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ESORCISMO E PREGHIERA DI LIBERAZIONE

Presentazione quattordicesimo corso

GIUSEPPE FERRARI
Segretario Nazionale del GRIS
Responsabile Osservatorio sul Pluralismo Religioso

L’apertura del quattordicesimo corso sul ministero dell’esorcismo mi fornisce


l’occasione per fare un sintetico cenno ad alcuni aspetti legati allo sviluppo di
questa iniziativa accademica, nel corso degli anni.
L’idea di promuovere un corso di livello universitario è nata per cercare di
risolvere le difficoltà nelle quali si dibattevano diversi sacerdoti
nell’affrontare i problemi presentati dalle persone che desideravano liberarsi
dal contatto con il mondo dell’occulto, della magia, del satanismo, o che per
motivi diversi sentivano di aver a che fare con l’azione del demonio.
La risoluzione di tali problemi poteva essere rimandata o ostacolata
dall’impreparazione di quei presbiteri che non erano in possesso delle
competenze necessarie per venire incontro alle esigenze  delle suddette
persone.
Per questo motivo, nell’anno 2004, l’Istituto Sacerdos dell’Ateneo Pontificio
Regina Apostolorum e  il GRIS - Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-
religiosa, diedero concretamente avvio alla realizzazione del corso.
Negli anni accademici 2004-2005 e 2005-2006, il corso si svolse nell’arco di
4 mesi, per poi essere proposto in modo intensivo nell’arco di una settimana
dal 2007: questo per venire incontro alle numerose richieste che
provenivano da ogni parte del mondo. Dal secondo anno il corso venne
ufficialmente aperto anche ai laici, a condizione che presentassero domande
ben motivate e documentate, affinché potessero essere d’ausilio ai sacerdoti
impegnati in questo particolare settore d’intervento pastorale. I laici che da
allora hanno partecipato, sono stati perlopiù impegnati professionalmente in
alcuni campi. Al riguardo hanno partecipato medici, psicologici, operatori
sanitari, legali, docenti, assistenti sociali, forze dell’ordine, al fine di
integrare la loro formazione con competenze specifiche in un campo
particolarmente complesso come quello dell’esorcismo.

Nel 2008 si decise di prendere un anno sabbatico di riflessione per


riconsiderare l’organizzazione del corso, visto l’enorme impatto mediatico
internazionale che aveva avuto fin dalla prima edizione, facendo tra l’altro
conoscere in tutto il mondo l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.
Nel 2009 si riprese con la quarta edizione. Le numerose richieste di
iscrizione, provenienti da diverse nazioni, decretarono la validità
dell’intuizione di puntare sulla formazione per rispondere a una reale
esigenza, espressa sia dai fedeli sia dai sacerdoti.  
La quinta edizione anticipò l’uscita del film The Rite (Il Rito), che avvenne
agli inizi del 2011, quasi in concomitanza con la sesta edizione, interpretato
da Anthony Hopkins, prodotto dalla New Line e distribuito dalla Warner Bros.
Tale film si ispira al saggio del 2009 The Rite. The Making of a Modern
Exorcist (Il rito. Storia vera di un esorcista di oggi) del giornalista Matt
Baglio, che partecipò a una delle prime edizioni del corso presso l’Ateneo
Pontificio Regina Apostolorum: nel film, infatti, si fa riferimento a questo
corso.
Dalla settima edizione, che si è tenuta nel 2012, siamo in grado di indicare il
numero dei partecipanti senza dover accedere agli archivi di Roma e Bologna
per contare le schede di iscrizione. Ebbene tale edizione ha visto la
partecipazione di 205 persone; l’ottava 182; la nona 176; la decima 167;
l’undicesima 218 provenienti da 33 nazioni; la dodicesima 279 da 44 nazioni;
la tredicesima 259 da 51 nazioni. L’attuale vede 241 immatricolati da 42
nazioni e 5 continenti. La media delle ultime otto edizioni è di circa 216
partecipanti per anno di corso.
Ciò che caratterizza questa iniziativa accademica è l’impostazione
multidisciplinare, per la quale il tema dell’esorcismo viene affrontato sotto
diversi aspetti, che quest’anno sono: biblici, teologici, pastorali, spirituali,
liturgici, canonici, storici, catechetici, antropologici, fenomenologici,
sociologici, culturali, medici, farmacologici, psicologici, legali, criminologici,
sociali. Questa impostazione, assieme al pieno rispetto della libertà di
docenza e di espressione culturalmente onesta, che ne ha decretato il
successo, permette una formazione ad ampio raggio, unica nel panorama
dell’offerta formativa universitaria.

