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Il modo condizionale, nelle sue forme di presente e passato, assente in latino, è invece
presente sia in italiano che in rumeno, due delle sue lingue figlie, seppure con alcune
differenze di tipo morfologico e d’uso. L’obiettivo di questo lavoro è determinare
quali siano gli aspetti dell’uso del condizionale in italiano che si differenziano
maggiormente rispetto all’uso del modo stesso nella lingua rumena, in modo da
evidenziare le possibili difficoltà per un apprendente di italiano L2 di madrelingua
rumena.
E’ necessario comunque accennare alla formazione del condizionale nelle due lingue,
dato che la differenza esistente potrebbe essere fonte di interferenze rilevanti
nell’interlingua dell’apprendente: mentre in italiano, infatti, la forma verbale si
presenta semplice al tempo presente e composta al passato, in rumeno entrambi i
tempi sono caratterizzati da una forma composta.
In rumeno il condizionale presente si forma con un ausiliare (derivante probabilmente
dal verbo avere) più l’infinito del verbo, e l’apprendente si troverà a dover sostituire
questa forma analitica con la forma sintetica dell’italiano, la cui formazione è simile a
quella del futuro semplice del modo indicativo; per quanto riguarda il condizionale
passato, invece, in entrambe le lingue è analitico: in rumeno l’ausiliare è essere,
coniugato al condizionale presente, a cui si aggiunge il participio passato del verbo, e
similarmente in italiano all’ausiliare proprio del verbo, coniugato al condizionale
presente, segue il participio passato del verbo.
In ambito contrastivo si dovrà quindi mettere in risalto, oltre a una differenza di tipo
sintetico/analitico tra i due tempi presenti, il fatto che l’ausiliare usato è quello di
riferimento del verbo, non una conseguenza diretta del tempo e del modo usati.
• Semplice
Nell’ultimo esempio si nota che chi parla può presentare ciò che
dice come una possibilità realizzabile a patto che si verifichi una
certa condizione, in italiano espressa dal congiuntivo (se avessi
tempo), mentre in rumeno il modo condizionale è usato sia per
esprimere l’azione desiderata (aş citi), sia la necessaria condizione
per l’adempimento dell’azione (dacă aş avea timp).
Questa è la principale differenza nell’uso del modo condizionale tra i
due sistemi linguistici presi in considerazione, quindi è su questo
aspetto che bisognerebbe focalizzare maggiormente l’attenzione
durante l’apprendimento.
Il verbo che designa la condizione è preceduto e segnalato, come in
italiano, dalla congiunzione dacă (se):
• Composto
Bibliografia
Lingua italiana per stranieri, corso intermedio, Katerin Katerinov, Guerra, 1985.