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ELEGBARÀ
IL SANTO DELLA POSSIBILITÀ

Elegbarà, nella tradizione afrobrasiliana è l’Orixà tutelare dei passaggi e delle comunicazioni,
delle strade e dei crocicchi. Senza la sua intercessione nessuna comunicazione uomo / Dio è
possibile. Il mito lo presenta come entità ambigua, se con una mano tocca il cielo, con l’altra
può tranquillamente sfiorare le più profonde regioni delle tenebre, avendo come prerogativa
quella di mettere in comunicazione i vari mondi esistenti. Fratello di Ogùm e di Oxossi è
considerato un Santo Guerriero. Nell’immaginario popolare è visto come un bambino con la
faccia da vecchio, questo per sottolineare la sua ambiguità, il suo essere tutto e l’opposto di
tutto.
La sua arma è la parola, sagacia e astuzia gli fanno da scudo, permettendogli di trionfare in ogni
situazione. Trasforma il diritto in rovescio e viceversa, sconvolgendo le più accurate previsioni e
stravolgendo l’ordine delle cose per poi riportare tutto allo stato attuale.
Viene invocato nella risoluzione di ogni tipo di problema, da quello finanziario a quello più
squisitamente sentimentale. A lui ci si rivolge anche quando si desidera convolare a giuste
nozze, per questo infatti è chiamato il santo “casamenteiro” ossia colui che promuove i
matrimoni. Nel sincretismo viene raffigurato con Sant’Antonio da Padova e festeggiato il 13
giugno.
Elegbarà, chiamato anche Barà o Elegguà viene cultuato in tutte le tradizioni Afroamericane e
ha moltissime manifestazioni. Una delle manifestazioni più temute di Barà è Exù, che nei suoi
differenti cammini popola il mondo della Quimbanda insieme alla sua controparte femminile:
Pomba Gira.
In questo libro imparerete a conoscere questo particolare Orixà, i suoi misteri, la sua storia ed i
suoi incanti, come cultuarlo o come ingraziarselo per ottenere fortuna, successo, amore, riuscita
e trionfo in ogni tipo di battaglia della vita.
SANT’ANTONIO DEI MIRACOLI

Fernando di Buglione, questo era il nome del futuro Santo, nacque a Lisbona da nobile famiglia
portoghese discendente dal crociato Goffredo di Buglione, nel 1195. Dopo un'intensa vita
ascetica presso i Canonici regolari Agostiniani di Coimbra, passò fra i Minori di San Francesco
d'Assisi, con il quale si incontrò alla Porziuncola (1221). Grande predicatore del Vangelo,
esercitò il suo ministero nell'Italia del nord e nella Francia meridionale. Combatté le eresie,
facendo intensa opera di evangelizzazione. Della sua predicazione restano significative
testimonianze nei suoi scritti. Taumaturgo, fu maestro di dottrina spirituale e di teologia inoltre
seppe coniugare perfettamente la vita contemplativa alla vita attiva. E' universalmente venerato
dal popolo cristiano. Le reliquie del Santo si custodiscono nella basilica omonima, a Padova,
che è meta di continui pellegrinaggi. Nella tradizione popolare è il patrono degli affamati, degli
oggetti smarriti, e dei poveri. Il nome Antonio deriva dal greco e significa “colui che fa fronte ai
suoi avversari”. Il suo simbolo è il giglio.
Nella tradizione popolare Sant’Antonio è il Santo dei miracoli e i fedeli si rivolgono a lui con
fede per ottenere l’intercessione in ogni tipo di grazia, in particolare viene invocato per
realizzare un matrimonio, nelle richieste d’amore, per difendersi dai nemici, manifesti e non,
nonché perchè non manchi mai il pane sulla propria tavola, quindi per combattere la povertà e
favorire gli introiti. Tradizionalmente Sant’Antonio fa ritrovare gli oggetti perduti. Questa sua
prerogativa deriva da un aneddoto. Durante un suo viaggio in mare, poco dopo essere partito
da Lisbona, la sua barca si trovò nel mezzo di una tempesta. Dice la storia che durante questa
tempesta il messale del santo cadesse tra i flutti. Grande fu il rammarico di Antonio, era legato a
quel libro da un vero e proprio legame affettivo. Quando giunse sulla terra ferma, arrivato in un
monastero, grande fu il suo stupore nel ritrovare il suo messale all’interno della propria cella.
Da allora divenne il santo degli oggetti perduti, e viene invocato anche per fare ritornare un
amore, per recuperare uno stato emotivo particolare o per riportare un evento ad uno stato
precedente. Se nella Santeria cubana sant’Antonio è una delle Sette Potenze Africane, nella
moderna Umbanda vibra nella cosiddetta Linea di Santo di Oxalà, insieme a San Francesco,
Santa Clara, Sant’Espedito, Santa Rita, San Benedetto… Anche se Zelio de Moraes, il fondatore
di questa corrente spirituale, lo aveva messo, fin dall’inizio in una delle Sette Linee. Per alcuni è
una figura scomoda, visto il suo ambiguo rapporto con Exù.
Viene onorato per primo fra tutti i Santi e senza il suo concorso nulla diventa possibile. Nelle
sue molteplici manifestazioni, Elegbarà è il fiscalizzatore di tutte le entità che attuano nella
Quimbanda e che prendono il nome di Exùs e Pomba Giras ed è l’ideale connessione tra gli
Orixàs e gli Exùs. Il popolo di Santo lo raffigura come una piccola testa di cemento che,
caricata nella maniera opportuna dai sacerdoti, viene posta dietro alle porte di casa a difesa del
focolare e della persona.
Pago di semplici offerte dispenserà il suo aiuto con generosità, purché non ci si dimentichi di
rendergli il dovuto omaggio. In quanto signore delle porte potrebbe infatti chiudere quelle della
benedizione e scatenare quelle della malasorte. In questo caso potrebbe emergere la sua parte di
ombra, la più temuta. Elegbarà è Exù che attua come Orixà, ma non va confuso con le
numerose entità che appartengono alla tradizione Quimbanda.
Accattivarsi Elegbarà non è fortunatamente difficile: accontentandosi di offerte semplici potrà
diventare il più grande degli alleati e offrire la sua protezione a chi si rivolge a lui con fede.
Nella tradizione arcaica ha referenti ravvisabili in Mercurio, Hermes, Herne e nelle differenti
figure trikster delle varie tradizioni.
Le offerte che maggiormente vengono tributate a questa entità sono la farofa (farina di manioca
con olio di palma rosso/dendé), monetine, sigari, liquori forti, candele, frutta (banane, more,
cocco..).

