L'utente, tenendo conto del particolare momento in cui si trova, va trattato con
cortesia e professionalità
Ogni volta che c'è la presa in carico del paziente, l'infermiere deve farne una
valutazione attraverso la raccolta dati per garantirne un miglioramento nello stato di
salute dell'individuo attraverso un intervento efficace ed efficiente grazie alla
valutazione infermieristica è possibile conoscere il paziente nella sua unicità e
differisce da quella medica: il focus è sulla risposta del paziente alla patologia; in
quella medica il focus è proprio la patologia.
Nella raccolta dati, definibile come il processo mediante il quale è possibile
effettuare la valutazione fisica, si nota il bisogno di raccogliere dati sulla storia del
paziente (anamnesi):
• il suo lavoro
• vita privata
Ovviamente, a seconda della situazione, non sempre sarà possibile ricavare tutti i
dati dal paziente, infatti si distingue:
Esempi sono:
C'è bisogno di una comunicazione efficace grazie all'infermiere e alla sua esperienza,
tanto quanto la volontà dell'assistito di condividere informazioni. Consiste di
domande aperte e chiuse (le prime per storia ed esperienza dell'assistito, le seconde
per acquisire informazioni specifiche sulla sua salute) volte a ricavare dati soggettivi
dall'assistito o dai suoi familiari. Nel caso in cui non sia possibile farla al momento
per condizioni dell'assistito o ambiente, sarà rimandata a un momento più
opportuno. L'intervista aiuta l'infermiere a verificare lo stato di salute dell'assistito,
confrontarlo con quello passato, sviluppare il piano di assistenza infermieristica ed
attuare i primi interventi.
• letto
• comodino
• tavolino
• armadio personale
• sedia
• campanello
• erogatore dell’ossigeno
Il letto
• l'asta con supporto porta cestelli: utile per mantenere farmaci e sacche per
l’alimentazione parenterale
• le spondine: sia fisse che mobili alzabili in relazione alla necessità del paziente
che impediscono anche le cadute accidentali dal letto.
Materasso
Il materiale di cui sono costituiti i materassi devono garantire la lavabilità e la
disinfettabilità degli stessi. Generalmente sono fatti di gomma piuma o di silicone a
tre segmenti e spesso oltre alle federe hanno anche dei coprimaterassi con un lato
in cotone e uno cerato. Ci sono anche materassi con caratteristiche diverse utilizzati
soprattutto nella prevenzione delle lesioni da decubito.
Cuscini
-la collaborazione
Le posizioni di mobilizzazione
Paziente può assumere tenendo conto delle patologie e condizioni generali del
paziente.
Verso l'alto. È una posizione del mantenimento del riposo, che trova indicazione in
diverse condizioni Cliniche, alternativa alle posizioni laterali, semi-seduta, prona.
Non è utilizzata per i pazienti con dispnea o
Parzialmente. (fower)
Posizione seduta o ortopnoica: paziente seduto sul letto con la testa elevata di
80/90. È consigliata per i
Allineamento del corpo: le braccia vanno sostenute dai cuscini, sotto le ginocchia è
utile posizionare un Rotolo o un cuscino.
Posizione semi-seduta: testata del letto sollevata a 30/60" stesse indicazioni della
posizione seduta
Postura laterale viene utilizzata per garantire un periodo di riposo alle zone cutanee
sottoposte a Pressione mantenendo il decubito supino. Inoltre, permette una
migliore espansione della parete superiore dell'emitorace.
- posizionare lontano dal tronco il braccio destro. Il braccio sinistro piegare sul
torace. Se il paziente è Collaborante invitate ad afferrarsi alla sponda.
- allineare la posizione.
Posizione prona (addome giu, sorto sopra): è la sola che permette la massima
estensione delle articolazioni delle anche e delle ginocchia, inoltre dà un sollievo alle
zone cutanee colpite da lesioni da decubito
Mobilizzazione del paziente in posizione prona
-il paziente posizionato sul fianco va voltato verso il lato del letto con le sbarre alzate
e aiutandosi con la traversa va girato sull'addome, avendo cura del capo.
Possiamo effettuare una classificazione degli stadi della ldd; esistono varie scale di
valutazione
1. Stadio: infiammazione della pelle (senza lesione) che non scompare alla
digitopressione.
3' stadio, distruzione del sottocute e del pannicolo adiposo, rimuovere lo sporco e
pulire la zona.
4 stadio: ulcera e necrosi a tutto spessore con interessamento muscolare fino alle
strutture ossee e Periostio, pulire la zona con determinati detergenti
Scala di norton: scala numerica da 1 a 4 dove il valore più basso indica lo sviluppo di
un ulcera,definendo la deambulazione, la degenza, la mobilità,età, sesso e altri
fattori.
Non esiste un'unica medicazione per le ulcere, ma varia per ogni singola
lesione.
La cura delle ulcere è di competenza infermieristica
Usare ausili: strumenti volti a ridurre lo scarico della pressione del corpo, ovvero
riequilibrare il peso del Corpo:
-materassi antidecubito
-velli antidecubito
Cosa non fare:
Cure igieniche
Per igiene si intende mettere in atto tutti quegli accorgimenti che quotidianamente
garantiscono la pulizia e il benessere della persona nel rispetto delle sue abitudini di
vita.
