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Documenti di Cultura
Tomo I
a cura di
Mariano Dell’Omo
Federico Marazzi
SODALITAS
Tomo I
Tomo I
S O D A L I TA S
STUDI IN MEMORIA DI DON FAUSTINO AVAGLIANO
a cura di
Mariano Dell’Omo
Federico Marazzi
Fabio Simonelli
Cesare Crova
Tomo I
ISBN 978-88-8256-086-7
MONTECASSINO MONTECASSINO
2016 2016
MISCELLANEA CASSINESE
a cura dei monaci di montecassino
– 86 –
S O D A L I TA S
STUDI IN MEMORIA DI DON FAUSTINO AVAGLIANO
a cura di
Mariano Dell’Omo
Federico Marazzi
Fabio Simonelli
Cesare Crova
Tomo I
MONTECASSINO
2016
volume stampato con il sostegno
di risorse regionali
(L. R. 23-09-1991, N. 50)
IN MEMORIAM
Marco Palma,
Personalità capace di favorire il flusso di studiosi da tutto il mondo XVIII
Mariano Dell’Omo
Monachus utilis XX
BIO-BIBLIOGRAFIA
DI DON FAUSTINO (ANIELLO) AVAGLIANO
a cura di Mariano Dell’Omo XXIII
Giancarlo Andenna
La filigrana con il biscione. Un precetto del 1455
di Bianca Maria Visconti per la stampa di carta filigranata 1
Martin Bertram
L’Apparatus decretalium di Goffredo da Trani nel manoscritto
Montecassino, Archivio dell’Abbazia, 266 9
Giovanni Carbonara
Questioni di restauro dell’architettura sacra 17
Silvana Casmirri
Gabriele De Rosa docente di Storia contemporanea
alla “Sapienza” (1974-1987) 97
Paolo Cherubini
Ancora sul Chronicon Casauriense:
l’immagine di Ludovico II secondo Giovanni di Berardo 113
Edoardo Crisci
Per lo studio delle maiuscole greche canonizzate. Qualche riflessione 133
Giuseppe M. Croce
Montecassino, i briganti e il papa: un dilemma dell’abate
Carlo Maria de Vera (1863) 147
Cesare Crova
I restauri medievali dell’abbaziale cassinese (1066-1071)
e recenti acquisizioni sui resti della torre di Desiderio.
Profilo storico e tecniche costruttive 163
Errico Cuozzo
Monasteri benedettini a Ragusa:
S. Maria di Rabiata, S. Maria di Meleta, S. Maria di Lokrum 195
Nicolangelo D’Acunto
Il sermone su s. Rufino di Pier Damiani
come specchio dei conflitti nella Assisi del secolo XI 221
Edoardo D’Angelo
L’agiografia umbra tra Montecassino e Farfa 233
Pietro Dalena
Tommaso Leccisotti storico delle “colonie cassinesi” in Capitanata 245
Paolo De Paolis
Per una biografia di don Luigi Tosti 255
indice generale VII
Flavia De Rubeis
Un copista insulare a Montecassino nel secolo VIII:
il ms. Lond. Add. 43460 281
Mariano Dell’Omo
1514: S. Lorenzo di Aversa nella Congregazione Cassinese.
Il sermunculus dell’abate Vincenzo de Riso alla presa di possesso del
monastero (Padova, Biblioteca Universitaria, cod. 1379/II, cc. 281-284) 295
Pius Engelbert
Ein frühes Fragment der Enzyklopädie des Hrabanus Maurus 315
Giustino Farnedi
Montecassino e l’abbazia di S. Pietro di Perugia 323
Paolo Fassera
“Accordi ed instituzioni” da doversi osservare nel monastero dei
SS. Cosma e Damiano di Venezia 335
Laurent Feller
Un évêque face à la pauvreté et à la faim.
Sur un miracle de Bérard des Marses (1080-1130) 347
Alberto Forni
Montecassino francescana. Dante e la pietas degli alti monti 377
Manuela Gianandrea
Tra fedeltà al testo e concessioni alla creatività medievale.
L’immagine del basilisco nel Rabano Mauro di Montecassino
e della Vaticana 391
Paolo Golinelli
Il “Diario di viaggio a Montecassino” di Benedetto Bacchini (1696-1697) 409
Richard F. Gyug
Reconstructing a Beneventan Missal:
Montecassino, Archivio dell’Abbazia, Compactiones VII and XXII 451
VIII indice generale
Richard Hodges
The 9th-Century Abbot’s House at S. Vincenzo al Volturno 473
Mario Iadanza
Due inni in onore di s. Lupo del ms. 5 dell’Archivio dell’Abbazia della
SS.ma Trinità di Cava dei Tirreni (sec. XII) 491
Teemu Immonen
De generibus monachorum. The Reading of the First Chapter of the
Rule of St. Benedict in Monte Cassino under Abbot Desiderius 523
Katarina Livljanić
Les répons de l’office férial dans l’antiphonaire Montecassino,
Archivio dell’Abbazia, ms. 542 559
Francesco Lo Monaco
“Litera Benaventana” a Bergamo 579
Graham A. Loud
I principi di Capua, Montecassino e le chiese del Principato, 1058-1130 595
Federico Marazzi
Montecassino e S. Vincenzo al Volturno: ragionamenti sui criteri
progettuali dei ‘grandi monasteri’ fra VIII e IX secolo 619
Jean-Marie Martin
L’ Epitome chronicorum Casinensium:
les Carolingiens vus du Mont-Cassin 647
Lina Massa
Benedetto Bonazzi e Gregorio Magno. Un’omelia recitata
a Montecassino dall’arcivescovo di Benevento nel XIII centenario
della morte del grande pontefice (604-1904) 659
Corinna Mezzetti
Carte di Pomposa: un fondo diplomatico ferrarese
nell’Archivio di Montecassino 685
indice generale IX
Massimo Miglio
Gli alunni della Scuola storica nazionale e Pietro Fedele 697
Francesco Miraglia
La basilica di S. Maria in Foro Claudio a Ventaroli di Carinola:
vicende costruttive e restauri novecenteschi 707
Adolfo Morizio
Ad regulam congruentem convolare. Riforma monastica di una
canonica regolare abruzzese nel XIV secolo 757
Francis Newton
Newly Recovered Leaves from a Cassinese Manuscript of Gregorius M.,
Dialogi, in Beneventan ‘Fine Script’ of the Late Eleventh Century 771
Massimo Oldoni
Ludolfo di Suchem e l’eclisse della luna 789
Valentino Pace
Riflessi di Costantinopoli: la gloria e la luce di Amalfi 827
Roberto Paciocco
Due spade e un fodero. La cronaca-cartulario di S. Clemente a Casauria 845
Marco Palma
“The Beneventan Script”: One Hundred Years Later 857
Francesco Panarelli
Il vantaggio di chiamarlo Ippolito: note sulla intitolazione dell’abbazia
di Monticchio (Pz) 867
Oronzo Pecere
Le ‘firme’ degli scribi nei libri latini antichi 889
Luigi Pellegrini
Da S. Pietro delle Monache all’ Ordo S. Damiani. Le vicende
di una dipendenza cassinese nell’Abruzzo adriatico 909
X indice generale
Pierantonio Piatti
Sofia, pistis, elpis e agape. Il fascino discreto della sancta stultitia 921
Pasquale Raimo
La belva dalla lunga ‘lingua’ fitomorfa: un rilievo scultoreo medievale
dal Museo dell’Abbazia di Montecassino 937
Giulio Raimondi
La Descrizione istorica di Montecassino del 1775 949
Ernesto Rascato
Il monastero benedettino di S. Biagio di Aversa nel tardo Cinquecento 959
Francesco Santi
La discretio nella consapevolezza mistica di Ildegarde di Bingen 1017
Domenica Siciliano
Per uno studio della beneventana in area periferica:
il manoscritto 465 dell’Archivio di Montecassino 1031
Fabio Simonelli
L’Archivio Visocchi di Atina (secc. XVI-XX) 1045
Giovanni Spinelli
Don Ambrogio Amelli tra Achille Ratti ed Ildefonso Schuster 1085
Nicola Tangari
Un carme di Paolo Diacono in onore di s. Benedetto nel ms.
Montecassino, Archivio dell’Abbazia, 272 1101
Barbara M. Tarquini
Per un’edizione dell’Adbreviatio di Orso di Benevento 1119
Nadia Togni
I Benedettini di Montecassino in Istria, Croazia e Dalmazia 1129
indice generale XI
Pierre Toubert
De Subiaco à Montecassino. L’exemplarité des origines monastiques
chez L.A. Muratori 1145
Annamaria Valli
Due regole benedettine femminilizzate del Seicento 1173
Paolo Vian
Iam fere sunt anni XL elapsi. A proposito di un passo della lettera
43 di Angelo Clareno 1185
Antonio Vuolo
La Passio Antoninae (BHL 567d): un testo agiografico latino di
matrice orientale in area pugliese 1203
Herbert Zielinski
Klostereintritt und Tod König Hugos von Italien. Eine unbekannte
Quelle des Leo Marsicanus 1231
Gaetano Zito
Documenti sui benedettini siciliani dal monastero
di S. Nicola l’Arena all’Archivio storico diocesano di Catania 1251
I codici
2
Dopo la citazione di B. de Montfaucon, Bibliotheca bibliothecarum manuscriptorum
nova, I-II, Parisiis 1739, I, p. 221, il codice è menzionato da A. Caravita, I codici e le arti
a Montecassino, I-III, Montecassino 1869-1870, I, pp. 279, 281 e descritto in Bibliotheca
Casinensis seu codicum manuscriptorum qui in tabulario Casinensi asservantur series,
I-V, Montis Casini 1873-1894: II, p. 310 e in M. Inguanez, Codicum Casinensium
manuscriptorum catalogus, I-III, Montis Casini 1915-1941, I, pp. 87-88; ulteriori
riferimenti bibliografici sono in BMB. Bibliografia dei manoscritti in scrittura beneventana,
Roma 1993 (pubblicata a stampa con periodicità annuale e on line all’indirizzo <http://
edu.let.unicas.it/bmb/>; d’ora in avanti BMB).
