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Effettuare le verifiche di stabilità del muro di sostegno (verifica allo scorrimento, verifica al ribaltamento e
verifica di stabilità della fondazione) riportato in figura secondo le indicazioni prescritte dalla Normativa
Vigente (DM08). Il terreno sulla soletta di fondazione è da intendere come un carico permanente, mentre il
sovraccarico Δq pari a 20 kPa è un carico accidentale.
Dall’analisi di pericolosità sismica, il valore di accelerazione orizzontale massima attesa su sito di
riferimento rigido è pari a ag = 0.155 g (SLC).
Ipotizzando i seguenti dati sulla costruzione:
- Classe d'uso: 2
- Vita Nominale: 50 anni
- Coefficiente d'uso: 1.0
- Vita di riferimento: 50 anni
- Probabilità di superamento nella vita di riferimento: 0.050 (SLC) Periodo di ritorno: 974.7
(anni);
e assumendo un coefficiente di amplificazione stratigrafica SS = 1.15, topografica ST=1.0, un valore di βm
pari ad 1.0, e non considerando l’azione dovuta al sovraccarico accidentale in condizioni sismiche,
effettuare la verifica sismica agli stati limite di collasso (SLC) secondo le indicazioni del nuovo Testo Unico
DM08.
Le verifiche eseguite mediante analisi di interazione terreno-struttura o con metodi semplificati devono
sempre rispettare le condizioni di equilibrio e congruenza e la compatibilità con i criteri di resistenza del
terreno. E’ necessario inoltre portare in conto la dipendenza della spinta dei terreni dallo spostamento
dell’opera. Nelle verifiche di sicurezza devono essere presi in considerazione tutti i meccanismi di stato
limite ultimo, sia a breve sia a lungo termine.
Gli stati limite ultimi delle opere di sostegno si riferiscono allo sviluppo di meccanismi di collasso
determinati dalla mobilitazione della resistenza del terreno, e al raggiungimento della resistenza degli
elementi strutturali che compongono le opere stesse.
Per ogni stato limite ultimo deve essere rispettata la condizione
Rd ≥ Ed
dove Ed è il valore di progetto dell’azione o dell’effetto dell’azione
⎡ X ⎤
Ed = E ⎢γ F Fk ; k ; ad ⎥
⎣ γM ⎦
e Rd è il valore di progetto della resistenza del sistema geotecnico:
1 ⎡ X ⎤
Rd = R ⎢γ F Fk ; k ; ad ⎥
γR ⎣ γM ⎦
Gli effetti delle azioni e la resistenza Ed sono espressi in funzione delle azioni di progetto γFFk , dei parametri
geotecnici di progetto Xk / γM e della geometria di progetto ad . Nella formulazione della resistenza Rd,
compare esplicitamente un coefficiente γR che opera direttamente sulla resistenza del sistema.
La verifica della condizione Rd ≥ Ed deve essere effettuata impiegando diverse combinazioni di gruppi di
coefficienti parziali, rispettivamente definiti per le azioni (A1 e A2), per i parametri geotecnici (M1 e M2) e
per le resistenze (R1, R2 e R3).
Opere di sostegno: muri
Per le opere di sostegno devono essere effettuate le verifiche con riferimento almeno ai seguenti stati limite:
SLU di tipo geotecnico (GEO) e di equilibrio di corpo rigido (EQU)
- stabilità globale del complesso opera di sostegno-terreno;
- scorrimento sul piano di posa;
- collasso per carico limite dell’insieme fondazione-terreno;
- ribaltamento;
La verifica di stabilità globale del complesso opera di sostegno-terreno deve essere effettuata secondo
l’Approccio 1:
- Combinazione 2: (A2+M2+R2)
tenendo conto dei coefficienti parziali riportati nelle Tabelle 1 e 2 per le azioni e i parametri geotecnici.
Lo stato limite di ribaltamento non prevede la mobilitazione della resistenza del terreno di fondazione e deve
essere trattato come uno stato limite di equilibrio come corpo rigido (EQU), utilizzando i coefficienti parziali
sulle azioni della tabella 1 e adoperando coefficienti parziali del gruppo (M2) per il calcolo delle spinte.
In generale, le ipotesi di calcolo delle spinte devono essere giustificate sulla base dei prevedibili spostamenti relativi
manufatto-terreno, ovvero determinate con un’analisi dell’interazione terrenostruttura. Le spinte devono tenere conto
del sovraccarico e dell’inclinazione del piano campagna, dell’inclinazione del paramento rispetto alla verticale, delle
pressioni interstiziali e degli effetti della filtrazione nel terreno. Nel calcolo della spinta si può tenere conto dell’attrito
che si sviluppa fra parete e terreno. I valori assunti per il relativo coefficiente di attrito devono essere giustificati in base
alla natura dei materiali a contatto e all’effettivo grado di mobilitazione.
