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Definizione:
Tecnica osteopatica che utilizza forze ad alta velocità e ridotta ampiezza detta anche tecnica ad
impulso
Ma per meglio definire i parametri correttivi
parleremo di:
La maggior difficoltà sta nel controllare piccole distanze nel momento in cui si
utilizzano elevate accelerazioni .
Schiocco articolare
Ci sono molte teorie che cercano di spiegare come si produca tale fenomeno:
q Micro-calcificazioni periarticolari
Le tecniche strutturali sono utilizzate per ristabilire il movimento in segmenti che hanno perso il
loro normale range articolare.
q Articolazione atipica oppure superfici articolari o altre strutture che presentano anomalie
congenite
q Stati di ipermobilità
Controindicazioni assolute
q Instabilità articolare
q Osteoporosi grave
Arto inferiore
Articolazioni interfalangee
Articolazioni interfalangee
Test
q Test: Si testa la falange nelle 3 direzioni spaziali: alto basso, abd add, rotazione
interna rotazione esterna
Articolazioni interfalangee
Tecnica correttiva
q Posizione paziente: supino
q Posizione operatore: in piedi, con la mano impalma tutte le dita del piede in
modo da avvolgere tutte le articolazioni interfalangee
q Posizione operatore: in piedi, con la mano prossimale si fissa il cuneiforme, con la mano
caudale si prende contatto con la base del metatarso
q Paziente: supino
q Piede piatto
q Distorsione in inversione
q Piede cavo
Metatarso a base inferiore
q Paziente: supino
q Operatore: davanti al piede da trattare, con la mano interna appoggia il medio sopra la base
del metatarso da trattare, il pollice va in contr 'appoggio a livello della testa metatarsale. La
mano esterna rinforza gli appoggi di quella interna.
q Correzione: mantenendo il piede in flessione dorsale, con una trazione assiale si porta la
base metatarsale in barriera, il thrust lo si esegue con una rapida trazione a coppia delle
mani.
IV e V metatarso a base superiore
Paziente: supino
Operatore: seduto sul lettino con il piede da trattare
tra le sue gambe. Con il pisiforme della mano cefalica
prende appoggio sulla faccia dorsale della base del IV
o V metatarso, con il pisiforme della mano caudale
sulla faccia plantare della testa del IV o V metatarso,
questa doppia presa permette di portare la base
metatarsale verso l’inferiorità. Con entrambe le mani
si porta il piede in eversione (per aprire l’articolazione
cuboide metatarsale), si esegue una trazione assiale
IV e V metatarso a base inferiore
Paziente: supino;
Operatore: seduto sul lettino con il piede da trattare
tra le sue gambe. Con il pisiforme della mano cafalica
prende appoggio sulla faccia palmare della base del IV
o V metatarso, con il pisiforme della mano caudale
prende contatto con la superficie dorsale della testa
metatarsale (questa presa a pinza permette di
portare la base metatarsale verso la superiorità) . Con
entrambe le mani si porta il piede in eversione (per
aprire l’articolazione cuboide metatarsale), si esegue
Cuneiformi
Test
q Paziente: supino
q Operatore: in piedi, con la mano cefalica fissa lo scafoide, con la mano caudale si prende il
cuneiforme da testare
Cuneiforme alto
q Piede cavo
Cuneiforme basso
q Piede piatto
q Paziente: supino
q Operatore: in ginocchio davanti al paziente in modo da avere le spalle a livello del piede. La
mano esterna si posiziona col pollice sulla base del 1° metatarso, il medio sopra il 1°
cuneiforme (presa di contatto ferma con la seconda falange). La mano interna: il pollice
sostiene quello della mano esterna, le altre dita sostengono quelle della mano esterna.
q Correzione: con una leggera supinazione delle mani si porta in chiave il cuneiforme, con una
trazione assiale di tutto il corpo si esegue il thrust
Cuneiforme basso
tecnica 1
q Paziente: prono
q Operatore: in piedi di lato al paziente. La mano cefalica blocca la caviglia e si posiziona con il
pollice sulla faccia plantare del cuneiforme da trattare. La mano caudale avvolge i metatarsi,
con le dita si rafforza la spinta del pollice .
q Correzione: con la pronazione della mano caudale si crea la decoattazione del cuneiforme. La
spinta del pollice della mano cefalica determina la messa in tensione. Il thrust si esegue con
una rapida esagerazione di tutti i parametri.