3
Il codice porta la classica legatura cassinese tardoseicentesca in pergamena su piatti
di cartone, con cucitura su quattro nervi semplici e taglio colorato (di cui rimangono
tracce visibili in rosso e blu). Nelle prime due caselle dall’alto si leggono rispettivamente le
diciture, di epoca diversa, «D / circa ann. 1070. / KK» e «85 / Gregorii lib. Dialogor(um)»,
nella quarta la segnatura «184»; la casella centrale è occupata da un fregio. Al centro
del contropiatto anteriore è incollato l’ex libris dell’Archivio di Montecassino. Su f.
Ir sono annotate a matita nel margine superiore le dimensioni del codice (380/245),
nell’angolo superiore esterno le segnature a inchiostro «Lit.a XX» e «KK» (depennate),
nuovamente «KK» (sec. XIX), con a fianco il numero 85 aggiunto a matita; al centro
compare la nota di Giovanni Battista Federici († 1800): «Codex Seculi XI. Scriptum
aetate Desiderii abbatis», seguita dall’indicazione a matita di Andrea Caravita († 1875):
«forsan eiusdem manus cod. 115». Nel margine inferiore di p. 1 è visibile la scritta
«Gregorii dialogorum libri quattuor», di mano del sec. XVI, e subito sotto l’ex libris in
umanistica corsiva, databile al 1505/1506, comune a molti altri codici cassinesi: «Iste
liber est sacri monasterii Casinensis N. 304». Sul contropiatto posteriore è annotato ad
inchiostro il numero «105» (sec. XVIII/XIX). Sulle legature fatte realizzare fra il 1683 e
il 1685 dall’abate Sebastiano Biancardi e le segnature antiche dei codici cassinesi cf. M.
Dell’Omo, Cassino - Archivio dell'Abbazia di Montecassino, in I manoscritti datati delle
province di Frosinone, Rieti e Viterbo, a cura di L. Buono - R. Casavecchia - M. Palma
- E. Russo, Firenze 2007 (Manoscritti datati d’Italia, 17), pp. 13, 15-16 e 32; cf. anche
F. Avagliano, La biblioteca dei manoscritti di Montecassino alla fine dell’Ottocento, in Sit
liber gratus, quem servulus est operatus. Studi in onore di Alessandro Pratesi per il suo 90°
compleanno, a cura di P. Cherubini - G. Nicolaj, I-II, Città del Vaticano 2012 (Littera
antiqua, 19), II, pp. 1241-1271: 1255.
considerazioni intorno ai CASIN. 85 e CASIN. 115 45
4
I fascicoli presentano la seguente successione: 1-208 (pp. 1-16; 17-32; 33-48; 49-
74 [salto di numerazione da 49 a 60]; 75-90; 91-106; 107-122; 123-138; 139-154;
155-170; 171-186; 187-202; 203-218; 219-234; 235-250; 251-266; 267-282; 283-298;
299-314; 315-330. Il testo termina sul recto a p. 329; sul verso della carta sono ben
visibili le tracce del dettato di due bolle, entrambe con incipit «Alexander episcopus»
(Alessandro IV, 1254-1261?), gravemente danneggiate dall’applicazione di un reagente.
5
La lavorazione accurata impedisce nella quasi totalità dei casi il rilevamento degli
scalfi: cf. tuttavia, ad es., le pp. 83 e 110.
6
Cf. P. Busonero - G. De Francesco - P. Degni - L. Devoti - N. Giovè - M.
Palma - B. Porres de Mateo - B. M. Tarquini, Un sistema di rigatura nei codici cassinesi
del secolo XI, in «Aevum», 70 (1996), pp. 213-216.
7
Tipo Muzerelle 2-2-11/0/2-2:G/J; dimensioni (p. 43): 380 x 250 = 24 <314> 380 x
18 < 9 < 72 (20) 73 > 8 > 47; rr. 27/ll. 27. Per le modalità di codifica cf. D. Muzerelle,
Pour décrire les schémas de réglure: une méthode de notation symbolique applicable aux
manuscrits latins (et autres), in «Quinio», 1 (1999), pp. 123-170.
8
Cf. supra nota 1; pur citando Lowe in bibliografia, Inguanez non ne recepisce il
parere, al quale si conforma invece nel caso del Casin. 115 (cf. infra).
46 roberta casavecchia - marilena maniaci - giulia orofino
9
In particolare da C. Tristano, Scrivere il volgare nell’Italia meridionale (secc. XII-XV),
in Lingue e culture dell’Italia meridionale (1200-1600), a cura di P. Trovato, Roma 1993
(I volgari d’Italia, 6), pp. 7-26: 11 e fig. 7 (la scrittura è descritta come una «beneventana
tarda con ornamentazione tipicamente carolina»), e F. Magistrale, La cultura scritta
latina e greca: libri, documenti, iscrizioni, in Federico II: immagine e potere. Catalogo
della mostra (Bari, Castello Svevo, 4 febbraio - 17 aprile 1995), a cura di M.S. Calò
Mariani - R. Cassano, Venezia 1995, pp. 125-141: 125; una datazione al sec. XII/XIII
è accolta in L. Buono, Codici decorati dell'Abbazia di Montecassino. I secoli XII-XIII. Tesi
di specializzazione della Scuola di specializzazione per conservatori di beni archivistici e
librari della civiltà medievale, Università degli studi di Cassino, a.a. 1996-1997, p. 176,
mentre in G.E. Unfer Verre, Un contributo alla storia della miniatura a Montecassino nel
XII secolo. La Bibbia di Ferro, in «Rivista di storia della miniatura», 14 (2010), pp. 32-43:
38 e 42 nota 46 il manoscritto è collocato nella seconda metà del sec. XII. Generiche
attribuzioni al sec. XI si leggono in L.M. Davies, The Mouth of Gold: Gregorian Texts in
the Collectio canonum Hibernensis, in Ireland and Europe in the Early Middle Ages: Texts
and Transmission / Irland und Europa im früheren Mittelalter. Texte und Überlieferung,
ed. by P. Ní Catháin - M. Richter, Dublin 2002, pp. 249-267 e L. Castaldi, Per
un’edizione critica dei Dialogi di Gregorio Magno, in «Filologia mediolatina», 10 (2003),
pp. 1-39: 17; l’incongrua datazione al sec. IX è in Gregorio Magno, Storie di santi e di
diavoli (Dialoghi), a cura di S. Pricoco - M. Simonetti, I, Milano 2005 (Scrittori greci
e latini), p. LXXI.
10
Cf. F. Newton, The Scriptorium and Library at Monte Cassino, 1058-1105,
Cambridge 1999 (Cambridge Studies in Palaeography and Codicology, 7), p. 136 e
passim.
considerazioni intorno ai CASIN. 85 e CASIN. 115 47
me con omissione della lettera m (ois, oe, oem, oi, os, oia, oium, oibus);
lo stesso vale per la contrazione di anima, raramente usata in luogo
della parola scritta per esteso ed espressa allora nella forma ama e non
in quella tarda aia (XII/XIII secolo). Sono del tutto assenti le abbre-
viazioni tramite lettera soprascritta proprie secondo Lowe della fase di
decadenza della scrittura13, asistematica, e non sempre di prima mano,
è la presenza del trattino obliquo di a capo, così come successivi alla
trascrizione appaiono gran parte degli accenti (su monosillabi, polisil-
labi piani e sdruccioli, sillabe accentate delle parole divise a fine riga).
Accanto ad una certa rigidità del ductus – presente, come si è detto,
solo in alcune parti del codice – il solo indizio evidente di recenziorità
è dato dalla modalità di segnalare la distinctio finalis tramite la virgola
disposta non fra due punti allineati, bensì uniti in una sorta di tratto
ondulato (secondo un uso da Lowe ritenuto proprio dei codici del
XII secolo). Gli altri segni di interpunzione compaiono nella forma
abituale: il punto semplice a media altezza (punctus) per la distinctio
media o sormontato da un tratto obliquo sottile (punctus elevatus,
a volte aggiunto in un secondo momento?) per la subdistinctio e la
virgola per la pausa più lieve14. Il punto interrogativo è rappresentato
da due punti consecutivi sormontati da una linea obliqua dalla base
ispessita o da un tratto ondulato e abbinato al segno di inflessione
soprascritto sul pronome o sulla parola iniziale.
Complessivamente, l’esame paleografico – che pure impone di
spostare in avanti la collocazione alla fine dell’XI secolo formulata nei
cataloghi e ricorrente nella bibliografia più antica – non fa neppure
emergere elementi probanti per un’assegnazione del manoscritto
all’età sveva e orienta anzi verso un’attribuzione non successiva alla
metà del XII secolo; collocazione cronologica che ben si concilia, del
resto, con il quadro offerto dai dati codicologici, dall’impostazione
complessiva della pagina all’impiego esclusivo della rigatura a secco
su lato carne, alla maniera beneventana15.
13
g con i soprascritta per gni; g con o soprascritta per gno; v con i soprascritta per vir,
elencate come proprie dei codici di XII e XIII secolo da Loew (Lowe), The Beneventan
Script, I, p. 174.