Ai fini della verifica alla traslazione sul piano di posa di muri di sostegno con fondazioni superficiali, non si deve in
generale considerare il contributo della resistenza passiva del terreno antistante il muro. In casi particolari, da
giustificare con considerazioni relative alle caratteristiche meccaniche dei terreni e alle modalità costruttive, la presa in
conto di un’aliquota (comunque non superiore al 50%) di tale resistenza è subordinata all’assunzione di effettiva
permanenza di tale contributo, nonché alla verifica che gli spostamenti necessari alla mobilitazione di tale aliquota siano
compatibili con le prestazioni attese dell’opera.
Figura 2 – Schema geometrico per il calcolo delle spinte per metro di lunghezza del muro
Il Testo unitario DM08 prevede per i muri di sostegno l’esecuzione di quattro verifiche di stabilità relativi ai
possibili stati limite:
- stabilità globale del complesso opera di sostegno-terreno;
- scorrimento sul piano di posa;
- collasso per carico limite dell’insieme fondazione-terreno;
- ribaltamento;
In questa esercitazione la verifica di stabilità globale del complesso opera di sostegno-terreno non dovrà
essere effettuata.
sen 2 (α + ϕ ')
ka =
sen(ϕ '+δ )sen(ϕ '− β ) ⎤
2
⎡
sen α ⋅ sen(α − δ )⎢1 +
2
⎥
⎣ sen(α − δ )sen(α + β ) ⎦
Come e possibile osservare in figura 3, il diagramma della spinta del terreno ha un andamento triangolare,
per cui la spinta St sara applicata nel baricentro del triangolo (ad 1/3H dalla base); analogamente, il
diagramma della spinta dovuta al sovraccarico Δq ha un andamento rettangolare, per cui, per il calcolo del
momento, la spinta Sq sara applicata nel baricentro del rettangolo (ad 1/2H dalla base).
Il coefficiente di spinta attiva ka dipende da vari parametri tra cui anche l’angolo di resistenza al taglio ϕ’ e
l’angolo di attrito fondazione-terreno δ, che è pari a δ = 2/3 φ’.
Dunque nelle verifiche bisogna tener conto del valore di ka di calcolo, che sarà diverso a seconda della
combinazione M1 o M2 adottata.
Le resistenze sono date dal prodotto:
Pv + (Wm + Wt ) ⋅ tgδ
dove:
W = peso del muro Wm + peso del terreno Wt sovrastante la soletta di fondazione (a vantaggio della
sicurezza non si considera il contributo del carico verticale accidentale sulla soletta interna);
Pv = componente verticale della spinta del terreno (che può anche essere trascurata);
Il peso del terreno sulla soletta di fondazione può essere ragionevolmente considerato alla stessa maniera del
peso del muro come una azione permanente favorevole strutturale.
Una volta calcolata la resistenza di progetto Rd utilizzando il parametri geotecnici ottenuti nelle varie
combinazioni (M1, M2), a questa si applica un coefficiente parziale γR che opera direttamente sulla resistenza
del sistema definito in Tabella 3, in funzione del tipo di verifica e della combinazione (R1, R2 o R3).
⎛ ϕ' ⎞
N q = e πtgϕ ' tg 2 ⎜ 45 + ⎟ Nc =
(N q − 1)
(Prandtl, 1921 e Reissner, 1924)
⎝ 2⎠ tan (ϕ ')
I fattori di forma della fondazione (sc , sq , sγ), di inclinazione della base della fondazione (bc , bq , bγ) e quelli di
inclinazione del piano campagna (gc , gq , gγ), non essendoci tali condizioni, sono tutu unitari.
I fattori di inclinazione del carico possono essere calcolati con le seguenti espressioni
(Meyerhof —Vesic, 1975):
ic = iq = (1-α/90°)2 ed iγ = (1-α/φ')2 dove α e l'angolo tra la risultante dei carichi e la componente verticale, cosi
come illustrato in figura 5:
H
H = P sen α
V = P cos α
P α V
I fattori di profondità possono essere ricavati dalle espressioni (Brinch — Hansen, 1970):
d c = 1+ 0.4k
dγ = 1
con k = D/B per D/B ≤ 1
k = 1/tan(D/B) per D/B > 1
(D = profondità del piano di posa della fondazione)
Verifica al ribaltamento
Secondo il DM08, lo stato limite di ribaltamento non prevede la mobilitazione della resistenza del terreno di
fondazione e deve essere trattato come uno stato limite di equilibrio come corpo rigido (EQU), utilizzando i
coefficienti parziali sulle azioni della tabella 1 e adoperando coefficienti parziali del gruppo (M2) per il
calcolo delle spinte.