PARZIALI: ordinarie: viso, denti, bocca, occhi, naso, orecchie, capelli, mani, arti
superiori, arti inferiori, genitali esterni.
SPECIALI: finalizzate alla prevenzione o alla cura di patologie della cute e delle
mucose.
Obbiettivo:
•pulire la pelle
•stimolare la circolazione
•favorire la comunicazione.
Valutazione:
Il bagno a letto:
preparazione del paziente: informare e garantire la sicurezza durante
Ogni fase.
Correnti d’aria; garantire la privacy del paziente facendo uscire gli estranei
fasi della pulizia: viso, torace, braccia, mani, pancia, bacino, gambe.
•asciugamano da bagno
•padella o urinale
•pannoloni
Procedura
3.lavarsi le mani
Ruotare su un lato.
18.rivestire il paziente
22.lavarsi le mani
Igiene perineale
Per igiene perineale si intende effettuare la detersione della cute e delle mucose
della zona compresa tra pube e ano. La zona perineale è una zona umida che
favorisce la proliferazione dei batteri e la presenza di cattivi odori. Si effettua almeno
una volta al giorno e tutte le volte che la persona è sporca.
Materiali:
•asciugamano
• telo da bagno
•guanti
•tamponi di cotone
•detergente
•biancheria pulita
procedura
•lavare le mani
•indossare i guanti
2.pulire il glande con movimenti circolari a partire dal meato urinario verso
l’esterno
5.pulire lo scroto
11.togliere i guanti
12.lavare le mani
igiene perineale donna
1.allargare le grandi labbra con pollice e indice della mano non dominante e
con l’altra mano procedere dal davanti verso il dietro.
2.si procede a lavare dall’aria pubica verso l’area anale cioè dalla zona meno
contaminata a quella più contaminata.
9.togliere i guanti
10.lavare le mani
•Soggetti in coma
Materiale
•Garze sterili
•Fisiologica sterile
•Bacinella reniforme
PROCEDURA
c) piegare la spugna sopra il palmo della mano, tenendola ferma con il pollice
Come?
1.Informare il paziente
2.Lavare le mani
3.Indossare i guanti
5.Imbibire un batuffolo di garza con acqua sterile con l’aiuto di una pinza
6.Rimuovere con attenzione le secrezioni muovendo dall’angolo palpebrale interno verso quello
esterno
9.Togliere i guanti
10.Lavare le mani
Gli occhi del paziente vanno lavati con la manopola dall’interno verso l’esterno
Igiene del naso
Indicazioni
Materiale
Telo di protezione
Come ?
2.Lavare le mani
3.Indossare i guanti
6.Ammorbidire con olio di vaselina le croste presenti e poi lavare delicatamente le narici con i
bastoncini facendo attenzione a non irritare la cavità nasale.
Igiene dell’orecchio
Materiale
Come?
Lavarsi le mani
Indossare i guanti
Inumidire una compressa di garza con acqua tiepida e con l’angolo ritorto della
il basso
Obiettivi :
•Prevenire le infezioni
•Prevenire l’alitosi
•Prevenire la parodontopatia
•Evitare la xerostomia
Quando?
giorno invece
Dentifricio
Spazzolino
Filo interdentale
Collutorio
Cannuccia
Come?
1. Lavarsi le mani
2. Indossare i guanti
3. Informare la persona sulla procedura da effettuare Mettere la persona in posizione seduta e, se non
è possibile, su un lato
5. Inumidire lo spazzolino e porvi sopra una congrua quantità di dentifricio 6.Invitarlo a spazzolare i
denti nel seguente modo: spazzolino in posizione orizzontale e spazzolare con movimento rotatorio del
polso dal margine gengivale al margine incisivo
Paziente dipendete
Materiale
Traversa
Garze pulite
Soluzione fisiologica
Collutorio
guanti monouso
Abbassalingua e pinza
Reniforme
Come?
1.Lavarsi le mani
2.Indossare i guanti
3.Posizionare il paziente: su un fianco con il cuscino sotto il capo, oppure semiseduto o supino a seconda
delle condizioni generali o della posizione che deve mantenere.
7. Indossare i guanti
14.Pulire prima l’arcata superiore poi quella inferiore prima la superficie esterna, poi quella interna
(palato, la lingua, le labbra).Pulire i denti sia nella parte interna che esterna partendo sempre dal margine
gengivale per andare a quello incisivo eseguendo i movimenti rotatori e cambiando spesso il tampone.
1.Indossare i guanti
3.Afferrare prima la protesi superiore tirando prima verso il basso e poi versol’alto con movimenti
lenti e ripetuti
4.Porre la protesi in un bicchiere con soluzione di lavaggio e/o usare spazzolino e dentifricio
5.Sciacquare bene con acqua e riposizionarla nel cavo orale del paziente.
Una dieta ottimale è essenziale per mantenere lo stato di benessere del paziente. Il
corpo va incontro a continui cambiamenti, se non si fornisce una alimentazione
adatta non vi è un giusto apporto di energia e di conseguenza si manifesta una
sofferenza dei normali processi corporei.
