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Nicola De Rosa, Liceo scientifico scuole italiane all’estero Americhe sessione ordinaria 2012, matematicamente.

it

PROBLEMA1
Il triangolo ABC è equilatero di lato unitario. La retta r parallela ad AB
interseca i lati AC e BC , rispettivamente, nei punti P e Q .
1. Si indichi con x la distanza di r dal vertice C. Per quale valore di x,
nel quadrilatero ABQP
si può inscrivere una circonferenza? Quale è la lunghezza del suo
raggio?
2. Si esprima in funzione di x il rapporto fra l’area del triangolo PQC e
l’area del quadrilatero
ABQP, verificando che si ottiene la funzione:
4x 2
f x  
3  4x 2
Il rapporto f x  assume tutti i valori reali positivi? Si giustifichi la
risposta
3. Si studi la funzione f senza tener conto dei limiti geometrici del
problema e se ne tracci il
grafico 
4. Si calcoli l’area della regione finita di piano limitata da  e dalla
retta di equazione y  2 .

RISOLUZIONE

1
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Punto 1
Con riferimento alla figura

il trapezio ABQP è circoscrivibile a una circonferenza se


AB  PQ  AP  QB .
3
Sia CH  x con 0  x  ; il triangolo PQC è simile al triangolo
2
ABC, pertanto anch’esso è equilatero. Anche i triangoli CHQ e CKB
sono simili, pertanto vale la seguente proporzione tra lati omologhi,
3 1 3
CH : HQ  CK : KB , cioè x : HQ  : da cui HQ  x ; per il
2 2 3
2 2 2x 3
teorema di Pitagora CQ  CH  HQ  . Di conseguenza
3
2x 3 2x 3
PQ  2 HQ  , AP  QB  BC  CQ  1  ;
3 3
imponendo la condizione di inscrivibilità della circonferenza,
AB  PQ  AP  QB , si ha

2
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2x 3 4x 3 3
1  2  2x 3  1  x  . Il raggio della
3 3 6
3 3

HK CK  CH 6  3.
circonferenza inscritta è R    2
2 2 2 6
Si arriva allo stesso risultato molto più velocemente osservando che la
circonferenza inscritta nel trapezio isoscele ABQP coincide con quella
1
inscritta nel triangolo ABC, il cui raggio è pari a dell’altezza, cioè
3
1 3 3
R   .
3 2 6

Punto2
2x 3
x
CH  PQ
S PQC    3  3 x2
L’area del triangolo PQC è 2 2 3 ;
l’area del trapezio ABQP è dato dalla differenza tra l’area del triangolo
equilatero ABC e l’area del triangolo PQC,

S  ABQP   S  ABC   S PQC  


4
3

3
3 2
x 
12
3
3  4x 2 
.
Il rapporto tra l’area del triangolo PQC e del trapezio ABQP è pertanto
3 2
S PQC 
x
4x 2
f x    3 
S  ABPQ 
12
3
3  4x 2  3  4x 2
  0 x
3
2 .

con
3
0 x
Considerando la limitazione geometrica 2 , poiché
4x 2  3
f x   è continua in  0,  , essa assume in ogni intervallo

3  4x 2
  2 

3
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 3   3
chiuso del tipo  ,      0,  , a norma del teorema di

 2   2 
Weierstrass, tutti i valori compresi tra il minimo e il massimo assoluto.
4x 2
In particolare se   0  , poiché lim f x   lim 0 e
x 0 x 0 3  4 x 2  
4x 2
lim  f x   lim    , il minimo assoluto sarà 0 e il
x
3
x
3 
3  4x 2 
2 2

3
massimo assoluto   , pertanto se 0  x  la funzione
2
4x 2
f x  
3  4x 2 
assume tutti e solo i valori reali positivi. Se, invece,

, il rapporto f x 
3
rimuoviamo la limitazione geometrica 0  x 
2
 3  3 
assume valori negativi per x    , 
  ,  .
 2   2 

Punto 3
4x 2
f x  
Studiamo la funzione

3  4x 2 
prescindendo dai limiti

geometrici.
 3 3
Dominio: R \  , 
 2 2 
Intersezione asse ascisse: x  0  f 0  0 ;
4x 2
Intersezione asse ordinate: f x    0  x  0;
3  4x 2  
Simmetrie: la funzione è pari in quanto
4 x 
2
4x 2
f  x     f x  ;

