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Dott.

Simone Splendiani
Dipartimento di Studi Aziendali e Giuridici
(Di.S.A.G.)
simone.splendiani@uniurb.it
Marketing e Management del Turismo,
T. Pencarelli (a cura di), cap. 9

Evoluzione

storica della legislazione turistica

La Prima Legge Quadro del 1983


La Seconda Legge Quadro del 2001 e la riforma
del Titolo V della Costituzione

La

Pubblica Amministrazione e il turismo


La tutela del consumatore/turista
Protezione della Privacy
Contratto di viaggio

Le

Agenzie di Viaggio

1.

Fino agli anni Cinquanta: il controllo

2.

Anni Settanta: le responsabilit

3.

Anni Ottanta: il sistema

4.

Oggi: le autonomie

Il

turismo costituiva un interesse per pochi


La normativa puntava sul controllo dei
viaggiatori e sulle imprese che organizzavano
i loro spostamenti
Approccio tipico di un regime autoritario

Testo

Unico di Pubblica Sicurezza (Regio


decreto 18 giugno 1931, n.773)
Non regolamenta specificatamente il settore
turistico ma disciplina le autorizzazioni di PS per
lo svolgimento di numerose attivit commerciali,
anche strutture ricettive
La Legge 135/2001 inserisce molte
semplificazioni, ma gran parte dei controlli
ancora in vigore

Legge

23 novembre 1936, n. 2523

Vincoli e regole allattivit di produzione e vendita


dei servizi turistici che ancora esistono
Obbligo per le agenzie di viaggio di autorizzazione,
direttore tecnico abilitato e di operare in
condizioni regolamentate
Divisione delle AdV in 3 categorie:

Categoria A, autorizzate a svolgere tutte le operazioni


tipiche;
Categoria B, uffici turistici che operavano sul piano
locale;
Categoria C, uffici di navigazione autorizzati a vendere
biglietteria
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Obiettivo:

regolamentare i diritti e i doveri


degli operatori di un settore in crescita
Convenzione internazionale relativa ai
contratti di viaggio (Legge 27 dicembre 1977,
n.1084)
Regola i rapporti tra viaggiatori e operatori
Normativa ancora in vigore, integrata con la
direttiva UE n.314 del 13 giugno 1990

Legge

10 giugno 1978 n.110

Ratifica della Convenzione europea degli


albergatori firmata a Parigi il 17 dicembre 1962
Introduzione nel codice civile di norme
(dallart.1783 al 1786) che riguardano la
responsabilit degli albergatori sulle propriet
dei clienti

Legge

17 maggio 1983 n.217 "Legge quadro


per il turismo e interventi per il
potenziamento e la qualificazione
dell'offerta turistica"

Tappa di fondamentale importanza nel percorso


della legislazione turistica in Italia. Nonostante
sia stata abrogata, molti dei suoi contenuti
principali sono stati allepoca acquisiti dalle
legislazioni regionali e ancora mantenuti,
costituendo, ancora oggi, un punto di
riferimento.

Nella

prima parte della legge sono contenuti


alcuni principi generali che dovevano
costituire il quadro entro il quale le
Regioni potevano muoversi nella loro
autonomia legislativa:

lorganizzazione locale del turismo (Art.4),


articolata in ATP (Aziende di promozione turistica)
e IAT (Uffici di Informazione e Accoglienza
Turistica), sotto il controllo delle Regioni;
le strutture ricettive (Artt. 6 e 7), suddivise in
categorie e con requisiti di base da rispettare su
tutto il territorio nazionale;
le agenzie di viaggio (Art. 9);
le associazioni senza scopo di lucro (Art. 10);
le professioni turistiche (Art. 11).
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Art.4

Organizzazione turistica regionale

Per l'espletamento delle attivit di promozione e


propaganda delle risorse turistiche locali, di
informazione e di accoglienza, le regioni e le
province autonome di Trento e Bolzano provvedono
alla costituzione di "aziende di promozione
turistica" (APT), quali organismi tecnico-operativi e
strumentali muniti di autonomia amministrativa e
di gestione.
[]
Le aziende provvedono, previo nulla-osta della
regione, ad istituire uffici di informazione e di
accoglienza turistica denominati IAT.
11