Per pianificare gli interventi relativi all’assunzione degli alimenti si presuppone che
siano state riconosciute le possibili difficoltà (es.problemi motori, disfagia,
ipovisione, difficoltà nella masticazione).
Dieta fisiologica (comune): menù equilibrato indicato per i degenti che non
necessitano di interventi nutrizionali mirati.
Dieta Iposodica: menù a contenuto ristretto di Na, non è prevista l’aggiunta di sale.
È indicata nei pazienti con danni epatici per ridurre l’apporto di Na.
NUTRIZIONE ARTIFICIALE:
Nel caso in cui il paziente sia impossibilitato ad assumere gli alimenti per via orale vi
è la necessità di mettere in atto delle metodiche alternative che prendono il nome di
ALIMENTAZIONE ASSISTITA o NUTRIZIONE ARTIFICIALE (NA).
ASSISTENZA ALL’ALIMENTAZIONE:
Provvedere al lavaggio delle mani e alla cura della bocca (migliora l’appetito e il
senso del gusto)
• Controllare il vassoio, prima di servirlo, per essere certi che sia quello giusto
• Mettere il vassoio sul carrello e porlo accanto al letto, in modo che il paziente
possa vedere il cibo, se è in grado di farlo
• Usare prudenza con il cibo e le bevande calde, lasciando del tempo perché si
raffreddino
Se il paziente è disfagico
Collabora
Ha protesi dentaria
Lo stato di coscienza
La masticazione
Allergie
Se è autonomo
Inoltre effettuo
Parametri vitali
Sono quei valori che andiamo a rilevare per fare una valutazione globale della
funzionalità dell'organismo Dell'individuo. La loro alterazione può indicare problemi
di salute per il paziente. La misurazione dei Parametri vitali non deve essere una
procedura automatica o di routine ma deve essere un accertamento
Attento e scientifico. La rilevazione viene fatta al momento del ricovero del paziente
per avere dati di Partenza rispetto ai quali valutare eventuali variazioni. E'
responsabilità dell'infermiere quando rilevare i
Parametri vitali in base alla condizione di salute generale. I parametri vitali sono
cinque:
DOLORE: Parametro che la persona avverte in maniera soggettiva (se non trattato
può avere effetti dannosi sul paziente).
ATTUAZIONE
E importante, nella valutazione dei polsi periferici, che essi siano palpati
bilateralmente per confrontarne la qualità. L'uguaglianza delle pulsazioni fornisce
informazioni sul flusso ematico locale: un'occlusione di un'arteria comporterebbe
polsi deboli o assenti rispetto ai controlaterali
I metodi più utilizzati per la rilevazione del polso arterioso sono fondamentalmente
due:
Palpatorio viene utilizzato per la rilevazione dei polsi periferici e consiste nell'uso
delle dita per esaminare o rilevare alcune regioni del corpo. Il polso viene palpato
con tre dita (indice, medio e anulare) esercitando una moderata pressione sulla sede
di rilevazione dove la pulsazione risulta più forte. Se il polso è ritmico, il numero
delle pulsazioni viene contato per 30 secondi moltiplicato per 20 15x4, mentre se è
aritmico il numero di pulsazioni vanno contate per un minuto intero Nel conteggio, il
battito iniziale va contato come zero.
Quando si utilizza questo metodo è importante che non sia utilizzato il pollice per la
valutazione del polso, in quanto le pulsazioni percepite potrebbero essere quelle del
valutatore e non quelle del paziente.
POLSO PERIFERICO:
TEMPORALE, CAROTIDEO, BRACHIALE, RADIALE FEMORALE, POPLITEO PEDIDIO,
TIBIALE POSTERIORE
POLSO CENTRALE: APICALE
Auscultatorio: rappresenta la modalità per la rilevazione del polso apicale e si avvale
dell'utilizzo del fonendoscopio. Il polso apicale viene auscultato ponendo il
diaframma del fonendoscopio sopra l'apice del cuore ed esercitando una lieve
pressione.
Ogni battito ha due suoni: il primo è causato dalla chiusura delle
Valvole mitrale e tricuspide che separano gli atri dai ventricoli, il secondo dalla
chiusura delle valvole polmonare e aortica; questi i due suoni, assieme,
costituiscono un battito cardiaco.
Questo metodo può essere anche utilizzato per rilevare i polsi periferici che non
possono essere rilevati mediante la palpazione.
In questo caso, però, non ci si avvale di un fonendoscopio ma di un ecografo: la
sonda dell'apparecchio viene posta sulla cute in corrispondenza dell'arteria che si
vuole valutare e, tramite la funzione doppler, le onde trasmesse dalla sonda
vengono modificate dal flusso ematico e riflesse allo strumento che amplifica le
modificazioni e le rende udibili attraverso auricolari o altoparlanti.
