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INTRODUZIONE
Quali sono oggi i bisogni maggiori della Chiesa? Non vi stupisca come semplicistica, o
addirittura come superstiziosa e irreale, la nostra risposta: uno dei bisogni maggiori la
difesa da quel male che chiamiamo demonio (Paolo VI, Disc. 15-11-1975).
Oggi il diavolo tornato alla ribalta, non solo sugli schermi della televisione e sui rotocalchi
- il che si pu spiegare con l'accentuato gusto del pubblico per il sensazionale ed occulto -
a prescindere che vi si creda o no - ma anche tornato alla ribalta nei discorsi dei
Pontefici, prima di Paolo VI e oggi di Giovanni Paolo II il che pu trovare spiegazione nella
preoccupazione dei supremi garanti della sana dottrina della Chiesa di riaffermare una
verit messa troppo facilmente in discussione, anche in campo cattolico, e di additare a
tutti, credenti o non credenti, l'agente occulto che sta dietro il male organizzato del mondo.
indubbio merito dei Movimenti carismatici postconciliari, e tra di essi, in Italia, del
Rinnovamento nello Spirito, avere attirato l'attenzione sulla presenza attiva del diavolo nel
mondo di oggi proprio in un tempo in cui quasi nessuno prende sul serio le sue
manifestazioni, e una teologia razionalista e riduzionista - come dice il Card. Ratzinger
nella presentazione del pi recente libro del Card. Suenens - riduce il demonio e il mondo
degli spiriti cattivi a una semplice etichetta che copre tutto ci che minaccia l'uomo nella
sua subbiettivit (L. J. Suenens, Rinnovamento e potenze delle tenebre, EP. 1982, p. 5).
Si direbbe che lo Spirito Buono abbia sensibilizzato alla presenza dello spirito cattivo, e
che l'esperienza delle cose di Dio abbia portato a cogliere la realt delle cose del maligno.
La presa di coscienza della pericolosa attivit di Satana da parte del Rinnovamento ha
dato origine, in seno ad esso, a preghiere di liberazione , e in alcuni gruppi ha fatto
sorgere veri e propri ministeri di liberazione, i quali, se da una parte hanno alleviato molte
sofferenze, d'altra parte hanno esposto ed espongono il Rinnovamento a serie critiche e le
persone interessate a veri pericoli.
I pericoli sono su per gi quelli denunziati dal Card. Suenens nel suddetto libro (p. 108):
pericoli per il paziente che potrebbe essere traumatizzato dalla sua stessa immagine di
vittima di influenze malefiche che sfuggono alla sua responsabilit , o potrebbe sentirsi
dispensato da una ascesi faticosa personale, per evadere dalla sua situazione
attraverso un mezzo pi rapido e tutto esteriore; pericoli per l'operatore che potrebbe
subire un danno dall'impatto improvviso con forze spirituali esplosive, quando non vi sia
preparato.
Ne va taciuto il pericolo, facile a verificarsi, di invadere il campo riservato alla Gerarchia,
quando dalla semplice preghiera di liberazione si dovesse passare a veri e propri
esorcismi, ancora una volta proibiti dalla nuova legislazione ecclesiastica (Can. 1172,
C.J.C.), mettendosi, cos, fuori dalla mens e dalla disciplina della Chiesa.
La critica di maggior rilievo riguarda il fatto che, dando spazio a questa attivit, si distrae
l'attenzione dei fratelli da ci che pi importante e caratteristico nei nostri gruppi, la
preghiera di lode, e che, parlando troppo del diavolo, si pu compromettere l'equilibrio del
nostro cristianesimo, che ha al centro Cristo.
Dice il Card. Suenens, nel suo recente libro: L 'insidia pi sottile del Maligno consiste
nell'attirare l'attenzione su di lui e sulle sue opere invece che su Ges, Salvatore del
mondo (p. 132).
Pur avendo per scontato che nel cuore della nostra fede non c' la demonologia ma il
Cristo , tuttavia non si contraddice il Vangelo che buona novella e messaggio
liberatore (1. c.) quando, anche con insistenza, secondo l'insegnamento di Ges e degli
Apostoli, mettiamo noi stessi e gli altri in guardia contro le insidie del tentatore.
Dopo tutto anche vero quello che diceva Gide, e con lui altri, che l'insidia pi sottile di
Satana consiste nell'occultare la sua presenza e nel farci credere che non esiste, perch
non lo si serve mai cos bene che quando lo si ignora (G. Bernanos, Satan singe de
Dieu, in Bonanno, C. Bernanos e il mistero del male, Palermo,1981, p. 46).
Quel che conta non tanto parlare pi o meno del diavolo, quanto come se ne parla.
Noi ne parliamo nella luce di Cristo, di Colui che ci ha liberati dal potere delle tenebre e
ci ha fatti figli della luce , che lo ha vinto e lo ha cacciato fuori e ci ha insegnato
come combatterlo e come vincerlo.
Questo libro vuole anche portare un po' di luce in un campo per tanti versi oscuro e
ambiguo, e aiutare i fratelli che prestano servizio nei gruppi di liberazione a fare opera di
discernimento prima di procedere ad una preghiera di liberazione, che potrebbe essere
anche controindicata: a discernere cio se, come e a quali livelli opera lo spirito del male
nelle persone che vengono a noi e incolpano il diavolo dei loro disturbi,
L 'esperienza ci insegna che un'altissima percentuale dei disturbi attribuiti al maligno in
realt sono disturbi psicofisici dovuti a malattie o a fattori medianici. pi saggio in questi
casi smontare le idee, pacificare gli animi, fare preghiere di lode, non di liberazione. -
Al contrario, ci sono casi in cui il nemico c', e abilmente si nasconde. Allora saggezza
scovarlo e invocare la potenza di Dio perch lo cacci; carit curare le ferite da lui lasciate
nel fratello che soffre; prudenza prendere tutte le precauzioni perch il nemico non
nuoccia.
Questo libro vuole essere anche di aiuto a tutti. La nostra battaglia infatti non
contro creature fatte di sangue e di carne... ma contro gli spiriti del male che abitano
nelle regioni celesti (Ef. 6,12). Una battaglia che ha, si, la prospettiva della vittoria, ma
che ci impegna seriamente nel presente finch non entreremo nella pienezza della
Resurrezione.
Il lavoro si divide in tre parti :
1) elementi dottrinali sulla natura e attivit del maligno;
2) il combattimento spirituale contro il maligno;
3) la pratica della liberazione e preghiere di liberazione.
Padre MATTEO
I. IL MALIGNO
Tutto il mondo giace sotto il potere del Maligno (1 Gv. 5,19).
Al centro della nostra fede c' Ges, Figlio di Dio, inviato dal Padre per la nostra
salvezza . Egli riempie di S tutta la Rivelazione, e riempie anche tutta la nostra vita.
Egli venuto per distruggere le opere del diavolo (1 Gv. 3,8) e liberare l'uomo dalla
sua schiavit, trasferendolo dal regno delle tenebre al regno della luce.
Questa opera di sgretolamento e di liberazione continuer incessantemente fino alla sua
seconda venuta, quando restituir il regno a Dio Padre (1 Cor. 15,24). Nel tempo
intermedio tra la prima e la seconda venuta, il Nemico, sapendo che poco tempo gli
resta (Ap. 12,12), lotta per contrastare a Cristo il possesso degli uomini e ostacolare il
suo piano di salvezza.
Dovendo parlare di questa lotta e della liberazione che Cristo ancora compie nella sua
Chiesa, pur necessario parlare con chiarezza di questo nemico.
Se parlarne molto un male, perch non pu stare mai al centro della nostra attenzione,
non parlarne affatto, quasi ad ignorarlo, o parlarne superficialmente, quasi a sottovalutarlo,
un male maggiore, per il pericolo a cui si va incontro, trattandosi di un nemico che ci gira
attorno per divorarci, e contro cui ci si dice di stare in guardia (cfr. 1 Pt. 5,8).
Ne trattiamo, tenendo gli occhi fissi su Ges (Ebr. 12,2), nella certezza che Egli lo
ha vinto (Lc. 11,22), lo ha gettato fuori (Vv. 12,31), e che anche noi lo vinceremo e
siederemo con Lui sul suo trono (cfr. Ap. 3,21).
Un discorso serio sul diavolo non facile, perch nessuno l'ha mai visto, essendo puro
spirito. Solo alla luce della Rivelazione possiamo entrare nel mondo delle tenebre e
scoprire i lineamenti di questa misteriosa realt negativa, di cui avvertiamo la presenza
nella nostra vita, ma di cui ci sfugge il diretto controllo.
La Sacra Scrittura, particolarmente i Vangeli, parlano frequentemente del Regno di Dio,
ma accennano anche ad un altro Regno, quello di Satana (Mt. 12,25-29), che coesiste con
quello (Mt. 13,38) ed proprio di questo mondo (Lc. 4,5-6). Le Scritture parlano pure,
doviziosamente e in tutti i toni, della Potenza di Dio; ma accennano anche ad un'altra
Potenza, quella delle tenebre. Non la mettono evidentemente sullo stesso piano, perch -
bene sottolinearlo contro ogni risorgente manicheismo - Dio l'unico principio da cui
tutto procede e a cui tutto sottomesso, ma la presentano tuttavia come una Potenza ,
una Potenza tremendamente attiva nella scena di questo mondo.
Ges stesso che rivela questa Potenza. Rivolto ai soldati che erano venuti a catturarlo
nell'Orto degli ulivi, dice: Sono stato con voi ogni giorno nel tempio e non avete
steso le mani contro di me, ma questa la vostra ora, la Potenza delle tenebre
(Lc. 22,53).
Paolo, raccontando l'apparizione di Ges sulla via di Damasco, mette in bocca a Lui
queste parole: lo sono Ges... ti mando ad aprire gli occhi ai pagani, perch
passino dalle tenebre alla luce, dal potere di Satana a Dio (At. 26,15-17); e nella
lettera ai Colossesi benedice Dio che ci ha liberati dal potere delle tenebre (Col.
1,13). Giovanni, poi, afferma: Tutto il mondo giace sotto la potenza del maligno (1
Gv. 5,19).
1. Il nome
A questa potenza che sta al centro del Mysterium iniquitatis , (2 Ts. 2,3-12) - che
quasi in opposizione al Mysterium salutis (Ef. 3,3-5; 1 Pt. 1,10) - le Scritture si
interessano con nomi o appellativi diversi, secondo l'angolo visuale da cui la guardano;
ma, in ogni caso, si tratta di una potenza malvagia, pericolosa, contro cui l'uomo deve
combattere per non soccombere.
Questa potenza si accentra in un capo che viene chiamato: Diavolo - Il termine, da
diaballein (greco), mettere per traverso indica un ostacolo , un avversario , uno
che si mette di mezzo per impedire il passaggio e che trae fuori strada.
Con il significato di ingannatore e calunniatore lo troviamo 6 volte nel V.T. e 36 volte nel
N.T.
Satana -Il termine Shatan in ebraico corrisponde, nella radice e nel significato, al greco
diabolos . Nel senso di avversario menzionato 13 volte nel V.T. , e 34 volte (nella
forma greca, Satanas) nel N.T.
Viene presentato come un essere che fa male, inganna , seduce , tenta e
accusa gli uomini al tribunale di Dio. Nel N.T. presentato come antagonista di
Cristo. Ges lo chiama Principe di questo mondo (Gv. 14,30; 16,11), e Paolo anche
Dio di questo mondo (2 Cor. 4,4).
Con altro nome chiamato Beelzebul) cio principe dei baal o dei demoni , 6 volte nei
Sinottici.
Nemico chiamato semplicemente nella parabola della zizzania (Mt. 13,28).
Il Tentatore nelle tentazioni di Ges nel deserto (Mt. 4,3).
Maligno il malvagio per antonomasia, colui che assomma in se ogni male, chiamato 5
volte nella 1 Lettera di Giovanni.
