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Il desiderio perverso e il rovesciamento dello sguardo meduseo in Il bacio della Medusa di

Melania Mazzucco
Author(s): Stefania Lucamante
Source: Italica , Summer, 1999, Vol. 76, No. 2 (Summer, 1999), pp. 220-240
Published by: American Association of Teachers of Italian

Stable URL: https://www.jstor.org/stable/479752

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II desiderio perverso e il rovesciamento
dello sguardo meduseo in 11 bacio della
Medusa di Melania Mazzucco

Nel canonico studio sull'immaginazione letteraria The Madwoman


in the Attic Sandra Gilbert e Susan Gubar sostengono che persino
le scrittrici apparentemente piui tradizionali creano personaggi che cer
cano di distruggere le strutture patriarcali all'interno della costruzione
romanzesca, e che il verificarsi di tale fenomeno ha luogo nonostante
la presenza di eroine che sembrano accettarle come inevitabili (77-78,
Pratt xii-xiii). Nella mia analisi del romanzo di Melania Mazzucco, I
bacio della Medusa,I parlo del ruolo sovversivo delle due protagoniste
nella conferma del paradosso segnato dalla rappresentazione della fi-
gura di Medusa, gia in partenza creato nel romanzo per via delle evi-
denti proprieth ossimoriche del titolo. La locuzione "il bacio della
Medusa" organizza infatti l'intera esegesi testuale in posizione antite-
tica rispetto alla credenza mitologica della Medusa olimpica che stabi-
liva l'impossibilith non solo del contatto con la Gorgone ma, addirit-
tura, di sostenerne lo sguardo e racchiude in se invece il germe
innovativo intrinseco all'impatto della scrittura finzionale con la teoria
psicoanalitica. Ad esso appare inerente il recupero in senso non-
patriarcale della mitologia medusea pre-olimpica e olimpica da part
di scrittrici e poetesse, un tentativo ampiamente analizzato tra l'altro
da Susan Bowers e da Annis Pratt.2 Ne Il bacio della Medusa si avverte
in piui tratti e per diverse ragioni, il legame fra la psicoanalisi e l
letteratura che Sigmund Freud aveva frequentemente utilizzato pe
spiegare le complesse relazioni che intercorrono fra elementi noti
ignoti della nostra esistenza. Il testo di Melania Mazzucco offre var
spunti narrativi per un commento in forma finzionale alla latenza del
non-conosciuto psicoanalitico, la ricezione e comprensione del trauma,
possibili solo mediante una successiva narrazione del fatto. Ii discorso
della letteratura, come quello della psicoanalisi, si collega tematica-
mente e strutturalmente al problema della rappresentazione del "diffi-
cile rapporto esistente fra il sapere e il non sapere" soprattutto d
quello che "rimane ignoto nelle nostre azioni e nel nostro linguaggio"
(Unclaimed Experience 3, 4). Piit in particolare, l'essenza dell'interazione
psiconalitico-letteraria risiede nella capacith della letteratura di presen-
tare esperienze traumatiche di vario genere nella stratificata articola-
zione del discorso narrativo legato al trauma. Un discorso che si
assume l'onere di far compiere indirettamente al trauma il penoso

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IL BACIO DELLA MEDUSA 221

viaggio di risalita alla superficie dell'Essere, poich6 la sua storia "as th


narrative of a belated experience, far from telling of an escape from
reality - the escape from a death, or from its referential force - rath
attests to its endless impact on life" (Unclaimed Experience 7). Il proces
interattivo fra letteratura e psicoanalisi, piuttosto che limitarsi a
fredda esposizione dei casi clinici, che nel romanzo in esame
presentano in forma di isteria di tipo omosessuale, traumi infanti
alienazione, costruisce il valore politico - oltre che estetico - de
l'opera, se per politica si intende quella letteratura capace di esprimer
l'inesprimibile, di offrire la parola a chi ha vissuto nel silenzio.
La mia analisi verte soprattutto sul trattamento del tema del-
l'omosessualith femminile, il problema della diversith di tipo sessuale
inserito in un contesto storico come quello rappresentato nel romanz
dall'allora recente unificazione italiana. La rilettura che Teresa de
Lauretis ha compiuto del pensiero freudiano rispetto alla sessualit
perversa in Pratica d'amore: i percorsi del desiderio perverso si e rivela
uno strumento indispensabile perch6 in essa si rivedono le teorie legat
al desiderio perverso alla luce della critica femminista di opposizione
all'interpretazione freudiana della sessualith considerata in termi
prevalentemente androcentrici, attenuando le forti prese di posizion
contro Freud. La ripresa delle teorie di Freud da parte delle femminis
- nonostante tali rigide (e per alcuni tratti ancora giustifica
obiezioni ai suoi schemi e approcci di analisi, viene fatta risalire dalla
de Lauretis a quella "seduzione sottile" che essa esercita comunq
sulle donne in quanto queste si riconoscono nella posizione di soggett
desiderante. Il recupero della validith delle teorie freudiane sul
desiderio perverso da parte della de Lauretis subisce perb un'implicit
e necessaria rotazione della prospettiva iniziale con cui queste era
state proposte, eliminando a priori la concezione dell'immagine de
donna desiderante quale soggetto isterico, e riscopre invece il percor
del desiderio perverso come separato da quello della pulsion
sessuale3 nella costruzione di un modello generale e specifico per una
concettualizzazione del lesbismo. Come ci ricorda Jonathan Dollimore
a proposito dell'amore di Laio per Crisippo all'origine della tragedia d
Edipo, la dinamica del desiderio perverso e sempre stata presen
infatti sin dalle pi i antiche mitologie (204) per cui l'analisi di tale des
derio certo si associa alla presenza del topos meduseo nel romanzo
Melania Mazzucco, confermando che "for women artists to transform
Medusa from what she has been deemed by males into Aphrodit
Medusa, the embodiment of the female Eros with which women can
identify, is to re-possess themselves, to liberate their bodies and thei
mind from the patriarchy" (Bowers 234).
La questione del desiderio, il problema della perversione che pu
significare anche l'omosessualith, non limitata a quella maschile,

