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CERIGNOLA
La Madonna di Ripalta un dipinto fatto sulla tela, che risale al tredicesimo secolo. Licona
rappresenta la Vergine che regge il Bambino Ges con la mano destra. La Vergine, guida per i cristiani
nel cammino sulla terra, con la mano sinistra indica il Bambino Ges, seduto su un cuscino rosso che
era posto sul trono circondato da palme. La Madonna indossa una tunica azzurra con sopra il
maphorion con una sopravveste color porpora, una trapunta di undici croci-fiorellini, simbolo di
purezza e verginit, mentre il Bambino Ges indossa una tunica color ocra scuro, con delle sfumature
oro e in vite una fascia di colore rosso. ll Bambino Ges con la mano destra benedice, mentre con la
mano sinistra stringe un rotolo dov scritta la volont del Padre. Le gambe del Cristo sono nude e
incrociate, invece i piedi della Vergine Maria non sono visibili a causa delle scrostature presenti. Le
aureole sono graticolate nel gesso. Quella del Bambino presenta una croce. In alto ci sono due
angioletti su delle nuvolette, che incensano le due figure.
Il quadro fu ritrovato su una localit detta RIPA ALTA, da cui il nome Ripalta, che si trova
sulla sinistra del fiume Ofanto. Nel 1859 la Madonna di Ripalta fu proclamata Patrona principale di
Cerignola e la si festeggia l8 settembre, giorno della Nativit di Maria. Da quel giorno si stabil che
limmagine per sei mesi, da ottobre ad aprile, rimanesse nella cappella sull Ofanto, e per gli altri sei
mesi fosse ospite della Cattedrale di Cerignola, il Duomo Tonti.
Due le leggende sul ritrovamento dellicona: la prima narra che il quadro fu rinvenuto, intorno
al 1172, da una banda di malfattori che, ritrovato il quadro nella vicina boscaglia situata vicino al fiume
Ofanto, non sapendo che fosse un quadro con riportata limmagine della Madonna, lo usarono come un
tavolaccio per battere il lardo. Un giorno il capo della banda sbagli il taglio e cos lascia si conficc
nella tavola facendovi scorrere sangue. Il capo, impaurito, avvert i compagni e con loro scopr che
sotto luntume era raffigurata limmagine della Vergine Maria con in grembo Ges bambino, entrambi
con uno sfreggio in viso; unaltra versione della leggenda racconta che il quadro fu ritrovato da alcuni
boscaioli che pensarono di usare il tavolaccio come legna da ardere. Al primo colpo dascia dall icona
fuoriusc del sangue. Fu cos che sul luogo, dove venne rinvenuta limmagine, fu eretta una cappella e
cos cominciarono i primi pellegrinaggi devozionali.
Il Iuogo dove fu trovato il quadro non era distante n da Cerignola n da Canosa, per questo i
due paesi ebbero delle discussioni e cos si pens di mettere il quadro su un carro trainato da buoi, che
si diresse per tre volte verso Cerignola facendo cos Cerignola proprietaria del quadro. Il popolo
cerignolano, per, non volle che il quadro fosse restaurato della cicatrice sul volto della Madonna, in
modo che la condanna della violenza fosse sempre viva.
La partenza dellicona anticamente avveniva il 21 settembre, ma la data coincideva con i
festeggiamenti di San Matteo apostolo, il cui questo culto molto sentito nella citt di Cerignola e,
pertanto, essa fu spostata al primo luned di ottobre. A volte i luned coincidevano con i festeggiamenti
in onore della Madonna del Rosario, cos la partenza alla fine fu fissata il secondo luned di ottobre.
