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Uni Env 1995-1-2
Uni Env 1995-1-2
NOVEMBRE 1996
Eurocode 5
Design of timber structures
Part 1-2: General rules - Structural fire design
RELAZIONI NAZIONALI
RICONFERMA
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione sia di nuove edi-
zioni sia di fogli di aggiornamento.
È importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso dell’ulti-
ma edizione o foglio di aggiornamento.
0 PREMESSA 2
0.1 Obiettivi degli Eurocodici ...................................................................................................................... 2
0.2 Cronistoria del programma degli Eurocodici .............................................................................. 2
0.3 Programma degli Eurocodici .............................................................................................................. 2
0.4 Documenti di Applicazione Nazionale (NAD) ............................................................................ 3
0.5 Argomenti specifici di questa norma sperimentale ................................................................. 3
0.5.1 Requisiti di sicurezza ................................................................................................................................... 3
0.5.2 Procedura di calcolo .................................................................................................................................... 3
1 GENERALITÀ 4
1.1 Campo di applicazione........................................................................................................................... 4
1.2 Riferimenti normativi ............................................................................................................................... 5
1.3 Definizioni...................................................................................................................................................... 5
1.4 Simboli ............................................................................................................................................................ 7
1.5 Unità di misura ........................................................................................................................................... 8
2 PRINCIPI FONDAMENTALI 8
2.1 Richieste di prestazione ........................................................................................................................ 8
2.2 Azioni ............................................................................................................................................................... 9
2.3 Valori di calcolo delle proprietà dei materiali ............................................................................. 9
2.4 Procedura base di progetto .............................................................................................................. 10
2.5 Metodi di valutazione ........................................................................................................................... 10
2.5.1 Generalità ..................................................................................................................................................... 10
2.5.2 Analisi strutturale globale ........................................................................................................................ 10
2.5.3 Analisi di parti della struttura .................................................................................................................. 11
2.5.4 Analisi degli elementi ................................................................................................................................ 11
3 MATERIALI 11
3.1 Profondità di carbonizzazione ......................................................................................................... 11
prospetto 3.1 Velocità di carbonizzazione β0 per il legname ..................................................................... 12
3.2 Rivestimenti protettivi contro l'incendio ...................................................................................... 13
figura 3.1 Pannelli usati come rivestimenti protettivi contro l'incendio............................................ 13
figura 3.2 Fissaggio dei rivestimenti protettivi contro l'incendio ......................................................... 13
3.3 Adesivi ......................................................................................................................................................... 13
NOVEMBRE 1994
Eurocode 5
EUROPEAN PRESTANDARD Design of timber structures
Part 1-2: General rules - Structural fire design
Eurocode 5
PRÉNORME EUROPÉENNE Calcul des structures en bois
Partie 1-2: Règles générales - Calcul du comportement au feu
Eurocode 5
EUROPÄISCHE VORNORM Bemessung und Konstruktion von Holzbauten
Teil 1-2: Algemeine Regeln - Tragwerksbemessung für den Brandfall
CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles
CEN 1994
I diritti di riproduzione sono riservati ai membri del CEN.
1 GENERALITÀ
1.3 Definizioni
Per gli scopi di questa norma sperimentale si applicano le seguenti definizioni:
linea di carbonizzazione: Linea di confine tra lo strato carbonizzato e la sezione trasver-
sale residua.
carico d'incendio specifico di progetto: Carico di incendio considerato per la determi-
nazione dell'azione termica nella progettazione antincendio (fire design); il valore di qd tie-
ne conto delle incertezze e dei requisiti di sicurezza.
sezione trasversale efficace: Sezione trasversale dell'elemento nella progettazione
strutturale contro l'incendio utilizzata nel metodo della sezione trasversale efficace. Viene
ricavata dalla sezione trasversale residua rimuovendo parti della sezione trasversale in
cui si assume resistenza e rigidezza pari a zero.
