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Calandariu
e Jazzaria
Anno 2021
Foto eventi nuova amministrazione
Calandariu e Jazzaria 2021
Jannaru FrancescoArgento
il nuovo Sindaco di Gizzeria
Gizzeria è in festa per il
lusinghiero risultato ottenuto
da Francesco Argento (classe
1947) che gli ha concesso di
9 Sàbbatu 25 Luni lo attendeva per congratularsi con abbracci, strette di mano, una grande annaffiata
di prosecco e fuochi pirotecnici. Sono state ben 1999 le preferenze tributategli nella
S. Alessiu Cunbersiona e S. Pavulu
competizione elettorale del 22 Settembre 2020, contro le 660 del dr Gennaro Trapuzzano
10 Duminica 26 Marti pari al 25%. Quasi un plebiscito, o per meglio dire un “mare di voti” sono stati ottenuti
S. Ardu SS. Titu e Timuteu dalla lista “Gizzeria che Amiamo” pari circa al 74%. La carriera del nuovo Sindaco è
conosciuta da tutti. Grande imprenditore del settore autotrasporti a livello nazionale,
11 Luni 27 Mercuri ultimamente premiato con l’Award al Merito nel 2019 per l’imprenditoria, presso palazzo
S. Iginu S. Erbira Marino di Milano. Una figura coraggiosa, in grado di affrontare qualsiasi evenienza e
12 Marti 28 Jovi nel contempo trasmettere ai suoi dipendenti l’orgoglio e l’appartenenza al suo gruppo
industriale, valori indispensabili ad ogni impresa che vuole crescere e dare servizi
S. Probu S. Tumaszi D’Acquinu
sempre più efficienti. La sua figura, sorridente ed accogliente, lo caratterizza ovunque
13 Mercuri 29 Vènnari lui partecipi, sia nel campo della politica amministrativa che sul piano sociale. Sono da
S. Ilariu S. Aquilina sempre parte integrante della sua visione politica sia la legalità che la progettualità per il
nostro territorio aperto principalmente all’agricoltura ed al turismo. Progetti iniziati dal
14 Jovi
S. Fhilicia 30 Sàbbatu
S. Savina
precedente Sindaco Raso e che ora certamente avranno seguìto con il Sindaco Argento.
Nel 2016 viene colto da un grande lutto per la perdita della cara moglie Clementina
15 Vènnari 31 Duminica Anello. Stretto nella morsa del suo dolore, trova nella fede religiosa una luce che lo
illumina e lo avvicina sempre di più alla chiesa dedicando momenti della sua vita in
S. Mauru S. Giuanni Boscu
opere di bene. Francesco Argento, possiamo dire che ha sempre interpretato la politica
16 Sàbbatu attivamente, sempre tra la gente ed in mezzo alla gente di Gizzeria, condividendone
S. Marcellu P. gioie e dolori. Persona riguardevole, umana e virtuosa, sempre disponibile ad aiutare
tutti anche tramite le diverse cariche politiche ricoperte nel corso degli anni come
numari chi ponu serbira segue: dal 1995 al 1997 quale vice Sindaco dell’Amministrazione guidata Prof. Delfino
Emergenza Sanitaria 118
*** Farmacia Iannacchero 0968 403047 Umberto. Dal 1997 al 2007 quale vice Sindaco dell’Amministrazione guidata dal Dr M.
Guardia Medica 0968 403269 Polizia Locale 0968 403453 Rosato. Dal 2010 al 2020 quale vice Sindaco dell’Amministrazione guidata dall’Ing.
Ospedale Civile 0968 2081 Comune 0968 403045 Pietro Raso e dal 20 Aprile 2020 al 22 Settembre 2020 con nomina prefettizia copre
Carabinieri 0968 53889 Parrocchia 0968 403720 la funzione di Sindaco rimasta vacante in quanto il Sindaco vigente Ing. Raso Pietro
Pronto intervento 112 Uff. Postale 0968 403347 viene eletto Consigliere Regionale. Il nuovo Sindaco di Gizzeria, giorno 23 Settembre
Polizia 113 Serv. Ambulanza Toia 0968 403732 2020, dopo la proclamazione degli eletti da parte del Presidente del seggio elettorale,
Vigili del Fuoco 115 cinto dalla fascia tricolore, ha preso la parola e senza esitare ha ringraziato tutti
coloro che lo hanno sostenuto nonche’ i candidati della lista “Gizzeria che Amiamo”
confermando che sarà il Sindaco di tutti ed asserendo le seguenti parole: “Siamo stati
eletti, la popolazione ci ha scelto, ad essa risponderemo del nostro operato con grande
professionalità, responsabilità e soprattutto nel rispetto della legalità. Un pensiero in
particolare va a mia moglie che mi ha sostenuto anche da lassù, alla quale dedico la
mia affermazione”. Anche noi del Centro Studi Ricerche e Tradizioni Popolari
di Gizzeria ci inorgogliamo di questa strabiliante vittoria augurando al nuovo
Sindaco un buon lavoro.
Michele Maruca Miceli - ricercatore storico
Calandariu e Jazzaria 2021
Frhevaru
Dott. Vittorio Rosato
a 100 anni dalla sua nascita
A 100 anni dalla nascita del dr.
Vittorio Rosato avvenuta il 09
febbraio del 1921, Gizzeria, suo
paese natale non poteva trascurare
la fulgida figura di medico e
Sindaco che guidò il paese verso
1 Luni Mercuri
17 S.S. la rinascita in concomitanza con il
S. Virdiana 7 Serbi de Maria boom economico nazionale. Erano
2 Marti 18 Jovi
tempi duri, tempi di fame, tempi
in cui il popolo cercava lavoro,
S. Corneliu S. Simeuna tempi di emigrazione verso nuovi
7 Duminica
S. Genia 23 S.Marti
Renzu
Si laureò all’Università di Napoli
nel 1948 in medicina e chirurgia.
Scelse veramente per vocazione la professione di Esculapio, esercitando la libera professione
8 Luni 24 S.Mercuri di medico fino a quando la salute glielo consentì. Dal 1949 al 1954, Vittorio Rosato svolse
S. Onuratu Gabriela mansioni di medico condotto nel Comune di Gizzeria e dal 1959 al 1980 presso la Cassa
Mutua Artigiani di Lamezia Terme, diventando successivamente, direttore della SAUB n. 9.
