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649004
L’OSSERVATORE ROMANO
Anno CLIII n. 92 (46.336)
.
Il segretario generale dell’Onu al Pentagono per parlare della crisi coreana
Ban Ki-moon chiede prudenza
WASHINGTON, 19. Visita senza prece-
denti al Pentagono del segretario ge-
nerale dell’Onu, Ban Ki-moon, che
ha espressamente chiesto ai vertici
militari statunitensi un incontro per
parlare della grave crisi nella peniso-
la coreana e sulle missioni per il
mantenimento della pace che le Na-
zioni Unite dispiegano in molti Pae-
si. Ban Ki-moon, ricevuto con gli
onori militari, ha avuto un colloquio
di circa trenta minuti con il segreta-
rio alla Difesa, Chuck Hagel, e con
il presidente dei comandi uniti il ge-
nerale Martin Dempsey. Il segretario
generale dell’Onu ha avvertito che il
minimo incidente in questa fase po-
trebbe portare la situazione coreana
a divenire incontrollabile.
«Si è molto discusso della Corea
del Nord e dei rischi di un errore di
giudizio o di un calcolo sbagliato»
nell’attuale fase di tensione tra il re-
gime comunista di Pyongyang,
Seoul e Washington, ha riferito una
fonte anonima del Pentagono.
D all’inizio della crisi, Ban Ki-moon,
ex ministro degli Esteri sudcoreano,
ha moltiplicato gli appelli alla cal-
ma. Mercoledì scorso ha invitato le
due Coree e i loro alleati ad abbas-
sare la tensione per evitare di rende-
re la situazione incontrollabile.
E ieri, dopo aver abbandonato i
toni bellicosi con minacce di attacchi
nucleari, la Corea del Nord ha lan-
ciato i primi segnali di apertura al
dialogo, peraltro tutti da verificare,
in funzione delle pesanti condizioni
Accolte in parte le richieste di Capriles dopo l’esito del voto
Venezuela
al riconteggio
CARACAS, 19. Il leader dell’opposi-
zione venezuelana, Henrique
Capriles, ha accolto con favore la
decisione dell’autorità elettorale di
verificare il 46 per cento dei voti
elettronici, che non sono stati con-
trollati dopo la vittoria di misura di
Nicolás Maduro, il delfino di Hugo
Chávez, nelle presidenziali di do-
menica scorsa. Capriles aveva in un
primo momento depositato un ri-
corso, chiedendo un nuovo esame
del 100 per cento dei voti
A rendere nota la decisione — in
un discorso televisivo a reti unifica-
te, — è stato il responsabile del
Consiglio elettorale nazionale,
Tibisay Lucena, sottolineando che
l’operazione sarà conclusa entro un
mese. Le verifiche verranno fatte su
quattrocento scatole al giorno, ha
precisato Lucena, indicando che le
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Un manifestante filogovernativo a Caracas (Afp)
GIORNALE QUOTIDIANO
Primi segnali di Pyongyang per riaprire le trattative
poste. La Casa Bianca ha ribadito la
richiesta di «segnali chiari e credibi-
li» sulla strada dell’abbandono dei
propositi nucleari. Il segretario di
Stato americano, John Kerry, ha pre-
cisato che le condizioni poste dal re-
gime comunista di Pyongyang «sono
inaccettabili», pur leggendo le mosse
dei vertici nordcoreani come «una
Un soldato sudcoreano durante un’esercitazione (LaPresse/Ap)
autorità elettorali hanno preso que-
sta decisione per favorire un clima
di armonia nel Paese e per isolare i
settori violenti che puntano a ferire
la democrazia. «Ora potremo di-
mostrare la nostra verità» ha dichia-
rato alla stampa Capriles, uscito
sconfitto dal voto con uno scarto di
poco più di 265.000 preferenze,
meno del 2 per cento del totale.
«La nostra lotta — ha aggiunto —
non finisce qui». Secondo il presi-
dente del Parlamento, Diosdado
Cabello, i risultati della verifica sa-
ranno uguali a quelli delle elezioni
di domenica scorsa, confermando
così la vittoria del candidato chavi-
sta. I deputati dell’opposizione
hanno intanto confermato che non
parteciperanno al giuramento di
Nicolás Maduro che oggi si insedia
come presidente.
Unicuique suum
Città del Vaticano
tattica di apertura». Le condizioni
nordcoreane, invece, considerate «to-
talmente incomprensibili» da Seoul.
Anche il Giappone è contrario al-
la revoca delle risoluzioni dell’O nu,
comprensive di sanzioni, chieste dal-
la Corea del Nord per riavviare il
negoziato sulle questioni della peni-
sola coreana. Le risoluzioni
Ucciso uno dei presunti attentatori mentre la polizia cerca il secondo sospettato dell’attacco alla maratona
BOSTON, 19. Notte di terrore a Bo-
ston e non è ancora finita: la polizia
ritiene di avere ucciso uno degli au-
tori dell’attentato alla maratona di
Boston, ma l’altro è ancora in fuga,
è armato ed è considerato pericolo-
so. In una notte convulsa, in cui gli
avvenimenti si sono susseguiti, a
volte incomprensibilmente, a Boston
si va facendo luce sugli autori
dell’attentato che, lunedì, ha scon-
volto quella che doveva essere una
giornata di festa. Secondo il «Bo-
ston Globe», che cita un funziona-
rio della polizia federale, i due so-
spetti terroristi di Boston erano fra-
telli. Secondo i media, i due fratelli
sarebbero ceceni di 19 e 20 anni.
A Watertown, un sobborgo a
ovest della città, va avanti da ore
una caccia all’uomo massiccia, dopo
uno scontro a fuoco, prima nel cam-
pus del Mit a Cambridge, poi nelle
strade. Prima su Twitter, e poi nel
corso di una conferenza stampa, la
polizia di Boston ha detto di esser
certa di aver ucciso uno dei sospet-
tati per l’attentato alla maratona.
«Quest’uomo è un terrorista ed è
venuto qui per uccidere» ha detto il
capo della polizia locale, Ed Davis.
La polizia ha diffuso anche una
foto del ricercato in cui si vede un
giovane con il cappuccio di una fel-
pa in testa, scattata da una teleca-
mera di sorveglianza: il giovane as-
somiglia a uno dei due sospettati di
avere piazzato le bombe.
La notte di terrore è cominciata
intorno alle 22.30 ora locale, nel
campus, a Cambridge, del Massa-
chusetts Institute of Technology, cir-
ca cinque ore dopo la diffusione
delle prime foto dei due sospettati.
Una guardia di sicurezza è rimasta
uccisa in uno scontro a fuoco ed è
morta poco dopo in ospedale. Due
ragazzi sono fuggiti a bordo di una
vettura rubata, una Mercedes sporti-
va nera. Un paio d’ore più tardi po-
Alla luce della dottrina cristiana
Sintesi tra economia
e solidarietà
PAOLO PECORARI A PAGINA
Copia € 1,00 Copia arretrata € 2,00
POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt
dell’Onu, ha spiegato in conferenza
stampa il portavoce del Governo,
Yoshihide Suga, contengono obbli-
ghi di «grande portata» e Pyon-
gyang dovrebbe rispettarli. «La co-
munità internazionale deve collabo-
rare — ha concluso — in modo che la
Corea del Nord non faccia atti pro-
vocatori».
Il Governo cinese sostiene invece
le condizioni poste da Pyongyang
per il dialogo con Stati Uniti e Co-
rea del Sud. Secondo quanto dichia-
rato dal portavoce del ministero de-
gli Esteri, Hua Chunying, si tratte-
rebbe della migliore e unica soluzio-
ne. Hua ha sottolineato poi che
«tutte le parti coinvolte» nella regio-
ne hanno un interesse comune e una
responsabilità che è quella di «man-
tenere la pace e la stabilità nella pe-
nisola». La Cina, ha proseguito
Hua, «è pronta a lavorare con tutte
le parti» a questo scopo. Il portavo-
ce cinese non ha poi voluto esprime-
re commenti sulla presunta capacità
di Pyongyang di montare un ordi-
gno nucleare su un missile.
Nella giornata di mercoledì il Go-
verno di Pechino aveva confermato
il suo appoggio alle sanzioni votate
dal Consiglio di sicurezza delle Na-
zioni Unite contro la Corea del
Nord dopo il terzo test nucleare di
Pyongyang del 12 febbraio scorso.
Anche Hua Chunying aveva dichia-
rato che la Cina «seguirà fermamen-
te la risoluzione Onu e onorerà i re-
lativi obblighi internazionali».
Caccia all’uomo a Boston
lizia e agenti federali rincorrevano
l’auto rubata a una decina di chilo-
metri di distanza, a Watertown. Po-
liziotti e agenti federali, ma anche
gli uomini dello Swat, sono scesi in
forze nel sobborgo alla periferia del-
la città: i due giovani, armati di pi-
stole ed esplosivi, hanno ingaggiato
un violento scontro con gli agenti.
Gli abitanti della zona hanno riferi-
to anche di forti detonazioni. Quel
che è successo dopo è meno chiaro:
alcuni media statunitensi hanno rac-
contato di un uomo sdraiato a terra
e circondato dagli agenti. Secondo
Udienza al presidente
della Repubblica dell’Ecuador
Nella mattina di venerdì 19 aprile
il Papa ha ricevuto in udienza,
nel Palazzo apostolico, il presi-
dente della Repubblica dell’Ecua-
dor, Rafael Correa Delgado. Suc-
cessivamente il presidente Correa
ha incontrato il cardinale Tarcisio
Bertone, segretario di Stato, il
quale era accompagnato dall’arci-
vescovo Dominique Mamberti,
segretario per i Rapporti con gli
Stati.
Nel corso dei colloqui, che si
sono svolti in un clima di cordia-
lità, ci si è soffermati sul rilevante
5 apporto della Chiesa cattolica nei
Messa del Papa a Santa Marta
Una Chiesa libera
dall’ideologia
L’ideologia falsifica il Vangelo e in-
sidia anche la Chiesa. Per questo
Papa Francesco, durante la celebra-
zione della messa di questa matti-
na, venerdì 19 aprile, nella cappella
della Domus Sanctae Marthae, ha
chiesto di pregare «perché il Si-
gnore liberi la Chiesa da qualsiasi
interpretazione ideologica».
La voce di Gesù — ha spiegato il
Pontefice — «ci dice qualcosa e va
proprio al nostro cuore. Passa per
la polizia, l’uomo è morto successi-
vamente, in ospedale.
L’operazione nel sobborgo di Bo-
ston, a metà mattinata, è ancora in
corso e la polizia ha ordinato agli
abitanti del quartiere di rimanere
serrati dentro le case e non aprire a
meno che non ad agenti chiaramen-
te riconoscibili. Il sobborgo conti-
nua a essere assediato da un impo-
nente schieramento di forze di sicu-
rezza. La polizia per ora non ha ri-
velato l’identità dei due sospettati
dell’attentato, ma è convinta che sia-
no gli stessi che lunedì hanno piaz-
diversi settori della vita sociale
del Paese e sull’importanza di un
dialogo sincero e permanente tra
la Chiesa e lo Stato per affrontare
le sfide fondamentali della so-
cietà.
Sono stati poi sottolineati la
centralità della giustizia sociale e
il valore della solidarietà e della
sussidiarietà nella ricerca del bene
comune. Infine, si è parlato di te-
mi di attualità della regione, del
rispetto delle popolazioni indige-
ne, della loro cultura, nonché del-
la protezione dell’ambiente.
sabato 20 aprile 2013
la nostra mente e va al cuore» per
cercare di convertire l’uomo. Si
tratta dunque di una parola indiriz-
zata al cuore, «perché è parola
d’amore, è parola bella e porta
l’amore, ci fa amare».
Chi non coglie questa caratteri-
stica, ha puntualizzato il Papa, pre-
clude la strada all’amore e anche
alla bellezza.
PAGINA 8
zato le due bombe, che hanno fatto
tre morti, tra cui un bimbo di otto
anni.
Le vittime dell’attacco terroristico
sono state ieri commemorate con
una celebrazione multiconfessionale
svoltasi nella cattedrale cattolica del-
la Santa Croce. Presente il presiden-
te Barack Obama che ha avvertito
gli autori e i mandanti della strage
che «gli Stati Uniti non si faranno
intimidire né terrorizzare». Dopo la
cerimonia in suffragio delle vittime
Obama e la consorte si sono recati
in ospedale per fare visita ai molti
feriti ancora ricoverati.
NOSTRE
INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto que-
sta mattina in udienza Sua Bea-
titudine Ignace Youssif III
Younan, Patriarca di Antiochia
dei Siri (Libano).
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza Sua
Eccellenza il Signor Antun
Sbutega, Ambasciatore della Re-
pubblica del Montenegro, in vi-
sita di congedo.
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza Sua
Eccellenza il Signor Rafael
Correa Delgado, Presidente della
Repubblica dell’Ecuador, e Se-
guito.
Nomina
di Vescovo Ausiliare
Il Santo Padre ha nominato
Vescovo Ausiliare dell’Arciepar-
chia di Prešov dei Bizantini
(Slovacchia) il Reverendo Padre
Milan Lach, S.I., attualmente Vi-
cedecano della Facoltà Teologica
dell’Università di Trnava, asse-
gnandogli la Sede titolare Vesco-
vile di Ostracine.
pagina 2
A Washington ribadito l’impegno a non indebolire le valute per trarne vantaggi concorrenziali
Il G20 e la parola d’onore
Lagarde auspica per l’Europa un aggiustamento fiscale non troppo severo
WASHINGTON, 19. «I Paesi del G20
si impegnano a evitare l’indeboli-
mento delle loro valute per trarne
vantaggi concorrenziali»: nella boz-
za finale del comunicato, i ministri
dell’Economia e delle Finanze del
G20, riuniti a Washington, hanno in-
teso ribadire l’impegno, preso lo
scorso febbraio a Mosca, a evitare
svalutazioni competitive. Una richie-
sta, in tal senso, era stata avanzata
con forza dagli Stati Uniti dopo la
decisione della Banca centrale del
Giappone di procedere con un note-
vole rallentamento della politica mo-
netaria nei prossimi due anni.
Nella bozza si parla di un’econo-
mia mondiale «ancora debole» ca-
ratterizzata da una ripresa «non bi-
lanciata» tra Paesi a economia avan-
zata e Paesi emergenti. «Incertezza
politica, un’intermediazione sbilan-
ciata del credito, la riduzione delle
attività nel privato e una compensa-
zione incompiuta della domanda
globale continuano a pesare sulle
prospettive globali di crescita» si
legge in un passo del documento.
Nell’ambito dei lavori vi è stato
l’incontro fra il segretario al Tesoro
statunitense, Jack Lew, e il ministro
delle Finanze giapponese, Taro Aso.
Nell’occasione è stata richiamata
l’esigenza di favorire strategie in gra-
do di promuovere concreti sviluppi
nell’economia globale. Prima dell’in-
contro con il ministro delle Finanze
giapponese, il segretario al Tesoro
Per ottenere una nuova tranche del salvataggio finanziario
Nuovi tagli alla spesa pubblica
in Portogallo
LISBONA, 19. Il Governo del Porto-
gallo ha annunciato ieri tagli per
800 milioni di euro in tutti i servizi
pubblici e per ulteriori 500 milioni
della spesa pubblica in settori an-
cora da definire. La decisione è sta-
ta presa nel tentativo di centrare gli
obiettivi di deficit, dopo la sentenza
della Corte costituzionale che ha
annullato alcune delle principali
misure di austerity previste dalla
finanziaria del 2013. Ne danno
notizia fonti dell’Esecutivo citate
dai media, dopo un Consiglio dei
ministri che si è prolungato per
molte ore.
«Il Governo ha deciso di fissare
limiti di bilancio per ciascun mini-
stero. Le misure interesseranno la
spesa per il personale, per il mate-
riale e i servizi, incluse le spese quo-
tidiane» ha spiegato in una nota uf-
ficiale il ministro al Budget, Luís
Morais Sarmento.
Per il Governo di Lisbona, i nuo-
vi tagli alla spesa pubblica — che
equivalgono allo 0,5 per cento del
prodotto interno lordo — consenti-
ranno al Paese di ricevere una nuo-
va tranche del salvataggio finanzia-
rio da settantotto miliardi di euro
accordato due anni fa dalla troika
Pressione fiscale
record
in Francia
PARIGI, 19. Ennesimo aumento
della pressione fiscale in Francia.
Salirà, infatti, l’anno prossimo al
46,5 per cento del pil (dopo il
44,9 per cento registrato l’anno
scorso e il 46,3 per cento quest’an-
no), e rimarrà a quel livello record
anche nel 2015 e nel 2016. Per riu-
scire, almeno nell’arco del 2014, a
rispettare l’obiettivo di un deficit
al tre per cento del pil (Parigi
prevede di scendere al 2,9 per
cento dopo il 3,7 per cento del
2013) servono venti miliardi. E se
quattordici dovrebbero arrivare
dalla riduzione della spesa, gli
altri sei verrano da un aumento
del prelievo, frutto in particolare
dei proventi della lotta all’evasio-
ne fiscale.
L’OSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO
Unicuique suum Non praevalebunt
00120 Città del Vaticano
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statunitense aveva sottolineato che la
Casa Bianca farà debita pressione
sui Paesi affinché evitino «politiche
protezionistiche».
All’incontro di Washington è in-
tervenuto il direttore generale del
Fondo monetario internazionale
(Fmi), Christine Lagarde, che ha an-
zitutto puntato l’attenzione sulla
Banca centrale europea (Bce). Se-
condo Lagarde, la Bce ha ancora
spazio per tagliare i tassi di interes-
se: è «essenziale» che questa ridu-
zione si trasmetta alle piccole e me-
die imprese europee. Il direttore ge-
nerale dell’Fmi ha poi ribadito che
l’area euro deve mettere in atto l’au-
sterità fiscale senza un aggiustamen-
to troppo severo nel breve termine.