3  4 x 
2
 
3  4x 2 
4
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4x 2  3   3
Positività: f x    0  x    ,0    0, ;
3  4x 2
  2   2 

Asintoti verticali:
4x2 4x2
lim   , lim  ,
3 3  4x  3 3  4x 
2  2
x  x 
2 2
2
4x 4x2
lim    , lim  
x
2
3 3  4x2  x
3 3  4x 

2
2

3
pertanto le rette x   sono asintoti verticali;
2
4x 2
 1 pertanto y  1 è asintoto
Asintoti orizzontali: lim
x   3  4 x 2  
orizzontale;
Asintoti obliqui: la presenza di asintoti orizzontali esclude la presenza di
4x 2
quelli obliqui in quanto la funzione f x  
3  4x 2 
è razionale fratta;

Crescenza e decrescenza: la derivata prima è f ' x  
24 x
che è
3  4x 2
2
 
positiva in 0, e negativa in  ,0 , pertanto la funzione è
strettamente crescente 0, in e strettamente decrescente in  ,0
e assume minimo relativo in 0,0 ;

Concavità e convessità: la derivata seconda è f ' ' x  



72 4 x 2  1 
3  4 x 2 3

 3 3
pertanto la funzione rivolge concavità verso l’alto in   , e

 2 2 
 3  3 
verso il basso in x    , 
  2 ,  

 2   
Il grafico è di seguito presentato.

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Punto 4
Le intersezioni della funzione
4x 2
f x   con la retta y  2 si
3  4x 2 
ricavano risolvendo l’equazione
4x 2
 2 da cui
3  4x 2 
2
4 x 2  6  8x 2  x   .
2
L’area richiesta è raffigurata in grigio.
Essa è pari a
2 2
Integrando
 2
4x 2  pari 2
 4x 2 
S    2  dx  2   2  dx 
2
3  4x 2  0  3  4x 2 

2
2 2 2

2
2
 
 4x 2  3  3  2
 3  2
 1 
0


2 
3  4x 2 

dx  2  
0 
3 
3  4x 
2  dx  6  1  2
0 
dx
4x  3 

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1
Scriviamo la frazione come somma di due frazioni
4x  32

1 A B
  ; effettuando il minimo comune multiplo
4x  3
2
2x  3 2x  3
1 2 x  A  B   3  B  A

si ha
4x  3
2

2x  3 2x  3  
e tale uguaglianza sussiste se e

 1
A  B  0
  A   2 3
solo se  1 e cioè se  .
 B  A  B  1
 3
 2 3
Di conseguenza si ha:
2 2


2
1   1 1 2
1 1 
S  6  1  2  dx  6  1      dx 
0 
4x  3  0  2 3 2x  3 2 3 2x  3 
2 2


2
1  2
 1 2 1 2 
 6  1  2  dx  6  1      dx 
0 
4x  3  0  4 3 2x  3 4 3 2x  3 
2
 3  2 x  3 
2
 2 3  3  2 
 6 x  ln     6  ln    
 12  2 x  3   
 2 12  3  2  
0

 2 2  2 
 6 
3
ln  
3  2   6 
3
ln  3 2  
 2 12   2 6 
 3 2  3 ln  3 2 

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PROBLEMA2
Il grafico della funzione g, disegnato sotto, consiste di tre segmenti e di
una semicirconferenza (con raggio 1 e centro (1, 1)).

x
Sia f la funzione definita da f x    g t dt
3

Si determinino f 0 e f ' 0


Si trovi il valore di x,5  x  4 , in cui f presenta il massimo assoluto
e si trovi altresì il
minimo assoluto di f nell’intervallo chiuso,  5  x  4
Si trovino i valori di x,5  x  4 , in cui il grafico di f presenta punti
di flesso.

RISOLUZIONE

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Punto 1
x
La funzione f x    g t dt per  3  x  4 rappresenta l’area sottesa
3

dalla funzione g mentre per  5  x  3 rappresenta l’area sottesa


0
cambiata di segno.. In particolare f 0   g t dt è l’area del trapezio
3
rettangolo di base maggiore 2, base minore 1 ed altezza 3 che è pari a
0
f 0   g t dt 
2  1  3  9 .
3
2 2
Per il teorema fondamentale del calcolo integrale f ' x   g x  , pertanto
f ' 0  g 0  1 .

