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Culturismo

Un culturista ante litteram: Eugen Sandow (1867-1925)


Il bodybuilder Philip Ricardo in posa

Il culturismo o cultura fisica (in inglese bodybuilding), è lo sport che tramite l'uso di
pesi e un'alimentazione specifica si pone come fine ultimo il cambiamento della
composizione corporea, con l'aumento della massa muscolare, dove le finalità sono
estetiche prima che competitive.

In questo sport, se inteso ad alti livelli, non si tratta semplicemente di "andare in palestra"
per coltivare benessere e salute fisici, e nemmeno di competere per sollevare il peso
maggiore come nelle discipline del sollevamento pesi e powerlifting: il gusto estetico dei
culturisti e degli amanti della disciplina li spinge ad allenarsi per aumentare il più
possibile la massa e la definizione muscolare (mantenendo armonia e proporzioni, intese
secondo i canoni del bodybuilding).

Questo non toglie però che gli esercizi e i benefici dell'allenamento con i pesi, anche
molto intenso, non possano essere di beneficio anche per il benessere e per la
preparazione ad altri sport.

Storia del culturismo [modifica]


Il culturismo ha cominciato ad assumere le connotazioni attuali (non solo dimostrazioni
circensi di forza bruta, ma anche estetica del corpo e dei muscoli) a partire dalla fine del
XIX secolo in Europa. Uno dei pionieri fu l'atleta di origine prussiana Eugen Sandow
(nato nel 1867) che si rese celebre per delle dimostrazioni itineranti in Francia, Gran
Bretagna e Stati Uniti [1]. Altri pionieri del culturismo furono il francese Georges Hébert,
George Hackenschmidt, Edmond Desbonnet e Earle Liederman (autore dei primi trattati
sull'argomento negli anni 20 [2]). Questi atleti sperimentarono su se stessi nuove tecniche
di allenamento, quando la conoscenza medica e sportiva sull'argomento non era
patrimonio di molti. L'evoluzione dello sport richiese (e stimola tuttora) sperimentazioni
e osservazioni continue.

Fra questi sperimentatori troviamo Joe Weider, ideatore di uno dei primi evoluti sistemi
di allenamento e mentore di Arnold Schwarzenegger. A partire dagli anni quaranta
nacquero le prime associazioni come la International Federation of BodyBuilding &
Fitness (IFBB [3]), fondata nel 1946 Ben e Joe Weider e la National Amateur
Bodybuilders Association (NABBA fondata nel 1956 in Gran Bretagna, ora diffusa a
livello internazionale [4][5]).

Negli anni settanta Schwarzenegger, insieme ad altri atleti come Larry Scott, Sergio
Oliva e Franco Columbu (i primi vincitori di Mister Olympia) marcarono il passaggio del
culturismo da subcultura a sport riconosciuto a livello internazionale e apprezzato e
praticato dal pubblico. Un film-documentario che contribuì a questo processo fu
Pumping Iron del 1977. In quel periodo vi fu un largo abuso di steroidi anabolizzanti e
altre sostanze dopanti (così come anche in altri sport). Dopo le prime leggi restrittive il
doping fu combattuto con grosse difficoltà. Nel 1990 fu istituita la World Bodybuilding
Federation, che effettuava stretti controlli antidoping.

La IFBB non tollerava (e non tollera ancora oggi) l'utilizzo di sostanze dopanti ed infatti
testa i propri atleti nelle competizioni internazionali con procedure dei controlli
antidoping della IFBB coordinate dal Wada.

