrittura delle condizioni al contorno;
7. distinguere fra condizioni al contorno geometriche e naturali;
8. fare pratica con l’integrazione dell’equazione differenziale.)

4
Analisi Statica e Cinematica dei Sistemi di Travi Elastiche Esempio 1

0. Determinazione della linea elastica


a) Posizione del problema
Inseriamo un numero sufficiente di sezioni al fine di isolare tutti i possibili punti di
discontinuità (di vincolo, di carico e geometriche) del sistema. Al termine di tale
operazione, s’individua la trave c ed i nodi A e B, connessi fra loro e coi vincoli nel
modo indicato nella figura seguente.

P
1 1 2 z
A=O B
y,v L

Per semplicità si suppone che la trave sia prismatica e costituita da un materiale elastico
lineare, omogeneo ed isotropo. Sia EJ la rigidezza flessionale.
L’equilibrio elastico della struttura è governato dalle relazioni:
in c 0< z<L EJ v iv = 0 equazione differenziale della linea elastica
 v(0) = 0
A z=0  condizioni al contorno di tipo geometrico
v' (0) = 0
M ( L) = 0
B z=L  condizioni al contorno di tipo statico o naturale
 T ( L) = P

Attraverso i legami costitutivi M ( z ) = − EJ v' ' e T ( z ) = − EJ v' ' ' , le condizioni al contorno
di tipo naturale diventano
 − EJ v' ' ( L) = 0
in B z=L  condizioni al contorno di tipo statico o naturale
− EJ v' ' ' ( L) = P
b) Integrazione dell’equazione differenziale
Integrando quattro volte l’equazione differenziale, si ottiene
EJ v iv = 0 Ö 1) EJ v' ' ' = c1 , Ö 2) EJ v' ' = c1 z + c2 ,
z2 z3 z2
Ö 3) EJ v' = c1 + c2 z + c3 , Ö 4) EJ v = c1 + c2 + c3 z + c4 ,
2 6 2
in cui c1, c2, c3, e c4 sono delle costanti incognite da determinarsi attraverso le condizioni al
contorno.
Dalla condizione v ( 0) = 0 si ottiene c4 = 0
v ' ( 0) = 0 c3 = 0
− EJ v ' ' ( L ) = 0 − (c1 L + c2 ) = 0
− EJ v' ' ' ( L) = P − (c1 ) = P

per cui c2 = PL .
5
Analisi Statica e Cinematica dei Sistemi di Travi Elastiche Esempio 1

2. Il tracciamento dei diagrammi


Sostituendo i valori delle costanti, e posto ζ = z / L , con 0 ≤ ζ ≤ 1 , si hanno:

v
inflessione:
0.5

PL3 2  ζ  0
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9

v (ζ ) = ⋅ ζ ⋅ 1 −  1
2 EJ  3 -0.5

rotazione:
z
2
PL
⋅ ζ ⋅ [2 − ζ ]
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
0
ϕ(ζ ) = v' (ζ ) =
2 EJ -1
ϕ

1
M
momento flettente: z
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
0 1
M (ζ ) = − EJ v' ' (ζ ) = − PL(1 − ζ )
-1

sforzo di taglio: z
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
0 1
T (ζ ) = − EJ v' ' ' (ζ ) = P
T
-1

i cui grafici sono riportati accanto a meno delle quantità costanti.


Di particolare interesse tecnico sono i valori che tali grandezze assumono negli estremi A
e B della trave, riportati nella tabella seguente:
Grandezza Estremità A Estremità B
PL3
Inflessione v A = v(0) = 0 f = vB = v(1) =
3EJ
PL2
Rotazione α = ϕ A = v' (0) = 0 β = ϕ B = v' (1) =
2 EJ

momento flettente M A = − EJ v' ' (0) = − PL M B = − EJ v' ' (1) = 0

sforzo di taglio TA = − EJ v' ' ' (0) = P TB = − EJ v' ' ' (1) = P

6
Analisi Statica e Cinematica dei Sistemi di Travi Elastiche Esempio 1

TEMA 1c

Data la trave elastica a mensola mostrata in figura, soggetta ad una coppia Q


concentrata nell’estremo libero,

Q
A B
L

3. determinarne la linea elastica e tracciarne il grafico;


4. tracciare i diagrammi quotati ed in scala delle caratteristiche della sollecitazione.

SOLUZIONE:

(NOTA: Fra gli obiettivi didattici più immediati di questo esempio ricordiamo:
9. fare pratica con la risoluzione di problemi strutturali semplici mediante l’equazione differenziale
della linea elastica delle travi snelle inflesse;
10. fare pratica con la scrittura delle condizioni al contorno;
11. distinguere fra condizioni al contorno geometriche e naturali;
12. fare pratica con l’integrazione dell’equazione differenziale.)

7
Analisi Statica e Cinematica dei Sistemi di Travi Elastiche Esempio 1

1. Determinazione della linea elastica


c) Posizione del problema
Inseriamo un numero sufficiente di sezioni al fine di isolare tutti i possibili punti di
discontinuità (di vincolo, di carico e geometriche) del sistema. Al termine di tale
operazione, s’individua la trave c ed i nodi A e B, connessi fra loro e coi vincoli nel
modo indicato nella figura seguente.
1 1 2 Q
z
A=O B
L
y,v

Per semplicità si suppone che la trave sia prismatica e costituita da un materiale elastico
lineare, omogeneo ed isotropo. Sia EJ la rigidezza flessionale.
L’equilibrio elastico della struttura è governato dalle relazioni:
in c 0< z<L EJ v iv = 0 equazione differenziale della linea elastica
 v(0) = 0
A z=0  condizioni al contorno di tipo geometrico
v' (0) = 0
M ( L) = −Q
B z=L  condizioni al contorno di tipo statico o naturale
 T ( L) = 0

Attraverso i legami costitutivi M ( z ) = − EJ v' ' e T ( z ) = − EJ v' ' ' , le condizioni al contorno
di tipo naturale diventano
− EJ v' ' ( L) = −Q
in B z=L  condizioni al contorno di tipo statico o naturale
 − EJ v' ' ' ( L) = 0
d) Integrazione dell’equazione differenziale
Integrando quattro volte l’equazione differenziale, si ottiene
EJ v iv = 0 Ö 1) EJ v' ' ' = c1 , Ö 2) EJ v' ' = c1 z + c2 ,
z2 z3 z2
Ö 3) EJ v' = c1 + c2 z + c3 , Ö 4) EJ v = c1 + c2 + c3 z + c4 ,
2 6 2
in cui c1, c2, c3, e c4 sono delle costanti incognite da determinarsi mediante le condizioni al
contorno.
Dalla condizione v ( 0) = 0 si ottiene c4 = 0
v ' ( 0) = 0 c3 = 0
− EJ v ' ' ( L ) = Q − (c1 L + c2 ) = −Q
− EJ v' ' ' ( L) = 0 − (c1 ) = 0

per cui c2 = Q .

8
Analisi Statica e Cinematica dei Sistemi di Travi Elastiche Esempio 1

2. Il tracciamento dei diagrammi


Sostituendo i valori delle costanti, si hanno:

v
1
inflessione:
z
Q z2 0
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
L
v( z ) =
2 EJ -1

1
rotazione:
z
Qz 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
L
ϕ( z ) = v' ( z ) =
EJ -1 ϕ

momento flettente: z
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
0 L
M ( z ) = − EJ v' ' ( z ) = − Q
M
-1

sforzo di taglio: z
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
0 L
T ( z ) = − EJ v' ' ' ( z ) = 0
T
-1

i cui grafici sono riportati accanto a meno delle quantità costanti.


Di particolare interesse tecnico sono i valori che tali grandezze assumono negli estremi A
e B della trave, riportati nella tabella seguente:
Grandezza Estremità A Estremità B
QL2
inflessione v A = v(0) = 0 f = vB = v(1) =
2 EJ
QL
rotazione α = ϕ A = v' (0) = 0 β = ϕ B = v' (1) =
EJ

momento flettente M A = − EJ v' ' (0) = −Q M B = − EJ v' ' (1) = −Q

sforzo di taglio TA = − EJ v' ' ' (0) = 0 TB = − EJ v' ' ' (1) = 0

9
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it)

Parte III) CINEMATICA E STATICA DEI SISTEMI DI TRAVI ELASTICHE

(NOTA: Fra gli obiettivi didattici più importanti degli esempi successivi ricordiamo:
1. fare pratica con la risoluzione di problemi strutturali semplici utilizzando l’equazione differenziale della
linea elastica delle travi snelle inflesse;
2. fare pratica con la scrittura delle condizioni al contorno;
3. distinguere fra condizioni al contorno e condizioni di raccordo;
4. distinguere fra condizioni geometriche e naturali;
5. fare pratica con l’integrazione dell’equazione differenziale.)

TEMA 2a
Data la trave elastica mostrata in figura, semplicemente appoggiata agli estremi e
caricata uniformemente,

p
A B

1. determinarne la linea elastica e tracciarne il grafico;


2. tracciare i diagrammi quotati ed in scala delle caratteristiche della sollecitazione.

SOLUZIONE:

1. Determinazione della linea elastica


a) Posizione del problema
Per semplicità, si suppone che la trave sia prismatica e costituita da un materiale
elastico lineare, omogeneo ed isotropo. Sia EJ la sua rigidezza flessionale.
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

Inseriamo un numero sufficiente di sezioni al fine di isolare tutti i possibili punti di


discontinuità (di vincolo, di carico e geometriche) del sistema. Al termine di tale
operazione, s’individua la trave c ed i nodi A e B, connessi fra loro e coi vincoli nel
modo indicato nella figura seguente.

1 1 2 z
A=O B
L
y,v

L’equilibrio elastico della struttura è governato dalle relazioni:


in c 0< z<L EJ v iv = p equazione differenziale della linea elastica
 v(0) = 0 condizione al contorno geometrica
A z=0 
M (0) = 0 condizione al contorno statica
 v( L) = 0 condizione al contorno geometrica
B z=L 
M ( L) = 0 condizione al contorno statica
Attraverso i legami costitutivi, M ( z ) = − EJ v' ' e T ( z ) = − EJ v' ' ' , le condizioni al contorno
statiche diventano
A z=0 M (0) = − EJ v' ' (0) = 0 condizione al contorno statica
in
B z=L M ( L) = − EJ v' ' ( L) = 0 condizione al contorno statica.

b) Integrazione dell’equazione differenziale


Integrando quattro volte l’equazione differenziale, si ottiene
z2
EJ v iv = p Ö 1) EJ v' ' ' = p z + c1 , Ö 2) EJ v' ' = p + c1 z + c2 ,
2
z3 z2 z4 z3 z2
Ö 3) EJ v' = p + c1 + c2 z + c3 , Ö 4) EJ v = p + c1 + c2 + c3 z + c4 ,
6 2 24 6 2
in cui c1, c2, c3, e c4 sono delle costanti incognite da determinarsi attraverso le condizioni al
contorno.
Dalla condizione v(0) = 0 si ottiene c4 = 0
− EJ v' ' (0) = 0 c2 = 0
v ( L) = 0 pL4 / 24 + c1 L3 / 6 + c3 L = 0
− EJ v' ' ( L) = 0 − ( p L2 / 2 + c1 L) = 0

per cui c1 = − p L / 2 e c3 = pL3 / 24 .

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

2. Il tracciamento dei diagrammi


Sostituendo i valori delle costanti, e posto ζ = z / L , con 0 ≤ ζ ≤ 1 , si hanno:

v
0.5
inflessione:
z
pL4 4
[ ]
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
1
v (ζ ) = ζ − 2ζ 3 + ζ 0
24 EJ -0.5

1
rotazione: ϕ
x
pL3
[ ]
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
0 1
ϕ(ζ ) = v' (ζ ) = 4ζ 3 − 6ζ 2 + 1
24 EJ -1

0.5 M
momento flettente:
z
pL2 0
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
1
M (ζ ) = − EJ v' ' (ζ ) = ⋅ ζ ⋅ (1 − ζ )
2 -0.5

sforzo di taglio: T

pL 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1


T (ζ ) = − EJ v' ' ' (ζ ) = (1 − 2ζ )
2
-1

i cui grafici sono riportati accanto alle espressioni, a meno delle quantità costanti.
Di particolare interesse sono i valori che tali grandezze assumono negli estremi A e B e
nella mezzeria della trave C, riportati nella tabella seguente:
Grandezza Estremità A Estremità B Mezzeria C
5 pL4
Inflessione v A = v (0) = 0 vB = v (1) = 0 f = vC = v( 12 ) =
384 EJ
pL3 pL3
Rotazione α = ϕ A = v' (0) = β = ϕ B = v' (1) = − γ = ϕC = v' ( 12 ) = 0
24 EJ 24 EJ
momento pL2
M A = − EJ v' ' (0) = 0 M B = − EJ v' ' (1) = 0 M C = M MAX = − EJ v' ' ( 12 ) =
flettente 8
sforzo di pL pL
TC = − EJ v' ' ' ( 12 ) = 0
TA = − EJ v' ' ' (0) = TB = − EJ v' ' ' (1) = −
taglio 2 2

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

TEMA 2b
Data la trave elastica mostrata in figura, semplicemente appoggiata agli estremi e
soggetta ad un carico concentrato P in una sezione intermedia generica,

P
A B
C
a b
L

3. determinarne la linea elastica e tracciarne il grafico;


4. tracciare i diagrammi quotati ed in scala delle caratteristiche della sollecitazione.
SOLUZIONE:

1. Determinazione della linea elastica


a) Posizione del problema
Per semplicità, si suppone che la trave sia prismatica e costituita da un materiale
elastico lineare, omogeneo ed isotropo. Sia EJ la sua rigidezza flessionale.
Inseriamo un numero sufficiente di sezioni al fine di isolare tutti i possibili punti di
discontinuità (di vincolo, di carico e geometriche) del sistema. Al termine di tale
operazione, s’individuano le travi c e d ed i nodi A, B, e C, connessi fra loro e coi
vincoli nel modo indicato nella figura seguente.

P
1
1 2 3
2 4
z
A=O C B
a b
y,v
L

4
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

L’equilibrio elastico della struttura è governato dalle relazioni:

in c 0< z<a EJ v1iv = 0 equazione differenziale della linea elastica nel tratto c
d a<z<L EJ v2iv = 0 equazione differenziale della linea elastica nel tratto d
 v1 (0) = 0 condizione al contorno geometrica
A z=0 
M (0) = 0 condizione al contorno statica
v1 (a ) = v2 (a ) condizione di raccordo geometrica
v1 ' (a ) = v2 ' (a ) condizione di raccordo geometrica
C z=a
M (a − ) = M (a + ) condizione di raccordo statica
T (a − ) = T (a + ) + P condizione di raccordo statica
 v2 ( L ) = 0 condizione al contorno geometrica
B z=L 
M ( L) = 0 condizione al contorno statica
Attraverso i legami costitutivi M ( z ) = − EJ v' ' e T ( z ) = − EJ v' ' ' , le condizioni statiche
diventano
A z=0 − EJ v' ' (0) = 0 condizione al contorno statica
− EJ v1 ' ' (a ) = − EJ v2 ' ' (a ) condizione di raccordo statica
in C z=a
− EJ v1 ' ' ' (a ) = − EJ v2 ' ' ' (a ) + P condizione di raccordo statica
B z=L − EJ v' ' ( L) = 0 condizione al contorno statica.

b) Integrazione dell’equazione differenziale


Integrando quattro volte ciascuna equazione differenziale, si ottiene
Integrazione Tratto c Tratto d
0) iv
EJ v1 = 0
iv
EJ v2 = 0
1) EJ v1 ' ' ' = c1 EJ v2 ' ' ' = d1
2) EJ v1 ' ' = c1 z + c2 EJ v2 ' ' = d1 z + d 2
3) EJ v1 ' = c1 z 2 / 2 + c2 z + c3 EJ v2 ' = d1 z 2 / 2 + d 2 z + d 3
4) EJ v1 = c1 z 3 / 6 + c2 z 2 / 2 + c3 z + c4 EJ v2 = d1 z 3 / 6 + d 2 z 2 / 2 + d 3 z + d 4

in cui le otto costanti incognite c1, c2, c3, c4 e d1, d2, d3, d4 devono essere determinate
attraverso le condizioni al contorno e di raccordo prima scritte.

5
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

Da: v1 (0) = 0 risulta c4 = 0

− EJ v1 ' ' (0) = 0 c2 = 0

a3 a2
v1 (a ) = v2 (a ) (c1 − d1 ) + (c2 − d 2 ) + (c3 − d 3 ) a + (c4 − d 4 ) = 0
6 2
2
a
v1 ' (a) = v2 ' (a ) (c1 − d1 ) + (c2 − d 2 ) a + (c3 − d 3 ) = 0
2
− EJ v1 ' ' (a) = − EJ v2 ' ' (a) (c1 − d1 ) a + (c2 − d 2 ) = 0

− EJ v1 ' ' ' (a ) = − EJ v2 ' ' ' (a ) + P c1 − d1 = − P

L3 L2
v2 ( L ) = 0 d1 + d 2 + d 3 L + d 4 = 0
6 2
− EJ v2 ' ' ( L) = 0 d1 L + d 2 = 0
ovvero,
 
0 0 0 1 0 0 0   c1   0 
0
     
0    
1 0 0 0 0 0 0   c2   0 
 
 a3 a2 a3 a2     
 a 1 − − −a − 1   c3   0 
6 2 6 2     
a2 a2     
 a 1 0 − −a −1 0   c4   0 
2 2 ⋅  =  
     
a 1 0 0 −a −1 0 0   d1   0 
     
1    
0 0 0 −1 0 0 0  d 2  − P 
 
 L3 L2     
0 0 0 0 L 1  d 3   0 
 6 2     
     
0 0 0 0 L 1 0 0  d 4   0 
 
un magnifico sistema di otto equazioni algebriche lineari, non omogeneo per la presenza
del carico P, nelle otto incognite c1, c2, c3, c4 e d1, d2, d3, d4. Risolvendo otteniamo:

c1 = P (a − L) / L d1 = Pa / L

c2 = 0 d2 = − P ⋅ a

( )
c3 = Pa a 2 − 3aL + 2 L2 / 6 L d3 = Pa(a 2 + 2 L2 ) / 6 L

c4 = 0 d 4 = − Pa 3 / 6

6
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

Un modo più semplice per risolvere lo stesso sistema è il seguente.


Consideriamo dapprima le sole condizioni di raccordo
v1 (a) = v2 (a) (c1 − d1 ) a 3 / 6 + (c2 − d 2 ) a 2 / 2 + (c3 − d3 ) a + (c4 − d 4 ) = 0
v1 ' (a) = v2 ' (a ) (c1 − d1 ) a 2 / 2 + (c2 − d 2 ) a + (c3 − d3 ) = 0
in C z = a ovvero
M (a − ) = M (a + ) (c1 − d1 ) a + (c2 − d 2 ) = 0
T (a − ) = T (a + ) + P c1 − d1 = − P

Queste equazioni possono essere risolte facilmente mediante sostituzione all’indietro


c1 − d1 = − P da cui si ricavano c1 = d1 − P
c2 − d 2 = Pa c2 = d 2 + Pa
c3 − d3 = − P a 2 / 2 c3 = d3 − P a 2 / 2
c4 − d 4 = Pa 3 / 6 c4 = d 4 + Pa 3 / 6

Le restanti condizioni al contorno diventano


 v1 (0) = 0 v1 (0) = 0 da cui d 4 + Pa 3 / 6 = 0
in A z=0 
M (0) = 0 − EJ v1 ' ' (0) = 0 d 2 + Pa = 0

 v2 ( L ) = 0 v2 ( L ) = 0 d1 L3 / 6 + d 2 L2 / 2 + d3 L + d 4 = 0
in B z=L 
M ( L) = 0 − EJ v2 ' ' ( L) = 0 d1 L + d 2 = 0

Infine, otteniamo
d1 = Pa / L c1 = P(a / L − 1)
d 2 = − Pa c2 = 0
d3 = Pa(a 2 + 2 L2 ) / 6 L c3 = Pa(a 2 − 3aL + 2 L2 ) / 6 L
d 4 = − Pa 3 / 6 c4 = 0

7
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

2. Il tracciamento dei diagrammi


Sostituendo i valori delle costanti, si hanno:

Tratto inflessione: v
0.1 a = 0.3
v1
c v( z, a ) =
Pz
6 EJL
[
⋅ (a − L) z 2 + a (a 2 − 3aL + 2 L2 ) ] 0
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
z
1
Paz Pa 3 -0.1 v2
d v( z, a ) = ⋅ ( z + a − 3Lz + 2 L ) −
2 2 2

6 EJL 6 EJ

Tratto rotazione:
a = 0.3 φ
1
φ1
c ϕ( z , a ) = v' ( z , a ) =
P
6 EJL
[
⋅ 3(a − L) z 2 + a (a 2 − 3aL + 2 L2 ) ] 0
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8
φ2
0.9
z
1
Pa 1
d ϕ( z , a ) = v' ( z , a) = ⋅ (3 z 2 + a 2 − 6 Lz + 2 L2 )
-

6 EJL

Tratto Momento flettente: a = 0.3


0.5 M
( L − a) P
c M ( z , a ) = − EJ v' ' ( z , a ) = P ⋅z 0 z
L 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
1
a -0.3
d M ( z , a ) = − EJ v' ' ( z , a ) = P ( L − z )
L 0.7

Tratto sforzo di taglio: 1


a = 0.3
T
( L − a) +
c T ( z , a ) = − EJ v' ' ' ( z , a ) = P P z
L 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 - 0.6 0.7 0.8 0.9 1

a
d T ( z , a) = − EJ v' ' ' ( z , a) = − P
L -1

i cui grafici , a meno delle quantità costanti, sono riportati accanto alle espressioni.
Di particolare interesse tecnico sono i valori che tali grandezze assumono negli estremi A
e B della trave e nella sezione C di applicazione del carico, riportati nella tabella seguente:
Grandezza Estremità A Estremità B Sezione C
PL3  a   a  a 
2 2

Inflessione v A = v(0) = 0 vB = v(1) = 0 vC = v (a ) =     − 2  + 1


3EJ  L   L   L  

Rotazione α = ϕA =
Pa
6 EJL
[
a 2 − 3aL + 2 L2 ] β = ϕB = [
PL3 2
a − L2 ] γ = ϕC =
Pa
3EJL
[
2a 2 − 3La + 2 L2 ]
6 EJL
momento a ⋅ ( L − a)
M A = − EJ v' ' (0) = 0 M B = − EJ v' ' (1) = 0 M C = M MAX = P
flettente L
sforzo di ( L − a) a
TA = − EJ v' ' ' (0) = P TB = − EJ v' ' ' (1) = − P ∆TC = TCs − TCD = P
taglio L L

8
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

TEMA 2c
Data la trave elastica mostrata in figura, semplicemente appoggiata agli estremi e
soggetta ad una coppia concentrata Q in una sezione intermedia generica,

A Q B
C
a b
L

5. determinarne la linea elastica e tracciarne il grafico;


6. tracciare i diagrammi quotati ed in scala delle caratteristiche della sollecitazione.
SOLUZIONE:

1. Determinazione della linea elastica


a) Posizione del problema
Per semplicità, si suppone che la trave sia prismatica e costituita da un materiale
elastico lineare, omogeneo ed isotropo. Sia EJ la sua rigidezza flessionale.
Inseriamo un numero sufficiente di sezioni al fine di isolare tutti i possibili punti di
discontinuità (di vincolo, di carico e geometriche) del sistema. Al termine di tale
operazione, s’individuano le travi c e d ed i nodi A, B, e C, connessi fra loro e coi
vincoli nel modo indicato nella figura seguente.

1
1 2 Q
3
2 4
z
A=O C B
a b
y,v
L

9
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

L’equilibrio elastico della struttura è governato dalle relazioni:

in c 0< z<a EJ v1iv = 0 equazione differenziale della linea elastica nel tratto c
d a<z<L EJ v2iv = 0 equazione differenziale della linea elastica nel tratto d
 v1 (0) = 0 condizione al contorno geometrica
A z=0 
M (0) = 0 condizione al contorno statica
v1 (a ) = v2 (a ) condizione di raccordo geometrica
v1 ' (a) = v2 ' (a ) condizione di raccordo geometrica
C z=a
M (a − ) + Q = M (a + ) condizione di raccordo statica
T (a − ) = T (a + ) condizione di raccordo statica
 v2 ( L ) = 0 condizione al contorno geometrica
B z=L 
M ( L) = 0 condizione al contorno statica
Attraverso i legami costitutivi M ( z ) = − EJ v' ' e T ( z ) = − EJ v' ' ' , le condizioni statiche
possono essere scritte come
A z=0 − EJ v' ' (0) = 0 condizione al contorno statica
− EJ v1 ' ' (a ) + Q = − EJ v2 ' ' (a ) condizione di raccordo statica
in C z=a
− EJ v1 ' ' ' (a ) = − EJ v2 ' ' ' (a ) condizione di raccordo statica
B z=L − EJ v' ' ( L) = 0 condizione al contorno statica.

b) Integrazione dell’equazione differenziale


Integrando quattro volte ciascuna equazione differenziale, si ottiene
Integrazione Tratto c Tratto d
0) iv
EJ v1 = 0
iv
EJ v2 = 0
1) EJ v1 ' ' ' = c1 EJ v2 ' ' ' = d1
2) EJ v1 ' ' = c1 z + c2 EJ v2 ' ' = d1 z + d 2
3) EJ v1 ' = c1 z 2 / 2 + c2 z + c3 EJ v2 ' = d1 z 2 / 2 + d 2 z + d 3
4) EJ v1 = c1 z 3 / 6 + c2 z 2 / 2 + c3 z + c4 EJ v2 = d1 z 3 / 6 + d 2 z 2 / 2 + d 3 z + d 4

in cui le otto costanti incognite c1, c2, c3, c4 e d1, d2, d3, d4 devono essere determinate
attraverso le condizioni al contorno e di raccordo prima scritte.

10
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

Da: v1 (0) = 0 si ottiene c4 = 0

− EJ v1 ' ' (0) = 0 c2 = 0

a3 a2
v1 (a) = v2 (a) (c1 − d1 ) + (c2 − d 2 ) + (c3 − d 3 ) a + (c4 − d 4 ) = 0
6 2
2
a
v1 ' (a) = v2 ' (a ) (c1 − d1 ) + (c2 − d 2 ) a + (c3 − d 3 ) = 0
2
− EJ v1 ' ' (a ) + Q = − EJ v2 ' ' (a ) (c1 − d1 ) a + (c2 − d 2 ) = Q

− EJ v1 ' ' ' (a ) = − EJ v2 ' ' ' (a) c1 − d1 = 0

L3 L2
v2 ( L ) = 0 d1 + d 2 + d3 L + d 4 = 0
6 2
− EJ v2 ' ' ( L) = 0 d1 L + d 2 = 0

ovvero,
 
0 0 0 1 0 0 0 0   c1   0 
     
0    
1 0 0 0 0 0 0   c2   0 
 
 3     
a a2 a3 a2    
a 1 − − −a − 1   c3   0 
6 2 6 2 
a2 a2     
 a 1 0 − −a −1 0   c4   0 
2 2 ⋅  =  
     
a 1 0 0 −a −1 0 0   d1  Q 
     
     
1 0 0 0 −1 0 0 0  d 2   0 
     
0 L3 L2  d 3   0 
0 0 0 L 1
 6 2     
     
0 0 0 0 L 1 0 0  d 4   0 
 
un superbo sistema di otto equazioni algebriche lineari, non omogeneo per la presenza
della coppia Q, nelle otto incognite c1, c2, c3, c4 e d1, d2, d3, d4. Risolvendo otteniamo:

c1 = Q / L d1 = Q / L

c2 = 0 d 2 = −Q

c3 = Q(3a 2 − 6aL + 2 L2 ) / 6 L d3 = Q(3a 2 + 2 L2 ) / 6 L

c4 = 0 d 4 = −Qa 2 / 2

11
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

Verifichiamo la soluzione ottenuta col metodo alternativo.


