Sei sulla pagina 1di 10

QUADRO GEOGRAFICO1 o GEOGRAFIA DELLA SALVEZZA

Il suolo della Terra Santa, in quanto scenario degli avvenimenti che riguardano Israele, Gesù, la
prima Chiesa, ci offre, con la storia che vi si è svolta, con i suoi segni e le sue tracce, una geografia
della salvezza2 o, per dirla con Padre BARGIL PIXNER (1921-2002)3, la Terra Santa costituisce
una sorta di "quinto Vangelo"4, come aveva riconosciuto ERNEST RENAN:
Ebbi davanti agli occhi un quinto vangelo, strappato, ma ancora leggibile e, attraverso i racconti di Matteo e
di Marco, invece di una creazione astratta, che si direbbe non essere mai esistita, vidi vivere e muoversi una
straordinaria figura umana5.

1. Sguardo generale
1.1. Le vicende narrate nella Bibbia fanno continuo riferimento a città, villaggi, monti, fiumi,
mari, laghi…; per comprendere la narrazione occorre conoscere la carta geografica dei luoghi
che furono teatro di questi avvenimenti: il Vicino Oriente Antico6.
1.2. Il Vicino Oriente Antico comprendeva anzitutto la Mesopotamia (tra Tigri ed Eufrate,
attuale Iraq) e l’Egitto (Nilo). Dal 3000 si sviluppa in Mesopotamia (sud) la civiltà sumerica
(Ur, Larsa, Uruk7, Lagash; scrittura cuneiforme) e in Egitto il primo impero faraonico (scrittura
geroglifica).
1.3. Tra Mesopotamia ed Egitto si estende il deserto siriaco (Arabia Deserta per i Romani).
1.4. Mesopotamia ed Egitto insieme con il corridoio siro-palestinese, stretto fra il deserto e il
mar Mediterraneo, formano la Mezzaluna fertile.
1.5. La parte meridionale del corridoio siro-palestinese costituisce il paese di Canaan, lì Israele
si stabilì.

1
Cfr. VERMEYLEN JACQUES, 10 porte per entrare nella Bibbia, EDB, Bologna, 2001, pp. 33-50. Utile CUCCA MARIO -
PEREGO GIACOMO, Nuovo atlante biblico interdisciplinare. Scrittura, storia, geografia, archeologia e teologia a confronto ,
Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo (MI), 2012, 124 pp.; GALBIATI ENRICO - SERAFINI FILIPPO, Atlante storico della Bibbia,
Jaca Book, Milano, 2004, 280 pp.; LAWRENCE PAUL, Atlante storico geografico della Bibbia, Elledici – Edizioni Messaggero
Padova, 2010 (Or. Ingl: 2006), 188 pp.
2
Espressione usata dall'Arcivescovo Mons. CELESTINO MIGLIORE, Nunzio apostolico e osservatore permanente della Santa Sede
presso le Nazioni Unite, in un discorso pronunciato durante un simposio ospitato dal 20 al 22 febbraio dalla Eparchia caldea di San
Tommaso, negli Stati Uniti, sul tema “Cristianesimo in Medio Oriente: antico e sempre nuovo”. Prima ancora PAOLO VI scriveva
nel 1974: “È pur vero che il cristianesimo è religione universale, non legata ad alcun paese, e che i suoi seguaci «adorano il Padre in
spirito e verità» (cf. Gv 4,23), ma esso è pure fondato su una rivelazione storica. Accanto alla «storia della salvezza» esiste una
«geografia della salvezza»” (Nobis in animo 1974).
3
Monaco benedettino, archeologo, biblista, guida di pellegrini, autore di Con Gesù, attraverso la Galilea, secondo il Quinto
Vangelo, Corazin Publishing, 1997; Le strade del Messia. Luoghi della Chiesa primitiva alla luce delle nuove scoperte
archeologiche, Padova, 2013 (or.: Paths of the Messiah and Sites of the Early Church from Galilee to Jerusalem: Jesus and Jewish
Christianity in Light of Archaeological Discoveries, Ignatius Press, 2010).Avvincente la sua biografia. Nato a Merano nel 1921,
crebbe come antifascista e antinazista. Arruolato a forza nel 1944 nell'esercito tedesco, riuscì a convincere un intero reggimento a
rifiutare il giuramento di fedeltà a Hitler, correndo il rischio di finire davanti alla corte marziale per il suo filo-ebraismo. Conclusa la
guerra, si gettò in politica, divenendo uno dei fondatori della Volkspartei. Ma all'improvviso abbandonò tutto e si fece religioso e
missionario tra i lebbrosi. Il suo approdo finale sarebbe stato, però, in Israele, ove divenne benedettino e grande studioso del giudeo-
critianesimo, le cui tracce archeologiche ricercò con passione. A lui è dovuta la scoperta di Betsaida, la patria di Pietro, cfr. RAVASI
G., In Terra Santa con Buzzati, in IL SOLE 24 ORE, 20/07/2014, p. 21.
4
L’espressione completa è la seguente: “Cinque Vangeli raccontano la vita di Gesù; quattro li trovi nei libri – uno nel paesaggio. Se
leggi il quinto, ti si dischiude davanti agli occhi il mondo dei quattro”. Questa felice espressione di Padre Bargil Pixner è stata ripresa
in Verbum Domini, 89 “I Padri sinodali hanno ricordato la felice espressione che chiama la Terra Santa ‘il quinto Vangelo’”. XII
ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEL SINODO DEI VESCOVI, Proposizione 51: “Paolo VI ha definito la Terra Santa ‘Il
Quinto Vangelo’”.
5
Vita di Gesù, BUR, Milano, 20084, p. 100 citato da G. SEGALLA, La ricerca del Gesù storico (Gdt, 345), Brescia, 2010, p. 71.
6
CAGNI LUIGI, Profilo storico del Vicino Oriente Antico, in “Logos”, I, Elledici, Leumann (TO), 1994, p. 41 preferisce questa
dicitura rispetto a Medio Oriente.
7
Antica megalopoli, situata a circa 20 km a est dell'Eufrate, presso l'odierna Warka, fiorita intorno al 3000 a. C. Vi sono state
ritrovate circa 5000 tavolette d'argilla con scrittura in caratteri cuneiformi, riguardanti atti della pubblica amministrazione, accordi
commerciali e compravendite. Tra i reperti archeologici più famosi si annovera il vaso di Warka, datato al 3200 a c. C. Il mitico
Gilgamesh sarebbe stato re di questa città.
QUADRO GEOGRAFICO – pag. 1/10
1.6. Ai paesi qui elencati occorre aggiungere l’Anatolia (=Turchia) e la Persia-Elam-Susiana-
Media (approssimativamente da S a NW; = Iran occidentale)8.

2. Mesopotamia
Costituita da vaste pianure alluvionali. Il paese di Sumer era a sud, presso le foci – un tempo
separate - dei due fiumi (Tigri ed Eufrate). Nel corso del III millennio la regione fu occupata da
popolazioni semitiche, che formeranno l’impero accadico9 (Sippar, Babilonia, Borsippa,
Nippur…) (parte meridionale della Mesopotamia, a nord di Sumer), poi quello babilonese (ebr.
Babel)10 sull’Eufrate (più a sud) e quello assiro (Assur, Nuzi, Ninive11) sul Tigri (più a nord).