Art.5

Limpresa turistica

Sono imprese turistiche quelle che svolgono


attivit di gestione di strutture ricettive e
annessi servizi turistici.
Escluse le imprese turistiche che non offrono
ospitalit (es. ristoranti).
Volontariamente esclusa dalla definizione di
impresa turistica, anche lagenzia viaggi e
turismo, per la quale la legge quadro riservava
lart. 9

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Art.6

Strutture ricettive

Definisce le varie tipologie di strutture ricettive


descrivendo quelle che erano le pi consolidate al
momento della emanazione della normativa e
lasciando, contemporaneamente, la possibilit alle
regioni di individuare e disciplinare altre strutture
destinate alla ricettivit turistica
Nellindividuare 12 tipi di strutture ricettive pone
una prima distinzione tra strutture alberghiere
(alberghi, motel, villaggi - alberghi, residenze
turistico-alberghiere) e strutture ricettive
extralberghiere (esercizi di affittacamere, case e
appartamenti per vacanze, case per ferie, ostelli
per la giovent, rifugi alpini, alloggi agrituristici e
allaria aperta come campeggi e villaggi turistici)
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Art.7

Classificazione strutture ricettive

La legge individua i requisiti minimi necessari alle


strutture ricettive per essere qualificate come tali,
lasciando poi alle Regioni lonere di fissare i criteri
per la classificazione, tenendo conto delle
dimensioni e dei requisiti strutturali dei servizi
offerti e della qualifica degli addetti.
Le Regioni devono fissare i criteri per assegnare le
stelle; attribuendo un punteggio ad ogni servizio
che lalbergo offre. La somma dei punteggi,
derivante dallofferta di pi servizi (televisione in
camera, bagno per ogni camera, piscina, portiere
di notte, ecc.), permette di attribuire allalbergo
da 1 a 5 stelle.
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Art.9

Agenzie di viaggio

imprese che esercitano attivit di produzione,


organizzazione di viaggi e soggiorni,
intermediazione nei predetti servizi o anche
entrambe le attivit, ivi compresi i compiti di
assistenza e di accoglienza ai turisti.
Gi il Regio Decreto 23 novembre 1936 n.2523
imponeva una rigida regolamentazione a controllo
delle agenzie di viaggio, la cui attivit era
subordinata al rilascio di una specifica licenza che
valutasse non solo lidoneit tecnica dei locali e
della strumentazione, ma anche quella del titolare
o di un suo direttore. In quella norma nasce la
figura del direttore tecnico, tuttora obbligatoria in
ogni agenzia seppur senza compiti specifici.

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Legge

135/2001 e riforma del Titolo V


della Costituzione (Legge cost 18 ottobre
2001 n. 3)

Il nuovo articolo 117 della Costituzione ridisegna la


struttura precedente che prevedeva 19 ambiti nei quali le
Regioni potevano legiferare con il limite dei rispetto dei
principi fondamentali stabiliti dalle leggi dello Stato,
oltre che dellinteresse nazionale e di quello delle altre
Regioni.
Ora la potest legislativa delle Regioni sottoposta a soli
tre limiti:

il rispetto della Costituzione, nonch dei vincoli derivanti


dallordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali;
lesclusione da 17 materie su cui lo Stato mantiene la competenza (ad
esempio difesa, legge elettorale, ecc.);
le materie oggetto di legislazione concorrente, per le quali rimane il
vincolo per le Regioni che legiferano di rispettare i principi
fondamentali definiti dallo Stato (esempi sono la tutela e la sicurezza
sul lavoro, listruzione, ecc.).