1.4 Simboli
Simboli principali:
A Area
E Modulo di elasticità; Effetto delle azioni
E XX Tenuta per XX minuti di esposizione all'incendio normalizzato
F Coefficiente di apertura (di ventilazione)
I XX Isolamento termico per XX minuti di esposizione all'incendio normalizzato
R Resistenza (capacità portante)
R XX Capacità portante mantenuta per XX minuti di esposizione all'incendio norma-
lizzato
V Volume
X Proprietà del materiale
a Distanza
b Larghezza
c Calore specifico
d Profondità; Altezza
f Resistenza
k Coefficiente (sempre con un indice)
l Lunghezza
n Numero
p Perimetro
q Carico di incendio riferito all'area in pianta
r Raggio
t Tempo in minuti; Spessore; Totale
α Angolo
β Velocità di carbonizzazione
γ Coefficienti parziali
η Coefficiente (sempre con un indice)
λ Conducibilità termica
ξ Coefficiente
2 PRINCIPI FONDAMENTALI
2.2 Azioni
P(1) Le azioni termiche e meccaniche devono essere derivate dalla ENV 1991-2-2.
(2) Nei casi in cui le regole applicative fornite nella presente parte sono valide soltanto
per l'esposizione all'incendio normalizzato, ciò è evidenziato nei punti relativi.
E k, 05
E fi, d = k mod, fi k fi ------------
- [2.2]
γ M, fi
Per la verifica della deformazione i valori di rigidezza devono essere calcolati da:
E mean
E fi, d = k mod, fi ---------------
- [2.3]
γ M, fi
Per l'analisi termica i valori di calcolo devono essere calcolati da:
X k ( Θw)
X fi, d = ---------------------
- [2.4]
γ M, fi
se un incremento della proprietà è favorevole ai fini della sicurezza, oppure da:
X fi, d = X k ( Θ w ) γ M, fi [2.5]
se un incremento della proprietà è sfavorevole ai fini della sicurezza, con:
γM,fi = 1,0
dove:
fk è la resistenza caratteristica a temperatura normale;
Emean è il modulo di elasticità medio a temperatura normale;
kmod,fi è il coefficiente di riduzione che tiene conto dell'effetto della temperatura
e dell'umidità sui parametri di resistenza e rigidezza.
Questo coefficiente kmod,fi sostituisce kmod usato nella ENV 1995-1-1. Le
espressioni per la determinazione di questo coefficiente di correzione
vengono fornite nei punti relativi;
2.5.1 Generalità
P(1) Il sistema strutturale adottato per la progettazione nella situazione d'incendio deve
riflettere la prestazione della struttura durante l'esposizione al fuoco.
(2) L'analisi per la situazione d'incendio può essere eseguita adottando uno dei meto-
di forniti in 2.5.2, 2.5.3 e 2.5.4.
3 MATERIALI
290
kp = ---------- [3.2]
ρk
Per pannelli di legno con spessori diversi da 20 mm e masse volumiche diverse da
450 kg/m3, la velocità di carbonizzazione deve essere presa in conformità a [3.1]
(3).
β0
mm/min.
a) Conifere
Legno massiccio con una massa volumica caratteristica ≥ 290 kg/m3 ed una dimensione minima 0,8
di 35 mm
Legno lamellare incollato con massa volumica caratteristica ≥ 290 kg/m3 0,7
Pannelli di legno con massa volumica caratteristica di 450 kg/m3 ed una dimensione di 20 mm 0,9
b) Latifoglie, legno massiccio o legno lamellare incollato con massa volumica caratteristica ≥ 450 0,5
kg/m3 e quercia
c) Latifoglie, legno massiccio o legno lamellare incollato con massa volumica caratteristica ≥ 290 0,7
kg/m3
(3) Per i pannelli a base di legno diversi dal compensato (e conformi alle EN 309,
EN 313-1, prEN 300 e prEN 316) ed i pannelli di legno, con massa volumica ca-
ratteristica di 450 kg/m3 e spessore di 20 mm, è opportuno che siano applicate
le seguenti velocità di carbonizzazione di progetto:
β0 = 1,0 mm/min per il compensato;
β0 = 0,9 mm/min per i pannelli a base di legno.
Per altre densità e spessori le velocità di carbonizzazione devono essere calcolate
come:
β 0, ρ, t = β 0, 450, 20 k ρ k t [3.3]
dove:
450
kρ = ---------- [3.4]
ρk
20
------
k t = min t p [3.5]
1, 0
ρk è in kg/m3 e tp è in millimetri.
