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prof. ing.

Claudia Madiai
Corso di Ingegneria Geotecnica Sismica - CLM Civile

Dinamica dei Terreni


Comportamento dei terreni a bassi livelli deformativi


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G0 Curva dorsale
c2
c1
c=G0c

c1 c2 

Curva dorsale

Prof. Ing. Claudia Madiai


prof. ing. Claudia Madiai
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‘LIVELLI DEFORMATIVI’ E COMPORTAMENTO DEI TERRENI

Il comportamento dinamico e ciclico di provini saturi in laboratorio (MACROSCALA)


è influenzato da un gran numero di fattori

In sito, il numero dei fattori che influenza la risposta del sottosuolo reale
(MEGASCALA) in condizioni di carico dinamico e ciclico è molto maggiore e in
condizioni sismiche la situazione è ancora più complessa a causa dell’andamento
fortemente irregolare dell’azione e delle conseguenti sollecitazioni indotte

Pertanto, per un’analisi accurata, sono necessari un numero maggiore di


informazioni e leggi costitutive più complesse di quelle che definiscono il
comportamento dinamico e ciclico del terreno in condizioni di carico regolare
(modelli costitutivi avanzati sono ancora poco utilizzati nelle applicazioni pratiche)

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DOMINI DI COMPORTAMENTO, PARAMETRI DINAMICI E MODELLI


Il comportamento dinamico dei terreni è fortemente dipendente dalle deformazioni di taglio
indotte dalla sollecitazione rapportate alla soglia lineare l e volumetrica v

deformazione 10-4 10-3 10-2 10-1 1 10



Livello deform. basso l medio v alto
Dominio Elastico lineare Isteretico stabile Isteretico instabile

G0, D0
G(), D()
Parametri
G(, N), D(, N), u(, N)
cyc =cyc (,N) 
Fondazioni di 
PROBLEMI macchine  vibranti,
Risposta sismica  
locale (terremoti 
Instabilità e rotture  in condizioni sismiche 
TIPICI vibrazioni da traffico, 
non distruttivi)
(terremoti forti e distruttivi) 
misure geofisiche
Viscoelastico lineare 
Elastico o 
MODELLI viscoelastico lineare
equivalente o non  Elasto‐plastico
lineare
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Comportamento del terreno a bassi livelli deformativi


A bassi livelli deformativi (  l ) il comportamento dei terreni in condizioni
di carico dinamico e ciclico è visco-elastico lineare, con energia dissipata
molto bassa

All’aumentare del numero dei cicli N e della deformazione di taglio  (purché


sia  < l) la risposta del terreno non cambia: il modulo di taglio e il
rapporto di smorzamento sono costanti e pari ai valori iniziali

Il terreno a bassi livelli deformativi è
caratterizzato da:
c2
c=G0c
G=G0 e D=D0 c1

c1 c2 

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Modulo di taglio iniziale G0 – Misura ‘diretta’


G0 può essere misurato sia in sito sia in laboratorio con strumentazioni capaci di apprezzare
livelli deformativi estremamente bassi (inferiori a 10-5 %)

Le misure in sito sono più rappresentative delle condizioni reali del terreno e consentono di
avere un numero più elevato di misure con la profondità

Le prove di laboratorio offrono per contro la possibilità di controllare meglio le condizioni al


contorno e di esaminare l’influenza di alcuni parametri di interesse per le applicazioni
ingegneristiche e per la ricerca scientifica

In un mezzo elastico lineare, omogeneo, isotropo, G0 è legato alla velocità di propagazione


delle onde S, VS, e alla densità del mezzo,  , dalla relazione:
G0 = VS2

Si ricava da VS generando artificialmente onde sismiche


G0 (sito)
(down-hole, cross-hole, etc.)

G0 (laborat.) Si ricava da VS (bender elements, colonna risonante) o


direttamente (taglio torsionale ciclico)

generalmente: G0 (sito)/G0 (lab) = 1.5  2.5


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Modulo di taglio iniziale G0 – Stima indiretta

Svantaggi delle misure dirette: delicate e costose


Pertanto: è possibile (anche se sconsigliabile) ricorrere all’uso di correlazioni empiriche
con parametri desunti da prove geotecniche di tipo corrente

 Vs (in sito) è correlata a grandezze/indici rappresentativi dello stato del terreno in sito
facilmente misurabili mediante prove di tipo “convenzionale”

SITO VS = f(’v, z, NSPT, qc , ecc.)

