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Indice
1 Biografia
1.1 La giovinezza (1671-1697) In carica 1723-1737
1.1.1 La solitudine emotiva e l'educazione
1.1.2 I rapporti coi famigliari e l'incontro con Predecessore Cosimo III
Giuliano Dami Successore Francesco III Stefano di
1.2 Il periodo boemo (1697-1708) Lorena
1.2.1 Il fallimento del granprincipe
Ferdinando Nome Giovanni Battista Gastone
1.2.2 Lo sfortunato matrimonio completo de' Medici
1.2.3 Il viaggio europeo e il ritorno in
Nascita Firenze, 25 maggio 1671
Boemia
1.2.4 La rottura definitiva Morte Firenze, 9 luglio 1737
1.3 Tra il 1708 e il 1723 Luogo di Cappelle medicee, Firenze
1.3.1 Il ritorno a Firenze e il matrimonio di
Francesco Maria sepoltura
1.3.2 Erede al trono e la crisi di successione Casa reale Medici
1.3.3 La reggenza di Gian Gastone e la morte Padre Cosimo III
di Cosimo
1.4 Gli anni di regno (1723-1737) Madre Margherita Luisa
1.4.1 La politica interna d'Orlans
1.4.1.1 Premesse
1.4.1.2 La separazione tra Stato e Consorte Anna Maria Francesca di
Chiesa Sassonia-Lauenburg
1.4.1.3 Provvedimenti culturali
1.4.1.4 Altre iniziative Motto Festina lente
1.4.2 La politica estera Firma
1.4.2.1 L'erede don Carlos
1.4.2.2 L'elezione di Clemente XII e
Francesco Stefano di Lorena
1.5 La morte e le esequie solenni
2 Vita privata
2.1 Un personaggio complesso
2.2 I ruspanti
3 La riscoperta dei resti
4 Ascendenza
5 Ascendenza patrilineare
6 Onorificenze
7 Note
7.1 Esplicative
7.2 Bibliografiche
8 Bibliografia
9 Teatro
10 Altri progetti
11 Collegamenti esterni
Biografia
La giovinezza (1671-1697)
Il giovane, dei cui rapporti col padre si gi accennato, trov comprensione solo nello zio cardinale Francesco
Maria de' Medici, personaggio vizioso e anticonformista nonostante l'abito ecclesiastico, e nella sorella Anna
Maria Luisa[8], l'unica figura "materna" che ebbe modo di conoscere. Il legame tra fratello e sorella si dimostr,
infatti, nella volont del giovane Gian Gastone di accompagnare Anna Maria Luisa, andata nel 1691 in sposa a
Giovanni Guglielmo del Palatinato[9], fino a Verona[10]. Il fratello maggiore Ferdinando, al contrario,
disprezzava il carattere dimesso e malinconico di Gian Gastone[7], mentre buoni e affettuosi saranno i rapporti
con la moglie di lui, la principessa Violante Beatrice di Baviera, che conobbe quando le venne incontro nel
1688 a Bologna mentre si stava dirigendo verso Firenze per maritarsi con Ferdinando[11]. Negli anni
immediatamente precedenti al matrimonio[N 1], infine, importantissimo per la vita di Gian Gastone fu l'incontro
con Giuliano Dami, un modesto servitore figlio di un contadino toscano[12] "donatogli" dal marchese
Ferdinando Capponi[13]. Il Dami si legher al granduca per tutta la vita prima come amante, e poi come
complice delle sue scorribande omosessuali.
Gian Gastone assunse una decisiva importanza agli occhi del padre
Cosimo III solo quando fu chiaro che il matrimonio del primogenito
Ferdinando con la principessa Violante era destinato a non generare
figli. Le problematiche risiedevano sia nell'ostilit di Ferdinando,
dichiaratamente bisessuale, di adempiere i propri doveri coniugali verso
la moglie; sia la sifilide che il granprincipe contrasse in occasione di un
libertino soggiorno a Venezia[14], malattia che l'avrebbe portato prima ad
una precoce demenza, e poi ad una prematura scomparsa[15].
