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COSMOLOGIA
(COSMOLOGIA CLASSICA)
Leonardo Rubino
Marzo 2024

INTRODUZIONE:

Secondo la cosmologia classica, l’Universo si sta espandendo; le galassie (e non tutte…) si allontanano l’una dall’altra e
più sono lontane, più la loro velocità v è elevata ed il loro redshift z è alto. La legge secondo cui ciò avviene è la Legge
di Hubble (Edwin Hubble, 1889-1953):
H  v / d , con H che è la Costante di Hubble:
m
H 0  72km /( s  Mpc)  2,338  10 18 [( ) m]
s
e v  zc , dove c è la velocità della luce, mentre z è il redshift misurato e v è la velocità, ad esempio, della sorgente.
d è la distanza dell’oggetto osservato.
Essendo poi che la velocità è la derivata dello spazio nel tempo, se lo spazio è r, allora, semplificando un po’, la Legge
di Hubble diventa:
H  r / r . (1)
z è definito nel seguente modo:
osservata  emessa f emessa  f osservata
z  , in quanto   c/ f ed essendo che:
emessa f osservata
1
osservata  emessa  X  vT  v , dove X è lo spazio percorso, ad esempio, dalla sorgente (che ha velocità v),
f
1
nel tempo T (=1/f), mentre emessa  c , ne discende appunto che v  zc . Inoltre:
f
osservata f
1 z   emessa . z>0 è redshift; z<0 è blueshift.
emessa f osservata
Riguardo, invece, il redshift gravitazionale, ossia quello dovuto non all’allontanamento, ma alla forza di gravità che
frena il fotone, si ha, ovviamente, per l’energia gravitazionale, che:
GMm GMhf GMhf
U e poi E  mc  hf , da cui m  hf / c e U  e hf '  hf  U  hf  , da cui:
2 2

r rc 2
rc 2
GM GM GM
f '  f (1  2 ) , ossia f osservata  f emessa (1  2 ) e f osservata / f emessa  (1  2 )  1 /(1  z ) ed essendo
rc rc rc
GM
che, per Taylor, (1  z )  1 /(1  z ) , allora z  .
rc 2
LE EQUAZIONI DI FRIEDMANN:

La Legge di Hubble, poi, fa la sua comparsa anche, a livello teorico, in quelle che sono le equazioni della cosmologia
classica, ossia le Equazioni di Friedmann:
r 4G 3p
 (  2 ) (2)
r 3 c
r 2 8G kc 2
( )   2 (3)
r 3 r
Le Equazioni di Friedmann scaturiscono dalla Teoria della Relatività Generale di Einstein, ma tranquillamente anche
dalla gravitazione classica di Newton; infatti, dopo aver premesso che, almeno in questa sede, i concetti verranno
semplificati un tantino, si ha dalla fisica che:
1 2 Mm 1 2 4 2
U  T V  mr  G  mr  r Gm , da cui, con qualche passaggio algebrico, si ottiene:
2 r 2 3
 r 8G kc 2
( )2    2 , che è proprio la (3), dopo aver posto k  2U / mc 2 .
r 3 r
Riguardo invece la (2), notiamo innanzitutto che, per il Primo Principio della Termodinamica, si ha che:
dU  pdV  dQ (energia interna + lavoro compiuto = calore scambiato) e considerando l’Universo, il dQ verso
l’esterno è ovviamente 0, dunque: dU  pdV  0 , ossia ancora:
dU dV
p  0. (4)
dt dt
4 4
Si ha, ora, ovviamente, che: V  r 3 e U  r 3 c 2 , da cui, per la (4):
3 3
4
4r 2 c 2 r  r 3c 2   p 4r 2 r  0 , da cui:
3
r p
  3 (   2 ) (equazione del fluido) (5)
r c
Differenziando ancora, rispetto al tempo, la (3) già dimostrata, si ottiene:
r (rr  r 2 ) 8G 2kc 2 r
2    ; sostituendo, ora, in quest’ultima la (5), si ottiene:
r r2 3 r3


r r 2 p kc 2
 ( )  4G (   2 )  2 e usando ancora la (3) in quest’ultima, si ha finalmente:
r r c r
r 4G 3p
 (   2 ) , ossia appunto la (2), cvd.
r 3 c
Adesso, la (1) nella (3) fornisce:
8G kc 2
H  2
 2 (6)
3 r
Visto che le equazioni di Einstein e, dunque, quelle di Friedmann, che dalle prime possono essere ricavate (cosi come
anche da quelle di Newton, cosa che abbiamo appena fatto) non danno necessariamente r  const ( r  0 , come
Einstein pensava che fosse), allora Einstein che, inizialmente, concepiva solo un Universo statico, aggiunse una costante
cosmologica  che permettesse appunto di giungere ad r  const . Poi se ne pentì, come sappiamo.
L’aggiunta della costante cosmologica nella (3), ossia nella (6), fornisce un qualcosa del genere:
r 2 8G kc 2 c2
H ( ) 
2
  2  ( ) , che mi può portare appunto, ad esempio, ad r  0 .
r 3 r 3
Siccome l’Universo sta accelerando, allora, semplificando un po’, bisogna dare una mano ad r
 nella (2), tramite
appunto l’aggiunta (ancora una volta) di una costante cosmologica:
r 4G 3p c2
 (   2 )  ( )
r 3 c 3
LA CURVATURA k:
In cosmologia, ovviamente, assumiamo che p  p (  ) . Inoltre, stando alla (2), se si ha una pressione p, allora r

aumenta (in negativo, visto il segno -), avendosi così un decremento della espansione.
Adesso, per comodità, richiamiamo la (3):
r 2 8G kc 2
( ) H 
2
 2 . (7)
r 3 r
In Relatività Generale, k è la curvatura; universi con k>0 sono aperti, sono chiusi per k<0 e sono piatti per k=0. (k=0,
+1 e -1) In un universo in espansione, nella (7) ρ diminuisce col tempo.
Infatti, il secondo membro (quello più a destra) della (7) potrà annullarsi, un giorno, se k>0, essendo esso una differenza
tra due quantità positive, ed andando un giorno a zero manderebbe a zero H, e cioè r , smettendo quindi, un giorno,
l’universo, di accelerare. Inoltre, visto che in quel secondo membro il primo termine, contenente ρ, va come 1/r3, poiché
ρ=m/V e V va come appunto r3, mentre l’altro termine kc2/r2 va appunto come 1/r2, allora vincerebbe, alla lunga, il
secondo termine in 1/r2, sicchè si avrebbe:
 r kc 2 dr
( )2   2 ossia r   const e r  t espansione libera fino all’eventuale annullamento di H e
r r dt
dunque di accelerazione e velocità, con l’inizio di una ricontrazione verso un Big Crunch, con le stesse modalità della
espansione, poiché nella equazione si scambierebbe solo t con –t e null’altro varierebbe.
Se k=0 si avrà espansione, ma tendente a v=0.
Per ultimo, se k è negativa, H non si annullerà mai e l’espansione sarà infinita.
Ricordando ora l’espressione per k precedentemente citata, ossia k  2U / mc , si ha che il segno di k è il contrario
2

di quello dell’energia U, ossia se U è positiva si avrà espansione all’infinito, mentre se U è nulla si avrà espansione
tendente a v=0 e se U è negativa si avrà il collasso gravitazionale.