Tutti questi nomi sono al singolare) e ricorrono sempre in un contesto di peccato o
induzione al peccato, di errore e deviazione dalla verit, di rovina o male spirituale per
l'uomo.
Attorno a Satana, come attorno a un capo, troviamo una pluralit di esseri, chiamati
demoni o spiriti.
Demonio un termine che pu significare ispiratore o istigatore , e richiama il
daimon dei greci ( come la voce di Socrate), o il genius dei latini, non in senso buono e
creativo, ma in senso deteriore e distruttivo.
Ricorre 17 volte al singolare e una volta al plurale nel V.T.; 7 volte al plurale, e 69 volte al
singolare nel N.T. Il singolare partitivo, cio uno dei demoni. Qualche volta assunto
come sinonimo di diavolo.
I demoni appaiono come esseri intelligenti, ministri di Satana nel procurare il male, ma a
volte sembrano personificazioni del male stesso che procurano.
Spirito cattivo un altro termine per designare un emissario di Satana. A volte
presentato come un messaggero di Dio, come lo spirito cattivo inviato da Dio su Abimelek
(Gdc. 9,23) e su Saul (1 Sam. 16,14-23; 18,10; 19,9). A volte si identifica con un male
specifico, come lo spirito di menzogna sulla bocca dei falsi profeti (1 Re, 22,23; 1 Cr.
18,20-22), lo spirito di fornicazione o prostituzione (Os. 12,2-4), lo spirito di errore (1 Gv.
4,3,6).
Nel N. T. troviamo spesso lo spirito immondo o impuro (pneuma aktarton) al singolare o
al plurale, e lo spirito maligno (pneuma poneron) .Marco ci parla di uno spirito sordo e
muto, perch legava bocca e orecchi dell'ossesso, (7,31; 9,16), e Luca di uno spirito di
infermit con cui Satana aveva legato per diciotto anni la donna ricurva (Lc. 13,16).
Demoni e spiriti vengono menzionati nel N.T. quasi sempre in un contesto di male fisico,
sono cio legati a malattie neuropsichiche e fisiche, e sono oggetto delle numerose
liberazioni di Ges.
2. Esistenza e personalit
Il diavolo e i demoni, di cui parlano le Scritture, sono esseri reali o simbolici? Hanno una
esistenza propria e autonoma, oppure sono la personificazione del male che, a diversi
livelli, fuori di noi, o anche la proiezione del disordine, della concupiscenza profonda che
dentro di noi?
Non pu darsi che questi demoni siano in realt i nostri vizi, e questi spiriti siano le
tendenze cattive o anche gli influssi negativi che noi proiettiamo o recepiamo dagli altri, e
non hanno una esistenza propria?
Il credente non pu nutrire alcun dubbio che il diavolo sia una realt concreta, un essere
personale, dotato di intelligenza e volont, e che i demoni siano anche delle realt
concrete e non simboliche, una pluralit intelligente che con Satana, potenza singolare,
costituiscono un tutt'uno, cio il regno del male.
A questa conclusione si viene innanzi tutto dall'esame dei testi, che escludono ogni
demitizzazione.
Ges nel deserto non si incontra con un personaggio mitico, ma con un personaggio reale.
Egli ha la coscienza di opporsi ad una potenza malvagia, che vuole sviarlo dalla sua
missione, che batte in ritirata, ma torner (Lc. 4,13).
A Pietro, prima della passione, Ges dice: Simone, Simone, ecco Satana vi ha cercato
per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te... (Lc. 22,31). Purtroppo la preghiera
di Ges che raggiunge Pietro non raggiunge il figlio della perdizione ; e Satana entr
in lui (Gv. 13,27) per compiere, attraverso il suo tradimento, il deicidio, nella illusione di
frustrare il piano della salvezza.
Per Paolo il diavolo un essere personale. Nella seconda ai Corinti egli parla delle
macchinazioni di Satana (2 Cor. 2,18), e dice di stare attenti perch talvolta si
maschera da angelo di luce (2 Cor. 11,14) per ingannare. In Efesini parla del Principe
delle potenze dell'aria... che ora opera negli uomini ribelli, nel numero dei quali eravamo
anche noi un tempo, seguendo le voglie della carne... (Ef. 2,2-3), dove distingue
nettamente il male e l'istigatore al male, e mette costui a capo di una schiera di malvagi
esseri celesti. E prosegue ammonendo di attingere forza nel Signore, per potere
resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti contro i Principati e le Potest,
contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male (Ef. 6,10-12),
distinguendo anche qui il male e il mondo del male dai loro dominatori .
Ai Tessalonicesi dice: Per ben due volte, io Paolo, ho desiderato di venire da voi, ma
Satana me lo ha impedito (1 Ts. 2,18), dove si vede chiaramente che Satana una
persona.
Per altri testi paolini si veda 1 Ts. 3,5; 1 Tm. 3,7; 6,9.
Pietro, che nella casa di Cornelio, riassumendo l'opera di Ges, dice che pass
beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo (At. 10,38),
nella sua prima Lettera ammonisce: Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il
diavolo, come leone ruggente va in giro (1 Pt. 5,8).
Non parler pi a lungo con voi, perch viene il principe del mondo; egli non ha nessun
potere su di me (Gv. 14,30). Egli, il principe d questo mondo stato giudicato... e sar
gettato fuori (Gv. 16,11; 12,3 1). Qui Satana evidentemente una persona, l'antagonista
di Cristo.
Ai giudei che non avevano creduto in lui e si vantavano di avere Abramo per padre,
Ges dice che hanno un altro padre, avete il diavolo per padre, e volete compiere i
desideri del padre vostro. Egli stato omicida fin dal principio e non ha perseverato nella
verit (Gv. 8,44-45). L'allusione a Lucifero e al dramma della sua caduta chiara, come
chiara la contrapposizione tra due esseri personali, Lui e il diavolo.
Questa contrapposizione ribadita nella 1 Lettera: Chi commette il peccato viene dal
diavolo, perch il diavolo peccatore fin dal principio. Ora il Figlio di Dio apparso per
distruggere le opere del diavolo. Chiunque nato da Dio non commette peccato , (1 Gv.
3,8-9). Due personaggi, il Figlio di Dio e il diavolo; due figliolanze, quella dei figli di Dio,
quella dei figli del diavolo. Da questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo... (1
Gv. 3,10).
Tutti i testi sono cos chiari che non si pu dubitare che Satana sia una persona.
Sono i testi in cui Cristo caccia i demoni e gli spiriti, distinguendo bene gli indemoniati dai
malati, anche quando i sintomi sono apparentemente uguali, come nei due sordomuti di
Marco, di cui uno ammalato e Cristo lo guarisce con la saliva (Me. 7,33-35), e l'altro
ossesso e Cristo lo libera col comando (Mc. 9,25-26).
I demoni riconoscono Ges, hanno paura e gridano. Scacci molti demoni; ma non
permetteva ai demoni di parlare, perch lo conoscevano (MC. 1,34); Gli spiriti
immondi, quando lo vedevano, gli si gettavano ai piedi gridando: Tu sei il Figlio di Dio" "
(Mc 3,11); Da molti uscivano demoni gridando: Tu sei il Figlio di Dio!". Ma egli li
minacciava e non li lasciava parlare, perch sapevano che era il Cristo (Lc. 4,41).
A Cafarnao lo spirito immondo lo riconosce e interpella Ges: Che c'entri con noi, Ges
Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio . E Ges lo sgrid:
Taci! Esci da quell'uomo . E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, usc da lui
(Mc. 1,34-36).
A Gadara o Gerasa lo spirito immondo ha un colloquio con Cristo; alla domanda di Ges:
Come ti chiami? , risponde: Mi chiamo Legione, perch siamo in molti . Lo spirito,
che si sente tormentato dalla sua sola presenza, temendo di dover abbandonare quel
luogo, lo scongiura: Mandaci da quei porci, perch entriamo in essi . Ges glielo
permette. E gli spiriti immondi uscirono ed entrarono nei porci (Mc. 5,1-20; Mt. 8,28-34;
Lc. 8,26-39).
Tutti questi atti compiuti dai demoni denotano un'attivit cosciente, propria di esseri
personali.
Ges stesso, sollevando un velo su questa attivit nascosta del demonio, ci mette a
conoscenza delle sue manovre per rientrare in un uomo da cui uscito: Allora dice:
"Rientrer alla mia abitazione... va, si prende sette altri spiriti peggiori ed entra a prendervi
dimora; e la nuova condizione di quelluomo diventa peggiore della prima" (Mt. 12,43-
45).
In sintesi, stando ai testi della Scrittura, non possiamo minimamente dubitare che questa
Potenza malvagia, composta da Satana e dai suoi satelliti, sia una potenza personale,
singolare e multipla, dotata di intelligenza e volont.
Ma, al limite, non si pu pensare che Ges si sia adattato alla mentalit del tempo, che
credeva nella esistenza personale degli spiriti cattivi, e abbia fatto sua la credenza dei
rabbini che attribuivano ai demoni le manifestazioni che chiameremmo oggi
neuropsichiche e agli spiriti immondi le malattie fisiche? Tale adattamento o principio di
accomodamento nel presente caso non corre. Non si trattava di una credenza popolare
trascurabile, su cui poteva anche sorvolare lasciando i suoi interlocutori nella loro falsa
supposizione, ma si trattava di una verit fondamentale per la salvezza. La missione di
Ges, quale traspariva dal Vangelo, dall'inizio della vita pubblica fino alla morte, si basava
sulla esistenza reale e sulla nefasta attivit del diavolo, che egli personalmente affronta
nel deserto, e che combatte passo passo, smantellando l'errore, distruggendo il peccato,
guarendo le malattie, liberando gli ossessi, tutti segni del suo dominio sugli uomini.
Cristo, che era venuto a rendere testimonianza alla verit (Gv. 18,37) non poteva
usare un linguaggio ambiguo, da cui si poteva anche concludere per l'esistenza o non
esistenza reale del nemico, data l'importanza che la sua esistenza effettiva e personale ha
nell'economia della salvezza.
Troppo spazio nel Vangelo, e in genere nella Rivelazione del N.T., viene riservato al
diavolo per poter dubitare sulla realt della sua persona, che rientra perci, sia pure come
punto nero, nel messaggio della salvezza.
Lo stesso Ireneo attribuisce tutte le eresie al Diavolo, e chiama gli eretici inviati di
nascosto da Satana per corrompere la fede (o.c., 111, 16,1, p. 263).
Il diavolo, vinto, cerca ancora di insidiare l'uomo. Il diavolo va da tutti i servi di Dio, per
provarli - dice Erma -. Quelli che sono pieni di fede gli resistono energicamente, e lui si
allontana da loro non avendo dove entrare. Allora egli va dai vani e, trovando lo spazio,
entra da loro ed agisce con questi come vuole e gli diventano soggetti... Ma non pu
dominare i servi di Dio che sperano con tutto il cuore in lui. Il diavolo pu combattere, ma
non pu trionfare. Se lo contrastate, vinto e scornato fuggir da voi (Erma, Il pastore,
12,48, Padri Apostolici, ed. Citt nuova, p. 228).
A volte la lotta contro Satana si fa serrata, e bisogna stare in guardia. S. Atanasio, nella
vita di S. Antonio Abate, riporta le parole che questi soleva dire ai suoi monaci: Abbiamo
nemici molto potenti, molto cattivi, e ingegnosissimi, i perfidi demoni; ed appunto contro
di loro che dobbiamo combattere (Vita... 21, Mg. 26,837 c).
Le citazioni dai testi dei Padri potrebbero riempire interi volumi, e la loro demonologia
molto spinta. Si confronti, ad esempio, Tertulliano, De Baptismo, 5,34; De anima, 39,3;
Apologeticus, 22; Cipriano, De mortalitate, 4.
Tuttavia c' una dichiarazione solenne del Conc. Laterano IV (a. 1215): Il diavolo e gli
altri demoni furono creati buoni per natura da Dio, ma essi per s si sono fatti cattivi
(Denz., Ench. Symb. 1957, p. 428).