 G0 (o VS) (in laboratorio) è correlato a grandezze rappresentative dello stato del


terreno ‘controllabili’ in laboratorio (indice dei vuoti e, pressione di confinamento ’0 ,
densità relativa Dr , ecc.).

LABORATORIO G0(VS) = f(e, ’0, DR , ecc.)

Svantaggi della stima indiretta: errori di stima molto elevati


(alle stime indirette vanno associate misure dirette, per calibrare le correlazioni esistenti o
ricavarne delle nuove); le correlazioni ottenute a scala regionale sono preferibili a quelle di
letteratura (riferite a generiche categorie di terreni) 6
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Fattori che influenzano il modulo di taglio iniziale G0


nei terreni a grana grossa

Il modulo di taglio iniziale G0 dei terreni a grana grossa dipende da:

 stato di addensamento iniziale (indice dei vuoti, e, o densità relativa DR)

 pressione di confinamento, 0’

 distribuzione granulometrica

 forma e scabrezza dei grani

 età geologica

 grado di cementazione

 grado di saturazione (per terreni allo stato naturale)

N.B. Per la misura di G0 in laboratorio vengono utilizzati provini saturi ricostituiti


(anche la tecnica di ricostituzione influenza G0; meno influenti sono la velocità di
deformazione e il tempo di consolidazione)
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Dipendenza di G0 da ’0 ed e per terreni a grana grossa

I fattori più influenti (e quindi maggiormente considerati per le correlazioni) sono:




 stato di addensamento iniziale G0 SD 


(legato all’indice dei vuoti, e , o alla sabbia
SD densa
G0 SS 
densità relativa DR , o, nel caso di
prova in sito, all’indice della prova) sabbia
SS sciolta


G0ʹ

GG0(’02)
0ʹ

G0ʹ ʹ

ʹ
 pressione di confinamento 0’
ʹ

 8
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Dipendenza di G0 da ’0 ed e per terreni a grana grossa

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Stima indiretta di G0 per terreni a grana grossa

Le correlazioni più usate sono del tipo:

G0 ( oppure Vs )  A  F e    '0   n con parametri da prove di laboratorio

con F(e) funzione dell’indice dei vuoti,


A ed n costanti empiriche

con parametri da prove in sito G0 ( oppure V s )  A   S  m   '0   n

con S indice della prova, A, m ed n costanti empiriche

STIMA DI G0 PER GHIAIE CON PARAMETRI DA PROVE DI LABORATORIO


Autori G0 e '0 in KPa
Kokusho e Esashi (1981) (1) G0 = {8400[(2.17-e) /(1+e)]}('0)0.6
2

D50 = 13mm
(2) G0 = {13000[(2.12-e)2/(1+e)]}('0)0.55
D50 = 30mm
Seed et al. (1986) (3) G0 =218.8K2,max('0)0.5
K2, max (tipo di ghiaia, Dr) = 80-180 (i valori più alti per ghiaie dense) 10
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STIMA DI G0 PER SABBIE CON PARAMETRI DA PROVE DI LABORATORIO

Hardin e Black (1968) (1) G0 = {4798[(2.12-e)2/(1+e)]}('0)0.6


'0 < 95.8kPa
G0 = {6910[(2.12-e)2/(1+e)]}('0)0.5
'0 > 95.8kPa
(2) G0 = {3230[(2.97-e)2/(1+e)]}('0)0.5
Hardin e Drnevich (1972) (3) G0 = {3230[(2.97-e)2/(1+e)]}OCRk('0)0.5
Iwasaki e Tatsuoka (1977) (4) G0 = {14100[(2.17-e)2/(1+e)]}('0)0.4
Hardin (1978) (5) G0 = {625/(0.3+0.7e2)}(Pa'0)0.5
Chung et al. (1984) (6) G0 = {523/(0.3+0.7e2)}(Pa)0.52('0)0.48
Kokusho e Essashi (1981) (7) G0 = {8400[(2.17-e)2/(1+e)]}('0)0.5
Yu e Richart (1984) (8) G0 = {700[(2.17-e)2/(1+e)]}Pa0.5[('a+'r)/2]0.5
(9) G0 = {326[(2.97-e)2/(1+e)]}Pa0.5[('a+'r)/2]0.5
Acar e El-Tahir (1986) (10) G0 = {631/(0.3+0.7e2)}(Pa)0.57('0)0.43
Brignoli et al. (1987) (11) G0 = {526/(0.3+0.7e2)}(Pa)0.52('0)0.48
Saxena e Reddy (1989) (12) G0 = {428/(0.3+0.7e2)}(Pa)0.43('0)0.57
Lo Presti et al. (1993) (13) G0 = {710[(2.27-e)2/(1+e)]}(Pa)0.57('0)0.43
Lo Presti et al. (1997) (14) G0 = {724/e1.3}(Pa)0.55('0)0.45
(15) G0 = {708/e1.3}(Pa)0.38('0)0.62 11
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STIMA DI G0 PER SABBIE CON PARAMETRI DA PROVE DI LABORATORIO