Cuneiforme basso
tecnica 2 (snap)
q Paziente: prono
q Operatore: in piedi. Si prende il piede con entrambe le mani in modo che i pollici cadano
sopra la superficie plantare del cuneiforme da trattare. Portare tutta la gamba fuori dal
lettino.
q Correzione: mantenere il piede in leggera flessione dorsale e con un movimento a frusta si
induce il thrust per riportare il cuneiforme in alto.
Cuneiforme basso
Test
q Paziente: supino
q Operatore: in piedi una mano fissa l’astragalo nel mortaio, piede leggermente in flex dorsale.
L’altra mano si appoggia sul I° metatarso in modo da aprire l’interlinea tra la sua base e lo
scafoide. Con una presa a pinza si porta il tubercolo in alto (rotazione esterna, scafoide
basso) e poi verso il basso (rotazione interna, scafoide alto).
Disfunzioni:
Scafoide basso
q Piede piatto
Scafoide alto
q Piede cavo
q Paziente: supino
q Correzione: Eseguire il thrust portando il bordo esterno dello scafoide verso il basso
Scafoide alto
tecnica 2
Operatore: si posiziona di lato al piede da trattare. Incrocia i pollici sul bordo esterno
dello scafoide a livello della faccia plantare del piede. Si flette bene la gamba del
paziente ed è necessario mantenere una flessione dorsale del piede durante tutta la
tecnica. Portare la gamba fuori dal lettino e ruotare l’avampiede in rotazione esterna
per aprire la rima articolare
q Correzione: La messa in tensione si esegue col pisiforme mentre l’altra mano fa da contr
'appoggio. Portare il tubercolo verso il basso e quindi eseguire il thrust.
Cuboide
Test
Paziente: supino
Operatore: con la mano cefalica si fissa il calcagno e con l’altra mano prendere a
pinza il cuboide.
Portare il bordo interno verso l’alto (rotaz. est), tornare alla posizione neutra e
portare il bordo interno verso il basso (rotaz. int)
Disfunzioni
Cuboide alto
q Piede cavo
Cuboide basso
q Piede piatto
Paziente: prono
Operatore: a lato del piede da trattare. Il pollice della mano cefalica si posiziona a livello del
cuboide e il palmo fissa il calcagno contro lo sterno. Con la mano caudale si impalmano i due
ultimi metatarsi.
Correzione: con la mano caudale si porta l’avampiede in inversione fino alla messa in chiave del
cuboide. Il thrust si esegue con una esagerazione di tutti i parametri.
Cuboide basso
tecnica 2 (snap)
Paziente: prono
Operatore: di lato al piede da trattare. Si incrociano i pollici sulla faccia plantare del cuboide,
l’indice della mano interna avvolge scafoide e cuboide sul lato dorsale e le altre dita rafforzano
tale presa. Portare la gamba fuori dal lettino e ruotare l’avampiede in rotazione interna in modo
da aprire l’articolazione tra cuboide e calcagno.
Correzione: Stando sempre attenti a mantenere la flessione dorsale eseguire il thrust eseguendo
la frusta aiutandosi col peso della gamba.
Cuboide alto
tecnica 1
Operatore: a lato del piede da trattare, col pisiforme della mano interna scendere lungo la cresta
tibiale fino a posizionarsi sulla faccia dorsale del cuboide. La mano esterna si posiziona sopra
Correzione: . La messa in tensione si produce tramite un’eversione del piede. Il thrust si esegue
con una spinta del pisiforme verso il basso
Cuboide alto
tecnica 2 (a braccialetto)
Paziente: prono
Operatore: di lato al piede da trattare. Fissare il calcagno con la mano cefalica, le dita sul bordo
interno e il pollice a livello della faccia superiore esterna del pivot. È necessario che il polpastrello
del pollice sia in appoggio sulla faccia dorsale del cuboide, in seguito l’avampiede si mette nel
cavo ascellare del terapeuta, l’avambraccio passa sotto per venire in contatto con il pollice della
mano cefalica e la mano caudale si sovrappone sull’avambraccio .