Il Concilio Vaticano II eco fedelissima di questa costante tradizione della Chiesa. Tutta
intera la storia umana - dice G.S. - pervasa da una lotta tremenda contro le potenze
delle tenebre, lotta incominciata fin dalle origini del mondo (G.S., 37). L'uomo tentato
dal Maligno fin dagli inizi della storia, abus della sua libert, erigendosi contro Dio e
bramando di conseguire il suo fine al di fuori di Dio... Rifiutando di riconoscere Dio come
suo principio, l'uomo ha infranto il debito ordine in rapporto al suo ultimo fine (G.S., 13).
Ma Dio invi suo Figlio nel mondo per sottrarre a suo mezzo gli uomini al potere delle
tenebre e del demonio (Ad Gentes, 1,3). Ed effettivamente, egli Agnello innocente, col
suo sangue sparso liberamente, ci ha strappati dalla schiavit di Satana e del peccato
(G.S., 22). La lotta contro gli spiriti maligni continua e durer, come dice il Signore, fino
all'ultimo giorno (G.S., 37).
Dopo il Concilio Vaticano II, gli interventi dei Papi sono stati frequenti, in parecchie
allocuzioni e dichiarazioni.
Si ricordi il Credo di Paolo VI, dove il diavolo menzionato come essere personale, della
cui esistenza il credente non pu dubitare. In un discorso del 15 nov. 1975 il Papa dice:
Sappiamo che questo essere oscuro e conturbante esiste davvero, e che con proditoria
astuzia agisce ancora; il nemico occulto che semina errori e sventure nella storia umana
(Paolo VI, Encicliche e discorsi, v. XXIII, p. 520).
Anche il Pontefice Giovanni Paolo II, in un discorso tenuto ai giovani universitari nella
Quaresima del 1980, parla del regno di Satana ben organizzato, che si oppone al Regno
di Cristo; e pi recentemente, in parecchi discorsi tenuti alle folle nell'America latina, mette
in guardia contro le insidie del nemico, affermandone non solo l'esistenza, ma anche la
funesta attivit nelle cose di questo mondo.
La Liturgia, che per noi credenti esprime la fede della Chiesa - lex precandi lex et credendi
- ha ordinato riti e formule, fin dall'antichit, per cacciare il maligno, il che non avrebbe
senso se effettivamente il maligno fosse un fantasma, e non esistesse nella realt. Nella
liturgia della Chiesa Romana del II secolo, secondo la Traditio apostolorum di Ippolito, i
catecumeni, nelle settimane che precedevano il conferimento del Battesimo, venivano
sottoposti, ogni giorno, a riti di esorcismo: All'avvicinarsi del giorno in cui dovranno
ricevere il Battesimo, il vescovo li esorcizzi uno per uno per vedere se sono puri. Chi non
buono o non puro venga scartato, perch non ha ascoltato con fede la parola:
impossibile difatti che lo straniero (allotrios, spiritus alienus = demonio) si nasconda
sempre... Il sacerdote, prendendo in disparte uno per uno coloro che devono ricevere il
Battesimo, gli ordini di abiurare dicendo: "Rinuncio a te, Satana, a tutte le tue pompe e a
tutte le tue opere". Dopo che ha abiurato, lo unga con l'olio dell'esorcismo dicendogli:
"Ogni spirito si allontani da te" Ippolito di Roma, Tradizione apostolica, EP. 1979, p.
79,82).
Questi esorcismi sono stati sempre in uso nella Chiesa e sono stati conservati anche nel
nuovo Rito del Battesimo sia per i bambini che per gli adulti.
Le orazioni liturgiche nei Messali e le formule delle benedizioni nei Rituali testimoniano il
perenne sensus ecclesiae, dagli inizi fino ad oggi. Si ricordi, di recente, la bella preghiera
di Leone XIII che si recitava alla fine della S. Messa, fino alla riforma liturgica: S. Michele
Arcangelo, principe delle milizie celesti, rinserra nell'inferno Satana e gli altri spiriti che per
la rovina degli uomini vanno in giro per il mondo . E semplicemente insulso, perci,
quanto si auspica un teologo, citato da Serafino Falvo: Il cristianesimo deve eliminare
dai suoi insegnamenti ogni idea relativa al demonio come ad una realt personale (S.
Falvo, Il Risveglio dei carismi, EP. 1975, p. 166).
L'esperienza quotidiana conferma per il credente i dati della fede, ma vale anche per il non
credente. Il quale, se ben riflette, deve ammettere l'esistenza di una entit maligna,
intelligente, nel mondo, o quanto meno deve porsi l'interrogativo della sua effettiva
presenza nella nostra vita.
Certo non si pu negare l'esistenza del male, a livello fisico, a livello di aberrazione
intellettuale e di aberrazione morale; a livello individuale e a livello collettivo.
C' una certa corrente di pensiero che spiega il male col demoniaco che nell'uomo. Il
quale sarebbe un impulso prepotente alla autoaffermazione che, quando integrato nella
persona, creativo; quando invece altera l'equilibrio dell'uomo, d luogo, nell'individuo, a
forme di aggressivit, di crudelt, di ricerca ossessiva del sesso, di aberrazioni morali.
Quando questi impulsi disgreganti si impossessano, per contagio, di migliaia di individui e
di intere collettivit, danno luogo alle violenze, ai genocidi, alle guerre (cfr. May Rollo,
Volont e amore, Astrolabio, Roma, 1971, pp. 125-165).
Noi crediamo invece che certe forme di violenza, certe esplosioni di male, superano le
possibilit dell'uomo, e non si possono spiegare se non con l'intervento di forze estranee,
superiori all'uomo stesso. L'odio super-umano di razza, gli eccidi di milioni e milioni di
individui, le stragi di innocenti non si possono spiegare se non ammettendo che ci sia uno,
il quale supera l'uomo, organizza e tira le cordicelle di una trama per fare scempio
dell'umanit.
Dice Bernanos: Il male non una fatalit astratta, ma il volere di una entit che odia
l'uomo, poich Dio lo ha creato per restaurare il piano della creazione sconvolto dalla
negazione di Lucifero. L'opera di costui solo, nell'insieme della rivelazione biblica, trova la
spiegazione possibile e ragionevole alle difficolt di cui soffre il mondo ... Chi oserebbe
negare che il male non sia organizzato, un universo pi reale che quello che ci svelano i
nostri sensi?... Un regno allo stesso tempo spirituale e carnale, di una densit prodigiosa,
di una misura pressoch infinita, davanti a cui i regni della terra rassomigliano a delle
figure, a dei simboli? Un Regno a cui non si oppone realmente che il misterioso Regno di
Dio, che noi nominiamo, senza conoscerlo e neanche concepirlo, e di cui non pertanto
attendiamo l'avvento? (G. Bernanos, Le grandes cimitieres sous la lune, II, p. 81, da
Bonanno, George Bernanos, II, Il mistero del male, Palermo, 1981, p. 16).
Anche nella nostra piccola vita quotidiana entra il diavolo. Io so che ripugna a noi tutti,
pi o meno, di introdurre il diavolo nella nostra piccola vita. Noi amiamo immaginarci che
le sue passioni siano diverse da quelle nostre. La gente seria e rispettabile si rifiuta di
credere che essa condivide con questa canaglia l'uso dei sette vizi capitali (da Bonanno,
op. cit., p. 27). Ci sono certe forme malefiche che non possono originarsi nelle capacit
umane di peccato.. In realt il male fatto dagli uomini sembra possedere una autonomia
troppo grande in rapporto ad essi, per cui appare evidente che gli uomini sono condotti dal
male e inghiottiti in esso. Tutte le menzogne non hanno che un padre, e questo padre non
di qui (Bernanos, Satan singe de Dieu, Bonanno l. c. p. 34).
La pi grande trovata del diavolo di persuaderci che egli non esiste - diceva Gide -. E
cos noi cadiamo nell'inganno, anche di fronte all'evidenza.
Come riprovevole l'atteggiamento di chi nega l'esistenza del diavolo e dei demoni -
atteggiamento proprio della cultura moderna che rifiuta tutto ci che non quadra con i
suoi schemi mentali, e, superbamente, impone di credere solo a ci che pu essere
spiegato con la ragione e provato con i mezzi scientifici di essa - cos pure riprovevole e
pericolosa l'ammissione di altre forze spirituali, sconosciute al sano cristianesimo.
L'esistenza di queste forze o entit spirituali ammessa da una fascia di cultura che si rif
alla dottrina evoluzionistica, da spiritisti e cultori di scienze esoteriche, i quali, per darsi
credito, cercano di presentare le loro teorie e le loro esperienze in termini
accettabili al pensiero moderno, e deviano l'uomo dall'unica via di salvezza, che Cristo
Ges, proponendo altre vie. Contro questi affermiamo che non esistono, oltre agli angeli e
ai demoni, altre forze neutrali.
I cosiddetti spiriti superiori , che nella loro evoluzione avrebbero un grado di perfezione
maggiore della nostra, non esistono, o, se si presentano come tali, sono spiriti ingannevoli,
camuffati da entit di luce, e appartenenti in realt al mondo demoniaco.
Essi, offrendo una falsa guida , mirano a rendere gli uomini dipendenti da loro, e i favori
iniziali si mutano ben presto in una trappola da cui difficilmente potranno liberarsi.
Pericolosa altres la credenza diffusa nel popolino, che ammette, oltre agli spiriti cattivi,
anche gli spiriti buoni . Questi - beati quelli che ce l'hanno! - aiutano, proteggono,
avvisano; sono doni di Dio che bisogna conservare , o anche sviluppare se
disturbano la creatura! Pericolosa credenza, che, rimettendo l'uomo sotto gli elementi di
questo mondo , crea un alone di mistero e di paura, e alimenta un mondo di affari
dominato da streghe e fattucchieri. Bisogna far capire che questi spiriti buoni non
esistono, o, se esistono, sono spiriti cattivi, quando non sono parti di fantasia o influssi
malefici.
Cos anche gli spiriti dei morti , che invadono e tormentano i viventi, non sono le
anime dei morti, che, lasciato il corpo, tornano a Dio, per ricevere il loro definitivo
destino; ma sono: o un quid lasciato dalle creature umane, che lo spirito del male pu
manipolare per danneggiare l'uomo, o simulazioni create dallo stesso spirito cattivo per
ingannarci.
Con ci non vogliamo negare che Dio possa legare, prima del giudizio finale, le anime dei
dannati a qualche luogo, dove scontano la loro pena e sono esposte ai tormenti dei
demoni; e che possa anche legare a qualche luogo le anime purganti, o per istruzione
dei vivi, o per l'aiuto che ne viene agli stessi defunti dai suffragi che essi chiedono e che
ricevono dalla Chiesa , come dice S. Tommaso (S.T. Quaestio de purgatorio, app., art.
2).
3. Natura e attivit
Dice Origene: Riguardo al diavolo e ai suoi angeli e alle potenze ostili, l'insegnamento
della Chiesa ritiene che questi esseri esistono davvero; ma come siano o come esistano
non spiegato con totale chiarezza. L'opinione comune comunque che il diavolo era un
angelo; e avendo apostatato, persuase il pi gran numero possibile degli angeli ad
andarsene con lui; e questi, anche al giorno d'oggi, sono chiamati i suoi angeli (Origene,
De principiis, Praef. 6, Patrologia G., 10,119).
Nella lettera di Giuda scritto: Riserb per il giudizio del gran giorno, legati da eterne
catene e immersi nelle tenebre, gli angeli che non conservarono la loro dignit, ma
abbandonarono la loro dimora (Gd. 6).
L'ultimo testo quello dell'Apocalisse che descrive la guerra nel cielo tra Michele e i suoi
angeli e il Drago e i suoi angeli. Per questi nel cielo non vi fu pi posto . E il grande
Drago, l'antico serpente, che si chiama diavolo e Satana, il seduttore del mondo intero,
fu precipitato sulla terra e i suoi angeli furono precipitati con lui (Ap. 12,7-9).