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Legge

135/2001 e riforma del Titolo V


della Costituzione (Legge cost 18 ottobre
2001 n. 3)

Il turismo, dunque, non essendo esplicitamente citato n


tra le materie di competenza dello Stato n tra quelle in
concorrenza Stato Regioni, diviene di esclusiva
competenza delle Regioni.
Tuttavia, essendo il quadro legislativo sul turismo assai
complesso e non omogeneo, permangono diversi aspetti su
cui la competenza risulta essere dello Stato o in
concorrenza con le Regioni, ovvero;

la disciplina delle imprese, quella fiscale e delle professioni


turistiche; la tutela dei consumatori; la libert di circolazione
e di espatrio; la salute e il benessere fisico; la tutela dei beni
culturali e paesaggistici; la tutela ambientale.

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Dalle

linee guida alle linee di


armonizzazione

Lart.11 prevedeva che per abrogare la legge


dell83 dovessero essere emanate delle linee guida
che, inizialmente, avrebbero rappresentato il
quadro statale di riferimento. Tuttavia, tali
disposizioni sarebbero state illegittime a seguito
della riforma dellautonomia legislativa concessa
alle Regioni dalla riforma costituzionale. Per uscire
da tale situazione che rischiava di ingessare la
legislazione, si sono sostituite alle linee guida le
cosiddette linee di armonizzazione, ovvero
accordi tra le Regioni sugli stessi punti che avevano
costituito le linee guida.

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Dalle

linee guida alle linee di


armonizzazione

Laccordo sui punti previsti avvenne solo parzialmente e


nonostante ci fu emesso un Decreto PCM (13 settembre 2002)
previsto dallart.2 della legge del 2001, in cui erano riportati i
pochi punti su cui si era trovato laccordo e si rinviava a successivi
accordi.

Il primo elemento di accordo fra le Regioni (punto a, comma 4 art.2 legge


135/2001) riguarda le terminologie omogenee e lo standard minimo dei
servizi di informazione e di accoglienza ai turisti. Gli uffici di informazione
e accoglienza turistica hanno denominazione unica di IAT e sono
contrassegnati allesterno da tale marchio, comune su tutto il territorio
nazionale. Laccordo, per, non dice nulla sulle competenze degli IAT, in
particolare non dice se tali uffici possono vendere servizi turistici, attivit, di
norma, esclusiva delle agenzie di viaggio.
Il secondo punto oggetto dellaccordo (punto b, comma 4 art.2 legge
135/2001) riguarda lindividuazione delle tipologie di imprese turistiche
operanti nel settore e delle attivit di accoglienza non convenzionali.
Vengono individuate 6 tipologie:

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Punti rinviati a successivi accordi


c)
d)
e)
f)

g)

h)
i)
j)

k)
l)

i criteri e le modalita' dell'esercizio su tutto il territorio nazionale delle imprese


turistiche per le quali si ravvisa la necessita' di standard omogenei ed uniformi;
gli standard minimi di qualita' delle camere di albergo e delle unita' abitative delle
residenze turistico-alberghiere e delle strutture ricettive in generale;
gli standard minimi di qualita' dei servizi offerti dalle imprese turistiche cui riferire i
criteri relativi alla classificazione delle strutture ricettive;
per le agenzie di viaggio, le organizzazioni e le associazioni che svolgono attivita'
similare, il livello minimo e massimo da applicare ad eventuali cauzioni, anche in
relazione ad analoghi standard utilizzati nei Paesi dell'Unione europea;
i requisiti e le modalita' di esercizio su tutto il territorio nazionale delle professioni
turistiche per le quali si ravvisa la necessita' di profili omogenei ed uniformi, con
particolare riferimento alle nuove professionalita' emergenti nel settore;
i requisiti e gli standard minimi delle attivita' ricettive gestite senza scopo di lucro;
i requisiti e gli standard minimi delle attivita' di accoglienza non convenzionale;
i criteri direttivi di gestione dei beni demaniali e delle loro pertinenze concessi per
attivita' turistico-ricreative, di determinazione, riscossione e ripartizione dei relativi
canoni, nonche' di durata delle concessioni, al fine di garantire termini e condizioni
idonei per l'esercizio e lo sviluppo delle attivita' imprenditoriali, assicurando comunque
l'invarianza di gettito per lo Stato;
gli standard minimi di qualita' dei servizi forniti dalle imprese che operano nel settore
del turismo nautico;
i criteri uniformi per l'espletamento degli esami di abilitazione all'esercizio delle
professioni turistiche.
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C) i criteri e le modalita' dell'esercizio su tutto il