FECI ANOMALE
• ROSSE: colore dovuto alla presenza di alcuni alimenti come ad es. Bietole
rosse
• BIANCHE: colore dovuto alla presenza di sostanze radiopatichecome ad es. Il
bario
- guanti monouso;
-lubrificante idrosolubile:
-traversa impermeabile;
-padella:
-paravento
-far assumere al paziente la posizione decubito laterale sx, ginocchia flesse, traversa,
sponda
Rialzata;
ENEMA
-infilare i guanti;
-CLISTERE
Diversi metodi:
Lavaggio
Enteroclisma
Istillazione rettale
Clistere preconfezionato
- traversa e cerata
-Lubrificante idrosolubile
Biancheria di ricambio
Termometro
6. Posizionare la persona sul fianco sinistro con arto inferiore destro flesso (facilita il
flusso della Soluzione e per gravità il fluido cadrà all'interno del colon)
8. Introdurre delicatamente con movimento rotatorio la sonda nel retto per circa 7
centimetri Seguendo la linea ano-ombelico, far respirare il paziente (rilassa il
paziente e lo distrae dal fastidio)
9. Posizionare l'irrigatore sull'asta per flebo ad una altezza non superiore a 40-50
centimetri Dall'ano
12. Terminata l'infusione o quando il paziente avverte l'impellenza di defecare (in tal
caso la Quantità è sufficiente), rimuovere delicatamente la sonda, smaltirla e
chiedere alla persona di Ritenere la soluzione almeno per 10 minuti.
- lavare le mani
Valutazioni finali:
Alcune delle ragioni per testare le feci sono le seguenti: (esami principali)
-dimensioni
-forma
-colore
-odore
CARATTERISTICHE
Alterazioni dimensioni
Forma
Calibro grande
INDICANO
Dilatazione colon
Colon irritabile
- EAME MICROSCOPICO
Una tecnica di raccolta non corretta può dare risultati inaccurati. È importante
che l'infermiere si Informi tempestivamente circa l'esito dell'esame se viene
rilevata la presenza di sangue e/o se il Test è positivo.
3) Non gettare carta igienica nella padella dopo la defecazione, la carta puo
influenzare le analisi di laboratorio.
Per una Coltura delle feci, l'infermiere immerge un tampone sterile nella
provetta, preferibilmente dove è
Presente materiale fecale purulento e utilizzando una tecnica sterile.
6) etichettare
Il normale colore giallo paglierino è dato dal pigmento giallo detto urocromo.
Molte patologie conferiscono colorazioni particolari alle urine:
giallo pallido: più diluita
giallo scuro: più concentrata
ambra scuro: concentrazione elevata di bilirubina nelle urine, ad esempio nelle patologie
epatiche
1. Da urgenza
2. Da sforzo
3. Funzionale
4. Traboccamento
5. Transitoria
Gli infermieri, come parte della loro attività clinica dovrebbero valutare i pazienti per
l’incontinenza urinaria.
Gli obiettivi per il paziente con problemi di eliminazione urinaria sono: mantenere o
ripristinare modalità normali di svuotamento della vescica e prevenire i rischi associati,
come le lesioni cutanee.
Per quanto riguarda la registrazione della diuresi, l'infermiere deve documentare i dati
nella cartella del paziente, usando moduli e liste di controllo integrati da note narrative
quando è appropriato; annotare ogni eventuale anormalità, come coaguli di sangue, pus o
pezzetti di muco.
Valutazione e assistenza al pz con vomito
IL Vomito (emesi) e un’espulsione del contenuto gastrico che viene espulso dalla
bocca tramite movimenti Respiratori l'attivazione del vomito parte dal centro
bulbare e lo stimolo può essere di origine Gastrica, intestinale, peritoneale, faringea.
L'assistenza inizia con i sintomi di nausea, con la fase pre-eiettiva, prosegue nella
fase eiettive, con l'espulsione del contenuto presente nello stomaco e si conclude
con il ritorno del paziente nel suo normale, stato fase post-eiettia.
-disturbo dell'organismo
Cause gravidanza
-vomito forzato
I principali sono:
Debolezza
Sudorazione
Tachicardia o bradicardia
Pallore cutaneo
Vertigini e nausea
Tranquillizzare il paziente
Da evitare, invece:
Movimenti bruschi
Di somministrare liquidi
Monouso
- Aiutare il paziente nell'igiene del cavo orale, igiene del viso e igiene delle mani
- Cambiare la biancheria del letto e i vestiti qualora fossero sporchi
- Arieggiare la camera.
Il vomito può avere aspetti differenti, spesso utili a diagnosticare patologie gravi.
Da qui la necessita di non smaltire immediatamente, nei rifiuti speciali, il
materiale espulso dal paziente, ma di osservano attentamente ed eventualmente
conservarne una parte per future analisi.
- Se preceduta da nausea
- alimentare (avariato)
Attenzione:
Non esiste un disinfettante "per tutte le stagioni", vale a dire idoneo per tutti gli
usi, Può essere efficace su sostanze e/o materiale non pulito (cute, mucose,
superfici, etc...).
Disinfettante non deve essere impiegato "in alternativa" ai metodi fisici per la
sterilizzazione.