14
Cf. Newton, The Scriptorium, pp. 175-179, che precisa Loew (Lowe), The
Beneventan Script, I, p. 228; per la nomenclatura dei diversi tipi di pausa cf. M.B. Parkes,
Pause and Effect. An Introduction to the History of Punctuation in the West, Berkeley - Los
Angeles 1993, pp. 301-307 (Select Glossary of Technical Terms and Punctuation Symbols).
15
Un sondaggio condotto da Marco Palma su un campione di 95 codici datati (che
considerazioni intorno ai CASIN. 85 e CASIN. 115 49
meriterebbe di essere ripreso e approfondito) ha fatto emergere solo tre casi di rigatura
a secco posteriori agli anni sessanta del XII secolo: cf. M. Palma, Modifiche di alcuni
aspetti materiali della produzione libraria latina nei secoli XII e XIII, in «Scrittura e civiltà»,
12 (1988), pp. 119-133: 123-124. Fra i manoscritti datati italiani (consultati tramite
il database compilato da L. Ruggiero, su cui cf. L. Ruggiero, Ancora sui manoscritti
misti, in Per Gabriella. Studi in ricordo di Gabriella Braga, a cura di M. Palma - C.
Vismara, I-IV, Cassino 2013, IV, pp. 1541-1554: 1543-1544) il più antico a presentare
tracce di rigatura a colore, limitate alle sole rettrici della glossa, è proprio un codice di
Montecassino, il Casin. 264, contenente l’Esodo con glossa ordinaria, sottoscritto dallo
stesso scriba Ferro cui si deve in parte anche la trascrizione della Bibbia Casin. 557,
anch’essa con sezioni rigate a colore, sulla quale cf. i lavori recenti di Gaia Elisabetta
Unfer Verre: Unfer Verre, Un contributo, ed Ead., Una Bibbia di Montecassino del
XII secolo: continuità e innovazione, in Per Gabriella, IV, pp. 1799-1831. Entrambi i
codici sono descritti da E. Russo in I manoscritti datati delle province di Frosinone, Rieti
e Viterbo, rispettivamente alle pp. 117-118 e 128-129. La scoperta di tracce di rigatura
a colore nel Casin. 115 (cf. infra nota 26) consente di anticipare – se se ne accetta la
datazione alla metà del XII secolo – l’insorgenza del fenomeno.
16
Cf. infra, ‘La decorazione’ (G. Orofino).
17
Il codice è menzionato da de Montfaucon, Bibliotheca, I, p. 222 e da Caravita, I
codici, I, pp. 279 e 281, e descritto in Bibliotheca Casinensis, III, pp. 48-53 e in Inguanez,
Codicum Casinensium manuscriptorum catalogus, I, pp. 180-183; per la bibliografia
aggiornata si rinvia a BMB.
18
Il volume è stato restaurato intorno al 1950; la rilegatura, in pelle marrone su
quadranti di cartone, conserva, sul contropiatto anteriore, il dorso (molto rovinato)
delle precedente legatura pergamenacea tardoseicentesca, sul quale si leggono, di mani
e epoche diverse, segnature e titolo: HH / 115 Homiliarium de tempore et sanctis M.S.
/ motivo a cespo /66 HH. Sul terzo foglio di guardia iniziale sono iscritte, a penna,
la precedente collocazione (Littera Z) risalente ai primi dell’Ottocento, depennata e
sostituita con HH da Andrea Caravita († 1875), e, a matita, l’attuale segnatura (115) e le
misure del codice (415/270); segue la nota di Caravita: «Codex seculi XI desinentis forsan
eiusdem manus Cod. 85». Sul margine inferiore di p. 5 compare l’ex libris in umanistica
corsiva degli inizi del sec. XVI: «Iste liber est sacri monasterii Casinensis N. 1025».
Nello spazio lasciato bianco della pagina finale (p. 382a), una mano quattrocentesca ha
trascritto i primi versi del Salmo 69: «Deus in adiutoriu(m) meu(m) i(n)tende / D(omi)
ne ad adiuva(n)dum me festina / co(n)fu(n)da(n)tur o(m)n(e)s», mentre nella colonna
b si legge un elenco parziale del contenuto del codice (cf. Bibliotheca Casinensis, III, p.
50 roberta casavecchia - marilena maniaci - giulia orofino
53). Nel margine superiore del verso dei singoli fogli (fino a p. 231) è presente la lettera
h, segnatura tardomedievale che probabilmente indicava la posizione del codice nella
sacrestia dell’Abbazia (cf. Newton, The Scriptorium, pp. 223-224 e fig. 26).
19
Si tratta verosimilmente di un bifoglio solidale, anche se la rilegatura attuale non
consente la verifica.
20
I fascicoli presentano la seguente successione: 12+8 (pp. 1-20; i ff. 1/2 e 3/4 sono
incollati in testa al fascicolo); 28-1 (pp. 21-34; f. 33/34 senza riscontro); 3-58 (pp. 35-82);
610-1 (pp. 83-100; f. 83/84 senza riscontro) / / 78 (pp. 101-116); 88-1 (pp. 117-130; f.
123/124 senza riscontro); 98-1 (pp. 131-144; f. 137/138 senza riscontro); 108-1 (pp. 145-
158: f. 153/154 senza riscontro); 11-178 (pp. 159-268); 188-2 (pp. 269-280; ff. 269/270,
271/272 senza riscontro); 198-1 (pp. 281-294; f. 287/288 senza riscontro); 206 (pp. 295-
306); 218 (pp. 307-322); 226 (pp. 323-334) / / 23-258 (pp. 335-382).
21
Sulla cui possibile identificazione cf. infra, ‘I testi’ (R. Casavecchia).
22
Cf. ibid.
23
Senza evidenti cadute di colore e con poche delle riscritture posteriori tipiche dei
manoscritti di Montecassino (cf. Newton, The Scriptorium, pp. 8-9, 61).
24
Soprattutto sul recto, dal colore molto chiaro, mentre il verso risulta giallastro e con
tracce visibili di peli.
25
Malgrado la rifilatura, evidente in particolar modo sul margine superiore, che ha
causato per lo più la scomparsa dei fori-guida.
26
Tracce lievi e irregolari di colore variabile fra il grigio e il rossiccio, sono ravvisabili,
considerazioni intorno ai CASIN. 85 e CASIN. 115 51
in corrispondenza delle verticali di giustificazione, alle pp. 337 e 367; con lo stesso
materiale potrebbero essere state tracciate le linee guida per la realizzazione delle lettere
distintive a p. 335.
27
Al sistema più diffuso se ne affiancano altri di difficile individuazione, anche
applicati separatamente alle rettrici e alle verticali di giustificazione.
28
Tipo Muzerelle 2-2/0/2-2/J; dimensioni (p. 209): 415 × 270 = 33 < 312 > 70 × 17
< 8 ≤ 78 (22) 77 ≥ 6 > 62; rr. 28/ll. 28.
29
Fanno eccezione la Clavis patristica pseudoepigraphorum medii aevi. I. Opera
homiletica, A-B, ed. J. Machielsen, Turnhout 1990 (Corpus Christianorum. Claves,
1 A-B), pp. 302 e 1091 (ove il codice è datato al sec. XI/XII) e più recentemente R.
Casavecchia, I codici Casin. 98 e 99: la tradizione omiletica a Montecassino all’epoca
dell’abate Desiderio, in «Scrineum», 9 (2012), pp. 159-211: 176, che pur ritenendolo «più
tardo» rispetto all’età oderisiana si astiene prudentemente dal proporne una datazione
più circoscritta.
52 roberta casavecchia - marilena maniaci - giulia orofino
30
Il codice è descritto in H.M. Bannister, Monumenti Vaticani di paleografia musicale
latina, Leipzig 1913 (Codices e Vaticanis selecti phototypice expressi, 12), pp. 129-130;
la Biblioteca Vaticana è ferma all’antico inventario manoscritto di A. Ranaldi, Inventarii
librorum Latinorum manuscriptorum Bibliothecae Vaticanae, VII, 1643, p. 41. devo la
segnalazione dell’affinità con il Casin. 115 a Roberta Casavecchia.
31
Per la bibliografia cf. BMB e da ultimo N. Tangari, Musica e liturgia a Montecassino
nel medioevo: vent’anni di ricerca, in Musica e liturgia a Montecassino nel medioevo. Atti del
Simposio internazionale di studi (Cassino, 9-10 dicembre 2010), a cura di N. Tangari,
Roma 2012 (Scritture e libri del Medioevo, 10), pp. 11-20: 14 e 17.
32
I ff. 297-320 (un quaternione, un quinione e un ternione) sono un’aggiunta
di età umanistica, mentre il f. 321 è una guardia antica originariamente incollata al
contropiatto.
33
I fascicoli hanno la seguente struttura: 16 (ff. 1-6); 2-188 (ff. 7-14; 15-22; 23-30;
31-38; 39-46; 47-54; 55-62; 63-70; 71-78; 79-86; 87-94; 95-102; 103-110; 111-118;
119-126; 127-134; 135-142); 198-1 (ff. 143-149; 148 senza riscontro, con lacuna); 20-
258 (ff. 150-157; 158-165; 166-173; 174-181; 182-189; 190-197); 266 (ff. 198-203);
27-348 (ff. 204-211; 212-219; 220-227; 228-235; 236-243; 245-251; 252-259; 260-
267); 356 (ff. 268-273); 36-378 (ff. 274-281; 282-289); 388-1 (ff. 290-296; 290 senza
riscontro).
34
A metà circa della pagina risulta spesso visibile, orizzontalmente, la linea della
schiena.
35
L’andamento delle incisioni, molto sottili e prevalentemente eseguite su tutti i lati
pelo, non è sempre discernibile con chiarezza.