3. Egitto
 Due regioni: Basso Egitto (zona del delta), Alto Egitto (la valle del Nilo). Nei periodi di
splendore (ANTICO REGNO XXIX-XXIII sec.12, sede del potere: Menfi; MEDIO REGNO
XXI-XVIII sec., capitale: Tebe; NUOVO REGNO1552-1070, con Ramesse II nuova capitale:
Pi-Ramses13) il faraone regna sui due paesi, come simboleggia la doppia corona. La religione
attribuisce molta importanza al Sole. Visione ottimista: gli dei, che assicurano le benefiche
piene del Nilo, sono buoni; nuova vita oltre la morte.
 Monoteismo di Amenofis IV/Akenaton (1374-1347, cfr. BG2009, Tavola cronologica; oggi si
preferisce la cronologia corta ca 1353-1336, cfr. . LIVERANI MARIO, ed., Le lettere di el-
Amarna, vol. I, Le lettere di ‘Piccoli Re’, Brescia, 1998, p. 9); nuova capitale: Akhetaton (fra
Menfi e Tebe; = Tell el Amarna); Lettere di Tell el Amarna14.
 HYKSOS. Il termine significa “capi stranieri” e fu applicato a principi asiatici dai Faraoni del
Medio Regno. Circa l'anno 1750 a. C. occuparono la Palestina e dal 1680 al 1580 a. C. anche
8
Così press’a poco CAGNI, Profilo…, p. 41.
9
L’accadico è una lingua semitica scritta in caratteri cuneiformi; il babilonese e l’assiro ne sono un’evoluzione.
10
Nell'inverno dei 1901 l'archeologo francese JACQUESDE MORGAN rinvenne tra le rovine della città di Susa una stele in basalto
nero, alta 270 cm, su cui erano incise in caratteri cuneiformi e in lingua accadica 282 leggi, risalenti ad HAMMURABI (1792 – 1750
a. C.), re babilonese, da cui la stele prese nome, stele o codice di Hammurabi. In alto è rappresentato il re in posizione eretta di
fronte al dio Shamash, seduto in trono. Il testo fu tradotto da JEAN VINCENT SCHEIL e pubblicato nel 1904. La stele è conservata
nel Museo del Louvre.
11
Nel 704 SENNACHERIB porta la sua nuova residenza a Ninive (settore SW di Quyunjik). Ivi fa costruire il "palazzo senza
eguali"; i lavori durano dieci anni; gli ambienti pubblici del palazzo erano decorati nella parte bassa dei muri da rilievi in alabastro
gessato, recanti soggetti prevalentemente narrativi (storici e secolari, cfr. l'assedio di Lachis in 2 Re 18,13-14; il trasporto del lamassu
[divinità con corpo di toro e aquila e testa d'uomo]), con attenzione al paesaggio. I muri erano in mattoni crudi. Queste informazioni
sono fornite da iscrizioni cuneiformi sepolte ritualmente nelle fondazioni dell'edificio, cfr. LIPPOLIS CARLO, Ninive: il 'palazzo
senza eguali' di Sennacherib, in IL MONDO DELLA BIBBIA, n. 80, n. 5 (nov.-dic.), 2005, pp. 36-42.
12
Cronologia di BRIGHT JOHN, Storia dell’antico Israele. Dagli albori del popolo ebraico alla rivolta dei Maccabei, Roma, 2002,
p. 514ss.
13
L'antica AVARIS, capitale degli Hyksos; in seguito TANIS.
14
HERIBAN JOZEF, s. v. cAmarnah, Lettere di, in Dizionario terminologico-concettuale di scienze bibliche e ausiliarie, Roma,
2005, pp. 106-107 “Nel 1887 furono scoperte [a Akhetaton/Tell el-c Amarnah da una donna della tribù dei Beduini el-Amarna] 349
lettere (…) scritte [per lo più] in accadico [più propriamente in babilonese, evoluzione dell’accadico antico, cfr. LIVERANI, ed., Le
lettere..., pp. 9.24] su tavolette di terracotta con scrittura cuneiforme [le tavolette provenienti dalla Siria e dalla Palestina
contengono numerose voci e peculiarità grammaticali e sintattiche dette ‘glosse cananee’, perché riflettono le lingue semitiche
nord-occidentali dei mittenti]. Dato che le lettere sono in gran parte corrispondenza, mandata dai re di Babilonia, Assiria e Cipro e
dai principi vassalli di Siria e Palestina al faraone Amenofis IV (ca. 1370-1352 a. C.), esse offrono una preziosa testimonianza sulla
situazione politica, linguistica, etnica e religiosa della terra di Canaan nei secoli XV-XIV a. C. (…). Nelle lettere sono
espressamente menzionate le città di Biblos, Beirut, Sidone, Tiro, Acco, Ascalon, Megiddo, Gezer, Lakis, Gerusalemme, Gaza e
Giaffa (…). In particolare le Lettere di c Amarnah menzionano gli Habiru o c Apiru”; s. v. Habiru, p. 467 “I documenti scritti lo [il
gruppo etnico] presentano come una tribù di nomadi, pastori, predatori e mercenari che si nascondono nei boschi e vivono ai
margini della società. L'indicazione più precisa sulla loro identità ha fatto discutere gli specialisti [cfr. SOGGIN JAN ALBERTO,
Storia d'Israele. Introduzione alla storia d'Israele e Giuda dalle origini alla rivolta di Bar Kochbà, 20022, pp. 90-93]”.
NIGRO LORENZO, Urusalim è davvero Gerusalemme, in L'OSSERVATORE ROMANO, 15/07/2010, p. 4 Nell'archivio di Tell el-
Amarna “ben sette lettere [di 6 si trova il testo in LIVERANI MARIO, Lettere di el-Amarna, I, Le lettere dei ‘Piccoli Re’, 1998, pp.
88-98] erano state inviate da Abdi-Khepa sovrano di Urusalim, una importante città-stato della Palestina, identificata appunto con
Gerusalemme. Fino a pochi mesi fa i dati dell'archivio di el-Amarna, seppur precisi, non avevano trovato riscontro nell'archeologia
gerosolimitana”.
QUADRO GEOGRAFICO – pag. 2/10
l'Egitto15. “E’ probabile che gli Hyksos appartenessero essenzialmente al ceppo semitico nord
occidentale”16. “I primi dominatori Hyksos [fine XVIII] risultano essere stati principi cananei o
amorrei17 provenienti dalla Palestina e dalla Siria Meridionale”18. Furono cacciati dal faraone
Amosi (circa 1552-1527).
 Ramesse II (1290-1224).
 Stele di Merneptah (1224-1204). Stele di 28 righe rinvenuta nei pressi di Tebe nel 1896 e
conservata al Museo del Cairo19.
 SINAI-CHOREV20.
 “La regione meridionale [della penisola sinaitica] comprende il massiccio del Sinai, formato
in gran parte di granito puro. Le montagne più alte sono nell'ordine il Jebel Katherine (2602
metri), il Jebel Musa (2292 metri) [all’estremità orientale del massiccio], …il Jebel Serbal
(2052 metri [all’estremità occidentale del massiccio] che domina l'oasi di Feiran” 21.
22
 Orev. La montagna di Dio è chiamata Orev 17 volte nell'AT ; di cui 9 in Dt e le restanti “in
23
testi che dipendono dal Deuteronomio” Il nome evoca aridità e desolazione.