Vi furono alcune polemiche, anche di natura economica, tra la IFBB e la WBF, ma


quest'ultima fu costretta a sciogliersi solo dopo 2 anni.
Recentemente si sta sviluppando un movimento di atleti che praticano il cosiddetto
culturismo natural, in cui non si assumono sostanze dopanti e vengono effettuati rigorosi
e regolari controlli antidoping, con relative associazioni e federazioni [6][7][8][9][10][11][12]

Fisiologia e metabolismo [modifica]


I muscoli striati sono formati da due tipi di fibre: le fibre bianche o rapide (dette di tipo
IIB, a contrazione rapida, potenti ma poco resistenti, che intervengono maggiormente
negli sforzi di tipo anaerobico) e le fibre rosse o lente (detta di tipo I, a contrazione lenta,
poco potente ma resistente, sfruttata soprattutto negli sforzi aerobici). A queste fibre si
aggiunge l'esistenza delle fibre intermedie, (dette di tipo IIA) che hanno appunto
caratteristiche intermedie tra i 2 tipi di fibre riportati. In breve sintesi entrambi i tipi di
fibra possono accrescersi di dimensioni, ma con meccanismi differenti. Le fibre bianche
possono accrescersi mediante ipertrofia (aumento delle dimensioni con accumulo di
glicogeno). Le fibre rosse (che sono le più piccole) si possono accrescere solo mediante
ipertrofia. Uno degli scopi del culturismo è quello di ottenere nel tempo la maggiore
massa muscolare possibile. È stato visto che gli esercizi con sovraccarichi di questo sport
determinano effetti soprattutto sulle fibre intermedie (di tipo IIA). Sappiamo che i tipi di
fibre che sono maggiormente ipertrofizzabili sono le fibre di tipo IIA e IIB. Sembra
comunque che, in base al tipo di allenamento effettuato, possano esserci effetti diversi
nell'ambito dell'ipertrofia. Infatti un numero di ripetizioni alte con carichi bassi e brevi
recuperi (allenamento detto anche di "pompaggio" ) determinerebbe prevalentemente un
aumento dei substrati energetici all'interno delle fibrocellule (aumento della
concentrazione di granuli di glicogeno e di lipidi, si parla di ipertrofia del sarcoplasma)
mentre un allenamento con carichi elevati (più vicino all'allenamento specifico per la
forza) determinerebbe soprattutto un incremento della quantità di proteine contrattili (si
parla di ipertrofia miofibrillare). Ancora non è certo se l'allenamento con sovraccarichi
possa determinare un incremento del numero di fibrocellule (iperplasia muscolare). Gli
individui più dotati per il culturismo (e per altri sport di carattere anaerobico e sforzi
esplosivi) sono probabilmente coloro che geneticamente hanno una prevalenza di tipo II
rispetto a quelle di tipo I.

Lo stimolo a cui vengono sottoposti i muscoli quando sollevano carichi causa una
risposta dell'organismo, che mediante un adattamento anabolico rigenera i tessuti ed i
depositi di glicogeno (ipertrofia), compensando (ovvero recuperando) o
supercompensando (ovvero recuperando e aggiungendo qualche cosa) a quanto speso
durante l'allenamento.
La forza è proporzionale alle dimensioni del muscolo (in particolare alla sua sezione
trasversale), tuttavia altri fattori incidono sul peso che un muscolo riesce a sollevare, ad
esempio il numero di fibre che si riesce a contrarre in maniera coordinata (che dipende
dal sistema nervoso), fattori morfologici (forma e lunghezza di ossa e tendini). Dunque si
possono avere anche masse muscolari notevoli senza una forza particolarmente elevata:
in ogni caso senza aumentare la forza (e quindi il peso dei carichi sollevati) il culturista
non è in grado di progredire stimolando la supercompensazione, ed anche questi fattori
secondari vanno coltivati per ottenere buoni risultati.

Il recupero ed il riposo dopo l'allenamento sono la vera fase in cui i muscoli (ma anche il
tessuto connettivo ed i tendini) si accrescono, ed avviene nelle ore e nei giorni successivi
all'allenamento. In questo stadio è necessario che l'organismo possa riposare ed abbia a
disposizione tutti i nutrienti necessari a questa operazione: se nel frattempo vi sono nuovi
stimoli (un altro allenamento troppo ravvicinato, o insufficiente riposo e sonno) o
mancano le sostanze necessarie (alimentazione scarsa o scorretta), si rischia di stressare
l'organismo.

