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DA LUSSINO A MONFALCONE
Dai Cosulich a Fincantieri:
le navi passeggeri nella storia della cantieristica italiana
Il presidente Giorgio Napolitano fra gli operai dello Stabilimento Fincantieri di Monfalcone il giorno
dellinaugurazione della Mostra. Accanto a lui, il dottor Giuseppe Bono, amministratore delegato
di Fincantieri (Monfalcone 27 marzo 2008) ( Presidenza della Repubblica Italiana).
L e navi da crociera continuano a essere Lussino, nel golfo del Quarnaro (1), vi av-
forgiate, a Monfalcone, nel grande stabili- vi la costruzione di un Cantiere dalle al-
mento di Fincantieri che guarda verso terne vicende e tuttavia destinato a lascia-
Trieste. Possenti, eleganti, rifinite nei det- re una traccia nella storia dellindustria na-
tagli, sempre pi allavanguardia. Sono or- vale italiana, grazie, soprattutto, alle sue
mai trascorsi cento anni da quando la fa- navi passeggeri, nonch alle tante unit da
miglia Cosulich, originaria dellisola di carico e militari (2). Ma a Monfalcone sa-
Visitatori nella sala dedicata ad alcune unit della Marina Militare Italiana. Al centro, il modello in scala
del sommergibile GUGLIELMO MARCONI, nella teca a destra il modellino del dragamine EDERA
(Monfalcone 12 aprile 2008) ( Foto Stefania Elena Carnemolla).
rebbero stati anche costruiti aerei, idrovo- motonave Giulio Cesare, transatlantico
lanti, carrozze ferroviarie, motoscafi, fra italiano del secondo dopoguerra (3).
cui i Bora, in voga negli anni Sessanta, na- Larrivo dei Cosulich, Callisto e Alber-
vi officine semisommergibili, come la Mi- to, a Monfalcone, gi attivi a Trieste con
coperi 7000, ponti in ferro, come il Polvo- lUnione Austriaca di Navigazione (4) e,
rilla, pensato per il collegamento fra Cile e ancor prima, con la F.lli Cosulich, coinci-
Argentina. se con lemanazione di una legge per la
Una mostra curata da Mauro Martinen- sovvenzione della marina mercantile e il
zi, di Fincantieri, e allestita, la scorsa pri- promovimento delle costruzioni navali
mavera, in una vasta area dello stabilimen- (5). Un inedito, per la legislazione austria-
to isontino, ne ha ripercorso la storia attra- ca, in virt dei contributi di costruzione
verso lesposizione di modellini in scala, che andavano ad affiancarsi a quelli, tradi-
fotografie, disegni, documenti, filmati de- zionali, di viaggio ed esercizio ora con-
poca, cimeli, fra questi, la pala daltare cessi ai cantieri (6). Nel momento in cui la
dellartista triestino Ugo Car, gi Cara- crescita dei traffici marittimi continuava a
baich, che abbelliva uno dei saloni della far registrare un incremento della doman-
Callisto Cosulich (1847-1918), e Alberto Cosulich (1849-1927), fondatori del Cantiere di Monfalcone
( Archivio Famiglia Cosulich - Foto Stefania Elena Carnemolla - Monfalcone 12 aprile 2008).
A destra: particolare dellarticolo pubblicato su LOsservatore Triestino il 31 gennaio 1907
con lannuncio della nascita di un cantiere a Monfalcone ad opera dei fratelli Cosulich
( Biblioteca Civica Attilio Hortis di Trieste).
