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Il do mobile utilizza le sillabe convenzionali (do, re, mi ecc) per indicare i suoni in base
alla loro posizione nella scala e non in base alla loro altezza assoluta. Il riconoscimento
di una melodia è legato quindi alla relazione che si crea tra i singoli suoni e alla loro
funzione all’interno del discorso musicale.
La lettura con il do mobile è molto più semplice di quella assoluta. In pratica, non si
studiano note ed intervalli in tutte le diverse tonalità, complicate da diesis e bemolli
che potrebbero confondere il bambino, ma si chiama do il primo grado di ogni scala
maggiore e la il primo di ogni scala minore.
Il bambino che impara a suonare il violino con il do mobile beneficerà di molti vantaggi.
Imparando a riconoscere e a riprodurre gli intervalli nel sistema relativo, prima con
il canto e poi sullo strumento, l’allievo trova molto più facile e naturale suonare sul
violino con un’intonazione precisa. Egli, infatti, “sente” la nota dentro di sé prima di
suonarla, le sue dita sono “guidate” dal suo orecchio interiore.
Con i metodi tradizionali invece, l’allievo rimane fermo per mesi o anni a suonare in
prima posizione e ciò causa in seguito non poche rigidità e timori, specialmente nelle
posizioni alte.