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Definizione 3.0.1. Dati due insiemi X e Y , una funzione è una legge che
associa ad ogni elemento di X un unico elemento di Y .
L’insieme X si dice dominio della funzione e Y si dice codominio della
funzione.
f : X æ Y.
f : R æ R,
f (x) = x.
61
62 3. ALCUNI RICHIAMI SULLA TEORIA DELLE FUNZIONI
f (X) = {y œ Y : f (x) = y} ™ Y.
x1 ”= x2 æ f (x1 ) ”= f (x2 ).
f (x1 ) = x1 ”= f (x2 ) = x2 .
’y œ Y ÷xœX: y = f (x),
f (X) = Y.
Nei primi due casi la funzione si dice monotona, negli ultimi due si dice
strettamente monotona.
Gli elementi (x, y) œ Graf(f ) possono essere interpretati come punti sul pia-
no reale R2 = R ◊ R. Vedremo più avanti i grafici delle principali funzioni.
In figura 3.1 abbiamo riportato i grafici della funzione identità e della fun-
zione costante. Osserviamo che i grafici sono costituiti da due rette, l’una
obliqua e l’altra orizzontale, che intersecano gli assi nei punti O = (0, 0) e
c = (0, c) rispettivamente.
f(x)=x
g(x)=c C
O
x
Abbiamo già visto nella sezione sui numeri reali la definizione di valore asso-
luto di un numero reale. Possiamo così definire la funzione valore assoluto
o modulo:
f : R æ R, f (x) = |x|,
3.1. FUNZIONI LINEARI 65
I
x, sex Ø 0
|x| =
≠x, sex < 0.
f(x)=|x|
f : R æ R, f (x) = mx + q,
q
y=0 ∆ mx + q = 0 ∆x=≠ ,
m
! "
da cui si ottiene il punto ≠ m
q
,0 .
Figura 3.3: Nella figura vengono rappresentate due rette di coefficiente an-
golare m1 = 1 e m2 = 2 rispettivamente. Osserviamo che la seconda retta
è più ripida della prima. Entrambe le rette intersecano l’asse verticale nel
punto Q = (0, 1).
Figura 3.4: Nella figura vengono rappresentate due rette di coefficiente an-
golare m = ≠3 e di termine noto q1 = 1 q2 = 0 rispettivamente. Osserviamo
che la seconda retta interseca gli assi nell’origine O, la prima nei punti
P = (≠ m q1
1
, 0) = ( 13 , 0) e Q = (0, q1 ) = (0, 1). A parità di coefficiente angola-
re, la presenza del termine noto q sposta il grafico della retta verticalmente
nella direzione positiva (in alto) o negativa (in basso) a seconda del suo
segno. In questo caso q1 = 1 > q2 = 0, quindi il grafico della funzione
f (x) = ≠3x + 1 è identico a quello della funzione g(x) = ≠3x spostato verso
l’alto.
3.1. FUNZIONI LINEARI 67
f1 (x) = mx + q1 , f2 (x) = mx + q2 ,
da cui
q1 Q q2 ∆ f1 (x) Q f2 (x).
In altre parole il numero q sposta verso l’alto (se è positivo) o verso il basso
(se è negativo) la retta f (x) = mx passante per l’origine degli assi.
x1 < x2 .
Per definizione si ha
Se m > 0 allora
f1 (x) = m1 x+q1 , f2 (x) = m2 x+q2 æ f1 (x)+f2 (x) = (m1 +m2 )x+q1 +q2 ,
ad esempio
f1 (x) = m1 x + q1 , f2 (x) = m2 x + q2 ,
f1 ¶f2 = f1 (f2 (x)) = f1 (m2 x+q2 ) = m1 (m2 x+q2 )+q1 = m1 m2 x+m1 q2 +q1 .
f1 ¶ f2 ”= f2 ¶ f1 .
Se m è positivo abbiamo:
I
mx + q, se x Ø ≠ m
q
,
f (x) =
≠mx ≠ q, se x < ≠ m .
q
y = 2x ≠ 8, per x > 4,
f (x) = xn := x
¸ · .˚˙
. . · x˝ .
n-volte
f (x) = x0 := 1.
70 3. ALCUNI RICHIAMI SULLA TEORIA DELLE FUNZIONI
Tale funzione si può estendere nel caso di esponenti interi, cioè per n œ Z,
utilizzando la seguente identità:
1
x≠n := , ’ n œ N.
xn
Quindi il dominio di definizione della funzione potenza f (x) = xn ad espo-
nente intero sarà:
dom(f ) = R, se n Ø 0,
y n = x.
72 3. ALCUNI RICHIAMI SULLA TEORIA DELLE FUNZIONI
Figura 3.7: Due esempi di funzioni potenza con le rispettive inverse. Nel
grafico viene anche tracciata il grafico della retta y = x, i grafici di f e f ≠1
sono simmetrici rispetto ad essa.
dom(f ) = R+ , se n è pari,
dom(f ) = R se n è dispari.
3.2. POTENZE INTERE E RADICI 73
f (x) = x n , n > 0,
m
se m è dispari allora:
Ô 1 1 Ô
( m x)n = (x m )n = x m = (xn ) m = m xn ,
n
da cui si ottiene
Ô Ô
( m x)n = m xn .
Il caso di esponente reale verrà trattato più avanti, nella sezione sulle funzioni
logaritmiche.