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Turismo Enogastronomico

Cos lenogastronomia cambia il turismo italiano - Il Sestante News - Giornale online


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Corsa dei giovani al turismo. Richiesti esperti di enogastronomia
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Turismo enogastronomico: Italia tra le prime nel food travel
business.laleggepertutti.it
Perch il turismo enogastronomico importante
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Turismo enogastronomico: un viaggio alla scoperta delle tradizioni culinarie locali - Sapere.it
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Cos lenogastronomia cambia il turismo italiano - Il Sestante News - Giornale online

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Bere e mangiare. E il turismo ringrazia. Stiamo crescendo e attiriamo turisti, visitatori, curiosi. Sempre
di pi. Dal convegno con premiazione annessa della rivista Italia a Tavola sono emersi dati e numeri
significativi che dimostrano quanto possa attrarre il turismo enogastronomico.
I cosiddetti culinary traveler sono attirati soprattutto da attivit legate a vino e birra. La festa di
Guinness di Dublino ha mostrato quanto interesse ci sia per le birre e cos va sottolineato che crescono i
festival dedicati alla birra.
Cos come va aggiunto che due terzi dei viaggiatori oggi portano a casa prodotti
enogastronomici, in questo caso particolarmente legati al food, facendoli prevalere rispetto
allabbigliamento. Insomma, cibo batte abbigliamento. Piacciono sempre pi le esperienze locali e
regionali e il territorio viene valorizzato.
Linteresse per lItalia aumenta grazie alla nostra qualit, alla materia prima alla valorizzazione
della cucina regionale. I dati (che si riferiscono al 2015 e parte del 2016) emersi dal convegno di Italia
a Tavola li ha portati alla luce il direttore Alberto Lupini evidenziando che nel nostro paese ci sono
oltre 325 mila locali con cucina. Il primato spetta alla Lombardia, seguita dal Lazio, dalla Campania al
terzo posto, seguita da Veneto ed Emilia Romagna.
I tedeschi sono i pi presenti: due milioni e mezzo. La Toscana la regione pi frequentata, seguita da
Umbria e Trentino Alto Adige. Gli stranieri hanno incrementato del 15% la spesa per la ristorazione
durante la vacanza. A svantaggio di shopping, trasporti, alloggio. Cosa piace agli stranieri dellItalia? Il
patrimonio artistico al 79%, le bellezze naturali al 75% come la cucina, la qualit dei prodotti locali al
69%. Lacquisto di prodotti alimentari e vini da parte degli stranieri surclassa abbigliamento e
accessori: 59% e 54% contro 37% e 34%. In questo modo cresce pure il turismo alberghiero. Cos
come sono aumentati i ristoranti allinterno degli alberghi che intendono far vivere al cliente
unesperienza importante anche da questo punto di vista.
C.C.
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Corsa dei giovani al turismo. Richiesti esperti di enogastronomia

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La quarta edizione di FareTurismo che si svolta nei giorni scorsi a Roma si chiude con un
bilancio positivo e con un muovo appuntamento a Milano dal 2 al 4 aprile.
Con il IX incontro dei presidenti dei corsi di laurea in Turismo, dal tema Il mondo accademico
incontra le organizzazioni di categoria, le associazioni professionali, le startup del turismo,
organizzato in collaborazione con la Sistur (Societ Italiana di Scienze del Turismo), si conclusa la
quarta edizione di FareTurismo, evento nazionale dedicato alla formazione, al lavoro e alle politiche
turistiche, ideato e organizzato dalla Leader srl. Quest'anno, in vista dell'Expo Milano 2015 (che ha
concesso il patrocinio morale insieme alla Presidenza del Consiglio dei Ministri), per la prima volta
FareTurismo ha avuto luogo insieme a FareAgroalimentare per sfruttare al massimo tutte le possibili
sinergie e ampliare le opportunit di lavoro anche nell'enogastronomia e nella ristorazione.
Il turismo, l'enogastronomia e la ristorazione - dice Ugo Picarelli, direttore di FareTurismo -
sono opportunit che il nostro Paese deve cogliere per uscire dalla crisi, ma necessario puntare sulla
qualit. Il che significa qualit degli alberghi, delle infrastrutture, delle citt e cultura dell'ospitalit da
parte dei cittadini. necessario formare i giovani con grande responsabilit per permettere loro di
acquisire specifiche competenze: un evento come FareTurismo vuole colmare il gap esistente fra
domanda e offerta di lavoro.
Sul rapporto tra formazione e mondo del lavoro si sono soffermati nei loro interventi i
sottosegretari al ministero dei Beni culturali, Francesca Barracciu, e alla Ricerca, Gabriele Toccafondi.
Mi colpisce - ha sottolineato il sottosegretario Barracciu, alla sua prima uscita ufficiale - riscontrare
alla base della manifestazione una visione d'insieme che spazia tra incontro di domanda e offerta e
aggiornamento professionale. La formazione fondamentale per il rilancio. L'Italia deve recuperare
molto in tutti i settori, turismo compreso. E il sottosegretario Toccafondi, partendo dal dato della
disoccupazione giovanile (il 42,5% dei giovani italiani inoccupato o disoccupato), ha rimarcato come
la scuola debba cambiare e dialogare con il mondo del lavoro: parola chiave "contaminazione".
FareTurismo 2014 ha accolto 5.000 visitatori, 60 istituti professionali alberghieri, tecnici del
turismo e commerciali con indirizzo turistico provenienti da 10 regioni; ha consentito circa 2.000
colloqui di selezione effettuati con 30 aziende turistiche. Nello stesso tempo presso il Salone
espositivo, Its, Universit e Scuole di Formazione hanno promosso l'offerta formativa dedicata al
turismo mentre istituzioni, enti, organizzazioni nazionali di categoria, associazioni professionali,
agenzie per il lavoro e agenzie web di recruiting hanno illustrato le opportunit occupazionali nel
settore.
Il prossimo appuntamento con FareTurismo per la prima edizione milanese dal 2 al 4 aprile
presso il Centro Congressi della Provincia, dove sono previsti 1500 colloqui di selezione, con il
programma gi online da oggi su www.fareturismo.it
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Turismo enogastronomico: Italia tra le prime nel food travel

business.laleggepertutti.it
Lo sai che? Pubblicato il 13 agosto 2016
Articolo di > Lo sai che? Pubblicato il 13 agosto 2016