Consideriamo dapprima le sole condizioni di raccordo
v1 (a) = v2 (a) (c1 − d1 ) a 3 / 6 + (c2 − d 2 ) a 2 / 2 + (c3 − d3 ) a + (c4 − d 4 ) = 0
v1 ' (a ) = v2 ' (a ) (c1 − d1 ) a 2 / 2 + (c2 − d 2 ) a + (c3 − d3 ) = 0
In C z = a ovvero
M (a − ) + Q = M (a + ) (c1 − d1 ) a + (c2 − d 2 ) = Q
T (a − ) = T (a + ) c1 − d1 = 0

Queste equazioni possono essere risolte facilmente mediante sostituzione all’indietro


c1 − d1 = 0 da cui c1 = d1
c2 − d 2 = Q c2 = d 2 + Q
c3 − d3 = −Qa c3 = d3 − Q a
c4 − d 4 = Qa 2 / 2 c4 = d 4 + Qa 2 / 2

Le restanti condizioni al contorno diventano


 v1 (0) = 0 v1 (0) = 0 da cui d 4 + Qa 2 / 2 = 0
in A z=0 
M (0) = 0 − EJ v1 ' ' (0) = 0 d2 + Q = 0

 v2 ( L ) = 0 v2 ( L ) = 0 d1 L3 / 6 + d 2 L2 / 2 + d3 L + d 4 = 0
in B z=L 
M ( L) = 0 − EJ v2 ' ' ( L) = 0 d1 L + d 2 = 0

Queste risolte forniscono


d1 = Q / L c1 = Q / L
d 2 = −Q c2 = 0
d3 = Q(3a 2 + 2 L2 ) / 6 L c3 = Q(3a 2 − 6aL + 2 L2 ) / 6 L
d 4 = −Qa 2 / 2 c4 = 0

12
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

3. Il tracciamento dei diagrammi


Sostituendo i valori delle costanti, si hanno:
Tratto inflessione: -0.5
a = 0.3 v

c v( z, a ) =
Qz
6 EJL
[
⋅ z 2 + 3a 2 − 6aL + 2 L2 ] 0
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
z
1
v2
d v( z, a ) =
Qz
6 EJL
[
⋅ z 2 + 3a 2 − 3Lz + 2 L2 − ]
Qa 2
2 EJ
v1
-0.5

Tratto rotazione:
a = 0.3 ϕ
1 ϕ2
c ϕ( z , a ) = v' ( z , a ) =
Q
6 EJL
[
⋅ 3z 2 + 3a 2 − 6aL + 2 L2 ] 0
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
z
1

d ϕ( z , a ) = v' ( z , a) =
Q
6 EJL
[
⋅ 3 z 2 + 3a 2 − 6 Lz + 2 L2 ] -1
ϕ1

-1.0
Tratto momento flettente: a = 0.3
M
z
c M ( z , a ) = − EJv' ' ( z , a ) = −Q z
L 0
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
1
( L − z)
d M ( z , a ) = − EJv' ' ( z , a ) = Q
L 1.0

Tratto sforzo di taglio: 1


a = 0.3
T
Q
c T ( z , a ) = − EJ v' ' ' ( z , a ) = − z
L 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1

Q
d T ( z , a ) = − EJ v' ' ' ( z , a) = − -1
L

i cui grafici, a meno delle quantità costanti, sono riportati accanto alle espressioni.
Di particolare interesse tecnico sono i valori che tali grandezze assumono negli estremi A
e B della trave e nella sezione C di applicazione della coppia, riportati nella tabella
seguente:
Grandezza Estremità A Estremità B Sezione C
Qa (2a 2 − 3aL + L2 )
Inflessione v A = v(0) = 0 vB = v( L) = 0 vC = v(a ) =
3EJL
Q (3a 2 − 6aL + 2 L2 ) QL3 (3a 2 − L2 ) Q(3a 2 − 3aL + L2 )
Rotazione α = ϕA = β = ϕB = γ = ϕC =
6 EJL 6 EJL 3EJL
momento
M A = − EJ v' ' (0) = 0 M B = − EJ v' ' ( L) = 0 ∆M C = M Cs − M Cd = −Q
flettente
sforzo di Q Q Q
TA = − EJ v' ' ' (0) = − TB = − EJ v' ' ' ( L) = − TC = − EJ v' ' ' (a ) = −
taglio L L L

13
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it)

Parte III) CINEMATICA E STATICA DEI SISTEMI DI TRAVI ELASTICHE

(NOTA: Fra gli obiettivi didattici più importanti degli esempi successivi ricordiamo:
1. fare pratica con la risoluzione di problemi strutturali semplici mediante l’equazione differenziale della linea
elastica delle travi snelle inflesse;
2. fare pratica con la scrittura delle condizioni al contorno e di raccordo;
3. distinguere fra condizioni geometriche e naturali;
4. fare pratica con l’integrazione dell’equazione differenziale.)

TEMA 3a
Data la trave elastica mostrata in figura, incastrata ad un estremo, appoggiata
all’altro, e caricata uniformemente,

p
A B

1. determinarne la linea elastica e tracciarne il grafico;


2. tracciare i diagrammi quotati ed in scala delle caratteristiche della sollecitazione.

SOLUZIONE:

1. Determinazione della linea elastica


a) Posizione del problema
Per semplicità, si suppone che la trave sia prismatica e costituita da un materiale
elastico lineare, omogeneo ed isotropo. Sia EJ la sua rigidezza flessionale.
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

Inseriamo un numero sufficiente di sezioni al fine di isolare tutti i possibili punti di


discontinuità (di vincolo, di carico e geometriche) del sistema. Al termine di tale
operazione, s’individua la trave c ed i nodi A e B, connessi fra loro e coi vincoli nel
modo indicato nella figura seguente.

1 1 2 z
A=O B
L
y,v

L’equilibrio elastico della struttura è governato dalle relazioni:


in c 0< z<L EJ v iv = p equazione differenziale della linea elastica
 v(0) = 0 condizione al contorno geometrica
A z=0 
v' (0) = 0 condizione al contorno geometrica
 v( L) = 0 condizione al contorno geometrica
B z=L 
M ( L) = 0 condizione al contorno statica

Attraverso il legame costitutivo M ( z ) = − EJ v' ' , la condizione al contorno statica diventa


in B z=L M ( L) = − EJ v' ' ( L) = 0 condizione al contorno statica.

b) Integrazione dell’equazione differenziale


Integrando quattro volte l’equazione differenziale, si ottiene
z2
EJ v iv = p Ö 1) EJ v' ' ' = p z + c1 , Ö 2) EJ v' ' = p + c1 z + c2 ,
2
z3 z2 z4 z3 z2
Ö 3) EJ v' = p + c1 + c2 z + c3 , Ö 4) EJ v = p + c1 + c2 + c3 z + c4 ,
6 2 24 6 2
in cui c1, c2, c3, e c4 sono delle costanti incognite da determinarsi attraverso le condizioni al
contorno.
Dalla condizione v(0) = 0 si ottiene c4 = 0
v' (0) = 0 c3 = 0
v ( L) = 0 pL4 / 24 + c1 L3 / 6 + c2 L2 / 2 = 0
− EJ v' ' ( L) = 0 p L2 / 2 + c1 L + c2 = 0

per cui c1 = −5 / 8 ⋅ p L e c2 = pL2 / 8 .

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

2. Il tracciamento dei diagrammi


Sostituendo i valori delle costanti, e posto ζ = z / L , con 0 ≤ ζ ≤ 1 , si hanno:

-0.5 v
inflessione: z
0

v (ζ ) =
pL4
48EJ
[
2ζ 4 − 5ζ 3 + 3ζ 2 ] 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
1
0.5

-0.5 ϕ
rotazione:
0 z

ϕ(ζ ) = v' (ζ ) =
pL3
48 EJ
[
8ζ 3 − 15ζ 2 + 6ζ ] 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
1
0.5

-1/8 M
momento flettente: 0 z
pL2 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9

M (ζ ) = − EJ v' ' (ζ ) = − ⋅ (4ζ 2 − 5ζ + 1) 1


8

5/8

T
sforzo di taglio: +
pL
T (ζ ) = − EJ v' ' ' (ζ ) = − (8ζ − 5) 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
-
8
-3/8

i cui grafici, a meno delle quantità costanti, sono riportati accanto alle espressioni.
Di particolare interesse sono i valori che tali grandezze assumono negli estremi A e B
della trave, riportati nella tabella seguente:
Grandezza Estremità A Estremità B

Inflessione v A = v (0) = 0 vB = v (1) = 0

pL3
Rotazione α = ϕ A = v' (0) = 0 β = ϕ B = v' (1) = −
48 EJ
momento pL2
M A = − EJ v' ' (0) = − M B = − EJ v' ' (1) = 0
flettente 8
sforzo di 5 3
TA = − EJ v' ' ' (0) = pL TB = − EJ v' ' ' (1) = − pL
taglio 8 8
Ah! Stavo dimenticando! A differenza dai casi precedenti questa volta la struttura è una
volta iperstatica, ma non ci abbiamo fatto caso! E’ una cosa grave?? Mah!

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

TEMA 3b
Data la trave elastica mostrata in figura, incastrata ad un estremo, appoggiata
all’altro, e soggetta ad un carico concentrato P nella sezione di mezzeria,

P
A B
C
L/2 L/2

3. determinarne la linea elastica e tracciarne il grafico;


4. tracciare i diagrammi quotati ed in scala delle caratteristiche della sollecitazione.

SOLUZIONE:

1. Determinazione della linea elastica


a) Posizione del problema
Per semplicità, si suppone che la trave sia prismatica e costituita da un materiale
elastico lineare, omogeneo ed isotropo. Sia EJ la sua rigidezza flessionale.
Inseriamo un numero sufficiente di sezioni al fine di isolare tutti i possibili punti di
discontinuità (di vincolo, di carico e geometriche) del sistema. Al termine di tale
operazione, s’individuano le travi c e d ed i nodi A, B, e C, connessi fra loro e coi
vincoli nel modo indicato nella figura seguente.

P
1 1 2 3 2 4 z
A=O C B
L/2 L/2
y,v

4
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

L’equilibrio elastico della struttura è governato dalle relazioni:

in c 0 < z < L / 2 EJ v1iv = 0 equazione differenziale della linea elastica nel tratto c
d L / 2 < z < L EJ v2iv = 0 equazione differenziale della linea elastica nel tratto d
 v1 (0) = 0 condizione al contorno geometrica
A z=0 
v1 ' (0) = 0 condizione al contorno geometrica
v1 ( L / 2) = v2 ( L / 2) condizione di raccordo geometrica
v1 ' ( L / 2) = v2 ' ( L / 2) condizione di raccordo geometrica
C z = L/2
M − ( L / 2) = M + ( L / 2) condizione di raccordo statica
T − ( L / 2) = T + ( L / 2) + P condizione di raccordo statica

 v2 ( L ) = 0 condizione al contorno geometrica


B z=L 
M ( L) = 0 condizione al contorno statica
Attraverso i legami costitutivi M ( z ) = − EJ v' ' e T ( z ) = − EJ v' ' ' , le condizioni statiche si
scrivono
v1 ' ' ( L / 2) = v2 ' ' ( L / 2) condizione di raccordo statica
C z = L/2
in − EJ v1 ' ' ' ( L / 2) = − EJ v2 ' ' ' ( L / 2) + P condizione di raccordo statica
B z=L v ' ' ( L) = 0 condizione al contorno statica.

b) Integrazione dell’equazione differenziale


Integrando quattro volte ciascuna equazione differenziale, si ottiene
Integrazione Tratto c Tratto d
0) iv
EJ v1 = 0
iv
EJ v2 = 0
1) EJ v1 ' ' ' = c1 EJ v2 ' ' ' = d1
2) EJ v1 ' ' = c1 z + c2 EJ v2 ' ' = d1 z + d 2
3) EJ v1 ' = c1 z 2 / 2 + c2 z + c3 EJ v2 ' = d1 z 2 / 2 + d 2 z + d 3
4) EJ v1 = c1 z 3 / 6 + c2 z 2 / 2 + c3 z + c4 EJ v2 = d1 z 3 / 6 + d 2 z 2 / 2 + d 3 z + d 4

in cui le otto costanti incognite c1, c2, c3, c4 e d1, d2, d3, d4 devono essere determinate
attraverso le condizioni al contorno e di raccordo prima scritte.

5
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

Da: v (0) = 0 risulta c = 0


1 4

v1 ' (0) = 0 c3 = 0

L3 L2 L
v1 ( L / 2) = v2 ( L / 2) (c1 − d1 ) + (c2 − d 2 ) + (c3 − d 3 ) + (c4 − d 4 ) = 0
48 8 2
2
L L
v1 ' ( L / 2) = v2 ' ( L / 2) (c1 − d1 ) + (c2 − d 2 ) + (c3 − d 3 ) = 0
8 2
L
v1 ' ' ( L / 2) = v2 ' ' ( L / 2) (c1 − d1 ) + (c2 − d 2 ) = 0
2
− EJ v1 ' ' ' ( L / 2) = − EJ v2 ' ' ' ( L / 2) + P c1 − d1 = − P

L3 L2
v2 ( L ) = 0 d1 + d 2 + d 3 L + d 4 = 0
6 2
− EJ v2 ' ' ( L) = 0 d1 L + d 2 = 0
ovvero,
 
0 0 0 1 0 0 0 0 
 
0 0 1 0 0 0 0 0 
   c1   0 
 L3 L2 L L3 L2 L     
 1 − − − − 1   c2   0 
 482 8 2 48 8 2  c   0 
L L L2 L
0  c   0 
3
1 0 − − −1
8 2 8 2   4  
L L  ⋅ d  =  0 
 1 0 0 − −1 0 0   1  
2 2  d 2  − P 
 
1 0 0 0 −1 0 0 0  d3   0 
   
  d 4   0 
0 L3 L2
0 0 0 L 1 
 6 2 
 
0 0 0 0 L 1 0 0 
 
un magnifico sistema di otto equazioni algebriche lineari, non omogeneo per la presenza
del carico P, nelle otto incognite c1, c2, c3, c4 e d1, d2, d3, d4. Risolvendo otteniamo:

c1 = −11 / 16 ⋅ P d1 = 5 / 16 ⋅ P

c2 = 3 / 16 ⋅ PL d 2 = −5 / 16 ⋅ PL

c3 = 0 d 3 = PL2 / 8

c4 = 0 d 4 = − PL3 / 48

6
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Effettuiamo la verifica considerando le sole condizioni di raccordo


v1 ( L2 ) = v2 ( L2 ) (c1 − d1 ) L3 / 48 + (c2 − d 2 ) L2 / 8 + (c3 − d 3 ) L / 2 + (c4 − d 4 ) = 0

in v1 ' ( L2 ) = v2 ' ( L2 ) (c1 − d1 ) L2 / 8 + (c2 − d 2 ) L / 2 + (c3 − d 3 ) = 0


z = L/2 ovvero
C M − ( L2 ) = M + ( L2 ) (c1 − d1 ) L / 2 + (c2 − d 2 ) = 0
T − ( L2 ) = T + ( L2 ) + P c1 − d1 = − P

Risolviamole mediante sostituzione all’indietro


c1 − d1 = − P da cui c1 = d1 − P
c2 − d 2 = PL / 2 c2 = d 2 + PL / 2
c3 − d 3 = − P L2 / 8 c3 = d 3 − P L2 / 8
c4 − d 4 = PL3 / 48 c4 = d 4 + PL3 / 48

Le restanti condizioni al contorno diventano


 v1 (0) = 0 v1 (0) = 0 Ovvero d 4 + PL3 / 48 = 0
in A z=0 
v1 ' (0) = 0 v1 ' (0) = 0 d 3 − P L2 / 8 = 0

 v2 ( L ) = 0 v2 ( L ) = 0 d1 L3 / 6 + d 2 L2 / 2 + d3 L + d 4 = 0
in B z=L 
M ( L) = 0 v2 ' ' ( L ) = 0 d1 L + d 2 = 0

da cui, otteniamo
d1 = 5 / 16 ⋅ P e c1 = −11 / 16 ⋅ P
d 2 = −5 / 16 ⋅ PL c2 = 3 / 16 ⋅ PL
d 3 = PL / 8
2
c3 = 0
d 4 = − PL / 48
3
c4 = 0

7
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

2. Il tracciamento dei diagrammi


Sostituendo i valori delle costanti, e posto ζ = z / L , con 0 ≤ ζ ≤ 1 , e si hanno:

Tratto inflessione: v v1
3
PL
c v (ζ ) = ⋅ ( −11ζ 3 + 9ζ 2 ) 0 z
96 EJ 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
1
PL3 v2
d v (ζ ) = ⋅ (5ζ 3 − 15ζ 2 + 12ζ − 2)
96 EJ

Tratto rotazione: 4

φ
v’2
2

PL2
c ϕ(ζ ) = v' (ζ ) = ⋅ (−11ζ 2 + 6ζ ) 0
zx
32 EJ 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
1
1

-2

PL2 v’1
d ϕ(ζ ) = v' (ζ ) = ⋅ (5ζ 2 − 10ζ + 4)
32 EJ
-4

Tratto Momento flettente:


-5/32PL P
M
PL
c M (ζ ) = − EJ v' ' (ζ ) = − ⋅ (−11ζ + 3) z
16 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
1
PL
d M (ζ ) = − EJ v' ' (ζ ) = ⋅ 5 ⋅ (1 − ζ ) 5/32PL
16

Tratto sforzo di taglio:


11/16P T
11
c T (ζ ) = − EJ v' ' ' (ζ ) = P 0 + P z
16 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 - 0.6 0.7 0.8 0.9 1
-5/16P
5
d T (ζ ) = − EJ v' ' ' (ζ ) = − P
16

i cui grafici sono riportati accanto alle espressioni, a meno delle quantità costanti.
Di particolare interesse tecnico sono i valori che tali grandezze assumono negli estremi A
e B della trave e nella sezione C di applicazione del carico, riportati nella tabella seguente:
Grandezza Estremità A Estremità B Sezione C
PL3 a
2
 a  2  a  
Inflessione v A = v(0) = 0 vB = v(1) = 0 vC = v (a ) =     − 2  + 1
3EJ L  L   L  

Rotazione α = ϕA =
Pa
6 EJL
[
a 2 − 3aL + 2 L2 ] β = ϕB =
PL3 2
[
a − L2 ] γ = ϕC =
Pa
3EJL
[
2a 2 − 3La + 2 L2 ]
6 EJL
momento a ⋅ ( L − a)
M A = − EJ v' ' (0) = 0 M B = − EJ v' ' (1) = 0 M C = M MAX = P
flettente L
sforzo di ( L − a) a
TA = − EJ v' ' ' (0) = P TB = − EJ v' ' ' (1) = − P ∆TC = TCs − TCD = P
taglio L L

8
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

TEMA 3c
Data la trave elastica mostrata in figura, incastrata ad un estremo, appoggiata
all’altro estremo, e soggetta qui ad una coppia concentrata Q,

A B Q

5. determinarne la linea elastica e tracciarne il grafico;


6. tracciare i diagrammi quotati ed in scala delle caratteristiche della sollecitazione.
SOLUZIONE:

1. Determinazione della linea elastica


a) Posizione del problema
Per semplicità, si suppone che la trave sia prismatica e costituita da un materiale
elastico lineare, omogeneo ed isotropo. Sia EJ la sua rigidezza flessionale.
Inseriamo un numero sufficiente di sezioni al fine di isolare tutti i possibili punti di
discontinuità (di vincolo, di carico e geometriche) del sistema. Al termine di tale
operazione, s’individua la trave c ed i nodi A, e B, connessi fra loro e coi vincoli nel
modo indicato nella figura seguente.

1
1 2
Q z
A=O B
L
y,v

L’equilibrio elastico della struttura è governato dalle relazioni:


in c 0< z<L EJ v iv = 0 equazione differenziale della linea elastica nel tratto c
 v(0) = 0 condizione al contorno geometrica
A z=0 
v' (0) = 0 condizione al contorno geometrica
v( L) = 0 condizione al contorno geometrica
B z=L 
M ( L) = −Q condizione al contorno statica
Attraverso il legame costitutivo M ( z ) = − EJ v' ' , la condizione statica può essere scritta
come
in B z=L − EJ v' ' ( L) = −Q condizione al contorno statica.

9
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

b) Integrazione dell’equazione differenziale


Integrando quattro volte l’equazione differenziale, si ottiene
Integrazione Tratto c
0) EJ v iv = 0
1) EJ v' ' ' = c1
2) EJ v' ' = c1 z + c2
3) EJ v' = c1 z 2 / 2 + c2 z + c3
4) EJ v = c1 z 3 / 6 + c2 z 2 / 2 + c3 z + c4

in cui le quattro costanti incognite c1, c2, c3, e c4 devono essere determinate attraverso le
condizioni al contorno prima scritte.
Dalla v1 (0) = 0 si ottiene c4 = 0
condizione
v1 ' (0) = 0 c3 = 0
v ( L) = 0 c1 L3 / 6 + c2 L2 / 2 + c3 L + c4 = 0
− EJ v2 ' ' ( L) = −Q c1 L + c2 = Q

ovvero,
 0 0 0 1   c1   0 
     
 0 0 1 0  c2   0 
⋅ =
L / 6 L / 2
3 2
L 1  c3   0 
     
 L 1 0 0  c4  Q 

un semplice sistema di quattro equazioni algebriche lineari, non omogeneo per la


presenza della coppia Q, nelle quattro incognite c1, c2, c3, e c4 che ha per soluzione
c1 = 3Q / 2 L c2 = −Q / 2
c3 = 0 c4 = 0

10
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

3. Il tracciamento dei diagrammi


Sostituendo i valori delle costanti, e posto ζ = z / L , con 0 ≤ ζ ≤ 1 , e si hanno:

v
inflessione: 0.2

z
2 0
QL 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9

v (ζ ) = ⋅ ζ 2 ⋅ (ζ − 1) 1
4 EJ -0.2

rotazione:
1
ϕ
0 z
QL 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9

ϕ(ζ ) = v' (ζ ) = ⋅ ζ ⋅ (3ζ − 2) 1


4 EJ -1

M -Q
momento flettente:
z
Q
M (ζ ) = − EJ v' ' (ζ ) = − ⋅ (3ζ − 1)
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
0 1
2
Q/2

sforzo di taglio: T

3Q
T (ζ ) = − EJ v' ' ' (ζ ) = − 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1

2L -
-3Q/2L

i cui grafici, a meno delle quantità costanti, sono riportati accanto alle espressioni.
Di particolare interesse sono i valori che tali grandezze assumono negli estremi A e B
della trave, riportati nella tabella seguente:
Grandezza Estremità A Estremità B

Inflessione v A = v(0) = 0 vB = v(1) = 0

QL
Rotazione α = ϕ A = v' (0) = 0 β = ϕ B = v' (1) =
4 EJ
momento
M A = − EJ v' ' (0) = Q / 2 M B = − EJ v' ' (1) = −Q
flettente
sforzo di 3Q 3Q
TA = − EJ v' ' ' (0) = − TB = − EJ v' ' ' (1) = −
taglio 2L 2L

11
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it)

Parte III) CINEMATICA E STATICA DEI SISTEMI DI TRAVI ELASTICHE

(NOTA: Fra gli obiettivi didattici più importanti degli esempi successivi ricordiamo:
1. fare pratica con la risoluzione di problemi strutturali semplici mediante l’equazione differenziale della linea
elastica delle travi snelle inflesse;
2. fare pratica con la scrittura delle condizioni al contorno e di raccordo;
3. distinguere fra condizioni geometriche e naturali;
4. fare pratica con l’integrazione dell’equazione differenziale.)

TEMA 4a
Data la trave elastica mostrata in figura, incastrata ad entrambi gli estremi e
caricata uniformemente,

p
A B

1. determinarne la linea elastica e tracciarne il grafico;


2. tracciare i diagrammi quotati ed in scala delle caratteristiche della sollecitazione.

SOLUZIONE:
1. Determinazione della linea elastica
a) Posizione del problema
Per semplicità, si suppone che la trave sia prismatica e costituita da un materiale
elastico lineare, omogeneo ed isotropo. Sia EJ la sua rigidezza flessionale.
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

Inseriamo un numero sufficiente di sezioni al fine di isolare tutti i possibili punti di


discontinuità (di vincolo, di carico e geometriche) del sistema. Al termine di tale
operazione, s’individua la trave c ed i nodi A e B, connessi fra loro e coi vincoli nel
modo indicato nella figura seguente.

1 z
1 2

A=O B
L
y,v

L’equilibrio elastico della struttura è governato dalle relazioni:


in c 0< z<L EJ v iv = p equazione differenziale della linea elastica
 v(0) = 0 condizione al contorno geometrica
A z=0 
v' (0) = 0 condizione al contorno geometrica
 v ( L) = 0 condizione al contorno geometrica
B z=L 
v' ( L) = 0 condizione al contorno geometrica

b) Integrazione dell’equazione differenziale


Integrando quattro volte l’equazione differenziale, si ottiene
z2
EJ v iv = p Ö 1) EJ v' ' ' = p z + c1 , Ö 2) EJ v' ' = p + c1 z + c2 ,
2
z3 z2 z4 z3 z2
Ö 3) EJ v' = p + c1 + c2 z + c3 , Ö 4) EJ v = p + c1 + c2 + c3 z + c4 ,
6 2 24 6 2
in cui c1, c2, c3, e c4 sono delle costanti incognite da determinarsi attraverso le condizioni al
contorno.
Dalla condizione v(0) = 0 si ottiene c4 = 0
v' (0) = 0 c3 = 0
v ( L) = 0 pL4 / 24 + c1 L3 / 6 + c2 L2 / 2 + c3 L + c4 = 0
v' ( L) = 0 pL3 / 6 + c1 L2 / 2 + c2 L + c3 = 0

per cui c1 = −1 / 2 ⋅ p L e c2 = pL2 / 12 .

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

2. Il tracciamento dei diagrammi


Sostituendo i valori delle costanti, e posto ζ = z / L , con 0 ≤ ζ ≤ 1 , si hanno:

inflessione: -0.1 v
0 z

v (ζ ) =
pL4 4
24 EJ
[
ζ − 2ζ 3 + ζ 2 ] 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
1
0.1

ϕ
rotazione: -0.2
z
0

[ ]
3
pL 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9

ϕ(ζ ) = v' (ζ ) = 2ζ 3 − 3ζ 2 + ζ 1
12 EJ 0.2

-pL2/12

momento flettente: M
0 z
pL2 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9

M (ζ ) = − EJ v' ' (ζ ) = − ⋅ (6ζ 2 − 6ζ + 1) 1


12 pL2/24

pL/2

sforzo di taglio: T
+
pL
T (ζ ) = − EJ v' ' ' (ζ ) = − (2ζ − 1) 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
-
2
-pL/2

i cui grafici, a meno delle quantità costanti, sono riportati accanto alle espressioni.
Di particolare interesse sono i valori che tali grandezze assumono negli estremi A e B e
nella sezione di mezzeria C della trave, riportati nella tabella seguente:
Grandezza Estremità A Estremità B Mezzeria C
1 pL4
Inflessione v A = v ( 0) = 0 vB = v (1) = 0 vC = v ( ) = 1
2
384 EJ

Rotazione α = ϕ A = v ' ( 0) = 0 β = ϕ B = v' (1) = 0 γ = ϕC = v' ( 12 ) = 0

momento pL2 pL2 pL2


M A = − EJ v' ' (0) = − M B = − EJ v' ' (1) = − M C = − EJ v' ' ( ) = 1
flettente 12 12 24 2

sforzo di pL pL
TC = − EJ v' ' ' ( 12 ) = 0
TA = − EJ v' ' ' (0) = TB = − EJ v' ' ' (1) = −
taglio 2 2
Ah! Stavo dimenticando! A differenza dai casi precedenti, questa volta la struttura è,
per carico generico, tre volte iperstatica, ma non ci abbiamo fatto caso!
3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

TEMA 4b
Data la trave elastica mostrata in figura, incastrata ad entrambi gli estremi e
soggetta ad un carico concentrato P nella sezione di mezzeria,

P
A B
C
L/2 L/2

3. determinarne la linea elastica e tracciarne il grafico;


4. tracciare i diagrammi quotati ed in scala delle caratteristiche della sollecitazione.

SOLUZIONE:
1. Determinazione della linea elastica
a) Posizione del problema
Per semplicità, si suppone che la trave sia prismatica e costituita da un materiale
elastico lineare, omogeneo ed isotropo. Sia EJ la sua rigidezza flessionale.
Inseriamo un numero sufficiente di sezioni al fine di isolare tutti i possibili punti di
discontinuità (di vincolo, di carico e geometriche) del sistema. Al termine di tale
operazione, s’individuano le travi c e d ed i nodi A, B, e C, connessi fra loro e coi
vincoli nel modo indicato nella figura seguente.