Rocco, nella vicina Muggia, avrebbe potu- vori di ampliamento del porto di Trieste si
to sostenere, da solo, il prevedibile incre- erano resi necessari ingenti quantitativi di
mento delle commesse di naviglio per lar- ghiaia e altrettanti di sabbia, che la Pietro
mamento libero (7). Davanti alla prospet- Fiaccanoni & C. era riuscita a reperire nei
tiva di uno sviluppo delle costruzioni na- terreni acquitrinosi della Baia di Panzano,
vali nella regione, i Cosulich maturarono a ovest del porticciolo di Portorosega. I
pertanto lidea di un proprio cantiere. Ci Cosulich, accordatisi con la societ, sfrut-
che avrebbe consentito loro di ampliare le tarono gli scavi per poter ottenere due ba-
proprie attivit, se non di affrancarsi gra- cini comunicanti con il mare, provvisti di
datamente da quelli dOltremanica, tanto buoni fondali, distanti pochi chilometri dal
pi che la svalutazione del fiorino austria- centro abitato di Monfalcone e a non pi di
co nei confronti della sterlina iniziava a sedici miglia marittime da Trieste, loro
gravare sui tanti acquisti, allestero, delle porto darmamento. Larea di Panzano, co-
navi societarie. steggiata dal canale navigabile Valentinis,
Prima ancora che la nuova disposizione era inoltre alimentata dallacqua dolce del
venisse pubblicata sul Bollettino delle leg- Canale dei Dottori, lideale per immerger-
gi dellImpero (8), LOsservatore Triesti- vi le carene delle navi in allestimento.
no annunciava la costruzione di un cantie- Il 3 aprile del 1908 venne pertanto co-
re a opera dei due armatori lussiniani (9). stituita la societ per azioni Cantiere Na-
Come si arriv a Monfalcone? Per i la- vale Triestino, poi presieduta da Alberto e
Varo del piroscafo misto TRIESTE, 16 dicembre 1908 ( Associazione Marinara Aldebaran Trieste
su concessione di FINCANTIERI Cantieri Navali Italiani S.p.A).
ser Franz Joseph I, a tre classi, fu varato il dagli anni Venti, allorquando le caldaie a
9 settembre del 1911 alla presenza di Ma- vapore vennero trasformate per far posto
ria Gioseffa e Massimiliano, arciduchi alla combustione a nafta, gli spazi passeg-
dAustria, compiendo il suo viaggio inau- geri ridotti e le stive dotate di impianto fri-
gurale da Trieste a New York il 9 maggio gorifero per il trasporto di carne congelata
del 1912. Il Titanic, transatlantico della dallArgentina (16).
White Star Line, anchesso diretto a New Per il resto, nel primo decennio di vita
York, era naufragato giusto tre settimane del Cantiere la produzione destinata al tra-
prima. Il piroscafo passeggeri Kaiserin sporto passeggeri si sarebbe limitata a due
Elizabeth ch questo sarebbe dovuto piroscafi a elica di tipo costiero, il San
essere il suo nome impostato il 30 no- Marco (17) e il Liqeni (18), rispettivamen-
vembre del 1912, con le sue 14.700 tsl sa- te di 276 tsl e 96 tsl, commissionato dalla
rebbe stato uno fra i maggiori della mari- Societ di Navigazione Istria-Trieste, il
neria asburgica se un incendio non lo aves- primo, dalla Societ di Navigazione a Va-
se danneggiato o se i bombardamenti su pore del Lloyd Austriaco, il secondo.
Monfalcone del maggio del 1915 non ne
avessero compromesso la struttura (15).
Il 22 agosto del 1913, venne consegna- Fra la Grande Guerra e la caduta
to allUnione Austriaca di Navigazione il di Wall Street
Belvedere, piroscafo misto di 7.166 tsl per
il trasporto di merci e emigranti fra lA- James Stewart fu fatto rimpatriare nel
driatico e il Nord e Sud America, poi pi 1914, poco prima del grande conflitto
volte aggiornato e ristrutturato, a partire mondiale. Per Monfalcone non furono an-
ni facili. Cos come non lo furono per i Co- viarie, nel 1921, di quelle Elettromeccani-
sulich. N per il Cantiere. Distrutto dai che, nel 1922, delle Officine Aeronauti-
bombardamenti, lo si ricostru. La produ- che, nel 1923.
zione ripart, ma quando, davanti a un bru- Intanto, nel 1919, lUnione Austriaca di
sco calo nella domanda di naviglio, essa Navigazione aveva, sotto la direzione ge-
cominci a dover fare i conti con la crisi nerale di Alberto Cosulich e quella tecni-
delle commesse, fu allora che si decise di co-commerciale di Antonio Nicol, secon-
metter mano a una riorganizzazione inter- dogenito di Callisto, cambiato la propria
na, con la creazione delle Officine Ferro- ragione sociale in quella di Cosulich So-
Resti del Cantiere dopo la ritirata di Caporetto ( Associazione Marinara Aldebaran Trieste
su concessione di FINCANTIERI Cantieri Navali Italiani S.p.A).
