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Appunti e approfondimenti Storia del Cristianesimo – G.Boccadamo, progr.

2017/2018
1- INTRODUZIONE ALLA BIBBIA

I- Storia dell'antico Israele


La cronologia biblica fa risalire l'Esodo al XVI-XV secolo aC: in questo episodio il popolo d'Israele sarebbe formato da centinaia di migliaia di
persone, discendenti di Giacobbe e dei suoi dodici figli, trasferitisi in Egitto secoli prima.
In realtà, nella dettagliatissima documentazione egizia non si trova alcuna menzione di Israele relativa a questo periodo: il primo documento in
cui gli egiziani citano "Israele" è la stele di Merneptah, risalente al 1208-1209 aC, in cui vengono citati tra i diversi popoli cananei sottomessi dal
Faraone. Interessante notare che il nome di Israele non è associato all'ideogramma corrispondente a un paese o a uno Stato, ma a quello
indicante un popolo di carattere nomade.

Nel 1993 è stata ritrovata la più antica testimonianza extrabiblica dell'esistenza di una "casa di David" regnante in Giuda, risalente a circa
un secolo e mezzo dopo il periodo del Re Davide indicato dalla cronologia biblica (ca.1005-970 aC, iscrizione risalente all'835 aC): si può
affermare quindi che Davide sia il primo personaggio biblico in ordine cronologico per il quale abbiamo importanti indizi sulla reale storicità.
Ciononostante, l'archeologia ha smentito in modo pressochè definitivo la natura gloriosa dei regni di Davide e del figlio Salomone di cui parla
la Bibbia: sul piano architettonico non si rileva alcuna discontinuità importante in questo periodo, la città di Gerusalemme resta poco più di un
villaggio, e nessuna menzione di Davide o di Salomone si trova nella ricca documentazione egizia.
L'"età dell'oro" davidica e salomonica sarebbe quindi una costruzione letteraria successiva, basata su personaggi probabilmente storici,
volta ad alimentare sentimenti nazionalistici.
È a partire dal periodo davidico che iniziano a diffondersi i primi racconti che faranno poi parte della Bibbia: un popolo relativamente
"nuovo" rielabora il proprio passato e le proprie tradizioni per definire la sua identità.

Secondo la tradizione, dopo la morte di Salomone, attorno al 933 aC dieci tribù del Nord si separano da Giuda e dalla capitale Gerusalemme:
nasce il regno del Nord (Israele), distinto dal regno del Sud (Giuda):
✔ Nel regno del Nord operano i profeti Elia, Eliseo, Amos e Osea; è nel regno del Nord che viene elaborata la tradizione su cui si basa la fonte
E del Pentateuco. Nel regno del Sud invece troviamo il primo Isaia, Michea e Geremia; In Giuda si sviluppa la tradizione che sarà messa per
iscritto dalla fonte J/Y per la scrittura della sua parte del Pentateuco.
✔ Nel 721 aC il regno del Nord (secondo l'archeologia decisamente più ricco e rilevante politicamente del Sud, e più aperto al culto di altri dèi
oltre a YHWH) viene conquistato e assorbito dall'impero Assiro, mentre il regno del Sud, grazie a una posizione più difendibile, mantiene una
larga autonomia che permette un rapido sviluppo; è in questa fase che si svilupperebbe la tradizione della fonte D
✔ Sotto il regno di Giosia (tardo VII sec.) viene "ritrovato" il libro della Legge (ossia i testi della fonte D, cioè Deuteronomio, Giosuè e
Giudici): si tratta di scritti improntati a un radicale, stretto monoteismo, sui quali il re Giosia appoggia la propria politica di "riunificazione" dei
regni del Nord e del Sud, lanciandosi in una campagna di conquista che però fallisce (da qui la laconica conclusione del racconto su di lui in 2
Re, e la tradizione apocalittica che associata alla località di Meghiddo, battaglia in cui Giosia muore)

Nel 587 aC il regno del Sud è conquistato da Nabucodonosor: gli abitanti di Gerusalemme sono portati in esilio a Babilonia
✔ Mentre in tali casi la religione dei "conquistati" solitamente scompare, l'eccezionalità della religione ebraica sta nella capacità di elaborare la
sconfitta e l'esilio e integrarli nella propria teologia, diventando ancora più forte: nel periodo dell'esilio operano i profeti Ezechiele e secondo
Isaia, oltre al fondamentale apporto alla tradizione precedente da parte della fonte P (Sacerdotale)
✔ Quando Ciro il Grande conquista Babilonia nel 538 e libera i Giudei, questi tornano dall'esilio con un'identità ancora più definita, nella
quale religione, etnia e nazione sono un concetto solo; Nel periodo della dominazione persiana le tradizioni dai racconti della Genesi a quelli
sui profeti diventano libri, raccolti però solo a partire dal tardo V sec.nelle forme attuali
✔ Gli autori dei libri più tardi (Daniele, Ester, libri deuterocanonici) operano nel periodo della dominazione ellenistica (in particolare seleucide,
II sec. aC): è in quest'epoca che nascono anche le grandi correnti politico-religiose dei farisei (fazione conservatrice sul piano religioso e
"democratica" sul piano politico), dei sadducei (fazione conservatrice in senso aristocratico-sacerdotale), degli esseni e degli zeloti (fazioni più
violentemente contrarie alla dominazione straniera).

II- Premesse sull'Antico Testamento


Non se ne conoscono gli autori (raccolta di tradizioni orali) e non si può accertare la fedeltà della traduzione:
✔ Prima compilazione delle tradizioni (Jahvista, Elohista, Deuteronomista e Sacerdotale) in un'opera unica solo nel tardo V secolo aC, da
parte di Esdra, uno scriba che opera attorno al 400 aC
✔ I libri deuterocanonici sono scritti in greco e non riconosciuti ufficialmente dagli Ebrei (anche se usati in alcune feste) e dai Protestanti
✔ Dopo la secolare impresa di traduzione in greco Septuaginta conclusa nella seconda metà del II sec.aC, Un testo normativo si inizia a
formare solo nel I sec. aC, e una versione definitiva (testo masoretico con i segni vocalici) si afferma solo tra VI eIX sec. dC
La Septuaginta, base per tutte le traduzioni successive, mostra un fenomeno di "ellenizzazione" dell'ebraismo che precede la più celebre ed
evidente ellenizzazione del cristianesimo (traduzione "creativa", inclusione di libri non compresi nel canone conservato a Gerusalemme)

Denominazione "Testamento" viene da Tertulliano (II sec.), dal greco "diatéke", patto, alleanza (da vecchio e nuovo patto)

871-899 – Alfredo il Grande re del Wessex incoraggia le prime traduzioni dei Salmi in lingue vernacolari

III- Tabella sui libri dell'Antico Testamento o Scritture Ebraiche

Libro Fonte/i, periodo scrittura e contesto Contenuto Passi interessanti


Genesi Fonti Y e P Dalla creazione del mondo al trasferimento di 12:6 – mistero di Ibn Ezra
Giacobbe in Egitto
Esodo Fonti Y, E e P Mosè, le 10 piaghe, l'Esodo, i 10 comandamenti 21 – disposizioni su omicidi
Levitico Fonti Y, E e P con una forte Codifica dell'esistenza del popolo ebraico attorno 16 – il capro espiatorio per Azazel
preponderanza di P al concetto del "sacro": "dovete essere santi
perchè io, il Signore, sono santo"
Numeri Fonti Y, E e P Nome deriva da censimenti della parte iniziale, in 24:17 – profezia di Balaam che
realtà ampio spazio anche alla narrazione; la ispira "Bar Kochba" (rivolta
relazione conflittuale tra YHWH, Mosè e il popolo giudaica 132-135)
durante la peregrinazione nel deserto
Deuteronomio Fonte D "Seconda legge": una serie di disposizioni di 13 – monoteismo radicale
Mosè, fino alla sua morte (legittimazione Giosia?)
Giosuè Fonte D più aggiunte successive Conquista e ripartizione della terra promessa 10 – "Sole, fermati"
Giudici Fonte D più aggiunte successive Storia di Israele da Giosuè a Samuele 19 – racconto simile a Sodoma
Rut Anticamente attribuito a Samuele, Una donna straniera (Rut) si converte al 4:13-22 – genealogia davidica
autore sconosciuto (VI-V sec.aC) giudaismo e diventa antenata di Davide
1 Samuele Testi diversi raccolti e redatti durante il Dall'infanzia di Samuele alla morte del primo re 10:1 – unzione di Saul
periodo dell'esilio d'Israele Saul
2 Samuele Testi diversi raccolti e redatti durante il Dalla morte di Saul alla successione da Davide a Cap.1 e 22 – canti di Davide
periodo dell'esilio Salomone
1 Re Opera inizialmente unica, composta in I due libri coprono la storia dei due regni, Israele 19:11-14 - Dio non è negli
larga parte durante il periodo dell'esilio e Giuda, dalla morte di Davide alla conquista di elementi ma in una voce interiore,
con rielaborazioni successive Gerusalemme da parte di Nabucodonosor; testo fondante del misticismo;
condanna dei Re del Nord, storia narrata con
2 Re forte impronta deuteronomistica 2: 9-14 - Elia ascende al cielo
come prefigurazione di Cristo
(Luca: "Gesù nuovo Elia")
1 Cronache Autore identificato come il Cronista, Condensano, amalgamano e rielaborano eventi Cap.28 – Davide nomina
probabilmente un levita di narrati in libri più antichi (soprattutto 1 e 2 Salomone suo successore
Gerusalemme, attorno al II sec.aC Samuele e 1 e 2 Re)
2 Cronache Cap.3,4 – Tempio di Salomone
35:23 – morte di Giosia (molto
simile a Giosafat, 1 Re 22:34)
Esdra Sacerdote e scriba giudeo Esdra, con Ritorno degli esuli da Babilonia; sotto il re Cap.5 – profeti Aggeo e Zaccaria,
redazioni successive, dal 440 al 300 persiano Artaserse, Esdra incaricato della citazione di fonti "storiche"
aC ricostruzione del tempio
Neemia Neemia, alto funzionario al servizio di Ricostruzione delle mura di Gerusalemme, 8:2-8 – interpretazione della
Artaserse I, attorno al 445-433 aC reistituzione della Legge Legge
Tobia* Autore della diaspora, ca.200 aC Abbondanti riferimenti al meraviglioso, influenza Cap.14 – annunci profetici (da
persiana; Tema è la retribuzione temporale dei inserire in contesto ellenistico)
giusti, che la Provvidenza mette alla prova per
poi retribuirli
Giuditta* Autore del periodo dei Maccabei, Giuditta guida la ribellione di Giuda contro il re Cap.1 – situazione geopolitica
seconda metà II sec. aC assiro Nabucodonosor; numerosi anacronismi, molto diversa da altri libri biblici (re
storia fittizia che intende animare la rivolta contro inventati)
Antioco IV Epifane

Ester Due versioni, corta (ebraica) e lunga L'ebrea Ester diventa moglie del re persiano Cap.9 – la festa dei Purim
(greca); autore sconosciuto, Assuero e sventa una congiura volta allo
probabilmente ebreo della diaspora, sterminio degli ebrei nell'Impero
datazione incerta (tra V e II sec.aC)
I Maccabei* Autore giudeo palestinese, ca.100 aC Storia della resistenza giudaica contro Antioco 1:54 – applicazione profezia di
Epifane, periodo 175-135 aC; assenti prospettive Daniele
messianiche-escatologiche
II Maccabei* Autore anonimo seconda metà II sec., NON continuazione di I Maccabei (scritto Cap. 2 – prefazione dell'autore
compendio di un'opera sconosciuta di PRIMA),
tal Giasone di Cirene
Giobbe Attribuito anticamente a Mosè, autore Opera complessa ed enigmatica; il giusto Giobbe Cap.9,14 – discorsi di Giobbe
sconosciuto sicuramente colto, è colpito da disgrazie nel contesto di una sfida di Cap. 38,39 – risposta di Dio
probabilmente del periodo dell'esilio Satana a Dio; discorsi dei tre confortatori, di
Giobbe, del giovane Eliu, poi di Dio
Salmi Molti attribuiti tradizionalmente a Raccolta di scritti poetici (spesso accompagnati Salmo 118 – "la pietra scartata è
Davide, in realtà composti da diversi in origine da musica), divisi in categorie: divenuta testata d'angolo"
autori in tempi e ambienti diversi ✔ Salmi di lode
✔ Salmi del pellegrinaggio
✔ Preghiere di speranza
✔ Salmi profetici
Proverbi Attribuito convenzionalmente a Serie di insegnamenti che toccano sia la 8 – La Sapienza come artefice
Salomone, archetipo dell'uomo saggio; dimensione religiosa e filosofica, sia quella etica
raccolta di materiale eterogeneo e comportamentale
prodotto tra X e II sec.aC
Qohèlet Attribuito dalla tradizione a Salomone, Il congregatore è un maestro di saggezza atipico 1:5 – universo geocentrico
l'autore è in realtà uno scriba colto, e anticonformista, realista, a volte paradossale,
probabilmente di ambiente siro-fenicio, quasi ironico; rielabora la sapienza tradizionale
che scrive verso la fine del III sec.aC; innestandovi diversi concetti tipici dell'ellenismo
Qohèlet significa "congregatore"
Cantico dei C. Origine dell'inclusione nel canone Poetica amorosa interpretata poi come allegoria Cap. 6 – "torna sulamita"
sconosciuta, autore anonimo tra V e II del rapporto tra la Chiesa e Gesù
sec.aC
Sapienza* Libro più tardo dell'AT; autore della Ampio discorso teso a rinsaldare la fede ebrea Cap.7 – Sapienza personificata
diaspora giudaica in Egitto,fine I esposta all'ellenismo e alla persecuzione
sec.aC
Siracide* Libro composto attorno al 180 aC, Libro sapienziale più ricco di insegnamenti Cap.10 – politica e religione
poco dopo il passaggio della Palestina pratici, presentati in tono paterno e persuasivo,
dai Tolemei ai Seleucidi, da Ben Sira, sempre nel quadro della resistenza all'ellenismo
scriba e maestro di sapienza
Isaia Confluiscono nel testo tre autori: I tre blocchi, pur avendo legami tra loro, 7:14 – il problema della traduzione
✔ Cap. 1-39: fonte di periodo del mostrano differenze sostanziali e si sviluppano in di "alma" (Ebr.) in "parthenos" (gr.)
Regno del Sud, ca.760 aC modo autonomo; il messaggio generale è quello vergine/fanciulla, dovuto a interpr.
✔ Cap. 40-55: fonte di periodo della venuta del "giorno del Signore", nel quale giudaica
dell'esilio a Babilonia, VI sec. chi avrà aderito alla parola di Dio sarà salvato
✔ Cap. 56-66: fonte post-esilio mentre i suoi nemici saranno distrutti