P
1 1 2 3 2 4
z
A=O C B
L/2 L/2
y,v

4
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

L’equilibrio elastico della struttura è governato dalle relazioni:

in c 0 < z < L / 2 EJ v1iv = 0 equazione differenziale della linea elastica nel tratto c
d L / 2 < z < L EJ v2iv = 0 equazione differenziale della linea elastica nel tratto d
 v1 (0) = 0 condizione al contorno geometrica
A z=0 
v1 ' (0) = 0 condizione al contorno geometrica
v1 ( L / 2) = v2 ( L / 2) condizione di raccordo geometrica
v1 ' ( L / 2) = v2 ' ( L / 2) condizione di raccordo geometrica
C z = L/2
M − ( L / 2) = M + ( L / 2) condizione di raccordo statica
T − ( L / 2) = T + ( L / 2) + P condizione di raccordo statica

 v2 ( L ) = 0 condizione al contorno geometrica


B z=L 
v2 ' ( L) = 0 condizione al contorno geometrica
Attraverso i legami costitutivi M ( z ) = − EJ v' ' e T ( z ) = − EJ v' ' ' , le condizioni statiche si
scrivono
v1 ' ' ( L / 2) = v2 ' ' ( L / 2) condizione di raccordo statica
in C z = L/2
− EJ v1 ' ' ' ( L / 2) = − EJ v2 ' ' ' ( L / 2) + P condizione di raccordo statica

b) Integrazione dell’equazione differenziale


Integrando quattro volte ciascuna equazione differenziale, si ottiene
Integrazione Tratto c Tratto d
0) iv
EJ v1 = 0
iv
EJ v2 = 0
1) EJ v1 ' ' ' = c1 EJ v2 ' ' ' = d1
2) EJ v1 ' ' = c1 z + c2 EJ v2 ' ' = d1 z + d 2
3) EJ v1 ' = c1 z 2 / 2 + c2 z + c3 EJ v2 ' = d1 z 2 / 2 + d 2 z + d 3
4) EJ v1 = c1 z 3 / 6 + c2 z 2 / 2 + c3 z + c4 EJ v2 = d1 z 3 / 6 + d 2 z 2 / 2 + d 3 z + d 4

in cui le otto costanti incognite c1, c2, c3, c4 e d1, d2, d3, d4 devono essere determinate
attraverso le condizioni al contorno e di raccordo prima scritte.

5
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

Da: v (0) = 0 risulta c = 0


1 4

v1 ' (0) = 0 c3 = 0

L3 L2 L
v1 ( L / 2) = v2 ( L / 2) (c1 − d1 ) + (c2 − d 2 ) + (c3 − d 3 ) + (c4 − d 4 ) = 0
48 8 2
2
L L
v1 ' ( L / 2) = v2 ' ( L / 2) (c1 − d1 ) + (c2 − d 2 ) + (c3 − d 3 ) = 0
8 2
L
v1 ' ' ( L / 2) = v2 ' ' ( L / 2) (c1 − d1 ) + (c2 − d 2 ) = 0
2
− EJ v1 ' ' ' ( L / 2) = − EJ v2 ' ' ' ( L / 2) + P c1 − d1 = − P

v2 ( L ) = 0 d1 L3 / 6 + d 2 L2 / 2 + d 3 L + d 4 = 0

v2 ' ( L ) = 0 d1 L2 / 2 + d 2 L + d 3 = 0
ovvero,
 
0 0 0 1 0 0 0 0   c1   0 
     
0    
0 1 0 0 0 0 0   c2   0 
 
 L3 L2 L L3 L2 L     
 1 − − − − 1   c3   0 
 482 8 2 48 8 2     
L L L2 L     
8 1 0 − − −1 0   c4   0 
2 8 2
L L ⋅  =  
 1 0 0 − −1 0 0   d1   0 
2 2     
     
1 0 0 0 −1 0 0 0  d 2  − P 
     
0 0 0 0
L3 L2
L 1  d   0 
 6 2   3  
 L2     
0 0 0 0 L 1 0  d 4   0 
 2 
un grandioso sistema di otto equazioni algebriche lineari, non omogeneo per la presenza
del carico P, nelle otto incognite c1, c2, c3, c4 e d1, d2, d3, d4. Risolvendo otteniamo:

c1 = −1 / 2 ⋅ P d1 = 1 / 2 ⋅ P

c2 = 1 / 8 ⋅ PL d 2 = −3 / 8 ⋅ PL

c3 = 0 d 3 = PL2 / 8

c4 = 0 d 4 = − PL3 / 48

6
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

Effettuiamo la verifica considerando le sole condizioni di raccordo


v1 ( L2 ) = v2 ( L2 ) (c1 − d1 ) L3 / 48 + (c2 − d 2 ) L2 / 8 + (c3 − d 3 ) L / 2 + (c4 − d 4 ) = 0

in v1 ' ( L2 ) = v2 ' ( L2 ) (c1 − d1 ) L2 / 8 + (c2 − d 2 ) L / 2 + (c3 − d 3 ) = 0


z = L/2 ovvero
C M − ( L2 ) = M + ( L2 ) (c1 − d1 ) L / 2 + (c2 − d 2 ) = 0
T − ( L2 ) = T + ( L2 ) + P c1 − d1 = − P

Risolviamole mediante sostituzione all’indietro


c1 − d1 = − P da cui c1 = d1 − P
c2 − d 2 = PL / 2 c2 = d 2 + PL / 2
c3 − d 3 = − P L2 / 8 c3 = d 3 − P L2 / 8
c4 − d 4 = PL3 / 48 c4 = d 4 + PL3 / 48

Le restanti condizioni al contorno diventano


v1 (0) = 0 Ovvero d 4 + PL3 / 48 = 0
in A z=0
v1 ' (0) = 0 d 3 − P L2 / 8 = 0
v2 ( L ) = 0 d1 L3 / 6 + d 2 L2 / 2 + d3 L + d 4 = 0
in B z=L
v 2 ' ( L) = 0 d1 L2 / 2 + d 2 L + d 3 = 0

da cui, otteniamo
d1 = 1 / 2 ⋅ P e c1 = −1 / 2 ⋅ P
d 2 = −3 / 8 ⋅ PL c2 = 1 / 8 ⋅ PL
d 3 = PL / 8
2
c3 = 0
d 4 = − PL / 48
3
c4 = 0

7
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

2. Il tracciamento dei diagrammi


Sostituendo i valori delle costanti, e posto ζ = z / L , con 0 ≤ ζ ≤ 1 , e si hanno:

Tratto inflessione: -0.4

v
-0.2

PL3
c v (ζ ) = ⋅ ( −4ζ 3 + 3ζ 2 ) 0 z
48 EJ 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
1

PL3
0.2
v1 v2
d v (ζ ) = ⋅ (4ζ 3 − 9ζ 2 + 6ζ − 1)
48 EJ
0.4

Tratto rotazione:
φ
-1 v’2
2
PL z
c ϕ(ζ ) = v' (ζ ) = ⋅ (−2ζ 2 + ζ ) 0
8EJ 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
1

PL2 1
v’1
d ϕ(ζ ) = v' (ζ ) = ⋅ (2ζ 2 − 3ζ + 1)
8 EJ

Tratto Momento flettente:


- PL/8 M - PL/8
PL P
c M (ζ ) = − EJ v' ' (ζ ) = − ⋅ (−4ζ + 1) z
8 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
1
PL
d M (ζ ) = − EJ v' ' (ζ ) = − ⋅ (4ζ − 3) PL/8
8

Tratto sforzo di taglio: P/2


T
P +
c T (ζ ) = − EJ v' ' ' (ζ ) = 0 P z
2 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
-
P
d T (ζ ) = − EJ v' ' ' (ζ ) = − -P/2
2

i cui grafici, a meno delle quantità costanti, sono riportati accanto alle espressioni.
Di particolare interesse tecnico sono i valori che tali grandezze assumono negli estremi A
e B della trave e nella sezione C di applicazione del carico, riportati nella tabella seguente:
Grandezza Estremità A Estremità B Sezione C
PL3
Inflessione v A = v ( 0) = 0 vB = v(1) = 0 vC = v ( L2 ) =
48 EJ

Rotazione α = ϕA = 0 β = ϕB = 0 γ = ϕC = 0

momento PL PL PL
M A = − EJ v' ' (0) = − M B = − EJ v' ' (1) = − M C = M MAX =
flettente 8 8 8
sforzo di P P
TA = − EJ v' ' ' (0) = TB = − EJ v' ' ' (1) = − ∆TC = TCs − TCD = P
taglio 2 2

8
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it)

Parte III) CINEMATICA E STATICA DEI SISTEMI DI TRAVI ELASTICHE

TEMA 5
Data la struttura elastica mostrata in figura, soggetta ad un carico uniformemente
distribuito sulla traversa orizzontale,

p
A B

1. determinarne la linea elastica e tracciarne il grafico;


2. tracciare i diagrammi quotati ed in scala delle caratteristiche della sollecitazione.
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

SOLUZIONE:
1. Determinazione della linea elastica
a) Posizione del problema
Inseriamo un numero sufficiente di sezioni al fine di isolare tutti i possibili punti di
discontinuità (di vincolo, di carico e geometriche) della struttura. Al termine di tale
operazione, s’individuano le travi c e d ed i nodi A, B e C, connessi fra loro e coi
vincoli nel modo indicato nella figura seguente.
Per semplicità, si suppone che la struttura sia costituita da un materiale elastico
lineare, omogeneo ed isotropo. Supponiamo, inoltre, che ciascuna trave sia prismatica e
dotata della stessa rigidezza flessionale EJ . Infine, trascuriamo le deformazioni indotte
dallo sforzo assiale e dal taglio.

1 1 2 z1

A=O1 y2, v2 B=O 3


2
L
y1, v1

L 2

C 4

z2

A ciascuna trave associamo un proprio sistema di riferimento rettangolare locale


(Oi , yi , zi ) . L’origine Oi coincide con l’estremo della trave avente l’indice di riferimento
(numero o lettera) più piccolo; l’asse z i coincide con quello della trave ed è orientato
positivamente verso l’altro estremo; infine, l’asse yi è orientato positivamente se realizza
una terna destrorsa con l’asse xi uscente dal piano medio della struttura.

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

L’equilibrio elastico della struttura è governato dalle relazioni:

in c 0 < z1 < L EJ v1iv = p equazione differenziale della linea elastica nel tratto c
d 0 < z2 < L EJ v2iv = 0 equazione differenziale della linea elastica nel tratto d
v1 (0) = 0 condizione al contorno geometrica
A z1 = 0
v1 ' (0) = 0 condizione al contorno geometrica
v1 ( L) = 0 condizione di raccordo geometrica
v2 (0) = 0 condizione di raccordo geometrica
B z1 = L, z2 = 0
v1 ' ( L) = v2 ' (0) condizione di raccordo geometrica
− +
M B ( L) = M B (0) condizione di raccordo statica
v2 ( L) = 0 condizione al contorno geometrica
C z2 = L
M C ( L) = 0 condizione al contorno statica
Attraverso i legami costitutivi M ( z ) = − EJ v' ' e T ( z ) = − EJ v' ' ' , le condizioni statiche si
scrivono
B z1 = L, z2 = 0 v1 ' ' ( L) = v2 ' ' (0) condizione di raccordo statica
in
C z2 = L v2 ' ' ( L ) = 0 condizione al contorno statica

b) Integrazione dell’equazione differenziale


Integrando quattro volte ciascuna equazione differenziale, si ottiene

Integrazione Tratto c Tratto d


iv iv
0) EJ v1 = p EJ v2 = 0

1) EJ v1 ' ' ' = pz1 + c1 EJ v2 ' ' ' = d1

z12
2) EJ v1 ' ' = p + c1 z1 + c2 EJ v2 ' ' = d1 z2 + d 2
2
z3 z2 z22
3) EJ v1 ' = p 1 + c1 1 + c2 z1 + c3 EJ v2 ' = d1 + d 2 z2 + d 3
6 2 2
4
z z3 z2 z3 z2
4) EJ v1 = p 1 + c1 1 + c2 1 + c3 z1 + c4 EJ v2 = d1 2 + d 2 2 + d3 z2 + d 4
24 6 2 6 2
in cui le otto costanti incognite c1, c2, c3, c4 e d1, d2, d3, d4 devono essere determinate
attraverso le condizioni al contorno e di raccordo prima scritte.

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

Da: risulta
v1 (0) = 0 c4 = 0

v1 ' (0) = 0 c3 = 0

L4 L3 L2
v1 ( L) = 0 p + c1 + c2 + c3 L + c4 = 0
24 6 2
v2 (0) = 0 d4 = 0

L3 L2
v1 ' ( L) = v2 ' (0) p + c1 + c2 L + c3 = d3
6 2
L2
v1 ' ' ( L) = v2 ' ' (0) p + c1 L + c2 = d 2
2
L3 L2
v2 ( L ) = 0 d1 + d 2 + d3 L + d 4 = 0
6 2
v2 ' ' ( L ) = 0 d1L + d 2 = 0

ovvero,
 0 0 0 1 0 0 0 0   c1   0 
     
 0 0 1 0 0 0 0 0   c2   0 
     
 L3 / 6 L2 / 2 L 1 0 0 0 0   c3  − pL / 24
4

     
 0 0 0 0 0 0 0 1   c4   0 
 ⋅  =  
 L2 / 2 L 1 0 0 0 −1 0   d1   − pL / 6 
3
     
 L 1 0 0 0 −1 0  
0  d2   − pL / 2 
2
    
  d   
 0 0 0 0 L3 / 6 L2 / 2 L 1   3  0

     
 0 0 0 0 L 1 0 0  d 4   0 
un sistema di otto equazioni algebriche lineari, non omogeneo per la presenza del carico
p, nelle otto incognite c1, c2, c3, c4 e d1, d2, d3, d4. Risolvendo otteniamo:

c1 = −4 / 7 ⋅ pL d1 = −1 / 28 ⋅ pL

c2 = 9 / 84 ⋅ pL2 d 2 = 1 / 28 ⋅ pL2

c3 = 0 d 3 = −1 / 84 pL3

c4 = 0 d4 = 0

4
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

Il tracciamento dei diagrammi


Sostituendo le costanti, e posto ζ = z / L , con 0 ≤ ζ ≤ 1 , si hanno per la traversa c:

v1
inflessione: -0.5

O1 z1

v1 (ζ ) =
pL4
168EJ
[
7ζ 4 − 16ζ 3 + 9ζ 2 ] 0.5
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
1

ϕ1
rotazione: 2

O1 z1

ϕ1 (ζ ) = v1 ' (ζ ) =
pL3
168EJ
[
28ζ 3 − 48ζ 2 + 18ζ ] -2
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
1

-4

-18/168pL2
M
momento flettente: -6/168pL2
O1 z1
pL2 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9

M 1 (ζ ) = − EJ v1 ' ' (ζ ) = − ⋅ (84ζ 2 − 96ζ + 18) 1


168

96/168pL
T
sforzo di taglio:
+ 1
pL
T1 (ζ ) = − EJ v1 ' ' ' (ζ ) = − (168ζ − 96)
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
O1 -
168
-72/168pL

i cui grafici, a meno delle quantità costanti, sono riportati accanto alle espressioni.

5
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

In modo analogo, per il piedritto d si hanno:

v2
inflessione: 0.5

z2
pL4
[ ]
0
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9

v2 ( ζ ) = − ζ 3 + 3ζ 2 − 2ζ 2 O2 1
168 EJ -0.5

ϕ2
rotazione: 2

z2

ϕ 2 ( ζ ) = v2 ' ( ζ ) = [
pL3
168EJ
− 3ζ 2 + 6ζ − 2 ] 02
-2
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
1

-4

-pL2/28
M
momento flettente: z2
02
2
pL 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9

M 2 (ζ ) = − EJ v2 ' ' (ζ ) = − ⋅ (1 − ζ ) 1
28

pL/28

sforzo di taglio:
0.5

+ z2
pL 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9

T2 (ζ ) = − EJ v2 ' ' ' (ζ ) = + 02 1


28 -0.5
T

i cui grafici, a meno delle quantità costanti, sono riportati accanto alle espressioni.
Ah! Dimenticavo! La struttura è due volte iperstatica!

6
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Anno Accademico 2001/2002
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Parte III) CINEMATICA E STATICA DEI SISTEMI DI TRAVI ELASTICHE

TEMA 6
La trave continua elastica mostrata in figura, ha le estremità incastrate, un primo
appoggio intermedio scorrevole, una sconnessione M = 0 nella sezione di mezzeria, un
secondo appoggio intermedio cedevole elasticamente con costante k, ed infine, è
soggetta ad un carico p uniformemente distribuito sulla campata centrale,

p
A B C D E
k

L L L L

1. analizzare lo stato di equilibrio elastico della struttura nei casi limiti: k = 0 e k → ∞ ;


2. determinare la linea elastica in ciascuno dei due casi e tracciarne il grafico;
3. tracciare i diagrammi quotati ed in scala delle caratteristiche della sollecitazione.
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

SOLUZIONE:
1. Determinazione della linea elastica
a) Posizione del problema
Inseriamo un numero sufficiente di sezioni al fine di isolare tutti i possibili punti di
discontinuità (di vincolo, di carico e geometriche) della struttura. Al termine di tale
operazione, s’individuano le travi c, d, e, e f, ed i nodi A, B, C, D ed E, connessi fra
loro e coi vincoli nel modo indicato nella figura seguente.

p
1
1 2 3 2 4 5 3 6 7 4 8
z
A=O B C D k E
y, v
L L L L

Per semplicità, supponiamo che la struttura sia costituita da un materiale elastico


lineare, omogeneo ed isotropo, e inoltre che ciascuna trave sia prismatica e dotata della
stessa rigidezza flessionale EJ . Infine, trascuriamo le deformazioni indotte dallo sforzo
di taglio.
Associamo a ciascuna trave un proprio sistema di riferimento rettangolare locale
(Oi , yi , zi ) . L’origine Oi coincide con l’estremo della trave avente l’indice di riferimento
(numero o lettera) più piccolo; l’asse z i coincide con quello della trave ed è orientato
positivamente verso l’altro estremo; infine, l’asse yi è orientato positivamente se realizza
una terna destrorsa con l’asse xi uscente dal piano medio della struttura.

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

L’equilibrio elastico della struttura è governato dalle relazioni:

in c 0 < z1 < L EJ v1iv = 0 equazione differenziale della linea elastica nel tratto c
d 0 < z2 < L EJ v2iv = p equazione differenziale della linea elastica nel tratto d
e 0 < z3 < L EJ v3iv = p equazione differenziale della linea elastica nel tratto e
f 0 < z4 < L EJ v4iv = 0 equazione differenziale della linea elastica nel tratto f
v1 (0) = 0 condizione al contorno geometrica
A z1 = 0
v1 ' (0) = 0 condizione al contorno geometrica
v1 ( L) = 0 condizione di raccordo geometrica
z1 = L, v2 (0) = 0 condizione di raccordo geometrica
B
z2 = 0 v1 ' ( L) = v2 ' (0) condizione di raccordo geometrica
M B− ( L) = M B+ (0) condizione di raccordo statica
v2 ( L) = v3 (0) condizione di raccordo geometrica
z 2 = L, M C− ( L) = 0 condizione di raccordo statica
C
z3 = 0 M C+ (0) = 0 condizione di raccordo statica
TC− ( L) = TC+ (0) condizione di raccordo statica
v3 ( L) = v4 (0) condizione di raccordo geometrica
z 3 = L, v3 ' ( L) = v4 ' (0) condizione di raccordo geometrica
D
z4 = 0 M D− ( L) = M D+ (0) condizione di raccordo statica
TD− ( L) + k v3 ( L) = TD+ (0) condizione di raccordo statica
v4 ( L ) = 0 condizione al contorno geometrica
E z4 = L
v4 ' ( L ) = 0 condizione al contorno geometrica

Attraverso i legami costitutivi M ( z ) = − EJ v' ' e T ( z ) = − EJ v' ' ' , le condizioni statiche si
scrivono

B z1 = L, z2 = 0 v1 ' ' ( L) = v2 ' ' (0) condizione di raccordo


v2 ' ' ( L ) = 0 condizione di raccordo
C z 2 = L, z 3 = 0 v3 ' ' (0) = 0 condizione di raccordo
in
v2 ' ' ' ( L) = v3 ' ' ' (0) condizione di raccordo
v3 ' ' ( L) = v4 ' ' (0) condizione di raccordo
D z 3 = L, z 4 = 0
v3 ' ' ' ( L) − K v3 ( L) = v4 ' ' ' (0) condizione di raccordo

in cui per semplicità si è posto K = k / EJ .

3
b) Integrazione dell’equazione differenziale
Integrando quattro volte ciascuna equazione differenziale, si ottengono

Int. Tratto c Tratto d Tratto e Tratto f


iv
0) iv
EJ v1 = 0
iv
EJ v2 = p EJ v3 = p iv
EJ v4 = 0

1) EJ v1 ' ' ' = a1 EJ v2 ' ' ' = pz 2 + b1 EJ v3 ' ' ' = pz3 + c1 EJ v4 ' ' ' = d1

z 22 z2
2) EJ v1 ' ' = a1 z1 + a2 EJ v2 ' ' = p + b1 z 2 + b2 EJ v3 ' ' = p 3 + c1 z3 + c2 EJ v4 ' ' = d1 z 4 + d 2
2 2
z12 z 23 z 22 z33 z32 z 42
3) EJ v1 ' = a1 + a2 z1 + a3 EJ v2 ' = p + b1 + b2 z 2 + b3 EJ v3 ' = p + c1 + c2 z3 + c3 EJ v4 ' = d1 + d 2 z 4 + d 3
2 6 2 6 2 2
z3 z2 z 4
z 3
z 2
z 4
z 3
z 2
z3 z2
4) EJ v1 = a1 1 + a2 1 + a3 z1 + a4 EJ v2 = p 2 + b1 2 + b2 2 + b3 z 2 + b4 EJ v3 = p 3 + c1 3 + c2 3 + c3 z3 + c4 EJ v4 = d1 4 + d 2 4 + d 3 z 4 + d 4
6 2 24 6 2 24 6 2 6 2
in cui le sedici costanti incognite ai , bi , ci , d i , i = 1,K,4 , devono essere determinate mediante le condizioni al contorno e di raccordo
scritte precedentemente.
Da: risulta
v1 (0) = 0 a4 = 0

v1 ' (0) = 0 a3 = 0

L3 L2
v1 ( L) = 0 a1 + a2 + a3 L + a4 = 0
6 2
v2 (0) = 0 b4 = 0

L2
v1 ' ( L) = v2 ' (0) a1 + a2 L + a3 = b3
2

v1 ' ' ( L) = v2 ' ' (0) a1 L + a2 = b2

L4 L3 L2
v2 ( L) = v3 (0) p + b1 + b2 + b3 L + b4 = c4
24 6 2
2
L
v2 ' ' ( L ) = 0 p + b1 L + b2 = 0
2
v3 ' ' (0) = 0 c2 = 0

v2 ' ' ' ( L) = v3 ' ' ' (0) p L + b1 = c1

L4 L3 L2
v3 ( L) = v4 (0) p + c1 + c2 + c3 L + c4 = d 4
24 6 2
L3 L2
v3 ' ( L) = v4 ' (0) p + c1 + c2 L + c3 = d 3
6 2
L2
v3 ' ' ( L) = v4 ' ' (0) p + c1 L + c2 = d 2
2

v3 ' ' ' ( L) − K v4 (0) = v4 ' ' ' (0) pL + c1 − K ⋅ d 4 = d1

L3 L2
v4 ( L ) = 0 d1 + d 2 + d 3 L + d 4 = 0
6 2
2
L
v4 ' ( L ) = 0 d1 + d 2 L + d 3 = 0
2
ovvero,

 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0   a1   0 
     
 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0   a2   0 
     
 L3 / 6 L2 / 2 L 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0   a3   0 
     
 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0   a4   0 
     
 L2 / 2 L 1 0 0 0 −1 0 0 0 0 0 0 0 0 0   b   0 
   1  
 −1     
 L 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0  b2 0
   
    
 0 0 0 0 L3 / 6 L2 / 2 L 1 0 0 0 −1 0 0 0 0   b3   − pL / 24 
4

     
 0 0 0 0 L 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0   b4   − pL2 / 2 
 ⋅  =  
 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0   c1   0 
     
 0 0 0 0 1 0 0 0 −1 0 0 0 0 0 0 0   c2   − pL 
     
 0 0 0 0 0 0 0 0 L3 / 6 L2 / 2 L 1 0 0 0 − 1   c3   − pL4 / 24 
     
 0 0 0 0 0 0 0 0 L2 / 2 L 1 0 0 0 −1 0   c4   − pL3 / 6 
     
 0 0 0 0 0 0 0 0 L 1 0 0 0 −1 0 0   d1   − pL2 / 2 
     
 0 0 0 0 0 0 0 0 KL3
−1 KL2
KL K 1 0 0 0  d 2   pL − KL4 / 24
 6 2
    
 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 L3 / 6 L2 / 2 L 1  d3   0 
     
 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 L2 / 2 L 1 0  d 4   0 

un sistema di sedici equazioni algebriche lineari, non omogeneo per la presenza del carico p, nelle sedici incognite
ai , bi , ci , d i , i = 1,K,4 .
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

Risolvendo otteniamo:

3 pL 7 K 2 L6 + 97 KL3 − 222 pL 28 K 2 L6 + 283KL3 − 678 pL 105 3 pL 43 − 7 KL3


a1 = − b1 = c1 = − d1 =
2 (2 − KL3 )(117 + 14 KL3 ) 2 (2 − KL3 )(117 + 14 KL3 ) 2 (117 + 14 KL3 ) 2 117 + 14 KL3
pL2 7 K 2 L6 + 97 KL3 − 222 7 K 2 L6 + 97 KL3 − 222 7 K 2 L6 − 8 KL3 − 12
a2 = b2 = − pL 2
c2 = 0 d 2 = − pL 2

2 (2 − KL3 )(117 + 14 KL3 ) (2 − KL3 )(117 + 14 KL3 ) (2 − KL3 )(117 + 14 KL3 )


pL3 7 K 2 L6 + 97 KL3 − 222 7 pL3 7 K 2 L6 + 97 KL3 − 222 pL3 7 K 2 L6 + 139 KL3 − 306
a3 = 0 b3 = − c3 = d3 =
4 (2 − KL3 )(117 + 14 KL3 ) 12 (2 − KL3 )(117 + 14 KL3 ) 4 (2 − KL3 )(117 + 14 KL3 )
pL4 28 K 2 L6 + 423KL3 − 958 pL4 49
a4 = 0 b4 = 0 c4 = − d4 =
8 (2 − KL3 )(117 + 14 KL3 ) 2 117 + 14 KL3

cosicché nei due casi si deducono i coefficienti

Appoggio cedevole k = 0 Appoggio rigido k → ∞


333 339 105 129 3 3
a1 = pL b1 = − pL c1 = − pL d1 = pL a1 = pL b1 = − pL c1 = 0 d1 = − pL
234 234 234 234 4 4
111 2 222 2 12 1 2 1 2 1 2
a2 = − pL b2 = pL c2 = 0 d2 = pL2 a2 = − pL b2 = pL c2 = 0 d2 = pL
234 234 234 4 2 2
222 3 756 153 3 1 3 7 1
c2 = 0 b3 = pL c3 = − pL3 d3 = − pL a3 = 0 b3 = pL c3 = − pL3 d 3 = − pL3
936 2808 468 8 24 8
479 4 49 1 4
a4 = 0 b4 = 0 c4 = pL d4 = pL4 a4 = 0 b4 = 0 c4 = pL d4 = 0
936 234 4

7
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

2. Il tracciamento dei diagrammi


Nel caso k = 0 , posto ζ = z / L , con 0 ≤ ζ ≤ 1 , si hanno:
• Inflessione
Trave c Inflessione Linea elastica

c v1 (ζ ) =
pL4
2808 EJ
[
666ζ 3 − 666ζ 2 ]
1000

d v2 ( ζ ) =
pL4
2808 EJ
[
117ζ 4 − 678ζ 3 + 1332ζ 2 + 666 ]
0 v1
0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5

[ ]
4
pL
e v3 (ζ ) = 117ζ 4 − 210ζ 3 − 756ζ + 1437 v2 v3 v4
2808EJ -1000

f v4 ( ζ ) =
pL4
2808 EJ
[
258ζ 3 + 72ζ 2 − 918ζ + 588 ]
• Rotazione
Trave c Espressione Diagramma

c v1 ' (ζ ) =
pL3
2808EJ
[
1998ζ 2 − 1332ζ ]
-1000 v’3
v’4
[ ]
3
pL
d v2 ' ( ζ ) = 468ζ 3 − 2034ζ 2 + 2664ζ v’1
2808 EJ
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5

e v3 ' (ζ ) =
pL3
2808EJ
[
468ζ 3 − 630ζ 2 − 756 ]
1000
v ’2
f v4 ' ( ζ ) =
pL3
2808 EJ
[
774ζ 2 + 144ζ − 918 ]

8
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

• Momento flettente
Trave c Espressione Diagramma
pL2
c M 1 (ζ ) = − [3996ζ − 1332] 4000
2808
2000

d M 2 (ζ ) = −
pL2
2808
[
1402ζ 2 − 4068ζ + 2664 ] M1 M2
M3
M4

0
0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5

e M 3 (ζ ) = −
pL2
2808
[
1404ζ 2 − 1260ζ ] -2000

pL2
f M 4 (ζ ) = − [1548ζ + 144] -4000

2808

• Sforzo di taglio
Trave c Espressione Diagramma
3996 pL 4000
c T1 (ζ ) = −
2808 T2
2000
pL
d T2 (ζ ) = − [2804ζ − 4068] +
2808 T3
0
0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5
pL - -
e T3 (ζ ) = − [2808ζ − 1260]
2808 -2000
-
T1 T4
1548 pL
f T4 (ζ ) = − -4000
2808

9
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

Nel caso k → ∞ , posto ζ = z / L , con 0 ≤ ζ ≤ 1 , si hanno:


• Inflessione
Trave c Inflessione Linea elastica

c v1 (ζ ) =
pL4
24 EJ
[
3ζ 3 − 3ζ 2 ]
5

[ ]
4
pL
d v2 ( ζ ) = ζ 4 − 4ζ 3 + 6ζ 2 + 3ζ v4
24 EJ v1
0
0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5

e v3 (ζ ) =
pL4 4
24 EJ
[
ζ − 7ζ + 6 ] v2 v3
-5

f v4 ( ζ ) =
pL4
24 EJ
[
− 3ζ 3 + 6ζ 2 − 3ζ ]
• Rotazione
Trave c Espressione Diagramma

c v1 ' (ζ ) =
pL3
24 EJ
[
9ζ 2 − 6ζ ]
-10
v’3
[ ]
3
pL
d v2 ' ( ζ ) = 4ζ 3 − 12ζ 2 + 12ζ + 3 v’4
24 EJ v’1
0
0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5

e v3 ' (ζ ) =
pL3
24 EJ
4ζ 3 − 7[ ]
+10 v’2

f v4 ' ( ζ ) =
pL3
24 EJ
[
− 9ζ 2 + 12ζ − 3 ]

10
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

• Momento flettente
Trave c Espressione Diagramma
pL2
c M 1 (ζ ) = − [18ζ − 6]
24
-10
M1 M2 M3 M4
[ ]
2
pL
d M 2 (ζ ) = − 12ζ 2 − 24ζ + 12
24
0
0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5

e M 3 (ζ ) = −
pL2
24
12ζ 2 [ ]
10

pL2
f M 4 (ζ ) = − [− 18ζ + 12]
24
• Sforzo di taglio
Trave c Espressione Diagramma
3 pL 4000
c T1 (ζ ) = −
4 +pL
T4
T2 3/4pL
d T2 (ζ ) = − pL[ζ − 1] + +
0
0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5

e T3 (ζ ) = − pLζ - -
-3/4pL
T3 -pL
3 pL T1
f T4 (ζ ) = -4000
4
Come al solito! Dimenticavo! Sotto la condizione di carico assegnata, la struttura è quattro volte iperstatica!