54 roberta casavecchia - marilena maniaci - giulia orofino
36
Tipo Muzerelle 2-2/0/2-2-3/C; dimensioni (p. 113): 290 × 200 = 32 <194> 66 ×
13< 5 ≤107≥ 5 > 72; rr. 31/ll. 31.
37
La datazione di Bannister fa riferimento alla struttura dell’accompagnamento
cantato dell’Exultet (f. 122v) in corrispondenza dei nomi all’ablativo delle quattro dignità
non espressamente menzionate (papa, abate, imperatore, principe), corrispondente per
ciascuna di esse ad un nome di tre sillabe: la coincidenza (a condizione che non si tratti
di un’indicazione puramente convenzionale) sarebbe possibile soltanto in due casi, fra il
1099 e il 1118 e nel 1144-1145.
38
Cf. infra, ‘La decorazione’ (G. Orofino).
39
Il codice è menzionato in Caravita, I codici, I, p. 279 e descritto in Inguanez,
considerazioni intorno ai CASIN. 85 e CASIN. 115 55
manoscritto intorno alla metà del XII secolo. Il codice, già accostato
da Virginia Brown, per impaginazione e contenuto, al Vat. lat. 608240,
presenta in effetti notevoli punti di contatto con il messale vaticano,
non limitati al testo e alla decorazione, a cominciare dalle dimensioni
assolute di poco superiori (mm 312 x 215)41 e dalla proporzione
prossima all’invariante (0,689); quasi sovrapponibili sono anche
l’impostazione ariosa della pagina, con specchio di scrittura snello
(0,555) e margini ampi, e il numero di righe, pari a 32 (rispetto alle
31 del codice vaticano). La rigatura, tracciata a secco con punta sottile
su tutti i bifogli, su lato pelo o anche – alla maniera cassinese – su
lato carne, prevede la presenza di colonnine laterali per accogliere le
iniziali, ma presenta, rispetto al messale vaticano, uno schema più
semplice, con un’unica rettrice maggiore tracciata alla sommità e
(irregolarmente) alla base dello specchio42.
Le 94 carte superstiti del codice originario43, attualmente mutilo,
sono paginate da 3 a 190 e organizzate in 12 fascicoli, tutti quaternioni
ad eccezione di uno44, incipienti con il lato pelo e rispettosi della
Codicum Casinensium manuscriptorum catalogus, III, pp. 197-199; per la bibliografia cf.
BMB.
40
Cf. V. Brown, Il messale medievale e le ‘messe votive’: esempi di pratica monastica
in area beneventana, in Il monaco, il libro, la biblioteca. Atti del convegno (Cassino-
Montecassino, 5-8 settembre 2000), a cura di O. Pecere, Cassino 2003, pp. 119-153:
147 nota 62, ove è postulata la dipendenza dei due codici da uno stesso modello.
41
Il volume porta una rilegatura recente in pelle marrone su quadranti di cartone;
la seconda guardia cartacea, risalente probabilmente alla legatura seicentesca, riporta
le consuete note archivistiche: la precedente collocazione (Littera V) risalente ai primi
dell’Ottocento, depennata e sostituita con NN da Caravita, l’attuale segnatura (540)
accompagnata dalle dimensioni appuntate a matita (315/215)e la nota on cui Caravita
propone la datazione all’epoca desideriana e il raffronto con i Casin. 85 e Casin. 542:
«Tempore abbatis Desiderii, confer Cod. 85 sub lit. XX et Cod. 542 lit. T» [collocazione
successivamente depennata e sostituita con NN]. A mani diverse si devono l’indicazione
dettagliata del contenuto e il riferimento ad un’antica segnatura (219), attribuita a Jean
Mabillon.
42
Tipo Muzerelle 2-2/0/1-1/C; dimensioni (p. 45): 312 × 215 = 27 <220> 65 × 13<
7 ≤125≥ 7 > 63; rr. 32/ll. 32.
43
L’attuale foglio iniziale (pp. 1/2) e il bifoglio finale del codice (pp. 191-[194]),
con funzioni di guardie, contengono testi e annotazioni di mani più recenti (per la cui
descrizione si rinvia al catalogo di Inguanez).
44
I fascicoli si susseguono nel seguente ordine: 1-58 (pp. 3-18; 18-34; 35-50; 51-66;
67-82); 66 (pp. 83-94); 7-128 (pp. 95-110; 111-126; 127-142; 143-158; 159-174; 175-
56 roberta casavecchia - marilena maniaci - giulia orofino
189).
45
Sulle movimentate vicende del codice cf. M. Dell’Omo, Cassino - Archivio
dell’Abbazia di Montecassino, in I manoscritti datati delle province di Frosinone, Rieti e
Viterbo, pp. 5-44: 15 nota 75, 16 e nota 76, 21 e nota 99.
46
Il codice è descritto in Bibliotheca Casinensis, IV, pp. 123-128; Monumenta codicum
manu scriptorum; an Exhibition Catalogue of Manuscripts of the 6th to the 17th Centuries
from the Libraries of the Monasteries of St. Catherine, Mount Sinai; Monte Cassino; Lorsch;
Nonantola; and from the Collections of Claude, Queen of France; the Duke of Roxburghe;
the Earl of Ashburnham; Baron James Rothschild; Sir Thomas Phillipps; Sir Arthur Chester
Beatty; Sir Sidney Cockerell; C.W. Dyson Perrins; Dr. Martin Bodmer; Dr. Peter and Irene
Ludwig, New York 1973, pp. 30-31; A. von Euw - J. M. Plotzek, Die Handschriften
der Sammlung Ludwig, II, Köln 1982, pp. 49-63 e tavv. 1-6; in Inguanez, Codicum
Casinensium manuscriptorum catalogus, I, p. 287 è attribuito al sec. XII/XIII e indicato
come disperso. Cf. da ultimo T.F. Kelly, The Ordinal of Montecassino and Benevento.
Breviarium sive ordo officiorum, 11th Century, Fribourg 2008 (Spicilegium Friburgense,
45), pp. 230-233, cui si rimanda per le informazioni codicologiche essenziali; bibliografia
ulteriore è reperibile in BMB.
47
Cf. F. Newton, Beneventan Scribes and Subscriptions, With a List of Those Known
at the Present Time, in «The Book Mark (Friends of the University of North Carolina
considerazioni intorno ai CASIN. 85 e CASIN. 115 57
I testi
53
L’analisi e il confronto più approfondito dei manoscritti di Londra e Los Angeles,
visionati su microfilm, sono rinviati ad altra occasione.
54
La tradizione manoscritta dell’opera ammonta a circa 1200 testimoni (stima
comprensiva di frammenti, excerpta e volumi contenenti la sola Vita S. Benedicti): cf.
L. Castaldi, Dialogi. La tradizione manoscritta e le edizioni, in Enciclopedia Gregoriana.
La vita, l’opera e la fortuna di Gregorio, a cura di G. Cremascoli - A. Degl’Innocenti,
Firenze 2008 (Archivum Gregorianum, 15), pp. 93-94. Sui Dialogi in particolare cf. da
ultimo A. Degl’Innocenti, Dialogorum libri IV, in Scrittura e storia: per una lettura delle
opere di Gregorio Magno. Atti del primo incontro di studi del Comitato per le celebrazioni
del XIV centenario della morte di Gregorio Magno, in collaborazione con la Fondazione
Ezio Franceschini e la Società Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino (Firenze,
24-25 gennaio 2003), a cura di L. Castaldi, Firenze 2005 (Archivum Gregorianum, 7),
pp. 253-295; ‘Dialogi’ di Gregorio Magno. Tradizione del testo e antiche traduzioni. Atti
del II incontro di studi del Comitato per le celebrazioni del XIV centenario della morte
di Gregorio Magno, in collaborazione con la Fondazione Ezio Franceschini e la Società
Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino (Certosa del Galluzzo, Firenze, 21-22
novembre 2003), a cura di P. Chiesa, Firenze 2006 (Archivum Gregorianum, 10); A.
Degl’Innocenti, Dialogi. L’opera, in Enciclopedia gregoriana, pp. 89-93.
55
Castaldi, Per un’edizione critica, p. 5.
considerazioni intorno ai CASIN. 85 e CASIN. 115 59
56
L’importanza tributata a Gregorio Magno si espresse a Montecassino anche con la
dedica di uno degli altari nella basilica desideriana: Chronica Monasterii Casinensis, ed.
H. Hoffmann, Hannover 1980 (MGH. Scriptores, 34), III, 26, p. 395.
57
In realtà il testo dei Dialogi (pp. 1-358) è acefalo (inc. ac mansuetudinem Libertini:
I, 2, 10) e lacunoso; in chiusura del II libro seguono, senza soluzione di continuità, i
Versus in laudem s. Benedicti di Paolo Diacono (pp. 124-128), attestati in altri testimoni
dei Dialogi e in codici di diverso contenuto (cf. il contributo di Nicola Tangari in questo
volume).
58
Cf. P. Supino Martini, Roma e l’area grafica romanesca (secoli X-XII), Alessandria
1987 (Biblioteca di «Scrittura e civiltà», 1), pp. 148-149; V. Pace (in I Fiori e’ Frutti santi.
S. Benedetto, la Regola, la santità nelle testimonianze dei manoscritti cassinesi. Catalogo
della mostra [Abbazia di Montecassino, 10 luglio - 31 ottobre 1998], a cura di M.
Dell’Omo, Milano 1998, n. 61, p. 192) suggerisce una datazione seriore, alla seconda
metà del secolo; descrizione del codice in Bibliotheca Casinensis, V, p. 25; Inguanez,
Codicum Casinensium manuscriptorum catalogus, II, pp. 86-87.
