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Parte 2
Modelli di dispersione
di Tipo Stazionario
costruzione di un
modello semiempirico.
y
Un possibile Modello Semiempirico è:
C(x,y,z) = K fy fz
dove:
1 y2 1 (z − hm )2
C ( x, y , z ) = K ⋅ exp − ⋅ exp −
2π σ y 2σ 2
2π σ 2σ 2
y z z
Determinazione K ⇒ legge di conservazione della massa.
Se U è la velocità media del vento (co-
stante in orizzontale e verticale), si ha:
dΦ = C (x, y , z ) ⋅ U ⋅ dy ⋅ dz
+∞
−αx 2 π
∫ e dx =
Q = ∫ C ( x, y, z ) ⋅ U ⋅ dydz −∞
α
A
K =Q U
ottenendo in modo definitivo la forma base del Modello
Gaussiano Stazionario:
K =Q U
y2 ( z − hm )2
C ( x, y , z ) =
Q
⋅ exp − 2 ⋅ exp −
2πσ yσ z U 2σ y 2σ z
2
Consideriamo ora la Zona 3
1 z + 2 jz − h 2 1 z + 2 jz + h 2
f z = ∑ exp − i m
+ exp − i m
σ σ
j = 0, ±1, ±2 ,.... 2 z 2 z
Q y2 hm2
C ( x, y,0) ≅ exp− 2 ⋅ exp− 2
πσ yσ zU 2σ y 2σ z
∆h( x )
σ yb ( x ) = σ zb ( x ) =
3.5
⇒ Interazione con la turbolenza dell’atmosfera
Questa è l’interazione più importante e studiata e dipende dal
livello di turbolenza del PBL. Per un modello gaussiano plume, ciò
è riassunto nei due parametri di dispersione σyt e σzt.
In pratica, il modello assume dei parametri di dispersione derivanti dalla
relazione
σ y2 ( x ) = σ yb
2
(x ) + σ yt2 (x )
σ z2 ( x ) = σ zb2 (x ) + σ zt2 (x )
Situazioni Convettive:
σ z2 = σ zm
2
+ σ zc2
σ zm
2
= σ zmu
2
= 1.2u*2t 2 exp[− 0.6t u* hm ] per tu* / hm < 1
σ 2 zc = 0.33w*2t 2
σ 2
zm =σ 2
zmu = 1.2u t exp[− 0.6]
2 2
* per tu* / hm ≥ 1
Situazioni Stabili:
σ z2 = σ zmu
2
(1+ 1.11t u* L ) N.B. t=U/x
Metodo Antico
⇒ Relazioni Pasquill-Gifford.
- derivano dalla campagna di Prairie Grass
- con emissioni al suolo
- con suolo piano, non urbanizzato e a bassa rugosità
- con tempo di mediazione 10 minuti
- fino a distanze sottovento inferiori a 1000 m.
σ y (x ) =
k1 x
[1 + (x k2 )]k3
σ z (x ) =
k4 x
[1 + (x k2 )]k5
A A B
10000 10000
B
C
C
D
E
1000 F 1000
D
E
sig_y (m)
sig_z (m)
F
100 100
10 10
1 1
100 1000 10000 100000 100 1000 10000 100000
Distanza Sottovento (m)
Distanza Sottovento (m)
⇒ Relazioni di Briggs.
Tali relazioni derivano da un vasto numero di dati sperimentali
disponibili sia per emissioni in quota che per emissioni al suolo.
La Relazione Generale è:
σ = ax(1 + bx )c
che vale sia per la dispersione orizzontale che per la dispersione verticale.
A B
10000 A 10000
B
C
D
E C
1000 1000
F
D
sig_y (m)
sig_z
100 100 E
F
10 10
1 1
100 1000 10000 100000
100 1000 10000 100000
Distanza Sottovento (m)
Distanza Sottovento (m)
Schema Urbano
10000 A-B C
10000
A-B
C D
D E-F
E-F 1000
1000
sig_y (m)
sig_z (m)
100
100
10
10 1
100 1000 10000 100000 100 1000 10000 100000
Distanza Sottovento (m) Distanza Sottovento (m)
Innalzamento del Pennacchio
hm ( x ) = h + ∆h( x )
⇒ Condizioni di emissione:
- velocità di emissione dei fumi w0
- temperatura dei fumi T0
Nota: questi parametri dovrebbero sempre comparire in un inventario
delle emissioni e dovrebbero essere sempre rilevati e registrati
quando tali emissioni vengono controllate direttamente.