Questi testi sono eco della Tradizione che ritiene Satana un angelo decaduto dal suo
splendore iniziale; e precipitato nell'abisso per essersi ribellato a Dio. Con lui c' una
immensa schiera di altri spiriti che lo seguirono nella ribellione.
La storia di questi spiriti ha inizio prima del tempo umano, ma in relazione col mondo
umano. Prima di creare l'uomo, Dio decide di creare gli spiriti intelligenti, liberi di amarlo e
di respingerlo. Questa creazione sembra legata alla sua decisione di legarsi all'uomo,
mediante l'Incarnazione; di entrare nel mondo della materia, dello spazio e dei tempo. La
creazione degli angeli, dunque, fu orientata fin dall'inizio verso il mondo, al cui centro c'
l'uomo, in cui il Verbo prende carne, e, umanato, d consistenza e significato a tutto
l'universo, compresi gli angeli.
Secondo la tradizione, Michele, uno dei Serafini, reagendo subitamente, al grido Chi
come Dio , proclama la sua fedelt e sottomissione al Signore e schiera dietro di s
moltitudini di angeli. Dio interviene, e sprofonda nell'abisso Lucifero e gli altri spiriti ribelli.
L'orientamento verso gli uomini rimane, ma non per aiutarli ed essere ministri di bene,
come nell'ordinamento primigenio, ma per distruggerli, abbruttirli, prenderli, sconvolgendo
e annullando, per quanto loro possibile, il piano divino.
Come sabot in cielo il piano di Dio, cos lo sabota sulla terra facendo cadere gli uomini in
Adamo; dopo che Dio ha restaurato il suo piano in Cristo, che non pu crollare, continua la
sua lotta nel mondo per ostacolarne il compimento.
I diavoli sono dunque esistenze capovolte, personali. che conservano la loro intelligenza e
la loro volont, ma diretta verso l'errore e verso la malignit.
Le Scritture presentano il diavolo come:
c) Un accusatore. Prima tenta gli uomini per rovinarli e poi li accusa davanti a Dio,
esigendo giustizia e condanna (cfr. Zac. 3, 1 ss.). Nell'Apocalisse presentato come il
grande accusatore (Ap. 12,10). Ma Dio ci ha dato due grandi avvocati e difensori: Cristo
Ges, che si interpone per evitarci la condanna, offrendo il suo sangue di riscatto (1 Gv.
2,1-2), e lo Spirito Santo, che detto appunto Paraclito (Gv. 14,16).
d) Tenebra. L'ostilit di Satana si manifesta nel rifiuto della luce. Dice Giovanni nel
Prologo del suo Vangelo: La Luce venne nel mondo (Gv. 1, 9). Satana il signore
delle tenebre. Le tenebre sono tempo di tentazione, di delitti. E nella notte che si operano
i misfatti, gli omicidi, i furti, le immoralit. Chi opera nelle tenebre non vuole la luce
perch non siano manifeste le sue opere (Gv. 3,20; 1 Tes. 5,7; Ef. 5,7). Cristo fu tradito
nella notte (1 Cor. 11,23). E il deicidio produsse le tenebre su tutta la terra per
l'apparente trionfo del principe delle tenebre.
Ma in realt il diavolo un vinto con un entourage di piccoli vinti, che recita il suo ruolo
di antagonista di Cristo, ma sa bene che Cristo venuto per ridurre all'impotenza colui
che aveva il potere della morte, il diavolo (Ebr. 2,14). Tuttavia si ostina per la sua
perversa natura ad operare il male.
L'attivit principale di Satana essere SCIMMIA di Dio. Scimmiotta Dio, creandosi, come
abbiamo detto, un Regno, con organizzazioni e ordinamenti. Scimmiotta soprattutto il
piano di Dio che fa perno in Cristo.
Al centro del mistero cristiano c' l'Incarnazione. Satana cerca di rifare l'incarnazione, in
una inversione sacrilega. In Giovanni si legge: E il Verbo si fece carne (Gv. 1,14). E
come la materializzazione del Logos in una realt di amore.
Il diavolo sa che necessario che una idea si incarni dentro di noi, che cio il verbo si
faccia carne, perch questa abbia forza di azione.
E attraverso le ideologie stabilisce la schiavit dell'uomo, illudendolo con una falsa libert,
in antitesi alla vera libert operata da Cristo nell'uomo attraverso il Logos che scende e si
incarna.
L'altra schiavit avviene nella carne.
Il Figlio di Dio, facendosi carne, redime la carne e la eleva unendola a Dio. La carne in
Cristo strumento di redenzione e termine di santit, perch Cristo attraverso la carne -
Verbum caro factum est - ci redime, e la carne nostra, destinata alla corruzione e alla
morte, diventa supporto alla vita dello Spirito.
Il diavolo odia la carne. Si serve cosi della carne, di cui Cristo si servito nella
Incarnazione per redimere l'uomo e salvare il mondo restaurando il piano divino, proprio
per rovinare il piano divino e lo stesso uomo. Facendo idolatrare la carne - contraffazione
del Verbo incarnato e insulto al Verbo incarnato - rovina l'uomo il quale doveva salvarsi
attraverso la carne assunta dal Verbo. Satana punta sulla carne. Il sesso diventa cos
strumento di degradazione, di distruzione dell'uomo stesso. Attraverso il mistero tenebroso
della carne, Satana distrugge l'amore, e rovina l'uomo.
Tuttavia il diavolo crea la sua citt , la citt della confusione, la Babilonia con tutti i suoi
quartieri, le sue strade, che egli percorre con i suoi spiriti ribelli, e dove trova i suoi alleati, i
suoi complici: gli uomini legati alle false ideologie del potere, del sesso, del denaro, della
gloria, e asserviti al suo trionfo.
La citt della confusione, la Babilonia, dove anche noi viviamo, il luogo dove il diavolo
scorazza con l'ateismo pratico, con la pornografia, con le violenze, l'odio, la sete del
denaro, la criminalit, la tossicomania, le magie, i riti superstiziosi.
Alla caduta di Babilonia succeder la definitiva vittoria di Cristo, con la disfatta del diavolo,
che sar precipitato nel fuoco (Ap. 20,10), e la discesa della Citt di Dio dal cielo, la
celeste Gerusalemme (Ap. 21,1 ss.).
Questo sar l'epilogo della storia, della lotta tra le tenebre e la Luce.
A volte sembra che non siano entit separate; sono simultaneamente io e noi ,
uno e legione , dicono mio e nostro . Possono agire insieme, come uno e
come sette o un multiplo di sette. Non possono trovarsi contemporaneamente in
due luoghi distanti, come del resto gli angeli (S.T., q. 52, ad 3). Per i demoni possono
operare separatamente nello stesso luogo.
Sembra a molti che non possa indurre direttamente la morte, e neanche malattia, se non
manipolando quello che gi in potenza c'era nell'individuo. Potrebbe per fissare stati di
malattie, aggravarli e impedire la guarigione. Altri invece contestano e affermano che
Satana, sempre nei limiti della permissione divina, pu causare malattie e morte. E
comunque un mistero.
a) Dalla natura stessa demoniaca. Pu fare, ma non strafare. Non pu fare miracoli in
senso stretto, perch solo Dio pu fare miracoli. Pu fare solo prodigi, cio cose
meravigliose, ci che la natura pu fare, ma non in quel modo o in quel lasso di tempo.
Pu cos guarire ammalati in breve tempo: egli conosce le malattie, conosce le medicine e
il loro uso. E cos si spiega come talvolta i maghi che sono in relazione con lui conoscono
le malattie e possono ottenere delle guarigioni. Non conosce per gli eventi futuri che
dipendono dalla volont divina o umana; perci non possono i diavoli sapere quello che
far l'esorcista domani e perci non possono predisporre impedimenti.
b) Dalla diversa condizione dei singoli demoni. Conservano, a quanto pare, il grado
gerarchico a cui appartenevano prima della caduta. Hanno perci diversi gradi di
perfezione. Differiscono per specie. Un serafino non come un semplice angelo. Poich
non hanno perduto i doni naturali (S.T., q 100, ad 2), ci che pu fare un serafino o un
cherubino non pu fare un angelo inferiore. Non tutti hanno pari forza e intelligenza, anzi
sembra che molti siano ottenebrati e ignavi.
c) Dalla volont di Dio. Cristo ha vinto Satana, e il potere dei demoni limitato. Sono
ministri di Dio. e possono fare solo quello che Dio permette. Dice S. Agostino: Se il
diavolo potesse fare quello che vuole, nessuno di noi rimarrebbe in vita (Enar. in Ps.
96,12, MI. 37,1246). L'impugnazione - dice S. Tommaso - viene da loro (cio dai
diavoli), ma il modo di impugnare viene dallo stesso Dio (S.T. q. 114). Il Signore permise
a Satana di tentare Giobbe, di colpirlo nella pelle, ma gli proib di toccargli la vita (Giobbe
1,1 ss.). Questa limitazione da parte di Dio riguarda l'agire, che Egli ferma e circoscrive
direttamente o attraverso persone sacre o attraverso simboli (p. e., crocifissi), e riguarda
anche la conoscenza, per cui tante cose sono nascoste da Dio a Satana e gli angeli ribelli.
Abbiamo detto sopra che le espulsioni degli spiriti immondi dagli ossessi vengono
presentate dagli evangelisti come tanti episodi della lotta e della vittoria di Ges su
Satana. Cacciare i diavoli uno dei capisaldi della missione di Ges. Egli fa dire ad Erode
che lo voleva uccidere: Andate a dire a quella volpe: Ecco, io scaccio i demoni oggi
e domani, e il terzo giorno avr finito (Lc. 13,32).
Nel cap. 10 lo stesso Luca ci dice che Ges estese questa missione ai settantadue
discepoli, i quali di ritorno riferirono a Ges con gioia quanto avevano fatto: Signore -
dissero - anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome (Lc. 10, 17).
Dopo l'ascensione di Ges gli apostoli e i discepoli continuarono a cacciare i demoni (At.
5,16; 8,5-8; 16,16-18; 19,11-16).
Al tempo in cui Marco scrive il suo Vangelo l'esercizio di questo potere praticato nella
comunit dei fedeli, anzi il primo segno carismatico tra coloro che credono (Mc. 16,17).
Nel periodo patristico varie sono le testimonianze riguardo all'esercizio di questo potere da
parte dei cristiani.
S. Giustino scrive: Numerosi indemoniati in ogni parte del mondo e della vostra citt,
che non furono guariti da tutti gli altri esorcisti, incantatori e fattucchieri, li guarirono e
anche ora li guariscono molti dei nostri cristiani, facendo scongiuri nel nome di Ges
Cristo, crocifisso sotto Ponzio Pilato, riducendo all'impotenza e cacciando i demoni che
possiedono gli uomini (Apologia 11,6, P.G., 6,455).
Alcuni Padri e scrittori ecclesiastici, per provare la verit della nostra religione, ricorrono
alla confessione che fanno gli stessi diavoli, sotto l'ingiunzione dei cristiani.
Cos Minucio Felice: Molti fra voi sanno che i demoni stessi confermano tali cose, ogni
qualvolta vengono da noi costretti ad uscire dai corpi con la forza degli esorcismi e l'ardore
della preghiera (Octavius, 27, MI. 3,325).
Tante volte i diavoli resistono - ci dice Origene - ma non per questo bisogna desistere;
anzi bisogna moltiplicare le preghiere, i digiuni, le invocazioni, e soprattutto le buone
opere, perch le buone opere e gli atti virtuosi aggravano e affliggono ogni specie
di demoni e ogni forza avversaria (Orig. In Librum Jesu, hom. 24,1, Mg., 12,940).
Pi tardi la Chiesa, per regolare l'esercizio di questo potere e non dare luogo ad abusi,
determin delle formule e dei riti di esorcismo, e incaric alcune persone determinate che
esercitassero questo potere in suo nome.