59
Cf. Bibliotheca Casinensis, V, p. 24; Inguanez, Codicum Casinensium manuscriptorum
catalogus, II, pp. 81-86; i Dialogi sono tramandati dalla scriptio superior, databile ai
secoli XI/XII; per i testi liturgici sottostanti cf. V. Brown, in I Fiori e’ Frutti santi, n.
19, pp. 130-131, la quale suggerisce come luogo di origine del manoscritto i dintorni
di Montecassino, sulla base della scrittura superiore e dell’ex libris di S. Benedetto di
Cesamo presente a p. 1.
60
Si vedano i Casin. Compactiones X e Casin. 453 e il Vat. lat. 1202; per la bibliografia
si rimanda a BMB.
61
Cf. Newton, The Scriptorium, p. 332 e passim; per la bibliografia cf. BMB.
62
Cf. ibid., p. 258 nota 57; lo studioso riconosce nella scrittura dei ff. 1v-2v la stessa
60 roberta casavecchia - marilena maniaci - giulia orofino
mano dell’Exultet di Avezzano e del Casin. 453; cf. ibid., pp. 58-59, 332.
63
Cf. ed. G. Waitz, Hannover 1878 (MGH. Scriptores rerum Langobardicarum
et Italicarum saec. VI-IX), pp. 524-540 (excerpta); il manoscritto è utilizzato in seguito
nelle edizioni a cura di U. Moricca (Gregorii Magni Dialogi Libri IV, Roma 1924
[Fonti per la Storia d’Italia, 57]) e di A. de Vogüé (Grégoire le Grand, Dialogues, I-III,
Paris 1978-1980 [Sources Chrétiennes, 251, 260, 265]).
64
Non si può escludere che l’indice comparisse in un foglio iniziale, ora perduto.
65
Cf. Newton, The Scriptorium, p. 332.
66
Responsabile per Newton (cf. ibid.) anche della stesura del Vat. lat. 1203.
67
Rarissime e poco significative le varianti nell’elenco dei capitoli; alcune lievi
differenze si registrano anche tra le rubriche di explicit e incipit poste all’inizio e al
termine degli indici.
68
Vat. lat. 5735, f. 37r.
69
Cf. Castaldi, Per un’edizione critica, p. 19.
70
Cum vero hora iam quietis exigeret, ut se sopori traderent, turris erat eodem in loco
constituta, quae super totius cellae habitaculum aeminebat, in cuius turris superioribus se
venerabilis Benedictus, in eius quoque inferioribus se Servandus diaconus collocavit (dal Vat.
lat. 5735, f. 72v).
considerazioni intorno ai CASIN. 85 e CASIN. 115 61
71
Sull’argomento cf. A. Pantoni, L’acropoli di Montecassino e il primitivo monastero di
San Benedetto, Montecassino 1980 (Miscellanea Cassinese, 43), pp. 106-107.
72
Cf. Castaldi, Per un’edizione critica, pp. 34-39.
73
Cf. de Vogüé, Dialogues, I, pp. 179-182.
74
Castaldi, Per un’edizione critica, p. 25.
75
Rispetto al Casin. 85, nel Vat. lat. 5735 si rilevano solo rarissime varianti ortografiche
(cf. per esempio nihil al posto di nichil a IV, 4, 8 e nanque al posto di namque a IV, 60, 2);
il manoscritto Vaticano inoltre mostra alcuni piccoli interventi di correzione su rasura e
integrazioni posteriori (cf. IV, 37, 9; IV, 42, 1). A una probabile svista si deve la lettura
sit in luogo di fit (quest’ultima attestata anche dal Vat. lat. 5735) nel Casin. 85 riportata
a IV, 27, 1 in Castaldi, Per un’edizione critica, p. 38.
76
Cf. ibid.
77
Cf. infra, ‘La decorazione’ (G. Orofino). Nel manoscritto vaticano non è stata
eseguita l’iniziale incipitaria del libro IV con le lettere che completavano la parola e
l’incipit (Postquam de paradisi gaudiis) e lo spazio riservato è rimasto vuoto (f. 135r).
62 roberta casavecchia - marilena maniaci - giulia orofino
78
La parte più cospicua dei testimoni superstiti è riconducibile all’XI secolo; il
censimento degli omeliari in scrittura beneventana (limitato esclusivamente alle collezioni
omiletiche che seguono il ciclo liturgico, con esclusione dei frammenti) è consultabile sul
sito <http://omeliari.unicas.it/>; cf. anche R. Casavecchia, Omeliari in beneventana: un
database, ri e testi. Lavori in corso a Cassino. Atti del seminario internazionale (Cassino,
30-31 gennaio 2012), a cura di R. Casavecchia - P. De Paolis - M. Maniaci - G.
Orofino, Cassino 2013 (Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 7),
pp. 239-260.
79
Di probabile ausilio agli omeliari in uso: cf. J. Mallet - A. Thibaut, Les manuscrits
en écriture bénéventaine de la Bibliothéque Capitulaire de Bénévent. I. Manuscrits 1-18,
Paris 1984 (Documents, études et répertoires publiés par l’Institut de Recherche et
d’Histoire des Textes), pp. 53, 144-149.
80
Per i Casin. 98 e Casin. 99 si rimanda alle recenti descrizioni in R. Casavecchia,
I codici Casin. 98 e 99, passim e Miniatura a Montecassino. L’età desideriana [ebook
interattivo], a cura di G. Orofino, Cassino 2013 (schede di R. Casavecchia - E. Elba
- G. Orofino).
81
Cf. Newton, The Scriptorium, p. 62.
considerazioni intorno ai CASIN. 85 e CASIN. 115 63
dedicati gli altari nelle absidi della nuova basilica82, e dalle omelie
per la dedicazione di una chiesa. Oltre alla selezione dei testi, anche
i riferimenti iconografici delle splendide illustrazioni a piena pagina
presenti nei due manoscritti sembrano concorrere ad associare questi
manoscritti alla nuova basilica83.
Sicuramente per la dedicazione della chiesa di S. Martino fu ap-
prontato il lezionario Casin. 10184. Il rifacimento della chiesa, iniziato
da Desiderio, fu però condotto a termine dal suo successore Oderisio
I (1087-1105), che la consacrò il 18 novembre 1090, nell’ottava di s.
Martino85.
Il manoscritto, prima della sezione riservata al santo titolare e alla
dedicazione della chiesa (a p. 306 la rubrica che introduce i passi del
II libro dei Paralipomeni recita espressamente: In dedicatione ecclesiae
s. Martini) e alle vite e passioni di santi (tra cui Matteo, di cui nella
chiesa era conservata una reliquia e Erasmo, al quale era dedicato un
altare)86, celebra le feste della Vergine (pp. 1-214); i testi utilizzati e
la loro sequenza ripetono la sezione analoga presente nel Casin. 98
(pp. 7-455), con alcune varianti; mancano infatti sei testi87, mentre
l’ultimo brano in comune, il sermone di Pier Damiani per la Natività
di Maria, compare in una versione più corta (Serm. 46, 1-10)88.
82
Cf. Chronica Monasterii Casinensis, III, 26, p. 395.
83
Per una disamina delle scene rappresentate nei disegni dei due omeliari e delle
loro probabili connessioni con quelle che, secondo la Chronaca di Leone Ostiense,
affrescavano l’atrio della basilica si rimanda al saggio di G. Orofino, La miniatura a
Montecassino, 1071-1087, in Miniatura a Montecassino. L’età desideriana.
84
Descrizione in Bibliotheca Casinensis, II, pp. 414-417 e Inguanez, Codicum
Casinensium manuscriptorum catalogus, I, pp. 109-111; cf. anche Newton, The
Scriptorium, p. 340 e passim; per la bibliografia cf. BMB.
85
Cf. Chronica Monasterii Casinensis, IV, 8, pp. 471-473.
86
Cf. Pantoni, L’acropoli, pp. 128-129. Insieme a questi santi compaiono anche
Giovanni Evangelista, Marcellino e Pietro, SS. Trinità, Domenico di Sora, Marco.
87
Per l’elenco si rimanda a Casavecchia I codici Casin. 98 e 99, p. 173.
88
Explicit: gaudeamus in nativitate matris Christi (Sancti Petri Damiani Sermones, ed.
G. Lucchesi, Turnholti 1983 [Corpus Christianorum. Continuatio Mediaevalis, 57],
p. 281, l. 244). La stessa redazione ‘corta’ del sermone, aggiunta da mano beneventana
più tarda (sec. XII) su rasura, è attestata anche dall’omeliario Casin. 305, pp. 499-505:
cf. R. Casavecchia, Rapporto tra testo e decorazione negli omeliari cassinesi dell’XI secolo,
in Il libro miniato e il suo committente: per la ricostruzione delle biblioteche ecclesiastiche
del medioevo italiano (IX-XIV sec.). Atti del convegno PRIN (Napoli-Santa Maria Capua
Vetere, 21-23 maggio 2013), i.c.s.
64 roberta casavecchia - marilena maniaci - giulia orofino
89
Rispetto al Casin. 98, il Casin. 101 mostra alcune differenze nelle versioni delle
rubriche e degli inserti dialogici dei passi del Cantico dei Cantici (questi ultimi a volte
erasi e corretti da mani posteriori che li riallineano alla versione del Casin. 98), nella
divisione dei testi in letture, solitamente assente o aggiunta posteriormente; inoltre,
mancano spesso le partizione interne dei testi, segnalate nel Casin. 98 da iniziali decorate.
90
Descrizione in Bibliotheca Casinensis, III, pp. 1-22 e Inguanez, Codicum
Casinensium manuscriptorum catalogus, I, pp. 151-163; cf. la scheda di C. Tristano, in I
Fiori e’ Frutti santi, n. 21, pp. 132-134 e la bibliografia in BMB.