Una recente scoperta ha fornito nuova luce. “Un piccolo frammento di soli 3 cm di argilla con chiare tracce di bruciato, ritrovato
setacciando accuratamente il terreno di riporto ai piedi di una torre che era parte delle fortificazioni della città del X-IX secolo prima
dell'era cristiana, è ad oggi la più antica iscrizione rinvenuta a Gerusalemme e potrebbe rivelarsi un fondamentale tassello nella
ricostruzione della storia dell'antica città dei Cananei/Gebusiti, divenuta, dopo la conquista da parte di Davide, la capitale degli
Israeliti. La scoperta è opera della missione archeologica diretta da Eilat Mazar che da diversi anni ha ripreso le indagini nella parte
nord della collina sud-orientale della Città Santa, il biblico Ophel, oggi nel quartiere palestinese che si estende a sud del recinto del
Tempio (…). Il minuscolo frammento di tavoletta d'argilla, infatti, a detta degli studiosi che lo hanno pubblicato "non rivela molto di
più di quello che può dirci il suo stesso ritrovamento in quel contesto". Si tratta di una lettera, ma la parte conservata - tre linee di
non più di cinque segni cuneiformi su ciascun lato della tavoletta - non consente di capire le circostanze in cui fu scritta, né il suo
contenuto. Ciononostante, il tipo dei segni, del tutto simili a quelli utilizzati nella cancelleria di Abdi-Khepa, suggerisce agli studiosi
che si tratti di una copia d'archivio proveniente dal palazzo del sovrano e, automaticamente, indica nell'Ophel di Gerusalemme il
luogo dove cercare il cuore della città cananea chiamata Urusalim (...). Rushalimum/Urusalim è dunque Gerusalemme e la
sua localizzazione sulla propaggine meridionale della collina orientale della Città Vecchia è certa”.
Le 382 tavolette (cfr. LIVERANI MARIO, ed., Lettere di el-Amarna, I, 1998, p. 10), oltre a vocabolari e testi letterari “che
rappresentano verosimilmente degli esercizi scolastici” (A. LEMAIRE, s.v. El-Amarna, lettere, in DBDB, p. 462), contengono 349
lettere "iscritte su tavolette di argilla, con caratteri cuneiformi, per lo più in lingua babilonese, che era il linguaggio 'diplomatico'
dell'epoca", LIVERANI, Lettere di el-Amarna, I, 1999, p. 9. “Questa lingua ufficiale internazionale era però spesso influenzata dalle
lingue e dai dialetti parlati localmente nella corte dove risiedeva lo scriba... Inoltre, alcune lettere contengono delle glosse: vicino alla
parola accadica [più precisamente babilonese] lo scriba scriveva talvolta l'equivalente nella lingua locale... queste correzioni o
glosse permettono di cogliere alcune particolarità della lingua, o piuttosto dei dialetti cananei parlati allora in quella regione, dialetti
molto vicini al fenicio e all'ebraico parlati in quelle stesse regioni nel I millennio a. C.” (LEMAIRE, s.v. El-Amarna, p. 462). Testo
in LIVERANI, Lettere...Amarna, I, Le lettere dei ‘Piccoli Re’, 1998, II, Le lettere dei ‘Grandi Re’, 1999, Paideia, Brescia, 474 pp.
15
Cfr. HERIBAN JOZEF, s. v. Hyksos, in Dizionario…, p. 479. BC2009, Tavola cronologica, p. 1700 "Egitto: dal 1720 al 1552 ca,
gli Hyksos (capitale Tanis)".
16
BRIGHT, Storia…, p. 76.
17
TOB2 it., p. 67, nota f "Gli Amorrei rappresentano per la tradizione 'elohista' l'insieme dei popoli della Palestina [più esattamente la
I ed. francese: "l'insieme della popolazione del paese"], mentre la designazione Amurru indicava per i Mesopotamici l'ovest e per gli
Egiziani la regione montuosa a ridosso della costa fenicia".
18
TOB2 it, p. 77.
19
La stele riporta le vittorie riportate sui Libici dal Faraone Merneptah verso il 1220 a. C. Alle linee 26 e 27 si legge quanto segue: “I
principi sono prostrati e dicono: Pace. Tra i Nove Archi nessuno alza la testa. Tehenu è devastato; Hatti è in pace. Canaan è privato di
ogni sua malvagità; Asqelon è deportato; ci si è impadroniti di Ghezer; Yanoam è come se non fosse più; Israele è annientato e non
ha più seme. Haru è in vedovanza davanti all'Egitto”. “Questo Israele del XIII secolo però non può rappresentare l'insieme delle
dodici tribù, ma un gruppo tribale che non è stato in Egitto e che si unirà alle tribù che lasciarono l'Egitto sotto la guida di
Mosè” CIMOSA M., L'ambiente storico-culturale delle Scritture Ebraiche, Bologna, 2000, pp. 129-130 (testo della stele). 130
(citazione).
20
Cfr. BRIEND JACQUES, Sinai, Oreb: dov'è la “montagna di Dio”?, in IL MONDO DELLA BIBBIA, n. 33, 1966, n. 3, maggio-
agosto, pp. 30-31.
21
KASWLDER PIETRO A., Onomastica biblica. Fonti scritte e ricerca archeologica, Jerusalem, 2002, p. 16.
22
HALOT, brexo, Sept. cwrhb: ï brx: locv. hb'r†exo: Horeb; mountain of legislation in E (:: Noth Überl. St. 29) and Dt :: ï
yn:ysi in J and P; Reicke-R. 748; Philby Midian 222ff: HÌurab; Ex 31 176 336 Dt 12.6.19 410.15 52 98 1816 2869 1K 89 198
Mal 322 Ps 10619 2C 510. †
23
BRIEND JACQUES, Sinai, Oreb: dov'è la “montagna di Dio”?, in IL MONDO DELLA BIBBIA, n. 33, 1966, n. 3, maggio-
agosto, p. 30
QUADRO GEOGRAFICO – pag. 3/10
 Sinai24. “deserto del Sinai” ricorre solo in testi sacerdotali (Es 19,1-2 2x; Nm 10x), così pure
“monte del Sinai” (Es 10x; Lv 4x; Nm 2x). Sinai compare 5x nei testi poetici e mai negli
scritti profetici. Sinai designerebbe una regione desertica.
 La tradizione israelitica tardiva identifica Sinai-Orev: cfr. Sir 48,7 Tu [Elia] sul Sinai hai
ascoltato parole di rimprovero, sull'Oreb sentenze di condanna. I cristiani accettarono questa
equivalenza, come testimonia Girolamo nel IV sec. (Liber de situ et nominibus locorum
Hebraicorum, PL XXIII, 935B25); tuttavia “per EUSEBIO, Sinai e Horeb sono due montagne
vicine, ma distinte: 'Horeb (Dt 1,2). Monte di Dio nella regione di Madian. Si trova accanto
al monte Sinai, in Arabia, nel deserto' (Onomasticon 172,9-10)”26.