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222 STEFANIA LUCAMANTE

anche femminile, viene a collegarsi in qualche modo anche al discorso


traumatico che trova la sua origine nella figura materna. Nella verith
della sua assenza, la figura materna, fonte di dolore e di perdita dell'Io,
viene reciprocamente cercata e sostituita dalle due protagoniste de
Bacio della Medusa nella realth dell'esistenza dell'altra, in una sorta di
testimonianza del perenne impatto che il trauma dell'assenza materna
ma soprattutto di alcuni episodi dell'infanzia ad essa collegati, com
anche il vivere le conseguenze di quel trauma infantile (Caruth, "Intro-
duction" 9) le condiziona in una successiva e legittima ribellione ne
confronti della costrizione sociale, della schiavith delle leggi comuni-
tarie che compongono - tra l'altro - uno degli elementi di lettura
preponderanti di questa storia d'amore. Sono in parte questi i fattori
che ci spingono a guardare alla positivith del normale come a un pro-
cesso strettamente legato, e in diretta funzione, della norma sociale (de
Lauretis 44) piuttosto che in termini sessuali, privi di senso se il pro-
blema della perversione viene visto secondo l'ottica suggerita dalla de
Lauretis (Foucault 55-67).
La Norma del romanzo costruisce nella complessa storia con
Medusa una emblematica situazione in cui il bisogno d'amore della
donna viene eliso non dallo sguardo della Gorgone, poich6 sappiam
che Medusa di vita a sentimenti altri da quelli solitamente ispirati agl
uomini che fissavano il proprio sguardo nei suoi raggelanti occhi, ma
dall'esercizio della pressione della comunith in cui esso nasce.4 Ii
desiderio perverso trova la sua origine in quello sguardo fra donne
per il potere dell'Eros meduseo trasmesso a Norma,5 e vede il suo esit
nel dramma di un amore per il proprio stesso, quello stesso sempr
negato dal padre, e pure contraddittoriamente alimentato da un
societh patriarcale che considera non solo Medusa, ma anche Norma,
come delle outsider. Entrambe non soddisfano ai requisiti previsti dalla
retriva societh torinese che tenterS, riuscendoci in parte tramite
l'esercizio della scrittura giuridico-medica di stretta giurisdizione
maschile, quindi patriarcale, di distruggere tale intesa d'affetti.
L'oggetto prioritario del romanzo e quello di raccontare una storia che
contenga altre micronarrazioni di altri amori diversi in quanto
impossibili o perversi - quello del pedofilo Peru per la ninfetta
Medusa, quello dell'autista Sabino per la signora che richiama per una
certa ambientazione tracciati famosi, sia pure rovesciati, reminiscenti l
trama di Lady Chatterley, o di altri romanzi dell'epoca, allo scopo di
porre in evidenza l'inconsistenza della condanna che la societh impone
su qualunque amore al di fuori della Norma da essa stabilita.
All'intemo di una complessa struttura che denunzia un preciso
gioco postmodernmo di alterazioni del punto di vista e che lancia una
sfida nei confronti del lettore, portato a pensare a uno sviluppo pro-
gressivo, il racconto cessa alla fine del romanzo della vita delle due

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donne, accompagnato dalle molteplici fini che la scrittrice generosa-


mente ci offre, e cede il passo a un altro tipo di narrativa. Quest
assume una tipologia analitico antiromanzesca, avente pii precisa
mente carattere patografico, secondo l'accezione freudiana de
termine, che si materia nell'esame clinico di Norma Boncompagni int
tolato Controromanzo. La parafrasi della nozione del Tempo e Contro-
tempo musicali confermano la tesi della Mazzucco che l'intera su
costruzione romanzesca si basi cioe sul concetto di melodramma, della
fusione fra musica e parole, fondata evidentemente in parte sul nom
"Norma," la protagonista di una famosa opera di Bellini. Se e soprat-
tutto nelle pagine conclusive del romanzo che si avverte l'intendi
mento dell'autrice di non aver voluto raccontare, dopotutto, solo u
altro caso di violenza e soppressione dei diritti della donna all'interno
della soffocante domesticith impostale - nel caso di Norma - da
duplice ruolo di madre e moglie, il Controromanzo, secondo moviment
della terza delle tre parti di cui si compone il testo, incasella coi suoi
documenti il caso di Norma Boncompagni secondo quei criteri ch
Freud, se riletto come fa la de Lauretis, aveva rinnegato nei "Tre sag
sulla teoria sessuale." Nel Controromanzo si avverte in pieno cioe
visione dell'omosessualith in termini di patologia clinica, quella in
somma prevista dalla vigente mentalith mantegazziana, profonda
mente scissa, per non dire antitetica, rispetto al romanzo della vita d
Norma, cosi come c'era stato regalato dalla scrittrice sino ad allora. Ii
processo di reversione inizia non a caso dal nome, dalla trasformazion
del nome "Norma Boncompagni" in "Norma B.," mutato per ovv
motivi etico-clinici, ma che certo rievoca i titoli dati ai famosi casi
clinici delle isteriche freudiane, oltre ad elidere dal mondo la pazient
perch6 lei ha eliminato dalla sua chi le dava il cognome: il padre, il ma
rito. Norma, nella repressione del desiderio omosessuale, e diventa
di fatto un'isterica, oggetto di consultazioni mediche ed esami a c
forse sfuggird solo con l'ausilio di Medusa.
L'albero genealogico con cui si apre l'esame clinico di Norma B
attesta la prevalenza di perversioni sessuali in famiglia. Dal nonn
materno Olivier che "rifiutava il contatto fisico e sessuale con gli alt
esseri umani" ma "venerava gli escrementi in quanto a suo dire sim-
bolo dell'essere umano, partorito da laido orifizio e destinato a rifluir
nel ciclo panteista della Natura" (BM 425) sino alla madre Helene Bon-
compagni (BM 426-28), addirittura ritratta nella genealogia riguar
dante le eventuali tare ereditarie della figlia come una "Messalina
(BM 432), e senz'altro "ninfomane, passionale, suicida" (BM 433), tutt
la famiglia appare provvista dell'intera lista, o quasi, delle perversion
studiate da Paolo Mantegazza. Ma sopratutto Norma, la qual
"manifesta gravissimi problemi di relazione con le figure femminili"
(BM 434). La donna viene intemata "in stato catatonico il 3.X.1915," e

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la perizia da cui si enucleano queste informazioni viene eseguita s


specifica richiesta del consorte della malata, il Conte Felice Argenter
La perizia si conforma nello stile redazionale a quelle stilate da Freud,
e reminisce soprattutto i due famosi casi clinici pubblicati dal medico
viennese nel '23 sull'omosessualith femminile, quello della "giovan
omosessuale," e quello di "Dora." "Dora e un'isterica," ci ricor
Lacan, "vale a dire qualcuno che e arrivato a livello della crisi edipica
e che al tempo stesso ha potuto e non ha potuto superarla. C'e una ra
gione per tutto questo - suo padre, contrariamente al padre dell'omo-
sessuale, 6 impotente" e come tale egli "non riceve simbolicamente il
dono virile" (Lacan 148).6 La situazione di Norma nella perizia rientra
chiaramente nella linea interpretativa - prima freudiana, ed in seguit
lacaniana - dell'amore di una donna per il suo stesso come la man
festazione di una "patogenesi di un certo tipo di omosessualith femm
nile, un amore stabile e particolarmente intenso per il padre" (Lacan
157). Essa viene privata per6 di quella componente psicologica dell'as-
senza del fallo che per Lacan deve situarsi alla base del desiderio p
lo stesso,7 ma risulta interamente debitrice alle patografie freudiane d
quella immagine carica di significato della donna perduta o Fallen, il
cui duplice significato - "perduta/caduta" - si perde nella sua tra
duzione italiana.8 Nella diagnosi che segue all'esame clinico la vit
della "signora Norma B." viene descritta come condotta "in rapporto
simbiotico col padre" al quale questa non esita "a fargli da 'moglie,' da
segretaria, da allieva e da serva" (BM 434). Il padre la isola da tutto, la
conduce nei suoi viaggi, "presentandola a vari conoscenti delle Un
versith del Regno come sua moglie," incoraggiandola "ad intrapren
dere una qualunque attivith artistica e a non accettare proposte di fi-
danzamento di chicchessia" (BM 435). I1 marito, Felice Argentero
riferisce inoltre che la paziente

talvolta, accesa di improvvise libidini, si introduceva nella camera da


letto di lui, gli rivolgeva proposte irriferibili e pretendeva che compisse
su di lei atti squallidi e vergognosi: "Voleva essere trattata come una
puttana." Egli acconsentiva di mala voglia, "per calmare i suoi furori."
(BM 444)