Colore delle candele nella pratica spirituale:


-bianche: per impetrare benedizioni e nell’Umbanda
-rosse: in assunti d’amore, energia, forza vitale
-marroni: in assunti economici e giustizia
-nere: per eliminare il male o per castigare una persona
-rosse e nere: per aprire i cammini, spezzare il male...

Bevanda rituale: cachaça, rum, grappa e liquori forti


Fiore: giglio bianco, garofano rosso
Profumo: incenso, flor de laranjeira
Frutta: mele rosse, banane, noce di cocco, more…
Omaggio: sigari, candele, monete, chiavi in ferro
Giorno della settimana: lunedì, nello spiritismo martedì
Numeri: 3, 7, 21
Saluto: Laroyé
Collana rituale: perline rosse e nere
Piatto in cui disporre le offerte: di coccio

Invocazione in lingua yoruba

IBARAKOU MOJUBA ELEGBA IBACO MOJUBA IBAKO MOJUBA. OMOTE CONICO


IBARAKOU OMOTE AKO MOJUBA ELEGBA KULONA. IBARAKOU MOJUBA
OMOLE KO IBARAKOU MOJUBA OMOLE KO. IBARAKOU MOJUBA AKO ELEGBA
KULONA ACHE IBAKOU MOJUBA. ACHE ELEGBA KULONA IBARAKOU MOJUBA
OMOLE KO AKO ACHE. ARONGO LARO AKONGO LAROYE ELEGBA KULONA A
LAROYE COMA. KOMIO AKONKO LAROYE ELEGBA COMA KOMIO ACHE.
AKONKA LARO AKONKO LARO AKO ACHE IBA LA GUANA ELEGBA. LAROYE
AKONKO E LAROYE E LAROYE E LAROYE AKONKO AKONKO LAROYE AKONKO
LA GWANA E LAROYE.
PERCHÉ ELEGBARÀ È IL PRIMO ORIXÀ CHE
DEVE ESSERE NUTRITO
Oxalà, Oxùm e Iemanjà condividevano le stanze in un palazzo dove consultando con le
conchiglie, predicevano il futuro a quanti si presentavano alla loro porta.

All’inizio della strada che conduceva al palazzo, in una piccola casa, abitava Elegbarà che
lavorava come portiere per gli Orixàs.
I clienti che ricevevano i responsi o i consigli pagavano la profezie con galline, colombe e
danaro a Iemanjà, Oxùm e Oxalà, che vivevano nell’opulenza.

- Elegbarà, c’è Iemanjà?


- Sì, entra pure.
- Elegbarà, Oxùm sta consultando?
- Certamente, certo accomodati.
- Elegbarà, Oxalà riceve oggi?
- Si, certamente.

Alla fine della giornata Xangò, Ogùm e Oxossi andavano al palazzo a festeggiare e mangiavano
a sazietà. Ad Elegbarà erano lasciate sempre e soltanto le ossa. Il portiere non ne poteva più di
soffrire la fame. Un giorno Elegbarà pensò:“E’ ora di cambiare le cose. Alla prima occasione gli
farò vedere chi sono io.”

Una notte di tempesta un topo grande e grosso che sfuggiva alla pioggia, entrò nella casa di
Elegbarà. Egli l'uccise e si disse: “Con questo topo avrò del cibo per parecchi giorni, è
comunque più di quanto mi mandano dal palazzo.” Preparò le razioni per i giorni successivi e la
mattina seguente si sedette sorridendo sulla porta della casa. Alla richiesta del primo consultante
il portiere rispose: “Oxùm è in viaggio e non so quando ritornerà.” Alla domanda del secondo,
il padrone delle strade rispose: “Oxalà è andato dalla sua famiglia e rimarrà con essa per un
tempo indefinito”. Quando un altro consultante arrivò Elegbarà rispose: “Iemanjà è al mare e
non so quando farà ritorno”.

Rispose con lo stesso tono a tutti quelli che venivano a palazzo e quel giorno nessuno
attraversò la porta.
Fece questo anche nei giorni successivi e quando Oxalà, Iemanjà e Oxùm videro la dispensa
vuota, cominciarono a preoccuparsi.
Chiamarono Elegbarà, che, seppur molto magro, era sopravvissuto grazie al topo, e gli chiesero:

- Che succede Barà? Perché nessuno viene più a consultarsi con noi?
- Non saprei, sembra che tutti siano felici e non abbiano problemi.