Geremia Il profeta Geremia, che opera a cavallo Le profezie sono per larga parte oracoli della Cap.33 – profezia di restaurazione
tra VII e VI sec.e probabilmente assiste distruzione di Gerusalemme: il Regno è di Israele
alla conquista babilonese di condannato, ma i singoli possono essere salvati
Gerusalemme da Dio. Contiene un'appendice storica che
riprende la fine dei libri dei Re
Lamentazioni Un tempo attribuita a Geremia, l'opera Testimonianza attraverso canti funebri e salmi di Cap.3
è in realtà anonima, composta lamentazione del lutto per la distruzione di
probabilmente in Palestina dopo il 587 Gerusalemme
Baruc* Scritto anonimo, non attribuibile per Tema dell'esilio come giusta punizione per i Cap.4 – sintesi del messaggio del
ragioni storiche a Baruc, segretario di peccati del popolo; Gerusalemme sarà libro
Geremia; scritto tra II eI sec.aC comunque ricostruita più splendente di prima
Ezechiele Il profeta Ezechiele, che opera durante Tre grandi nuclei tematici: oracoli contro Giuda e Cap.47 – Visione del torrente che
la prima fase dell'esilio a Babilonia Gerusalemme, oracoli contro le nazioni, oracoli di risanerà il Mar Morto
salvezza per il nuovo Israele
Daniele Opera scritta da tre autori in tre periodi "La prima apocalisse", primo libro di genere 12:11 – l'abominio di desolazione
diversi, fittiziamente attribuita nel testo apocalittico, cioè una teologia per immagini
al profeta Daniele; gran parte del libro (colori, numeri, simboli); Fatti storici scritti come
è composta nel II sec.aC profezie (profezie post-eventum)
Osea L'autore è lo stesso profeta, che Profeta del Nord, opera attorno al 750 aC, 11:1 – "fuori dall'Egitto chiamai
interpreta la propria esperienza paragone di Israele a una moglie fedifraga mio figlio"
personale in chiave teologica
Gioele Gioele o un autore posteriore, vicino Libro poetico-apocalittico, incoraggia a vivere con Cap.3,4 – citazioni da Isaia, la
all'ambiente sacerdotale, tra V e IV fiducia e penitenza l'attesa dell'imminente giorno "Valle della decisione"
sec.aC del Signore
Amos Amos, contemporaneo di Osea; Profeta del Nord di estrazione umile, che si Cap.8 – condanna degli
probabilmente il più antico dei profeti riflette nel messaggio di condanna delle speculatori
ingiustizie sociali 9:11,12 – citazione in Atti 15:13
Abdia Abdia significa "servo del Signore", Libro più breve dell'AT, tema della punizione dei Versi 15,16 – il giorno del Signore
autore sconosciuto prob.VI sec.aC nemici di Giuda nel giorno del Signore contro tutte le nazioni
Giona Autore sconosciuto del IV sec.aC Il profeta Giona, gretto e ribelle, annuncia la Cap.4 – il ricino
distruzione imminente di Ninive; i niniviti si
pentono e Dio ritira il suo giudizio.
Michea Michea, contemporaneo del primo Si basa sulla distruzione del Nord per ammonire Cap. 5 – profezia messianica
Isaia e profeta del Sud, opera poco il Sud e profetizzare la sua distruzione;
dopo la distruzione del regno del Nord
Naum Autore e località sconosciute, Visione della caduta della capitale assira Ninive Cap. 3 – "città sanguinaria",
solitamente datato tra il 663 e il 654 aC paragone con Tebe distrutta
Abacuc Non si sa nulla del profeta Abacuc, che Dialogo tra il profeta e Dio, perchè Dio non 2:4 – "il giusto vivrà per fede"
opera probabilmente tra fine VII e interviene; Dio farà trionfare la giustizia e punirà i
inizio VI sec.aC conquistatori caldei
Sofonia Sofonia, vissuto "al tempo di Giosia" Castigo terribile per Giuda e per le nazioni per la Cap.3 – Giudizio e ristabilimento
loro idolatria e superbia del popolo di Dio
Aggeo Aggeo, profeta di cui non abbiamo Aggeo parla in terza persona, narrando la propria Cap.1 – esortazione a ricostruire il
notizie, citato in Esdra; opera potrebbe predicazione, il cui unico tema è la ricostruzione tempio
risalire al 520 aC, "anno secondo del del Tempio, assicurando il popolo e le autorità
Re Dario" della benedizione di Dio
Zaccaria Il profeta e sacerdote Zaccaria per la La prima parte consta di otto visioni di Cap.9 – Annuncio di un re umile
prima parte (periodo di Esdra), legittimazione divina dell'opera di ricostruzione "che cavalca un asino"
anonimo redattore per la seconda del tempio delle autorità (Zorobabele e Giosuè);
La seconda è un messaggio messianico e
apocalittico, spesso ripreso dagli evangelisti
Malachia Nome del profeta è trasposizione Sei dialoghi tra il profeta e i suoi interlocutori, 3:22-24 – il ritorno di Elia
dell'appellativo "mio messaggero", di temi diversi che si concludono in un messaggio
lui non si hanno notizie; si desume dal apocalittico
testo che è posteriore alla ricostruzione
del tempio, probabilmente tra 480 e
450 aC

*libri deuterocanonici
2- STORIA DEL CRISTIANESIMO ANTICO

I- Il ruolo di Paolo di Tarso


Il ruolo di Paolo di Tarso è centrale nella prima definizione del Cristianesimo:
✔ Attorno al 35 Saulo (nome ebraico del fariseo Paolo) si converte
✔ Tra 50 e 51 scrive le lettere ai Tessalonicesi: prima scrittura del NT
✔ 52, "Concilio" di Gerusalemme (la cui storicità è discussa): si affronta la questione della circoncisione, prevale linea paolina

Il pensiero di Paolo attraversa quattro fasi, identificabili negli scritti a lui attribuiti messi in ordine cronologico:
✔ Riflessione sull'annuncio: I e II Tessalonicesi, Cristo deve tornare, ma quando, e come? Paolo spiega.
✔ Il tema della giustificazione: I e II Corinti, Galati, Romani, Filippesi, come si viene salvati? Opere o Fede? Per Paolo entrambi sono importanti
ma prevale la Fede (a differenza di Giacomo, che nella sua lettera sottolinea l'importanza delle opere)
✔ Il tentativo di inquadramento dottrinale unitario: Efesini, Colossesi, Filemone, raccomandazioni all'unità della Chiesa, regole morali famiglia
✔ Lettere pastorali a una Chiesa già strutturata: I eII Timoteo, Tito, scritte probabilmente da discepoli di Paolo dopo la sua morte, in continuità
col pensiero paolino
Tutte le lettere di Paolo seguono uno schema strutturale molto simile tra loro: 1-Saluti, 2-Preghiera, 3-Dottrina, 4-Esortazione,
5-Trasmissione di saluti e notizie, 6-Benedizione

Altri importanti insegnamenti paolini:


✔ La ritualizzazione della cena del Signore
✔ La parusìa e la Signoria del Risorto sul Mondo
✔ L'Israele spirituale (rischio degli ebrei di essere come Esaù, esempio dei "due ulivi", cioè del ramo selvatico innaestato sul ramo coltivato)

II- Tabella sui libri del Nuovo Testamento o Scritture Greche

Libro Fonte/i, periodo scrittura e contesto Contenuto Passi interessanti


Matteo 80-90; fonti di Marco più "fonte Q"; Denuncia severa dei farisei (dovuta a 24 – profezia apocalittica (eventi
scrive in Palestina, unico a parlare di persecuzioni comunità cristiane); Gesù Messia avvenuti)
"Chiesa"; indirizzato a cristiani intronizzato; La Chiesa prefigura il Regno di Dio
provenienti dal giudaismo ("non sono (forse già razionalizzazione del mancato ritorno
venuto ad abolire la Legge, ma a di Cristo?); La narrazione serve da scheltro,
compierla") funzionale a veicolare il messaggio
Marco Prima del 70; basato su "blocchi di Opposizione Galilea/Gerusalemme, quest'ultima 13 – profezia apocalittica (eventi
racconti" che condivide con Luca e presentata come chiusa, bigotta, intollerante; imminenti)
Matteo; indirizzato a cristiani romani Prima struttura biografica (scritti cristiani
che provengono dal paganesimo (si precedenti, come la fonte Q, sono raccolte di
creano problemi legati alla traduzione detti decontestualizzati)
di concetti propri dell'ebraismo)
Luca 80-90; fonti di Marco più "fonte Q"; Largo spazio a risurrezione e testimonianze (per 21 – profezia apocalittica (eventi
indirizzato a cristiani ex-pagani convincere greci per i quali è poco credibile), avvenuti)
posizione ambigua rispetto al giudaismo
Giovanni *vedi cap.2-III Cap.1 – Giovanni Battista
Atti degli A. Autore è Luca (l'unità teologica e Quadro storico dello sviluppo del cristianesimo 15:13-18 – la salvezza ai gentili
letteraria tra Atti e il vangelo attesta la dalla risurrezione di Gesù all'imprigionamento di già annunciata dai profeti
paternità), tra 80 e 90 Paolo a Roma
Romani Paolo (attribuzione certa) Questione della giustificazione, prime ritualità 5:14 -. Adamo prefigura Gesù
(battesimo) 1:19,20 – mondo materiale
immagine delle qualità divine
1:17; 3:23-25,28; 5:1,2 –
giustificazione per fede (Lutero)
Romani 9: predestinazione?
I Corinti Paolo (attribuzione certa) Rapporto burrascoso, città licenziosa; Cap.2 – uomo spirituale e uomo
Interpretazione paolina del VT per fondare una fisico
morale Cap.7 e 9 – passi che ispirano
ascetismo
Cap.12 – Chiesa come corpo
II Corinti Paolo (attribuzione certa) 12:1-4 – visione in paradiso
Galati Paolo (attribuzione certa) Accolgono il messaggio ma sono esposti a 4:24-26 – Sara e Agar prefigurano
correnti giudaizzanti: inizio riflessione su Gerusalemme attuale e G.di sopra
giustificazione
Efesini Paolo (attribuzione discussa), Somiglia più a un discorso sapienziale che a una Cap.2 – giustificazione per fede
probabilmente un suo discepolo lettera
Filippesi Paolo (attribuzione certa), Filippesi Grande affetto Cap.3 – intento di rimediare a crisi
unici da cui accetta aiuto economico legata a missionari giudaizzanti
Colossesi Paolo (attribuzione discussa) Richiamo alla dottrina paolina contro influenze di Cap.2 – contro misterismo e
culti degli angeli, astrali, misterici e tendenze ascetismo radicale
ascetiche radicali Cap.3 – etica mogli e schiavi
I Tessalonicesi Paolo (attribuzione certa) Adesione al modello paolino in attesa del ritorno 1:10 – l'attesa del ritorno di Cristo
di Cristo
II Tessalonicesi Paolo (attribuzione discussa) Più impersonale e ridondante della prima lettera; Cap.2 – la venuta dell'Anticristo
escatologia e ritorno di Cristo temi ancora più
marcati;
I Timoteo Discepoli di Paolo Lettere pastorali: errori dei falsi maestri e come Cap.6 – schiavi onorino i padroni
contrastarli, istruzioni sulla conduzione delle
II Timoteo Discepoli di Paolo comunità cristiane, guida liturgica e 3:16 – tutta la Scrittura è ispirata
Tito Discepoli di Paolo comportamentale 1:10-12 – VS giudaizzanti
Filemone Paolo (attribuzione certa) Lettera più breve e personale di Paolo, Versi 15-20 – intercessione per
incoraggia Filemone a riaccogliere schiavo Onesimo
fuggito Onesimo come fratello in Cristo
Ebrei Autore sconosciuto (sicuramente non Struttura complessa, stile ricercato e solenne; 5:10, cap.7 – Gesù re e sacerdote
Paolo) tema centrale è il ruolo come sommo sacerdote e "alla maniera di Melchisedec"
la natura di Cristo (Salmo 110:4, Genesi 14:18)
Giacomo Attribuita a un "Giacomo" cristiano di Forma di discorso, importanza del legame tra Cap. 2 – la fede senza le opere è
2a o 3a generazione fede e opere (non basta credere) morta, anche i demoni credono
I Pietro Ipotesi più accreditata è che l'autore Doveri dei cristiani nei loro rispettivi ruoli sociali, 4:7-11- "la fine di ogni cosa si è
usi l'autorità di Pietro per conservarne incoraggiamento a resistere alla persecuzione avvicinata"
memoria e insegnamento; scritte tra 73
II Pietro e 96 Tema centrale della 2a lettera è la lotta contro i 2:10-22 – caratteristiche dei falsi
"falsi maestri" maestri
I Giovanni "Lettere" solo sul piano formale, Contro tendenze visionarie: riferimenti a 1:1,3; 4:1-6 – legittimazione data
segnano il processo di istituzionalizzaz. testimonianze oculari del Gesù storico, dal riconoscere ed essere stati
della Chiesa e della gerarchizzazione importanza del riconoscere Gesù venuto nella testimoni del Gesù storico
attorno a chi viene riconosciuto in carne
II Giovanni continuità col Gesù storico 7 – importanza del Gesù storico
III Giovanni 9-11: condanna di Diotrèfe
Giuda Attribuita tradizionalmente a Giuda Molti paralleli con 2 Pietro, che potrebbe aver 4: la clemenza divina non è scusa
"servo di Gesù, fratello di Giacomo", tra assimilato Giuda (precedente a 2 Pietro); tema è per ignorare la sua legge
70 e 90; probabilmente pseudonima la lotta contro i falsi maestri
Apocalisse Fine I sec.; Testo visionario, circolare Tema centrale: come essere ebrei e cristiani in 2 – lettere alle chiese, mostrano
(amplificazioni concentriche dello un contesto pagano, mantenendo identità radicamento nella tradizione
stesso problema); Autore giudaizzante; separata? Settenari di visioni (7 lettere, 7 sigilli, 7 giudaizzante;
Incluso nel canone molto tardi coppe..) Lettere sono una serie di
(Eusebio mostra che tale inclusione è disposiz.normative, VS "Izebel" che permette
discussa ancora nel IV sec.); Ripreso consumo di carni macellate non secondo regole,
da Giustino per dimostrare seconda VS "Balaam" per motivi analoghi
venuta di Cristo a venire

III- Il Vangelo di Giovanni e le sue fonti


Scrittura originale datata convenzionalmente a inizio II secolo (110-120), già noto a fine II secolo (ad es. Citato in un frammento di Eracleone).
Rimane aperto il dibattito sul Papiro 5, ritrovato a Efeso e risalente al 90, che riporta passi che potrebbero essere un primo blocco narrativo del
Vangelo oppure una fonte usata dal redattore (semèia-kwelle).
Scritto autonomo dai sinottici, che probabilmente l'autore NON conosce se non attraverso racconti, da cui prende solo "brandelli" di tradizioni.
Il messaggio centrale del VdG è la scelta di adesione del singolo al cristianesimo e il congiungimento (di ispirazione ellenistica) tra la figura dello
Yahweh ebraico e del Logos greco nella figura di Gesù.

