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SCIENZA DELLE FINANZE

CAP.1
Scienza delle finanze e ruolo dello Stato
La scienza delle finanze si occupa delle politiche tributarie e di spesa pubblica adottate dallo Stato e dei loro
effetti sullallocazione delle risorse e sulla distribuzione del reddito. A questo proposito si soliti
distinguere tra analisi positiva e normativa. La prima ha come obiettivo quello di individuare i nessi causali
tra le variabili economiche (es. effetto della riduzione di unimposta sule reddito da lavoro sullofferta di
lavoro). Lanalisi normativa, invece, cerca di fornire indicazioni circa la relazione tra strumenti specifici (es.
tassazione reddito e specifici obiettivi, come la distribuzione del reddito).
Le diverse posizioni sullintervento dello stato in economia riassunto nei due principali orientamenti: la
concezione organicistica e quella meccanicistica. Secondo la concezione organicistica gli individui hanno
valore solo in quanto contribuiscono alla realizzazione degli obiettivi della collettivit, obiettivi che sono
fissati dallo Stato. Secondo la concezione meccanicistica lo Stato un artificio creato con il solo scopo di
consentire la realizzazione degli obiettivi individuali.
CAP.3
Gli strumenti dellanalisi positiva
Uno degli obiettivi della finanza pubblica stimare in che modo diverse politiche incidono sul
comportamento degli individui. Unimpostante finalit del lavoro empirico in finanza pubblica stimare la
relazione causale tra una politica e un tipo di comportamento. Per dedurre una relazione causale fra un
programma e un risultato devono verificarsi tre condizioni:
1) Il programma deve precedere il risultato;
2) Programma e risultato devono essere correlati;
3) Devono essere eliminate altre spiegazioni della correlazione osservata.
Gli studi sperimentali assegnano in modo casuale i soggetti a un gruppo sperimentale o di controllo.
Lassegnazione casuale riduce la probabilit che fattori esterni portino il ricercatore a confondere la
correlazione la causalit. Questi studi offrono un modo attendibile per valutare limpatto dei programmi di
Governo, ma non sono infallibili. In particolar modo i ricercatori devono assicurarsi che lassegnazione
casuale rimanga tale nel corso del tempo e devono prestare attenzione nel generalizzare i risultati.
Leconometria luso delle scienze statistiche per stimare relazioni causali. Un importante strumento
rappresentato dallanalisi di regressione, che stima la relazione fra due variabili mantenendo altri fattori
costanti. I dati osservati possono essere cross section, in serie storica oppure panel. In un quasi
esperimento vengono utilizzati i dati raccolti, ma ci si basa su circostanze esterne per riprodurre un
esperimento randomizzato.
CAP.4
Gli strumenti dellanalisi normativa
Leconomia del benessere studia come confrontare allocazioni
delle risorse alternative. Uno strumento utilizzato per
illustrare le possibili distribuzioni di due beni tra due soggetti
la scatola di Edgeworth. La base della scatola Os rappresenta
la quantit di un bene, mentre laltezza Or rappresenta
lammontare totale dellaltro bene; in corrispondenza del
punto v Adamo consuma una quantit Ou del primo bene e Ox
dellaltro, mentre Eva consuma Oy del secondo e Ow del
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primo. Ma come fare a capire se possibile migliorare la condizione di uno dei due senza peggiorare quella
dellaltro? Inseriamo allora allinterno della scatola delle curve
di indifferenza che rappresentano le preferenze relative al
primo ed al secondo bene (Adamo accresce la sua condizione
quanto pi di sposta a destra della scatola, Eva al contrario
quanto pi di sposta in basso a sinistra).
Il punto h migliore rispetto al punto g per Adamo, perch
passa su una curva di indifferenza superiore, ma il punto p
anche pareto efficiente perch non si pu andare oltre quel
punto perch si andrebbe a peggiorare la condizione di Eva.
Unallocazione Pareto efficiente si ha quando non possibile migliorare la condizione di un individuo senza
peggiorare quella di unaltra persona. Una condizione necessaria per lefficienza paretiana che il saggio
marginale di sostituzione tra due beni sia uguale al saggio marginale di trasformazione.
Il procedimento pu essere ripetuto con tutte le
combinazioni possibili di curve di indifferenza, fino ad
arrivare a costruire la curva mn, detta curva dei contratti,
che una curva che collega ciascun punto nella scatola di
Edgeworth nel quale la curva di indifferenza di Adamo
tangente a quella di Eva rilevando cos tutti i punti pareto
efficienti.
Il valore assoluto della pendenza della curva dindifferenza
indica il rapporto al quale lindividuo disposto a
scambiare un bene per una quantit aggiuntiva dellaltro
ed detto saggio marginale di sostituzione MRS tra i due beni. lefficienza pareti vana richiede quindi
luguaglianza dei saggi marginali di sostituzione per tutti i consumatori.
Dal lato della produzione invece possiamo studiare la frontiere delle possibilit produttive, che indica le
possibili combinazioni di produzione di due beni; se gli input sono utilizzati
in modo efficiente, un aumento della produzione del primo bene comporta
una diminuzione della produzione del secondo e viceversa. Il saggio al quale
leconomia pu trasformare il primo bene nel secondo prende il nome di
saggio marginale di trasformazione MRT e corrisponde alla pendenza della
frontiera delle possibilit produttive. LMRT pu anche essere espresso in
termini di costo marginale MC, cio il costo aggiuntivo di produzione di una
i pi unit di output. La distanza xz o wy indicano il costo dellincremento
della produzione del dato bene.
Il primo teorema fondamentale delleconomia del benessere
Se ipotizziamo che tutti i consumatori e produttori agiscono da concorrenti perfetti, ovvero nessuno di loro
ha potere di mercato e se esiste un mercato per tutti i beni, allora le risorse vengono allocate in maniera
Pareto efficiente. Cio uneconomia concorrenziale alloca automaticamente le risorse in modo efficiente
senza alcun bisogno di intervento esterno.
Il secondo teorema fondamentale delleconomia del benessere
Quale sarebbe il ruolo dello stato in tutto questo? Finora abbiamo ipotizzato che lallocazione pareto
efficiente sia lunica, ma questo non vuole dire che sia effettivamente quella desiderabile. Un punto
efficiente pu anche non essere equo e la collettivit potrebbe quindi gradire un punto magari pi equo e
meno efficiente come in figura.

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Il punto ps efficiente mentre il punto q non lo tuttavia q


potrebbe essere preferito dalla societ. Questo pu essere
spiegato anche attraverso la curva UU che la frontiera delle
utilit possibili, che deriva dalla curva dei contratti e indica
lutilit massima che ciascun individuo pu raggiungere data
lutilit dellaltro. I punti sulla curva sono pareto efficienti quelli
fuori non lo sono, se invece si trovano sotto la curva sono
raggiungibili se si trovano al di sopra sono non raggiungibili.
Qual quindi lallocazione migliore? Si risponde postulando lesistenza di una funzione del benessere
sociale, questa funzione una rappresentazione delle preferenze
della societ sulla distribuzione delle utilit tra Adamo ed Eva. Quindi
il benessere sociale W (welfare) una qualche funzione F dellutilit
di ciascun individuo: W=F(UAdamo, UEva)
Possiamo quindi concludere che, anche quando il sistema economico
determina unallocazione delle risorse Pareto efficiente, pu essere
necessario lintervento pubblico per ottenere una distribuzione equa
delle risorse. Il secondo teorema delleconomia del benessere
stabilisce che lallocazione delle risorse preferibile deve essere
realizzata con imposte e sussidi in forma fissa, cio in modo da non
alterare il comportamento dei consumatori e produttori.
I fallimenti di mercato
Una seconda ragione a sostegno dellintervento pubblico nel sistema economico sono i fallimenti del
mercato che si verificano nei casi in cui c potere di mercato o assenza di questo. Se alcuni consumatori o
produttori non sono price taker, ma hanno facolt di influire sui prezzi, in generale lallocazione delle
risorse sar inefficiente.
Inoltre la dimostrazione dei teoremi fondamentali si basi sullipotesi che esista un mercato per ogni bene,
se per non esistesse non sarebbe assicurata la loro allocazione efficiente. Il mercato pu non esistere a
causa di un problema di informazione asimmetrica, cio nel caso in cui una delle parti coinvolte nella
transazione ha delle informazioni che la controparte non ha. Un altro tipo di inefficienza pu derivare dalle
esternalit, cio situazioni in cui il comportamento di un individuo influisce sul benessere di un altro in
modi che non si riflettono sui prezzi dei mercati esistenti.
CAP.5
I beni pubblici
Il bene pubblico un bene il cui consumo non rivale e non escludibile, cio:
- Una volta che il bene pubblico fornito, il costo marginale del consumo da parte di un individuo
aggiuntivo nullo, ovvero il consumo non rivale;
- Escludere qualcuno dal consumo di un bene o molto costoso o impossibile ovvero il consumo
non escludibile.
Anche se tutti per consumano la stessa quantit di un bene pubblico, ci non significa che tale consumo
debba essere valutato da tutti allo stesso modo (es. missili). Inoltre la natura di un bene pubblico non
assoluta, ma dipende dalle condizioni di mercato e dai livelli tecnologici raggiunti, arrivando cos alla
definizione di bene pubblico impuro, che quel bene caratterizzato da diversi gradi di non rivalit e non
escludibilit nel consumo (es. le strade).
Per capire come costruire la curva di domanda per i beni pubblici e capirne il livello di fornitura efficiente,
partiamo da quella per i beni privati, che si ottiene facendo la somma orizzontale, cio aggregando le
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domande individuali, ottenuta sommando le quantit domandate dai singoli per ogni livello di prezzo, in
questo caso il mercato sar in equilibrio quando domanda e offerta si eguagliano.
Per fornire la quantit efficiente di un bene pubblico necessario che la somma delle disponibilit dei
cittadini a pagare per unulteriore unit sia uguale al suo costo marginale. Come determinare quindi questa
disponibilit complessiva a pagare per un bene pubblico? Per i beni pubblici invece bisogner effettuare
una somma verticale, cio aggregare le domande individuali, ed ottenuta sommando le disponibilit a
pagare dei singoli per quantit date di beni. Quindi la quantit efficiente di un bene pubblico quella in
corrispondenza del punto in cui la disponibilit a pagare ununit in pi di Adamo ed Eva pari al costo
marginale per produrre quellunit.
C quindi una simmetria tra beni pubblici e beni privati. Nel caso di un bene privato, tutti presentano il
medesimo MRS, ma ciascuno pu consumare quantit diverse. Nel caso di un bene pubblico, invece, tutti
consumano la sessa quantit, anche se ciascuno ha un suo MRS.
Problema del Free Rider
Quando un bene privato scambiato su un mercato concorrenziale, lindividuo non ha alcuno motivo di
mentire sul valore che attribuisce a quel bene. Quando si tratta di un bene pubblico non escludibile, per,
le persone possono essere incentivate a nascondere le loro vere preferenze, in modo da ottenere una
riduzione del prezzo. Questo comportamento opportunista, consistente nel godere benefici di un bene per
cui altri hanno pagato il prezzo, definito problema dellopportunismo o free rider. In questo caso molto
probabile che il mercato fornir una quantit del bene pubblico inferiore a quella efficiente. La soluzione a
questo problema sarebbe la perfetta discriminazione di prezzo, cio quella situazione in cui un produttore
fa pagare a ciascun individuo il prezzo massimo che il singolo disposto a pagare per quel bene, ma questa
soluzione presuppone la conoscenza delle preferenze di ogni singolo individuo.
Fornitura e produzione: pubblica contro privata
In alcuni casi le imprese pubbliche forniscono servizi che si possono ottenere anche privatamente (es.
protezione) ma qual la corretta combinazione tra pubblico e privato? Bisogna fare alcune considerazioni:
la scelta del settore pu dipendere dal salario relativo e dai costi delle materie prime, quindi la scelta cadr
sul settore meno costoso; bisogner considerare i costi amministrativi, che di solito nelle amministrazioni
pubbliche sono minori perch spalmanti su una collettivit maggiore; bisogner tener conto dei gusti, e pi
questi sono differenziati pi considerato efficiente il servizio fornito dal settore privato; in ultimo
bisogner tener conto dei problemi distributivi, tornando al concetto di equit, che, cos come sostenuto da
Tobin, richiede che alcuni beni economici siano disponibili per tutti.
Dal lato della produzione invece i sostenitori della privatizzazione affermano che i dirigenti del settore
pubblico, al contrario di quelli privati, non avendo come obiettivo la massimizzazione del profitto n
temendo il fallimento, non abbiano alcun incentivo a tenere sotto controllo lattivit della loro impresa. Chi
al contrario sostiene lopportunit della produzione pubblica e si oppone alle privatizzazioni ritiene che non
vi siano prove a sostegno dellinefficienza della produzione pubblica, e considerano laspetto del livello
qualitativo delle forniture, che paiono essere di livello inferiore in caso di appaltatori privati.
CAP.6
Le esternalit
Unesternalit si ha quando lattivit di un soggetto influisce su quella di un altro senza modificare i prezzi di
mercato. In genere, le esternalit si hanno in assenza di diritti di propriet. Fintantoch la risorsa di
propriet di qualcuno, il prezzo ne riflette il calore per usi alternativi e la risorsa viene impiegata in modo
efficiente. Al contrario, le risorse di propriet comune vengono utilizzate in maniera non efficiente perch
nessuno incentivato a economizzare il loro uso.