Le cose andarono di male in peggio e gli ospiti abituali del palazzo cominciarono a soffrire le
conseguenze della scarsità di cibo.
Xangò, grande mangiatore, era il più interessato a trovare una soluzione e si sedette a pensare
ad essa. Non aveva peraltro la minima intenzione di contribuire con il suo per pagare le cene.
Dopo aver parlato con Oxalà, Oxùm e Iemanjà, gridò:”Ma siete matti! A chi è venuto in mente
di lasciare senza cibo Elegbarà che è il portiere e il padrone delle strade? Chiamatelo e mettetevi
subito d’accordo con lui”.
Iemanjà chiamò Elegbarà, Oxùm lo fece accomodare e gli servì un bicchiere di miele e grappa.
Oxalà gli chiese:”Dimmi Barabarà, sei arrabbiato con noi?”. Elegbarà rispose:
“Non sono arrabbiato, sono solo affamato e ho deciso di farvi provare quello che provo io”.
Allora Oxalà gli propose un patto: per ogni persona che il portiere lasciasse entrare, avrebbe
ricevuto un pollo.
Tutti furono d’accordo; Elegbarà uscì per strada e vide una donna che voleva sposarsi, la inviò
a Oxùm; vide quindi una madre angosciata per la sorte di suo figlio, la condusse da Iemanjà; più
tardi, riconoscendo un uomo che soffriva di una malattia, lo mandò da Oxalà. Giorno dopo
giorno riempì nuovamente le dispense del palazzo..e le sue…perché ora aveva cibo a volontà e
si sentiva soddisfatto. Da quel giorno Elegbarà è il primo Orixà che va nutrito ed invocato,
senza il suo aiuto infatti nessuna richiesta può raggiungere le orecchie dei Santi ed ogni supplica
rischierebbe di cadere nel vuoto.

Orazione di Sant’Antonio
ELEGBARÀ ED IL COCCO
Elegbarà era figlio del re del Congo, altri dicono di Okuboro e della regina Anagui, altri ancora
sono convinti che fosse figlio di Oxalà e Yemanjà… quando si parla di Santi Africani le
biografie degli stessi hanno spesso differenti versioni… si concorda comunque che fosse un
ragazzo che adorava danzare, cacciare, passeggiare, ma aveva il difetto di essere molto litigioso e
borioso, alcuni dicevano che con la testa non ci fosse tutto, per questo motivo non aveva la
capacità di distinguere il bene dal male e commetteva malvagità senza essere malvagio. Si
divertiva moltissimo a ingannare le persone e a raccontare bugie.
Fu chiamato Elegbarà perché era di sangue reale. Un giorno, scortato da un numeroso seguito,
si fermò a un quadrivio e incerto sulla via da prendere, retrocesse di tre passi per vedere meglio
l’ambiente. Fu allora che, dritto innanzi a lui, nell’erba, vide come due luci, due pupille luminose
che lo fissavano. Si chinò su quelle luci pieno di timore e raccolse un cocco. Lo portò a casa e
raccontò ai genitori la vicenda, ma questi non gli credettero, abituati alle sue marachelle ed alle
sue bugie. Il cocco finì abbandonato dietro una porta. Dopo due giorni, durante una festa, il
cocco ricominciò a brillare nuovamente di una luce fortissima. Tutti si spaventarono. Questo
fenomeno coincise con la morte di Elegbarà. Per tutta la durata del funerale il cocco continuò a
brillare.
Alla morte di Elegbarà seguì un periodo di grande carestia e di continue calamità. Gli indovini
del paese si riunirono e sentenziarono che la causa era da ricercare nell’abbandono in cui era
stato lasciato il cocco di Elegbarà. Quando andarono a rendergli omaggio era già marcio e
consumato dai parassiti. Allora i sacerdoti presero una pietra nella savana e invitarono lo spirito
di Elegbarà a risiedervi dentro, quindi gli fecero offerte. La carestia finì, tornò la pioggia a
benedire i campi e il regno tornò florido. Da allora lo nutrirono e lo onorarono ed Elegbarà si
trasformò in Orixà.
Il cocco rappresenta Elegbarà e si può mettere una noce di cocco dinnanzi alla sua statua
consacrata, decorata con tre buzios bianchi a raffigurare gli occhi e la bocca del santo (alcuni ne
aggiungono altri due a raffigurare le orecchie). I rituali potranno essere svolti davanti a questa
fermezza che tradizionalmente viene posta dietro alla porta di casa. Ogni settimana si accenderà
davanti al cocco ed al Santo una candela, gli si offrirà liquore e tutti i doni classici che vengono
devoluti a questa entità.
OFFERTA AD ELEGBARÀ

Il procedimento che segue può essere eseguito per fare una particolare richiesta all’entità
oppure come ringraziamento.

Giorno: lunedì
Orario: mezzogiorno, le 18 o mezzanotte

Occorrente:

- farina di mandioca
- olio di dendè
- miele
- cachaça o rum
- 1 candela sete dias rossa (oppure bianca)
- 1 candela figurata a forma di chiave
- polvere Barà
- defumadores Barà
- panno rosso
- 1 piatto di coccio
- sigaro di marca
- fiammiferi di legno
- 7 monete

Procedimento

Stendere il panno al suolo. Al centro del panno mettere il piatto di coccio. Versare nel piatto la
farina di manioca, aggiungere il dendè, tre gocci di liquore a croce e tre gocce di miele.
Impastare con le mani a formare una sorta di polenta cruda, friabile. Cospargere con polvere di
Barà e fare la richiesta. Posizionare al centro del piatto la candela a forma di chiave, in piedi e
accenderla con un fiammifero. Accendere la candela sete dias a lato del piatto. Accendere un
defumador e appoggiarlo vicino all’offerta. Accendere il sigaro e dare tre boccate di fumo verso
l’alto, quindi appoggiarlo sulla scatola di fiammiferi, orizzontale, come illustrato nella figura che
segue.
Recitare questa orazione:

AGO’ ELEGBARA’ ABUKENKE’! ALAROYE’ EXU’ OLA’! AGO’ LE ELE’ KUPAXE’


AGÒ MECO. ELEGBARA’ AXE’ BORU, AXE’ NOYE, TORI TORU’ LA YA FI
YORUARE.

Mettere le monete a cerchio nel piatto.

Questa offerta può essere svolta:


a) davanti alla statua consacrata
b) ad un incrocio di quattro strade, in uno degli angoli del crocevia

SOLUZIONE a)

Lasciare l’offerta per tre o sette giorni davanti all’entità. Passato questo periodo si porta in un
giardino o in un prato. Quando si abbandona l’offerta si bussa a terra tre volte, si chiede licenza
e quindi si fanno tre passi indietro senza voltarsi. Ci si gira e ci si allontana dal luogo senza più
voltrsi indietro. I defumadores andranno accesi uno al giorno, davanti alla statua, fino alla fine
della scatoletta.