I1 personaggio di Felice Argentero in questo segue inconsciamente le


teorie del Mantegazza, il quale, nell'analizzare i fenomeni legati ai vari
tipi di perversione sessuale, trovava esempi di tribadismo anche in
territorio italiano, e non esitava a consigliare i "poveri mariti" italiani
ad assecondare le tribadiche nelle loro richieste di ordine sessuale,
onde evitare spiacevoli litigi e dissapori. Li esortava, insomma, a pec-
care e andare contro natura, ma solo "per il bene della famiglia" (The
Sexual Relations of Mankind 83-84). Ma il problema piii cospicuo risiede

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IL BACIO DELLA MEDUSA 225

nella qualit' dei rapporti tra la paziente e la sua cameriera, trattandos


non solamente di rapporti carnali, quindi assolutamente proibiti, ma
improntati addirittura ad affetto e a sentimenti sinceri:

La signora intratteneva rapporti omosessuali con la suddetta M.B.,


rapporti che tuttavia non si limitavano a scambi sessuali pervertiti, ma
anche affettivi e sentimentali, avendo la signora coinvolto nella rela-
zione ogni elemento della propria personalitY. (BM 447)

Nella perizia, come ci riferisce la narratrice, i medici

cercarono di capire se si trattasse di una degenerazione psichica


generale, acquisita, solo incidentalmente di natura sessuale, o piuttosto
di una tendenza innata, congenita, e se la perversione sessuale fosse
collegata alla degenerazione mentale, causa o effetto di essa. (BM 450)

Il giudizio medico-forense viene redatto dallo "psicopatologo foren


Prof. Dott. Ranieri Vittorelli" come

sicuro, perch6 fondato, secondo la piui assoluta ortodossia scientifica, sul


criterio biologico (che per la presenza della degenerazione famigliare
ampiamente dimostrata), sul criterio fisico (per la concorrenza di sin-
tomi isterici e basedomici), sul criterio sociale (per la qualith del-
I'ambiente cui essa stessa si vot6). (BM 463)

Il 1905 e l'anno in cui si apre il romanzo della vita di Norma, quel


romanzo che nelle pagine incipitarie appare come la 'normale' storia di
una giovane andata in sposa ad un conte torinese, le sue nozze, la sua
luna di miele a Parigi che la coglie pronta nella sua sessualith che non
risponde ipocritamente alle leggi imposte dalla societh eterosessuale,
perch6 basata su una educazione e cultura che le impongono la legge
della sincerith e curiosith scientifiche nei confronti della vita, piuttosto
che un bieco ossequio alla rigida tradizione di passivith imposta sulla
donna di condizione borghese-alto borghese. Norma e sessualmente
attiva, comprende - anche in senso mantegazziano9 - il ruolo cen-
trale che la sessualith riveste in un'unione, e non la rigetta. Anzi, ri/
scopre l'atto della deflorazione conosciuta sino ad allora solo attra-
verso gli eruditi studi dove il latino - lingua di comunicazione con il
padre, quindi anche veicolo d'affetto poich6 compartecipi nella trage-
dia dell'abbandono della madre di Norma - aveva disegnato per lei la
scena dell'unione sessuale (BM 27).
I1 1905 - per una strana coincidenza - 1 anche l'anno in cui Freud
pubblica i "Tre saggi sulla teoria sessuale," incentrati sulla questione
della normalith sessuale, e specifico oggetto della loro verifica & il sag-

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226 STEFANIA LUCAMANTE

gio di Teresa de Lauretis su cui s'incentra la mia ottica esegetica riguar


dante il romanzo della Mazzucco, la cui prima e seconda parte volon-
tariamente rovesciano e sconfiggono gli assunti falsamente autentici
creati nel Controromanzo. Nella sua analisi della relazione che intercorre
fra pulsione e oggetto sessuali, Freud afferma l'indipendenza della
prima - Sexualartrieb - rispetto al secondo, cosi come si oppone al-
l'idea della sessualith in termini di patologia, sebbene la de Lauretis
(64-65) e altri come Jonathan Dollimore (196) riscontrino nelle sue di-
chiarazioni, e, soprattutto, nelle sue conclusioni, una certa ambiva-
lenza nel porsi di fronte al problema. La de Lauretis riconosce comun-
que a Freud l'individuazione della sessualith in termini di scarto dalla
'norma,' un termine che non vuole necessariamente significare
'anormale,' ma solo 'altro' in quanto precorre un percorso del desiderio
diverso, e di cui la perversione altro non e se non un suo significante.
Mediante tale revisione, viene formulata una teoria specifica del desi-
derio perverso, volta a caratterizzare le dinamiche legate al desiderio
omosessuale femminile, e che limita al tempo stesso la validith delle
pratiche teoriche, sia quelle femministe che quelle psicoanalitiche di
stampo piui tradizionale che l'hanno sinora analizzato. La teoria freu-
diana negativa della perversione diventa di necessith anche una forma
di revisione della teoria della sessualith di cui la perversione si fa
espressione oltre che riscoperta di una originaria intensita dell'essere
(Dollimore 181) solitamente repressa, se accettiamo l'idea che "toute
sexualit6 doit tre soumise a la loi, mieux, qu'elle n'est sexualit6 que
par l'effet de la loi" (Foucault 169).
La sessualith 'normale' nella nuova luce che la studiosa getta sulle
teorie freudiane va percepita piuttosto come la capacith mediatrice di
un individuo di stabilire "dei negoziati o compromessi fatti dal sog-
getto sia col mondo esterno che con il mondo interno." Il 'normale' nel
suo uso virgolettato introdotto proprio da Freud come ci ricorda la stu-
diosa, e una sessualith che riconosce la validith dei compromessi, che
accetta di far parte di quella societa a cui appartiene, come di eseguire
gli stessi rituali che costruiscono l'impalcatura del piacere secondo le
regole previste dalla stessa. Ii desiderio perverso nell'analisi proposta
dalla de Lauretis non si propone come una patologia del desiderio, ma,
piuttosto, come un desiderio non-eterosessuale, o meglio ancora, non-
normativamente eterosessuale.
Ancora prima degli studi psicoanalitici di cui il caso delle scoperte
freudiane costituisce il caso piii eclatante, verso la fine dell'Ottocento
si assiste ad un insolito fervore di studi etno-antropologici, in parti-
colare condotti in Italia dal gia citato Paolo Mantegazza, docente di
antropologia dell'Universith di Firenze, quella stessa Universith dove
nella finzione romanzesca offertaci dalla Mazzucco il padre di Norma
e temuto e rispettato cattedratico e 'collega' nel romanzo dell'illustre

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IL BACIO DELLA MEDUSA 227

antropologo. Gli studi di orientamento darwinista del Mantegazza in


fluenzano notevolmente l'opinione degli italiani colti, e aprono nuov
strade - pur nello scalpore che provochera l'allontanamento dell
signe professore dall'Ateneo fiorentino - per la scoperta e conoscen
dei comportamenti umani, soprattutto quelli legati alle relazioni ses
suali. Come si e potuto notare in precedenza, Mantegazza parla liber
mente delle perversioni sessuali nei suoi testi, costruendone una qu
tomai precisa nomenclatura basata sulle anormalith secolari dell'esse
umano affidandosi all'ausilio di esempi classici piui noti nel desc
verle, quali l'omosessualith maschile nell'antica Grecia, quella st
che Freud adduce come spiegazione per il "terrore della mancan
che lo sguardo apotropaico della Medusa suscita negli uomini ("Medu
sa's Head" 105-06), quella praticata nell'antica Roma, oltre ad av
lersi delle piui recenti scoperte antropologiche da lui effettuate nei s
viaggi di studio fra gli aborigeni australiani, in Africa, in Asia e ne
Americhe.