(4) Per strati multipli strettamente sovrapposti, la velocità di carbonizzazione può es-
sere assunta per lo spessore totale di tutti gli strati. Per strati singoli e multipli a
stretto contatto con la superficie di un elemento ligneo, la velocità di carbonizza-
zione può essere assunta per lo spessore totale degli strati e dell'elemento ligneo.
P(5) La carbonizzazione deve essere considerata per tutte le superfici direttamente
esposte all'incendio.
(6) Non è necessario considerare la carbonizzazione per superfici di elementi che so-
no protetti da altri elementi durante la durata di esposizione al fuoco, incluse le in-
terfacce di elementi a stretto contatto se l'effetto di serraggio viene assicurato.
(7) Non è necessario considerare la carbonizzazione per le superfici di elementi co-
perti da rivestimenti protettivi contro l'incendio in conformità a 3.2 quando:
t pr ≥ t fi,req [3.6]
dove:
t pr è il tempo di cedimento di una tavola protettiva o di altro materiale protetti-
vo, cioè la durata della protezione efficace contro la diretta esposizione
all'incendio;
(2) Per rivestimenti di legno o con pannelli a base di legno, adottati quale protezione
contro l'incendio, il tempo di rottura può essere determinato come:
t
t pr = -----p – t r [ min ] [3.7]
β0
con
t r = 4 min
dove:
β0 è la velocità di carbonizzazione secondo 3.1(2) o 3.1(3);
tp è lo spessore del rivestimento di legno o di pannelli a base di legno. Nel ca-
so di due o più strati di tavole t p è la somma degli spessori di ciascun strato.
(3) I rivestimenti protettivi contro l'incendio che proteggono elementi strutturali, è op-
portuno che siano fissati a tali elementi conformemente alla figura 3.2. I pannelli,
dovrebbero essere fissati all'elemento e non ad un altro pannello. Per rivestimenti
a strati multipli ciascuno strato dovrebbe essere fissato individualmente ed i giunti
laterali dovrebbero essere sfalsati di almeno 60 mm. L’interasse tra elementi mec-
canici per giunzione non dovrebbe essere maggiore di 300 mm.
figura 3.2 Fissaggio dei rivestimenti protettivi contro l'incendio
3.3 Adesivi
P(1) Gli adesivi per usi strutturali devono produrre unioni di resistenza e durabilità tali
da conservare l'integrità dell'incollaggio nel periodo assegnato di resistenza al fuo-
co.
(2) Gli adesivi tipo fenolo-formaldeide ed amminoplastico conformi alla EN 301 e sod-
disfacenti al punto 3.5(2) della ENV 1995-1-1 soddisfano i requisiti di 3.1 P(1).
t fi, req
t fi,req < 20 min k 0 = ---------------
Superfici non protette 20
t fi,req ≥ 20 min k 0 = 1,0
t fi, req - t pr
t fi,req - tpr < 20 min k 0 = ----------------------------
Superfici protette da pannelli a base di legno 20
t fi,req - tpr ≥ 20 min k 0 = 1,0
t fi, req - t pr
t fi,req - tpr < 10 min k 0 = ----------------------------
Superfici protette da pannelli di gesso (strato interno) 10
t fi,req - tpr ≥ 10 min k 0 = 1,0
4.4.1 Generalità
(1) Si può trascurare la compressione perpendicolare alla fibratura.
(2) L’azione di taglio può essere trascurato nelle sezioni trasversali massicce. Per le
travi con intaglio si deve verificare che la sezione residua in vicinanza dell'intaglio
sia almeno pari al 60% della sezione trasversale richiesta per la progettazione a
temperatura normale.
4.4.2 Travi
(1) Nel caso in cui la controventatura ceda durante la pertinente esposizione all'incen-
dio, l'imbozzamento laterale deve essere considerato come per un elemento privo
di controventatura.
4.4.3 Pilastri
(1) Nel caso in cui la controventatura ceda durante l'esposizione al fuoco prevista, è
opportuno verificare l'imbozzamento come per un elemento privo di controventa-
tura.
(2) Condizioni di vincolo più favorevoli rispetto alla progettazione a temperatura nor-
male possono essere assunte per un pilastro in un compartimento all'incendio che
è parte di un pilastro continuo in un telaio indeformabile. Esso può essere consi-
derato come completamente incastrato alle estremità, purché la resistenza al fuo-
co delle parti che chiudono il compartimento non sia minore della resistenza al fuo-
co del pilastro, vedere figura 4.2.