SOLUZIONE b)

Si esegue l’ebò direttamente sul luogo, ad un incrocio di quattro strade. Arrivati all’incrocio
andare al centro e bussare al suolo tre volte chiedendo licenza ad Ogùm Megè. Quindi ci si
dirige ad uno dei quattro angoli dell’incrocio (nello schema che segue è segnato con una X
rossa).
Stendere a terra il panno e appoggiare al centro del panno il piatto con all’interno l’offerta, già
cosparsa con la polvere di Barà. Posizionare la chiave di cera al centro del piatto e accenderla,
quindi accendere la sete dias e il defumador, come spiegato in precedenza. Accendere il sigaro e
procedere come descritto sopra. Recitare l’orazione. Mettere le monete nel piatto nel modo
descritto precedentemente. Fare tre passi indietro senza dare le spalle, con rispetto. Voltarsi e
allontanarsi dal luogo. Non si dovrà passare da quel posto per almeno sette giorni.
I restanti defumadores vanno bruciati uno al giorno, in casa, fino alla fine della scatoletta.

Si potranno altresì offrire all’entità anche altri elementi quali cioccolato, fiori, frutta, dolci…
“SANT’ANTONIO VIEN DAL CONGO”
Si è soliti considerare il sincretismo come esclusivo frutto della
mescolanza tra divinità africane e santi cattolici nel nuovo mondo,
in realtà il sincretismo è un fenomeno che già era presente in
territorio africano prima della tratta degli schiavi. Sant’Antonio è
stato al centro, per secoli, di un culto africano molto particolare
che si è portato avanti per secoli. In Congo Sant’Antonio è stato
considerato sempre un santo Africano e veniva cultuato come un
vero e proprio spirito ancestrale, raffigurato spesso con la pelle
nera e venerato come un antenato sacro per la sua generosità in
fatto di grazie. Il suo nome africano Nkuyu Lumbambe oppure Ta
Makuende Yaya e con questo nome viene ancora oggi venerato a
Cuba. Nel distretto di Quiebra Hacha, nei pressi dell’Habana è ancora conservata la scultura
lignea che lo rappresenta, un manufatto di 37 cm, di legno scuro, proveniente dal Congo. A
detta degli studiosi non si riesce a capire il periodo in cui venne intagliato, ma appare essere
antichissimo. Il 13 giugno di ogni anno viene fatta una festa in suo onore preceduta da una
pittoresca processione in cui orazioni, canti sacri e profani e danze danno alla festa un tono al
contempo surreale e mistico. Non si contano i miracoli elargiti da Sant’Antonio Congo! Gli
schiavi di etnia bantu portati a forza nei Carabi nel periodo della tratta, portarono con se il culto
a questo particolare santo ed i suoi segreti. Ta Makuende Yaya viene invocato per portare
equilibrio in famiglia, per favorire gli introiti ed i guadagni, per aprire le strade…per risolvere
ogni situazione, anche la più disperata e lavora unicamente per la persona che si cura di lui. Se si
desidera onorare questa entità alla maniera Congo e si vuole consacrare la sua statua in modo
da poter creare una connessione spirituale con questa entità occorre seguire un certo
procedimento.

Giorno: Venerdì (o Lunedì)


Fase lunare: crescente
Orario: qualsiasi

Occorrente:

cemento a presa rapida


1 statua di Sant’Antonio
1 guia (collara rituale) bianca
1 guia (collara rituale) rossa
1 guia (collara rituale) nera
1 pemba bianca
1 pemba rossa
1 pemba nera
1 piatto di terracotta
21 tipi di terra differente (di casa propria, di panetteria, di incrocio, di banca, di foresta, di
fiume, di mare, di ospedale, di strada, di tribunale, di stazione di polizia, di cimitero…)
21 monete
21 buzios
Polvere Oro
Polvere Argento
Polvere Ferro
1 fava di Sant’Antonio
7 semi conosciuti come fava di Exù
7 semi conosciuti come occhio di Pomba Gira
Pietra imàn
1 chiave antica grande
Mercurio
Erba Abre Camino
Erba Menta Piperita
Erba Amaranto
Defumadores Sant’Antonio
1 candela sete dias bianca
1 orazione di sant’Antonio bruciata e polverizzata
1 pietra presa da una strada a lunga percorrenza o ad un incrocio
Fluido Sant’Antonio
Acqua di Florida
Rum o liquore

Lavare precedentemente con rum mescolato ad Acqua di Florida e fluido Sant’Antonio la


pietra, la chiave, le monete, le conchiglie, il piatto, le collane e la statua. Tracciare con la pemba
bianca al centro del piatto il sigillo di sant’Antonio Congo Ta Makuende Yaya riportato sopra.
Appoggiare la pietra nel piatto. Sulla pietra spargere le polveri (Oro, Argento, Ferro), vicino alla
pietra mettere la pietra imàn, quindi spargere sopra tutto le tre pembas polverizzandole con le
mani. Aggiungere un po’ di mercurio e la fava di sant’Antonio. Quindi attorno a tutto disporre i
semi e le erbe. Spargere sopra la orazione polverizzata e le terre. Versare sopra a tutto un po’ di
cemento per sigillare e decorare con le conchiglie, la chiave e le monete. Al centro mettere la
statua incastonata. Accendere la candela da sette giorni davanti al feticcio e a lato un
defumador. Quindi dire:”Ta Makuende Yaya, sant’Antonio Congo, poderoso Nkuyo
Lumbambe, ti chiamo nella mia vita e ti chiedo di proteggermi, tutelarmi e guidarmi in tutti i
cammini. Prometto di onorarti e di essere fedele al tuo mistero”. Mettere al collo del Santo le
tre collane e dire:”Con misangas siglo il patto con te”. Versare sopra alla statua un po’ di liquore
e successivamente soffiare il fumo di un sigaro (tre boccate). Ogni settimana offrire liquore,
versandolo sopra alla statua, fumo di sigaro, candela ed eventuali offerte di frutta, dolci…
Questo fondamento spirituale racchiude il segreto del santo e non potrà essere toccato da
nessuno se non il possessore della statua stessa. E’ bene preparare per lui un angolo speciale, un
piccolo altare dedicato unicamente a lui. Ogni grazia ricevuta dovrà essere prontamente pagata
al Santo secondo la promessa fatta. Dimenticarsi o trasgredire questo fattore è considerata una
sorta di offesa nelle tradizioni africane che può portare conseguenze spiacevoli. Si dice infatti
che il Santo potrebbe non solo togliere quanto ha dato ma molto di più e riconquistarsi la sua
fiducia sarebbe poi piuttosto oneroso.
PRATICHE MAGICHE E RITUALI

