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PANORAMICA TECNICO-PROFESSIONALE

DA LUSSINO A MONFALCONE
Dai Cosulich a Fincantieri:
le navi passeggeri nella storia della cantieristica italiana

Il presidente Giorgio Napolitano fra gli operai dello Stabilimento Fincantieri di Monfalcone il giorno
dellinaugurazione della Mostra. Accanto a lui, il dottor Giuseppe Bono, amministratore delegato
di Fincantieri (Monfalcone 27 marzo 2008) ( Presidenza della Repubblica Italiana).

STEFANIA ELENA CARNEMOLLA

L e navi da crociera continuano a essere Lussino, nel golfo del Quarnaro (1), vi av-
forgiate, a Monfalcone, nel grande stabili- vi la costruzione di un Cantiere dalle al-
mento di Fincantieri che guarda verso terne vicende e tuttavia destinato a lascia-
Trieste. Possenti, eleganti, rifinite nei det- re una traccia nella storia dellindustria na-
tagli, sempre pi allavanguardia. Sono or- vale italiana, grazie, soprattutto, alle sue
mai trascorsi cento anni da quando la fa- navi passeggeri, nonch alle tante unit da
miglia Cosulich, originaria dellisola di carico e militari (2). Ma a Monfalcone sa-

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Visitatori nella sala dedicata ad alcune unit della Marina Militare Italiana. Al centro, il modello in scala
del sommergibile GUGLIELMO MARCONI, nella teca a destra il modellino del dragamine EDERA
(Monfalcone 12 aprile 2008) ( Foto Stefania Elena Carnemolla).

rebbero stati anche costruiti aerei, idrovo- motonave Giulio Cesare, transatlantico
lanti, carrozze ferroviarie, motoscafi, fra italiano del secondo dopoguerra (3).
cui i Bora, in voga negli anni Sessanta, na- Larrivo dei Cosulich, Callisto e Alber-
vi officine semisommergibili, come la Mi- to, a Monfalcone, gi attivi a Trieste con
coperi 7000, ponti in ferro, come il Polvo- lUnione Austriaca di Navigazione (4) e,
rilla, pensato per il collegamento fra Cile e ancor prima, con la F.lli Cosulich, coinci-
Argentina. se con lemanazione di una legge per la
Una mostra curata da Mauro Martinen- sovvenzione della marina mercantile e il
zi, di Fincantieri, e allestita, la scorsa pri- promovimento delle costruzioni navali
mavera, in una vasta area dello stabilimen- (5). Un inedito, per la legislazione austria-
to isontino, ne ha ripercorso la storia attra- ca, in virt dei contributi di costruzione
verso lesposizione di modellini in scala, che andavano ad affiancarsi a quelli, tradi-
fotografie, disegni, documenti, filmati de- zionali, di viaggio ed esercizio ora con-
poca, cimeli, fra questi, la pala daltare cessi ai cantieri (6). Nel momento in cui la
dellartista triestino Ugo Car, gi Cara- crescita dei traffici marittimi continuava a
baich, che abbelliva uno dei saloni della far registrare un incremento della doman-

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da di unit navali, la mossa di Vienna fu


interpretata come una misura atta a conte-
nere larricchimento dei cantieri e degli ar-
mamenti stranieri, il tutto a favore dei cor-
rispondenti comparti nazionali.
Gli stessi Cosulich si erano fino a quel
momento dovuti rivolgere ai cantieri in-
glesi, considerati allavanguardia nel set-
tore. N avrebbero potuto fare altrimenti. I
cantieri locali, a eccezione dellArsenale
del Lloyd Austriaco, si erano rivelati ina-
deguati nellallestimento di navi di grosso
tonnellaggio, ci di cui i Cosulich abbiso-
gnavano per le loro attivit. Nel 1900, essi
avevano per esempio inaugurato una rego-
lare linea commerciale con il Nord Ameri-
ca e, nel 1904, con lUnione Austriaca di
Navigazione e limpiego di piroscafi mo-
derni il Sofia Hohenberg, ordinato al
Lloyd Austriaco, il Giulia e il Gerty una
per emigranti e passeggeri di classe. Si ag-
giunga il fatto che la Marina austro-unga- Frontespizio del Bollettino delle Leggi dellImpero
rica aveva in gran parte finito con il mono- concernente la sovvenzione della marina
polizzare le attivit di alcuni cantieri, co- mercantile e il promovimento delle costruzioni
navali dove stato pubblicato il testo della legge
me quello di San Marco, nato come sque- datata Vienna 23 Febbraio 1907.
ro a Trieste nel 1839. N il Cantiere di San In basso: piroscafo misto TRIESTE
( Aldo Cherini su concessione).

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Callisto Cosulich (1847-1918), e Alberto Cosulich (1849-1927), fondatori del Cantiere di Monfalcone
( Archivio Famiglia Cosulich - Foto Stefania Elena Carnemolla - Monfalcone 12 aprile 2008).
A destra: particolare dellarticolo pubblicato su LOsservatore Triestino il 31 gennaio 1907
con lannuncio della nascita di un cantiere a Monfalcone ad opera dei fratelli Cosulich
( Biblioteca Civica Attilio Hortis di Trieste).