Sarebbe utile fare un esame di tutte le formule contenute nel Rituale Romano, per vedere
con quale cura la Madre Chiesa ha voluto offrire, attraverso i secoli, dei sussidi ai cristiani
nella lotta contro il nemico.
Attraverso particolari benedizioni gli elementi vengono sottratti ad ogni influsso del nemico
- riflettendo, in questo, la mentalit del tempo, che per non sempre errata - e vengono
caricati di una forza divina per servire da segni della potenza divina contro le incursioni del
diavolo.
Nella benedizione del sale per l'acqua benedetta, si dice: Fugga dal luogo dove tu
sarai asperso ogni malignit, ogni fantasma, ogni astuzia della frode diabolica e
ogni spirito immondo .
Sull'acqua si prega cos: ... Infondi, Signore, in questa acqua la forza della tua
benedizione, perch serva a cacciare i demoni, ad espellere tutte le malattie, e
perch ogni luogo dove sar aspersa questa acqua sia immune da ogni
immondezza, da ogni cosa nociva, non vi si posi lo spirito pestifero o l'aura che
corrompe, siano messe in fuga tutte le insidie del nemico che si nasconde .
Per la benedizione dell'olio detto: ... Sradica e metti in fuga da questa creatura
dell'olio ogni esercito avversario, ogni esercito diabolico, ogni incursione, ogni
fantasma di Satana.
Per la benedizione delle candele il sacerdote dice: ... Dovunque queste candele
siano deposte o accese, vadano via i principi delle tenebre, tremino, e fuggano
pavidi i diavoli con tutti i loro servitori dalle abitazioni degli uomini, e non
presumano pi di turbare la quiete o di molestare coloro che Ti servono, o Dio
onnipotente... (cfr. Rituale Romano, ed 1954, pp. 315, 394, 397).
Nell'amministrazione del sacramento del Battesimo il rito in uso fino a pochi anni fa
prevedeva tre esorcismi, che vengono conservati, ma in forma pi blanda, nel Nuovo Rito
dell'iniziazione degli adulti, dove sono proposte diverse formule: Col soffio della tua
bocca allontana, Signore, gli spiriti maligni; comanda ad essi di andarsene, perch il
tuo regno vicino... ; ... Allontana da loro ogni spirito maligno, la servit degli
idoli e la magia, gli incantesimi e la negromanzia, la cupidigia del denaro... (Rito
iniz. cristiana degli adulti pp. 59, 74-75).
La potest che ha la Chiesa, per delega di Cristo, contro gli spiriti del male, ce l'ha anche il
cristiano, secondo misura.
Il cristiano congiunto a Cristo nel suo Mistico Corpo, animato dallo Spirito Santo, e
partecipa dell'autorit di Cristo.
Dice il Balducci nella sua pregiata opera Gli indemoniati che il semplice cristiano a
due titoli pu esercitare il suo potere sul diavolo, quando esso esercita il suo influsso su
una persona e su un ambiente:
a) in forza di un carisma particolare (carisma di liberazione, Mc. 16,17) che gli conferisce
un effettivo potere sul demonio;
Resta fermo che, nei casi di possessione accertata, l'esorcismo riservato all'Ordinario e
al suo delegato, e che anche chi ha il dono carismatico, non pu intervenire. La nuova
legislazione della Chiesa chiara al riguardo (con 1172, c.j.c.).
Il semplice fedele che vuole appropriarsi del potere di Cristo pu farlo, ma con maggiore
prudenza, sapendo di esporsi a gravi rischi, ove egli non sia intimamente congiunto con
Cristo. Se poi il fedele debole nella fede o nella carit, se soprattutto ha subito di
recente influssi demoniaci da cui non si completamente ristabilito, allora ogni
intervento fatto da solo sconsigliabile, anzi deve essere vietato.
Diverso il caso quando il cristiano attaccato lui stesso da Satana. Allora egli pu usare
tutte le armi per autoliberarsi, pu appellarsi all'autorit di Cristo e ingiungere al diavolo di
allontanarsi.
Dobbiamo avere fiducia nella potenza di Dio che in noi e nella forza della preghiera.
Resistete al diavolo - ci dice S. Giacomo - ed egli fuggir da voi (Gc. 4,7). Erma
ammonisce: Non temere il diavolo; temendo infatti il Signore dominerai il diavolo perch
in lui non c' potenza (Erma Il Pastore. mandato 7,2); e ancora: Il diavolo pu
combattere, ma non pu trionfare. Se lo contrastate, vinto e scornato fuggir da voi... Il
diavolo va da tutti i servi di Dio, per provarli. Quelli che sono pieni di fede gli resistono
energicamente e lui si allontana da loro non avendo per dove entrare (o.c. mand. 12).
L'autore delle Recognitiones dice: Quando avrete abbandonato il peccato e avrete
creduto in Dio con tutto il trasporto del vostro essere, anche dagli altri potete cacciare il
diavolo (Recognitiones, 4,32), Pg. 1,1329).
6. I campi di Satana
I dominatori di questo mondo di tenebra, gli spiriti che abitano nelle regioni
dell'aria (Ef. 6,12) scorazzano per tutta la terra, percorrono le vie delle grandi citt, e le
vie del deserto, penetrano nelle case dei peccatori ed anche nella casa di Dio, bivaccano
nelle oasi del peccato e della violenza fisica e mentale, e si infiltrano, anche nelle cose
sante.
1) Il campo dell'errore
Spirito di menzogna, padre di ogni errore e di ogni eresia, come lo dicono gli antichi Padri
della Chiesa, il diavolo semina zizzania di false dottrine, confonde le idee, crea pericolose
e funeste ideologie, suscita contese, divisioni, scismi Arriva talvolta a vestirsi di angelo di
luce (2 Cor. 11,14) per sedurre anche gli eletti.
Nei singoli suscita dubbi e perplessit, mescola il vero e il falso dando parvenza di verit a
ci che erroneo Sostiene la pervicacia in coloro che sostengono posizioni errate, con
capziosi ragionamenti.
In questo campo cos vasto sono in attivit moltissimi demoni, intelligenze decadute di
diverso grado e potenza, che usano con astuzia le loro arti per ottenebrare l'intelletto de
l'uomo e impedire l'acquisizione della verit.
E' un campo vastissimo. Per invidia del diavolo il peccato entrato in questo modo, e per
l'attivit del diavolo domina in questo mondo. La nostra civilt permeata di peccato; le
stesse strutture sociali sono viziate di peccato e non si possono sostenere senza di esso.
Bisogna discernere in qual modo siano entrati, in qual modo operino, e in qual modo
possano essere vinti, per non combattere come chi batte l'aria (1 Cor. 9,26), ma con
armi appropriate.
Certamente c' un nesso misterioso tra malattia e demonio, come tra malattia e peccato.
La malattia appartiene al mondo decaduto, dove domina il male e l'autore primo del male.
Il demonio pu esercitare il suo influsso diretto sul corpo, come su qualunque materia, pu
influenzare le funzioni fisiopsichiche dell'uomo, come abbiamo detto pi sopra, e
indirettamente anche le sue facolt superiori.
Ma poi sicuro che Dio non lo permette? Il caso di Giobbe, e tanto pi il caso della donna
che uno spirito teneva inferma da diciotto anni e che Cristo guarisce, sciogliendola
dal legame di Satana (Lc. 13,11-16), dovrebbero farci riflettere; come dovrebbero
farci riflettere tanti casi di malefici, in cui la malattia legata alla fattura o all'attacco psichico
arriva inesorabilmente
Comunque, se nella linea ordinaria il diavolo non causa direttamente la malattia, tuttavia
entra largamente nel campo della malattia sia fisica che psichica, soprattutto in questa.
Il diavolo manipola quello che trova nella persona. Pu acuire una malattia gi presente,
pu impedirne la guarigione. Il diavolo presente in alcune malattie fisiche inspiegabili e
resistenti a qualunque cura, presente in alcune nevrosi e psicosi; senza volere dire con
questo che tutto ci che inspiegabile sul piano fisico o psichico debba attribuirsi a lui.
L'attivit del diavolo nelle malattie piuttosto a livello morale. La malattia menoma le forze
di resistenza della persona, ed offre facile adito alle forze diaboliche della paura, della
sfiducia, della disperazione, della dissociazione, della ribellione a Dio. Il diavolo procura
all'uomo ammalato sconforto, amarezza; Spinge talvolta al suicidio.
Ci vuole molto discernimento per vedere nella luce di Dio uno stato morboso e individuare
il luogo dove il nemico eventualmente si annida, e come esercita il suo influsso
nell'ammalato, per approntare i pi opportuni rimedi spirituali.
E' vero che oggi la scienza ritiene fondatamente che molti dei fenomeni paranormali
(psicometria, poltergeist, telecinesi) che prima venivano attribuiti al diavolo (ipotesi
demoniaca) o agli spiriti vaganti (ipotesi spiritica) o ad attacchi psichici da parte di anime
incarnate o disincarnate (ipotesi occultista) oggi si attribuiscono a forze misteriose della
psiche umana che in date occasioni si sviluppano in alcuni soggetti (ipotesi psichica), ma
pur vero che non tutto pu spiegarsi con la natura, e che, a monte di molte manifestazioni
misteriose, ci sono attivit di esseri intelligenti e di forze malvagie. Quando non troviamo
nei fenomeni la consequenzialit tra causa ed effetto, quando manca la costante tra i dati,
per cui c' variet e imprevedibilit, noi propendiamo per l'interferenza di uno che manovra
dietro le quinte.
Sta di fatto che la ricerca del meraviglioso - tentativo di rompere le barriere che Dio ha
poste alle possibilit conoscitive e operative dell'uomo, contro l'ammonimento del Siracide,
3,21-24 - provoca l'intervento dello spirito ingannatore e seduttore.
Abbiamo voluto accennare a. questi campi di Satana, perch qui che il nemico opera
preferenzialmente, disponendo le sue direttrici di marcia per distruggere la personalit
dell'uomo, demolire il piano di Dio e affermare il suo schiavizzante dominio.
1) La tentazione
Nel Padre Nostro Cristo ci fa pregare: ... e non ci indurre in tentazione, ma liberaci
dal male (o dal maligno) (Mt. 6,13). C' una tentazione umana, che cio viene
dall'uomo. Ciascuno piuttosto tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e
lo seduce , dice l'apostolo Giacomo (1,14), e altrove: Da che cosa derivano le guerre
e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che
combattono nelle vostre membra? (Gc.4,1). S. Paolo scrive ai Corinzi: Nessuna
tentazione vi ha finora sorpresi se non umana; infatti Dio fedele e non permetter
che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi dar anche la via di
uscita e la forza per sopportarla (1 Cor. 10,13).
Ma c' anche una tentazione diabolica (cfr. 1 Pt. 5,7-8; Ef. 6,11 ss.; At. 5,3; 1 Cor. 7,5).
Il primo ad essere tentato da Satana, che viene chiamato nel Vangelo il tentatore Mt.
4,3) fu Ges (Mt. 4,1 ss.; Mc. 1,13; Lc. 4,2 ss.). E dopo Ges tutti saremo tentati dal
diavolo qualche volta, come furono tentati Simone e gli Apostoli: Simone, Simone, ecco
Satana ha cercato di vagliarvi come il grano... (Lc. 22,31), e come saranno attaccati i
discepoli del Signore: Ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in carcere, per
mettervi alla prova... (Ap. 2, 10).
Ci attacca direttamente nella sfera psichica, suscitando fantasie e ricordi, o nella sfera
fisica, con molestie corporali.
A volte Satana suscita persecuzioni anche da parte dei buoni, inspiegabili sotto il profilo
umano, in cui si nota un accanimento, una insistenza che trovano la pi plausibile
spiegazione in un intervento persecutorio di Satana, cui Dio permette di tormentarci. In
tutti questi casi bisogna tenersi fermi in Cristo, in attesa che la persecuzione abbia
termine, sicuri che alla fine Dio stritoler il nemico sotto i vostri piedi (Rom. 16,20).