La sua fama fu tale da procurargli l'appellativo di "Apostolo dello


stato d'igiene in Italia" che deriva dal titolo di uno dei tre libri com-
ponente la sua trilogia sull'amore, L'igiene dell'amore, testo in cui si ela-
borano - proclamandone al tempo stesso la condanna - le perver-
sioni sessuali che mettono in "grave pericolo" la salute e il fisico di chi
ne fa pratica. Studioso di tendenze sessuali e al tempo stesso, aspro
moralista, Mantegazza offre con i suoi scritti un cospicuo contributo
all'esegesi da me proposta per il romanzo della Mazzucco per quanto
riguarda la determinazione del tessuto storico-etico della 'norma' con-
tro la 'non-norma,' l'irregolarita intesa in termini di pratiche sessuali
durante quell'inizio di secolo in cui vive la nostra eroina, la quale non
a caso si chiama Norma. Nell'introdurre la traduzione inglese degli
scritti di Mantegazza The Sexual Relations ofMankind, il prefatore, Victor
Robinson, non pub trattenersi dallo scrivere: "When Mantegazza
wrote about love, he could not be calm. For everywhere he saw sex, the
source of the profoundest of humane emotions, bringing tragedy
instead of happiness to mankind" (xiii). Convinto assertore di una piui
intensa capacith di godere del piacere sessuale da parte delle donne,
Mantegazza asseriva anche l'impossibilita di una definizione precisa
del confine che separa la fisiologia dalla patologia sessuale in quanto "i
ranghi piui alti dell'erotismo possono diventare i primi gradini della
scala della perversione" (78).10 Opinione questa che la de Lauretis
sembra adottare nel suo trattamento della perversita come una pratica
non-normativa che instaura - fra le altre - l'omosessualita femmi-
nile. Essa non e, sostiene la studiosa, n6 innata n6 semplicemente
acquisita, ma un "lavoro in corso" (19). Se Mantegazza conclude l'argo-
mento del tribadismo con eloquenti parole di ammirazione per la fan-
ciulla che eviti tali "nefasti sviluppi," insistendo invece sulla necessith

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228 STEFANIA LUCAMANTE

di una crescita sessuale normale e "onesta," dando voce a una delle tes
alternative del Bacio della Medusa, quelle di totale condanna proposte
dalla societh, noi continuiamo invece nella lettura del testo della d
Lauretis per capire meglio Norma, la "Norma" e il suo dramma degli
inizi del secolo alla luce della rifigurazione del genere sessuale intes
in termini di condizionamento sociale e quindi come im-posizion
sulla donna. "Sfida e resistenza" scrive la studiosa "sono i problem
specifici e i sintomi dell'omosessualita femminile, cib che la rende per-
versa e tale che, a differenza della nevrosi o dell'isteria, la psicanalisi
non pub fare nulla per modificarla" (61). La resistenza che oppone
Dora del caso freudiano del 1923 nei confronti del padre rappresenta in
parte i sentimenti che accompagnano l'esistenza di Norma, la qual
vive un destino impensabile prima del 1905, prima del suo matrimoni
con il Conte Argentero, quando "non aveva neanche preso i
considerazione l'idea d'interessare, piacere mai e poi mai, ad u
uomo" (BM 31), e prima delle scoperte freudiane relative al complesso
d'Edipo, reversibili - come teorizza la de Lauretis - anche sulla bam
bina, e non solo sul bambino. Dopo le nozze, e la contemporanea sco
perta dell'Eros di tipo eterosessuale, la gelosia del marito isola Norma
nel casino di caccia degli Argentero vicino al confine francese, un
ulteriore tentativo di repressione nei confronti del diverso, cioe della
non-torinese Norma frequentemente colta da "strane fisime." Ii suo at-
teggiamento si rivela incomprensibile in una societh quasi vittoriana
nell'elaborazione dell'ideale di donna casta e innocente, destinata a
conservare tali caratteristiche persino dopo il matrimonio. La giovane
trascorre le giornate nell'atroce compagnia delle cognate, "le Arpie
(BM 76), di Emanuela soprattutto, non a caso una "mantegazziana"
convinta (BM 37). Unica diversione dalla profonda noia del
quotidiano, la lettura dei due giornali della Valle di Stura, quello con-
servatore Lo Stendardo acquistato dagli Argentero, e II Corriere
Subalpino, piui progressista a cui s'era abbonata lei personalmente
Nella nebbia in cui procede la propria esistenza, di cui e presaga anche
la miopia che avanza, una notizia la colpisce: "Al tribunale militare di
Berlino e cominciato ieri un sensazionale processo. I soliti ufficiali tedeschi
omosessuali" (BM 64). Dieci pagine piui tardi, Norma ritorna col pen-
siero, raccolto dall'attenta narratrice, a quei "soliti ufficiali omosessuali"

Che vorrh dire? Si chiese. Nel vocabolario italiano, che conosceva piut-
tosto bene e che consultava volentieri, alcune parole meritavano una
definizione scarna, un'etimologia grecizzante netta e accertata ma un
significato concreto piuttosto nebuloso. (BM 74)

L'etimologia inequivoca non conduce perb a una spiegazione ch


illumini il senso di quel termine sconosciuto da Norma, ma quel

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IL BACIO DELLA MEDUSA 229

processo a porte chiuse degli ufficiali tedeschi (definiti soliti da


conosce la vita assai meglio della protagonista, cioe il cronista italian
sicuro dell'indubbia eterosessualita - e "normalitW" - del cittadino
del Regno d'Italia) e posto allusivamente in inizio di romanzo, e m
sembra che la sua inserzione in tale punto diegetico offra un'evidente
chiave di lettura per le vicende successive. Norma getta il quotidiano
nella stufa in una "palla di fuoco che [...] portava in se i segni del
nevrastenia delle donne non pi i in fiore e delle parole che non trovano
posto nel vocabolario del Tommaseo" (BM 75). Il turbamento per ta
lettura, la sensazione d'indecenza indotta in Norma da un termine che
nella sua assenza ingiustificata dal vocabolario del Tommaseo, un
sorta di Bibbia linguistica che la legava ancora in qualche modo a
Firenze, introduce infatti una delle scene piu' importanti nel romanz
dove si ha l'intuizione del desiderio della donna, o meglio, dove
donna ha l'intuizione del proprio desiderio: l'ingresso nella proprieth
degli Argentero, di Mundin e della nipote Madlenin-Medusa, un
proprieth di cui Norma, a causa della propria duplice e latente dif
ferenza costituisce il bene di piui complessa "govemabilitW" da parte
della famiglia. Nelle pagine che tale scena occupa nel senso pii teatrale
del termine (infatti, pare quasi di vedere le pesanti cortine aprirsi su
quella stanza del casino di caccia, ambiente perfetto per gli amori
fine secolo), il proustiano sovrapporsi delle immagini della lantern
magica di Mundin diventa anche quello dietro le quali corre il pensier
della Contessa Argentero, ridivenuta la Mouche della sua infanzia
Norma

non aveva pii~ visto una lanterna magica, da allora non ne aveva mai
avuto la voglia. La associava al buio, alla solitudine, allo smarrimento,
alla sensazione di essere stata abbandonata. (BM 92)