Interno officina prima della Grande Guerra ( Associazione Marinara Aldebaran Trieste su concessione
di FINCANTIERI Cantieri Navali Italiani S.p.A.).
Varo del Regio sommergibile ONDINA, 1933 ( Associazione Marinara Aldebaran Trieste su
concessione di FINCANTIERI Cantieri Navali Italiani S.p.A.).
Il relitto della motonave passeggeri AUSONIA (poi ESPERIA) durante le operazioni di recupero (1947)
( Fincantieri Archivio storico-fotografico Stabilimento di Monfalcone).
Vincenzo Gioberti, cui tuttavia riusc met- stesso, dalla prua slanciata, poppa tipo in-
tere in salvo suoi naufraghi (38). crociatore, sovrastrutture centrali sormon-
La Andrea Gritti, con le sue 6.405 tsl tate da un solo fumaiolo, disponeva di set-
era stata progettata come motonave da ca- te ponti, di cui due continui, quattro stive e
rico per la Societ Italiana dArmamento sistemazioni passeggeri suddivise in tre
di Fiume. Consegnata nel luglio del 1943, classi, con la possibilit, per il cabotaggio
venne tuttavia requisita dalla Marina Mili- fra Alessandria dEgitto e Porto Said, di
tare. Derequisita nellagosto del 1945, la si imbarcare quarantaquattro passeggeri da
adatt al trasporto di emigranti. Comp il ponte. Lapparato motore era composto,
suo viaggio inaugurale da Genova a Bue- oltre che dai necessari ausiliari, da due
nos Aires il 12 agosto del 1946. Fu, la sua, motori tipo CRDA-Sulzer, di 10 cilindri
la prima partenza di una nave passeggeri ciascuno, nonch da cinque elettrogeni da
italiana nel dopoguerra (39). 225 KW. Fu inoltre dotata di moderni stru-
Il 20 ottobre del 1941, venne varata la menti di navigazione quali radar, radiogo-
motonave passeggeri Ausonia destinata al- niometro, girobussola Sperry, scandaglio a
la flotta della Adriatica Societ Anonima ultrasuoni. E, per il diletto dei passeggeri,
di Navigazione di Venezia in sostituzione nonch per la prima volta nella storia di
di una turbonave dello stesso nome incen- una nave passeggeri italiana, di una sala
diatasi nel 1935 nel porto di Alessandria cinematografica da centoventicinque po-
dEgitto. La nuova Ausonia non ebbe mi- sti, poi collocata fra la stiva numero due e
glior sorte. Rinacque come Esperia nel i locali ausiliari. Una novit riguard an-
1949, dopo esser rimasta, per anni, rove- che il Ponte Sole, con la creazione di un si-
sciata su un fianco allinterno del Cantiere. stema di giochi dacqua allinterno di due
Di 9.314 tsl, sobria ed elegante al tempo padiglioni di vetro. Completavano lattrez-
zatura del Lido, un bar con terrazzo, tende, passeggiate, spazi allaperto destinati al
ombrelloni, spazi riservati ai bagni di sole gioco e al relax, venne varata il 18 maggio
(40). Per far fronte allelevata richiesta di del 1950 per la Italia S.p.A. di Navigazio-
unit per emigranti, alla fine degli anni ne di Genova. Dopo una crociera attraver-
Quaranta venne costruita la motonave mi- so il Mediterraneo, comp il suo viaggio
sta Francesco Morosini, di 8.525 tsl. Vara- inaugurale il 27 ottobre del 1951, diretta a
ta il 12 dicembre del 1947, consegnata al- Buenos Aires. Durante le prime prove in
la Societ Italiana dArmamento di Vene- mare, i suoi quattro motori Fiat, riesumati
zia il 31 maggio del 1948, comp il suo dallarchivio prebellico, le avevano per-
viaggio inaugurale il 19 giugno di quel- messo di raggiungere una velocit di cro-
lanno, diretta a Buenos Aires. Bench ciera di ben 23,2 nodi. Un risultato notevo-
concepita per passeggeri di Classe Econo- le, per lepoca. Ma fu soprattutto laspetto
mica fu allestita con decoro, laddove la si esterno a differenziare la Giulio Cesare,
dot di buoni impianti igienico-sanitari, primo transatlantico italiano del dopoguer-
sala da pranzo, veranda, bar, piscina (41). ra, da tutti gli omologhi sino ad allora co-
Il Cantiere venne distrutto a sguito dei struiti. La prua, slanciata, a tagliamare, la
bombardamenti del 1944. Grazie allinter- poppa, tondeggiante, tipo incrociatore, le
vento dellIRI e del Governo Militare Al- sovrastrutture, degradanti verso poppa,
leato affront la seconda ricostruzione del- sormontate da un unico albero sagomato e
la sua storia. Nel 1948, ripresa lattivit, da un grande fumaiolo dalla linea legger-
giunse a Monfalcone, quasi irriconoscibile mente aerodinamica, tutto ci le conferiva
ch aveva servito, con il nome di Her- leleganza di un panfilo, dando la sensa-
mitage, come nave per il trasporto di trup- zione che fosse meno imponente di quan-
pe della U.S. Navy il Conte Biancama- to in realt non lo fosse (43).