9 Marti 25 S.Jovi Tra gli incarichi politici ricoperti ricordiamo, oltre a quello di consigliere di minoranza della
S. Rinardu Romeu Democrazia Cristiana, quello di segretario politico della D.C. di Gizzeria, quello di Sindaco
della stessa cittadina, quello di Dirigente Provinciale e Regionale della D.C., quello di vice
10 Mercuri 26 S.Vènnari Presidente della Comunità Montana, del Nucleo industriale per la Piana di Lamezia e soprattutto
S. Scolastica Nestura di vice Presidente del Consorzio Aeroportuale di Lamezia Terme oggi trasformatosi in SACAL.
11 Jovi 27 S.Sàbbatu
Come primo cittadino del Comune di Gizzeria, in venti anni di “cose” ne fece molte. Promosse
numerose opere pubbliche: dal consolidamento del centro abitato, all’elettrificazione rurale
N.S. de Lourdes Nerina delle contrade; dalla sistemazione della rete viaria e creazione di nuove strade, alla costruzione
12 Vènnari 28 Duminica
dell’acquedotto; dalla sistemazione delle strade delle diverse contrade, alla costruzione dei
plessi scolastici sia nel capoluogo che nelle frazioni di Pelio e Mortilla; dalla costruzione del
S. Ulalia S. Cirialu
mattatoio e del lavatoio pubblico, alla costruzione delle case per i lavoratori, alla realizzazione
13 Sàbbatu del campo sportivo regolamentare, si prodigò inoltre all’esproprio del terreno per l’installazione
della pompa di benzina e del tanto desiderato monumento dei caduti ecc. Si potrebbe allungare
S. Ermenegirda
ulteriormente l’elenco delle opere realizzate dal dr Rosato ma non è necessario poiché ogni
14 Duminica gizzeroto ricorderà sempre il suo operato, la sua grande personalità, il grande senso di altruismo
fhesta de ‘nnamurati di un uomo morto prematuramente che tanto avrebbe ancora potuto fare per il suo paese. Fece
ritorno alla casa del padre il 07 Aprile 1983 dopo essersi allontanato dalla vita politica per
15 Luni problemi di salute, lasciando un mondo di amici e di estimatori increduli per la sua dipartita.
Un lungo corteo funebre mosse con la bara coperta dalla bandiera della Democrazia Cristiana,
S. Faustinu
portata a spalla verso la chiesa di San Giovanni Battista.
16 Marti Lungo il tragitto, in piazza dei Martiri, fu fatto un emozionante elogio funebre da parte del
S. Giuliana segretario provinciale della D.C. Franco Cimino. Scroscianti applausi e pianti chiusero una
mesta cerimonia funebre per il compianto dr Rosato. L’Amministrazione Comunale, a ricordo
di un grande medico, di un grande statista e uomo politico, nella seduta del 3 Dicembre 1998
deliberò che il grande piazzale del Ponte da lui fortemente voluto e realizzato in parte assieme
all’annesso anfiteatro ne portasse il suo nome. Anche noi del Centro Studi Ricerche e Tradizioni
Popolari di Gizzeria in questa centenaria ricorrenza dalla nascita abbiamo voluto ricordare
e trasmettere a quanti non lo conobbero la grande figura carismatica del nostro conterraneo
dr Rosato Vittorio che fece della politica un impegno costante di rinascita e di
cambiamento per tutto il paese.
Marzu
1 Luni 17 Mercuri
S. Arbinu S. Patrizia
2 Marti 18 Jovi
S. Quintu S. Sarbatura
3 Mercuri 19 Vennari
S. Cunegonda S. Giuseppa
4 Jovi 20 Sabbatu
S. Luciu S. Claudia
5 Vennari 21 Duminica anno 1960 nella foto l’Amministrazione Comunale al seguito della processione del Santo
S. Teofilu S. Fhilomena
Patrono per le vie del paese, da dx il consigliere Silvio Cicco - Iannacchero A. - De Gori