Riemerge il trauma infantile della ninfomania materna nell'analessi


procurata dalla testimonianza diretta di Mouche dei tradimenti ma-
terni, di cui uno, in particolare, risulta infatti legato all'immagine del
cinema, dell'antro buio e cavernoso in cui esplora e impara a temere le
proprie ansieth; da cib il perenne silenzio e il terrore di sentirsi lasciata
sola, l'odio per le menzogne di Helne, sua madre, l'immagine della
quale viene rievocata attraverso quelle illuminate dalla lanterna di
Mundin come "un ectoplasma sfolgorante, riemerso dal passato" (BM
93), e il contraddittorio sentimento d'amore per quella donna bellis-
sima (BM 93) riprende a farla soffrire (BM 90-93). Dal dolore del-
l'anamnesi inconscia, dolore in quanto l'atto della reminiscenza
rievoca invariabilmente la perdita del corpo materno (de Lauretis
232-33), emerge la gratitudine di Norma verso Mundin, pur nell'inter-
rogazione di un indiretto libero concessole dalla narratrice, "lo cornm-

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230 STEFANIA LUCAMANTE

penso per avermi restituito l'unico ricordo che avrei voluto perdere, o1
indennizzo perche non avrei mai dovuto invitarlo?" (BM 98).
Emergono anche la cognizione di non possedere un destino propri
cosi come non lo possiede quella bambina, Medusa (BM 103), a cu
Norma sta maternamente facendo il bagno guidata da un impuls
irresistibile (BM 98, 103) oltre alla inquietante sensazione di estrema
familiarith che quel corpo le suscita ("Stanotte le pareva che mosche,
formiche, pidocchi e meduse fossero una cosa sola," BM 98) e la su
inaspettata ed enorme reazione di fronte alla adolescente "acerb
perfezione" del corpo di Medusa:

Norma non riusciva a scuotersi: era paralizzata da una sensazione di


inevitabilitY, come un presentimento. Subiva la presenza di Medusa, e
la realth del bagno reso turchesco dalla temperatura smottava, franava,
liquefatta. Si sentiva spettatrice di se stessa - la realt' sembrava una
scena gia nota, conosceva gia questa ragazzina rasata, aveva perfino
I'impressione di avere gia visto quello che stava vedendo [...] I'avrebbe
sfiorata, quasi con timore, e poi toccata, con naturalezza; I'avrebbe insa-
ponata, detersa, sfregata, lisciata, lavata, massaggiata, asciugata. [.. ..]
Tutto si consum6 in un istante, ma un istante lunghissimo, atemporale.
(BM 110)

Spropositata, immotivata appare la reazione in una giovane madre


com'/ Norma, da poco uscita lei stessa dall'adolescenza. Una reazione
che viene particolarmente evidenziata dall'iconografia di tipo fotogra-
fico, dal riferimento pressoche costante a un'immagine fissa, bloccata
nella mente da quelle proprieta fisiche che consentono tale processo.
Medusa entra negli occhi di Norma, nel suo sguardo, ancora prima che
nel suo cuore,

giacch6 la retina dell'occhio trattiene un'impressione per una frazione di


secondo dopo che l'immagine che l'ha prodotta e stata rimossa, nel buio
delle sue palpebre serrate sopravvisse quella sagoma nuda e indecente
di acerba perfezione. (BM 109)

Il desiderio perverso, non come patologia, ma piuttosto non-normativo,


annunciato nel testo dall'articolo sugli omosessuali tedeschi, si afferma
in quest'attimo di intimith fra le due protagoniste, in cui la seduzione di
carattere genitale delle cure materne solitamente applicata al figlio ed
ora percepita in una dimensione lesbica dagli effetti molto profondi
sull'individuo e non solo vista come un 'mito' (de Lauretis 164-65), si
articola in un processo di totale reversibilith dei ruoli, fra soggetto e
oggetto, entrambe inconsciamente gii desideranti-desiderate. Si procede
quindi ad un'eliminazione del confine Soggetto/Oggetto - o meglio, a

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IL BACIO DELLA MEDUSA 231

una trasformazione interna dei suoi termini - dove entrambi g


individui divengono Soggetti desideranti, parte integrante della r
visione applicata dalla Mazzucco al rapporto d'amore inteso come stru
tura stessa del romanzo e che si fa partecipe del concetto dell'omoses
sualith enucleato dalla de Lauretis in termini di "spiazzamento d
significante patemo e l'aggiramento della legge che vorrebbe impedi
l'accesso del soggetto donna al corpo femminile" (73).
Dopo questo incontro fatale, al suo ritomo nella valle dopo
viaggio d'iniziazione al mondo brutale degli uomini che l'ha condo
per due anni in Francia con il Peru, Medusa prende servizio presso la
Signora, la quale l'assume nonostante sia al corrente di tutti i pet
golezzi di cui e fatta oggetto Madlenin, "Medusa la Franzesa, Med
delle marmotte, la putan" (BM 187). Das Unheimliche, l'ineffabile
presente nella maschera di questa giovane, nei cui occhi si specchia"1
la Signora a cui si unisce nel comune destino - gia presagito
Norma - di fronte al gelo risentito della societh (Siebers 136-37).
Nel romanzo della Mazzucco la rivoluzione della legge patriarca
rende addirittura ovvie la presunta morte della madre di Norm
H6lkne, in realth allontanatasi per volonth propria dai figli, ma pubb
camente rea di ninfomania, la tara sessuale che la rende indegna di a
vicinarli, come l'elisione dalla societh di Norma mediante la cancel-
lazione della scrittura giuridica del contratto di matrimonio (Wittig 6)
corrispondente all'annullamento di questo da parte della Sacra Rota
nel luglio 1917, e la sua forzata segregazione nel Regio Manicomio di
Torino, da cui forse Norma scomparira in una delle fini multiple che la
scrittrice ci concede. Ma qual e ancora il ruolo della Medusa?
Freud, nel suo saggio "Medusa's Head" definisce lo sguardo della
Gorgone nei seguenti termini:

The sight of Medusa's head makes the spectator stiff with terror, turns
him to stone. Observe here that we have the same origin from the castra-
tion complex and the same transformation of affect! For becoming stiff
means an erection. Thus in the original situation it offers consolation to
the spectator: he is still in possession of a penis, and the stiffening
reassures him of the fact. (105)

In queste affermazioni vive il concetto di una sessualith vista sempre


ed esclusivamente in termini maschili, destinata ad escludere a priori
la presenza di un desiderio femminile, sia pure richiamato nello stesso
saggio dal riferimento al volto della Medusa che rievoca stando a
Freud e a Ferenczi i genitali femminili - da considerarsi questa se-
condo quanto sostiene Annis Pratt (34) un'altra asserzione ginofobica
determinata dal periodo in cui vivevano i due medici - e che appare
sulla veste di Atena, la divinith vergine, inavvicinabile, che fugge tutti

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232 STEFANIA LUCAMANTE

i desideri sessuali, ma anche altra facies di Medusa. La Gorgone della


Mazzucco, la cui immagine ci arriva mediante la lettura di "L
Gorgone e gli Eroi," un quadro di Giulio Aristide Sartorio, il famoso
pittore di ambiente neo-rinascimentalista,

ha la forma ammaliante della Bellezza ed e questa la sua mostruosita,


che essa e insieme la forza e l'innocenza, la violenza subita e la violenza
inferta, l'esibizione e il pudore, la Vita e la Morte, poich6 suscita gli Eroi,
che diventano tali solo affrontandola, e insieme li atterra, poich li vince,
li crea al coraggio e alla coscienza di se che si realizza solo nell'incontro
con lei. (BM 313-14)