no, glorioso transatlantico degli anni Venti La motonave mista Africa, di 11.427 tsl,
costruito dal cantiere W. Beardmore & Co. fu richiesta ai Cantieri Riuniti dellAdriati-
Ltd. di Dalmuir per il Lloyd Sabaudo di co dal Lloyd Triestino S.p.A. di Navigazio-
Genova. Completati i lavori di ammoder- ne per la linea del Sud Africa. Con buona
namento, il 26 ottobre del 1949 venne da- capacit di stiva, di eleganza sobria, prua
to in gestione alla Societ Marittima Na- slanciata, poppa tipo incrociatore, sovra-
zionale di Roma. Venduto, nel 1952, alla strutture centrali molto avviate, un solo fu-
Italia S.p.A. di Navigazione di Genova per maiolo sagomato e albero a tripode, fu as-
il trasporto passeggeri lungo la rotta del sai attiva lungo la rotta che le era stata pre-
Nord e Sud America, il 16 agosto del 1960 destinata, poi dirottata via Gibilterra nel
venne demolito a La Spezia dalla Terrestre 1956 e nel 1967 a sguito della prima e se-
Marittima (42). conda chiusura del Canale di Suez (44).
Il 20 settembre del 1957, venne conse-
gnata alla Adriatica S.p.A. di Navigazione
La Giulio Cesare e il ritorno di Venezia la Ausonia, turbonave passegge-
delle grandi navi passeggeri ri di gran lusso di 11.879 tsl progettata per
il Grande Espresso Italia-Egitto-Libano.
L a motonave passeggeri Giulio Cesare, Dalla prua fortemente inclinata, poppa tipo
di 27.227 tsl, dagli ampi saloni, arreda- incrociatore, un solo fumaiolo dalla linea
mento razionale ed elegante, luminose aerodinamica a sezione elissoidale, albero
Monfalcone 1950: immagine simbolo della rinascita della Marina Mercantile Italiana. Vi si notano
la motonave passeggeri GIULIO CESARE, primo transatlantico italiano del secondo dopoguerra,
e il relitto di un altro transatlantico, il CONTE DI SAVOIA, orgoglio del vecchio regime, in attesa
di essere demolito. A destra: maestranze al lavoro durante la costruzione dello scafo della turbonave
passeggeri OCEANIC, 1962 ( Fincantieri Archivio storico-fotografico Stabilimento di Monfalcone).
Varo del dragamine EDERA della Marina Militare Italiana, 1955 ( Associazione Marinara Aldebaran
Trieste su concessione di FINCANTIERI Cantieri Navali Italiani S.p.A.).