territorio nazionale delle imprese turistiche per
le quali si ravvisa la necessita' di standard
omogenei ed uniformi

D.P.C.M. 21 ottobre 2008 Definizione delle


tipologie dei servizi forniti dalle imprese
turistiche nellambito dellarmonizzazione della
classificazione alberghiera

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Capo

I Principi, competenze e strutture

Art.5 Sistemi Turistici Locali


1)

2)

contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti


ambiti territoriali appartenenti anche a regioni
diverse, caratterizzati dall'offerta integrata di beni
culturali, ambientali e di attrazioni turistiche,
compresi i prodotti tipici dell'agricoltura e
dell'artigianato locale, o dalla presenza diffusa di
imprese turistiche singole o associate.
Gli enti locali o soggetti privati, singoli o associati,
promuovono i sistemi turistici locali attraverso forme
di concertazione con gli enti funzionali, con le
associazioni di categoria che concorrono alla
formazione dell'offerta turistica, nonche' con i soggetti
pubblici e privati interessati.
22

Capo I Principi, competenze e strutture

Art.5 Sistemi Turistici Locali


3)

4)

Le regioni provvedono a riconoscere i sistemi turistici locali di cui al presente


articolo.
Le Regioni definiscono le modalita' e la misura del finanziamento dei progetti di
sviluppo dei sistemi turistici locali, predisposti da soggetti pubblici o privati, in
forma singola o associata, che perseguono, in particolare, le seguenti finalita:
sostenere attivita' e processi di aggregazione e di integrazione tra le imprese turistiche,
anche in forma cooperativa, consortile e di affiliazione;
2) attuare interventi intersettoriali ed infrastrutturali necessari alla qualificazione
dell'offerta turistica e alla riqualificazione urbana e territoriale delle localita' ad alta
intensita' di insediamenti turistico-ricettivi;
3) sostenere l'innovazione tecnologica degli uffici di informazione e di accoglienza ai
turisti, con particolare riguardo alla promozione degli standard dei servizi al turista, di
cui all'articolo 2, comma 4, lettera a);
4) sostenere la riqualificazione delle imprese turistiche, con priorita' per gli adeguamenti
dovuti a normative di sicurezza, per la classificazione e la standardizzazione dei servizi
turistici, con particolare riferimento allo sviluppo di marchi di qualita', di certificazione
ecologica e di qualita', e di club di prodotto, nonche' alla tutela dell'immagine del
prodotto turistico locale;
5) promuovere il marketing telematico dei progetti turistici tipici, per l'ottimizzazione
della relativa commercializzazione in Italia e all'estero.
1)

5)

Il Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato, nell'ambito delle


disponibilita' assegnate dalla legge finanziaria al Fondo unico per gli incentivi alle
imprese, provvede agli interventi di cofinanziamento a favore dei sistemi turistici
locali per i progetti di sviluppo che prestino ambiti interregionali o sovraregionali.