Nella verifica al ribaltamento le azioni sono espresse dai momenti ribaltanti, dovuti alla componente
orizzontale della spinta del terreno e dell'azione del sovraccarico Δq. Il momento e quindi dato dal prodotto
della forza the si sta considerando (applicata nel baricentro del diagramma di spinta) per il braccio, calcolato
rispetto al centro istantaneo di rotazione (punto A di figura 1).
Le resistenze sono i momenti stabilizzanti, dovuti al peso del muro e al peso del terreno sovrastante la soletta
di fondazione (analogamente a quanto detto per la verifica allo scorrimento, a vantaggio di sicurezza si
trascura il contributo dovuto alla componente verticale della spinta del terreno e del carico accidentale sulla
soletta interna).
Il peso del terreno sulla soletta di fondazione può essere ragionevolmente considerato alla stessa maniera del
peso del muro come una azione permanente favorevole strutturale.
Rd
=
∑M stabilizzanti
≥ 1 .0
Ed ∑M ribaltanti
Verifica sismica
Sotto l’effetto dell’azione sismica di progetto le opere e i sistemi geotecnici devono rispettare gli stati limite
ultimi e di esercizio definiti precedentemente.
A meno di analisi dinamiche avanzate, l’analisi della sicurezza dei muri di sostegno in condizioni sismiche
può essere eseguita con il metodo pseudostatico, mediante i metodi dell’equilibrio limite.
Il modello di calcolo deve comprendere l’opera di sostegno, il cuneo di terreno a tergo dell’opera, che si
suppone in stato di equilibrio limite attivo (se la struttura può spostarsi), e gli eventuali sovraccarichi agenti
sul cuneo suddetto.
Le azioni da considerare nelle analisi di sicurezza delle fondazioni sono fornite dalla spinta esercitata dal
terrapieno, dalle azioni gravitazionali permanenti e dalle azioni inerziali agenti nel muro, nel terreno e negli
eventuali sovraccarichi.
Rispetto al caso statico, le verifiche agli stati limite ultimi devono essere effettuate ponendo pari all’unità i
coefficienti parziali sulle azioni e impiegando i parametri geotecnici e le resistenze di progetto, con i valori
dei coefficienti parziali indicati nella verifica in condizioni statiche.
In aggiunta all’analisi della sicurezza nei confronti dello stato limite ultimo, devono essere condotte verifiche
nei confronti dello stato limite di danno. In particolare, gli spostamenti permanenti indotti dal sisma devono
essere compatibili con la funzionalità dell’opera e con quella di eventuali strutture o infrastrutture interagenti
con essa.
Nell’analisi pseudostatica, l’azione sismica è rappresentata da una forza statica equivalente pari al prodotto
delle forze di gravità per un opportuno coefficiente sismico.
Nelle verifiche allo stato limite ultimo, i valori dei coefficienti sismici orizzontale k h e verticale k v possono
essere valutati mediante le espressioni:
kh =βm (amax/g)
kv = 0,5 kh
dove
- am a x = accelerazione orizzontale massima attesa al sito;
- g = accelerazione di gravità.
In assenza di analisi specifiche della risposta sismica locale, l’accelerazione massima può essere valutata con
la relazione
amax= S · ag =SS · ST· ag
dove
- S= coefficiente che comprende l’effetto dell’amplificazione stratigrafica (SS) e dell’amplificazione
topografica (ST);
- ag = accelerazione orizzontale massima attesa su sito di riferimento rigido.
Nella precedente espressione, il coefficiente βm assume i valori riportati nella Tabella 4.
Categoria di sottosuolo
A B, C, D, E
βm βm
0,2 < ag(g) ≤0,4 0,31 0,31
0,1 < ag(g) ≤0,2 0,29 0,24
ag(g)≤0,1 0,20 0,18
Tabella 4
Per muri che non siano in grado di subire spostamenti relativi rispetto al terreno, il coefficiente assume
valore unitario. Nel caso di muri di sostegno liberi di traslare o di ruotare intorno al piede, si può assumere
che l’incremento di spinta dovuta al sisma agisca nello stesso punto di quella statica. Negli altri casi, in
assenza di specifici studi si deve assumere che tale incremento sia applicato a metà altezza del muro.
sen 2 (ψ + ϕ '−θ )
β ≤ ϕ '−θ : K =
⎡ sen(ϕ '+δ )sen(ϕ '− β − θ ) ⎤
cosθsen 2ψsen(ψ − θ − δ )⎢1 + ⎥
⎣ sen(ψ − θ − δ )sen(ψ + β ) ⎦
sen 2 (ψ + ϕ '−θ )
β > ϕ '−θ : K =
cosθsen 2ψsen(ψ − θ − δ )
S
δ
Procedimento
Nell'analisi pseudo-statica prevista nel DM08, l'azione sismica è rappresentata da un insieme di forze
statiche orizzontali e verticali date dal prodotto delle forze di gravità per un coefficiente sismico.