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Supponiamo che Alberto gestisca una fabbrica che scarica rifiuti in un corso dacqua di propriet pubblica,
che Lisa utilizza per guadagnarsi da vivere pescando. In figura si misura sullasse orizzontale la quantit di
output Q, prodotta dalla fabbrica di Alberto, mentre su quello verticale si indica il prezzo del bene da lui
prodotto. La curva MB (Marginal Benefit) rappresenta il beneficio marginale di Alberto per ciascun livello di
produzione, che si suppone diminuisca allaumentare delloutput. A ciascun livello di produzione inoltre
associato un qualche costo marginale privato, MPC (Marginal Private Cost) che riflette i pagamenti
effettuati da Alberto per gli input e che in questo caso si suppone aumenti proporzionalmente alloutput.
Quale effetto secondario, la fabbrica produce inquinamento, peggiorando le condizioni di Lisa. Supponendo
che la crescita dellinquinamento sia proporzionale a quella della produzione della fabbrica. Il danno
marginale causato a Lisa in seguito allinquinamento per ogni volume di output indicato da MD (Marginal
Damage) con pendenza positiva. Dal punto di vista di Alberto, dovr produrre tutte le unit di output per le
quali il beneficio marginale superiore al costo marginale che deve sostenere, pertanto fino a Q1,
lintersezione di MPC ed MB. Dal punto di vista della
collettivit dovrebbe produrre fino a quando il
beneficio marginale per la societ supera il costo
marginale per la societ. Il costo marginale sociale
presenta due componenti: gli input acquistati da
Alberto, il cui valore MPC e il danno marginale
inflitto a Lisa, rappresentato da MD, quindi il costo
marginale sociale MSC=MPC+MD. Lefficienza sociale
richiede che siano prodotte solo le unit di output per
cui MB supera MSN cio il punto Q*. Quando loutput
diminuisce passando da Q1 a Q*, Alberto perde
lequivalente dellarea dcg in profitti, e Lisa aumenta il
suo benessere per lequivalente area cdhg, quindi il
beneficio netto per la collettivit larea dhg.
Correzione delle esternalit: soluzione privata
Teorema di Coase
Allorigine delle esternalit c lassenza di diritti di propriet; ne consegue che un modo semplice per
risolvere il problema sembrerebbe quello di assegnare ai privati la propriet delle risorse in questione. Se
per esempio i diritti di propriet del fiume fossero ceduti ad Alberto, Lisa sar disposta a versare ad Alberto
una somma superiore al profitto che questi perde, viceversa se fosse Lisa ad avere i diritti di propriet,
Alberto dovr pagarla per avere il permesso di inquinare, e Lisa accetter una quantit di inquinamento in
cambio di una cifra superiore al danno marginale MD che deve sopportare, Alberto pagher finch
produrre la cifra da pagare per produrre ununit in pi sar inferiore al valore di MB-MPC. In conclusione,
lallocazione efficiente verr raggiunta indipendentemente da chi detiene i diritti di propriet, a patto che la
risorsa appartenga a qualcuno. Il teorema di Coase si basa per su due assunzioni: i costi della
contrattazione non devono essere tali da scoraggiare le parti ed inoltre il teorema presuppone che i
proprietari delle risorse possano identificare i danni e prevenirli legalmente. Quindi valido solo nei casi in
cui sono coinvolti pochi individui e le fonti delle esternalit sono ben definite.
Fusioni: Un modo per affrontare le esternalit consiste nellinternalizzarle fondendo le imprese coinvolte:
ordinando le attivit il profitto ricavato dalla comune impresa sarebbe pi elevato della somma dei profitti
ottenuti singolarmente.
Correzione delle esternalit: soluzione pubblica
Nei casi in cui gli individui non riescano a raggiungere una soluzione efficiente, lo Stato pu intervenire e
pu farlo in vari modi:
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Imposta Pigouviana
Suggerita dalleconomista Pigou, consiste nel far pagare a chi
inquina unimposta che compensi il prezzo troppo basso di alcuni
input. Unimposta pigouviana unimposta che grava su ogni unit
prodotta da chi inquina o comunque da chi provoca unesternalit
negativa, il cui ammontare pari al danno marginale che limpresa
provoca in corrispondenza del volume efficiente di output. Il danno
marginale in corrispondenza delloutput efficiente Q* dato dalla
distanza cd e limposta pigouviana dovrebbe essere pari a questa
distanza. Cos facendo sposta verso lalto la curva del costo
marginale privato per una distanza pari al danno esterno marginale
in corrispondenza delloutput efficiente, cd.
Sussidi
Supponendo che il numero di imprese inquinanti sia fisso, si pu ottenere il volume efficiente di produzione
pagando chi inquina perch non lo faccia. Il sussidio per non inquinare semplicemente un modo diverso
per aumentare il costo di produzione effettivo di chi inquina. Se lo stato pagasse ad Alberto un sussidio cd
per ogni unit di output che questi decide di non produrre, il costo marginale per produrre Q1 la somma
dellimporto che Alberto paga per i suoi input (MPC) pi il sussidio a cui rinuncia effettuando la produzione;
la curva del costo marginale diventa quindi nuovamente MPC+cd e il volume di produzione Q1 supera il
beneficio marginale. Sicch ad Alberto converr ridurre la produzione ed accettare il sussidio.
Imposte sulle emissioni e sistemi di regolamentazione per incentivi
Diminuire la produzione non lunico metodo per ridurre le emissioni. Alberto potrebbe istallare una nuova
tecnologia per ridurre linquinamento, ma perch dovrebbe farlo se comunque paga unimposta sulla
quantit di output prodotta? La soluzione sta nel far pagare ad Alberto unimposta pigouviana su ciascuna
unit di emissioni e non su ciascuna unit di output, da qui il nome di imposta sulle emissioni. Alberto per
non incentivato a ridurre linquinamento, per questo il settore pubblico deve intervenire per consentire di
raggiungere la quantit efficiente di riduzione dellinquinamento. Gli approcci possibili sono 3: limposta
sulle emissioni, il sistema di regolamentazione cap-and-trade e le norme di command-and-control.
Imposta sulle emissioni
In questo caso viene fatta pagare unimposta su ciascuna unit di sostanza inquinante emessa piuttosto che
su ciascuna unit di output. Ipotizziamo che lautorit pubblica applichi unimposta sulle emissioni, facendo
pagare f* per ciascuna unit di sostanza inquinante emessa, dal momento che f* il beneficio marginale
sociale di riduzione dellinquinamento a un livello efficiente e*. Come risponder Alberto? Alberto sostiene
un costo mari a MC per ciascuna unit di emissioni che riduce. Tuttavia, in presenza dellimposta sulle
emissioni, le imposte da pagare scendo di f* per ciascuna unit di sostanza inquinante non emessa. Se la
somma che Alberto risparmia in imposte per unit supera il costo di riduzione dellinquinamento per unit,
inquiner meno. In termini matematici, se f*> MC, egli riduce linquinamento.
Quando vi pi di un soggetto inquinante il costo totale della riduzione
delle emissioni risulta minimizzato soltanto quando i costi marginali sono
uguali per tutti i soggetti inquinanti (efficienza in termini di costo) e non
quando sono ripartiti in maniera uguale. Il vantaggio principale di
unimposta sulle emissioni che consente di ottenere la riduzione
dellinquinamento al minor costo possibile. Questo sistema: non risponde
bene allinflazione se limposta non viene corretta ed preferibile
quando i benefici marginali sociali sono elastici e i costi sono incerti.

