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Roma Sovrintendenza Capitolina - Giubileo 2016 - Restauro Monumento Spedalieri Relazione Tecnica

RELAZIONE TECNICA

PREMESSA

Il cattivo stato conservativo del monumento a Nicola Spedalieri, realizzato da Mario Rutelli
tra il 1895 e il 1903, aveva indotto la Sovraintendenza Capitolina ad inserire tale restauro nel
progetto “Il Risorgimento a Roma – Luoghi della memoria” promosso nell’ambito del 150°
anniversario dell’Unità D’Italia. Il progetto definitivo, redatto nel 2011, è stato autorizzato
dalla Soprintendenza con nota MBAC-SBAP-RM 0011304/04.07.2011.

Il mancato finanziamento del progetto rese allora inattuabile l’esecuzione del restauro che
solo attualmente è stato reinserito tra le opere per il Giubileo straordinario della Misericordia,
essendo il monumento collocato in prossimità dei percorsi giubilari.

1. AMBITO DEL PROGETTO


L'intervento è finalizzato al restauro del monumento a Nicola Spedalieri, costituito da una
statua in bronzo a figura stante del letterato, collocata al di sopra di un alto basamento in
granito, posto al centro dell’area a verde in piazza Sforza Cesarini.

Gli interventi consistono in:

Superfici in bronzo (statua, elementi decorativi e iscrizione del basamento)

pulitura di tutte le superfici

lavaggio e disidratazione superfici

trattamento inibitore di corrosione

microstuccatura di fessure e cricche

trattamento protettivo superficiale

Superfici in granito (basamento)

pulitura di tutte le superfici

disinfezione e disinfestazione

consolidamento e stuccature

trattamento protettivo superficiale

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Area di rispetto e giardino

sistemazione della pavimentazione in sampietrini (disinfezione, lavaggio e integrazione


stuccature)

integrazione della ghiaia dell’area del giardino

Documentazione tecnica e indagini diagnostiche

Approfondimento della caratterizzazione dei prodotti di alterazione delle superfici


mediante indagini di laboratorio

documentazione fotografica, grafica e relazione tecnica dell’intervento

2. STATO DI CONSERVAZIONE
Il monumento commemorativo è costituito da una statua in bronzo a figura intera posta su un
alto basamento di granito con iscrizione e decorazioni bronzee sul lato frontale, circondato
da una ristretta pavimentazione in cubetti di selce (sampietrini).

Il monumento è collocato al centro di una piccola piazza quasi interamente occupata da


un’area sistemata a giardino, con strette aiuole perimetrali dove sono piantumate siepi e
alberi. L’area percorribile è costituita da un battuto coperto da ghiaia di fiume e l’arredo
consiste in 7 panchine in travertino e in 3 mensole “tipo Trastevere” (lanterne).

La piazza è chiusa su tre lati da edifici, con esercizi commerciali al piano terreno, mentre il
quarto affaccia su corso Vittorio Emanuele.

L’opera si presenta in cattivo stato di conservazione con forme gravi di degrado, tipiche dei
monumenti all’aperto in contesto urbano.

L’area di localizzazione è caratterizzata da un microclima a limitata circolazione d’aria, forte


tasso di inquinamento dovuto alla prossimità con una via ad intenso traffico veicolare,
elevata umidità relativa e presenza di agenti biodeteriogeni propri delle aree verdi.

2.1. Superfici in bronzo (statua, rilievo e lettere sul basamento)

L’analisi dello stato conservativo è stata effettuata mediante la valutazione macroscopica del
degrado.

Tutte le superfici risultano interessate da diffusi depositi di particellato atmosferico e di


aggregati di diversa natura e coerenza, per lo più aderenti al substrato. Lo stato conservativo
complessivo della statua è pessimo e risulta notevolmente alterata la corretta lettura del
materiale costitutivo.