La gamma delle risposte organiche d'adattamento innescate dallo stimolo allenante è


vasta, spaziando da un effetto nullo o minimo (uno sforzo molto blando) fino al
catabolismo muscolare (se lo sforzo è troppo intenso come per esempio durante una
maratona e frequente). In questo ultimo caso l'organismo è costretto a utilizzare le proprie
risorse, inclusi i muscoli, come fonte di sostentamento, con risultati negativi per
l'accrescimento muscolare e a lungo andare anche per la salute fisica.

Alimentazione [modifica]
Per supportare la fase anabolica, ai programmi di allenamento sono associati regimi
alimentari adeguati. Infatti gli atleti che praticano culturismo con scopi competitivi o
comunque con l'obiettivo di una sensibile crescita muscolare, hanno bisogno di un
surplus calorico alimentare in aggiunta al normale fabbisogno energetico (normalmente
fra le 500 e le 1000 calorie). L'alimentazione di un culturista può essere suddivisa in
numerosi pasti (anche fino a 7) distribuiti nell'arco della giornata.
A questa sovralimentazione sono associate, a seconda delle fasi di allenamento, delle fasi
alimentari di contenimento calorico e degli esercizi aerobici per tenere sotto controllo (e
ridurre in vista delle competizioni) il grasso corporeo.

Carboidrati [modifica]

I carboidrati sono zuccheri che forniscono gran parte dell'energia e alimentano le riserve
di glicogeno. I culturisti, come anche i praticanti di molti altri sport, preferiscono
zuccheri complessi a basso indice glicemico come la maltodestrina, i disaccaridi
(saccarosio, lattosio e maltosio) ed i polisaccaridi (gli amidi) che liberano l'energia
lentamente e non incidono in maniera drastica sui livelli di insulina. Il fruttosio, in ogni
caso ha un indice glicemico molto basso (32). I monosaccaridi (glucosio, fruttosio e
galattosio), tendono invece a stimolare in maniera maggiore la produzione di insulina,
che spinge l'organismo - una volta ripristinate le riserve di zucchero nel sangue, nel
fegato e sotto forma di glicogeno - ad accumulare l'energia in forma di grasso.
In genere i carboidrati vengono assunti subito dopo l'allenamento per ripristinare le
riserve di glicogeno: in questo contesto è fondamentale bere acqua in quanto il glicogeno
è sempre associato all'acqua (ca. una parte di glicogeno per 3 parti di acqua) e in caso di
allenamenti impegnativi si possono assumere anche zuccheri semplici in quanto
assimilati più velocemente.
Ai pasti una delle fonti di carboidrati preferite dai culturisti è il riso.

Proteine [modifica]

Le proteine ed i loro costituenti (una proteina può contenere fino a 30.000 amminoacidi),
sono i componenti principali dei tessuti e delle fibre muscolari (ca. il 18% del peso
corporeo): la loro funzione è dunque plastica e solo secondariamente energetica. Il nostro
corpo è in grado di sintetizzare autonomamente solo una parte degli amminoacidi, mentre
circa la metà (gli amminoacidi essenziali) devono essere assunti con l'alimentazione (i
tipici alimenti proteici: latte, uova, carne, pesce). Una volta digerite le si ritrovano nel
flusso sanguigno sotto forma di amminoacidi. Alcuni raccomandano ai culturisti un
apporto di 2 o 3 grammi di proteine per chilogrammo di peso corporeo, ma più corretta è
l'indicazione di una dose da 1,5 a 1,8 grammi per peso al netto della massa magra, in
quanto è la massa magra che va nutrita, non la parte grassa del corpo. Ad esempio uno
sportivo di 80 kg con il 12% di grasso ha una massa magra di circa 70,5 chili e dovrebbe
consumare al massimo ca. 127 g di proteine nell'intera giornata.
In genere le fonti di proteine preferite sono la carne magra (come ad esempio il pollo),
ma esistono anche casi di culturisti latto-ovo-vegetariani, i quali riescono anche senza
carne a sopperire al fabbisogno proteico (un esempio è il campione italiano Piero
Venturato [13]).
È ad ogni modo sconsigliabile eccedere nell'assunzione di cibi proteici (a meno che non
si abbiano ambizioni competitive e si sia sotto controllo medico), in quanto è provato che
oltre ai due grammi di proteine per chilo di peso corporeo si possono creare stanchezza
cronica, allergie alimentari, difficoltà digestive, disturbi renali, problemi articolari e di
conseguenza, paradossalmente, anche una tendenza a perdere peso e forza [14].

