Sei sulla pagina 1di 3

Antonio Lauro

Biografia

Antonio Lauro nato a ciudad Bolivar e deceduto a Caracas fu uno dei maggiori esecutori e
compositori per chitarra classica del XX secolo.

Nasce da genitori italiani, il padre Antonio Lauro Ventura originario di Pizzo Calabro fu barbiere e
musicista mentre la madre Armida Cutroneo originaria di Matera sostenne il figlio nella sua carriera
nonostante le sue perplessità. Il maestro come ringraziamento le dedicò il brano "Armida" che alle
mie orecchie sembra descrivere la posizione rigida della madre riguardo la sua scelta ma che
tuttavia non manca di dolcezza. Il padre scomparse quando il maestro non aveva che cinque anni,
lascindo alla madre il compito di crescere il figlio da sola. Questa non negò lui la possibilità di
coltivare la passione per la musica nonostante fosse fortemente contraria poichè allora come ai
giorni nostri la carriera di musicista non garantiva alcun futuro sicuro in ambito lavorativo, infatti,
all'età di sedici anni Lauro cominciò a frequentare l'Academia de Música y Declamación, oggi
Escuela Superior de Música José Ángel Lamas, di Caracas studiando per un breve lasso di tempo il
pianoforte e il violino, si dedicò molto anche allo studio della composizione poi sotto la sapiente
guida di Raùl Borges (illustre pedagogista, compositore e musicista a cui venne assegnata la prima
cattedra di chitarra classica in Venezuela, noto oggi soprattutto per aver istruito Alirio Diaz e
Antonio Lauro) cominciò lo studio della chitarra.
L'incontro del maestro con la chitarra classica fu "casuale" infatti Lauro disse in un intervista di
Frèdèric Zigante per "Il Fronimo" (n.42) di aver conosciuto lo strumento attraverso una
trasmissione radiofonica nella quale il celeberrimo Augustin Barrios Mangorè fece un intervento
appena arrivato in Venezuela. Fino ad allora il maestro, come molti altri musicisti dell'epoca, pensò
sempre alla chitarra come uno strumento accompagnatore per canzoni o per danze. Ad essere onesti,
Lauro non riconobbe la chitarra tanto che chiese ad alcuni suoi amici musicisti quale fosse lo
strumento in questione ("Non avevo mai sentito la chitarra suonata così e domandai ad alcuni amici
musicisti quale fosse lo strumento che aveva un suono tanto bello"). L'ascolto del maestro
paraguaiano assieme ad alcune circostanze della vita di Lauro lo sipinsero ad approfondire lo studio
della chitarra fino a farlo innamorare della stessa, scrisse infatti numerose opere per questo
stumento. Durante gli studi accademici scrisse delle composizioni per chitarra e orchestra per poi
dedicarsi ai soli e piccole combinazioni di strumenti.
Si dedicò anche a composizioni atonali, dodecanfoniche ed elettroniche ma non fu soddisfatto del
risultato. Al contrario vediamo che sviluppò musica politonle ma con un asse tonale ben preciso e
solido come possiamo notare nelle composizioni "Suite" e "Sonata" per chitarra sola o, ancora, nel
"Concierto para guitarra y orequestra".
A causa di problemi di natura economica fu costretto, contemporaneamente allo studio, a lavorare
come chitarrista accompagnatore nelle emissioni radiofoniche presso l'emittente "broadcasting
Caracas". Fece parte di un coro per nove anni fino al 1938 quando decise di formare un suo
complesso "Los cantores del tròpico" nel quale oltre al ruolo di chitarrista ricoprì anche quello di
cantante, compositore e arrangiatore. Per le ultime due fu molto apprezzato e non solo in ambito
popolare ma anche per il lato "colto" di chitarrista classico nonostante la sua abilità di cantante lo
porterà all'orchestra sinfonica del Venezuela assieme ai maggiori cantanti lirici coevi del maestro.
Antonio Lauro fu fondatore e direttore del "Coro Madrigal Venozolano"che nei suoi soli due anni di
vita raccolse ed eseguì più di trecento opere del repertorio mondiale. Fu direttore del trio Raùl
Borges prestigioso gruppo che eseguiva brani di notevole difficoltà; questo fu un ulteriore omaggio
al suo grande insegnante.
Unitosi al corpo docente si iscrisse al sindacato dei compositori inizialmente come segretario del
quale sfruttando le sue potenzialità divvenne presto presidente.
Durante la dittatura di Marcos Pèrez Jiménez, il maestro venne prima carcerato e poi esiliato a
causa del suo legame al partito Acción Democrática. Durante l'esilio il suo animo venezuelano
esplode portandolo a comporre brani legati alla tradizione venezuelana o che richiamassero le
sonorità del suo paese natio.
Dalla sopracitata intervista per il fronimo si nota come il maestro non fosse stato turbato dal carcere
anzi spiegò come nel suo paese fosse prassi che tutti passassero dal carcere a causa della
successione costante di governi dittatoriali, citando testualmente "Il carcere è quasi normale per
l'uomo venezuelano perchè vi sono state diverse dittature ne nostro paese [...]. Ho dimenticato di
questo episodio e non vale la pena parlarne, perchè è una cosa normale per l'uomo venezuelano".
A parer mio il maestro fu segnato da questo periodo di prigionia al punto tale da volerlo rimuovere
e non farne più parola con nessuno.
Da questo momento le fonti riguardanti il maestro sono confuse e\o contradittorie fatta eccezione
per le uniche due coincidenti riguardo il suo matrimonio e il rispetto guadagnatosi da parte dei suoi
allievi e dalla popolazione venezuelana quest'ultima, secondo me, confermata dalle parole di Alirio
Diaz che si espresse così nei confronti del suo amico e collega: "Lauro llegó a ser un músico
totalmente completo. Con mucha facilidad pasaba del aspecto erudito del guitarrista clásico, a tocar
cuatro*, simplemente, a cantar canciones populares o a dirigir orfeones infantiles." ("Lauro diventò
un musicista competo. Facilmente passava dall'aspetto erudito di chitarrista classico, a suonare il
cuarto, semplicemente, a cantare canzoni popolari o a dirigere cori infantili".)