DENSITA’ CRITICA:

Guardando la (7), ci accorgiamo che avremmo una geometria piatta (k=0) per:
3H 2
 c (t )  (densità critica) (8)
8G
che è funzione di t, visto che anche H lo è. Ai nostri giorni, abbiamo per la densità critica un valore
 c  0,98 10 26 kg / m3 , mentre la densità attuale appare essere  o  10 26 kg / m3 ; siamo lì.

Introduciamo adesso il PARAMETRO DI DENSITA’ Ω: (t )  ; la (7) diventa allora:
c
8G kc 2 kc 2 kc 2
H2   c   2 e per la (8): H 2  H 2  2 , da cui:   1  2 2 ; per k=0, segue che Ω=1.
3 r r H r
0
Al tempo di oggi, si ha: 0  1 , poiché si ha meno dell’1% di massa barionica luminosa, poi il 4% di massa
c
barionica oscura (gas freddo), poi il 50% stimato di materia oscura (a causa del comportamento delle curve di rotazione
delle galassie e degli ammassi) ed infine l’apporto di densità espresso dalla costante cosmologica.

IL PARAMETRO DI DECELERAZIONE q0 : COSA CI DICE?

1
Sviluppiamo r(t) con Taylor: r (t )  r (t0 )  r(t0 )(t  t0 )  r(t0 )(t  t0 ) 2  ....... , da cui:
2
r (t ) q
 1  H 0 (t  t0 )  0 H 02 (t  t0 ) 2  .......
r (t0 ) 2
r(t0 ) 1 r (t )r(t )
(dove q0     02 0 ) . (9)
r (t0 ) H 0
2
r (t0 )
Da tale espressione per q0 si evince che più quest’ultimo è grande e più si ha decelerazione ( r
 ). Studi su supernove Ia
in galassie lontane ci dicono che q0<0, ossia l’universo accelera!
Considerando ora la (2) applicata ai giorni nostri, dominati dalla materia (p=0), si ha:
r0 4G r r r 2 r 2 8G
  0  0 ( 0 02 )   q0 02   q0 H 02   q0  c , da cui:
r0 3 r0 r0 r0 r0 3
1 0 0
q0   (10)
2 c 2
e tramite questa equazione, con la misura di q0 abbiamo la conferma del valore unitario di Ω0!!

ULTERIORI CALCOLI, PIU’ PARTICOLAREGGIATI, INTORNO ALLE EQ. DI FRIEDMANN:

Riprendiamo ora le due Equazioni di Friedmann (2) e (3), ma relative al nostro universo attuale (r0 , ρ0 , p0 ed H0):
r0 4G 3p r 8G kc 2
 (  0  20 ) e ( 0 ) 2   0  2  H 02 ;
r0 3 c r0 3 r0
e ricordiamo anche il parametro q0 ricavato più sopra (la (9)), ossia:
 r(t0 ) 1 r (t )r(t )
q0     02 0 (11)
r (t0 ) H 0
2
r (t0 )
Dalla seconda di Friedmann si ha:
3 kc 2
0  ( H 02  2 ) (12)
8G r0
r0 4G 4G
Invece, dalla prima, si ottiene:  [  0 ]  2 p0 , ma dalla (12) si ottiene:
r0 3 c
4G 1 1 kc 2
[  0 ]   H 02  ,
3 2 2 r02
r0 1 1 kc 2 4G
che inserita nella precedente fornisce:   H 02   2 p0 e finalmente:
r0 2 2 r02 c
8G kc 2 r
H 02   p  2 0 (13)
c r0 r0
2 0 2

c2 kc 2 r
Ricavando p0 dalla (13), si ottiene: p0   ( H 02  2  2 0 ) , ma questa può essere anche così riscritta, in
8G r0 r0
c2 kc 2
virtù della (11): p0   ( H 02  2  2q0 H 02 ) ; in definitiva:
8G r0
c 2 kc 2
p0   [ 2  H 02 (1  2q0 )] (14)
8G r0
Ponendo ora in quest’ultima p0=0, si ottiene:
kc 2
H 02 (2q0  1)  (15)
r02
INTERESSIAMOCI ORA DEL NOSTRO UNIVERSO, PRESUNTO A k=0 :
Facciamolo per le due ere, ossia la passata, dove p non era zero, e l’attuale, dominata dalla materia (p=0 e ρ≠0 ).
c 2,99792458 108
Inoltre: valutazione grezza del raggio r0 dell’universo: r0    12,8 1025 m  13,5G _ ly
H0 2,338 1018
( r0 c) (ci siamo limitati qui alla sfera di Hubble, senza ulteriori moderne speculazioni azzardate)

-------------parentesi-------------
Nel caso di un universo dominato dalla materia, come è il nostro attualmente, p=0, cioè non vi è una saturazione di
radiazione tra le galassie e tra i corpi celesti che fa pressione. E, in tal caso, per l’energia (per unità di volume) si ha:
E (/ m3 )  c 2   static c 2 . Nei casi invece dominati da radiazione, come il nostro parecchi miliardi di anni fa,
1 2 1
quando era evidentemente più compresso, si aveva E (/ m )  p  c   relativistic c . Infatti, se ho un
3 2

3 3
volumetto V  x  y  z :
Δz

Δx

Δy

ed all’interno ho una densità d’energia E (/ m3 )  e , allora nel cubetto avrò l’energia

E  e  V  e  x  y  z  e  (x) . Nel cubetto, la forza associata ad ogni asse è ovviamente:
3

1 E 1 E 1 1 1
F , e la corrispondente pressione sarà: p   e   relativistic c 2 .
3 x 3 x (x) 2
3 3
-------------fine parentesi-------------
1) Era (pre-attuale) dominata dalla RADIAZIONE (p≠0) e k=0:
p r 1
Ricordiamo l’equazione (5):   3 (  
) . Qui sopra abbiamo mostrato che p  c 2 e così la (5) dà:
c 2
r 3
r  r r 1 1
  3 (   )  4  , da cui:   4   0 , ossia:   4 (sostituendo infatti   const  4 nella
r 3 r r r r
precedente si vedrà che essa sarà soddisfatta). Si ha dunque che r  const   0 r0 , con ρ0 ed r0 valori proiettati al
4 4

“presente” di quell’era in cui ci immedesimiamo nel fare i calcoli. Abbiamo dunque:

 0 r04
 (16)
r4
r 8G
Adesso, la (3) con k=0 diventa: ( )2   ed inserendo in quest’ultima la (16), si ottiene:
r 3
8G 0 r04 1
r 2  . (17)
3 r2
Le variabili sono separabili e si può procedere con la risoluzione, oppure, più rapidamente, si può inizialmente proporre
una soluzione del tipo r  t b e, sostituendo nella (17), si ottiene rispettivamente a primo e secondo membro:
t 2b 2 e t 2b , da cui: b=1/2 e r  t , ossia:
1/ 2

r  const  t 1 / 2 . (18)
r r0
Adesso, siccome abbiamo r=r0 per t=t0 ed r0  const  t01 / 2 , nonchè r  const  t 1 / 2 , allora:  e:
t1 / 2 t01 / 2
t
r  r0 ( )1 / 2 (19)
t0
(espansione eterna, ma, come vedremo, meno forte di quella dell’era dominata dalla materia (vedi la (26), a causa del
fenomeno della radiazione)