Confezionamento
Il materiale per il confezionamento deve permettere il passaggio di aria e vapore,
mantenere il materiale Sterile fino al momento dell'uso, essere resistente alla
manipolazione, non liberare fibre o particelle,
-Asciugatura
-Controllo e manutenzione
-Confezionamento
-Sterilizzazione
Stoccaggio
Es: ferri chirurgici; ognuno di essi deve essere sterilizzato prima dell'operazione. È
necessario sterilizzare
Ogni oggetto che deve entrare in contatto con la cute o le mucose del paziente.
Questo vale sia per attività chirurgiche che diagnostiche e terapeutiche.
Prima della sterilizzazione vera e propria è inoltre disposto seguire una serie di
procedure preventive. Queste procedure hanno lo scopo di proteggere
l'operatore, diminuire la carica microbica, rendere l'azione sterilizzante più
efficace.
Una volta subito il processo di disinfezione gli strumenti devono essere lavati con
oppositi detergenti che eliminano i residui di sporco e le sostanze organiche
presenti. Questo processo può essere eseguito; a mano se non è possibile usare
macchine apposite, si usano detergenti e spazzole con manico lungo scovolini.
L'operazione deve essere eseguita sempre sotto getto d'acqua. Con ultrasuoni,
consente di limitare la manipolazione da parte dell'operatore con
termodisinfettore, questo apparecchio consente di riunire la fase di disinfezione,
detersione e lavaggio. Il risciacquo e l'asciugatura sono spesso compresi nel ciclo
Risciacquo: una volta detersi gli strumenti vanno lavati sotto acqua corrente o
meglio acqua sterile, per Asportare il disinfettante e il materiale biologico,
Bisogna porre molta attenzione nell'evitare di provocare schizzi che potrebbero
risultare pericolosi per l'operatore. E sempre consigliato l'uso di occhiali o
schermi protettivi.
Qualora s'imbustino oggetti voluminosi (vassoio, telo), esistono fogli adeguati che
vanno usati secondo
Determinati schemi.
Smaltimento rifiuti
DPR (decredo presidente della Repubblica) 254/2003
La raccolta differenziata dei rifiuti sanitari assimilati agli urbani prodotti dalle
strutture Sanitarie;
Tali rifiuti denunciabili con il codice CER 180104 e, per gli oggetti da taglio, con il
codice CER 180101, qualora non presentino condizioni di pericolosità da un
punto di vista infettivo,
I seguenti rifiuti sanitari, qualora non rientrino tra quelli classificati come pericolosi
sono assoggettati al Regime giuridica e alle modalità di gestione dei rifiuti urbani
1) i rifiuti derivanti dalla preparazione dei pasti provenienti dalle cucine delle
strutture sanitarie;
4) la spazzatura;
1) tutti i rifiuti che provengono da ambienti di isolamento infettivo nei quali sussiste
un rischio di Trasmissione biologica aerea, nonché da ambienti ove soggiornano
pazienti in isolamento infettivo
Sangue o altri liquidi biologici che contengono sangue in quantità tale da renderlo
visibile;
• feci o urine, nel caso in cui sia ravvisata clinicamente dal medico che ha in cura il
paziente una Patologia trasmissibile attraverso tali escreti;
B) siano venuti a contatto con qualsiasi liquido biologico secreto od escreto per il
quale sia ravvisato,
Scritta "Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo" e il simbolo del rischio biologico
o, se si tratta di rifiuti
Taglienti o pungenti apposito imballaggio rigido a perdere, resistente alla puntura,
recante la scritta "Rifiuti Sanitari pericolosi a rischio infettivo taglienti e pungenti,
contenuti entrambi nel secondo imballaggio Rigido esterno, eventualmente
riutilizzabile previa idonea disinfezione ad ogni ciclo d'uso, recante la scritta
Autorizzati ai sensi del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, con le modalità qui
sotto riportate.
All'allegato I del decreto legislativo n. 152 del 2006, devono essere smaltiti solo in
impianti per rifiuti Pericolosi.
Di rifiuti sanitari pericolosi a solo rischio infettivo possono essere smaltiti, nel
rispetto delle disposizioni di cui Al decreto del Ministro dell'ambiente 19 novembre
1997, n. 503, e successive modificazioni:
Introdotti direttamente nel forno, senza prima essere mescolati con altre categorie
di rifiuti. Alla bocca
B) nel rispetto delle disposizioni del decreto del Ministro dell'ambiente 19 novembre
1997, n. 503, e
Urbani;
TALI STRUTTURE
C) qualora nella regione di produzione del rifiuto non siano presenti, in numero
adeguato al fabbisogno,
Ne' impianti di produzione di CDR, ne' impianti che utilizzano i rifiuti sanitari
sterilizzati come mezzo per
Possono essere sottoposti al regime giuridico dei rifiuti urbani e alle norme tecniche
che disciplinano lo
Fabbisogno regionale.
Farmaci scaduti
I farmaci sono prodotti chimici di sintesi sulle cui confezioni compare sempre una
data di scadenza.