Rocco, nella vicina Muggia, avrebbe potu- vori di ampliamento del porto di Trieste si
to sostenere, da solo, il prevedibile incre- erano resi necessari ingenti quantitativi di
mento delle commesse di naviglio per lar- ghiaia e altrettanti di sabbia, che la Pietro
mamento libero (7). Davanti alla prospet- Fiaccanoni & C. era riuscita a reperire nei
tiva di uno sviluppo delle costruzioni na- terreni acquitrinosi della Baia di Panzano,
vali nella regione, i Cosulich maturarono a ovest del porticciolo di Portorosega. I
pertanto lidea di un proprio cantiere. Ci Cosulich, accordatisi con la societ, sfrut-
che avrebbe consentito loro di ampliare le tarono gli scavi per poter ottenere due ba-
proprie attivit, se non di affrancarsi gra- cini comunicanti con il mare, provvisti di
datamente da quelli dOltremanica, tanto buoni fondali, distanti pochi chilometri dal
pi che la svalutazione del fiorino austria- centro abitato di Monfalcone e a non pi di
co nei confronti della sterlina iniziava a sedici miglia marittime da Trieste, loro
gravare sui tanti acquisti, allestero, delle porto darmamento. Larea di Panzano, co-
navi societarie. steggiata dal canale navigabile Valentinis,
Prima ancora che la nuova disposizione era inoltre alimentata dallacqua dolce del
venisse pubblicata sul Bollettino delle leg- Canale dei Dottori, lideale per immerger-
gi dellImpero (8), LOsservatore Triesti- vi le carene delle navi in allestimento.
no annunciava la costruzione di un cantie- Il 3 aprile del 1908 venne pertanto co-
re a opera dei due armatori lussiniani (9). stituita la societ per azioni Cantiere Na-
Come si arriv a Monfalcone? Per i la- vale Triestino, poi presieduta da Alberto e

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Callisto Cosulich. Li affianc Arthur Kuf-


fler, presidente dellassociazione degli in-
dustriali cotonieri austriaci e in stretti lega-
mi con il Credit-Anstalt, potente banca au-
striaca. Estimatori dei metodi dellindu-
stria navale britannica, i Cosulich chiama-
rono alla guida del Cantiere lingegnere
scozzese James Stewart, gi ispettore tec-
nico dellUnione Austriaca di Navigazio-
ne. Accanto a lui, in qualit di ingegnere
capo, Andrew Munroe, nonch altri colla-
boratori fatti arrivare dal Regno Unito. Da
Oltremanica giunsero inoltre duecento
operai specializzati per le varie categorie
del gruppo ferro, mentre per la carpenteria
in legno, Stewart si rivolse a maestri da-
scia lussiniani e istriani. Ribattini, cricca-
tori e addetti alla manovalanza furono in-
vece reclutati fra la gente del Carso e i
contadini dellistriano (10).

Le prime unit passeggeri

F ra la primavera e lestate del 1908, ven-


nero impostati sugli scali il Trieste (11) e
lo Split (12), due piroscafi misti di 896 tsl
ordinati al Cantiere dalla Societ Anonima
di Navigazione a Vapore Dalmatia. Nel
1909, fu la volta del Nereide, piroscafo da
carico di 3.405 tsl per la Tommaso Cosso-
vich Societ Anonima di Navigazione a
Vapore di Trieste (13).
Nel 1910, i Cosulich ottennero da Vien-
na una convenzione di sovvenzione statale
per la linea di navigazione con lArgenti-
na. Fu in questo contesto che nacque il
Kaiser Franz Joseph I, piroscafo passegge-
ri di 12.567 tsl per lUnione Austriaca di
Navigazione (14). Dalla linea esterna tra-
dizionale ed elegante, prua a tagliamare,
leggermente inclinata, poppa ellittica, cas-
sero centrale sormontato da due grandi fu-
maioli, successivamente abbassati, il Kai-

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Varo del piroscafo misto TRIESTE, 16 dicembre 1908 ( Associazione Marinara Aldebaran Trieste
su concessione di FINCANTIERI Cantieri Navali Italiani S.p.A).

ser Franz Joseph I, a tre classi, fu varato il dagli anni Venti, allorquando le caldaie a
9 settembre del 1911 alla presenza di Ma- vapore vennero trasformate per far posto
ria Gioseffa e Massimiliano, arciduchi alla combustione a nafta, gli spazi passeg-
dAustria, compiendo il suo viaggio inau- geri ridotti e le stive dotate di impianto fri-
gurale da Trieste a New York il 9 maggio gorifero per il trasporto di carne congelata
del 1912. Il Titanic, transatlantico della dallArgentina (16).
White Star Line, anchesso diretto a New Per il resto, nel primo decennio di vita
York, era naufragato giusto tre settimane del Cantiere la produzione destinata al tra-
prima. Il piroscafo passeggeri Kaiserin sporto passeggeri si sarebbe limitata a due
Elizabeth ch questo sarebbe dovuto piroscafi a elica di tipo costiero, il San
essere il suo nome impostato il 30 no- Marco (17) e il Liqeni (18), rispettivamen-
vembre del 1912, con le sue 14.700 tsl sa- te di 276 tsl e 96 tsl, commissionato dalla
rebbe stato uno fra i maggiori della mari- Societ di Navigazione Istria-Trieste, il
neria asburgica se un incendio non lo aves- primo, dalla Societ di Navigazione a Va-
se danneggiato o se i bombardamenti su pore del Lloyd Austriaco, il secondo.
Monfalcone del maggio del 1915 non ne
avessero compromesso la struttura (15).
Il 22 agosto del 1913, venne consegna- Fra la Grande Guerra e la caduta
to allUnione Austriaca di Navigazione il di Wall Street
Belvedere, piroscafo misto di 7.166 tsl per
il trasporto di merci e emigranti fra lA- James Stewart fu fatto rimpatriare nel
driatico e il Nord e Sud America, poi pi 1914, poco prima del grande conflitto
volte aggiornato e ristrutturato, a partire mondiale. Per Monfalcone non furono an-

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Piroscafo passeggeri KAISER FRANz JOSEPH I in navigazione (1912)


( Collezione Maurizio Eliseo su concessione di FINCANTIERI Cantieri Navali Italiani S.p.A.).

ni facili. Cos come non lo furono per i Co- viarie, nel 1921, di quelle Elettromeccani-
sulich. N per il Cantiere. Distrutto dai che, nel 1922, delle Officine Aeronauti-
bombardamenti, lo si ricostru. La produ- che, nel 1923.
zione ripart, ma quando, davanti a un bru- Intanto, nel 1919, lUnione Austriaca di
sco calo nella domanda di naviglio, essa Navigazione aveva, sotto la direzione ge-
cominci a dover fare i conti con la crisi nerale di Alberto Cosulich e quella tecni-
delle commesse, fu allora che si decise di co-commerciale di Antonio Nicol, secon-
metter mano a una riorganizzazione inter- dogenito di Callisto, cambiato la propria
na, con la creazione delle Officine Ferro- ragione sociale in quella di Cosulich So-

Resti del Cantiere dopo la ritirata di Caporetto ( Associazione Marinara Aldebaran Trieste
su concessione di FINCANTIERI Cantieri Navali Italiani S.p.A).