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Sistema di cap-and-trade
Una soluzione alternativa potrebbe essere che il settore pubblico imponga ad Alberto e Matteo di
presentare unautorizzazione emessa dallautorit stessa per ciascuna unit di inquinamento che essi
emettono in un anno. Da un punto di vista di efficienza, la distribuzione iniziale delle autorizzazioni fra i
soggetti inquinanti non ha alcuna importanza (incide solo a livello di reddito). Fin tanto che Alberto e
Matteo hanno la possibilit di vendersi a vicenda le autorizzazioni, lallocazione finale efficiente in termini
di costi. Il numero delle autorizzazioni da emettere viene stabilito in base al livello desiderato di
inquinamento. Il soggetto con eccesso di autorizzazioni continuer a venderle finche la somma ricevuta in
cambio sar tale da coprire i costi di riduzione dellunit inquinante supplementare. Questo sistema
preferibile quando i benefici marginali sociali sono anelastici e i costi sono incerti.
Norme di tipo command-and-control
Le imposte sulle emissioni e i sistemi di cap-and-trade sono considerati delle forme di regolamentazione
per incentivi, in quanto forniscono ai soggetti inquinanti degli incentivi di mercato a ridurre linquinamento.
In linea di massima fanno aumentare il costo opportunit dellinquinamento, costringendo i soggetti
inquinanti a tener conto dei danni marginali esterni associati al loro comportamento. Le regolamentazioni
per incentivi lasciano ai soggetti inquinanti grande flessibilit su come ridurre le emissioni.
Le norme di tipo command-and-control invece sono politiche volte a raggiungere una data riduzione
dellinquinamento con poca o nessuna flessibilit riguardo alle modalit per ottenerla. Uno standard
tecnologico una norma di questo tipo che impone ai soggetti inquinanti di istallare una determinata
tecnologia per lo smaltimento delle emissioni. Questo tipo di standard, a differenza delle regolamentazioni
basate sugli incentivi, non incentiva le imprese a cerare modalit nuove e pi economiche per ridurre
linquinamento, pertanto poco probabile che gli standard tecnologici siano efficienti in termini di costi.
Uno standard di performance una norma di tipo command-and-control che stabilisce un obiettivo in
termini di emissioni per ciascun soggetto inquinante. Si da cos la possibilit di scegliere la tecnologia da
usare, migliorando lefficienza in termini di costi. Questo tipo di politiche pu essere preferito quando non
possibile misurare con precisione le emissioni e quindi lo Stato non in grado di far pagare unimposta
sulle emissioni per unit.
Esternalit positive
Le esternalit positive in generale portano a un livello di attivit inferiore a quello efficiente. Un sussidio
pu risolvere il problema. Lanili di questo caso uguale a quello delle esternalit negative.
CAP.7
La teoria delle scelte collettive
Applicazione dei principi economici allanalisi del processo decisionale politico.
Democrazia diretta
Il voto allunanimit
Lindahl propose un modello per decidere allunanimit quanto bene pubblico produrre e come finanziarlo,
nellipotesi che ciascuno dichiari correttamente le proprie preferenze. Supponendo che esistano due
individui, Adamo ed Eva ed un solo bene pubblico (r) e che ad Adamo venga detto che deve partecipare al
costo per la fornitura del bene per il 30% quindi dovr pagare 0,30xPr (prezzo bene). Dato questo prezzo
esiste una quantit di bene che Adamo vorr consumare. Allaumentare del suo contributo, ovvero del
prezzo del bene a suo carico, Adamo chieder una quanti minore del bene. Nel grafico, sullasse orizzontale
viene misurata la quantit di bene, mentre la quota di contributo da lui pagata, o prezzo di Lindahl,
misurata dalla distanza verticale dal punto O. La curva DrA mostra come la domanda di bene da parte di
Adamo, decresca allaumentare della quota a suo carico. Analogamente, definendo SE la quota di
partecipazione di Eva al costo del bene, al suo aumentare la quantit domandata diminuisce. Lequilibrio
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dato da un insieme di prezzi di Lindahl tale per cui ogni individuo vota per la stessa quantit di bene
pubblico. Il processo di allocazione cos Pareto efficiente. Il procedimento ha per due limiti: assume che
gli individui esprimano sinceramente le loro preferenze ed inoltre probabile che ci voglia molto tempo per
trovare il prezzo-imposta che soddisfi entrambi.
Il voto a maggioranza
Poich lunanimit difficile da raggiungere, sono preferibili i sistemi che non la richiedono, come la
votazione a maggioranza. In questo sistema, una proposta viene approvata se si pronuncia a favore la met
pi uno dei votanti. Ma questo tipo di votazione non danno sempre risultati cos netti. Anche se le
preferenze di ogni singolo votante sono coerenti, quelle della comunit non lo sono; questo fenomeno
prende il nome di paradosso del voto. Il risultato finale dipende dallordine in cui si mettono ai voti le
alternative. Se la prima votazione tra le proposte A e B, la proposta vincente (A) deve essere messa
successivamente a confronto con C, quindi C la scelta finale. In circostanze simili, la capacit di controllare
lordine di votazione (lordine del giorno) diviene uno strumento di enorme potere e si definisce
manipolazione dellordine del giorno quel processo mediante il quale si organizza lordine di votazione per
avere un ceto risultato. Un altro problema che si verifica in queste circostanze che la collettivit pu
andare avanti allinfinito senza che venga presa una decisione definitiva. In questo caso si parla di ciclicit
del voto. Definiamo un picco nelle preferenze di un individuo, quel punto che si trova pi in alto rispetto a
tutti i punti adiacenti. Si dice che un individuo ha preferenze unimodali se, man mano che si allontana
dallesito che preferisce, il suo beneficio cala costantemente; ha invece preferenze bimodali se,
allontanandosi dalla soluzione che preferisce, il suo beneficio prima cala e poi aumenta di nuovo. Le
preferenze multimodali possono essere un elemento di distorsione delle votazioni a maggioranza.
Il teorema dellelettore mediano
Lelettore mediano lindividuo le cui preferenze occupano la posizione intermedia nellinsieme ordinato
delle preferenze di tutto il gruppo. Il teorema dellelettore mediano afferma che se tutte le preferenze sono
uno modali, il risultato di una votazione a maggioranza rifletter la preferenza espresse dallelettore
mediano.
Lo scambio dei voti (logrolling)
Un limite del sistema di votazione a maggioranza semplice che non consente agli individui di esprimere
quanto stia loro a cuore un certo problema. Con lo scambio dei voti possibile per che i votanti riescano a
esprimere quanto tengono a una certa proposta. Il sistema dello scambio dei voti suscita pareri
contrastanti. I suoi sostenitori ritengono che, facendo emergere la reale intensit delle preferenze degli
elettori, esso conduca a una fornitura dei beni pubblici efficiente. Daltra parte, chi contrario sostiene che
questo sistema facilita il prevalere di interessi particolari e lapprovazione di progetti privi di benefici per la
collettivit e spesso molto costosi.
Il teorema dellimpossibilit di Arrow
Il premio Nobel Arrow, ha sostenuto che, in una societ democratica, il metodo di scelta collettiva debba
soddisfare i seguenti criteri:
1) Deve portare a una decisione, qualunque sia la configurazione delle preferenze dei votanti, non
deve quindi fallire in caso di preferenze multimodali;
2) Deve essere in grado di stabilire una graduatoria tra tutti gli esiti possibili;
3) Deve riflettere le preferenze individuali, cio se gli individui preferiscono A a B, lordine di
preferenza della societ deve essere lo stesso;
4) Deve essere coerente nel senso che se la proposta A giudicata preferibile alla proposta B e la
proposta B giudicata preferibile a C, allora la proposta A deve essere preferita alla proposta C;
5) Lordine di preferenza che la societ assegna alle alternative A e B deve dipendere esclusivamente
dalle preferenze dei votanti riguardo A e B (indipendenza delle alternative irrilevanti);
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6) Non ammessa la dittatura, nel senso che le preferenze della societ non devono riflettere solo
quelle di un singolo individuo.
Nel loro complesso questi criteri sembrano abbastanza ragionevoli, ma la sorprendente conclusione a cui
giunge Arrow che, in generale impossibile trovare un metodo che li soddisfi tutti. Mette co in dubbio
che i sistemi democratici possano funzionale. La conclusione che se si rinuncia a una qualsiasi delle 6
condizioni, possibile trovare un sistema di votazione che soddisfi le altre5.
Democrazia rappresentativa
Il punto di partenza una visione dello Stato poca realista: lo Stato non ha un interesse proprio, neutrale
e benevolente. In realt lo Stato fatto di individui (politici, burocrati) e un modello realistico di decisione
collettiva deve studiare gli obiettivi e i comportamenti di chi ha il compito di governare.
I politici
Il politico che intende massimizzare i voti adotta il programma preferito dallelettore mediano perch
prender la met dei voti pi un'altra porzione che va da quella met alla posizione del candidato
concorrente. Questo modello ha due conseguenze: primo, i sistemi bipolari tendono ad essere stabili, nel
senso che entrambi i poli tendono verso il centro; secondo, sostituire lelezione diretta con un sistema
rappresentativo non ha effetti sui risultati, entrambi riflettono le preferenze dellelettore mediano. Inoltre,
lipotesi che le decisione dei votanti dipendano solo dal tema in oggetto non del tutto realistica, perch
conta anche la personalit del candidato, cos come lideologia. Bisogna tener presente che gli elettori
possono anche subire linfluenza dei politici stessi. Infine, si presume che tutti gli aventi diritto al voto lo
esercitino, ma se le posizioni dei candidati sono troppo vicine gli elettori con idee estreme rinunceranno ad
esprimere la loro preferenza.
I funzionari pubblici
ingenuo pensare che il solo fine della burocrazia sia interpretare i desideri dellelettorato e dei suoi
rappresentanti. Niskanen ha sostenuto che nel settore privato un individuo che voglia rendere pi
redditizia la sua azienda incentivato a farlo perch ha come ricompensa un salario pi elevato, mentre
linteresse dei burocrati focalizzato sulla reputazione, sul potere, sul clientelismo, dal momento che le
opportunit di miglioramenti salariali sono minime. Secondo Niskanen il potere e lo status sono in relazione
diretta con la dimensione del bilancio a disposizione del funzionario il quale, quindi, mira a massimizzarlo.
Sapendo quindi il burocrate, che il legislatore accetter qualunque progetto la cui utilit totale superi costi
totali, proporr progetti che non sono efficienti, ma che invece massimizzino le dotazione di bilancio del
suo ufficio.
I gruppi di pressione
I cittadini che cercano una posizione di rendita formano gruppi di pressione per condizionare lattivit di
governo. Linteresse pu nascere sulla base della fonte di reddito, della sua dimensione del settore
produttivo in cui operano, della regione o di molte altre caratteristiche individuali.. spesso dispongono di
ingenti risorse, grazie alle quali sono in grado di influire sulle campagne elettorali e/o raggiungere i propri
obiettivi pagando tangenti. Linterazione tra gruppi di pressione, burocrati e rappresentanti prende il nome
di triangolo di ferro e condiziona la maggior parte delle scelte politiche delle democrazie occidentali.
Le spiegazione dellaumento dellintervento statale in economia e il consentimento della spesa
Lintervento dello Stato in economica aumentato molto rapidamente. Questo fenomeno pu essere
spiegato in diversi modi tra cui:
- I cittadini vogliono un maggiore intervento dello Stato;
- Il settore pubblico deve espandersi per assorbire leccessiva produzione del settore privato;
- Eventi casuali (guerra) aumentano lintervento dello Stato in economia, ma a evento concluso
linerzia impedisce di tornare ai livelli precedenti;
- Alcuni gruppi utilizzano lo Stato per ridistribuire il reddito a loro favore.
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Tra le proposte per controllare il crescente aumento dellintervento dello Stato ci sono: quella di
incentivare la concorrenza con il settore privato, la riforma dei processi di determinazione del Bilancio
statale e possibili norme costituzionali.
CAP.8
La ridistribuzione del reddito
La distribuzione del reddito e linterpretazione dei dati
Nel valutare gli interventi che potrebbero diminuire la povert potrebbe essere utile sapere quando al di
sotto della linea di demarcazione si trova la popolazione indigente. Il divario di povert misura quanto
reddito si dovrebbe trasferire alla popolazione povera per elevare il reddito di ciascuna famiglia fino a
raggiungere la linea di povert (livello di reddito considerato sufficiente a garantire i mezzi per soddisfare i
bisogni essenziali). Il problema di stabilire perch esistano notevoli disuguaglianze di reddito da tempo un
tema discusso, alcuni ritengano che dipende dallincremento del rendimento economico dellistruzione ma
non certo.
Molto importante nellanalisi e capire quali e come vengono utilizzati i dati. In genere, il reddito consiste
solo nelle entrate in denaro delle famiglie; una definizione minima di reddito di un individuo in un dato
periodo la somma di quanto consumato e risparmiato in quel periodo. Il reddito di una famiglia per
consiste non solo delle entrate in denaro, ma anche di quelle in natura, ossia del consumo di beni e servizi.
Inoltre le cifre ufficiali ignorano le imposte, non tenendo cos conto del fatto che il sistema delle imposte sul
reddito assorbe una quota maggiore del reddito delle famiglie ad alto reddito rispetto a quelle a basso
reddito. Poi vi il dubbio sullarco di tempo da considerare per la misurazione del reddito. Generalmente
viene utilizzato lanno, anche se non detto che la base annua rifletta correttamente la situazione
economica di un individuo. Infine esistono problemi nella definizione dellunit minima da osservare, quindi
se il singolo o la famiglia.
Le ragioni della ridistribuzione del reddito
Cosa bisogna intendere per equo? Come lo Stato dovrebbe ridistribuire il reddito in questa maniera?
Semplice utilitarismo
Leconomia del benessere assume che il benessere della societ dipenda dal benessere degli individui che la
compongono. Formalmente, se una societ composta da n individui e lutilit delli-esimo individuo Ui
con i=1,,n, il benessere sociale W, sar una funzione delle utilit
individuali: W=F(U1, U2,,Un). Questa equazione viene chiama funzione
del benessere sociale utilitaristica. Secondo gli utilitaristi la
ridistribuzione del reddito da parte dello Stato va fatta a condizione
che W aumenti. Considerando lequazione W=U1+U2++Un, cio la
funzione del benessere sociale additiva (che definisce il benessere
sociale come la somma delle utilit individuali); se lobiettivo dello
Stato quello di massimizzare il valore di W, pu ottenerlo
aumentando le risorse di uno qualsiasi degli individui coinvolti, non
necessariamente del pi povero. Questa funzione neutrale dal punto
di vista distributivo. Graficamente pu essere rappresentata con curve di indifferenza sociali lineari.
Questa funzione del benessere sociale ci consente di ottenere risultati non neutrali da un punto di vista
distributivo solo se introduciamo alcune assunzioni ulteriori. In particolare se assumiamo che:
- Tutti gli individui hanno funzioni di utilit identiche che dipendono soltanto dal loro reddito;
- Queste funzioni di utilit presentano unutilit marginale del reddito decrescente, ossia man mano
che il reddito di un individuo aumenta, il suo benessere cresce, ma in misura sempre minore;
- La quantit totale del reddito disponibile fissa.
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Per massimizzare una funzione del benessere sociale additiva, lo Stato dovrebbe ridistribuire il reddito in
modo tale da raggiungere la perfetta uguaglianza, come possiamo notare dal grafico:
Se Pietro e Paolo hanno funzioni di utilit identiche,
che dipendono unicamente dai loro redditi, con utilit
marginali decrescenti e se il reddito totale fisso, la
somma dellutilit maggiore quando il reddito
suddiviso in parti esattamente uguali. Lobiettivo
dellintervento pubblico dovrebbe, quindi, essere
lassoluta uguaglianza di reddito tra i cittadini.
Per impossibile stabile se persone diverse hanno
funzioni di utilit uguali. Non si pu sapere se individui
diversi ricavano lo stesso piacere dal consumo del
medesimo paniere di beni, perch non possibile
misurare oggettivamente la soddisfazione. Inoltre non
molto plausibile che lutilit marginale del reddito sia
decrescente. Infine il modello tiene conto solo del reddito, ma anche il tempo libero importante.
Il criterio del Maxmin
Si consideri questa equazione: W=minimo(U1,U2,,Un) . in base a questa
equazione il benessere della societ dipende unicamente dallutilit
dellindividuo che sta peggio di tutti. In questo caso lobiettivo quello di
massimizzare lutilit dellindividuo con il minimo livello di utilit.
In questo caso il miglioramento del benessere collettivo si avrebbe
passando dallallocazione A alla C, mantenendo lutilit di Pietro (ricco)
invariata, mentre aumenta quella di Paolo (povero). Ladozione di tale
criterio implica che bisogna perseguire la perfetta uguaglianza nella
distribuzione del reddito, accettando le disparit che servono ad
accrescere lutilit delle persone che stanno peggio.
Una ridistribuzione del reddito Pareto efficiente
Finora abbiamo ipotizzato ridistribuzioni del reddito che migliorino le condizioni di alcuni a scapito di altri.
Questo per dipende dallipotesi che lutilit di ciascun individuo dipenda unicamente dal sul livello di
reddito. Se invece supponessimo che le persone ricche sono altruiste e che traggono unutilit dal donare e
che quindi lutilit non dipenda pi solo dal reddito potremmo avere un miglioramento paretiano.
Punti di vista non individualistici
Secondo altre correnti di pensiero, il problema si dovrebbe affrontare specificando le caratteristiche della
distribuzione del reddito a prescindere dai gusti individuali. Tobin ha proposto che fossero distribuiti
equamente solo alcuni beni, una posizione definita egualitarismo dei beni, idea secondo la quale tutti
devono avere una certa disponibilit di alcuni specifici beni (generi alimentari, istruzione minima).
Altri sostengono che unequa distribuzione del reddito dipenda sostanzialmente dal processo che la
determina.
Lincidenza della spesa pubblica sulla distribuzione del reddito
Lo Stato influisce sulla distribuzione del reddito sia con limposizione fiscale sia con le politiche della spesa.
Lincidenza della spesa misura gli effetti delle politiche di spesa sulla distribuzione del reddito. Qualsiasi
intervento pubblico innesca una serie di variazioni di prezzo che influiscono sul reddito degli individui sia in
quanto consumatori di beni sia in quanto fornitori di input. A parit di altre condizioni, un programma di
spesa che aumenta il prezzo relativo di un bene che consumiamo intensamente peggiora le nostre