Come fonti dirette o indirette di proteine possono essere utilizzati anche supplementi
dietetici come le proteine in polvere (ottenute dal siero di latte, uova, soia) o gli
amminoacidi ramificati, che hanno effetto sulla sintesi proteica endogena e sul controllo
degli ormoni surrenali.

Vitamine e minerali [modifica]

Vitamine e minerali (che compongono fino al 4% del peso corporeo) sono fondamentali
per il corretto metabolismo e per la ricostruzione cellulare. In genere si assumono, se si
ritiene necessario integrare l'alimentazione, al termine dell'allenamento. Fondamentali
sono le vitamine del gruppo B e la vitamina C, ma si consideri che tutti i gruppi
vitaminici interagiscono fra loro e con i minerali, per cui è in genere consigliato assumere
integratori multivitaminici (salvo eventualmente la vitamina K e D) e multiminerali.
Vitamine [modifica]

• La vitamina A nota come retinolo, è usata dal corpo per sostenere il ciclo della
vista, la crescita, i processi riproduttivi, lo sviluppo delle ossa e la funzione
immunitaria appropriata. La vitamina A lavora in sinergia con lo zinco e le
vitamine K ed E.

• La vitamina C (acido ascorbico) è una vitamina necessaria per chi svolge attività
fisica intensa o per chi segue delle diete. Ha proprietà antiossidante, sintesi di
collagene, rafforza il sistema immunitario, riduce i livelli di cortisolo, combatte i
radicali liberi.

• La vitamina D è associata alla crescita e al rafforzamento delle ossa; il nostro


corpo con l'esposizione alla luce solare, è capace di produrre da solo la vitamina
D.

• La vitamina E è necessaria per mantenere integre le membrane nelle cellule


corporee ed è un potente antiossidante.

• Le vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, B5, B6, B12) aiutano a sintetizzare al
meglio le proteine e gli aminoacidi; la vitamina B12 (cobalamina) aumenta i
livelli energetici e migliora la prestazione fisica. La mancanza di vitamina B12
può causare anemia.

• La vitamina K svolge un ruolo importante nella coagulazione del sangue ed in


parte contribuisce a rafforzare la matrice ossea.

Minerali [modifica]

I minerali sono gli elementi principali degli enzimi e della funzione cellulare. Svolgono
nel corpo, un'azione di equilibrio dei liquidi ed un ruolo importante per quanto riguarda il
movimento degli impulsi nervosi.

• Il calcio: è, in percentuale, il minerale più presente nel corpo; si trova nelle ossa e
nei denti. Svolge molte funzioni, tra cui: il coagulo del sangue, la trasmissione
degli impulsi nervosi, la contrazione muscolare.
• Il Magnesio: è utilizzato in centinaia di reazioni enzimatiche, tra cui: la glicolisi,
il ciclo di Krebs, il processo creatina fosfato, sugli aminoacidi e sulla sintesi
proteica.
• Il Ferro: microminerale di vitale importanza, elemento essenziale dell'emoglobina
e della mioglobina, il quale trasporta tramite il sangue, l'ossigeno a tutte le cellule
del corpo, "caricando al ritorno" (l'anidride carbonica da espellere una volta
giunta ai polmoni).
• Il Potassio è un minerale che ricopre un ruolo importante nelle funzioni contrattili
dei muscoli lisci, cardiaci e scheletrici. Ricopre un suo ruolo sull'eccitabilità del
tessuto nervoso e ricopre una funzione importante nel mantenimento del bilancio
degli elettroliti e del pH. Un bilanciamento ideale di sodio-potassio nel nostro
organismo, migliora il trasporto attraverso le membrane cellulari quindi favorisce
e ottimizza le funzioni del corpo umano.
• Lo Zinco è presente in tutti gli organi e tessuti del corpo umano. È un elemento
dei metalloenzimi e dà integrità strutturale alle proteine. Influenza molti processi
fondamentali della vita ad esempio: espressione genetica, replicazione cellulare,
stabilizzazione delle membrane ed ricopre un ruolo strutturale negli ormoni come
insulina, testosterone, ormone della crescita ed estrogeni. Vari studi hanno
dimostrato che una carenza di zinco può abbassare le difese immunitarie.
• Il Sodio è un minerale essenziale nell'equilibrio idrico del corpo umano. Tramite
la cosiddetta "pompa" sodio-potassio, il sodio facilita il trasporto attivo attraverso
tutte le membrane cellulari. Normalmente il corpo umano necessita di circa 500
mg di sodio al giorno,dunque da tenere sotto controllo un'eccessiva assunzione di
sodio, che può causare ritenzione idrica.
• Il Fosforo: svolge un ruolo molto importante nel metabolismo dei nutrienti
energetici, contribuendo al ritmo metabolico e al trasporto di energia nei muscoli
come l'ATP.