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Interno officina prima della Grande Guerra ( Associazione Marinara Aldebaran Trieste su concessione
di FINCANTIERI Cantieri Navali Italiani S.p.A.).

ciet Triestina di Navigazione. Seppure su Wall Street invest lEuropa, abbattendosi


scala ridotta, la nuova societ aveva ria- anche sullindustria monfalconese, gi
perto i servizi commerciali e le rotte pas- messa a dura prova dalla struttura del
seggeri per gli Stati Uniti e il Sud Ameri- mercato italiano e dalla organizzazione
ca. Anche il Kaiser Franz Joseph I aveva interna dei principali nuclei produttivi
ripreso il mare, bench con il nome di Pre- (20). Anche la societ dei Cosulich conob-
sidente Wilson. be le sue traversie (21). Con il fallimento
Negli anni Venti la produzione fu in li- della Banca Commerciale Triestina, che fi-
nea di massima caratterizzata dalla costru- no ad allora aveva contribuito a reggerne
zione di bacini galleggianti, chiatte, moto- le sorti, la maggioranza delle azioni furono
navi miste e da carico, motoscafi passeg- rilevate dalla Banca Commerciale Italiana,
geri, piroscafi cisterna e da carico, posami- insediatasi a Trieste sin dal dopoguerra.
ne, rimorchiatori, sommergibili. N ven- Ci condusse, il 6 novembre del 1929, a
nero a mancare unit di pregio, come il un riordino della dirigenza della Cosulich
mercantile Mauly, il piroscafo cisterna Societ Triestina di Navigazione. Assicu-
Dora, il sommergibile Vettor Pisani, con- ratosi il controllo del Cantiere Navale
segnato alla Regia Marina il 15 giugno del Triestino, nonch quello dei cantieri di
1929 (19). Muggia e Trieste, listituto milanese rior-
Quellanno, londa lunga del crollo di ganizz il settore, dando vita, nel 1930, al-

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Varo del Regio sommergibile ONDINA, 1933 ( Associazione Marinara Aldebaran Trieste su
concessione di FINCANTIERI Cantieri Navali Italiani S.p.A.).

la societ anonima per azioni Cantieri Riu- la Principessa Giovanna di Savoia). La


niti dellAdriatico. Vulcania, il 19 dicembre del 1928, desti-
nazione New York (26).
Tradizione vuole che Costanzi, futuro
Saturnia e Vulcania, due gioielli capo dellUfficio Tecnico del Cantiere,
degli anni Venti raggiungesse lInghilterra su invito dei
Cosulich per acquisire la necessaria espe-
V i la firma dellarchitetto Arduino rienza in vista della realizzazione della Sa-
Berlam (22) e Nicol Costanzi (23), care- turnia. Probabile invece vi arrivasse gi
nista, designer desterni, abile pianificato- con i rotoli dei bozzetti sottobraccio. Ben-
re di spazi interni, sulla Saturnia (24) e la ch la Saturnia e la Vulcania finissero poi
Vulcania (25), due motonavi passeggeri col presentare elementi tradizionali tipica-
ordinate al Cantiere dai Cosulich prima mente inglesi tanto nello scafo quanto nei
ancora che traversie societarie e problemi castelli dei ponti, esse risentirono tuttavia
finanziari intervenissero sulle loro vicende della mano sperimentatrice di Costanzi.
imprenditoriali. La Saturnia comp il suo Delle due unit, dalla poppa ellittica, prua
viaggio inaugurale il 21 settembre del leggermente inclinata in avanti, i due albe-
1927, diretta a Buenos Aires (sua madrina ri perpendicolari, colp soprattutto il casse-
di varo, il 29 dicembre del 1925, era stata ro centrale, a quattro ponti, sovrastato da

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un solo fumaiolo basso e largo di forma to, di continuare a sovvenzionare sprechi


troncoconica. Ci che influ sulla loro sa- ed errori degli operatori del settore. Nella
goma, secondo un sistema compositivo nuova societ confluirono il Lloyd Sabau-
destinato a fungere da archetipo di riferi- do, la Navigazione Generale Italiana, la
mento per le costruzioni passeggeri italia- Cosulich Societ Triestina di Navigazione.
ne del secondo dopoguerra (27). Nel 1937, queste furono assorbite, insieme
Laggiornamento riguard anche le ca- a Italia Navigazione, Lloyd Triestino,
rene, attraverso ladozione del cutaway on Adriatica di Navigazione, Tirrenia di Na-
the forefoot e dello overhang. Costanzi vigazione, nella Finmare, holding finan-
procedette, cio, a un rialzamento della ziaria dellIstituto per la Ricostruzione In-
parte anteriore della chiglia verso prua in dustriale. Fondato nel gennaio del 1933,
modo da facilitare la penetrazione dello auspice il clima di risanamento del tessuto
scafo nel mezzo liquido grazie alla dimi- industriale, economico, bancario, finazia-
nuzione della superficie bagnata dellope- rio del Paese, lIRI aveva a sua volta rile-
ra viva (28), quindi a un allungamento a vato le partecipazioni industriali della
mo di pinna che si spingeva a poppavia Banca Commerciale Italiana, assumendo,
allaltezza delle linee dacqua, secondo contestualmente, il controllo dei Cantieri
una soluzione comune ai pi veloci transa- Riuniti dellAdriatico.
tlantici inglesi (29). Negli anni Trenta il Cantiere di Monfal-
Lapparato motore, costruito dalla Fab- cone divenne leader europeo nella costru-
brica Macchine SantAndrea dello Stabili- zione di sommergibili, navi mercantili e
mento Tecnico Triestino, comprendeva, passeggeri. Fu, questa, lepoca delle gran-
oltre agli ausiliari e alla centrale Diesel di motonavi Neptunia, Oceania, Pilsudski,
elettrica, due motori di propulsione a com- Batory, Stockholm, nonch della piccola
bustione interna tipo Burmeister & Wain Calitea, motonave mista di 4.013 tsl, a
in grado di assicurare una velocit di cro- quattro stive, due eliche, sistemazioni per
ciera di 20 nodi (30). passeggeri di classe, arredamenti eleganti
La Prima Classe fu progettata per poter e razionali, concepita per la linea del Le-
accogliere ampi e lussuosi saloni, passeg- vante e del Dodecaneso (32).
giate coperte e allaperto, una grande pi- La Neptunia, di 19.327 tsl, varata nel
scina coperta con lido e servizi, cabine con 1931, fu consegnata alla Cosulich Societ
veranda esterna complete di servizi igieni- Triestina di Navigazione il 30 settembre
ci privati. Pi sobrio, bench decoroso, del 1932 per i viaggi lungo la rotta del Sud
larredamento delle altre classi, a loro vol- America. Dalla sagoma elegante e slancia-
ta vivacizzate da sale di ritrovo e passeg- ta, simile a quella della Saturnia, essa si
giate allaperto (31). caratterizz tuttavia per uneleganza pi
sobria oltre che per larticolazione in due
sole classi, Unica e Turistica, pur con il
Gli anni Trenta mantenimento di ampi spazi destinati allo
svago e al ristoro (33).
N el 1932, nacque la Societ Italia-Flotte Nellestate del 1933, la Oceania, di
Riunite, frutto della razionalizzazione del 19.403 tsl, ordinata al Cantiere dalla so-
comparto marittimo, resasi necessaria da- ciet di navigazione dei Cosulich, comp
vanti allimpossibilit, da parte dello Sta- alcune crociere attraverso il Mediterraneo