Medusa, in tale ottica, spaventa e allontana, pietrificando, gli uomini,


sempre per quella teoria della mancanza, poich6 loro non conoscendo
se stessi, devono decapitarla. Tale destino non tange le donne, se
dotte12 ma non pietrificate dalla sua potenza nella quale, si e detto, ess
invece si rispecchiano.
Le due roccaforti del potere femminile per come viene di solit
percepita e proposta nella sua immagine futura alla giovane il proprio
ruolo nella societh di appartenenza, il matrimonio e la maternith, si
annullano per via della passione che lega Norma a Medusa. Lo sguar
do apotropaico13 di Medusa non allontana allora la vita da Norma,
gliela dona, anche artisticamente, se Norma compone un romanzo
d'amore per la sua cameriera e amante. Parafrasando un passo di Jane
Gallop riferito al commento della Leclerc del quadro di Vermeer "La
lettera d'amore," Norma non e soltanto una donna, ma una Signora, s
e gia detto, e soggetto del quadro narrativo insieme con lei, esattament
come nel quadro dell'artista di Delft, e un'altra donna, la sua
cameriera. Nella versione rielaborata del padrone/schiavo foucaul
diano e la presenza di Medusa, quindi un'altra donna, che consent
alla Signora di "lavorare" alla scrittura, nonostante l'affermarsi di un
discorso classista (inferioritA sociale di Medusa) che impedisce la
pienezza dell'intento sovversivo (Gallop 167). In questo contesto d
interazione fra due donne - riferibile al concetto di lavoro inteso in
senso artistico - il personaggio della Medusa di Melania Mazzucco
pone allora in discussione esattamente la tradizionale lettura di questo
sguardo, e riconferma le tesi della Bowers e della Pratt rispetto a una
mutata visione della figura medusea dalle leggende pre-olimpiche a
quelle olimpiche.
Ferruccio Masini, parlando del topos romantico-decadente superato
nella scrittura dannunziana, chiarisce come la "valenza medusea di
questa crudeltI dell'attenzione" si traduca in "sete di trasgressione"
(73) che ritroviamo nell'atteggiamento delle due protagoniste del Bacio
della Medusa la cui storia d'amore, oltre a un perfetto inserimento cro-

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IL BACIO DELLA MEDUSA 233

nologico della sua tipologia narrativa, ricorda per certi versi il linguag
gio decadente dei drammi dannunziani. Cancellando quindi l'ipote
freudiana dello stiffening,14 ipotesi che conduceva alla teoria del fet
cismo (donna-feticcio) come indispensabile elemento per prevenire gl
effetti dello sguardo castrante della Gorgone, la Medusa di questo par
ticolare romanzo tende a raffigurarsi secondo un'ottica diversa d
quella prestabilita dal sistema vigente, e col suo sguardo fa innamora
di se Norma, costruendo una logica del desiderio 'trasgressiva' i
quanto generata e dettata da leggi essenzialmente contrastanti co
quelle del desiderio maschile. Scrive la de Lauretis:

La lettura psicoanalitica della storia [Dora] proposta da Rose introduce


la variante dell'attaccamento pre-edipico alla madre, ma la sua funzione
strutturale resta la stessa che una signora K. potrebbe ricoprire per una
Dora in quello che ho definito lo scenario ottimale di Lacan. Questa
variante, tuttavia, molto importante. Che il rapporto madre-figlia sia
assolutamente centrale alla sessualith femminile e un dato acquisito
negli studi psicoanalitici femministi nonostante l'indifferenza per non
dire il disprezzo che sia Freud sia Lacan hanno dimostrato per la figura
materna. (76)

Strettamente correlata a quest'argomento e la revisione della societ


secondo l'ordine simbolico della madre, teoria che trova nel libro dal-
I'omonimo titolo di Luisa Muraro le spiegazioni autobiografiche
filosofiche ad essa legate. Un suo riferimento appare utile per verifica
se questa pratica dell'affidamento pub in qualche modo chiarire il com
plesso rapporto che lega le due protagoniste. Entrambe orfane, Norm
e Medusa, oltre al rispettivo stato di alienazione, vivono in modo d
verso l'abiezione delle proprie madri che si risolve, nel caso di Norma
quasi in una sorta di tara ereditaria la ninfomania della madre Hl~ene
quindi un caso di perversione del desiderio, ulteriormente trasforma
e deformato nell'amore lesbico per Medusa, mentre per quest'ultim
corrispondera a una totale sottomissione verso la propria "padrona."
"L'avvento della legge del padre (del patriarcato) che si sovrappone
alla positivith dell'opera della madre, scinde la logica dall'essere ed
causa del nostro perdere e riperdere il senso dell'essere" (Muraro 27)
tale perdita si deve riallacciare al discorso delle madri "peccatrici
obliterate quindi dalla societh che loro stesse hanno concepito (la pro
secondo una logica del patriarcato. La parola che ci e insegnata dal
madre, manca, in un certo senso, alle figure femminili di questo ro-
manzo, forse per quella "prevaricazione dello sguardo" di cui scriv
Masini, che "diventa fuga dal mondo reale, oscuro dissolvimento del-
l'Io nella regione estrema di un mortale incantesimo, nella Todesa
sucht" (76). Riscoprono insieme la propria identith uscendo dal s& e ce

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234 STEFANIA LUCAMANTE

cando, in una reciproca mediazione, il recupero della figura materna,


attuata con modalith distinte da Norma e Medusa, in quella pratic
dell'affidamento che risale alla Sittlichkeit di matrice hegeliana (Holub
250), un concetto di moralith ripreso e riattivato con formulazion
diverse da Diotima. Norma assolve allora, secondo tale pratica, alla
funzione di guida nei confronti della giovane Medusa in quanto donna
adulta? Mi sembra accada il contrario. Mi sembra che esista
un'evidente autonomia nella dipendenza amorosa: il probl
delle donne, quello di dover creare un'autonomia che sc
desiderio di "affidarci" sempre a qualcuno in nome dell'amo
sgretola in un certo senso l'assunto teorico della Muraro cer
vie che non siano quelle della dipendenza - sia pure cost
l'interno del perimetro di una passione - il sentimento in c
si sostituisce a qualunque altro desiderio. Certamente esis
della pratica dell'affidamento un fondamento positivo, qual
assicurare un ordine etico nuovo, all'interno di cui, e da cui
pub ristabilire e decidere da se eventuali confini (Holub 246
Le ambizioni letterarie di Norma costruiscono allora un
del desiderio nuovo, dove l'Estero, la Francia, la riviera, ma s
il mare, secondo la visione della Medusa elaborata dalla filosofa
spagnola Maria Zambrano, inequivocabilmente legata alla duplice im-
magine medusea dell'invertebrato ermafrodita come alla bellezza della
Gorgone, vengono a porsi come unico mezzo possibile per la ricerca
del se, un luogo al di 1l del conosciuto "per ritrovare il gia da tempo
cercato" (BM 361) rispecchiandosi negli occhi della compagna, per
ritrovare la propria inabitata coscienza. La Zambrano collega sempre
infatti la bellezza di Medusa al mare, la sua "belleza ambigua, pro-
metedora del fruto final del Ocedano insondable" (145) e distingue
l'immagine dello specchio che cattura l'apparenza del reale dal Logos
del mare nella speranza che tutto il creato e cib che e naturale ci dia la
parola, "su logos recondito o celosamente guardado" (146) che sfugge
alla razionalith.
Elizabeth Viti opera un attento studio dell'inversione sessuale del
protagonista della Recherche esaminata entro i termini dell'atteggia-
mento con cui si pone il narratore, durante l'atto di rimemorazione, nei
confronti della Medusa e del proprio complesso edipico. Come nell'ita-
liano della Mazzucco (e nello spagnolo della Zambrano) il termine
medusa possiede anche in francese, per via della sua gia accennata poli-
valenza semantica, il potere di riferirsi sia al mito della Gorgone che
all'invertebrato ermafrodita, la medusa marina, nel cui organismo co-
esistono organi sessuali maschili e femminili. Oltre a richiamare l'im-
magine dell'orchidea della metafora proustiana del "fare cattleya" con
cui Swann e Odette accennavano all'atto sessuale: "le mauves orchiddes
de la mer," l'omofonia mer/mbre, mare/madre riporta l'equazione al