Tesi di Rudolf Bultman:


✔ Il VdG è una costruzione, una "sistematizzazione" di due redattori separati di un "collage" di fonti diverse
✔ Le fonti sarebbero racconti spuri di seconda mano dei sinottici, i "Discorsi di rivelazione" (fonte vicina a G.Battista, da cui deriverebbe
l'immagine di Gesù come di un discepolo di Giovanni, e la "sistemazione" da parte dell'autore del momento del distacco tra i due dovuta ai
battesimi, giustificata con le affermazioni di Giovanni "viene qualcuno dopo di me, che è più grande di me"), la "semèia-kwelle" ("fonte dei
segni", vicina ai sinottici, che narra i miracoli tra cui le nozze di Cana), e il racconto delle cristofanìe.
✔ Il primo redattore riferisce a Gesù racconti e miti legati a una figura di matrice gnostica, il "mitico rivelatore"; Il secondo redattore, chiamato
"ecclesiastico",opera delle aggiunte su escatologia e sacramenti
Secondo questa tesi, del "Gesù storico" nel VdG vi sarebbe ben poco se non nulla.

Tesi del Jesus Seminar:


✔ Il tentativo di produrre un'edizione critica della fonte Q (usata da Matteo e Luca) fa pensare ad alcuni che essa sia stata usata anche
dall'autore di Giovanni
✔ Il VdG attinge selettivamente da tutte le fonti scritte e orali disponibili su Gesù
✔ Il VdG contiene quindi elementi del Gesù storico, inteso come memoria o ricordo tramandato in modo discontinuo e inizialmente in forma
orale

Il "Vangelo di Tommaso", il più rilevante tra i Vangeli non entrati nel canone, composto tra fine I e inizio II secolo, presenta punti di contatto
con Giovanni (il divino come luce del mondo), ma soprattutto con la Fonte Q ipoteticamente ricostruita: oltre ad avere la stessa struttura
(raccolta di lòghia privi di una cornice narrativa), contiene detti "segreti", oscuri e paradossali, destinati a una circolazione esoterico/iniziatica
(ad es. "il Regno dei cieli è simile a una donna che portava una brocca piena di farina...")

IV- Il Cristianesimo primitivo


Per capire il cristianesimo primitivo:
✔ Non si deve partire dai Vangeli (scritti più tardi), ma dalla comunità descritta negli Atti degli Apostoli e dalle istruzioni liturgiche e morali della
"Didachè", testo greco giudeocristiano che riporta l'"insegnamento" dei 12 apostoli (seconda metà I secolo)
✔ Si deve tenere conto del contesto: la dominazione dell'Impero Romano ha una rete infrastrutturale solida, che permette viaggi, e include la
Palestina in una realtà molto più ampia, rendendola più marginale
✔ Il cristianesimo del primo secolo è diviso tra correnti ellenistiche (Paolo, Stefano, "Giovanni" del Vangelo) e giudaizzanti (Pietro, Giacomo,
"Giovanni" dell'Apocalisse), divise in particolare sulla precettistica alimentare e la circoncisione; sarà la corrente Paolina a imporsi

La comunità cristiana primitiva è guardata con sospetto e perseguitata, in particolare a causa del rifiuto di sacrificare all'imperatore; Le accuse:
✔ Ateismo
✔ Incesto, legata alla pratica dei pasti notturni, immaginati come orgiastici
✔ Antropofagia, legata all'insegnamento eucaristico
Esempi: Minucio Felice "essi consacrano la testa dell'asino", li accusa di riti iniziatici infaticidi e antropofagi
Celso: "senza patria", "contro tutte le tradizioni civili" (fonte frammentaria tratta da Origene)
Alcuni oppongono ai cristiani anche obiezioni filosofico-teologiche; ad es.Porfirio (discepolo di Plotino): "impossibile che Dio si umili così"

La risposta dei cristiani sono le Apologie;


Esempio: Apologetico di Tertulliano (155-222) prende atto che ci sono soldati romani che si sono convertiti, perciò i cristiani possono far
parte dell'esercito dell'Impero e contribuire in tal modo alla società (posizione controversa: Ippolito dirà che il cristiano che fa il soldato va
espulso dalla Chiesa)

Da religione perseguitata a religione ufficiale:


✔ Tra I e II sec.le persecuzioni sono abbastanza sporadiche: in una corrispondenza con Plinio il Giovane, Traiano scriverà che va condannato
chi si dichiara cristiano pubblicamente, ma che non vanno cercati attivamente ("rescritto di Traiano"); Risale al 167 la testimonianza del Martirio di
Policarpo (prima test.pervenuta sul culto delle reliquie)
✔ La crisi del III secolo (irrigidimento gerarchie, divinizzazione dell'Imperatore e militarizzazione) porta a persecuzioni sistematiche: Settimio
Severo, Decio, Valeriano emanano decreti contro i cristiani, fino agli Editti di Diocleziano del 303-304; nonostante ciò, nel IV sec. i cristiani
passano dal 5-10% al 50% della popolazione; Esaurite le ondate di persecuzione, le chiese sono attraversate dal dibattito sui lapsi
✔ Costantino si rende conto che il cristianesimo può passare dall'essere causa di divisione a collante per un rilancio dell'Impero; ha inoltre
bisogno di una legittimazione ideologica che batta il "sostegno degli dei di Roma" di Massenzio: una volta conquistato il potere, editto di
Milano del 313 (religio licita), poi Concilio di Nicea (325); nel 380 Teodosio rende il cristianesimo religione ufficiale dell'Impero.
La trasformazione in religione "di Stato" porta nei secoli successivi a una graduale sovrapposizione fra istituzioni ecclesiastiche e strutture
amministrative, e l'assorbimento di credenze e pratiche pagane all'interno della dottrina e della liturgia cristiane, ad es.processionalità e
teatralità dei riti (vedi "Chiese doppie"), costruzione Chiese su templi, ecc.

Nel frattempo la Chiesa si è trasformata e strutturata internamente:


✔ Per i primi due secoli, i cristiani si riuniscono per il culto in case private. I primi edifici per il culto cristiani si stratificano sopra templi
pagani: più antico ritrovato è il Battistero di Dura Europos (Mesopotamia), risalente a metà III secolo; il Battistero di S.Giovanni in Fonte a
Napoli risale a fine IV secolo
✔ Il battesimo è quindi uno dei primi aspetti fissati in un culto ritualizzato; anche l'eucaristia viene formalizzata verso metà II secolo; i riti
di penitenza e confessione avranno sviluppo molto più lungo (inizialmente associati al battesimo e fatti una sola volta).
✔ Nell'ultimo trentennio del II secolo le comunità si verticalizzano: si afferma l'episcopato monarchico, solo ora viene ridotto a quasi nullo il
ruolo attivo delle donne (Paolo sosteneva che potevano profetare), allineandosi al modello imperiale di donna ancorata a casa e procreazione
L'istituzionalizzazione della Chiesa prevede anche la "soppressione" delle attese escatologiche più estreme e delle esperienze di tipo
profetico-carismatico, con lo sviluppo a partire dal II secolo di teorie su un ritorno "meno imminente" di Cristo (Giustino, Ireneo) e l'affermarsi
della credenza che il tempo profetico è finito con gli apostoli (Ippolito)

V- La diffusione del Cristianesimo tra i popoli barbarici


✔ I goti sono convertiti al Cristianesimo Ariano grazie all'opera di Wulfila e la sua traduzione della Bibbia in Goto
✔ I Franchi si convertono in massa al Cristianesimo Cattolico Romano con il battesimo del Re Clodoveo (data compresa tra 482 e 498); la
conversione prematura e l'adesione alla liturgia romana faranno sì che tra Franchi e Chiesa di Roma si formi un legame particolarmente stretto (i
Franchi guadagnano l'appellativo di "primogeniti" del Papa)
✔ I Visigoti si convertono dall'arianesimo al cattolicesimo nel 589 con Re Recaredo
✔ I Vandali restano strettamente Ariani e perseguitano i Cattolici (una delle cause addotte da Giustiniano per la conquista del loro regno)
✔ Angli e Sassoni vengono cristianizzati grazie all'iniziativa di Gregorio Magno (fine VI sec.)

VI- Il monachesimo dalle prime esperienze a Benedetto di Aniane


Come tutti gli altri aspetti importanti della formazione del Cristianesimo, il monachesimo nasce in Oriente, a partire dal 313, da quando la
religione inizia un percorso di forte istituzionalizzazione, alcuni sentono il bisogno di viverla in modo più ispirato:
✔ I primi monaci si rifanno ai modelli di Paolo (valore della verginità e del celibato) e di alcuni padri della Chiesa (Origene arriva ad
autoevirarsi); il primo di cui si ha notizia è Ieraca di Leontopoli, che fonda una comunità monastica a inizio 300, e intende la purezza
fondamentalmente come rinuncia alla sessualità (ideale condizione degli angeli);
✔ Il primo modello è eremitico, l'esempio più celebre è Antonio Anacoreta (da "anakorèin", isolarsi), ispirato da un passo letto in Chiesa
mentre entrava, vende i propri averi e li dona ai poveri, ritirandosi nel deserto
✔ Il modello di Antonio Anacoreta è trasmesso dalla testimonianza di Atanasio nell'opera Vita di Antonio (dice che dopo 20 anni nel deserto
Antonio non è cambiato): inizio di un nuovo genere letterario, l'agiografia monastica, che sostiutuisce il modello ormai obsoleto del martire
con quello dell'asceta, più adatto a un cristianesimo ormai istituzionalizzato
✔ Eremitismo si sviluppa in un fenomeno eccentrico e disordinato: stiliti, dendriti, adamiti, ecc..
✔ Pacomio (286-346) inizia per primo al monachesimo le donne (iniziative ascetiche femminili saranno promosse anche da Ambrogio) e fonda
un modello di vita eremitica in comune, il Cenobio
✔ Basilio di Cesarea stabilisce una prima "regola" cenobitica, il monachesimo inizia a strutturarsi gerarchicamente e a spostarsi in
Occidente; inoltre, con la creazione degli Xenodochèion, che accolgono pellegrini, poveri e infermi, Basilio istituisce un modello non più isolato
e separato dal mondo esterno quale era quello di Pacomio; Tali Xenodochèia proliferarono e vennero integrati nel sistema di dominazione
imperiale, esercitando funzioni di ospizi e/o di controllo e disciplinamento sociale (in Armenia tengono reclusi i poveri)
✔ Nel IV sec.Martino di Tours fonda un monastero in Gallia, diventando successivamente vescovo
✔ Agostino scrive una regola
✔ Girolamo visita varie comunità monastiche, dando una forte impronta culturale (importanza della scrittura e della copiatura dei testi); fonda
egli stesso una comunità ascetica di donne e diffonde un messaggio fortemente ostile al matrimonio e alla sessualità: a causa di ciò si crea
diversi nemici, che gli impediranno di essere nominato vescovo di Roma, ma la sua linea passerà dopo la sua morte, con la definitiva
formalizzazione del celibato ecclesiastico
✔ In un periodo di sconvolgimenti politici e di assestamento della cristianità, Benedetto da Norcia (480-547) istituisce una nuova regola, più
moderata rispetto a quelle precedenti (Regola dialogica del Maestro e Regola di Agostino), che rifiuta gli eccessi, e che si imporrà
gradualmente come modello per tutti i monasteri.

La novità della regola Benedettina non è l'originalità (fino al 1940 si credeva fosse stata scritta prima di quella del Maestro), ma nel suo porsi
come equilibrata sintesi delle regole precedenti; essa è caratterizzata da tre punti essenziali:
1) Forme moderate di vita cenobitica in regime di Stabilitas Loci
2) Equilibrio tra lavoro (prima nei campi, poi di scrittura) e liturgia, "Ora et Labora"
3) Obbedienza stretta all'Abate (eletto dai monaci) e rispetto delle gerarchie ecclesiastiche
In una congiuntura di instabilità, la vita monastica è attraente per molti; Benedetto fonda il monastero di Montecassino, che diventerà molto
celebre e ricco
Patrizio cristianizza l'Irlanda (V sec.), da cui nel VI secolo verrà un monachesimo più disordinato ma caratterizzato da una forte spinta
evangelizzatrice e che fonderà monasteri in tutta Europa, diviso tra il culto di S.Patrizio e di S.Brigida, spinto dalla prospettiva di peregrinatio
(Colombano); è in questa fase che si afferma una maggiore disciplina dei peccati, con la nascita della "penitenza tariffata".
In epoca carolingia la regola benedettina si diffonde in tutta Europa, soprattutto grazie all'opera di Benedetto di Aniane, fino a imporsi come
unico monachesimo riconosciuto.

VII- Note dal manuale Storia del Cristianesimo, Potestà-Vian, capp.I-VI


Sul cristianesimo primitivo:
✔ in passato si insisteva sull'alterità del messaggio di Gesù rispetto alla società giudaica imperniata sulla Torah; oggi emergono convinzioni
opposte, tendenti a ridurre l'originalità dell'insegnamento di Gesù rispetto alla pluralità di esperienze e dottrine giudaiche diffuse a quel tempo
✔ Chi stava fuori dalla comunità tendeva a considerarla come semplice espressione della tradizione giudaica (graffito di Alessameno, IIIsec.)
✔ L'annuncio del Regno di Gesù è squisitamente teologico, non coincide con le attese di restaurazione politica e nazionale del regno davidico:
come mostra il Padre Nostro, Gesù non offre previsioni temporali sul compimento del Regno imminente

Sulle scuole teologiche:


✔ Tra II e III secolo, in ambiente Alessandrino, si delinea la scuola gnostica, caratterizzata da un gusto molto spinto per l'allegorismo e un
massiccio uso di fonti extrabibliche; l'impianto dottrinale è dualistico, in cui Dio non è il creatore del mondo, ma il Demiurgo (che è frutto di
una "crisi" della "pienezza" divina e di per sé estraneo ad essa): una teodicea che evita il contatto diretto di Dio con il mondo materiale sensibile,
contingente e corrotto
✔ Gli uomini sono divisi in tre categorie, materiali, psichici e spirituali: l'esistenza umana è un percorso di liberazione dalle passioni e dal
male, precluso ai primi e possibile ai secondi, a condizione di diventare spirituali
✔ Un'altra scuola è quella fondata sulla lettera pseudoepigrafica di Barnaba, che imposta la linea "antigiudaica radicale" di Marcione: il Dio
degli ebrei non è lo stesso dei cristiani, la Bibbia ebraica va abbandonata
Contro le tesi marcionite Ireneo pone per primo la questione di un "canone" biblico per i cristiani, che includa le Scritture ebraiche (ridotte a
rango di "Antico Testamento", "prefigurazione della Nuova Legge") e Scritture cristiane riconosciute come "ispirate".