Sono visibili estese e stratificate patine di corrosione di diversa colorazione, scie di


percolazione e strie geodetiche che descrivono le vie preferenziali di scorrimento delle acque
meteoriche e che deturpano in maniera vistosa il prospetto frontale della scultura e di tutto il
basamento. Inoltre la notevole presenza di deiezioni animali (volatili) frammiste a depositi
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coerenti e patine di alterazione, oltre a danneggiare esteticamente le superfici, comporta un


aggravio notevole del degrado a causa della loro acidità e salinità.

Le superfici maggiormente esposte all’azione degli agenti atmosferici (irraggiamento solare,


dilavamento meteorico, erosione eolica) e degli inquinanti, come le spalle e i volumi del
corpo, mostrano prodotti di corrosione dalla colorazione chiara e consistenza pulverulenta
(verde, arancio, grigio); le zone in sottosquadro, al riparo dal dilavamento, sono
prevalentemente interessate da incrostazioni e patine di colore scuro (nero, grigio, verde-
azzurro) e depositi terrosi. Un lieve fenomeno di esfoliazione è all’origine delle piccole e
variamente localizzate lacune superficiali che evidenziano un substrato di colore rosso-bruno
(probabile cuprite), mentre diffuse, seppur limitate percolazioni di colore bruno-arancio
indicano la presenza di elementi in ferro ossidato; croste nere di lieve entità sono presenti
laddove, a causa di fenomeni di ristagno o condensazione, si sono formate incrostazioni di
natura calcarea. Una crosta nera di discreta estensione è visibile sul lato posteriore della
base bronzea della statua.

0I fenomeni corrosivi del bronzo, ascrivibili soprattutto alla diffusa solfatazione e alla loro
progressiva solubilizzazione e dilavamento, causano oltre alle alterazioni cromatiche già
descritte (indicative di stadi diversi del fenomeno) anche il graduale assottigliamento del
materiale costitutivo, che può comportare gravi problematiche conservative all’opera.

In alcune zone, per quanto visibile, sono presenti anche fessurazioni (cricche), di cui la più
evidente è quella con andamento orizzontale lungo le pieghe del manto, sotto la mano
sinistra con il libro del personaggio. Altre di minore estensione sono visibili sul retro della
statua in corrispondenza della parte terminale del manto.

Il rilievo e l’iscrizione posti sul basamento sono interessati, in forma meno grave, dai
medesimi fenomeni presenti sulla statua. I depositi di corrosione veicolati dall’acqua
meteorica, come per la statua, hanno creato sulle sottostanti superfici lapidee estese
macchie e alterazioni cromatiche.

Infine va segnalata l’assenza del bastone di appoggio al personaggio, sottratto oramai da


tempo.

2.2. Superfici in granito (basamento)

Le superfici lapidee del basamento sono notevolmente scurite dalla presenza di depositi
superficiali di varia natura e coerenza quali polvere, terriccio e guano e risultano interessate
da estese aree di alterazione cromatica dovuta alla migrazione, per percolazione, dei prodotti
di corrosione del bronzo, al deposito di particolato atmosferico e all’erosione da dilavamento
localizzato, attribuibile quest’ultimo, a probabile difettosità originaria del materiale.

Consistenti depositi di colore scuro, caratterizzano i sottosquadri delle modanature e le


superfici che risultano occasionalmente interessate dalla presenza di umidità di ristagno. Si
notano anche patine coerenti di colore ocra scuro.

Il granito è anche interessato da erosione diffusa, anche se al tatto tutta la zona inferiore non
presenta problematiche critiche di disgregazione e da alcune mancanze localizzate
soprattutto in corrispondenza degli spigoli e in particolare del primo gradino di
sopraelevazione.
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Le stuccature, di sigillatura dei giunti delle lastre, sono di materiale inidoneo, molto spesso
lacunose e, quelle esistenti, cromaticamente alterate.

Le zone in cui l’umidità risulta maggiormente presente a causa dell’esposizione (soprattutto


sul prospetto rivolto a N/E), sono caratterizzate da patine biologiche di natura
prevalentemente algale e batterica, di colore verde e nero; si riscontra una limitata presenza
di piccoli muschi in corrispondenza delle discontinuità del materiale e di vegetazione
infestante tra i giunti dei gradini inferiori e della pavimentazione in sampietrini.