Simpatia della corda per legare un compagno/a

Questa simpatia viene eseguita per consolidare un legame o per evitare che il compagno/a
intrattenga altre relazioni o sia infedele. Eseguite questa pratica il primo giorno del mese, prima
delle sei della mattina, possibilmente in fase di luna crescente/piena. Occorrente: una corda di
iuta della lunghezza di settanta cm, un sabao da costa, olio Amor, defumadores Barà, una
candela figurata di sant’Antonio. Ungere la corda con olio Amor e metterla sul fondo di una
bacinella con acqua. Fare un nodo nel centro della corda, ben stretto. Ungere la candela figurata
con il medesimo olio ed accenderla, quindi accendere un defumador di Barà. Lavare nella
bacinella, con sabao da costa, un indumento della persona che si desidera “legare”. Ripetere tre
volte:”Sant’Antonio poderoso e grande, corona la nostra unione”. Lasciare consumare candela
e defumadores, quindi abbandonare i resti del sapone, della cera e delle ceneri in un prato.
L’acqua può essere gettata nello scarico, la corda va conservata in un luogo sicuro fino alla
notte del 12 giugno, quando andrà bruciata. I restanti defumadores vanno consumati uno al
giorno fino al termine della scatoletta.

Per trovare Marito

Ci sono donne che passano la vita alla ricerca del principe azzurro.Il rischio è quello di arrivare
ad una certa età ed essere fuori gioco. Che fare? Entrare nel vivo della battaglia. Occorrente:
una statuina di sant’Antonio in piombo, un foulard bianco, carta da pacchi, olio di attrazione
(Follow Me), polvere Barà Sant’ Antonio, polvere La Dolorosa, polvere Cordeiro Manso (As
You Please), una candela rossa. Recarsi ad una messa con la statuina del Santo nel centro della
testa, unta con olio Follow Me. Per riuscire a fermare la statuina occorre usare un foulard
bianco. Fare questo per sette messe, una al giorno, in sette giorni. Offrire le messe a
Sant’Antonio da Roça Grande. Passati i sette giorni scrivere su un foglietto di carta da pacchi, a
matita, il nome di sette uomini che si considerano belli e attraenti, possono essere anche attori o
personaggi pubblici. Ungere i quattro angoli del foglietto con olio di attrazione. Avvolgere nella
carta la statuina e seppellirla ai piedi di una pianta di dieffembachia, si tratta di una pianta
decorativa facilmente rintracciabile anche nel nostro paese. Attorno alla pianta spargere le tre
polveri. Quindi accendere vicino al vaso la candela. Da questo momento iniziare a frequentare
locali e ambienti confidando in Sant’Antonio.

Per trovare lavoro

Questo semplice ebò viene eseguito per trovare un impiego, qualora si fosse disoccupati, ma
anche per favorire avanzamenti o per risolvere difficoltà lavorative o professionali. Occorrente:
un piattino di coccio, 21 monete correnti differenti, una pagnotta, una candela figurata a forma
di chiave, olio Conquistatore (Hi John), polvere Trabajo, Polvere Abre Caminho, Polvere Van
Van, un Imàn Ferradura, defumadores Abre Caminho. Mettere sul fondo del piatto, al centro,
la calamita (Imà Ferradura), unta con olio Conquistatore. Sopra appoggiare la pagnotta.
Cospargere la pagnotta con le polveri e circondarla con le monete. Ungere la candela a forma di
chiave con olio Conquistatore, accenderla e fare a Sant’Antonio la richiesta. Bruciare un
defumador Abre Caminho. Tenere l’ebò in un luogo alto, in casa. Portare in un prato dopo 21
giorni, seguendo le regole basiche di “despacho”. Ogni giorno bruciare un defumador Abre
Caminho fino alla fine della scatoletta.

Per essere assunti in un particolare luogo di lavoro

Confezionare un sacchetto di panno rosso. Quindi procurarsi una stecca di liquirizia,


prezzemolo, erba Kimbansa, erba Abre Camino, resina di benzoino, polvere Trabajo, Sali di
Exito, nastro rosso, filo bianco e filo nero, una candela da sette giorni bianca. Scrivere il nome
del datore di lavoro su un foglietto. Arrotolarlo attorno alla liquirizia ed a qualche rametto di
prezzemolo fresco. A questo punto iniziare ad arrotolare attorno a questo il filo nero (un intero
rocchetto) e successivamente il filo bianco. Mettere nel sacchetto, aggiungere i Sali, la polvere e
le erbe. Chiudere il sacchetto con il nastro rosso. Appoggiare il sacchetto in un piatto che va
posto al suolo dietro alla porta di casa. Nel piatto mettere anche un bicchiere con liquore e la
candela da sette giorni. Accendere la candela. Accendere un sigaro e soffiare fumo tre volte sul
sacchetto quindi recitare l’Orazione di Sant’Antonio, fare la richiesta con fede e promettere
un’offerta a risultato ottenuto. Appena si sia ottenuta soddisfazione provvedere al
ringraziamento dell’entità. Passati i sette giorni il sacchetto potrà essere portato ad un incrocio
di quattro strade insieme al sigaro, i resti della candela si potranno serenamente gettare nella
pattumiera, il liquore avanzato si può gettare nello scarico.