Lo sfortunato matrimonio
Il matrimonio, bench fosse osteggiato dalla stessa Anna Maria Francesca, fu celebrato il 2 luglio del 1697
nella cappella del palazzo palatino di Dsseldorf da parte del vescovo ausiliare di Osnabrck[18]. Dopo la
cerimonia, i novelli sposi iniziarono il viaggio che li avrebbe portati nella residenza della moglie, a Reichstadt,
un piccolo villaggio fra le montagne della Boemia: fu impossibile costringere la sposa a trasferirsi a Firenze[19].
Il matrimonio, a causa della differenza di temperamento dei due sposi, fin prestissimo: Gian Gastone,
apertamente omosessuale e amante della cultura, non trov nessun appagamento nella compagnia di una moglie
dedita esclusivamente ad allevare cavalli e alla pratica degli esercizi fisici all'aperto, che lui apertamente
aborriva. Anna Maria Francesca, inoltre, era capricciosa, isterica, imperiosa, scervellata[20], carattere che mal
si accordava a quello mite e dolce del marito:
La moglie di Gian Gastone non era altro che una contadina boema vestita a festa. Odiava le citt, le corti, la
buona societ, e non nascondeva la sua impazienza di tornare alla libert e alla semplicit della sua piccola
valle nativa. Il Galluzzi scrive che, "assuefatta a vivere in campagna, i suoi principali esercizi erano sempre
stati le cavalcate e la caccia, e il conversare in stalla con i cavalli era uno dei suoi pi piacevoli
trattenimenti".
(Acton, p. 213 )
Il gioco, la crapula, e il libertinaggio divennero in breve gli esercizi di suo piacere, e allontanandosi
gradatamente da quei riguardi che richiede il carattere e la dignit di un Principe, non sdegnava di seguitare i
suoi compagni nei pubblici alberghi, e di mescolarsi con i giovani pi sfrenati nella scolaresca.
(Riguccio Galluzzi , p. 33 )
La rottura definitiva
Nonostante il fallimento matrimoniale, Cosimo premeva perch il figlio adempisse ai suoi doveri coniugali. La
declinante salute del primogenito Ferdinando, che ormai si stava avviando all'ultimo stadio della sifilide, aveva
spento nell'anziano granduca la speranza che da lui proseguisse la dinastia. Necessitava, dunque, che questa
fosse continuata da Gian Gastone, e Cosimo tent vari espedienti perch il matrimonio fosse almeno
consumato. Oltre ad insistere col figlio a riguardo, fece pressioni sulla nuora attraverso l'arcivescovo di Praga
Johann Joseph von Breuner, i suoi parenti pi stretti ed infine, nel 1708, attraverso lo stesso pontefice Clemente
XI che esort Anna Maria Francesca a raggiungere il marito a Firenze[25], citt in cui Gian Gastone era gi
ritornato dietro il consenso paterno una prima volta nel giugno del 1705[26] per rimanerci definitivamente dalla
primavera del 1708[27]. La principessa tedesca, dopo aver fatto sperare in un suo arrivo nel capoluogo toscano,
decise di rimanere a Reichstadt: temeva i Medici, a causa anche delle
dicerie sui presunti avvelenamenti che i membri di questa casata
avrebbero propinato alle proprie mogli nelle generazioni precedenti[28].
Il 31 ottobre del 1713 spirava anche il granprincipe Ferdinando[15], cinquantenne: afflitto da crisi epilettiche e
da una precoce demenza, non riusciva pi a riconoscere il padre[34]. All'indomani della sua morte, Gian Gastone
divenne automaticamente erede al trono e, all'estero, le principali potenze europee cominciarono ad intavolare
fra di loro delle trattative per decidere quale principe sarebbe succeduto al trono del Granducato dopo la sua
morte. Cosimo III, inizialmente, propose, dopo l'estinzione della casata, la restaurazione dell'antica Repubblica
fiorentina, secondo un disegno promosso dal marchese Rinuccini nella
conferenza di Getruidenberg[35]; poi Cosimo, disgustato dai
mercanteggiamenti delle potenze europee riunite ad Utrecht per porre
fine alla sanguinosa guerra di successione spagnola (1700-1714), reag
nominando come successore di Gian Gastone la figlia Anna Maria
Luisa, facendo approvare tale decreto dal Senato fiorentino il 27
novembre[6]: era la fine del progetto repubblicano, inizialmente
sostenuto da Gran Bretagna e Province unite[36]. Mentre l'Austria, che
intendeva estendere la propria influenza sull'Italia centrale, si oppose al
decreto, Francia, Province unite e Gran Bretagna l'accolsero
inizialmente in modo positivo[37].