4.4.5 Controventature
(1) Nel caso in cui gli elementi compressi oppure inflessi vengano dimensionati tenen-
do conto dell'effetto della controventatura, si deve verificare che la controventatura
non cede durante la prescritta durata di esposizione al fuoco. Si può assumere che
la controventatura non ceda se la sezione residua è pari al 60% dell'area prescritta
per la progettazione a temperatura normale.
(2) Gli elementi meccanici per giunzione è opportuno che siano conformi soltanto ai
criteri forniti in 4.5.2(2) - (4).
(3) Come alternativa a 4.4.5(1) si dovrebbe considerare che esistono differenti modelli
strutturali nelle condizioni di temperatura normale e in presenza di incendio.
4.5 Unioni
4.5.1 Generalità
(1) Questa sezione si riferisce ad unioni tra elementi esposti all'incendio normalizzato,
realizzate con elementi meccanici per giunzione del tipo a spinotto trattati nei punti
6.3, 6.5, 6.6, 6.7 e 6.8 della ENV 1995-1-1. Per regole più dettagliate, vedere l'ap-
pendice B (normativa).
(2) Le regole sono valide soltanto per unioni sottoposte a carico laterale, realizzate in
modo tale che le forze vengano trasmesse simmetricamente (vedere figura 6.2.1
g-k della ENV 1995-1-1).
(3) Per una resistenza al fuoco maggiore di R 15, è opportuno che lo spessore t1 degli
elementi laterali soddisfi le seguenti condizioni (vedere figura 4.4):
t fi, req
t 1 ≥ ------------------------
- [4.3]
1, 25 – η n
t1 ≥ 1,6 t fi,req [4.4]
t1 ≥ t 1,min + a fi [mm] [4.5]
con il rapporto tra i valori di calcolo di carico e capacità portante nella progettazio-
ne a temperatura normale calcolato come:
Ed
η n = ----------
- [4.6]
R d,n
dove (vedere figura 4.4):
t1 è lo spessore degli elementi laterali, in millimetri;
t fi,req è la resistenza prescritta al fuoco normalizzato, in minuti;
t1,min è lo spessore minimo dell'elemento laterale prescritto per il dimensiona-
mento a temperatura normale, in millimetri, se pertinente;
Ed è l'effetto di progetto delle azioni sull’elemento meccanico per giunzione a
temperatura normale;
Rd,n è la capacità portante di progetto per l’elemento meccanico per giunzione
a temperatura normale, conformemente alla ENV 1995-1-1, equazione
[6.2.1 g-k].
Tavole di protezione possono essere utilizzate al fine di ottenere lo spessore pre-
scritto. Vedere 4.5.4.
(4) Per una resistenza al fuoco maggiore di R 15 è opportuno aumentare le distanze
minime dall'estremità e dai bordi dell’elemento meccanico per giunzione confor-
memente alla ENV 1995-1-1 di una distanza supplementare pari ad a fi conforme-
mente a 4.5.2(2), vedere figura 4.4. Non è prescritta alcuna distanza supplemen-
tare se risultano soddisfatte le seguenti condizioni per le distanze a3 e a4:
a3 ≥ β0 (t fi,req + 15) [4.7]
a4 ≥ β0 (t fi,req + 15) [4.8]
η 30 Condizioni
t 1 + 8d
l ≥ max.
Chiodi 0,80 130 mm
t1
----- ≤ 16
d
Bulloni t1 ≥ 75 mm
0,45 d ≥ 12 mm
l ≤ 2 t1 + t2
l ≥ 150 mm
Spinotti (non sporgenti) 0,80 t max
------------ ≤ 6
d
con bulloni:
0,45 t 1 ≥ 75 mm
d ≥ 12 mm
Connettori
(6) Per le unioni acciaio-legno con piastre di acciaio come elementi centrali, con spes-
sore minore o pari a 2 mm e gli elementi meccanici per giunzione non protetti con-
formi a 4.5.2(3) e 4.5.2(4), la resistenza al fuoco R 30 viene soddisfatta se il rap-
porto tra carico e capacità resistente nella progettazione a temperatura normale
non supera il rapporto η30 secondo il prospetto 4.3. Ciò viene ottenuto aumentan-
do il numero degli elementi meccanici per giunzione in una unione, oppure sce-
gliendo gli elementi meccanici per giunzione più resistenti. I valori di η30 vengono
derivati dalle formule fornite nell'appendice B per le condizioni specificate. I bordi
delle piastre di acciaio devono essere protetti, altrimenti vedere [B 6] nell'appendi-
ce B. I simboli usati nel prospetto 4.3 sono descritti in 4.5.2(5).
