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Il terzo è che l’eccezionalità di una proteina è sia nella concatenazione dei suoi
amminoacidi sia nell’esatta forma che questa sequenza deve assumere, evento
altrettanto spontaneamente assurdo. Il quarto – ebbene sì, ce n’è anche un
quarto – arrovellerebbe filosofi e semplici avicoltori, appassionati dell’ancestrale
quesito di quale, tra la gallina e l’uovo, abbia per primo fatto la sua comparsa: le
proteine non devono avere solo forma e sequenza assolute ma devono anche
potersi riprodurre. Operazione che si realizza con perfetta efficacia attraverso
il Dna. Siamo quindi a una situazione paradossale: “Le proteine – scrive Bryson
– non possono esistere senza Dna, e il Dna non serve a niente senza di esse.
Dobbiamo quindi pensare che siano comparsi sulla Terra contemporaneamente,
con lo scopo di sostenersi a vicenda? Tutto questo per logica non dovrebbe
succedere; eppure, in un modo o nell’altro, in natura succede eccome”.