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prima di salpare lncora da Trieste diretta tempo di guerra, e conseguente disarmo,


a Buenos Aires (34). dal primo armatore, venne acquistata dalla
La Pilsudski, di 14.923 tsl, fu invece Italia Societ Anonima di Navigazione di
realizzata per il trasporto di passeggeri fra Genova, che la ribattezz con il nome di
i porti polacchi e il Nord America. Varata Sabaudia. Dopo l8 settembre del 1943,
il 19 dicembre del 1934, venne consegna- venne trasferita dalloccupante tedesco nel
ta alla Gydnia America Line di Varsavia il Vallone di zaule, dove affond, colpita da
13 agosto del 1935. Dalla linea elegante, aerei inglesi, il 6 luglio del 1944. La
prua leggermente inclinata, poppa tipo in- Stockholm poi Sabaudia fu per gli anni
crociatore, presentava sovrastrutture conti- Trenta quello che la Saturnia e la Vulcania
nue sormontate da due fumaioli a sezione erano state per gli anni Venti: un esempio
elissoidale (35). La gemella Batory, di pa- di eleganza, innovazione, ricerca continua
ri tonnellate di stazza lorda e identiche ca- di potenza. Era stata progettata con sovra-
ratteristiche tecnico-alberghiere, venne va- strutture in acciaio ad alta resistenza tanto
rata il 3 luglio del 1935. Consegnata allar- da rendere necessario limpiego della sal-
matore il 18 aprile del 1936, part per New datura elettrica in luogo della tradizionale
York il 18 maggio di quellanno (36). Tan- chiodatura; con tre motori di propulsione
to la Pilsudski quanto la Batory furono co- tipo CRDA-Sulzer perch agissero su tre
struite a sguito di un accordo fra il Gover- eliche, nonch, elemento di novit, im-
no italiano e quello polacco per la fornitu- pianto daria condizionata per il sollievo
ra di carbone alle industrie della Penisola. dei passeggeri (37).
E con il carbone le si pag.
Simbolo degli anni Trenta, con i suoi
dieci ponti, prua slanciata, poppa tipo in- Ferite di guerra
crociatore, sovrastrutture sormontate da
due fumaioli di sezione ellittica, fu la mo- N el 1939, la Finmare approv un pro-
tonave Stockholm, transatlantico di lusso gramma di rimodernamento della propria
di 28.000 tsl ordinato ai Cantieri Riuniti flotta. Rientr in questo contesto la Calino,
dellAdriatico dalla Svenska Amerika Li- motonave mista di 5.185 tsl ordinata dalla
nie di Gteborg per la linea celere fra la Adriatica Societ Anonima di Navigazio-
Scandinavia e il Nord America. Impostata ne di Venezia per i servizi sovvenzionati
il 10 aprile del 1937, varata il 29 maggio con lEgitto e il Levante. Con buona capa-
del 1938, un incendio del 19 dicembre di cit di stiva, ottime sistemazioni passegge-
quellanno ne demol sovrastrutture e par- ri, arredata con lusso e razionalit, fu vara-
te dello scafo. Quel che rimaneva dello- ta il 12 agosto del 1939. Tenuta in disarmo
pera viva venne arripato sullo scalo perch a Venezia, venne requisita dalla Marina
si procedesse ai lavori di ristrutturazione. Militare. Trasferita a Napoli, il 5 novem-
Lunit fu varata, in forma strettamente bre del 1940 part in convoglio alla volta
privata, il 10 marzo del 1940. Nonostante di Tripoli, Bengasi, Tobruk per una prima
lingresso dellItalia in guerra, ci non ne missione di guerra. Affond il 19 gennaio
ostacol lallestimento. Nel giugno del del 1943 a sguito dellurto contro una mi-
1941, scese in mare dalle parti di Fiume. na ancorata al largo di Punta Campanella,
Inviata a Venezia, venne sottoposta ad al- lungo la costa tirrenica, rendendo vano
cuni interventi alla carena. Rifiutata in laiuto prestatole dal cacciatorpediniere

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Il relitto della motonave passeggeri AUSONIA (poi ESPERIA) durante le operazioni di recupero (1947)
( Fincantieri Archivio storico-fotografico Stabilimento di Monfalcone).