η30 Condizioni
Chiodi 1,0 l ≥ 90 mm
h1 ≥ 75 mm
Bulloni 0,45 d ≥ 12 mm
2 h1 + h2
l ≥ max
110 mm
Spinotti 1,0
h1
------ ≤ 6
d
(7) Per resistenze al fuoco comprese fra R 30 ed R 60, il rapporto fra carico e capacità
portante nella progettazione a temperatura normale non deve superare il valore η
calcolato come:
30 2
η = η 30 ------------- [4.9]
t fi, req
dove:
t fi,req è espresso in minuti ed η30 è tratto dai prospetti 4.2 oppure 4.3.
*) Nota nazionale - Nelle versioni originali CEN, i disegni relativi alle figure 4.5 e B.1 erano invertiti.
β0
mm/min.
a) Conifere
Legno lamellare incollato con una massa volumica caratteristica ≥ 290 kg/m3 0,64
Legno massiccio con una massa volumica caratteristica ≥ 290 kg/m3 0,67
b) Legno massiccio o legno lamellare incollato a latifoglie, con massa volumica ≥ 350 kg/m3 0,54
(3) La forma della linea di carbonizzazione agli spigoli deve essere assunto come cir-
colare, avente raggio determinato in funzione del tempo in conformità alla figura
A.1. Questa figura è valida per raggi non maggiori di br/2 oppure hr/2, consideran-
do il valore minore dei due, dove br ed hr sono la larghezza e l'altezza della sezione
trasversale residua.
(4) Per il legname di conifere la resistenza di progetto fd,fi ed il modulo di elasticità di
progetto Ed,fi della sezione trasversale residua è opportuno siano ricavati in accor-
do con le equazioni [2.1]-[2.3] dove kmod,fi deve essere ricavato come segue:
- per la resistenza a flessione:
1 p
k mod, fi = 1, 0 – ---------- ----- [A.3]
200 A r
- per la resistenza a compressione:
1 p
k mod, fi = 1, 0 – ---------- ----- [A.4]
125 A r
- per la resistenza a trazione ed il modulo di elasticità:
1 p
k mod, fi = 1, 0 – ---------- ----- [A.5]
330 A r
dove:
p è il perimetro della sezione trasversale residua esposta al fuoco, in metri;
Ar è l'area della sezione trasversale residua, in metri quadrati.
0, 4 t1
η 30 ≤ 0,6 1 – --------- -------------
d
- ------ [B.3]
t
n 1, min 10
µ= t1 t2 in generale [B.7]
µ = t1 per piastre di acciaio quali elementi centrali
B.4 Connettori
(1) Per i connettori assicurati mediante chiodi ad aderenza migliorata non protetti, con
una profondità di penetrazione maggiore di 8d, per una resistenza al fuoco R 30,
η30 si può assumere η30 = 1,0.
(2) Nel caso in cui i connettori sono assicurati con bulloni non protetti, per R 30 è op-
portuno rispettare il valore minimo del rapporto tra carico e capacità portante di
progetto a temperatura normale, calcolato come segue:
0,25 t
η 30 ≤ -----------------------1- [B.8]
t 1, min
bst
R 30 ≥ 200 mm
Bordi non protetti in generale
R 60 ≥ 280 mm
R 30 ≥ 120 mm
Bordi non protetti su 1 o 2 lati
R 60 ≥ 280 mm
(3) I bordi delle piastre di acciaio con una larghezza minore della larghezza dell'ele-
mento ligneo possono essere considerati come protetti nei casi seguenti:
- per piastre con spessore non maggiore di 3 mm, se la rientranza dg è maggiore
di 20 mm per una resistenza al fuoco pari a R 30 e maggiore di 60 mm per una
resistenza al fuoco pari a R 60 (vedere figura B.1);
- per unioni con linguette incollate oppure con pannelli a base di legno, se la
rientranza dg oppure lo spessore del pannello t p è maggiore di 10 mm per una
resistenza al fuoco pari a R 30 e maggiore di 30 mm per una resistenza al fuo-
co pari a R 60 (vedere figura B.1).