11
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it )

Parte III) CINEMATICA E STATICA DEI SISTEMI DI TRAVI ELASTICHE

TEMA 7a
Data la mensola elastica uniformemente caricata mostrata in figura,

p
A B

operando col metodo degli spostamenti:


1. dedurre il grado di indeterminazione cinematica e classificare la struttura;
2. scrivere le equazioni di equilibrio e determinare gli spostamenti nodali;
3. determinare le caratteristiche della sollecitazione;
4. determinare i coefficienti della linea elastica.
SOLUZIONE:
1. Grado di indeterminazione cinematica e classificazione strutturale
Inseriamo un numero sufficiente di sezioni al fine di isolare tutti i possibili punti di
discontinuità (di vincolo, di carico e geometriche) del sistema. Al termine di tale
operazione, s’individua la trave c ed i nodi A e B, connessi fra loro e coi vincoli nel
modo indicato nella figura seguente.
p
1 1 2 z,w

A=O B
L
y,v
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

Per semplicità, supponiamo che la trave sia prismatica e costituita da un materiale


elastico lineare, omogeneo ed isotropo. Sia EJ la sua rigidezza flessionale, dove E è il
modulo di elasticità normale del materiale (modulo di Young) e J il momento d’inerzia della
sezione trasversale valutato rispetto all’asse neutro. Infine, indichiamo con
2 EJ
N AB = N BA = , la semirigidezza della trave.
L
Operando col metodo degli spostamenti, le incognite del problema strutturale
coincidono con le sei componenti di spostamento dei nodi, ovvero:
• nodo A: wA , v A , ϕ A
• nodo B: wB , vB , ϕ B
D’altra parte, le condizioni al contorno risultano:
wA = 0  PzB = 0
 
in A:  v A = 0 , in B:  PyB = 0 ,
 
ϕ A = 0 M B = 0
per cui la struttura risulta tre volte cinematicamente indeterminata.

Se, come nel caso in esame, la trave non varia la propria lunghezza per l’assenza dello
sforzo assiale, oppure, in situazioni più generali, perché può ritenersi indeformabile
assialmente, allora accanto alle relazioni precedenti possiamo scrivere:
wB = wA ,
per cui wB = 0 , e la struttura diviene soltanto due volte cinematicamente indeterminata;
infine, poiché una delle incognite è una traslazione, la struttura è a nodi mobili.
2. Scrittura delle equazioni di equilibrio
Per determinare le incognite vB e ϕ B scriviamo le seguenti equazioni:

Incognita Tipo Equazione


vB Spostamento secondo y Equilibrio alla traslazione secondo l’asse y
ϕB Rotazione Equilibrio alla rotazione intorno al nodo B

L’equazione di equilibrio alla traslazione secondo l’asse y, può essere sostituita dall’equazione
di equilibrio alla rotazione attorno al nodo A del sistema principale, necessariamente
labile, essendo la struttura a nodi mobili, come mostrato nella figura successiva, e
ottenuto inserendo una cerniera ideale in ciascuno dei nodi.

p
MAB B z
θ vB
A=O
L
y,v

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

Facendo uso del principio dei lavori virtuali, si ottiene


pL2  pL2  pL2
Lve = M AB θ+ 
θ =  M AB +  θ = 0 , ovvero, per l’arbitrarietà di θ, M AB = − .
2  2  2
Utilizzando il legame costitutivo, tale equazione può essere scritta in termini delle
incognite componenti di spostamento nodali come
pL2 pL2
N AB ⋅ (ϕ B − 3ψ AB ) − =− .
12 2

L’equilibrio alla rotazione intorno al nodo B si scrive


pL2
2ϕ B N AB − 3ψ AB N AB + = 0.
12

3. Determinazione dei coefficienti della linea elastica


La soluzione del problema strutturale coincide con la soluzione del sistema:
 5 pL3  pL3
 ϕ B − 3ψ AB = − ϕ B =
24 EJ , ovvero, 6 EJ ,
 3  3
2ϕ B − 3ψ AB = − pL ψ AB = pL
 24 EJ  8EJ
per cui
pL4
vB = ψ AB ⋅ L = .
8EJ
Noti i valori delle incognite, si ricavano i momenti orari di estremità:
2 EJ pL3 pL3 pL2 pL2
M AB = N AB (2ϕ A + ϕ B − 3ψ AB ) + M AB = ( − 3⋅ )− =− ,
L 6 EJ 8 EJ 12 2
2 EJ pL3 pL3 pL2
M BA = N BA (2ϕ B + ϕ A − 3ψ BA ) + M BA = (2 ⋅ − 3⋅ )+ = 0,
L 6 EJ 8 EJ 12
e, successivamente, i tagli orari di estremità:
pL2 pL2
− −
M AB + M BA + M B 2 2 = pL ,
TAB = − =−
L L
pL2 pL2
− +
M AB + M BA + M A 2 2 =0.
TBA = − =−
L L

Infine, le costanti dell’equazione differenziale della linea elastica, risultano:

c1 = −T (0) = − pL , c2 = − M (0) = pL2 / 2 , c3 = EJv' (0) = ϕ A = 0 , c4 = EJv(0) = v A = 0 ,

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

pz 4 pLz 3 pL2 z 2
per cui l’equazione della linea elastica risulta: EJv( z ) = − + , coincidente
24 6 4
con l’espressione trovata in precedenza.
TEMA 7b
Data la trave elastica a mensola mostrata in figura, soggetta ad un carico
concentrato P nell’estremo libero,

A B
L

operando col metodo degli spostamenti:


1. dedurre il grado di indeterminazione cinematica e classificare la struttura;
2. scrivere le equazioni di equilibrio e determinare gli spostamenti nodali;
3. determinare le caratteristiche della sollecitazione;
4. determinare i coefficienti della linea elastica.
SOLUZIONE:
1. Grado di indeterminazione cinematica e classificazione strutturale
Inseriamo un numero sufficiente di sezioni al fine di isolare tutti i possibili punti di
discontinuità (di vincolo, di carico e geometriche) del sistema. Al termine di tale
operazione, s’individua la trave c ed i nodi A e B, connessi fra loro e coi vincoli nel
modo indicato nella figura seguente.

P
1 1 2 z,w
A=O B
y,v L

Per semplicità, supponiamo che la trave sia prismatica e costituita da un materiale


elastico lineare, omogeneo ed isotropo. Sia EJ la sua rigidezza flessionale, dove E è il
modulo di elasticità normale del materiale (modulo di Young) e J il momento d’inerzia della
sezione trasversale valutato rispetto all’asse neutro. Infine, indichiamo con
2 EJ
N AB = N BA = , la semirigidezza della trave.
L
Operando col metodo degli spostamenti, le incognite del problema strutturale
coincidono con le sei componenti di spostamento dei nodi, ovvero:
• nodo A: wA , v A , ϕ A
• nodo B: wB , vB , ϕ B

4
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

D’altra parte, le condizioni al contorno risultano:


wA = 0  PzB = 0
 
in A:  v A = 0 , in B:  PyB = P ,
 
ϕ A = 0 M B = 0
per cui la struttura risulta tre volte cinematicamente indeterminata.

Se, come nel caso in esame, la trave non varia la propria lunghezza per l’assenza dello
sforzo assiale, oppure, in situazioni più generali, perché può ritenersi indeformabile
assialmente, allora accanto alle relazioni precedenti possiamo scrivere:
wB = wA
per cui wB = 0 , e la struttura diviene soltanto due volte cinematicamente indeterminata;
infine, poiché una delle incognite è una traslazione, la struttura è a nodi mobili.
2. Scrittura delle equazioni di equilibrio
Per determinare le incognite vB e ϕ B scriviamo le seguenti equazioni:

Incognita Tipo Equazione


vB Spostamento secondo y Equilibrio alla traslazione secondo l’asse y
ϕB Rotazione Equilibrio alla rotazione intorno al nodo B

L’equazione di equilibrio alla traslazione secondo l’asse y, può essere sostituita dall’equazione
di equilibrio alla rotazione attorno al nodo A del sistema principale, una volta labile,
mostrato nella figura successiva.

P
MAB B z,w
θ vB
A=O
L
y,v

Facendo uso del principio dei lavori virtuali, si ottiene:


Lve = M AB θ + PL θ = (M AB + PL ) θ = 0 , ovvero, per l’arbitrarietà di θ, M AB = − PL .
Utilizzando il legame costitutivo, tale equazione può essere scritta in termini delle
incognite componenti di spostamento nodali come
N AB ⋅ (ϕ B − 3ψ AB ) = − PL .

L’equilibrio alla rotazione intorno al nodo B si scrive


2ϕ B N AB − 3ψ AB N AB = 0 .

5
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

3. Determinazione dei coefficienti della linea elastica


La soluzione del problema strutturale coincide con la soluzione del sistema:
 PL2
 PL2 ϕ
 B =
ϕ B − 3ψ AB = − 2 EJ ,
 2 EJ , ovvero,  2
2ϕ − 3ψ = 0 ψ AB = PL
 B AB  3EJ
per cui
PL3
vB = ψ AB ⋅ L = .
3EJ
Noti i valori delle incognite, si ricavano i momenti orari di estremità:
2 EJ PL2 PL2
M AB = N AB (2ϕ A + ϕ B − 3ψ AB ) + M AB = ( − 3⋅ ) = − PL ,
L 2 EJ 3EJ
2 EJ PL2 PL2
M BA = N BA (2ϕ B + ϕ A − 3ψ BA ) + M BA = (2 ⋅ − 3⋅ ) = 0,
L 2 EJ 3EJ
e, successivamente, i tagli orari di estremità:
M AB + M BA + M B − PL
TAB = − =− = P,
L L
M AB + M BA + M A − PL
TBA = − =− =P.
L L

Le costanti dell’equazione differenziale della linea elastica, risultano:


c1 = −T (0) = − P , c2 = − M (0) = PL , c3 = EJv' (0) = ϕ A = 0 , c4 = EJv(0) = v A = 0 ,

Pz 3 PLz 2
per cui l’equazione della linea elastica risulta: EJv( z ) = − + , coincidente con
6 2
l’espressione trovata in precedenza.

6
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

TEMA 7c
Data la trave elastica a mensola mostrata in figura, soggetta ad una coppia Q
concentrata nell’estremo libero,

Q
A B
L
operando col metodo degli spostamenti:
1. dedurre il grado di indeterminazione cinematica e classificare la struttura;
2. scrivere le equazioni di equilibrio e determinare gli spostamenti nodali;
3. determinare le caratteristiche della sollecitazione;
4. determinare i coefficienti della linea elastica.
SOLUZIONE:
1. Grado di indeterminazione cinematica e classificazione strutturale
Inseriamo un numero sufficiente di sezioni al fine di isolare tutti i possibili punti di
discontinuità (di vincolo, di carico e geometriche) del sistema. Al termine di tale
operazione, s’individua la trave c ed i nodi A e B, connessi fra loro e coi vincoli nel
modo indicato nella figura seguente.

1 1 2 Q
z
A=O B
L
y,v

Per semplicità, supponiamo che la trave sia prismatica e costituita da un materiale


elastico lineare, omogeneo ed isotropo. Sia EJ la sua rigidezza flessionale, dove E è il
modulo di elasticità normale del materiale (modulo di Young) e J il momento d’inerzia della
sezione trasversale valutato rispetto all’asse neutro. Infine, indichiamo con
2 EJ
N AB = N BA = , la semirigidezza della trave.
L
Operando col metodo degli spostamenti, le incognite del problema strutturale
coincidono con le sei componenti di spostamento dei nodi, ovvero:
• nodo A: wA , v A , ϕ A
• nodo B: wB , vB , ϕ B

7
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

D’altra parte, le condizioni al contorno risultano:


wA = 0  PzB = 0
 
in A:  v A = 0 , in B:  PyB = 0 ,
 
ϕ A = 0 M B = Q
per cui la struttura risulta tre volte cinematicamente indeterminata.

Se, come nel caso in esame, la trave non varia la propria lunghezza per l’assenza dello
sforzo assiale, oppure, in situazioni più generali, perché può ritenersi indeformabile
assialmente, allora accanto alle relazioni precedenti possiamo scrivere:
wB = wA
per cui wB = 0 , e la struttura diviene soltanto due volte cinematicamente indeterminata;
infine, poiché una delle incognite è una traslazione, la struttura è a nodi mobili.
2. Scrittura delle equazioni di equilibrio
Per determinare le incognite vB e ϕ B scriviamo le seguenti equazioni:

Incognita Tipo Equazione


vB Spostamento secondo y Equilibrio alla traslazione secondo l’asse y
ϕB Rotazione Equilibrio alla rotazione intorno al nodo B

L’equazione di equilibrio alla traslazione secondo l’asse y, può essere sostituita dall’equazione
di equilibrio alla rotazione attorno al nodo A del sistema principale, una volta labile,
mostrato nella figura successiva.

MAB Q z,w
θ B vB
A=O
L
y,v

Facendo uso del principio dei lavori virtuali, si ottiene:


Lve = M AB θ + Q θ = (M AB + Q ) θ = 0 , ovvero, per l’arbitrarietà di θ, M AB = −Q .
Utilizzando il legame costitutivo, tale equazione può essere scritta in termini delle
incognite componenti di spostamento nodali
N AB ⋅ (ϕ B − 3ψ AB ) = −Q .

L’equilibrio alla rotazione intorno al nodo B si scrive


2ϕ B N AB − 3ψ AB N AB = Q .

8
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

3. Determinazione dei coefficienti della linea elastica


La soluzione del problema strutturale coincide con la soluzione del sistema:
 QL  QL
ϕ B − 3ψ AB = − 2 EJ ϕ B = EJ
 , ovvero,  ,
QL QL
2ϕ B − 3ψ AB = ψ AB =
 2 EJ  2 EJ
per cui
QL2
vB = ψ AB ⋅ L = .
2 EJ
Noti i valori delle incognite, si ricavano i momenti orari di estremità:
2 EJ QL QL
M AB = N AB (2ϕ A + ϕ B − 3ψ AB ) + M AB = ( − 3⋅ ) = −Q ,
L EJ 2 EJ
2 EJ QL QL
M BA = N BA (2ϕ B + ϕ A − 3ψ BA ) + M BA = (2 ⋅ − 3⋅ ) = Q,
L EJ 2 EJ
e, successivamente, i tagli orari di estremità:
M AB + M BA + M B −Q +Q
TAB = − =− = 0,
L L
M AB + M BA + M A −Q+Q
TBA = − =− =0.
L L

Le costanti dell’equazione differenziale della linea elastica, risultano:


c1 = −T (0) = 0 , c 2 = − M ( 0) = Q , c3 = EJv' (0) = ϕ A = 0 , c4 = EJv(0) = v A = 0 ,

Q z2
per cui l’equazione della linea elastica risulta: EJv( z ) = , coincidente con l’espressione
2
trovata in precedenza per altra via.

9
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it )

Parte III) CINEMATICA E STATICA DEI SISTEMI DI TRAVI ELASTICHE

TEMA 8a
Data la trave elastica mostrata in figura, semplicemente appoggiata agli estremi e
caricata uniformemente,

p
A B

operando col metodo degli spostamenti:


1. dedurre il grado di indeterminazione cinematica e classificare la struttura;
2. scrivere le equazioni di equilibrio e determinare gli spostamenti nodali;
3. determinare le caratteristiche della sollecitazione;
4. determinare i coefficienti dell’equazione della linea elastica.

SOLUZIONE:
1. Grado di indeterminazione cinematica e classificazione strutturale
Inseriamo un numero sufficiente di sezioni al fine di isolare tutti i possibili punti di
discontinuità (di vincolo, di carico e geometriche) del sistema. Al termine di tale
operazione, s’individua la trave c ed i nodi A e B, connessi fra loro e coi vincoli nel
modo indicato nella figura seguente.
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

p
1 1 2 z,w
A=O B
L
y,v
Per semplicità, supponiamo che la trave sia prismatica e costituita da un materiale
elastico lineare, omogeneo ed isotropo. Sia EJ la sua rigidezza flessionale, dove E è il
modulo di elasticità normale del materiale (modulo di Young) e J il momento d’inerzia della
sezione trasversale valutato rispetto all’asse neutro. Infine, indichiamo con
2 EJ
N AB = N BA = , la semirigidezza della trave.
L
Operando col metodo degli spostamenti, le incognite del problema strutturale sono le
sei componenti di spostamento dei nodi, ovvero:
• nodo A: wA , v A , ϕ A ;
• nodo B: wB , vB , ϕ B .
Le condizioni al contorno del problema risultano:
wA = 0  PzB = 0
 
in A: v A = 0 , in B: vB = 0 ,
 
M A = 0 M B = 0
per cui la struttura é tre volte cinematicamente indeterminata. Tuttavia, se, come accade
nel caso in esame, la trave non può variare la propria lunghezza per l’assenza dello sforzo
assiale, oppure, in situazioni più generali, perché può ritenersi indeformabile assialmente,
allora accanto alle relazioni precedenti possiamo scrivere:
wB = wA ,
per cui wB = 0 , e la struttura diviene soltanto due volte cinematicamente indeterminata;
infine, poiché le incognite ϕ A e ϕ B sono entrambe rotazioni, la struttura è a nodi fissi.

2. Scrittura delle equazioni di equilibrio


Per determinare le incognite ϕ A e ϕ B scriviamo le equazioni di equilibrio corrispondenti:
Incognita Tipo Equazione
ϕA Rotazione Equilibrio alla rotazione intorno al nodo A
ϕB Rotazione Equilibrio alla rotazione intorno al nodo B
L’equazione di equilibrio alla rotazione intorno al nodo A si scrive
pL2
2 N AB ϕ A + N AB ϕ B − = 0.
12
L’equazione di equilibrio alla rotazione intorno al nodo B si scrive
pL2
2 N AB ϕ B + N AB ϕ A + = 0.
12

2
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

3. Determinazione dei coefficienti della linea elastica


La soluzione del problema strutturale coincide con quella del sistema lineare:
 pL3  pL3
 A2ϕ + ϕ B = + ϕ
 A = +
24 EJ , ovvero, 24 EJ .
 3  3
ϕ A + 2ϕ B = − pL ϕ B = − pL
 24 EJ  24 EJ

Noti i valori delle incognite, si ricavano i momenti orari di estremità:


2 EJ pL3 pL3 pL2
M AB = N AB (2ϕ A + ϕ B ) + M AB = (2 ⋅ − )− = 0,
L 24 EJ 24 EJ 12
2 EJ pL3 pL3 pL2
M BA = N BA (2ϕ B + ϕ A ) + M BA = (−2 ⋅ + )+ = 0,
L 24 EJ 24 EJ 12
e, successivamente, i tagli orari di estremità:
pL2

M AB + M BA + M B 2 = + pL ,
TAB = − =−
L L 2
pL2
+
M AB + M BA + M A 2 = − pL .
TBA = − =−
L L 2

Le costanti dell’equazione differenziale della linea elastica, risultano:

c1 = −T (0) = − pL / 2
c 2 = − M ( 0) = 0
c3 = EJ v' (0) = EJ ϕ A = pL3 / 24
c4 = EJ v(0) = v A = 0

per cui l’equazione della linea elastica risulta:

pz 4 pLz 3 pL3 z
EJv( z ) = − + ,
24 12 24

coincidente con l’espressione trovata in precedenza.

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

TEMA 8b
Data la trave elastica mostrata in figura, semplicemente appoggiata agli estremi e
soggetta ad un carico concentrato P in una sezione intermedia generica,

P
A C
B
a b
L

operando col metodo degli spostamenti:


1. dedurre il grado di indeterminazione cinematica e classificare la struttura;
2. scrivere le equazioni di equilibrio e determinare gli spostamenti nodali;
3. determinare le caratteristiche della sollecitazione;
4. determinare i coefficienti dell’equazione della linea elastica.
SOLUZIONE:
1. Grado di indeterminazione cinematica e classificazione strutturale
Inseriamo un numero sufficiente di sezioni al fine di isolare tutti i possibili punti di
discontinuità (di vincolo, di carico e geometriche) del sistema. Al termine di tale
operazione, s’individuano le travi c e d ed i nodi A, B, e C, connessi fra loro e coi
vincoli nel modo indicato nella figura seguente.
P
1
1 2 3
2 4
z,w
A=O B C
a b
y,v
L

Per semplicità, supponiamo che ciascuna trave sia prismatica e costituita da un materiale
elastico lineare, omogeneo ed isotropo. Sia EJ la rigidezza flessionale delle travi, dove E
è il modulo di elasticità normale del materiale (modulo di Young) e J il momento d’inerzia
della sezione trasversale valutato rispetto all’asse neutro. Infine, indichiamo
2 EJ 2 EJ
rispettivamente con N AB = N BA = ed N BC = N CB = le semirigidezze delle travi.
a L−a
Operando col metodo degli spostamenti, le incognite del problema strutturale sono le
nove componenti di spostamento dei nodi, ovvero:
• nodo A: wA , v A , ϕ A ;
• nodo B: wB , vB , ϕ B ;
• nodo C: wC , vC , ϕC ;

4
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

D’altra parte, le condizioni al contorno risultano:


wA = 0  PzB = 0  PzC = 0
  
in A: v A = 0 , in B:  PyB = P , in C: vC = 0 ,
  
M A = 0 M B = 0 M C = 0

per cui la struttura risulta sei volte cinematicamente indeterminata. Tuttavia, se, come nel
caso in esame, le travi c e d non variano la propria lunghezza per l’assenza dello sforzo
assiale, oppure, in situazioni più generali, perché possono ritenersi assialmente indeformabili,
allora accanto alle relazioni precedenti possiamo scrivere:
wB = wA , e wC = wB ,

per cui risultano anche wB = 0 e wC = 0 , e la struttura diviene quattro volte


cinematicamente indeterminata; infine, per la presenza fra le incognite della traslazione
vB , la struttura è a nodi mobili.

2. Scrittura delle equazioni di equilibrio


Per determinare le incognite ϕ A , ϕ B , ϕC e vB scriviamo le equazioni di equilibrio
corrispondenti:
Incognita Tipo Equazione
ϕA Rotazione Equilibrio alla rotazione intorno al nodo A
ϕB Rotazione Equilibrio alla rotazione intorno al nodo B
ϕC Rotazione Equilibrio alla rotazione intorno al nodo C
vB Traslazione Equilibrio alla traslazione secondo l’asse y

L’equazione di equilibrio alla rotazione intorno al nodo A si scrive


2 N AB ϕ A + N AB ϕ B − 3 N AB ψ AB = 0 .

L’equazione di equilibrio alla rotazione intorno al nodo B si scrive


2( N AB + N BC ) ϕ B + N AB ϕ A + N BC ϕC − 3N AB ψ AB − 3N BC ψ BC = 0 .

L’equazione di equilibrio alla rotazione intorno al nodo C si scrive


2 N BC ϕC + N BC ϕ B − 3N BC ψ BC = 0 .

Per quanto riguarda lo spostamento v B , anziché considerare direttamente l’equilibrio alla


traslazione secondo l’asse y del nodo B, facciamo riferimento alla struttura principale
mostrata nella figura seguente, ottenuta da quella effettiva introducendo delle cerniere
ideali in ciascuno nodo, ed utilizziamo il principio dei lavori virtuali.

5
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

P
A=O 1 B 2 C z,w
θ1 MBA vB MBC θ2

a b
L
y,v
Per il campo di spostamenti cinematicamente compatibile rappresentato dalla deformata rigida
mostrata in figura, si ottiene
Lve = M BA θ1 + M Bc θ2 + P a θ1 = 0 ,
a
ovvero, essendo θ2 = θ1 ,
L−a
 a 
Lve =  M BA + M BC + P a  θ1 = 0
 L−a 
ed infine, per l’arbitrarietà di θ1 ,
a
M BA + M BC +P a =0.
L−a
Utilizzando le formule risolutive per i momenti orari di estremità, tale equazione può
essere scritta in termini delle incognite componenti di spostamento nodali come
a
N AB (2ϕ B + ϕ A − 3ψ AB ) + N BC (2ϕ B + ϕC − 3ψ BC ) + P a =0.
L−a

3. Determinazione dei coefficienti della linea elastica


Posto η = a /( L − a) , risulta N BC = η N AB , e ψ BC = −η ψ AB , per cui la soluzione del problema
strutturale coincide con quella del sistema:
 pL3
ϕ
 A = +
2 1 0 − 3   ϕA   0  24 EJ
      
 0   pL3
1 2(1 + η) η 3(η − 1)  ϕ B 
2
ϕB = −
 ⋅ =  , ovvero,  24 EJ .
0 1 2 η   ϕC   0   pL3
ϕ = −
     pa 2   C 24 EJ
1 2(1 + η2 ) η2    
3(η − 1)  ψ AB   2 
3  
 EJ  pL3
ψ
 AB = −
 24 EJ
Noti i valori delle incognite, si ricavano i momenti orari di estremità:
2 EJ pL3 pL3
M AB = N AB (2ϕ A + ϕ B − 3ψ AB ) = (2 ⋅ − −) = 0
L 24 EJ 24 EJ
trave c
Pa( L − a)
M BA = N BA (2ϕ B + ϕ A − 3ψ AB ) =
L

6
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

2 EJ pL3 pL3 Pa( L − a)


M BC = N BC (2ϕ B + ϕC − 3ψ BC ) = (2 ⋅ − −) =
L 24 EJ 24 EJ L
trave d
M CB = N BC (2ϕC + ϕ B − 3ψ BC ) = 0

e, successivamente, i tagli orari di estremità:


M BA P( L − a)
TAB = − =+
a L
trave c
M P( L − a)
TBA = − BA = +
a L

M BC Pa
TBC = − =−
L−a L
trave d
M Pa
TCB = − BC = −
L−a L

Le costanti dell’equazione differenziale della linea elastica, risultano:

per la trave c
c1 = −T (0) = − P( L − a ) / L , c 2 = − M ( 0) = 0 ,

c3 = EJv' (0) = EJϕ A = Pa(a 2 − 3aL + 2 L2 ) / 6 L , c4 = EJv(0) = EJv A = 0 ,

per cui l’equazione della linea elastica risulta:

EJv( z , a) =
Pz
6L
[
⋅ (a − L) z 2 + a(a 2 − 3aL + 2 L2 ) ,]
coincidente con l’espressione trovata in precedenza;

per la trave d

d1 = −T (a ) = − Pa / L , d 2 = − M (a ) = − Pa ,

d 3 = EJv' (a) = EJϕ B = Pa(a 2 + 2 L2 ) / 6 L , d 4 = EJv(a ) = EJvB = − Pa 3 / 6 ,

per cui l’equazione della linea elastica risulta:

Paz Pa 3
EJv( z , a) = ⋅ ( z 2 + a 2 − 3Lz + 2 L2 ) − ,
6 EJL 6 EJ
coincidente con l’espressione trovata in precedenza.

