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RELAZIONE TECNICA
PREMESSA
Il cattivo stato conservativo del monumento a Nicola Spedalieri, realizzato da Mario Rutelli
tra il 1895 e il 1903, aveva indotto la Sovraintendenza Capitolina ad inserire tale restauro nel
progetto “Il Risorgimento a Roma – Luoghi della memoria” promosso nell’ambito del 150°
anniversario dell’Unità D’Italia. Il progetto definitivo, redatto nel 2011, è stato autorizzato
dalla Soprintendenza con nota MBAC-SBAP-RM 0011304/04.07.2011.
Il mancato finanziamento del progetto rese allora inattuabile l’esecuzione del restauro che
solo attualmente è stato reinserito tra le opere per il Giubileo straordinario della Misericordia,
essendo il monumento collocato in prossimità dei percorsi giubilari.
disinfezione e disinfestazione
consolidamento e stuccature
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2. STATO DI CONSERVAZIONE
Il monumento commemorativo è costituito da una statua in bronzo a figura intera posta su un
alto basamento di granito con iscrizione e decorazioni bronzee sul lato frontale, circondato
da una ristretta pavimentazione in cubetti di selce (sampietrini).
La piazza è chiusa su tre lati da edifici, con esercizi commerciali al piano terreno, mentre il
quarto affaccia su corso Vittorio Emanuele.
L’opera si presenta in cattivo stato di conservazione con forme gravi di degrado, tipiche dei
monumenti all’aperto in contesto urbano.
L’analisi dello stato conservativo è stata effettuata mediante la valutazione macroscopica del
degrado.
0I fenomeni corrosivi del bronzo, ascrivibili soprattutto alla diffusa solfatazione e alla loro
progressiva solubilizzazione e dilavamento, causano oltre alle alterazioni cromatiche già
descritte (indicative di stadi diversi del fenomeno) anche il graduale assottigliamento del
materiale costitutivo, che può comportare gravi problematiche conservative all’opera.
In alcune zone, per quanto visibile, sono presenti anche fessurazioni (cricche), di cui la più
evidente è quella con andamento orizzontale lungo le pieghe del manto, sotto la mano
sinistra con il libro del personaggio. Altre di minore estensione sono visibili sul retro della
statua in corrispondenza della parte terminale del manto.
Il rilievo e l’iscrizione posti sul basamento sono interessati, in forma meno grave, dai
medesimi fenomeni presenti sulla statua. I depositi di corrosione veicolati dall’acqua
meteorica, come per la statua, hanno creato sulle sottostanti superfici lapidee estese
macchie e alterazioni cromatiche.
Le superfici lapidee del basamento sono notevolmente scurite dalla presenza di depositi
superficiali di varia natura e coerenza quali polvere, terriccio e guano e risultano interessate
da estese aree di alterazione cromatica dovuta alla migrazione, per percolazione, dei prodotti
di corrosione del bronzo, al deposito di particolato atmosferico e all’erosione da dilavamento
localizzato, attribuibile quest’ultimo, a probabile difettosità originaria del materiale.
Il granito è anche interessato da erosione diffusa, anche se al tatto tutta la zona inferiore non
presenta problematiche critiche di disgregazione e da alcune mancanze localizzate
soprattutto in corrispondenza degli spigoli e in particolare del primo gradino di
sopraelevazione.
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Le stuccature, di sigillatura dei giunti delle lastre, sono di materiale inidoneo, molto spesso
lacunose e, quelle esistenti, cromaticamente alterate.
3. INTERVENTO CONSERVATIVO
3.1. Allestimento cantiere
Si rimanda per l’allestimento del cantiere e delle opere provvisionali, al Piano di Sicurezza e
di Coordinamento di progetto.
• Operazioni preliminari
L’intervento di restauro sarà preceduto da un’indagine visiva e tattile di tutte le superfici, così
da individuare eventuali criticità ed attivare operazioni che possano preservare il manufatto
durante le successive operazioni di restauro.
• Disinfezione
Per la disinfezione delle superfici è previsto il trattamento biocida anche in più cicli fino ad un
massimo di tre, da effettuare unicamente sulle porzioni interessate da patine biologiche.
Dovrà essere utilizzato un prodotto con funzioni biocide a largo spettro, approvato dagli
istituti competenti e concordato con la D.L., da applicare a pennello in soluzione acquosa,
secondo le percentuali indicate nella scheda tecnica del prodotto. E’ previsto il successivo
accurato risciacquo delle superfici e la loro spazzolatura, dopo i necessari tempi tecnici di
contatto con il prodotto.
• Pulitura
La pulitura sul bronzo prevede la rimozione graduale e in modo selettivo delle incrostazioni
(patine e alterazioni) più esterne fino al raggiungimento delle patine caratterizzate da una
maggiore stabilità fisico-meccanica (buona coesione e adesione). Di notevole rilevanza
risulteranno le prove di pulitura, propedeutiche all’individuazione del grado di pulitura da
ottenere, così da preservare le finiture originali. Al fine di rendere compatibile e sostenibile
anche dal punto di vista ambientale la rimozione dei prodotti di corrosione è stato valutato
idoneo escludere le puliture chimiche a base di solventi. La scelta è stata indirizzata verso
puliture di tipo meccanico che, risultando più selettive e controllabili, garantiscono una
maggior conservazione della patina favorendo la selezione dei prodotti di corrosione tra
quelli da rimuovere e quelli da conservare. La pulitura andrà effettuata con mezzi meccanici
(bisturi, micromotori come microtrapani e vibroincisori), individuati di volta in volta e anche
combinati, considerando lo stato conservativo del manufatto, il tipo e la consistenza del
prodotto da rimuovere e la tecnica con cui è stato eseguito. Le operazioni di lavaggio
andranno effettuate sia preliminarmente, per rimuovere detriti e sporcizia, sia al termine dei
trattamenti di pulitura, per eliminare residui di Sali solubili. Quest’ultima operazione
comprende la misurazione e controllo del PH delle acque di lavaggio e le analisi dei Sali
solubili. Dopo il lavaggio le superfici andranno disidratate, mediante l’ausilio di solventi
organici.
