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Il Test di Orientamento Motivazionale, teorizzato da Borgogni, Petitta e Barbaranelli nel 2004, è uno

degli strumenti più utilizzati a livello nazionale per la misurazione della motivazione al lavoro.
Consiste in un questionario self-report volto a misurare quattro inclinazioni motivazionali che
orientano il comportamento organizzativo e le preferenze in ambito lavorativo: l’Orientamento
all’Obiettivo, l’Orientamento all’Innovazione, l’Orientamento alla Leadership e l’Orientamento alla
Relazione (Borgogni, Barbaranelli e Petitta, 2004). Delinea il profilo organizzativo del dipendente e
mette in risalto le situazioni in cui esso può svolgere al meglio la propria performance. Risulta quindi
necessario individuare i fattori che motivano le persone a dare il meglio di sé, così da spingere i
dipendenti a migliorarsi continuamente, a coltivare le relazioni e ad essere sempre motivati al lavoro.
Individuare questi fattori è necessario per le organizzazioni, per poter costruire programmi per
motivare i propri dipendenti in linea con gli obiettivi aziendali. Il test è fondato sulla teoria dei bisogni
di McClelland e sugli studi di Berlyne sul pensiero creativo e misura quattro orientamenti
motivazionali:

-all’obiettivo, quando l’individuo preferisce confrontarsi con obiettivi di livello sempre maggiore e
dà il meglio di sé quando ha la possibilità di mettersi alla prova e dimostrare performance eccellenti;

-all’innovazione, quando l’individuo preferisce sperimentare novità e dà il meglio di sé quando deve


ricercare soluzioni alternative ad un problema e ha la possibilità di lavorare su più cose
contemporaneamente;

-alla leadership, quando l’individuo preferisce ricoprire ruoli di potere decisionale e dà il meglio di
sé nella coordinazione del lavoro di gruppo, quando è investito di responsabilità;

-alla relazione, quando l’individuo preferisce il lavoro di gruppo e dà il meglio di sé quando si trova
ad agire insieme ai colleghi, in un clima di sostegno reciproco.

Il report è diviso in tre sezioni: il Profilo grafico, nel quale sono riportati i punteggi ottenuti
dall’individuo sia numerici, sia in forma grafica; la Presentazione di sé, la quale consiste
nell’individuazione dello stile di presentazione dell’individuo, per rilevare eventuali tentativi di
falsificazione del test; e infine il Profilo analitico, il quale fornisce il resoconto completo dei punteggi
ottenuti dall’individuo in ciascuna delle quattro dimensioni analizzate, al quale seguono i
suggerimenti sui punti di forza da sviluppare.

In generale il TOM è uno strumento che costituisce solo una parte della valutazione completa della
motivazione di un individuo, che andrebbe integrata con un’analisi più approfondita di interessi,
attitudini, capacità, tratti di personalità e altre caratteristiche particolari della persona da effettuarsi
con altri strumenti e il colloquio.
È utile specificare inoltre che i risultati ottenuti attraverso il TOM dipendono da quanto l’individuo è
stato sincero nel condurre il test e dal suo grado di consapevolezza del sé; nonostante ciò i risultati
ottenuti con il TOM consentono di delineare programmi d’azione sulla motivazione sulla base di
previsioni attendibili su come la persona potrebbe reagire a determinate situazioni.

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