Trascorso il termine ultimo indicato dalla casa farmaceutica, i medicinali non sono
più utilizzabili e devono Essere smaltiti correttamente. La parte del prodotto
pericolosa è quella costituita dai principi attivi. In
Inquinare il percolato (il liquido che si accumula sul fondo della discarica). La
presenza di antibiotici nei
Rifiuti può favorire la selezione di ceppi di microbi e virus assai pericolosi, È per
questo motivo che i farmaci
Scaduti non devono essere gettati nei normali cassonetti, ma collocati negli appositi
contenitori presso le
BILANCIO IDRICO
Per bilancio idrico si intende l'insieme dei processi che consentono di bilanciare
l'assunzione e la perdita di liquidi nell'arco delle 24 ore, cioè il rapporto tra liquidi
introdotti ed eliminati; in sostanza la precisa stima delle entrate e delle perdite,
misurate in termini quantitativi. Nel calcolo del bilancio idrico vanno considerati i
fattori che influenzano sia le entrate (bevande, cibi solidi, terapia enterale e
parenterale, ossidazione dei nutrienti), che le perdite di acqua (diuresi, diarrea,
ristagno gastrico, vomito, lavaggi, drenaggi, stomie, soluzioni di continuo cutanee,
ustioni). Le principali diagnosi infermieristiche estratte dalla NANDA (North America
Nursing Diagnosis Association) riguardano:
PROCEDURA:
CARTELLA INFERMIERISTICA
La cartella infermieristica, da un punto di vista prettamente giuridico, rappresenta
un atto pubblico di fede privilegiata, cioè un atto regolamentato dal nostro Codice
civile e, più precisamente, dagli art. 2699 e 2700; da un punto di vista clinico,
l’obbiettivo è quello di documentare l’andamento della situazione clinica
dell’assistito e tutte le attività professionali a cui è stato sottoposto. È importante
sottolineare che, quando l’infermiere documenta qualcosa attestando, quindi, fatti
avvenuti in sua presenza o da lui messi in atto, il professionista acquisisce uno status
giuridico particolare: il ruolo di pubblico ufficiale. I requisiti formali e sostanziali che
devono essere rispettati nella redazione della documentazione infermieristica sono:
Chiarezza, cioè quanto scritto deve essere chiaro sia da un punto di vista
ortografico che calligrafico;
Veridicità: i dati e gli eventi riportati nel documento devono essere veritieri e
corrispondenti ai dati oggettivi e agli eventi effettivi relativi al paziente, rilevati dal
sanitario; l’annotazione deve avvenire in modo contestuale (o immediatamente
successiva all’evento documentato), riportando la data e l’ora dell’annotazione e
non una generica nota che riassume quanto avvenuto nel turno. Quando ciò non è
possibile va specificato che l’attestazione di quanto avvenuto non è stato possibile
riportarlo contestualmente al fatto e specificarne i motivi;
non scrivere per conto di terzi ma, bensì, riportare solo quello che abbiamo
realmente fatto o valutato,
riportare l’ora ogni volta che si deve documentare un nuovo fatto, avvenuto in un
momento cronologico successivo,
Intramuscolo
Effettuiamo un’iniezione intramuscolo quando vogliamo somministrare un farmaco
che deve essere assorbito velocemente ma che non è necessario introdurre nel
torrente circolatorio.
- Valutazione iniziale
- Va verificata la prescrizione;
- Valutare che il paziente non sia allergico al farmaco e che lo stesso sia integro
e non scaduto;
- Verificare l’ansia del paziente dovuta magari alla paura delle iniezioni;
- Valutare il sito scelto, in caso di manifesta irritazione verificare la possibilità di
scegliere un ulteriore sito, tessuti idonei all’im sono: dorso gluteale, ventro
gluteale, deltoide, vasto laterale
Materiale occorrente
Siringa e due aghi, cotone, disinfettante, arcella, contenitore per taglienti, farmaco e
soluzione fisiologica in caso si debba ricostituire il farmaco, guanti.
Procedura
MATERIALE OCCORRENTE
VESTIZIONE
Effettuare il lavaggio sociale
Indossare la cuffia (i capelli devono essere raccolti per la loro totale copertura)
Prendere la mascherina evitando di toccare la parte interna, tirare i due lati
allattando lì in alto sopra la testa
Aprire il camice e infilare le braccia, allacciandolo al collo e alla vita
Indossare guanti monouso
SVESTIZIONE
ESPETTORATO
L' espettorato, proviene dalla mucosa bronchiale e rappresenta la secrezione bronchiale
prodotta dall' apparato muco secernente delle vie aeree.
Questo materiale biologico, prevalentemente costituito dal muco e cellule provenienti dai
processi di desquamazione della mucosa, non è normalmente messo come escreato, ma
ingerito. Talvolta però tale materiale e prodotto in grandi quantità e viene emesso
attraverso il meccanismo della tosse. Le secrezioni bronchiali possono essere considerate
una protezione delle vie respiratorie.
Se il paziente non espettora spontaneamente il metodo sostitutivo primario è l’esecuzione
di aerosol con soluzione fisiologica tiepida. Da molti anni vengono impiegati nebulizzatori
che danno risultati migliori rispetto all’aerosol, in quanto producono microparticelle. La
durata della nebulizzazione può arrivare anche a 30 minuti, a seconda del tipo di
nebulizzatori. Negli altri casi si ricorre ad aspirazione delle secrezioni bronchiali, tecnica
non di competenza dell’operatore sociosanitario.
