Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
• In ogni caso la rete ferroviaria aiutò il viaggio: prima del conflitto mondiale il
numero dei turisti stranieri in Italia raggiunse la cifra record di 900.000,
anche se le mete rimanevano sostanzialmente stabili e le difficoltà negli
spostamenti lontano dal treno mantenevano le loro difficoltà
• Nel primo Novecento ogni italiano viaggiava in media con il treno 1,82 volte all’anno
contro le 27,40 degli Inglesi, le 20 degli Svizzeri, le 17,18 dei Belgi, le 9,57 dei
Francesi, le 5,90 degli Olandesi. In valore assoluto, nel 1905 le ferrovie italiane
trasportavano 85 milioni di passeggeri, quelle britanniche un miliardo e 170 milioni, le
svizzere 81 milioni, le belghe 163 milioni, le francesi 429 milioni, le olandesi 38 milioni
(Ferraris 1905; Mitchell 1998).
L’automobile
• La rete stradale europea a inizio 800 era in gran parte costituita da semplici
piste in terra che ricalcavano le antiche vie romane
• Progressivamente negli stati e fra gli stati si afferma l’importanza di una rete
stradale (ragioni economiche e militari)
• Per tutto l’800 l’auto rimase allo stato sperimentale; solo nel 1854 a Firenze
venne ideato e creato un motore a scoppio che nel 1883 (Daimler in
Germania) trovò una prima realizzazione industriale.
• Nel giro di 15 anni l’automobile fece le sue prime apparizioni
• Nel 1899 nacque alla Fiat la prima auto italiana
• Attorno al 1909 iniziò negli USA la produzione in serie (Ford)
• Con lo scoppio del conflitto l’industria automobilistica fu convertita alle
esigenze belliche
• Il mezzo era entrato nel costume e nelle aspirazioni individuali: in questa
situazione di lento incremento della mobilità e di ancor più lento
cambiamento della mentalità, si inserì la rivincita del trasporto individuale
portata dagli autoveicoli
• L’auto costituisce la seconda rivoluzione del turismo dopo il treno: con essi
potevano essere soddisfatte esigenze individuali e di gruppo
Muoversi: l’automobile
Nel primo decennio del Novecento, gli autoveicoli erano ben poco presenti sulle
strade della penisola: passarono infatti da 111 unità registrate nel 1899 a
7.762 nel 1910, appannaggio di una ristretta cerchia di amatori, nobili o
ricchi borghesi.
Assai più diffuso era invece l’utilizzo della bicicletta (chiamata velocipede), che
passava proprio in questo periodo da una nicchia di benestanti turisti a un
utilizzo più diffuso.
Le abitudini di trasporto erano forse le più sintomatiche del distacco tra le varie
categorie: l’alta e la media borghesia si convertivano gradualmente
all’automobile, la piccola borghesia ne era fatalmente attirata, mentre i
contadini risultavano ancora legati ai loro antichi carri a trazione animale e
la “classe operaia” rimaneva associata al treno, al tram e alla bicicletta.
• Mentre gli sport, quindi, trovano spazio nel modo liberale borghese e
aristocratico, cosa accade nelle forze escluse (o parzialmente integrate)
dalle istituzioni, cioè il mondo e i movimenti cattolici e il mondo e il
movimento socialista?
Sport popolare?
Cattolici e socialisti
• Analizzando lo spettro politico nazionale ed escludendo il mondo liberale, una
sensibilità nei confronti dell’attività sportiva veniva manifestata dal movimento
cattolico che vide la nascita di numerose associazioni sportive cattoliche, sia
pure di chiaro stampo ginnastico e prive di connotazioni agonistiche; i socialisti,
invece, si professavano all’epoca antisportivi.
• Chi fruisce di questi spazi appartiene per diversi motivi alla parte superiore
della piramide sociale
Industrializzazione: 1830-1914
Democratizzazione: 1914-1945
Massificazione: 1945-1990
Frammentazione: 1990-…..
I cicli di vita di una località
Il turismo è di fatto un settore in cui l'impresa è fortemente legata alle
risorse "generali", paesaggistiche del territorio di riferimento, che
può essere anche lontano dalla sua sede, ma che costituisce la
variabile-chiave del bene venduto, il viaggio e il soggiorno.
• Esistono poi alcune serie particolari parallele alla “Guida rossa” ma che non fanno
parte della collana ma vengono pubblicate in fasi particolari della storia del TCI: guida
della Libia in 2 volumi (Tripolitania e Cirenaica) del 1923; la guida “Sui Campi di
Battaglia” (dal 1927 al 1931); la Guida d'Italia per Stranieri (in francese, inglese,
tedesco e spagnolo);
Il TCI e le guide rosse
Il grande protagonista è il presidente del TCI,
Bertarelli
Per la prima volta viene creata l’immagine turistica
dell’Italia, rappresentata da uno strumento agile
che riesce a dare un’immagine completa
In particolare al sud che fino ad allora era rimasto
estraneo o periferico
A partire dal 1896 iniziano anche le guide regionali
Con il fascismo cresce l’enfasi e l’esaltazione della
nazione e dell’Italia
Il TCI e le guide rosse
Le caratteristiche:
a) l’uso dell’asterisco posto accanto a ciò che viene
valutato interessante o rilevanti (valutazione di merito)
b) La presenza di dati storici e topografici corredati di
itinerari tipici che tendono a ricostruire il contesto e
l’ambiente
c) L’introduzione storica
d) L’appendice bibliografica
e) Gli autori sono specialisti o soci del TCI che risiedono
nella zona, profondi conoscitori della storia e dei luoghi
f) Totalità e neutralità dell’informazione
g) Una guida che allo stesso tempo è catalogo ed
inventario (forse un po’ noiosa ma indispensabile)
Il pacchetto vacanze
Thomas Cook 150 anni fa ca. inventò il pacchetto vacanza
I numeri di Cook:
• 1.000 i giri del mondo che fece fare ad altrettanti turisti (a
partire dal 1872 quando Verne pubblicò il “giro del mondi
in ottanta giorni”
• 8 sterline il costo del primo tour organizzato il 17 luglio
1855 in Europa
• 14 giorni il viaggio di esordio a Pargi, bruxelles e Colonia
• 150.000 turisti fecero riferimento a Cook per
l’esposizione di Londra del 1851
Il pacchetto vacanze
L’intuizione di Cook si basava sulle ferrovie e sui canali che trasportando merci potevano
trasportare; sfrutta le potenzialità insite nella rivoluzione dei trasporti e
nell’abbreviazione dello spazio e del tempo.
Integrò nella sua rete gli alberghi che dagli iniziali 200 arrivarono (1890) a quasi 1000 in
tutto il mondo.
Dal suo primo ufficio, Cook passò ad aprirne uno a New York (1871) ed altri 60 in tutto il
mondo (1890 ca.)
La sua attività era a metà fra AdV e T.O.: vendendo al dettaglio i viaggi ma anche
progettando ed organizzando in modo autonomo.
L’intero viaggio era così organizzato: collegamenti, orari, biglietti, cambio moneta, guide
e programmi