6 Sabbatu 22 Luni F. - il Sindaco dr Iannacchero Ugo - Iera Antonio - Folino Mario, in seconda fila Crapis
S. Coletta S. Bembenutu F. - Ianni G - Scalercio N. - Mastroainni S.
Duminica Marti
7 S. Fhelicita 23 (S.Vittorianu)
Luni Mercuri Silvio Cicco “quello delle ACLI”
8 fhesta de fhimmini (S. F.cisca romana) 24 (S. Gabriela)
Aprila
1 Jovi 17 Sàbbatu
S. Ugu S. Nicetu Papa
2 Vènnari 18 Duminica
S. Fhranciscu e Pavula S. Gardinu
3 Sàbbatu 19 Luni
S. Riccardu S. Liona Papa
4 Duminica 20 Marti
S. Pasqula S. Sidoru S. Flaviu
Il maestro di sempre
5 Luni 21 Mercuri
Giuseppe Cacozza
Pasquetta S. Vicenzu S.Anzermu
6 Marti 22 Jovi
S. Diogene S. Lunirda
Il maestro elementare Giuseppe
7 Mercuri 23 Vènnari
Cacozza nasce a Gizzeria il 26- S. Rimondu S. Giorgiu
08-1935 dal padre don Federico
e dalla madre donna Angelina
8 Jovi 24 Sàbbatu
Trapuzzano. Entrambi genitori, S. Giulia S. Erminiu
figli della locale nobiltà, hanno
sempre concorso a dare da lavorare 9 Vènnari 25 Duminica
e da vivere a tanta gente del paese S. Simpliciu Fhesta da Liberaziona (S. Marcu)
attraverso le vaste proprietà di
famiglia, che necessitando di 10 Sàbbatu 26 Luni
S. Terenziu S. Cletu
manodopera gionaliera, venivano
date in coltura oppure alla giornata
permettendo a numerose famiglie 11 Duminica 27 Marti
S. Stanislau S. Zita
che vi prestavano servizio, di
sbarcare il lunario. Il maestro
12 Luni 28 Mercuri
consegue il diploma magistrale S. Zenuna S. Valeria
presso l’Istituto “De Nobili” di
Catanzaro e successivamente
13 Marti 29 Jovi
si laurea in Pedagogia presso S. Martinu Papa S. Catarina da Siena
l’Università di Messina. Nel 1955
inizia la sua carriera di maestro 14 Mercuri 30 Vènnari
S. Abbondiu S. Più V Papa
elementare come supplente nel
Circolo di Gizzeria e poi di Sant
Eufemia Lamezia. Nel 1967 va 15 Jovi
S. Annibbula
ad insegnare a Verzino, circolo
del crotonese, dove conoscerà la
16 Vènnari
moglie ed insegnante Adriana Fabiano che sposerà nel 1969 e dalla quale avrà due figlie S. Binnardetta
Angela e Stefania. Nel 1969 viene trasferito alle scuole di Gizzeria ove continuerà la sua
grande didattica che si concluderà nel 1996 anno del suo pensionamento. Un uomo tutto di un
pezzo, ricco di tanta bontà, di tanta umiltà, lo si vedeva parlare con tutti e senza distinzioni
di classi sociali. Nonostante gli impegni scolastici, egli dovette dedicarsi anche alle cure
dei poderi familiari, attività prima svolta dal nonno, poi dal padre morto prematuramente
(1938) quando lui aveva solo 3 anni e poi dalla madre donna Angelina. “Don Giuseppe”
familiarmente chiamato e riverito da tutti, era un pilastro, un uomo sul quale ci si poteva
contare, con lui la parola data valeva più della carta bollata. Dal 1980 si mise a disposizione
del suo paese, presentandosi nelle file della Democrazia Cristiana e ricoprendo varie cariche
politiche quali:
1) Segretario politico della Sezione D.C. dal 1985 al 1995.
2) Consigliere Comunale nel 1990 nelle liste della DC.
3) Riconfermato Consigliere Comunale nelle elezioni del 1995 con la lista civica
di centro destra.
4) Riconfermato Consigliere nel 1997 e nel 2002 con lista civica di centro destra.
5) Eletto Presidente del Consiglio nel 2004.
Nel 2005, dopo ben25 anni di politica attiva, stanco, cede il passo alle nuove leve che
gravitano intorno al centro destra ritirandosi a vita privata.
Ma nel 2010, quando ormai credeva di aver chiuso il capitolo “politica”, viene richiamato
da esterno per occupare l’importante ruolo di vice Sindaco resosi vacante per delle
problematiche sorte all’interno del Comune. Fervente cattolico e praticante. Non c’era
Domenica che non lo si vedesse leggere il vangelo in chiesa e che non si comunicasse. Della
sua Gizzeria, ne era entusiasta, innamorato, affascinato dalla sua gente, inebriato dai suoi
ulivi secolari e dalle gialle ginestre della valle di “Crozza”, incantato dai favolosi tramonti
serali, da cui non volle mai allontanarsi sino alla sua morte avvenuta il 22-03-2019 nella
sua tenuta di Campojenzo, lasciando increduli i suoi cari, gli amici, gli avversari politici,
i suoi concittadini e i suoi ex alunni ormai diventati grandi. Fra le centinaia di messaggi di
cordoglio inviati sul social facebook, ci hanno colpito le bellissime e significative parole Scolaresca del
di un suo ex alunno che si è congedato dal suo maestro nel giorno del suo funerale.” Addio Prof. Cacozza Giuseppe
maestro dei miei primi passi. Addio uomo nobile e tanto umile che hai completato la bellezza anno 1969
della mia prima infanzia. Addio maestro di vita che hai aperto le strade di tanti fanciulli. Che da sx Saverio Mendicino
gli angeli più belli del paradiso ti accompagnino al fianco del nostro Signore dove lì, potrai Michele Pallone
abbracciare i tuoi cari e continuare a farci da guida maestra pregando per noi che restiamo Sandrino Falvo
ciechi più che mai. Ti porterò nel mio cuore fino a quando ci rincontreremo, come le persone Aurelio Paola
Mario Sauro
più care che il tempo mi ha rubato. Addio Maestro! Riposa in pace carissimo maestro don
Ettore Cicco
Giuseppe Cacozza e che la terra ti sia più lieve ..il tuo piccolo alunno Michele Pallone - In Aldo Raso
una chiesa gremita più che mai di tante persone, accorse da tutto il paese per porgere il Villella ?
loro saluto al maestro di ogni tempo, sono state molto incisive le parole dette dal padre Umberto Ammendola
brasiliano Helcio Roberto dos Santos durante l’omelia, che ha tracciato un lungo ricordo Giovanni Renda
della personalità del grande maestro elementare e del grande uomo, del suo carisma che ha Giovanni Saporito
saputo dare valido supporto sia alla scuola che al paese con le varie cariche istituzionali a Umberto Muoio
Giuseppe Caterina
garanzia di equità e democrazia. Francesco Maruca
Giovambattista Falvo
Michele Maruca Miceli - ricercatore storico Fiore Crapis
Calandariu e Jazzaria 2021
Maju
1 Sàbbatu 17 Luni
fhesta dò lavoru S. Pasquala
2 Duminica 18 Marti
S. Attanasiu S. Vicenza
3 Luni 19 Mercuri
S. Filippu S. Ivu
4 Marti 20 Jovi
S. Sirbanu S. Bennardinu
5 Mercuri
u 21 Vènnari
S. Tidor S.Vittorio
7 Vènnari 23 Duminica Aveva ragione Pietro Ruberto quando raccontò la storia della pigna “I Mazziu”
Storicittà (Maggio1996). Come le più belle favole di un tempo si potrebbe cominciare
S. Flavia S. Desideriu
dicendo …C’era una volta la grande pigna. Trattasi di un gigantesco pino mediterraneo
8 Sàbbatu 24 Luni vissuto per ben 400anni e del quale le parole non sono mai abbastanza per raccontarne
Supplica da Madonna e Pompei S. Benadittu e Capua la storia. Dell’imponete pino rimarrà solo qualche ricordo sbiadito nei più anziani e
alcuni scritti per i posteri che la ammireranno solo in fotografia, con la sua gigantesca
9 Duminica (festa europea)
25 Marti mole e il maestoso cappello che copriva un area di circa 50 metri di diametro. Cosa
S. Duliu S. Grigori abbia avuto di particolare non si sà ma, di certo attorno ad essa varie generazioni si
10 Luni 26 Mercuri sono succedute tramandandosi sentimenti scaturiti dal fascino che questa storica pianta
esercitava. Fortunatamente, grazie all’amore e all’interesse di quelle persone amanti
S. Arfiu S. Filippu
della natura e delle cose belle, essa vivrà in eterno nei loro ricordi e in quelli di quanti
11 Marti 27 Jovi l’hanno amata e ammirata immortalandola nelle loro poesie. Di recente S. Borrelli e
Armando Zaffina hanno scritto di Lei, specialmente quest’ultimo che cresciuto alla
S. Achilli S. Libariu
sua ombra l’ha sia vista soffrire, quando le raffiche di vento scuotevano la sua grande