 Localizzazione.

GIUSEPPE FLAVIO, Antichità giudaiche, a cura di LUIGI MORALDI, vol. I, Torino, 1998, II,
XII, 1, 265
[Mosè] passato alcun tempo, condusse le greggi al pascolo sul monte chiamato Sinai; si tratta della
montagna più alta della regione, la migliore per il pascolo, per la bontà dell'erba che vi cresce, e anche
a motivo della credenza che qui abiti Dio, (perciò) prima di lui era lasciato inviolato da tutti, i pastori non si
arrischiavano a salire.

GIUSEPPE FLAVIO, Antichità giudaiche, a cura di LUIGI MORALDI, vol. I, Torino, 1998, III, V,
1, 75-76
Mosè, convocata l'assemblea, disse che si ritirava sul Monte Sinai per comunicare con Dio e dopo avere
ricevuto da Lui qualcosa di utile, ritornare da loro; ordinò che da parte loro piantassero l'accampamento
vicino alla Montagna dando la preferenza alla vicinanza di Dio. Detto questo si incamminò sul Sinai, il
monte più alto di quella regione che per la sua mole smisurata, non meno che per gli scoscesi dirupi, non
solo è inaccessibile a qualsiasi uomo, ma non è neppure possibile contemplarlo senza stancarsi gli occhi;
d'altra parte correvano voci che qui soggiornasse Dio, e ciò incuteva paura e lo rendeva inavvicinabile.

■ Varie ipotesi:
 Gebel Musa (m. 2285)27 dal IV sec., come testimonia la pellegrina Egeria, nobildonna
spagnola, che visita questa montagna verso la fine del IV sec.28. Non è la montagna più

24
HALOT, yn:ysi, yn†'ysi, Josephus Sinai/on o;roj;; nome di luogo: Ex 16,1; Dt 33,2; Gd 5,5; Sal 68,9.18; Sir 487; yn:ysi
rB;d>mi Ex 191f Lv 738 Nu 11 19 34.14 91 5 10,12; 26,64; 33,15.16; yn:ysi rh; Ex 1911.18.20.23 2416 3118 342.4.29.32 Lv 738
251 2646 2734 Nu 31 286 Neh 913 ;HALOT, s. v. (...) there are three possibilities for the location of Sinai: 1) one of the peaks in
the massif in the south of the Sinai peninsula (Hermann Geschichte 101f, and (with some hesitation) de Vaux Histoire 1:409); 2)
in the region of the HÌarra E of the Gulf of Aqaba (Noth Bibl. Land. 1:55ff; Gese Von Sinai zum Zion (1974):49ff., particularly 61
(:: Davies VT 22 (1972):152ff); Gunneweg Geschichte 27f, and above all also J. Koenig, see above); 3) one of the mountains in the
7
region around vdeq' (Jebel Halal ?) (Kittel Gesch. 1 :346; Beer HAT 3:25; Mowinckel ZAW 59 (1942/3):205; Rothenberg-
3
Aharoni-Hashimshoni Die Wüste Gottes (1961):55f; cf. also Gray Kings 408f).
25
“HOREB, monte di Dio nella regione di Madian, vicino al monte Sinai oltre l'Arabia, nel deserto. Ad esso è unito il monte e il
deserto dei saraceni, chiamato Faran. A me però sembra che col duplice nome, lo stesso monte a volte si chiama Sinai e a volte
Horeb (Mihi autem videtur quod duplici nomine idem mons nunc Sinai nunc Choreb vocetur)”.
26
KASWALDER PIETRO A., Onomastica biblica. Fonti scritte e ricerca archeologica, Jerusalem, 2002, p. 92.
27
Più precisamente: “Il Gebel Musa, di forma quasi rettangolare... [presenta] alle estremità i due picchi più elevati del Ras es-Safsaf
(m. 1194) a nord e, con il nome stesso della montagna, del Gebel Musa (2244 m.) a sud” HOFFMANN GIORGIO, Sinai, in EC, XI,
col. 659. La cima del Gebel Musa è occupata da una piccola cappella greco ortodossa dedicata alla Santa Trinità.
28
“Hora ergo quarta pervenimus in summitatem illam montis Dei sancti Syna, ubi data est lex, in eo id est loco, ubi descendit
maiestas Domini in ea die, qua mons fumigabat. In eo ergo loco est nunc ecclesia non grandis, quoniam et ipse locus, id est summitas
montis, non satis grandis est: quae tamen aecclesia (sic) habet de se gratiam grandem” III, 2-3, ll. 19-25; NATALUCCI N., ed.,
Pellegrinaggio in Terra Santa, Bologna, 1999, p. 74. Nel commento, p. 235, si precisa: “Il Sinai descritto da Egeria doveva essere il
Gebel Musa (m. 2244), come aveva già appurato M. J. LAGRANGE, Le Sinai biblique, in 'R. Bibl.', 8, 1899, p. 392 e non il Gebel
Serbal, che si trova a sole sei miglia da Faran (v.6, I,1-2, ove si dice che il Sinai dista da Faran 35 miglia [Ac sic ergo cum
pervenissemus Faram, quod sunt a monte Dei milia triginta et quinque, necesse nos fuit ibi ad resumendum biduo immorari]”.
“Faran, l'attuale Feiran, si trova a nord-ovest del Sinai ed è un'oasi ed il centro più importante della penisola” NATALUCCI,
Pellegrinaggio..., p. 250.
QUADRO GEOGRAFICO – pag. 4/10
elevata, che fa parte dello stesso complesso montuoso: Gebel Katherine (m. 2602), a
nord del Gebel Musa, la supera.
 Gebel Serbal (m. 2070), 5 km a N del Gebel Musa, secondo la testimonianza di
GIROLAMO29 e di COSMA INDICOPLEUSTE (VI sec.), nestoriano, prima mercante,
viaggiatore e poi monaco e scrittore (forse una localizzazione voluta dalla Chiesa
nestoriana).
 Har Karkom (=monte dello zafferano), a N, presso Qadesh, da Emmanuel Anati nel
198030; poco attendibile: sovverte la cronologia biblica tradizionale31, che data “l’esodo
verso il 1250”32 e interpreta i testi in modo acritico.

Cappella greco-ortodossa sulla cima del Sinai.