Per ottenere qualcosa da qualcuno

Scrivere il nome della persona su un foglietto di carta e metterlo in un bicchiere insieme a


polvere Amansa Guapo, Cambia Voz, Cordero Manso, Dominante, radice di liquirizia, erba
vencedora e cannella in polvere. Mettere il bicchiere dietro alla porta di casa o davanti ad una
statua di Sant’Antonio. Accendere un sigaro e soffiare tre volte il fumo nel bicchiere. Accendere
una candela da sette giorni bianca a lato e dire:”Elegbarà, ti offro otì e atanà affinché ascolti la
mia supplica, ti chiedo di (fare la richiesta), ti prometto che ti ringrazierò tempestivamente.
Appoggiare allora il sigaro sul bicchiere. Lasciare che la candela si consumi. Passati sette giorni
portare il bicchiere ed il sigaro ad un incrocio. Questo lavoro va preferibilmente iniziato in un
lunedì di luna calante. Durante la settimana fumigare casa con cannella, valeriana e mirra
mescolati. Questa formula si impiega con Elegbarà quando si vuole avere controllo e dominio
su una situazione. Ottenuta soddisfazione ringraziare immediatamente l’entità.
Feitiço di Barà per gli studenti

Nella tradizione ci si rivolge ad Elegbarà per far si che uno studente venga aiutato in ambito
scolastico e universitario, per superare esami e test di studio. Questo feitiço va eseguito la notte
prima della prova. Occorrente: un’ametista (art. STONE 004), olio Conquistatore (Hi John),
una candela marrone, polvere Hei de Vencer, Sali Exito, una medaglia di Sant’Antonio con
Chiave, fluido Sant’Antonio. Mettere in un bicchiere di vetro la pietra sul fondo e versarvi sopra
il contenuto di un flacone di olio Conquistatore (Hi John). Coprire con polvere Hei de Vencer
e cospargere sopra il tutto un cucchiaio di Sali Exito. Versare ora il contenuto di un flacone di
Fluido Sant’Antonio, colmando il bicchiere con acqua di bottiglia. Sotto al bicchiere mettere la
fotografia dello studente. A lato accendere la candela, unta con olio Conquistatore. Tenere il
feitiço in un luogo alto. La mattina dell’esame intingere la medaglia di Sant’Antonio nel
bicchiere e consegnare allo studente affinché la indossi. Dovrà indossarla per 21 giorni, quindi
viene tradizionalmente abbandonata ai piedi di un altare di Sant’Antonio in una chiesa, insieme
ad un’offerta ai poveri. Il bicchiere potrà essere poi abbandonato in un prato.

Rituale del Cocco

L’utilizzo di questa famosa pratica, conosciuta in tutta l’America Latina per la sua efficacia, è
indicata per ottenere fedeltà, portare al matrimonio coppie che hanno relazioni da lungo tempo.
E’ altresì impiegata per unire o riequilibrare situazioni matrimoniali insoddisfacenti.

Giorno : Lunedì
Luna : Nuova o Crescente
Ora : 06.00 - 12.00 - 18.00

Occorrente:

1 Conf. Defumador S. Antonio 1 Panno rosso


1 Conf. Defumador Amor 1 Nastro rosso
1 Polvere Amansa Guapo 1 Polvere Amor
1 Polvere Casamento 1 Polvere Liga
1 Polvere Comigo Ninguem Pode 1 Nastro nero
1 Fluido S. Antonio 5 Liquori molto forti
1 Candela Sete Dias bianca 1 Rametto di menta
1 Candela bianca (comperata in chiesa) 1 Conf. Caramelle gommose rosse/nere
1 Pemba nera 1 Sigaro

Accendete un defumador di Sant’Antonio e uno Amor; e posateli su di un incensiere.


Aprite la parte superiore del cocco (facendo un buco in alto) svuotatelo del latte contenuto.
Tracciate con la pemba sul panno il seguente Ponto Riscado:
Posate il cocco sul panno al centro del ponto riscado, mettete all’interno del cocco cinque
caramelle, e un po’ dei cinque tipi di liquore e di seguito le polveri, concentrandovi su ciò che
desiderate ottenere (potrete esprimervi a voce alta).
Inserite qualche testimone della persona (es capelli, peli, etc...) e di seguito il Fluido di S.
Antonio..
Accendete il sigaro in offerta a S. Antonio con un fiammifero e soffiate il fumo dentro il cocco
per tre volte dicendo:

Santo Antônio è maior, quem pode com ele é filho de Zambi


Santo Antônio è maior, quem pode com ele é filho de Zambi
Ata e desata meu Santo Antônio
Ata e desata meu Santo Antônio
Quem pode com ele é filho de Zambi.

Chiudete velocemente il buco del cocco, facendo colare la cera della candela che avete preso in
chiesa e facendo in modo che non fuoriescano i liquidi e le polveri precedentemente inserite.
Prendete fra le mani il cocco e dite:”Vieni con me, seguimi....(dire il nome e cognome della
persona), perché domino e vinco con la mia forza la tua mente. Questa noce é la tua testa
(nome e cognome della persona) e tu ti inebrierai d'amore per (nome e cognome della persona
interessata), senza di lei (o lui) non potrai stare, sará la tua droga, la tua necessitá, i liquori ti
ubriachino d'amore per (nome e cognome della persona). Le polveri ti leghino e lo zucchero ti
addolcisca. Nel nome di Bará, signore dei crocicchi, laroyé! Signore Bará a risultato ottenuto
offrirò in tuo onore un grande ebo’. Laroyé Bará, laroyé”.
Scrivete sul cocco il nome, cognome e data di nascita del soggetto da legare con la pemba. Di
seguito, il cocco andrà infiocchettato formando delle croci con i nastri. Alla fine del Rito si
metterà in luogo alto con davanti la candela da sette giorni, il sigaro e un bicchiere d’acqua
colmo.
Se possedete una Statua di S. Antonio o un’immaginetta mettetela vicino al cocco. Dopo 5
giorni (il venerdì successivo) si porterà il cocco ed il sigaro usato per il Rito ad un incrocio a X
e si abbandonerà ricordandovi di bussare a terra tre volte e di lasciare tre monete (color oro) al
suolo prima di appoggiarlo. Dopo averlo appoggiato ricordatevi di fare tre passi a ritroso e di
allontanarvi senza guardare alle vostre spalle. Inoltre non si dovrà passare per sette giorni da
quel luogo. Quando la candela sarà consumata si getterà in un prato lontano da rovi o piante
spinose. I defumadores dovranno essere bruciati quotidianamente dalla persona interessata (se
la persona fosse impossibilitata potrete bruciarli voi personalmente) per 19 giorni e le ceneri
dovranno essere gettate in acqua corrente (wc). L’acqua si getterà in un vaso di fiori o in un
prato.
Rituale per ritrovare oggetti smarriti oppure rubati