Poi, l’unione della (16) con la (19) fornisce:

 0 r04  0 r04  0t02
   (rallentamento nell’espansione) (20)
r4 t t2
[r0 ( )1 / 2 ]4
t0
d 1 1 1 1 r 1 1
In più, dalla (19) si ha che r  r  r0 1 / 2 t 1 / 21  r0 1 / 2 1 / 2 e allora H   r0 1 / 2 1 / 2 , che, in virtù
dt 2 t0 2t0 t r 2t0 rt
r 1
della (19) diventa: H  e infine:
r 2t
r
rH  (21)
2t
1 t 1/ 2 r 1 1
Per ultimo, la (21) con la (19) danno: rH  r0 ( )  ( 10/ 2 )  .
2t t0 2t0 t t
0
Dunque, la (16) ci fornisce la seguente proporzionalità:  ; ma la cosa era intuibile dalle seguenti altre
r4
c 1 1
proporzionalità intuitive: energia media per fotone E Av  hf  h   e la densità di fotoni n è concepita
  r
1 1 1 1
ovviamente per unità di volume ( V  r 3 ), da cui: n  e dunque EUniv  n  E AV  3   4 , proprio
r 3
r r r
come dettato dalla (14) oppure, leggendo tali ragionamenti all’incontrario, la (14) porta all’Equazione di Planck
1 1 1
E Av    hc  hf .
r  
2) Era (attuale) dominata dalla MATERIA (p=0) e k=0:

(con q0 valutata appunto ad 1/2 dagli astrofisici, per la (15) (che è valida con p=0) si ha che k=0; inoltre, per la (10),
sempre dal valore di q0 segue che  0   c )
r p r
Ricordiamo l’equazione (5):   3 (   ) . Adesso, con p=0 segue che   3   0 , ossia:
r c 2
r
1 d d
( r 3 )  0 , ossia ( r 3 )  0 cioè r 3  const e infine:
r dt
3
dt
1
  3 (ovvia) (22)
r
Si ha che:
r 3  const   0 r03 (23)
con ρ0 ed r0 valori al presente, da cui:
r03  0
 (24)
r3
r 8G
Adesso, la (3) con k=0 diventa: ( )2   ed inserendo in quest’ultima la (24), si ottiene:
r 3
8G 0 r03 1
r 2  . (25)
3 r
Le variabili sono separabili e si può procedere con la risoluzione, oppure, più rapidamente, si può inizialmente proporre
una soluzione del tipo r  t b e, sostituendo nella (25), si ottiene rispettivamente a primo e secondo membro:
t 2b 2 e t  b , da cui: b=2/3 e r  t , ossia
2/3

r  const  t 2 / 3 . (26)
Adesso, siccome si ha r=r0 per t=t0 , allora r0  const  t 2/3
0 , che unitamente con la (26) fornisce:
t
r  r0 ( ) 2 / 3 (espansione eterna) (27)
t0
Poi, l’unione della (24) con la (27) fornisce:
0 r03  0 t02
 r 3  3
 0 2 (rallentamento nell’espansione) (28)
r
0
t t
[r0 ( ) 2 / 3 ]3
t0
d 2 1 2r 1 r 2r 1
In più, dalla (27) si ha che r  r  r0 2 / 3 t 2 / 31  20/ 3 1 / 3 e allora H   20/ 3 1 / 3 , che, in virtù della
dt 3 t0 3t0 t r 3t0 rt
r 2
(27) diventa: H   e infine:
r 3t
2r
rH  (29)
3t
2 t 2r 1 1
Per ultimo, la (29) con la (27) danno: rH  r0 ( ) 2 / 3  ( 20/ 3 ) 3  3 .
3t t0 3t0 t t
Per la (29) abbiamo un t0 confermatoci, più sotto, anche dalla (38):
2
t0   9  109 anni (30)
3H 0
 c
Poi, con una valutazione grezza di r0 precedentemente fatta, ossia: r0   12,8  1025 m , abbiamo una valutazione
H0
4
grezza del volume V0: V0  r03  0,88  1079 m3 (ci limitiamo qui alla sfera di Hubble, senza ulteriori moderne
3
speculazioni azzardate) ed una massa M0: M 0   0V0   cV0  0,86 10 kg
53

0
Anche qui, la (24) ci fornisce la seguente proporzionalità:  ; ma la cosa era intuibile dalle seguenti altre
r3
proporzionalità intuitive: energia media per particella E Av  const , non avendosi una perdita di energia della
particella con l’espansione, e la densità di particelle n è concepita ovviamente per unità di volume ( V  r 3 ), da cui:
1 1 1
n e dunque EUniv  n  E AV  3  const  3 , proprio come dettato dalla (24).
r 3
r r
-) APPROFONDIMENTI: adesso, dalla (7) e dalla (15), che qui riportiamo riscritte in r0-ρ0-H0:
8G kc kc
0  2
2 2
H 02  e H 02 (2q0  1)  otteniamo:
3 r0 r02
8G
 0  2q0 H 02 (31)
3
Adesso, per la (23) si ha:
r03
r 2   0 (32)
r
r 8G kc 2
Scriviamo ora la (7) in r generico (e non più in r0): ( )2    2 , da cui:
r 3 r
8G
r 2  kc 2  ( r 2 ) (33)
3
8G r3
ed inseriamo in quest’ultima la (32), ottenendo: r 2  kc 2  (  0 ) 0 , la quale, in virtù della (31) diviene:
3 r
r03 r 2
kc 2
r
r 2  kc 2  2q0 H 02 e dividendo per r02 :  ( 2 )  2q0 H 02 0 e infine, in quest’ultima, la quantità tra
r r0 2
r0 r
r 2 r
parentesi è fornita dalla (15), quindi:  H 02 (2q0  1)  2q0 H 02 0 e finalmente:
r0 2
r
r 2 r r 2
( )  H 02 [1  2q0  2q0 0 ] e ponendo y  , si ottiene: ( dy )  H 0 [1  2q0  q0 ](dt ) e finalmente:
2 2 2

r0 r r0 y


1 r / r0 2 1
t [1  2q0  q0 ] 2 dy (34)
H0 0 y
r
Al presente (t0) si ha che  1 e, per la (34):
r0


1 1 2 1
t0  [1  2q0  q0 ] 2 dy (35)
H0 0 y
3H 02 1 0
Nel ricordare la densità critica dataci dalla (8), ossia c  , ricordiamo la (10): q0  , che è il legame
8G 2 c
 0
tra q0 ed appunto il rapporto . Riguardo invece il legame di k con q0 , basta ricavare k dalla (15):
c
r02 H 02
k (2q0  1) .
c2
Utilizziamo ora la (35) per valutare l’età dell’universo t0 in tre casi differenti:

A) q0>1/2 (k=+1 e ρ0>ρc)

(ρ0>ρc scaturisce dall’ipotesi q0>1/2 , tramite la (10) e k=+1, ossia k è “positivo”, in forza del valore di q0 nella (15))

Definiamo:
(2q0  1) r
1  cos  ; (36)
q0 r0
bene, la (34) ci dà:
H 0t  q0 (2q0  1) 3 / 2 (  sin  ) (una cicloide) (37)
(2q0  1) r q0
Infatti, la (36) altro non è che la seguente: 1  cos  y , ( y  ), da cui: y  (1  cos ) e:
q0 r0 (2q0  1)
q0
dy  sin d (con y  0    0 e y  y     ) e quindi la (34) fornisce:
(2q0  1)
(1  cos )
H 0 (2q0  1) 0 
q0 2q0 q0
t [(1  2q0 )  sin d  sin d
 