La seconda domenica di ottobre la Cattedrale diocesana rimane aperta tutto il giorno e anche la
notte per la venerazione dellimmagine della Madonna. Alle 5 del mattino viene celebrata la Santa
Messa, alle ore 6 il quadro esce dalla basilica. La processione viene aperta dal tradizionale suono della
banda Citt di Molfetta e prosegue fino alla chiesa di San Domenico, dove licona si ferma per dare
la possibilit a tutta la cittadinanza di essere baciata e salutata. ll quadro viene portato sulle spalle da
uomini che vengono chiamati portantini, che raggiungono via Ofanto dove la citt di Cerignola saluta
la Vergine Maria. Nel percorso, che conduce alla chiesa campestre, il quadro sosta alle Pozzelle, cio
due cappelle costruite in onore della Vergine Maria, e alla Salve Regina dove rimane per un quarto
dora. Alle 13:30 circa arriva nel Santuario dove viene celebrata la messa dal Vescovo.
In vista del ritorno della Madonna di Ripalta a Cerignola, le confraternite iniziano i
pellegrinaggi al Santuario.
Il ritorno avviene il primo sabato dopo la Pasqua.
Dopo la funzione celebrata dal vescovo, la Madonna viene portata verso Cerignola per la
benedizione dei campi. Verso il ritorno per Cerignola, licona sosta prima alla Salve Regina, dove
viene aspettata dalla Confraterinita della Morte e Orazione e poi alle Pozzelle accolta dalla bande
Citt di Molfetta e Citt di Cerignola.
Alle 19:15 le campane di tutte le chiese suonano festose per larrivo della Patrona, che si ferma
alla chiesa San Domenico dove i cittadini gioiscono per il ritorno della loro Santa Madre. Qui avviene
il saluto da parte del Vescovo e lo sparo di mortaretti con spettacoli pirotecnici.
Alle 20:30 la processione raggiunge Ia cattedrale della citt dove licona rimane per sei mesi
esposta alla devozione di tutti i fedeli.
Classe III E
Collocata nella valle dell'Ofanto pugliese, abbracciando il Basso Tavoliere troviamo Cerignola,
terra di conquista e di ricchezze culinarie. Un terremoto durante il 1700 distrusse l'intero abitato. Si
ricorda la citt con l'omonima battaglia di Cerignola per la conquista del Regno di Napoli tra francesi e
spagnoli, decretando il successo di quest'ultimi. Nel 1943 fu conferito l'attuale stemma della citt da
Vittorio Emanuele III. Nello stemma comunale viene raffigurata una cicogna che spezza un serpente in
memoria della leggenda cittadina in cui si narra che proprio le cicogne salvarono la citt dall'invasione
dei serpenti. Nel centro antico di Cerignola (Terra Vecchia), troviamo le costruzioni pi vecchie del
paese. Nel suo borgo antico incrociamo la Chiesa Madre risalente al XI-XII secolo e la Chiesa di
Sant'Agostino del XV secolo. Con il suo stile barocco ammiriamo la Chiesa della Beata Santa Vergine
del Monte Carmelo e l'imponente Duomo Tonti che con la sua cupola abbraccia l'intera citt. Cerignola
crocevia dei famosi Tratturri disseminati per l'intero territorio. Nella piazza Giacomo Matteotti, nel
cuore dell'abitato, troviamo la facciata del Mercandante, il teatro pi importante del paese e sede di
numerosi spettacoli per tutta la regione pugliese. Tra Corso Gramsci e via Osteria Ducale incrociamo la
pietra miliare, uno dei reperti romani conservati in citt, l'iscrizione sulla colonna dedicata a Marco
Ulpio Traiano. Passeggiando nell'omonima via, al numero 21, c' la casa di Pietro Mascagni che
durante il periodo di permanenza in citt, oltre ad essere Maestro della filarmonica, compose una parte
dell'opera verdiana, la Cavalleria Rusticana. La Torre dell'Orologio segna l'ingresso alla Terra Vecchia,
il borgo antico. In vicinanza al centro troviamo le Fosse granaie, dove si conservano ancora alcuni silos
per immagazzinare il grano e sono fruibili al pubblico. Un altro museo di interesse quello etnografico
dove, si conservano le antiche tradizioni della popolazione. Cerignola anche territorio di riserve
naturali come "il Monte"; area protetta e luogo di sosta di molti volatili come l'airone rosso, la garzetta,
il falco di palude e molti altri.