Vincenzo Gioberti, cui tuttavia riusc met- stesso, dalla prua slanciata, poppa tipo in-
tere in salvo suoi naufraghi (38). crociatore, sovrastrutture centrali sormon-
La Andrea Gritti, con le sue 6.405 tsl tate da un solo fumaiolo, disponeva di set-
era stata progettata come motonave da ca- te ponti, di cui due continui, quattro stive e
rico per la Societ Italiana dArmamento sistemazioni passeggeri suddivise in tre
di Fiume. Consegnata nel luglio del 1943, classi, con la possibilit, per il cabotaggio
venne tuttavia requisita dalla Marina Mili- fra Alessandria dEgitto e Porto Said, di
tare. Derequisita nellagosto del 1945, la si imbarcare quarantaquattro passeggeri da
adatt al trasporto di emigranti. Comp il ponte. Lapparato motore era composto,
suo viaggio inaugurale da Genova a Bue- oltre che dai necessari ausiliari, da due
nos Aires il 12 agosto del 1946. Fu, la sua, motori tipo CRDA-Sulzer, di 10 cilindri
la prima partenza di una nave passeggeri ciascuno, nonch da cinque elettrogeni da
italiana nel dopoguerra (39). 225 KW. Fu inoltre dotata di moderni stru-
Il 20 ottobre del 1941, venne varata la menti di navigazione quali radar, radiogo-
motonave passeggeri Ausonia destinata al- niometro, girobussola Sperry, scandaglio a
la flotta della Adriatica Societ Anonima ultrasuoni. E, per il diletto dei passeggeri,
di Navigazione di Venezia in sostituzione nonch per la prima volta nella storia di
di una turbonave dello stesso nome incen- una nave passeggeri italiana, di una sala
diatasi nel 1935 nel porto di Alessandria cinematografica da centoventicinque po-
dEgitto. La nuova Ausonia non ebbe mi- sti, poi collocata fra la stiva numero due e
glior sorte. Rinacque come Esperia nel i locali ausiliari. Una novit riguard an-
1949, dopo esser rimasta, per anni, rove- che il Ponte Sole, con la creazione di un si-
sciata su un fianco allinterno del Cantiere. stema di giochi dacqua allinterno di due
Di 9.314 tsl, sobria ed elegante al tempo padiglioni di vetro. Completavano lattrez-

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zatura del Lido, un bar con terrazzo, tende, passeggiate, spazi allaperto destinati al
ombrelloni, spazi riservati ai bagni di sole gioco e al relax, venne varata il 18 maggio
(40). Per far fronte allelevata richiesta di del 1950 per la Italia S.p.A. di Navigazio-
unit per emigranti, alla fine degli anni ne di Genova. Dopo una crociera attraver-
Quaranta venne costruita la motonave mi- so il Mediterraneo, comp il suo viaggio
sta Francesco Morosini, di 8.525 tsl. Vara- inaugurale il 27 ottobre del 1951, diretta a
ta il 12 dicembre del 1947, consegnata al- Buenos Aires. Durante le prime prove in
la Societ Italiana dArmamento di Vene- mare, i suoi quattro motori Fiat, riesumati
zia il 31 maggio del 1948, comp il suo dallarchivio prebellico, le avevano per-
viaggio inaugurale il 19 giugno di quel- messo di raggiungere una velocit di cro-
lanno, diretta a Buenos Aires. Bench ciera di ben 23,2 nodi. Un risultato notevo-
concepita per passeggeri di Classe Econo- le, per lepoca. Ma fu soprattutto laspetto
mica fu allestita con decoro, laddove la si esterno a differenziare la Giulio Cesare,
dot di buoni impianti igienico-sanitari, primo transatlantico italiano del dopoguer-
sala da pranzo, veranda, bar, piscina (41). ra, da tutti gli omologhi sino ad allora co-
Il Cantiere venne distrutto a sguito dei struiti. La prua, slanciata, a tagliamare, la
bombardamenti del 1944. Grazie allinter- poppa, tondeggiante, tipo incrociatore, le
vento dellIRI e del Governo Militare Al- sovrastrutture, degradanti verso poppa,
leato affront la seconda ricostruzione del- sormontate da un unico albero sagomato e
la sua storia. Nel 1948, ripresa lattivit, da un grande fumaiolo dalla linea legger-
giunse a Monfalcone, quasi irriconoscibile mente aerodinamica, tutto ci le conferiva
ch aveva servito, con il nome di Her- leleganza di un panfilo, dando la sensa-
mitage, come nave per il trasporto di trup- zione che fosse meno imponente di quan-
pe della U.S. Navy il Conte Biancama- to in realt non lo fosse (43).
no, glorioso transatlantico degli anni Venti La motonave mista Africa, di 11.427 tsl,
costruito dal cantiere W. Beardmore & Co. fu richiesta ai Cantieri Riuniti dellAdriati-
Ltd. di Dalmuir per il Lloyd Sabaudo di co dal Lloyd Triestino S.p.A. di Navigazio-
Genova. Completati i lavori di ammoder- ne per la linea del Sud Africa. Con buona
namento, il 26 ottobre del 1949 venne da- capacit di stiva, di eleganza sobria, prua
to in gestione alla Societ Marittima Na- slanciata, poppa tipo incrociatore, sovra-
zionale di Roma. Venduto, nel 1952, alla strutture centrali molto avviate, un solo fu-
Italia S.p.A. di Navigazione di Genova per maiolo sagomato e albero a tripode, fu as-
il trasporto passeggeri lungo la rotta del sai attiva lungo la rotta che le era stata pre-
Nord e Sud America, il 16 agosto del 1960 destinata, poi dirottata via Gibilterra nel
venne demolito a La Spezia dalla Terrestre 1956 e nel 1967 a sguito della prima e se-
Marittima (42). conda chiusura del Canale di Suez (44).
Il 20 settembre del 1957, venne conse-
gnata alla Adriatica S.p.A. di Navigazione
La Giulio Cesare e il ritorno di Venezia la Ausonia, turbonave passegge-
delle grandi navi passeggeri ri di gran lusso di 11.879 tsl progettata per
il Grande Espresso Italia-Egitto-Libano.
L a motonave passeggeri Giulio Cesare, Dalla prua fortemente inclinata, poppa tipo
di 27.227 tsl, dagli ampi saloni, arreda- incrociatore, un solo fumaiolo dalla linea
mento razionale ed elegante, luminose aerodinamica a sezione elissoidale, albero