7
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

TEMA 8c
Data la trave elastica mostrata in figura, semplicemente appoggiata agli estremi e
soggetta ad una coppia concentrata Q nella sezione estrema B,

A B Q

operando col metodo degli spostamenti:


1. dedurre il grado di indeterminazione cinematica e classificare la struttura;
2. scrivere le equazioni di equilibrio e determinare gli spostamenti nodali;
3. determinare le caratteristiche della sollecitazione;
4. determinare i coefficienti dell’equazione della linea elastica.

SOLUZIONE:
1. Grado di indeterminazione cinematica e classificazione strutturale
Inseriamo un numero sufficiente di sezioni al fine di isolare tutti i possibili punti di
discontinuità (di vincolo, di carico e geometriche) del sistema. Al termine di tale
operazione, s’individua la trave c ed i nodi A e B, connessi fra loro e coi vincoli nel
modo indicato nella figura seguente.

1
1 2
z,w
A B Q
L
y,v
Per semplicità, si suppone che la trave sia prismatica e costituita da un materiale
elastico lineare, omogeneo ed isotropo. Sia EJ la sua rigidezza flessionale.
Operando col metodo degli spostamenti, le incognite del problema strutturale sono le
sei componenti di spostamento dei nodi, ovvero:
• nodo A: wA , v A , ϕ A ;
• nodo B: wB , vB , ϕ B .
Le condizioni al contorno del problema risultano:
wA = 0  PzB = 0
 
in A: v A = 0 , in B: vB = 0 ,
 
M A = 0 M B = Q

8
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

per cui la struttura é tre volte cinematicamente indeterminata. Tuttavia, se, come accade
nel caso in esame, la trave non può variare la propria lunghezza per l’assenza dello sforzo
assiale, oppure, in situazioni più generali, perché può ritenersi indeformabile assialmente,
allora accanto alle relazioni precedenti possiamo scrivere:
wB = wA ,
per cui wB = 0 , e la struttura diviene soltanto due volte cinematicamente indeterminata;
infine, poiché le incognite ϕ A e ϕ B sono entrambe rotazioni, la struttura è a nodi fissi.

2. Scrittura delle equazioni di equilibrio


Per determinare le incognite ϕ A e ϕ B scriviamo le equazioni di equilibrio corrispondenti:
Incognita Tipo Equazione
ϕA Rotazione Equilibrio alla rotazione intorno al nodo A
ϕB Rotazione Equilibrio alla rotazione intorno al nodo B
L’equazione di equilibrio alla rotazione intorno al nodo A si scrive
2 N AB ϕ A + N AB ϕ B = 0 ;
l’equazione di equilibrio alla rotazione intorno al nodo B si scrive
2 N AB ϕ B + N AB ϕ A = Q .

3. Determinazione dei coefficienti della linea elastica


La soluzione del problema strutturale coincide con quella del sistema lineare:

 2ϕ A + ϕ B = 0  QL
 ϕ A = −ϕ B / 2 = − 6 EJ
 QL , ovvero,  QL
.
ϕ A + 2 ϕ B = ϕ B = +
2 EJ
 3EJ

Noti i valori delle incognite, si ricavano i momenti orari di estremità:


2 EJ pL3 pL3 pL2
M AB = N AB (2ϕ A + ϕ B ) + M AB = (2 ⋅ − )− = 0,
L 24 EJ 24 EJ 12
2 EJ pL3 pL3 pL2
M BA = N BA (2ϕ B + ϕ A ) + M BA = (−2 ⋅ + )+ = 0,
L 24 EJ 24 EJ 12
e, successivamente, i tagli orari di estremità:
pL2

M AB + M BA + M B 2 = + pL ,
TAB = − =−
L L 2
pL2
+
M AB + M BA + M A 2 = − pL .
TBA = − =−
L L 2

Le costanti dell’equazione differenziale della linea elastica, risultano:

9
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.), a.a. 2001/2002 Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche

c1 = −T (0) = − pL / 2
c 2 = − M ( 0) = 0
c3 = EJ v' (0) = EJ ϕ A = pL3 / 24
c4 = EJ v(0) = v A = 0

per cui l’equazione della linea elastica risulta:

pz 4 pLz 3 pL3 z
EJv( z ) = − + ,
24 12 24

coincidente con l’espressione trovata in precedenza.

10
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni contattare s.ligaro@ing.unipi.it, r.barsotti@ing.unipi.it )

Parte III) CINEMATICA E STATICA DEI SISTEMI DI TRAVI ELASTICHE

TEMA 9

Dato il sistema piano di travi elastiche prismatiche mostrato in figura

p y,v
B C

O=A D x,u

avente
L = 200,0 cm, H = 300,0 cm,
A = 112,00 cm2, J = 18.263,0000 cm4,
E = 21.000,00 kN/cm2, p = 0,10 kN/cm,
1. classificare il sistema mediante:
a) il computo dei vincoli;
b) il computo dei gradi di libertà;
2. risolvere il sistema mediante il metodo delle strutture ausiliarie;
3. tracciare i diagrammi quotati ed in scala delle caratteristiche della
sollecitazione;
4. trovare il valore dello spostamento u C .
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

SOLUZIONE:

1. Classificazione del sistema

Inseriamo un numero sufficiente di sezioni al fine di isolare i punti di discontinuità


(di vincolo, di carico e geometriche) del sistema. Al termine di tale operazione,
s’individuano le travi c, d, e e f, ed i nodi A, B, C e D, connessi fra loro e coi
vincoli nel modo indicato nella figura seguente.
y,v
p B 3 2 4 C

2 5

1 3 H

1 6
4 x,u
O=A 8 7 D
L

a1) computo dei vincoli - metodo generale (trave per trave o aste per asta)

Il sistema piano è ottenuto connettendo le quattro travi elastiche c, d, e e


f fra loro e coi vincoli come mostrato in figura. In assenza di vincoli e
connessioni, il sistema avrebbe 3 x 4 = 12 gradi di libertà.
D’altra parte:
• la connessione 1-8 è doppia ( u1 = u8 , v1 = v8 ), per cui m1−8 = 2 ;
• la connessione 2-3 è tripla ( u2 = u3 , v2 = v3 , θ 2 = θ3 ), per cui m2−3 = 3 ;
• la connessione 4-5 è doppia ( u4 = u5 , v4 = v5 ), per cui m4−5 = 2 ;
• la connessione 6-7 è tripla ( u6 = u7 , v6 = v7 , θ6 = θ7 ), per cui m6−7 = 3 ;
• la cerniera fissa in A è un vincolo doppio ( u A = 0 , v A = 0 ), per cui
mA = 2 ;
• la cerniera mobile (carrello) in D è un vincolo semplice ( vD = 0 ), per cui
mD = 1 ;
cosicché il grado complessivo di vincolo del sistema è 13. Pertanto, essendo i
vincoli indipendenti (efficaci), il sistema dato è una struttura una volta iperstatica.
Salvatore Sergio Ligarò Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche:Esempio 2

a2) computo dei vincoli - metodo sintetico (parte per parte)

Il sistema piano è ottenuto connettendo fra loro e coi vincoli le due parti
I = [c+d] e II = [e+f] nel modo illustrato in figura. In assenza di vincoli e
connessioni il sistema avrebbe 6 gradi di libertà.
D’altronde:
• la connessione 1-8 è doppia ( u1 = u8 , v1 = v8 ), per cui m1−8 = 2 ;
• la connessione 4-5 è doppia ( u4 = u5 , v4 = v5 ), per cui m4−5 = 2 ;
• la cerniera fissa in A è un vincolo doppio ( u A = 0 , v A = 0 ), per cui
mA = 2 ;
• la cerniera mobile (carrello) in D è un vincolo semplice ( vD = 0 ), per cui
mD = 1 ;
cosicché il grado complessivo di vincolo del sistema è 7. Pertanto, essendo i vincoli
indipendenti (efficaci), il sistema dato è una struttura una volta iperstatica.

b) computo dei gradi di libertà

• La connessione doppia 1-8 permette la rotazione relativa ∆θ1−8 = θ1 − θ8 ;


• la connessione doppia 4-5 permette la rotazione relativa ∆θ 4−5 = θ 4 − θ5 ;
• la cerniera fissa in A permette la rotazione assoluta θ A ;
• il carrello in D permette lo spostamento assoluto u D e la rotazione assoluta
θD .
Introdotti cinque vincoli semplici per sopprimere i gradi di libertà descritti, si
ottiene una struttura costituita da due maglie chiuse, una esterna ed una interna, a
ciascuna delle quali compete un grado di iperstaticità pari a tre. Pertanto, essendo i
vincoli efficaci, il sistema dato è una struttura una volta iperstatica.

2. Risoluzione del sistema col metodo delle strutture ausiliarie


Adottiamo la struttura principale seguente.
y,v
B C

O=A D x,u

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

Sistema ausiliario 0
p y,v
B C

O=A D x,u

L
Le equazioni cardinali della statica si scrivono
∑ Fx = X A0 + p ⋅ H = 0


∑ Fy = YA + YD = 0
0 0


∑ M zA = − P ⋅ H / 2 + YD ⋅ L = 0
2 0

da cui si ricavano le reazioni vincolari


pH 2 pH 2
X A0 = − p ⋅ H , YA0 = − , YD0 = .
2L 2L
La cerniera in B non permette la trasmissione del momento flettente. Le travi c e
d si trasmetteranno al più una forza orizzontale X 0 ed una forza verticale Y 0 ,
come mostrato nella figura successiva.
0 0
p Y Y
0
X B
0
X C

O=A D x,u

Per determinare tali forze, scriviamo le equazioni ausiliarie:


• M Ad = − p ⋅ H 2 / 2 + X 0 ⋅ H = 0 , da cui X 0 = p⋅H /2;

• M Cs = Y 0 ⋅ L = 0 , da cui Y0 = 0.

Si ottengono le caratteristiche della sollecitazione


Salvatore Sergio Ligarò Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche:Esempio 2

Trave Tratto M0 T0 N0
pH pz 2
pH
c 0< z < H z− − + pz 0
2 2 2
pH
d 0< z<L 0 0 −
2
pH pH
e 0< z< H z 0
2 2
pH 2 pH 2 pH
f 0< z< L − z −
2L 2L 2

Sistema ausiliario 1
1 y,v
B C
1

O=A D x,u

Le equazioni cardinali della statica si scrivono


∑ Fx = X 1A = 0


∑ Fy = YA + YD = 0
1 1


∑ M zA = YD ⋅ L = 0
1

da cui si ricavano le reazioni vincolari


X 1A = 0, YA1 = 0, YD1 = 0 .

La cerniera in B non permette la trasmissione del momento flettente. Le travi c e


d si trasmetteranno al più una forza orizzontale X 1 ed una forza verticale Y 1 ,
come mostrato nella figura successiva.

5
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

1 1
Y Y 1
1 1 C
X X
B
1

O=A D x,u

Per determinare tali forze, scriviamo le equazioni ausiliarie:


• M Ad = −1 + X 1 ⋅ H = 0 , da cui X 1 = 1/ H ;

• M Cs = −1 + Y 1 ⋅ L = 0 , da cui Y 1 = 1/ L .

Si ottengono le caratteristiche della sollecitazione


Trave Tratto M1 T1 N1
z 1 1
c 0< z < H −1 + − −
H H L
z 1 1
d 0< z<L −1 + −
L L H
z 1 1
e 0< z< H
H H L
z 1 1
f 0< z<L − −
L L H
Per semplicità, trascuriamo il contributo deformativo dello sforzo assiale e del
taglio.
Sviluppando gli integrali
 z   pH pz 2 
− 1 + ⋅ z −
H 
 H   2 2  pH 3
∫0 EJ
d z = −
24 EJ
,

 z   pHz 
H  H  ⋅  2  pH 3
∫0 EJ
dz =
6 EJ
,

 z   pH 
2

L 
− ⋅  − z
 L   2 L 2
 dz = pH L ,
∫0 EJ 6 EJ
Salvatore Sergio Ligarò Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche:Esempio 2

e sommandone i contributi, si ottiene


M1 ⋅ M 0 pH 2 (4 L + 3H )
η10 = ∫ ds = .
S
EJ 24 EJ
Sviluppando gli integrali
2
 z
H − 1 +
H  1  2z  z  
H 2
 H
∫0 EJ dz = EJ ∫0 1 − H +  H   dz = 3EJ ,
 
2
 z
L − 1 +
L   2 z  z 2 
L
 1 L
∫0 EJ dz = EJ ∫0 1 − L +  L   dz = 3EJ ,
 
2
z
H 
 H  dz = 1  z  dz = H ,
H 2

∫0 EJ EJ ∫0  H  3EJ
2
 z
L −
 L  dz = 1  z  dz = L ,
L 2

∫0 EJ EJ ∫0  L  3EJ
e sommandone i contributi, si ottiene
M 12 2( L + H )
η11 = ∫ ds = ,
S
EJ 3EJ

per cui

pH 2 (4 L + 3H )
η 24 EJ pH 2 4 L + 3H
X = − 10 = − =− .
η11 2( L + H ) 16 L + H
3EJ

Sostituendo i valori numerici, si ottiene

0.1⋅ 200 2 4 ⋅ 300 + 3 ⋅ 200


X =− = −900kN ⋅ cm .
16 300 + 200

3. Tracciamento dei diagrammi delle caratteristiche della sollecitazione

Sostituendo il valore dell’incognita iperstatica, si ottengono le reazioni vincolari



 X A = − pH = −0.1 ⋅ 200 = −20kN ,
 pH 2 0.1 ⋅ 200 2 20
Y
 A = − = − =− = −0.6666kN ,
 2 L 2 ⋅ 300 3
Y = pH = 0.1 ⋅ 200 = 20 = 0.6666kN ,
2 2

 D 2L 2 ⋅ 300 3
e le caratteristiche della sollecitazione

7
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

Trave Tratto M T N
2
pH pz  z  pH X X
c 0< z < H z− + X  −1+  − + pz − −
2 2  H 2 H L
 z X pH X
d 0< z<L X  −1 +  − −
 L L 2 H
pH  z  pH X
e 0< z< H z + X  − 0
2 H  2 H
pH 2  z pH 2 X pH
f 0< z< L − z + X −  − −
2L  L 2L L 2

Alle espressioni precedenti corrispondono i seguenti diagrammi

Momento Flettente

B C

O=A D

Sforzo di taglio

B - C
-

T +

+
-
O=A D
Salvatore Sergio Ligarò Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche:Esempio 2

Sforzo Normale

B - C

+ N -

O=A + D

4. Calcolo della spostamento uC.


1
C

y,v
O=A D x,u

Applicando nel nodo C il carico esplorativo unitario mostrato in figura, in direzione


e verso dello spostamento richiesto, le equazioni cardinali della statica si scrivono
∑ Fx = X A' + 1 = 0


∑ Fy = YA + YD = 0
' '


∑ M zA = YD ⋅ L − 1 ⋅ H = 0
'

da cui si ricavano le reazioni vincolari


X A' = −1 YA' = − H / L YD' = H / L

e le caratteristiche della sollecitazione

9
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

Trave Tratto M ''' T ''' N '''

c 0< z < H 0 0 0

d 0< z<L 0 0 0

e 0< z< H z 1 0
H H
f 0< z< L − z − 1
L L
Trascurando il contributo deformativo dello sforzo assiale e del taglio, lo
spostamento cercato vale
M ' ⋅M
1 ⋅ uC = ∫ ds .
S EJ
Sviluppando gli integrali

H [z ]⋅  pH z + X 
z
 2 H  H 3  pH X 

0
EJ
dz =
3EJ  2
+ ,
H

  pH z Xz 
2
 H
L 
− z  ⋅ − − 
 L   2L L H 3  pL XL 

0
EJ
dz = +
3EJ  2 H 2 
,

e sommandone i contributi, si ottiene

H 3  pH X pL XL 
uC = + + + ,
3EJ  2 H 2 H 2 

ovvero, sostituendo i numeri

2003  0.1⋅ 200 90 0.1⋅ 300 90 ⋅ 300 


uC = + + + = 0.18cm .
3 ⋅ 21000 ⋅18263  2 200 2 200 2 
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it, r.barsotti@ing.unipi.it )

Parte III) CINEMATICA E STATICA DEI SISTEMI DI TRAVI ELASTICHE

TEMA 10
Dato il sistema piano di travi elastiche prismatiche mostrato in figura

y,v
p

D E 200 cm

O=A B C x,u

200 cm 200 cm

aventi

A = 112 cm2, J = 18.263 cm4, E = 21.000,00 kN/cm2, p = 0,10 kN/cm,


1. classificare il sistema mediante:
a) il computo dei vincoli;
b) il computo dei gradi di libertà;
2. risolvere il sistema mediante il metodo delle strutture ausiliarie;
3. tracciare i diagrammi quotati ed in scala delle caratteristiche della sollecitazione;
4. trovare il valore dello spostamento vB .
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

SOLUZIONE:

1. Classificazione del sistema


Inseriamo un numero sufficiente di sezioni al fine di isolare i punti di discontinuità (di
vincolo, di carico e geometriche) del sistema. Al termine di tale operazione, s’individuano
le travi c, d, e, f e g, ed i nodi A, B, C, D e E, connessi fra loro e coi vincoli nel
modo indicato nella figura seguente.

y,v
p
4 3
5 2
D 2 E

3 1 H

6 4 1 5
O=A B C x,u
7 8 9 10

L L

a1) computo dei vincoli - metodo generale (trave per trave o aste per asta)

Il sistema piano è ottenuto connettendo le cinque travi elastiche c, d, e, f e g


fra loro e coi vincoli come mostrato in figura. In assenza di vincoli e connessioni, il
sistema avrebbe 3 x 5 = 15 gradi di libertà.
D’altra parte:
• la connessione 1-9 è doppia ( u1 = u9 , v1 = v9 ), per cui m1−9 = 2 ;
• la connessione 2-3 è doppia ( u2 = u3 , v2 = v3 ), per cui m2−3 = 2 ;
• la connessione 4-5 è tripla ( u4 = u5 , v4 = v5 , θ 4 = θ5 ), per cui m4−5 = 3 ;
• la connessione 6-7 è tripla ( u6 = u7 , v6 = v7 , θ6 = θ7 ), per cui m6−7 = 3 ;
• la connessione 8-9 è tripla ( u8 = u9 , v8 = v9 , θ8 = θ9 ), per cui m8−9 = 3 ;
• la cerniera fissa in A è un vincolo doppio ( u A = 0 , v A = 0 ), per cui m A = 2 ;
• la cerniera mobile (carrello) in C è un vincolo semplice ( vC = 0 ), per cui mC = 1 ;
cosicché il grado complessivo di vincolo del sistema è 16. Pertanto, se i vincoli sono
indipendenti (efficaci), il sistema dato è al più una struttura una volta iperstatica.
Salvatore Sergio Ligarò Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche:Esempio 3

a2) computo dei vincoli - metodo sintetico (parte per parte)


Il sistema piano è ottenuto connettendo fra loro e coi vincoli le due parti I = [c]
e II = [d+e+f+g] nel modo illustrato in figura. In assenza di vincoli e connessioni il
sistema avrebbe 6 gradi di libertà.
D’altronde:
• la connessione 1-9 è doppia ( u1 = u9 , v1 = v9 ), per cui m1−9 = 2 ;
• la connessione 2-3 è doppia ( u2 = u3 , v2 = v3 ), per cui m2−3 = 2 ;
• la cerniera fissa in A è un vincolo doppio ( u A = 0 , v A = 0 ), per cui m A = 2 ;
• la cerniera mobile (carrello) in C è un vincolo semplice ( vC = 0 ), per cui mC = 1 ;
cosicché il grado complessivo di vincolo del sistema è 7. Pertanto, se i vincoli sono
indipendenti (efficaci), il sistema dato è al più una struttura una volta iperstatica.
b) computo dei gradi di libertà
• La connessione doppia 1-9 permette la rotazione relativa ∆θ1−9 = θ1 − θ9 ;
• la connessione doppia 2-3 permette la rotazione relativa ∆θ 2−3 = θ2 − θ3 ;
• la cerniera fissa in A permette la rotazione assoluta θ A ;
• il carrello in C permette lo spostamento assoluto uC e la rotazione assoluta θC .
Introdotti cinque vincoli semplici per sopprimere i gradi di libertà descritti, si ottiene una
struttura costituita da due maglie chiuse, una esterna ed una interna, a ciascuna delle
quali compete un grado di iperstaticità pari a tre. Pertanto, se i vincoli sono indipendenti
(efficaci), il sistema dato è al più una struttura una volta iperstatica.

2. Risoluzione del sistema col metodo delle strutture ausiliarie


Adottiamo la struttura principale seguente, ottenuta eliminando la connessione 1-9.
y,v

D E
z

O=A B C x,u
z
z z
L L

Per ciascuna trave indichiamo l’origine ed il verso positivo dell’ascissa curvilinea; inoltre,
per semplificare i calcoli, assumiamo come positivi i momenti flettenti che tendono le
fibre poste dalla parte tratteggiata.
3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

Sistema ausiliario 0
y,v
p

D E

0 H

O=A B C x,u

L L

Le equazioni cardinali della statica si scrivono


 0
∑ Fx = X A0 = 0 X A = 0
  0 3

∑ Fy = YA + YC − pL = 0 da cui si ricavano le reazioni vincolari YA = pL
0 0

  4
∑ M zA = − p ⋅ L / 2 + YC ⋅ 2 L = 0
2 0 1
YC = pL
0
 4
e le caratteristiche della sollecitazione
Trave Tratto M0 T0 N0
c 0< z < H 0 0 0
pz 2 pz
d 0< z < L − 0
2
pL2
e 0< z < H − 0 − pL
2
pL( L + z ) pL
f 0< z < L − 0
4 4
pLz pL
g 0< z < L − 0
4 4
Salvatore Sergio Ligarò Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche:Esempio 3

Sistema ausiliario 1

y,v
D E

1 H

1
O=A B C x,u
1
L L

Le equazioni cardinali della statica si scrivono


∑ Fx = X 1A = 0  X 1A = 0
 
  1
∑ Fy = YA + YC = 0 da cui si ricavano le reazioni vincolari YA = 0
1 1

  1
∑ M zA = +YC ⋅ 2 L = 0 YC = 0
1

e le caratteristiche della sollecitazione


Trave Tratto M1 T1 N1
c 0< z < H 0 0 -1

d 0< z < L z -1 0

e 0< z < H L 0 1

f 0< z < L −z 1 0

g 0< z < L 0 0 0

Calcolo dell’iperstatica
Per semplicità, trascuriamo il contributo deformativo dello sforzo di taglio.
Sviluppando gli integrali


[z ]⋅ − pz 
[L]⋅ − pL
2 2

L  4 H  3
 2  dz = − pL ,  2  dz = − pL H ,
∫0
EJ 8 EJ ∫
0
EJ 2 EJ

5
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

[− z ]⋅  pL ( L + z )
L
 4
4
 dz = − 5 pL ,
H
[1]⋅ [− pL] dz = − pLH ,
∫0
EJ 24 EJ ∫
0
EA EA

e sommandone i contributi, si ottiene

M1 ⋅ M 0 N ⋅N pL3 (2 L + 3H ) pLH
η10 = ∫ ds + ∫ 1 0 ds = − − .
S
EJ S
EA 6 EJ EA

Sviluppando gli integrali


L
[z ]2 dz = L3
H
[L]2 dz = L2 H ,
∫ EJ
0
3EJ
, ∫ EJ
0
EJ

L
[− z ]2 dz = L3
H
[− 1]2 dz = H
H
[1]2 dz = H

0
EJ 3EJ
, ∫0
EA EA
, ∫ EA
0
EA

e sommandone i contributi, si ottiene

M 12 N2 L2 (2 L + 3H ) 2 H
η11 = ∫ ds + ∫ 1 ds = + ,
S
EJ S
EA 3EJ EA
per cui

pL3 (2 L + 3H ) pLH
+
η10 6 EJ EA = pL .
X =− =
η11 L ( 2 L + 3H ) 2 H
2
2
+
3EJ EA

Coi valori numerici, si ottiene


0.1 ⋅ 200
X= = 10kN .
2

E’ facile constatare come il contributo deformativo dovuto allo sforzo assiale (termine
estensionale) sia in ogni caso del tutto trascurabile rispetto a quello dovuto al momento
flettente (termine flessionale).
Salvatore Sergio Ligarò Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche:Esempio 3

3. Diagrammi delle caratteristiche della sollecitazione


Le reazioni vincolari, non dipendenti dal valore dell’incognita iperstatica, sono

 X A = 0.0 kN ,
 3 3 ⋅ 0.1 ⋅ 200
YA = pL = = 15.0 kN ,
 4 4
YC = 1 pL = 0.1 ⋅ 200 = 5.0 kN ,
 4 4
mentre le caratteristiche della sollecitazione sono date da
Trave Tratto M T N
pL
c 0< z < H 0 0 −
2
pz 2 pLz pL
d 0< z < L − + pz − 0
2 2 2
pL
e 0< z < H 0 0 −
2
pL( L − z ) pL
f 0< z < L 0
4 4
pLz pL
g 0< z < L − 0
4 4

Alle espressioni precedenti corrispondono i seguenti diagrammi

Momento Flettente

500 kNcm

1000 kNcm

7
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

Sforzo di taglio
+10 kN

-10 kN

T
+5 kN

-5 kN

Sforzo Normale
-10 kN -10 kN

4. Calcolo della spostamento vB.

1
y,v x,u
O=A B C

L L

Applicando nel nodo B il carico esplorativo unitario in direzione e verso dello spostamento
richiesto, risultano le reazioni vincolari [X A' = 0 YA' = 1 / 2 YC' = 1 / 2]
e le caratteristiche della sollecitazione
Trave Tratto M’ T’ N’
f 0< z< L z/2 1/2 0

g 0< z < L z /2 -1/2 0


Salvatore Sergio Ligarò Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche:Esempio 3

Trascurando il contributo deformativo dello sforzo di taglio, lo spostamento cercato vale


M ' ⋅M
1 ⋅ vB = ∫ ds ,
S EJ
ovvero,
 z   pL 
 2  ⋅  4 z 
L
pL4
vB = 2 ∫ dz = .
0
EJ 12 EJ

Sostituendo i valori numerici, si ottiene

0.1 ⋅ 200 4
vB = = 0.034765 cm .
12 ⋅ 21000 ⋅18263

9
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò
(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it, r.barsotti@ing.unipi.it )

Parte III) CINEMATICA E STATICA DEI SISTEMI DI TRAVI ELASTICHE

TEMA 11
Dato il sistema piano di travi elastiche prismatiche mostrato in figura

200 cm
y,v
p

x,u
O=A B C D

200 cm 200 cm 100 cm

in cui
- il pilone B - E è rigido;
- la trave A – D ha le seguenti caratteristiche
A = 112 cm2, J = 18.263 cm4, E = 21.000,00 kN/cm2;
- gli stralli A – E ed E – C hanno le seguenti caratteristiche
A = 10 cm2, E = 21.000,00 kN/cm2,
- il carico ha intensità p = 0,10 kN/cm,
1. classificare il sistema mediante:
a) il computo dei vincoli;
b) il computo dei gradi di libertà;
2. risolvere il sistema mediante il metodo delle strutture ausiliarie;
3. tracciare i diagrammi quotati ed in scala delle caratteristiche della sollecitazione;
4. trovare il valore dello spostamento vD .
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

SOLUZIONE:
1. Classificazione del sistema
Inseriamo un numero sufficiente di sezioni al fine di isolare i punti di discontinuità (di
vincolo, di carico e geometriche) del sistema.
Al termine di tale operazione, s’individuano le travi c, d, e, le aste f, g e h, ed i
nodi A, B, C, D ed E, connessi fra loro e coi vincoli nel modo indicato nella figura
seguente.
E
8 12
10

4 5 6
y,v H
p

11
7 1 2
9
3 4 5 6 x,u
O=A 1 B 2 C 3 D

L L L/2

a1) computo dei vincoli - metodo generale (trave per trave o aste per asta)
In assenza di vincoli e connessioni, il sistema avrebbe 3 × 6 = 18 gradi di libertà.
D’altra parte:
• la connessione 1-7 è doppia ( u1 = u7 , v1 = v7 ), per cui m1−7 = 2 ;
• la connessione 2-3 è tripla ( u2 = u3 , v2 = v3 , θ 2 = θ 3 ), per cui m2−3 = 3 ;
• la connessione 2-9 è doppia ( u 2 = u9 , v2 = v9 ), per cui m2−9 = 2 ;
• la connessione 4-5 è tripla ( u4 = u5 , v4 = v5 , θ 4 = θ5 ), per cui m4−5 = 3 ;
• la connessione 4-11 è doppia ( u4 = u11 , v4 = v11 ), per cui m4−11 = 2 ;
• la connessione 8-10 è doppia ( u8 = u10 , v8 = v10 ), per cui m8−10 = 2 ;
• la connessione 8-12 è doppia ( u8 = u12 , v8 = v12 ), per cui m8−12 = 2 ;
• la cerniera fissa in A è un vincolo doppio ( u A = 0 , v A = 0 ), per cui m A = 2 ;
• la cerniera mobile (carrello) in B è un vincolo semplice ( vB = 0 ), per cui mB = 1 ;
cosicché il grado complessivo di vincolo del sistema è 19. Pertanto, se i vincoli sono
indipendenti (efficaci), il sistema dato è al più una struttura una volta iperstatica.
a2) computo dei vincoli - metodo sintetico (parte per parte)
Il sistema piano è ottenuto connettendo fra loro e coi vincoli le quattro parti
I = [c+d+e], II = [f], III =[g] e IV =[h] nel modo illustrato in figura. In assenza
di vincoli e connessioni il sistema avrebbe 3 × 4 = 12 gradi di libertà.
D’altronde:
• la connessione 1-7 è doppia ( u1 = u7 , v1 = v7 ), per cui m1−7 = 2 ;

2
Salvatore Sergio Ligarò Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche:Esempio 4

• la connessione 2-9 è doppia ( u 2 = u9 , v2 = v9 ), per cui m2−9 = 2 ;


• la connessione 4-11 è doppia ( u4 = u11 , v4 = v11 ), per cui m4−11 = 2 ;
• la connessione 8-10 è doppia ( u8 = u10 , v8 = v10 ), per cui m8−10 = 2 ;
• la connessione 8-12 è doppia ( u8 = u12 , v8 = v12 ), per cui m8−12 = 2 ;
• la cerniera fissa in A è un vincolo doppio ( u A = 0 , v A = 0 ), per cui m A = 2 ;
• la cerniera mobile (carrello) in B è un vincolo semplice ( vB = 0 ), per cui mB = 1 ;
cosicché il grado complessivo di vincolo del sistema è 13. Pertanto, se i vincoli sono
indipendenti (efficaci), il sistema dato è al più una struttura una volta iperstatica.
b) computo dei gradi di libertà
• La connessione doppia 1-7 permette la rotazione relativa ∆θ1−7 = θ1 − θ 7 ;
• la connessione doppia 2-9 permette la rotazione relativa ∆θ 2−9 = θ 2 − θ 9 ;
• la connessione doppia 4-11 permette la rotazione relativa ∆θ 4−11 = θ 4 − θ11 ;
• la connessione doppia 8-10 permette la rotazione relativa ∆θ 8−10 = θ 8 − θ10 ;
• la connessione doppia 8-12 permette la rotazione relativa ∆θ 8−12 = θ 8 − θ12 ;
• la cerniera fissa in A permette la rotazione assoluta θ A ;
• il carrello in B permette lo spostamento assoluto u B e la rotazione assoluta θ B .
Introdotti otto vincoli semplici per sopprimere i gradi di libertà descritti, si ottiene una
struttura costituita da tre maglie chiuse, una esterna e due interne, a ciascuna delle quali
compete un grado di iperstaticità pari a tre. Pertanto, se i vincoli sono indipendenti
(efficaci), il sistema dato è al più una struttura una volta iperstatica.