]
1
2

[
q0
(1  cos )] H 0 (2q0  1)3 / 2 0 (1  cos )
(2q0  1)

 (1  cos ) 2 tan
tan  sin   2

Ricordiamo ora, dalla trigonometria, che: e , sicchè il precedente
2 (1  cos ) 1  tan 2

2
 
 2 tan tan 2
 3 / 2 0
q0 2 )d  2q0 2 )d .
t
 
(tan )( (
 
integrale diviene:
H 0 (2q0  1)3 / 2
2 1  tan 2 0 H 0 (2q0  1) 1  tan 2
2 2
 dw 1 
Poniamo adesso w  tan , da cui:  (1  tan 2 ) (con   0  w  0 e     w  w ) e così il
2 d 2 2
precedente integrale diviene:

 
2q0 w2 dw 4q0 w2
t  dw 
w w

H 0 (2q0  1)3 / 2 0 (1  w ) 1 (1  w2 ) H 0 (2q0  1)3 / 2

2 0 (1  w2 ) 2
2
4q0 w 1 4 q0 w 1
w

  arctan w  [(  arctan w)  (0)] 

H 0 (2q0  1) 2(1  w ) 2
3/ 2 2
0
H 0 (2q0  1) 3/ 2
2(1  w ) 2
2


tan

4q0
[ 
1
( 2 )  1 arctan(tan  )]  4q0 1 1
[ ( sin  ) 
1
]) 
H 0 (2q0  1) 3/ 2
2 (1  tan 2  ) 2 2 H 0 (2q0  1) 3/ 2
2 2 22
2
q0
 (  sin  )  t ossia proprio la (37).
H 0 (2q0  1)3 / 2
Ora, per θ=0 segue che, per la (36), r=0 e per la (37) t=0. Riguardo invece il calcolo di tmax , dall’ispezione della (37) (e,
volendo, anche con la valutazione della derivata prima) si nota banalmente che esso si ha in corrispondenza di θmax=π e
q0 2r0 q0
vale: t max  e, per la (36), rmax 
. Infine, con θ=2π si ha che r=0 e t=2tmax.
H 0 (2q0  1) 3/ 2
(2q0  1)
(2q0  1) 1
Al presente r=r0 , sicchè dalla (36) si ottiene: 1  cos  0  , ossia cos 0  (  1) e, conseguentemente,
q0 q0
dalla (37) si ha:
q0 1 1 q0 1 1
t0  [arccos(  1)  (1  (  1) 2 )1 / 2 ]  [arccos(  1)  (2q0  1)1 / 2 ]
H 0 (2q0  1) 3/ 2
q0 q0 H 0 (2q0  1) 3/ 2
q0 q0
18 m
Ecco, da quest’ultima, con ad esempio q0=1 e H 0  72km /( s  Mpc)  2,338  10 [( ) m] , si ottiene: (con
s
 1 
q0=1   0  ) t0  (  1)  7,7  109 anni .
2 H0 2
(2q0  1) 2r0
Se vogliamo r= rm=2r0 (e q0 sempre=1), per la (36) si ha 1  cos m   2 , sicchè cos m  1
q0 r0
q0 
e m   e per tm , grazie alla (37), si ha: tm  ( m  sin  m )   43 109 anni . Il ciclo
H 0 (2q0  1) 3/ 2
H0
completo (andata e ritorno) sarà ovviamente: t M  2t m  86  109 anni .

B) q0=1/2 (k=0 e ρ0=ρc) Modello di Einstein – de Sitter - 1932:

(ρ0=ρc scaturisce dall’ipotesi q0=1/2 , tramite la (10) e k=0, ossia universo piatto, in forza del valore di q0 nella (15))


1 2 2 r 3/ 2 3H t
t y dy  y3 / 2  ( ) , da cui: r  r0 ( 0 ) 2 / 3 con un aumento
r / r0 r / r0
Per la (34), si ha:
H0 0 3H 0 0 3H 0 r0 2
senza limiti di r. Età t0 attuale di tale universo (quando r=r0): dalla precedente equazione si ha:
2
t0   9  109 anni . (38)
3H 0
Vedere anche la (30), che già anticipava la (38).
c
E come già fatto con la (30), con una valutazione grezza di r0 precedentemente fatta, ossia: r0   12,8  10 25 m ,
H0
4
abbiamo una valutazione grezza del volume V0: V0  r03  0,88  1079 m3 (ci limitiamo qui alla sfera di Hubble,
3
senza ulteriori moderne speculazioni azzardate) ed una massa M0: M 0   0V0   cV0  0,86 10 kg .
53

C) 0<q0<1/2 (k=-1 e ρ0<ρc)

(ρ0<ρc scaturisce dall’ipotesi q0<1/2, tramite la (10) e k=-1, ossia k è “negativo”, in forza del valore di q0 nella (15))
Riscriviamo la (36) e la (37) con   i :
(1  2q0 ) r
cosh   1  (39)
q0 r0
H 0t  q0 (1  2q0 ) 3 / 2 (sinh    ) (40)
Adesso, per la (39) si ha:
r q0 q0 e   e  q0
 (cosh   1)  (  1)  (e   e    2) (41)
r0 (1  2q0 ) (1  2q0 ) 2 2(1  2q0 )
 r
Dal momento che per θ=0 si aveva che y
 0 e per θ=θ era y=y (vedi le pagine precedenti, dove vennero
r0
r
definite θ ed y) allora si può anche dire che per   0(  i  0) si ha  0 e per    si ha y=y; dunque,
r0
al crescere di r, cresce  e nella (41), per t   prevarrà e  , ossia:
r q0
(t  )  e (42)
r0 2(1  2q0 )
ma, per gli stessi motivi, per la (40) si ha:
e  e 1
H 0t  q0 (1  2q0 ) 3 / 2 (   )  q0 (1  2q0 ) 3 / 2 (e   e    2  ) e con t   anche qui prevarrà
2 2
1 2
e  e dunque: (t  ) : H 0t  q0 (1  2q0 ) 3 / 2 e  , da cui: e   (1  2q0 )3 / 2 H 0t , che inserita nella (42)
2 q0
r q0
fornisce: (t  )  e   (1  2q0 )1 / 2 H 0t (43)
r0 2(1  2q0 )
e così, anche in questo caso, per la (43), r aumenta senza limite.