■ Conclusione Sembra tuttavia che “la spiegazione più plausibile per l'origine delle tradizioni
cristiane dei primi tempi nel Sinai meridionale sono le caratteristiche ambientali e la
loro generale localizzazione [= regione di eccezionale bellezza; possibilità di coltivazioni
nei piccoli uadi, dovuta alla discreta quantità di acqua piovana, che può essere raccolta in
bacini e cisterne, essendo il granito rosso impermeabile, e all’acqua presente nel sottosuolo
degli uadi]33... Sembra quindi che la combinazione del panorama maestoso e delle
condizioni ambientali relativamente favorevoli abbia incoraggiato il pellegrinaggio e la
continua venerazione di località situate in questa parte della penisola del Sinai” 34.

4. Siria-Palestina35
4.1.Ebla
Missione Archeologica Italiana dell’Università di Roma. Scavi nell’Alta Siria a Tell Mardikh
iniziati nel 1964 sotto la guida di Paolo Matthiae. Nel 1968 sull'acropoli apparve un busto acefalo in
basalto con una iscrizione di 26 righe in accadico cuneiforme (ca XX sec. a. C.): era una statua
votiva dedicata alla dea Ishtar da “Ibbit-Lim, figlio di un re di Ebla”36. Ritrovato un impero fiorito
fra il 2500 e il 1500. 20.000 tra tavolette e frammenti d’argilla incisi con caratteri cuneiformi,

29
NORTH ROBERT, Stratigraphia biblica, Roma, 19703, p. 176 “... Mons Serbal, quem Hieronymus [PL, XXIII, 916.933] elegit
pro situ Decalogi”.
30
E. ANATI, Har Karkom. Montagna sacra nel deserto dell'Esodo, Milano, 1984, 227 pp.; E. ANATI, La riscoperta del monte
Sinai. Ritrovamenti archeologici alla luce del racconto dell’Esodo (Bibbia e Terra Santa, 3), Padova, 2010, 247 pp.; Har Karkom.
Guida ai siti principali del riscoperto Monte Sinai (Bibbia e Terra Santa, 2), Padova, 2010.
31
ANATI, La riscoperta..., p. 215 “I dati archeologici di Har Karkom, di Beer Karkom, di Ein-Kudeirat e dell’intera penisola del
Sinai escludono senza dubbio la possibilità che, tra il XX e l’XI secolo a. C., popoli tribali potessero prosperare in quei
luoghi”.
32
BG2009, Appendici, p. 4.
33
Così descrive il Gebel Musa G. RAVASI, L'allenamento per chi vuole salire, in L'OSSERVATORE ROMANO, CL, n. 199, 30-31
agosto 2010, p. 4: “Monte solitario, monte desolato, arido, attraversato dal vento, prosciugato dall'incandescenza del sole, mutevole
anche per i cangianti colori delle sue pietre durante la giornata”.
34
FINKELSTEIN ISRAEL – SILBERMAN NEIL ASHER, Le tracce di Mosè. La Bibbia tra storia e mito, Roma, 2002, p. 340.
35
Il termine “Palestina” deriva dal nome ebraico dei Filistei (Pelishtim) “e indicava la regione costiera da Giaffa a Gaza da loro
abitata, anche se usata [la designazione Palestina] in senso più largo dai Romani dopo il 135 d.C. (prima usavano il termine Giudea)”
E. GALBIATI, Geografia biblica, in LOGOS, I, 1994, p. 154.
36
MATTHIAE PAOLO, Ebla.Un impero ritrovato., Torino, 1977, p. 53.
QUADRO GEOGRAFICO – pag. 5/10
decifrati dal prof. Giovanni Pettinato37. Lingua semitica nord-occidentale – paleo-canaanita - ,
vicina all’ebraico; insieme all'accadico l'eblaita è la più antica lingua semitica attestata. Lessici
sumero-eblaiti, formule d’incantesimi, brevi racconti mitologici. Florido ed evoluto centro
commerciale.
o “Ad Ebla si trovano nomi come mi-ka-il, “Chi è come Dio?”, e mi-ka-yà, “Chi è come
Ya?”; en-na-il “Abbi pietà o Dio!”, e en-na-yà, “Abbi pietà, o YA!”; ish-ma-il, “Dio ha
udito”, e ish-ma-yà, “Ya ha udito”. Questi nomi, che indicano ad Ebla l’esistenza del Dio
Ya, sono forse l’elemento più sensazionale fra quelli finora rilevati in base alle scoperte di
Ebla” (M. DAHOOD, Ebla, Ugarit e l’antico Testamento, in CC, II, 1978, p. 336).
o “A. [lfonso] Archi, diventato nel frattempo l’epigrafista della missione italiana a Ebla,
contestava, ad esempio, che la finale del nome Mi-ka-Ya potesse avere qualche
rapporto con lo yahvismo biblico, perché la lingua eblaita sembra essere piuttosto un
dialetto paleo-accadico. Il risultato fu che gli accostamenti proposti dal P. Dahood tra i testi
di Ebla e la Bibbia non avevano un solido fondamento e furono abbandonati”38.

4.2.Ugarit
Ras Shamra nell’Alta Siria. Missione archeologica francese dal 1929. 4000 tavolette. Scrittura
cuneiforme alfabetica di 30 segni39. Lingua semitica nord occidentale. Molti testi mitologici o epici
(ciclo di Baal…), rituali, testi non religiosi (medicina, amministrativi, economici…). Centro
commerciale fiorito nella prima metà del II millennio, nella seconda metà passa sotto il controllo
egiziano e poi ittita.

4.3.Canaan
La parola “cananeo” compare già nel III millennio nei testi provenienti da Ebla 40. In antico il nome
generalmente indicava la Fenicia. In senso ampio è il paese compreso fra Egitto, Asia Minore
(come i Romani chiamarono l’Anatolia) e la Mesopotamia (EB, II, col. 66). Nella Bibbia designa
“soprattutto la Terra Promessa da Dio agli Israeliti, cioè la terra a ovest del Giordano (ID., col.
65)41.

4.4.Hittiti
Popolo stanziato nel paese di Hatti (=Anatolia, Asia Minore, Turchia). Grande rivale dell’Egitto,
scomparve verso il 1200. Capitale Hattushash.

5. Impero persiano
La Mesopotamia a est e a nord-est è circondata da una vasta regione montagnosa (= Iran), che sarà
il centro dell’Impero persiano.

