sapere cosa significhi la Divina Commedia, ma moltissimi si vantano con spavalderia di non capire un
accidente di fisica o di matematica. Una volta, un giornalista inglese scrisse un pezzo contro un docente di
metallurgia, scrisse con golosit: Quark? Ma che roba ? Non ci interessano, se non son buoni da
mangiare. Luomo, si chiamava Alan Cottrel, rispose Buonasera e grazie per linteresse. Stimo che lei ne
ingerisca allincirca 50000000000000001 miliardi al giorno. Qualcuno ha attribuito ai geni un aggettivo, e
quellaggettivo egoista. In accordo con le teorie di Darwin, anche i geni sarebbero tentati dal drastico e
tetro meccanismo di selezione naturale, che chiede al pi attrezzato di andare avanti e al pi debole di essere
eliminato. Sembra che se noi abbiamo questo aspetto perch, come se fossimo il guscio del gene, siamo
stati progettati nel tempo da lui stesso, in modo da assumere la configurazione che pi gli permette di reagire
ai cambiamenti del mondo, piuttosto che di un altro. E una considerazione molto triste, se ci si pensa bene,
pensare che la nostra vita sia solo un segno di schiavit rispetto a un meccanismo invisibile quale il gene. Ma
triste perch siamo abituati a raccontare storie: in quanto storie sarebbe una storia scritta con parole molto
rassegnate, ma in quanto realt, abbiamo imparato che scritta e basta. Probabilmente, una volta che
qualcuno avr scoperto il senso della vita, o la fantomatica teoria del tutto che governa le leggi delluniverso,
traducendo le equazioni in parole sciatte, avr un sapore tanto spettacolare tanto amaro quanto drammatico e
apocalittico. E verr insegnata fin dalle scuole medie rivista e semplificata, perch nel mondo in cui siamo,
pensateci bene, si d molta pi fiducia alla superstizione che alla scienza. Ma non preoccupatevi: il gene di
Richard Dawkins, cos si chiama il biologo che parafrasavo nelle ultime righe, non solo egoista. E anche
cooperativo. Sembra che la realt ultima delle cose ammetta una social catena alla Leopardi. Questa
vita, la nostra ho detto allinizio. Rendiamola tale. I conflitti nascono dalle incomprensioni, dagli
equivoci, dagli sbagli. Guardatevi intorno: si perde il conto della gente che predica coerenza e imparzialit
ma alla prima occasione, nel nome di segmenti di frasi di filosofi male interpretati, etichetta quello che la
pensa come lui come giusto e quello con idee diverse come sbagliato. E facile credere a chi dice bugie.
E pi difficile credere a chi dire il vero. C da credere a chi dice che Dio vorrebbe tutto questo? Dio
vorrebbe spari, morti, sangue, in suo nome? No. C da credere a chi cerca vendetta, distruzione, devasto?
No. C da credere a chi uccide? No. E allora, in mezzo a tanta scelleratezza, non c nemmeno da credere a
chi sceglie di non scegliere e invoca lodio, le bombe, le ruspe. In questo scenario da teocrazia medievale
armata, vi pare il caso di rispondere a colpi di ignoranza? Nel 2016 non sta pi alle Parche tagliare il filo, ma
sarebbe giusto aspettare che si consumi, serenamente, da solo. E lignoranza lhumus su cui nascono i germi
dellodio, della rabbia, dei cattivi sentimenti. Abbiate il coraggio di sforzarvi a non cedere alla soluzione
troppo facile, non rimandate e prendete le decisioni giuste. Perch quello ci che bisogna fare. Credete ai
valori semplici: alla semplicit, allonest, alla giustizia: non appellatevi allignoranza, che ha creato un
mondo di spavaldi, bugiardi e arrotini. Aprite il cuore al diverso, perch un diverso, di fatto, non esiste.
Anche io ho paura, come potrebbe essere altrimenti? Ma non disperate. Quello che sto dicendo non tratto
dalla morale cristiana: diamine, cho messo due pagine per dimostrarlo rigorosamente, universale, si adatta
ad ogni credenza: non lasciatevi sedurre dalle scelte irrazionali troppo semplici e appetitose, ma cercate di
mantenere un atteggiamento tollerante e di credere ciecamente alla solidariet. Larma dei terroristi, pi dei
kalashnikov, lignoranza: la propria, ma soprattutto quella altrui, che permette loro di fare quello che fanno,
anzi, sembra giustificare la violenza con la violenza. Ma la nostra arma in pi, lunico strumento in dotazione
a noi semplici civili disarmati, la ragione: perch alla ragione della forza, risponderemo con la forza della
ragione.
Io, ho in tasca una piccola pietra: per costruire pace dove non c.