Rivista Marittima-Agosto/Settembre 2008 77


Da Lussino a Monfalcone

Monfalcone 1950: immagine simbolo della rinascita della Marina Mercantile Italiana. Vi si notano
la motonave passeggeri GIULIO CESARE, primo transatlantico italiano del secondo dopoguerra,
e il relitto di un altro transatlantico, il CONTE DI SAVOIA, orgoglio del vecchio regime, in attesa
di essere demolito. A destra: maestranze al lavoro durante la costruzione dello scafo della turbonave
passeggeri OCEANIC, 1962 ( Fincantieri Archivio storico-fotografico Stabilimento di Monfalcone).

prodiero a tripode, sovrastruttura completa Navigation Company di San Francisco.


con cassero e tuga centrale, fu la prima fra Requisita in tempo di guerra dalla
le navi passeggeri italiane a montare un im- US.Navy per il trasporto truppe, nel 1953
pianto di stabilizzatori antirollio a pinne pass alla Home Lines Inc. di Panama do-
rientranti e orientabili tipo Denny Brown. po lungo disarmo nel porto di Alameda.
Sul Ponte Lido, nei pressi della zona pisci- Usc da Monfalcone rinnovata esterna-
na a sua volta protetta da una vetrata pa- mente, con lapplicazione di una nuova
ravento e cupola, rimovibile, in materiale prua nella zona dellopera morta, ma an-
plastico venne invece installato un siste- che internamente, con la completa revisio-
ma di riscaldamento a raggi infrarossi per ne degli spazi destinati ai passeggeri (47).
la fruizione del detto spazio anche in con- Nel 1959, lIRI annunci la nascita di
dizioni climatiche proibitive (45). una propria finanziaria perch rilevasse le
Stabilizzatori antirollio vennero adottati partecipazioni delle societ facenti capo al
anche sulla Stelvio, motonave mista di comparto delle riparazioni e costruzioni na-
4.408 tsl varata il 6 luglio del 1958. Co- vali per poterne assumere il coordinamento
struita per la Adriatica S.p.A. di Naviga- tecnico e finanziario. Era la Fincantieri.
zione di Venezia per i viaggi in classe uni-
ca lungo la rotta per la Grecia e i porti del-
lEgeo, nel 1967 da questa sarebbero stati Le ultime regine del mare
cancellati quelli egiziani a sguito della
crisi di Suez (46). N egli anni Sessanta la scienza italiana
Nel 1954, venne trasferita a Monfalco- venne celebrata attraverso due grandi navi,
ne per imponenti lavori di rimodernamen- fra le pi imponenti costruite a Monfalco-
to la Homeric, turbonave a due eliche, per ne in pieno boom economico: la Galileo
i servizi transapacifici di classe, varata il Galilei (48) e la Guglielmo Marconi (49),
18 luglio del 1931 nel Cantiere di Quincy due transatlantici di 27.866 tsl e 27.905 tsl
della Bethlehem Shipbuilding Corpora- ordinati ai Cantieri Riuniti dellAdriatico
tion, cui era stata ordinata dalla Matson dal Lloyd Triestino S.p.A. di Navigazione.

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Da Lussino a Monfalcone

Varo del dragamine EDERA della Marina Militare Italiana, 1955 ( Associazione Marinara Aldebaran
Trieste su concessione di FINCANTIERI Cantieri Navali Italiani S.p.A.).

Di certo non spiccarono per sfarzo, cui fu timo settennio quella che ha richiamato
invece preferito un garbato decoro, n per in modo particolare la attenzione della
agi e privilegi per soli passeggeri di Prima Commissione, non tanto per le sue caratte-
Classe. Il primato riguard ben altro. Lin- ristiche di funzionalit e di tradizionale
gegneria navale stava facendo passi da gi- buon gusto, che hanno fatto di questa nave
gante. Per lepoca e il contesto. La Galileo uno dei pi ambiti mezzi di trasporto sulla
Galilei, considerata allavanguardia per le Rotta dellEstremo Oriente e dellAustra-
sue caratteristiche tecniche, venne per lia, quanto per alcune caratteristiche tecni-
esempio insignita del Premio ANIAI che, di indiscussa originalit, che hanno
istituito dallAssociazione Nazionale In- assicurato alla nave valori di efficienza
gegneri e Architetti Italiani per la mi- mai raggiunti contemporaneamente in pre-
glior realizzazione dellingegneria navale cedenti opere navali mercantili (50).
mercantile italiana di quegli anni e con la Quali? La cosiddetta sede donda, pote-
seguente motivazione: La T/n Galileo va precisare la motivazione, introdotta
Galilei, del Lloyd Triestino, costruita dai nella parte prodiera della carena, il rigon-
Cantieri Riuniti dellAdriatico, fra le gran- fio centrale dello scafo a guisa di controca-
di navi di linea realizzate in Italia nellul- rena subacquea, sono originali innovazio-

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Da Lussino a Monfalcone

Lincrociatore portaeromobili GIUSEPPE GARIBALDI della Marina Militare Italiana sullo scalo in
attesa del varo, 1983 ( Fincantieri Archivio storico-fotografico Stabilimento di Monfalcone).