2.3. Area circostante sistemata a verde

L’area circostante il monumento è in buono stato conservativo. Solo la fascia in sampietrini a


ridosso del basamento risulta interessata da diffuse crescite vegetazionali e patine
biologiche (muschi) e sono assenti alcune stuccature. Le aiuole sono delimitate da cigli in
travertino due dei quali risultano totalmente sollevati dalle radici delle alberature presenti
nell’area. Quest’ultime risultano particolarmente rigogliose e verso la zona centrale
interferiscono con il monumento. L’area è povera in qualche zona del ghiaietto, lasciando in
vista il battuto sottostante.

Il monumento è privo di un’ illuminazione dedicata.

3. INTERVENTO CONSERVATIVO
3.1. Allestimento cantiere

Si rimanda per l’allestimento del cantiere e delle opere provvisionali, al Piano di Sicurezza e
di Coordinamento di progetto.

3.2. Indagini conoscitive e diagnostiche

- Considerata la specificità del bene monumentale è prevista la realizzazione di alcune


indagini diagnostiche dopo l’allestimento del ponteggio di servizio che consentirà di
condurre una ispezione generale ravvicinata e contestuale di tutte le superficie
bronzee, in particolare per quanto riguarda le forme di alterazione, anche se già
note. Nella realizzazione di un intervento di restauro di monumenti in bronzo, infatti,
alfine di produrre una adeguata documentazione scientifica, di supporto anche alla
futura manutenzione, è prassi consolidata effettuare indagini e analisi subito prima
dell’intervento e durante lo stesso in modo da informare la comunità scientifica di
eventuali risultati significativi. Le indagini sarannno effettuate a cura
dell’Amministrazione.

- Prima di effettuare qualsiasi intervento conservativo sull’opera, dovranno essere


eseguite prove propedeutiche di pulitura (cm 10x10 max), in modo da ottimizzare le
metodologie d’intervento previste dal progetto. Andranno definiti puntualmente i
tempi di contatto e il grado di pulitura e l’eventuale azione combinata delle differenti
operazioni computate, tenendo conto delle disomogeneità del manufatto, soprattutto
in relazione allo stato conservativo delle superfici.
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3.3. Operazioni conservative

• Operazioni preliminari

L’intervento di restauro sarà preceduto da un’indagine visiva e tattile di tutte le superfici, così
da individuare eventuali criticità ed attivare operazioni che possano preservare il manufatto
durante le successive operazioni di restauro.

Per rendere maggiormente leggibili le superfici ed eliminare lo strato incoerente di pulviscolo


atmosferico e i depositi non compatti, andrà effettuata preliminarmente la rimozione a secco
dei depositi incoerenti, mediante l’ausilio di spazzole, spazzolini, specilli ed eventuali piccoli
aspiratori elettrici.

• Disinfezione

Per la disinfezione delle superfici è previsto il trattamento biocida anche in più cicli fino ad un
massimo di tre, da effettuare unicamente sulle porzioni interessate da patine biologiche.
Dovrà essere utilizzato un prodotto con funzioni biocide a largo spettro, approvato dagli
istituti competenti e concordato con la D.L., da applicare a pennello in soluzione acquosa,
secondo le percentuali indicate nella scheda tecnica del prodotto. E’ previsto il successivo
accurato risciacquo delle superfici e la loro spazzolatura, dopo i necessari tempi tecnici di
contatto con il prodotto.

• Pulitura

La pulitura è finalizzata al miglioramento della leggibilità dell’opera e delle sue condizioni


conservative. L’intento sarà principalmente quello di sanare uno stato di fatto alterato nel
pieno rispetto delle Raccomandazioni Normal 20/85. Dovrà prevedere esclusivamente la
rimozione di quanto sovrammesso e ritenuto dannoso, rispettando eventuali policromie e
patine naturali e intenzionali. Le puliture dovranno articolarsi in fasi graduali e successive,
procedendo dalle operazioni meno aggressive.