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condizioni, mentre un programma che aumenta il prezzo relativo di un fatto che forniamo, le migliore.
difficile per valutare limpatto delle politiche.
Una buona parte della spesa destinata al finanziamento dei beni pubblici, ma se i consumatori non
rivelano effettivamente quanto valutano i beni pubblici, come possiamo stabilirne leffetto sulla
distribuzione del reddito?
Altro punto che non semplice stabilire se siano pi opportuni i trasferimenti in denaro o in natura.
Quelli in denaro possono sembrare pi allettanti per chi li riceve, ma potrebbero indurre comportamenti
opportunistici da parte dei pi abbienti, e comunque dipende sempre dalle curve d indifferenza.
CAP.9
La spesa sanitaria e gli interventi in caso di disoccupazione
Le assicurazioni
Lassicurazione sanitaria funziona in questo modo: lacquirente versa una somma di denaro, che prende il
nome di premio assicurativo, alla compagnia di assicurazione, la quale accetta di erogare una somma di
denaro allassicurato qualora dovesse verificarsi un evento sfavorevole che interessa la sua salute, come nel
caso di una malattia. A parit di condizioni, maggiore il premio assicurativo, pi numerosi sono gli eventi
per cui lacquirente della polizza riceve il rimborso. La sottoscrizione delle polizze assicurative derive
dallavversit al rischio delle persone, per cui lutilit associata alla somma certa superiore; tant che
quanto pi un soggetto avverso al rischio, tanto pi sar disposto a pagare in cambio di unassicurazione
completa, per minimizzare il rischio.
Molto importante nel processo assicurativo la somma dei rischi individuali: pi sono le persone in un
grippo di assicurati, pi gli esborsi da parte della compagnia sono prevedibili. Una maggiore prevedibilit
consente alla compagnia di calcolare un premio da far pagare ai suoi assicurati tale per cui con buone
probabilit coprir i suoi esborsi, riducendo il suo rischio.
Cosha di speciale questo mercato? Perch c bisogno dellintervento del settore pubblico? Il problema
nasce da un fallimento di mercato, ossia linformazione asimmetrica, che si produce quando una delle parti
coinvolte in una transazione dispone di informazioni che laltra non possiede. Se la compagnia assicurativa
sapesse quali sono gli individui con rischio elevato, potrebbe far pagare loro un premio maggiore e coprire i
suoi costi; il problema p che non lo sa, pertanto lassicuratore non ha altra scelta se non quella di far pagare
a tutti lo stesso premio. Si verificher cos un altro problema noto come selezione avversa, che si verifica
quando un assicuratore stabilisce un premio sulla base del rischio medio della popolazione, ma gli individui
con rischio basso non acquistano la polizza assicurativa, con la conseguenza che lassicuratore perde
denaro. Le compagnie assicurative possono superare il problema dellasimmetria informativa acquisendo
pi informazioni possibili, stabilendo dei profili di rischio specifici per ogni singolo cliente e facendo pagare
loro un premio differenziato. Eppure se lasimmetria informativa venisse completamente superata alcune
persone potrebbero anche non essere assicurate a causa magari di patologie genetiche o malattie gravi o
dover pagare un premio eccessivamente alto. Per questo si rende necessario lintervento pubblico, perch
pu risolvere il problema, fornendo una copertura assicurativa sanitaria per lintera popolazione o
rendendo la sottoscrizione obbligatoria e stabilendo dei premi uniformi.
Lassicurazione pu avere anche effetti discorsivi sul comportamento individuale. Se gli individui sanno di
poter contare su una copertura assicurativa, possono non prendere le precauzioni necessaria a evitare i
rischi. La conseguenza che gli assicurati possono decidere di condurre uno stile di vita meno salubre
perch lassicurazione riduce le conseguenze negative associate a questo tipo di comportamento. Allo
stesso modo, gli individui hanno un incentivo a consumare una quantit eccessiva di cure sanitarie, perch
lassicurazione compre, almeno in parte, i relativi costo. Questi problemi di incentivo sono chiamati azzardo
morale ed un altro fallimento del mercato assicurativo sanitario. Lazzardo morale pu portare a una
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spesa per lassistenza sanitaria molto elevata, se i pazienti non sopportano direttamente il costo dei servizi
che acquistano. Quanto pi generosa la polizza, tanto maggiore la protezione, ma tanto maggiore
anche lazzardo morale. Unassicurazione efficiente bilancia i guadagni derivanti dalla riduzione del rischio
con le perdite associate allazzardo morale, richiedendo esborsi elevati a carico dellassicurato per i servizi
medici a basso costo e coperture pi generose per i servizi costosi.
Un altro problema del mercato dellassistenza sanitaria che gli individui potrebbero non essere ben
informati sui servizi che acquistano. Capire qual la cura migliore unoperazione molto complessa. Al
paziente non resta dunque che affidarsi allesperienza del proprio medico. Il problema si complica se al
paziente mancano anche buone informazione sulleffettiva competenza del medico. Una soluzione a questo
problema quella di creare, come in Italia, un albo in cui i medici possano iscriversi solo per a seguito di
un determinato percorso di studi, cos da assicurare la competenza del medico al paziente. Il problema
che questo metodo stato utilizzato per controllare la quantit di professionisti sul mercato facendo
aumentare le retribuzioni dei medici al di sopra del livello concorrenziale, il che inefficiente.
Lacquisto di servizi medici pu creare delle esternalit, sia positive sia negative. Facendosi un vaccino per
esempio, si evita la trasmissione della malattia, quindi crea unesternalit positiva. Viceversa, facendo un
uso eccessivo di antibiotici si potrebbero rafforzare i ceppi di batteri immuni, generando esternalit
negative.
La sanit pubblica viene vista come un intervento equo. Chi sostiene lintervento pubblico nella produzione
e/o fornitura di beni sanitari, ritiene che il diritto alla cura rientri tra i diritti di cittadinanza e che vada
quindi garantito a tutti.
Il sistema sanitario in Italia
Il servizio sanitario nazionale SSN stato introdotto in Italia nel 1978. Lobiettivo era quello di adottare un
servizio universale, ossia diretto a tutti indipendentemente dal livello di reddito, dalla condizione
occupazionale e professionale. Il SSN doveva essere finanziato con la fiscalit generale e per lutente finale
le prestazioni dovevano essere gratuite. Nel corso degli anni, sono stati introdotti i cosiddetti ticket, somme
di entit inferiore rispetto al costo della prestazione, ma finalizzate a responsabilizzare gli utenti nella
domanda di viste e farmaci, e a limitare il fenomeno di azzardo morale e di crescita della spesa.
Il finanziamento del SSN adottato nel anni 80 e primi anni 90 in Italia un tipo esempio di sistema che non
incentiva comportamenti responsabili da parte degli amministratori: le risorse erano gestite localmente
dalle USL mentre le responsabilit di reperirle era degli amministratori centrali. Da un lato, quindi, i
funzionari delle USL non erano incentivati a un controllo rigoroso della spesa, perch lonere politico di
reperire il finanziamento non era a carico loro. Daltra parte, gli stanziamenti del Fondo Sanitario Nazionale
FSN decisi dagli amministratori centrali non sempre erano adeguati. Cos si formavano deviti presso i
fornitori e le banche che lo Stato ripianava solo a posteriori. Nel 1993 gli stanziamenti del FSN e la loro
ripartizione tra le Regioni italiane sono stati stabiliti in base alla quota capitaria, ossia una quota pro capite
uniforme su tutto il territorio nazionale, tale quota veniva corretta per tener conto della spesa storia di
ciascuna Regione e dei cosiddetti trasferimenti interregionali. Nel biennio 1999-2000 stato abolito il FSN
(nellambito del federalismo fiscale) ed stato stabilito che le regioni siano finanziate con:
- Tributi propri: ovvero lIRAP (imposta regionale sulle attivit produttive) e laddizionale allIRPEF
(pari ad un massimo di un punto percentuale sullaliquota base del 3,9%);
- Una compartecipazione al gettito dellIVA, peraltro non vincolata alla spesa sanitaria.
Dal punto di vista della gestione, stato introdotto il principio della separazione tra chi fornisce la
prestazione e chi lacquista. La separazione di queste due fasi dovrebbe allargare gli spazi della concorrenza
tra fornitori, aumentare e diversificare lofferta. Questo obiettivo stato perseguito sostituendo le vecchie
USL con le ASL, aziende dotate di personalit giuridica e con autonomia gestionale e finanziaria. In
sostanza, le ASL possono fornire direttamente il servizio oppure decidere di acquistare le prestazioni da
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privati. Le prestazioni fornite dalle strutture ospedaliere e da quelle private vengono pagate dalle ASL in
base ai DRG. Con i DRG (Diagnostic Related Group) il pagamento avviene in base alla diagnosi che viene
formulata allinizio della cura; ogni diagnosi colloca le cure in un certo gruppo al quale corrisponde
limporto che la struttura a diritto a percepire.
Lassicurazione contro la disoccupazione
Le pensioni che assolvono la funzione assistenziale hanno come obiettivo quello di assicurare a tutti,
indipendentemente dalle capacit lavorative, un reddito minimo. Si tratta delle pensioni di invalidit e dei
sussidi per i disoccupati. Lobiettivo dellassicurazione contro la disoccupazione reintegrare il reddito
perso dal lavoratore che rimane disoccupato. Perch questa dovrebbe essere fornita dallo Stato? Perch in
presenza di disoccupazione i mercati privati non forniscono la quantit efficiente di assicurazione a causa di
selezione avversa e azzardo morale. Un programma assicurativo pubblico obbligatorio evita il problema
della selezione avversa ma non elimina lazzardo morale.
I sostenitori del reddito generalizzato argomento che questo avrebbe il pregio di rendere meno penosi i
processi di mobilit e qualificazione, inoltre dando del tempo al disoccupato di cercare un lavoro pi
confacente alle sue caratteristiche si aumenterebbe inoltre lefficienza. Di contro per si potrebbe
sostenere che, partendo dal problema dellazzardo morale, gli individui con bassi salari potrebbero essere
disincentivatati a lavorare, facendo aumentare il prelievo sui pi abbienti, facendo calare poi lofferta di
lavoro; simmetricamente si potrebbe avere un aumento del lavoro nero.
I sussidi di disoccupazione e gli incentivi al lavoro
In che modo un programma di assistenza temporanea incide sulle scelte relative al lavoro dei soggetti
interessati? Le due variabili principali che caratterizzano questo programma sono: lammontare del sussidio
di base che lindividuo riceve se non lavora G, mentre la seconda il tasso al quale tale sussidio viene
ridotto quando linteressato comincia a lavorare e a guadagnare, t.
Il vincolo di bilancio per un soggetto, indica il suo trade off tra ore di tempo libero e reddito. In assenza di
un programma di welfare, se il soggetto non lavora affatto, il suo reddito zero (il punto T). Per ciascuna
ora che lavora, riceve il salario orario di w euro (che anche la pendenza della curva). W rappresenta anche il
costo opportunit per ora di tempo libero, le varie combinazioni tra lavoro e tempo libero ci danno la retta
DT. Le preferenze sono come sempre espresse dalle curve di indifferenza.

Se il soggetto dovesse avere i requisiti per partecipare al programma di welfare, come verr modificato il
suo comportamento? In presenza del sussidio, unopzione rappresentata dal punto Q, in corrispondenza
del quale non viene offerto lavoro ma si riceve comunque il sussidio. Man mano che si inizia a lavorare
questo viene ridotto a seconda della percentuale dellaliquota implicita sulle ore lavorate fino ad annullarsi
quando si lavora VT ore, ossia quando il suo reddito abbastanza elevato per cui non riceve pi alcun
sussidio. Il nuovo vincolo di bilancio sar quindi la retta spezzata QSD. La decisione finale lavorativa dipende
dalle forme delle curve di indifferenza individuali. Stando alla figura il soggetto lavora meno di quanto
facesse in assenza del programma di sussidi.

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Lanalisi fin qui condotta assume che il destinatario del programma di welfare possa scegliere quante ore
lavorare e che possa fruire del programma se scegli di non lavorare affatto. Un programma alternativo il
cosiddetto workfare: gli individui idonei allimpiego ricevono i sussidi soltanto se accettano un impiego
qualora gli venga offerto. Una delle caratteristiche comuni di questo tipo di programmi adottati nei diversi
Paesi sono i limiti temporali.
Gli interventi in caso di disoccupazione in Italia
In Italia esistono diversi interventi che possono essere definiti assicurazione contro la disoccupazione. I due
interventi pi importanti sono gestiti dallINPS; sono lindennit ordinaria di disoccupazione e la cassa
integrazione guadagni. La prima spetta ai lavoratori che si sono licenziati e che abbiano almeno due anni di
contribuzione per lassicurazione per la disoccupazione involontaria, o almeno 52 contributi settimanali nel
biennio precedente la data di cessazione del rapporto di lavoro. Ha durata 6 mesi ed corrisposta nella
misura del 40% della retribuzione percepita nei tre mesi precedenti la cessazione del lavoro, nei limiti di un
importo massimo mensile. La cassa integrazione guadagni un intervento a sostegno delle imprese in
difficolt che garantisce al lavoratore un reddito sostituivo della retribuzione. Spetta agli operai, impiegati e
quadri delle aziende industriali in caso di sospensione o riduzione dellattivit produttiva dovuta a eventi
temporanei non imputabili allimprenditore o ai lavoratori. pari all80% della retribuzione e viene
corrisposta per un massimo di 13 settimana, prorogabili a 12 mesi e, in determinati casi, fino a 24.
Critiche allintervento pubblico
Negli ultimi anni il sistema del welfare state stato messo in discussione. La crescita economica ha
cominciato a rallentare e la popolazione ad invecchiare, questa minor crescita ha reso il problema della
disoccupazione particolarmente serio e tutti i meccanismi di disincentivo al lavoro sono stati messi sotto
esame. La tassazione sul reddito, con cui si finanzia la spesa sociale, stato uno degli aspetti pi discussi. Le
critiche pi frequenti hanno riguardato:
- Lefficienza nellimpiego delle risorse: perch non sempre riescono a soddisfare la domanda dei
cittadini, a causa anche dellalta qualit dei servizi domandati, derivanti dal maggiore reddito;
- La spesa crescente sostenuta dalla collettivit: linsoddisfazione cresce perch ad una domanda non
sempre soddisfatta corrispondo per sempre maggiori oneri per il finanziamento di questi servizi;
- Gli effetti distributivi non sempre coerenti che ne sono derivati.
CAP.10
La spesa previdenziale
Le scelte di risparmio
Il punto di partenza per la maggior parte degli studi sulla previdenza sociale e sul risparmio la teoria del
ciclo vitale del risparmio, secondo la quale le decisioni di consumo e risparmio da parte degli individui si
basano su considerazioni riguardanti la loro vita intera: durante la vita lavorativa, gli individui risparmiano
parte del loro reddito per accumulare i fondi dai quale potranno attingere per finanziare il consumo
durante il periodo in cui saranno in pensione. Lintroduzione del sistema previdenziale pu notevolmente
alterare la quantit di risparmio nel corso della vita; tali variazioni sono la conseguenza di tre effetti:
1) Leffetto sostituzione della ricchezza: secondo questa teoria, i lavoratori sono consapevoli che, in
cambio dei contributi versati alla previdenza sociale, riceveranno una data pensione. Se
considerano i contributi della previdenza sociale un mezzo per risparmiare in funzione di questi
benefici futuri, tenderanno a risparmiare meno per conto loro. Analizziamo il modello del ciclo di
vita, se un soggetto prevedere di vivere in due periodo, ora (periodo 0) e il futuro (periodo 1), egli
ha un reddito pario a I0 euro ora e sa che sar I1 euro in futuro. Il suo problema decidere quanto
consumare in ciascun periodo. Nel momento in cui decide quanto consumare, stabilisce anche
quanto risparmiare o prendere in prestito. Il primo passo consiste nel rappresentare le
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combinazioni possibili di consumo presente e