6. La Terra d’Israele
Occupa la parte meridionale del corridoio siro-palestinese. Dalle sorgenti del Giordano (presso il
monte Hermon a nord) all’estremo sud (Elat) in linea d’aria vi sono circa km 500; ma il paese
biblico, “da Dan a Bersabea” si prolunga per circa km 300. Si distinguono 4 regioni procedendo

37
Ebla. Un impero inciso nell’argilla, Milano, 1979, p. 62 “Logogrammi sumerici con funzione puramente fonetica”. Nel 1974
furono rinvenute le prime da Paolo Matthiae le prime 42 tavolette nell'Archivio reale. GIOVANNI PETTINATO, studioso di fama
internazionale, fu docente di Assiriologia e di Storia Orientale Antica presso l'Università di Torino dal 1970 e di Assiriologia presso
l'Università "La Sapienza" di Roma dal 1974 per 34 anni. Morì il 19/05/2011.
38
GILBERT MAURICE, Il Pontificio Istituto Biblico. Cento anni di storia (1909-2009), Roma, 2009, p. 249.
39
Insieme a testi in scrittura cuneiforme sillabica in lingua accadica.
40
Cfr. DDB, p. 147.
41
TOB, ad Mt 15,22, nota u, p. 2221 "Il nome Canaan indica nel corso della storia diverse regioni, non chiaramente definite: la terra
promessa occupata dagli antichi Israeliti, le tribù autoctone in Israele, la Fenicia al tempo di Gesù".
QUADRO GEOGRAFICO – pag. 6/10
da ovest a est: la pianura costiera; al centro: la Galilea (N), la montagna di Samaria42 e Giuda (al
centro), il Neghev (S); la depressione del Giordano e il Mar Morto; la Transgiordania.

6.1. W: Pianura costiera


Si estende da Rosh Ha-niqrah (confine con il Libano) fino al Wadi el-‘Arish (“il torrente d’Egitto”
Nm 34,5; a S di Gaza, confine con l’Egitto) per una lunghezza di circa 210 km. E’ divisa in due dal
promontorio del monte Carmelo (altezza massima m 548).
¨A N si estende la valle di Zabulon (o “pianura di Asher o di Acco”43), fertile pianura larga fra i 5
e i 20 km.
¨A S per 50 km si estende il Sharon (!Arv'; LXX Sarwn; VG Saron); largo da 13 a 20 km;
arriva fino al fiume Yarqon (a nord di Giaffa).
¨La parte più meridionale era il paese dei Filistei, che a partire dal 1200 vi fondarono 5 città:
Ashdod, Ashqelon44, Gaza, Eqron e Gat.
¨Vi passava la Via maris45, che dall’Egitto portava, attraverso la valle della Beqa’a e passando fra
la catena montuosa del Libano e dell’Antilibano46, alla Mesopotamia; quindi zona strategicamente
importante.

6.2. Centro (N): Galilea47


¨L’Alta Galilea è un territorio montagnoso, le cui cime superano anche i 1000m. In antico coperta
di foreste e quindi poco popolata. A E si trova la città di HATZOR, antica fortezza cananea.
¨La Bassa Galilea (a S di una linea immaginaria che collega Akko48 con l’estremità N del lago di
Tiberiade) è collinare, con quote non superiori ai 600 m, il rilievo più noto è il monte Tabor (m.
588). Nazaret al tempo di Gesù era un piccolissimo villaggio (dista km 137 da Gerusalemme con
l'attuale rete stradale).
¨A S si estende obliquamente la ora fertile pianura di Izreel (o Esdrelon in greco), un tempo
paludosa.
42
TAGLIAVINI CARLO, Storia di parole pagane e cristiane attraverso i tempi, Morcelliana, Brescia, 1963, p. 24 "Ingiustificata è
la pronuncia Samarìa invece di Samària, perché il latino ecclesiastico ha Samària (per la brevità dell'i e per analogia di Gàllia,

Germània ecc.) e parimenti il greco ha Sama,reia, mentre in aramaico la forma era !yIr'm.v' (Sham rai'n ) e in ebraico !
e

wOrm.vo (Shomro'n)".
43
KASWALDER PIETRO A., Onomastica biblica. Fonti scritte e ricerca archeologica, Jerusalem, 2002, p. 11.
44
Recentemente è stata resa nota la scoperta, risalente ad alcuni anni fa, di una necropoli filistea sita all’esterno della cinta muraria di
Tel Ashqelon. Essa contiene 150 tombe individuali databili fra l’XI e l’VIII secolo a. C. I morti non recano tracce di violenza.
Deposti in fosse di forma ovale, essi furono inumati secondo usi tipici della civiltà egea. Oltre alle 150 tombe individuali sono state
rinvenute anche sei camere funerarie, ciascuna contenente più spoglie; cfr. ECO DI TERRA SANTA, XXVI (2016), settembre-ottobre,
p. 6 (cfr. stesso articolo in www.terrasanta.net 24/10/2016)e www.archeomedia.net 15/07/2016.
45
Per una descrizione dettagliata cfr. KASWALDER PIETRO A., Onomastica biblica. Fonti scritte e ricerca archeologica,
Jerusalem, 2002, pp. 440-444.
46
Meghiddo dominava la pianura di Izreel e controllava la Via maris, che ivi si biforcava: una diramazione proseguiva lungo la costa
del Mediterraneo e l’altra proseguiva lungo la valle del Giordano verso la Beqa’a (valle tra la catena del Libano e dell’Antilibano). A
Meghiddo si combatterono due famose battaglie: nel 1457-1456 a. C. Tuthmosi III (1468-1436) sconfisse il principe di Qadesh e
suoi alleati e nel 609 a. C. vi morì Giosia, combattendo contro il faraone Necao II (609-594).
47
Cfr. GIUSEPPE FLAVIO, Guerra giudaica, 3,35 "La Galilea, che si divide in due parti dette Galilea superiore e Galilea
inferiore, è compresa tra la Fenicia e la Siria; ad occidente confina con il territorio di Tolemaide e con il Carmelo, il monte che un
tempo era dei galilei ed ora appartiene a quelli di Tiro" citazione in KASWALDER PIETRO A., Galilea, Terra della luce.
Descrizione geografica, storica e archeologica di Galile e Golan, Milano, 2012, p. 18.
48
Chiamata Tolemaide (cfr. 1 Mac 5,15.22.55 ecc.; At 21,7) da TOLOMEO II (285-246 a. C.), che la conquistò nel 281 [BG2009,
ad 1 Mac 5,15: 261] a. C., cfr. IDBS, s. v. Acco., p. 5; cfr. EUSEBIO DI CESAREA, Onomastico, 30,10-11 “Acco, che ora è
Tolemaide”. Conquistata da Baldovino I nel 1104 (cfr. KASWALDER PIETRO A., Onomastica biblica. Fonti scritte e ricerca
archeologica, Jerusalem, 2002, p. 384) fu chiamata San Giovanni d'Acri. [forse Acri corrisponde a :Arkh di FLAVIO GIUSEPPE,
Antichità...., IX, 285] e dal 1191 al 1291, quando fu distrutta per mano del sultano Malek al-Ashraf Khalil, “fu la sede del regno
latino di Gerusalemme” (KASWALDER, Onomastica..., p. 385). San Francesco d'Assisi visitò la città nel 1219 (cfr. KASWALDER,
Onomastica..., p. 386).
QUADRO GEOGRAFICO – pag. 7/10
Geograficamente la Galilea è più legata al N (Libano) che al S (Samaria); questo fatto in parte
spiega “la eterogeneità dei suoi abitanti e la sua apertura al mondo esterno” (VERMEYLEN, p. 45),
cfr. Is 8,23 Galilea delle genti.