12 Mercuri 28 Vènnari chioma, ma anche gioire quando offriva con la sua ombra rinfresco al viandante.
S. Rusanna S. Miliu Armando Zaffina dai nobili sentimenti di poeta e pittore conclude congedandosi con lo
stesso affetto familiare che un genitore ha verso i figli, “addio vecchia amica di sempre
13 Jovi 29 Sàbbatu sarai un ricordo in più come tutte le cose care che il tempo mi ha portato via”.
Madonna di Fhatima S. Giusto Anche io, amante delle cose belle che la natura ci ha dato scrissi qualcosa nei riguardi
14 Vènnari 30 Duminica di questa cara pigna che ogni sera, ogni mattina,ogni giorno attendeva il mio passare
quotidiano da e verso casa. Essa era sempre là ferma,muta nei turbinii della notte e del
S. Mattia Apostulu SS. Trinità
giorno. La sua immagine nelle notti di paura mi tranquillizzava, mi indicava che ero
15 Sàbbatu 31 Luni già a metà strada per il rientro a casa, d’estate non c’era miglior refrigerio del sedersi
S. Torquato Visitaziona Beata V. Maria alla sua ombra e riposarsi un pò in compagnia dei merli che dimoravano tra le sue
fronde. Il resto lo potrete capire leggendo la lode che ad essa dedicai in occasione del
16 Duminica 3° anniversario dalla sua caduta. La funesta giornata del 27 Gennaio 1994 le fu fatale.
S. Sbardu Nella gelida e tremenda notte non riuscì a schivare le fortissime raffiche di vento che
imperversarono la contrada. Ormai vinta, pose fine al suo grande splendore e alle sue
A PIGNA e MAZZEI Oh pigna e Mazzei a mia tanta cara
sofferenze che da qualche tempo le avevano attecchito tutto il tronco. Si abbatté al
*** chi sira e matina m’ha vidutu passara suolo in maniera gloriosa, evitando di far del male alle piantine che crescevano nelle
Oh ggenti curriti ! t’aju ammiratu sempra ccu cora vicinanze. Fu così che la trovai la mattina seguente la data funesta. Era adagiata per
veniti a vvidira! e maju entutu sempra vicinu
chi granda sbentura chi è succeduta si u malu tempu ma ssecutatu
terra e pronta a concedersi per riscaldar le dimore di tutti i bisognosi, che accorsero,
a Pigna e Mazzei edi caduta! la tua fhigura ma tranquillizzatu. per tagliarne dei pezzi portare a casa, dove narravano di essa come nelle favole e si
Nun parra, un’si mova Quantu secreti tu hai sentutu riscaldavano intorno al camino ove le fiamme avvolgevano e consumavano parte della
sta queta ricota, tutta spezzata, c’alla tua umbra anu diciutu! sua vita. Addio gloriosa Pigna, vecchia regina della contrada.
sulu allu truncu sana è restata! Quantu latri ha vidutu passara
Ognunu chi passa fherma e ‘ncuna cosa puru arrobbara Parleremo e parleranno ancora tanti di te e della tua grandezza.
e la guarda e suli dicendu e tu forta cumu na roccia
chi pigna chè stata! ha proteggiutu latri e picciotti! Michele Maruca Miceli - ricercatore storico
Cumu na mamma sè cumpurtata Certu,tu sula sai qanti anni avia,
tutti l’aggelli ccu ddilla durmianu, atru nessunu po rispundira
tutti la genti alla sua umbra stavianu li tua genitori ssu tutti moruti,
puru li cani chi de lla passavanu campanu sulu li straneputi,
nu morzo alla sua umbra si Aju circatu a nu vecchiarellu
riposzavanu! chi a stentu caminava
Ognunu chi passa guarda e ssaluta ccu ‘nnu palicellu
la granda Pigna chi mo è caduta ! ma rispundutu pensandu nu pocu
e videndula ‘nterra si tena la capu ia ma ricordu sempra accussi!
e pua pensa sulu allu tempu passatu. Mo pigna e Mazzei chi all’atru
O Pigna e Mazzei mundu ssi juta
cumu ha fhaciutu? nu sulu cumportu podi carmara
Quala ventu stranu t’adi potutu? li nostra peni de la tua fhina
Tu nun rispundi, mustri sulu li rami c’alla cuntrata a vita continua.....
cumu nu giganta senza li mani
e senza parola contuni a stavira Allu tua postu na pignicella è nesciuta
e pua fhai capira ca de ogne cosa Ntoni Strangis accussi ha bbolutu,
vena la fhina! lu sua nobila cora la criscia e l’aiuta,
Quanti ricordi tuni ha dunatu a famiglia Zaffina l’edi sempra vicina
a ognunu chi e cca èdi passatu l’amuri de sempra ca’ttia dunava
Puru u postala ccà si fermava a dilla sicuru nun ci lu fharà
sutta la frunda dduva illa fa l’umbra mai mancara.
e la genti chi stanca cca sutta Mo’ statti ‘mpacia, riposa ppe sempra
aspettava tu cuntenta a tutti ospitava. ca lu tua numa chjinu de gloria
A tutti volia a nessunu cacciava, è già passatu alla storia.