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Per la pulitura del granito sono previste più modalità operative a seconda della consistenza e
natura dei depositi da rimuovere. In presenza di depositi coerenti e concrezioni, andranno
eseguiti cicli di applicazione di Sali inorganici in opportuna concentrazione applicati con
Kleenex in modo da garantire tempi minimi di contatto. Nei casi in cui i depositi dovessero
presentarsi più aderenti e compatti si interverrà utilizzando come supportante la
carbossimetilcellulosa, in modo da garantire tempi più lunghi di contatto. La percentuale e i
tempi di posa, adeguati alla consistenza del deposito da rimuovere, saranno
preventivamente messi a punto e approvati dalla D.L. sulla base di prove preliminari. Inoltre
in presenza di alterazioni cromatiche prodotte da ossidi di ferro o di rame, dovranno essere
effettuati impacchi estrattivi di sostanze complessanti, ripetuti anche più volte.
Per i residui più compatti di sporco, non rimossi duranti le precedenti puliture, è prevista
l’operazione di rifinitura da effettuarsi mediante mezzi meccanici manuali e/o strumenti di
precisione.
In corrispondenza dei gradoni e di tutta la zona inferiore del basamento la pulitura sarà
effettuata, laddove necessario, mediante idrosabbiatrice a bassa pressione a vortice rotativo
elicoidale, con pressione di esercizio controllata, idoneo ugello e inerte ecologico di
opportuna durezza, tipo garnet.
Dopo la pulitura e il lavaggio delle superfici bronzee si procederà con il trattamento inibitore
della corrosione, per formare, sulle superfici pulite, dei composti stabili. L’operazione
prevede l’applicazione a pennello di un prodotto organico (benzotriazolo) in alcool etilico in
opportune diluizioni.
Solo nella parte inferiore del basamento (primi tre gradoni) andrà applicato un idoneo
prodotto antigraffiti in modo da creare una barriera ad eventuali atti di vandalismo grafico.
Verranno poi documentate tutte le varie fasi lavorative, sia graficamente che
fotograficamente, fino a quella conclusiva. Tutti gli elaborati dovranno essere presentati in
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Nello specifico:
Indagini
Superfici in bronzo
Operazioni preliminari
• Analisi tattile e visiva delle superfici per l’acquisizione di dati conoscitivi sull’opera e per
l’individuazione di situazioni conservative a rischio, compresa la mappatura e la relazione
tecnica di quanto rilevato.
Pulitura
• Rimozione dei depositi superficiali coerenti, delle incrostazioni terrose, calcaree e silicee
e concrezioni di varia natura, patine di corrosione con mezzi meccanici manuali o con
strumenti idonei (martello da descialbo, martello e scalpellini, microtrapani, vibro incisore,
bisturi, fibre di vetro) alternati a lavaggi, al fine di asportare materiali soprammessi di
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Lavaggio e disidratazione
• Lavaggio dei manufatti, successivo alla pulitura delle superfici, con acqua
demineralizzata, per la rimozione dei sali solubili e dei residui organici superficiali.
Realizzazione di un sistema di raccolta delle acque di lavaggio, misurazione della
conducibilità delle stesse. Spazzolatura e test di riconoscimento dei sali solubili disciolti.
Stuccatura e integrazioni
• Riequilibratura cromatica delle superfici, localizzato alle sole aree di maggiore squilibrio
cromatico
Protezione finale
• Protezione finale della superficie del manufatto con applicazione di un primo strato di una
soluzione di resina acrilica e benzotriazolo applicata a pennello e un successivo strato (in
più mani) di cera microcristallina in soluzione, applicata a pennello
Interventi complementari
• Rifacimento e posa in opera del bastone del personaggio. La ricostruzione andrà fatta
sulla base della documentazione fotografica, utilizzando resine opportunamente
pigmentate. Inoltre dovrà prevedersi un sistema valido di ancoraggio, in modo da
evitarne il furto.
Superfici in granito
Operazioni preliminari
• Controllo tattile e visivo delle superfici e fissaggio di eventuali porzioni in fase di distacco
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• Stuccatura temporanea con malta idraulica di fratture e fessurazioni delle superfici, per
impedire infiltrazioni improprie di acqua durante le successive operazioni di pulitura.
Preconsolidamento e consolidamento
Disinfezione
Operazioni di pulitura
• Rifinitura della pulitura per l’eliminazione di eventuali residui delle incrostazioni più
aderenti e resistenti mediante l’utilizzo di mezzi meccanici di precisione
Stuccatura e integrazione
• Verifica di tutte le stuccature esistenti e rimozione con mezzi meccanici di quelle prive di
funzionalità conservativa o estetica.
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Protezione superficiale
Area di rispetto
4. DURATA DELL’INTERVENTO
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