6.3. Centro: la montagna di Samaria e di Giuda


A una cinquantina di km dal Mare, parallelamente alla costa, corre una catena montagnosa, che
parte dal Massiccio del Monte Carmelo (m 548), s’innalza fino a 800 m presso Betel, per
raggiungere i 1020 m presso Ebron.

6.3.1. Massiccio del Carmelo


Sperone roccioso che domina il Mediterraneo e sbarra la pianura costiera, separando la Galilea dalla
Samaria. “Carmelo” significa “paese fertile” [ZORELL]; “frutteto con alberi da frutta e viti; ogni
piantagione di alberi” [HALOT], simbolo di rigoglio. Elia e i 450 profeti di Baal (1 Re 18). Per
passare dalla pianura costiera alla Bassa Galilea occorre superare uno di tre passi controllati
rispettivamente da tre fortezze: Yoqneam, Meghiddo, Yibleam.

6.3.2. Montagna di Samaria49


Si prolunga a N con i monti di Gelboe; altezza media 600 m. Regione boscosa fino al XII sec. Valli
che si aprono verso N. Centro simbolico di Israele fino al X sec.: Sichem (Gs 24); vicino Garizim
(m 881)50 con tempio dei Samaritani e di fronte il monte Ebal (m 940). Altre città: Samaria (N-W
di Sichem), Shilo (S), Betel (S) con i loro templi. Tribù di Manasse (N) ed Efraim (S) [poi divisa
per far posto a Beniamino, + a S].

6.3.3. Montagna di Giuda


Zona meno fertile, abbastanza povera; quote variabili: da m 1020 di Mamre (presso Ebron) a 500-
600 al confine con il Neghev; Gerusalemme (m 700-750). Si estende da Gerusalemme (N) a
Bersabea (S); al centro Hebron. Diversi i due versanti della montagna:
1. dalla zona collinare (=Shefela [hl'pev.]51 = "Paese basso"; città principale Lakish) si
sale gradatamente verso la linea di cresta; valli più o meno larghe, che consentono le
coltivazioni;
2. il versante orientale invece scende ripidamente verso la valle del Giordano e il Mar
Morto, le piogge sono molto scarse: è il deserto di Giuda.

6.4. Centro (S): il Neghev


A S dei monti di Giuda si estende il deserto a forma di triangolo, con vertice a Elat sul golfo di
Aqaba. Piogge rare; per i temporali invernali wadi impetuosi. Sfruttando l’acqua raccolta in cisterne
e la rugiada in epoca antica si potevano ottenere povere culture. Città importante: Bersabea (forma
greca; ebr. Be’ersheva) a N.

49
“Sembrerebbe che l’uso del termine ‘Samaria’ per la regione risalga al tempo della conquista assira (dopo il 722 a.e.v.), secondo
l’abitudine assira di dare a una provincia il nome della sua capitale, piuttosto che al primo periodo della monarchia israelitica (924-
722 a.e.v.)” DDB, p. 748. TOB, Leumann (TO), 1995, pp. 1128-1129, nota u "Samaria, nome della città fondata da Omri nell'870 su
una collina, 10 km a nord-ovest di Sichem, per servire da capitale al regno del nord, cf 1 Re 16,24. Dopo la caduta della città, nel
721, i vincitori assiri ne estesero il nome a tutta la regione delle colline centrali del paese, divenuta provincia di Samaria. E' in questo
senso che il nome è perdurato, Gv 4,4; At 1,8".
50
“Verso il monte Garizim sono orientate le sinagoghe samaritane, così come verso il monte Sion sono orientate quelle giudee”
KASWALDER PIETRO, Dio parla sul monte, in Terrasanta, V (2011), n. 1, gennaio-febbraio, p. 29.
51
“La schiacciante maggioranza dei riferimenti [nell'AT] sono alla Sefela di Giuda” DDB, p. 773. "A ovest della Montagna di Giuda
si trova la regione collinare della Shefela, compresa fra Latrun e Qiryat Gath, tra Bet Shemesh e Ashdod... Le dimensioni della
regione sono modeste: 15 km di larghezza (est-ovest) e 70 km di lunghezza (da nord a sud)... La principale città della Shefela in
epoca biblica era Lachis (Tell ed-Duweir), conosciuta dai testi egiziani del 2° millennio a. C. e dalle tradizioni nibliche più antiche"
KASWALDER PIETRO A., La Terra della Promessa. Elementi di geografia biblica, Milano, 2010, pp. 88-89.
QUADRO GEOGRAFICO – pag. 8/10
6.5. E: la fossa giordanica e il Mar Morto
¨Spettacolare depressione (parte della Rift Valley52), che inizia dalle falde del monte Hermon (m
2814), segue il corso del Giordano e il Mar Morto, poi la valle dell’Aravà53, il golfo di Aqaba, il
Mar Rosso. E’ la valle più profonda del mondo, perché il Mar Morto è a 420 m (2007) sotto il
livello del mare ed è profondo 400 m.
¨Il Giordano nasce dal monte Hermon (presso la città di Dan, all’estremo N di Israele)54.
Scendendo, formava il piccolo lago di Hule (o Hula), prima prosciugato (1951-1958) ma dal 1993
ricreato, quindi il lago di Tiberiade (o di Kinneret, o di Gennesaret [greco]), lungo 21 km, largo
12, profondo circa 50 m, con una circonferenza di circa 53 km, la cui superficie è a circa 200 m
sotto il livello del mare. Il Giordano prosegue, attraversando con un percorso sinuoso (meandri) di
ben 320 km55 una zona pianeggiante desertica. Sfocia nel Mar Morto (o Mar del sale in ebr.)56,
lungo circa 80 km (o 75 secondo GALBIATI, p. 158), largo 10-15 km, situato fra - 400 e -730 metri
sotto il livello del Mediterraneo; comprende due bacini, uno maggiore - quello settentrionale - e uno
minore - quello meridionale57 -, separati dalla penisola del Lisan (ar. = "Lingua"), e comunicanti
fino a non molto tempo fa per mezzo dello stretto di Lynch58 a causa della forte evaporazione
l’acqua è talmente ricca di sali, da impedire ogni forma di vita marina. Lunga la sponda occidentale
si trovano diversi siti di grande interesse archeologico e storico; cominciando da nord: Qumran, cain
Feshka (oasi), grotte del wadi Murabbacat (ostraka, testi greci, latini, ebraici, aramaici; tra cui un
magnifico rotolo in ebraico dei dodici profeti minori del II d.C.), cen Gedi (= Engaddi; oasi), grotte
del Nachal Chever (in cui dal 1960 furono trovati frammenti di testi biblici in ebraico, alcune lettere
di Bar Kokhva in ebraico o in aramaico e diversi frammenti di papiro scritti in greco), Masada.

6.6. Ancora più a E: Transgiordania


Territorio di vasti altopiani, la cui altezza varia dai 70 ai 1550 m. Tagliato da tre torrenti: Yarmuk,
che sfocia nel Giordano a S del lago di Tiberiade, lo Yabboq, che ugualmente sfocia nel Giordano
più a S, l’Arnon, che sfocia nel Mar Morto. A N dello Yarmuk si trova la regione di Bashan; tra lo
Yarmuk e lo Yabboq la regione di Galaad; tra lo Yabboq e l’Arnon il paese degli Ammoniti; a S
dell’Arnon il paese di Moab; a S del Mar Morto il paese di Edom.
 Nella Trasgiordania passava la Via Regia59, che congiungeva la Mesopotamia con il golfo di
Aqaba.