Bench Cosimo III preferisse la figlia a Gian Gastone, la legge di successione al trono gli impediva di
delegittimare il successore, per cui il vecchio granduca si decise ad affidare alcuni incarichi di rappresentanza
al figlio solo verso gli ultimi anni della sua vita: esemplare quando a Gian Gastone fu chiesto, nel giugno del
1720, di rappresentare il padre ammalato in occasione della festa di San Giovanni, in cui le citt del
Granducato, rappresentate ciascuna da un delegato, omaggiavano il sovrano[6]. Nel luglio del 1722 partecip ai
lavori della Consulta di Stato, sempre in rappresentanza del padre[44]. Questi, bench seguisse uno stile di vita
salutare e morigerato dettatogli dal medico e poeta Francesco Redi[45], inizi a soffrire dei sempre pi numerosi
acciacchi della vecchiaia. Il 22 settembre del 1723, mentre era al tavolo di lavoro, fu colpito da un violento
attacco di tremore, segno della fine imminente[46]. Nonostante volesse controllare tutti gli atti, l'anziano
granduca lasci le redini del governo nelle mani del figlio, che al momento del tracollo paterno si trovava a
Pescia[47]. Dopo cinquantatr giorni di malattia, il 31 ottobre, Cosimo III, granduca per cinquantatr anni, spir,
lasciando dietro di s una pesante eredit per il suo successore[35].
La politica interna
Premesse
Gian Gastone, bench non avesse mai amato il potere e fosse in pessime
condizioni di salute, seppe gestirlo con accortezza e buon senso,
abrogando la maggior parte delle leggi paterne ed effettuando alcune
grandi riforme che getteranno, almeno in parte, le basi di quelle che
sarebbero state successivamente compiute da Pietro Leopoldo. In primo
luogo, Gian Gastone condusse una politica laica e ridusse il potere e
l'influenza della Chiesa, tagliando le pensioni ai convertiti ed
eliminando il sistema di spionaggio ecclesiastico[51]. Da questa rottura
con la politica di Cosimo III derivarono alcuni scontri tra il nuovo
granduca e l'autorit ecclesiastica, come quando l'arcivescovo di Firenze
gli reclam l'applicazione di alcune leggi ecclesiastiche in contrasto con
il codice granducale o quando il papa Clemente XII (1730-1740) gli
impose di licenziare il ministro Giulio Rucellai perch aveva tentato di
difendere il patrimonio mediceo dalle mire pontificie[52]. Nel primo caso
Niccol Cassana, Violante Beatrice di Gian Gastone ordin all'arcivescovo di non intromettersi nelle decisioni
Baviera, olio su tela, 1690 ca, Museo dello Stato; nel secondo, non rispose nemmeno all'ammonizione del
Stibbert, Firenze. La cognata di Gian pontefice[53]. Altri provvedimenti di natura opposta al regno paterno
Gastone, donna intelligente e furono il permesso alla massoneria di radicarsi in Toscana[54] e
sensibile, svolse il ruolo di first lady, l'abolizione dei decreti contro le prostitute, gli ebrei e le feste laiche.
in assenza della granduchessa Anna Nonostante il cambiamento patrocinato da Gian Gastone, papa
Maria Francesca[50]. Benedetto XIII (1723-1730), in segno della sua stima per i Medici[55],
decise di conferire alla principessa Violante l'ambita rosa d'oro della cristianit, massima onorificenza per
quelle donne cattoliche che avevano dimostrato indiscutibili virt cristiane[56].