2. Risoluzione del sistema col metodo delle strutture ausiliarie


Adottiamo la struttura principale seguente, ottenuta eliminando la connessione 4-11.
E

y,v

z z z x,u
O=A B C D
L L L/2

Per ciascuna trave indichiamo l’origine ed il verso positivo dell’ascissa curvilinea; inoltre,
per semplificare i calcoli, assumiamo come positivi i momenti flettenti che tendono le
fibre poste dalla parte tratteggiata.

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

Sistema ausiliario 0

0
y,v H
p

x,u
O=A B C D

L L L/2

Le equazioni cardinali della statica si scrivono


 0


∑F = X = 0
x
0
A X A = 0
 0
 5
∑ F = Y + Y − 5 2 pL = 0
y
0
A
0
B da cui si ricavano le reazioni vincolari YA = − pL .
8
 
∑ M = − p ⋅ (5 2 L) / 2 + Y
 zA
2 0
B ⋅L =0 Y =
0
 B
25
pL
8
L’equilibrio del nodo E si scrive

∑F x = − N 40x + N 60x = 0  N 40 = 0
da cui, essendo N = 0 , si ricavano gli sforzi 
0

∑F
6
 y = − N 40y − N 5 − N 60y =0  N 50 = 0
e le caratteristiche della sollecitazione
Trave Tratto M0 T0 N0
5 1 5
c 0< z<L − pLz − pz 2 − pL − pz 0
8 2 8
p 1
d 0< z < L − (L + 2z )2 pL + pz 0
8 2
pz 2
e 0 < z < L/2 − pz 0
2

f 0< z< D 0 0 0

g 0< z< H 0 0 0

h 0< z< D 0 0 0

dove D = L2 + H 2 .

4
Salvatore Sergio Ligarò Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche:Esempio 4

Sistema ausiliario 1
E

1
y,v H

1 1 x,u
O=A B C D
L L L/2

Le equazioni cardinali della statica si scrivono


∑ Fx = X 1A = 0  X 1A = 0
 
  1
∑ Fy = YA + YB = 0 da cui si ricavano le reazioni vincolari YA = 0 .
1 1

  1
∑ M zA = +YB ⋅ L = 0 YB = 0
1

L’equilibrio del nodo E si scrive


∑ Fx = − N 41 x + N 61 x = 0  N 41 = 1

 , da cui, essendo N 61 = 1 , si ricavano gli sforzi  1 2H
∑ Fy = − N 4 y − N 5 − N 6 y = 0  N 5 = − D
1 1

e caratteristiche della sollecitazione


Trave Tratto M1 T1 N1
c 0< z<L H/D z H/D -L/D

d 0< z < L H /D⋅z -H/D -L/D

e 0< z < L/2 0 0 0

f 0< z< D 0 0 1

g 0< z< H 0 0 -2H/D

h 0< z< D 0 0 1

5
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

Calcolo dell’iperstatica
Per semplicità, trascuriamo il contributo deformativo dello sforzo di taglio.
Sviluppando gli integrali

H   5 1  H   p 
L  D z  ⋅ − pLz − pz 2  4 L  D z  ⋅ − ( L + 2 z ) 2  4
  8 2  dz = − pL H ,   8  dz = − 17 pL H ,

0
EJ 3EJD ∫
0
EJ 48 EJD

e sommandone i contributi, si ottiene

M1 ⋅ M 0 11 pL4 H
η10 = ∫ ds = − .
S
EJ 16 EJD

Sviluppando gli integrali


2 2
H   L
z L −
L 
2∫  D 
dz =
2 L3 H 2
, 2∫ 
D 
dz =
2 L3
, 2∫
D
[1]2 dz =
2D
,
0
EJ 3EJD 2 0
EAT EAT D 2 0
EAS EAS

e sommandone i contributi, si ottiene

M 12 N2 2 L3 H 2 2 L3 2D
η11 = ∫ ds + ∫ 1 ds = 2
+ 2
+ ,
S
EJ S
EA 3EJD EAT D EAS
per cui

11 pL4 H
η
X = − 10 = 3 2 16 EJD .
η11 2 L H 2 L3 2D
+ +
3EJD 2 EAT D 2 EAS

Coi valori numerici, si ottiene

11 0.1⋅ 200 4 ⋅ 200


16 18263 ⋅ 200 ⋅ 2 4258.98 4258.98
X= = = = 20.84 kN
2 ⋅ 200 ⋅ 200
3 2
2 ⋅ 200 3
2 ⋅ 200 ⋅ 2 146.014 + 1.786 + 56.56 204.36
+ +
3 ⋅18263 ⋅ 200 2 ⋅ 2 112 ⋅ 200 2 ⋅ 2 10
.

E’ facile constatare come il contributo deformativo dello sforzo assiale delle travi c, d
e e (il primo termine estensionale a denominatore = 1.786) sia trascurabile rispetto a quello
dovuto al momento flettente (termine flessionale = 146.014) ed al termine estensionale degli
stralli f e h (= 56.56).

6
Salvatore Sergio Ligarò Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche:Esempio 4

3. Diagrammi delle caratteristiche della sollecitazione


Le reazioni vincolari, non dipendenti dal valore dell’incognita iperstatica, sono

 X A = 0.0 kN ,
 5 5 ⋅ 0.1⋅ 200
YA = − pL = − = −12.50 kN ,
 8 8
Y = 25 pL = + 25 ⋅ 0.1⋅ 200 = +62.50 kN ,
 B 8 8
mentre le caratteristiche della sollecitazione sono date da
Trave Tratto M T N
c 0< z<L 2.236 ⋅ z − 0.1 ⋅ z 2 / 2 2.236 − 0.1 ⋅ z -14.736
0.1 ⋅ z 2
d 0< z<L − 1552.827 + 15.264 ⋅ z − 15.264 − 0.1 ⋅ z -14.736
2
0.1⋅ z 2
e 0< z < L/2 − 0.1 ⋅ z 0
2

f 0< z< D 0 0 +20.840

g 0< z< H 0 0 -29.472

h 0< z< D 0 0 +20.840

Alle espressioni precedenti corrispondono i seguenti diagrammi

Momento Flettente (non ho tempo per disegnarlo meglio)

-1553 kNcm

-500 kNcm

7
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

Sforzo di taglio

15.26 kN
10 kN
2.23 kN
+ +

-
4.736 kN
-
-17.76 kN

Sforzo Normale

N
+20.84 k

+ - + +20.84 k

15.26 kN -29.47 kN

- -
-14.74 kN

4. Calcolo della spostamento vD.


Utilizziamo il seguente sistema equilibrato

Applicando nel nodo D il carico esplorativo unitario in direzione e verso dello spostamento
richiesto, risultano le reazioni vincolari [X A' = 0 YA' = −3 / 2 YB' = 5 / 2]
e le caratteristiche della sollecitazione

8
Salvatore Sergio Ligarò Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche:Esempio 4

Trave Tratto M’ T’ N’
c 0< z<L -3/2z -3/2 0

d 0< z<L − (L / 2 + z ) 1 0

e 0< z < L/2 −z 1 0

Trascurando il contributo deformativo dello sforzo di taglio, lo spostamento cercato vale

M ' ⋅M
1 ⋅ vD = ∫ ds ,
S EJ
ovvero, sviluppando i tre integrali
3   5 1 2 H 
L  2 z  ⋅ − 8 pLz − 2 pz + X ⋅ D z
 dz
∫0 EJ

 L   p H 
− ( 2 + z ) ⋅ − 8 ( L + 2 z ) + X ⋅ D
2
L z
 dz =
∫0 EJ

L/2 [− z ]⋅ − p z 2 
 2  dz =

0
EJ

e sostituendo i valori numerici, si ottiene


vD ≈ 0.1396 cm ,

spostamento valutato in direzione e verso del carico esplorativo.

9
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2002/2003
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò
(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it )

Parte III) CINEMATICA E STATICA DEI SISTEMI DI TRAVI ELASTICHE

TEMA 12
La figura riporta lo schema resistente del controvento longitudinale di parete di un
piccolo capannone industriale.

H p
C E
D

B F 200
400

y,v
O=A
x,u G

300 300

Sapendo che:
a) il materiale è elastico lineare con modulo E = 21.000,00 kN/cm2,
b) le travi hanno le seguenti proprietà geometriche
Piedritti HE320A A = 112,0 cm2, J = 18.263 cm4,
Traverso IPE600 A = 156,0 cm2, J = 92.080 cm4,
Diagonali U200 A = 32,2 cm2, J = 1.911 cm4,
c) i carichi hanno i valori H = 30 kN e p = 0,50 kN/cm, rispettivamente,
1. classificare il sistema mediante il computo dei vincoli;
2. classificare il sistema mediante il computo dei gradi di libertà;
3. risolvere il sistema col metodo delle strutture ausiliarie;
4. tracciare i diagrammi quotati ed in scala delle caratteristiche della sollecitazione.
Nota: Le lunghezze indicate in figura sono espresse in cm.
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2002/2003

SOLUZIONE:

1. Classificazione del sistema


Inseriamo un numero sufficiente di sezioni (16) al fine di isolare i punti di discontinuità
(di vincolo, di carico e geometriche) del sistema.
Al termine di tale operazione, s’individuano sei travi, numerate da c a h, due aste,
i e j, e sette nodi, identificati dalle lettere da A a G, connessi fra loro e coi vincoli nel
modo indicato nella figura seguente.

C 5 3 6 D 7 4 8 E
4 14 15 9

2 7 8 5

h2
3 10
B 13 16
F
2 11

h1
1 6

y,v

1 x,u 12
O=A L G
L
<z<1
0h

a1) computo dei vincoli - metodo generale (trave per trave ed asta per asta)
In assenza di vincoli e connessioni, il sistema avrebbe 3 x 8 = 24 gradi di libertà.
D’altra parte:
• la cerniera fissa in A è un vincolo doppio ( u1 = 0 , v1 = 0 ), per cui m A = 2 ;
• la cerniera fissa in G è un vincolo doppio ( u12 = 0 , v12 = 0 ), per cui mG = 2 ;
• la connessione 2-3 è tripla ( u2 = u3 , v2 = v3 , θ 2 = θ 3 ), per cui m2−3 = 3 ;
• la connessione 2-13 è doppia ( u2 = u13 , v2 = v13 ), per cui m2−13 = 2 ;
• la connessione 4-5 è doppia ( u4 = u5 , v4 = v5 ), per cui m4−5 = 2 ;
• la connessione 6-7 è tripla ( u6 = u7 , v6 = v7 , θ 6 = θ 7 ), per cui m6−7 = 3 ;
• la connessione 6-14 è doppia ( u6 = u14 , v6 = v14 ), per cui m6−14 = 2 ;
• la connessione 6-15 è doppia ( u6 = u15 , v6 = v15 ), per cui m6−15 = 2 ;
• la connessione 8-9 è doppia ( u8 = u9 , v8 = v9 ), per cui m8−9 = 2 ;
• la connessione 10-11 è tripla ( u10 = u11 , v10 = v11 , θ10 = θ11 ), per cui m10−11 = 3 ;
• la connessione 10-16 è doppia ( u10 = u16 , v10 = v16 ), per cui m10−16 = 2 ;
Salvatore Sergio Ligarò Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche:Esempio 4

cosicché il grado complessivo di vincolo del sistema è 25. Pertanto, se i vincoli sono
indipendenti (efficaci), il sistema dato è al più una struttura una volta iperstatica.
a2) computo dei vincoli - metodo sintetico (parte per parte)
Il sistema piano è ottenuto connettendo fra loro e coi vincoli le cinque parti
I = [c+d], II = [e+f], III = [g+h], IV = [i] e V = [j], nel modo illustrato in
figura. In assenza di vincoli e connessioni il sistema avrebbe 15 gradi di libertà.
D’altronde:
• la cerniera fissa in A è un vincolo doppio ( u1 = 0 , v1 = 0 ), per cui m A = 2 ;
• la cerniera fissa in G è un vincolo doppio ( u12 = 0 , v12 = 0 ), per cui mG = 2 ;
• la connessione I-II è doppia ( u4 = u5 , v4 = v5 ), per cui mI −II = 2 ;
• la connessione II-III è doppia ( u8 = u9 , v8 = v9 ), per cui mII −III = 2 ;
• la connessione I-IV è doppia ( u2 = u13 , v2 = v13 ), per cui mI −IV = 2 ;
• la connessione II-IV è doppia ( u6 = u14 , v6 = v14 ), per cui mII −IV = 2 ;
• la connessione II-V è doppia ( u7 = u15 , v7 = v15 ), per cui mII −V = 2 ;
• la connessione III-V è doppia ( u10 = u16 , v10 = v16 ), per cui mIII −V = 2 ;
cosicché il grado complessivo di vincolo del sistema è 16. Pertanto, se i vincoli sono
indipendenti (efficaci), il sistema dato è al più una struttura una volta iperstatica.
b) computo dei gradi di libertà
Il sistema è costituito da un’unica parte vincolata al suolo e dotata di sconnessioni.
• La cerniera fissa in A permette la rotazione assoluta θ 1 ;
• la cerniera fissa in C permette la rotazione assoluta θ12 ;
• la sconnessione semplice M=0 in B permette la rotazione relativa ∆θ I − IV = θ IV − θ I ;
• la sconnessione semplice M=0 in C permette la rotazione relativa ∆θ I − II = θ II − θ I ;
• la sconnessione doppia M=0 in D permette le rotazioni relative ∆θ II − IV = θ IV − θ II e
∆θ II −V = θ V − θ II ;
• la sconnessione semplice M=0 in E permette la rotazione relativa ∆θ II − III = θ III − θ II ;
• la sconnessione semplice M=0 in F permette la rotazione relativa ∆θ III −V = θV − θ III .
Introdotti otto vincoli semplici per sopprimere i gradi di libertà descritti, si ottiene una
struttura costituita da tre maglie chiuse, una esterna e due interne, a ciascuna delle quali
compete un grado di iperstaticità pari a tre. Pertanto, se i vincoli sono indipendenti
(efficaci), il sistema dato è al più una struttura una volta iperstatica.

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2002/2003

2. Risoluzione del sistema col metodo delle strutture ausiliarie


Adottiamo la struttura principale mostrata in figura, ottenuta eliminando la componente
orizzontale XG della reazione vincolare in G.

C E
D
s

h2
d
α
B F

h1
y,v
O=A
x,u G

L L

Dotiamo ciascuna trave di una propria ascissa curvilinea, avente l’origine


nell’estremo con indice alfanumerico inferiore (numero o lettera), e considerata positiva
e crescente se diretta verso l’altro estremo. Assumiamo come positivi i momenti flettenti
che tendono le fibre poste dalle parti tratteggiate in figura. Infine, ricaviamo i valori
h = h1 + h2 = 600 cm , d = L2 + h22 = 360.555 cm , s = L ⋅ h2 / d = 166.410 cm ,

sin α = h2 / d = 0.554700 , cos α = L / d = 0.832050 .

Sistema ausiliario 0
H p
C E
D
h2

B 0 F
h1

y,v
O=A
x,u G

L L
Salvatore Sergio Ligarò Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche:Esempio 4

Le equazioni cardinali della statica si scrivono


∑ Fx = X A0 + H = 0

∑ Fy = YA + YG − p ⋅ 2 L = 0
0 0

 M = − H ⋅ h − p ⋅ 2 L2 + Y 0 ⋅ 2 L = 0
∑ zA G

da cui si ricavano le reazioni vincolari


Hh Hh
X A0 = − H = −30.00 kN , YA0 = − + pL = 120.00 kN , YG0 = + + pL = 180.00 kN .
2L 2L
L’equazione ausiliaria, M E = − N 80 ⋅ s = 0 , fornisce N 80 = 0 .
L’equazione ausiliaria, M C = − X A0 ⋅ h − N 70 ⋅ s = 0 , fornisce N 70 = − X A0 ⋅ h / s = 108.20 kN ,
da cui
N 70x = N 70 ⋅ cos α = 90.02 kN , N 70y = N 70 ⋅ sin α = 60.01 kN .
Le caratteristiche della sollecitazione risultano
Trave Tratto M0 T0 N0
c 0 < z < h1 − X A0 ⋅ z − X A0 − YA0
d 0 < z < h2 − X A0 ⋅ (h1 + z ) − N 70x ⋅ z − X A0 − N 70x − YA0 − N 70y

e 0< z<L (YA0 + N 70y ) ⋅ z − p / 2 ⋅ z 2 YA0 + N 70y − p ⋅ z X A0 − N 70x − H


f 0< z < L YG0 ⋅ z − p / 2 ⋅ z 2 − YG0 + p / 2 ⋅ z 0
g 0 < z < h2 0 0 − YG0
h 0 < z < h1 0 0 − YG0
i 0< z<d 0 0 N 70

j 0< z<d 0 0 0

Passando ai valori numerici si ha:

Trave Tratto M0 T0 N0
c 0 < z < h1 30 z 30 -120.0
d 0 < z < h2 12000 - 60.0 z -60.0 -180.0
e 0< z<L 180.0 z - 0.25 z2 180.0 - 0. 5 z -90.0
f 0< z < L 180.0 ⋅ z − 0.25 ⋅ z 2 180.0 − 0.5 ⋅ z 0.0
g 0 < z < h2 0.0 0.0 -180.0
h 0 < z < h1 0.0 0.0 -180.0
i 0< z<d 0.0 0.0 108.2
j 0< z<d 0.0 0.0 0.0

5
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2002/2003

Sistema ausiliario 1

C E
D

h2
1
B F

h1
y,v
O=A
x,u 1 G

L L

Le equazioni cardinali della statica si scrivono


∑ Fx = X 1A + 1 = 0

∑ Fy = Y A + YG = 0
1 1

 M = Y 1 ⋅ 2L = 0
∑ zA G

da cui si ricavano le reazioni vincolari


X 1A = −1 Y A1 = 0 YG1 = 0 .

L’equazione ausiliaria, M E = 1 ⋅ h − N 81 ⋅ s = 0 , fornisce N 81 = h / s = 3.606 kN da cui


N 81x = N 81 ⋅ cos α = 3.00 kN , N 81 y = N 81 ⋅ sin α = 2.00 kN .
L’equazione ausiliaria, M C = − X 1A ⋅ h − N 71 ⋅ s = 0 , fornisce N 71 = − X 1A ⋅ h / s = N 81 , da cui
N 71 x = N 71 ⋅ cos α = 3.00 kN , N 71 y = N 71 ⋅ sin α = 2.00 kN .
Le caratteristiche della sollecitazione risultano

Trave Tratto M1 T1 N1
c 0 < z < h1 z 1 0
d 0 < z < h2 h1 + (1 − N 71 x ) ⋅ z 1 − N 71 x − N 71 y

e 0< z<L h − N 71 x ⋅ h2 + N 71 y ⋅ z N 71 y 1 − N 71 x

f 0< z < L h − N 81x ⋅ h2 + N 81 y ⋅ z − N 81 y 1 − N 81x


g 0 < z < h2 h1 + (1 − N 81x ) ⋅ z 0 1 − N 81x − N 81 y

h 0 < z < h1 z -1 0
i 0< z<d 0 0 N 71
j 0< z<d 0 0 N 81
Salvatore Sergio Ligarò Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche:Esempio 4

Passando ai valori numerici si ha:

Trave Tratto M1 T1 N1
c 0 < z < h1 z 1.0 0.0
d 0 < z < h2 400 – 2 z -2.0 -2.0
e 0< z<L 2z 2.0 -2.0
f 0< z < L 2z -2.0 -2.0
g 0 < z < h2 400 − 2 z 2.0 -2.0
h 0 < z < h1 z -1.0 0.0
i 0< z<d 0.0 0.0 3.606
j 0< z<d 0.0 0.0 3.606

Calcolo dell’iperstatica
Trascurando il contributo deformativo dello sforzo di taglio, risultano

M1 ⋅ M 0 N ⋅N M 12 N2
η10 = ∫ ds + ∫ 1 0 ds ed η11 = ∫ ds + ∫ 1 ds .
S
EJ S
EA S
EJ S
EA

Tenuto conto delle diverse proprietà geometriche degli elementi, occorre valutare:
h1 h1

Trave c:
1
EJ1
[ ]
1
∫0 [z ]⋅ − X ⋅ z dz = EJ1
0
A
10 ⋅ h13
∫0 [z ]⋅ [30 ⋅ z ] dz = EJ1 ≈ 1.669 cm ,
h2

∫ [h + (1 − N ][ ]
1
1
1
7x ) ⋅ z ⋅ − X A0 ⋅ h1 + (− X A0 − N 70x ) ⋅ z dz =
EJ1
Trave d: 0
h2
1
EJ1 ∫ [400 − 2 z ]⋅ [12000 − 60 z ] dz ≈ 0.834 cm
0

∫ [h − N ][ ]
L
1 1
7x ⋅ h2 + N 71Y ⋅ z ⋅ (YA0 + N 70y ) ⋅ z − p / 2 ⋅ z 2 dz =
EJ 2
Trave e: 0

∫ [2 z ]⋅ [180 z − 0.25z ] dz ≈ 1.152 cm


L
1 2

EJ 2 0

∫ [h − N ][ ]
L
1 1
8x ⋅ h2 + N 81 y ⋅ z ⋅ − YG0 ⋅ z − p / 2 ⋅ z 2 dz =
EJ 2
Trave f: 0

∫ [2 z ]⋅ [180 z − 0.25 z ] dz ≈ 1.152 cm


L
1 2

EJ 2 0

7
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2002/2003

h2 h2

∫ [− N ] [ ]
1 1
Trave g: ⋅ − Y dz = ∫ [− 3.606]⋅ [− 180.0] dz ≈ 0.0552 cm ,
1 0
8y G
EA1 0
EA1 0

∫[ ] [ ]
d d
1 1
Asta i: N ⋅ N dz = ∫ [3.606]⋅ [108.2] dz ≈ 0.2080 cm .
1 0
7 7
EA3 0
EA3 0

Sommando i contributi, si ricava lo spostamento cercato η10 ≅ 5.093 cm .


Analogamente, calcoliamo i seguenti integrali
h1
1 h13
Trave c: ∫ [z ]
2
dz = ≈ 0.055 cm ,
EJ1 0
3EJ1
h2 h2

∫ [h + (1 − N ]
1 1
∫ [400 − 2 z ]
2
Trave d: 1
1
7x )⋅ z dz =
2
dz ≈ 0.0278 cm ,
EJ1 0
EJ1 0

∫ [h − N ]
L L
1 1 4 L3
∫ [2 z ]
2
Trave e: 1
7x ⋅ h2 + N ⋅ z 1
7Y dz =
2
dz = ≈ 0.019 cm ,
EJ 2 0
EJ 2 0
3EJ 2

∫ [h − N ]
L L
1 1 4 L3
∫ [2 z ]
2
Trave f: 1
8x ⋅ h2 + N ⋅ z 1
8y dz =
2
dz = ≈ 0.019 cm ,
EJ 2 0
EJ 2 0
3EJ 2
h2 h2

∫ [h + (1 − N ]
1 1
∫ [400 − 2 z ]
2
Trave g: 1
1
8x )⋅ z dz =
2
dz ≈ 0.0278 cm ,
EJ1 0
EJ1 0

h1
1 h13
Trave h: ∫ [z ]
2
dz = ≈ 0.055 cm ,
EJ1 0
3EJ1

∫ [N ]
d d
1 1 13.00 ⋅ d
∫ [3.606]
1 2
Asta i: 7 dz =
2
dz = ≈ 0.0069 cm
EA3 0
EA3 0
EA3

∫ [N ]
d d
1 1 13.00 ⋅ d
∫ [3.606]
1 2
Asta j: 8 dz =
2
dz = ≈ 0.0069 cm .
EA3 0
EA3 0
EA3

Sommandone i contributi, si ricava lo spostamento η11 ≅ 0.2174 cm .


In definitiva, il valore dell’iperstatica risulta
X = − η10 / η11 ≅ − 23.210 kN .
Salvatore Sergio Ligarò Cinematica e statica dei sistemi di travi elastiche:Esempio 4

3. Diagrammi delle caratteristiche della sollecitazione


Le reazioni vincolari effettive risultano
X A = −6,79 kN YA = 120,00 kN X G = −23,21 kN YG = 180,00 kN .

Dall’equazione ausiliaria, M E = X G ⋅ h − N 8 ⋅ s = 0 , si ha N 8 = − X G ⋅ h / s = −83,70 kN .