Nello stesso tempo Lagarde ha solle-
citato la Germania a favorire il rie-
quilibrio dei conti con l’estero acce-
lerando gli investimenti sul mercato
interno: questa misura potrebbe aiu-
tare la ripresa nel resto dell’eurozo-
na. Lagarde ha fatto presente che
l’Fmi ritiene che una questione im-
portante sia assicurare la trasmissio-
ne fra l’azione della Banca centrale
europea e quelle delle banche nazio-
nali. Le autorità europee sono state
quindi sollecitate a «risanare» i siste-
mi bancari e ad andare avanti rapi-
damente sull’unione bancaria.
La ripresa dell’attività di prestito
alle piccole e medie imprese passa
dalla combinazione dell’azione
«dall’alto» della Banca centrale eu-
Un caratteristico tram a Lisbona (Reuters)
(Commissione europea, Fondo mo-
netario internazionale e Banca cen-
trale europea) e a ottenere una pro-
roga nelle scadenze per la restituzio-
ne del debito.
Durante un incontro presso l’am-
basciata di Bogotá, in Colombia,
dove si trova in visita ufficiale, il
presidente lusitano, Aníbal Cavaco
Veto
sulla Tobin tax europea
ROMA, 19. Torna alla ribalta la
tassa sugli scambi finanziari, la co-
siddetta Tobin tax in preparazione
in Europa. L’Italia, in accordo con
la Spagna, ha posto il veto per
fermare l’imposta, visto che riguar-
da un interesse giudicato vitale: il
funzionamento del mercato dei ti-
toli di Stato e l’impatto che può
avere sulla sostenibilità del debito
italiano. Ragioni per cui la po-
sizione del Governo italiano a
Bruxelles si è posta in termini
chiari: veto sulla Tobin tax euro-
pea, in alleanza con la Spagna e in
opposizione nei confronti della
Germania. La tassa sugli scambi fi-
nanziari, voluta dal cancelliere te-
desco, Angela Merkel, e dal presi-
dente francese, François Hollande,
nasce per dimostrare che anche la
finanza paga nella recessione. Un
GIOVANNI MARIA VIAN
direttore responsabile
Carlo Di Cicco
vicedirettore
Piero Di Domenicantonio
caporedattore
Gaetano Vallini
segretario di redazione
L’OSSERVATORE ROMANO
Il ministro delle Finanze indiano, Chidambaram Palaniappan, arriva al G20 (Afp)
ropea per ridurre i tassi e «dal bas-
so» per rafforzare e ristrutturare le
banche. «Si spera che questo possa
liberare il credito così necessario alle
piccole e medie imprese e alle fami-
glie per essere in grado di investire
di nuovo» ha dichiarato Lagarde.
Dal canto suo il commissario agli
Affari economici e monetari dell’Ue,
Olli Rehn, ha affermato che l’Unio-
ne europea ha rallentato l’austerity,
Silva, ha detto che i portoghesi han-
no fatto enormi sacrifici per miglio-
rare la situazione economica del
proprio Paese. «Ma ora — ha ag-
giunto il capo dello Stato — occorre
che anche l’Unione europea sviluppi
iniziative per la crescita economica e
occupazionale, in modo che possa-
no beneficiarne tutti».
messaggio condiviso dai Governi.
Ma la differenza si trova però in
un dettaglio fondamentale: la ver-
sione europea della Tobin tax pre-
vede di tassare allo 0,1 per cento
del valore nominale tutti i titoli, a
ogni scambio. Inclusi i titoli di
Stato, che nella versione italiana
sono invece esentati. Nella propo-
sta europea un’eccezione è prevista
solo per i derivati, per i quali il
prelievo è indicato allo 0,01 per
cento. Secondo le stime dei vari
Governi (ma non della Germania)
quel prelievo sulle transazioni su
Bot e Btp ridurrebbe del 90 per
cento la liquidità sul mercato del
debito italiano subito dopo il pri-
mo collocamento dei bond da
parte del Tesoro. Gli spread sali-
rebbero ancora, con ricadute sul
debito.
TIPO GRAFIA VATICANA
EDITRICE L’OSSERVATORE ROMANO
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don Sergio Pellini S.D.B.
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una misura fondamentale «per recu-
perare credibilità». E riferendosi alla
richiesta, da parte di Christine
Lagarde, che i Paesi europei più in-
debitati attuino meno velocemente il
consolidamento, ha dichiarato:
«Stanno predicando ai convertiti».
Rehn ha poi affermato che nella pri-
ma fase della crisi era essenziale ri-
pristinare la credibilità della politica
di bilancio europea, messa in discus-
sione dai mercati. «Non avevamo
scelta, abbiamo preso azioni decisi-
ve» ha detto Rehn, che ha aggiunto:
«Ora che la credibilità a breve ter-
mine è stata ripristinata, abbiamo la
possibilità di rallentare il passo degli
aggiustamenti di bilancio a breve,
medio termine».
Spiegando poi che l’Europa soffre
di una frammentazione finanziaria, il
commissario agli Affari economici e
monetari ha invitato la Germania ad
avviare riforme «per incoraggiare la
domanda interna». Al riguardo ha
sottolineato che i Paesi in deficit de-
vono aumentare la loro competitività
mentre il nord dell’eurozona «do-
vrebbe fornire stimoli con un’azione
di ribilanciamento della domanda».
Il livello più basso degli ultimi cinque anni
Inflazione ai minimi
in Nigeria
ABUJA, 19. Livello minimo degli ulti-
mi cinque anni per il tasso di infla-
zione della Nigeria, la seconda eco-
nomia dell’Africa.
A marzo, secondo l’ultimo rileva-
mento del National bureau of stati-
stics (Nbs, l’istat locale), il costo
della vita è cresciuto dell’8,6 per
cento, contro il 9,5 per cento del me-
se precedente. Un risultato che gli
analisti dell’Nbs giudicano molto
positivo, perché segnalava una spira-
le inflazionistica a cifra singola e,
dunque, sotto controllo. Il dato di
marzo è il più basso degli ultimi cin-
que anni: bisogna infatti risalire
all’aprile 2008 per trovare un pre-
supposto migliore di quello attuale.
Per l’Nbs, il raffreddamento della
corsa dei prezzi è legato principal-
mente al contenimento delle tariffe
energetiche e dei prezzi dei prodotti
alimentari, di gran lunga le voci
principali del paniere di rilevamento
Christine Lagarde con il ministro delle Finanze nigeriano Ngozi Okonjo-Iweala (La Presse/Ap)
Tariffe di abbonamento
Vaticano e Italia: semestrale € 99; annuale € 198
Europa: € 410; $ 605
Africa, Asia, America Latina: € 450; $ 665
America Nord, Oceania: € 500; $ 740
Ufficio diffusione: telefono 06 698 99470, fax 06 698 82818,
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Ufficio abbonamenti (dalle 8 alle 15.30): telefono 06 698 99480,
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Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675
L’elezione del presidente della Repubblica italiana
Il Partito democratico
sceglie Prodi
come candidato
ROMA, 19. Si è svolta questa matti-
na la terza votazione per l’elezione
del presidente della Repubblica ita-
liana, che, come la prima e la se-
conda, svoltesi ieri, non ha dato al-
cun esito. Dalla quarta votazione,
in programma nel pomeriggio, per
l’elezione non sarà più necessaria la
maggioranza qualificata, ma sarà
sufficiente la maggioranza assoluta,
posta a 504 voti.
Prendendo atto dalla nuova fase
apertasi ieri con la mancata elezio-
ne di Franco Marini, il segretario
del Partito democratico, Pier Luigi
Bersani, ha oggi proposto all’as-
semblea dei grandi elettori del Pd,
riuniti in un cinema della capitale,
il nome di Romano Prodi come
candidato alla presidenza della Re-
pubblica. «Prodi qualifica la nostra
coalizione e parla al nostro Paese»
ha dichiarato Bersani.
Di altro tenore i commenti giun-
ti da ambienti del Popolo della li-
bertà. «Il Pd prima ha realizzato
con noi una intesa su Marini che
non ha potuto o voluto onorare. È
evidente che la scelta su Prodi è di
rottura» ha detto Fabrizio Cicchit-
Un grande elettore depone la sua scheda nell’urna (Reuters)
locale. Il governatore della Banca
centrale, Lamido Sanusi, ha collega-
to il calo dell’inflazione alla stabilità
della politica monetaria dell’Istituto,
che dal novembre 2011 sta lasciando
invariato il tasso di sconto all’ottimo
livello del 12 per cento, appunto per
«sostenere la divisa locale nei con-
fronti delle valute internazionali e
per ridurre il peso dell’inflazione».
Il governatore ha lasciato intendere
di voler aspettare un’ulteriore, soste-
nuta discesa del livello del costo del-
la vita prima di considerare un ta-
glio dei tassi d’interesse.
Buone notizie anche per le pro-
spettive macroeconomiche della Ni-
geria — il primo produttore di petro-
lio dell’Africa — sono arrivate in set-
timana dal Fondo monetario interna-
zionale, che in una nota prevede una
crescita del prodotto interno lordo
nel 2013 e nel 2014, pari rispettiva-
mente al più 7,2 e più 7 per cento.
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sabato 20 aprile 2013
to. «È saltata la strategia di un dia-
logo con il centrodestra finalizzata
all’obiettivo di dare all’Italia un
Governo, dinanzi alla durissima si-
tuazione del Paese. Strategia da me
pienamente condivisa» ha da parte
sua dichiarato Marini annunciando
il suo ritiro dalla competizione.
Silvio Berlusconi ha convocato
per l’ora di pranzo a Palazzo Gra-
zioli un vertice del Partito. All’or-
dine del giorno l’atteggiamento da
tenere in aula in vista della quarta
votazione. Diverse al momento le
ipotesi in campo, tra le quali la
possibilità di procedere con un
candidato alternativo, ma anche
quella di uscire dall’aula. Il Movi-
mento 5 stelle ha comunque reso
noto che i suoi voti continueranno
ad affluire su Stefano Rodotà,
mentre Scelta civica di Mario
Monti ha indicato come proprio
candidato Anna Maria Cancellieri,
attuale ministro dell’Interno.
Alla terza votazione le schede
bianche sono state 465. Rodotà ha
incassato 250 preferenze, D’Alema
34, Prodi 22, Napolitano 12, Can-
cellieri 9.
Manifestazioni
antigovernative
in Argentina
BUENOS AIRES, 19. Un milione di
argentini sono scesi in piazza
contro il Governo in una delle
più grandi manifestazioni di pro-
testa degli ultimi anni. La dimo-
strazione pacifica nella capitale,
Buenos Aires, organizzata dai
partiti di opposizione, ha visto la
partecipazione in prevalenza di
componenti della classe media,
sfiancati da un’economia in co-
stante peggioramento e delusi
dall’amministrazione del presi-
dente Cristina Fernández de
Kirchner. Percuotendo pentole e
padelle — tipica modalità di pro-
testa sudamericana — i manife-
stanti hanno dato voce al loro
malcontento per l’inflazione, arri-
vata ormai al 25 per cento annuo,
una delle più alte al mondo. Nel
mirino dei dimostranti anche la
proposta del presidente argentino
di modificare il sistema giudizia-
rio. La riforma che il Governo sta
cercando di far passare in Parla-
mento prevede, tra gli altri punti,
l’elezione diretta da parte dei cit-
tadini di soli 7 dei 19 componenti
del Consiglio della magistratura.
Questo organo è incaricato della
nomina e del trasferimento dei
giudici. L’opposizione sostiene
che la misura è destinata a eserci-
tare un controllo sul potere giudi-
ziario impedendo la presenza di
magistrati indipendenti dall’Ese-
cutivo. L’opposizione contesta
anche una legge sui media, che
sarebbe pensata in primo luogo
per indebolire il Grupo Clarín
che fa capo al più importante
quotidiano argentino. Oltre a
Buenos Aires, manifestazioni mi-
nori si sono tenute in altre città
del Paese.
Aziende promotrici della diffusione de
«L’Osservatore Romano»
Intesa San Paolo
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Banca Carige
Società Cattolica di Assicurazione
Credito Valtellinese
sabato 20 aprile 2013
Il dramma di sette milioni di civili che hanno bisogno di aiuti umanitari
L’Onu sollecita
la fine delle violenze in Siria
NEW YORK, 19. I membri del Con-
siglio di sicurezza dell’Onu ritengo-
no che l’escalation di violenza in Si-
ria abbia raggiunto livelli inaccetta-
bili e debba «cessare immediata-
mente». In una dichiarazione, i
Quindici hanno condannato ferma-
mente le diffuse violazioni dei diritti
umani poste in essere dalle autorità
siriane e dai gruppi armati, gli abusi
contro i bambini e il loro recluta-
mento come soldati. «Tali violazioni
non devono rimanere impunite»
hanno affermato i membri del Con-
siglio di sicurezza, sottolineando la
necessità di garantire libero accesso
Nuova strage
a Baghdad
alla vigilia
delle provinciali
BAGHDAD, 19. Ancora violenze in
Iraq, alla vigilia delle elezioni
provinciali. Ventisette persone so-
no morte e più di cinquanta sono
rimaste ferite in un attentato sui-
cida a Baghdad. L’attacco ha
avuto luogo nel quartiere sunnita
di Amriya. L’attentatore si è fatto
saltare in aria all’interno del Du-
bai Cafè, un locale che si trova al
secondo piano di un piccolo cen-
tro commerciale. Questo ennesi-
mo, sanguinoso attacco (anche
nei giorni scorsi sono stati perpe-
trati attentati che hanno causato
un pesante bilancio di vittime)
acquista un rilievo ancor più in-
quietante poiché s’inquadra nel
contesto elettorale che — anche
tramite il voto per le provinciali
— mira a dare al territorio una
sufficiente stabilità. Quella stabi-
lità che tali, persistenti violenze,
vogliono invece minare. Basti
pensare che durante la campagna
elettorale quattordici candidati
sono stati assassinati.
Tredici milioni e mezzo di ira-
cheni si recheranno alle urne. Ot-
tomila candidati si contendono
378 seggi. Si vota per rinnovare
dodici delle diciotto assemblee
provinciali. Il sistema prevede
che le assemblee provinciali desi-
gnino il governatore, chiamato a
condurre a buon fine i progetti
di ricostruzione e ad amministra-
re, anche finanziariamente, la
provincia di competenza.
Musharraf
agli arresti
domiciliari
ISLAMABAD, 19. La polizia paki-
stana ha arrestato stamane l’ex
presidente Pervez Musharraf nel-
la sua residenza, alle porte di
Islamabad. Dopo essere stato
portato in tribunale, a Musharraf
sono stati concessi gli arresti do-
miciliari. L’ex presidente, al pote-
re dal 1999 al 2008, era rientrato
il 24 marzo in Pakistan dopo
quattro anni di esilio, con l’obiet-
tivo di partecipare alle elezioni
legislative dell’11 maggio. Mu-
sharraf è coinvolto in diverse in-
chieste, tra cui quella relativa
all’esautorazione dei giudici della
Corte suprema nel 2007.
Citate dal quotidiano «Daily
Times» fonti governative hanno
affermato che l’arresto di Mu-
sharraf «non farà precipitare il
Paese nell’anarchia» e giudicano
un «falso allarme» quello lancia-
to sul fatto che la decisione dei
giudici possa recare danno al Pa-
kistan. Sempre il «Daily Times»
riferisce che il Senato pakistano
ha auspicato che nei confronti di
Musharraf siano adottate misure
punitive «esemplari». E alcuni
senatori hanno espresso il loro
disaccordo riguardo alla decisio-
ne di concedere a Musharraf gli
arresti domiciliari: avrebbero pre-
ferito misure più severe. I senato-
ri hanno poi contestato il fatto
che all’ex presidente, chiamato a
presentarsi in tribunale, sia stata
concessa una scorta composta da
paramilitari, mentre lo stesso trat-
tamento non viene garantito a
leader politici spesso fatti ogget-
to di minacce di morte. Minacce,
ricorda il «Daily Times», che
purtroppo si traducono in dram-
matica realtà.
alle organizzazioni umanitarie ri-
muovendo gli ostacoli — anche di
natura burocratica — che impedisco-
no di soccorrere le persone che han-
no bisogno di assistenza. Il Consi-
glio di sicurezza ha inoltre esortato
tutte le parti a proteggere i civili e a
rispettare gli obblighi stabiliti dal
diritto internazionale, «obblighi che
in primo luogo sono in capo al Go-
verno di Damasco».
Sono quasi sette milioni i cittadi-
ni siriani che hanno bisogno di aiuti
umanitari: lo ha reso noto, durante
la riunione del Consiglio di sicurez-
za, il responsabile delle operazioni
umanitarie delle Nazioni Unite,
Valerie Amos. Ricordando che la Si-
ria conta 20,8 milioni di abitanti,
Amos ha dichiarato che, secondo i
dati più recenti, 4,25 milioni di per-
sone risultano sfollate e 1,3 milioni
hanno trovato rifugio negli Stati vi-
cini. Inoltre, a causa della scarsa si-
curezza e della riduzione dei finan-
ziamenti, l’Onu potrebbe essere co-
stretta a sospendere a breve «opera-
zioni umanitarie essenziali» per la
popolazione.
In precedenza l’alto commissario
delle Nazioni Unite per i Rifugiati,
António Guterres, aveva ammonito
che se non si riuscirà a porre fine ai
combattimenti in Siria, entro la fine
dell’anno il numero di civili che
avranno bisogno di aiuti umanitari
potrebbe salire a quasi 10 milioni di
persone, pari a circa la metà della
Vertice sulla crisi centroafricana
Il premier Nicolas Tiangaye giunto a N’Djamena per il vertice (Afp)
I ribelli jihadisti
lasciano il nord del Mali
BAMAKO, 19. I ribelli jihadisti che fi-
no a pochi mesi fa, prima dell’inter-
vento militare francese, controllava-
no il nord del Mali avrebbero la-
sciato l’area per riparare nei Paesi
confinanti, in particolare in Algeria.
È quanto ha rivelato una fonte uffi-
ciale dell’esercito di Bamako
all’agenzia d’informazione Dpa.