1
Per ultimo, ponendoci ora al presente, con r=r0 , per la (39): cosh  0   1 , e allora:
q0
1
 0  settch(  1) (44)
q0
1 1 1
e sinh 2  0  cosh 2  0  1  (  1) 2  1  (  2) , e allora, per la (40):
q0 q0 q0
1
t0  H 01q0 (1  2q0 ) 3 / 2 (sinh  0   0 )  H 01[(1  2q0 ) 1  q0 (1  2q0 ) 3 / 2 settch(  1)] (45)
q0
Adesso, visto che siamo sotto l’ipotesi di valori di q0 sotto 1/2, se consideriamo che tutta la materia sia quella delle
1 0
galassie (vedere pag. 3, <1%), allora si ha un modesto q0   0,014 e per la (44) si ha che  0  5 , mentre
2 c
per la (45) si ha: t0  0,96 H 01  13  109 anni .
 UNA COSMOLOGIA ALTERNATIVA:
UNA PROPOSTA DI UNIVERSO (COPIOSO DI COINCIDENZE NUMERICHE)

Questo è l’Universo in questione:

M Univ  1,59486  1055 kg La massa è maggiore di quella visibile (come

attualmente predicato) e la densità è quella osservata:
4
RUniv  1,17908  10 28 m .   M Univ /(   RUniv
3
)  2,32273  10  30 kg / m3
3
2RUniv
TUniv   2,47118  10 20 s
c
La composizione di tutte le piccole interazioni elettriche nell’Universo va a comporre l’Universo stesso; infatti,
casualmente:

1 e2 mM
 G e Univ (UNIFICAZIONE GRAVITÀ ELETTROMAGNETISMO)
4 0 re RUniv
1 e2
( re   2,8179  1015 m è il raggio classico dell’elettrone). Inoltre, sempre casualmente:
4 0 me  c 2
me M Univ M Univ m 2me c 2
me c 2  G , G  G 2e  aUniv  7,62  10 12 m s 2 , h (solo numericamente)
RUniv RUniv
2
re TUniv
Gme2 1
RUniv  N re (essendo N  M Univ / me  1,74  10 ),
85
TUniv  
hre 137
h M Univ 14
TCMBR  ( )  2,7 K (dove   5,67 108W / m 2 K 4 è la Costante di Stefan-Boltzmann)
2me 4RUniv
2

3c 3 M Univ 14 72Gc11h3 04 me6 1 4

TCMBR  ( ) ( )  2,72846(02218319896) K  2,72846K
80 RUniv
3
 2e8 k 4
-Essendo poi, per Heisenberg: p  x   / 2

(con il segno di eguaglianza, per semplicità, e  / 2  h / 4  0,527  1034 J  s ), possiamo dire che:
1 M Univ
p  x  me c  x  me c  [ G ]  0,527  10  34 (numericamente)
(2 ) 2
RUniv
2

-Nella nostra galassia (la Via Lattea) il Sole è ad una distanza di 8,5kpc dal centro e dovrebbe avere una velocità
di rotazione di 160 km/s, se essa fosse dovuta solo alla materia barionica, cioè quella delle stelle e di tutta la
materia visibile. Ma noi invece sappiamo che la velocità del Sole è 220 km/s. Dunque vi è una discrepanza Δv di
60 km/s: (Δv=220-160=60 km/s).(1kpc=1000pc ; 1pc=1 Parsec= 3,26 _ a.l.  3,08  10 m ; 1 anno luce a.l.=
16

= 9,46  10 m ) ( RGal  8,5kpc  27,71  103 _ a.l. 

15

 2,62  1020 m è la distanza del Sole dal centro della ViaLattea). Se il

Sole fosse stato ad una distanza RGAL di 30 kpc, avrebbe avuto la stessa
velocità di 220 km/s, ma la discrepanza Δv sarebbe stata più grande. In
generale, sappiamo dalle curve di rotazione che:
v  k RGal , dove k =costante. Ora, ci accorgiamo che, casualmente:

2GM Univ
k
RUniv
2
 COSMOLOGY
(CLASSIC COSMOLOGY)
Leonardo Rubino
March 2024

INTRODUCTION:

According to the classic cosmology, the Universe is expanding; galaxies (not all of them…) are mutually getting farther
and the farther they are, the higher their speeds are and their redshifts are. The law by which all this happens is
Hubble’s Law (Edwin Hubble, 1889-1953):
H  v / d , where H is the Hubble’s Constant:
m
H 0  72km /( s  Mpc)  2,338  10 18 [( ) m]
s
and v  zc , where c is the speed of light, while z is the measured redshift of the source, for instance.
d is the distance of the observed object.
As the velocity is the derivative of the space with respect to time, if the space is r, then, by simplifying all that a bit,
Hubble’s Law becomes:
H  r / r . (1)
z is defined as follows:
observed  emitted f emitted  f observed 1
z  , as   c/ f and as: observed  emitted  X  vT  v , where
emitted f observed f
1
X is the space covered, for instance, by the source (whose speed is v), in time T (=1/f), while emitted  c , it
f
v  zc , indeed. Moreover:
follows that
 f
1  z  observed  emitted . z>0 is redshift; z<0 is blueshift.
emitted f observed
On the contrary, for what the gravitational redshift is concerned, that is, not that about the getting farther, but on the
gravitational pull which slows down the photon, as a gravitational energy, we have:
GMm GMhf
U and then E  mc  hf , from which m  hf / c and U  and
2 2

r rc 2
GMhf
hf '  hf  U  hf  , from which:
rc 2
GM GM GM
f '  f (1  2 ) , that is f observed  f emitted (1  2 ) and f observed / f emitted  (1  2 )  1 /(1  z ) and being,
rc rc rc
GM
for Taylor, (1  z )  1 /(1  z ) , then: z  .
rc 2
FRIEDMANN’S EQUATIONS:

Moreover, Hubble’s Law also shows up, on a theoretical basis, in the theoretical equations of the official and prevailing
cosmology, the Friedmann’s Equations:
r 4G 3p
 (  2 ) (2)
r 3 c
r 8G kc 2
( )2   2 (3)
r 3 r
Friedmann’s Equations can be derived from the Einstein’s General Theory of Relativity, but they can be derived, as
well, also from the Newton’s classic gravitation; in fact, after simplifying all a bit, we know from physics that:
1 2 Mm 1 2 4 2
U  T V  mr  G  mr  r Gm , from which, after some algebraic passages, we get:
2 r 2 3
 r 8G kc 2
( )2    2 , which is really the (3), after naming k  2U / mc 2 .
r 3 r
On the contrary, for what the (2) is concerned, first of all we see that, according to the First Principle of
Thermodynamics, we have:
dU  pdV  dQ (internal energy + work done = exchanged heat) and in considering the Universe, dQ going out is
dU dV
0, of course, so: dU  pdV  0 , that is: p  0. (4)
dt dt
4 3 4 3 2
Now, we know that: V  r and U  r c , from which, according to the (4):
3 3
4
4r 2 c 2 r  r 3c 2   p 4r 2 r  0 , from which:
3
r p
  3 (   2 ) (fluid equation) (5)
r c
By differentiating again, with respect to time, the (3) already proved, we get:
r (rr  r 2 ) 8G 2kc 2 r
2    ; if now we use the (5) in this equation, we get:
r r2 3 r3