CARATTERISTICHE DELL’ESPETTORATO
L’espettorato può essere di 4 tipi:
Mucoso: è trasparente
Schiumoso: presenza di bolle d’aria
Purulento: di colore grigio sporco
Vischioso: è molto appiccicoso
SCOPO
TECNICA DI ESECUZIONE
AZIONI/OMISSIONI
Ci sono alcune azioni che mettono a rischio la sicurezza della persona e dell'operatore o
addirittura l'efficacia della procedura:
IL RUOLO DELL’INFERMIERE
Infermiere deve ridurre la sofferenza e migliorare la collega di vita del morente e delle loro
famiglie, mediante la valutazione precoce, l’identificazione e la gestione del dolore, i
bisogni fisici, sociali, psicologici, spirituali e culturali. Tutto ciò deve essere svolto
rispettando la volontà del paziente, gli standard etici e le norme culturali, rispondendo al
bisogno di sostegno e di elaborazione del lutto dei membri della famiglia, sia a domicilio, in
ospedale, negli hospice, nelle case di cura e negli altri luoghi dove si fornisce assistenza alle
persone in fase terminale.
OBIETTIVI
FaARMACO
Preparazione, Somministrazione e Valutazione della terapia orale e topica
Lo studio dei farmaci e il loro effetto sul funzionamento è chiamato FARMACOLOGIA.
Essa si divide in:
Quando un farmaco viene somministrato attraversa varie fasi prima di essere eliminato:
Assorbimento: si ha quando il farmaco passa dal sito di somministrazione al
compartimento plasmatico
Distribuzione: quando il farmaco passa dal plasma ai tessuti, raggiunge il sito
d’azione ed esplicita la sua azione terapeutica
Metabolismo: Fase che consente di metabolizzare i farmaci al fine di trasformarli in
composti chimicamente più facili da eliminare
Escrezione: Avviene attraverso i reni, i polmoni, il latte materno ,l' epato biliare ed il
sudore
Peso
Età
Patologie presenti
Metabolismo
Aspetto psicologico
Tolleranza
Dipendenza
SOMMINISTRAZIONE
1. Giusto farmaco .
2. Giusto paziente.
3. Giusta dose.
4. Giusta via di somministrazione.
5. Giusto orario.
6. Giusta informazione al paziente.
7. Giusto diritto al rifiuto dal paziente.
8. Giusta registrazione.
9. Giusto controllo.
10. Giusta documentazione
VIA ORALE
La via orale prevede l'introduzione dei farmaci nel cavo orale per essere successivamente
ingoiati con dei liquidi.
Durante la preparazione non bisogna toccare i farmaci con le mani e bisogna far bere al
paziente un po' d'acqua prima e dopo l'assunzione. È importante non diluire
eccessivamente le gocce e non diluire mai gli sciroppi.
Prima di somministrare bisogna ascoltare sempre ciò che il paziente riferisce, spiegargli
sempre cose che si andrà a somministrare e far assumere al paziente una posizione
comoda e sicura. Per poter valutare la capacità di deglutizione del paziente bisogna fargli
assumere la posizione semi-seduta o seduta e fargli bere un po’ d'acqua.
Durante la somministrazione non lasciare mai i farmaci sul comodino e bisogna essere
presenti quando il paziente assume il farmaco. Al termine della somministrazione della
terapia bisogna controllare il cavo orale dei pazienti confusi o poco collaboranti.
VIA TOPICA
I farmaci topici sono quelli applicati localmente sulla cute o sulle mucose, in zone come
l'orecchio, il naso il tratto respiratorio; preparati dermatologici, applicati sulla cute, per
esempio lozioni, creme, urgenti, paste, gel spray e polveri; instillazioni e irrigazioni,
applicati in cavità ed orifizi corporei come la vescica urinaria, gli occhi, le orecchie, il naso,
il retto, la vagina. Le irrigazioni possono o meno contenere farmaco; inalazioni
somministrate nel tratto respiratorio tramite inalatori, nebulizzatori. Aria, ossigeno e
vapore vengono utilizzati di solito per trasportare il farmaco ai polmoni.
Verificare le richieste
Ispezionare la cute o le mucose per rilevare lesioni, arrossamenti, eritemi e ferite
Osservare la presenza di sintomi di irritazione cutanea (es. Prurito, sensazione di
bruciore, dolore)
Annotare la presenza di peli corporei in eccesso che devono essere rimossi prima
dell’applicazione del farmaco
MATERIALE OCCORRENTE
TECNICA
1. 10 G
2. Spiegare al paziente cosa si sta facendo, perché e come può collaborare
3. Lavare le mani ed indossare guanti puliti per proteggere le mani dal contatto con il
farmaco
4. Far assumere al paziente una posizione comoda (seduta o sdraiata)
5. Provvedere alla privacy ed esporre l'area da trattare
6. Applicare il farmaco e la medicazione come prescritto sul bugiardino
7. Versare la lozione disinfettante su una garza e spugnare l'area della cute, se viene
utilizzato un linimento (pomata semifluida), strofinarlo sulla cute con dei movimenti
estesi e leggeri; oppure applicare un cerotto per medicato.