Clemente e Origene:
✔ Superamento delle tendenze gnostiche con la loro parziale integrazione (epurata dagli elementi più lontani dall'ortodossia)
✔ Origene allestisce una propria traduzione della Bibbia (Esaplaria)
✔ Secondo Origene, la Scrittura può essere letta ricercandovi tre significati: letterale, morale, mistico; anche le nozioni di Regno e
Gerusalemme vanno intese in senso allegorico, liberate da proiezioni millenaristiche

Agostino:
✔ Manicheo vicino a circoli neoplatonici, si converte dopo aver ascoltato il racconto della "sorte degli apostoli" dalla Vita di Antonio ("tolle, lege")
✔ Il messaggio di Agostino è quello dell'imperscrutabilità della grazia divina: solo la grazia divina può riscattare i singoli dalla "massa dannata"
dell'umanità, attraverso percorsi inaccessibili alla ragione e svincolati da qualsiasi merito, sia esso opere o fede
✔ Il rischio di tale concezione è indebolire la funzione della Chiesa come mediatrice di salvezza: dopo la morte di Agostino saranno messi in
circolo scritti pseudoepigrafici che temperano gli aspetti più radicali della sua dottrina

VIII- Le grandi divisioni teologiche dal tardoantico all'età moderna


La prima questione affrontata dalla Chiesa, ancora pienamente sotto l'autorità imperiale, è quella trinitaria:
✔ Questione si definisce pienamente nel IV sec.: Atanasio VS Ario, Figlio uguale al Padre VS Figlio creato e sottomesso al Padre
✔ Concilio di Nicea 325: Arianesimo dichiarato eresia; Questo primo concilio ecumenico punta inoltre al rafforzamento del profilo unitario
delle Chiese sul piano dottrinale e liturgico; condanna Ario ed emette una confessione di fede, il Credo di Nicea; altra grande questione
affrontata è la definizione di una data per la Pasqua (per distaccarsi nettamente dal giudaismo)
✔ L'Arianesimo avrà comunque larga diffusione, soprattutto tra i popoli germanici grazie a predicazione di Wulfila

La divisione che segna i secoli dal V all'VIII è di carattere cristologico:


✔ Le posizioni sono tre: i Nestoriani (condannati al concilio di Efeso del 431), che sostengono che in Cristo coesistono due nature distinte
umana e divina, e quindi Maria non può essere definita "Madre di Dio"; posizione assunta da sede patriarcale di Antiochia
✔ i Monofisiti, che sostengono la presenza in Cristo di una sola natura, quella divina, posizione della sede patriarcale di Alessandria; la
persecuzione nei loro confronti da parte degli Imperatori di Bisanzio li porterà ad accogliere l'invasione islamica senza resistenze
✔ I Diofisiti, che ritengono che in Cristo coesistano le due nature umana e divina in una: questa posizione accoglie il culto mariano, ed è
condivisa da Roma e Costantinopoli (è ancora oggi dottrina della Chiesa Cattolica)

La questione del Filioque, che emerse nel IX secolo:


✔ Interpolazione del Credo Niceno, sviluppatasi in Occidente, secondo cui lo Spirito Santo procede dal Padre E dal Figlio
✔ Inaccettabile per le chiese orientali
✔ Permane una delle più importanti divisioni tra cattolici e ortodossi

L'Impero Bizantino tra VIII e IX secolo è inoltre attraversato dalle tensioni legate al movimento iconoclasta:
✔ Nel 730 l'Imperatore Leone III vieta l'uso di immagini nel culto: ricerca di religiosità più austera, ma anche necessità di riaffermare la
centralità dell'Imperatore come unico mediatore tra Dio e gli uomini; anche influenza islamica? In realtà prospettive diverse.
✔ Dura opposizione del mondo monastico, per il quale il culto delle reliquie aveva ruolo fondamentale; persecuzioni e fuga in occidente;
cambiamento dei rapporti con Roma, che sposta il proprio riferimento politico verso l'Impero Carolingio in formazione
✔ Nel IX secolo Bisanzio autorizza nuovamente il culto delle immagini

3- STORIA DEL CRISTIANESIMO MEDIEVALE

I- Giustiniano
Al momento dell'ascesa al trono di Giustiniano nel 527, l'Impero Romano d'Oriente è diviso da dispute dottrinali; i suoi interventi più rilevanti in
materia religiosa sono i seguenti:
✔ nel 529 ordina il battesimo a tutti i pagani nell'Impero
✔ nel 553 G.presiede il Concilio di Costantinopoli II, che rilancia le persecuzioni nei confronti di Nestoriani e Monofisiti iniziate nel 451
con il precedente Concilio di Calcedonia.
✔ Restauro e consacrazione nel 562 della Basilica di Santa Sofia a Costantinopoli, proposta come "nuovo Tempio" per un "nuovo Salomone";
l'assetto architettonico della Basilica risponde a una precisa estetica teologica, imperniata sul concetto di Dio come luce inaccessibile e
sulla visione di una società ordinata secondo gerarchie rigorosamente fissate

Procopio di Cesarea esalta Giustiniano nell'opera "La Guerra Gotica"; tuttavia nelle "Storie Segrete", lo stesso Procopio ci mostra un punto di
vista opposto:
✔ Giustiniano definito "demone in forma umana", la sua corte è dominata da corruzione e immoralità
✔ Le sue guerre hanno provocato milioni di vittime e desolazione, terremoti ed epidemie come punizioni divine
✔ La critica così forte a G.ha portato alcuni a mettere in dubbio l'autore dello scritto, che resta comunque generalmente riconosciuto autentico

G.è ricordato soprattutto per il Corpus Iuris Civilis, raccolta di leggi scritte che ha fortemente influenzato il Diritto fino all'età moderna, fondando
la tradizione giuridica (sempre però attraverso un filtro ideologico contemporaneo, che tocca anche l'edizione più celebre di Mommsen); è
composto da più parti, compilate a partire dall'istituzione della Commissione di Triboniano nel 528:
✔ 528-529 Codex Iustinianus, le leggi più importanti, scritte dalla Commissione e approvate dall'Imperatore
✔ 533 Digesto o "Pandette", raccolta di scritti dei giureconsulti più illustri
✔ Institutiones, compendio didattico dei principi giuridici x studenti
✔ Novelle, la raccolta delle leggi più tarde: in esse si trova il divieto per i giudei di leggere la loro Deutérosis ("seconda" Legge): forse
riferimento a prime forme scritte dell'Halakha, la tradizione orale ebraica che sarà poi fissata nel Talmud

Dal proemio del CIC, si possono ricavare dati importanti sul concetto di Diritto per come è inteso in quel periodo:
✔ Appello al Signore Gesù e alla tradizione imperiale, ispirazione divina dell'Impero di Roma: il Diritto è ispirato da Dio
✔ Imperatore "Lex animata in terris", sua funzione è garantire che le leggi umane siano conformi alle leggi divine, in quanto ispirato da Dio
✔ Anche la figura dello Iudex è ispirata: sia la fondazione (Imperatore) che l'interpretazione (Iudex) della Legge sono ispirate da Dio: una
concezione sacrale del Diritto

I disegni di unità religiosa dell'Impero Bizantino saranno definitivamente abbandonati dopo gli insuccessi dell'Imperatore Eraclio:
✔ Sconfigge i persiani dopo una guerra ultraventennale, facendo loro restituire la "croce" di Gesù e riportandola a Gerusalemme
✔ Non riesce a trovare un compromesso con i monofisiti e a convertire giudei e serbi
✔ Subisce sconfitte decisive contro la nuova forza islamica, che tra il 636 e il 642 si impadronisce di Siria, Palestina ed Egitto

II- L'espansione islamica


✔ Da inizio VI secolo, la società tribale araba si arricchisce grazie a controllo di importanti vie commerciali e servendo nelle guerre tra
Sasanidi e Bizantini;
✔ Gradualmente, i popoli arabi prendono coscienza della propria forza, e la nuova religione dell'Islam pone basi comuni a regni fino ad allora
molto frammentati
✔ Dalla morte di Maometto (632) in poi, dall'Arabia sorge un'entità politica fortemente espansionista, motivata ideologicamente da valori
religiosi. Si espande durante VII e VIII secolo fino a occupare l'area sud-mediterranea compresa tra Penisola Iberica e quello che
precedentemente era stato l'Impero Sasanide.
Dopo la successione elettiva dei primi 4 califfi (Abu Bakr, Umar, Uthman, Ali), si ha il califfato Ommayade (661-750) e quello Abbaside (750-1258)

L'Islam si basa su:


✔ Una reinterpretazione dei testi ebraici e cristiani, considerati sacri ma corrotti (al punto che Giovanni Damasceno interpreta l'Islam come
un'eresia dal cristianesimo), unita ad alcune tradizioni arabe preislamiche
✔ Uno stretto e radicale monoteismo: Gesù e lo stesso Maometto sono soltanto "profeti", Allah è sempre trascendente, concezione aniconica
✔ I cinque pilastri: la professione di fede, l'elemosina rituale, la preghiera rituale, il digiuno del Ramadan, il pellegrinaggio alla Ka'ba

Per H.Pirenne, l'espansione dell'Islam è la causa di una netta spaccatura profonda tra nord e sud nel Mediterraneo, che farebbe quindi
spostare il baricentro politico dell'Occidente nel cuore di quella che sarà l'Europa: il Regno dei Franchi di Carlo Magno.

Fattori che contribuiscono al successo:


✔ Debolezza strutturale degli Imperi Bizantino e Sasanide
✔ Slancio dato dalla nuova fede
✔ Disaffezione delle popolazioni monofisite di Siria ed Egitto e più in generale dei popoli vessati da tributi bizantini: alcune aree si consegnano
spontaneamente agli arabi perchè l'Islam è tollerante nei confronti degli altri monoteismi, e perchè il tributo arabo è più leggero.
✔ Miglior sistema di comunicazioni interne
✔ Nuova religione strumento efficace per la creazione di quadri guerrieri disciplinati, motivati e coesi

Conseguenze dell'espansione islamica:


✔ Cambiamento dello scenario politico del Vicino Oriente, Formazione di una nuova élite
✔ Diffusione della cultura arabo-islamica (religione, lingua araba "terza koiné", modelli), che però adotta strutture amministrative bizantine
e ne tramanda diversi elementi culturali, molti dei quali arrivano fino a noi solo grazie a questo passaggio.
✔ Sviluppo di importanti centri, in particolare la Capitale Baghdad, che diventa polo di attrazione commerciale che influenza tutta l'Europa

III- Il ruolo della Chiesa nella formazione e nella legittimazione dell'Impero Carolingio
nel percorso di formazione della loro dinastia, i Pipinidi/Carolingi si appoggiano sulla legittimazione della Chiesa attraverso diversi mezzi:
✔ Si esalta come battaglia epica di difesa della cristianità la battaglia di Poitiers (732), in realtà poco più di una schermaglia di confine tra Carlo
Martello e i musulmani stanziatisi nella Penisola Iberica
✔ Ottengono il favore della Chiesa rispetto ai Merovingi grazie a sostegno da maestri di palazzo di Austrasia alle missioni del monaco
Wynfrith in Germania dal 722 al 754: sarà lo stesso Wynfrith a ungere (con chiaro riferimento ai Re biblici) Re dei Franchi Pipino III nel 751
✔ Papa Zaccaria riconosce come legittimo il Colpo di Stato di Pipino: probabilmente è solo una presa d'atto, ma negli Annali del Regno dei
Franchi questo riconoscimento sarà predatato, per legittimare pienamente la presa del potere come guidata dalla volontà papale

La Chiesa sarà un'importante fonte di legittimazione del potere della dinastia carolingia anche dopo l'ascesa al potere:
Cosa dà l'Imperatore alla Chiesa Cosa ottiene l'Imperatore dalla Chiesa
Incontro di Saint-Denis, Pipino il Breve: impegno permanente a Titolo di "patricius", legittimazione del potere dopo la destituzione dei
protezione della Chiesa, al posto dei bizantini; Intervento in Italia merovingi; Incoronazione di Carlo Magno (800)
contro i Longobardi;
Vescovi non possono essere Conti, ma spesso nominati missi regi Impegno a cooperare sul piano ideologico per governare la società
Impegno nella tutela dei centri monastici; Istituto dell'"immunità", Produzione di una classe intellettuale e di testi favorevoli
privilegio giuridico ed esenzione fiscale; Promozione della riforma di all'Imperatore (ad es.Paolo Diacono, Eginardo), con frequenti richiami
Benedetto di Aniane alla Bibbia (ad es. Paragone Carlo il Calvo – Giosia); IX sec.fase di
intensa copiatura testi antichi e di nuovo accento sull'Antico
Testamento
La scrittura in questa fase è diventata pratica quasi esclusiva di cerchie ristrette di monaci e chierici; La Chiesa gioca quindi un ruolo centrale
nel processo di ritualizzazione necessario alla legittimazione del potere, che in un mondo dominato dall'oralità ha bisogno di presentarsi
come sacro in forme visibili e teatrali;
Tale ritualità esprime formalmente i rapporti di forza e contribuisce alla produzione e alla diffusione di credenze come quella dei Re taumaturghi,
il tutto funzionale a mantenere l'ordo.

Mentre svolge tale funzione legittimante per il potere temporale altrui, la Chiesa di Roma in questo periodo pone parallelamente le basi per
rafforzare i propri "domini terreni":
✔ Avvia la costruzione di una propria signoria nell'Italia Centrale (Patrimonium Sancti Petri)
✔ Inaugura una strategia mirante a contrastare qualsiasi disegno di unificazione politica della penisola italica (portata avanti fino in età
moderna senza soluzione di continuità)
✔ Risale alla prima metà del IX secolo la produzione del Constitutum Constantini

IV- La Cristianità europea dopo la fine dell'Impero Carolingio


La mancanza di un forte potere centrale che organizzasse e difendesse la società lasciò spazio a sviluppo di nuovi modelli:
✔ La tripartizione funzionale, ideale politico poco diffuso nella pratica ma molto noto, sviluppato a inizio XI sec. da vescovi intellettuali
Adalberone di Laon e Gerardo: divisione del corpo sociale tra oratores, bellatores e laboratores, in rapporto di reciprocità
✔ Le paci di Dio, sistema cerimoniale NON basato su testi elaborati, ma largamente diffuso: vescovi convocavano grandi assemblee per
ristabilire la pace in una regione: pace non affermata da volontà regia, ma direttamente dalla popolazione, guidata dal vescovo, e assicurata dal
riconoscimento di un'autorità laica locale che si incarica di farla rispettare
✔ "sistemi concorrenti" secondo Georges Duby, in quanto tripartizione è fondata su divisione del corpo civico, mentre le paci di Dio sulla
convergenza di tutti i corpi sociali; Tra i due modelli, aspetto comune è centralità del ruolo della Chiesa e la fusione dei concetti di "suddito"
e "fedele"

Le istituzioni ecclesiastiche sono integrate nel sistema signorile: differenze, similitudini e forme di interazione con la signoria laica:
✔ Diverse per flusso continuo di beni in entrata, inalienabilità e immunità; Simili per le forme di coercizione violenta nei confronti dei
sudditi e per l'uso di relazioni vassallatiche
✔ Forme di interazione, le chiese in cura d'anime private: al sistema altomedievale delle pievi, si aggiunge una rete di chiese minori (NO
diritto battesimale) spesso nate dall'azione dei signori; ragioni in parte riconducibili a controllo della decima, ma soprattutto di carattere
simbolico e politico: il signore è colui che garantisce l'accesso al sacro per gli abitanti del territorio costruendo e proteggendo la chiesa.
✔ Forme di interazione, i monasteri privati: oltre a centralità per la società locale (meno fondamentale che per le chiese in cura d'anime), il
monastero privato garantisce tre elementi al signore: benefici spirituali, una riserva patrimoniale sicura (grazie al controllo sulla nomina
dell'abate) e la definizione dell'identità, dell'ampiezza e dei limiti del gruppo familiare, attraverso atti di fondazione i cui diritti e doveri nei
confronti del monastero si trasmettono ereditariamente.
Gli enti religiosi tendono comunque a svincolarsi presto dal controllo dei laici.