Di certo non spiccarono per sfarzo, cui fu timo settennio quella che ha richiamato
invece preferito un garbato decoro, n per in modo particolare la attenzione della
agi e privilegi per soli passeggeri di Prima Commissione, non tanto per le sue caratte-
Classe. Il primato riguard ben altro. Lin- ristiche di funzionalit e di tradizionale
gegneria navale stava facendo passi da gi- buon gusto, che hanno fatto di questa nave
gante. Per lepoca e il contesto. La Galileo uno dei pi ambiti mezzi di trasporto sulla
Galilei, considerata allavanguardia per le Rotta dellEstremo Oriente e dellAustra-
sue caratteristiche tecniche, venne per lia, quanto per alcune caratteristiche tecni-
esempio insignita del Premio ANIAI che, di indiscussa originalit, che hanno
istituito dallAssociazione Nazionale In- assicurato alla nave valori di efficienza
gegneri e Architetti Italiani per la mi- mai raggiunti contemporaneamente in pre-
glior realizzazione dellingegneria navale cedenti opere navali mercantili (50).
mercantile italiana di quegli anni e con la Quali? La cosiddetta sede donda, pote-
seguente motivazione: La T/n Galileo va precisare la motivazione, introdotta
Galilei, del Lloyd Triestino, costruita dai nella parte prodiera della carena, il rigon-
Cantieri Riuniti dellAdriatico, fra le gran- fio centrale dello scafo a guisa di controca-
di navi di linea realizzate in Italia nellul- rena subacquea, sono originali innovazio-
Lincrociatore portaeromobili GIUSEPPE GARIBALDI della Marina Militare Italiana sullo scalo in
attesa del varo, 1983 ( Fincantieri Archivio storico-fotografico Stabilimento di Monfalcone).
ni tecniche che hanno consentito di ridurre tico dalla Home Line Inc. di Panama. Su-
considerevolmente la resistenza al moto e pertransatlantico di lusso dalla linea ester-
di incrementare la stabilit per le condizio- na alquanto elegante, con prua a clipper e
ni di nave scarica o semiscarica, con con- sede donda, poppa tipo incrociatore assai
seguente eliminazione dello zavorramento slanciata, sovrastrutture continue sormon-
permanente: risultati tecnici che si tradu- tate, a prua, da un albero carenato, e da un
cono in importanti benefici economici di elegante fumaiolo a poppa, dotata di stabi-
esercizio (51). La Guglielmo Marconi ne lizzatori tipo Denny Brown, il 24 aprile
condivise caratteristiche tecnico-alber- del 1965 part per il suo viaggio inaugura-
ghiere. Comune alle due unit fu anche le da Trieste, diretta a New York, perch da
lapparato motore composto da tre caldaie qui raggiungesse le Bahamas (53).
tipo CRDA-Barcock & Wilcox, due grup- La Eugenio C., turbonave passeggeri di
pi turboriduttori tipo CRDA-De Laval, 30.567 tsl costruita per la Costa Armatori
realizzati dalla Fabbrica Macchine S.p.A. di Genova, fu lultima delle grandi
SantAndrea, nonch dagli ausiliari per i navi. Confortevole e sicura, realizzata con
servizi di macchina e di bordo (52). arredamenti dalta classe, ampi saloni, ve-
Il 15 gennaio del 1963, venne varata la rande luminose, spazi per attivit ludiche e
Oceanic, turbonave passeggeri di 39.241 piscine allaperto, provvista di stabilizza-
tsl ordinata ai Cantieri Riuniti dellAdria- tori tipo Denny Brown, nonch dei pi
NOTE
(1) Mario Barsali, Cosulich, famiglia, in Dizionario biografico degli italiani, Istituto della Enciclopedia
Italiana, Roma, 1984, volume 30, pp. 419-436.
(2) A Monfalcone sarebbe stato ad esempio costruito lincrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi,
ordinato dalla Marina Militare Italiana e varato il 4 giugno del 1983. Ma sarebbero stati i tanti sommergi-
bili a legare il loro nome a quello del Cantiere: Attilio Bagnolini, Barbarigo, Dandolo, Emo, Enrico Toti,
Gianfranco Gazzana Priaroggia, Leonardo da Vinci, Marcello, Medusa, Mocenigo, Narvalo, Nazario Sau-
ro, Ondina, Salvatore Pelosi, Vettor Pisani, sono soltanto alcuni di loro. Sullargomento si consulti di Lu-
ca Peruzzi, Sommergibili, tecnologia e cantieristica dal 1907 al 2007, Rivista Marittima, Marzo 2008,
pp. 51-60 e di Alessandro Turrini, Gli squali dellAdriatico. Monfalcone e i suoi sommergibili nella storia
navale italiana, Vittorelli Edizioni, Gorizia, 1999.