91
Datazione suggerita da Newton (The Scriptorium, p. 358 e passim).
92
Il manoscritto misura mm 520 x 340.
considerazioni intorno ai CASIN. 85 e CASIN. 115 65
93
Cf. Clavis Patrum Latinorum, edd. E. Dekkers - Ae. Gaar, Turnhout - Steenbrugge
19953 (Corpus Christianorum. Series Latina), n. 472; Clavis patristica pseudoepigraphorum
medii aevi, IB, nn. 5209, 5209a.
94
Questa versione del trattato è edita, dal Casin. 99, in Florilegium Casinense
[appendice a Bibliotheca Casinensis], II, pp. 62-66.
95
Edita in A. Mai, Nova Patrum Bibliotheca, I, Romae 1852, pp. 477-484; per tutta
la questione si rimanda a R. Casavecchia, Un sermone dello Ps. Ilario In vigilia nativitatis
Domini, in Per Gabriella, I, pp. 421-455.
96
Benevento, Biblioteca Capitolare, 18; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica
Vaticana, Vat. lat. 4222; Montecassino, Archivio dell’Abbazia, 103, 106, 462; Roma,
Biblioteca Vallicelliana, A 10, A 16.
97
L’unica differenza si riscontra nell’assenza del formulario all’inizio del primo testo
del Casin. 115 (pp. 5-9: Ps. Ilario, Tract. I, 2), dove nel Casin. 99 troviamo il formulario
In vigilia natalis Domini; l’assenza potrebbe anche spiegarsi con la caduta di un foglio
iniziale del manoscritto, successivamente rimpiazzato con i due fogli aggiunti.
66 roberta casavecchia - marilena maniaci - giulia orofino
98
Nel Casin. 115 non compaiono i seguenti testi: il sermone di Ambrogio Autperto
per la Purificazione, l’omelia di Beda I, 3 per l’Annunciazione (entrambi assenti anche
nel Casin. 101), i sermoni 21 di Epifanio e Caillau I, 46 dello Ps. Agostino, entrambi per
la dedicazione della chiesa.
99
L’omelia 47 di Eusebio, che nel Casin. 98 compare come terzo dei sette testi previsti
per la dedicazione della chiesa, è qui collocata come ultimo brano del manoscritto (alle
pp. 376-382).
100
A titolo di esempio, si confrontino le pp. 9, 147, 187, 276-277, 326-327, 371,
522-523 del Casin. 98 con le rispettive pp. 101, 137, 145, 190-191, 216-217, 239, 312-
313 del Casin. 115.
101
Fa eccezione il foglio caduto tra le attuali pp. 20-21 del Casin. 115, che ha causato
una lacuna all’interno delle letture di Isaia per il Natale.
102
Per i fogli mancanti dei Casin. 98 e Casin. 99 si rimanda a Casavecchia, I
codici Casin. 98 e 99, pp. 164-167. Il Casin. 115 ha perso sicuramente 8 fogli; non è
escluso che sia caduto almeno un altro foglio, all’inizio del manoscritto, in cui doveva
trovare posto la rubrica per il primo testo. Il primo foglio mancante, tra le pp. 20-
21, ha prodotto una lacuna all’interno dei passi di Isaia (40, 23-41, 15) in apertura
della sezione del Natale; il secondo, tra le pp. 100-101, fa iniziare acefalo il brano del
Cantico dei cantici (5, 2) in apertura della sezione dedicata alla Purificazione di Maria;
il terzo, tra le pp. 122-123, ha interessato l’explicit dell’omelia di Beda I, 18, ultimo
testo dedicato alla Purificazione, e l’incipit dei versetti di Isaia (2, 1-4) che inauguravano
la sezione dedicata all’Annunciazione; il quarto, tra le pp. 136-137, ha coinvolto altri
due testi per l’Annunciazione, precisamente l’explicit di Ambrogio, In Lucam II, 29 e
l’incipit del sermone Caillau I, 5 dello Ps. Agostino; il quinto, tra le pp. 148-149, ha
interrotto il passo del Cantico dei cantici, prima lettura per l’Assunzione, al versetto 4,
5; dopo p. 280, si registra la perdita di altri due fogli (sesto e settimo), con lacuna nella
considerazioni intorno ai CASIN. 85 e CASIN. 115 67
parte finale del sermone di Pier Damiani (Serm. 46, 22), ultimo testo per la Natività di
Maria, e nell’incipit del primo testo per s. Giovanni Battista (Massimo di Torino, Serm.
6, 1); l’ottavo foglio mancante, dopo p. 288, ha reso acefala l’omelia di Beda (II, 20)
per s. Giovanni Battista. A queste perdite si aggiunge la mutilazione di altri due fogli,
reintegrati in pergamena: del f. 215/216 rimane meno della metà superiore (11 linee
di testo), con lacune all’interno del sermone di Ambrogio Autperto per l’Assunzione e
incipit acefalo del successivo brano, il sermone 104 di Agostino; del foglio che segue p.
242, privo di numerazione, rimane una piccola porzione inferiore (le ultime tre linee di
testo), con perdita della parte finale del sermone 8 dello Ps. Ildefonso per l’Assunzione
(per l’identificazione dei testi si rimanda a Casavecchia, I codici Casin. 98 e 99, pp.
181-182). La prima segnalazione dei fogli mancanti e mutili è in Bibliotheca Casinensis,
III, pp. 48-53.
103
La selezione dei brani corrisponde in gran parte a quella indicata nei breviari
cassinesi per le singole festività (cf. Kelly, The Ordinal, passim), con l’aggiunta di ulteriori
letture.
104
Cf. infra.
68 roberta casavecchia - marilena maniaci - giulia orofino
105
Cf. almeno M. Dell’Omo, Petrus Diaconus, in Lexicon des Mittelalters, VI,
München - Zürich 1993, coll. 1972-1973.
106
Cf. H.E.J. Cowdrey, The Age of Abbot Desiderius, the Papacy and the Normans
in the Eleventh and Early Twelft Centuries, Oxford 1983, pp. 227-228 [trad. it. L’età
dell’abate Desiderio, Milano 1986].
107
A Pietro Diacono si attribuiscono oltre ottanta opere, molte delle quali tramandate
da codici cassinesi; a lui si deve anche la continuazione della Chronica monasterii
Casinensis di Leone Ostiense, commissionatagli nel 1140 dall’abate Rainaldo II (cf.
Chronica Monasterii Casinensis, IV, Prologus, pp. 458-461).
108
Annales Casinenses a. 1000-1212, ed. G.H. Pertz, Hannoverae 1886 (MGH.
Scriptores, 19), p. 310.
109
Cf. Kelly, The Ordinal, passim.
110
Cf. ibid., pp. 212-213.
111
Cf. ibid., p. 216.
112
Cf. ibid.
113
Cf. H. Bloch, Monte Cassino in the Middle Ages, I-III, Roma, pp. 714-716.
considerazioni intorno ai CASIN. 85 e CASIN. 115 69
114
Cf. Chronica Monasterii Casinensis, IV, 30, p. 496: [Ottone] iuxta quod venerande
memorie Victori tertio pape et Theodemario servo Domini revelatum fuerat, iam dictam
turrem cum largo habitaculo in oraculum domini Salvatoris et eius genitricis virginis Marie
dedicari constituit convocatisque artificibus cellarium inter dormitorium et titulum sancti
protomartyris Stephani construxit, sed morte preventus explere nequivit. Sull’area dell’antico
monastero si veda Pantoni, L’acropoli, pp. 103-118.
115
Cf. ibid., pp. 111-114.
116
Manoscritto prodotto a Montecassino tra 1140 e 1150, contenente la seconda
redazione della Chronica monasterii Casinensis di Leone Ostiense, con le continuazioni
del monaco Guido e le aggiunte e i rimaneggiamenti di Pietro Diacono; se ne vedano le
schede in Inguanez, Codicum Casinensium manuscriptorum catalogus, III, pp. 78-80 e
M. Dell’Omo, in I Fiori e’Frutti santi, n. 45, pp. 166-167.
117
Si tratta del più antico elenco noto di ufficiali dell’amministrazione cassinese,
risalente alla fine del sec. XII per M. Dell’Omo, Montecassino altomedievale e il suo
sistema di dipendenze. Genesi e fenomeno di un'irradiazione patrimoniale e giurisdizionale,
in Id., Montecassino medievale. Genesi di un simbolo, storia di una realtà. Saggi sull'identità
cassinese tra persone, istituzione, consuetudini e cultura, Montecassino 2008 (Biblioteca
della Miscellanea Cassinese, 15), pp. 61-72: 67; una trascrizione dell’elenco è in
Caravita, I codici, II, p. 201, che lo riferisce genericamente al XII secolo.
118
Cf. Pantoni, L’acropoli, p. 111; Id., Descrizioni di Montecassino attraverso i secoli,
in «Benedictina», 19 (1972), pp. 539-586: 542-543.
119
Cf. Caravita, I codici, II, p. 200. Ancora una probabile citazione della chiesa di
S. Maria (Pantoni, L’acropoli, pp. 111-112) si può riconoscere in un documento tre-
centesco: cf. Statuta casinensia saeculi XIII, edd. T. Leccisotti - C. W. Bynum, in Con-
suetudines Benedictinae Variae, edd. G. Constable (e collab.), Siegburg 1975 (Corpus
Consuetudinum Monasticarum, 6), p. 239.
70 roberta casavecchia - marilena maniaci - giulia orofino
120
Cf. M. Dell’Omo, Ottone III e Montecassino. Due storie quasi parallele, in Id.,
Montecassino medievale, pp. 73-87: 80-83; P. Golinelli, Sant’Adalberto di Praga tra
agiografia e storia in Il millenario di sant’Adalberto a Verona. Atti del convegno di studi
tenutosi nella Biblioteca Capitolare e delle celebrazioni cittadine (Verona, 11-12 aprile
1997), a cura di P. Golinelli, Bologna 2000, pp. 27-42.