r r 2 p kc 2
 ( )  4G (   2 )  2 and using again the (3) in the last one, we finally have:
r r c r
r 4G 3p
 (   2 ) , which is the (2) indeed, qed.
r 3 c
Now, the (1) in the (3) yields:
8G kc 2
H2   2 (6)
3 r
As Einstein’s equations and so Friedmann’s ones, which can be obtained from the former (as well as from those of
Newton, too, as we just did) do not necessarily yield r  const ( r  0 ), then Einstein, who, at the beginning, just
accepted static Universes, added a cosmological constant  which allowed an r  const , indeed. Later, he regretted
for that, as we well know.
The adding of a cosmological constant in the (3), that is, in the (6), yields something like this:
r 8G kc 2 c2
H 2  ( )2    2  ( ) , which can help for r  0 , indeed.
r 3 r 3
As the Universe is accelerating, by simplifying all this a bit, we need to lend a hand to r in the (2), by adding a
cosmological constant indeed, which is indispensable for the modern and official cosmology:
r 4G 3p c2
 (   2 )  ( )
r 3 c 3
CURVATURE k:
In cosmology, of course, we assume that p  p (  ) . Moreover, due to the (2), if we have a pressure p, then r
 rises
(in negative, because of the sign -), so having a decreasing expansion.
Now, out of a better comfort, we recall here the (3):
r 2 8G kc 2
( ) H 
2
 2 . (7)
r 3 r
In General Relativity, k is the curvature; universes with k>0 are open, then they are closed for k<0 and are flat for k=0.
(k=0, +1 e -1) In an expanding universe, in the (7) ρ decreases with time.
In fact, the right side of the (7) will become zero, one day, if k>0, as it is a difference between two positive quantities,
and going to zero it would send H to zero, so r as well , so stopping, one day, to accelerate (the universe). Moreover,
as in that right side the first term, containing ρ, goes like 1/r3, as ρ=m/V and V goes like r3 indeed, while the other term
kc2/r2 goes like /r2 indeed, then, in the long run, the second term in 1/r2 will prevail, so we would have:
 r kc 2 dr
( )2   2 that is r   const and r  t free expansion until a possible going to zero of H and so
r r dt
also of acceleration and velocity, with the beginning of a recontraction like a Big Crunch, in the same way as for the
expansion, as into that equation we would just swap t with –t and nothing else would change.
If k=0, we will have an expansion, but it would tend to v=0.
At last, if k is negative, H will never drop to zero and the expansion will last forever.
Now, after recalling the expression for k previously mentioned, that is k  2U / mc , we have that the sign of k is
2

the opposite of that of the energy U; in other words, if U is positive we will have an eternal expansion, while if U is zero
we will have an expansion tending to v=0 and if U is negative, we will have a gravitational collapse.

CRITICAL DENSITY:

By inspecting the (7), we realize we would have a flat geometry (k=0) for:
3H 2
 c (t )  (critical density) (8)
8G
which is a function of t, as H is so, as well. Nowadays we have for the critical density a value
 c  0,98 10 26 kg / m3 while the current density seems to be  o  10 26 kg / m3 ; we are playing around it.

Now, let’s introduce the DENSITY PARAMETER Ω: (t )  ; so, the (7) becomes:
c
8G kc 2 kc 2 kc 2
H2   c   2 and for the (8): H 2  H 2  2 , from which:   1  2 2 ; for k=0, we have Ω=1.
3 r r H r
0
At present, we have: 0  1 , as we have less than 1% in luminous baryonic mass, then 4% of dark baryonic
c
mass (cold gas), then 50% figured out of dark matter (because of the rotation curves of galaxies and clusters) and finally
an amount of density brought by the cosmological constant.

THE DECELERATION PARAMETER q0 : WHAT DOES IT TELL US?

1
Let’s carry out the Taylor development of r(t): r (t )  r (t0 )  r(t0 )(t  t0 )  r(t0 )(t  t0 ) 2  ....... , from which:
2
r (t ) q
 1  H 0 (t  t0 )  0 H 02 (t  t0 ) 2  .......
r (t0 ) 2
r(t0 ) 1 r (t )r(t )
(where q0     02 0 ) . (9)
r (t0 ) H 02
r (t0 )
From such an expression for q0 we understand that the bigger it is, the larger the deceleration is ( r
 ). Studies on
supernovae Ia in far galaxies tell us that q0<0, so the universe is accelerating!
Now, considering the (2) used at present, where there is a domination by matter (p=0), we have:
r0 4G r r r 2 r 2 8G
  0  0 ( 0 02 )   q0 02   q0 H 02   q0  c , from which:
r0 3 r0 r0 r0 r0 3
1 0 0
q0   (10)
2 c 2
And through this equation, by a measurement on q0 we have a confirmation for the unitary value of Ω0!!

FURTHER AND DEEPER CALCULATIONS AROUND THE FRIEDMANN’S EQUATIONS:

Now, we recall the two Friedmann’s Equations (2) and (3), but related to our current universe (r0 , ρ0 , p0 and H0):
r0 4G 3p r 8G kc 2
 (  0  20 ) and ( 0 ) 2   0  2  H 02 ;
r0 3 c r0 3 r0
and we also recall the parameter q0 we got at the above lines (the (9)), that is:
 r(t0 ) 1 r (t )r(t )
q0     02 0 (11)
r (t0 ) H 0
2
r (t0 )
From the latter Friedmann’s we have:
3 kc 2
0  ( H 02  2 ) (12)
8G r0
r0 4G 4G
On the contrary, from the former we get:  [  0 ]  2 p0 , but from the (12) we get:
r0 3 c
4G 1 1 kc 2
[  0 ]   H 02  ,
3 2 2 r02
r0 1 1 kc 2 4G
and if it is inserted into the previous one, it yields:   H 02   2 p0 and finally:
r0 2 2 r02 c
8G kc 2 r
H 02   p  2 0 (13)
c r0 r0
2 0 2

c2 kc 2 r
By getting p0 out of the (13), we obtain: p0   ( H 02  2  2 0 ) , but this one can be rewritten also like this,
8G r0 r0
c2 kc 2
due to the (11): p0   ( H 02  2  2q0 H 02 ) ; finally:
8G r0
c 2 kc 2
p0   [ 2  H 02 (1  2q0 )] (14)
8G r0
If now we set p0=0 in the last equation, we get:
kc 2
H 02 (2q0  1)  (15)
r02
NOW LET’S WORK ON OUR UNIVERSE, ALLEGED AT k=0 :
Let’s do that for both eras, that is the one in the past, where p was not zero, and the current one, that matter dominated
(p=0 and ρ≠0 ).
c 2,99792458 108
Moreover: rough estimate of the radius r0 of the universe: r0    12,8 10 25 m  13,5G _ ly
H0 2,338 10 18

( r0 c) (here, we stay within the Hubble’s Sphere, without any further modern weird speculations)

-------------note-------------
In case of a matter dominated universe, just like ours is now, p=0, so there isn’t any saturation of radiation among
galaxies and among celestial bodies exerting a pressure. And in this case, for the energy (per unit of volume) we have:
E (/ m3 )  c 2   static c 2 . On the contrary, in radiation dominated cases, like our universe many billion years ago,
1 2 1
when it was more compressed, we had an E (/ m )  p  c   relativistic c . In fact if we have a small volume
3 2