Dall’equazione ausiliaria, M C = − X A ⋅ h − N 7 ⋅ s = 0 , si ha N 7 = − X A ⋅ h / s = −24,47 kN .
Pertanto, si ricavano
N 7 x = N 7 ⋅ cos α = 20.36 kN , N 7 y = N 7 ⋅ sin α = 13.57 kN ,
N 8 x = N 8 ⋅ cos α = + 69.64 kN , N 8 y = N 8 ⋅ sin α = − 46.43 kN .
Le caratteristiche della sollecitazione risultano
Trave Sezione M T N
1 0.00 6.79 -120.00
c
2 2715.00 6.79 -120.00
3 2715.00 -13.57 -133.60
d
4 0.00 -13.57 -133.60
5 0.00 +133.60 -43.57
e
6 17570.00 -16.43 -43.57
7 17570.00 +16.43 +46.43
f
8 0.00 -133.60 +46.43
9 0.00 -46.43 -133.60
g
10 -9285.00 -46.43 -133.60
11 -9285.00 +23.21 -180.00
h
12 0.00 +23.21 -180.00
i 13 - 14 0.00 0.00 24.47
j 15 - 16 0.00 0.00 -83.70

Nella trave e il taglio si annulla nella sezione di ascissa z = T5 / p = 133.6 / 0.5 = 267.2 cm in
cui si verifica il momento massimo
max M = T5 ⋅ z − p ⋅ z 2 / 2 = 133.6 ⋅ 267.2 − 0.5 ⋅ 267.2 2 / 2 = 17848.96 kNcm .
Nella trave f il taglio si annulla nella sezione di ascissa z = T8 / p = 133.6 / 0.5 = 267.2 cm in
cui si verifica il momento massimo
max M = T8 ⋅ z − p ⋅ z 2 / 2 = 133.6 ⋅ 267.2 − 0.5 ⋅ 267.2 2 / 2 = 17848.96 kNcm ,
coincidente col valore precedente.

9
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2002/2003

Momento Flettente

C D E

+17848 +17848

-2715 -9285
B
F

A G

Sforzo di taglio +16.43


+133.6

+
D E
C
-

-133.6
-16.43

B F -46.43

T
+

A +23.21 G
+6.78

Sforzo Normale
-43.57
-133.6 -133.6
C D E
+46.43

+24.47 -83.70
B
F
N

A G
-120 -180
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it)

Parte IV) MECCANICA DEI SOLIDI DEFORMABILI ED ELEMENTI DI


TEORIA DELL’ELASTICITA’

TEMA 1
Dato il tensore degli sforzi riferito al sistema principale O, xp, yp, zp

100 0 0 
 
T = 0 − 350 0 ,
 
0 0 − 155 

in cui le tensioni sono espresse in kN/cm2 (1 kN/cm2 = 10 MPa)


1. rappresentare lo stato di tensione mediante i tre cerchi di Mohr;
2. determinare il valore della σ MAX ;
3. determinare il valore della σ min ;
4. determinare il valore della τ MAX ;
1
Definito il versore n oct = [1 1 1]T della trisettrice del primo ottante principale,
3
determinare
5. il vettore trazione t oct ;
6. il valore della tensione normale σ oct ;
7. il valore della tensione tangenziale τ oct ;
8. rappresentare il punto Poct = (σ oct ,τ oct ) nel piano di Mohr;
Infine, coi valori dei moduli elastici, E = 210.000,00 kN / cm2 e ν = 0,3 ,
9. calcolare il valore della dilatazione lineare specifica ε ll nella direzione individuata
T
1 1 11 
dal versore l =   .
2 5 4 
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

SOLUZIONE: (Prova del 4 Giugno 2002, allieva: Letizia Pavoni)

1. Rappresentazione dello stato di tensione mediante i tre cerchi di Mohr


Calcoliamo l’ascissa del centro ed il raggio di ciascun cerchio.
 σ2 +σ3 − 350 − 155
ascissa : c1 = 2
=
2
= −252.5 kN / cm2
Cerchio c: 
σ2 −σ3 − 350 + 155
raggio : r1 = = = 97.5 kN / cm2
 2 2
 σ 3 + σ1 − 155 + 100
ascissa : c2 = 2 =
2
= − 27.5 kN / cm2
Cerchio d: 
σ − σ1 − 155 − 100
raggio : r2 = 3 = = 127.5 kN / cm2
 2 2
 σ1 + σ 2 100 − 350
ascissa : c3 = 2 =
2
= −125.0 kN / cm 2
Cerchio e: 
σ −σ 2 100 + 350
raggio : r3 = 1 = = 225.0 kN / cm2
 2 2

Lo stato di tensione dato ammette nel piano (O,σ n ,τ n ) di Mohr la rappresentazione


grafica seguente

τn
Poct σoct
e toct
τoct τMAX
r3
c r2
r1 σn
c1 c3 c2 O

σmin σMAX
Salvatore Sergio Ligarò Meccanica dei solidi deformabili ed elementi di teoria dell’elasticità: Esempio 1

2. Determinazione del valore della σ MAX

Note le tensioni principali, la σ MAX è data da

σ MAX = max{σ 1 , σ 2 , σ 3 } = max{100, − 350, − 155} = 100 kN / cm2 = σ 1

3. Determinazione del valore della σ min

La σ min è data da

σ min = min{σ 1 , σ 2 , σ 3 } = min{100, − 350, − 155} = −350 kN / cm2 = σ 2

4. Determinazione del valore della τ MAX

La τ MAX è data da

 σ − σ 2 σ 2 − σ 3 σ 3 − σ1 
τ MAX = max  1  = max{r3 , r1 , r2 } = 225.0 kN / cm = r3
2
, ,
 2 2 2 

5. Determinazione del vettore trazione t oct

Il vettore trazione t oct agente sull’elemento piano che ha per normale la trisettrice
1
del primo ottante principale, n oct = [1 1 1]T , è dato da
3

t oct = T n oct ,

dove T è il tensore degli sforzi assegnato. Nel riferimento principale O, xp, yp, zp le sue
componenti sono

t xoct  100.0 0. 0.  1 3   100.0 3   57.735 


        
t oct  oct

= t y =  0. − 350.0 0.  1  
3 = − 350.0 3  = − 202.073 .
        
t zoct   0.
  0. − 155.0 1  
3   − 155.0 3   − 89.489 

Il modulo vale

toct = t oct = (t ) + (t ) + (t )
oct 2
x
oct 2
y
oct 2
z =
1
(100.0)2 + (− 350.0)2 + (− 155.0)2 = 228.418 kN / cm 2
3

6. Determinazione del valore della tensione normale σ oct

Il valore della tensione normale ottaedrale è dato da


Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

1 3
 
σ oct = σ oct = t oct ⋅ n oct = [57.735 − 202.073 − 89.489]1 3  = −135.0 kN / cm 2 = σ 2
 
1 3 

7. Determinazione del valore della tensione tangenziale τ oct

Il valore della tensione tangenziale ottaedrale è dato da

τ oct = τ oct = (toct )2 − (σ oct )2 = (228.418)2 − (− 135.0)2 = 184.255 kN / cm 2

8. Rappresentazione del punto Poct = (σ oct , τ oct ) nel piano di Mohr

Il punto Poct = (σ oct ,τ oct ) è ben visibile nel diagramma mostrato in precedenza.
Ovviamente, esso cade nella regione interna al cerchio maggiore ed esterna ai cerchi
minori.

9. Calcolo del valore della dilatazione lineare specifica ε ll nella direzione


T
1 1 11 
individuata dal versore l =  
2 5 4 

Utilizzando il legame costitutivo elastico lineare

1 ν ν  σ
ε x   − − 0 0 0  x 
  E E E
 
   ν 1 ν  
ε y  − − 0 0 0  σ y 

   E E E
 
   ν ν 1  
ε z  − E − 0 0 0  σ z 
E E 
 =  
γ  0 1
 yz   0 0 0 0  τ yz 
G 
    
γ zx  0 1
0 0 0 0  τ zx 
   G  
   1  
γ xy  0 0 0 0 0 τ xy 
 G 

in cui G = E / 2(1 + ν ) è il modulo di elasticità trasversale del materiale, si ricavano le


seguenti componenti del tensore della deformazione, anch’esse nel riferimento
principale,
Salvatore Sergio Ligarò Meccanica dei solidi deformabili ed elementi di teoria dell’elasticità: Esempio 1

εx   1 − 0.3 − 0.3 0 0 0   100.0   251.5   0.001197619 


ε  − 0.3  − 350.0 − 333.5  − 0.001588095
 y  1 − 0.3 0 0 0      
 ε z  1 − 0.3 − 0.3 1 0 0 0   − 155.0  1  − 80.0  − 0.000380952
  = ⋅   = ⋅ = 
γ yz  E  0 0 0 2.6 0 0   0.0  E  0.0   0.0 
γ zx   0 0 0 0 2.6 0   0.0   0.0   0.0 
        
γ xy   0 0 0 0 0 2.6   0.0   0.0   0.0 

per cui il tensore della deformazione risulta

0.001197619 0.0 0.0 


 
 
ε= 0.0 − 0.001588095 0.0 .
 
 
 0.0 0.0 − 0.000380952

La deformazione nella direzione l assegnata vale

εl = ε l ,

ovvero

ε xl  0.001197619 0.0 0.0   1 2   0.000598810 


      
 l     
ε = ε y  = 
l
0.0 − 0.001588095 0.0   1 5  = − 0.000317619 .
      
 l     
ε z   0.0 0.0 − 0.000380952  11 4 − 0.000315869

Il suo modulo vale

ε l = εl = (ε ) + (ε ) + (ε )
l 2
x
l 2
y
l 2
z = (0.000598810)2 + (− 0.000317619)2 + (− 0.000315869)2 = 0.000747815

mentre la dilatazione lineare specifica vale

 12 
 
 
ε ll = ε ⋅ l = [0.000598810 − 0.000317619 − 0.000315869] 1 5  = −0.000026024 .
l

 
 
 11 4
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it)

Parte IV) MECCANICA DEI SOLIDI DEFORMABILI ED ELEMENTI DI


TEORIA DELL’ELASTICITA’

TEMA 2
In un punto P è noto lo stato di tensione. Nel sistema di riferimento O, x, y, z, le
componenti del tensore degli sforzi, espresse in kN/cm2 (1 kN/cm2 = 10 MPa),
assumono i valori

0.0 0.0 60.0


 
 
T = 0.0 0.0 30.0 .
 
 
60.0 30.0 30.0

1 1
Date le direzioni n ed m di versori n = [3 1 2] T ed m = [2 4 3] T ,
14 29
rispettivamente, determinare
1. i vettori trazione t n e t m ;
2. le tensioni normali σ n e σ m ;
3. le tensioni tangenziali τ n e τ m ;
4. verificare l’uguaglianza t n ⋅ m = t m ⋅ n ;
5. calcolare le tensioni e le direzioni principali;
6. rappresentare lo stato di tensione mediante i tre cerchi di Mohr;
7. determinare i valori delle σ MAX , σ min e τ MAX ;
Infine, supponendo che il materiale sia elastico, lineare, omogeneo ed isotropo, con
E = 210.000,00kN / cm 2 e ν = 0.3 ,
8. determinare il valore dello scorrimento angolare fra le direzioni n ed m.
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

SOLUZIONE: (Prova del 28 Giugno 2002, allieva: Cristina Antonelli)

1. Determinazione dei vettori trazione t n e t m


Il vettore trazione t n agente sull’elemento piano passante per il punto e normale al
1
versore n = [3 1 2]T , è dato da
14
tn = T n .
Nel riferimento principale O, x, y, z le sue componenti sono
t xn   0.0 0.0 60.0 3 14  32.071
      
       
t n = t yn  =  0.0 0.0 30.0 1 14  = 16.036 ,
      
 n      
t z  60.0 30.0 30.0 2 14  72.161

ed il suo modulo vale


tn = t n = (t ) + (t ) + (t )
n 2
x
n 2
y
n 2
z = (32.071)2 + (16.036)2 + (72.161)2 = 80.578 kN / cm2 .

In modo analogo, il vettore trazione t m agente sull’elemento piano per il punto normale
1
al versore m = [2 4 3]T , ha per componenti
29

t xm   0.0 0.0 60.0 2 29  33.425


      
      
t m = t ym  =  0.0 0.0 30.0 4 29  = 16.713  ,
      
 m     
t z  60.0 30.0 30.0 3 29  61.279

ed il suo modulo vale


tm = t m = (t ) + (t ) + (t )
m 2
x
m 2
y
m 2
z = (33.425)2 + (16.713)2 + (61.279)2 = 71.776 kN / cm 2 .

2. Determinazione dei valori delle tensioni normali σ n e σ m


Il valori richiesti delle tensioni normali sono
3 14 
 
σ n = σ n = t n ⋅ n = [32.071 16.036 72.161] 1 14  = 68.571 kN / cm2 ,
2 14 
 
2 29 
 
σ m = σ m = t m ⋅ m = [33.425 16.713 61.279] 4 29  = 58.966 kN / cm2 .
3 29 
 
Salvatore Sergio Ligarò Meccanica dei solidi deformabili ed elementi di teoria dell’elasticità: Esempio 2

3. Determinazione dei valori delle tensioni tangenziali τ n e τ m

Il valori delle tensioni tangenziali sono

τ n = τn = (tn )2 − (σ n )2 = (80.578)2 − (68.571)2 = 42.318 kN / cm 2 ,

τ m = τm = (tm )2 − (σ m )2 = (71.776)2 − (58.996)2 = 40.924 kN / cm 2 .

4. Verificare dell’uguaglianza t n ⋅ m = t m ⋅ n
Risultano:
2 29 
 
τ nm = t n ⋅ m = [32.071 16.036 72.161] 4 29  = 64.022 kN / cm2 ,
3 29 

3 14 
 
τ mn = t ⋅ n = [33.425 16.713 61.279]
m
1 14  = 64.022 kN / cm .
2

2 14 
 

5. Calcolo delle tensioni e delle direzioni principali


Tensioni principali
La ricerca delle componenti principali di tensione (più semplicemente, tensioni
principali) richiede: a) il calcolo degli invarianti del tensore degli sforzi, b) la scrittura
dell’equazione caratteristica e c) la sua risoluzione.
Nel caso in esame gli invarianti sono:
I1σ = σ xx + σ yy + σ zz = 30.0 kN / cm2 ,

σ xx τ xy σ xx τ xz σ yy τ yz
σ
I = 2 + + = −4500.0 (kN / cm2 ) 2 ,
τ yx σ yy τ zx σ zz τ zy σ zz

I 3σ = σ ij = 0.0 (kN / cm2 )3 .

L’equazione caratteristica, σ 3 − I1σ ⋅ σ 2 + I 2σ ⋅ σ − I 3σ = 0 , diviene σ 3 − 30 ⋅ σ 2 − 4500 ⋅ σ = 0 .


Mettendo in evidenza il fattore comune, si ha σ ⋅ (σ 2 − 30 ⋅ σ − 4500) = 0 ; pertanto, una
tensione principale è σ 2 = 0.0 kN / cm2 , mentre le altre due coincidono con le soluzioni
dell’equazione di secondo grado σ 2 − 30 ⋅ σ − 4500 = 0 , ovvero,
− 53.739 kN / cm 2
30 ± 18900 
σ 1,3 = = 15 ⋅ (1 ± 21) =  .
2  83.739 kN / cm 2

Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

Direzioni principali
La direzione principale 1, associata alla tensione principale σ1, ha versore
n1 = [n1x n1y n1z ] . Le componenti del versore n1 si ottengono risolvendo il sistema di
T

equazioni algebriche, non lineare e non omogeneo,


(σ xx − σ 1 ) τ xy τ xz  0  53.739 0.0 60.0  0 
   n1       n1   
   x     x  
τ yx (σ yy − σ 1 ) τ yz    0   0.0 53.739 30.0    0
 
  ⋅ n1  =   , ovvero,   ⋅ n1  =   .
  y
     y  
τ zx τ zy (σ zz − σ 1 )    0  60 . 0 30 . 0 83 . 739    0 
 1
   nz       n1z   
n1 n1y n1z  1  n1 n1y n1z  1
 x     x  
La terza equazione è una combinazione lineare delle prime due; pertanto, limitando
l’attenzione alle prime due di esse, possiamo costruire il vettore
 τ xy τ xz   0.0 60.0 
 (−1) 3+1 ⋅   (+1) ⋅ 
(σ yy − σ 1 ) τ yz  53.739 30.0 
 N 1x    − 3224.34
   (σ xx − σ 1 ) τ xz
  53 . 739 60 . 0   
N1 =  N 1y  =  (−1)3+ 2 ⋅  =  (−1) ⋅  =  − 1612.17 ,
τ τ 0 . 0 30 . 0
 N 1z   yx yz     2887.88
   (σ − σ ) τ   53.739 0.0   
(−1) ⋅
3+ 3 xx 1 xy
  ( + 1) ⋅
τ yx (σ yy − σ 1 )   0.0 53.739 

calcolarne il modulo

N1 = N1 = (N ) + (N ) + (N )
1 2
x
1 2
y
1 2
z = (− 3224.34)2 + (− 1612.17 )2 + (2887.88)2 = 4619.016 ,

e porre

1
 N 1x  − 3224.34 − 0.698057
N 1  1 1  − 1612.17 =  − 0.349029 .
n = 1 = 1 N y  =
1

N N 4619.016    
 N 1z  
 2887 . 88  
  0 . 625215 
 

Procedendo in modo analogo, ricaviamo i versori delle altre due direzioni principali

 N x2  − 900.0 − 0.447213
N 2
1  2 1  1800.0 =  0.894427  ,
n2 = = 2 N y  =    
N2 N 2012 . 461
 N z2  
 0 . 0  
  0 . 000000 
 

 N x3   5024.34 0.559188
N 1  3
3
1 − 2512.17  = 0.279594 .
n = 3 = 3 N y  =
3

N N 8985.056    
 N z3  
 7012 . 22  
  0 . 780431
 
Salvatore Sergio Ligarò Meccanica dei solidi deformabili ed elementi di teoria dell’elasticità: Esempio 2

6. Rappresentazione dello stato di tensione mediante i tre cerchi di Mohr


Calcoliamo l’ascissa del centro ed il raggio di ciascun cerchio.
 σ 2 + σ 3 0 − 53.739
ascissa : c = = = −26.869 kN / cm 2
 1
2 2
Cerchio c: 
σ 2 −σ3 0 + 53.739
raggio : r1 = = = 26.869 kN / cm 2
 2 2
 σ 3 + σ 1 83.739 − 53.739
ascissa : c = = = 15.000 kN / cm 2
 2
2 2
Cerchio d: 
σ 3 −σ1 83.739 + 53.739
raggio : r2 = = = 68.739 kN / cm 2
 2 2
 σ 1 + σ 2 83.739 + 0
ascissa : c = = = 41.869 kN / cm 2
 3
2 2
Cerchio e: 
σ1 −σ 2 83.739 − 0
raggio : r3 = = = 41.869 kN / cm 2
 2 2
Lo stato di tensione dato ammette nel piano (O,σ n ,τ n ) di Mohr la rappresentazione
grafica seguente

τn
d
τMAX
r2
r1 r3 e σn
c c1 c2 c3
O

σmin σMAX
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

7. Determinazione dei valori della σ MAX , σ min e τ MAX

Note le tensioni principali, la σ MAX è data da

σ MAX = max{σ 1 , σ 2 , σ 3 } = max{83.739, 0.0, − 53.739} = 83.739 kN / cm 2 = σ 1

La σ min è data da

σ min = min{σ 1 , σ 2 , σ 3 } = min{83.739, 0.0, − 53.739} = −53.739 kN / cm 2 = σ 3

La τ MAX è data da

 σ − σ 2 σ 2 − σ 3 σ 3 − σ1 
τ MAX = max  1  = max{r3 , r1 , r2 } = 68.739 kN / cm = r2
2
, ,
 2 2 2 

8. Determinazione dello scorrimento angolare fra le direzioni n ed m


Utilizzando il legame costitutivo elastico lineare

1 ν ν  σ
ε x   − − 0 0 0  x 
  E E E
 
   ν 1 ν  
ε y  − − 0 0 0  σ y 

   E E E
 
   ν ν 1  
ε z  − E − 0 0 0  σ z 
E E 
 =  
γ  0 1
 yz   0 0 0 0  τ yz 
G 
    
γ zx  0 1
0 0 0 0  τ zx 
   G  
   1  
γ xy  0 0 0 0 0 τ xy 
 G 

in cui G = E / 2(1 + ν ) è il modulo di elasticità trasversale del materiale, si ricavano le


seguenti componenti del tensore della deformazione nello stesso riferimento O, x, y, z

εx   1 − 0.3 − 0.3 0 0 0   0.0  − 9.0 − 0.000042857


ε  − 0.3   0.0  − 9.0 − 0.000042857
 y  1 − 0.3 0 0 0      
 ε z  1 − 0.3 − 0.3 1 0 0 0  30.0 1  30.0  0.000142857
  = ⋅   = ⋅ = 
γ yz  E  0 0 0 2.6 0 0  30 . 0  E  78 . 0   0.000371428
γ zx   0 0 0 0 2.6 0  60.0 156.0  0.000742857
        
γ xy   0 0 0 0 0 2.6   0.0  0.0  0.000000000

per cui il tensore della deformazione risulta


Salvatore Sergio Ligarò Meccanica dei solidi deformabili ed elementi di teoria dell’elasticità: Esempio 2

− 9 0 78 − 0.000042857 0.000000000 0.000371428


1
ε =  0 − 9 39 =  0.000000000 − 0.000042857 0.000185714 .
E
 78 39 30  0.000371428 0.000185714 0.000142857 

Prima della deformazione, l’angolo acuto formato dalle direzioni n ed m uscenti


dal punto valeva ( n = m = 1)

n ⋅m 1 1
cos θ = = ⋅ [3 ⋅ 2 + 1⋅ 4 + 2 ⋅ 3] = 16 = 0.7940666 ,
n m 14 29 406

16
da cui θ = arccos = arccos 0.7940666 ≈ 0.6533258rad = 37° 25' 58' ' .
406

Per effetto dello stato di tensione, il versore n subisce la deformazione ε n di componenti


− 9 0 78 3 14  129  0.000164174
1     1 1   
ε = ε n =  0 − 9 39 1 14  = ⋅
n
 69  = 0.000087814 ,
E E 14
 78 39 30 2 14  333 0.000423799
 
per cui il versore n si trasforma nel vettore n' = n + ε n di componenti
3 14 + 0.000164174  0.801947899
 
n' = 1 14 + 0.000087814  = 0.267349055 e di modulo n' = n' = 1.000155105 .
2 14 + 0.000423799 0.534522483
   

In modo analogo, il versore m subisce la deformazione ε m di componenti


− 9 0 78 2 29  216 0.000191000
1   1 1 
ε = ε m =  0 − 9 39 4
m
29  = ⋅  81  = 0.000071625 ,
E E 29
 78 39 30 3 29  402 0.000355473

per cui il versore m si trasforma nel vettore m' = m + ε m di componenti
2 29 + 0.000191000 0.371581676
 
m' = 4 29 + 0.000071625 = 0.742852977  e di modulo m' = m' = 1.000322198 .
3 29 + 0.000355473 0.557441487 

L’angolo acuto formato dai vettori n’ ed m’ vale ora


n'⋅m' 0.794555193
cos θ ' = = = 0.794176091 ,
n' m' 1.000155105 ⋅1.000322198

da cui θ ' = arccos 0.794176091 ≈ 0.65314576 rad = 37° 25' 20' '.98 .

Lo scorrimento cercato vale dunque γ = ϑ − ϑ ' = 0.00018004 rad = 0° 00' 37' '.13 .
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it)

Parte IV) MECCANICA DEI SOLIDI DEFORMABILI ED ELEMENTI DI


TEORIA DELL’ELASTICITA’

TEMA 3
In un punto P è noto lo stato di tensione.
Nel sistema di riferimento O, x, y, z, le componenti del tensore degli sforzi, T,
espresse in kN/cm2 (1 kN/cm2 = 10 MPa), assumono i valori

 0.0 0.0 100.0


T =  0.0 90.0 0.0 .
100.0 0.0 90.0

1 1
Date le direzioni l ed m di versori l = [1 3 4]
T
ed m = [5 2 8] ,
T

26 93
rispettivamente, determinare
1. i vettori trazione t l e t m ;
2. le tensioni normali σ l e σ m ;
3. le tensioni tangenziali τ l e τ m ;
4. le tensioni e le direzioni principali;
5. rappresentare lo stato di tensione mediante i tre cerchi di Mohr;
6. determinare i valori della σ MAX , σ min e τ MAX ;
Infine, supponendo che il materiale sia elastico, lineare, omogeneo ed isotropo, con
costanti elastiche E = 210.000,00kN / cm 2 e ν = 0,3 ,
7. determinare le componenti del tensore della deformazione nel riferimento
principale delle tensioni.
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

SOLUZIONE: (Prova del 15 Luglio 2002, allieva: Eleonora Colonnata)

1. Determinazione dei vettori trazione t l e t m


Il vettore trazione t l agente sull’elemento piano passante per il punto P e normale
1
al versore l = [1 3 4]T , è dato da
26
tl = T l .
Nel riferimento O, x, y, z, le sue componenti sono
t xl   0.0 0.0 100.0 1 26  78.446
   
t l = t ly  =  0.0 90.0 0.0 3 26  =  52.951 ,
t zl  100.0 0.0 90.0 4 26  90.213
  
ed il suo modulo è
tl = t l = (t ) + (t ) + (t )
l 2
x
l 2
y
l 2
z = (78.446)2 + (52.951)2 + (90.213)2 = 130.752 kN / cm 2 .

1
In modo analogo, il vettore trazione t m corrispondente al versore m = [5 2 8]T , ha
93
per componenti
t xm   0.0 0.0 100.0 5 93   82.956
   
t m = t ym  =  0.0 90.0 0.0 2 93  =  18.665 ,
t zm  100.0 0.0 90.0 8 93  126.508
  
ed il suo modulo vale
tm = t m = (t ) + (t ) + (t )
m 2
x
m 2
y
m 2
z = (82.596)2 + (18.665)2 + (126.508)2 = 152.428 kN / cm 2 .

2. Determinazione dei valori delle tensioni normali σ l e σ m


Il valori richiesti delle tensioni normali sono
1 26 
 
σ l = σ l = t l ⋅ l = [78.446 52.951 90.213]3 26  = +117.308 kN / cm 2 ,
4 26 

5 93 
 
σ m = σ m = t m ⋅ m = [82.956 18.665 126.508]2 93  = +151.828 kN / cm 2 .
8 93 

Salvatore Sergio Ligarò Meccanica dei solidi deformabili ed elementi di teoria dell’elasticità: Esempio 3

3. Determinazione dei valori delle tensioni tangenziali τ l e τ m


Il valori delle tensioni tangenziali sono
τ l = τl = (tl )2 − (σ l )2 = (130.752)2 − (117.308)2 = 57.750 kN / cm 2 ,

τ m = τm = (tm )2 − (σ m )2 = (152.428)2 − (151.828)2 = 13.516 kN / cm 2 .