Immense luminarie accendono la citt per la festa patronale che dura quattro giorni, dove bande
musicali e orchestre suonano per il centro. L'8 Settembre si celebra con la processione la Madonna di
Ripalta. Molti altri sono gli eventi che ravvivano Cerignola, come Cerignola Bella, dove durante
l'estate il centro si riempie di spettacoli di musica, teatro, cinema e danza. Da non perdere la RADC
Summer Festival con importanti concerti. A Cerignola non solo si balla, ma si mangia e molto bene. La
citt insieme ad altri comuni appartiene al comitato Citt delle pesche per favorire la promozione delle
produzioni del territorio locale. Cerignola importante anche per la coltivazione dell'oliva con il
marchio D.O.P. Il piatto tipico della zona la Tiella (nome che deriva dal tegame con cui si prepara)
che si basa sul tradizionale lavoro dei campi, dove si uniscono patate, pomodori, lampascioni,
formaggio pecorino, pangrattato, origano, prezzemolo, funghi, tutto a crudo e mescolati insieme. Un
classico del territorio il pane condito con olio extra-vergine e pomodori. Anche la pasta, spesso fatta a
mano, acquista la sua particolarit come gli strascinati, le orecchiette con le cime di rape, i cicatelli con
fagioli, i cavatelli con la ruca. Da assaggiare la ventricina di montone ripiena con frattaglie, scamorza,
uova, salame e poi cotta nel forno ed infine si aggiunge la rucola lessata. Durante la festa patronale
(Madonna di Ripalta) tradizione mangiare il galluccio, da cui si ricava il rag di carne. Come non
citare le erbe selvatiche chiamate i marasciuoli, dal sapore amaro, poi ci sono i lampascioni, anche esse
erbe amare, pi vicine alle cipolle, oppure la cicoria di campagna che leggermente pi dolce. Non
mancano i formaggi come ricotte, pecorino, scamorze, caciocavallo, provoloni, mozzarelle, e nemmeno
i dolci come le cartellate fritte nell'olio e imbevute di miele o vino cotto, le zeppole, le squarcelle
(ciambelle ricoperte da glassa di zucchero), la pizza di ricotta, la pizza sette sfoglie condite con
mandorle, uva passa, mostarda, pinoli, noci tritate, cioccolata e zucchero, le pettole condite con il vino
cotto e i calzoncelli farciti con mostarda (marmellata di uva), mandorle tostate e coperti con il vino
cotto. Anche il vino ha la sua specialit come il Rosso di Cerignola (vino D.O.C. e Riserva). Non
manca proprio niente per un salto a Cerignola
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Domenica di festa per i torinesi di Puglia
Il Santuario della Madonna di Ripalta sorge su uno strapiombo, sulla riva sinistra
dellOfanto, a circa nove chilometri da Cerignola. In origine, in questo luogo si praticavano riti
pagani, come testimonia una stele, probabilmente facente parte di un antico tempio. Essa presenta
un'iscrizione latina relativa alla costruzione di un'ara dedicata alla dea Bona, divinit della pastorizia e
dei boschi.
Le prime tracce relative al culto dell'icona bizantina di Maria risalirebbero all'XIII secolo.
L'icona fu portata in localit Ripalta dai monaci Basiliani, fuggiti dalla persecuzione contro il culto
delle immagini sacre attuata da Leone III l'Isaurico. La costruzione del convento dovrebbe essere
quindi opera dei monaci, i quali lo realizzarono sui ruderi dell'antico tempio per esporvi l'icona.
L'8 settembre 1992 la chiesa stata eretta a Santuario diocesano. Esso ospita il quadro della
Madonna di Ripalta per i mesi che vanno dal secondo luned di ottobre al sabato successivo alla
Pasqua. In quei giorni, i fedeli si muovono in pellegrinaggio per accompagnare l'icona da Cerignola al
santuario e viceversa. Durante la processione, il corteo effettua due soste in prossimit di altrettante
cappelle rurali: la Salve Regina (1872) e le Pozzelle (1833).
Indirizzo: Contr. Santa Maria Di Ripalta, S.N.
71042 - Cerignola (Fg)
Tel. 0885 418336