(3) Se ne veda il relativo catalogo, a cura di Matteo Martinuzzi, Cantiere 100 Anni di navi a Monfalcone,
Graphart Trieste, San Dorligo della Valle, 2008. Sulla storia del Cantiere si rimanda, con particolare ri-
guardo alle pagine 24-33, 36-71, 74-115, 164-193, 196-259, 262-273, a In cantiere. Tecnica, arte, lavoro.
Ottantanni di attivit dello stabilimento di Monfalcone, a cura di Valerio Staccioli, Edizioni della Lagu-
na, Monfalcone, 1988; Paolo Fragiacomo, La grande fabbrica, la piccola citt. Monfalcone e il cantiere
navale: la nascita di una company town. 1860-1940, Franco Angeli, Milano, 1997; Paolo Valenti, Storia
del cantiere navale di Monfalcone. 1908-2008, Edizioni Luglio, Trieste, 2007. Sulla storia delle pi im-
portanti navi passeggeri, fra cui quelle costruite a Monfalcone, segnaliamo la pubblicazione riccamente il-
lustrata a cura di Guido Gerosa e Paolo Valenti, Il mito del vapore, Esedra, Gallarate, 1992.
(4) Nata dalla fusione tra la F.lli Cosulich e la Austro-Americana, societ di navigazione, dedita ai traffici
doltremare, creata nel 1895 dagli industriali viennesi Schenker e dalla Burrell & Son di Glagow, di cui i
Cosulich rileveranno le quote.
(5) In cantiere, op. cit., p. 29.
(6) Le disposizioni relative al promovimento delle costruzioni navali interessarono gli articoli VIII, XI,
XVI, XX.
(7) In cantiere, op. cit., p. 30.
(8) Puntata XXIII Dispensata e spedita li 28 febbraio 1907, in Bollettino delle leggi dellImpero per i
Regni e Paesi rappresentati nel Consiglio dellImpero, Vienna, Coi tipi dellI. R. Stamperia di Corte e di
Stato, 1907, pp. 297-302. Relativamente agli articoli VIII, XI, XVI, XX, quelli racchiudenti, cio, le di-
sposizioni in materia di incentivi alle costruzioni navali, si consultino rispettivamente le pagine 299, 300,
301, 302.
(9) Un nuovo cantiere austriaco, LOsservatore Triestino, 31 gennaio 1907, p. 2. Desidero ringraziare il
dr. Franco Levi, della Biblioteca Civica Attilio Hortis di Trieste, per il reperimento e linvio in digitale
dellarticolo in oggetto.
(10) In cantiere, op. cit., p. 38.
(11) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=35
(12) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=37
(13) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=77
(14) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=87
(15) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=3801
(16) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=127
(17) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=99
(18) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=125
(19) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=417
(20) Cantiere 100, op. cit., p. 29.
(21) Barsali, Cosulich, op. cit., pp. 431-432.
(22) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_cronologia_it.php?menu_id=411656
(23) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_tematiche_it.php?menu_id=22
(24) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=2206
(25) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=2208
(26) In cantiere, op. cit., p. 265.
(27) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_cronologia_it.php?menu_id=826757
(28) In cantiere, op. cit., p. 97.
(29) In cantiere, op. cit., p. 97.
(30) In cantiere, op. cit., p. 265.
(31) In cantiere, op. cit., p. 265.
(32) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=662
(33) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=1750
(34) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=1750
(35) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=666
(36) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=668
(37) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=2210
(38) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=858
(39) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=874
(40) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=862
(41) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=1736
(42) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=3806
(43) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=1750
(44) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=1752
(45) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=1835
(46) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=1865
(47) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=3804
(48) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=2217
(49) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=1879
(50) In cantiere, op. cit., p. 271.
(51) In cantiere, op. cit., p. 271.
(52) In cantiere, op. cit., p. 271.
(53) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=1897
(54) http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=1909
(55) In cantiere, op. cit., p. 273.
(56) In cantiere, op. cit., p. 273.
(57) Cantiere 100, op. cit., p. 58.
(58) Cantiere 100, op. cit., p. 59.
(59) Cantiere 100, op. cit., p. 60.
(60) Cantiere 100, op. cit., p. 60.
(61) Cantiere 100, op. cit., p. 60.
(62) Cantiere 100, op. cit., p. 71.