Molti ribelli, è stato spiegato, si
sono diretti nel campo profughi di
Tindouf. Anche un esponente di
primo piano del gruppo ribelle tua-
reg Ansar Dine, Senda Ould
Boumama, si è detto pronto ad ar-
rendersi alle forze algerine. Durante
l’occupazione del nord del Mali da
parte degli estremisti islamici (tra il
marzo del 2012 e il gennaio del
2013), Boumama è stato portavoce
degli Ansar Dine, gruppo tuareg
emerso lo scorso anno.
L’11 gennaio, la Francia ha lancia-
to una vasta operazione militare per
riprendere il controllo delle regioni
settentrionali del Mali, cadute nelle
L’OSSERVATORE ROMANO
Scontri e arresti di attivisti alla vigilia del Gran Premio di Formula 1
Tensione in Bahrein
popolazione siriana. «Queste cifre
sono terrificanti», ha detto Guterres
lanciando un appello alla comunità
internazionale affinché finanzi gli
aiuti alle vittime del conflitto e so-
stenga i Paesi che ospitano i profu-
ghi.
Intanto, non si ferma la violenza
nel Paese. Militari governativi e mi-
lizie fedeli al presidente Bashir Al
Assad hanno conquistato ieri una
località a sud-ovest di Homs e vici-
na all’aeroporto militare preso mer-
coledì dai ribelli. La linea del fronte
in quell’area strategica vicina al con-
fine libanese si è quindi assottigliata
a pochi chilometri.
Nel frattempo, secondo Francia e
Gran Bretagna ci sono prove «evi-
denti» che la Siria abbia utilizzato
armi chimiche in più di un’occasio-
ne a partire dal mese di dicembre:
lo fanno sapere fonti diplomatiche
interne al Palazzo di Vetro. In una
lettera inviata al segretario generale
dell’Onu, Ban Ki-moon — riporta il
quotidiano «Washington Post» — i
due Paesi europei spiegano che MANAMA, 19. Sale la tensione in Bahrein, in vista del
l’analisi di campioni di terreno rac- Gran Premio di Formula 1 di domenica prossima: cin-
colti in Siria, dichiarazioni di testi- que persone sono state arrestate dalle autorità nelle ulti-
moni e fonti dell’opposizione, rive- me ore con l’accusa di aver rubato auto e aver dato fuo-
lano l’utilizzo di gas nervino nelle co alle vetture per cercare di creare disordini. Lo riferi-
città di Aleppo, Homs e Damasco. sce l’agenzia nazionale del Bahrein, precisando che ieri
Le accuse di Parigi e Londra punta- sera è stato arrestato un uomo reo confesso di aver in-
no a contrastare quanto sostenuto cendiato e fatto esplodere un’auto nel centro della capi-
dal Governo siriano che, al contra- tale Manama il 14 aprile scorso. Altri quattro uomini so-
rio, accusa i ribelli di aver fatto ri- no stati arrestati con accuse simili. Inoltre, estremisti
corso alle armi chimiche. antigovernativi e forze di sicurezza si sono scontrati in
I capi di Stato dell’Africa centrale riuniti a N’D jamena
N’DJAMENA, 19. Un vertice straordi-
nario nella capitale del Ciad tra i ca-
pi di Stato dell’Africa centrale ha as-
sicurato ieri l’invio di una forza re-
gionale, composta da 2.000 uomini,
per porre fine all’anarchia che atta-
naglia la Repubblica Centroafricana
dopo la presa del potere da parte
dei ribelli della Seleka il mese scor-
so. Tuttavia non è stato fissato nes-
sun calendario per il dispiegamento
delle truppe che andranno a molti-
plicare il numero degli effettivi della
forza multinazionale dell’Africa cen-
trale (Fomac) già sul posto ma che
non riescono a evitare le violenze e i
saccheggi a Bangui.
Nicolas Tiangaye, primo ministro
della Repubblica Centroafricana, ha
chiesto aiuto militare anche alla
Francia dopo che nello scorso fine
settimana oltre venti persone sono
morte in scontri a Bangui. L’ex colo-
nia francese, indipendente dal 1960,
ha una lunga storia di instabilità po-
litica. Il mese scorso il presidente
François Bozizé è fuggito all’estero
dopo che i ribelli Seleka hanno con-
quistato la capitale. Il leader dei ri-
belli, Michel Djotodia, è stato eletto
presidente da un Parlamento facente
funzioni, ma l’Unione africana ha ri-
fiutato di riconoscerne la legittimità.
Tiangaye, alla guida di un preceden-
te Governo di transizione, frutto di
un tentativo di accordo con i ribelli,
è rimasto primo ministro.
Al vertice straordinario di
N’Djamena «i capi di Stato hanno
convenuto di dotare la Fomac di un
effettivo di 2.000 soldati e un man-
dato adeguato per sostenere gli sfor-
Dialogo nazionale
in Madagascar
mani dei gruppi jihadisti dopo un ANTANANARIVO, 19. Si è aperto ieri
colpo di Stato dei ribelli tuareg. La nella capitale del Madagascar il
scorsa settimana, il Governo di Pari- dialogo nazionale per trovare una
gi ha iniziato il ritiro dei suoi 4.000 soluzione alla grave crisi politico-
soldati e lo stesso ha fatto il Ciad, il istituzionale, che dalla fine del
Paese che fornisce il maggiore con- 2008 attanaglia l’isola. Scopo prin-
tributo in termini di soldati alla for- cipale del summit è quello di argi-
za militare dell’Unione africana di- nare le forti tensioni politiche, a
spiegata in Mali. pochi mesi dalle elezioni generali.
Intanto, l’edizione in rete del Al dibattito partecipano 180 per-
quotidiano della Mauritania sone tra esponenti politici, religiosi,
«Alkhabar» ha scritto che l’esercito rappresentanti della società civile e
maliano avrebbe attaccato un vil- del settore economico, chiamati a
laggio arabo a circa cento chilome- firmare un documento d’intesa per
tri da Gao, saccheggiandolo. Nel traghettare il Paese africano verso
corso del raid nel villaggio di elezioni presidenziali e legislative
Taguilalt, i militari di Bamako pacifiche e trasparenti, da tenersi
avrebbero anche compiuto una doz- tra luglio e ottobre prossimo. Un
zina di arresti. appuntamento cruciale che dovreb-
L’esercito maliano ha più volte be consentire di archiviare il perio-
smentito di compiere delle vere e do di transizione. Tra difficoltà lo-
proprie vendette ai danni della po- gistiche e finanziarie, è già in corso
polazione dei villaggi del nord, so- la registrazione dei candidati alla
spettata di avere aiutato gli jihadisti massima carica istituzionale e il
o per vecchi rancori tribali. censimento degli aventi diritto.
pagina 3
Manifestanti nel villaggio di Diraz (Afp)
alcuni villaggi sciiti alle porte della capitale. Gli agenti
hanno lanciato gas lacrimogeni per disperdere alcune
centinaia di manifestanti che hanno lanciato pietre, han-
no fatto esplodere alcune bottiglie molotov e hanno da-
to fuoco ad alcune autovetture. Il Bahrein, a maggio-
ranza sciita ma governato da una dinastia sunnita, è da
due anni teatro di ricorrenti proteste da parte di gruppi
estremisti, che si acuiscono in occasione del Gran Pre-
mio — per lo svolgimento del quale il Governo ha pro-
grammato rigide misure di sicurezza — considerato da-
gli attivisti un’occasione per pubblicizzare la loro causa.
L’opposizione
egiziana parteciperà
alle elezioni
zi del Governo di transizione cen-
troafricano sia sul fronte della sicu- IL CAIRO, 19. Il Fronte di salvezza
rezza sia nella ristrutturazione delle nazionale, la maggiore coalizione
forze di difesa e di sicurezza» si leg- delle forze di opposizione in Egit-
ge nel comunicato finale. Le forze to, ha rivisto la sua decisione di
boicottare le elezioni per la Came-
internazionali comprendono attual-
ra dei rappresentanti (il ramo bas-
mente 500 soldati: 120 gabonesi, 120
so del Parlamento sciolto dall’au-
camerunesi, 120 congolesi più un
torità giudiziaria l’anno scorso),
contingente ciadiano del quale non
annunciando la sua volontà di
si conosce il numero esatto degli ef-
fettivi. presentarsi alle urne. Il Fronte
spiega di voler «salvare il Paese
L’altra grande questione affrontata
durante il summit dai capi di Stato dalla minaccia» del controllo com-
dell’Africa centrale è stato il soste- pleto dei Fratelli musulmani e
gno finanziario alla Repubblica Cen- chiede garanzie: la nomina di un
troafricana, uno dei Paesi più poveri Governo neutrale, di un nuovo
al mondo. Ma nessun aiuto concreto procuratore generale e il monito-
è stato per il momento annunciato. raggio delle elezioni. Il voto in-
La situazione economica si è aggra- detto per il 22 aprile è stato an-
vata dalla distruzione di una parte nullato da una sentenza della ma-
delle strutture e dall’instabilità che gistratura che ha annullato il de-
creto presidenziale del 21 febbraio
ha fatto seguito all’offensiva dei ri-
scorso. Per ora non è stata fissata
belli contro il presidente Bozizé. «Il
una data per le legislative ma si
Governo di transizione a Bangui
non ha un soldo nelle sue casse. È
urgente che i partner e i Paesi amici
potrebbero svolgere in ottobre e
comunque entro la fine dell’anno.
diano il loro aiuto finanziario agli
organi di transizione per portare a
È questa l’ipotesi lanciata il mese
scorso, a margine del vertice della
termine la loro missione» ha dichia-
rato il presidente del Ciad, Idriss
Lega araba a Doha, dal presidente
egiziano, Mohammed Mursi.
Déby. L’uomo forte della Repubbli-
ca Centroafricana, il leader dei ribel-
li, Michel Djotodia, è restato nella
capitale e anche lui ha parlato di
grandi difficoltà economiche che at- Rilasciata
traversa il Paese: «Le difficoltà sono
enormi e le casse dello Stato sono la famiglia francese
vuote». Il prossimo vertice sulla crisi
centroafricana si svolgerà il 2 e 3
rapita in Camerun
maggio a Brazzaville per accompa-
gnare la transizione a Bangui. YAOUNDÉ, 19. È stata liberata la
famiglia francese (tre adulti e
quattro bambini) che era stata ra-
pita il 19 febbraio scorso a
Dabanga, nel nord del Camerun.
Lo ha annunciato il presidente del
Camerun, Paul Biya, in un comu-
nicato letto oggi alla radio nazio-
nale, dicendo che i sette ostaggi (i
Ieri, il Governo di transizione e due genitori, e uno zio, oltre ai
bambini) stanno bene e sono stati
la Commissione elettorale nazionale
indipendente hanno firmato un ac- consegnati alle autorità.
cordo con l’Unione europea che Il rapimento era stato rivendica-
prevede l’invio di cento osservatori to dal gruppo islamista nigeriano
elettorali, oltre a un sostegno finan- Boko Haram pochi giorni dopo la
ziario di 17 milioni di euro. sparizione della famiglia. In cam-
Intanto, i responsabili delle forze bio della loro liberazione, il grup-
di sicurezza malgasce — esercito, po terroristico — responsabile di
polizia e gendarmeria — hanno fir- una lunga scia di violenza — chie-
mato un impegno congiunto a deva il rilascio di alcune donne e
bambini, familiari di membri
mantenere una posizione di neutra-
lità politica in vista del voto. In ba- dell’organizzazione, detenuti nelle
se al calendario, le presidenziali so- carceri nigeriane e camerunensi.
no previste per il 24 luglio, con Appena giunta la notizia, il
l’eventuale ballottaggio il 25 settem- presidente francese, François
Hollande, ha espresso «immenso
bre, lo stesso giorno delle legislati-
ve. Le elezioni dei consigli munici- sollievo e grande gioia». Il mini-
pali e regionali sono invece in stro degli Esteri, Laurent Fabius,
agenda per il 23 ottobre. Nonostan- si è immediatamente recato sul
te la firma di una serie di accordi posto, ha aggiunto Hollande, che
tra le varie forze politiche, la situa- ha poi ringraziato le autorità di
zione rimane intricata, in particola- Nigeria e Camerun, in particolare
re sul rischio di boicottaggio delle il presidente Biya, per il buon esi-
elezioni da parte di alcuni partiti. to della vicenda.
pagina 4
Al Museo di belle arti di Tournai in Belgio
Tutta la bellezza
del mondo
di JEAN-PIERRE DE RYCKE
ome esprimere tutta la
C bellezza del mondo, la
sua armonia e le sue for-
ze vitali in una raccolta
di un centinaio di opere
della pittura antica, moderna e con-
temporanea? È la sfida accettata dal
Museo di Belle Arti di Tournai, pic-
cola città frontaliera del Belgio, in
Giacomo Balla, «Volo di rondini» (1913)
passato sede di un potente vescova-
do e importante centro artistico nel
medioevo.
«La Bellezza salverà il mondo.
Quando l’uomo contempla l’univer-
so» è il titolo scelto per questa mo-
stra primaverile che s’inaugura il 21
aprile. Esso suggerisce subito il lega-
me morale esistente tra la bellezza e
la bontà, così come ha ben espresso
Jean-Jacques Rousseau, il filosofo
della natura, riprendendo un’idea
formulata sin dall’antichità nella fi-
losofia greca.
La frase è tratta dal romanzo
L’idiota di Dostoevskij e suggerisce
che la sola bellezza (quella di Na-
stas’ja) senza amore (quello del prin-
cipe Myskin ) non vale nulla. Più di
recente Benedetto XVI, nel suo di-
scorso agli artisti, ha interpretato
questo concetto come segue: «La
bellezza, da quella che si manifesta
nel cosmo e nella natura a quella
che si esprime attraverso le creazioni
artistiche (...) può diventare una via
verso il trascendente, verso il mistero
ultimo», proprio per la sua tendenza
a proiettare l’individuo oltre se stes-
so verso l’infinito che interroga.
In effetti è un po’ lo stesso dialo-
go che s’instaura tra l’artista o colui
che contempla la bellezza e quest’ul-
tima (o la natura) quando entrambi
restano ammirati davanti a essa (o a
esse) e cercano di riprodurre attra-
verso l’immagine o il pensiero l’emo-
zione estetica che hanno provato in
un instante di grazia.
In tal senso si può dire che la
creazione artistica — se volta verso la
riproduzione della bellezza — è di
per sé un vero atto di amore e di
empatia universale. Prendiamo due
esempi diversi nella forma, nel tem-
po e nello spirito, rappresentati
all’interno della mostra.
Paesaggio montano con arcobaleno,
dipinto verso il 1810 da Caspar Da-
vid Friedrich (1774-1840), il più gran-
de pittore romantico tedesco, è l’ar-
chetipo stesso di una rappresentazio-
ne idealizzata nella quale l’artista en-
tra in sintonia con l’universo al fine
di esprimerne meglio la grandezza,
la maestà e l’armonia sublime, di na-
tura divina.
Ispirato, si dice, da una poesia del
suo contemporaneo e amico Goethe
— Il lamento del pastore (1802) — il
contenuto allegorico del dipinto ri-
manda direttamente alla sua filiazio-
ne cristiana con una sfumatura di
panteismo mistico: «Lassù sopra
quel monte / quante volte sosto, / e
curvo sul mio bastone / guardo la
valle di sotto. / Poi seguo la greggia
al pascolo, / me la sorveglia il mio
cagnòlo; / sono sceso a valle, ma co-
me / io stesso non saprei dirlo. /
Qui a valle c’è un prato intero / gre-
mito di fiori stupendi; / io li colgo,
senza sapere / a chi mai potrò do-
narli. / Sotto un albero aspetto / che
passi pioggia, tormenta e uragano. /
La porta là resta sprangata, / perché
purtroppo è tutto un sogno. / È
comparso un arcobaleno, / è vero,
su quella casa! / Lei però se n’è an-
data / lontano, nella pianura. / Lon-
tano nella pianura / e forse persino
oltremare. / Avanti, pecore, avanti! /
Che tristezza per il pastore».
Mentre il cielo si oscura e le nu-
vole della vita si ammassano in
L’OSSERVATORE ROMANO sabato 20 aprile 2013
un’atmosfera tormentata e minaccio- antichi Greci avevano formulato per
sa, il timido bagliore di un chiaro di tradurre il loro profondo turbamento
luna che stenta a trapassare le tene- davanti alla potenza della bellezza
bre e soprattutto — come un’appari- artistica: lo shock e lo spavento.
zione soprannaturale — la visione Solitudine, contemplazione dinan-
fantasmagorica di un arcobaleno zi all’infinito, ricerca disperata
“boreale” che squarcia l’orizzonte dell’ideale al di fuori del tempo e
con i suoi colori iridati in un perfet- dello spazio, il dipinto di Friedrich è
to semicerchio, gettano un vera e di per sé un manifesto del Romanti-
propria luce di speranza, metafora cismo — con la erre maiuscola — e
letterale della fede, sull’individuo in non delle sue derivazioni sentimen-
tali adulterate. Esso esprime la pas-
sione dell’uomo miserabile e pieno
di sensi di colpa nel suo desiderio
assoluto di redenzione e di miseri-
cordia, come Goethe descrive bene
nella sua misteriosa poesia. Si può
forse vedere nel suo pessimismo la-
tente una traccia della Riforma ger- Caspar David Friedrich, «Paesaggio montano con arcobaleno» (1810)
manica e dello scetticismo che le è
proprio?