ni tecniche che hanno consentito di ridurre tico dalla Home Line Inc. di Panama. Su-
considerevolmente la resistenza al moto e pertransatlantico di lusso dalla linea ester-
di incrementare la stabilit per le condizio- na alquanto elegante, con prua a clipper e
ni di nave scarica o semiscarica, con con- sede donda, poppa tipo incrociatore assai
seguente eliminazione dello zavorramento slanciata, sovrastrutture continue sormon-
permanente: risultati tecnici che si tradu- tate, a prua, da un albero carenato, e da un
cono in importanti benefici economici di elegante fumaiolo a poppa, dotata di stabi-
esercizio (51). La Guglielmo Marconi ne lizzatori tipo Denny Brown, il 24 aprile
condivise caratteristiche tecnico-alber- del 1965 part per il suo viaggio inaugura-
ghiere. Comune alle due unit fu anche le da Trieste, diretta a New York, perch da
lapparato motore composto da tre caldaie qui raggiungesse le Bahamas (53).
tipo CRDA-Barcock & Wilcox, due grup- La Eugenio C., turbonave passeggeri di
pi turboriduttori tipo CRDA-De Laval, 30.567 tsl costruita per la Costa Armatori
realizzati dalla Fabbrica Macchine S.p.A. di Genova, fu lultima delle grandi
SantAndrea, nonch dagli ausiliari per i navi. Confortevole e sicura, realizzata con
servizi di macchina e di bordo (52). arredamenti dalta classe, ampi saloni, ve-
Il 15 gennaio del 1963, venne varata la rande luminose, spazi per attivit ludiche e
Oceanic, turbonave passeggeri di 39.241 piscine allaperto, provvista di stabilizza-
tsl ordinata ai Cantieri Riuniti dellAdria- tori tipo Denny Brown, nonch dei pi

80 Rivista Marittima-Agosto/Settembre 2008


Da Lussino a Monfalcone

Nave officina semisommergibile Micoperi 7000 durante la costruzione in bacino, 1986


( Fincantieri Archivio storico-fotografico Stabilimento di Monfalcone).

moderni ritrovati tecnici, varata il 21 no- poppa e quindi a migliorare il rendimento


vembre del 1964, part da Genova, per il della carena (56).
suo viaggio inaugurale, il 22 agosto del Il 1966 segn la confluenza dei Cantie-
1966, diretta a Buenos Aires, realizzando ri Riuniti dellAdriatico e della Ansaldo, le
la sua prima traversata alla velocit di 27,5 due maggiori realt cantieristiche del Pae-
nodi (54). Rispetto a tutte le altre unit en- se, nella Italcantieri, nuova societ del
trate in servizio fino a quel momento, la gruppo IRI. Da quel momento il Cantiere
Eugenio C. si distinse per la sistemazione di Monfalcone si orient verso la costru-
dellapparato motore nella zona poppiera, zione di navi cisterna, motoscafi Bora,
con due fumaioli appaiati, dalla forma ae- unit militari. Il 30 giugno del 1984, la
rodinamica e originale studiata per ridurre Fincantieri venne trasformata in societ
al minimo il fastidio della ricaduta sui operativa, con sede a Trieste, assumendo
ponti dei prodotti di combustione (55). la ragione sociale di Fincantieri Cantieri
Lo scafo invece ricalc la linea iniziata Navali S.p.A. Nel 1985, incorpor la Ital-
dai CRDA sui tipi Galilei e confermata cantieri, la Cantieri Navali Riuniti cui
sulla prestigiosa Oceanic, con prora a facevano capo gli stabilimenti di Genova,
cutter e poppa molto slanciata del tipo Muggiano, Riva Trigoso, Genova, Paler-
whale boat, con riquadro sotto la linea di mo , la Grandi Motori Trieste, il Cantie-
galleggiamento atto a ridurre londa di re Navale Breda di Venezia Marghera,

Rivista Marittima-Agosto/Settembre 2008 81


Da Lussino a Monfalcone

Nave da crociera QUEEN VICTORIA ( Fincantieri Cantieri Navali S.p.A.).

lArsenale Triestino San Marco, i Cantieri Lultimo sommergibile saluta


Navali e le Officine Meccaniche di Vene- Monfalcone
zia, il Cantiere Navale Luigi Orlando di
Livorno, la Societ per lEsercizio dei Ba- Il 26 giugno del 1993, il sommergibile
cini Meridionali di Napoli (57). Fu, per la Gianfranco Gazzana Priaroggia scese in
cantieristica del Paese, linizio di unim- mare dallo scalo gigante, salutato da un
portante fase di riorganizzazione, risana- tripudio di sirene (59). Sarebbe stato lul-
mento, rilancio. Sar in questo rinnovato timo sommergibile varato a Monfalcone.
contesto che il Cantiere di Monfalcone Nonch lultimo varo con scivolamento in
far del ritorno alla costruzione delle navi mare, ottantacinque anni dopo quello del
passeggeri e anni dopo la partenza della piroscafo Trieste. Quel giugno del 1993, a
Eugenio C. il punto di forza della sua nuo- fare da cornice, ormeggiata alla banchina
va storia, rientrando in un mercato di nic- dallestimento E, era stata la nave da cro-
chia, come poteva essere allora quello dei ciera Maasdam (60). La piccola unit del-
cruise liners, al riparo dalla concorrenza la Marina Militare Italiana quasi sembr
dei cantieri dellEstremo Oriente, privi scomparire di fronte allimponente scafo
del know-how necessario nel campo delle blu scuro della passeggeri mentre le passa-
costruzioni navali ad alto contenuto tec- va accanto trainata dai rimorchiatori (61).
nologico (58). Fu quella, per Monfalcone, una giorna-

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Da Lussino a Monfalcone

ta storica, di passaggio. Da unepoca al- blocchi piani, gi si pensa a una nuova


laltra. Oggi vi si costruiscono solo navi da area di premontaggio, nonch a un poten-
crociera per i maggiori marchi dellarma- ziamento dei mezzi di sollevamento delle
mento mondiale, con quarantaquattro banchine dallestimento, ci che dovrebbe
unit gi consegnate. Nei prossimi anni poter ridurre la fase di costruzione in ba-
Monfalcone e il suo Cantiere saranno chia- cino di navi da 115.000 tsl a sei mesi dai
mati a nuove, interessanti sfide. Il portafo- nove attuali (62).
glio ordini a oggi conta diciotto navi da E di 116.000 tsl una nave, ancora sen-
crociera per i marchi della Carnival Cor- za nome, per la P&O Cruises. Una sua ge-
poration di Micky Arison, la Oceania mella, la Ventura, stata consegnata al-
Cruises, la Silversea Cruises e, per la pri- larmatore il 29 marzo del 2008, pochi
ma volta, per la Compagnie des les du Po- giorni prima che il grande stabilimento di
nant di Marsiglia. Monfalcone compisse cento anni di vita.
Per far fronte al crescente carico di la- Ch tanti ne sono trascorsi da quando la
voro, la Fincantieri ha varato un piano famiglia Cosulich, originaria dellisola di
dinvestimento che contribuir a cambiare Lussino, nel golfo del Quarnaro, vi fond
il volto dello stabilimento isontino. Archi- un Cantiere dalle alterne vicende e tuttavia
viata la realizzazione della nuova officina destinato a lasciare una traccia nella storia
con ladeguamento delle linee pannelli e dellindustria navale italiana. n