Supplementi dietetici [modifica]

Esistono in commercio moltissimi integratori alimentari, ma solo di alcuni si può


dimostrare una certa efficacia. Naturalmente è necessario dosare con oculatezza i
quantitativi assunti, perché un loro eccesso potrebbe essere dannoso (e causare ad
esempio iperazotemia e problemi renali)

Creatina monoidrato
La creatina è un tripeptide sintetizzato normalmente dal nostro organismo, che ha
un ruolo nel ciclo ATP-ADP. Questa sostanza stimola l'ipertrofia delle fibre
muscolari (fino ad un 35% in più) e migliora forza e velocità.
Glutammina
La glutammina è un amminoacido che, insieme all'alanina, ha un ruolo
fondamentale nei meccanismi di stress muscolare (in questi casi la sua
concentrazione ematica subisce un drastico calo): è stato dimostrato che una sua
integrazione è in grado di modulare la sintesi proteica muscolare e di ridurre i
tempi di recupero.
Proteine in polvere e "aminoacidi ramificati"
Nelle ore seguenti l'allenamento l'organismo è in grado di captare molto
efficacemente le sostanze di cui necessita. Una assunzione di proteine in polvere
(in genere ottenute dal siero del latte) o dei cosiddetti aminoacidi ramificati (cioè
leucina, isoleucina e valina) ha effetti positivi sull'efficacia della sintesi proteica.
Questi integratori proteici possono essere anche di ausilio nel controllo della
quantità di lipidi di origine animale assunti con la dieta.

Metodi di allenamento [modifica]


Nel tempo sono state sviluppate e sperimentate numerose metodologie di allenamento,
ma in ogni caso motivazione, disciplina e perseveranza sono necessarie per applicarsi
sufficientemente a lungo nell'allenamento programmato, in una sana dieta, e nel
soddisfacimento delle esigenze di recupero e sonno. Oltre agli incrementi di forza e
massa muscolare, è necessaria anche una riduzione della percentuale di grasso corporeo
in modo da rendere il corpo "definito" e ben visibili i fasci muscolari. Per ottenere questi
risultati è indispensabile l'allenamento con sovraccarichi. Tale allenamento viene
effettuato oggi, prevalentemente, come accadeva in passato, con manubri e bilanciere,
con esercizi di vario tipo da effettuare su panche o in piedi, in grado di stimolare la
"crescita" dei vari gruppi muscolari. In particolare gli esercizi con bilanciere erano svolti
e lo sono tuttora, dentro i power rack per aumentare la sicurezza o eseguire ripetizioni
parziali. Da alcune decine di anni a questa parte vi è stata la diffusione delle "macchine"
da palestra. Queste si sono rapidamente diffuse nelle palestre, in alcuni casi
rappresentando un vantaggio nella possibilità di affaticare i muscoli in tutto l'arco di
movimento, senza "punti morti" (come la prima serie di macchine Nautilus), negli altri
costituendo un mezzo più semplice e richiedendo meno apprendimento della tecnica
corretta per effettuare gli esercizi rispetto ai manubri ed al bilanciere. Questi ultimi
rimangono fondalmentali e più efficaci per il fine di building muscolare in quanto
consentono di coinvolgere un numero più ampio di muscoli e stimolarli maggiormente,
richiedendo per l'esecuzione degli esercizi corrispondenti a quelli delle macchine un
maggior impiego dei muscoli "stabilizzatori".