Agli antipodi del sentimento tra- sfondo geometrizzato e frammentato risorse e nelle potenze della vita. La Renoir) attraverso il prisma della
gico e doloroso evocato dal grande del dipinto reca ancora traccia), Bal- decomposizione stilizzata del volo bellezza naturale, tema eterno della
artista tedesco nel suo tormentato la e il futurismo vogliono depennare delle rondini dalla curvatura aereo- contemplazione estetica che è la ma-
dipinto in sintonia con l’armonia secoli di tradizione accademica sosti- dinamica sotto forma di arco è la trice stessa della creazioni artistica
universale, e più di un secolo dopo, tuendola con il movimento imperio- perfetta anticipazione del culto della originale, prolungamento dell’emo-
Giacomo Balla (1871-1958) esalta al so degli elementi e delle specie nel velocità propugnato dal movimento zione umana di fronte all’universo
contrario le forze magiche e trion- avanguardista transalpi- infinitamente grande o piccolo che
fanti che governano la natura nel no come pure da genera- ci circonda e ci trascende. Forte di
suo gioioso slancio vitale. Volo di La creazione artistica zioni di grandi designer un’insolita scenografia che consolida
rondini (1913) è una delle opere più nel riprodurre l’emozione provata di automobili italiani in-
la forza del simbolo e personalizza
originali del pittore futurista italiano namorati della purezza e
che cercò con il suo connazionale e
in un instante di grazia della fluidità grafica.
le sei sezioni incluse nell’esposizione
è un vero atto di amore universale Friedrich e Balla, due («In principio», «La bellezza con-
fratello di lotta artistica, Fortunato
Depero, di «realizzare questa fusio- esempi fra tanti altri au- vulsiva», «Platon H», «Oscar Piat-
ne totale per ricostruire l’universo tori di una moltitudine tella», «La bellezza suggestiva»,
rallegrandolo» (Ricostruzione futurista pieno spiegamento organico e anar- di opere che in mostra a Tournai «Apollo sol invictus»), «La bellezza
primo piano prostrato su una roccia, dell’universo, 1915). chico della loro libertà vitale. È qui esplorano le diverse epoche, culture salverà il mondo» prolunga la magia
in preda all’angoscia esistenziale. Erede del cubismo contempora- il senso della loro “allegria”, il senso e sensibilità dell’arte europea dal Ri- della meraviglia in uno scrigno ecce-
L’intenso effetto plastico creato da neo, ma sotto la sua forma dinamica della gioia profonda e dell’entusia- nascimento fino ai giorni nostri (El zionale di architettura art nouveau
questa visione allucinatoria corri- e quadridimensionale (il tempo ag- smo che unisce le loro creazioni. Es- Greco, Dürer, Franz Marc, Consta- (Victor Horta) in attesa imminente
sponde all’emozione estetica che gli giunto allo spazio lineare, di cui lo se esprimono una fede radicale nelle ble, Corot, Seurat, Courbet, Monet, di rinnovamento e di ampliamento.
Da Michael von Albrecht una rilettura del poeta latino
Ma Virgilio non giocava a pallone
Viaggiando a sua volta all’interno del va- maiorum (i quattro libri delle Georgiche), fino repertorio di espressioni delle Bucoliche, delle
di MARCO BECK
sto territorio abbracciato dagli opera omnia alla creazione di un èpos in grado di supera- Georgiche e dell’Eneide divenute proverbiali:
Nella primavera dell’anno 37 prima della na- virgiliani, con gli strumenti non solo del fi- re l’archetipo greco di Omero e il preceden- quasi un prontuario di aforismi, di lapidarie
scita di Cristo, una piccola quanto illustre lologo ma anche dell’antropologo e persino te latino di Ennio, apportando un sententiae, arricchito dai loro echi attraverso i
comitiva attraversò la fascia centromeridio- del musicologo, Michael von Albrecht, insi- inestimabile contributo di idee, passioni e secoli e, più in generale, dalla storia della
nale della penisola italiana, percorrendo in gne antichista, professore emerito dell’uni- sentimenti alla fondazione di una nuova perenne «fortuna» di Virgilio nella letteratu-
un paio di settimane, lungo il tracciato della versità di Heidelberg, autore di una Storia identità romana, aperta a prospettive univer- ra, nell’arte, nella musica. E lo studioso te-
via Appia, i cinquecento chilometri che se- della letteratura latina pubblicata in Italia da sali (i dodici libri dell’Eneide). desco ci spalanca un’ampia visuale su schie-
paravano Roma da Brindisi. Si trattava di Einaudi (3 volumi, 1994-1996), ha compiuto L’Iliade tracciava un processo narrativo re di ammiratori e imitatori della poesia vir-
una delegazione alla quale Ottaviano, prin- un’operazione in un certo senso analoga alla destinato a uno sbocco rovinoso: la distru- giliana: per limitarsi solo ai maggiori, da
ceps de facto sebbene non ancora de iure, ave- “demitizzazione” oraziana della prima satira. zione di Troia. Inversamente, l’Eneide, rimo- Lattanzio a Petrarca, da Montaigne a Bor-
va affidato una delicata missione diplomati- Ne dà ragione in un saggio che equivale a dellando il mito post-troiano al servizio del- ges. Allo stuolo altrettanto folto dei tradut-
ca nei confronti dell’antagonista Marco An- un bilancio del suo — per usare il lessico di la storia contemporanea, descrive un itinera- tori si è nel frattempo aggiunto il poeta e la-
tonio, la cui flotta incrociava nell’Adriatico, Dante — «lungo studio» e «grande amore»: rio che, attraverso peregrinazioni, peripezie tinista Alessandro Fo, docente all’università
al largo della costa pugliese. Guidava il ma- Virgilio. Un’introduzione (traduzione di Aldo e tribolazioni di tipo odissiaco, conduce il di Siena, autore di un’innovativa versione
nipolo di delegati Caio Cilnio Mecenate, fin Setaioli, Milano, Vita e Pensiero, 2012, pagi- protagonista a gettare le basi per la futura dell’Eneide in «esametri barbari» pubblicata
da allora responsabile della politica culturale ne X + 302, euro 25), dove s’impegna, analiz- nascita di una città giusta e gloriosa: la Ro- — senza peraltro mandare al macero la stori-
sviluppata dal futuro imperatore Augusto zando in ordine cronologico prima le Bucoli- ma augustea. ca traduzione di Rosa Calzecchi Onesti —
anche a fini propagandistici. Mecenate aveva che, poi le Georgiche e infine l’Eneide, a libe- Questa ottimistica ancorché sofferta filo-
nella Nuova Universale Einaudi (qui sotto
riunito intorno a sé, in un cenacolo lettera- rare l’arte letteraria del «duca, signore e sofia della storia, questa visione teleologica,
segnalata). Un’impresa che testimonia come
maestro» di dantesca memoria dall’enfasi di non poteva non incontrare il consenso degli
anche in Italia il Fortleben di Virgilio non sia
cui lo aveva ammantato il medioevo con i antichi pensatori cristiani, incluso (nono-
Un insigne antichista s’interroga suoi eccessi di mitizzazione del poeta-pro- stante qualche riserva) sant’Agostino, crean- una semplice sopravvivenza, ma una rifiori-
tura sottratta a ogni rischio di appassimento.
sui motivi che al di là del piacere estetico feta. do i presupposti per la «canonizzazione» di
E che conferma l’esattezza della sintesi con-
E a Dante si richiama oggi von Albrecht Virgilio nel medioevo e nel Rinascimento.
devono indurci a leggere ancora clusiva di Michael von Albrecht: «Un’in-
per additare la corretta interpretazione della Ma anche nel nostro attuale affannarci tra
quieta umanità cerca oggi in Virgilio il pen-
le opere del pupillo di Mecenate “profeticità” di Virgilio: estraneo alla catego- problemi, conflitti, drammi nazionali e inter-
ria biblica, simile piuttosto a un uomo che, nazionali, potrebbe essere salutare ispirarsi soso interrogatore, il maestro del linguaggio,
di notte, «porta una fiaccola dietro di sé, re- con un minimo di fiducia al finalismo virgi- (...) capace, nella quotidiana lotta con l’og-
sta al buio, ma illumina la strada per liano. getto, di estrarre dalla parola una nuova cre-
rio da lui sovvenzionato, alcuni fra i più dibilità».
chi lo segue»; ovvero (Purgatorio, Molto ha poi da insegnarci, con i suoi
brillanti ingegni dell’epoca. Spiccavano, in
XXIII 68-69) «sé non giova, / ma chiaroscuri, con le sue contraddizioni, la
quella élite, due poeti in rapida ascesa e in
dopo sé fa le persone dotte». figura di Enea: un eroe vulnerabile, un
piena armonia reciproca: il mantovano Pu-
In che senso Virgilio può ancora homo viator sempre in cammino, sempre
blio Virgilio Marone e l’apulo-lucano Quin-
«fare dotti» i suoi lettori odier- in difficoltà, eppure mai disposto ad ab-
to Orazio Flacco.
Non stupisce che, volendo conferire alla
ni? Quali motivazioni devono
indurci a rinnovare, nel fuo-
bandonare il grande progetto confer-
matogli da tanti segni del cielo e
Nuovi esametri
missione brindisina un carattere meno buro-
cratico e concedersi qualche piacevole risvol-
co di una crisi morale e spi- della terra, deciso invece a per-
seguirlo fino in fondo con le ar-
italiani
rituale prima ancora che
to turistico, Mecenate abbia associato al
drappello itinerante i due “campioni” del
politico-economica, la fre- mi del guerriero temperate dalla per l’Eneide
quentazione delle sue ope- pietas e dalla fides; «un tipo
suo sodalizio. Fu così che da un’impegnati- re, al di là del puro piace- umano nuovo, che ha forse più
va occasione politica nacque un’esperienza Se lo storico francese Paul Veyne ha
re estetico suscitato dalla cose da dire a noi uomini appena tradotto l’Eneide rendendola
di vita in comune, e in continuo movimento, sua affascinante versifica- d’oggi che alle precedenti ge-
in prosa (Paris, Albin Michel, 2012),
ricca di momenti sereni, divertenti, quando zione? nerazioni». E come caratteri
un latinista italiano — che è anche
non addirittura esilaranti, testimoniati da Von Albrecht delinea continuano a riproporsi, intor-
poeta — ha invece voluto
Orazio con il suo incomparabile humour. La nella sua prefazione un no a Enea, personaggi ma-
raffrontarsi con gli esametri
quinta “satira” del suo primo libro di Sermo- ventaglio di piste. In primo schili e femminili, soprattutto
virgiliani in modo diverso, con
nes, vivace cronaca dell’iter Brundisinum, è piano colloca l’esemplarità di giovani (basti citare il para-
un micro-capolavoro della letteratura di l’intento cioè di aderire il più
un percorso poetico capace digma di Eurialo e Niso), possibile con nuovi versi al suono e
viaggio. di registrare, con la sensibili- che, plasmati dal poeta con
Quella sorta di diario in esametri ha in al sapore della metrica latina. Ne è
tà di un sismografo, le ansie profonda empatia, mediante
particolare il merito di aprire su Virgilio uno risultata un’affascinante resa del
e le speranze di un’epoca se- «la lingua dell’anima», non esi-
scorcio biografico intriso di umana verità, poema, secondo l’ultima revisione
gnata da violente oscillazioni tano a sacrificare la vita in nome
lontanissima dall’agiografia delle Vitae Vergi- di valori quali l’amore, l’amicizia, (2008) dell’edizione critica di Mario
tra clima di guerra e sete di
lianae di Servio e di Elio Donato. I più si- pace, tra disagio sociale e la lealtà. Con un’abnegazione Geymonat e con una ricca
gnificativi sono i versi 47-49: «Si riparte per annotazione, nella nuova serie di
costruzione di un nuovo or- che li assimila a martiri cristiani.
Capua (...). / Mecenate se ne va a giocare, a una storica collezione (Publio
dine mondiale: mutamenti La sistematicità dell’approccio di
dormire io e Virgilio: / nuoce, la palla, a chi von Albrecht ai tre pilastri del cor- Virgilio Marone, Eneide. Traduzione
che si riflettono nel passag-
soffre di congiuntivite o dispepsia». Proble- gio dalla ricerca individuale pus virgiliano si traduce nell’appli- e cura di Alessandro Fo. Note di
mi di salute per entrambi? Può darsi. Ma, di equilibrio nel grembo cazione di una griglia che consen- Filomena Giannotti. Testo latino a
dietro il velo dell’autoironia, nulla ci vieta di della natura (le dieci eclo- te di proiettare una sorta di tripli- fronte, Torino, Giulio Einaudi
immaginare che il rifiuto del gioco nascon- ghe costitutive del- ce radiografia a strati editore, 2012, Nuova Universale
desse piuttosto il desiderio di dedicare un le Bucoliche), alla successivi: compendio Einaudi, 8, pagine CVI + 926, euro
po’ di tempo, impugnando il calamo prima promozione ragionato dei contenuti, 38). «Armi e l’uomo io canto che
di coricarsi, ai rispettivi lavori in corso: per dell’agricoltura, inquadramento nel con- primo dai lidi di Troia, per fato
Virgilio, reduce dal successo delle Bucoliche, intesa come recu- testo del «genere», ana- profugo, giunse in Italia e alle
divulgate nel 39, l’inizio della stesura delle pero della terra lisi della tecnica lettera- spiagge lavínie» suona il nuovo
Georgiche; per Orazio magari un abbozzo di italica nella sua fer- ria, dello stile poetico, incipit del celebre Arma virumque
qualche satira. tilità ma anche come dell’orizzonte concettuale. cano... Rinnovando l’incanto di
Pochi giorni più tardi, Mecenate e i suoi ripristinato esercizio A conclusione di questo colui che Dante consacra all’inizio
sodales raggiunsero Brindisi, dove però si di laboriosità e mora- Andrea Mantegna “monitoraggio” figura, sot- della Commedia «degli altri poeti
erano ormai placati i venti di guerra. lità secondo il mos «Progetto per un monumento a Virgilio» (1500) to la voce «Ricezione», un onore e lume». (g.m.v.)
sabato 20 aprile 2013 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 5

Alla luce della dottrina cristiana Maestro della Pala Bardi

«San Francesco cura i lebbrosi»

Sintesi
(1240-1245, Firenze, Santa Croce)

tra economia e solidarietà

di PAOLO PECORARI sociale di mercato riconosce figli di Dio e fra loro fratelli). dell’essere umano, assumendo talvolta
l’importanza fondamentale D’altra parte, la solidarietà un significato negativo e degradante.
l perdurare dell’attuale delle risorse umane, oltre che, non va confusa con l’assisten- Questa prospettiva, riduttiva e fuorvian-

I crisi economica e fi- ovviamente, del progresso zialismo, ossia col rapporto
nanziaria rende oppor- scientifico-tecnologico, delle squilibrato tra un soggetto che
tuna qualche conside- disponibilità finanziarie. Un eroga risorse e uno che le rice-
razione sull’economia tale intervento non riduce la ve, senza che altro obbligo
sociale di mercato e sulle sue libertà, ma la rende efficace e sussista tra i due.
relazioni con la dottrina socia- più estesa, come scrive Si tratta di una precisazione
le della Chiesa, intesa come il Wilhelm Röpke, che, mentre fondamentale soprattutto nelle
te, che tende a misurare l’uomo sola-
mente in virtù di ciò che è utile e con-
veniente, rischia di dimenticare tutta la
profondità e la complessità dell’animo
umano. A partire, per l’appunto, da
quelle aspirazioni ed esigenze interiori
che muovono e hanno mosso, da sem-
risultato di una riflessione sul- legittima l’azione dello Stato società complesse, dove le pre, l’umanità. Il desiderio, dunque, da
le complesse realtà dell’esi- in economia, rigetta ogni for- molteplici articolazioni e la questa prospettiva, si pone alla base
stenza dell’uomo, nella società ma di cogente e oppressivo di- differenziazione dei ruoli esi- dell’agire sociale, come un autentico
e nel contesto internazionale, rigismo. gono che, per quanto possibi- propulsore dell’azione individuale e col-
alla luce della fede e della ra- In altre parole, si tratta di le, ciascuno faccia la sua parte, lettiva.
gione (Giovanni Paolo II). Ciò armonizzare libero mercato e dia la propria collaborazione, Un motore sociale che, al filosofo co-
comporta un’impostazione intervento pubblico, a condi- consapevole del carattere di me all’economista, suscita, però, più di
non individualistica, bensì zione che il secondo sia con- complementarità dell’agire un interrogativo: qual è il suo orienta-
personalistica dell’economia, a forme alle leggi “scientifiche” soggettivo. Non tenere presen- mento? Quali elementi qualificano la
cominciare dal riconoscimento del primo e soddisfi nel con- te tale distinzione introduce dinamica del desiderio? In che maniera
dei limiti della teoria classica, tempo le esigenze della cresci- elementi distorsivi e la solida- esso muove l’uomo? I tentativi di rispo-
che, esasperando e assolutiz- ta, dell’equità, della giustizia. rietà, da organica quale può e sta, proposti nel convegno umbro, par-
zando il ruolo dell’homo oeco- Ciò perché se da un lato l’eco- deve essere, diviene meccani- tono da almeno tre prospettive diverse.
nomicus, pone come unico nomia di mercato è condizio- ca, perché accompagnata Innanzitutto, dal rapporto, controver-
obiettivo la massimizzazione ne necessaria per l’edificazione dall’allentarsi dei vincoli di so e dibattuto, tra etica ed economia,
della funzione di utilità, col ri- di una società dal volto uma- appartenenza sociale. Su que- Due giorni di convegno tra Città di Castello e Perugia messo bene in luce dalle relazioni di
sultato che ogni intervento no, e dunque tale da consenti- sto specifico punto, è signifi- Carla Bagnoli e di Luigino Bruni.
esterno al libero gioco
della domanda
dell’offerta, ogni cor-
rettivo all’azione della
e
La mano pubblica
deve intervenire nei processi economici
cativo che la Rerum
novarum e la Quadra-
gesimo anno si richiami-
no all’organicismo so-
Al centro della vita Quindi, in riferimento alle produzioni
artistiche, sottolineate dagli interventi di
Ferdinando Abbri, Piergiorgio Donatelli
ed Elio Franzini. E inoltre, come “atte-
«mano invisibile», di-
venta indebito, anzi
dannoso.