3 3
V  x  y  z : Δz

Δx

Δy
and inside we have an energy density E (/ m3 )  e , then into the cube we will have the energy
E  e  V  e  x  y  z  e  (x)3 . In the small cube, the force on each axis is, of course:
1 E 1 E 1 1 1
F , and the relevant pressure will be: p   e   relativistic c 2 .
3 x 3 x (x) 2
3 3
-------------end of note-------------
1) Era (pre-current) dominated by the RADIATION (p≠0) and k=0:
p r 1
We recall the equation (5):   3 (  
) . Above we have just proved that p  c 2 , so the (5) yields:
c 2
r 3
r  r r 1 1
  3 (   )  4  , from which:   4   0 , that is:   4 (in fact, by inserting   const  4
r 3 r r r r
in the previous one, we will see that it will be satisfied). So, we have that r  const   0 r0 , where ρ0 and r0 as
4 4

values projected to the “present” of that era in which we think we are in, during our calculations. So we have:
 0 r04
 (16)
r4
r 8G
Now, the (3) with k=0 becomes: ( )2   and after inserting into it the (16), we get:
r 3
8G 0 r04 1
r 2  . (17)
3 r2
Variables can be separated and we can go on solving it, but more rapidly we can propose, at the beginning, a solution
like r  t b and after inserting that into the (17), we get on the left and on the right sides respectively:
t 2b 2 and t 2b , from which: b=1/2 and r  t 1 / 2 , that is:
r  const  t 1 / 2 . (18)
r r
Now, as we have r=r0 for t=t0 and r0  const  t0 , and also r  const  t , then: 1 / 2  10/ 2 and:
1/ 2 1/ 2

t t0
t
r  r0 ( )1 / 2 (19)
t0
(eternal expansion, but, as we will see, weaker than that of the matter dominated era (see the (26), because of the
radiation effect)

Then, after joining the (16) with the (19), we get:

 0 r04  0 r04  0t02
   (slowing down in the expansion) (20)
r4 t t2
[r0 ( )1 / 2 ]4
t0
d 1 1 1 1 r 1 1
Moreover, from the (19) we have that r 
r  r0 1 / 2 t 1 / 21  r0 1 / 2 1 / 2 and so H   r0 1 / 2 1 / 2 ,
dt 2 t0 2t0 t r 2t0 rt
r 1
that, thanks to the (19), it becomes: H   and finally:
r 2t
r
rH  (21)
2t
1 t 1/ 2 r 1 1
At last, the (21) with the (19) give: rH  r0 ( )  ( 10/ 2 )  .
2t t0 2t0 t t
0
Therefore, the (16) yields the following proportionality:  ; but it was already obvious from the following new
r4
c 1 1
easy proportionalities: average energy per photon E Av  hf  h   and the photon density n is obviously
  r
1 1 1 1
intended per unit of volume ( V  r 3 ), from which: n  and so EUniv  n  E AV  3   4 , just like
r 3
r r r
requested by the (14) or, after reading such reasonings the other way round, the (14) leads to the Planck’s Equation
1 1 1
E Av    hc  hf .
r  
2) Era (current) dominated by the MATTER (p=0) and k=0:

(where q0 is estimated indeed as 1/2 from the astrophysicists, according to the (15) (which holds with p=0) we have that
k=0; moreover, tank to the (10), still for the value of q0 it follows that  0   c )
r p r
Let’s recall the equation (5):   3 (   ) . Now, with p=0 it follows that   3   0 , that is:
r c2 r
1 d d
( r 3 )  0 , so ( r 3 )  0 , so r 3  const and finally:
r dt
3
dt
1
  3 (obviously) (22)
r
We have that:
r 3  const   0 r03 (23)
with ρ0 and r0 as values at present, from which:
r03  0
 (24)
r3
r 8G
Now, the (3) with k=0 becomes: ( )2   and after putting in the last equation the (24), we get:
r 3
8G 0 r03 1
r 2  . (25)
3 r
Variables can be separated and we can go on solving it, but more rapidly we can propose, at the beginning, a solution
like r  t b and after inserting that into the (25), we get on the left and on the right sides respectively:
t 2b 2 and t  b , from which: b=2/3 and r  t 2 / 3 , or:
r  const  t 2 / 3 . (26)
Now, as we have r=r0 for t=t0 , then r0  const  t0 , that together with the (26) yields:
2/3

t
r  r0 ( ) 2 / 3 (eternal expansion) (27)
t0
Then, by joining the (24) with the (27), we get:
0
r03  0 t02
 r 3  3
 0 2 (slowing down in the expansion) (28)
r
0
t t
[r0 ( ) 2 / 3 ]3
t0
d 2 1 2r 1 r 2r 1
Moreover, from the (27) we have that r  r  r0 2 / 3 t 2 / 31  20/ 3 1 / 3 and so H   20/ 3 1 / 3 , that,
dt 3 t0 3t0 t r 3t0 rt
r 2
because of the (27), becomes: H  and finally:
r 3t
2r
rH  (29)
3t
2 t 2r 1 1
At last, the (29) together with the (27) yield: rH  r0 ( ) 2 / 3  ( 20/ 3 ) 3  3 .
3t t0 3t0 t t
For the (29) we have a t0 which is confirmed, below, from the (38), too:
2
t0   9  109 years (30)
3H 0
 c
Then, by a rough estimate of the radius r0 of the universe, already done before: r0   12,8  10 25 m , ( r0  c ) we
H0
4
have a rough estimate also for the volume V0:V0  r03  0,88  1079 m3 (here, we stay within the Hubble’s Sphere,
3
without any further modern weird speculations) and a mass M0: M 0   0V0   cV0  0,86 10 kg
53

0
Here, too, the (24) gives us the following proportionality:  ; but all this was already clear from the following
r3
obvious proportionalities: average energy per particle E Av  const , as we do not have any loss of the particle energy
with the expansion, and the density of particles n is obviously intended per unit of volume ( V  r 3 ), from which:
1 1 1
n and so EUniv  n  E AV  3  const  3 , just like the (24) says.
r 3
r r

8G kc 2
-) DEEPER STUDIES: now, from the (7) and from the (15), here reported for r0-ρ0-H0: H 02  0  2 and
3 r0
kc 2
H 02 (2q0  1)  , we get:
r02
8G
 0  2q0 H 02 (31)
3
Now, for the (23) we have:
r03
r 2   0 (32)
r
r 8G kc 2
Now, we write the (7) in r generic (no more in r0): ( )2    2 , from which:
r 3 r
8G
r 2  kc 2  ( r 2 ) (33)
3
8G r3
and we put in it the (32), so obtaining: r 2  kc 2  (  0 ) 0 , and it, because of the (31), becomes:
3 r
r03 r 2
kc 2 r
r 2  kc 2  2q0 H 02 and after dividing by r0 :
2
 ( )  2q0 H 02 0 , and finally, in the last one, the

r r02
r02
r
r 2 r
quantity between brackets is given by the (15), so:  H 02 (2q0  1)  2q0 H 02 0 and finally:
r0 2
r
r 2 r r 2
( )  H 02 [1  2q0  2q0 0 ] and after setting y  , we get: ( dy )  H 0 [1  2q0  q0 ](dt ) and finally:
2 2 2

r0 r r0 y


1 r / r0 2 1
t [1  2q0  q0 ] 2 dy (34)
H0 0 y
r
At present (t0), we have that  1 and because of the (34):
r0


1 1 2 1
t0  [1  2q0  q0 ] 2 dy (35)
H0 0 y
3H 02 1 0
While we recall the critical density given by the (8), that is c  , we also recall the (10): q0  , which
8G 2 c
 0
is the link between q0 and the ratio indeed. For what the link between k and q0 is concerned, we just get k from the
c
r02 H 02
(15): k (2q0  1) .
c2
Now we use the (35) to figure out the age t0 of the universe in three different cases:

A) q0>1/2 (k=+1 and ρ0>ρc)

(ρ0>ρc comes out from the supposition q0>1/2 , through the (10) and k=+1, that is k is “positive”, due to the value of q0
in the (15))