La pulitura sul bronzo prevede la rimozione graduale e in modo selettivo delle incrostazioni
(patine e alterazioni) più esterne fino al raggiungimento delle patine caratterizzate da una
maggiore stabilità fisico-meccanica (buona coesione e adesione). Di notevole rilevanza
risulteranno le prove di pulitura, propedeutiche all’individuazione del grado di pulitura da
ottenere, così da preservare le finiture originali. Al fine di rendere compatibile e sostenibile
anche dal punto di vista ambientale la rimozione dei prodotti di corrosione è stato valutato
idoneo escludere le puliture chimiche a base di solventi. La scelta è stata indirizzata verso
puliture di tipo meccanico che, risultando più selettive e controllabili, garantiscono una
maggior conservazione della patina favorendo la selezione dei prodotti di corrosione tra
quelli da rimuovere e quelli da conservare. La pulitura andrà effettuata con mezzi meccanici
(bisturi, micromotori come microtrapani e vibroincisori), individuati di volta in volta e anche
combinati, considerando lo stato conservativo del manufatto, il tipo e la consistenza del
prodotto da rimuovere e la tecnica con cui è stato eseguito. Le operazioni di lavaggio
andranno effettuate sia preliminarmente, per rimuovere detriti e sporcizia, sia al termine dei
trattamenti di pulitura, per eliminare residui di Sali solubili. Quest’ultima operazione
comprende la misurazione e controllo del PH delle acque di lavaggio e le analisi dei Sali
solubili. Dopo il lavaggio le superfici andranno disidratate, mediante l’ausilio di solventi
organici.

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Per la pulitura del granito sono previste più modalità operative a seconda della consistenza e
natura dei depositi da rimuovere. In presenza di depositi coerenti e concrezioni, andranno
eseguiti cicli di applicazione di Sali inorganici in opportuna concentrazione applicati con
Kleenex in modo da garantire tempi minimi di contatto. Nei casi in cui i depositi dovessero
presentarsi più aderenti e compatti si interverrà utilizzando come supportante la
carbossimetilcellulosa, in modo da garantire tempi più lunghi di contatto. La percentuale e i
tempi di posa, adeguati alla consistenza del deposito da rimuovere, saranno
preventivamente messi a punto e approvati dalla D.L. sulla base di prove preliminari. Inoltre
in presenza di alterazioni cromatiche prodotte da ossidi di ferro o di rame, dovranno essere
effettuati impacchi estrattivi di sostanze complessanti, ripetuti anche più volte.

Per i residui più compatti di sporco, non rimossi duranti le precedenti puliture, è prevista
l’operazione di rifinitura da effettuarsi mediante mezzi meccanici manuali e/o strumenti di
precisione.

In corrispondenza dei gradoni e di tutta la zona inferiore del basamento la pulitura sarà
effettuata, laddove necessario, mediante idrosabbiatrice a bassa pressione a vortice rotativo
elicoidale, con pressione di esercizio controllata, idoneo ugello e inerte ecologico di
opportuna durezza, tipo garnet.

• Trattamento inibitore di corrosione

Dopo la pulitura e il lavaggio delle superfici bronzee si procederà con il trattamento inibitore
della corrosione, per formare, sulle superfici pulite, dei composti stabili. L’operazione
prevede l’applicazione a pennello di un prodotto organico (benzotriazolo) in alcool etilico in
opportune diluizioni.

• Rimozione stuccature e nuova stuccatura

L’operazione prevede la stuccatura di tutte le lacune, discontinuità, giunti, da effettuarsi dopo


la rimozione di tutte quelle esistenti prive di funzionalità o esteticamente alterate e in
corrispondenza di quelle perdute. L’operazione è finalizzata al consolidamento, al ripristino di
continuità delle superfici e dell’integrità estetica del monumento.

Per le operazioni di stuccatura e/o di microstuccatura di cricche e fessurazioni del bronzo,


andranno utilizzate resine epossidiche opportunamente pigmentate.