Anche quest’anno ci sono diverse novità nel programma, qui ne vorrei citare
solo alcune. Ad esempio la tavola rotonda ecumenica di sabato che vede la
partecipazione di un ortodosso, un luterano, un anglicano, un pentecostale e
un cattolico, i quali cercheranno di illustrare come l’esorcismo e la preghiera
di liberazione vengono praticate nella loro confessione religiosa. Quindi la
presentazione, nella giornata di mercoledì, del progetto di ricerca
sull’esorcismo, realizzato in collaborazione tra Ateneo Pontificio Regina
Apostolorum, DiSCi dell’Università di Bologna, GRIS e RIES in Spagna.
Un’altra novità, sempre nella giornata di mercoledì, è data dai casi di studio
regionali, cioè come è diffusa in Brasile, nelle Filippine e in Nigeria la pratica
dell’esorcismo e della preghiera di liberazione. Martedì invece avremo la
presentazione del libro prodotto in Francia e frutto di un lavoro congiunto
dell’Ufficio Nazionale degli Esorcisti e del Servizio Nazionale della Pastorale
Liturgica e Sacramentale, dal titolo: Protezione, liberazione, guarigione:
Celebrazioni e preghiere.

Vorrei ora prendere spunto dall’ultima Esortazione Apostolica Gaudete et


exsultate del Santo Padre Francesco. In essa il Papa presenta il diavolo come
essere personale che agisce nel mondo come principe del male contro il
quale dobbiamo costantemente combattere e porre in essere una necessaria
opera di discernimento.
Nostro desiderio è che questo corso possa far emergere quegli elementi
essenziali per un efficace discernimento atto a comprendere - cito sempre il
Santo Padre -  «se una cosa viene dallo Spirito Santo o se deriva dallo spirito
del mondo o dallo spirito del diavolo».

Aggiungo infine una  considerazione che mi auguro possa essere spunto di


riflessione durante il corso.
Nel campo dell’esorcismo e della preghiera di liberazione è sempre più
necessaria una preparazione adeguata per evitare derive intellettuali e
pratiche non consentite dalle norme canoniche. A tal proposito vorrei citare
la Lettera agli Ordinari riguardante le norme sugli esorcismi, della
Congregazione per la Dottrina della Fede, del 29 settembre 1985, scritta per
richiamare ed esplicitare alcune norme del diritto canonico, da tenere
presenti di fronte all’incremento di certi gruppi ecclesiastici che, sotto la
guida di laici, si ritrovano per fare suppliche allo scopo preciso di ottenere la
liberazione dall’influsso dei demoni. Così scriveva l’allora Prefetto, Card.
Joseph Ratzinger:  
«il canone 1172 del Codice di Diritto Canonico dichiara che nessuno può
proferire legittimamente esorcismi sugli ossessi se non ha ottenuto
dall’Ordinario del luogo una speciale ed espressa licenza (…) ai fedeli non è
neppure lecito usare la formula dell’esorcismo contro satana e gli angeli
ribelli, estratta da quella pubblicata per ordine del Sommo Pontefice Leone
XIII e molto meno è lecito usare il testo integrale di questo esorcismo (…) i
Vescovi sono invitati a vigilare affinché (…) coloro che sono privi della debita
facoltà non abbiano a guidare riunioni durante le quali vengono usate, per
ottenere la liberazione, preghiere nel cui decorso i demoni sono direttamente
interrogati e si cerca di conoscerne l’identità. Il richiamo di queste norme,
tuttavia, non deve affatto allontanare i fedeli dal pregare affinché, come ci
ha insegnato
Gesù, siano liberati dal male».

Con questa significativa citazione, che fornisce chiare indicazioni anche per
questa quattordicesima edizione del corso, chiudo il mio intervento
ringraziando tutti per la apprezzata partecipazione.

Roma, 6 maggio 2019

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