puru alli cani chi cca lingua de fhora
jianu a vivira l’acqua sua frisca Michele Maruca Miceli
ca lli sua pedi bella passava. ricercatore storico
Calandariu e Jazzaria 2021
2 Mercuri Vènnari
Fhesta da Repubblica (S.Marcellinu) 18 S. Marina
3 Jovi 19 Sàbbatu
S. Cotirda S. Rumuardu
4 Vènnari 20 Duminica
S. Quirinu Vispicu S. Ettaru
5 Sàbbatu 21 Luni
S. Bonifhaciu S. Loicia Gonzaga
6 Duminica 22 Marti
S. Nobertu S. Pavulinu
7 Luni 23 Mercuri
S. Robertu S. Lanfrancu
8 Marti 24 Jovi
S. Medardu S. Giuanni Battista patrono di Gizzeria
9 Mercuri 25 Vènnari
S. Primu S. Gugliermu
10 Jovi 26 Sàbbatu
S. Diana S. Rodorfu
11 Vènnari 27 Duminica
S. Barnaba S. Cirillu
12 Sàbbatu 28 Luni
S. Guidu S. Attiliu
13 Duminica 29 Marti
S. Ntoni e Padova SS. Petru e Pavulu
14 Luni Mercuri
Borgo sonnolento S. Liseu Corpus Domini 30 SS. Primi Martiri
Scorrono lente
15 Marti
le ore del meriggio, S.Vitu
scaldando il vecchio borgo
sonnolento; 16 Mercuri
S. Aurelianu
adagiato sotto il cielo terso,
va ripassando..ciò che ha perso.
S’odono ancor..,
per le deserte vie,
lontani, dolci calpestii.
Soave echeggia quel vocio,
che sapeva rallegrare le giornate.
Borgo allegro e laborioso,
struggendoti d’amore ti riposi
Le case
desolate, tendono la mano,
per afferrare un passato lontano.
Vecchio borgo...,
cullato dal vento
ti consumi d’amore e tormento.
Rintocchi di campane
si perdon nel vento,
vanno a bussar, sul cuor
dell’ emigrante,
che errando,
Paroli e na vota
va per quella via,
‘ngialinita - pallida, macilenta
ove ogni istante sogna Gizzeria.
‘ngilla - anguilla
‘nginaglia - inguine.
Rita Munizza
‘ngruppatu - cibo inghiottito male.
vaszaricò - basilico
vavalucci - chiocciola,lumache
vurraina - borragine
vurza - borsa
zziccàra - infilare.
ziccardata - pizzicotto.
zimba - porcile.
zimbaru - maschio della capra.
Lugliu
1 Jovi 17 Sàbbatu
S. Ester S. Alessiu
2 Vènnari
S. Ottuna 18 Duminica
S. Fhedaricu
3 Sàbbatu
S. Tumaszi 19 Luni
S. Simmacu
4 Duminica
S. Liszabetta
20 Marti
S. Elia
5 Luni
S. Ntoni M. 21 Mercuri
S. Lorenzu
6 Marti
S. Maria Goretti 22 Jovi
S. Maria Matalena
9 Vènnari
S. Litizia 25 Duminica
S. Giacumu apost.
già iniziata e presso il locale ufficio postale arrivavano vaglie e rimesse alle mogli, alle
madri, alle fidanzate rimaste quaggiù. In questo decennio i venditori ambulanti anche
di fuori regione allungavano i loro mercati in ogni fiera di paese e con le magiche voci
10 Sàbbatu
S. Marziala 26 Luni
SS. Anna e Giacchinu
dei diffusori “Geloso” annunciavano per le strade il loro arrivo. Le fiere erano diventati
punto di smercio e di affari. I venditori ambulanti venivano ben volentieri ad esporre le
loro mercanzie, coperte, lenzuola, piatti, tegami ed ogni altro ben di Dio.
11 Duminica
S. Benadittu 27 Marti
S. Liliana In questo stato di ripresa economica, come accenna Paola Simeoni in una sua vecchia
inserzione sul web di Polistena, si diffuse anche l’usanza di poggiare delle bambole
12 Luni 28 Mercuri sul letto matrimoniale. Queste bambole avevano la caratteristica di essere di fattura
S. Fhurtunatu mart. S. Nazariu industriale, di carta-pesta in tempi più antichi, di celluloide le più recenti. Erano di
grandi dimensioni (50-60 cm di altezza) e portavano un largo vestito di tulle carico di
13 Marti 29 Jovi gale e di balze, di color violaceo, rosa antico, bianco o di altri colori e non costavano
S. Ricu S. Marta troppo. Avevano arti snodati e grandi occhi spalancati, vivi, con ciglia lunghe e, in
14 Mercuri 30 Vènnari tempi recenti, con palpebre mobili. Si preferivano le bambole con occhi azzurri e capelli
chiari, soprattutto rossicci e ricci. Venivano acquistate alle fiere oppure vinte alle riffe
S. Camillu S. Lipordu
organizzate dai venditori ambulanti “napoletani” durante la feste dei Santi Patroni.
15 Jovi
S. Bonaventura 31 Sàbbatu
S. Gnaziu
Il venditore ambulante le esponeva sul suo camion, oppure a ridosso dei muri nei
loro scatoloni, contornate dal largo vestito. Le donne vedendole se ne innamoravano.
16 Vènnari L’emozione del desiderio si sommava a quella dell’azzardo della vincita, e succedeva
spesso che la donna invogliasse tanto il marito a comprare numerosi biglietti, pagando
Madonna do Carminu
la bambola più di quello che era il suo prezzo reale, pur di ottenerla. Motivo che la
spingeva ad agire in questo modo, oltre l’attrazione estetica ed emozionale, era il fatto
che la bambola vinta era considerata una “bambola fortunata” perché assegnata dal
destino. Di solito veniva regalata dal marito,dal fidanzato o da qualche spasimante.