Punto 2
Poichè f ' x   g x  ,
dal grafico
fornito dalla traccia
deduciamo che la
derivata prima f ' x  5
-
4
+ +
3
-
4
x
1
è positiva in minimo massimo
 4,1  1,3 e
negativa in +
 5,4  3,4, massimo
pertanto x  4 è ascissa di minimo relativo e x  3 è ascissa di
massimo relativo per f x  come si evince dal quadro dei segni della
derivata prima a lato.

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Per trovare il massimo assoluto di f x  nell’intervallo aperto  5,4 è


x
necessario confrontare il valore f 3 con lim  g t dt pari a f  5 in
x  5
3
x
quanto f x    g t dt è continua.
3

Calcoliamo f 3 :
3 0 3 2 3
f 3   g t dt   g t dt   g t dt   g t dt   g t dt ; l’integrale
9
3 3 0
2 0 2
2
definito  g t dt
0
corrisponde all’area del rettangolo di base 2 e altezza

1 cui va sottratta l’area di un semicerchio di raggio unitario


2
  3

 g t dt  2 1  2  2  2
0
mentre  g t dt
2
rappresenta l’area del

11 1
3
triangolo rettangolo con cateti unitari  g t dt 
2
2
 pertanto
2
 1 
f 3 
9
2   7 .
2 2 2 2
Calcoliamo f  5 :
5
 4
3 3

f  5   g t dt    g t dt    g t dt   g t dt    1  1  0 in

3 5  5 4 
quanto somma algebrica di due regioni di piano, ovvero triangoli, di
uguale area ma orientamento opposto.
 
Poiché f 3  f  5 deduciamo che M  3,7   è il massimo
 2
assoluto di f x  .
Per trovare il minimo assoluto di f x  è nell’intervallo chiuso  5,4
è necessario confrontare il valore f 4 con f  4 .

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4 3 4
Calcoliamo f 4 : f 4   g t dt   g t dt   g t dt ; l’integrale
3 3 3
4
definito  g t dt
3
è l’area cambiata di segno del triangolo rettangolo

 g t dt   2 ,
1
isoscele di cateto untario pertanto
3
4 3 4
 1 13 
f 4   g t dt   g t dt   g t dt  7     .
3 3 3
2 2 2 2
4 3
Calcoliamo f  4 : f  4   g t dt    g t dt dove l’integrale
3 4
3
definito  g t dt
4
è pari all’area del triangolo rettangoli di cateti pari a 2
3 4 3
1 2
e 1  g t dt   1 , pertanto f  4   g t dt    g t dt  1 .
4
2 3 4

Poichè f  4  f 4 deduciamo che m 4,1 è il minimo assoluto.


 
In conclusione m 4,1 è il minimo assoluto e M  3,7   è il
 2
massimo assoluto di f x  .

Punto 3
I punti di flesso vanno ricercati nei punti in cui la derivata prima cambia
monotonia; dal grafico deduciamo che le ascisse di suddetti punti sono
x  3, x  1, x  2 . In particolare x  1 è ascissa di flesso a tangente
orizzontale in quanto f ' 1  g 1  0 , mentre per x  3 e x  2
vanno fatte alcune considerazioni. Dal grafico della derivata prima
possiamo dedurre anche la sua forma analitica:
x   5,3, la derivata prima è la retta di estremi  5,2 e  3,2 di
equazione y  2 x  8 ;

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x   3,0 , la derivata prima è la retta di estremi  3,2 e 0,1 di


3 x
equazione y  ;
3
x  0,2 , la derivata prima è la semicirconferenza di centro 1,1 e
raggio 1 nel semipiano y  0 di equazione y  1  2 x  x 2 ;
x  2,4 , la derivata prima è la retta di estremi 2,1 e 4,1 di
equazione y  3  x .
La derivata seconda sarà quindi pari a:
2 se  5  x  3
 1
 se 3 x  0
 3
f ' ' x   
x 1
 se 0 x2
 2x  x 2