Le integrazioni delle superfici in travertino, che riguardano in massima parte le commessure


tra le lastre in granito di cui è costituito il basamento, andranno effettuate con impasti di
malte idrauliche a base di calci naturali esenti da Sali solubili e inerti di opportuna
colorazione e granulometria, in accordo cromatico con le superfici circostanti. Le mancanze
più evidenti presenti lungo gli spigoli dei gradoni verranno integrate mediante ricostruzioni da
effettuarsi con l’ausilio di malta rinforzata ed eventuale supporto di perni di idonea sezione.
Le mancanze presenti sul primo gradino, considerato il tipo di rottura e soprattutto l’uso da
parte dei turisti come seduta, non andranno integrate.

• Presentazione estetica e protezione superficiale

Sulle superfici bronzee, laddove strettamente necessario, verrà effettuato un trattamento di


equilibratura cromatica mediante l’uso di pigmenti miscelati in resina acrilica altamente
diluita, da applicare sul primo strato protettivo di resina prima della stesura finale a base di
cera. L’equilibratura sarà limitata alle sole zone di notevole squilibrio cromatico, soprattutto in
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corrispondenza delle eventuali linee geodetiche (linee di scorrimento preferenziale delle


acque meteoriche). E’ fondamentale che in nessun modo si nasconda il passaggio del tempo
e che non si intenda uniformare le superfici e che l’operazione, sia limitata alle sole ed
eventuali zone di eccessivo contrasto cromatico.

La protezione superficiale del manufatto in bronzo, sarà garantita mediante la stesura di un


protettivo multistrato realizzato grazie all’applicazione di due diversi prodotti sovrapposti. Il
primo, costituito da una vernice protettiva a base di resine acriliche con additivi antiossidanti
in soluzione di solventi organici, andrà applicato a pennello e a diretto contatto con le
superfici bronzee, per contrastare chimicamente e fisicamente l’innesco di nuovi processi
corrosivi. Al di sopra verrà applicata una miscela di cere naturali microcristalline e
polietileniche solubili in acqua ragia naturale, stesa in più mani a pennello, avendo cura di
spazzolare (con spazzola morbida) la superficie asciugata, prima di stendere la nuova mano.
Questa modalità garantirà la formazione di una pellicola compatta e ben aderente, con
funzione sia “di sacrifcio” per l’esposizione dell’opera, che di barriera al protettivo sintetico
precedentemente applicato.

Per le superfici in granito si prevede l’applicazione di un protettivo specifico a base di


polisilossani, applicato a pennello. Le superfici trattate dovranno essere protette dalla pioggia
fino alla completa stabilizzazione del prodotto applicato.

Solo nella parte inferiore del basamento (primi tre gradoni) andrà applicato un idoneo
prodotto antigraffiti in modo da creare una barriera ad eventuali atti di vandalismo grafico.

3.4. Interventi complementari

- E’ prevista il rifacimento e messa in opera del bastone del personaggio. La ricostruzione


andrà fatta sulla base della documentazione fotografica e iconografica del monumento,
utilizzando resine opportunamente pigmentate. Inoltre andrà riposizionato mediante
incollaggio con resine e/o predisposizione di elementi metallici di raccordo
opportunamente pigmentati, in modo da evitare cadute accidentali o furti dello stesso.

- L’area di rispetto in sampietrini, andrà interamente verificata, fissando eventuali elementi in


fase di distacco. Andranno eliminate tutte le erbe infestanti e le eventuali patine
biologiche e stuccati i giunti, ove necessario. Considerato che su uno dei lati è tornato a
vista lo strato di allettamento dei sampietrini, è prevista l’integrazione della ghiaia di
fiume, compresa dello spianamento e della costipazione, nell’area circostante.

3.5. Documentazione tecnico – scientifica

La documentazione tecnica dell’intervento prevede l’analisi dello stato di fatto dell’opera,


prima dell’avvio del restauro, mediante la realizzazione di una puntuale mappatura tematica,
una documentazione fotografica e la predisposizione di una relazione nella quale andranno
annotati i risultati della preliminare indagine tattile e visiva delle superfici.