Correzione: la messa in tensione si esegue con la compressione del pollice contro il cuboide
tramite la spinta in avanti del torace che apre l’interlinea dell’arcata plantare interna.
Test e tecnica interlinea di
Chopard
Test
Paziente: supino
Astragalo antero-interno:
Astragalo postero-esterno:
Paziente: supino
Operatore: davanti al piede da trattare, presa come quella per il test. Decoattare solo il calcagno
e fissare l’astragalo nella tibio-tarsica, spingendo sulla sua testa per posteriorizzarlo.
Paziente: supino
operatore: Con il ginocchio si fissa la coscia del paziente sul lettino. La mano cefalica è sul
calcagno, la mano caudale sull’astragalo. Decoattare il calcagno verso l’alto.
Operatore: in piedi davanti a lato del piede da trattare. Con la mano cefalica si fissa il mortaio sul
bordo del lettino, con la mano caudale si afferra il calcagno. Decoattare il calcagno
Operatore: di lato al piede da trattare. La mano cefalica afferra il calcagno, l’altra fissa l’astragalo
nella pinza intermalleolare. Si decoatta il calcagno verso l’alto.
Paziente: supino
Operatore: seduto sul bordo del lettino. La mano interna avvolge il calcagno e il gomito è
appoggiato sulla sua coscia, la mano esterna afferra l’astragalo con una presa a pinza.
Test 1
Operatore: in piedi davanti al piede da testare, con la mano caudale si fissa l’astragalo e il
calcagno contro il lettino, con la mano cefalica impugna la tibia e la fa traslare in avanti e in
dietro.
Disfunzioni possibili:
Test 2
Operatore: in piedi di lato al piede da trattare. La mano cefalica del terapeuta fissa la tibio-
peroneale sul lettino, la mano caudale è posizionata in modo tale da avere la troclea
dell’astragalo tra pollice e indice: presa sotto malleolare. Il terapeuta effettua con la mano
caudale uno scivolamento anteriore, per poi ritornare alla posizione neutra ed effettuare uno
scivolamento posteriore.
Disfunzioni possibili:
Paziente: supino
Operatore: in piedi davanti al piede da trattare. Si afferra calcagno e astragalo con entrambe le
mani. Spostando il peso del corpo indietro si crea la decoattazione.
Operatore: in piedi di lato al piede da trattare. La mano esterna ingloba il calcagno su tutta la sua
faccia posteriore, la mano interna si posiziona sulla testa dell’astragalo. Con le mani si deve
esercitare una chiusura a morsa su astragalo e calcagno e con lo spostamento di tutto il corpo si
crea la decoattazione.
Paziente: supino
Operatore: in piedi davanti al paziente. Si afferra calcagno e astragalo con entrambe le mani.
Spostando il peso del corpo indietro si crea la decoattazione.
Correzione: flettere leggermente il piede in flessione plantare e con un movimento rapido delle
mani verso l’alto eseguire la correzione
Tibia distale anteriore
tecnica 2
Operatore: in piedi di lato al piede da trattare. La mano caudale afferra il calcagno, la mano
cefalica con presa a coppa si posiziona sull’astragalo. Il pisiforme è in appoggio sulla tibia.
Correzione: decoattare utilizzando il peso del corpo ed effettuare il thrust portando il pisiforme
della mano cefalica in basso e in dentro (flessione radiale del polso).
Tibia distale anteriore
tecnica 3
Operatore: in piedi davanti al piede da trattare: mani appoggiate a forbice vicino al limete
inferiore della tibia.
Correzione: spostando il peso del corpo in avanti si crea la messa in tensione, il thrust si esegue
con una rapida estensione dei gomiti.