Provvedimenti culturali
Gian Gastone, nei suoi quattordici anni di regno, ebbe modo di dimostrare il
suo carattere liberale intervenendo in altri campi. In primo luogo risollev le
sorti dell'Universit di Pisa, che il padre aveva in disistima: dal 1691 vi aveva
anche proibito l'insegnamento della filosofia epicurea a causa del materialismo
che essa professava[57]. Gian Gastone invece chiam Pompeo Neri ad
insegnarvi diritto della natura[58] e permise l'istituzione di nuove cattedre:
chirurgia teorica, chimica, algebra; e la realizzazione di un osservatorio
astronomico[6]. Sempre in ambito scientifico, il granduca fece tributare, poco
prima di morire[59], solenni onoranze a Galileo Galilei nella basilica di Santa
Croce. Il rinnovato vitalismo culturale patrocinato dal Granduca ebbe degli
echi non solo a Pisa, dove furono chiamati ad insegnare i matematici Odoardo
Corsini e Luigi Guido Grandi, l'umanista Alessandro Politi e il medico Gaspare Incisione di Pompeo Neri.
Cerati, ma anche a Firenze, dove allo Studium fu invitato a tenere corsi di Gian Gastone favor i nuovi
storia ecclesiastica Giovanni Lami[6]. Anche la principessa Violante contribu ingegni, dando nuova linfa
al rinnovato amore per le arti e le scienze e, seguitando l'esempio del suo all'Universit di Pisa.
defunto marito [il granprincipe Ferdinando, n.d.a[N 3]], intraprese a proteggere e
favorire gl'ingegni che si distinguevano sopra delli altri[60].
Altre iniziative
Il governo di Gian Gastone, inoltre, si caratterizz per la mitezza dell'amministrazione della giustizia: dopo
aver liberato i toscani dall'incubo dello spionaggio ecclesiastico, Gian Gastone abol de facto[N 4] la pena di
morte e concesse, al momento della sua ascesa al trono, un'amnistia generale per i carcerati[61]. Inoltre, ridusse
le tasse con gran sollievo del popolo, come quella del grano che fu abbassato di quattro paoli allo staio[62].
La politica estera
La politica estera di Gian Gastone si concentr sulla questione della successione, continuando di fatto la linea
diplomatica perseguita da Cosimo III negli ultimi anni della sua vita. Gi dal 1718, le grandi potenze avevano
stabilito che a Gian Gastone fosse dovuto succedere il secondogenito di Filippo V e di Elisabetta Farnese, il
principe don Carlos, futuro re di Napoli prima e di Spagna poi. Le proteste di Cosimo III prima, e di Gian
Gastone poi, non furono ascoltate, costringendo gli ultimi esponenti della casata ad accettare la decisione
stabilita nel trattato di Londra. Si cerc allora di attuare una politica estera autonoma da parte della corte
medicea tentando, nel 1723, di far sposare Anna Maria Luisa con il re di Sardegna Vittorio Amedeo II, ma le
trattative fallirono, relegando sempre pi la diplomazia toscana alle dipendenze di quella inglese, austriaca e
spagnola[63]. Inoltre, le pessime condizioni di salute del Granduca tenevano deste le aspirazioni delle potenze
europee, sempre pronte ad occupare il trono toscano: nel 1728, in seguito ad un infortunio, fu fatta spargere la
voce che Gian Gastone fosse morente, spingendo la Spagna a muovere il suo esercito contro la Toscana per
occuparla. La smentita della notizia e la risolutezza del granduca permisero il ripristino dello status quo[64].
