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TRIAGE

La parola TRIAGE deriva del francese trier, scegliere, selezionare, ordinare per file. La tecnica si è
evoluta nel secolo scorso durante le guerre di Corea e Vietnam. Viene introdotto il concetto di
GOLDEN HOUR (preziosissima prima ora dall’evento).
In linea generale possiamo dire che ad oggi il problema principale legato all’accesso al pronto
soccorso è il sovraffollamento derivante da: Assistenza sanitaria, vissuta dal cittadino come legata
alla diagnostica strumentale e quindi all’ospedale come luogo dove questa teconolgia è presente,
La crisi della figura del medico di base e il ricorso sempre crescente allo specialista, Le liste di
attesa legate ai servizi specialistici e l’intrduzione dei ticket di accesso a questi servizi, L’aumento
di quella parte di popolazione non inserita nel SSN (es. Extra comunitari)o priva di tessuto sociale
di sostegno, La rimodulazione della rete ospedaliera, con la soppressione/trasformazione degli
ospedali di piccole dimensioni e la trasformazione della struttura ospedaliera in un luogo di cura
limitato alla patologia in fase di acuzie, con riduzione del n. di posti letto. La contemporanea e
conseguente trasformazione del PS da zona di transito e smistamento verso gli specialisti e di
reparti di ricovero, a luogo di inquadramento diagnostico, cura e filtro.
Attraverso l’inserimento del triage nei ps si vuole principalmente Ridurre al minimo possibile il
ritardo nell’intervento sul paziente urgente e attribuire a tutti i pazienti un codice di priorità che
gradui l’accesso alle cure mediche in relazione alla loro potenziale gravità ed urgenza. In quest
modo si regola il flusso dei pazienti e si mantiene l’efficienza complessiva della struttura PS.
L’attivazione di un sistema di triage di per se non comporta un risparmio sulla quantità totale dei
tempi di attesa (in effetti a rigore comporta un aumento sia pure piccolo del tempo di attesa
medio) Il triage opera solo una ridistribuzione a favore di chi è più grave e a svantaggio di chi nn
avrà comunque danno da un tempo maggiore di attesa.
L’infermiere durante il triage valuta e gestisce il pz in arrivo in relazione al suo stato di salute,
attraverso:
 Valutazione della criticità della condizione della persona assistita e del rischio evolutivo
della situazione di accesso alle aree di trattamento
 Individuazione delle necessità di trattamento dei pazienti e di attuazione degli interventi
assistenziali volti alla gestione della fase di accoglienza e di attesa
 Conduzione della attività previste per la valutazione oggettiva e soggettiva
 Gestione delle relazioni con la persona assistita, i suoi accompagnatori e gli altri membri
dell’équipe
 Utilizzo della documentazione di triage, ovvero impiego contestualizzato dei protocolli di
valutazione e compilazione della scheda di triage
Sulla base di queste valutazioni, l’infermiere stabilisce la priorità d’accesso alla sala visita
assegnando il codice di priorità (codice colore) . Ogni pz viene registrato durante la valutazione
iniziale (scheda triage), assistito attraver i primi interventi assistenziali (quando necessari) e
sorvegliato periodicamente fino all’entrata per la visita medica. Noltre l’infermiere di triage, tiene
i contatti con il 118, le forze dell’ordine, e altre unità operative interne ed esterne alla struttura. Ci
sono due Modelli di triage:
 Triage da bancone: Si ha quando le condizioni architettoniche o organizzative non
permettono di avere spazi o privacy per la rilevazione dei parametri vitali valutazione
rapida testa-piedi del paziente, si basa sull’esperienza dell’infermiere
 Triage globale:Valutazione complessiva
Tempi di rivalutazione
 Codice rosso: nessuna rivalutazione poiché l’accesso deve essere immediato
 Codici gialli: ogni 5-15 minuti
 Codici verdi: ogni 30-60 minuti
 Codici bianchi: a richiesta oppure ogni 90-120 minuti
La valutazione che viene fatta durante il triage, è la base e la guida per i processi decisionali
medici\infermieristici. Tale valutazione andrà dunque ad influenzare significativamente i risultati
assistenziali.
Priorità d’accesso all’area di trattamento
 Valutazione sulla porta
 Valutazione oggettiva
 Valutazione soggettiva
 Decisione di triage (assegnazione codice di priorità)
Valutazione sulla porta
Approccio A B C D
 A vie aeree Rumori respiratori anomali eclatanti Difficoltà nel parlare Salivazione eccessiva
o difficoltà a controllare le secrezioni
 B Respiro Segni cutanei alterati ( cianosi, pallore) Tachiopnea, bradipnea o periodi di apnea
Utilizzo dei muscoli accessori alla respirazione Sibili udibili
 C Circolo Segni cutanei alterati (pallore, rossore, presenza di chiazze) Evidenti emorragie
 D Deficit neurologici o alterazioni dello stato di coscienza Diminuita capacità di interazione
con l’ambiente Incapacità di riconoscere i familiari Irritabilità
Valutazione soggettiva: Effettuata con l’intervista al paziente, familiare/accompagnatore
o personale di soccorso extraospedaliero al fine di determinare Il sintomo principale
(definizione del problema): ipotesi e conferma
T E S T A:
T:tetano data ultima vaccinazione antitetanica e ultima mestruazione
E: eventi: eventi e circostanze che hanno condotto alla malattia o al trauma
S: Storia: storia medica o chirugica passata, gravidanze
T: terapie: farmaci assunti
A: allergie: allergie a farmaci cibo o altro
LA VALUTAZIONE DEL DOLORE CON LA SCALA P-Q-R-S-T
P provocato/alleviato
Q qualità
R radiazione/regione interessata
S gravità
T tempo
Valutazione oggettiva
Consente di confermare attraverso la rilevazione di dati obiettivi, l’ipotesi che ci si è posti con
l‘individuazione del sintomo principale:
Ispezione
Palplazione
Auscultazione
Precussione
Esami strumentali: SpO2, DTX, Monitor multiparametrico, ECG
Decisione di triage
È l’assegnazione del codice di priorità L’importante è che il giusto paziente sia allocato nel giusto
posto, per il giusto motivo, nel giusto tempo e con la giusta assistenza
Rivalutazione
I pazienti vanno rivalutati a intervalli predefiniti a seconda del codice colore assegnato o
relativamente alle condizioni di salute o alla patologia presente
Infermiere di triage requisiti laurea di primo livello Almeno 6 mesi di esperienza lavorativa in P.S.
,Corsi di addestramento nel supporto vitale di base, anche pediatrico, Conoscenza delle procedure
del sistema organizzativo del servizio ,Corsi di psicologia comportamentale, di organizzazione del
lavoro e di conoscenza di tecniche relazionali

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