Verranno poi documentate tutte le varie fasi lavorative, sia graficamente che
fotograficamente, fino a quella conclusiva. Tutti gli elaborati dovranno essere presentati in
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duplice copia sia in formato cartaceo che informatizzato.

Nello specifico:

• Documentazione fotografica dello stato conservativo e dell’intervento di restauro (prima,


durante e dopo i lavori). Da effettuare foto digitali n.100 su supporto digitale CD-ROM
formato TIF e JPG e stampa di almeno n.30 scatti su carta fotografica (formato 18x24
cm), corredata ciascuna di didascalia (oggetto, descrizione, fase del restauro)

• Rilevamento grafico (mappatura) dello stato conservativo dell’opera e delle operazioni di


restauro effettuate

• Relazione tecnica dettagliata dello stato conservativo del manufatto e dell’intervento


eseguito

Indagini

• Analisi di laboratorio per la caratterizzazione delle patine superficiali e/o di particolari


fenomeni di alterazione (a cura dell’Amministrazione). Le analisi verranno effettuate per
approfondire la conoscenza dei fenomeni di alterazione. Tra queste verranno eseguite
analisi mineralogica in diffrattometria di raggi X per la determinazione delle fasi
mineralogiche presenti e analisi petrografiche al microscopio ottico polarizzatore, sulle
sezioni sottili dei microframmenti prelevati.

• Relazione tecnico - esplicativa dei risultati delle indagini effettuate

• N. 3 copie di tutta la documentazione elaborata sia in formato cartaceo che su supporto


informatico (CD).

3.6. Elenco sintetico delle operazioni previste

Superfici in bronzo

Operazioni preliminari

• Analisi tattile e visiva delle superfici per l’acquisizione di dati conoscitivi sull’opera e per
l’individuazione di situazioni conservative a rischio, compresa la mappatura e la relazione
tecnica di quanto rilevato.

• Rimozione a secco dei depositi superficiali incoerenti e parzialmente coerenti (quali


terriccio, guano etc.) mediante spolveratura con pennelli di setola naturale e aspiratore.

• Sigillatura temporanea delle discontinuità superficiali con plastilina.

Pulitura

• Rimozione dei depositi superficiali coerenti, delle incrostazioni terrose, calcaree e silicee
e concrezioni di varia natura, patine di corrosione con mezzi meccanici manuali o con
strumenti idonei (martello da descialbo, martello e scalpellini, microtrapani, vibro incisore,
bisturi, fibre di vetro) alternati a lavaggi, al fine di asportare materiali soprammessi di

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varia natura (anche di interventi precedenti) e i prodotti di corrosione compatti e non


compatti, o di ridurne lo spessore

• Eventuale rifinitura meccanica della pulitura mediante micro sabbiatrici di precisione, a


pressione controllata e l’utilizzo di inerti naturali di grandezze e consistenti variabili a
seconda della consistenza delle incrostazioni, soprattutto se localizzate in zone altrimenti
non accessibili

Lavaggio e disidratazione

• Lavaggio dei manufatti, successivo alla pulitura delle superfici, con acqua
demineralizzata, per la rimozione dei sali solubili e dei residui organici superficiali.
Realizzazione di un sistema di raccolta delle acque di lavaggio, misurazione della
conducibilità delle stesse. Spazzolatura e test di riconoscimento dei sali solubili disciolti.

• Disidratazione mediante applicazione a pennello di solventi organici e successiva


esposizione a radiazioni infrarosse o a getti di aria calda

Trattamento inibitore di corrosione

• Trattamento inibitore di corrosione mediante applicazione a pennello di soluzione di


benzotriazolo in alcol etilico

Stuccatura e integrazioni

• Stuccature delle discontinuità delle superfici con resina epossidica opportunamente


pigmentata e caricata

• Riequilibratura cromatica delle superfici, localizzato alle sole aree di maggiore squilibrio
cromatico

Protezione finale

• Protezione finale della superficie del manufatto con applicazione di un primo strato di una
soluzione di resina acrilica e benzotriazolo applicata a pennello e un successivo strato (in
più mani) di cera microcristallina in soluzione, applicata a pennello

Interventi complementari

• Rifacimento e posa in opera del bastone del personaggio. La ricostruzione andrà fatta
sulla base della documentazione fotografica, utilizzando resine opportunamente
pigmentate. Inoltre dovrà prevedersi un sistema valido di ancoraggio, in modo da
evitarne il furto.

