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prof. ing. Claudia Madiai
Corso di Ingegneria Geotecnica Sismica - CLM Civile
N.B. poiché non tutti i fattori presenti in sito e influenti sul comportamento dinamico
possono essere riprodotti in laboratorio è importante limitare il più possibile
il disturbo dei campioni da cui sono ricavati i provini
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piccole e medie grandi deform.
deformazioni e rottura
prove prove
in sito di laboratorio
120 30
G ρ
campionamento
100 25
G
G γ
60 15
40 10
20 5
0 0
0.0001 0.001 0.01 0.1 1
deformazione tangenziale, (%) 5
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Campi tipici di
deformazioni e Parametri determinati
Tipo di Prova frequenze
u
[%] f [Hz]
Rigidezza Smorzamento Rottura
120 30
G G γ
G γ G
G
100 25
G
G γ
60 15
40 10
20 5
0 0
0.0001 0.001 0.01 0.1 1
deformazione tangenziale, (%)
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Finalità: determinazione di G0
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BENDER ELEMENTS
Modalità di prova
La prova consiste nel far partire dalla sorgente (S) un impulso e nell’individuare
al ricevitore (R) il primo arrivo dell’onda generata
Nota la distanza L tra i due trasduttori e il tempo tSR necessario all’onda elastica
per percorrere tale distanza, è possibile determinare la velocità di propagazione
dell’onda di taglio VS = L/ tSR e quindi G0 = ·VS2
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Finalità
determinazione di G0 e D0 (per < l)
determinazione di G(), D() (per < v)
identificazione di l e v
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COLONNA RISONANTE
Tipi di apparecchiatura
1 – Apparecchio di Hardin
Permette di consolidare il provino in condizioni isotrope o anisotrope.
Permette di applicare al provino, oltre ad un momento torcente armonico, anche
un carico verticale armonico; si può così determinare, oltre alla velocità delle
onde S, anche la velocità delle onde P, e quindi il modulo longitudinale E e il
coefficiente di Poisson
2 – Apparecchio di Stokoe
Consente di applicare al provino solo un momento torcente, e la consolidazione
può essere soltanto isotropa.
È il tipo di apparecchio in dotazione al Laboratorio Geotecnico del DICeA ed è
stato adattato per poter eseguire anche prove di Taglio Torsionale Ciclico (CTS)
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1
3
2 15
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Apparecchiatura RC – CTS del Laboratorio Geotecnico del DICeA‐UniFI
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3
4
5 6
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Motore
torsionale
Pannello di controllo
1 2
1. Buretta
2. Trasduttore di pressione CP
3
4 3. Rubinetto (riempimento serbatoio
posteriore)
4. Trasduttore di pressione digitale (CP
5 6
e BP)
5. Regolatore di pressione CP
6. Regolatore di pressione BP
7. Rubinetto (riempimento buretta)
8. Rubinetto (per leggere su 4 CP o BP)
8
9. Rubinetto (per svuotare la buretta)
7 10. 11. e 12. Rubinetti (per mettere in
9 comunicazione la base del provino
alla buretta o al serbatoio posteriore)
10 11 12
CP: cell pressure
BP: back pressure 19
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COLONNA RISONANTE
Modalità di prova
IPOTESI 2
Conservazione delle sezioni piane:
, , · ,
u: spostamento; : rotazione (armonica); 0 ≤ r ≤ R
Dalle ipotesi 1 e 2 :
R u r
, , ,
, , ·
con hp 3
IPOTESI 3
u
mezzo omogeneo elastico lineare: R
r
, , · , ,
senza hp 3
(in realtà il legame è non lineare G=G())
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Equilibrio dinamico di un
elemento di volume del provino:
, ,
·
J: momento d’inerzia polare della
sezione circolare del provino
: densità del terreno
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, , , ,
· · →
la cui soluzione è:
, ·
n = 2ꞏfn frequenza circolare relativa all’n-esimo modo di vibrare frequenza circolare
del momento torcente applicato
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· ·
· ·
· ·
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Ip n h n h
tan tan
I t VS VS
NB Per un dato valore del rapporto Ip /It esistono infiniti valori di che soddisfano
l’equazione di frequenza, corrispondenti agli infiniti modi di vibrare del sistema. Si
considera il primo modo essendo quello al quale corrisponde la massima risposta del
sistema
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· · .
Supponiamo di aver rilevato f0= 40 Hz = 0.10425 VS = 183.7 m/s
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la
con: h RCF Aacc
ra
dove:
ra = distanza dell’accelerometro dall’asse del provino
la = arco di circonferenza percorso
RCF = fattore di calibrazione, funzione della frequenza di risonanza
Aacc = ampiezza della risposta dell’accelerometro in condizioni di risonanza
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mx cx kx 0
1 A(t )
ln i
con A(ti) e A(ti+n) rispettivamente ampiezza del picco i-esimo e i+n-esimo
n A(ti n )
2
il rapporto di smorzamento è dato dalla seguente relazione: D
4 2 2
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Finalità
determinazione di G0 e D0 (per < l)
determinazione di G(), D() (per < v)
Campo di deformazioni investigato:
Principio di funzionamento
si applica ad un provino cilindrico, vincolato alla base e libero in testa,
saturato e consolidato, un momento torcente ciclico di frequenza prefissata,
misurandone la deformazione per diversi valori della sollecitazione
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1) Sistema elettromeccanico
È uguale a quello di RC con l’aggiunta di 2
trasduttori di non contatto per la misura
delle deformazioni angolari sulla testa del
provino
2) Sistema di eccitazione
È quello dell’attrezzatura della RC
trasduttori di non contatto
3) Sistema di registrazione
È costituito da un acquisitore capace di registrare contemporaneamente 3
segnali: quello della forzante, proveniente dal generatore, e i 2 segnali
provenienti dai trasduttori di non contatto
Molto delicata è la fase di taratura per
ricavare il valore del momento torcente a
partire da quello della tensione fornita al registratore
motore torsionale
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La deformazione di taglio sulla base superiore del provino a distanza r dall’asse vale:
zx r
h
2 R
(t ) ( t )
3 h
2 Mt ( t )
(t ) G (t ) R
3 J
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pp W
Geq D
pp 4 W
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f crescente
f crescente
(D’Onofrio, 2013)
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