Comunque, quando don Carlos - che aveva appena sedici anni - arriv, accompagnato da 6000 soldati
spagnoli[65], il 9 marzo del 1732 a Firenze, fu ben accolto dal granduca che, afflitto dalla scomparsa dell'amata
cognata Violante nel 1731[66], rimase favorevolmente colpito dal
carattere gioviale e allegro del giovane[67]. Indice di questo stato
d'animo l'aneddoto riportato dal Von Poellnitz nel momento in cui
Gian Gastone lo proclam ufficialmente suo erede:
Il morto era sopra un gran letto, in abito granducale con la corona reale in testa, con scettro e stocco e con
ai piedi l'abito di Gran Maestro e l'armatura. Intorno ad esso i paggi d'onore parte con bandiere in mano di
drappo nero e parte coi torcetti. Il letto era coperto da un gran baldacchino tutto nero, sostenuto dai signori
feudatari del Granduca e da altri signori e cariche di Corte a vicenda.
(Conti, p. 908 )
L'elettrice palatina, arrivata alla basilica in carrozza, ne scese e accompagn la salma fino a quando fu deposta
su un gran catafalco d'argento posto dinanzi all'altare maggiore. Dopo la partenza di Anna Maria Luisa, il corpo
fu prelevato e posto in tre casse: una di piombo, una di cipresso e una di legno comune. Le esequie solenni
furono celebrate il 9 ottobre 1737 per ordine del nuovo granduca e l'orazione funebre fu tenuta dall'abate
Giuseppe Buondelmonti[6].
Vita privata
Un personaggio complesso
I ruspanti
Uno dei vari aneddoti della vita quotidiana del granduca consisteva nel
trascorrere le giornate in festini omosessuali organizzati da Giuliano
Dami, il quale si occupava personalmente di reclutare ragazzini
generalmente di modestissima condizione per il divertimento del suo
padrone[87]. Questi ragazzi, che erano circa 370[88], furono chiamati
"ruspanti" perch pagati con i "ruspi", le monete del Granducato di
Toscana[89]. Con essi, Gian Gastone si dava ad orge interminabili, che
duravano anche l'intera giornata; capitava anche che volesse essere
Anonimo, Il Granduca Gian Gastone
a letto mentre riceve Cosimo Riccardi semplicemente vilipeso e che lo strapazzassero come un pupazzo[90].
e Giulia Spada, 1736, olio su tela, Sempre per divertimento, chiamava i ruspanti coi nomi dei pi
Museo degli argenti, Palazzo Pitti, importanti aristocratici, talmente aveva in uggia quella classe sociale[91].
Firenze. L'enorme credito che essi godevano presso il granduca, rendevano
queste bande di giovani molto pericolose e temute dalla popolazione (e
in particolar modo da Anna Maria Luisa, che li detestava[92]), in quanto
si davano a scorribande per tutta la citt. Diventarono aggressivi e violenti, in particolar modo, nel 1731, poich
non avevano ancora visto il granduca dopo due settimane, non ricevendo di conseguenza il loro salario.
Temendo che fosse morto, si ammassarono davanti a Palazzo Pitti chiedendo di vedere il granduca, tentando di
entrarvi con la violenza[93].
Gian Gastone era sepolto in una cripta sotto la cripta. Una scaletta di accesso conduceva davanti al
grande sarcofago di piombo del granduca, circondato da numerosi altri sarcofagi in legno, tutti di bambini.
L'alluvione del 1966 aveva danneggiato irrimediabilmente molte delle sepolture, ma quelle salve
contenevano ancora il corpo del defunto in discrete condizioni [...] Nel caso di Gian Gastone sfortunatamente
i resti erano danneggiati, ma la sepoltura risultata intatta ed stato possibile cos constatare che il granduca
era stato scalottato per l'autopsia e rinvenire la corona ancora in situ, un'epigrafe celebrativa posta dietro la
testa, due grandi e pregevolissimi medaglioni d'oro, un crocefisso di bronzo che il granduca doveva tenere
con le mani e un tubo di piombo contenente in origine un documento andato distrutto.
(Progetto Medici )
(LA) (IT)
A.P.R.M. Ioannes Gasto primus, Magnus Dux VII, Giovanni Gastone I, settimo Granduca, ultimo
Cosmi III Magni Ducis et Margaritae Aloysiae degli augusti figli del Granduca Cosimo III e di
Gastonis Aureliani Ducis, filiorum augustorum Margherita Luisa [figlia] di Gastone Duca d'Orlans.
ultimus. Iustus, pius, clemens, optimum Princeps hic Giusto, pio, clemente, ottimo principe qui posto,
situs est, liberalibus disciplinis egregie instructus. istruito egregiamente nelle discipline liberali.