Nessun dubbio che
secondo la logica della sussidiarietà
Altrimenti l’utile individuale
ciale e che tale magi-
stero non conosca so-
luzioni di continuità fi-
no a Benedetto XVI.
l’uomo sa” del trascendente, bene evidenziata
dalle relazioni di Maria Clara Bingemer
ed Emmanuel Gabellieri. La tavola ro-
tonda conclusiva, infine, con gli inter-
le relazioni interperso-
diventa l’unico scopo perseguito Tralasciare la dimen- venti, oltre ai relatori, di Paolo Valore e
di ANDREA POSSIERI inquieto e tormentato, assume un signi-
nali concretizzantisi sione organicistica mo- ficato attualissimo e, per certi aspetti, Paulo Fernando Carneiro de Andrade,
nello scambio si svolgono nel re lo sviluppo integrale della difica la natura della solidarie- Riportare l’uomo al centro del mondo, perfino rivoluzionario. riporta al centro della discussione quella
mercato e che in esso gli ope- persona, dall’altro lato, atte- tà, ne restringe gli orizzonti, con le sue passioni, i suoi limiti e i suoi Soprattutto se si riconosce il fonda- che è la grande sfida, concreta e vitale,
ratori economici manifestano nendosi a “condizioni quadro” ne circoscrive l’ambito. Alla desideri, attraverso l’elaborazione, fatti- mentale apporto spirituale rappresenta- dei tempi odierni: le prospettive di un
le loro esigenze e tentano di istituzionali, esige un’efficace solidarietà endogena, “fra di va e concreta, di un nuovo umanesimo. to dalla figura di san Francesco che, da nuovo umanesimo.
soddisfare i loro bisogni. Il regolamentazione delle forme noi”, in un piccolo gruppo, in Potrebbe essere riassunto così, attraver- questo punto di vista, può essere letto e Un nuovo umanesimo che non si
mercato però non è solo il di concorrenza, dell’ordina- una corporazione, può seguire so questa sintesi schematica, il significa- interpretato come il “precursore” e esaurisce soltanto in un momento, sep-
luogo della libera concorrenza, mento monetario, della politi- il conflitto o, quanto meno, to profondo del convegno internaziona- “l’ideatore” di questo nuovo umanesi- pur importante, di riflessione intellet-
libera nel senso di priva di ca tributaria, del lavoro, l’estraneità nei confronti di al- le «I desideri, l’uomo» che si svolge il mo, come ha scritto recentemente Agu- tuale ma che si propone di essere, pri-
qualsiasi coordinamento e dell’ordinamento territoriale, tri soggetti collettivi. Il tutto 19 e il 20 aprile, a Città di Castello e a stín Hernández Vidales. ma di tutto, uno spazio di dialogo in-
controllo. Pur essendo espres- superando le logiche particola- accentuato dall’atomizzazione Perugia, organizzato da Agorà, la scuola E del resto, a suo tempo, an-
sione della volontà dei con- ristiche e rinunciando alla di- della vita sociale e dalla com- di politica della diocesi di Città di Ca- che Eugenio Garin aveva valo-
traenti, esso necessita di regole fesa di troppo frammentati in- petizione che evolve in egoi- stello e l’associazione culturale Stròma- rizzato il lascito ideale del fran- All’orizzonte un nuovo umanesimo
per rendere effettiva l’ottimale teressi. smo. ta, in collaborazione con l’università di cescanesimo: la riconciliazione Capace di farsi azione concreta
allocazione delle risorse, senza Occorre beninteso distin- Di qui l’esigenza di alimen- Perugia e molte altre numerose realtà tra uomo e natura, da un lato,
la quale l’inefficienza è parti- guere tra intervento pubblico tare e far crescere un terzo ti- locali. e il concetto di volontà che de- e di tradursi
colarmente deleteria, dal mo- e intervento pubblico, tra in-
po di solidarietà, non chiusa Suggestioni antiche e nuove si fer- linea lo spazio dell’azione come in un atteggiamento politico e culturale
mento che non danneggia solo tervento pianificatore (statali- mentano a vicenda in una riflessione impegno e responsabilità
i singoli operatori, ma, in ulti- stico) e intervento sussidiario:
ma aperta, che potrebbe essere
che si caratterizza per essere una delle dell’uomo, dall’altro, sono due
rivolto all’edificazione del bene comune
chiamata “istituzionale”, in
ma analisi, l’intera comunità. uno pervasivo, l’altro sostan- più grandi sfide del tempo presente: elementi fondamentali che ca-
quanto è allo Stato (sussidia-
Posta sulla base di norme ziato di solidarietà e rispettoso pensare e costruire una proposta di vita ratterizzano non solo la spiritualità terculturale e interreligioso. L’obiettivo
certe ispirate a principi etici dei corpi intermedi; uno da rio) che spetta di realizzare un comunitaria, esistenziale e vitale, che francescana ma anche la riflessione mo- più importante — sottolinea Massimilia-
condivisi, la concorrenza, lun- evitare, l’altro da perseguire, sistema di servizi e politiche parta dal riconoscimento, ormai non derna sul nuovo umanesimo. no Marianelli — non è tanto «quello di
gi dal mirare a una astratta tenendo conto che non tutto sociali coinvolgenti, attraverso più banale, della dignità dell’uomo. Ho- Tutte queste suggestioni rappresenta- ripensare l’Umanesimo quale fenomeno
neutralità, diventa un bene di si esaurisce sul piano dell’utili- la ridistribuzione (equo siste- mo sum, humani nihil a me alienum puto, no lo sfondo concettuale del convegno culturale e nemmeno di proporre una
pubblica tutela. Allo scopo, è tarismo individuale e materia- ma fiscale), tutti i cittadini, sia diceva il vecchio Cremete nell’Heauton-
odierno che si focalizza, essenzialmente, riflessione puntuale su specifici momen-
fondamentale il ruolo dello le. In particolare, per ciò che pure in modo differenziato. timorumenos di Terenzio.
Stato, nel senso che la mano attiene alla solidarietà, gioverà Solidarietà autentica ed eco- sul rapporto tra l’“uomo” e il “deside- ti o figure della storia del pensiero. Ma
La formula terenziana — «sono uo-
pubblica può (e deve) interve- ricordare che la nozione di es- nomia sociale di mercato non mo, niente di ciò ch’è umano ritengo rio”. Mettere al centro della riflessione è piuttosto il tentativo di proporre vie
nire nei processi economici se- sa permea la dottrina sociale sono dunque confliggenti. Bi- estraneo a me» — è indubbiamente una il “desiderio” significa, soprattutto, va- capaci di dare un “nuovo senso di uma-
condo la logica della sussidia- della Chiesa e, per taluni sognerebbe riflettere su ciò e sintesi applicabile all’umanesimo di lorizzare la dimensione delle passioni, nesimo”, rispetto al quale la sintesi fran-
rietà, la quale nell’utile indivi- aspetti, anche la tradizione adoperarsi, con rinnovata ogni tempo. Perché in quella formula, sottolineandone l’aspetto decisivo, e cescana tra èros, agàpe e pàthos, ripresa
duale non vede l’unico indica- giudaico-cristiana, la quale, energia, a trovare soluzioni il che tiene assieme una storia millenaria, non marginale, nell’economia dell’esi- in maniera feconda da Simone Weil, è
tore da prendere in considera- concependo Dio come Padre, più possibile adeguate ai pro- complessa e controversa, si può ricono- stenza umana. I desideri, invece, vengo- un contributo significativo che merita di
zione, ma solo uno degli indi- porta all’idea di umanità inte- blemi e sempre, comunque, a scere il valore universale dell’humanitas, no troppo spesso considerati come degli essere riconsiderato». Insomma, il con-
catori, mentre nell’economia sa come famiglia (gli uomini misura d’uomo. che oggi, in questo periodo storico così elementi accessori e non costitutivi tributo più importante che scaturisce da
questo convegno è la prospettiva di un
nuovo umanesimo che si fa azione con-
creta e che — traendo linfa anche dalla
via mistica e della contemplazione —
Pasolini e la ricerca dell’incanto religioso del mondo può tradursi persino in un atteggiamen-
to politico-culturale rivolto all’edifica-
Nel teatro degli orrori dell’omologazione zione del bene comune.
Un atteggiamento che, in definitiva,
esprime una fortissima speranza cristia-
di SILVIA GUIDI Smith, ancora in corso all’Auditorium Par- scrutare con chiarezza spietata il buio del re mista a indifferenza che non è solo pigri- na: che l’uomo, nonostante l’ascesa, ap-
co della Musica di Roma. nostro presente e, con sguardo severo, il zia ma rivela un’opacità che ignora la reale parentemente inarrestabile, di una tec-
«Madri feroci, che vi hanno detto: / So- Alcuni dei versi tratti da Ballata delle mutare inarrestabile della società italiana, statura del proprio io interiore e finge di nologia senza anima, ritorni al centro
pravvivete! Pensate a voi! / Non provate madri, La religione del mio tempo e Una luce che andava declinando i valori della neona- non vedere «il selvaggio dolore di essere della convivenza umana. E da questo
mai pietà o rispetto / per nessuno, covate sono la diagnosi impietosa della crisi della ta democrazia nel più ottuso conformismo uomini». angolo visuale, anche le parole leggere
nel petto / la vostra integrità di avvoltoi!». modernità. «Contemporaneo — si legge nel e nel consumismo del boom economico. Il desiderio di cose grandi, connaturato a di Giorgio Gaber, ricordate da Maria-
Alla fine della sua lettura scenica, Pierpaolo programma di sala, in cui si cita il filosofo Ecco perché è ancora così contemporaneo. ogni uomo, corre il rischio di venire aneste- nelli nella relazione introduttiva del
Capovilla, leader della band Il Teatro degli italiano Giorgio Agamben — è colui il quale Il collerico e amorevole verso pasoliniano è tizzato, censurato, bloccato prima di cresce-
convegno, assumono un significato spe-
Orrori, fa fatica a tenere a bada la commo- tiene fisso lo sguardo nel suo tempo, per poesia che ancora illumina di speranza re e di rivelarsi. Uno dei mali più grandi
del nostro mondo — in questo l’esperienza cialissimo: «Questo nostro mondo è
zione. Le parole del suo omonimo — un al- percepirne non le luci, ma il buio (...) che è l’oscurità dei nostri giorni».
diretta concorda con le più recenti analisi avido e incapace, sempre in corsa e
tro Pier Paolo, nato qualche anno prima di in grado di scrivere intingendo la penna Il regista di La ricotta e del Vangelo secon-
nella tenebra del presente». Pasolini seppe do Matteo sapeva bene che non bastano i sociologiche — è l’affievolirsi dello slancio sempre più infelice (...). Allora si po-
lui — sul foglio che tiene tra le mani sono trebbe immaginare un umanesimo nuo-
buoni propositi, una ideale, l’accontentarsi dei tanti (moltissimi e
troppo urticanti e appassionate per essere vo, con la speranza di veder morire
generica filantropia o astutamente affascinanti) surrogati di felici-
contenute in una performance «normale». questo medioevo. Col desiderio che in
un ben studiato insie- tà che il mercato offre. Pasolini l’aveva «vi-
Le invettive di Pasolini hanno la durezza una terra sconosciuta, ci sia di nuovo
me di progetti sociali sto» e descritto, con qualche decennio di
dell’amore deluso e della speranza tradita, anticipo. l’uomo, al centro della vita».
la rabbia di chi si scaglia contro la barriera per salvare la possibili-
elastica dei benpensanti di qualsiasi ideolo- tà della bellezza nella
vita di una società:
gia, chiusi nella loro presunzione e «incapa-
l’unica risorsa è risco-
ci di perdono».
prire l’incanto profon-
Una rabbia eccessiva, gridata, talora im-
damente “religioso” del
«Science» annuncia la scoperta di due pianeti dalle caratteristiche affascinanti
precisa nel cogliere il bersaglio o impigliata
mondo, antidoto po-
in una retorica declamatoria che suona in-
genua a tanti anni di distanza da quell’Ita-
tente al diluvio di brut- I sosia della Terra
tezza che si è abbattuto
lia postbellica e ancora parzialmente conta- sulle nostre strade. Cit- Nella Via Lattea ci sono due pianeti “sosia” della Terra e potrebbero ospitare acqua li-
dina che ha visto nascere questi versi feb- tà, campagne, periferie,
brili e disperati. quida. Sono i corpi celesti più simili alla Terra mai scoperti e i primi di queste dimen-
nazioni intere dove «le sioni trovati nella cosiddetta zona abitabile, dove la distanza dalla stella rende possibi-
Ma il j’accuse contro l’omologazione del madri allevano i figli al
poeta di Casarsa nasce da un autentico de- le la presenza di acqua liquida e quindi il formarsi della vita. La scoperta, annunciata
culto della mediocrità» sulla rivista «Science», si basa sui dati del telescopio spaziale Kepler e si deve al grup-
siderio di bene per i propri simili e ha un e dilaga la legittima di-
contenuto profetico che si rivela progressi- po guidato dall’americano William Borucki, del centro di ricerche Ames della Nasa.
fesa del grigiore in no-
vamente sempre più adeguato a descrivere «Il risultato mostra che i pianeti simili alla Terra esistono e che vale la pena continuare
me della sopravvivenza.
il presente. Quello che Pasolini a condurre questo tipo di ricerche», commenta l’astronomo Raffaele Gratton, dell’O s-
Il reading in tre atti La religione del mio smaschera e denuncia servatorio di Padova dell’Istituto nazionale di astrofisica. Scopo ultimo di queste ricer-
tempo (alla voce — anzi allo «sbraito» come come viltà assomiglia che, prosegue Gratton, è capire se ci sono probabilità che questi sistemi ospitino la vita
ha detto lui stesso a fine spettacolo — Pier- molto all’antica acedia e in caso trovarne le testimonianze. I due pianeti sono i più esterni di un sistema di
paolo Capovilla, al pianoforte e «diavolerie descritta dai Padri della cinque mondi extrasolari nato intorno alla stella Kepler-62, che somiglia al Sole e dista
elettroniche», Kole Laca, musiche di Steve Chiesa, o al «fatti non fra i 2.000 e i 3.000 anni luce da noi. Chiamati Kepler-62e e Kepler-62f, hanno raggi
Reich, Scott Walker, Kole Laca) è stato foste a viver come bru- rispettivamente pari a 1,61 e 1,41 volte quello della Terra. Sono stati scoperti grazie alla
uno degli appuntamenti più interessanti in ti» di Dante Alighieri: tecnica dei transiti, che analizza le fluttuazioni nella luminosità di una stella nel mo-
cartellone durante il «My festival» di Patti Lo scrittore e regista italiano un’avversione all’opera- mento in cui un pianeta le passa davanti, eclissandola parzialmente.
pagina 6
Continua l’escalation di violenza contro i candidati alle prossime elezioni
In Pakistan
cristiani per la democrazia
LAHORE, 19. La violenza politica
continua a devastare il Pakistan.
Con l’approssimarsi della data delle
elezioni generali che si svolgeranno
il prossimo 11 maggio, si susseguono
gli attacchi terroristici contro i can-
didati e i partiti politici. «Siamo
molto preoccupati per questa nuova
ondata di violenza. Gli attacchi —
ha spiegato all’agenzia di stampa
Fides il domenicano padre James
Channan, direttore del “Centro per
la Pace” di Lahore — mirano a crea-
re tensione e instabilità e attentano
al sistema democratico faticosamen-
te costruito in Pakistan, magari cer-
cando di far rimandare il voto. Inol-
tre, hanno in spregio la visione di
dignità dell’uomo, dei diritti umani,
e della convivenza pacifica che sono
le basi del vivere civile. Credo che
questa sia una questione molto gra-
ve che il Governo debba prendere
in mano — ha proseguito padre
Channan — ed è materia anche per
le forze di sicurezza e di intelligen-
ce, perché i gruppi terroristi sono
noti. L’appello della comunità cri-
stiana è per elezioni pacifiche, tra-
Il luogo dell’attentato compiuto il 16 aprile a Peshawar (Afp)
Iniziative della Chiesa in Mongolia
Una comunità piccola
ma missionaria
ULAANBAATAR, 19. Il recente viag-
gio compiuto da monsignor Wen-
ceslao S. Padilla, prefetto apostoli-
co di Ulaanbaatar (Mongolia) in
Terra Santa è stato lo spunto per
l’incontro tenuto nei giorni scorsi
dal presule con la comunità dei
catechisti mongoli dal titolo: «Te-
stimonianze di Cristo».
In un Paese nel quale l’azione
missionaria compirà il prossimo
luglio ventuno anni, anche alcune
fotografie dei luoghi sacri e testi-
monianze hanno rappresentato un
importante spunto di riflessione
per i venti catechisti che hanno
preso parte a questo importante
evento promosso dal presule. «At-
traverso il viaggio del vescovo ab-
biamo potuto “visitare” insieme i
luoghi in cui Gesù Cristo ha dato
testimonianza di sé», ha racconta-
to una giovane catechista presente
all’incontro.
Le suggestive immagini del
monte Tabor, del lago Tiberiade,
del fiume Giordano e di molti al-
tri luoghi sacri — riferisce l’agen-
zia di stampa AsiaNews — hanno
fatto dunque da sfondo alle testi-
monianze di alcuni cattolici locali
e a una riflessione dello stesso
prefetto apostolico di Ulaanbaa-
tar.
«Il vescovo — ha proseguito la
giovane catechista — ha poi parla-
to delle testimonianze attuali, in
riferimento agli ultimi tre Pontefi-
ci. Parlando di Giovanni Paolo II
come il Papa della speranza, di
Benedetto XVI come il Papa della
fede e di Francesco come il Papa
della carità».
Attualmente, in Mongolia si
contano poco più di novecento fe-
deli; in occasione della scorsa Pa-
squa sono state celebrati decine di
battesimi e la comunità è in co-
stante crescita. Al momento nel
Paese esistono sei centri parroc-
chiali e due anni fa, per la prima
volta, un cattolico mongolo ha
fatto il suo ingresso in seminario
ospite della diocesi sudcoreana di
D aejeon.