Per quanto riguarda i cambiamenti dei metodi di allenamento, nella prima metà del XX
secolo molti culturisti erano soliti allenarsi "full body", ovvero allenamenti in cui nella
stessa seduta si utilizzano esercizi volti a coinvolgere tutti i gruppi muscolari principali
del corpo, che erano svolti una media di 3 volte a settimana con formati di intensità
variabile (ad esempio leggero/medio/pesante). Alla fine degli anni settanta e durante i
primi anni ottanta, in seguito alle vittorie al Mr. Olympia di Arnold Schwarzenegger,
"sponsorizzato" dai fratelli Weider, il bodybuilding divenne uno sport molto diffuso, con
un vero e proprio boom delle palestre e dell'allenamento con i pesi nei paesi occidentali.
In quel periodo vi fu una diffusione dei "sistemi Weider" di allenamento, che consistono
nel frazionamento dell'allenamento chiamato "split routine"(allenare in ogni seduta solo
alcuni gruppi muscolari), utilizzo di volumi allenanti elevati e di più esercizi (sia
multiarticolari che di isolamento) per ciascun gruppo muscolare.

In seguito vi è stata una diffusione, durante gli anni ottanta e novanta, dei sistemi "heavy
duty", sviluppati e messi in pratica prima dal campione Mike Mentzer e poi dal 6 volte
Mr Olympia Dorian Yates. L'"heavy duty" in generale consiste in allenamenti di tipo
"split routine" caratterizzati da intensità molto elevata (cedimento concentrico [15]) con
volume di allenamento ridotto. In pratica si porta il muscolo a completo esaurimento
tramite 1-2 serie al massimo per ogni gruppo muscolare, facendo in modo che l'ultima
ripetizione sia veramente quella che il muscolo è in grado di effettuare: così si
costringono le fibre muscolari a lavorare al loro massimo [16].

Oggi l'allenamento tipico del culturista è in genere a cedimento e di inspirazione


weideriana, anche se alcuni atleti utilizzano anche schemi di allenamento di altro tipo,
derivati dagli schemi adottati da preparatori contemporanei statunitensi o ancora altre
tipologie di allenamento. Si consideri che l'allenamento a cedimento concentrico è solo
uno dei mezzi a disposizione per l'allenamento del culturista, comporta un alto stress del
sistema nervoso, e vi sono altri metodi per ottenere risultati paragonabili o migliori [17]. Le
tecniche di allenamento che hanno lo scopo di stimolare un dato gruppo muscolare in
maniera molto alta (dette anche tecniche di intensità) sono varie, le più conosciute e di
rilievo sono: la tecnica delle ripetizioni forzate, ripetizioni negative, rest pause, superserie
(sullo stesso gruppo muscolare o sul muscolo antagonista), il sistema piramidale e
piramidale inverso (con cui si aumenta il peso progressivamente diminuendo le
ripetizioni e viceversa), e lo "stripping" (partendo da una serie prestabilita di ripetizioni,
si eseguono senza riposo altre serie riducendo via via il peso fino ad arrivare sempre
"all'esaurimento" o "cedimento" muscolare). Sicuramente si tratta di tecniche non da
atleta principiante e vengono inserite nell'allenamento sotto forma di "cicli" che durano
normalmente da tre a cinque settimane, a cui segue quasi di obbligo la fase di "scarico",
proprio per dare all'organismo, modo di recuperare dallo stress dell'allenamento.

Negli ultimi tempi c'è stato sempre di più un ingresso della scienza nel campo
dell'allenamento, grazie ai numerosi studi sui meccanismi dell'ipertofia muscolare.
Tuttora però l'approccio dell'allenamento nel body building, nella maggior parte dei casi,
rimane ancora molto "empirico", legato ad una scuola o all'altra.

