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1. Introduzione
In queste brevi note vengono presentate alcune nozioni matematiche di base utili per lo studio
dell’economia. Resta chiaro che i concetti di seguito esposti sono finalizzati esclusivamente allo studio
dell’economia e costituiscono, quindi, soltanto un rapido cenno ad argomenti che trovano la naturale sede
2. Funzioni
In questo corso studieremo come alcune grandezze sono influenzate da altre, come il comportamento degli
agenti economici venga influenzato da alcuni eventi, ecc. Ad esempio, ci chiederemo come varia la
quantità domandata di un bene se varia il suo prezzo; come varia l’utilità del consumatore se varia il suo
reddito; come varia il costo di produzione al variare delle quantità prodotte; come l’output dell’impresa
Diremo allora che il valore di una data variabile (detta variabile dipendente: negli esempi precedenti,
quantità domandata di un bene, utilità del consumatore, ecc.) è influenzato dal valore di un’altra variabile
(variabile indipendente: prezzo del bene, reddito, ecc.) secondo una certa regola (descritta da una
funzione).
y = f(x)
definisce un insieme di coppie ordinate di numeri (x,y) tali che ogni x determina in maniera univoca un
valore f(x).
Un semplice esempio di funzione è y = 2x: dato un qualsiasi numero x, il corrispondente valore y è subito
dobbiamo essere in grado di capire come i)la quantità domandata di un bene (variabile dipendente) vari
al variare del prezzo del bene, ii) l’utilità (variabile dipendente) del consumatore vari all’aumentare del
suo reddito oppure al variare dei prezzi dei beni di consumo, iii) come il costo di produzione (variabile
dipendente) cambi al variare delle quantità di prodotto, iv) come, a sua volta, il livello di produzione
(variabile dipendente) vari al variare degli input impiegati, ecc. Gli esempi appena descritti rappresentano
le principali funzioni che studieremo in questo corso di economia: rispettivamente, i) funzione domanda
di un bene; ii) funzione utilità del consumatore, iii) funzione di costo, iv) funzione di produzione.
Una funzione f(x) può essere rappresentata con un grafico nel quale disegniamo su un piano due rette
perpendicolari dette assi cartesiani; sull’asse orizzontale (detto asse delle ascisse) misuriamo il valore di
x; sull’asse verticale, detto asse delle ordinate, misuriamo il valore di y; il punto di intersezione degli assi
I punti appartenenti alla funzione possono essere individuati sul piano attraverso le coordinate x, y : ad
In genere, la variabile dipendente della funzione è posta sull’asse verticale, quella indipendente sull’asse
orizzontale.
Di particolare interesse sono alcune funzioni che corrispondono ad alcune figure geometriche. Alcune
delle funzioni più comunemente usate in economia (per lo più in corsi più avanzati) sono le seguenti:
lineare: Y = a + bX
quadratica: Y = a + bX + cX2
Lo studente non si spaventi: in questo corso lavoreremo solo con funzioni lineari!
4. La Retta
La funzione affine è:
Y = a + bX
y=3+2x.
Nell’esempio numerico, il coefficiente "b" della x assume valore positivo. Questo indica che la funzione
x y=3+2x y
0 y=3+2(0) 3
1 y=3+2(1) 5
2 y=3+2(2) 7
3 y=3+2(3) 9
4 y=3+2(4) 11
5 y=3+2(5) 13
6 y=3+2(6) 15
20
15
10
0
0 2 4 6 8 10 12
Dalla geometria sappiamo comunque che, che per tracciare il grafico di una retta, basta conoscere le coordinate
y=5-1/4x
Siano le coordinate di due punti per cui passa la retta (4, 4) e (8,3). Lo studente disegni il grafico della
retta. Nell’esempio, il coefficiente "b" della x assume valore negativo. Questo indica che la funzione è
L’intercetta verticale è il punto d’intersezione tra la retta e l’asse (verticale) delle ordinate, ed è il valore
Nella funzione
y=5-1/4x
d’intersezione tra la retta e l’asse (orizzontale) delle ascisse, ed è il valore che assume x se y = 0
Funzioni inverse
Abbiamo detto (vd appunti 1) che una funzione è una relazione che associa a ciascun valore di x uno and
un solo valore di y. Aggiungiamo che una funzione monotona è una funzione sempre crescente (o sempre
decrescente) per cui a ciascun valore di y verrà associato un solo valore di x: in tal caso si può calcolare
y=2x
x=y/2.
Nella rappresentazione grafica della funzione inversa, gli assi sono invertiti: sull'asse verticale
Ad esempio, quando consideriamo la funzione di domanda, preferiamo far riferimento alla funzione
Q=30-2P
2P= 30-Q
P=15 -1/2Q
Nel rappresentare graficamente la funzione di domanda inversa, i prezzi sono misurati sull’asse verticale
delle ordinate, le quantità domandate vengono misurate sull’asse orizzontale delle ascisse. Si veda il
grafico in basso.