Nel 909 o 910 il duca Guglielmo d'Aquitania fonda l'abbazia di Cluny: a differenza di altre fondazioni, il duca lascia piena autonomia elettiva
e decisionale all'abbazia, e la pone direttamente al servizio del vescovo di Roma,invece che sotto il controllo del vescovo locale:
✔ Abbazia nasce quindi nel segno di una piena autonomia, e dà un'interpretazione specifica della regola benedettina, concentrandosi
sull'aspetto liturgico e un'attenzione particolare alle preghiere per i defunti
✔ Questa impostazione permette a Cluny di diventare riferimento spirituale per diversi principi e aristocratici, diventando in breve tempo
molto ricca e potente grazie alle donazioni di terre e beni
✔ Cluny esprime un monachesimo dalla disciplina e spiritualità rigorose, al contempo pienamente integrato nel sistema aristocratico di
dominazione

Per questi motivi, già a partire dal secondo abate (Oddone, 927-942), Cluny viene incaricata di riformare altre abbazie:
✔ Questa capacità di rinnovamento porta nel X sec.alla creazione di una vera e propria rete di monasteri coordinati da Cluny; Moltissimi dei
nuovi enti monastici fondati da questo momento in poi saranno priorati di Cluny, non abbazie indipendenti
✔ Ripristina l'elezione interna dell'Abate e afferma indipendenza dai vescovi e dai proprietari terrieri
✔ La ricchezza e l'opulenza raggiunte dallo "stato monastico cluniacense" portano a una reazione in senso eremitico, con la fondazione di
nuovi ordini come quello dei Cistercensi (Bernardo di Chiaravalle) e dei Certosini, caratterizzati da una rete orizzontale e un'occupazione
esclusiva delle terre attorno al monastero. Anche questi ordini vengono presto istituzionalizzati e integrati nel sistema di dominazione della
Chiesa.

Parallelamente a quello dei monasteri, anche il ruolo dei vescovi diventa sempre più rilevante tra IX e XI sec.:
✔ I vescovi affermano il pieno controllo politico e sociale sulle città, creando una rete di rapporti clientelari con i ceti eminenti e
approfittando dell'allontanamento dalle città dei funzionari regi, concentrati sempre più sullo sfruttamento dei latifondi
✔ Sono spesso favoriti dai Re rispetto a funzionari laici, in quanto non possono trasmettere ereditariamente i possedimenti ottenuti
✔ Sono quindi spesso oggetto di diplomi di concessione di poteri anche più larghi di quelli di un conte

Tra la fine del IX e l'inizio dell'XII secolo, le gerarchie centrali della Chiesa vivono invece un periodo critico:
✔ Nel 962 Ottone I emette il Privilegio di Ottone, che pone formalmente l'elezione del Papa sotto il controllo imperiale
✔ La Chiesa romana è divisa da conflitti tra fazioni
✔ Non vengono più convocati concili generali tra la fine dell'VIII secolo e gli inizi del XII

V- Dalla Riforma alla Chiesa Universale


Nell'XI sec.la Chiesa è attraversata da una spinta riformatrice che punta a una più netta separazione tra sacro e profano e una libertà da
condizionamenti esterni, fortemente promossa da papi tedeschi e imperatori:
✔ Il movimento riformatore è minoritario ma molto forte, ed esprime il suo primo Papa nella figura di Leone IX, che attacca in particolare simonia
e nicolaismo, ed entra in conflitto con i cleri locali; Leone IX tenta anche di consolidare la potenza romana sul territorio ma viene sconfitto nel
1053 dai normanni;
✔ Col tempo, i movimenti riformatori più radicali (come i patarini a Milano) iniziarono a essere visti come una minaccia: la Chiesa doveva
essere superiore come istituzione rispetto ai comportamenti dei ministri, perciò i movimenti che negavano i sacramenti erano eretici
✔ La Chiesa esce rafforzata da questa fase, portando a una più esplicita pretesa di sovranità di Roma sul mondo cristiano, e causando
conflitti sulla successione di Leone IX che porteranno nel 1054 allo scisma definitivo con la Chiesa bizantina (che da quel momento non
parteciperà più ai concili ecumenici); nel 1059 Papa Niccolò II limita l'elezione papale ai cardinali-vescovi, escludendo le logiche di potere delle
aristocrazie romane che fino ad allora l'avevano condizionata

Dalla seconda metà dell'XI sec.e per tutto il XII i processi di trasformazione della Chiesa iniziati dalla fine dell'Impero carolingio raggiungono la
massima espressione, attraverso il periodo della lotta per le investiture, fino alla cristallizzazione delle strutture religiose in una Chiesa che non
tollererà rivali:
✔ Sotto Gregorio VII, la Chiesa entra in diretto conflitto con l'Imperatore Enrico IV, poichè il Papa vuole imporre un nuovo modello di
gerarchia sociale, con al vertice il pontefice, rivendicando per la Chiesa di Roma una potenza senza rivali e la totale infallibilità, riflesse nel
monopolio delle investiture e nella possibilità di deporre anche gli Imperatori
✔ Dopo una prima riconciliazione all'incontro di Canossa del 1077, le ostilità riprendono dopo la seconda scomunica di Enrico IV nel 1080, e
culminano con l'assedio di Roma da parte dell'esercito Imperiale; il Papa viene liberato dai normanni di Roberto il Guiscardo, che saccheggiano
Roma, e muore un anno dopo a Salerno
✔ Dopo anni di scontro, con scomuniche e deposizioni incrociate, nel 1122 a Worms si raggiunse un compromesso tra Enrico V e papa Callisto
II; se entrambi i poteri universali uscivano indeboliti sul piano politico, la Chiesa si era ormai costituita come un potere diverso e alternativo, e
un popolo vastissimo di fedeli-sudditi trasversale ai Regni Europei

L'idea di Christianitas che coincideva con tutta la società necessitava di un quadro istituzionale/religioso complesso: l'esercizio della gerarchia e
del potere papale si espresse soprattutto nelle forme del diritto: nel 1140 il maestro Graziano raccolse i principali canoni nel Decreto, che
rimase per secoli il principale riferimento normativo della Chiesa; sotto papa Innocenzo III (1198-1216) si affermò inoltre definitivamente
l'autorità papale sui vescovi tramite l'inquisitio ex officio

La potenza della Chiesa di Roma si impose a partire dalla fine dell'XI sec. tramite tre mezzi fondamentali:
✔ L'appoggio e lo sfruttamento dei nuovi ordini monastici dei cistercensi (esperti colonizzatori e proprietari terrieri delle "grange", in breve
tempo ricchissimo e intransigente braccio politico della Chiesa) e dei certosini (modello misto eremitico/cenobitico, modello di disciplina e ordine
in piena sottomissione al Papa)
✔ Una serie di misure forti per inquadrare, controllare e regolare intimamente la vita dei fedeli: il battesimo dei bambini come rito necessario
di entrata nella comunità (V sec.), condanna delle teorie "simboliste" legate all'eucaristia (transustanzazione), dimensione più costrittiva e
individuale della penitenza tramite la confessione, matrimonio reso sacramento e fortemente regolamentato, invenzione e graduale
"infernalizzazione" del Purgatorio con lo sviluppo della "contabilità dell'anima"
✔ Graduale inasprimento delle misure contro gli eretici: A fine XII sec.raggiunse il massimo grado, con la decretale Ad Abolendam di Lucio
III e Federico Barbarossa del 1184, tutti i movimenti che non si sottoponevano all'autorità gerarchica cattolica erano bollati come eretici (anche
chi, come Valdo, non aveva nessuna dottrina eterodossa ma voleva semplicemente predicare il Vangelo slegato dall'autorità vescovile); venne
esplicitamente incoraggiata la delazione, la totale esclusione sociale del sospetto eretico, e l'immagine dell'eresia come di un cancro da
eradicare con decisione, fino al 1199, quando l'eresia venne equiparata alla lesa maestà e ufficialmente dichiarata crimine capitale

VI- Gli ordini militari e le crociate


In mancanza di un'autorità laica centrale forte, prevale un clima di paura e violenza, a cui la Chiesa cerca di porre un argine con le paci di Dio
(cap.3.IV); questa prima forma di legittimazione religiosa dell'uso di una violenza regolata apre un processo di definizione di una dimensione
religiosa della guerra come difesa della fede:
✔ Il movimento riformatore sostiene idea di guerra santa VS eretici e pagani: i papi riformatori concedono lo statuto di "combattente di Cristo";
il nuovo zelo militante propugnato dalla Chiesa accentua fortemente la produzione si una propaganda antigiudaica, con le prime accuse di omicidi
rituali, alla quale intellettuali e Papi cercano di porre un argine (ad es.Bernardo di Chiaravalle, Callisto II)
✔ Il primo vero campo d'applicazione del concetto è la Spagna: diversi papi dall'XI sec.in poi, tra cui Gregorio VII, promuovono la "Reconquista"
✔ Concetto di "guerra santa" ideologico, capace di ridurre le complessità del tempo in una contrapposizione semplice: dalla parte di Dio la
Chiesa di Roma, dalla parte del Diavolo la serie infinita di nemici interni ed esterni, con la conseguente remissione dei peccati a chi dovesse
morire combattendo per la Chiesa

In armonia con la diffusione di una cristianità "armata", prendono vita ordini monastici di natura militare:
✔ Il primo riconosciuto dal papa nel 1122 è quello degli ospedalieri di S.Giovanni
✔ I più celebri sono i Templari, fondati in Terrasanta nel 1119: l'ordine ebbe straordinario successo, e accumulò enormi risorse grazie alla
gestione delle decime per le crociate, di cui vennero incaricati; arrivarono fino a diventare custodi del tesoro regio di Francia, che causò il
conflitto con il Re; Filippo il Bello nel 1307 li fece arrestare, torturare e uccidere in tutto il regno per eresia
✔ Un forte impulso alla fondazione di ordini militari fu dato dai cistercensi: Bernardo di Chiaravalle scrive Elogio della nuova cavalleria, in
cui legittima ed esalta i templari come modello di violenza salvifica: il testo avrà larga diffusione negli ambienti cavallereschi; Lo stesso
Bernardo ha un ruolo attivo nella proclamazione della seconda crociata

In questo clima, le aristocrazie locali iniziano a loro volta a sfruttare l'elemento religioso come strumento di legittimazione di un sistema
ordinato di preminenze locali, legittimazione sia ideologica che materiale che viene dalla protezione delle vie di pellegrinaggio (vedi il ruolo
di Santiago de Compostela nella retorica della Reconquista) e dal possesso delle reliquie (trafficate e scambiate in quanto ritenute detentrici di
forze taumaturgiche); L'appello al pellegrinaggio a Gerusalemme lanciato da Urbano II nel 1095 causa quindi una risposta inaspettata:
✔ Una prima spedizione, spontanea e disorganizzata, si disperde dopo aver sterminato le comunità ebraiche sul percorso
✔ Una seconda spedizione, composta da 4 armate autonome tra loro di francesi e normanni, conquista Nicea nel 1097, Antiochia nel 1098 e
Gerusalemme nel 1099, trasformandosi presto da pellegrinaggio a guerra di conquista senza regole e di inaudita violenza
✔ Da questa spedizione si formano quattro regni cristiani nuovi in Palestina, senza legami con l'Europa
✔ La caduta del Regno di Edessa nel 1144 portò alla seconda crociata di Luigi VII di Francia, che finì in un nulla di fatto;
✔ Dopo la battaglia di Hattin del 1187, Saladino prende Gerusalemme; i re europei organizzano una terza crociata che finisce in
un'ecatombe: muore l'Imperatore Federico I, il re di Francia abbandona, il resto della spedizione deve scendere a patti con Saladino

Dalla fine del XII secolo, le crociate saranno quindi orientate verso nemici "interni":
✔ La quarta crociata (1201-1204), che avrebbe dovuto puntare verso l'Egitto, viene ridiretta dalle navi veneziane verso Costantinopoli, con la
scusa della risoluzione di un conflitto dinastico, in realtà per volere di Venezia di insediarsi negli empori orientali; l'Impero latino d'Oriente
fondato dai crociati durerà fino al 1262, quando Nicea recupera Costantinopoli, ma avrà indebolito in modo irreparabile la struttura dell'Impero
Orientale
✔ Le crociate contro i musulmani nella Penisola Iberica riducono la presenza degli Almohadi alla sola Granada
✔ Nel 1207 Innocenzo III proclama la crociata contro i catari del Midi francese, che comporterà stragi e distruzioni; Filippo Augusto re di
Francia interviene tra il 1219 e il 1221 non avendo pieno successo, ma appropriandosi di una potentissima arma per controllare i vassalli: la
lotta all'eresia

VII- Il secolo dei frati


Il papato raggiunge l'apogeo del suo potere grazie all'opera di Innocenzo III, in particolare con il concilio Lateranense IV del 1215, che
accentra sulla figura del papa le procedure giudiziarie, la lotta all'eresia e le pratiche pastorali, dando avvio alla teoria teocratica elaborata
nel corso del secolo che arriverà all'affermazione dell'infallibilità papale
✔ Con il concilio Lateranense IV si istituzionalizzano i sistemi di controllo sui fedeli (vedi cap.6.III, par.3 punto 2): Innocenzo III cambia titolazione,
da Vicario di Pietro a Vicario di Cristo; i legati pontifici acquistano un ruolo sempre più centrale, imponendo l'autorità papale sui vescovi
✔ Nel corso del Duecento il diritto della Chiesa si rinnova: Le decretali pontificie vengono prima raccolte nelle Cinque compilazioni, e infine
redatte in un codice unico da Raimondo di Peñafort, il Liber Extra, che elimina i casi particolari; il forte accentramento sulla figura del papa
porta la curia romana a diventare la più importante sede giudiziaria medievale, l'unica davvero internazionale.
✔ Il concilio Lateranense IV dà inoltre inizio a un processo di istituzionalizzazione dei due principali ordini mendicanti, nati nei primi anni del
Duecento, i predicatori e i minori, che grazie alla loro estrazione dal ceto medio urbano, alla vita "esemplare" e all'uso del volgare
promossero tra il popolo l'accettazione dei ruoli nella gerarchia sociale e la sottomissione alla Chiesa

Il primo ordine mendicante ad essere approvato da papa Onorio III nel 1216 fu quello dei predicatori, fondato da Domenico di Caleruega per
combattere l'eresia "pauperistica" catara; caratteristica principale dei predicatori era la formazione culturale e teologica a cui erano tenuti, per
contrastare le teorie degli eretici (Alberto Magno, Tommaso d'Aquino, Raimondo di Peñafort). Un altro ordine fondamentale è quello dei minori:
✔ Fondati da Francesco d'Assisi, inizialmente caratterizzati da una scelta di povertà assoluta e rinuncia a tutti i segni del potere; Francesco
rinuncia alla guida dell'ordine e si ritira sul monte della Verna, dove nel 1226 scrive il Testamento, dove riafferma la sua idea di spiritualità in
contrapposizione alle derive "istituzionalizzate" che già si presentano
✔ Dopo la morte di Francesco, l'ordine in un trentennio si integra pienamente nelle istituzioni ecclesiastiche, con la bolla del 1230 che toglieva
valore vincolante al Testamento, la sacerdotalizzazione dell'ordine nel 1239, l'assegnazione dell'inquisizione nel 1254 e l'approvazione nel 1263
della Legenda maior, una biografia di Francesco fortemente ideologica che sostituiva le precedenti, che dovevano essere distrutte
✔ Le contraddizioni tra l'idea originaria francescana e l'ordine pienamente istituzionalizzato provocarono una reazione all'inizio del Trecento,
con la formazione di un nucleo di rigoristi detti "spirituali", che però vennero prima isolati e poi perseguitati come eretici.
Il modello degli ordini mendicanti nel Duecento ispirò la fondazione di associazioni laiche, inquadrate dalla Chiesa come confraternite, che
ebbero uno sviluppo impetuoso e che i papi fecero confluire sotto la dipendenza diretta agli ordini mendicanti come "terz'ordini".