futuro che si hanno a disposizione, ossia il vincolo
di bilancio. Il paniere delle dotazioni iniziali
rappresentato con il punto A dove sono risparmia
n si prende in prestito. Se si decide di risparmiare
S euro, questi possono essere investiti in attivit
con un tasso di interesse di r, questo porter un
aumento del consumo futuro di (1+r)S, ossia la
quota capitale risparmiata pi gli interessi. In
alternativa si pu consumare pi di I0 e ricorrere al
prestito, in questo caso dovr invece restituire
degli interessi pari a r e quindi il suo consumo
futuro diminuir di (1+r)B. Ripetendo questo
procedimento per tutti i valori di S e B, possiamo
determinare quanto consumo futuro associabile
a ciascuna quantit di consumo attuale, tracciamo cos la retta MN, che passa per il paniere delle
dotazioni iniziali A e ha uninclinazione in valore assoluto di 1+r. Dal momento che MN indica il
trade off tra consumo presente e futuro, prende il nome di
vincolo di bilancio intertemporale. Per determinare la scelta
lungo MN si introdurranno poi le curve di indifferenza. Come
incide lintroduzione della previdenza sociale sul risparmio?
Il contributo per la previdenza sociale fa spostare il soggetto
di C unit verso sinistra: il consumo attuale risulta ridotto dal
contributo. Ma allo stesso tempo il programma di previdenza
sociale lo fa spostare verso lalto di una distanza pari a
(1+r)C, in quanto il suo consumo futuro aumenter di quella
cifra. R ha sostituito A come punto di dotazione iniziale, il
vincolo di bilancio sempre MN, quindi ora risparmier
meno, cio soltanto I0C-c*0 . Egli considera i contributi versati
alla previdenza come parte dei suoi risparmi;
2) Leffetto anticipo dellet del pensionamento: la previdenza sociale potrebbe indurre a risparmiare
di pi per finanziare un periodo di pensionamento pi lungo, dovuto allincentivo da parte della
previdenza sociale ad andare in pensione prima;
3) Leffetto eredit: le persone aumentano il risparmio per compensare limpatto della previdenza
sociale sui redditi dei propri figli.
Sistemi pensionistici a capitalizzazione e a ripartizione
A proposito delle modalit di finanziamento, le entrate degli istituti previdenziali pubblici sono i contributi
versati da lavoratori e datori di lavoro che possono esser impiegati in maniera diversa a seconda che il
sistema di finanziamento sia a ripartizione o a capitalizzazione.
Nei sistemi a ripartizione il gettito contributivo riscosso in ogni periodo destinato al finanziamento delle
prestazioni erogate in quello stesso periodo; detto altrimenti, la generazione che lavora paga le pensioni di
coloro che hanno cessato di lavorare. Nei sistemi a capitalizzazione i contributi versati dai lavoratori sono
investiti nel mercato dei capitali e, al momento del pensionamento, la pensione parti ai contributi versati
aumentati del tasso di rendimento ottenuto dal loro impiego.
Se si assume che la popolazione cresce a un tasso n; i giovani nellintera vita lavorativa percepiscono un
salario e pagano unaliquota contributiva pari a c. Assumiamo, inoltre, che la produttivit del lavoro cresca
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a un tasso di crescita costante m, che si riflette interamente sui salari. In questo modello il tasso di
interesse reale r costante per tutto il periodo. Nt il numero di individui appartenenti alla generazione
degli anziani, mentre Nt+1 sono i giovani. Al tempo t il monte salari sar pari a StNt e il monte contributivo a
cStNt.
Nei sistemi a ripartizione, al tempo t+1 il monte contributivo serve per pagare le pensioni degli anziani, la
cui pensione pro capite sar quindi pari al rapporto tra i contributi che stanno versando i giovani (cSt+1Nt+1)
e il numero di anziani (Nt) che hanno diritto alla pensione, ossia:
+1 +1
=
= 1 + (1 + )

Nel sistema a capitalizzazione, invece, il monte contributivo versato dagli anziani (cStNt) nel primo periodo
verr impiegato al tasso r e utilizzato nel secondo periodo per pagare le pensioni, il cui importo pro capite
sar:
(1 + )
=
= 1 +

Una delle giustificazioni allintervento dello Stato nel settore previdenziale la necessit di garantire le
pensioni in termini reali, assicurando i lavoratori contro il rischio del deprezzamento della moneta dovuto
allinflazione. In origine il sistema previdenziale italiano era a capitalizzazione, ma i significativi tassi di
inflazione registrati nel corso degli anni 70 hanno favorito il passaggio a un sistema a ripartizione. Al
momento dellintroduzione del sistema a ripartizione, lalto numero di lavoratori produceva una massa
salariale e contributiva in grado di coprire la spese per le pensioni. Successivamente per, linvecchiamento
della popolazione (n si ridotto) e la riduzione delloccupazione (anche m pi contenuto) hanno fatto si
che il tasso di crescita del monte contributivo non pi stato sufficiente a coprire le prestazioni
previdenziali che lo Stato si era impegnato a garantire. Da qui la formazione del debito previdenziale e la
necessit di ulteriori interventi di riforma.
Sistemi contributivi e retributivi
I sistemi pensionistici si possono distinguere anche a seconda del criterio utilizzato per definire
lammontare della pensione, che pu essere calcolata facendo riferimento, alternativamente,
allammontare del salario del lavoratore o ai contributi versati. Nel primo caso, si parla di sistema
retributivo e il salario considerato per definire la pensione pu essere quello dellultimo periodo
dellattivit lavorativa o una media di quanto guadagnato nellintera vita lavorativa. Nel secondo caso il
sistema definito di tipo contributivo e lintervento pubblico mira a vincolare i singoli a un risparmio
forzoso in vista del periodo di inattivit; e la pensione calcolata in base ai contributi versati dal lavoratore
durante la sua carriera.
In Italia, fino agli inizi degli anni 90, il sistema previdenziale era a ripartizione di tipo retributivo e
caratterizzato da un imponente debito previdenziale e marcate differenziazioni di trattamento tra categorie
di lavori e tra settori delleconomia. Le pensioni di anzianit e quelle di invalidit sono state a lungo
utilizzate per gestire le fasi negative del ciclo economico e i processi di trasformazione della produzione al
posto dei sussidi alla disoccupazione. La riforma Dini nel 96 ha trasformato il sistema da retributivo a
contributivo (a ripartizione). Successive riforme da parte dei governi Prodi e Berlusconi hanno innalzato
let pensionabile sia per gli uomini che per le donne, seguendo quando imposto dalla corte di giustizia
europea, a 65 anni, creato una serie di scalini con lobiettivo di allungare let pensionabile per
raggiungere lobiettivo dellUE.
CAP.11
Lanalisi costi benefici
Serie di procedure che aiutano a prendere decisioni di spesa pubblica.

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Il valore attuale
Di solito lanalisi di un progetto richiede il confronto dei costi e dei benefici in periodi di tempo diversi. Se si
invetono I euro per T anni a un tasso di interesse i, trascorsi T anni la somma sar diventata I x (1+i)T euro.
Questa formula consente di determinare il valore futuro di una somma di denaro investita oggi. Quindi il
valore attuale di 100 euro pagabili tra un anno inferiore a 100 euro disponibili oggi. Il valore attuale di
una somma di denaro disponibile in futuro la cifra massima che sareste disposti a pagare oggi per avere il
diritto a riscuotere quella somma in futuro. Quando il tasso di interesse i, il valore attuale di una
promessa a pagare R euro allo scadere di T anni semplicemente R/(1+i)T euro. Perci il valore di un euro
disponibile in futuro inferiore a quello di un euro disponibile oggi e deve essere scontato per una
somma che dipende dal tasso di interesse e dal tempo che dovr trascorrere prima che la somma sia
esigibile. Per questa ragione spesso i viene definito tasso di sconto e (1+i)T fattore di sconto. Pi sar
lontana la data in cui il prestito sar esigibile (cio quanto pi grande T) minore sar il valore attuale. Il
procedimento corretto per analizzare il valore attuale di una somma disponibile tra pi anni sar la
seguente, e consiste nellattualizzare ciascuna delle cifre e poi sommarle:
1
2

= 0
+
+

+
(1 + ) (1 + )2
(1 + )
Inflazione
Come si modifica questo calcolo in caso di inflazione? Quando si prevede un aumento dei prezzi, chi presta
denaro non prester pi al tasso di interesse i prevalente quando i prezzi erano stabili, perch sa che il
denaro che gli verr restituito avr un minor valore, perch dovr considerare linflazione e quindi dovr
scontarla anche per (1+). Analogamente si dovr comportare per la somma restituita il secondo anno
calcolando (1+)2 e cos via. Quindi bisogner moltiplicare tutti i membri (sia nominatore che
denominatore) nella formula del Va per (1+), per questo equivale alla formula del Va stesso perch si
annullano a vicenda. Quindi sia usando grandezze reali (somma valutata tenendo conto della variazione del
livello generale dei prezzi) sia usando grandezze nominali (somma valutata a libello di prezzi dellanno in cui
la somma scambiata) si ottiene lo stesso valore attuale.
Analisi di un progetto privato
Un buon punto di partenza pu essere quello di considerare lo stesso problema dal punto di vista di
unazienda privata. Supponiamo che unazienda stai valutando due progetti alternativi, X e Y. I costi e i
benefici reali del progetto X li indichiamo con CX e BX, e quelli del progetto Y con CY e BY e ipotizziamo che
entrambi i progetti si possano realizzare immediatamente. Laziende deve rispondere a due domande:
opportuno realizzare questi progetti, ossia sono ammissibili? Se entrai i progetti sono ammissibili, qual il
migliore? Un progetto ammissibile solo se il suo rendimento netto positivo, cio se i benefici sono
maggiori dei costi. Se entrambi i progetti sono ammissibili bisogner scegliere il migliore. I benefici, i costi e
i rendimenti reali di quasi tutti i progetti non si realizzano immediatamente, ma si producono come somme
di flussi temporali. Supponiamo che i costi e i benefici iniziali del progetto X siano B0X e C0X e che alla fine del
primo anno siano B1X e C1X e alla fine dellultimo anno siano BTX e CTX, possiamo definire il progetto X come
flusso di rendimenti netti: (B0X-C0X),(B1X-C1X),(B2X-C2X),,(BTX-CTX). Il valore attuale di questo flusso di utili :
= 0 0 +

1 1
1+

2 2
(1+)2

++


(1+)

dove i il tasso di sconto adeguato a un progetto del

settore privato. Analogamente per il progetto Y. Il tasso di sconto un elemento chiave dellanalisi. Se si
sceglie un tasso di sconto troppo alto, si discriminano negativamente i progetti con rendite concentrate in
un futuro relativamente lontano e viceversa.
Tasso interno di rendimento
Se un progetto rende un flusso di benefici (B) e comporta dei costi (C) nel periodo T, il tasso interno di
rendimento definito dal valore di che risolve questa equazione:

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0 0 +

1 1
1+

2
2

+ (1+)
il tasso di rendimento il tasso di sconto che renderebbe il
2 + + (1+) = 0

valore attuale del progetto pari a 0, ovvero quello che consente di recuperare al tempo T il valore
dellinvestimento iniziale. Ne deriva che un progetto ammissibile se supera il costo opportunit
dellinvestimento, i. Per esempio, se il progetto ha un tasso di rendimento del 4% mentre con altri
investimenti lazienda pu ottenere solo il 3%, il progetto dovrebbe essere realizzato. Daltra parte, volendo
comparare due progetti alternativi, ma entrambi ammissibili, si deve scegliere quello il valore di pi alto.
Tasso di sconto nel settore pubblico
Nel settore pubblico costi, benefici e tassi di sconto devono essere calcolati in modo diverso dal settore
privato. Le possibilit sono:
- Usare tassi basati sui rendimenti del settore privato, quindi il costo opportunit del progetto
pubblico pari al tasso di rendimento dellinvestimento del settore privato;
- Usare il tasso sociale di sconto, che sarebbe il valore che la societ attribuisce al consumo
sacrificato per finanziare un dato progetto.
Una soluzione alternativa sarebbe quella di calcolare il valore attuale di un progetto rispetto a una serie di
tassi di sconto e vedere se rimane positivo per tutti i valori ammissibili di i o meno; se il valore attuale
sempre positivo, probabile che la conclusione non sia sensibile al tasso di sconto utilizzato.
Calcolo dei costi e dei benefici
Il calcolo di costi e benefici dei progetti pubblici deve tenere conto di diversi aspetti:
- I prezzi di mercato sono un valido riferimento quando vi siano fondate ragioni per credere che
derivino dai costi marginali;
- I prezzi ombra adeguano i prezzi di mercato correggendo le deviazioni dai costi sociali marginali
dovuti alle imperfezioni del mercato;
- Se la manodopera disoccupata e rimarr tale per tutta la durata del progetto il costo opportunit
basso, ma prevedere la disoccupazione difficile;
- Se progetti statali di vasta portata mutano i prezzi di equilibrio, si pu ricorrere al surplus del
consumatore per misurarne gli effetti sugli individui (vedi grafico);
- Per i beni le cui ragioni di scambio non sono definite dal mercato, il loro valore pu essere dedotto
osservando il comportamento delle persone. Due esempi sono il calcolo dei benefici nel risparmio
di tempo e i benefici nel ridurre le probabilit di morte.
Alcuni errori
Lanalisi costi-benefici talvolta soggetta ad alcuni tranelli:
- Il tranello della reazione a catena: si calcolo benefici secondari per rendere la proposta pi
appetibile senza includere i corrispondenti costi secondari;
- Il tranello della manodopera: si calcolano i salari come benefici e non come costi del progetto;
- Il tranello del doppio conteggio: i benefici vengono conteggiati, erroneamente, due volte.
Considerazioni sulla distribuzione del reddito
Esistono opinioni discordi riguardanti lopportunit o meno di inserire nellanalisi costi-benefici
considerazioni di tipo distributivo. Alcuni analisti ritengono che il denaro abbia il medesimo valore per tutti,
mentre altri applicano pesi diversi per favorire i progetti destinati a certi gruppi. Date rilevanti implicazioni
politiche di questo tipo di considerazioni, i pesi distributivi devono essere introdotti nellanalisi in modo
esplicito. Secondo il criterio Hicks-Kaldor, per valutare un progetto bisogna verificare se vi sia o meno un
potenziale miglioramento paretiano; un progetto dovrebbe essere realizzato soltanto se presenta un valore
attuale netto positivo, indipendentemente dalle conseguenze in termini di distribuzione.