Lo scorso ottobre, monsignor
Padilla ha inaugurato la sesta par-
sparenti, in cui i cittadini possano
esprimersi liberamente e perché nel-
la vita politica e sociale siano rispet-
tati valori come uguaglianza, demo-
crazia, cittadinanza, libertà religiosa
e armonia».
A condannare con forza gli atten-
tati terroristici è scesa in campo an-
che la società civile e diverse orga-
nizzazioni, tra cui la Human Rights
Commission of Pakistan (Hrcp), la
maggiore organizzazione non gover-
nativa del Paese, che ha invitato nei
giorni scorsi il Governo a protegge-
re i leader politici da gruppi che
«intendono sabotare il processo
elettorale. Il clima di paura e di in-
timidazione che circonda la campa-
gna elettorale — si legge in un co-
municato della Hrcp — ha un im-
patto negativo sulle elezioni libere e
giuste».
La Hrcp denuncia, in particolare,
la violenza contro il partito politico,
Awami National Party (Anp), dato
che alcuni suoi rappresentanti sono
stati attaccati in Swat, a Shabqadar
e in molti altri luoghi.
rocchia del Paese. Si tratta di una
realtà giovane, attiva e desiderosa
di espandersi e di offrire la pro-
pria testimonianza missionaria,
pur fra diverse difficoltà e ostaco-
li, anche da parte delle autorità
governative.
Nel 1992, al momento dell’in-
gresso dei primi missionari stra-
nieri (soprattutto filippini), tra i
quali il futuro monsignor Padilla,
della Congregazione del Cuore
immacolato di Maria, non vi era-
no parrocchie in tutta la nazione.
E solo pochi mesi fa erano ancora
quattro, a conferma del cammino
di sviluppo intrapreso dalla Chie-
sa in Mongolia.
Nella lettera pastorale diffusa
per i venti anni della Chiesa in
Mongolia, il prefetto apostolico —
aggiunge AsiaNews — ha ricorda-
to che oggi vi sono nel Paese ot-
tantuno missionari di ventidue na-
zionalità diverse.
Fonti locali, raccolte da Eglise
d’Asie, raccontano che la nuova
parrocchia, nata ufficialmente lo
scorso 28 ottobre, fa riferimento
alla chiesa di santa Sofia, che sor-
ge in un quartiere povero della ca-
pitale. A guidare la comunità è un
sacerdote sud-coreano Fidei do-
num, in missione in Mongolia da
16 anni.
Quattro delle sei parrocchie esi-
stenti al momento si trovano a
Ulaanbaatar, contro le sole due
nel resto dell’immenso e sconfina-
to territorio mongolo. Spesso
l’apertura di un luogo di culto è
subordinata all’autorizzazione am-
ministrativa. Cosa non facile da
ottenere. L’ateismo di Stato in
Mongolia ha ostacolato per diver-
si anni la diffusione religiosa, ma
vent’anni fa una piccola realtà cat-
tolica ha iniziato a prendere vita
grazie anche all’azione di monsi-
gnor Padilla e di altri missionari
dal Sud Est asiatico. Al loro im-
pegno si deve la fondazione di
una comunità viva e dinamica, ca-
pace di coniugare l’energia e la ri-
tualità locali all’azione cattolica.
L’OSSERVATORE ROMANO
«È indispensabile — prosegue il
comunicato della ong — che le forze
democratiche affrontino con la do-
vuta consapevolezza la minaccia che
questi attacchi comportano per la
democrazia e per il Paese, mostran-
do la volontà di combatterli in-
sieme».
Fra gli attacchi di maggiore entità
che si sono verificati negli ultimi
giorni, vi è l’attentato suicida presso
la sede dell’Awami National Party a
Peshawar, dove nel corso di una riu-
nione tra esponenti politici sono
state uccise sedici persone.
Un altro attentato ha colpito il
convoglio di Sanaullah Zehri, leader
del Pakistan Muslim League in Be-
luchistan, con tre morti; mentre Fa-
khurl Islam, candidato del partito
Muttahida Quami Movement è sta-
to ucciso a Hyderabad da due sicari
che hanno improvvisamente esploso
colpi di arma da fuoco fuggendo in
motocicletta e facendo perdere le lo-
ro tracce. Al momento la Polizia
non è riuscita a individuare i re-
sponsabili degli ultimi attentati.
Appello del Patriarca di Babilonia dei Caldei
In cammino
verso la pace e la prosperità
BAGHDAD, 19. Un’esortazione a non
lasciarsi vincere dalla paura e a con-
tinuare il cammino verso «la pace e
la prosperità». In occasione del re-
cente pellegrinaggio presso la catte-
drale di Nostra Signora del Perpe-
tuo Soccorso, a Baghdad, il Patriar-
ca di Babilonia dei Caldei, Louis
Raphaël I Sako, ha voluto offrire
ancora una volta un messaggio di
speranza alla comunità dei fedeli. La
cattedrale siro-cattolica, infatti, è sta-
ta teatro, nell’ottobre 2010, di un at-
tentato che provocò la morte di oltre
cinquanta persone.
Richiamandosi all’antica testimo-
nianza di fede dei martiri, monsi-
gnor Sako ha sottolineato — come
riferito dall’agenzia AsiaNews — che
essi «rappresentano un’eredità spiri-
Il Patriarca Cirillo sul progetto di realizzazione di una chiesa
O rtodossi
a Strasburgo
MOSCA, 19. Grande importanza al
progetto di costruzione della chiesa
ortodossa russa di Tutti i Santi a
Strasburgo è stata attribuita dal Pa-
triarca di Mosca e di tutta la Russia,
Cirillo, durante un incontro svoltosi
nei giorni scorsi con il vice sindaco
della cittadina francese, Olivier Bitz,
per valutare le fasi di avanzamento
dei lavori. «Da un lato — ha dichia-
rato il Patriarca Cirillo — la chiesa e
la parrocchia svolgeranno un ruolo
molto importante nella vita spiritua-
le della città, dall’altro sarà un luo-
go in cui gli europei potranno fare
conoscenza dell’ortodossia e della
cultura ortodossa».
All’incontro hanno preso parte i
rappresentanti della Chiesa ortodos-
sa russa, le autorità russe e una de-
legazione francese guidata appunto
dal vice sindaco di Strasburgo.
«Questo progetto — ha prosegui-
to il capo della Chiesa ortodossa
russa — è sempre più importante per
una serie di motivi, in particolare
per il ruolo che ha Strasburgo come
città ospitante delle istituzioni
dell’Unione europea. Questa città
ha un ufficio di rappresentanza del-
la Chiesa ortodossa russa che sta
svolgendo un lavoro molto impor-
tante, in collaborazione con il Con-
siglio d’Europa, con la Corte euro-
pea dei diritti dell’uomo e con altre
istituzioni».
Durante la riunione i rappresen-
tanti della Chiesa ortodossa hanno
ringraziato, ancora una volta, il vice
sindaco di Strasburgo per l’attenzio-
ne delle autorità locali alla vita della
comunità ortodossa russa di Tutti i
Santi, che esiste nella città dal 2003.
Nel gennaio del 2011, il consiglio
comunale di Strasburgo ha deciso
di concedere in affitto per 99 anni
alla comunità ortodossa russa il ter-
reno per costruire il tempio in onore
di Tutti i Santi, con il diritto di ac-
quistarlo dopo il completamento
della costruzione. Il 22 dicembre
2011 la comunità russa ha presentato
al sindaco di Strasburgo la doman-
tuale viva che ci apre nuove porte
alla vita e al futuro». Nonostante la
violenza, ha proseguito il presule,
«che non è fonte di gloria agli occhi
di Dio e non rende onore all’uomo,
questi martiri rimangono al vertice
dei valori religiosi, come emblemi di
pace, amore, servizio e sacrificio. So-
no per noi segno di speranza della
vita eterna». Il presule ha quindi
concluso invitando i fedeli a non la-
sciarsi sopraffare dal timore: «Il no-
stro popolo deve vincere la paura e
riprendere la forza per camminare
verso la pace e la prosperità. La no-
stra Chiesa, quella irachena in modo
particolare, è marchiata con il segno
pasquale. Non è degno che si chiu-
da in se stessa, nelle sue difficoltà,
ma deve capire — ha concluso il Pa-
da di autorizzazione per la costru-
zione della chiesa.
Strasburgo e la sua periferia ospi-
tano migliaia di cittadini di lingua
russa che «hanno bisogno — ha
spiegato Cirillo — di andare in chie-
sa la domenica e nei giorni festivi
per pregare. A parte la costruzione
della chiesa è anche necessario avere
un edificio parrocchiale, che potrà
diventare un centro culturale e un
luogo per il dialogo tra il clero, gli
studiosi, personaggi pubblici e poli-
tici. La chiesa e l’edificio parroc-
chiale diventeranno un punto di at-
trazione dal punto di vista architet-
tonico per Strasburgo».
Il 25 marzo 2004 per decisione
del Santo sinodo della Chiesa orto-
dossa russa è stato assegnato alla
triarca — che è invitata dalla sua co-
scienza a cambiare la realtà e le sof-
ferenze alla luce della Pasqua, della
vita e del rinnovamento, con un im-
pegno totale».
Intanto, come rende noto l’agen-
zia Fides, dal Patriarcato giunge an-
che l’invito ai fedeli e a tutti i citta-
dini a compiere il proprio dovere ci-
vico, partecipando alle elezioni pro-
vinciali del 20 aprile. In un comuni-
cato si esprime l’auspicio che «i cri-
stiani, i quali hanno radici profonde
in Iraq e hanno giocato un ruolo ri-
levante nella sua costruzione, parte-
ciperanno in tanti alle elezioni locali
dei consigli provinciali». Secondo il
comunicato la partecipazione alle
consultazioni elettorali rappresenta
«un compito nazionale essenziale».
I cristiani vengono pertanto incorag-
giati «ad adempierlo con coscien-
za», in base alle proprie convinzioni
e senza esitazioni, nella consapevo-
lezza che la partecipazione alla vita
politica nell’attuale momento storico
«contribuisce a promuovere la pace»
e a fare dell’Iraq la «Patria di tutti
gli iracheni». Il Patriarca — riferisce
sempre l’agenzia — ha avuto una se-
rie di incontri con vari rappresentan-
ti delle istituzioni civili in Iraq, ri-
volgendo l’appello a lavorare per la
pace e la concordia sociale, indicati
come beni prioritari da tutelare pur
nel confronto tra diverse posizioni e
interessi politici.
L’incessante opera di bene per il
Paese portata avanti dal Patriarcato
prosegue anche sul fronte della soli-
darietà alle famiglie. in un’intervista
pubblicata dal sito Baghdadhope,
monsignor Sako ha sottolineato che
il seminario maggiore patriarcale, si-
tuato nella zona di Dora, a Ba-
ghdad, sarà ristrutturato ricavando
appartamenti da assegnare alle fami-
glie bisognose. «Ora che la sicurez-
za nella zona è migliorata — ha spie-
gato il Patriarca abbiamo pensato di
destinarlo a circa 20-25 famiglie bi-
sognose. Per ora ho sistemato delle
famiglie in alcune chiese vuote ma
serve una soluzione migliore».
L’edificio, che comprende aule, stan-
ze e un ampio cortile, ha ospitato il
seminario fino al 2007.
sabato 20 aprile 2013
parrocchia lo status stavropigiale,
cioè che risponde alla diretta giuri-
sdizione dell’arcivescovo, ed è stata
fondata la rappresentanza della
Chiesa ortodossa russa a Strasbur-
go, che rappresenta la posizione del
patriarcato di Mosca in seno al
Consiglio d’Europa. La rappresen-
tanza è in costante contatto con la
leadership, il segretario generale e le
altre divisioni del Consiglio d’Euro-
pa, con l’assemblea parlamentare
del Consiglio d’Europa e la Corte
di Strasburgo per i diritti dell’uo-
mo. La rappresentanza informa il
Consiglio d’Europa in merito alla
posizione ufficiale della Chiesa Rus-
sa su varie questioni di interesse
pubblico di competenza dell’orga-
nizzazione internazionale e conduce
il dialogo. La comunità parrocchiale
di Tutti i Santi è composta da per-
sone di lingua russa che vivono in
Alsazia e dintorni. Il suo nucleo è
formato da coloro che vivono a
Strasburgo in maniera definitiva,
nonché dal personale temporanea-
mente impegnato presso il Consi-
glio d’Europa, le istituzioni diplo-
matiche, dai docenti e studenti
dell’università di Strasburgo.
Attualmente la parrocchia si trova
in un ex garage, attrezzato per i ser-
vizi divini. Ogni domenica e nelle
dodici grandi feste, così come nei
giorni di memoria dei santi più ve-
nerati, si celebra la Divina liturgia, e
il giorno prima la Veglia di tutta la
notte.
Intanto, martedì scorso, si è svol-
ta nella sala del Trono della catte-
drale di Cristo Salvatore a Mosca
una riunione del Patriarca Cirillo
con il nuovo ambasciatore straordi-
nario della Repubblica di Cuba
presso la Federazione Russa, Emilio
Garcia Lozada. «Lei — ha sottoli-
neato il capo della Chiesa Russa,
nell’accogliere il diplomatico cuba-
no — svolge una missione importan-
te e responsabile: come ambasciato-
re del suo Paese in Russia promuo-
ve lo sviluppo delle relazioni russo-
cubane. Questi rapporti hanno una
lunga storia, risalendo a prima della
rivoluzione. Una pagina speciale di
questa storia — ha concluso è stata
scritta durante l’era sovietica, quan-
do molte persone dall’Unione So-
vietica si trasferirono a Cuba».
sabato 20 aprile 2013
L’episcopato statunitense su una proposta bipartisan presentata al Congresso
Una nuova legge per dare
speranza agli immigrati
WASHINGTON, 19. La Conferenza
episcopale negli Stati Uniti ha ac-
colto con favore l’introduzione per
l’esame e l’approvazione al Congres-
so di Washington di un disegno di
legge bipartisan che prevede una ri-
forma del sistema che regola l’in-
gresso e la permanenza degli stra-
nieri sul territorio nazionale. Si trat-
ta di un’intesa promossa da otto se-
natori repubblicani e democratici,
con la quale si offrono delle indica-
zioni fondamentali che, secondo gli
auspici, potrebbero consentire in
tempi “brevi” di giungere al varo di
una nuova legge sull’immigrazione.
In particolare, la normativa consen-
tirà a milioni di immigrati irregolari
che vivono negli Stati Uniti di poter
accedere all’iter burocratico verso la
cittadinanza.
In un comunicato, l’arcivescovo
di Los Angeles e presidente della
Commissione sulla migrazione della
Un cambio di mentalità contro la violenza sulle donne
SUCRE, 19. È necessario un cambia-
mento di mentalità per frenare la
violenza contro le donne. È quanto
chiedono i vescovi della Bolivia nel
comunicato diffuso al termine
dell’assemblea plenaria, nel corso
della quale i presuli hanno esamina-
to i temi di maggiore preoccupazio-
ne delle realtà sociali del Paese. Tra
questi la situazione delle carceri, le
condizioni degli indigeni Tipnis, la
criminalità, la difesa della vita uma-
na, e, appunto, le violenze, soprat-
tutto domestiche, contro le donne e i
bambini.
I presuli valutano positivamente la
legge sulla violenza contro le donne
approvata nello scorso marzo che
punisce severamente — 30 anni di ga-
Conferenza episcopale, José
Horacio Gómez, «accoglie con fa-
vore l’introduzione della proposta di
legge al Senato», assicurando al
contempo il sostegno dell’episcopa-
to al Congresso di Washington, af-
finché venga approvata una riforma
«che rispetti i diritti fondamentali e
la dignità dei nuovi arrivati nella
nostra terra, migranti, rifugiati e al-
tre persone vulnerabili». Il presule
ha anche puntualizzato che, una
volta esaminata in maniera appro-
fondita la proposta di legge, la
Conferenza episcopale si riserverà di
individuare i miglioramenti da ap-
portare al testo, in coerenza con i
principi di riforma ispirati per de-
cenni dall’episcopato. «Mi congra-
tulo con i senatori che hanno pre-
sentato la proposta», sottolinea
monsignor Gómez, i quali ha ag-
giunto «hanno dimostrato leader-
ship e coraggio con il loro sforzo».
Comunicato finale dell’assemblea plenaria dei vescovi boliviani
lera senza possibilità di sconti di pe-
na — il femminicidio. Tuttavia, osser-
vano i vescovi, «riteniamo assoluta-
mente necessario promuovere un
cambiamento di mentalità nella no-
stra società, segnata dal maschilismo
e dalla tolleranza all’alcool, e mettere
in moto meccanismi di prevenzione,
che coinvolgano la famiglia, la co-
munità educativa e l’intera società».
I presuli si soffermano poi sulle
«condizioni disumane in cui vivono i
detenuti». E se da una parte si ap-
prezzano gli sforzi compiuti dal Go-
verno — alla fine dello scorso anno è
stato votato un indulto, richiesto an-
che dalla Chiesa, per limitare il so-
vraffollamento delle carceri — dall’al-
tra chiedono nuovi interventi per la
L’OSSERVATORE ROMANO
E aggiunge: «Cercheremo di lavora-
re in modo costruttivo con loro e gli
altri membri del Congresso, al fine
di migliorare la loro proposta, ap-
portando se necessario dei migliora-
menti, in modo che qualsiasi legge
finale crei un sistema immigratorio
che ristabilisca lo stato di diritto in
modo umano e giusto». Nel conclu-
dere, il presule ricorda anche quan-
to indicato nella lettera pastorale
congiunta dei vescovi di Stati Uniti
e Messico dal titolo Strangers no lon-
ger together on the journey of hope,
pubblicata il 22 gennaio 2003. Nella
lettera si auspicavano una serie di
interventi: tra questi, a esempio, la
possibilità di prevedere per gli im-
migrati irregolari un percorso verso
la cittadinanza; la tutela delle fami-
glie, in particolare per quanto con-
cerne i ricongiungimenti; la tutela
dei lavoratori. Nel testo si ricordava
che «la dottrina cattolica ha una
lunga e ricca tradizione nella difesa
del diritto di migrare. Fondata sulla
vita e gli insegnamenti di Gesù, la
dottrina della Chiesa ha fornito la
base per lo sviluppo di principi fon-
damentali riguardanti il diritto di
migrare per coloro che cercano di
esercitare i diritti umani che sono
stati dati loro da Dio». L’impegno
della comunità cattolica, si sottoli-
nea, è affinché «il vostro sia vera-
mente un viaggio di speranza, non
di disperazione, così che, al punto
di arrivo, possiate sperimentare di
non essere più stranieri, ma invece
membri della famiglia di Dio».