Sant’Antonio, è risaputo, viene largamente invocato per il ritrovamento degli oggetti perduti o
smarriti. Questa pratica si esegue anche nel caso si sia perso un animale domestico o per
recuperare oggetti rubati.

Giorno : Lunedì
Ora : Diurna
Luna : Crescente

Occorrente:

1 sete dias rossa e nera


1 defumadores sant’Antonio
1 polvere Revirada
1 bicchiere di vino rosso

Accendete la candela rossa e nera ed il defumador che porrete in un piattino. Prendete il


bicchiere di vino rosso e mettete nel bicchiere la polvere e dite: “A te grande Bará io offro
questo vino e accendo questo lume perché tu, faro luminoso, signore delle strade e degli
incroci, illumini la mia mente affinché io possa ritrovare... (esprimere ciò che desiderate
ritrovare). fa’ che possa sventare le astuzie degli Exùs ed esca vittorioso dagli agguati che mi
vengono tesi per affliggermi. Te lo chiedo umilmente nel nome della scienza che il Signore ha
così largamente infusa in te, per dar luce all’intero universo. Fai, grande Elegbará, che mi sia
reso ciò che mi fu tolto”. Dopo sette giorni portare i resti del rituale in un giardino. I
defumadores invece vanno consumati uno al giorno fino alla fine della scatola.

Rituale Elegbarà Cause Penali

Questa pratica viene tradizionalmente eseguita per risolvere una qualsiasi vertenza legale ed
uscire trionfanti. Fa appello a Sant’Antonio che nel sincretismo è associato ad Elegbarà, il
signore delle strade e dei cammini della vita. Vista la natura ambivalente di questa entità il
rituale che segue può essere eseguito sia che ci si trovi dalla parte della ragione che da quella del
torto.

Occorrente:

1 panno marrone
1 nastro rosso
1 nastro nero
1 candela marrone
1 candela rossa e nera
1 candela bianca e nera
Erba Caso de Corte
Erba Calendola
Erba Vencedora
1 candela figurata Sant’Antonio
1 pemba bianca
Olio Anis
Polvere Sant’Antonio
Defumadores Barà
1 medaglia di sant’Antonio

Stendere il panno sul tavolo che funge da altare. Al centro dello stesso disegnare con la pemba
una bilancia.

Al centro della bilancia appoggiare una propria fotografia o la fotografia della persona per cui si
esegue il rituale. Ungere i quattro angoli della foto con un po’ di olio Anìs. Sopra alla foto
spargere un pizzico di ogni erba e circondare la fotografia con polvere di Barà. A questo punto
disporre le candele come illustrato nello schema rituale dopo averle “vestite” (unte) con olio
Anìs.

Davanti alla statua in cera mettere la medaglia. Sotto alla candela marrone mettere un foglietto
con su scritto il numero dell’udienza o della vertenza, sotto a quella rossa e nera mettere un
foglietto con su scritto il proprio nome seguito dalla parola VITTORIA, sotto a quella bianca e
nera scrivere il nome o i nomi degli avversari seguiti dalla parola SCONFITTA.
Accendere la candela marrone, quindi la candela bianca e nera e per ultima quella rossa e nera.
Accendere la candela figurata e recitare l’Orazione di Sant’Antonio di richiesta.

“O Sant’Antonio, Santo dei Miracoli, Santo dell’Aiuto, necessito il tuo aiuto, ho la necessità di
questo favore (fare la richiesta). Dinnanzi alla tua immagine a te mi rivolgo, concedimi quanto ti
chiedo per misericordia. (ripetere la richiesta)”. Accendere un defumador e dire:”Guerriero
illustre, Signore dei Cammini della vita, delle strade giuste e di quelle sbagliate, Elegbarà, ti
chiedo di non guardare alle mie colpe ma alla fede che in te ripongo, ti chiedo di (fare la
richiesta) e ti prometto che appena sarò accontentato ti ringrazierò per dimostrarti la mia
riconoscenza. Lalupò, Alaroyé”. Lasciare consumare le candele fino alla base. Prendere la
medaglia ed indossarla. Chiudere il panno a formare un pacchetto e chiuderlo con i due nastri
facendo tre nodi. Conservare il pacco rituale fino al termine dell’udienza. Indossare
regolarmente la medaglia fino al giorno dell’udienza.
Dopo il processo il pacco rituale va abbandonato ad un incrocio seguendo le regole di
“despacho”: bussare a terra tre volte e chiedere licenza, agò, quindi appoggiare il pacchetto, fare
tre passi indietro senza voltarsi, girare le spalle ed allontanarsi.
I defumadores andranno consumati uno al giorno fino alla fine della confezione.
Ottenuta soddisfazione la medaglia andrà lasciata in una chiesa ai piedi di Sant’Antonio.
Ricordarsi di mantenere la promessa di ringraziamento all’entità.