Lo scopo di Satana nella tentazione, sia che essa prenda il carattere di un attacco frontale
o di una vessazione, sia che si presenti come una suggestione o una seduzione, quello
di ostacolate o interrompere il rapporto con Dio, e conseguentemente di sabotare e
contrastare il regno di Dio nell'uomo. La lotta sempre tra i due regni.
Non si sottolinea mai abbastanza l'astuzia del Nemico e la sua ostinatezza. La tattica pi
astuta di non farsi riconoscere nella tentazione. Dietro un'avarizia ostinata, una libidine
continua, un'iracondia ricorrente, un'ambizione nascosta che finalizza tutta la nostra
attivit, una stranezza di comportamento inspiegabile, ci pu essere anche lui che si
mimetizza. Il guaio che spesso noi questo non lo vogliamo ammettere.
Il diavolo non desiste mai dal tentarci. Non desistette dal tentare Ges, dopo il primo
scacco nel deserto, ma torn da lui all'ora stabilita, e non potendo piegarlo direttamente,
cerc, attraverso l'odio dei Giudei e il tradimento di Giuda, di spazzarlo via da questo
mondo, illudendosi di scalzare il suo regno.
Anche adesso, vinto, non desiste dal tentare i figli del Regno. E l'avversario vecchio e
il nemico antico colui col quale combattiamo - dice S. Cipriano - sono gi quasi
seimila anni che il diavolo attacca l'uomo. Dalla stessa esperienza consumata ha
imparato tutti i modi di tentare, le arti e le insidie per uccidere (Cyprianus, Epistula
ad Fortunatum, Prefatio, 3, P.I., 4).
2) Oppressione
3 ) Infestazione locale.
Abbiamo affermato che il diavolo pu esercitare attivit diretta sulla natura inanimata
e animata inferiore, per arrivare all'uomo. L'infestazione locale pu rivestire carattere di
maleficio.
Attenti a non confondere linfestazione con fenomeni di poltergeist (esplosione di
forze naturali concentrate, che venivano attribuite ad uno spirito rumoroso - poltergeist).
In genere infestazione e poltergeist presentano differente rilevabili ad una attenta
diagnosi. Gli incidenti di poltergeist sono collegati con un individuo, mentre le infestazioni
sembrano connesse con una localit, generalmente una casa. Nel poltergeist
predominano i disturbi fisici, nelle infestazioni le esperienze allucinatorie. Queste
esperienze possono comprendere apparizioni di fantasmi, rumori di passi, ombre; e sono
dette allucinatorie perch sono percepibili da una sola persona. Differiscono queste
allucinazioni da quelle di persone turbate mentalmente (psicastenia, isteria ecc.); si
riferiscono ad esperienze analoghe avute da altre persone, indipendentemente, e
corrispondono a fatti o persone del passato, e sono dunque da considerare allucinazioni
veridiche (cfr. William Roll - Il poltergeist, Ed. Ancora, Milano, 1978, pp. 215-222).
Le infestazioni tendono a durare per lunghi periodi; mentre i fenomeni di poltergeist
sono di breve durata (due o tre mesi). Le infestazioni non sono legate ad una persona
vivente, mentre in genere lo sono i fenomeni di poltergeist.
Per noi i fenomeni di poltergeist possono spiegarsi naturalmente, per via del
potenziale energetico (PK) che in alcuni soggetti generato da forti cariche passionali,
anche se l'individuo non se ne accorge, le quali scaricano l'energia sugli oggetti vicini
producendo movimenti e rumori.
Le infestazioni, invece, mentre per i cultori di parapsicologia vengono fatte rientrare
nei fenomeni ESP, per noi in gran parte vanno attribuite a forze demoniache.
chiaro che quando ad un attento esame le manifestazioni sono da attribuire al
potenziale PK, l'eventuale intervento nostro - il caso per s va risolto dal psicoterapista -
mira a rendere consapevole l'individuo della realt dei fatti. Sappiamo che quando l'uomo
diviene consapevole delle sue forze segrete distruttive, queste perdono il loro carattere di
aggressivit. Conviene, nel caso, far rientrare queste forze che hanno assunto aspetto
demoniaco e riordinarle in senso positivo, in modo che, integrate, siano forze costruttive e
creative nella persona.
Le manifestazioni di infestazione, una volta accertate, vanno trattate con preghiera di
liberazione e, nei casi pi molesti, vanno rimesse all'esorcista.
Affettivit. una delle funzioni primordiali dell'anima. Sotto l'azione della grazia
essa si orienta verso Dio e trova la sua stabilit. Nell'affettivit, che non il semplice
amore, sono in giunco i nostri sentimenti, nei quali c' un fondo di egocentrismo. Il
maligno attacca facilmente questa facolt fragile, e pu far deviare le nostre emozioni
verso la sensualit e le altre passioni. Di qui il passo ai quadri anormali dell'affettivit
breve: perversit, sadismo, masochismo, ansia patologica.
Solo il discernimento ci dir se in questo quadro della perversione dell'affettivit ci
sia di mezzo il maligno.
Una distinzione tra queste tre facolt non si pu fare quando c' di mezzo
l'influsso del maligno, perch egli, infiltrandosi, attacca tutte e tre le facolt.
Se c' distinzione da fare, questa, in linea pratica, sul grado di influsso che il
nemico esercita all'interno dell'anima umana.
a) Primo grado: la ferita. una piaga benigna dell'anima, nella quale la memoria,
l'affettivit o l'immaginazione sono state lese. La lesione comporta una difficolt di
rapporti con gli altri. La volont resiste, ma, nonostante la buona volont, la persona
presa da pensieri, sentimenti, preoccupazioni insistenti, giudizi, aggressivit.
La persona turbata e vive penosamente, soprattutto se in ambiente religioso, e
cade in uno stato di conflitto e di ansiet.
La psicoterapia arriva, in questo caso, ad individuare le cause psicologiche del
disagio, cio le circostanze che hanno originato e sostengono per ricordo il
conflitto, ma la terapia poco efficace. Una preghiera di intercessione pu risolvere il
caso.
b) Secondo grado: la legatura. un grado maggiore di influenza del maligno. Pu
provenire da aggravamento della ferita, oppure pu prodursi direttamente in circostanze
pericolose.
a) la prima fonte il peccato, anzi possiamo dire che in ogni legame non manca
mai il peccato. Possono causare legami i persistenti peccati di odio, e di deviazione
morale, o di pratica di alcool, di droga.
b) Altra fonte molto comune sono le pratiche occulte, spiritismo, magia, esoterismo.
Anche chi frequenta maghi, o stringe amicizia con persone malefiche e pervertite fino a
farle entrare nella propria vita, pu contrarre dei legami.
c) Altra fonte di legami sono i malefici, quando colpevolmente la persona colpita
presta il fianco alla persona attaccante.
Il legame si scioglie con la scoperta della causa che l'ha prodotto. Bisogna
scoprire la verit, cio fare verit sulla situazione.
Scoperta la verit, o la causa del legame, bisogna procedere alla rinuncia alla
causa che l'ha prodotto.
In questa operazione, il pi delle volte, necessaria la presenza del sacerdote o
dell'esorcista, che scopra e faccia cadere l intonaco , che stracci i veli ,
strappi i lacci che irretiscono le anime come uccelli , e lasci libera la preda
(Ez. 13,11-12; 20,21).
Anche nel corpo il diavolo possidente lascia dei segni, che gli esperti riconoscono a
prima vista.
possibile una presenza demoniaca limitata ad un semplice disturbo fisico?
S, possibile, ma si tratta sempre di possessione parziale. Direi che pi
frequente di quanto non sembri, sebbene sia difficile averne la sicurezza.
Si tratta di malattie restie ad ogni cura, di disturbi molesti resistenti ad ogni
terapia, che logorano la persona e la rovinano anche economicamente. Queste
possessioni parziali vanno per in gran parte ricollegate ai malefici, a pratiche magiche e
simili.
Dei segni che la Chiesa d, nel Rituale Romano, per riconoscere la possessione
diabolica daremo un accenno parlando del discernimento, ma di sfuggita, perch
questo libretto non un manuale per esorcisti.
Allora Ges fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal
diavolo. E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame.
Il tentatore allora gli si accost e gli disse:
Se sei Figlio di Dio, di' che questi sassi diventino pane .
Ma egli rispose: "Sta scritto:
Non di solo pane vivr l'uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio".
Allora il diavolo lo condusse con s nella citt santa,
lo depose sul pinnacolo del tempio e gli disse:
"Se sei Figlio di Dio, gettati gi, poich sta scritto:
Ai suoi angeli d ordini al riguardo,
ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perch non abbia a
urtare contro un sasso il tuo piede".
Ges gli rispose: "Sta scritto anche:
Non tentare il Signore Dio tuo ".
Di nuovo il diavolo lo condusse con s sopra un monte altissimo e gli mostr
tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse:
Tutte queste cose io ti dar, se, prostrandoti, mi adorerai .
Ma Ges gli rispose: "Vattene, satana! Sta scritto:
Adora il Signore Dio tuo
e a lui solo rendi culto".
Allora il diavolo lo lasci ed ecco angeli gli si accostarono e lo servivano.
MATTEO 4,1-11
II - IL COMBATTIMENTO SPIRITUALE
1. Quando si presentano persone che accusano disturbi del maligno, si tenga conto
che:
4. Esaminato bene il caso, bisogna stabilire il tipo di preghiera, che sar di:
a) consolazione;
b) intercessione;
c) liberazione psicologica;
d) liberazione dal maligno.
Particolare attenzione bisogna usare in quest'ultimo tipo di preghiera, che va fatta con
un gruppo ben assortito dove sono presenti i carismi di misericordia, di discernimento,
di intercessione, di autorit, e disponendo di un tempo sufficiente.
5 . da ricordare che non si deve pregare su nessuno senza il suo
consenso, anzi senza la sua richiesta. Non si deve pregare su chi non pronto
spiritualmente a ricevere la preghiera, o che rifiuta di uscire dal suo stato.
Non si deve pregare per la liberazione di una persona, se non si pu provvedere a
continuare le preghiere dopo la liberazione o ad affidare il paziente ad una
comunit di preghiera. Il nemico torner inesorabilmente, e la condizione di
quell'uomo sar peggiore di quella di prima .
6. L'armatura di Satana
C' l'armatura di Dio (Ef. 6,11-17) e c' l'armatura di Satana. Ce ne parla Ges
quando presenta l'uomo forte, bene armato, che viene spogliato dell'armatura in cui
tanto confidava, ad opera dell'uomo pi forte, che Lui.. Quando un uomo forte,
bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro. Ma se
arriva uno pi forte di lui e lo vince, gli strappa via l'armatura in cui confidava e ne di-
stribuisce il bottino (Lc. 11,21-22).
Qual questa armatura?
Da quanto abbiamo detto pi sopra possiamo abbozzare questo quadro.
1) Conoscenza del male. Intelligenza superiore, ha delle cose una conoscenza pi
vasta e profonda che noi, la quale pu far valere nell'ordire le sue trame a nostro
danno e nel disporre il suo attacco, facendo leva sulla nostra ignoranza.
Ma ha soprattutto la conoscenza del male, di tutte le sue pieghe e i suoi risvolti,
e questa stessa conoscenza del male pu prospettare come un valore all'uomo
sprovveduto, seducendo le intelligenze pi acute. Sedusse Eva sotto questa prospettiva:
Diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male (Gen. 3,5).
A questa cintura di conoscenza buia, illuminata da bagliori di illusioni e miraggi, noi
opponiamo la cintura di verit che Cristo. Egli la luce che splende nel mondo e nella
sua luce vediamo le sagome di ogni cosa e siamo liberi dalle illusioni. Il pensiero di
Cristo dentro di noi e noi giudichiamo di ogni cosa (1 Cor. 2,15-16).
2) Il potere. Anche capovolto, il diavolo conserva la sua potenza. Agli spiriti
malvagi vengono conservati i nomi di Principati e Potest , Troni e Dominazioni
(1 Col. 1,16; Ef. 1,21). Cristo ancora chiama principe di questo mondo il diavolo,
e Paolo parla del principe delle potenze dell'aria (Ef. 2,2).