Assiduo studio, rerum usu et cognitione, complurium Adornato di studio assiduo, della familiarit e della
linguarum peritia; miro ingenii acumine ac conoscenza delle cose, della perizia di moltissime
perspicacia, in suos clementia, in exteros incredibili lingue; di mirabile acume dingegno e di
benevolentia ornatissimus. Pacatum imperium, quod perspicacia, di clemenza verso i suoi [sudditi], e di
a Parente sapientissimo acceperat, aequa in prosperis incredibile benevolenza verso i forestieri. Un regno
adversisque rebus constantia, in difficillimis pacifico, che aveva ricevuto dal genitore
Reipublicae temporibus prudentia, pacatissimum sapientissimo, con unequa costanza sia nelle
reliquit, perpetue securitatis, tranquillitatisque difficolt che nella prosperit, e con prudenza in
conservator, publici boni Auctor maximus, quod difficilissimi tempi per lo Stato, lo lasci assai
populorum votis obvia liberalitate ac beneficentia pacificato; perennemente conservatore della
non suae sed publicae felicitati vixerit, pauperum sicurezza e della tranquillit, massimo fautore del
pater amantissimus habitus est. Spe tandem bene pubblico poich, coi voti dei popoli, ha vissuto
aeternitatis plenus, editis Christianae pietatis con indubbia liberalit e beneficienza non per la
illustribus exemplis, tota Etruria summo moerore propria felicit, ma per quella dello stato, fu ritenuto
luctuque confecta, decessit VII Idus Quinctilis anno padre amorevolissimo dei poveri. Infine pieno di
MDCCXXXVII. Vixit ann. LXVI. M.I. D. XVI. speranza dell'eternit, realizzati esempi illustri di
H.XI. Regnavit an. XIII. mens. VIII, die. VIIII: piet cristiana, e tutta la Toscana raccolta nella
aeternum victurus iustissimus et mitissimus somma infelicit e lutto, mor il 9 luglio dell'anno
Princeps. 1737. Visse 66 anni, 1 mese, 16 giorni e 11 ore.
Regno per 13 anni, 8 mesi, 9 giorni: principe
giustissimo e mitissimo che vincer leternit.
Ascendenza patrilineare
1. Medico di Potrone, 1046-1102
2. Bono di Potrone, 1069-1123
3. Bernardo di Potrone, 1049-1147
4. Giambuono de' Medici, 1131-1192
5. Chiarissimo de' Medici, 1167-1210, legato a Siena
6. Filippo de' Medici, detto "Lippo", ?-?
7. Averardo de' Medici, m.1286
8. Averardo de' Medici, m.1318, gonfaloniere di Giustizia (1314)
9. Salvestro de' Medici, detto "Chiarissimo", m.1319, legato a Venezia
10. Averardo de' Medici, detto "Bicci", m.1363
11. Giovanni di Bicci de' Medici, 1360-1429
12. Lorenzo di Giovanni de' Medici, 1395-1440
13. Pierfrancesco di Lorenzo de' Medici, 1430-1476
14. Giovanni di Pierfrancesco de' Medici, 1467-1498
15. Giovanni dalle Bande Nere, 1498-1526
16. Cosimo I de' Medici, Granduca di Toscana, 1519-1574
17. Ferdinando I de' Medici, Granduca di Toscana, 1549-1609
18. Cosimo II de' Medici, Granduca di Toscana, 1590-1621
19. Ferdinando II de' Medici, Granduca di Toscana, 1610-1670
20. Cosimo III de' Medici, Granduca di Toscana, 1642-1723
21. Gian Gastone de' Medici, Granduca di Toscana, 1671-1737
Onorificenze
Gran Maestro dell'Ordine di Santo Stefano papa e martire
[95]
Note
Esplicative
1. ^ In Acton, p. 214, si cita il Dami come presente nel seguito che avrebbe accompagnato Gian Gastone verso la Boemia.