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IL BACIO DELLA MEDUSA 235

discorso materno, la vita della medusa all'interno del mare matemo,


purtroppo "insondabile," come asserisce la Zambrano. L'immagin
omofonica del mare/mer, madre/mere, riconduce quindi anche
all'assenza dell'immagine matema che le due protagoniste ricercan
simbolicamente nella loro vacanza proibita nel mare della Cos
Azzurra, un viaggio nel passato prenatale, un battesimo in cui i lo
corpi s'incontreranno nella dichiarazione di un destino comune, dove
i concetti di madre e amante si fondono nella continua convergen
della Medusa e del mare. Come scrive la Viti, "because Proust's novel
contains an extraordinary number of women loving women, his
females appear to prefer direct access to the Mother, only available
through another female body" (64). Nel romanzo proustiano infatti i
personaggi femminili vivono i loro incontri in prossimith del mare che,
nell'articolazione del proprio Logos, si fa alleato delle donne nella
ricerca della felicith-identith, rendendo possibili la speranza di uscire/
riemergere dal terrore del trauma infantile. Di conseguenza, se il
personaggio proustiano ' colto dal panico alla vista della Madre-
Medusa, in quanto cib equivarrebbe a una perdita della propria indivi-
dualith (Viti 67) le protagoniste del romanzo della Mazzucco non
vivono tali paure perch6 protette dalla loro stessa diversith sessuale,
dalla loro stessa 'perversione' lesbica. Norma e Medusa sono legate,
nella comune tensione che le impegna nella ricerca di una soluzione
definitiva ai problemi personali creati da quei traumi da cui stanno
cercando di liberarsi, al quel cordone ombelicale, che Marcel desidera
invece recidere per sempre. Nell'animo delle protagoniste del romanzo
della Mazzucco, al terrore del giovane si sostituisce la presa di
coscienza della propria sessualith, oltre alla scoperta di quell'immagine
materna da tempo elisa, ed ora finalmente ricreata nel volto dell'altra
secondo canoni di affidamento alternativi, dove la pratica d'amore,
cioe I'attualizzazione del desiderio anche omosessuale, protegge
dall'ossessione della differenza:

La sua bocca era assetata dal caldo e da un'emozione intensa, la certezza


che quello fosse il luogo e che proprio lei fosse la persona cui Norma
voleva mostrarlo. Anzi, di piui, la certezza suprema di essere la prima
persona cui l'avesse mostrato. Non c'e altro, c'" tutto, e tutto qui, e
questo il punto in cui tout se tient, laddove tutto toma e si rivela, e il
futuro nasce dalla liberazione del passato, la spirale, la spirale, e qui il
segreto, infiniti giri intorno a un punto, e il cerchio e" sciolto dalla
prigionia, e stato liberato, pensava Norma. Barbara Medusa mi sei cara,
come il sole sulla bianca roccia? Barbara Medusa mi sei cara come la
notte nella buia stanza. Cercavo chi mi somiglia, e trovo te, che nel letto
mi aspetti. Barbaro amore tu sei del mio paese. (BM 361)

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236 STEFANIA LUCAMANTE

L'articolazione del discorso sul desiderio femminile in questo ro


manzo non dichiaratamente femminista, nd, tantomeno, esponente d
quella possibilith delineata da Hel6ne Cixous, dell'&criture feminine -
"utopica" sino a quando non esistera un'effettiva liberazione da
Legge (Cixous 41, 45) - in questa narrativa che persegue un inten
doppio di ricerca tematica - la domesticith dei motivi, I'erotism
soffocato delle donne - ma anche strutturale, riguardante la "febbre
invincibile dell'istinto" (BM 450) segue le parallele tracciate dal saggio
di Freud del 1905 che, paradossalmente, trascurando il discorso della
madre, non fa che porne in evidenza la sua importanza all'interno di
un'ottica femminista di rivalutazione dell'impianto teorico freudiano
e si richiama a una sessualith preedipica, dove la corporeith invo
soluzioni al desiderio femminile. Norma non teme Medusa mentre le
due donne "scoprono i rispettivi corpi nel santuario dove Norma
inscrive i loro nomi nell'elenco dei visitatori;" (BM 228-29) la mano di
Medusa con la ferita provocata dalla marmotta riemerge nel ricordo di
Norma e questa, nella suprema infelicith per la sorte della figlia Ange-
lica, nata decerebrata, come in un sogno, "scopri l'inconsistenza del
corpo della Medusa, e la fragilith delle sue ossa di ragazza, e lascib che
Medusa scoprisse l'abbondanza della sua came di donna" (BM 228). E
il senso della corporeith continua a prevalere sul senso della parola
tanto da giustificare l'utilizzazione frequentissima del frei erlebte Rede,
tecnica reminiscente, in particolare, della Fraulein Else schnitzleriana, e
piui in generale, della letteratura viennese vicina a Freud. La corporeita
prevarica anche per l'incapacith della parola di esprimere il significato
dell'ineffabile (Agamben 67-78) di quel desiderio per cui, nella scena
dell'amore fisico "I1 pensiero scomparve nella coscienza, divenne
azione ancor prima che [Medusa] se ne rendesse conto: Norma non
fuggi e non le chiese pih di lasciarla sola" (BM 327). Et ancora testimone
di tale stato d'animo l'invocazione saffica di Norma: "La mia bocca per
sempre m'hai cucito/ Ed ora sono muta." La "trasfigurazione medusea
dell'abito contemplativo" che Masini annuncia in D'Annunzio, quel
meduser, verbo francese di cui Norma ricorda il valore di "stupire,
abbagliare," toglie la parola, ma dona forza ed energia a chi, come Nor-
ma e Medusa, sfugge al potere di Thanatos mediante quello dell'amore.
"[L]'uomo vuole rispondere almeno con la parola ai 'colpi degli Dei
dalle grandi spalle"' scrive Chiaromonte, ma

se insiste a farlo, non si pub pensare che lo faccia per se, n6 per l'illu-
sione di cambiare il mondo con le parole: dev'essere percib necessitato
dalla presenza degli altri, rivolto agli altri, desideroso di essere qual-
cuno, uno in mezzo agli altri. Parlare, dunque & un rischio, e il rischio &
misurato dalla sproporzione fra il peso del linguaggio comune - nel
quale gravita intero il peso della realth - e la voce del singolo indivi-
duo. (66--67)

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IL BACIO DELLA MEDUSA 237

Nel caso di Norma, che pure tenta la stesura del proprio roman
d'amore per Medusa, il silenzio e l'unica forma possibile di mante
mento e gestione della creazione, 1' opera d'arte, ex-stasis della Natu
incomprensibile forma artistica per un linguaggio comune da cu
due donne risultano invariabilmente escluse. Afferma Norma: "La po
sessione e una forma di conoscenza. k la conoscenza, poich6 dove non
e amore, non c'e verita, non c'e conoscenza, I'amore e criterio del-
l'essere. Soltanto colui che ama qualcosa, E QUALCOSA" (BM 299).