A casa veniva messa seduta al centro del letto matrimoniale, sulla coperta, tra i due
guanciali, con la faccia rivolta verso la porta. Si metteva “per veduta” veniva mostrata
quando c’erano visite, in occasione o meno di feste importanti. La bambola doveva fare
bella mostra di se, ed era considerata di buon auspicio in ogni famiglia sia che fosse
povera che fosse ricca, affinché la padrona di casa potesse procreare figli belli come le
bambole. Questo era il massimo degli auguri che la donna potesse farsi. Per la donna,
la camera da letto era il nido della famiglia, protetto dal quadro della sacra
famiglia appeso al capezzale e si presentava sempre in ordine e chiusa ai
giochi dei bimbi.
Michele Maruca Miceli - ricercatore storico
Paroli e na vota
Agustu 2
3
1 Duminica
S. Fronzu
Luni
S. Sebbiu
Marti
S. Lidia
17
18
19
Marti
S. Jacintu
Mercuri
S. Elena
Jovi
S. Marianu
4 Mercuri 20 Vènnari
S. Nicodemu S. Binnardu
11 Sàbbatu 27 Luni Battista Folino che hanno curato ed organizzato al meglio le fasi di realizzazione, la scelta
del luogo dove ubicare la Kona, come pure la cerimonia di benedizione odierna.
S. Vittorianu S. Adorfu
Erano presenti alla cerimonia i padri brasiliani Helcio Roberto dos Santos e frater Paulo Ra-
12 Duminica 28 Marti fael, la sig.ra Anita Villella, presidente Onoraria Avis di Gizzeria, Gino Villella (alias padre
S.S. Nome di Maria S. Vincislau Gino) che ha curato le fotografie.
Maria Rosaria Folino corrispondente del giornale “Il Quotidiano”, il figlio della signora
13 Luni 29 Mercuri Teresa, Armando de Fazio venuto appositamente dalla Germania per assistere alla cerimo-
S. Mauriliu S. Michela
nia. Elvidio Mastroianni, nonché un nutrito numero di fedeli che al canto della Lode a Maria
14 Marti 30 Jovi Santissima hanno benedetto la statuina e messa a dimora nella nicchia di pietre apposi-
Esaltaziona da Crucia S. Girolamu tamente realizzata. Si ringrazia la signora Teresa Mastroianni per le notizie forniteci ed
alquanto emozionata per la positiva conclusione del suo devoto sogno. Lei, ha fatto si che
15 Mercuri la villa comunale della Cona di Gizzeria, panoramico posto per eccellenza,
B.V. Ndolorata si arricchisse di quest’altra edicola votiva con l’immagine della Madonna di
16 Jovi
S. Cornelia
Fatima.
Michele Maruca Miceli - ricercatore storico
Paroli e na vota
Ottobra
1 Vènnari 17 Duminica
S. Tiresza de Gesù S. Ignaziu d’Antiochia
2 Sàbbatu 18 Luni
S.S. Angiuli custodi (festa dei Nonni) S. Luca
3 Duminica 19 Marti
S. Giradu Abate S. Isaccu
4 Luni 20 Mercuri
S. Franciscu d’Assisi S. Irena
5 Marti 21 Jovi
S. Placidu S. Ursula
6 Mercuri 22 Vènnari
S. Brunu S. Dunatu
7 Jovi 23 Sàbbatu
B.V. do Russaru S. Giuliana
8 Vènnari 24 Duminica
S. Benaditta S. Luigi Guanella
9 Sàbbatu 25 Luni
S. Abramu S. Crispinu
10 Duminica 26 Marti
S. Daniela S. Varistu
11 Luni 27 Mercuri
S. Fhirminu S. Fiorenzu
12 Marti 28 Jovi
S. Serafhinu S. Simuna
13 Mercuri 29 Vènnari
S. Duardu S. Ermelinda
14 Jovi 30 Sàbbatu
S. Callistu S. Germanu
La giornata dei nonni e le loro favole 15 Vènnari 31 Duminica
S. Candidu S. Quintinu
In questa bella foto dei tempi passati, si vede la nonna che racconta ai bimbi così raccolti
davanti l’uscio di casa, le favole, comunemente dette dalle nostre parti (rumanze) 16 Sàbbatu
S. Edvige
per intrattenerli a se ed evitare che gironzolassero per le strade. Le favole dei nonni
erano sempre colorite di suspance e di fate su cavalli alati che volavano nel cielo, di
personaggi come “Jugala” che ne combinava una ogni momento. Solo per ricordarne
qualcuna, il Jugale gridava ai marinai “Vi para bona ssà trippa lavata”, oppure quella GIZZERIA
della madre che gli raccomanda di chiudere la porta e portarle la chiave, lui al contrario
rompe la porta e gliela porta in chiesa. Come pure di giganti mostruosi che circolavano La mia infanzia risale a Gizzeria,
al calare della sera per le deserte campagne del paese. I bambini, attenti a non perdersi tra il folclore e la famiglia mia.
il gusto del racconto intervenivamo non appena la nonna si fermava per pensare un I giorni di festa vissuti in allegria,
pò, dicendo: “e pua, e pua” e poi e poi! Le nonne non erano solo delle vecchiette l’estate al mare
ma erano le sagge della casa. Nelle vecchie famiglie matriarcali non accadeva niente tutti insieme in compagnia.
senza il loro consenso. Loro sedevano sempre accanto al camino, ravvivavano il fuoco, Si attendeva la festa di San Giovanni,
mettevano la minestra a cuocere, in modo tale che allo scoccare del mezzogiorno, sia giorni di luci colorate
il nonno che i bambini potessero mangiare qualcosa. In questi periodi non c’erano i giostre e serate illuminate,
biscotti “plasmon”, ma c’era il pane raffermo, oppure le così dette “Strozza” pezzi di non mancava la devozione
pane duro che venivano bolliti con un pò di olio di oliva e un po’ di sale. Al rientro dai un paese raccolto con emozione.
campi le mamme portavano sempre qualcosa a casa, come spighe di mais le quali poi Passeggio per le vie del mio paese,
venivano bollite e venivano sgranocchiate lentamente. ricordo le persone
Non mancavano, nei mesi freddi Castagne, Sorbe, uva ruggia, corbezzoli ecc. generose e le loro luce accese.