Da lungo tempo si susseguono
serrati gli interventi dei vescovi sulla
questione immigratoria. Nello scor-
so mese di marzo, sempre l’arcive-
scovo Gómez, aveva ribadito che la
riforma del sistema che regola i flus-
si immigratori negli Stati Uniti è
«la questione più urgente in tema di
diritti civili». Una questione legata
al rispetto delle stesse leggi fonda-
mentali della nazione, ha puntualiz-
zato: «Il “credo” americano — ha ri-
cordato monsignor Gómez — si basa
sull’insegnamento biblico che la vita
umana è sacra e ha una grande di-
gnità, perché Dio ha fatto gli uomi-
ni a sua immagine. Esso si esprime
in questo modo nella Dichiarazione
di Indipendenza».
razionalizzazione e lo snellimento
del sistema giudiziario. «È urgente
un intervento da parte dello Stato
per migliorare le strutture delle car-
ceri e per superare le condizioni di-
sumane in cui vivono i prigionieri,
condizioni che violano la dignità
umana». Dai vescovi arriva poi la
conferma dell’importanza della dife-
sa della vita umana in ogni sua fase.
«La vita che Gesù ci ha donato è
“vita in pienezza”, che perfeziona la
nostra esistenza umana, che mette la
dimensione spirituale al di sopra di
quella materiale e che apre l’orizzon-
te della vita eterna. Alla luce di que-
sto grande dono, la nostra vita ac-
quista un valore inestimabile dal mo-
mento del concepimento fino alla
Il 21 aprile la giornata mondiale di preghiera per le vocazioni
Con il profumo di Cristo
e l’odore delle pecore
di CELSO MORGA IRUZUBIETA*
Il 21 aprile, domenica del Buon pa-
store e Giornata mondiale di pre-
ghiera per le vocazioni, Papa Fran-
cesco ordinerà dieci nuovi sacerdoti
per la diocesi di Roma. È una bella
tradizione che contiene una grande
ricchezza di significato, legata alla
convergenza tra Parola di Dio, rito
dell’ordinazione e tempo pasquale
in cui essa si colloca. Questi dieci
fedeli saranno “unti” con la stessa
unzione con la quale è stato unto
Gesù, nostro Signore, come sommo
ed eterno Sacerdote. Nella messa
del crisma del Giovedì santo, il
Pontefice ha parlato della bellezza
del buon sacerdote che con la sua
vita offre una prova chiara di que-
st’unzione in favore del suo popolo.
Il sacerdote sta fra la sua gente con
l'olio di gioia del buon pastore.
Vorrei soffermarmi sull’importan-
tanza fondamentale che la gioia del
buon pastore ha per le vocazioni
novelle. La grandezza della chiama-
ta — elezione divina in favore degli
uomini — esige che i sacerdoti pre-
sentino davanti ai giovani il prezio-
so e bellissimo dono che comporta
seguire Cristo nel ministero sacerdo-
tale con una chiara coscienza della
propria identità, con coerenza di vi-
ta, con trasparente gioia e ardore
missionario. Il sacerdote irradia e
attrae se la sua vita e il suo ministe-
ro sono manifestazione gioiosa della
sua adesione al mistero di Gesù.
Questa gioia ha la sua radice in for-
ma di croce, sostenuta dall’identifi-
cazione con il Buon pastore, croci-
fisso e risorto. La vita e il ministero
del sacerdote sono continuazione
della vita e dell’azione della stesso
Cristo. Questa è la sorgente della
loro identità, della loro gioia, della
loro vera dignità, la certezza della
loro vita. Il segreto è “svuotarsi” da
se stessi per lasciare che Cristo,
Buon pastore e Sacerdote delle no-
stre anime, riempia pienamente quel
vuoto. Bisogna uscire da sé per con-
formarsi a Cristo. «Così — diceva il
Papa nell’omelia della messa crisma-
le — bisogna uscire da sé per speri-
mentare la nostra unzione, il suo
potere e la sua efficacia redentrice
(...). Il sacerdote che esce poco da
sé, che unge poco (...) si perde il
meglio del nostro popolo, quello
morte naturale, dono di cui ognuno
dovrebbe essere grato e che nessuno
ha il diritto di violare. Per questo
motivo la Chiesa ha sempre sostenu-
to il diritto alla vita, come dono di
Dio inalienabile». Di qui, la condan-
na di tutte quelle leggi che, con for-
mulazioni equivoche, attaccano il va-
lore della vita, del matrimonio e del-
la famiglia.
Nel documento trova spazio, inol-
tre, un riferimento alla situazione dei
Tipins, cioè gli abitanti del Territorio
Indigeno e Parco Nazionale Isiboro
Sécure. Al riguardo si stigmatizza la
«strumentalizzazione della giustizia»
e il prevalere di «interessi politici e
economici» che «causano tanta sof-
ferenza». L’impegno della Chiesa al
fianco dei Tipnis è ribadito anche in
un comunicato che una commissione
dell’episcopato ha diffuso nel corso
dei lavori della plenaria. «La presen-
za missionaria della Chiesa, nel cor-
so di diversi decenni, ha contribuito
alla configurazione sociale, culturale
e religiosa di queste comunità, che
oggi manifestano la loro identità reli-
giosa e le loro tradizioni con dignità
e in libertà». I presuli — come riferi-
sce l’agenzia Fides — sottolineano in
particolare che intendono chiarire la
loro posizione a seguito delle dichia-
razioni di una personalità governati-
va, che ha criticato la presenza della
Chiesa nel territorio dei Tipnis. «La
Chiesa cattolica esprime il suo pro-
fondo desiderio di continuare a lavo-
rare al servizio delle persone e delle
comunità in situazione di bisogno,
povertà ed esclusione sociale, e riaf-
ferma il desiderio di farlo in uno spi-
rito di leale collaborazione e armonia
con altri organismi pubblici e priva-
ti». Al contempo, «dobbiamo ribadi-
re la verità, dal momento che i docu-
menti e i dati affidabili presentati
dalla Chiesa per dimostrare il valore
delle loro affermazioni non sono sta-
te prese in considerazione». La Chie-
sa, infatti, aveva elaborato un rap-
porto sulla situazione del Tipnis,
presentato all’assemblea permanente
dei diritti umani.
«Buon pastore», secolo, Musei vaticani
IV
che è capace di attivare la parte più
profonda del suo cuore sacerdota-
le». L’olio della gioia, il profumo di
Cristo che guarisce e conforta e ral-
legra il cuore deve giungere attra-
verso il sacerdote «nelle “periferie”
dove c’è sofferenza, c'è sangue ver-
sato, c’è cecità che desidera vedere,
ci sono prigioneri di tanti cattivi pa-
droni».
Il grande paradosso cristiano, che
nel sacerdote si fa vita attraverso il
ministero, sta nel «perdere la vita»,
nel «dare la vita per le pecore».
Soltanto così potrà condurre i fedeli
a lui affidati alla vita vera, la vita
I presuli dell’Uruguay sulle nozze tra omosessuali
Senza differenza
non c’è matrimonio
MONTEVIDEO, 19. La difesa della
vita umana fin dal suo sorgere e la
tutela della famiglia tradizionale
sono stati i principali temi al cen-
tro dei lavori dell’assemblea plena-
ria dei vescovi dell’Uruguay che si
è tenuta a Florida dal 10 al 16
aprile scorsi. È quanto si desume
dal comunicato finale dei lavori,
che riferisce anche dell’elezione del
nuovo presidente, il vescovo di
Maldonado-Punta del Este, Ro-
dolfo Pedro Wirz Kraemer.
Quanto alle iniziative messe in
campo nella società per dare vita a
un referendum sulla legge che ha
depenalizzato l’aborto, i presuli
fanno riferimento alla loro dichiara-
zione del 13 novembre scorso, nella
quale si ricorda che i «diritti umani
e il diritto fondamentale alla vita
non può essere soggetto alle deci-
sioni della maggioranza del corpo
legislativo o elettorale». Tuttavia,
vista l’attuale situazione, l’episcopa-
to ribadisce «il dovere dei laici cat-
tolici e degli uomini e delle donne
di buona volontà a contribuire agli
sforzi per assicurare che la nostra
legislazione rispetti il diritto alla vi-
ta umana dal suo concepimento».
La scelta dei mezzi più opportuni
resta nelle mani dei cittadini, anche
se i vescovi «incoraggiano le legitti-
me iniziative che cercheranno
l’abrogazione di detta legge». Se
poi il Paese sarà chiamato al voto,
la Conferenza episcopale renderà
nota la sua posizione.
Per quanto riguarda la legge
proprio recentemente approvata
dal Parlamento che consente il ma-
trimonio civile tra persone dello
stesso sesso, il documento ricorda
la dichiarazione (lunedì 8 aprile)
del Consiglio permanente che so-
stanzialmente mette in evidenza
due aspetti. L’uso ingannevole del
termine matrimonio e la penalizza-
zione dei diritti dei bambini even-
tualmente adottati dalla coppia
omosessuale. Per i presuli — si af-
ferma nella dichiarazione intitolata
Defendiendo la familia y el matrimo-
nio, ganamos todos — «chiamare al-
lo stesso modo realtà diverse, con
il pretesto dell’uguaglianza, non è
giustizia ma un’assimilazione in-
consistente che farà sì che si inde-
bolisca ancora di più il matrimo-
nio. Constatare una differenza rea-
le non è discriminare. Pretendere
di “uguagliare” tutto e tutti, senza
tenere conto della realtà e dei
principi etici e morali che la reg-
gono, significa massificare, deper-
sonalizzare». In particolare, per i
presuli il provvedimento sul matri-
monio igualitario mette a repenta-
glio diritti fondamentali, primi fra
tutti quelli del bambino, che «cor-
pagina 7
«in abbondanza» (Giovanni, 10, 10).
Come faceva notare Benedetto XVI
nell’omelia pronunciata lo scorso
anno in questa stessa domenica IV
di Pasqua, «dare la vita» è la carat-
teristica essenziale del vero pastore.
Gesù lo ripete per tre volte nel Van-
gelo e alla fine conclude dicendo:
«per questo il Padre mi ama: perché
io do la mia vita per poi riprenderla
di nuovo. Nessuno me la toglie: io
la do da me stesso» (Giovanni, 10,
17-18).
Questa stessa libertà di «dare la
vita», fiduciosi nella parola del Si-
gnore che ci sarà data «in abbon-
danza» di nuovo, chiede Gesù a
quelli che lo seguono per questa via
del ministero sacerdotale. «Chi non
esce da sé — ha detto Papa France-
sco lo scorso Giovedì santo — invece
di essere mediatore, diventa a poco
a poco un intermediario, un gesto-
re». Da qui deriva l’insoddisfazione,
la tristezza, la mancanza di slancio
apostolico; si diventa così collezio-
nisti di antichità oppure di novità,
invece di essere pastori con «l’odore
delle pecore». Parole forti che met-
tono il sacerdote in guardia per con-
servare e accrescere sempre più in se
stesso quello che è essenziale: dare
la vita per Cristo e per le pecore,
uscire da sé stessi, fidarsi pienamen-
te della parola di Gesù dal momen-
to stesso dell’imposizione delle mani
e dell’unzione da parte del vescovo
fino all’ultimo sospiro della vita.
*Arcivescovo segretario
della Congregazione per il Clero
re il rischio di trasformarsi in un
oggetto, specialmente quando si
considera l’adozione piena come
un diritto di tutti i matrimoni, sen-
za tenere conto che deve prevalere
l’interesse del bambino di crescere,
dove possibile, con un chiaro rife-
rimento materno e paterno».
Nel corso della plenaria i presuli
hanno anche dato uno sguardo più
generale sulla situazione del Paese,
prendendo in esame uno studio,
realizzato da un’esperto dell’Uni-
versità Cattolica, su economia, oc-
cupazione, senzatetto e povertà,
istruzione, salute. In particolare, in
un contesto economico che nel Pae-
se è di crescita, emergono preoccu-
pazioni riguardo l’innalzamento
della disoccupazione, soprattutto
tra i giovani, cui si associa la mi-
naccia dell’inflazione. Importanti
risultati, è stato sottolineato, sono
stati raggiunti nella lotta alla po-
vertà e alla miseria, tuttavia conti-
nua a essere preoccupante la condi-
zione di molti bambini, che restano
i più colpiti dalle situazioni di
estrema indigenza. Quanto all’azio-
ne pastorale, i vescovi, in primo
luogo, esprimono gioia per l’elezio-
ne di un porporato sudamericano
al Soglio di Pietro. Hanno poi sot-
tolineato l’importanza di rafforzare
il ruolo dei fedeli laici nella missio-
ne che Gesù Cristo ha affidato a
tutta la Chiesa. In questo senso, si
è anche riaffermata la necessità di
una formazione più approfondita
dei fedeli ai singoli aspetti della fe-
de cattolica.
Lutto nell’episcopato
Monsignor Bernhard Rieger,
dei padri di Schönstatt, vescovo
titolare di Tigava e già ausiliare
di Rottenburg-Stuttgart, in
Germania, è morto mercoledì 10
aprile a Kressbronn, a no-
vant’anni di età. Era infatti nato
il 17 dicembre 1922 a Wissgol-
dingen, nella diocesi di Rotten-
burg-Stuttgart, il 29 luglio 1951
aveva ricevuto l’ordinazione sa-
cerdotale. Quindi il 29 dicem-
bre 1984 era stato eletto alla
Chiesa titolare di Tigava e no-
minato vescovo ausiliare di Rot-
tenburg-Stuttgart. Il 2 febbraio
1985 aveva ricevuto l’ordinazio-
ne episcopale e il 31 luglio 1996
aveva rinunciato all’incarico pa-
storale. Le esequie di monsi-
gnor Rieger sono state celebrate
mercoledì 17 aprile nella chiesa
parrocchiale di San Giovanni
Battista a Wissgoldingen, suo
paese natale.
pagina 8
Una Chiesa libera dall’ideologia
L’ideologia falsifica il Vangelo e in-
sidia anche la Chiesa. Per questo
Papa Francesco, durante la celebra-
zione della messa di questa mattina,
venerdì 19 aprile, ha chiesto di pre-
gare «perché il Signore liberi la
Chiesa da qualsiasi interpretazione
ideologica». Intorno all’altare della
cappella della Domus Sanctae Mar-
thae, a pregare con il Papa c’erano
un gruppo di dipendenti dell’O sser-
vatore Romano e della Tipografia
Vaticana, con il capo redattore, il vi-
cedirettore e il direttore del nostro
giornale. Tra i concelebranti, don
Marek Kaczmarczyk, direttore com-
merciale della Tipografia Vaticana
Editrice L’Osservatore Romano.
Nel commentare le letture del
giorno — la prima tratta dagli Atti
degli apostoli (9, 1-20) e la seconda
dal Vangelo di Giovanni (6, 52-59)
— Papa Francesco ha proposto una
riflessione sulla voce di Gesù, inter-
pretata da alcuni «con il cuore» e
da altri «con la testa». E ha messo
in guardia proprio da chi, anche og-
Quei duecento che gettarono un ponte sull’Oriente cristiano
di LEONARD O SANDRI
Al Vaticano II parteciparono quasi
duecento orientali (per “orientali” in
questa riflessione intendo i cattolici
delle antiche tradizioni d’O riente:
non sarà, però, un discorso ridutti-
vo, perché è il concilio a volerli co-
me un ponte sul vasto mondo
dell’Oriente cristiano), su oltre due-
mila vescovi latini, desiderosi di of-
frire un apprezzabile insegnamento
contenuto nei seguenti testi: la costi-
tuzione dogmatica Lumen gentium al
numero 23 sottolinea l’origine apo-
stolica delle Chiese orientali e in
particolare delle Chiese patriarcali; il
decreto Orientalium Ecclesiarum inte-
ramente dedicato alle Chiese orien-
tali cattoliche (e ai numeri 24-29 nei
rapporti con le Chiese ortodosse); il
decreto Unitatis redintegratio, sul-
l’ecumenismo, riguardante diretta-
mente le Chiese ortodosse e le co-
munità ecclesiali provenienti dalla
Riforma, nel numero 17 si riferisce ai
cattolici orientali; il decreto Christus
Dominus, che illustra ai numeri 23 e
38 la sollecitudine pastorale richiesta
ai vescovi latini verso i fedeli orien-
tali nelle rispettive diocesi e di quelli
orientali nei cui territori esistono più
Chiese di diverso rito; il decreto Pre-
sbyterorum ordinis, infine, al numero
Per l’Anno
della fede
Sul tema «Il concilio Vaticano II
e gli orientali» il cardinale
prefetto della Congregazione per
le Chiese Orientali ha tenuto un
intervento — sintetizzato per noi
in questa pagina — giovedì
pomeriggio, 18 aprile, presso il
Pontificio Collegio Pio Romeno,
a Roma. L’incontro si è svolto
nell’ambito del ciclo di
conferenze sull’Anno della fede
promosso dallo stesso Collegio e
dall’ambasciata di Romania
presso la Santa Sede, con il
patrocinio del dicastero per la
Chiese orientali.
Messa del Papa a Santa Marta
gi, interpreta le parole di Gesù «con
la testa» e non con il cuore: quegli
«ideologi» che pretendono di inter-
pretare quanto dice il Signore secon-
do le ideologie dominanti e finisco-
no per falsare il Vangelo.