Pertanto, si pu ipotizzare che la conoscenza del principe col Dami sia avvenuta in quegli anni immediatamente
precedenti al matrimonio con Anna Maria Francesca.
2. ^ Young, p. 714. Elisabetta era difatti la bisnipote diMargherita de' Medici (1612-1679), figlia diCosimo II che era
andata in sposa a Odoardo I Farnese.
3. ^ Il Granprincipe Ferdinando, nella sua giovinezza, era fuggito dalla corte bigotta del padre per risiedere nellavilla di
Pratolino, ove protesse artisti, letterati e musicisti.Cfr. Cesati, p. 127.
4. ^ La pena di morte verr abolita definitivamente nel 1786, su decreto di Pietro Leopoldocfr. ( Pene Vidari, p. 272).
5. ^ Francesco Stefano di Lorena, futuro imperatore Francesco I, era parente prossimo dello stesso Gian Gastone. Il
legame di parentela cronologicamente pi vicino ai due si trova nelle nozze di Enrico IV di Franciae Maria de' Medici,
bisnonni di Gian Gastone e trisavoli di Francesco Stefano.Gastone di Borbone-Orlans, nonno materno di Gian
Gastone, e Luigi XIII di Francia, bisnonno di Francesco Stefano, erano fratelli, figli di Enrico IV e di Maria de' Medici.
Pertanto, Margherita Luisa di Borbone-Orlans, madre di Gian Gastone, eFilippo I di Borbone-Orlans, nonno materno
di Francesco Stefano, erano cugini. Gian Gastone era quindi cugino di secondo grado di Elisabetta Carlotta di Borbone-
Orlans, madre di Francesco Stefano. Si pu ancora notare cheNicola II di Lorena, bisnonno di Francesco Stefano, era
fratello di Margherita di Lorena, nonna materna di Gian Gastone: la gi citata madre di Gian Gastone, Mar gherita Luisa,
era quindi cugina anche diCarlo V di Lorena, nonno paterno di Gian Gastone, il quale era dunque cugino secondo anche
di Leopoldo di Lorena, il padre di Francesco Stefano.
Bibliografiche
1. ^ La sovrapposizione cranio-facciale del teschio di Gian Gastone de' Medici, di cui stato realizzato un calco durante la
riesumazione della salma nel 2004, con questo ritratto ha denotato una notevole sovrapponibilit del mento e della
mandibola e una corrispondenza impressionante [...] nella regione nasale. Si tratta dunque di un ritratto
particolarmente realistico e attento a riprodurre le reali fattezze di Gian Gastone. Cfr. Rollo, pp. 231-238.
2. ^ Acton, p. 107.
3. ^ Paoli: G., come del resto il fratello e la sorella, figlia prediletta di Cosimo III, nella prima adolescenza mantenne con
la madre un rapporto epistolare formalmente af fettuoso...; Acton, p. 132: Non probabile che [Margherita Luisa,
n.d.a.] fosse molto attaccata ai figli.
4. ^ Young, p. 738 e Cesati, p. 128.
5. ^ Acton, p. 161.
6. ^ a b c d e f g h i Paoli.
7. ^ a b c Young, p. 738.
8. ^ a b Cesati, p. 128.
9. ^ Young, p. 737.
10. ^ Paoli: ...il viaggio compiuto nel maggio del 1691 per accompagnare a erona V la sorella....
11. ^ Paoli e Acton, p. 169.
12. ^ Riguccio Galluzzi, p. 280.
13. ^ Acton, p. 214.
14. ^ Cesati, p. 127.
15. ^ a b Martelli.
16. ^ Cesati, p. 128 e Young, p. 739.
17. ^ Young, p. 739.
18. ^ Paoli: La funzione, molto sfarzosa, fu officiata dal vescovo ausiliare di Osnabrck....
19. ^ Vannucci, p. 232.
20. ^ Young, p. 739.