Le nonne facevano spesso ricorso ai fichi che durante l’estate venivano esseccati e Ogni volto era sorridente
conservati facendone delle ottime “crocette” ripiene di noci e mandorle. ti accoglieva a braccia aperte,
I nonni sono delle figure importanti nella vita dei bambini. Rappresentano dei punti di e in dono un consiglio solerte.
riferimento, differenti dai genitori ma altrettanto significativi. Il loro ruolo protettivo Il mio paese è un presepe vivente,
non coinvolge solo i nipoti ma anche gli adulti. La loro esperienza di genitori ha con la vista sul mare
permesso di sviluppare saggezza, che se ben disposta, permette di apportare un ottimo ed un tramonto splendente.
contributo alla crescita dei piccoli. I nonni giocano con i propri nipoti e concedono Son cresciuta nel paesello
cose che un genitore a volte vieta, ma non per questo li viziano. I nonni giocano con i che per me è il più bello.
bambini che si entusiasmano al passaggio dei treni. Guardano il cielo e in uno scambio Lo custodirò nel mio cuore
sicuro sanno se il tempo cambierà. Forza nonni, non abbandonatevi, dateci per le radici e le origini a me note.
ancora il vostra caldo affetto e amore familiare. Viva i nonni! Quando arrivo alla “Cona”
Il cuore batte forte e
Michele Maruca Miceli - ricercatore storico parole del passato la vita si emoziona.
Novembra
1 Luni
Tutti i Santi 17 Mercuri
S. Liszabetta
2 Marti 18 Jovi
U Jornu e Morti ded. alla Basilica Vaticana
3 Mercuri 19 Vènnari
S. Sirbia S. Faustu
4 Jovi 20 Sàbbatu
S. Carru S. Ottaviu
5 Vènnari
S. Zagaria 21 Duminica
presentaziona. Beata Vergina
6 Sàbbatu 22 Luni
S. Leonardu S. Cicilia
7 Duminica 23 Marti
S. Ernestu
Luni
S. Licrezia
Un volo per la pace
8 S. Goffredu 24 Mercuri
S. Fhirminia
per il Monumento dei Caduti
9 Marti
S. Orestu 25 Jovi
S. Catarina d’Ales.
di tutte le guerre
10 Mercuri 26 Vènnari
S. Leona M. S. Delfina
La manifestazione del 4 Novembre a Gizzeria è stata sempre molto sentita perché le
11 Jovi
S. Martinu 27 Sàbbatu
S. Virgiliu
grandi guerre hanno toccato molte famiglie del paese. Fra la Prima e la Seconda Guerra
Mondiale ben 100 furono i giovani di Gizzeria che morirono per la patria. Un dolore
12 Vènnari 28 Duminica immenso, incolmabile che le nostre nonne seppero tenere per se nelle misere case ove
dominava già il freddo e la fame. Il Comune di Gizzeria con solenne cerimonia, già nel
S. Renatu S. Giacumu
Novembre del 1926 aveva posto una grande lastra marmorea sul muro della piazza
13 Sàbbatu 29 Luni principale poi chiamata “Piazza dei Martiri”. Successivamente intorno all’anno 1974,
S. Diegu S. Livia in onore dei 55 giovani gizzeroti periti nel 1° conflitto mondiale e grazie alle continue
30 Marti
sollecitazioni di Nicola Maida in qualita’ di presidente dei combattenti e reduci della
14 Duminica locale sezione, venne deliberata la realizzazione di un monumento ai valorosi caduti per
S. Veneranda S. Ndria
la patria. L’Amministrazione comunale sotto la guida del dr Vittorio Rosato decise cosi
15 Luni di espropriare l’orto della famiglia Stanizzo, per dare inizio nel 1975 (dopo le dovute
S. Albertu pratiche burocratiche) ai lavori di costruzione. L’opera fu realizzata da Cesare Baccelli
(1928-1987) negli anni 1976/77 per il Comune di Gizzeria che ha voluto ricordare
16 Marti degnamente i 100 giovani immolati alla Patria durante tutte le guerre. Questo è stato
S. Edimundu
il contributo pagato dal nostro piccolo paese all’Italia, 100 giovani ognuno con una
propria storia da raccontare, un dramma comune da immortalare nel bronzo, narrato
egregiamente dall’artista con sculture fitte di un popolo che piange i propri cari e i loro
alti ideali consacrati con la morte. Numerosi estimatori in Calabria e fuori hanno parlato
e scritto di Cesare Baccelli, scultore di molte opere modellate o disegnate e custodite da
chiese, Enti e privati che ci parleranno sempre di lui, il quale ci ha lasciato capolavori
che abbelliscono la nostra Regione tra cui il Monumento del nostro paese che consta
di 3 parti: il bassorilievo con le figure di bronzo (di cui abbiamo parlato), il supporto
murario rivestito in travertino con scritta “ai caduti di tutte le guerre” e l’ala o la vela
di ferro dentellato a simboleggiare l’aspirazione dei caduti verso la gloria conquistata
col coraggio, tra i rottami di tutte le guerre. Questo elemento non narra, quindi, un fatto
esterno, ma un fatto intimo, invisibile che solo l’animo puo’ percepire. Lo stesso animo
che s’innalza verso il cielo,verso la gloria,verso Dio che tutto muove di noi mortali. A
che servirebbe mettere al suo posto un cannone,un soldato col cappotto, una vittoria
alata, se poi facendo ciò ci saremmo allontanati dall’arte a noi contemporanea che non
può e nè deve copiare i secoli passati,senza per questo ripudiarli mai, ma servirsene
per creare nuove forme moderne nella continuità. La balaustra in ferro cavo è formata
da elementi a N come NIKE (= vittoria). (estratto da Ricerche Tirioniche 3/1989 di E.
Iannazzo).