1000

(1)
(2)
Modulo di taglio G0/F(e) [MPa]

(3)
(4)
(5)
Iwasaki e Tatsuoka (1977) (4)
(6)
(7)
(8)
100 (9)
(10)
(11)
(12)
(13)
Hardin e Blak (1968) (2) (14)
(15)
Yu e Richart (1984) (9)
Hardin e Drnevich (1972) (3)
10
10 100 1000
Tensione media efficace '0 [kPa] 12
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Stima indiretta di G0 per terreni a grana grossa


STIMA DI G0 A PARTIRE DAI RISULTATI DI PROVE IN SITO

VS  a  N b • da prove SPT
G0    V S2
VS  a  b  N (N=NSPT)
VS  a  N b  z c
V S  a  N b  (  v ' )c
V S  a  K 2  (  v ' )c dove K2  f ( N )

VS  a  qc
b
• da prove CPT
VS  a  b  qc qc: resistenza di punta
VS  a  qc  z c
b fs: resistenza di attrito laterale

VS  a  qc  ( v ' ) c
b

VS  a  qc  f s
b c

VS 1  a  qc1N dove VS 1  VS  ( pa /  v 0 ' ) 0.25 qc1N  (qc / pa ) 0.25 ( pa /  v 0 ' ) 0.5


b

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Autori VS [m/s]
STIMA DI VS PER SABBIE DA
Ohta e Toriuma (1970) (3) VS = 85.3N0.31
RISULTATI DI PROVE SPT Ohta et al. (1972) (4) G0 = 2.85105N0.72
VS = 87.2N0.36
Ohsaki e Iwasaki (1973) (5) G0 = 1.33105N0.94
VS = 81.4N0.39
Ohsaki e Iwasaki (1973) (6) G0 = 2.85105N0.78
VS = 59.4N0.47
Imai e Yoshimura (1975) (7) VS = 92.0N0.329
Imai et al. (1975) (8) VS = 89.9N0.341
Imai (1977) (9) VS = 91N0.337
VS = 80.6N0.331
VS = 97.2N0.323
Ohta e Goto (1978) (10)VS = 85.35N0.348
VS = 67.79N0.348z0.230
JRA (1980) (11) VS = 80N0.333
Seed e Idriss (1981) (12)VS = 61.0N0.5
VS = 56.4N10.5
Barrow e Stokoe (1983) (13)VS = 145.1+4.2N
VS = 144.8+4.1N1
Sykora e Stokoe (1983) (14)VS = 100.1N0.29
Muzzi (1984) (15)VS = 80.6N0.331
Lin et al. (1984) (16)VS = 65.58N0.502
Janan (1985) (17)VS = 116.1(N+0.3185)0.202
Lee (1990) (18)VS = 157.4N0.49
Lee (1992) (19)VS = 104.7N0.296
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STIMA DI VS PER SABBIE DA RISULTATI DI PROVE SPT


500
(3)

(4)

(5)
Lin et al. (1984) (16)
Velocità delle onde di taglio, VS [m/s]

400 (6)

(7)

(8)

(9)
300
(10)

(11)

(12)

(13)
200
(14)
Janan (1985) (17) (15)

(16)

100 (17)

(18)

(19)

0
0 10 20 30 40 50 60
Numero di colpi della SPT
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Fattori che influenzano il modulo di taglio iniziale G0


nei terreni a grana fine

Il modulo di taglio G0 dei terreni a grana fine dipende da:

1. pressione di confinamento, 0’

2. indice dei vuoti, e

3. indice di plasticità, IP

4. grado di sovraconsolidazione, OCR

5. velocità di deformazione,  (ovvero frequenza del carico applicato, f)

6. età geologica (tempo di consolidazione)

7. storia di carico (“prestraining”)

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Dipendenza di G0 da ’0 , e , OCR per terreni a grana fine

8
1 4

2
1 4
8

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Stima indiretta di G0 per terreni a grana fine


Dipendenza di G0 da ’0 ed e per t. a grana fine
Le correlazioni più usate sono del tipo:

da prove di laboratorio
2

G0 ( oppure Vs )  A  F e    '0  n

con F(e) funzione dell’indice dei vuoti,


A ed n costanti empiriche

N.B. valide solo per terreni NC e di bassa


plasticità (non compaiono nella formulazione
le altre grandezze, IP e OCR)

da prove in sito (CPT)

G0 ( oppure V s )  A  qc 
G0 ( oppure Vs )  A  qc    f s  
con A,  e  costanti empiriche
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Confronto della rigidezza iniziale


di terreni a grana grossa e a grana fine

TERRENI GRANULARI TERRENI COESIVI

N.B. Il rapporto tra i valori di VS è all’incirca pari alla radice quadrata del rapporto tra i valori di G0

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Stima indiretta di G0 per terreni a grana fine

G0  A  F e   OCR  k   '0  n

con F(e) funzione dell’indice dei vuoti,


k funzione dell’ indice di plasticità,
A ed n costanti empiriche
ad es.

IIP 
P kK 
[%]  [ ‐ ] 
0  0 
20  0.18 
40  0.30 
60  0.41 
80  0.48 
> 100  0.50 
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STIMA DI G0 PER TERRENI A GRANA FINE CON PARAMETRI DA PROVE DI LAB.

G0  K   'cn ( MPa)

1000
G0 [MPa]

100

10
1

4
1
0.001 0.01 0.1 'c [MPa] 1
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STIMA DI G0 PER TERRENI A GRANA FINE DA RISULTATI DI PROVE CPT

350

V s (m/s)
Materiali “coesivi”

- di origine pleistocenica 300

VS = 193.0 qc0.315
250
(n.= 21; r2 = 0.810)

- di origine alluvionale
200
VS = 211.2 qc 0.199

(n.= 25; r2 = 0.830)


150 Materiali "coesivi" di origine alluvionale
(VS in m/s; qc in MPa) Materiali "coesivi" di origine pleistocenica
100
0 1 2 3 4 5 qc (MPa)
6

Madiai & Simoni, 2004

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1000 Madiai & Simoni, 2004

G 0 (MPa)
EB D
C

STIMA DI G0 DA A
E

RISULTATI DI PROVE CPT


CD
100

BF

FA
G0 =  qc
10
0,1 1 10 qc (MPa)
100
  r2
A 106,3 0,505 0,812 Madiai e Simoni (2004) grana grossa Alta Valtiberina Umbra

B 89,8 0,461 0,871 Madiai e Simoni (2004) grana fine Alta Valtiberina Umbra

sands, silts
C 49,2 0,51 0,483 Simonini & Cola (2000) Laguna di Venezia
and silty clay
D 28,1 1,335 0,713 Mayne & Rix (1993) clay 31 siti del mondo

E 28,0 1,400 0,940 Bouckovalas et al. (1989) very soft clay Agios Stefanos (Grecia)
using qc - NSPT
F 71,2 0,611 - Imai & Tonouchi (1982) alluvial clay 23
relationship
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STIMA DI G0 DA RISULTATI DI PROVE CPT

V S  A  qc   f s  (VS in m/s; qc and fs in MPa)

(Madiai & Simoni, 2004)

N A   r2
TIPO DI TERRENO:
Hfg 25 140 0.30 -0.13 0.92
Pfg 21 182 0.33 -0.02 0.81 Olocenico a grana fine (Hfg)
Hfg-Pfg 46 155 0.29 -0.10 0.91 Olocenico a grana grossa (Hcg)
Pleistocenico a grana fine (Pfg)
Hcg 18 268 0.21 0.02 0.73
Pleistocenico a grana grossa (Pcg)
Pcg 12 172 0.35 -0.05 0.66
Hcg-Pcg 30 224 0.26 -0.01 0.81

N: numerosità
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5. Effetto di  (o f ) su G0 per i terreni a grana fine


Il valore di G0 cresce all’aumentare della velocità di deformazione, in misura
tanto maggiore quanto più elevato è l’indice di plasticità
(anche per questo i valori di G0 da prove in sito sono in genere più alti di quelli ottenuti in
laboratorio: le vibrazioni prodotte artificialmente in sito hanno frequenze, ovvero velocità
di applicazione del carico, più elevate di quelle di laboratorio)

(Isenhower e Stokoe, 1981 mod.)