21. ^ Acton, p. 214 e Young, p. 749.
22. ^ Acton, pp. 217-218.
23. ^ Acton, p. 218 e Young, p. 740.
24. ^ Acton, p. 219 e Cesati, p. 129.
25. ^ Young, pp. 740-741.
26. ^ Acton, p. 243.
27. ^ Vannucci, p. 234.
28. ^ Montanelli-Gervaso, pp. 214-215 e Acton, p. 238.
29. ^ Bruschi, p. 30; p. 47.
30. ^ Bruschi, p. 193.
31. ^ a b c Cesati, p. 130.
32. ^ Paoli, Francesco Mariae Vannucci, p. 236 .
33. ^ a b Paoli, Francesco Maria.
34. ^ Acton, p. 262.
35. ^ a b c Fasano Guarini.
36. ^ Fasano Guarini e Hale, p. 242.
37. ^ Young, p. 743.
38. ^ Gencarelli.
39. ^ Acton, p. 271.
40. ^ Vannucci, p. 228.
41. ^ Acton, p. 287.
42. ^ Riguccio Galluzzi, p. 157.
43. ^ Vannucci, pp. 230-231 e Acton, p. 272.
44. ^ Acton, pp. 283-284.
45. ^ Riguccio Galluzzi, p. 208.
46. ^ Acton, p. 284.
47. ^ Riguccio Galluzzi, p. 209.
48. ^ Young, p. 734.
49. ^ Acton, p. 134; p. 136.
50. ^ Young, p. 750: Le sue virt, la sua amabilit, il suo buon senso, gli [a Gian Gastone, n.d.a] erano d'aiuto prezioso. In
breve tempo ella divenne la sua principale ispiratrice, non soltanto nelle questioni di corte, ma anche neglifari af
pubblici.
51. ^ Paoli, Young, p. 759; 751 e Acton, p. 288.
52. ^ Riguccio Galluzzi, p. 408.
53. ^ Montanelli-Gervaso, p. 224.
54. ^ Acton, p. 316.
55. ^ Acton, p. 296.
56. ^ Vannucci, p. 231.
57. ^ Fasano Guarini: Questa avversione si manifest nel divieto fatto all'universit di Pisa di insegnare la filosofia
atomistica epicurea e gassendistica....
58. ^ Un episodio rilevante da considerarsi l'istituzione, avvenuta con motu proprio di G. il 6 nov. 1726, della cattedra
pisana, la prima in Italia, di diritto della natura, af
fidata al giovane Pompeo Neri P ( aoli).
59. ^ Young, p. 755.
60. ^ Riguccio Galluzzi, p. 257.
61. ^ Strathern, p. 405.
62. ^ Acton, p. 288.
63. ^ Vannucci, p. 254.
64. ^ Young, p. 752.
65. ^ Hale, p. 243.
66. ^ Acton, p. 302.
67. ^ Acton, pp. 306-307.
68. ^ Riguccio Galluzzi, pp. 282-283.
69. ^ Riguccio Galluzzi, p. 284.
70. ^ Romano-Vivanti, p. 15.
71. ^ Bendiscioli, p. 271 2 e Romano-Vivanti, p. 17.
72. ^ Riguccio Galluzzi, p. 383.
73. ^ Hale, p. 244.
74. ^ a b Acton, p. 312.
75. ^ Acton, p. 312.
76. ^ Acton, p. 313.
77. ^ Conti, p. 899.
78. ^ Verga.
79. ^ Verga: Se vero che i vizj del principe furono amplificati dagli avversari della condotta del granduca....
80. ^ Cesati, p. 131.
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82. ^ Strathern, p. 407.
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Dopo il fondatore Cosimo I, il Gran
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Teatro
Tessa Bernardi, L'ultimo de' Medici, Produzione Il Mese Mediceo
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Collegamenti esterni
Marcello Verga, Luglio 1737: la morte di Gian Gastone e la fine della dinastia Medico, Portale Storia di
Firenze, Luglio 2012. URL consultato il 17 aprile 2017.
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