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Il problema dellincertezza
Nelle situazioni di incertezza, a parit di condizioni, gli individui tendono a scartare i progetti rischiosi. In
generali i costi-benefici di progetti incerti devono essere corretti tenendo conto di questo. Questo anche
il motivo per cui nel caso in cui i benefici o i costi di un progetto siano a rischio devono essere convertiti in
equivalenti certi, ossia nella somma certa che gli individui sono disposti a scambiare con un flusso di esiti
incerti generati da un progetto. Per calcolare lequivalente certo necessario raccogliere informazioni sia
sulla distribuzione dei rendimenti del progetto sia su quanto siano avverse al rischio le persone interessate.
CAP.12
Tassazione e distribuzione del reddito
Lincidenza legale indica il soggetto che giuridicamente tenuto al pagamento dellimposta. Al contrario,
lincidenza economica dellimposta rappresenta la variazione nella distribuzione del reddito determinata
dalla sua introduzione, ovvero chi ne sopporta effettivamente lonere. La traslazione dellimposta
determina la differenza tra incidenza legale e incidenza economica.
Lincidenza dellimposta
Lanalisi dei modi in cui le imposte influiscono sulla distribuzione del reddito dovrebbero tener conto che:
solo le persone fisiche possono pagare le imposte, per leconomista solo le persone sopportano il carico
fiscale; si dovrebbero considerare sia le fonti sia gli impieghi del reddito, perch lincidenza globale dipende
dai modi in cui vengono colpite le fonti e gli impieghi del reddito; lincidenza dipende dalle modalit di
determinazione dei prezzi; e dipende anche dalla destinazione del gettito fiscale.
La progressivit dellimposta
In base allincidenza economica limposta viene poi definita:proporzionale, progressiva o regressiva. Un
metodo per individuare una definizione consiste nellutilizzare il concetto di aliquota media, ossia il
rapporto tra le imposte versate e il reddito. Se laliquota media costante, indipendentemente dal livello
del reddito, limposta proporzionale. Se laliquota media aumenta al crescere del reddito, il sistema
impositivo progressivo, se scende, regressivo.
Modelli di equilibrio parziale
Sono modelli che considerano unicamente ci che avviene in un mercato ignorando i possibili effetti su altri
mercati.
Imposte specifiche sui beni di consumo
Esaminiamo lincidenza di unimposta specifica, denominata in questo modo perch applicata come
ammontare fisso su ogni unit di bene venduto. Supponiamo ora che venda introdotta unimposta specifica
pari a u euro al litro e che lincidenza legale sia a carico
dei consumatori. In presenza di unimposta, il prezzo
pagato dai consumatori differisce dal prezzo ricevuto
dai produttori. Dopo lintroduzione dellimposta
specifica u, il massimo che le persone sarebbero
disposte a spendere per Qa ancora Pa. Non c motivo
di ritenere che limposta influisca su come gli individui
valutano lo champagne. Tuttavia, quando i consumatori
pagano Pa al litro, chi lo vende non riceve pi lintero
importo, ma solo Pa-u. la nuova curva di domanda si
trova esattamente u euro al di sotto della vecchia.
Il passo successivo consiste nellindividuare il nuovo
prezzo di equilibrio. In realt i prezzi sono due: quello ricevuto dai produttori e quello pagato dai
consumatori. Il primo si trova nel punto di intersezione tra la curva di domanda e di offerta effettive, il
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punto Pn. Il prezzo pagato dai consumatori Pn+u, limposta specifica. Dopo lapplicazione dellimposta
specifica ai consumatori la nuova quantit di equilibrio Q1. In seguito allintroduzione dellimposta il
benessere dei consumatori peggiora perch Pg, il nuovo prezzo, superiore a quello originale P0. Tuttavia,
il prezzo dei consumatori non aumenta dellimporto totale dellimposta: Pg-P0 inferiore a u. anche i
produttori pagano una parte dellimposta pari al prezzo inferiore ottenuto per litro venduto. Adesso
ricevono solo Pn, mentre prima dellimposta ottenevano P0. Pertanto, limposta peggiora il benessere sia
dei produttori sia dei consumatori. Per definizione, il gettito il prodotto del numero di unit acquistate,
Q1, per limposta specifica, u. Geometricamente, Q1 la base del rettangolo kfhn e u laltezza, quindi il
gettito dato dallarea del rettangolo kfhn.
Questa analisi ha due importanti implicazioni:
- Lincidenza di unimposta specifica indipendente dal fatto che sia attribuita ai consumatori o ai
produttori. Unimposta specifica legalmente a carico dei produttori sposta verso lalto la curva
dellofferta per la sua entit. La quantit di equilibrio, il prezzo ai consumatori e quello ai fornitori
sono gli stessi di quando lincidenza legale sui consumatori. Conta lentit del divario che
limposta crea tra il prezzo versato dai consumatori e quello ricevuto dai produttori e non il lato del
mercato in cui viene introdotta. La differenza prodotta dallimposta tra il prezzo pagato dai
consumatori e quello ricevuto dai produttori viene definita cuneo fiscale.
- Lincidenza di unimposta specifica dipende dalle elasticit della domanda e dellofferta. Pi
elastica la curva di domanda, minore limposta che grava sui consumatori, a parit di condizioni.
Analogamente, pi elastica la curva di offerta, minore limposta che grava sui produttori.
Le imposte ad valorem
Sono imposte con aliquota proporzionale al prezzo. Lanalisi simile a quelle
delle imposte specifiche. Tuttavia, invece di spostare la curva verso il basso di
uno stesso importo assoluto per ciascuna quantit, limposta ad valore la fa
scendere della stessa percentuale.
Le imposte sui fattori di produzione
Limposta sul salario: in numerose legislazioni sono previste due aliquote contributive, una a carico dei
lavoratori e una a carico dei datori di lavoro, di modo che lonere dellimposta sia ripartito equamente.
Lincidenza economica determinata solo dalla differenza che limposta crea tra la somma ricevuta dai
dipendenti e quella pagata dai datori di lavoro e che dipende dallelasticit di domanda e offerta. Se
lofferta di lavoro perfettamente anelastica, unimposta sul salario fa si che il salario ricevuto dai
lavoratori scenda dellesatto ammontare dellimposta.
La tassazione del capitale in uneconomia globale: la strategia di analisi la stessa di unimposta sul lavoro:
si tracciano le curva di domanda e di offerta, si trasla la curva interessata di una somma che dipende
dallentit dellimposta e si raffronta lequilibrio dopo limposta quello originale. In uneconomia chiusa p
verosimile ipotizzare che la curva di domanda abbia pendenza negativa e quella di offerta abbia pendenza
positiva, in questo caso i detentori del capitale sopportano parte dellonce dellimposta e limporta dipende
dallelasticit di domanda e offerta. Se il capitale invece perfettamente mobile tra i Paesi lofferta diventa
perfettamente elastica, sicch il prezzo dellimposta pagato dagli utilizzatori del capitale sale di un importo
esattamente uguale allimposta e i fornitori del capitale non sopportano alcun onere.
Le imposte sui beni in mancanza di concorrenza
Monopolio. Si utilizza lo stesso approccio, anche in questo caso, con lintroduzione dellimposta, la quantit
domandata dai consumatori scende, anche e proprio perch se sale il prezzo da loro pagato, portando ad
un minor guadagno il monopolista, che quindi sopporter parte dellonere pur godendo di ampio potere di
mercato.

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Oligopolio. Non esiste una teoria univoca dellincidenza dellimposta in un mercato oligopolistico. Dal
punto di vista delle imprese la situazione ideale sarebbe la collusione, ovvero la realizzazione congiunta del
prodotto che massimizza i profitti dellintera industria. Questo livello di output viene denominato soluzione
di cartello. Il problema che una volta raggiunto laccordo su quanto si dovrebbe produrre singolarmente,
ciascuna impresa incentivata a barare, cio a sfruttare il prezzo pi elevato e produrre una quota
maggiore di quella assegnatale.
Le imposte sui profitti
Le imprese possono essere tassate anche sul profitto, definito come la differenza tra i ricavi totali e i costi
dei fattori utilizzati nella produzione. Unimposta con una data aliquota sui profitti non modifica n i costi
marginali n i ricavi marginali, quindi nessuna impresa incentivata a cambiare la sua decisione di
produzione. Poich il livello di prodotto non varia, non cambia neppure il prezzo pagato dai consumatori,
che perci non vedono ridurre il loro benessere. Limposta tutta assorbita dalle imprese. Per
nellequilibrio concorrenziale di lungo periodo unimposta sui profitti non produce gettito, i profitti sono
pari a zero, cio sono annullati dalla concorrenza.
Lincidenza delle imposte e la capitalizzazione
I problemi posti dalla tassazione dei terreni sono anchessi piuttosto specifici. La caratteristica distintiva
della terra il fatto che un bene fisso e durevole. Nel momento in cui viene introdotto limposta, il prezzo
della terra scende del valore attuale di tutti i futuri versamenti di imposte. Il processo mediante il quale un
flusso di imposte viene incluso nel prezzo di unattivit viene denominato capitalizzazione. A causa della
capitalizzazione, la persona che sopporta lintero onere dellimposta colui che possiede la terra
nellistante in cui viene introdotta limposta. indubbio che i proprietari successivi verseranno imposte al
fisco, ma questi pagamenti non sono un vero onere perch sono stati compensati dal prezzo inferiore
pagato al momento dellacquisto. La capitalizzazione complica i tentativi di valutazione dellincidenza di
unimposta su un bene durevole la cui offerta rigida.
Modelli di equilibrio generale
Quando si introduce unimposta in un settore di dimensioni relativamente grandi rispetto alleconomia,
considerare solo gli effetti su quel mercato pu non essere sufficiente. Lanalisi di equilibrio generale
prende i considerazione i modi in cui i mercati sono connessi tra loro, questanalisi viene spesso effettuata
utilizzando un modello che prevede due settori e due fattori. Questo quadro di riferimento consente di
studiare nove imposte possibili e di dimostrare che alcune combinazioni di imposte sono equivalenti ad
altre. In un modello di equilibrio generale limposta su un singolo fattore introdotta in un particolare
settore pu finire per influenzare i rendimenti di tutti i fattori in tutte le industrie.
CAP.15
Analisi delle imposte
Le imposte sul reddito delle persone fisiche influiscono su molte decisioni economiche tra cui lofferta di
lavoro, il risparmio, lacquisto della casa di abitazione e le modalit di investimento del capitale.
Offerta di lavoro
Ercole deve decidere quanto tempo dedicare ogni settimana al lavoro e quanto al tempo libero. Nel grafico
definiamo dotazione di tempo il numero di ore dedicate a occupazioni remunerate pi il numero di ore
dedicate a occupazioni non remunerate (il tempo libero) e graficamente rappresentiamola con la distanza
OT sullasse orizzontale. Supponiamo che tutto il tempo sottratto al tempo libero sia dedicato al lavoro
remunerato. Le combinazioni di tempo libero e di reddito disponibili per un individuo, dato il salario, sono
rappresentate graficamente dalla retta TD che il vincolo di bilancio. Se il salario di Ercole s euro allora, il
suo vincolo di bilancio una linea retta con pendenza pari a s. il punto scelto sul vincolo di bilancio dipende
dalle preferenze individuali e noi supponiamo che le preferenze per tempo libero e reddito si possano
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rappresentare con curve di indifferenza normali convesse, indicate con i, ii e iii. Ercole massimizza la sua
utilit quando si trova nel punto E1 in cui dedica OF ore al tempo libero e FT ore al lavoro, ottenendo un
reddito OG.
Quali sono gli effetti della tassazione? Supponiamo che
il Governo decida di imporre unimposta sul reddito da
lavoro a unaliquota t, che perci riduce la
remunerazione da s euro a (1-t)s euro per ogni ora
lavorata. Se Ercole dedica unora in pi al tempo
libero, adesso non rinuncia pi a s, ma a (1-t)s euro; il
altre parole, limposta riduce il costo opportunit di
unora di tempo libero. Il nuovo vincolo di bilancio ora
la retta TH, la cui pendenza (1-t)s. Ercole deve
scegliere un nuovo punto lungo il nuovo vincolo di
bilancio e scegli il punto E2 dove dedica OI ore al
tempo libero e IT ore al lavoro ottenendo un reddito
lordo di OG. Limposta ha avuto leffetto di ridurre la
sua offerta di lavoro da FT a IT ore. Dobbiamo quindi
concludere che un individuo razionale riduce sempre l offerta di lavoro se viene introdotto unimposta
proporzionale? Ercole potrebbe anche preferire lavorare di pi per mantenere lo stesso reddito che aveva
prima. Questa apparente ambiguit deriva dal conflitto tra due effetti provocati dallimposta: leffetto
sostituzione e leffetto reddito. Quando limposta riduce il salario netto, il costo opportunit del tempo
libero diminuisce e quindi si tende a sostituire il lavoro con il tempo libero. Questo il cosiddetto effetto
sostituzione, che porta a una riduzione dellofferta di lavoro. Contemporaneamente, qualunque sia il
numero di ore lavorate, limposta riduce il reddito individuale e, se il tempo libero un bene normale,
questa perdita di reddito porta a una riduzione del consumo di tempo libero, ceteris paribus.
Offerta di lavoro e gettito tributario
Il gettito tributario varia al variare allaliquota. Consideriamo la curva
dellofferta di lavoro OL. Essa rappresenta la quantit ottimale di lavoro
per ciascun livello di salario netto nel caso in cui prevalga leffetto
sostituzione. Il salario netto (o pre-imposta), s, associato a L0 ore di
lavoro. Se laliquota nulla, il gettito 0. Ora supponiamo che venga
stabilita unimposta proporzionale con aliquota t1, il salario netto ora (1t)s e lofferta di lavoro di L1 ore. Il gettito uguale allimposta per ora di
lavoro (ab) per il numero di ore lavorate (ac), ossia il rettangolo abdc. Con
lo stesso ragionamento si pu stabilire la portata dellaliquota t2, che
produce un getti pari a eakf che maggiore di abdc. Per non detto che
aumentando laliquota aumenti il gettito. Per esempio con laliquota t3, le
entrate tributarie rappresentate dallarea haji sono inferiori a quelle
derivanti dallaliquota t2. Infatti, anche se le entrate tributarie per ogni
ora con unaliquota t3 sono molto alte, il numero di ore si riduce talmente
da far diminuire il prodotto dellaliquota fiscale per le ore di lavoro.
Quanto laliquota dimposta molto bassa, le entrate fiscali sono basse,
aumentando laliquota le entrate aumentano. Questo si verifica fino
allaliquota tA, oltrepassando questo punto il gettito fiscale diminuisce