Nel Giugno 2014, il nuovo Sindaco ing Pietro Raso, in seno al progetto rinnovamento
del restyling del paese, ha dato incarico al maestro Maurizio Carnevali di Lamezia
Terme, pittore, scultore monumentale e calcografo che da piazza del dolore l’ha
trasformata in “un volo della pace” aggiungendo alla grande parete retrostante il
monumento, un importante mosaico della grandezza di 60 mq. Un opera artisticamente
e culturalmente da invidiare poiché trasporta l’ammiratore a tuffarsi nell’ esponenziale
veduta del golfo di Sant’Eufemia con vista sulla zona di Capo Suvero, col faro e la
spumeggiante spiaggia coronata in un cielo terso e con tanti colombe bianche che si
rincorrono animatamente. Sventolando una sola bandiera formata degli innumerevoli
colori della Pace. Possedere un mosaico di queste dimensioni e a firma del maestro prof
Carnovali è certamente un valore aggiunto che darà lustro sicuramente al
monumento, alla nostra piazza ed al nostro paese tutto.
Dicembra
1 S.Mercuri
Sirbanu 17 Vennari
S. Lazzaru
2 S.Jovi
Viviana 18 Sàbbatu
S. Grazianu
3 S.Vennari
Franciscu Sav. 19 Duminica
S. Dariu
4 S.Sàbbatu
Varbara 20 Luni
S. Macariu
5 S.Duminica
Dalmaziu 21 Marti
S. Temistoclu
6 S.Luni
Nicola 22 Mercuri
S. Demetriu
7 S.Marti 23 Jovi
Ambroggiu S. Vittoria
8 AMercuri
Mmaculata Con. 24 Vennari
S. Dilina
9 S.Jovi
Siru 25 Sàbbatu
S. Natala
Vennari
10 Madonna 26 Duminica
do Ritu S. Stefanu
11 S.Sàbbatu 27 Luni
Ugulinu Sacra Famiglia
Grazie Sindaco,
Grazie Pietro. Purtroppo come ogni cosa anche l’Amministrazione da te saggiamente
guidata è giunta al capolinea. Sono già trascorsi 10 anni (2010-2020) nei quali
ovunque tu sia passato hai lasciato un segno tangibile del tuo costante impegno
a favore della nostra comunità. Oramai non sei più il Sindaco del piccolo paese,
ma ben di più, sei un Consigliere della Regione Calabria insignito delle seguenti
cariche:
1) Componente Giunta per il Regolamento;
2) Presidente Prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali
e normativa elettorale;
3) Segretario Quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio
e protezione dell’ambiente.
A te ora spetterà guidare ed amministrare ben 140 Comuni che gravitano tra le
provincie di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia. Con te abbiamo trascorso 10 anni di
ottima convivenza sociale, democratica, di progettazioni e realizzazioni. Dieci anni
che sono passati in un baleno e che hanno portato alla realizzazione di tante opere e
molti altri progetti in via di completamento: dalla Scuola, alla Sanità, alla viabilità,
alla captazione delle acque, al restyling del centro storico,alla creazione dell’oasi
naturalistica dei laghi salati “le Vote”, nonché al completamento ed apertura della
strada Mazzarelli, della Caserma dei Carabinieri, del nuovo Istituto scolastico a
Mortilla, del Serbatoio ed acquedotto di Pirillo e della bitumazione strada parallela
di c.da Lenzi. Ogni parte del territorio parla di te e delle tue continue attenzioni.
Gizzeria è orgogliosa di te, della tua modestia, della tua umiltà e del tuo vivere fra
la gente. Potremmo chiamarti il Sindaco della rinascita di Gizzeria che ha saputo
lasciare il segno in ogni contesto. Grazie Pietro, il nostro paese non si scorderà mai
di te. Guidaci e aiutaci ancora a crescere ed indicare la strada maestra ai giovani che
si affacciano alla vita amministrativa del paese.
Grazie Pietro! Grazie On. Raso!
Bibliografia
Fonti orali: la voce degli anziani del paese - raccolta manoscritta di Michele Maruca Miceli “Si dicìa a Jazzaria”
Documenti storici consultati: archivio privato Michele Maruca Miceli -
richieste copie rivolgersi: Ass. Culturale “Centro Studi Ricerche” - via Giotto, 45 - Gizzeria CZ - tel. 0968 407484
Patrizia Pallone e Michele Maruca Miceli ringraziano il Sindaco Sig. Francesco Argento e gli amministratori
comunali di Gizzeria che sensibili ai problemi culturali per il recupero delle tradizioni popolari, hanno voluto
patrocinare questa importante opera affinchè diventi patrimonio della comunità di Gizzeria
conservandone storia, radice e tradizioni.
Informazioni Culturali
Per saperne di più circa la storia, le origini, le tradizioni, gli usi, i costumi, di Gizzeria consulta il libro “Storia di Gizzeria“
di A. Trapuzzano. “La storia attraverso le immagini“ - “Gizzeria tra passato e presente“ e “Gizzeria nel Catasto Onciario del 1753“
di C. Trapuzzano. Consulta le monografie di E. Iannazzo - Ambiente e arte, Documenti Lametini - I-II-III-IV-V-VI-VII –
“Na vota Jazzaria” di Giulio Di Malta - visita il sito internet del folk e della musica popolare del maestro Cicco Giacinto.
Facebook: Gizzeria nel Tempo - Uomini Centenari di Gizzeria – Gizzeria ed i suoi poeti. - Gizzeria e i suoi clik bianco e nero
di Michele Maruca Miceli - della serie “I ricordi del Tempo” in via di ultimazione il volumetto “Viola Toia un fabbro di Gizzeria“
Proprietà letteraria riservata all’Autore - impaginazione e grafica Tipolitografia Grafichè di A. Perri Editore - Lamezia Terme
è vietata la riproduzione del materiale iconografico con ogni mezzo e per ogni finalità. Le foto non possono essere ritagliate dal testo
ed esposte al pubblico. è consentita la sola riproduzione parziale citando la fonte “Calandariu e Jazzaria anno....” Si informa inoltre
che, la collaborazione con scritti, aneddoti, racconti, proverbi, foto) è aperta a chiunque ed è completamente gratuita.
dir. responsabile Michele Maruca Miceli - stampato in copie limitate per uso interno dell’associazione culturale -
la presente pubblicazione è stata resa possibile grazie al contributo dell’Amministrazione Comunale di Gizzeria
(copia omaggio)