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L'ULTIMO PLAGIO
Quando nell'India Superiore, dove si era trasferito a predicare, l'apostolo Tommaso mori, i Tre
Re convocarono da tutte le loro terre vescovi, preti, nobili e genti e dissero loro di seguire
l'esempio di Tommaso, diffondendo ovunque la parola e i gesti di Gesù senza più dubitare di
nulla. E furono i Tre Re a eleggere il primo "Patriarca Tommaso", capo religioso, scegliendo
Giovanni di Antiochia, compagno di Tommaso. Questi diventò guida di genti dell'India e
dell'Oriente cristiano, a lui anche i Tre Re versavano il tributo delle decime. Per anni Melchiar,
Balthasar e Jaspar continuarono a incontrarsi nella città di Sava, poi, qualche tempo prima del
giorno della Natività del Signore, videro ancora la stella: era il loro presagio di morte. Melchiar
mori a 116 anni, nell'ottavo giorno della Natività; Balthasar morì a 112 anni, cinque giorni
dopo, nella festa dell'Epifania; Jaspar mori a 109 anni, sei giorni più tardi. Furono sepolti l'uno
accanto all'altro, in posizione come se dormissero. La stella rimase viva nel cielo finché i loro
corpi non andarono altrove. Il successore dei Tre Re, che ereditò i loro regni, le terre e al quale
obbedivano arcivescovi, vescovi, preti, patriarchi e genti, fu il Prete Giovanni (o Gianni).
Nel breve racconto del Vangelo di Matteo (Il. 112) tutto questo non è narrato, eppure da lì
inizia una lunga avventura sulle tracce di quei Tre Re, personaggi storici e uomini devoti, la cui
vita cambiò profondamente a seguito di quell'esperienza eccezionale. E subito si mise in moto
la circolazione delle voci raccolte, nel tempo, in opere come gli apocrifi Atti di Tommaso (III
secolo) e l'0pus imperfectum in Matthaeam (IV-VI secolo) che stanno alla base della tradizione
latina medio-occidentale articolata nei molti rivoli di testimonianze che punteggiano, dall'Alto al
Basso Medioevo, le differenti componenti dell'emozione. L'episodio del viaggio ha trovato eco
in autori come lo Pseudo Agostino, Enrico di Liegi, Ludolfo di Sassonia; le origini orientali
affiorano nelle pagine di Marco Polo, di Jacopo da Varagine, Enrico di Liegi; la regalità dei
personaggi è ricordata dalla Cronaca pseudo-Dionisiana, dal Libro di Colonia; il momento
dell'Epifania acquista sacralità nei commenti di Ambrogio, Fulgenzio di Ruspe, Gregorio Magno.
Nomi, opere... ma soprattutto un incircoscrivibile circuito di "voci" dove s'intersecano notizie e
passaggi orali che stanno alla base di questa immensa leggenda sorta intorno a un
accadimento vero, e vera anch'essa in tutti i suoi sviluppi. Finché un giorno un priore
dell'Ordine dei Carmelitani di Kassel, nella Germania centrale, di nome Giovanni di Hildesheim,
decide di mettere ordine nel fitto reticolo di quelle storie e scrive, fra il 1364 e il 1374 la
Historia Trium Regam, rifacendosi anche all'Historia scolastica di Pietro Comestore (1100-
1179). La ricostruzione dell'episodio qui presentata nasce dalla contaminazione dei molti testi
della tradizione mediolatina, dove è fortissima l'identica contaminazione fra le testimonianze
orali e la letteratura dei primi secoli. A questa va aggiunto il grande contributo emotivo e visivo
offerto dalle immagini: mosaici, pitture rupestri, miniature nei manoscritti e affreschi hanno
tutti "letto" la storia dei Tre Re utilizzando anche le brevi notazioni, riguardanti per esempio il
loro abbigliamento, presenti in testi assai diffusi quali l'Historia di Agnello di Ravenna (IX
secolo) o dello Pseuso-Beda. Tutti questi elementi servono a umanizzare e storicizzare una
vicenda che unisce il sacro momento della natività a quello laico del pellegrinaggio dei Re; è un
tema che sintetizza l'incontro fra due mondi, quello degli uomini e quello di Dio, che
giustamente ha trovato larghissimo consumo nei particolari effimeri dell'individuo
improvvisamente partecipe d'un fatto che muta il senso della storia e le motivazioni stesse
d'esistenza per l'uomo medievale e non. Cosi, il Medioevo entra dentro le vicenda: la segue,
l'amplifica, l'arricchisce d'informazioni e "voci" che servono a fare più uomo il Cristo e più santi
i Tre Re: di questo s'impossessa anche la letteratura agiografica e ogni atto di quei protagonisti
viene rappresentato come coronamento d'un ruolo storico esemplare. Non esiste mai un solo
modo d'intendere la storia dei Tre Re, ma tutto quello che la compone, da provenienze
molteplici, concorre a farne una serie telescopica di "oggetti" e di comportamenti che sono
ingresso a molte gallerie d'enigmi dall'età tardoantica a tutto il Medioevo e oltre si fissa nel
pellegrinaggio dei Tre Re la ricerca dell'uomo in viaggio verso la conoscenza di Dio.
MASSIMO OLDONI Ordinario di Letteratura latina medievale all'Università di Salerno