75
Modulo secante, G [Mpa]

 = 0.1 [%/s]  = 1 [%/s]
 = 10 [%/s]
70
 = 0.01 [%/s]

65  = 0.001 [%/s]

60 coefficiente di velocità
di deformazione

55
 0.0001  0.001  0.01 0.1
Ampiezza della deformazione di taglio, [%]

OSS: L’influenza della velocità di deformazione sulla rigidezza aumenta con la deformazione
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6. Effetto del tempo di consolidazione su G0 per i terreni a grana fine

È stato osservato che la risposta di provini a pressione di confinamento


costante è dipendente dal tempo, ed è caratterizzata da due fasi:
 una fase iniziale dovuta essenzialmente alla consolidazione primaria
 una seconda fase in cui G0 aumenta pressoché linearmente con il logaritmo
del tempo (long-term time effect)

OSS. Confrontando i valori Modulo di taglio iniziale, G0


di G0 ottenuti in sito e in
laboratorio per depositi di IIGG

età diversa, le differenze (G0)1000


sono tanto più rilevanti (G0)p

quanto più antica è l’età del


terreno (nel tempo si ha un
aumento di rigidezza dovuto
ai processi fisico-chimici Consolidazione primaria Consolidazione secondaria
successivi alla deposizione)
1 10 100 tp 1000 10000 100000
Tempo di confinamento , t  [min] 26
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6. Effetto dell’età geologica su G0 per i terreni a grana fine


Le discrepanze esistenti tra misure di G0 in sito e in laboratorio possono essere
attribuite anche agli effetti del tempo e stimate con la relazione (Anderson e
Stokoe, 1978):
G0(sito) = G0(lab) + FA IG
dove:
G0(lab) = valore di G0 misurato in laboratorio al termine della consolidazione
primaria per la pressione efficace litostatica media
FA = log10 (tc/tp) = fattore di età del deposito (valori tipici di FA sono compresi
tra 4 e 8)
tc = tempo da cui hanno avuto inizio i più recenti cambiamenti della storia di
sforzo nel deposito (per i depositi eluvio-colluviali varia tra 27.000 e 15.000
anni e per le argille lacustri tra 115.000 e 40.000 anni)
tp = tempo richiesto per completare la consolidazione primaria a seguito del
cambiamento dello stato di sforzo (può essere ricavato applicando la teoria
della consolidazione edometrica)
IG = variazione di G0 per ciclo logaritmico a consolidazione avvenuta (v. DIA 28)
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7. Effetto del prestraining dinamico su G0 per i terreni a grana fine

L’applicazione di una serie di cicli di carico di ampiezza elevata (“prestraining


dinamico”) modifica la rigidezza iniziale G0 del terreno.

In particolare:
la rigidezza iniziale, in condizioni non drenate, di argille sottoposte a
prestraining si riduce, tuttavia, dopo un certo tempo dall’applicazione della
sequenza ciclica, si ha un recupero di rigidezza e G0 assume valori maggiori di
quelli che si avevano in assenza di prestraining (Dobry e Vucetic, 1987)

OSS: l’effetto del prestaining rende peggiore il comportamento meccanico dei terreni a
grana fine nel caso di scosse sismiche ripetute a breve distanza di tempo

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7. Effetto del prestraining dinamico su G0 per i terreni a grana fine


G0 [MPa]

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Rapporto di smorzamento iniziale D0 – Misura diretta