121
Cf. Chronica Monasterii Casinensis, II, 17, pp. 200-202.
122
Cf. Golinelli, Sant’Adalberto di Praga, p. 36 e nota 62. Sulle diverse redazioni
della Vita Adalberti cf. T. Dunin-Wasowicz, Hagiohraphie polonaise entre XIe et XVIe
siècle, in Hagiographies, III, Turnhout 2001 (Corpus Christianorum), pp. 179-202: 184-
185; sul manoscritto si vedano le descrizioni in Bibliotheca Casinensis, III, pp. 287-294;
Inguanez, Codicum Casinensium manuscriptorum catalogus, I, pp. 230-232; S. Magrini,
in I Fiori e’Frutti santi, n. 26, pp. 138-140; per la bibliografia cf. BMB.
123
Cf. Newton, The Scriptorium, pp. 358, 361.
124
Cf. Chronica Monasterii Casinensis, II, 32 pp. 225, 229.
125
Cf. ibid., IV, 23, p. 490.
considerazioni intorno ai CASIN. 85 e CASIN. 115 71
La decorazione
126
Pantoni, L’acropoli, p. 115; nel processionale non compare una chiesa di S.
Maria, ma per Angelo Pantoni l’assenza di espliciti riferimenti alla Vergine si spiega con
il prevalere del secondo titolo (s. Adalberto). Il santo, insieme a s. Giorgio, è ricordato nei
breviari cassinesi (23 aprile): cf. Kelly, The Ordinal, p. 395 nota 483.
127
Sul culto delle reliquie a Montecassino cf. A.O. Citarella - H.M. Willard, Le
reliquie e la loro disposizione nelle chiese di Montecassino nell’età di Desiderio e Oderisio I,
in L’età dell'abate Desiderio. IlI, 1. Storia arte cultura. Atti del IV convegno di studi sul
medioevo meridionale (Cassino, 4-8 ottobre 1987), a cura di F. Avagliano - O. Pecere,
Montecassino 1992 (Miscellanea Cassinese, 67), pp. 441-466.
72 roberta casavecchia - marilena maniaci - giulia orofino
128
Nel Casin. 85 quattro grandi lettere decorate segnalano gli incipit dei libri dei
Dialoghi di Gregorio Magno, completati in distintiva su cartelle dorate (QUIDAM
DIE, p. 1, 11 ll. per tutta la giustezza della col. b; DUM VICINIS VALDE PATRIBUS
INTENDO MAIORUM FACTA RELIQUERAM, p. 135, 15 ll. per tutta la giustezza
della col. a; POSTQUAM DE PARADISI GAUDIIS, p. 236, 20 ll. + margine inferiore
della pagina per tutta la giustezza dello specchio di scrittura) e, nel caso del II libro,
quello dedicato a s. Benedetto, su cartelle marmorizzate (FUIT VIR VITE VENERABILIS
GRATIA BENEDICTUS ET NOMINE, p. 69, 18 ll. + margine inferiore della pagina
per l’intera giustezza dello specchio di scrittura); una decorata media (VENANTII p. 5,
8 ll. per l’intera giustezza della col. a) introduce il primo dialogo del primo libro, due
medio-piccole l’indice dei capitoli del II e del IV libro (Vita, p. 68, 4 ll.; Quod, p. 233,
5 ll.) e 413 lettere piccole (in media 2/5 ll.) evidenziano i paragrafi, mentre i capoversi
presentano iniziali semplici, toccate di colore. I nomi dei dialoganti sono su cartelle
dorate, così come le iniziali dei titoli dei capitoli negli indici. Le lettere sono disegnate
con inchiostro bruno direttamente sulla pergamena, con i profili a volte ripassati di rosso,
e colorate di azzurro, verde, rosso, giallo, rosa (acceso e di qualità gessosa), mauve. È
presente l’oro. La decorazione, eseguita dopo la trascrizione, si deve ad un’unica mano.
Qualche accenno all’ornamentazione del codice, che Tristano, Scrivere il volgare, p. 11
ritiene inspiegabilmente «carolina», è in G. Unfer Verre, Carolina e decorazione cassinese
a Montecassino nel XII secolo, in «Gazette du livre médiéval», 55 (2009), pp. 9-19: 16-
17; Ead., Un contributo, pp. 38-39. Nel Casin. 115 nove iniziali grandi introducono i
passi scritturali in apertura delle feste del Natale e dell’Assunzione della Vergine (PRIMO
TEMPORE, p. 16, 28 ll. con l’occhiello che occupa l’intera giustezza dello specchio di
scrittura; OSCULETUR ME OSCULIS ORIS SUI, p. 144, a piena pagina), i sermoni
di Pascasio Radberto e di Paolo Diacono per l’Assunzione della Vergine (COGITIS ME,
p. 149, 21 ll. per l’intera giustezza dello specchio di scrittura; SACRE LECTIONIS, p.
191, 20 ll. per l’intera giustezza dello specchio di scrittura), due sermoni, di cui uno di
Pier Damiani, all’interno della sezione dedicata alla Natività della Vergine (OMNIBUS
NOBIS, p. 243, 18 ll. per l’intera giustezza dello specchio di scrittura; AUDISTIS, p. 254,
18 ll. per l’intera giustezza dello specchio di scrittura), due sermoni agostiniani per la festa
del Battista (PROLIXA, p. 286, 20 ll.; FRATRES, p. 301, 17 ll. più margine inferiore
della pagina) e uno per la dedicazione di una chiesa (ANGELUS DOMINI, p. 335, 21 ll.
per l’intera giustezza dello specchio di scrittura). Ventisette lettere medie (in media 8/13
ll., tutte per l’intera giustezza delle relative colonne) e 145 lettere medio-piccole e piccole
(in media 10/3 ll.) segnalano gli incipit della altre omelie e delle pericopi. Tutte le parole
considerazioni intorno ai CASIN. 85 e CASIN. 115 73
134
Nessuna iniziale di tipo geometrico è riscontrabile nel Casin. 85, soltanto una, la
L a p. 222, nel Casin. 115.
135
Rinnovate a tralci policromi abitati su fondo oro: Casin. 85, D p. 135; Casin.
115, P p. 16, D p. 27, A p. 61, N p. 73, D p. 106, S p. 114, E p. 125, O p. 144, E p.
125, O p. 144, S p. 191, A p. 203, A p. 233, O p. 243, A p. 254, S p. 298. Rinnovate a
tralci policromi non abitati su fondo oro: Casin. 115, H p. 111. Rinnovate a tralci dorati
abitati su fondo azzurro: Casin. 85, V p. 5, F p. 69; Casin. 115, H p. 5, IN p. 81, C p.
149, A p. 335. A tralci dorati non abitati su fondo azzurro: Casin. 85, P p. 236; Casin.
115, C p. 229, S p. 239, H p. 307, S p. 318 (con fondo pezzato azzurro e verde), E p.
322, C p. 345, A p. 359.
136
Si vedano per esempio le due A a pp. 403 e 234 rispettivamente dei Casin. 98 e
Casin. 99 e la A a p. 335 del Casin. 115.
137
Si confrontino ad esempio le A a p. 403 del Casin. 98 e a p. 254 del Casin. 115, o
ancora la D a p. 44 del Casin. 99 e quelle a p. 27 del Casin. 115 e a p. 135 del Casin. 85.
138
Si vedano nel Casin. 85 la D a p. 135 e nel Casin. 115, tra le altre, le D a pp. 27 e
106, la A a p. 351, la O a p. 243, la B a p. 327.
139
Si veda il Casin. 229, S p. 334. Scheda e riproduzioni del manoscritto in Miniatura
a Montecassino. L’età desideriana (scheda di G.E. Unfer Verre).
140
Cf. H. Toubert, Il Breviario di Oderisio (Paris, Bibliothèque Mazarine, ms. 364) e
76 roberta casavecchia - marilena maniaci - giulia orofino
147
Sul manoscritto, oderisiano, si veda ibid., p. 342.
148
Casin. 85: E p. 27, Q p. 49, E p. 96, F p. 239; Casin. 115: Q p. 70, Q p. 105, E p.
130, D p. 147, V p. 205, H p. 213, I p. 216, V p. 220, S p. 227, I p. 247, Q p. 295. Per
i precedenti oderisiani si vedano il Vat. Urb. lat. 585, C f. 172v e il Casin. 24, p. 400 (sul
Casin. 24 si veda ibid., p. 352).
149
Se ne veda la scheda di M. Dell’Omo in I Fiori e’ Frutti santi, n. 6, pp. 111-113.
150
Casin. 257, M e R p. 209 e Casin. 115, P p. 16, S p. 40, S p. 227, Q p. 295, H p.
326.
151
Casin. 257, M p. 209, Casin. 115, A p. 335.
78 roberta casavecchia - marilena maniaci - giulia orofino
partire dalla fine degli anni sessanta dell’XI secolo152. Nel Casin. 115,
così come nel Casin. 85, compare, forse per la prima volta, il tipo
che combina le vegetali ottonizzanti e le vegetali policrome, queste
ultime attestate sia in codici tardodesideriani153 che oderisiani154:
sui racemi dorati e contro i fondi monocromi o pezzati si innestano
infatti ora, come avviene negli interstizi delle rinnovate, foglie
colorate. Le letterine punteggiano a centinaia le pagine dell’omiliario
e dei Dialoghi, segnalando in esclusiva le sezioni minori dei testi.