 1 se 2 x4
Dal prospetto soprastante notiamo subito che la derivata seconda si
annulla in x  1, che pertanto è ascissa di flesso a tangente orizzontale
come precedentemente dimostrato. Calcoliamo ora i limiti destro e
sinistro per x  3 e x  2 :
lim f ' '  x   2
x  3

lim f ' '  x   


1
x  3 3
 x 1 
lim f ' '  x   lim    

x2 x2
 2x  x 
2

lim f ' '  x   1


x2
Dai limiti soprastanti deduciamo che in la derivata seconda non è
definita in quanto x  3 è punto angoloso per la derivata prima poichè
1
il limite destro è pari a  mentre quello sinistro è pari a 2; anche in
3
x  2 la derivata seconda non è definita in quanto il limite destro è pari
a  1 mentre quello sinistro è pari a   ; quindi in conclusione x  3
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e x  2 sono comunque flessi della funzione in quanto in essi la
derivata prima cambia monotonia, anche se la derivata seconda in essi
non è definita.
A valle delle informazioni acquisite sinora, anche se non richiesto,
x
proviamo a graficare f x    g t dt .
3
Sappiamo che essa presenta:
Minimo assoluto in m 4,1
 
Massimo assoluto in M  3,7  
 2
3 flessi alle ascisse x  3, x  1, x  2 di cui quello con ascissa x  1 a
tangente orizzontale
 13 
f  5  0, f  4  1, f 3  7  , f 4  
2 2 2
x
Calcoliamo i valori di f x    g t dt alle altre ascisse
3

x  3, x  2, x  1, x  0, x  1, x  2 :


3
f  3   g t dt  0 ;
3

5 
2   2  1
f  2   g t dt     11 pari cioè all’area del trapezio
3
3
2 6
5
rettangolo di base maggiore 2, base minore e altezza unitaria;
3
4 
1   2  2
f  1   g t dt     10 pari cioè all’area del trapezio
3
3
2 3
4
rettangolo di base maggiore 2, base minore e altezza 2;
3

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0
f 0   g t dt 
9
come già calcolato;
3
2
1 0 1 1
f 1   g t dt   g t dt   g t dt ; l’integrale definito
3 3 0
 g t dt
0
è pari

alla differenza tra l’area di un quadrato di lato unitario e di un quarto di


1

cerchio di raggio unitario,  g t dt  1  4
0
pertanto

1 0 1
 11 
f 1   g t dt   g t dt   g t dt 
9
1   ;
3 3 0
2 4 2 4
2 0 1
 13 
f 2   g t dt   g t dt  2 g t dt 
9
2   ;
3 3 0
2 2 2 2
x
Il grafico di f x    g t dt è di seguito presentato.
3

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QUESTIONARIO

Quesito 1
Un docente deve scegliere 4 studenti cui affidare un compito tra i 10
che ne hanno fatto richiesta. Quante scelte può fare?

10  10! 7  8  9  10
Il numero possibile di scelte è pari a      210 .
 4  4!6! 1  2  3  4

Quesito 2
1 2
3x  23x
Si calcoli: lim 2 x
x 0
x
3
1
Ponendo t  , il limite diventa
x
1 2
3x  2  3x 3t  2  32t
 lim 3    2  32t (2t 1  
t  2 t 1
lim 2 x
 lim 2 t 1
x 0 t  3 t 
x
3
 lim 31t  2  3  6
t 

in quanto lim 31t  0 .


t 

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Quesito 3
Sia f x  
x  4x  3x  2 si calcoli f ' x 
x  6x  4x  2
x  4x  3x  2
La funzione f x   può essere riscritta, a valle
x  6x  4x  2
dello sviluppo dei prodotti tra i fattori al numeratore e al denominatore,
x 3  3x 2  10 x  24
come f x   3 . Applicando la regola di derivazione
x  12 x 2  44 x  48
del rapporto tra funzioni si ha:

f ' x 
 3x 2
 3 2
 
 6 x  10  x  12 x  44 x  48  x  3 x  10 x  24  3 x  24 x  44
3 2
 2

x 
2
 12 x  44 x  48
3 2


 3x 5 3 2
 
 30 x  50 x  240 x  728 x  480  3 x  15 x  58 x  300 x  136 x  1056
4 5 4 3 2

x 
2
 12 x  44 x  48
3 2


15 x  108 x  60 x  864 x  1536
4 3 2



3 5 x  36 x  20 x  288 x  512
4 3 2

x   x  6  x  4  x  2
2 2 2 2
 12 x  44 x  48
3 2

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Nicola De Rosa, Liceo scientifico scuole italiane all’estero Americhe sessione ordinaria 2012, matematicamente.it

Quesito 4
Sia R la regione del piano racchiusa tra il grafico di y  x  1 , la retta
x  10 e l’asse x. Si trovi l’area di R.