4. Calcolo delle tensioni e delle direzioni principali


Tensioni principali
Gli invarianti di tensione sono
I1σ = σ xx + σ yy + σ zz = 180.0 kN / cm 2 ,

σ xx τ xy σ xx τ xz σ yy τ yz
I 2σ = + + = −1900.00 (kN / cm 2 ) 2 ,
τ yx σ yy τ zx σ zz τ zy σ zz

I 3σ = σ ij = −900000.000 (kN / cm 2 ) 3 ,

per cui l’equazione caratteristica risulta σ 3 − 180 ⋅ σ 2 − 1900 ⋅ σ + 900000 = 0 . Questa può
essere scritta come (90 − σ ) ⋅ [(−σ ) ⋅ (90 − σ ) − 100 2 ] = (90 − σ ) ⋅ (σ 2 − 90 ⋅ σ − 10000) = 0 ;
pertanto, una tensione principale è σ 2 = 90.0 kN / cm 2 , mentre le altre due coincidono con
le soluzioni dell’equazione algebrica σ 2 − 90 ⋅ σ − 10000 = 0 , ovvero,
90 ± 48100  154.659 kN / cm 2
σ 1,3 = = 45 ± 12025 =  .
2  − 64 . 659 kN / cm 2

Direzioni principali
La direzione 1, associata alla tensione principale σ1, ha versore n1 = [n1x n1y n1z ] . Le
T

componenti del versore n1 si ottengono risolvendo il sistema di equazioni algebriche,


non lineare e non omogeneo,
(σ xx − σ 1 ) τ xy τ xz  1 0 
   nx   
τ yx (σ yy − σ 1 ) τ yz  ⋅ n1  = 0 ,
τ zx (σ zz − σ 1 )   1  0
y
τ zy
 1   n 
n1y n1z  z  1
nx   
ovvero,
− 154.659 0.0 100.0 1 0 
   nx   
 0.0 − 64.659 0.0  1  0
⋅ ny = .
 100.0 0.0 − 64.659  1  0
   nz   
 n1x n1y n1z    1

La terza equazione è proporzionale alla prima; pertanto, limitando l’attenzione alle prime
due di esse, possiamo costruire il vettore
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

 τ xy τ xz   0.0 100.0 
   
(σ yy − σ 1 ) τ yz  − 64.659 0.0 
 N 1x     6465.90
   (σ − σ ) τ   − 154 . 659 100 . 0   0.00 ,
xx 1 xz
N1 =  N 1y  =  = =
τ τ 0 . 0 0 . 0
 N 1z   yx yz    10000.00
   (σ − σ )
xx 1 τ xy
  − 154.659 0.0   
  
0.0 − 64.659 
 τ yx (σ yy − σ 1 )  

calcolarne il modulo
N1 = N1 = (N ) + (N ) + (N )
1 2
x
1 2
y
1 2
z = (− 6465.90)2 + (0.00)2 + (10000.00)2 = 11908.311 ,

e porre
 N 1x   6465.90 0.542970
N 1  1
1
1 
n = 1 = 1 N y  =
1
 0.00 = 0.000000 .
N N 11908.311
 N 1z  10000.00 0.839720
 
Procedendo in modo analogo, ricaviamo i versori delle altre due direzioni principali
 N x2   0.00 0.000000
N 1  2
2
1 
n = 2 = 2 N y  =
2
 10000.00 = 1.000000 ,
N N 10000 . 00
 N z2   0.00 0.000000
 
3
 N x3  15465.90 0.839720
N 1  3 1 
n = 3 = 3 N y  =
3
 0.00 = 0.000000 .
N N 18417.222
 N z3  10000.00 0.542970
 
I risultati precedenti si ottengono più semplicemente osservando che
τ yx = τ yz = 0.0 kN / cm 2 , per cui σ yy = 90.0 kN / cm 2 = σ 2 è una tensione principale così come
è principale la direzione 2 ad essa associata di versore n 2 = [nx2 n y2 nz2 ] = [0 1 0]T .
T

5. Rappresentazione dello stato di tensione mediante i tre cerchi di Mohr


Calcoliamo l’ascissa del centro ed il raggio di ciascun cerchio.
 σ2 +σ3 90.000 − 64.659
ascissa : c1 = 2
=
2
= 12.671 kN / cm 2
Cerchio c:  ,
σ 2 −σ3 90.000 + 64.659
raggio : r1 = = = 77.329 kN / cm 2
 2 2
 σ 3 + σ1 − 64.659 + 154.659
ascissa : c2 = 2
=
2
= 45.000 kN / cm 2
Cerchio d:  ,
σ 3 − σ1 − 64.659 − 154.659
raggio : r2 = = = 109.659 kN / cm 2
 2 2
 σ 1 + σ 2 154.659 + 90.000
ascissa : c3 = 2
=
2
= 122.329kN / cm 2
Cerchio e:  .
σ − σ 2 154.659 − 90.000
raggio : r3 = 1 = = 32.329 kN / cm 2
 2 2
Salvatore Sergio Ligarò Meccanica dei solidi deformabili ed elementi di teoria dell’elasticità: Esempio 3

Lo stato di tensione dato ammette nel piano (O,σ n ,τ n ) di Mohr la rappresentazione


grafica seguente

τn

d τMAX

r1 r2
r3 σn
O c1 c2 c3

c e

σmin σMAX

6. Determinazione dei valori della σ MAX , σ min e τ MAX

Note le tensioni principali, si hanno

σ MAX = max{σ 1 , σ 2 , σ 3 } = max{154.659, 90.00, − 54.659} = 154.659 kN / cm 2 = σ 1 ,

σ min = min{σ 1 , σ 2 , σ 3 } = min{154.659, 90.00, − 54.659} = −64.659 kN / cm 2 = σ 3 ,

 σ − σ 2 σ 2 −σ 3 σ 3 −σ1 
τ MAX = max  1  = max{r3 , r1 , r2 } = 109.659 kN / cm = r2 .
2
, ,
 2 2 2 
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

7. Determinazione delle componenti del tensore della deformazione nel


riferimento principale delle tensioni
Utilizzando il legame costitutivo elastico lineare

1 ν ν  σ
ε x   − − 0 0 0  x 
  E E E
 
   ν 1 ν  
ε y  − − 0 0 0  σ y 

   E E E
 
   ν ν 1  
ε z  − E − 0 0 0  σ z 
E E 
 =  
γ  0 1
 yz   0 0 0 0  τ yz 
G 
    
γ zx  0 1
0 0 0 0  τ zx 
   G  
   1  
γ xy  0 0 0 0 0 τ xy 
 G 

in cui G = E / 2(1 + ν ) è il modulo di elasticità trasversale del materiale, si ricavano le


seguenti componenti del tensore della deformazione nel riferimento O, xp, yp, zp

 ε1   1 − 0.3 − 0.3 0 0 0   154.659  147.057   0.00070027 


ε  − 0.3 1 − 0.3 0 0 0  90.000   62.999  0.00029999
 2      
 ε 3  1 − 0.3 − 0.3 1 0 0 0  − 64.659.0 1 − 138.057  − 0.00065741
  = ⋅   = ⋅ = 
γ 23  E  0 0 0 2.6 0 0  0 . 000  E  0 . 000   0.00000000
γ 13   0 0 0 0 2.6 0  0.000  0.000  0.00000000
        
γ 12   0 0 0 0 0 2.6   0.000  0.000  0.00000000

per cui il tensore della deformazione risulta

147.057 0.000 0.000 0.00070027 0.00000000 0.00000000


1  
ε =  0.000 24.232 0.000 = 0.00000000 0.00029999 0.00000000 .
E
 0.000 0.000 − 138.057  0.00000000 0.00000000 − 0.00065741

Essendo ε12 = ε 23 = ε 31 = 0.0 , si ha che le direzioni principali per lo stato di tensione


coincidono con le direzioni principali per lo stato di deformazione, ovvero, come
direbbe R. Z., i due tensori sono coassiali.
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it)

Parte V) PROBLEMA DI SAINT VENANT E CRITERI DI RESISTENZA DEI MATERIALI

TEMA 1
La figura mostra la sezione di una trave metallica prismatica soggetta alle caratteristiche
della sollecitazione:
• sforzo assiale N = −50 kN ;
• momento flettente M x = 250 kNcm ;

• sforzo di taglio Ty = 100 kN ;

• momento torcente M t = 45 kNcm .


1 2

10
3
G
4
x
y 60

5
40 10 80 10 40

Effettuare la verifica di resistenza nelle cinque sezioni indicate sapendo che:


1. il materiale è acciaio;
2. che plasticizza secondo il criterio di von Mises;
3. e che la tensione normale ammissibile è di σ = 16 kN / cm2 .

NOTA: le lunghezze riportate in figura sono espresse in mm.


Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

SOLUZIONE:

1. Proprietà geometriche della sezione

Con riferimento alla suddivisione in parti mostrata nella figura seguente, si ha

10
G
x
y

60
c d

51
Y

X
O 40 10 80 10 40

Parte bi hi Ai YGi SXi


c 10.0 60.0 600.00 30.0 18000.000
d 10.0 60.0 600.00 30.0 18000.000
e 180.0 10.0 1800.00 65.0 117000.000
c+d+e 3000.00 153000.000

Area: A = 3000.00 mm 2 = 30.00 cm 2 ,

Momento statico: S X = 153000.000 mm3 = 153.000 cm3 ,

153000
Ordinata del baricentro: YG = = 51.0 mm = 5.1 cm ,
3000

Momento d’inerzia rispetto alla base:


1 1
J X = J X 1 + J X 2 + J X 3 = 2( b1h13 ) + b3 h33 + A3YG23 =
3 12
= 1440000.0000 + 15000.0000 + 7605000.0000 =
= 9060000.000 mm 4 = 906.0000 cm 4

Momento d’inerzia baricentrico:


J XG = J X − AYG2 = 9060000.0000 − 3000.00 ⋅ 51.0 2 =
= 1257000.0000 mm 4 = 125.7000 cm 4

2
Salvatore Sergio Ligarò Problema di Saint Venant e criteri di resistenza dei materiali: Esempio 1

2. Analisi dello stato di sollecitazione

2.1 Sforzo assiale N


N − 50.0
Lo sforzo assiale produce la tensione normale σ zzN = = ≅ −1.667 kN / cm 2
A 30.00
distribuita uniformemente sull’intera sezione.

1 2
σzz

G 4
x
y

Nei punti di verifica si ottengono i valori

Sezione σ zzi
N
(kN/cm2)
c -1.667
d -1.667
e -1.667
f -1.667
g -1.667

2.2 Momento flettente Mx

La figura seguente mostra il diagramma delle tensioni normali σ zzM x prodotte dal momento
flettente Mx.
1 2
1.9

G 4
n x n
y
5.1

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

M x ⋅ yi
Utilizzando la formula di Navier, σ zzi
Mx
= , si ottengono i valori
Jx

Sezione M x / J x (kNcm-3) yi (cm) σ zzi


Mx
(kN/cm2)
c -1.9 -3.779
d -1.9 -3.779
e 1.98886 -0.9 -1.790
f 0.0 0.000
g +5.1 +10.143

2.3 Sforzo di taglio Ty


T
La figura successiva mostra il flusso delle tensioni tangenziali τ y prodotte dal taglio Ty.

- τzx -
+ +

1 2

3
τzy
G 4
τmax
x
y
+

Ty ⋅ S r
Utilizzando la formula di Jourawski, τ rs = , si ottengono i valori
J x ⋅ br

Sezione Ty / J x (kNcm-3) Sr (cm3) br (cm)


Ty
τ i (kN/cm2)
c 5.600 1.0 τ zx = −4.455
d 5.600 1.0 τ zx = +4.455
e 0.795545 12.600 1.0 τ zy = 10.023
f 13.005 1.0 τ zy = 10.346
g 0.000 1.0 τ zy = +0.000

4
Salvatore Sergio Ligarò Problema di Saint Venant e criteri di resistenza dei materiali: Esempio 1

2.4 Momento Torcente Mt


La figura mostra il flusso delle tensioni tangenziali prodotte dal momento torcente Mt. Dati i
valori dei rapporti d i / Di << 1, i = 1,K ,3 , la sezione è in parete sottile aperta e costituita
dall’assemblaggio degli elementi a forma rettangolare allungata prima descritti.
1 2
3
3
G 4
x
y
1 2

5
Calcoliamo le inerzie torcenti dei diversi elementi e quella dell’intera sezione
Elemento bi (cm) hi (cm) J ti = 1 3 ⋅ bi ⋅ hi3 (cm4)
c 6.0 1.0 2,0000
d 6.0 1.0 2,0000
e 18.0 1.0 6,0000
c+d+e 10,0000
Per calcolare la tensione tangenziale massima in ciascun elemento non è necessario ripartire il
momento torcente fra gli stessi. Infatti, si ha
M ti M
Elemento J ti / J t M ti = J ti / J t ⋅ M t (kNcm) τ max
M t
i = ⋅ hi = t ⋅ hi (kN/cm2)
J ti Jt
c 0.2 9.0 4.500
d 0.2 9.0 4.500
e 0.6 27.0 4.500

3. Verifiche di resistenza

Sovrapponendo gli stati tensionali prima ottenuti, risulta la tensione ideale secondo il criterio
di von Mises

Sezione σ zzN σ zzM x


τ
Ty
τM t
σ id = σ 2 + 3τ 2 ≤ σ amm (kN/cm2)
c -1.667 -3.779 -4.445 4.500 σ id = 8.062 ≤ 16.000 = σ amm
d -1.667 -3.779 4.445 4.500 σ id = 8.062 ≤ 16.000 = σ amm
e -1.667 -1.790 10.023 4.500 σ id = 12.030 ≤ 16.000 = σ amm
f -1.667 0.000 10.346 4.500 σ id = 11.962 ≤ 16.000 = σ amm
g -1.667 10.143 0.000 4.500 σ id = 11.905 ≤ 16.000 = σ amm

per cui la verifica di resistenza è ovunque soddisfatta.

5
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it)

Parte V) PROBLEMA DI SAINT VENANT E CRITERI DI RESISTENZA DEI MATERIALI

TEMA 2
La figura mostra la sezione di una trave metallica prismatica soggetta alle caratteristiche
della sollecitazione:
• sforzo assiale N = −500 kN
• momento flettente M x = 300 kNcm ;

• sforzo di taglio Ty = 80 kN ;

• momento torcente M t = 600 kNcm .


1

10 10 10
2
3

5
4

6
G
x
y

102

8
7
10

67 10 134 10 67

Effettuare la verifica di resistenza nelle 8 sezioni indicate sapendo che:


1. il materiale è acciaio;
2. che plasticizza secondo il criterio di von Mises;
3. la tensione normale ammissibile nel materiale è σ = 16kN / cm 2 .

NOTA: le lunghezze riportate in figura sono espresse in mm.


Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

SOLUZIONE: (Prova del 28 Giugno 2002, allieva: Giulia Barale)

1. Proprietà geometriche della sezione


Con riferimento alla suddivisione in parti mostrata nella figura seguente, si ha
c d

10 10 10
e

G
x
y

g h

102
80
Y

10
X
O 67 10 134 10 67

Parte bi hi Ai YGi SXi


c 67.0 10.0 670.00 137.0 91790.000
d 67.0 10.0 670.00 137.0 91790.000
e 134.0 10.0 1340.00 117.0 156780.000
f 134.0 10.0 1340.00 5.0 6700.000
g 10.0 142.0 1420.00 71.0 100820.000
h 10.0 142.0 1420.00 71.0 100820.000
6860.00 548700.000

Area della sezione: A = 6860.00 mm 2 = 68.60 cm2 ,

Momento statico: S X = 548700.000 mm3 = 548.700 cm3 ,


548700
Ordinata del baricentro: YG = ≈ 79.98 mm = 8.0 cm ,
6860
Momento d’inerzia rispetto alla base:
J X = J X1 + J X 2 + J X 3 + J X 4 + J X 5 + J X 6 =
1 1 1 1
= 2( b1h13 + A1YG21 ) + ( b3 h33 + A3YG23 ) + b4 h43 + 2( b5 h53 ) =
12 12 3 3
= 25161626.6667 + 18354426.6667 + 44666.6667 + 19088586.6667 =
= 62649306.6667 mm 4 = 6264.9307 cm 4

J XG = J X − AYG2 = 62649306.6667 − 6860.00 ⋅ 80.0 2 =


Momento d’inerzia baricentrico:
= 18745306.6667 mm 4 = 1874.5307 cm 4

2
Salvatore Sergio Ligarò Problema di Saint Venant e criteri di resistenza dei materiali: Esempio 2

2. Analisi dello stato di sollecitazione

2.1 Sforzo assiale N


N − 500.0
Lo sforzo assiale produce la tensione normale σ zzN = = ≅ −7.289 kN / cm 2
A 68.60
distribuita uniformemente sull’intera sezione.

2
σzz
3

5 4
G
6
x
y

8
7

Nei punti di verifica si ottengono i valori

Sezione σ zzi
N
(kN/cm2)
c -7.289
d -7.289
e -7.289
f -7.289
g -7.289
h -7.289
i -7.289
j -7.289

2.2 Momento flettente Mx

La figura seguente mostra il diagramma delle tensioni normali σ zzM x prodotte dal momento
flettente.
1
σΜzz
2
3 -

5 4
G
6
n x n
y

7 8
+

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

M x ⋅ yi
Utilizzando la formula di Navier, σ zzi
Mx
= , si ottengono i valori
Jx

Sezione M x / J x (kNcm-3) yi (cm) σ zzi


M
(kN/cm2)
x

c -6.2 -0.992
d -5.2 -0.832
e -4.2 -0.672
f -4.2 -0.672
0.1600
g -3.2 -0.512
6 0.0 0.000
7 7.0 1.120
8 8.0 1.280

2.3 Sforzo di taglio Ty


T
La figura successiva mostra il flusso delle tensioni tangenziali τ y prodotte dallo sforzo di
taglio.
- τzx -
+ +
1
τzy
2
3 +

+
5 4
G

n
6 x n τmax
y
+

7 8

- τzx
+

Ty ⋅ S r
Utilizzando la formula di Jourawski, τ rs = , si ottengono i valori
J x ⋅ br

Sezione Ty / J x (kNcm-3) Sr (cm3) br (cm)


Ty
τ i (kN/cm2)
c 38.190 1.0 τ zx = −1.630
d 43.890 1.0 τ zy = +1.873
e 48.590 1.0 τ zy = +2.074
f 24.790 1.0 τ zx = +1.058
0.042677
g 77.080 1.0 τ zy = +3.289
6 82.200 1.0 τ zy = +3.508
7 57.700 1.0 τ zy = +2.462
8 50.200 1.0 τ zx = −2.142

4
Salvatore Sergio Ligarò Problema di Saint Venant e criteri di resistenza dei materiali: Esempio 2

2.4 Momento Torcente Mt

La figura mostra il flusso delle tensioni tangenziali prodotte dal momento torcente.
1
2
3

5 4

6 G
x
y

8
7

Dati i valori assai modesti dei rapporti d i / Di << 1, i = 1, K , n , la sezione è certamente in


parete sottile, ma di tipo misto, ovvero, costituita da due parti laterali in parete sottile aperta (A e C)
e da una parte una parte centrale (B) in parete sottile chiusa (tubolare).

A C

Le tre parti operano in parallelo, ovvero, ciascuna sopporta un’aliquota del momento
torcente proporzionale alla propria rigidezza torsionale; tuttavia, è facile verificare come le aliquote
di momento torcente che impegnano le parti laterali siano numericamente trascurabili rispetto alla
quota di momento torcente equilibrato dalla parte tubolare centrale. Verifichiamo questa
affermazione.
1 1
Jt A = Jt C =
3
∑ li ⋅ si3 = (6.7 ⋅1.03 + 2.0 ⋅1.03 ) = 2.9 cm4 ,
3
4 ⋅ Ω m2 4 ⋅ (14.4 ⋅11.2) 2 104044.9536
J tB = = = = 2032.1280 cm 4 .
∫ dl s 2 ⋅ (14.4 + 11.2) 51.2

Conseguentemente, si ottengono
Jt A 2.9
MtA = ⋅ Mt = ⋅ 600.0 = 0.85 kNcm , ( 0.14%)
Jt A + Jt B + JtC 2037.9280
Jt B 2032.1280
MtB = ⋅ Mt = ⋅ 600.0 = 598.29 kNcm , (99.72%)
Jt A + Jt B + JtC 2037.9280

5
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

Jt C 2.9
MtC = ⋅ Mt = ⋅ 600.0 = 0.85 kNcm . ( 0.14%)
Jt A + Jt B + JtC 2037.9280
Da quanto ottenuto appare evidente come tutto il momento torcente vada ad impegnare quasi
esclusivamente la parte tubolare centrale. In parole più semplici, ai fini delle verifiche di resistenza,
possiamo considerare soltanto la parte centrale in parete chiusa.
Applicando la formula di Bredt al circuito illustrato, si ottiene

Mt 600.0 600.0
τ= = = = 1.860 kN / cm 2 ,
2 ⋅ Ω m ⋅ s 2 ⋅ (14.4 ⋅11.2) ⋅1.0 322.56
per cui
T
Sezione τ i y (kN/cm2)
c τ zx = 0.000
d τ zy = 0.000
e τ zy = 0.000
f τ zx = +1.860
g τ zy = +1.860
6 τ zy = +1.860
7 τ zy = +1.860
8 τ zx = −1.860
3. Verifiche di resistenza

Sovrapponendo gli stati tensionali prima ottenuti, risulta la tensione ideale secondo il criterio
di von Mises

Sezione σ zzN σ zzM x


τ
Ty
τM t
σ id = σ 2 + 3τ 2 ≤ σ amm (kN/cm2)
c -7.289 -0.992 τ zx = −1.630 τ zx = 0.000 σ id = 8.750 ≤ 16.000 = σ amm
d -7.289 -0.832 τ zy = +1.873 τ zy = 0.000 σ id = 8.740 ≤ 16.000 = σ amm
e -7.289 -0.672 τ zy = +2.074 τ zy = 0.000 σ id = 8.730 ≤ 16.000 = σ amm
f -7.289 -0.672 τ zx = +1.058 τ zx = +1.860 σ id = 9.430 ≤ 16.000 = σ amm
g -7.289 -0.512 τ zy = +3.289 τ zy = +1.860 σ id = 11.850 ≤ 16.000 = σ amm
h -7.289 0.000 τ zy = +3.508 τ zy = +1.860 σ id = 11.814 ≤ 16.000 = σ amm
i -7.289 1.120 τ zy = +2.462 τ zy = +1.860 σ id = 9.700 ≤ 16.000 = σ amm
j -7.289 1.280 τ zx = −2.142 τ zx = −1.860 σ id = 9.170 ≤ 16.000 = σ amm

per cui la verifica di resistenza è ovunque soddisfatta.

6
Università degli Studi di Pisa
Anno Accademico 2001/2002
Corso di Laurea in Ingegneria Edile (Nuovo Ordinamento)
Insegnamento di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (12 CFU)
Docente: Ing. Salvatore Sergio Ligarò

(per segnalazioni e suggerimenti contattare s.ligaro@ing.unipi.it)

Parte V) PROBLEMA DI SAINT VENANT E CRITERI DI RESISTENZA DEI MATERIALI

TEMA 3
La figura mostra la sezione di una trave metallica prismatica soggetta alle caratteristiche
della sollecitazione:
• sforzo assiale N = −800 kN
• momento flettente M x = 500 kNcm ;

• sforzo di taglio Ty = 120 kN ;

• momento torcente M t = 600 kNcm .


1

10
2

3 160
10

5
G
6
x 4
y
230

9 8
7
10

145 10 290 10 145

Effettuare la verifica di resistenza nelle 9 sezioni indicate sapendo che:


1. il materiale è acciaio;
2. che plasticizza secondo il criterio di von Mises;
3. la tensione normale ammissibile nel materiale è σ = 16.0 kN / cm 2 .
NOTA: le lunghezze riportate in figura sono espresse in mm.
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

SOLUZIONE: (Prova del 15 Luglio 2002, allieva: Sara Salomoni)

1. Proprietà geometriche della sezione


Con riferimento alla suddivisione in parti mostrata nella figura seguente, si ha
1

1 7

10
2

160
3
4

10
5
G 6
3 x
6
4
y

230
185.4
Y 9 8
X 7
2 5 8

10
O 145 10 290 10 145

Parte bi hi Ai YGi SXi


c 145.0 10.0 1450.00 415.0 601750.000
d 145.0 10.0 1450.00 5.0 7520.000
e 10.0 420.0 4200.00 210.0 882000.000
f 290.0 10.0 2900.00 245.0 710500.000
g 290.0 10.0 2900.00 5.0 14500.000
h 10.0 420.0 4200.00 210.0 882000.000
i 145.0 10.0 1450.00 415.0 601750.000
j 145.0 10.0 1450.00 5.0 7520.000
20000.00 3707540.000

Area: A = 20000.00 mm 2 = 200.00 cm 2 ,

Momento statico: S X = 3707540.000 mm 3 = 3707.540 cm3 ,


Ordinata del baricentro: YG = 3707540 20000 = 185.377 mm ≈ 18.54 cm ,
Momento d’inerzia rispetto alla base:
J X = 2J X1 + 2J X 2 + 2J X 3 + J X 4 + J X 5 =
b1h13 b2 h23 b3 h33 b4 h43 b5 h53
= 2( + A1YG1 ) + 2
2
+2 + + A4YG 4 +
2
= 116768.6667 cm 4
12 3 3 12 3
Momento d’inerzia baricentrico:
J XG = J X − AYG2 = 116768.6667 − 200.00 ⋅18.54 2 = 48059.4217 cm 4

2
Salvatore Sergio Ligarò Problema di Saint Venant e criteri di resistenza dei materiali: Esempio 2

2. Analisi dello stato di sollecitazione

2.1 Sforzo assiale N


Lo sforzo assiale produce la tensione normale di compressione
N − 800.0
σ zzN = = ≅ −4.000 kN / cm 2 distribuita uniformemente sull’intera sezione.
A 200.00
1

σzz 2

5
6
x G
4
y

9 8
7

Nei punti di verifica si ottengono i valori


Sezione σ zzi
N
(kN/cm2)
c -4.000
d -4.000
e -4.000
f -4.000
g -4.000
h -4.000
i -4.000
j -4.000
k -4.000
2.2 Momento flettente Mx
La figura seguente mostra il diagramma delle tensioni normali σ zzM x originate dal momento
flettente.
1

2 -

σΜzz
3

5
G
6
n x 4 n
y

9 8 +
7

3
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

M x ⋅ yi
Utilizzando la formula di Navier, σ zzi
Mx
= , si ottengono i valori
Jx

Sezione M x / J x (kNcm-3) yi (cm) σ zzi


M x
(kN/cm2)
c -23.46 -0.244
d -22.46 -0.234
e -6.46 -0.067
f -6.46 -0.067
g 0.010404 -5.46 -0.057
6 0.00 0.000
7 17.54 0.182
8 17.54 0.182
9 17.54 0.182
in cui, nella valutazione delle tensioni normali indotte dal momento flettente nelle sezioni c, e, 8
e 9, si è tenuto conto della possibile interazione con lo sforzo assiale.

2.3 Sforzo di taglio Ty


T
La figura successiva mostra il flusso delle tensioni tangenziali τ y indotte dallo sforzo di
taglio.

- -
+ +
1 τzx
2

3 4 τzy
5

n 6 x G n τmax
y
+

9
7

8
- -

+ τzx +

4
Salvatore Sergio Ligarò Problema di Saint Venant e criteri di resistenza dei materiali: Esempio 2

Ty ⋅ S r
Utilizzando la formula di Jourawski, τ rs = , si ottengono i valori
J x ⋅ br
Sezione Ty / J x (kNcm-3) Sr (cm3) br (cm)
Ty
τ i (kN/cm2)
c 332.993 1.0 τ zx = −0.831
d 355.958 1.0 τ zy = +0.889
e 587.398 1.0 τ zy = +1.467
f 86.493 1.0 τ zx = +0.216
g 0.0024969 679.856 1.0 τ zx = +1.698
6 694.762 1.0 τ zy = +1.735
7 541.050 1.0 τ zy = +1.351
8 261.508 1.0 τ zx = +0.653
9 261.508 1.0 τ zx = −0.653

2.4 Momento Torcente Mt


La figura mostra il flusso delle tensioni tangenziali prodotte dal momento torcente.
1

2
A B

5
6
4

C 9 8 D
7

Dati i valori assai modesti dei rapporti d i / Di << 1, i = 1, K , n , la sezione è certamente in


parete sottile, ma di tipo misto, ovvero, costituita da quattro parti laterali in parete sottile aperta (A,
B, C e D) e da una parte una parte centrale (E) in parete sottile chiusa (tubolare). Le cinque parti
operano in parallelo, ovvero, ciascuna sopporta un’aliquota del momento torcente proporzionale
alla propria rigidezza torsionale; tuttavia, è facile verificare come le aliquote di momento torcente
che impegnano le parti laterali siano trascurabili rispetto a quella equilibrata dalla parte tubolare
centrale. Pertanto, possiamo considerare soltanto la parte centrale in parete chiusa.
Applicando la formula di Bredt al circuito illustrato, si ottiene
Mt 600.0 600.0
τ= = = ≅ 0.417 kN / cm 2 ,
2 ⋅ Ω m ⋅ s 2 ⋅ (30.0 ⋅ 24.0) ⋅1.0 1440.000

5
Scienza delle Costruzioni Edili (N. O.) Anno accademico 2001/2002

per cui
Ty
Sezione τ i (kN/cm2)
c τ zx = 0.000
d τ zy = 0.000
e τ zy = 0.000
f τ zx = +0.417
g τ zy = −0.417
6 τ zy = −0.417
7 τ zy = −0.417
8 τ zx = 0.000
9 τ zy = −0.417

3. Verifiche di resistenza
Sovrapponendo gli stati tensionali prima ottenuti, risulta la tensione ideale secondo il criterio
di von Mises

Sezione σ zzN σ zzM x


τ
Ty
τM t
σ id = σ 2 + 3τ 2 ≤ σ amm (kN/cm2)
c -4.000 -0.244 τ zx = −0.831 τ zx = 0.000 σid = 4.481 ≤ 16.000 = σ amm
d -4.000 -0.234 τ zy = +0.889 τ zy = 0.000 σid = 4.505 ≤ 16.000 = σ amm
e -4.000 -0.067 τ zy = +1.467 τ zy = 0.000 σid = 4.795 ≤ 16.000 = σ amm
f -4.000 -0.067 τ zx = +0.216 τ zx = +0.417 σid = 4.212 ≤ 16.000 = σ amm
g -4.000 -0.057 τ zy = +1.698 τ zy = −0.417 σid = 5.466 ≤ 16.000 = σ amm
h -4.000 0.000 τ zy = +1.735 τ zy = −0.417 σid = 5.467 ≤ 16.000 = σ amm
i -4.000 0.182 τ zy = +1.351 τ zy = −0.417 σid = 4.894 ≤ 16.000 = σ amm
j -4.000 0.182 τ zx = +0.653 τ zx = 0.000 σid = 3.982 ≤ 16.000 = σ amm
9 -4.000 0.182 τ zx = −0.653 τ zx = −0.417 σid = 4.244 ≤ 16.000 = σ amm

per cui la verifica di resistenza è ovunque soddisfatta.

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