Per dominare il consorte

Questa pratica esiste con diverse variazioni e viene eseguita per riavvicinare un marito che
intrattiene rapporti extraconiugali o si è allontanato da casa per un altro amore. E’ molto utile
anche per sottomettere mariti intraprendenti o poco attenti alle necessità della consorte.

Luogo: in casa, possibilmente davanti alla statua del Santo oppure dietro alla porta
Giorno: lunedì
Ora: qualsiasi
Luna: qualsiasi

Occorrente:

1 foglietto di carta bianco 1 filo o del nastro bianco


1 bicchiere di vetro 1 cucchiaio di zucchero
1 cubetto di ghiaccio 1 polvere Amansa Homem
Defumadores S.Antonio 1 candela bianca
Essenza Alfazema Essenza Amor
Balsamo Tranquilo

Sopra un foglietto di carta scrivete il vostro nome e poi quello della persona da legare, poi
riscrivete il vostro nome. Piegate il foglio in quattro, mettetelo sul fondo del bicchiere e dopo
aver acceso il defumador fate in modo di riempire il bicchiere con il suo fumo, poi appoggiate il
defumador su un piattino resistente al calore. Versate nel bicchiere alcune gocce di Balsamo
Tranquillo, aggiungete un cucchiaio di zucchero, un pezzetto di ghiaccio, tre gocce di essenza di
Alfazema, tre di olio Amor ed infine aggiungete la polvere Amansa Homem.
Dite:”Oh Grande e Potente Elegbará, signore dei crocicchi, patrono delle unioni e del matrimonio, Io chiedo il
tuo aiuto affinché...”. Esprimete il vostro desiderio. Continuate dicendo:”Se otterrò ciò che desidero
prometto che vi offrirò... (fate la vostra promessa)”. A questo punto, aggiungete dell’acqua sino a
riempire il bicchiere, accendete la candela e dopo aver ritagliato l’immagine di Elegbarà dalla
confezione dei defumadores, legatela con un filo bianco al bicchiere.
Lasciate che la candela si consumi completamente, poi mettete il bicchiere in un posto sicuro,
lontano da occhi indiscreti. Disperderete la cenere del defumador in acqua corrente ed
abbandonerete la candela in un giardino o in un prato lontano da piante spinose. Per ottenere
un buon risultato si deve ripetere questo rito ogni nove giorni per tre settimane. Ricordatevi che
l’acqua con il foglietto deve essere gettata in un prato, non nel w.c. Ricordatevi inoltre di
accendere il defumador ogni giorno per tre settimane.
Bagno di Elegbarà per attirare il denaro

In un lunedì di luna crescente, in un bottiglia di liquore mettere questi elementi:

una medaglia di sant’Antonio


erba Abre Camino
erba Alfalfa
erba Anis Estrella
sette monete da un centesimo
una fava di Sant’Antonio
una orazione di Sant’Antonio

Chiudere la bottiglia e accendere sopra al tappo una candela rossa e nera. La bottiglia va tenuta
dietro alla porta di casa per sette giorni. Ogni giorno si accenderà una candela rossa e nera
sopra alla bottiglia in onore di Elegbarà. Se si possiede una statua del santo si può lasciare la
bottiglia davanti ad essa. Dopo sette giorni preparare con il liquido un bagno mescolando il
tutto a tre litri di acqua frizzante. I resti del rituale possono essere portati ad un incrocio di
quattro strade. Il bagno va fatto dal collo in giù.

Farofa di Elegbarà per attirare clienti in un’attività commerciale

Questo lavoro si esegue di lunedì, prima di aprire il negozio o l’attività commerciale. In una
ciotola di terracotta versare della farina di manioca ed aggiungere questi elementi:

polvere Chama Freguez


polvere Chama Dinheiro
polvere Tira Quizanga
polvere Ouro
polvere Prata

Aggiungere olio di dendè a sufficienza e mescolare con le mani cantando un ponto di Elegbarà
(vedi appendice), quindi fare la richiesta ell’entità mescolando finchè non si sarà ottenuta una
sorta di polenta friabile. A questo punto guarnire con tre uova sode che andranno poste a
formare un triangolo e si lascerà la ciotola nascosta nel negozio possibilmente nei pressi della
porta. Il locale andrà defumato con questa miscela di erbe: benzoino, cannella, basilico, alfalfa,
fumo, abre camino.
Il piatto di coccio si può lasciare nel negozio per tre o sette giorni, quindi si porterà il contenuto
in un giardino.
APPENDICE 1
PONTOS RISCADOS

Sant’Antonio Legamento (Amarraçao) Elegbarà degli Incroci

Elegbarà che lavora come Exù Ta Makuende Yaya Sant’Antonio Congo


APPENDICE II
PONTOS CANTADOS
Ponto de Casamento (Matrimonio)

Vou rezar ao Santo Antônio casamenteiro


Mesmo não acreditando em santo festeiro
Em conseguir para uma amiga um parceiro
Assim poderei ficar sossegado o dia inteiro
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Meu Santo Antônio pequenino


Corre Umbanda devagar
Meu Santo Antônio pequenino
Corre Umbanda sem parar
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Santo Antonio con Exù

Rodeia, rodeia,
Rodeia, meu santo Antonio rodeia (bis)
Meu santo Antonio pequenino,
Amansador de burro brabo
Aue mexe com Tranca Ruas
Tá maxendo com o diabo,
Rodeia, rodeia Exú rodeia.
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Santo Antonio Amarraçao (legamento)

Santo Antônio è maior, quem pode com ele é filho de Zambi


Santo Antônio è maior, quem pode com ele é filho de Zambi
Ata e desata meu Santo Antônio
Ata e desata meu Santo Antônio
Quem pode com ele é filho de Zambi.
-------------

Meu Santo Antônio


Meu Santo Antônio
Corre, gira devagar
Meu Santo Antônio
Corre, gira devagar
Meu Santo Antônio
Corre, gira sem parar
Laroyê Bará

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