La funzione y  x  1 non
è altro che l’arco di parabola
di equazione x  y 2  1 con
asse coincidente con l’asse
delle ascisse e vertice in 1,0
definito nel semipiano y  0 .
L’area richiesta è pari a

10
2 
10
S R   x  1dx   x  1 2   18.
3


1 3 1

Quesito 5
Una particella si muove lungo l’asse x in modo tale che la sua velocità v
al tempo t, per 0  t  5 , è data da vt   ln t 2  3t  3 . Qual è 
l’accelerazione della particella al tempo t = 4 ?

L’accelerazione è la derivata della velocità in funzione del tempo,


2t  3
at   v' t   2 , pertanto a4  .
5
t  3t  3 7

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Quesito 6
Dato l’insieme A = {1, 2, 5, 8}: determinare quanti numeri a due cifre si
possono scrivere con gli elementi di A, considerando che sono ammesse
le ripetizioni.

Enumeriamo le possibili combinazioni:


1,1, 1,2, 1,5, 1,8
2,1, 2,2, 2,5, 2,8
5,1, 5,2, 5,5, 5,8
8,1, 8,2, 8,5, 8,8
da cui si deduce che possimo scirvere 16 numeri a due cifre con gli
elementi di A  1,2,5,8 includendo le ripetizioni.

Quesito 7
Si determini il cono di volume
minimo circoscritto ad una
sfera di raggio r.

Consideriamo la figura a lato.


Poniamo CO  x con x  r ;
per il teorema di Pitagora
CD  x 2  r 2 . I triangoli
COD e CHB sono simili per cui vale la seguente proporzione tra lati
omologhi CD : OD  CH : HB che equivale a
r x2  r 2 xr
x 2  r 2 : r  x  r  : HB da cui HB  r . Il
xr xr
volume del cono è
x  r   r 2  x  r  . La
2
CH  HB  2
V x      x  r   r 2
3 3 x  r  3 x  r 
minimizzazione dell’area laterale la effettuiamo mediante derivazione.

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La derivata prima della funzione V x   


 x  r
2
r 2
è
3 x  r 
r 2  2x  r x  r   x  r 2  r 2 x  r x  3r 
V ' x      .
3  x  r 2  3 x  r 2
Considerando la limitazione
geometrica x  r , il quadro dei
segni della derivata prima è di
seguito mostrato:
V ' x   0  x  3r x
V ' x   0  r  x  3r
r - 3r x
minimo
V ' x   0  x  3r
da cui deduciamo che la funzione è strettamente decrescente in r ,3r  e
strettamente crescente in 3r , , pertanto x  3r è ascissa di minimo.
Il volume minimo di conseguenza è pari a
r 2 3r  r 2 8 3
V 3r     r .
3 3r  r  3

Quesito 8
Di un tronco di piramide retta a base
quadrata si conoscono l’altezza h e i
lati a e b delle due basi. Come si può
procedere per esprimere il volume del
tronco in funzione di a, b e h?

Consideriamo una piramide retta a base


quadrata con area di base AB  a 2 ed
altezza VH  H ; tagliamo la pitamide
con un piano parallelo alla base e
distante VH '  H  h  dal vertice in
modo da ottenere una piramide con
area di base Ab  b 2 ed altezza
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Nicola De Rosa, Liceo scientifico scuole italiane all’estero Americhe sessione ordinaria 2012, matematicamente.it

H  h e un tronco di piramide con aree di base AB  a 2 , Ab  b 2 ed


altezza HH '  h .
Il volume del tronco di piramide è dato dalla differenza tra il volume V1
della piramide retta a base quadrata con area di base AB  a 2 ed
altezza VH  H e il volume V2 della piramide retta a base quadrata
con area di base Ab  b 2 ed altezza VH '  H  h  .
Le due piramidi sono simili, pertanto le aree di base stanno come i
quadrati delle rispettive altezze:
 H h  H h b
2
b2  a 
       H  h  . Il volume V1 è pari
 H   H  a a b
2
a
 a  1  a 
3
1 1
a V1  a 2  H  a 2  h   h
  mentre V2 è pari a
3 3 a b 3 a b
  a   1  b3 
V2  b 2  H  h   b 2  h
1 1
  h  h  . Di
3 3  a b  3 a b
conseguenza il volume del tronco di piramide è
1  a3  1  b3  1  a3  b3 
V  V1  V2  h   h   h 
3  a  b  3  a  b  3  a  b 

 h

1 a  b  a 2  b 2  ab 1 
 h a 2  b 2  ab  
3 a  b  3

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