NOTE

(1) Mario Barsali, Cosulich, famiglia, in Dizionario biografico degli italiani, Istituto della Enciclopedia
Italiana, Roma, 1984, volume 30, pp. 419-436.
(2) A Monfalcone sarebbe stato ad esempio costruito lincrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi,
ordinato dalla Marina Militare Italiana e varato il 4 giugno del 1983. Ma sarebbero stati i tanti sommergi-
bili a legare il loro nome a quello del Cantiere: Attilio Bagnolini, Barbarigo, Dandolo, Emo, Enrico Toti,
Gianfranco Gazzana Priaroggia, Leonardo da Vinci, Marcello, Medusa, Mocenigo, Narvalo, Nazario Sau-
ro, Ondina, Salvatore Pelosi, Vettor Pisani, sono soltanto alcuni di loro. Sullargomento si consulti di Lu-
ca Peruzzi, Sommergibili, tecnologia e cantieristica dal 1907 al 2007, Rivista Marittima, Marzo 2008,
pp. 51-60 e di Alessandro Turrini, Gli squali dellAdriatico. Monfalcone e i suoi sommergibili nella storia
navale italiana, Vittorelli Edizioni, Gorizia, 1999.
(3) Se ne veda il relativo catalogo, a cura di Matteo Martinuzzi, Cantiere 100 Anni di navi a Monfalcone,
Graphart Trieste, San Dorligo della Valle, 2008. Sulla storia del Cantiere si rimanda, con particolare ri-
guardo alle pagine 24-33, 36-71, 74-115, 164-193, 196-259, 262-273, a In cantiere. Tecnica, arte, lavoro.
Ottantanni di attivit dello stabilimento di Monfalcone, a cura di Valerio Staccioli, Edizioni della Lagu-
na, Monfalcone, 1988; Paolo Fragiacomo, La grande fabbrica, la piccola citt. Monfalcone e il cantiere
navale: la nascita di una company town. 1860-1940, Franco Angeli, Milano, 1997; Paolo Valenti, Storia
del cantiere navale di Monfalcone. 1908-2008, Edizioni Luglio, Trieste, 2007. Sulla storia delle pi im-
portanti navi passeggeri, fra cui quelle costruite a Monfalcone, segnaliamo la pubblicazione riccamente il-
lustrata a cura di Guido Gerosa e Paolo Valenti, Il mito del vapore, Esedra, Gallarate, 1992.
(4) Nata dalla fusione tra la F.lli Cosulich e la Austro-Americana, societ di navigazione, dedita ai traffici
doltremare, creata nel 1895 dagli industriali viennesi Schenker e dalla Burrell & Son di Glagow, di cui i
Cosulich rileveranno le quote.
(5) In cantiere, op. cit., p. 29.
(6) Le disposizioni relative al promovimento delle costruzioni navali interessarono gli articoli VIII, XI,
XVI, XX.
(7) In cantiere, op. cit., p. 30.

Rivista Marittima-Agosto/Settembre 2008 83


Da Lussino a Monfalcone

(8) Puntata XXIII Dispensata e spedita li 28 febbraio 1907, in Bollettino delle leggi dellImpero per i
Regni e Paesi rappresentati nel Consiglio dellImpero, Vienna, Coi tipi dellI. R. Stamperia di Corte e di
Stato, 1907, pp. 297-302. Relativamente agli articoli VIII, XI, XVI, XX, quelli racchiudenti, cio, le di-
sposizioni in materia di incentivi alle costruzioni navali, si consultino rispettivamente le pagine 299, 300,
301, 302.
(9) Un nuovo cantiere austriaco, LOsservatore Triestino, 31 gennaio 1907, p. 2. Desidero ringraziare il
dr. Franco Levi, della Biblioteca Civica Attilio Hortis di Trieste, per il reperimento e linvio in digitale
dellarticolo in oggetto.
(10) In cantiere, op. cit., p. 38.
(11) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=35
(12) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=37
(13) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=77
(14) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=87
(15) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=3801
(16) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=127
(17) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=99
(18) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=125
(19) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=417
(20) Cantiere 100, op. cit., p. 29.
(21) Barsali, Cosulich, op. cit., pp. 431-432.
(22) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_cronologia_it.php?menu_id=411656
(23) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_tematiche_it.php?menu_id=22
(24) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=2206
(25) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=2208
(26) In cantiere, op. cit., p. 265.
(27) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_cronologia_it.php?menu_id=826757
(28) In cantiere, op. cit., p. 97.
(29) In cantiere, op. cit., p. 97.
(30) In cantiere, op. cit., p. 265.
(31) In cantiere, op. cit., p. 265.
(32) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=662
(33) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=1750
(34) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=1750
(35) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=666
(36) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=668
(37) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=2210
(38) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=858
(39) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=874
(40) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=862
(41) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=1736
(42) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=3806
(43) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=1750
(44) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=1752
(45) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=1835
(46) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=1865
(47) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=3804
(48) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=2217
(49) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=1879
(50) In cantiere, op. cit., p. 271.
(51) In cantiere, op. cit., p. 271.
(52) In cantiere, op. cit., p. 271.
(53) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=1897
(54) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=1909
(55) In cantiere, op. cit., p. 273.
(56) In cantiere, op. cit., p. 273.
(57) Cantiere 100, op. cit., p. 58.
(58) Cantiere 100, op. cit., p. 59.
(59) Cantiere 100, op. cit., p. 60.
(60) Cantiere 100, op. cit., p. 60.
(61) Cantiere 100, op. cit., p. 60.
(62) Cantiere 100, op. cit., p. 71.

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