La seriale monotonia è esorcizzata dai tentativi di variatio, evidenti
nell’alternanza di maiuscole e minuscole e nell’assortimento delle
appendici: lanceolate, acantacee, a cappuccio, a peperone, a palmette,
a petali dentati, a tulipano (tav. 5 a-b).
La presenza di questa originale variante è la particolarità che più
accomuna Casin. 85 e Casin. 115, avvicinandoli ad altri due esemplari
cassinesi datati o databili agli anni quaranta o comunque intorno alla
metà del XII secolo, i messali Casin. 540 e il Vat. lat. 6082155: in tutti
e quattro i codici le iniziali vegetali costituiscono il tessuto connettivo
dell’Initialornamentik, ripetendo gli stessi vocaboli ornamentali e le
stesse morfologie: la A aperta a campana rovesciata, la M onciale,
gli occhielli delle O e delle Q sagomati da un unico tralcio che si
avvolge a spirale, la S da tralci intrecciati in un nodo a ‘8’, la L da un
tralcio che si curva per disegnare il tratto orizzontale, con dicotomia
ripiegata su se stessa a sinistra.
I quattro manoscritti sono legati da rimandi serrati, che coinvolgono
non solo le tipologie caratterizzanti – oltre alle foliate multicolori, le
nastriformi abitate da uno o da due cani catturati nei fondi156 – ma
anche gli elementi più qualificanti dei loro apparati, come i nessi che
152
Cf. Newton, The Scriptorium, p. 207; G. Orofino, Miniatura a Montecassino.
1035-1071, in I codici decorati dell'Archivio di Montecassino. III. Tra Teobaldo e Desiderio,
a cura di G. Orofino, Roma 2006, pp. 7-21: 10-11.
153
Si veda il Casin. 107, R p. 207, C p. 266, A p. 277.
154
Si vedano Maz. 364, A f. 110r; Casin. 21 (ad esempio A p. 122, V p. 278, Q
p. 385); Casin. 22 (ad esempio Q p. 80, A p. 155, V p. 204, S p. 259); Casin. 26 (ad
esempio D p. 54, A p. 70, O p. 256); Casin. 27 (ad esempio A p. 27, U p. 22, Q p. 429).
155
Sulla decorazione dei due manoscritti si veda ora E. Elba, I Messali ‘votivi’ in
beneventana: funzione, struttura, decorazione, in Libri e testi, pp. 261-301: 277-279.
156
Si vedano ad esempio nel Vat. lat. 6082 le D ai ff. 38v, 123v, 126v, 130v, la E a f.
36r, le O ai ff. 95r, 131v, 208v, la S a f. 201r; nel Casin. 540 la C a p. 58, le D a pp. 57,
81 e 84, le O a pp. 35, 85, la Q a p. 49, la S a p. 57.
considerazioni intorno ai CASIN. 85 e CASIN. 115 79
157
Si vedano per esempio nel Casin. 85 i nessi P-A a pp. 38 e 44, P-Q a p. 114, P-N
a p. 167, A-I a p. 171, F-N a p. 179, P-S a p. 209, che segnalano domande e risposte
degli interlocutori dei Dialoghi di Gregorio Magno; nel Casin. 540, dove spesso sono
allacciate una piccola foliata e una zoomorfa: P-I a pp. 106, 156, 181, D-H a pp. 160
e 185, P-H a pp. 125, 141 e 161, F-H a p. 170; nel Vat. lat. 6082: P-I a ff. 56r e 181v,
D-I a f. 82v, R-I a f. 51v, P-O a f. 135r, P-B a f. 182r. Nel messale vaticano sono legate a
catena anche più di due lettere (si vedano le quattro G ai ff. 138r e 138v), un’invenzione
che ha precedenti nel sacramentario di età primo desideriana Casin. 339 (si vedano le
G e le C di pp. 120 e 130 e le P di pp. 146, 147 e 149, riprodotte in I codici decorati
dell’Archivio di Montecassino. III, tav. LXXXI). Sia nel Casin. 540 che nel Vat. lat. 6082
compare anche il motivo delle protomi addenta-lettere (per esempio Casin. 540, pp. 57,
61, 142, 147, 170; Vat. lat. 6082, ff. 45r, 45v, 51r, 52r, 53r).
158
Casin. 115, p. 81; Vat. lat. 6082, ff. 169r, 198r; Casin. 99, p. 133.
159
Si confrontino ad esempio le N a p. 35 del Casin. 115 e a f. 228r del Vat. lat. 6082.
160
Si confrontino la F a p. 301 del Casin. 115 e quella a f. 213v del Vat. lat. 6082. La
stessa soluzione è presente nel Casin. 540: F pp. 88, 134.
161
Si confrontino la L a p. 222 e la S a p. 239 del Casin. 115 con il VD a f. 144v del
Vat. lat. 6082.
162
Si confrontino la I a p. 190 del Casin. 115 e quella a f. 30v del Vat. lat. 6082.
163
Si confrontino la D a p. 106 del Casin. 115 e il VD a f. 144v del Vat. lat. 6082.
80 roberta casavecchia - marilena maniaci - giulia orofino
nascono dai nastri delle lettere anche nel Casin. 540164, il quale a sua
volta condivide con il Casin. 115 la particolare variante di I zoomorfa
costruita dalle due metà di un canide il cui corpo si assottiglia a
nastro annodandosi al centro dell’asta (tav. 6c)165 e l’uso di protomi
teriomorfe dorate166.
Sia pure ornati da maestri diversi, è indubbio che i Casin. 85, Casin.
115 e Casin. 540 e il Vat. lat. 6082 siano usciti dallo stesso atelier
nello stesso lasso di tempo, che la pur non inoppugnabile datazione
del Vat. lat. 6082 avanzata da Bannister fisserebbe al quinto decennio
del XII secolo. La cronologia appare coerente con lo stile dei quattro
codici liturgici, ancora saldamente ancorato alle declinazioni tardo e
post oderisiane dell’arte libraria desideriana.
Solo qualche anno più tardi uno straordinario miniatore cassinese,
al quale è affidata la decorazione del breviario di Los Angeles, Getty
Museum, 83.ML.97 (già Malibu, Ludwig IX 1) e molto probabilmente
anche quella del salterio della British Library di Londra, Add. 18859
e del Casin. 239, contenente i Vangeli di Matteo e Marco con glossa
ordinaria167, elabora la sua personalissima versione dello stesso
idioma, di cui riprende i lemmi fondamentali, evidentemente entrati
nell’outillage di scuola, declinandoli però con un gusto ‘barocco’ che
complica gli intrecci, infittisce i fondi, piega i tralci con sinuosità
quasi leziosa, lucida l’oro rendendolo scintillante, circonda le lettere
di monumentali cornici, esaspera le componenti mostruose fino al
grottesco. Ma soprattutto introduce nell’Initialornamentik invenzioni
finora sconosciute, di cui resta ancora da indagare l’origine:
raffinatissime iniziali tutte dorate, lasciate su pergamena riservata o
risaltate su fondi azzurri smaltati, in cui motivi così classicheggianti da
far pensare a recuperi paleocristiani e forse carolingi – grappoli d’uva,
racemi vitinei, pavoni, cervi, stambecchi, aquile, uccelli becchettanti,
colonne – si uniscono a presenze di gusto nordico contemporaneo
164
Casin. 540, pp. 70, 114; Vat. lat. 6082, ff. 56r, 152v, 245v.
165
Casin. 115, p. 312; Casin. 540, pp. 25, 27, 39, 56, 152 e 166.
166
Casin. 115, P p. 16, Q p. 103, Q p. 295; Casin. 540, I pp. 51, 64, 108, 130. Nel
Casin. 540 sono dorati anche gli animali che sagomano il tratto orizzontale delle H a pp.
111 e 125, un motivo che riprende quello attestato nel Maz. 364, P f. 71v, I f. 73r, E f.
95r, Q f. 124r, T f. 126v.
167
Sul Casin. 239 si veda G.E. Unfer Verre, La Bibbia di Ferro (Casin. 557). Tesi
di specializzazione della Scuola di Specializzazione per conservatori archivistici e librari
della civiltà medievale, Università degli studi di Cassino, a.a. 2008-2009, pp. 63-64.
considerazioni intorno ai CASIN. 85 e CASIN. 115 81
Conclusioni
168
Los Angeles, Getty Museum, 83.ML.97, ff. 295r, 297v, 348r; London, British
Library, Add. 18859, f. 86v; Casin. 239, f. 1r.
169
Cf. Unfer Verre, La Bibbia di Ferro, p. 64.
170
Cf. G.E. Unfer Verre, Oltre Desiderio: manoscritti decorati cassinesi del XII secolo,
in Il libro miniato e il suo committente, i.c.s.
171
Cf. Unfer Verre, Un contributo, pp. 32-43.
172
Se ne veda la scheda di L. Buono in I Fiori e’ Frutti santi, n. 7, pp. 114-115.
173
Cf. H. Hoffmann, Die älteren Abtslisten von Montecassino, in «Quellen und
Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken», 47 (1967), pp. 224-354:
335; sulle vicende dell’abbaziato di Rainaldo II si veda anche L. Tosti, Storia della Badia
di Montecassino, I-III, Napoli 1842-1843, II, pp. 155-168, con precedente bibliografia.
82 roberta casavecchia - marilena maniaci - giulia orofino
Cf. Chronica Monasterii Casinensis, IV, 128, p. 604; J. Szövérffy, Die Annalen der
174
lateinischen Hymnendichtung, II. Die lateinischen Hymnen vom Ende des 11. Jahrhunderts
bis zum Ausgang des Mittelalters, Berlin 1964, p. 46.
considerazioni intorno ai CASIN. 85 e CASIN. 115 83