*Cuarto: strumento a corda simile alla chitarra caratterizzato da quattro corde. Lo strumento di
origne popolare sud americana sviluppatosi prevalentemente in Venezuela presenta la seguente
accordatura (partendo dalla corda più grave) Si, Fa#, La, Re

C'è da dire che Lauro non si definì mai chitarrista, infatti, si descrisse sempre come compositore
desideroso di aumentare il repertorio del nostro strumento con musica che avesse origini
venezuelane, nazionali, tipiche, attraverso i Vals, facenti parte delle sue composizioni tonali, anche
perchè i pianisti avevano un repertorio di vals decisamente più vasto rispetto ai chitarristi ma che
veniva sfruttato raramente. Il lingauggio popolare della musica venezuelana è infatti presente nei
suoi vals ma gli scritti sono totalmente originali.

Alirio Diaz

L'incontro con Alirio Diaz fu piacevole a detta di Lauro infatti questi studiava con lo stesso maestro
del compositore ma era senza dubbio più improntato al concertismo che alla composizione.
Lauro aveva capito da subito che Diaz sarebbe stato uno dei maggiori concertisti dell'epoca ed
infatti fece si che i suoi vals fossero da lui interpretati nelle varie esibizioni. C'è da dire che il
maestro Diaz esportò la musica della maggior parte dei compositori suoi connazionali stimolando
gli stessi a comporre di più per lo strumento. Per i venezuelani Alirio Diaz motivo di orgoglio.
Opere

Nel 1947 compone la sua prima opera "Cantaclaro". L'opera è figlia dell'aria pesante che si
respirava poco prima dell'insediazione nel palazzo di governo del dittatore Jimènez che di fatti
salirà al potere l'anno successivo costringendo come già detto il maestro a patire il carcere e l'esilio.
Durante il triste periodo di esilio il maestro non si perderà d'animo scrivendo "Suite venozolana y
Sonata" quale brano se vogliamo diede il via alla sua carriera di compositore anche dall'altro lato
del mondo grazie a Williams che lo definì lo Strauss della chitarra. Il massimo splendore della
carriera del maestro fu però dovuta anche ad altri tre maestri che lo consacrarono all'olimpo della
musica classica del XX secolo questi erano: Andres Segovia, Leo Brower e Alirio Diaz che suonò il
suo primo concerto per chitarra e orchestra.
Alcuni autori sostengono che il nome della famosa composizione "Seis por derecho" derivi
dall'indicazione di tempo 6/8 e anche se la traduzione in spagnolo di sei e otto è seis y ocho secondo
me è improbabile che un compositore del calibro di Antonio Lauro non sapesse che l'"otto" al
"denominatore" della frazione si leggesse "ottavo" e quindi "octavo" in spagnolo. Durante l'ascolto
di questa composizione ho notato che nell'armonia e in alcune cellule ritmiche sembrano essere
presenti dei richiami alla tarantella calabrese.

Il "Concierto para guitarra y orquestra" naque da una proposta di Borges e Sojo che spinsero il
diplomando Lauro a comporre suddetto brano. Questi accolse di buon grado la proposta data la
scarsa produzione che riguardava la chitarra in ambito orchestrale e poichè le sonorità della chitarra
in tali opere era quasi nulla rispetto alla massa sonora dell'orchestra. Egli scrisse un'opera bilanciata
nonostante la giovane età forse perchè egli stesso era chitarrista.

Potrebbero piacerti anche