Egli ha il potere sulla materia che pu manipolare a suo modo, ha potere sull'uomo:
egli opera negli uomini ribelli. Nel numero di quei ribelli siamo vissuti anche noi, un
tempo, con i desideri della nostra carne... (Ef. 2,3). Pu attaccare anche
l'uomo buono, nel suo essere biopsichico, a causa della superiorit della sua natura.
Cristo gli riconosce il potere su questo mondo, e non obietta nulla quando il diavolo
gli dice, mostrandogli tutti i regni del mondo : tutte queste cose io te le dar
(Mt. 4,9).
Su questo potere , limitato solo dal potere di Cristo, egli fa leva, e se ne veste
come di una corazza.
3) La perversit. La volont di Satana fissata nel male. Egli la perversit
personificata, il Maligno . E come tale agli antipodi di Dio, che il Buono .
Egli, perverso, persegue questa sua perversit fino in fondo. L'Apocalisse ci parla
delle profondit di Satana , cio dell'abisso delle aberrazioni mentali e morali che
Satana prospetta come un traguardo allettante da raggiungere. Il male ha la sua
intrinseca seduzione.
Noi opponiamo la santit di Dio.
4) L'odio. L'odio contro Dio e contro l'uomo fatto a sua immagine una forza
potente che spinge Satana ad agire e lo sostiene nella sua lotta furibonda,
nell'intento di rapire a Dio i suoi servitori e di impedire all'uomo, rapitore del suo
posto, di raggiungere il cielo.
L'odio che lo port ad uccidere fin da principio (Gv. 8,44) lo porta sempre ad
uccidere l'uomo. Egli accende l'ira omicida nei cuori degli uomini, fomenta gli odi e
le discordie, scaglia i popoli gli uni verso gli altri. La distruzione dell'avversario, sia
esso un singolo uomo, sia esso un popolo intero, ha la sua esaltante e sinistra
attrazione. Ogni distruzione ha origine dall'odio come ogni creazione ha origine
dall'amore.
5) La falsit, l'inganno. Padre di menzogna, falsario, si serve dell'inganno per far
cadere l'uomo. Ogni uomo mendace (Sal. 116,11) per lui. Egli si nasconde,
come dietro ad uno scudo ,' per non mostrare il suo volto e colpire. Il suo nome
stesso inganno. Il V.T. e il N.T. lo presentano come l'ingannatore per eccellenza.
Noi opponiamo la fede , che ci radica in Dio che verit, e la cui parola non ci
inganna. La fede ci fa eludere i dardi infocati del maligno (Ef. 6,16), nella fede
possiamo sicuramente resistere ai suoi assalti (1 Pt. 5,9). Se Eva avesse opposto la
fede in Dio non sarebbe caduta nell'insidia del serpente.
Sono questi i cinque pezzi principali dell'armatura di Satana che hanno una
analogia con i cinque pezzi dell'armatura di Dio.
Il demonio poi ha due potenti alleati, che usa come due armi micidiali. Un alleato
all'interno dell'uomo, la carne, con la sua triplice concupiscenza, e un alleato esterno
all'uomo, il mondo.
7. Gli alleati di Satana
La carne intesa non tanto come corpo o elemento corporeo dell'uomo, quanto,
nel suo senso peggiorativo, come sinonimo di uomo vecchio (Ef. 4,25), di natura
umana decaduta (Rom. cc. 7-8), inficiata di peccato e perci detta anche carne di
peccato (Rom. 8,3), facile strumento di Satana che, attraverso il peccato, domina
l'uomo (Ef. 2,5), producendo in lui frutti di carne (Gal. 5,17-21) e impedendogli, anche
dopo il suo inserimento in Cristo col battesimo, di vivere secondo lo Spirito di Cristo
(Rom. 8,4,12-14) e produrre il frutto dello Spirito (Gal. 5,22). '
La carne, strumentalizzata da Satana, diviene cos una forza cattiva abitante
nell'uomo, una potenza misteriosa, quasi una persona (Rom. 8,12), la quale pecca (Col.
2,18; Ef. 2,2-3), concupisce (Col. 3,5), aspira alla perdizione (Rom. 8,6), ostile a Dio
(Rom. 8,7).
Il demoniaco nell'uomo questa realt, che trova la sua espressione pi vistosa
nei sette vizi capitali, che sono come le sette teste della bestia dell'Apocalisse (Ap.
13,1).
Attraverso questi vizi Satana si infiltra nell'uomo e vive quasi in simbiosi con lui,
mimetizzando la sua presenza e dissimulando il suo influsso.
L'uomo carnale infatti che soddisfa se stesso, seguendo i propri istinti, in
realt soddisfa i desideri di Satana, e facendo arbitro se stesso del giusto e
dell'ingiusto, del vero e del falso, si mette nella via di Satana. Egli potr ancora
illudersi, rinchiuso nelle tenebre del suo Io e privo della luce di Dio, di potenziare
la sua persona, mentre in realt, sotto l'azione funesta del maligno, la sua persona si
va via via disgregando, e l'uomo perde se stesso.
Il mondo, nel senso etico, il regno degli uomini, penetrato dal peccato e perci
divenuto ostile a Dio e oggetto della sua ira (Ef. 5,6) e del suo giudizio (Gv. 12,31;
16,8). la societ costruita secondo falsi modelli di potenza, con una cultura centrata
sull'uomo e avulsa da Dio, venata di sapienza che per Dio follia (1 Cor. 3,19).
tutto un sistema di relazioni, dove i valori, le idee, i comportamenti sono opposti a
quelli dei regno di Dio, largamente dominati da Satana, per cui dice bene S. Giovanni:
Tutto il mondo giace sotto il potere del maligno (1 Gv. 5,21).
Mondo e regno di Dio coesistono fianco a fianco, nello stesso ambiente, e il cristiano
ne subisce l'influsso deleterio. Ma Cristo ha pregato per i suoi che sono nel
mondo ma non sono del mondo , perch siano custoditi dal maligno (Gv.
17,15).
Paolo ci avverte di non conformarci alla mentalit di questo mondo (Rom.
12,2). E Giovanni ci dice: Non amate il mondo, n le cose del mondo (1 Gv.
2,15). C' il pericolo infatti che la nostra mentalit aderisca alla mentalit del mondo,
quasi senza avvedercene, e che il nostro cuore rimanga invischiato nelle cose di
quaggi.
Il cristiano, per riconoscere l'influenza del mondo nella propria vita e nella vita degli
altri, e distinguere l'orma del maligno, deve aprire bene gli occhi sui valori cristiani e i
valori mondani, sulle idee cristiane e le idee mondane, sui comportamenti cristiani e i
comportamenti mondani.
A volte l'opposizione chiara e ce ne accorgiamo subito.
Talvolta invece l'opposizione non chiara, ma subdola.
I valori del mondo, sempre in senso etico peggiorativo, si mescolano a scopi validi,
rendendo difficile il discernimento. Il metro per giudicare se, in effetti, si cerca e si
ottiene la gloria di Dio e il bene delle anime.
Le idee possono offrire difficolt. Spesso c' mescolanza di verit e di errore. Anzi
il pi delle volte l'errore veicolato dalla verit. Si trova in mezzo alla verit, come un
seme di morte in un frutto bello a vedersi e dolce a gustarsi. Un attento di -
scernimento ci far scoprire la subdola orma del maligno.
I comportamenti possono essere camuffati da beni illusori, da prospettive valide; ma
sono in urto col Vangelo, appena si esaminano a fondo. Il discernimento ci far trovare
i segni di Satana.
Siccome le forze che guidano il mondo sono le tre concupiscenze, tutto quello
che nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e
la superbia della vita, non viene dal Padre ma dal mondo (1 Gv. 2,16); bisogna
tenere gli occhi aperti per riscontrare la loro eventuale presenza e guardarci dal
maligno.
4) Carisma di autorit.
Ges Chiam i dodici e diede loro potere e autorit su tutti i demoni (Lc.
9,1). Questa stessa autorit confer ai settantadue discepoli: Ecco io vi ho dato il
potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico
(Lc. 19,19).
Questo potere adesso risiede nella Chiesa, e in modo particolare in coloro che
esercitano l'autorit nella Chiesa, i Vescovi e i sacerdoti che partecipano del loro
ministero.
Questa unzione di autorit i sacerdoti la ricevono nella sacra ordinazione, e
sebbene l'esercizio di essa, per certi versi, limitato dal Vescovo - nell'esorcismo
pubblico - tuttavia, in forza del carattere sacerdotale, essa radicalmente in tut ti.
Questa stessa unzione , per via di un dono di liberazione, pu trovarsi in
alcuni carismatici; ma tale dono nel suo esercizio sempre legato all'autorit
competente che per determina in quali casi e con quali modalit va esercitato.
Nel gruppo orante bene che ci sia un sacerdote ricono sciuto e delegato dal
Vescovo che eserciti questa autorit, e se vi un fratello che abbia l unzione di
autorit sopra i demoni , questi pu agire in silenzio.
Se l'uno o l'altro dovesse mancare, il gruppo stesso, che chiesa, usurpando
l'autorit di Cristo, eserciti con fede questo potere, ma sempre nei casi minori, e
con la preghiera, non con lo scongiuro.
opportuno usare la formula in terza persona, prendendone una di quelle che
si trovano nel Rito dell'iniziazione degli adulti.
Quando la formula diretta, il comando in nome di Cristo va fatto
mentalmente o anche a voce sostenuta: Ti ordino, nel nome di Ges, per il
sangue di Ges, di lasciare questo servo di Dio .
Scoppi quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano
contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e
non ci fu pi posto in cielo per essi.
Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e Satana e
che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i
suoi angeli.
Allora udii una gran voce nel cielo che diceva:
Ora si compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio la
potenza del suo Cristo, poich stato precipitato l'accusatore dei
nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno
e notte.
Ma essi lo hanno vinto, per mezzo del sangue dell'Agnello
grazie alla testimonianza del loro martirio; poich hanno disprezzato la vita fino
a morire. Esultate dunque o cieli. e voi che abitate in essi. Ma guai a voi terra e
mare, perch il diavolo precipitato sopra di voi pieno di grande furore, sapendo
che gli resta poco tempo .
Or quando il drago si vide precipitare sulla terra, si avvent contro la donna, che
aveva partorito il figlio maschio. Ma furono date alla donna le due ali della
grande aquila, per volare nel deserto verso il rifugio preparato per lei per esservi
nutrita per un tempo, due tempi e la met di un tempo lontano dal serpente. Allora
il serpente vomit dalla sua bocca come un fiume d'acqua dietro alla donna, per
farla travolgere dalle sue acque. Ma la terra venne in soccorso della donna, aprendo una
voragine, e inghiottendo il fiume che il drago aveva vomitato dalla propria bocca.
Allora il drago si infuri contro la donna e se ne and a far guerra contro il resto
della sua discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono
in possesso della testimonianza di Ges.
E si ferm sulla spiaggia del mare .
APOCALISSE 12,7-18
III - PRATICA DELLA LIBERAZIONE
1. La liberazione
Liberazione un termine molto ampio, come il termine opposto schiavit ,
e si estende a tutta la gamma dell'opera liberatrice di Cristo, il quale pass
beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo (At.
10,38).
Satana manifesta il suo potere agli uomini con l'errore e il peccato, con la
malattia e con la morte, con l'oppressione e l'odio. Cristo ci libera dall'errore e dal
peccato, dandoci la verit e la grazia; dalla malattia e dalla morte donandoci la
salute e immettendoci nel regno della vita; dall'oppressione e dall'odio, ridonandoci
la libert dei figli di Dio e comunicandoci l'amore.
Qui, per, parlando di liberazione, restringiamo il discorso, nella sua attuazione
pratica, alla liberazione dagli influssi demoniaci, di cui abbiamo parlato nei capitoli
precedenti.