Le proprietà smorzanti del terreno giocano un ruolo fondamentale nei problemi di


dinamica: quando la frequenza del carico ciclico è prossima a una delle frequenze
proprie (naturali) del deposito, l’amplificazione in superficie è tanto maggiore quanto
più piccolo è il rapporto di smorzamento D

amplificazione
4 2

Funzione di amplificazione di uno


strato di terreno omogeneo visco-
elastico di spessore H su substrato
infinitamente rigido
0 1 2

frequenze naturali 30
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Fattori che influenzano il rapporto di smorzamento iniziale D0


nei terreni a grana grossa
A bassi livelli deformativi gli effetti dissipativi nei terreni a grana grossa sono
modesti (di norma D0 ≤ 1%) e quindi la determinazione di D0 per i terreni a
grana grossa è di scarso interesse
I principali fattori che influenzano D0 nei terreni a grana grossa sono:

 stato di addensamento iniziale (indice dei vuoti, e, o densità relativa DR)

 pressione di confinamento, 0’

 età geologica e cementazione

In particolare:
• le sabbie hanno valori di D0 leggermente più alti delle ghiaie e la presenza di materiale fine
può incrementare D0 fino a valori superiori al 2%
• il valore di D0 si riduce all’aumentare di DR, 0’ , geologica e grado di cementazione
• D0 è praticamente indipendente dalla velocità di carico
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Fattori che influenzano il rapporto di smorzamento iniziale D0


nei terreni a grana fine

I terreni a grana fine possono invece esibire un comportamento dissipativo


significativo (di norma 2-4%) anche a bassi livelli deformativi
I principali fattori che influenzano D0 nei terreni a grana fine sono:

1. indice di plasticità, IP
2. velocità di deformazione, (o frequenza di applicazione dei carichi, f)
3. pressione di confinamento, 0’
4. indice dei vuoti, e
5. età geologica (tempo di consolidazione)

OSS. L’indice di plasticità è considerato in genere il fattore più influente, mentre sono
pressoché ininfluenti grado di sovraconsolidazione OCR e prestraining

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Rapporto di smorzamento iniziale D0 – Misura diretta

D0 può essere misurato in maniera affidabile solo in laboratorio


con prove di colonna risonante (RC) e di taglio torsionale ciclico (CTS)
Poiché D0 dipende dalla frequenza del carico, per le applicazioni sismiche
dovrebbe essere misurato con frequenze delle sollecitazioni cicliche prossime
a quelle fondamentali dei terremoti (1÷10 Hz)
Pertanto la prova CTS (frequenze tipiche: 0.1÷1 Hz) appare più appropriata
per la misura di D0 ai fini sismici rispetto alla prova RC (frequenze tipiche a
bassi livelli deformativi > 20÷30 Hz)

In particolare, evidenze sperimentali hanno mostrato che: D0(RC) > D0(CTS)

Stima indiretta di D0 per terreni a grana fine


D0 e IP in [%], 0’ [kPa], Pa = 100 kPa
k= 0.316 exp(-0.014 IP) terreni quaternari
(Zhang et al., 2005)
k= 0.316 exp(-0.011 IP) terreni terziari
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Dipendenza di D0 da pressione di confinamento e velocità di


deformazione per terreni a grana fine

0’

3
4
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Dipendenza di D0 dal tempo di consolidazione per terreni a grana fine

Rapporto di smorzamento min - D0 [%] 10

0.1
0.1 1 10 100 1000 10000
Tempo di consolidazione - t [min]

ID = D / log(t) ID = coeff. di incremento assoluto di D


ND = 100(ID / D1000) ND = indice di incremento relativo di D 35
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Dipendenza di D0 dall’età geologica per terreni a grana fine

D0 [%]

Pleistocene: da 1,8 milioni di anni fa a 11.000 anni fa


Olocene: da 11.000 anni fa ad oggi
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Comportamento del terreno a bassi livelli deformativi

MODELLI LINEARI
Il comportamento del terreno può essere simulato con modelli lineari
fintanto che il livello deformativo raggiunto è  < l
Tali condizioni si realizzano nei problemi che riguardano:
fondazioni di macchine vibranti, vibrazioni indotte dal traffico, ecc..
I parametri del terreno necessari per definire un modello lineare sono Go e Do
Spesso si trascura la componente

dissipativa utilizzando modelli elastici
G0
(più appropriati per terreni granulari)
1 piuttosto che visco-elastici (più
appropriati per terreni a grana fine)


OSS: Il modello elastico lineare è impiegato
per l’interpretazione di alcune prove geofisiche
(es. SASW, MASW, ecc..)
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