STEFANIA LUCAMANTE

Georgetown University

NOTE

1Una versione pifi breve del saggio 6 stata presentata alla MLA di San Francisc
(27-30 dic.1998). D'ora in poi il titolo del romanzo apparirA con la sigla BM.
2Annis Pratt sostiene che le donne traggono dalla figura della Medusa energia
potere, e che, sia che questa si presenti come immagine ostile o di potere, evoca c
munque una potente risposta emotiva (4-5). A proposito delle teorie di Nina Auerba
rispetto al dualismo della figura medusea nella letteratura vittoriana, la Pratt aggiung
che, oltre a riconoscere la forza dell'archetipo come fonte di energia di tipo fem
minista, si deve notare come questo costituisca anche un riconoscimento del codic
della presa di potere delle donne che esso reca dalla storia precedente sino al dicia
novesimo secolo (13). Susan Bowers rileva come il paradosso della Medusa olimpi
riposi nella giustapposizione della sua bellezza e del suo orrore, rappresentato dai se
penti che le incorniciano il volto e dal suo potere di mutare in pietra chi osa guardarl
e che ci6 riflette in parte la coesistenza del mito pre-olimpico con quello olimpico,
cui Tesiodo affida la prima testimonianza alla sua Teogonia (222).
3La de Lauretis rivede integralmente le teorie sulla perversione basandosi sul pa
so in cui Freud parla della separazione fra l'oggetto e la pulsione (35). Oltre a ques
brano si veda di Freud il saggio "Pulsioni e loro destini" (18-20).
411 sistema componente le scritture medico-giuridiche funziona all'interno del tes
come un'alternativa al sacrificio praticato dalle societh primitive. La presenza d
phdrmakon costituisce quindi una "vendetta pubblica" che ostracizza il diverso, qua
sono - in duplice maniera - Norma e Medusa. Diverse nella loro omosessualith, che
non celano dietro nessun velo, e per la loro "qualith di stranier[e]" o "condizione se
vile" rispondono ai requisiti che si esigono dalla "ideale" vittima sacrificale (Girar
13-37).
51n una conferma testuale alle tesi di Bowers le due donne provocano - in quan
to phdrmakoi ideali - un violento desiderio di difesa da parte della collettivith
quanto rappresentano "l'intenso potere e forza dell'erotismo femminile," condiviso
"milioni di donne giustiziate come streghe, che, come Medusa, costituirono un fulc
generativo di odio per le donne in una societh dominata dagli uomini" (225) oltre
evidenziare il senso del pericolo sempre provocato da donne dotate di potere erot
(229; trad. mia).
6Secondo Claire Kahane, Dora rende ancora pii problematica la sua situazione di
isterica proprio a causa del desiderio-identificazione nei confronti del padre, e di con-

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238 STEFANIA LUCAMANTE

seguenza attrazione-rivalit' nei confronti dell'amante paterna, rivelando un'essenzial


"instability of gender, a fluidity of aim and object in the erotic life of men and women
(284).
7"All'estremo dell'amore, nell'amore piui idealizzato, cib che e cercato nella don
na e quello che le manca. Cib che e cercato, al di lI di lei, 6 l'oggetto centrale di tutt
l'economia libidica, il fallo" (Lacan 116).
8L'omosessualitA femminile risulta nell'analisi di Diana Fuss inevitabilmente
legata per Freud a un momento pre-edipico, quindi preculturale (45). "Turning back in
this reading is always read as a turning away, a retrenchment rather than an advance, a
retreatfrom the father rather than a move toward the mother" (49).
9Cosi recita la dedica che Mantegazza compose per Fisiologia dell'amore: "Alle
figlie di Eva / perch6 insegnino agli uomini / che l'amore non e lussuria / ne simonia
di voluttA / ma gioia / che vive nelle pii alte e serene regioni / del paradiso in terra /
perch6 ne facciano / il piui alto premio della virt I / la conquista piii gloriosa del genio /
la prima forza / dell'umano progresso" (5).
10"It is impossible to erect the boundaries between love's physiology and its path-
ology. The highest rungs of eroticism may be the first steps on the ladder of perversion"
(The Sexual Relations of Mankind 78). E quella contradditorietA di cui viene spesso
accusato Freud riguardo al problema delle perversioni emerge anche dall'esposizione
delle teorie dello scienziato italiano perch6 le affermazioni ora riportate sono
successive alle categoriche distinzioni riguardanti le tipologie del piacere che trovano
la loro esposizione nel precedente Fisiologia del piacere. Nel trattato i piaceri di tipo
fisiologico vengono separati da quelli di tipo patologico dato che i primi risultano
"conformi alle leggi ordinarie dell'organismo" - quindi rispondenti alle necessith
riproduttive dell'uomo - e i secondi i quali "costituiscono sempre una deformith o una
malattia" (10) con una conseguente catalogazione del "congiungimento tra persone
dello stesso sesso" tra i piaceri del secondo tipo. L'esempio scelto e il congiungimento
fra due donne che unendosi raggiungono "un godimento spasmodico che raggiunge
spesso il parossismo. I piaceri venerei fra donne snervano, sfibrano e riescono deleteri
per l'organismo" (Fisiologia del piacere 46).
11"Lo specchio meduseo" - sottolinea Masini - "e piui profondo di quanto non
lo riveli il topos della bellezza decadente concepita come fascino della corruzione: e la
profondith stessa di una coscienza allucinata dei propri enigmi a franare nel terror anti-
quus dei suoi mondi sotterranei; I'inconscio strappa all'Io la sua presunta stabilith nello
stesso istante in cui esso crede di possedersi" (80).
12"La seduzione & sempre all'erta" scrive Baudrillard, e questa e "pronta a distrug-
gere ogni ordine divino, foss'anche quello della produzione o del desiderio" (12).
"Soltanto la seduzione seduce" ed essa "si oppone radicalmente all'anatomia come de-
stino. Soltanto la seduzione spezza la sessualizzazione distintiva dei corpi e l'inelut-
tabile economia fallica che ne deriva" (19).
13"Apotropaico: dal greco apotripein 'stornare,' 'allontanare,' (trepein) da ('apo')
qualcuno o qualcosa (di pericoloso). Detto di oggetti, atti, iscrizioni, e formule orali
che, per la loro particolare carica magica, sono ritenuti atti ad allontanare o distruggere
gli influssi malefici provenienti da persone, da cose, da animali o da avvenimenti" (II
Nuovo Zingarelli 105).
14Secondo Cinzia Sartini-Blum le riconsiderazioni post-freudiane sopprimono il
vero motivo dell'ansieth, un senso di perdita proiettato verso l'esterno (cfr. n. 12, 183).
Emily Apter parte dall'idea del feticcio-oggetto talismanico per mostrare come questi

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IL BACIO DELLA MEDUSA 239

fossero dotati della capacith di destabilizzare i confini fra il proprietario e la propriet


(43), e quindi destabilizzare il concetto stesso che tendeva a giustapporre la donna
feticcio per eccellenza (245).

OPERE CITATE

Apter, Emily. Feminizing the Fetish: Psychonalysis and Narrative Obsession in Tu


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