Lo strumento di controllo più efficace in mano ai papi nel corso del secolo fu l'inquisizione:
✔ Gli stessi minori furono coinvolti fin dal 1227, e ufficialmente incaricati dell'inquisitio nel 1254: è da rifiutare l'idea apologetica di un
coinvolgimento tardivo e riluttante dei francescani
✔ Nata come strumento giudiziario di controllo papale sui vescovi, l'inquisitio ex officio venne usata contro gli eretici, che godevano di garanzie
processuali praticamente nulle: i capi d'imputazione erano spesso anche solo frequentazioni o conoscenza di sospetti;
✔ La procedura standard prevedeva, all'arrivo degli inquisitori in una comunità, un "periodo di grazia" per incoraggiare la delazione, seguito
dagli arresti, i processi, le condanne a morte eseguite dalle autorità secolari. L'obiettivo principale non era tuttavia lo sterminio degli eretici ma,
se possibile, la loro conversione, giudicata più efficace sul piano propagandistico.
L'uso politico dell'eresia divenne pratica diffusa, un'arma di cui i poteri laici abusarono ancora più della Chiesa, e che alla fine del secolo si
sarebbe rivoltata contro la stessa istituzione ecclesiastica (cap.10.I)

Nel Duecento si tenta un recupero in chiave cristiana dei testi aristotelici, soprattutto tra gli ambienti intellettuali universitari; a tale
integrazione dell'aristotelismo si dedicano in particolare i domenicani Alberto Magno e Tommaso d'Aquino:
✔ Tommaso concepisce il mistero cosmico in chiave neoplatonica (incessante movimento di uscita e ritorno a Dio delle creature) e valorizza il
metodo aristotelico, definendo la teologia "scienza" fondata sulla Rivelazione, ma sviluppata e articolata secondo un procedimento razionale
✔ La conoscenza umana non avviene quindi attraverso l'illuminazione (Agostino), ma attraverso l'astrazione, e prescinde dall'intervento divino
✔ Le correnti più conservatrici oppongono forti resistenze a queste interpretazioni, con l'accusa nei confronti di alcuni aderenti al "filone
peripatetico" di praticare relativismo dottrinale e di essere seguaci del filosofo arabo-ispano Averroè
Le posizioni di Tommaso saranno comunque infine ufficialmente adottate dall'ordine domenicano, in aperta polemica con la visione
agostiniana dei minoriti

VIII- La Chiesa nel basso medioevo


Il Trecento si apre con una riaffermazione cruenta dell'autorità e delle gerarchie ecclesiastiche sui movimenti riformatori:
✔ Soppressione violenta del movimento degli "apostoli" di Gherardo Segarelli (arso vivo nel 1300), perseguiti non perchè professassero
un'eresia, ma semplicemente perchè non avevano obbedito alle disposizioni del concilio di Lione (1274), che vietava la formazione di nuove
congregazioni rispetto a quelle autorizzate dal Laterano IV; Il movimento prende nuova forma sotto Dolcino, che lo trasforma in senso
marcatamente apocalittico; Dolcino e i suoi seguaci si rifugiano in zone impervie della Val Sesia, finchè non vengono catturati e uccisi
✔ Viene arsa viva Margherita Porete, autrice dell'opera Lo specchio delle anime semplici, in cui si distingue la Chiesa "piccola" (l'istituzione
visibile) dalla Chiesa "grande" formata dalle anime elette e conosciuta solo da Dio, in quanto abita in loro;
✔ Viene impedito alla fazione rigorista e pauperista degli spirituali di costituirsi come ordine autonomo dai minori, determinando malcontento e
rivolte; gli spirituali comunque si affermano come orientamento dominante nella regione della Languedoc, dove annodano legami importanti
con le élites locali grazie alla figura di Pietro di Giovanni Olivi, il cui approccio innovativo al denaro pone le condizioni per una riflessione
teologico-morale fondamentale nell'avvento della borghesia

Con Bonifacio VIII, nel contesto dei conflitti con i Regni di Francia e Inghilterra legati al blocco dei trasferimenti della decima, il papato
raggiunge il punto più alto di affermazione del proprio potere, che però durerà molto poco:
✔ Nel 1300 indice il primo Giubileo, estendendo l'indulgenza plenaria a chiunque (confessato e pentito) si fosse recato a Roma entro l'anno;
✔ Il Giubileo permette di esprimere con visibilità e magnificenza un potere che Bonifacio VIII riafferma formalmente nel 1302 con la Bolla
Unam Sanctam, che ribadisce la plenitudo potestatis universale di cui si ritiene depositario
✔ Bonifacio VIII è però un papa con molti punti deboli e avversari interni, e Filippo ne approfitta: nel 1303 invia il suo cancelliere Guglielmo di
Nogaret in Italia, il quale con la collaborazione della potente famiglia romana dei Colonna fa prigioniero il papa ad Anagni e lo costringe a non
scomunicare il Re; un mese dopo Bonifacio muore, e contro di lui si intenta un lungo processo in cui sarà accusato di eresia;

Il tema della lotta all'eresia è un motivo ricorrente nel XIV secolo:


✔ Negli anni '20 del secolo, Papa Giovanni XXII scomunica e costringe alla fuga da Avignone l'esegeta Guglielmo di Ockham, che sarà
fautore di una forte polemica antipapale e alimenterà le riflessioni delle correnti conciliariste
✔ Anche un importante dominicano, Meister Eckhart, viene denunciato da alcuni confratelli per alcune posizioni prese nella sua opera Istruzioni
spirituali, dove mancano immagini dell'Inferno, del Diavolo e della punizione; Eckhart dà forma a una nuova teologia mistica vicina alla
concezione di Margherita Porete, viene inquisito ma muore prima che la bolla papale In agro dominico condanni 17 sue proposizioni come
eretiche
✔ Anche alcune opere di laici, come la Monarchia di Dante (che propugna una netta divisione tra potere temporale e potere spirituale), vengono
condannate per eresia

La lotta antiereticale però è diventata ormai uno strumento regolarmente utilizzato dai poteri laici: Filippo il Bello lo sfrutterà per eliminare il
potente ordine dei Templari, in un'offensiva giudiziaria senza precedenti nel 1307; l'ordine fu definitivamente sciolto nel 1312 e l'ultimo gran
maestro Jacques de Molay arso vivo nel 1314.
APPROFONDIMENTO: La definitiva appropriazione dello strumento ideologico antiereticale da parte del potere regio è
confermata anche dalla Pergamena di Chinon, scoperta nel 2001 dalla paleografa Barbara Frale: documento redatto nel 1308
da papa Clemente V, in cui si concedeva la piena assoluzione sacramentale a Jacques de Molay e a tutti i maggiorenti
dell'ordine; il documento dimostrerebbe che l'intenzione del papa non fosse la soppressione dell'ordine, ma che in seguito fu
costretto ad adeguarsi alla volontà di Filippo IV
Nel frattempo, dal 1307 la curia pontificia è esiliata ad Avignone: il papa ormai è sotto il controllo del Re di Francia.
✔ Nel 1378 il papato torna a Roma, ma l'elezione di Urbano VI viene contestata dai cardinali francesi che insediano ad Avignone un antipapa,
Clemente VII; per altri 50 anni la Chiesa sarà divisa, e si darà quindi spazio a correnti riformatrici fortemente orientate al conciliarismo.
✔ Il ritorno definitivo al papato romano unico si ha con Martino V, che riafferma la supremazia papale e reprime il conciliarismo. La sua
ricostruzione strutturale e amministrativa dello Stato Pontificio, e la promozione delle arti e della cultura, aprono la strada al Rinascimento
✔ La divisione avignonese mette comunque in luce la debolezza storica del papato nel rappresentare l'unità religiosa dei regni europei: gli
episcopati regionali, sempre più uniti ai principati laici, sono sempre meno legati all'idea di unità dellaChiesa universale;

Dopo la crisi legata alla peste del 1348, uno strumento che permise di alleviare i conflitti sociali, rafforzando al tempo stesso l'ideologia delle
classi dominanti, fu quello dell'elaborazione di un complesso sistema di aiuti caritatevoli e assistenza organizzata, in particolare sotto guida
Francescana:
✔ Fra XIV e XV sec.sorgono ovunque ospizi e ospedali che assistono con elemosine e curano i poveri, in particolare donne e bambini orfani;
✔ Per finanziare le opere di assistenza si creano dei Monti, fondati su capitali messi in comune dalle élites con scopi morali, esplicitamente
ispirati a valori cristiani: ad es.i monti delle doti, per dotare le ragazze povere e "salvarle" dal degrado con il matrimonio, e i monti di pietà, che
garantivano prestiti di bassa entità a interessi "modici" (spesso in un contesto di propaganda antiebraica)
✔ Le vere funzioni delle istituzioni caritatevoli erano però tutte orientate alla promozione del nuovo Status Quo aristocratico

4- LUTERO E LE RIFORME PROTESTANTI

I- Lutero
Ordinato sacerdote nell'ordine degli agostiniani nel 1507, Martin Lutero fa una rapida carriera fino alla nomina di vicario di numerosi conventi;
✔ Definito da alcuni "ultimo dei medievali e primo dei moderni", perchè se da un lato vive la propria religiosità in opposizione alle tendenze
rinascimentali incarnate dal papato di stampo quattrocentesco, dall'altro la sua contrarietà ad ogni tipo di imposizione dogmatica ne fa il
campione del superamento delle gerarchie preesistenti
✔ Lutero giunge gradualmente alla sua più importante dottrina, quella della giustificazione per fede, in particolare attraverso la riflessione su
passi dell'epistola ai Romani (vedi tabella 2.II); l'Antico Testamento non è più rilevante per il cristiano
✔ Il messaggio sviluppato da Lutero si può riassumere nell'espressione "sola fide, sola Scriptura": la salvezza si ottiene solo per grazia divina e
solo per fede, senza bisogno della mediazione di concili o papi, e l'unica vera autorità è quella della Bibbia, che ognuno deve essere libero di
leggere e interpretare usando la Bibbia stessa (sacerdozio universale)
Lutero inoltre giunge a ridurre i sacramenti ai soli battesimo ed eucaristia, e nel caso di quest'ultima, a negare la transustanzazione in favore
della consustanzazione

La predicazione di Lutero contro la pratica della vendita delle indulgenze si diffonde in modo inarrestabile in tutta Europa a partire dal 1517, anno
nel quale (secondo una tradizione non accertata storicamente), in data 31 ottobre, furono affisse da Lutero o da suoi discepoli le celebri 95 tesi
contro le indulgenze sulla porta della chiesa di Wittenberg; Le ragioni del successo della dottrina luterana sono molteplici:
✔ L'accessibilità per il popolo, grazie alla traduzione in volgare del messaggio luterano e alla stampa a caratteri mobili
✔ Il "terreno" ideologico reso "fertile" da due secoli di difficoltosa repressione di messaggi simili, predicati da "eretici" come Wycliffe in
Inghilterra e Jan Hus in Boemia, nel contesto di una Chiesa romana che non riesce più a rappresentare l'unità religiosa d'Europa
✔ L'uso politico di alcuni principi laici dell'adesione alle teorie luterane per l'affermazione della loro autonomia rispetto all'Impero
Il 3 gennaio del 1521 Lutero viene scomunicato, e nel 1525 si sposa: da questo momento in poi Lutero si concentra sul delineamento di una
nuova Chiesa, attraverso una serie di scritti, tra cui il Piccolo Catechismo, il Grande Catechismo, e il testo con cui, opponendosi al concetto di
Libero Arbitrio sostenuto da Erasmo da Rotterdam, Lutero imprime definitivamente al proprio pensiero un carattere paolino-agostiniano

II- Le altre riforme protestanti


Il termine "protestanti" deriva dall'episodio avvenuto alla seconda Dieta di Spira nel 1527, in cui viene ribadita la lettura da parte papale ed
imperiale del movimento luterano come eretico: le proteste ufficiali dei principi tedeschi sono ciò che darà il nome alla nuova Chiesa.
Per la sua stessa dottrina antigerarchica, nonostante i tentativi di Lutero di dare una certa organicità al movimento, la nuova Chiesa tende
immediatamente a frammentarsi:
✔ l'importante riformista Ulrico Zwingli sostiene che i sacramenti siano solo simbolici (VS Lutero): si separa il fronte protestante, diviso tra
Chiese Evangeliche (luterane) e Chiese Riformate (che fanno capo a Zwingli e Calvino)
✔ La Chiesa Riformata si distingue da quella Evangelica anche nel recupero parziale dell'importanza delle opere rispetto alla "sola fide"
(lavoro come giustificazione -> vedi interpretazione di Max Weber, L'etica protestante e lo spirito del capitalismo
✔ Nasce il movimento degli Anabattisti, che predica il battesimo degli adulti e il rifiuto della partecipazione alla vita pubblica: da questo
movimento derivano diversi gruppi che si affermano in America come i mennoniti e gli amish

III- La riforma in Italia


Nonostante l'Italia resti comunque largamente cattolica, la stessa Chiesa romana, potente e pervasiva, ma delegittimata dalle sconfitte e dalla
corruzione, è irrimediabilmente influenzata dalla Riforma protestante
✔ In risposta alle tendenze riformatrici, la Chiesa vieta la traduzione della Bibbia in volgare e la sua lettura
✔ Dalle liste dei libri nei monasteri si deduce che in questo periodo si pratica la distruzione sistematica di Bibbie; una traduzione in lingua
volgare italiana della Bibbia ricompare solo nel 1781
✔ Ogni edizione delle Scritture deve essere accompagnata dal commento ecclesiastico

La Riforma in Italia attecchisce su un clima generale di anticlericalismo e anelito di spiritualità, quest'ultimo avendo caratterizzato già da lungo
tempo diverse esperienze che la Chiesa fino a quel punto era riuscita a integrare o sopprimere; Le ricerche di Delio Cantimori e Federico
Chabod hanno riportato in luce le importanti espressioni del fenomeno del protestantesimo in Italia, considerate a lungo irrilevanti a causa del
loro finale insuccesso rispetto alle esperienze tedesche e inglesi:
✔ I libri di ispirazione protestante, messi all'indice, si diffondono comunque tra le frange più "spirituali" degli ordini cappuccini, francescani
e agostiniani
✔ Cresce il movimento Valdese, che si afferma soprattutto nelle Valli Piemontesi e in Calabria: accusati di eresia e perseguitati in modo
violento (soprattutto in Calabria dove vengono sterminati), sopravvivono passando alla clandestinità o, come nel caso piemontese, grazie ad
accordi con i potentati laici locali: i valdesi in Piemonte saranno l'unica Chiesa protestante in Italia a raggiungere il riconoscimento ufficiale
✔ Una forma di "riformismo moderato", ispirata in particolare dalle posizioni espresse da Erasmo da Rotterdam, viene promossa a Napoli
dallo spagnolo Juan de Valdès, che fonda un circolo a cui aderiscono tra gli altri gli arcivescovi di Otranto e Bergamo, Giulia Gonzaga, il
vicario generale dei cappuccini Bernardino Ochino (che in seguito aderirà apertamente alla Riforma) e la confraternita dei Bianchi della
Giustizia, che verrà rimessa sotto il pieno controllo della Chiesa con la cacciata di tutti i laici.