P=30-1/2 Q
15.5
15
14.5
14
13.5
13
12.5
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5
Cenni di matematica per lo studio della microeconomia - 3
1 Saggio di variazione
Y = a + bX
Assumiamo che inizialmente il valore di x sia x0. Se il valore di x cambia passando da x0 a x1, la variazione
Δx= x1-x0
Da cui:
x1= x0+ Δx
y= f(x)
Δy=f(x0+Δx) - f(x0)
variazione:
y
=2
x
x y=3+2x y
0 y=3+2(0) 3
y=3+2(1)
1 5
y=3+2(2)
2 7
y=3+2(3)
3 9
y=3+2(4)
4 11
y=3+2(5)
5 13
y=3+2(6)
6 15
20
15
10
0
0 2 4 6 8 10 12
Partiamo dal punto di coordinate 0, 3 (intercetta della retta sull’asse delle ordinate).
Supponiamo che il valore della x passi da 0 a 1; in corrispondenza il valore della y aumenta da 3 a 5. Pertanto:
y 5 - 3 2
= 2
x 1 - 0 1
Come si è detto, il grafico di una funzione lineare è una retta; data una funzione lineare
y=a+bx
a è il termine noto, b è il coefficiente della x e misura il coefficiente angolare (o inclinazione) della retta. Il
y
coefficiente angolare, o inclinazione, indica il saggio di variazione .
x
L’inclinazione della retta può anche misurarsi come tangente trigonometrica dell’angolo α che la retta forma
con l’asse delle x (nel verso positivo) 1. Spesso si usa indicare il coefficiente angolare con la lettera m.
In questa sede non interessa approfondire il legame analitico tra il coefficiente angolare della retta e l’angolo
che la retta forma con l’asse delle x; basta tuttavia ricordare quanto segue.
- Se tale angolo è minore di 90° (come nella figura), la retta ha inclinazione positiva (il coefficiente
della x, b, ha segno positivo): in tal caso, a valori crescenti della x, corrispondono valori crescenti della
y.
1
Più precisamente, l’angolo α ha come vertice il punto di intersezione tra la retta considerata e l’asse x e per lati la
semiretta costituita dai punti della retta con ordinata positiva e l’asse x preso nel verso positivo. La figura è ripresa dal
sito: https://www.youmath.it/formulari/formulari-di-geometria-analitica/432-coefficiente-angolare.html.
- Se l’angolo è maggiore di 90° l’inclinazione è negativa (il coefficiente della x, b, ha segno negativo):
in tal caso, a valori crescenti della x, corrispondono valori crescenti della y. Per esempio, lo studente
- Se l'angolo tende a 90°, assumendo valori sempre più vicini a 90° ma minori di 90°, allora la tangente
assume valori sempre più grandi (57, 58, …), e per questo si dice che la tangente tende a + infinito; se
invece l'angolo tende a 90°, assumendo valori sempre più vicini a 90° ma maggiori di 90°, allora la
tangente assume valori negativi sempre più grandi in valore assoluto (-57, -58,…), e si dice che la
- Se l’angolo è 0, la variabile y non dipende da x (x non compare nell’equazione della retta). Ad esempio,
y=5.
y=10-2x
12
10
0
0 1 2 3 4 5 6
L’angolo che la retta forma con l’asse delle x (preso nel verso positivo) è maggiore di 90°: il coefficiente
della x è infatti negativo.
Cenni di matematica per lo studio dell’economia - 4
Le rette hanno, come abbiamo visto, una pendenza costante (che coincide con il coefficiente angolare) e quindi
Quando si parla di una curva invece bisogna sempre parlare di pendenza in un punto. Questo perché,
geometricamente, la pendenza di una funzione non lineare o curva in un punto è definita come la pendenza
della retta tangente al grafico della funzione in quel punto. La pendenza di una curva non lineare quindi non è
La figura in basso mostra che la pendenza della funzione nel punto A è data dalla pendenza della retta tangente
al grafico della funzione nel punto A. La pendenza della funzione nel punto B, invece, è data dalla pendenza
Lo studente ricorderà ( si vedano gli appunti 3) che il coefficiente angolare di una retta, ovvero l’inclinazione,
y
indica il saggio di variazione , e che può anche misurarsi come tangente trigonometrica dell’angolo α che
x
Lo studente può pertanto verificare come le pendenze delle due rette tangenti al grafico della funzione,
rispettivamente, in A e in B siano positive, e che l’inclinazione della funzione nel punto A sia maggiore che
nel punto B; lo studente può anche verificare che uno stesso incremento ( x) della variabile x determina un
funzione che misura l’utilità (U) del consumatore dall’avere il bene y, l’inclinazione della funzione di utilità
in un punto indica come cambia il livello di utilità del consumatore ( U ) in risposta a un cambiamento (pari
a y) del consumo del bene y: tale variazione nel livello di utilità è nota come utilità marginale del bene y. Se
C=f (q) è la funzione che indica il costo totale (C) per produrre q unità di output, l’inclinazione della funzione
di costo in un punto indica la variazione nel costo di produzione ( C) per una piccola variazione di output (
q); il costo ulteriore da sostenere per un cambiamento nella quantità prodotta viene detta costo marginale.
Se Q=f (z) misura la quantità di prodotto Q ottenibile dall’impiego di un fattore di produzione z, poi
l’inclinazione della funzione di produzione in un punto indica la variazione nella quantità prodotta Q ( Q)
per una piccola variazione nell’impiego dell’output z ( z): si parla in tal caso di prodotto marginale del fattore
z.