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progressivamente fino ad annullasi. Fu proprio Laffer a studiare la relazione tra aliquote ed entrate
tributarie e a delinea la curva di Laffer, che un grafico che rappresenta la relazione tra aliquota dimposta
ed entrate tributarie.
Decisioni sul risparmio
Un altro tipo di comportamento che pu essere influenzato dal sistema tributario la propensione al
risparmio. Gli studi si basano sul modello del ciclo vitale, secondo il quale gli individui pianificano anno dopo
anno le loro decisioni sul consumo e sul risparmio considerando tutta la loro vita, quindi ci che si risparmia
ogni anno non dipende soltanto dal reddito di quellanno, ma anche dal reddito che si prevede di avere in
futuro e da quello ottenuto in passato. La base di partenza sar la stessa discussa nel capitolo delle scelte
previdenziali. Analizziamo ora come vai lammontare di risparmio se viene introdotto unimposta sul
reddito da capitale. In questo contesto importante sapere se gli interessi sui prestiti sono deducibili o
meno.
Se gli interessi sono tassati e gli interessi passivi sono deducibili, il vincolo di bilancio passa da MN a PQ che
una retta posta pi in basso e pi inclinata delloriginario vincolo di bilancio MN. La tassazione del reddito
da capitale pu aumentare o diminuire il risparmio e ci dipende dalle preferenze di ciascun individuo.
Lambiguit nasce dal conflitto tra due effetti. Da un lato, la tassazione del reddito da capitale riduce il
costo opportunit del consumo presente e quindi lo fa crescere facendo diminuire il risparmio, e questo
leffetto sostituzione. Daltra parte, il fatto che il reddito da capitale sia tassato rende pi difficile
raggiungere qualunque obiettivo di consumo futuro: si ha cio un effetto reddito dovuto al fatto che
limposta riduce il reddito complessivo.
Se gli interessi sono tassati e gli interessi passivi invece non sono deducibili il vincolo di bilancio passa da
MN a PAM, che una linea spezzata il cui punto dangolo coincide con il paniere delle dotazioni. A sinistra
del paniere delle dotazioni la pendenza del vincolo di bilancio (1+(1-t)i), mentre a destra di tale punto
(1-i). quindi se il soggetto era un risparmiatore la sua scelta di consumo presente e di consumo futuro dovr
cambiare, non essendo pi raggiungibile nessun punto sul segmento NA, viceversa se era debitore non
cambier nulla.

Decisioni riguardanti ledilizia abitativa


Unaltra forma molto importante di capitale sono le abitazioni occupate dai proprietari. Se ipotizziamo che
Marcello possiede una casa e decide di darla in affitto, qual il suo reddito netto? Riceve il canone di affitto
dai suoi affittuari, ma deve anche sostenere delle spese di manutenzione. Con R indichiamo il canone
daffitto meno queste spese. Supponiamo che Marcello abbia effettuato un mutuo per acquistare la casa, e
che gli interessi che deve pagare allanno siano I. Questi interessi rappresentano una spesa e devono quindi
essere sottratti da R per ottenere il reddito netto. Infine supponiamo che labitazione acquisti valore nel
corso dellanno in ragione di V: si tratta di una plusvalenza, che anchessa una componente del reddito.
Mettendo insieme tutti questi elementi, il reddito netto di Marcello in quanto proprietario dellabitazione
: Rnetto= R I + V. Secondo un sistema tributario basato sui tradizionali principi di Haig-Simons, Rnetto deve
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essere aggiunto al reddito imponibile. Supponiamo ora che Marcello, invece di affittare, decida di andarci a
vivere. Per il fatto di vivere nellabitazione, ricevono un beneficio pari al valore locativo di mercato di essa,
ossia ricevono un affitto netto figurativo sullabitazione pari a Rnetto. Tuttavia in molti paesi laffitto implicito
non incluso nella base imponibile dellimposta del reddito ed escludendolo il sistema discale di fatto
sovvenziona loccupazione delle abitazioni da parte dei loro proprietari.
Composizione del portafoglio
Gli effetti teorici dellimposta sulla composizione del portafoglio sono ambigui. Le imposte riducono il
rendimento atteso di unattivit rischiosa, ma allo stesso tempo possono diminuirne la rischiosit (se la
perdita deducibile dal reddito imponibile). Leffetto finale di queste tendenze opposte non stato
empiricamente definito.
CAP.16
Limposta personale sul reddito
Criteri di classificazione
Per classificare le entrate, si pu considerare la loro maggiore o minore vicinanza con i prezzi di mercato, la
frequenza con cui vengono riscosse, il riferimento alle caratteristiche del contribuente o meno e il criterio
utilizzato per la loro applicazione.
Le imposte sono generalmente distinte in imposte dirette e indirette; sono imposte dirette quelle che sono
riscosse periodicamente mediante ruoli nominativi, mentre sono indirette quelle riscosse in occasione di
determinati atti compiuti anche occasionalmente dal contribuente. Le entrate tributarie possono essere
ordinarie, se sono riscosse a ogni esercizio e attingendo alla produzione corrente, o straordinarie, se sono
riscosse saltuariamente e attingendo al patrimonio della collettivit. Un criterio per distinguere le imposte
quello di considerare se limponibile definito con riferimento alle caratteristiche del contribuente o meno:
cos sono imposte reali quelle che si riferiscono in modo esclusivo a un oggetto imponibile, mentre sono
imposte personali quelle che colpiscono un oggetto imponibile non in quanto tale, ma riferendolo alla
situazione personale del contribuente. Infine i tributi si possono classificare a seconda del criterio utilizzato
per la loro applicazione: il principio del beneficio e della capacit contributiva. Se si applica il criterio del
beneficio, il tributo deve essere correlato al consumo di un bene o servizio che assicura allindividuo un
certo beneficio a cui dovrebbe esser commisurato il corrispettivo pagato. Se si fa riferimento alla capacit
contributiva, il tributo deve essere commisurato a qualche indicatore della situazione economica del
contribuente.
Limposta sul reddito delle persone fisiche
I soggetti passivi dellIRPEF sono sia le persone fisiche residenti sia quelle non residenti, limitatamente al
reddito conseguito nel territorio dello Stato. Limposta dovuta si calcola sottraendo dal reddito complessivo
le deduzioni e ottenendo cos il reddito imponibile (cio quello su cui applicare le aliquote). Al reddito
imponibile si applica la scala delle aliquote e il risultato limposta lorda da cui si devono ancora sottrarre
le detrazioni. Limporto cos calcolato detto imposta netta.
Limposta personale sul reddito unimposta diretta che si applica in base al principio della capacit
contributiva. Le nozioni di reddito comunemente discusse come punto di riferimento per la normativa
fiscale sono:
- Reddito-prodotto: comprende tutte le remunerazioni derivanti dallesercizio di unattivit
produttiva, da cui sono escluse donazioni e plusvalenze patrimoniali;
- Reddito-entrata: la somma che un individuo pu consumare in un arco di tempo definito senza
ridurre il calore del suo patrimonio iniziale, includendo le plusvalenze patrimoniali;
- Reddito-consumo: base imponibile che coincide con il consumo del contribuente in certo arco di
tempo, normalmente lanno.
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La base imponibile dellIRPEF


La nozioni di reddito adottata per lIRPEF una mediazione tra il concetto di reddito-prodotto e quello di
reddito-entrata. Il reddito complessivo dato dalla somma delle seguenti categorie di entrate:
- I redditi fondiari: comprendono i redditi dominicali, agrari e da fabbricati. Per i redditi dominicali
(derivanti dal possesso del terreno) e agrari (profitto dellimprenditore agricolo) la base imponibile
identificata con le risultanze catastali. Per quanto riguarda i redditi da fabbricati, se utilizzato
dal proprietario il reddito dato dalla rendita catastale rivalutata e se utilizzato come abitazione
principale dal proprietario deducibile dal reddito complessivo; se locato a terzi limponibile
laffitto percepito dal proprietario;
- I redditi da capitale: sono costituiti dai proventi derivanti da rapporti aventi ad oggetto limpiego
del capitale (es.: interessi su mutui e prestiti, da depositi e conti correnti e obbligazioni);
- I redditi da lavoro dipendente: si considerano redditi da lavoro dipendente i compensi ricevuti per
prestazioni di lavoro subordinato. In caso di lavoro dipendente, i datori di lavoro svolgono il ruolo di
sostituti di imposta e trattengono mensilmente una ritenuta a titolo di acconto IRPEF che versano
direttamente allerario;
- I redditi da lavoro autonomo: sono classificati in questo modo i proventi derivanti dallesercizio di
arti e professioni e dalla cessione dei diritti dautore. In questo caso il reddito imponibile dato
dalla differenza tra i ricavi e i costi sostenuti nel periodo di esercizio.
- I redditi dimpresa: rientrano in questa categoria i redditi percepiti nellesercizio di imprese
individuali o di societ di persone, mentre i redditi delle societ di capitali sono tassati con lIRES;
- Redditi diversi: rientrano in questa categoria le plusvalenze realizzate con: lottizzazioni o vendita di
terreni e fabbricati, mediante la cessione di immobili acquistati da meno da 5 anni e non derivanti
da donazioni o adibiti ad abitazione principale, derivanti da cessioni di partecipazioni sociali
qualificate e non e infine i redditi da contratti derivati (swap,future,option).
Aliquote, dedizioni e detrazioni dellIRPEF
Attualmente, con la finanziaria per il 2007, limposta personale sul reddito basata su 5 scaglioni, e le
detrazioni di imposta sono usate per ottenere la progressivit. In generale, per calcolare il reddito
imponibile e prima di applicare le aliquote necessario sottrarre dal reddito complessivo le deduzioni. Con
la legislazione vigente sono deducibili:
- I contributi previdenziali e assistenziali versati per obbligo di legge;
- La rendita catastale dellimmobile adibito ad abitazione principale;
- Le spese mediche per lassistenza a portatori di handicap; gli assegni corrisposti al coniuge, quelli
alimentari e le erogazioni liberali;
- I contributi sanitari obbligatori per lassistenza erogata nellambito del servizio sanitario nazionale.
Calcolato il reddito imponibile e applicate le aliquote, si ottiene limposta lorda, dalla quale devono essere
ancora sottratte le detrazioni. Le principali detrazioni previste nel nostro ordinamento sono:
- Quelle per carichi familiari: la finanziaria 2007 ha stabilito una detrazione per il coniuge a carico che
varia tra 0 e 800 euro in relazione al reddito lordo del contribuente; le detrazioni per i figli a carico
sono apri a 800 euro per ciascun figlio, aumentate in caso di handicap a 1020 euro e per i figli
minori di tre anni a 900 euro. previsto inoltre che lammontare di tali detrazioni aumenti di 200
ero per i nuclei in cui ci sono pi di tre figli;
- Le deduzioni da lavoro e da pensione: per effetto di tali detrazioni, limposta netta nulla per i
pensionati che hanno un reddito pari o inferiore a 7500 euro per i lavoratori dipendenti che hanno
redditi inferiori a 8000 euro e per i lavoratori autonomi che si collocano sotto i 4800 euro di
reddito;