Superfici in granito

Operazioni preliminari

• Controllo tattile e visivo delle superfici e fissaggio di eventuali porzioni in fase di distacco

• Rimozione meccanica di depositi superficiali incoerenti mediante pennelli, spazzole a


fibra naturale e aspiratori

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• Stuccatura temporanea con malta idraulica di fratture e fessurazioni delle superfici, per
impedire infiltrazioni improprie di acqua durante le successive operazioni di pulitura.

Preconsolidamento e consolidamento

• Preconsolidamento delle superfici con accentuata decoesione mediante successive


applicazioni a pennello di esteri dell'acido silicico

• Fissaggio delle scagliature e delle esfoliazioni mediante resina epossidica.

Disinfezione

• Applicazione di idoneo prodotto biocida, nelle zone interessate da patine e formazioni


biologiche, a spruzzo, a pennello, o impacchi e successiva rimozione mediante lavaggio
delle superfici con acqua demineralizzata e spazzole morbide e, ove necessario, anche
mediante l'uso del bisturi. Anche in più cicli di applicazione, secondo necessità.

• Trattamento con idoneo erbicida in presenza di vegetazione infestante superiore,


compresa l’estirpazione manuale della vegetazione.

Operazioni di pulitura

• Pulitura chimica mediante compresse ed impacchi di soluzioni basiche a PH controllato,


secondo tempi di contatto e soluzioni da stabilirsi dopo l'effettuazione di tests di prova

• Pulitura mediante idrosabbiatrice con sistema a bassa pressione a vortice rotativo


elicoidale con granulato neutro finissimo e acqua (zona inferiore del basamento)

• Rifinitura della pulitura per l’eliminazione di eventuali residui delle incrostazioni più
aderenti e resistenti mediante l’utilizzo di mezzi meccanici di precisione

• Rimozione e assorbimento di ossidi di ferro e sali di rame mediante applicazione di


sostanze complessanti a tampone o a pennello

Trattamento parti metalliche

• Revisione e verifica dello stato di conservazione di tutte le parti metalliche scoperte

• Eventuale trattamento antiossidante degli elementi metallici scoperti, da conservare in


situ, previa protezione delle zone circostanti, mediante applicazione di idoneo prodotto
inibitore di corrosione e protezione con resina acrilica in soluzione ad alta concentrazione

Stuccatura e integrazione

• Verifica di tutte le stuccature esistenti e rimozione con mezzi meccanici di quelle prive di
funzionalità conservativa o estetica.

• Esecuzione di stuccature con malta di idonea composizione e colorazione, mediante


calce di grassello o idraulica mista a inerti di opportuna pigmentazione e granulometria
in presenza di microfessurazioni, soluzioni di continuità e in corrispondenza dei giunti
delle lastre (stuccature sia di profondità che di superficie)

• Integrazioni con malta di porzioni mancanti

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Protezione superficiale

• Applicazione di un protettivo idrorepellente polisilossanico

• Revisione di eventuali squilibri cromatici da effettuare mediante velatura ad acquarello

Area di rispetto

• Disinfestazione, pulitura e stuccatura della pavimentazione in sampietrino e fissaggio di


eventuali elementi in fase di distacco. Sistemazione dell’allettamento dei sampietrini e
integrazione, compresa la stabilizzazione, della ghiaia della zona calpestabile del
giardino.

4. DURATA DELL’INTERVENTO

La durata dell’intervento è prevista in 100 giorni naturali e consecutivi, comprensivi


dell’allestimento e dello smontaggio delle opere provvisionali e del cantiere e della pulizia
finale dei luoghi.

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