I coefficienti sismici orizzontale (kh) e verticale (kv) che interessano tutte le masse sono funzione di amax,
l’accelerazione orizzontale massima attesa al sito. Questa a sua volta è data dal valore dell’accelerazione
orizzontale massima attesa su sito di riferimento rigido ag moltiplicata per un coefficiente SS, dipendente
dalle caratteristiche stratigrafiche dei terreni, e un coefficiente ST in funzione delle caratteristiche
topografiche.
Le azioni sismiche di progetto, in questo caso il valore di ag, in base alle quali valutare il rispetto dei diversi
stati limite considerati, si definiscono a partire dalla “pericolosità sismica di base” del sito di costruzione.
Ipotizzando una vita nominale VN dell’opera di 50 anni ed un coefficiente d’uso CU pari a 1.0 corrispondente
ad un normale affollamento, il periodo di riferimento VR è 50 anni. Le probabilità di superamento nel
periodo di riferimento, PVR, alle quali bisogna riferirsi per individuare l’azione sismica agente in ciascuno
degli stati limite considerati, sono riportate nella successiva Tabella 5 è pari rispettivamente a:
- 63% per stato limite di danno
- 5 % per stato limite di collasso
Il periodo di ritorno TR di riferimento è pari a:
VR
TR = −
ln (1 − PVR )
Se tale periodo di ritorno non rientra nei valori gabellati nell’allegato delle norme tecniche bisogna effettuare
una interpolazione nel dominio del tempo per calcolare il valore di ag da considerare nelle verifiche.
Quindi a partire dai valori di ag presenti in corrispondenza dei quattro vertici del reticolo (reticolo di
riferimento) in cui il territorio italiano è stato schematizzato, è possibile calcolare con una semplice
interpolazione i valori necessari per la determinazione delle azioni sismiche per il sito considerato.
Nel caso in esame, dall’analisi di pericolosità sismica è scaturito un valore di accelerazione orizzontale
massima attesa su sito di riferimento rigido pari a ag = 0.1555 g (SLC).
La componente dinamica di spinta ΔP=Ed - PA è applicata a 0,5 H del muro, mentre la componente statica PA
a 1/3H.
Le azioni di calcolo da considerare nel caso sismico sono date dalla spinta statica applicata ad H/3,
dall’incremento di spinta sismica applicata ad H/2, e dalle forze di inerzia orizzontali kHW agenti
direttamente sul muro e sul terrapieno applicate nel loro baricentro.
La spinta dovuta al sovraccarico non viene considerata in condizioni sismiche.
Le resistenze sono date dal prodotto:
Pv + (1 ± kV )(Wm + Wt ) ⋅ tgδ
dove:
- W = peso del muro Wm + peso del terreno Wt sovrastante la soletta di fondazione (a vantaggio della
sicurezza non si considera il contributo del carico verticale accidentale sulla soletta interna);
- kVW componente verticale delle forze di inerzia agenti verso l'alto e verso il basso, in modo da
produrre gli effetti più sfavorevoli.
- Pv = componente verticale della spinta del terreno (che può anche essere trascurata);
Anche in questo caso il peso del terreno sulla soletta di fondazione può essere ragionevolmente considerato
alla stessa maniera del peso del muro come una azione permanente favorevole strutturale.
Una volta calcolata la resistenza di progetto Rd utilizzando il parametri geotecnici ottenuti nelle varie
combinazioni (M1, M2), a questa si applica un coefficiente parziale γR che opera direttamente sulla resistenza
del sistema definito in Tabella 3, in funzione del tipo di verifica e della combinazione (R1, R2 o R3).
Verifica al ribaltamento
Analogamente al caso statico, lo stato limite di ribaltamento non prevede la mobilitazione della resistenza del
terreno di fondazione e deve essere trattato come uno stato limite di equilibrio come corpo rigido (EQU),
utilizzando i coefficienti parziali del gruppo (M2) per il calcolo delle spinte.
Nella verifica al ribaltamento le azioni sono espresse dai momenti ribaltanti, dovuti alla componente
orizzontale della spinta del terreno, l’incremento della spinta dovuta al sisma, e le forze di inerzia
orizzontali. Il momento data dalla spinta dovuta al sovraccarico non viene considerata in condizioni
sismiche.
Rd
=
∑M stabilizzanti
≥ 1 .0
Ed ∑M ribaltanti