⇒ Parametri meteorologici:
- velocità del vento U
- temperatura dell’aria Ta
- Stabilità del PBL.
T0 − Ta
Fb = w0 r02 g
T0
Deflessione del plume all’emissione
(stack-tip downwash)
In situazioni di vento teso e quando la velocità di emissione
dei fumi è relativamente bassa, il pennacchio nel punto di
emissione viene trascinato verso il basso. Questo fenomeno
ha luogo quando:
w0 < 1.5 U
w
h' = h − 4r0 1.5 − 0
U
Determinazione del plume rise.
Situazioni Convettive
21.425 F03 4 U a xmax = 49 Fb5 8 se F0 < 55
∆h = 35
38.710 F0 U a xmax = 119 Fb5 8 se F0 ≥ 55
Situazioni Stabili
F
13
U g dθ
∆hmax = 2.6 b a xmax = 2.0715 N = ⋅
UN N T
a dz
Fb1 3 x 2 3
∆h( x ) = 1.6
U
Perturbazioni indotte dagli edifici.
Rettangolo Critico.
Direzione del
Vento
½
Lb
Edifici
o
½
Lb
2Lb 5Lb
Si consideri un camino con un plume il cui baricentro all’equilibrio
sia pari a He (calcolato senza tener conto della presenza dell’edificio).
H e < hs + 1.5 Lb
⇒ se 10hb < D < 3hb, il plume risulta perturbato e ciò si può modellizzare
con una modifica al plume rise ed ai parametri di dispersione;
Calcolo del
Plume rise
Distribuzione
Calcolo Parametri
Spaziale della
di Dispersione
Concentrazione
Calcolo delle
concentrazioni
Sorgenti Non Puntuali.
y1
θ -p
α
+p
y
Q
C ( X ,Y ) = ⋅ fz ⋅
2 2π σ z1U c x
erf ( x ) =
2 −t
2
sin θ ( p − y ) − x cosθ ∫ e dt
+ erf sin θ ( p + y ) + x cosθ
π
erf 0
2σ y
2σ y
( z − H s )2 ( z + H s )2
f z = exp − + exp −
2σ 2
z 2σ 2
z
Elementi da determinare:
- Parametri di dispersione σy e σz;
- Velocità del vento modificata Uc
NB: Q il tasso di emissione g/(ms); Hs quota di emissione.
In generale si ha: σ = σ 02 + σ a2
U c = U ⋅ f (θ ) + U 0
σ y (xvy ) = σ y 0
σ z ( xvz ) = σ z 0
IL MODELLO STAZIONARIO IBRIDO
Crisi del modello gaussiano e nascita del modello ibrido
Comitato AERMIC
Parametri:
⇒ Friction velocity u*
⇒ Flusso Turbolento di calore Sensibile H0
⇒ Lunghezza di Monin-Obukhov L
⇒ Altezza di Rimescolamento zi
⇒ La velocità verticale più probabile è negativa
⇒ ha media nulla,
⇒ non è gaussiana
⇒ non è simmetrica.
xw*
Distanza Sottovento Adimensionale X =
zi U
+∞
Concentrazione Integrale trasversale C y = ∫ C ( x, y, z )dy
−∞
Emissioni entro il SL
A) Assenza di galleggiamento
Idee di base:
1) La vita media degli updraft e dei downdraft è molto grande;
2) se alla quota zs è emessa una particella, essa resta intrappolata
nella struttura incontrata all’emissione finché non giunge al
suolo (downdraft) o all’altezza di rimescolamento (updraft);
3) la particella si muove con una traiettoria rettilinea avente una
pendenza (positiva o negativa) determinata dal valore e dal
segno della velocità verticale della struttura coerente in cui è
intrappolata;
4) una volta raggiunta una delle due frontiere, la particella inverte il
moto riflettendosi tra di esse;
5) se dalla sorgente sono emesse contemporaneamente
varie particelle, esse per ragioni statistiche non seguiranno la
medesima traiettoria.