figura B.1 Piastre di acciaio: a) non protette; b) protette mediante rientranze; c) protette mediante linguette
incollate; d) protette mediante pannelli*)
*) Nota nazionale - Nelle versioni originali CEN, i disegni relativi alle figure 4.5 e B.1 erano invertiti.
C.2.1 Generalità
(1) È opportuno che le disposizioni costruttive siano conformi a C.4.
(2) È opportuno che i tempi di rottura dei pannelli e degli strati isolanti siano determi-
nati in conformità a C.3.
dove:
t pr,i è il tempo di cedimento dello strato "i";
∑ t pr, i è la somma dei tempi di cedimento di tutti gli strati, vedere figura C.1
i e C.2.
dove:
∑ t pr, i
è la somma dei tempi di cedimento di tutti gli strati eccettuato lo stra-
i to esterno del lato non esposto, vedere figura C.1.
III Ogni strato rimosso per consentire l'installazione degli impianti di servizio è
opportuno che sia rimpiazzato da uno spessore equivalente. Deve verificarsi
che:
dove:
∑ t pr, i è la somma dei tempi di cedimento di tutti gli strati, vedere figura C.3.
i Per esposizione all'incendio dall'alto, i tempi di cedimento t pr,i possono
essere aumentati del 20%.
figura C.1 Illustrazione delle equazioni [C.1] e [C.2] per la verifica dei criteri della compartimentazione per solai
esposti all'incendio dal basso (Criteri I e II)
figura C.2 Illustrazione delle equazioni [C.1], [C.2] e [C.3] per la verifica dei criteri della compartimentazione per
pareti che includono impianti di servizio (Criteri I-III)
D.1 Generalità
(1) Questa appendice tratta l'esposizione all'incendio parametrico secondo il metodo
del coefficiente di apertura.
∑ Ai h i
i
h = -----------------
- [D.3]
A
con la velocità di carbonizzazione β0 secondo il prospetto 3.1 e dove:
A è l'area totale delle aperture verticali (finestre, ecc.) in m2;
At è l'area totale dei pavimenti, pareti e soffitti che delimitano il compartimento
all’incendio, in m2;
h è la media ponderata delle altezze di tutte le aperture verticali (finestre, ecc.),
in metri;
Ai è l'area dell'apertura verticale "i-esima";
hi è l'altezza dell'apertura verticale "i-esima".
(2) La profondità massima di carbonizzazione durante l'esposizione al fuoco ed il sus-
seguente periodo di raffreddamento è opportuno sia ricavata da:
dchar = 2 βpar t0 [D.4]
con
q t, d
t 0 = 0, 006 --------
- [ min ] [D.5]
F
dove:
–4 Θ w – 20
λ = λ 0 1 + ( 1, 1 – 9, 8 × 10 ρ ) -------------------
- [E.2]
100
dove:
λ0 è la conducibilità termica secondo l'equazione [E.1];
ρ è la massa volumica (all'umidità di servizio) a 20 °C, in kg/m3.
(4) Il calore specifico c del legno di conifere può essere calcolato come:
c dry + ω c water
c = -----------------------------------
- per Θ w ≤ 100 °C [E.3]
1+ω
c = cdry per Θ w > 100 °C
dove il calore specifico per legno anidro è:
c dry = 1 110 + 4, 2 Θ w [E.4]
ed il calore specifico dell'acqua è:
J
c water = 4 200 ------------ [E.5]
kg K
(5) Per il carbone il calore specifico può essere ricavato dal prospetto E.1. Per la de-
terminazione di valori intermedi si può interpolare linearmente.
prospetto E.1 Calore specifico del carbone
400 1 000
600 1 400
800 1 650
Milano (sede) Via Battistotti Sassi, 11b - 20133 Milano - Tel. (02) 70024200 - Fax (02) 70105992 -
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UNI
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