8. Aggiornare la cartella infermieristica sull’intervento effettuato
9. Controllare le reazioni al farmaco (es. Se ha sollievo, bruciore, gonfiore)
Escrezione: in 5 modi
- Renale
- Epatobiliare
- Polmoni
- Latte materno
- Sudore
PREMESSA: l’uso dei guanti non sostituisce il lavaggio sociale delle mani. I guanti
contaminati utilizzati dall’operatore possono diventare un importante e spesso
trascurato veicolo di diffusione dei microrganismi nell’ambiente. È una procedura
sanitaria che ha come obiettivo la riduzione dei microrganismi sulle mani, previene
la trasmissione di questi ai pazienti o di agenti infetti evitando anche la
contaminazione crociata.
LAVAGGIO SOCIALE
SCOPO: Il lavaggio delle mani rappresenta il mezzo più importante ed efficace per
prevenire la trasmissione delle infezioni. Serve ad allontanare fisicamente lo sporco
e la maggior parte della flora transitoria sulla cute.
QUANDO FARLO: Ad inizio e fine turno, prima e dopo la distribuzione degli alimenti,
prima dopo l'utilizzo dei servizi igienici, prima e dopo il rifacimento dei letti, prima e
dopo ogni contatto con i pazienti, prima e dopo l'utilizzo dei guanti, prima e dopo la
somministrazione di terapie.
COME: Bagnare le mani con acqua, applicare una quantità di sapone sufficiente per
coprire tutta la superficie delle mani, frizionare le mani palmo contro palmo, il
palmo destro sopra il dorso sinistro incrociando le dita tra loro e viceversa, palmo a
palmo intrecciando le dita tra di loro, dorso delle dita contro palmo posto e tenendo
le dita strette tra loro.
IMPORTANTE:
• l'acqua deve essere tiepida per evitare di rimuovere sostanze oleose che
proteggono la cute.
FRIZIONE ALCOLICA
LAVAGGIO ANTISETTICO
LAVAGGIO CHIRURGICO
SCOPO: Viene fatto prima di qualsiasi intervento chirurgico, deve durare 5 minuti e
se devo utilizzare una soluzione antisettica come la clorexidina.
PARAMETRI VITALI
• Scoprire il pz
• Posizionare l’indice e il medio nella parte interna del polso del pz sull’arteria radiale e
applicare una pressione leggera affinché si percepisca il polso
• Identificare il ritmo e regolarità del polso con un orologio ( per ritmo regolare contare il
numero di battiti per 30 secondi e moltiplicarlo per 2, se il ritmo è irregolare contare il numero di
battiti per 60 secondi)
• Rimuovere i guanti e lavare le mani
• Fonendoscopio e sfigmomanometro
• Guanti
PROCEDURA:
• Posizionare sul braccio nudo del paziente a livello mediano in prospettiva con il cuore.
• Palpare l’arteria brachiale e posizionare la campana , avvolgere la cuffia e assicurarsi che sia
sgonfia, inserire gli auricolari del fonendoscopio , posizionare lo sfigmomanometro a livello dei
propri occhi.
• Annotare il livello pressorio al quale il polso scompare e poi riappare. Sgonfiare tutta la
cuffia.
• Comprimere la pompa per gonfiare la cuffia fino a che il manometro registra 20/30
millimetri di mercurio sopra il livello della precedente palpazione
• Aprire parzialmente la valvola e sentire le 5 fasi dei suoni di korotkoff ( fase 1: comparsa di
suoni deboli e ripetitivi, fase 2: i suoni si affievoliscono, fase 3: ritorno di suoni più netti, fase 4: i
suoni diventano più ovattati, fase 5: i suoni spariscono )
• Dopo aver sentito l’ultimo suono, sgonfiare tutta la cuffia e rimuovere tutto
PROCEDURA:
• Giare la testa del pz da un lato , estrarre la sonda dal contenitore e attaccare la copertura al
termometro
• Buttare la copertura
PROCEDURA:
• Recarsi al letto del pz e assicurarsi che la fronte sia pulita e misurare la febbre convergendo
le due linee
RILEVAZIONE SATURAZIONE:
Materiale occorrente:
• Ossimetro da dito
• Guanti
PROCEDURA:
• Applicare il sensore e connetterlo con ossimetro da dito assicurandosi che il foto rilevatore
sia allineato con l’unghia del pz.
• Accendere l’ossimetro e coprire il sito con un lenzuolo per eventuali luci esterne
RILEVAZIONE GLICEMIA :
Materiale occorrente:
• Guanti
• Pungidito
• Glucometer
PROCEDURA:
• Preparare il materiale : garze con soluzione antisettica, lancetta pungidito, striscia reattiva e
inserirla nel glucometer
• Identificare la sede più idonea dove eseguirlo, disinfettare la zona, pungere il dito con la
lancetta, asciugare la prima goccia di sangue , esercitare pressione per la successiva goccia di
sangue e applicarla sulla goccia reattiva