«Gesù — ha iniziato il suo raccon-
to il Pontefice — parla. Gesù parla a
Paolo, Gesù parla ad Ananìa, e Ge-
sù parla anche ai dottori della legge.
È la voce di Gesù che dice a Paolo
“Perché mi perseguiti?”. È la voce di
Gesù che va da Ananìa e gli dice:
“Va’ nella strada chiamata Diritta e
cerca nella casa di Giuda un tale
Paolo”. È la voce di Gesù che parla
al popolo e anche ai dottori della
legge, e dice che chi non mangia la
sua carne e non beve il suo sangue
non sarà salvato».
La voce di Gesù «ci dice qualcosa
e va proprio al nostro cuore. Passa
per la nostra mente e va al cuore.
Perché Gesù cerca la nostra conver-
sione». Ed ecco le risposte alla voce
del Signore narrate dalle letture:
«Paolo: “Chi sei, o Signore?”. Ana-
16 tratta del celibato e dei sacerdoti
orientali uniti in matrimonio.
Tra i presuli si distinse il patriarca
greco-melchita, Maximos IV. Egli
precisò che le ragioni dell’interesse
ecumenico degli orientali vanno ri-
cercate negli elementi provvidenziali
della loro vocazione, come anche nel
clima di libertà che i Papi Giovanni
XXIII e Paolo VI hanno saputo dare
alle deliberazioni del concilio. Come
primo dato indicò il desiderio di ri-
servare un posto all’“assente”, a
quella ortodossia dalla quale prove-
nivano e mai rinnegata, ma che ave-
vano con sincerità creduto di dover
concludere in una unione con il cat-
tolicesimo romano. Il contatto, tutta-
via, li portò a nutrirsi non solo dalle
fonti esclusive del pensiero occiden-
tale, bensì di risalire alle fonti viven-
ti e vivificanti della verità cristiana,
stabilendo un legame specialmente
con i padri d’Oriente, conosciuti e
vissuti attraverso una liturgia dove
tutto il pensiero è condensato, e che
avevano cercato di conservare puro
da ogni deformazione.
Determinante fu l’apporto degli
orientali ai due decreti: Orientalium
Ecclesiarum e Unitatis redintegratio.
Nutrendosi dell’ecclesiologia conci-
liare essi descrivono l’identità delle
Chiese orientali nella comunione
cattolica e la loro missione ecumeni-
ca, costituendo la fonte immediata
della successiva codificazione cano-
nica distinta da quella della Chiesa
latina.
Nel 1990, il beato Giovanni Paolo
II avrebbe effettivamente promulgato
il Codice dei Canoni delle Chiese
Orientali (Cceo), distinto dalla codi-
ficazione latina. Ma una autentica
perla è costituita dal riconoscimento
dell’origine apostolica delle Chiese
cattoliche orientali. La sua peculiari-
tà sta nella comunione piena con la
Chiesa apostolica di Roma. Il decre-
to Orientalium Ecclesiarum configura
per tale motivo le Chiese orientali in
seno all’unica Chiesa di Cristo, che
sussiste nella Chiesa cattolica, in una
mirabile comunione, di modo che la
varietà non solo non nuoce all’unità,
ma anzi, la manifesta. Per questo il
concilio è preso da sollecitudine per
le Chiese orientali, che di questa tra-
dizione sono testimoni viventi, desi-
derando che esse fioriscano e assol-
L’OSSERVATORE ROMANO
nìa dice: “Ma … Signore, riguardo a
quest’uomo, è stato udito da molti
quanto male ha fatto ai tuoi fedeli”,
e con umiltà racconta al Signore il
curriculum vitae di Paolo. Gli altri, i
dottori, rispondono in altra maniera:
con la discussione tra loro. Arrivano
a dirgli: “Ma tu sei pazzo!”, e fra lo-
ro dicono: “Ma come un uomo può
dare da mangiare la sua carne?”».
A partire da queste espressioni, il
Pontefice ha spiegato la diversità
delle risposte: «I due primi, Paolo e
Ananìa, rispondono come i grandi
della storia della salvezza, come Ge-
remia, Isaia. Anche Mosé ha avuto
le sue difficoltà: “Ma, Signore, io
non so parlare, come andrò dagli
egiziani a dire questo?”. E anche
Maria: “Ma, Signore, io non sono
sposata!”. Sono le risposte dell’umil-
tà, di chi accoglie la Parola di Dio
con il cuore».
Invece «i dottori rispondono sol-
tanto con la testa. Non sanno che la
Parola di Dio va al cuore, non san-
no di conversione. Sono “scientifi-
La partecipazione dei padri orientali al concilio Vaticano
vano con nuovo vigore apostolico la
missione loro affidata. Lo attesta, del
resto, il decreto sull’ecumenismo: in
esso il concilio, ringraziando Dio
che molti orientali figli della Chiesa
cattolica, i quali custodiscono questo
patrimonio e desiderano viverlo con
maggior purezza e pienezza, vivano
già in piena comunione con i fratelli
che seguono la tradizione occidenta-
le (latina), dichiara che tutto questo
patrimonio spirituale e liturgico, di-
sciplinare e teologico, nelle diverse
sue tradizioni appartiene alla piena
cattolicità e apostolicità della Chie-
sa. Chiese orientali e Chiesa latina
formano l’unica Chiesa cattolica e
perciò sono uguali in dignità e go-
dono della parità di diritti e doveri.
Fino al Vaticano II ancora si per-
cepiva, infatti, il principio della prae-
stantia ritus latini, che risaliva a Be-
nedetto XIV, benché la questione fos-
se già chiarita nei documenti pontifi-
ci a cominciare da Leone XIII. L’idea
sottostante era che il solo rito litur-
gico latino fosse garante in pienezza
della cattolicità della vera fede catto-
lica. Il concilio instaurò una pro-
spettiva nuova, dichiarando che le
Chiese, sia di oriente che d’occiden-
te (la Chiesa latina), godono di pari
dignità, così che nessuna di loro pre-
vale sulle altre per ragione del rito.
L’identità ecclesiale e
rituale accompagna gli
orientali ovunque! Il
concilio li esorta a
conservarne sempre i
riti liturgici legittimi e
la disciplina, consen-
tendo cambiamenti
soltanto per motivi di
progresso organico.
Il dicastero orienta-
le ha, perciò, pubbli-
cato il 6 gennaio 1996
un’istruzione per l’ap-
plicazione delle pre-
scrizioni liturgiche del
Codice dei Canoni
delle Chiese Orientali
onde assisterle al ri-
guardo. È la sfida del-
la fedeltà: a Cristo e
alla Chiesa, al vangelo
immutabile, ma anche
all’uomo e alla storia,
che sono invece mute-
voli; fedeltà alle origi-
ni ma anche al presen-
ci”. Sono i grandi ideologi», quelli
che non capiscono che la parola di
Gesù è diretta al cuore «perché è
parola d’amore, è parola bella e por-
ta l’amore, ci fa amare». Chi non
coglie questa caratteristica preclude
la strada all’amore e anche alla bel-
lezza.
Gli «ideologi», ha spiegato il ve-
scovo di Roma, sono quelli che nel
racconto evangelico si mettono a
«discutere aspramente tra loro: “Co-
me può costui darci la sua carne da
mangiare?”. Tutto un problema di
intelletto! E quando entra l’ideolo-
gia, nella Chiesa — ha detto a que-
sto punto il Papa — quando entra
l’ideologia nell’intelligenza, del Van-
gelo non si capisce nulla». Così tut-
to viene interpretato nel senso del
dovere piuttosto che nel senso di
quella conversione alla quale «ci in-
vita Gesù». E quanti seguono la
strada del dovere, «caricano tutto
sulle spalle dei fedeli».
«Gli ideologi falsificano il Vange-
lo» ha sentenziato il Papa, aggiun-
gendo: «Ogni interpretazione ideo-
logica, da qualsiasi parte venga, da
una parte o dall’altra è una falsifica-
zione del Vangelo. E questi ideologi
— l’abbiamo visto nella storia della
Chiesa — finiscono per essere intel-
lettuali senza talento, eticisti senza
bontà. E di bellezza non parliamo,
perché non capiscono nulla». Invece
«la strada dell’amore, la strada del
Vangelo è semplice: è quella strada
che hanno capito i santi! I santi so-
no quelli che portano la Chiesa
avanti», quelli che seguono «la stra-
da della conversione, la strada
dell’umiltà, dell’amore, del cuore, la
strada della bellezza».
«Preghiamo oggi il Signore — ha
concluso il Pontefice — per la Chie-
sa: che il Signore la liberi da qual-
siasi interpretazione ideologica e
apra il cuore della Chiesa, della no-
stra madre Chiesa, al Vangelo sem-
plice, a quel Vangelo puro che ci
parla di amore, di porta l’amore ed
è tanto bello! E anche ci fa belli a
noi con la bellezza della santità.
Preghiamo oggi per la Chiesa».
II
te proiettato verso un futuro che
l’oggi sta già edificando e che è sicu-
ro se ben ancorato nei suoi stessi ini-
zi. Tanto più inderogabile diviene
questa esigenza in considerazione
del fenomeno inarrestabile delle mi-
grazioni, che è un autentico «segno
dei tempi». A salvaguardia dei fedeli
orientali è riconosciuto il diritto di
vigilanza dei patriarchi e degli arci-
vescovi maggiori ovunque nel mon-
do, che si intreccia con la sollecitu-
dine della Sede apostolica, tramite la
Congregazione orientale.
Siamo giunti così alla vera sintesi
del messaggio conciliare per i cristia-
ni orientali. La religiosa fedeltà alle
antiche tradizioni, assieme alla pre-
ghiera, agli esempi di vita, alla mu-
tua e migliore conoscenza, alla colla-
borazione e fraterna stima delle cose
e degli animi, contribuiscono al mas-
simo grado affinché le Chiese orien-
tali che sono in piena comunione
con la Sede apostolica romana
adempiano al compito di promuove-
re l’unità di tutti i cristiani, special-
mente orientali: ecco la missione
conciliare!
È questa ansia per l’unità che
dobbiamo chiedere insistentemente
allo Spirito del Risorto per le Chiese
orientali. Essa traspariva dal cuore
del beato Giovanni XXIII allorché
Incontro promosso dal dicastero vaticano
La famiglia
prima impresa
Una difesa a tutto campo della fa-
miglia quella proposta dal vescovo
Vincenzo Paglia, Presidente del
Pontificio Consiglio per la Fami-
glia, durante il primo dei dialoghi
tematici proposti dal dicastero in
collaborazione con l’Unione dei
giuristi cattolici italiani. L’incontro,
svoltosi mercoledì 17 aprile, ha avu-
to come tema «La famiglia prima
impresa».
«Viviamo in un tempo in cui, per
la prima volta nella storia, la fami-
glia è attaccata alla radice e subisce
attacchi frontali» ha detto in aper-
tura dell’incontro monsignor Paglia.
Dunque, «non si può stare in area
di difesa, ma abbiamo il dovere di
entrare a tutto campo nei problemi
della famiglia per trovare insieme le
soluzioni. La famiglia deve tornare
al centro, della pastorale, della poli-
tica, dell’economia, della cultura».
Per dare maggior forza alle sue
affermazioni il presule è partito
proprio dal ruolo della famiglia nel-
la vita economica della società. Si è
basato su alcuni elementi elaborati
dal dicastero che presiede in occa-
sione del VII Incontro mondiale
delle famiglie svoltosi a Milano nel
giugno dello scorso anno. «I dati —
ha detto — evidenziano con incredi-
bile chiarezza che la famiglia rima-
ne una risorsa per il mondo del la-
voro assai più di quanto non acca-
da viceversa. C’è da dire anzi che il
mondo del lavoro sfrutta la risorsa
famiglia senza tener conto a suffi-
cienza delle esigenze della vita fa-
miliare e senza considerare le po-
tenzialità economiche della fami-
glia».
Essa, in sostanza, costituisce il
vero capitale sociale della comunità,
cioè «quel complesso di relazioni di
fiducia, cooperazione e reciprocità
che sono alla base dello sviluppo
economico delle società. Si può in-
somma affermare che la famiglia
normo-costituita è e rimane la sor-
gente vitale della società». È amica
delle imprese; anzi, essa stessa «è
aprendo il concilio esortava la Chie-
sa a rallegrarsi per la comunione di
tanti suoi figli (Gaudet mater Eccle-
sia!) e proponeva la «medicina della
misericordia» — evitando la condan-
na — per avvicinarli. Chiedeva che si
combattesse l’errore ma supplicava
di salvare l’errante.
È l’ansia dalla quale scaturisce la
gioia dell’evangelizzazione insegnata
dal grande Paolo VI. La sentiamo
tanto attuale in questo Anno della
fede, che pone tutti — e a che livello
i cristiani d’oriente — sulle vie —
spesso strette ma evangeliche e per-
ciò sicure — della nuova evangelizza-
zione. La respirava il beato Giovan-
ni Paolo II, fin da giovane vescovo
presente al Concilio. La esperimen-
tiamo nella lettera apostolica Orien-
tale lumen, come nella enciclica Ut
unum sint. Col Patriarca Teoctist a
Bucarest del resto aveva ascoltato e
mai più dimenticato il grido di tutto
il popolo romeno: Unitate! Unitate!
Papa Benedetto condivise piena-
mente l’anelito all’unità: rimane in-
dimenticabile il suo monito allorché
visitando la nostra Congregazione ri-
badì senza alcun dubbio che «la
scelta ecumenica operata dal concilio
è irreversibile» e che le tradizioni
dell’Oriente cristiano sono patrimo-
nio di tutta la Chiesa, compresa
quella latina, e riferi-
mento indispensabile
per il futuro.
Così possiamo con-
cludere con Papa
Francesco per indicare
a tutti gli orientali —
cattolici e ortodossi —
la parola di unità che
egli ha pronunciato il
Venerdì santo al Co-
losseo: «I cristiani de-
vono rispondere al
male con il bene,
prendendo su di sé la
Croce, come Gesù.
Questa sera abbiamo
sentito la testimonian-
za dei nostri fratelli
del Libano... la bellez-
za e la forza della co-
munione dei cristiani
di quella Terra e
dell’amicizia di tanti
fratelli musulmani e di
molti altri. È stato un
segno di speranza.
sabato 20 aprile 2013
impresa, che produce beni e servizi,
organizza il lavoro», ridistribuisce
le ricchezze secondo i bisogni e il
principio di solidarietà e sussidia-
rietà.
Dunque «metterla in forse o de-
potenziarla — ha sostenuto monsi-
gnor Paglia — significa rendere le
persone deboli da assistere, anziché
attori che generano e rigenerano ca-
pitale umano e sociale della stessa
società».
Nel saluto iniziale, il cardinale
Francesco Coccopalmerio, presiden-
te del Pontificio Consiglio per i Te-
sti Legislativi, ha elogiato l’operato
del dicastero e la collaborazione
con l’Unione dei giuristi cattolici
italiani nell’«affermare e difendere
con decisione l’originaria ontologia
della famiglia, nonostante gli attac-
chi e le critiche».
Si sono poi susseguiti una serie
di interventi. Il giurista Francesco
D’Agostino ha ribadito, per esem-
pio, che «senza famiglia, con un
padre e una madre, non c’è identità
umana, nel bene e nel male». Sulla
scia del suo intervento, suor Ales-
sandra Smerilli, docente di econo-
mia, ha sottolineato la necessità di
superare una obsoleta concezione
economica, che riduce la famiglia a
luogo di consumo e risparmio, ha
chiarito. «La famiglia — ha ricorda-
to — produce beni di varia natura e
valore, per esempio relazionali, di
educazione alla cooperazione, alla
fiducia e al senso civico, o la tra-
sformazione di valore tra le mura
domestiche, e queste sono virtù eti-
che ed economiche».
Questo primo incontro ha indub-
biamente aperto una strada lunga
da percorrere e da esaminare, come
spiega una nota del dicastero stes-
so. Gli ostacoli che si incontreranno
lungo il cammino saranno superati
se, entrando nella logica del Vange-
lo della famiglia, si affronteranno
seriamente i problemi più urgenti
che meritano di essere risolti solo in
vista del bene comune.
Camminiamo insieme sulla via della
Croce, portando nel cuore questa
Parola di amore e di perdono. Cam-
miniamo aspettando la Risurrezione
di Gesù, che ci ama tanto. È tutto
amore».
La croce tutti ci unisce! Ecco l’au-
gurio pasquale e pienamente conci-
liare per i cristiani di ogni confessio-
ne nei loro rapporti con le altre reli-
gioni e con ogni uomo e donna di
buona volontà. Pensiamo ai cristiani
di Terra Santa, Siria, Iraq. Ma anche
a quelli di Romania e a ciascuno di
noi.
Nomina episcopale
in Slovacchia
La nomina di oggi riguarda la
Chiesa in Slovacchia.
Milan Lach, ausiliare
di Prešov dei Bizantini
Nato il 18 novembre 1973 a
Kežmarok, nell’arcieparchia di
Prešov dei Bizantini (Slovacchia),
dal 1992 al 1995 ha frequentato la
facoltà teologica greco-cattolica di
Prešov e nel 1995 è entrato nel
noviziato dei Gesuiti a Trnava.
Dopo gli studi teologici alla fa-
coltà teologica dell’università di
Trnava (1997-2001), è stato ordi-
nato sacerdote nel 2001 a Košice.
Dal 2001 al 2003 ha lavorato
nell’area scientifica del Centro di
spiritualità Oriente-Occidente di
Michal Lacko, a Košice, e succes-
sivamente è stato superiore del
medesimo Centro. Nel 2009 si è
laureato in teologia presso il Pon-
tificio Istituto Orientale a Roma.
Contemporaneamente è stato pa-
dre spirituale al Pontificio Colle-
gio Russicum e anche assistente
spirituale della federazione degli
Scouts d’Europa a Roma. Dal
2010 è membro del consiglio dei
rettori della rivista «Verba Theo-
logica». Dal 2011 è vice-decano
per i rapporti esteri e per lo svi-
luppo presso la facoltà teologica
dell’università di Trnava.