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Capo II Imprese e professioni turistiche

Art.7 Imprese turistiche e attivit professionali

Sono imprese turistiche quelle che esercitano attivit


economiche, organizzate per la produzione, la
commercializzazione, l'intermediazione e la gestione di
prodotti, di servizi, tra cui gli stabilimenti balneari, di
infrastrutture e di esercizi, compresi quelli di
somministrazione facenti parte dei sistemi turistici locali,
concorrenti alla formazione dell'offerta turistica.
Definizione pi ampia di quella dell83
Comprende anche le agenzie di viaggio
Volont di equipararla a quella industriale, con la
conseguente possibilit (comma 4) di poter accedere a tutte
le agevolazioni, contributi, sovvenzioni, incentivi, benefici
previsti per lindustria, cosa di estrema importanza per lo
sviluppo del settore turistico.
Per la classificazione lart. rimanda alle linee di
armonizzazione

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Ministero del turismo (Maggio 2009)

coordinamento della politica nazionale di promozione del


turismo e dell'immagine dell'Italia all'estero;
norme e principi generali per la disciplina del turismo
mediante la individuazione dei livelli essenziali delle
prestazioni relativi ai diritti degli utenti nel settore
turistico (facendo salve le norme costituzionali)
fissazione, d'intesa con il competente Ministero
dell'istruzione, dell'universit e della ricerca, delle norme
generali in materia di istruzione turistica e dei
cosiddetti livelli essenziali delle prestazioni che le
Universit, le Istituzioni di livello universitario, nonch gli
istituti professionali devono assicurare agli studenti
affinch i titoli che rilasciano alla fine dei corsi (da
istituire) siano in linea con le esigenze del mercato;

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La

Conferenza Stato-Regioni

Sede della negoziazione politica tra


amministrazioni centrali e il sistema delle
autonomie regionali
Il turismo una delle materie oggetto della
negoziazione

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Art. 2 Statuto, comma 1: LAgenzia provvede


alla promozione turistica internazionale
dellItalia e delle sue realt regionali,
conformando la propria attivit ai principi di
efficienza, efficacia e di economicit
orientare lofferta turistica nella scelta dei
mercati, sia tradizionali che emergenti,
attraverso lelaborazione del Piano Nazionale
promozionale triennale e dei relativi piani
esecutivi annuali, da sottoporre allapprovazione
del Ministero vigilante, sentita, per i soli Piani
triennali, la Conferenza permanente per i
rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province
autonome di Trento e Bolzano

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Competenze (DPR 207/2006, art.2)

Comma1:

a)

b)

c)

d)

e)

Cura la promozione allestero dellimmagine turistica


unitaria italiana [] nonch la promozione integrata
delle risorse turistiche delle Regioni;
Realizza le strategie promozionali a livello nazionale e
internazionale e di informazione allestero e di sostegno
alla commercializzazione dei prodotti turistici italiani
[];
Svolge attivit di consulenza e assistenza per lo Stato,
per le Regioni e per altri organismi pubblici in materia di
promozione di prodotti turistici [];
Organizza servizi di consulenza, assistenza e
collaborazione in favore di soggetti pubblici e privati []
per promuovere e sviluppare processi indirizzati ad
armonizzare i servizi di accoglienza e di informazione ai
turisti [];
Attua forme di collaborazione con gli uffici della rete
diplomatico-consolare del Ministero degli affari esteri.
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Competenze (DPR 207/2006, art.2)

Comma2: Per lo svolgimento delle funzioni di


cui al comma 1, lAgenzia elabora il Piano
nazionale promozionale triennale e i relativi
piani esecutivi annuali

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Capo II, articoli da 82 a 100. Limiti di


applicazione: pacchetto turistico:
Art.82: Le disposizioni del presente decreto si applicano
ai pacchetti turistici definiti dallart.84, venduti od
offerti in vendita nel territorio nazionale
dallorganizzatore o dal venditore, di cui agli articoli 83.
Art.84: i viaggi, le vacanze ed i circuiti tutto compreso,
risultanti dalla prefissata combinazione di almeno due
degli elementi di seguito indicati, venduti od offerti in
vendita ad un prezzo forfetario, e di durata superiore
alle 24 ore ovvero comprendente almeno una notte:

Trasporto, alloggio, servizi turistici non accessori al trasporto


o allalloggio di cui allart.86, lettere i) e o), che
costituiscano parte significativa del pacchetto turistico.

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Responsabilit

venditore.