La Riforma in Italia si diffonde soprattutto nei porti e lungo le vie d'accesso, dove è più facile che siano distribuiti gli scritti dei riformatori; anche
se l'unica Chiesa protestante ad affermarsi ufficialmente saranno i Valdesi in Piemonte, l'Italia del Cinquecento è un mosaico di forme diverse
di elaborazione della Riforma (diffusione dell'anabattismo in area veneta, "eresia del Libro grande" in Sicilia)
5- "IL LIBRO DELLA GENESI" – R.HENDEL

I- La vita della Genesi


Diverse posizioni contemporanee
✔ Nuovi atei
✔ Intelligent Design
✔ Fondamentalismo (Answers in Genesis, Museo della Creazione, Ark Encounter)

Importante quindi distinguere tra significati originali e interpretazioni successive


W.Benjamin distingue tra "vita" e "sopravvivenza" di un testo: "nella sua sopravvivenza, che non potrebbe chiamarsi così se non fosse
mutamento e rinnovamento del vivente, l'originale si trasforma"

La Genesi nel suo significato immediato propone la visione di un universo unico, creato da Dio, dove l'uomo è un essere mortale.
Nei secoli successivi, due nuove concezioni della realtà si sono fatte strada e hanno pesantemente influenzato l'interpretazione della Genesi in
senso figurale: la visione apocalittica e quella platonica.
Soltanto in epoca moderna si tornerà a nuove forme di realismo.

II- La genesi della Genesi


Il libro ha una formazione complessa, costituito da molteplici livelli di testo, composto in epoche differenti e con interessi diversi:
✔ La parte più antica è il poema tribale Benedizioni di Giacobbe (cap.49): descrizione poetica di feroci tribù guerriere (Giuda è un leone,
Beniamino un lupo che sbrana), che dà la misura dell'ethos tribale che caratterizza il libro e i suoi autori (importanza delle capacità guerresche e
delle genealogie tribali)
✔ La maggior parte del libro è scritta in ebraico classico biblico, e da studi filologici si sono distinte tre fonti principali: la fonte Jahvista (J),
la fonte Elohista (E) e la fonte Sacerdotale (P), sapientemente combinate da uno o più redattori con aggiunte (ad es.cap.14)
✔ Questa raccolta di testi diversi porta ad alcune "narrazioni doppie" o addirittura triple: ad es.due racconti della creazione e del diluvio,
provenienti dalle fonti J eP

In J, dove Dio è conosciuto per nome (Jahweh) fin dai primi uomini, vi è un mondo di sentimenti, ambiguità, complessità etica. J ci presenta un
Dio "antropomorfo" mosso da passioni tipicamente umane, che entra in contatto fisico con gli uomini. Il Diluvio è una grande tempesta.
In P, dove Dio si presenta come Jahweh soltanto a Mosè, l'universo è creato a partire dal caos e ordinato gerarchicamente, con un Dio
trascendente che osserva il cosmo nel suo insieme e non è toccato da sentimenti umani. Il Diluvio è un ritorno al caos primigenio.

Le stesse fonti J, E e P si basano su racconti precedenti diffusi tra le popolazioni mesopotamiche: esistono ad esempio diverse versioni
babilonesi del Diluvio, la più antica risalente al 1800 aC (1000 anni prima della fonte J). Vedi tavoletta XI versione standard dell'epica di
Gilgamesh, molto simile alla fonte J, dove Utnapistim (eroe babilonese del Diluvio) invia tre uccelli dalla sua arca.

La fonte P è opera di un sacerdote ebreo che intorno al VI sec.aC aggiunge i propri scritti a una redazione delle fonti precedenti (J ed E),
elaborando un sistema cosmologico diverso, basato su simmetrie e ripetizoni volte a creare un ordine nel testo come nell'universo:
✔ Primo giorno: creazione del tempo (luce/tenebre); Quarto giorno: definizione del tempo (luminari)
✔ Secondo giorno: creazione dello spazio (divisione tra acque sopra/sotto); Quinto giorno: definizione dello spazio (creature che abitano gli spazi
creati nel secondo)
✔ Terzo giorno: due distinte creazioni di terra e vegetazione; Sesto giorno: due distinte creazioni di animali di terra e Uomo (creato per regolare il
resto delle creature come i luminari sono creati per regolare il tempo)
Per la fonte J, più antica, l'uomo è invece creato essenzialmente per lavorare la terra (2,5), i ruoli sessuali sono differenziati, la realtà
dell'esistenza umana è ambigua (la "conoscenza del bene e del male" come causa dell'esilio dall'Eden

III- L'ascesa del senso figurale


Fin dalla sua consegna al pubblico dominio, nel periodo post-esilio babilonese, il libro di Genesi è stato oggetto di interpretazioni (Nm 8, 2-8)
Perchè l'interpretazione è necessaria?
✔ Il solo senso letterale crea troppe contraddizioni/paradossi
✔ Il testo in lungua originale contiene parole ed espressioni divenuti oscuri
✔ Necessità di rendere un testo considerato sacro rilevante per il presente
Motivo generale che riassume tutti: se Dio è il vero autore della Genesi, allora ogni suo passo deve avere un significato

Questo bisogno di interpretare la Genesi parte da un presupposto principale (la sua ispirazione divina), che nel corso dei secoli si articola in
quattro assunti , identificati da James Kugel nel suo libro The Bible as It Was:
✔ Cripticità: il libro contiene passi volutamente criptici, il cui significato si disvela con l'interpretazione (es.49,10 benedizione di Giacobbe a
Giuda come annuncio del Messia)
✔ Rilevanza: anche i dettagli apparentemente insignificanti, come elenchi di popoli e luoghi, contengono significati importanti per il nostro
ammaestramento (es.2,11-14, quattro fiumi dell'Eden interpretati come quattro virtù da Filone di Alessandria)
✔ Perfezione: la Genesi non può contraddirsi perchè perfetta, quindi le apparenti contraddizioni nascondono un messaggio che richiede
un'interpretazione più acuta (ad es.la ripetizione dell'espressione "Queste sono le origini dei cieli e della terra quando furono creati" interpretata
sostituendo le vocali nell'espressione "quando furono creati", che si trasforma in "a causa di Abramo", perchè una semplice ripetizione stilistica
non è contemplata in un testo perfetto)
✔ Origine divina: l'assunto più generale e connesso agli altri, posto in termini espliciti per la prima volta nel Libro dei Giubilei, risalente al II
sec.aC, che descrive la dettatura del libro a Mosè

Dal 300 aC al 1600 dC saranno le interpretazioni figurali, cioè quelle che ricercano nel testo un secondo livello di significati, a prevalere, in
particolare seguendo tendenze apocalittiche (Genesi come testo profetico, prefigurativo) e platoniche (Genesi come testo allegorico);
Le interpretazioni prodotte nel contesto della lotta contro la dominazione Seleucide e poi Romana, come il Libro dei Giubilei, sono di tipo
apocalittico; Filone invece è platonico; le interpretazioni rabbiniche sono una complessa miscela di entrambi gli stili.

IV- Segreti apocalittici


Nella storia del cristianesimo e del giudaismo, quasi ogni crisi ha generato come risposta una reinterpretazione della Bibbia e della Genesi in
chiave apocalittica:
✔ Una di queste è quella prodotta durante l'esilio babilonese degli ebrei, che troviamo in Ezechiele 40-48: descrizione di una nuova vita nel
Mar Morto, grazie all'afflusso di uno dei fiumi del paradiso, riprende il racconto della creazione
✔ Un'interpretazione apocalittica delle Benedizioni di Giacobbe (Gen 49) parte dal significato letterale dell'espressione del verso 1, dove "i
giorni a venire" si può tradurre come "fine dei giorni" (visione apocalittica sviluppata in particolare nei Targum palestinesi)
✔ La comunità ascetica degli Esseni, produttori dei famosi manoscritti di Qumran, si basava interamente su un'interpretazione apocalittica
della Genesi: la loro attesa era quella della restaurazione del paradiso di Eden e del ritorno alla condizione perfetta di Adamo; si stabilirono
sulle rive del Mar Morto in attesa del compimento della profezia di Ezechiele

Gli Esseni non sopravvissero alla rappresaglia romana contro la rivolta giudaica del 68-70 dC, ma le loro interpretazioni di Genesi influenzarono i
primi cristiani:
✔ In Paolo: Gesù come "nuovo Adamo", la creazione fisica come prefigurazione di una "nuova creazione"
✔ Durante il primo secolo, le riflessioni sulla Genesi animano l'attesa del ritorno di Cristo (profezia di Gen 3:15)
✔ I significati apocalittici della Genesi sono misteriosi, segreti, ma saranno chiari quando si compiranno

V- Mondi platonici
La religione occidentale ha un profondo debito nei confronti di Platone (Alfred N.Whitehead: "tutta la filosofia occidentale è una serie di note a
Platone"); La Genesi è stata letta attraverso un filtro platonico per quasi tutta la sua esistenza:
✔ La base di partenza delle interpretazioni platoniche della Genesi si trova nel settimo libro della Repubblica, in particolare nella famosa
allegoria della caverna: il mondo sensibile è soltanto un'ombra del mondo "intelligibile", quello delle forme ideali che solo l'intelletto può
percepire
✔ Platone applica il modello del "mondo ideale" della matematica e della geometria a tutto il resto del cosmo: come il cerchio perfetto esiste in
un mondo ideale, esiste anche un "bene" perfetto, che rappresenta la concezione non-antropomorfica del Divino in Platone
✔ il "demiurgo" platonico somiglia molto alla Sapienza "artefice" di cui Dio si serve per creare il mondo in Proverbi 8:30

L'influenza platonica sulla Genesi in epoca antica:


✔ La Septuaginta, prima traduzione in greco dell'Antico Testamento, pur essendo perlopiù una fedele traduzione letterale, tradisce in alcuni
punti l'influenza del platonismo, in particolare laddove per alcuni termini ebraici si doveva "inventare" una traduzione, ad esempio per descrivere
la sostanza primordiale prima della creazione (terra "informe e vuota")
✔ Il principale fautore dell'integrazione tra giudaismo e platonismo è Filone di Alessandria, contemporaneo di Gesù e Paolo; per Filone
Mosè ha anticipato Platone, e la Bibbia è un testo dualistico che nasconde non segreti apocalittici ma verità filosofiche; la filosofia platonica
risolve molte contraddizioni, come la "doppia creazione" dell'uomo, che nel primo caso diventa quella nel mondo intelligibile, e nel secondo
quella nel mondo materiale; la peregrinazione di Abramo simboleggia la ricerca filosofica e spirituale
✔ Paolo fonde apocalittismo e platonismo nei suoi scritti; ad esempio, interpreta le figure di Sara e Agar come la "Gerusalemme di sopra" e la
"Gerusalemme attuale"

Le esperienze comunitarie più strettamente platoniche connesse all'interpretazione della Genesi sono due:
✔ L'interpretazione platonica più radicale della Genesi sul piano teologico è fatta dagli gnostici, che ribaltano il racconto identificando il Dio
della Bibbia con Jaldabaoth, un Dio malvagio che ha creato il mondo materiale, in opposizione a Metropator, un Dio buono che ha creato un
mondo ideale. Jaldabaoth nella sua gelosia impedisce all'uomo di mangiare del frutto della conoscenza.
✔ Il platonismo non è soltanto un modello interpretativo ma anche un modello di vita: ad applicare una disciplina fatta di platonismo e Genesi
furono gli asceti conosciuti come "padri del deserto" (è nel deserto egiziano, nei pressi del monastero di Nag Hammadi, che sono stati trovati i
vangeli gnostici e una copia della Repubblica), che praticano un ascetismo simile agli esseni, non però in chiave apocalittica di lotta tra bene e
male, ma in chiave platonica di ascesa dal corpo materiale al "corpo luminoso" di Adamo

VI- Tra la figura e il reale

✔ In età tardoantica, Girolamo aveva descritto la Scrittura come "infinita foresta di significati", Agostino nella Città di Dio aveva considerato
legittime le interpretazioni apocalittiche e platoniche mantenendo comunque la validità del significato letterale, "nessuno lo proibisce, purchè
si ammetta che la verità di quel racconto è garantita dalla fedele narrazione dei fatti" (VS Filone e Origene)
✔ Nel Medioevo a prevalere erano state le interpretazioni figurali, che influenzano anche il resto della letteratura: Dante incoraggia i lettori a
"mirare la dottrina che s'asconde sotto 'l velame de li versi strani" del suo poema
✔ Jacques LeGoff, importante studioso dei caratteri ideologici del Medioevo, scrive "Si trattava sempre di trovare le chiavi che forzavano quel
mondo nascosto, il mondo vero ed eterno, quello dove ci si poteva salvare"

Nel Basso Medioevo l'interpretazione figurale di Genesi entra in crisi, cedendo gradualmente il passo a un'esegesi più semplice e realistica:
✔ Nel XII secolo l'ebreo francese rabbi Solomon ben Isaac, meglio conosciuto come Rashi, rivaluta il senso letterale della Scrittura: "La Scrittura
non lascia nulla nel vago, ma indica ogni cosa con chiarezza"; Rashi comunque mantiene alcune interpretazioni rabbiniche come valide
✔ La svolta si ha con Lutero: da campione della Riforma protestante, abbandona l'allegoria, definendola "assurdità" e identificandone la
funzione di legittimazione ingiustificata delle pretese della Chiesa (ad es.Innocenzo III interpreta i "due luminari" della creazione in Genesi
1,16 come simboli allegorici dell'autorità pontificia e imperiale); base della fede è la "sola Scriptura", presa nel suo senso letterale, "si tratta
quindi di fatti storici"
✔ Come risolvere però le contraddizioni del senso letterale? "La Scrittura può essere compresa solo con lo Spirito per mezzo del quale fu
scritta". Le parole e il loro significato sono sempre chiari, ma alcuni lo sono solo per l'autore, e solo l'illuminazione dello Spirito Santo può
permetterne la comprensione
L'immagine divenuta letterale di un paradiso perduto dove non esistevano le gerarchie oppressive del Cinquecento, alimenta ideologicamente
una serie di rivolte contadine che Lutero condanna come "opere del demonio", e che vengono represse nel sangue.