52
"La fossa tettonica che si estende dalla Turchia meridionale per circa 5600 km fino allo Zambesi nell'Africa sudorientale" DDB, s.
v. Giordano, fiume, p. 398.
53
“L’Araba indica la depressione palestinese a sud del lago di Tiberiade, con tre divisioni: la valle del Giordano a nord del Mar
Morto; l’area del Mar Morto, il ‘mare dell’Araba’ (2 Re 14,25) e l’area dal Mar Morto al Mar Rosso, di circa 160 km di lunghezza.
Quest’ultima area è ‘l’Araba’ (Arava) anche in ebraico moderno” DDB, pp. 67-68.
54
Più precisamente il Giordano “sgorga da almeno tre sorgenti diverse: la prima è a 563 metri in località Hasbejjah, la seconda e
più consistente è a 329 metri a Banyas, ove sorgeva l'antica Cesarea di Filippo, e infine un'ultima polla alimenta il fiume a 154 metri,
a Tell al-Qadi” G. RAVASI, Breve storia dell'anima, Milano, 2003, p. 71.
55
In linea d'aria fra il lago di Tiberiade e il Mar Morto v'è una distanza di 104 km.
56
I Greci chiamavano il Mar Morto Lago Asfaltide (avsfalti/dij [o avsfalti/tij, cfr. LIDDELL- SCOTT, s. v.] li,mnh = Lacus
Asphaltìtes) [cfr. KASWALDER PIETRO A., Onomastica biblica, Jerusalem. 2002, pp. 136.179] , perché la formazione di enormi
bolle sulla superficie, a detta di STRABONE (I a.C.-I d.C.) indicavano che il bitume (h` a;sfaltoj - ou), proveniente dalle profondità,
era salito in superficie (Geografia, 16,2,42), cfr. MURPHY-O ' CONNOR JEROME, La riva occidentale del mar Morto, in IL
MONDO DELLA BIBBIA, n. 34, 7 (1996), n. 4, sett.-ott., p. 13.
57
"Il bacino meridionale oggi è rappresentato da una serie di bacini di evaporazione di due compagnie di potassa, una israeliana a
ovest e una giordana a est" HIRSCH FRANCIS - NEEV DAVID, Il mar Morto: un fenomeno della natura, in IL MONDO DELLA
BIBBIA, n. 34, 7 (1996), n. 4, sett.-ott., p. 3.
58
Cfr. HIRSCH FRANCIS - NEEV DAVID, Il mar Morto: un fenomeno della natura, in IL MONDO DELLA BIBBIA, n. 34, 7
(1996), n. 4, sett.-ott., p. 3. "Nel 1846, membri della Marina americana misurarono le profondità del mar Morto. In omaggio al
capitano comandante si diede il nome di 'Stretto di Lynch' allo stretto passaggio situato tra Masada e il Lisan. Oggi è asciutto, e se
non fosse stato aperto un canale per condurre l'acqua alle paludi salmastre che si estendono a sud, le carovane di cammelli potrebbero
ancora attraversare il Lisan come nel 1800". MURPHY-O ' CONNOR JEROME, La riva occidentale del mar Morto, in IL MONDO
DELLA BIBBIA, n. 34, 7 (1996), n. 4, sett.-ott., p. 17.
59
Per una descrizione dettagliata cfr. KASWALDER , Onomastica...., pp. 444-445.
QUADRO GEOGRAFICO – pag. 9/10
 “Seguendo il tracciato dell'antica Via Regia, i Romani costruirono una nuova strada
chiamata Via Nova Traiana, in onore di Traiano che nel 106 d. C. aveva annesso il regno
nabateo. La Via Nova Traiana tra Aila [= Elat] e la capitale Bosra di Siria, fu portata a
termine dalla Legio nona Hispanica al tempo di C. Claudio Severo governatore della
Provincia Arabia (111 – 114 d. C.). Una iscrizione latina trovata ad Aila, definisce
l'estensione e la funzione di questa strada: Viam novam a finibus Syriae usque ad mare
Rubrum aperuit et stravit per C. per C. Claudium Severum leg(atum) Aug(usti) pr(o)
pr(aetore)”60.

7. BIBLIOGRAFIA ULTERIORE
 Oltre a quanto indicato nell’ANNUARIO 2011-2012 è utile per una rapida panoramica sui
luoghi biblici con precisa ubicazione e qualche dato biblico e archeologico relativo il n. 98,
maggio-agosto 2009, de IL MONDO DELLA BIBBIA dedicato a I ‘grandi’ luoghi storici
della Bibbia.
 BOSCOLO GASTONE, La Bibbia nella storia. Introduzione generale alla Sacra Scrittura,
Edizioni Messaggero, Padova, 2009, 479 pp.
 KASWALDER PIETRO A., La Terra promessa. Elementi di geografia biblica, Studium
Biblicum Franciscanum. Collectio Minor, n. 44, Edizioni Terra Santa, Milano, 2010, 246
pp.
 LAWRENCE PAUL, Atlante storico geografico della Bibbia, Elledici – Edizioni
Messaggero Padova, 2010, (Or. Ingl: 2006), 188 pp.
 BAHAT DAN, Atlante di Gerusalemme, Edizioni Messaggero, Padova, 2011, 182 pp.

8.SOMMARIO

QUADRO GEOGRAFICO o GEOGRAFIA DELLA SALVEZZA...................................................1


1. Sguardo generale..........................................................................................................................1
2. Mesopotamia................................................................................................................................1
3. Egitto............................................................................................................................................2
4. Siria-Palestina...............................................................................................................................5
4.1. Ebla........................................................................................................................................5
4.2. Ugarit.....................................................................................................................................5
4.3. Canaan...................................................................................................................................6
4.4. Hittiti.....................................................................................................................................6
5. Impero persiano............................................................................................................................6
6. La Terra d’Israele.........................................................................................................................6
6.1. W: Pianura costiera...............................................................................................................6
6.2. Centro (N): Galilea................................................................................................................6
6.3. Centro: la montagna di Samaria e di Giuda..........................................................................7
6.3.1. Massiccio del Carmelo...................................................................................................7
6.3.2. Montagna di Samaria......................................................................................................7
6.3.3. Montagna di Giuda.........................................................................................................7
6.4. Centro (S): il Neghev............................................................................................................8
6.5. E: la fossa giordanica e il Mar Morto....................................................................................8
6.6. Ancora più a E: Transgiordania.............................................................................................9
7. BIBLIOGRAFIA ULTERIORE...................................................................................................9
8. SOMMARIO................................................................................................................................9

60
KASWALDER , Onomastica...., p. 446.
QUADRO GEOGRAFICO – pag. 10/10

Potrebbero piacerti anche