Let’s define:
(2q0  1) r
1  cos  ; (36)
q0 r0
well, the (34) gives:
H 0t  q0 (2q0  1) 3 / 2 (  sin  ) (a cycloid) (37)
(2q0  1) r q0
In fact, the (36) is exactly the following: 1  cos  y , ( y  ), from which: y  (1  cos )
q0 r0 (2q0  1)
q0
and: dy  sin d (where y  0   0 and y  y     ) and so the (34) yields:
(2q0  1)
(1  cos )
 
q0 2q0 q0
t [(1  2q0 )  sin d  sin d
 
]
1
2
H 0 (2q0  1) 0 [
q0
(1  cos )] H 0 (2q0  1)3 / 2 0 (1  cos )
(2q0  1)

 (1  cos ) 2 tan
tan  sin   2

Now, from the trigonometry we know that: and , so the last integral
2 (1  cos ) 1  tan 2

2
 
 2 tan tan 2
0 (tan 2 )( 3 / 2 0
q0 2 )d  2 q 2 )d .
t
 
(
2 
becomes: 0
H 0 (2q0  1)3 / 2 1  tan H 0 ( 2 q0  1) 1  tan 2

2 2
 dw 1 
Now, we set w  tan , from which:  (1  tan 2 ) (where   0  w  0 and     w  w ), so
2 d 2 2
the last integral becomes:

 
2q0 w2 dw 4q0 w2
t  dw 
w w

H 0 (2q0  1)3 / 2 0 (1  w ) (1  w2 ) H 0 (2q0  1)3 / 2

2
1 0 (1  w2 ) 2
2
4q0 w 1 4 q0 w 1
w

  arctan w  [(  arctan w)  (0)] 

H 0 (2q0  1) 2(1  w ) 2
3/ 2 2
0
H 0 (2q0  1) 3/ 2
2(1  w ) 2
2


tan

4q0 1
[ ( 2 )  1 arctan(tan  )]  4q0 1 1
[ ( sin  ) 
1
]) 
H 0 (2q0  1) 3/ 2

2 (1  tan 2 ) 2 2 H 0 (2q0  1) 3/ 2
2 2 22
2
q0
 (  sin  )  t , that is exactly the (37).
H 0 (2q0  1)3 / 2
Now, when θ=0 , it follows that, because of the (36), r=0 and because of the (37), t=0. On the contrary, for what the
calculation of tmax is concerned, after inspecting the (37) (and, if possible, also through an evaluation of its first
 q0
derivative), we easily see that it holds when θmax=π and its value is: t max  and for the (36),
H 0 (2q0  1)3 / 2
2r0 q0
rmax  . At last, when θ=2π , we have that r=0 and t=2tmax.
(2q0  1)
(2q0  1) 1
At present, r=r0 , so from the (36) we get: 1  cos  0  , that is cos 0  (  1) and it follows that,
q0 q0
thanks to the (37):
q0 1 1 q0 1 1
t0  [arccos(  1)  (1  (  1) 2 )1 / 2 ]  [arccos(  1)  (2q0  1)1 / 2 ]
H 0 (2q0  1) 3/ 2
q0 q0 H 0 (2q0  1) 3/ 2
q0 q0
18 m
Well, from the last one, when we say q0=1 and H 0  72km /( s  Mpc)  2,338  10 [( ) m] , we get: (with q0=1
s
 1 
  0  ) t0  (  1)  7,7 109 years .
2 H0 2
(2q0  1) 2r0
If we want r= rm=2r0 (and q0 always=1), for the (36) we have 1  cos m   2 , so cos m  1
q0 r0
and m   and for tm , because of the (37), we have:
q0 
tm  ( m  sin  m )   43 109 years . The whole cycle (to and fro) will be, of course:
H 0 (2q0  1) 3/ 2
H0
t M  2t m  86  109 years .

B) q0=1/2 (k=0 and ρ0=ρc) Einstein – de Sitter Model- 1932:

(ρ0=ρc comes out from the supposition q0=1/2 , through the (10) and k=0, that is a flat universe, due to the value of q0 in
the (15))


1 2 2 r 3/ 2 3H t
t y dy  y3 / 2  ( ) , from which: r  r0 ( 0 ) 2 / 3
r / r0 r / r0
Because of the (34), we have:
H0 0 3H 0 0 3H 0 r0 2
with an increase, without limits, of r. Current age t0 of such an universe (when r=r0): from the previous equation we
2
have: t0   9  109 years . (38)
3H 0
See also the (30), that already anticipated the (38).
And as we already did with the (30), through a rough estimate of the r0 previously carried out, that is:
c 4
r0   12,8  10 25 m , we have a rough estimate of the volume V0: V0  r03  0,88  1079 m3 (here, we stay
H0 3
within the Hubble’s Sphere, without any further modern weird speculations) and a mass M0:
M 0   0V0   cV0  0,86 1053 kg .

C) 0<q0<1/2 (k=-1 and ρ0<ρc)

(ρ0<ρc comes out from the supposition q0<1/2, through the (10) and k=-1, that is k is “negative”, due to the value of q0
in the (15))
Let’s write again the (36) and the (37) where   i :
(1  2q0 ) r
cosh   1  (39)
q0 r0
H 0t  q0 (1  2q0 ) 3 / 2 (sinh    ) (40)
Now, for the (39), we have:
 r q0 q0 e   e  q0
 (cosh   1)  (  1)  (e   e    2) (41)
r0 (1  2q0 ) (1  2q0 ) 2 2(1  2q0 )
r
As for θ=0 we had y   0 and for θ=θ we had y=y (see previous pages, where we defined θ and y) then we can
r0
r
also say that for   0(  i  0) we have  0 and for    we have y=y; so, as r increases,  also
r0
increases and in the (41), when t   e  will prevail, that is:
r q0
(t  )  e (42)
r0 2(1  2q0 )
but, by the same token, for the (40) we have:
e  e 1
H 0t  q0 (1  2q0 ) 3 / 2 (   )  q0 (1  2q0 ) 3 / 2 (e   e    2  ) and when t   here, as well, e 
2 2
1 2
will prevail, so: (t  ) : H 0t  q0 (1  2q0 ) e , from which: e   (1  2q0 )3 / 2 H 0t , and if we put it
3 / 2 

2 q0
r q0
into the (42), it yields: (t  )  e   (1  2q0 )1 / 2 H 0t (43)
r0 2(1  2q0 )
and so, also in this case, because of the (43), r increases without limits.
1
At last, at present, with r=r0 , because of the (39): cosh  0   1 , and so:
q0
1
 0  settch(  1) (44)
q0
1 1 1
and sinh 2  0  cosh 2  0  1  (  1) 2  1  (  2) , and so, because of the (40):
q0 q0 q0
1
t0  H 01q0 (1  2q0 ) 3 / 2 (sinh  0   0 )  H 01[(1  2q0 ) 1  q0 (1  2q0 ) 3 / 2 settch(  1)] (45)
q0
Now, as we are under the supposition of q0 values below 1/2, then if we consider all the matter is that of the galaxies
1 0
(see pag. 14, <1%), then we have a modest q0   0,014 and because of the (44), we have that  0  5 , while
2 c
for the (45), we have: t0  0,96 H 01  13 109 years .
 AN ALTERNATIVE COSMOLOGY:
A PROPOSAL OF A UNIVERSE (FULL OF NUMERICAL COINCIDENCES)