Illustrazione schematica del campo di velocità del vento
idealizzato e del movimento delle particelle.
Utilizzando un approccio probabilistico
pw (w) =
F1
exp
(
− w − w1 ) +
2
F2
exp
(
− w − w2 )
2
2π σ 1 2σ 1 2π σ 2 2σ 2
2 2
F1 = 0.6 F2 = 0.4
w1 = −0.35w* w2 = 0.40 w*
σ 1 = 0.26w* σ 2 = 0.48w*
2 F ∞ − (z − Ψ − 2nz )2
Cdir = ∑ j ⋅ ∑ exp j i + σ zj = σ j ⋅ x U
σ
j =1 zj n =1
2σ 2
zj
Ψ j = zs + w j ⋅ x U
− (z + Ψ j + 2nzi )2
+ exp
2σ 2
zj
In definitiva si ha che:
y2
C ( x, y , z ) = C y
1
exp − 2
2π σ y 2σ y
Confronto tra Cy prodotta da:
Zs=zs/zi
X=x⋅⋅w*/(U⋅⋅zi)
Struttura di un Modello Ibrido
B) Presenza di galleggiamento
L’emissione di fumi caldi con una velocità verticale possiede un
galleggiamento (buoyancy).
Anche in questo caso si ipotizza di usare le medesime relazioni per il
plume rise ∆h impiegate per i modelli gaussiani.
La situazione è complicata dal fatto che il galleggiamento può far sì
che i fumi (totalmente o parzialmente) superino la sommità del PBL
(penetrazione). E’ possibile stimare il coefficiente fp che rappresenta
la frazione di plume intrappolato entro il PBL.
In sostanza la concentrazione in un punto (x,y,z) è data dalla
sovrapposizione di:
⇒ un plume diretto derivante dalle particelle catturate dai
downdraft e poi riflesse al suolo
⇒ da un plume indiretto derivante dalle particelle intrappolate negli
updraft e riflesse dalla sommità del PBL
⇒ da un plume penetrato, derivato dalla dispersione della porzione
di plume che ha superato la barriera costituita dal top del PBL
Pertanto si ha che:
− y2
C ( x, y , z ) = C y ( x , z ) ⋅
1
⋅ exp 2
2π 2σ
y
[ ]
C y ( x, z ) = f p ⋅ C y , Dir ( x, z ) + C y , Ind ( x, z ) + (1 − f p )⋅ C y , Pen ( x, z )
Il contributo del plume diretto è pari a:
2 F ∞ − (z − Ψ − 2nz )2
Cdir = ∑ j ⋅ ∑ exp dj i +
j =1 σ zj n =0
2σ zj
2
Ψdj = z s + ∆hd + w j ⋅ x U
− (z + Ψdj + 2nzi ) 2
exp
2σ zj2
− (z − hep − 2nzieff )2
13
F j ∞ F0 3
Cind
2
= ∑ ⋅ ∑ exp + ∆heq = 2.63 3
+ (2 3) ∆hh
UN ∆hh
2
σ
j =1 zj n =1
2 σ 2
zp
z +z
− (z + hep + 2nzieff )2 heq = s i + 0.75∆heq
exp 2
zieff = MX {(heq + 2.15σ zp ( x )); zi }
2 σ 2
zp
Confronto tra le simulazioni di un modello gaussiano (in alto),
di un modello ibrido (al centro) e i risultati ottenuti in water
tank (in basso) da Perry et al. (1989)
Il meccanismo su cui si basa il modello ibrido è in
grado di riprodurre in modo molto realistico la
dispersione degli inquinanti nelle situazioni
convettive.
Approfondimenti:
FTM Nieuwstadt, H. van Dop ed. (1982): Turbulence and Air Pollution Modeling
– Reidel Publishing Company