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Le detrazioni riguardanti gli oneri personali al 19%: questa detrazione consente di personalizzare
limposta sul reddito tenendo conto di alcune caratteristiche del contribuente che ne modificano la
capacit contributiva. Lelenco delle spese detraibili al 19% piuttosto lungo;
- Detrazioni con finalit incentivanti: spese per affitto, se il reddito complessivo inferiore a una
certa soglia, le spese legate alla mobilit del lavoratore dipendete e quelle per le ristrutturazioni.
La scelta dellunit impositiva: individuo o famiglia
La progressivit dellimposta personale sul reddito pone un problema di non facile soluzione: tassare il
reddito individuale o quello familiare? In Italia il sistema di tassazione individuale e le detrazioni per
familiari a carico rappresentano lo strumento adottato per tener conto delle caratteristiche della famiglia di
appartenenza del contribuente; in particolare, le detrazioni sono articolate in modo da considerare la
numerosit del nucleo familiare e il numero di precettori di reddito.
Imposte e inflazione
Fiscal drag il termine con cui si indicano le distorsioni nella tassazione dovute allinflazione. I fattori che
determinano laumento del carico fiscale in presenza di inflazione sono lo slittamento degli scaglioni e il
fatto che aumentando il reddito nominale una quota maggiore del reddito viene tassata allaliquota
marginale a cui sono soggetti i contribuenti.
CAP.17
Le imposte sulle societ di capitali
In Italia la tassazione del reddito dimpresa distinta a seconda della forma giuridica adottata: il reddito
prodotto dalle imprese individuali e dalle societ di persone tassato con limposta personale sul reddito
IRPEF, mentre il reddito delle societ di capitali tassato con limposta sui redditi delle societ lIRES.
Integrazione della tassazione personale e societaria
I tre sistemi pi diffusi di integrazione della tassazione personale con quella societaria sono:
- Il sistema classico, adottato negli Stati Uniti, e prevede una tassazione di tutti gli utili con laliquota
dellimposta societaria e applicazione dellaliquota sul reddito personale ai soli utili distribuiti;
questo sistema non pu per essere considerato neutrale, perch lonere tributario aumenta al
crescere della quota di utili distribuiti, in pratica i dividendi sono tassati due volte;
- Il sistema dellintegrazione completa, adottato in Italia per i redditi delle societ di persone, qui
lutile dimpresa rientra nella base imponibile del reddito personale ed tassato con laliquota
dellimposta personale; questo sistema perfettamente neutrale;
- Il sistema del credito dimposta totale, adottato in Italia fino al 2004 per il reddito delle societ di
capitali, era un sistema secondo il quale limposta pagata sui redditi societari costituisce un credito
dimposta per il calcolo dellimposta personale sul reddito (denominata IRPEG). Con la riforma
Tremonti del 2004 e lintroduzione dellIRES si abbandonata lidea di integrare limposta. Oggi gli
utili (distribuiti e non) sono tassati in capo alla societ con laliquota dellIRES e quelli distribuiti
sono tassati in capo agli individui con una cedolare secca, pari al 18,5%, mentre entrano, per un
importo pari al 40% nella base imponibile dellIRPEF se si tratta di partecipazioni qualificate.
Unaltra importante novit introdotta dalla riforma il regime di esenzione da partecipazione. Ladozione di
questo regime motivata dalla necessit di considerare il fatto che le societ di capitali partecipano al
capitale di altre societ e quindi derivano da queste dividendi, plusvalenze e minusvalenze. In sintesi, la
norma adottata prevede che le plusvalenze siano esentate, ance se parzialmente.

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I soggetti passivi e la base imponibile dellIRES


I soggetti passivi dellIRES sono le societ per azioni e in accomandita per azioni, le societ a responsabilit
limitata, le societ cooperative e di mutua assicurazione, gli enti pubblici e privati diversi dalle societ, le
societ e gli altri enti non residenti sul territorio dello Stato ma che operano stabilmente in esso.
La base imponibile data dal reddito dimpresa, definito come lutile netto risultante dal conto economico.
Nel calcolo dellutile netto le poste positive sono:
- I ricavi;
- Le variazioni delle rimanenze, ossia le scorte;
- Le plusvalenze patrimoniali;
- Le sopravvenienze attive;
- I dividendi e gli utili derivanti da partecipazioni in altre societ.
Sono invece componenti negative, quindi da sottrarre:
- I costi di esercizio;
- Le minusvalenze;
- Le sopravvenienze passive;
- Gli interessi passivi*1;
- Una deduzione forfettaria pari al 10% dellIRAP pagata su interessi passivi e spese per personale
dipendente;
- Gli ammortamenti*2.
*1In assenza di imposte e presupponendo una completa certezza sugli esiti di un investimento per le
imprese, irrilevante se si ricorre allindebitamento o allemissione di nuovi titoli azionari. chiaro che se,
come previsto dalla normativa italiana, le imprese possono dedurre gli interessi passivi dal loro reddito
imponibile, ma non possono fare altrettanto con i dividendi, si sta favorendo il finanziamento con
indebitamento. Per evitare la sottocapitalizzazione delle imprese, ovvero il massiccio ricorso
allindebitamento per finanziarsi, la riforma Tremonti del 2004 ha introdotto alcune norme antielusive, che
limitano i casi in cui gli interessi passivi sono deducibili.
*2Il sistema fiscale pu influire sulle scelte di investimento tramite la definizione delle quote di
ammortamento fiscalmente annesse: nella legislazione italiana lammortamento previsto a rate costanti,
il costo ammortizzabile quello storico, mentre il periodo di ammortamento varia a seconda di una
classificazione dei beni definita dal Ministero delle Finanze. La legge prevede anche la possibilit di un
ammortamento accelerato e anticipato.
I modelli che spiegano le decisioni di investimento sono: il modello dellinvestimento con acceleratore, il
modello neoclassico e il modello del cash flow.
CAP.18
Le imposte sui consumi
Le imposte generali sulle vendite e limposta sul valore aggiunto
Le imposte generali sulle vendite possono colpire lintero valore di un bene o lincremento di valore che si
registra in una determinata fase della produzione o dello scambio e possono essere applicate in diversi
momenti del ciclo produttivo e distributivo. In base a questi due criteri si possono distinguere:
- Le imposte monofase sul valore pieno, che colpiscono una sola fase del processo produttivo e di
scambio e sono commisurate al valore pieno del bene in quella fase (USA);
- Le imposte plurifase sul valore pieno, che colpiscono tutte le fasi del processo produttivo e dello
scambio ogni volta sul valore pieno del bene (in Italia prima delliva, detta ige);

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Le imposte plurifase sul valore aggiunto (o non cumulative), che sono imposte che colpiscono tutte
le fasi della produzione e degli scambi ma ogni volta interessano solo il valore aggiunto realizzato in
quel particolare stadio.
In Italia nel 1973 stata introdotto lIVA, unimposta plurifase sul valore aggiunto.
Modalit di calcolo del valore aggiunto
Per individuare lincremento di valore verificatosi in ciascuna fase si possono adottare due criteri:
- Il metodo base da base: limposta dovuta si calcola applicando laliquota alla differenza tra il valore
delle vendite e quello degli acquisto degli input necessari alla produzione;
- Il metodo imposta da imposta: il tributo si applica al valore pieno di ciascun acquisto e di ciascuna
vendita, ma il contribuente paga al fisco solo al differenza tra limposta riscossa dal cliente a cui ha
venduto il bene o servizio (lIVA a debito) e lIVA pagata per i suoi acquisti (IVA a credito).
I due metodi di calcolo danno lo stesso risultato in un unico caso, ossia se laliquota unica per tutti i veni e
servizi scambiati. Generalmente si utilizza il metodo imposta da imposta, in questo modo i diversi beni sono
tassati con le aliquote prescelte a prescindere dalle aliquote applicate in ciascuna fase.
Operazioni imponibili, non imponibili ed esenti
Con questo tipo di imposta si possono prevedere casi di detraibilit dellIVA sugli acquisti o ammettere
regimi speciali; per fare ci si distinguono le operazioni di scambio nelle seguenti categorie:
- Operazioni imponibili, ossia le operazioni assoggettate allimposta sullintero loro valore secondo le
aliquote specificate dalla legge;
- Operazioni non imponibili, ossia le operazioni per cui laliquota pari a zero e limposta pagata negli
stadi precedenti rimborsata (es.: esportazioni, con principio del paese di destinazione);
- Operazioni esenti, ossia le operazioni per non si applica lIVA, ma limposta pagata sugli stadi
predenti non rimborsata.
La struttura delle aliquote, il commercio internazionale e la normativa italiana
La normativa europea prevede due aliquote, una al 10% e una al 20%, mentre in Italia vigono tre aliquote:
due ridotte, al 4% e al 10%, e una ordinaria al 20%.
Dal punto di vista del commercio internazionale, unimposta plurifase sul valore aggiunto ha dei vantaggi
rispetto allimposta plurifase sul valore pieno. In effetti, se si applica il principio di destinazione (utilizzato
nellUE e contrapposto a quello di origine), il prezzo del bene che viene esportato deve essere depurato di
quanto pagato fino a quella fase, operazione che risulta particolarmente difficile per le imposte che si
cumulano, perch lammontare da restituire dipende dal numero di fasi attraversate prima di essere
esportato. Con unimposta plurifase sul valore aggiunto sufficiente rendere non imponibili le operazioni
relative alle esportazioni e rimborsare limpresa esportatrice dellIVA pagata sugli acquisti.
Con il decreto n.56/2000 stato stabilito che una quota del gettito dellIVA debba essere considerata una
compartecipazione regionale.
Il consumo di prodotti energetici tassata in Italia anche con una serie di accise erariali (imposte in valore
per unit di prodotto) e relative addizionali regionali o comunali.
CAP.21
Il debito italiano e i vincoli europei
Per capire la formazione debito pubblico italiano necessario distinguere tre periodo: il primo dallinizio
degli anni 80 fino al 1992, il secondo dal 1992 al 2005 e il terzo dal 2005 ad oggi. Gli anni 80 sono stati
caratterizzati da un saldo primario costantemente negativo e dalla continua crescita della spesa per
interessi. Il decennio 90 stato segnato dalla firma del Trattato di Maastricht e dalle politiche adottate per
accedere allUnione Monetaria Europea (UME). Linversione di tendenza avvenuta nel 1992 ha permesso al
rapporto debito pubblico/pil di ridursi costantemente in tutto il decennio 1996-2005. Leffetto pi
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importante per lItalia delladesione allUnione Monetaria la riduzione della spesa per interessi sul debito
pubblico. Nel 2005 il saldo primario tornato a zero, e lanno successivo il rapporto debito pubblico/PIL ha
cominciato a risalire. Infine, nonostante la parziale correzione avvenuta tra il 2006 e il 2007, nellultimo
biennio la crisi economica internazionale ha definitivamente allontanato la finanza pubblica italiana dai
parametri europei.
Il trattato di Maastricht e il Patto di Stabilit e Crescita
LUnione Europea ha un suo proprio Bilancio che, se da un lato una delle manifestazioni pi importanti
dellesistenza di unautorit sopranazionale europea, daltra parte non pu ancora essere considerato un
vero e proprio strumento di politica fiscale europea. Questo a causa delle sue dimensioni ridotte e del
numero circoscritto di politiche cui finalizzato (agricola e gestione fondi strutturali). Dato lavvio della
moneta unica, le ancora ridotte dimensioni del Bilancio europeo e le lentezze del processo costituente, il
Trattato di Maastricht e il Patto di Stabilit e Crescita rappresentano il principale strumento con cui gli Stati
membri dellUnione Monetaria hanno disciplinato le condizioni per accedere allUnione stessa prima, e poi
vincolato le proprie politiche fiscali nel tentativo di renderle coerenti. Le disposizioni del Trattato di
Maastricht sono:
- Un tasso di inflazione non superiore a 1,5 punti al tasso medio dei tre Paesi pi virtuosi;
- Tassi di interesse a lungo termine non superiori a due punti percentuali rispetto al Paese con
linflazione pi bassa;
- Un tasso di cambio che negli ultimi due anni non abbia avuto oscillazioni superiori a quelle previste
per lo SME;
- Un indebitamento della PA non superiore al 3% del PIL;
- Un rapporto debito pubblico/PIL non superiore al 60%.
Questi ultimi due parametri sono richiamati anche dal Patto di Stabilit e vincolano le finanze pubbliche dei
Paesi membri anche dopo il loro ingresso. Tra il Trattato di Maastricht e il Patto di Stabilit e Crescita ci
sono per alcune differenze. In particolare, il secondo articolato in una parte preventiva e una repressiva.
La prima prevede uno scambio di informazioni con la Commissione finalizzata a evitare che i Paesi membri
incorrano in disavanzi eccessivi; la seconda indica le sanzioni da adottare in questa eventualit. Nella parte
preventiva si stabilisce che i Paesi membri presentino alla Commissione un Programma di stabilit entro il
1 marzo di ogni anno. In questi documenti i Paesi indicano lo stato della finanza pubblica nellanno appena
concluso e le previsioni per il triennio successivo, specificando come intendono raggiungere il saldo di
bilancio di medio termine in pareggio, se sono in disavanzo, o mantenerlo se sono in avanzo o in pareggio.
Per disavanzi eccessivi si intendo quelli superiori al 3% del PIL. A proposito dellinadempienza di un Paese,
invece, una clausola di non salvataggio stata espressamente prevista nel Trattato di Maastricht.

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