Art.22 legge 1084 del 1977:lintermediario


risponde di qualsiasi inosservanza che commette
nelladempimento dei suoi obblighi, linosservanza
venendo stabilita considerando i doveri che
competono ad un intermediario di viaggi diligente.
Il decreto 206 prevede uno stretto legame fra le
responsabilit dellorganizzatore di viaggi e del
venditore (sempre nel caso dei pacchetti turistici e
non dei servizi isolati), pur riconoscendo le loro
differenze. Per tutti i viaggi venduti esiste una
responsabilit sussidiaria del venditore che
rappresenta linterlocutore privilegiato del
consumatore
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Responsabilit

venditore.

Art. 83 decreto 206: Ai fini del presente decreto,


consumatore lacquirente, il cessionario di un
pacchetto turistico o qualunque persona anche da
nominare, purch soddisfi a tutte le condizioni
richieste per la fruizione del servizio, per conto
della quale il contraente principale si impegna ad
acquistare senza remunerazione un pacchetto
turistico.

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Contenuto

86)

Art. 86 decreto 206 fissa contenuto in modo chiaro.


Il 25% del prezzo va versato in anticipo e funge da
caparra confirmatoria, quindi se il cliente rinuncia
alla partenza la perde. Se per il viaggio viene
annulla per colpa dellorganizzatore ci sono 2
eventualit:

del contratto e caparra (art.

Loperatore rende il doppio dellanticipo;


Il consumatore chiede un risarcimento dei danni.

Annullamento senza penali:

Per forza maggiore;


Per mancanza del numero minimo dei partecipanti (sul
contratto deve essere indicato entro quando notificare
lannullamento).
33

Informazione

del consumatore (art. 87)

Obbligo per loperatore di informare il


consumatore su tutto:documenti e certificati;
dati sullitinerario; orari di partenza e dati
alberghi; possibilit di sottoscrivere
unassicurazione sulla mancata partenza o sul
rimpatrio per malattia. TUTTI I DISGUIDI
COLLEGATI CON LA MANCANZA DI QUESTE
INFORMAZIONI SONO IMPUTABILI
ALLOPERATORE

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Impossibilit

del consumatore a partire

(art. 89)

Via duscita nel caso il viaggiatore non abbia


stipulato assicurazione:

Il consumatore pu sostituire a s un terzo che


soddisfi tutte le condizioni per la fruizione del
servizio, nei rapporti derivanti dal contratto, ove
comunichi per iscritto allorganizzatore o al venditore,
entro e non oltre quattro giorni lavorativi prima della
partenza, di trovarsi nellimpossibilit di usufruire del
pacchetto turistico e le generalit del cessionario.

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Modifica

Solo se prevista dal contratto;


Laumento del prezzo deve essere causato dai
motivi espressamente previsti dallarticolo 90:

del prezzo (art. 90)

Variazione costi del trasporto, del carburante, dei


diritti e tasse di atterraggio, sbarco ecc., del tasso di
cambio.

Se laumento di pi del 10%, anche con


giuste motivazioni, il consumatore ha diritto di
recedere e riavere la somma versata.
La variazione va fatta prima dei 20 giorni dalla
partenza.
36

Annullamento

del viaggio per causa


delloperatorerisarcimento del danno:

Tranne che se annullato per mancato


raggiungimento del minimo dei partecipanti;
Il viaggio stato annullato per cause di forza
maggiore.
escluso lOVERBOOKING. In tal caso il
risarcimento dei danni inevitabile.

37

Risarcimento

del danno

Patrimoniale: pu essere espresso in termini


esatti e corrisponde alla eventuale maggior
spesa che il turista ha sostenuto per il servizio
che era inizialmente previsto;
Non patrimoniale: si aggiunge a quello
patrimoniale ed valutato in via equitativa dal
giudice.

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Dott. Simone Splendiani


Dipartimento di Studi Aziendali e Giuridici
(Di.S.A.G.)
simone.splendiani@uniurb.it
Marketing e Management del Turismo,
T. Pencarelli (a cura di), cap. 9

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