Doping [modifica]
Duranti gli anni settanta vi fu un largo abuso di steroidi anabolizzanti: inizialmente gli
steroidi non erano sostanze vietate ed il loro uso avveniva alla luce del sole. Nonostante
la diffusione di norme restrittive il doping è, negli ambienti del bodybuilding competitivo
(tranne che nel culturismo natural), tollerato se non addirittura incoraggiato. A fronte di
benefici a volte anche dubbi, esiste una vasta letteratura che ne comprova la dannosità: si
tratta dunque di sostanze per la maggior parte illegali o permesse solo per fini terapeutici.

Fra le sostanze anabolizzanti più usate nel culturismo ci sono:

Steroidi anabolizzanti

Sono steroidi con azione simile al testosterone (stimolazione del metabolismo proteico
con incremento della forza e massa muscolare e riduzione della massa grassa). Per
ottenere una azione dopante si assumono dosi di molto superiori (fino a 200 mg al
giorno) rispetto a quelle suggerite per uso terapeutico. Vengono assunti mediamente in
cicli di otto settimane con svariate modalità. Vi sono gravissime controindicazioni come:
comportamenti aggressivi, inibizione della sintesi di testosterone e aumento dell'ormone
femminile estradiolo, che possono portare a gravi scompensi metabolici e infertilità
maschile. Nelle donne vi è un effetto di mascolinizzazione con irregolarità mestruali,
riduzione del seno, acne e aumento della peluria. In generale è comprovata una maggior
frequenza di infarto del miocardio e di ictus in individui che hanno assunto steroidi
anabolizzanti.
Ormone della crescita

La somatotropina (o Growth Hormone, GH) è un ormone che stimola la crescita dei


tessuti ed è responsabile della crescita degli organismi, intervenendo nella sintesi delle
proteine, nel metabolismo dei carboidrati (come antiinsulinico) e nel metabolismo dei
grassi. È molto più costosa degli steroidi anabolizzanti. Il dosaggio terapeutico di GH è di
0,01-0,06 mg/Kg, ma vi sono casi di atleti che ne hanno assunto quantità venti volte
superiori. Effetti collaterali: edemi, parestesie, artralgie, mialgie, ipertensione
intracranica, cefalea, pancreatite acuta e probabilmente anche diabete, leucemia e
acromegalia.

Da qualche anno inoltre la ricerca si sta concentrando su un farmaco capace di inibire


l'effetto della Miostatina, l'enzima che sembra limitare la crescita muscolare negli esseri
viventi.

Competizioni [modifica]

Sandow fotografato nel 1896 da Napoleon Sarony

La prima gara di culturismo fu organizzata da Eugen Sandow: il 14 settembre 1901 si


tenne la "Great Competition" alla Royal Albert Hall di Londra. I giudici erano Sandow,
Sir Charles Lawes e Sir Arthur Conan Doyle. L'avvenimento fu un successo ed il
vincitore ebbe come premio un trofeo consistente in una statua di bronzo raffigurante lo
stesso Sandow scolpita da Frederick Pomeroy.

Oggi nelle gare i giudici devono valutare gli atleti secondo specifici parametri come
sviluppo delle masse muscolari, simmetria, proporzioni, percentuale di grasso e capacità
di posatori. Attualmente Mister Olympia è la più importante manifestazione
internazionale di bodybuilding professionistico, e la statuetta del trofeo raffigura ancora
Sandow. Fra le varie gare esistono anche una competizione amatoriale denominata World
Amateur Bodybuilding Championships e competizioni femminili (la più nota è Miss
Olympia). La federazione che organizza le gare è la IFBB.

In Italia è stata fondata nel 1982 la NBBUI (Natural BodyBuilder's Union of Italy), sotto
la cui egida si sono svolti Campionati Italiani Natural ed altri eventi internazionali.

La IFBB internazionale fu fondata nel 1946 dai fratelli Weider e portata in Italia nei
primi anni settanta da Franco Fassi, prima con la sigla FIACF successivamente come
IFBB Italia. Dal 2003 è presidente nazionale della IFBB in Italia Betto Mondello.

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