Un colpo decisivo ai quattro assunti delle interpretazioni della Genesi viene dato da François Rabelais nel suo romanzo comico Gargantua e
Pantagruele:
✔ Pantagruele è un gigante che discende dai figli ibridi di angeli e donne di cui parla la Genesi, e la sua geneaologia, scritta in corretto stile
biblico, è una parodia di quelle che si trovano nella Bibbia
✔ Rabelais ridicolizza le interpretazioni figurali, incoraggiando nella prefazione a leggere la sua opera per i suoi significati nascosti, salvo poi
ammettere che mentre la scriveva era ubriaco: chi legge alla ricerca di allegorie è uno sciocco
✔ La sprezzante ironia di Rabelais mette d'accordo Calvino e censori cattolici: la sua opera viene considerata eretica sia nel mondo cattolico
che in quello protestante

Con Rashi, Lutero e Rabelais i quattro assunti che avevano guidato gli esegeti per più di un millennio sono minati alla base:
✔ Cripticità:Rashi "La Scrittura..indica ogni cosa con chiarezza"; Lutero "le chiare parole della Scrittura", significati criptici "vuote speculazioni
e schiuma della Sacra Scrittura"
✔ Rilevanza: senza significato criptico, molti dettagli tornano a essere irrilevanti, ad esempio le genealogie parodiate da Rabelais; Lutero
considera i testi che si riferiscono la Legge mosaica irrilevanti per il cristiano, definisce Giacomo un'"epistola di paglia" e rifiuta il libro di Ester
✔ Perfezione: per Lutero la Bibbia può contenere errori, "lo Spirito Santo si preoccupa solo della sostanza"
✔ Origine divina: l'assunto più generale è l'ultimo a restare in piedi; un secolo dopo, sarà il filosofo ebreo eretico Baruch Spinoza a metterlo in
discussione: riguardo agli interpreti platonici, nel Trattato teologico-politico egli afferma "Per non apparire seguaci dei pagani, adattarono la
Scrittura. Non bastò loro di perdere il senno..ma vollero che.. delirassero anche i profeti"; prosegue con la denuncia dello "scambio" tra argomenti
e conclusioni riguardo all'origine divina della Bibbia, facendo notare che il fatto che essa sia veritiera e divina in ogni sua parte viene posto come
principio fondamentale, mentre invece dovrebbe essere solo adottato a conclusione di un rigoroso esame della Scrittura attraverso il filtro
della ragione.

VII- Genesi e scienza: dal principio al fondamentalismo


La scoperta dell'eliocentrismo da parte di Copernico mette in discussione la validità del racconto della Genesi, e più in generale delle Scritture:
✔ Le fonti del Pentateuco mostrano una concezione astronomica tipica del Vicino Oriente del I millennio aC: il cielo è un oggetto solido
rotante, i corpi celesti sono oggetti divini
✔ Un'eccezione si trova nella fonte P: in essa si "naturalizza" il cosmo, presentandolo come un sistema complesso progettato da un creatore
che lo trascende
✔ Da Filone in poi, laddove la scienza contraddiceva apertamente la Scrittura, si faceva ricorso all'interpretazione figurale: le scienze "ancelle"
non possono contraddire la scienza "padrona", cioè la teologia
Con il declino del senso figurale, lo scontro tra la Parola e il mondo diventerà inevitabile

Le teorie di Copernico non causarono molto clamore per due ragioni: il trattato De revolutionibus orbium coelestium era incomprensibile ai non
matematici, e all'insaputa dell'autore il teologo Osiander vi aveva aggiunto una prefazione che diceva che l'opera non sosteneva una reale teoria.
✔ Il conflitto tra astronomia e Bibbia esplode con la pubblicazione del Sidereus Nuncius di Galileo nel 1610, nel quale l'autore applica il
sistema copernicano alle sue osservazioni astronomiche su Giove e Venere, e che porta alla condanna della teoria copernicana da parte
della Chiesa nel 1616
✔ Un anno dopo la pubblicazione nel 1632 del Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, Galileo viene inquisito e costretto all'abiura
del modello eliocentrico perchè eretico (Genesi 1, Giosuè 10, Qohelet 1:5)
✔ L'"accomodamento" sostenuto da Galileo, secondo il modello Agostiniano, non è più praticabile: il clima culturale è cambiato dopo la
riforma, i significati allegorici non sono più considerati, e lo stesso lavoro di Galileo ha messo in luce un cosmo imperfetto (macchie solari,
crateri lunari) che mina l'immagine platonica e simbolica del mondo celeste

La nascita della scienza moderna influenza presto l'esegesi biblica; nel Trattato teologico-politico (1670), Spinoza presenta per primo un nuovo
metodo per l'interpretazione dei testi sacri, che possiamo definire "storico-critico":
✔ applicazione del metodo scientifico allo studio della Bibbia, escludendo qualsiasi assunto a priori, sia ebraico che cristiano; L'unico
strumento di analisi è la ragione, non è necessario appellarsi all'ispirazione dello Spirito Santo (come sosteneva Lutero)
✔ Le implicazioni sono di vasta portata: ad es.Genesi 12:6 parla dell'ingresso di Abramo nella terra promessa dicendo "In quel tempo i Cananei
erano nel paese".. il commentatore medievale Ibn Ezra aveva scritto "qui c'è un mistero, e chi lo comprende taccia"; Spinoza rileva che questo
passo "esclude il tempo presente", quindi l'autore non può essere Mosè, ma uno scrittore di molti secoli posteriore.
✔ Spinoza rileva una serie di contraddizioni interne che mostrano chiaramente che il libro è una redazione di testi diversi: ad es.Giacobbe si
sposa a 84 anni, Dina ha 7 anni quando è violentata da Sichem, Simeone e Levi hanno 12 e 11 anni quando uccidono tutti gli uomini della città;
Mosè e Aronne sono discendenti della quarta generazione di Levi (quinta da Giacobbe), mentre Giosuè, loro contemporaneo, è indicato come
discendente della dodicesima generazione di Giuseppe (tredicesima da Giacobbe)
Il Trattato di Spinoza fu quindi immediatamente incluso nella lista dei libri proibiti, e divenne un best-seller clandestino.

Un altro problema per la letteralità della Genesi fu la scoperta dell'America:


✔ Improvvisamente c'erano popoli e terre che la Genesi apparentemente non conosceva: una delle eresie per cui nel 1600 Giordano Bruno
viene messo al rogo è proprio la sua idea che tali popoli hanno un'origine a parte, non contemplata nella Scrittura
✔ Il fondatore della Pennsylvania, William Penn, sostiene che i nativi americani siano discendenti delle Dieci Tribù fuggiti al tempo della
conquista assira; questa teoria gode di una certa popolarità nel XIX secolo, e rimane ad oggi un insegnamento della Chiesa di Gesù Cristo e
dei Santi degli ultimi giorni (Mormoni)
✔ Alla fine dell'800 comunque tali teorie sono completamente screditate, giacchè non si basano su alcuna prova concreta

Il mondo, oltre ad essere più grande, diventa anche più vecchio: nel 1788 il geologo James Hutton per primo dimostra la vastità del tempo
geologico; per la cronologia letterale di Genesi, però, l'origine dell'universo risale a circa 6000 anni fa:
✔ Un primo tentativo di armonizzare Genesi e scienza in questo caso è la teoria del "giorno-era": i giorni creativi non sono giorni letterali di
24 ore
✔ Un'altra teoria è quella dell'"intervallo", tra una prima creazione, quella dei primi versetti, e quella dei sei giorni creativi
✔ Tali tentativi di armonizzazione sembrano pienamente legittimi in un contesto cultrale in cui si cerca di mantenere il legame tra scienza e
Bibbia

La rottura definitiva avvenne nell'arco di 4 mesi tra il 1859 e il 1860, con la pubblicazione prima dell'opera L'origine delle specie di Charles
Darwin, e poi della raccolta di ricerche bibliche Essays and Reviews da parte di un gruppo di sette studiosi di Oxford, di cui sei erano membri del
clero inglese:
✔ Darwin dimostra che tutte le forme di vita sono il prodotto dell'evoluzione "guidata" dalla selezione naturale: non c'è più bisogno
dell'intervento divino per spiegare la varietà delle forme di vita e l'apparente progetto che vi sta dietro;
✔ I saggi contenuti in Essays and Reviews sostengono la non fondatezza scientifica e storica dei racconti della Genesi, incoraggiando i
lettori a un'interpretazione romantica della Bibbia, sostenendo che pur non essendo attendibile sul piano scientifico, il suo messaggio resta
nobile e vero sul piano morale
✔ Nelle sue recensioni ai due libri, il vescovo di Oxford Sam "il viscido" Wilbeforce ben sintetizza la ricezione ostile d'essi presso gli ambienti
conservatori: per W.quella dell'evoluzione darwiniana è una nozione "degradante.. di colui che fu creato a immagine di Dio" e gli autori di
Essays and Reviews "si illudono nel loro tentativo impossibile di distruggere le verità oggettive del cristianesimo e di mantenere intatto il
suo potere soggettivo". Dopo ulteriori dispute, la Chiesa d'Inghilterra condannò formalmente Essays and Reviews.

La reazione più violenta alle opere di Darwin e dei biblisti degli Essays si produsse però in America:
✔ Un gruppo di protestanti evangelici elabora un credo in 14 punti (il "Niagara Creed"), che segna la nascita del movimento fondamentalista
✔ Il primo punto del Credo sostiene l'ispirazione di ogni dettaglio della Scrittura "fino alle parole minime": l'ispirazione divina riguarda il
significato letterale, si estende ugualmente a tutte le sue parti: una totale inerranza della Bibbia
✔ Il credo è perfezionato successivamente dai teologi di Princeton Hodge e Warfield, che sostengono che quando si trovino evidenti
discrepanze tra scienza e Bibbia, "si deve dimostrare" che i testi biblici originali non dicessero qualcosa di diverso e che quindi non siano stati
corrotti nel tempo; queste condizioni garantivano che nessun errore poteva essere imputato alla Bibbia.
La dottrina dell'inerranza rimane oggi il riferimento principale per i fondamentalisti ed evangelici cristiani di matrice americana, che
rappresentano il blocco elettorale di gran lunga più numeroso negli USA. La definizione di "fondamentalisti" deriva dall'opera in 12 volumi
pubblicata tra 1910 e 1915 The Fundamentals: a Testimony to the Truth, una risposta agli Essays, in cui si attacca la visione liberale dei biblisti e
l'evoluzionismo;

VII- Tempi moderni


La Genesi anima il dibattito sulla schiavitù in America al tempo della guerra civile:
✔ Il passo di gran lunga più citato dai sostenitori della schiavitù è la maledizione di Canaan, figlio di Cam, da parte di Noè (Gen.9:20-27);
PROBLEMA: la maledizione è rivolta a Canaan, non a Cam, e Canaan non ha discendenti africani; il racconto serve a legittimare la successiva
conquista di Canaan narrata in Giosuè
✔ La Bibbia è la stessa ma viene letta in modi diversi: Lincoln cita Genesi 3:19 e sostiene che gli schiavisti, sfruttando il lavoro altrui, stanno
contravvenendo al comando rivolto da Dio ad Adamo
✔ Un commentatore americano fa notare comunque che "nessun tentativo apologetico riesce efficacemente a smentire il fatto che gli schiavisti
del Sud fossero, sul piano puramente teologico-biblico, dalla parte della ragione": indipendentement dall'aspetto razziale, la schiavitù è
considerata lecita dagli scrittori dei testi biblici da Genesi fino al Nuovo Testamento (Efesini, Colossesi e 1 Timoteo dicono esplicitamente che
gli schiavi devono obbedire ai loro padroni)
Lo stesso problema sorge con la questione della parità dei sessi: alcune esponenti del movimento per i diritti delle donne, come Sarah Grimké
e Elizabeth Cady Stanton, mettono in luce la "prima creazione" in cui l'uomo e la donna sono creati insieme, considerando i passi successivi
sulla sottomissione della donna delle interpolazioni; resta però preponderante nella Scrittura un messaggio di chiara distinzione di ruolo per i
due sessi, e un'idea ricorrente di sottomissione gerarchica della donna all'uomo.

Dopo la rottura definitiva tra scienza e Bibbia della seconda metà dell'800, la Genesi rimane comunque un testo ispiratore anche per chi non lo
considera più attendibile sul piano storico e scientifico:
✔ La poetessa e scrittrice americana Emily Dickinson considera la Genesi un libro di "incomparabile splendore", non una rivelazione
infallibile ma un'opera d'arte, dalla quale trae ispirazione per il suo lavoro; ad esempio, in una poesia usa l'immagine dell'Eden e dell'esilio da
esso come metafora del passaggio dall'innocenza infantile alla maturità conflittuale
✔ Anche Franz Kafka appoggia molte delle sue espressioni metaforiche implicite alla Genesi: è anche grazie a queste che i suoi romanzi
risultano così intensi da far dire a W.Benjamin che Kafka trasforma "la vita in Scrittura"; il romanzo il processo, che viene giustamente messo
in relazione con il libro biblico di Giobbe, contiene anche diverse allusioni alla Genesi (simbologia della mela)
✔ Kafka ritorna alla Genesi in una serie di aforismi composti tra 1917 e 1918 (torre di Babele come metafora dei limiti della trascendenza,
autoinganni e autogiustificazioni necessari alla vita perchè osservare la verità ci ucciderebbe come la moglie di Lot...)

Un recupero della Genesi sul piano storico, non più come documento dei fatti ma come contributo classico alla letteratura e alla civiltà
dell'Occidente, è operato da Erich Auerbach, nella sua opera Mimesis. Il realismo nella letteratura occidentale:
✔ Gli autori di Genesi sono i primi a rappresentare la "complicatezza della problematica umana"
✔ Il cuore della riflessione di Auerbach è il racconto del sacrificio di Abramo, nel capitolo 22 di Genesi: un racconto suggestivo, complesso,
dove ciò che non viene detto è importante tanto quanto ciò che è narrato, e dove la tensione inespressa è pressochè insostenibile:
"L'obbedienza muta [di Abramo] è complessa e tutta di sfondo"
✔ Lo stile letterario dell'autore della Genesi rappresenta la realtà come poliedrica, suggestiva, complessa

Le riflessioni di Auerbach portano Hendel a concludere che proprio allontanandosi dall'orizzonte religioso del libro di Genesi, lo si può leggere
nella sua reale complessità, con occhi nuovi, liberi dal peso dell'assoggettamento all'autorità: Genesi è un libro stupefacente di meraviglioso
realismo, e un elemento imprescindibile delle radici della civiltà occidentale.

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