Questa liberazione un dono di Dio, e Dio pu liberare quando vuole e come
vuole, anche senza l'intervento dell'uomo e di intermediari umani.
L'uomo per pu impetrarla.
Senza nulla togliere all'efficacia dei Sacramenti, degli atti penitenziali, della lettura
o ascolto della Parola, qui noi vogliamo impetrarla attraverso la preghiera d i liberazione.
Questa pu essere fatta da persona singola, per la propria liberazione; e pu essere
fatta dalla comunit per la liberazione degli altri.
Noi sempre preferiamo questa forma comunitaria e, per diversi motivi, di ordine
teologico e pastorale.
Annettiamo grande valore alla Chiesa, e per Chiesa intendiamo non solo la Chiesa
universale o particolare, ma anche ogni comunit di credenti, che si riunisce attorno a
Ges e invoca il suo Nome. Nella comunit dei credenti Cristo che prega e che
opera, Cristo che continua a liberare i suoi fratelli dal Nemico.
D'altra parte, come abbiano annotato pi sopra parlando di carismi e ministeri
della preghiera di liberazione , riteniamo per certo che la liberazione sia una funzione
dello stesso Corpo di Cristo, il quale deve eliminare le infiltrazioni del Nemico, in
qualunque parte esse si manifestino, perch ogni manifestazione di peso e di
danno per l'intero corpo.
Inoltre la preghiera comunitaria, cio fatta in gruppo, consente l'intervento di
diversi carismi e l'interazione di diversi ministeri, che rendono pi efficace la
preghiera; e d'altra parte ci preservano dal pericolo di essere confusi con maghi e
guaritori, che operano sempre isolatamente.
La preghiera, perci, sugli oppressi va fatta sempre in gruppo, a meno che la
persona (per es. il sacerdote, il medico) non si trovi nella necessit di operare da solo.
La preghiera pu assumere il carattere di una richiesta fatta a Dio perch
intervenga e comandi allo spirito delle tenebre perch abbandoni una persona, una
situazione, un luogo: si chiama preghiera deprecatoria . Pu assumere il carattere
di uno scongiuro diretto alle forze del male perch desistano dal sostenere una
situazione, dal molestare una persona, dall'infestare un luogo: si chiama preghiera
imprecatoria , o pi propriamente scongiuro , esorcismo .
Noi usiamo normalmente la preghiera deprecatoria - la sola che merita il nome di
preghiera - in tutti i nostri interventi, a qualsiasi livello.
L'imprecazione - che impropriamente detta preghiera - ossia lo scongiuro o
l'esorcismo, non viene normalmente usato, tranne che nel caso dell'autoliberazione.
Chiunque infatti che sia aggredito pu respingere direttamente l'assalto, e, fidando in
Dio, aggredire e cacciare l'avversario. Riteniamo perci che chiunque pu usare su
di s l'esorcismo di Leone, preghiera deprecatoria.
Negli esorcismi del Rituale Romano le due forme, imprecatoria diretta a Satana, e
deprecatoria diretta a Dio, sono abbinate. Negli esorcismi minori del Battesimo, secondo
il nuovo rito, si usa solo la forma deprecatoria.
2. L'autoliberazione
La liberazione opera di Dio. In quel giorno romper il giogo togliendolo dal
suo collo, spezzando le sue catene (Ger. 30,8). Il Padre invi Ges per ridurre
all'impotenza il diavolo e liberare tutti quelli che per timore della morte erano soggetti
a schiavit per tutta la vita (Ebr. 2,14). Lui che spezza le catene, infrange le
porte di bronzo, spezza le sbarre di ferro (Sal. 107,14-16), e porta via con s i
prigionieri (Ef. 4,8; Sal. 68,19).
Ma l'uomo invitato a lasciarsi liberare da Ges. Egli stesso deve rompere le
catene inique, sciogliere i legami del giogo (Is. 58,6). Sciogliti dal collo i legami, schiava
figlia di Sion - dice il Signore in Isaia - senza prezzo foste venduti e sarete riscattati senza
denaro (52,2-3).
Da quali vincoli e come l'uomo pu liberarsi?
1) Schiavit personali
La prima autoliberazione riguarda le schiavit personali, che possono irretire il
pensiero, il sentimento, l'azione, impedendo la presa di possesso del regno di Dio in
tutte le aree della nostra vita personale.
Un'area influenzabile da parte del Maligno pu essere la fissazione delle idee:
idee bizzarre che danno una visione errata della realt e occupano insistentemente la
nostra mente, impedendoci di concentrare la nostra attenzione sul lavoro, sullo studio,
e ostacolando la vita di relazione; pensieri strani, come quello di essere seriamente
ammalati, o quello della morte a breve scadenza, che paralizzano ogni attivit.
Altra area influenzabile quella che concerne la vita morale. Una forma di lussuria
che crea abitudini schiavizzanti; un'ira che diventa collera ad ogni piccolo stress;
un'ignavia che ci inchioda al letto e ci rende inetti a qualsiasi attivit.
La schiavit pu interessare anche la sfera fisica: dolori mestruali allucinanti che
bloccano la persona quattro-cinque giorni al mese, con stati di ansia che precedono il
ciclo; malattie misteriose in coincidenza con le grandi festivit; malessere nell'entrare in
chiesa e nell'assistere alle celebrazioni liturgiche.
Tutte queste schiavit che comportano ferite pi o meno profonde alla personalit
dell'uomo, nelle diverse sfere della sua attivit psico-fisica, possono essere curate,
oltre che con i Sacramenti e gli atti penitenziali, con l'uso frequente della preghiera di
lode, e con l'autocomando, previa rinuncia specifica allo spirito che si presume
mantenere quella schiavit.
, Gli effetti benefici non si faranno attendere molto. Nei casi pi resistenti, ricorrere alla
preghiera del fratello.
2 ) Schiavit sociali
L'autoliberazione, per tutti questi casi, comporta un serio mutamento di vita e una
pratica costante delle virt cristiane e della preghiera personale.
d) Liberazione e convalescenza
C'era nella terra di Uz un uomo chiamato Giobbe: uomo integro e retto, temeva
Dio ed era alieno dal male... Un giorno, i figli di Dio andarono a presentarsi davanti al
Signore e anche Satana and in mezzo a loro. Il Signore disse a Satana: Hai posto
attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno come lui sulla terra: uomo integro e retto,
teme Dio ed alieno dal male. Satana rispose al Signore e disse: Stendi la mano un
poco e tocca quanto ha e vedrai come ti benedir in faccia! . Il Signore disse a Satana:
Ecco, quanto possiede in tuo potere, ma non stendere la mano su di lui . Satana
si allontan dal Signore... Allora Giobbe si alz e disse:
"Nudo uscii dal seno di mia madre,
e nudo vi ritorner.
Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore".
Quando un giorno i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore, anche Satana
and in mezzo a loro. Il Signore disse a Satana: Hai posto attenzione al mio servo
Giobbe? Nessuno come lui sulla terra... Satana rispose al Signore: Pelle per
pelle; tutto quanto ha, l'uomo pronto a darlo per la sua vita. Ma stendi un poco la
mano e toccalo nell'osso e nella carne e vedrai come ti benedir in faccia . Il Signore
disse a Satana: Eccolo nelle tue mani. Soltanto risparmia la sua vita .
Satana si allontan dal Signore e colp Giobbe con una piaga maligna, dalla pianta dei
piedi alla cima del capo... Giobbe rispose (alla moglie): Come parlerebbe una stolta tu
hai parlato. Se da Dio accettiamo il bene, perch non dovremo accettare il male? . In
tutto questo Giobbe non pecc con le sue labbra . (Giobbe, cc. 1-2).
La liberazione di Sara
Quanto al cuore e al fegato del pesce, ne puoi fare suffumigi in presenza di una
persona, uomo o donna, invasata dal demonio o da uno spirito cattivo, e ces-
ser in essa ogni vessazione e non ne rester pi traccia alcuna .
CONCLUSIONE
APPENDICE
Testi liturgici
Preghiera. O Dio, creatore e difensore del genere umano, che hai creato l'uomo a
tua immagine e somiglianza, guarda questo tuo servo... che viene attaccato dalle
insidie dello spirito immondo, e turbato, scosso e impaurito dalle mene dell'antico
avversario, dell'antico nemico della terra. Allontana, Signore, i suoi assalti, sventa le
sue insidie fallaci, caccia via il tentatore. Segna il tuo servo, e sia tutelato con il tuo
nome nell'anima e nel corpo. Custodisci il suo petto, le sue viscere, il suo cuore.
Dissipa i tentativi dell'avversario di penetrare nel suo intimo. Concedi, o Signore, la
grazia che, invocando il tuo santissimo nome, colui che fino ad ora incuteva timore,
egli stesso, atterrito e vinto, se ne fugga, in modo che questo tuo servo, con cuore
fermo e mente sincera, ti possa debitamente servire. Per Cri sto nostro Signore.
Amen. (Ed. 1954, p. 686).
Col soffio della tua bocca allontana, Signore, gli spiriti maligni: comanda ad essi
di andarsene, perch il tuo regno vicino (p. 59).
Dio onnipotente ed eterno, che per mezzo del tuo unico Figlio ci hai promesso lo
Spirito Santo, ascolta la nostra preghiera per questo tuo servo che si offre a te;
allontana da lui ogni spirito maligno, ogni opera dell'errore e del peccato, perch possa
diventare tempio dello Spirito Santo. Per Cristo nostro Signore (p. 74).
Ti supplichiamo, Signore, per questo tuo servo, che si dichiara peccatore. Degnati
di reprimere la nefasta potenza del nemico, e fa che dopo l'esperienza della tua
misericordia, sia risanato dalle ferite del peccato e trovi la pace del cuore. Amen (p.
229).
Ti supplichiamo, Signore, per questo tuo servo, che ti adora come unico vero Dio:
illumina e visita il suo cuore, allontana da lui ogni tentazione e insidia del nemico,
guariscilo dai peccati e dalle infermit, perch aderendo alla tua amabile volont,
obbedisca con perseveranza al tuo vangelo. Amen (p. 228).
Kirie eleison. Signore Dio nostro, o Sovrano dei secoli, onnipotente e onnipossente,
tu che hai fatto tutto e che tutto trasformi con la tua sola volont; tu che a
Babilonia hai trasformato in rugiada la fiamma della fornace sette volte pi ardente e
che hai protetto e salvato i tuoi santi tre fanciulli; 1,11 che sei dottore e medico delle
nostre anime; tu che sei la salvezza di coloro che a te si rivolgono, ti chiediamo e ti
invochiamo, vanifica, scaccia e metti in fuga ogni potenza diabolica, ogni presenza e
macchinazione satanica, e ogni influenza maligna e ogni maleficio o malocchio di
persone malefiche e malvagie operati sul tuo servo..., e fa che in cambio dell'invidia
e del maleficio ne consegua abbondanza di beni, forza, successo e carit; tu,
Signore che ami gli uomini, stendi le tue mani possenti e le tue braccia altissime e
potenti e vieni a soccorrere e visita questa immagine tua, mandando su di essa
l'Angelo della pace, forte e protettore dell'anima e del corpo, che terr lontano e
scaccer qualunque forza malvagia, ogni veneficio e malia di persone corruttrici e
invidiose; cos che sotto di te il tuo supplice protetto con gratitudine ti canti: Il Si-
gnore il mio soccorritore e non avr timore di ci che potr farmi l'uomo ; e ancora:
Non avr timore del male perch tu sei con me,
tu sei il mio Dio, la mia forza, il mio Signore potente, Signore
della pace, padre dei secoli futuri .
S, Signore Dio nostro, abbi compassione della tua immagine e salva il tuo
servo... da ogni danno o minaccia proveniente da maleficio, e proteggilo ponendolo
al di sopra di ogni male; per l'intercessione della pi che benedetta, gloriosa Signora
la Madre di Dio e sempre vergine Maria, dei risplendenti Arcangeli e di tutti i tuoi
santi. Amen!