CONSULENZA SU QUESTO ARGOMENTO I food traveler premiano lItalia, tra le prime


mete scelte per il turismo enogastronomico. Ecco chi ama il cibo italiano
Si chiama Food Travel ed la nuova tendenza del turismo: viaggiare non pi soltanto per
relax, voglia di avventura o per linteresse rispetto alle mete culturali, ma intendere il viaggio come
esperienza totale, viaggiare alla ricerca della scoperta di diversi usi e modi di vivere, e naturalmente
anche di diversi sapori. Il cibo, si sa, dice molto di un popolo e della sua cultura, e per comprendere a
pieno le tradizioni e gli stili di vita necessario anche mangiare come il popolo ospitante.
Se poi la meta una delle patrie del cibo, famosa nel mondo per le prelibatezze culinarie, allora
tanto meglio.

LItalia una delle mete preferita dai food traveler

Sar per questo che lItalia tra le mete preferite dai food traveler, i turisti enogastronomici,
curiosi di assaggiare nuovi piatti, visitando le zone in cui quei cibi vengono prodotti. quanto emerge
dal Food Travel Monitor 2016, ultimo report della World Food Travel Association (WFTA),
organizzazione non-profit operante su scala internazionale, allavanguardia in tema di turismo
enogastronomico. La WFTA ha intervistato 2800 persone provenienti da paesi di tutto il mondo, ed il
49% dei turisti ha dichiarato di tenere in considerazione anche la cucina dei luoghi, prima di decidere
cosa visitare.
Mangiare e bere, si pu dire, a km zero: perch, come recitavano gli slogan dellExpo 2015
il cibo vita e visitare una cantina, degustando i vini dalla botte, o assaporare prodotti famosi in tutto
il mondo nelle loro sedi di produzione, pu essere unesperienza di vita pi interessante di quanto si
pensi.

Buongustai internazionali: ecco chi viaggia di pi verso Italia per assaggiare il


nostro cibo

LItalia da sempre meta amata dai turisti, come giusto che sia per un Paese che detiene
quasi la met del patrimonio artistico mondiale. Ma a quanto pare anche il cibo ad attirare turisti da
ogni parte del mondo.
Chi pi apprezza la nostra cucina sembrano essere i cinesi: sar per la diversit dei nostri cibi
rispetto ai loro, ma la Penisola si rivela la prima meta turistica enogastronomica per i turisti del levante,
che considerano il cibo italiano lunica valida alternativa al cibo orientale; li seguono i messicani e
gli indiani.
In Europa sono invece i tedeschi ad apprezzare maggiormente il made in Italy culinario.
Gli italiani daltra parte, sembrano invece i meno interessati a questo tipo di viaggio, o quanto
meno non sembrano particolarmente attratti dal viaggiare in Italia per degustare i propri prodotti.
Tuttavia forse normale che sia cos: la curiosit spinge verso ci che si conosce meno, ed una
fiorentina forse considerata, per noi, pi banale rispetto al sushi originale made in Japan.
Oppure siamo vittima di una sorta di pregiudizio gastronomico, sintomo, al contrario, di una
chiusura mentale verso gusti differenti da quelli ai quali abituato il nostro palato?

Qual il profilo del turista gastronomico?

Dal report si evidenziano varie tipologie di turista goloso: c chi spinto dalla voglia di
assaporare i sapori autentici; chi spinto dalla fame di conoscenza cerca gusti nuovi; chi opta per
lesperienza sensoriale e di vita in un particolare ristorante stellato, e al contrario chi, per calarsi a
pieno nelle abitudini del posto, nel tentativo di essere viaggiatore pi che turista, punta sui locali
tipici della zona.
In ogni caso si tratta di un tipo di turismo soprattutto giovane: secondo il Food Travel Monitor
sono infatti i nati nel 2000 i pi attratti da questo nuovo modo di intendere il viaggio.
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Perch il turismo enogastronomico importante

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Fame di esperienze food&wine: il nostro Paese fra i pi appetibili a livello internazionale.


Ecco perch importante investire nel turismo enogastronomico di qualit

Partire un po' scoprire. Anche cibi, ristoranti e mercati locali. Perch il turismo ha preso decisamente
una svolta "foodie". Proprio come aumentano in citt le realt interessanti che offrono piatti e bevande
particolari, vedi ristoranti biologici, vegan, etnici, tradizionali, birre artigianali, vini bio, anche quando
partiamo ci lasciamo incuriosire da leccornie locali, e scegliamo la meta di vacanza in base a quello che
prevediamo ci offrir dal punto di vista enogastronomico. Il cibo vissuto, a livello internazionale,
come cultura ed esperienza da condividere, attraverso la quale entrare in contatto con un luogo, in un
modo pi desiderabile e immediato di attivit tradizionali, legate al patrimonio artistico e storico per
esempio.
Abbiamo sfogliato i dati rivelati dal pi importante studio internazionale sul Turismo enogastronomico,
la ricerca internazionale Food Travel Monitor 2016 di WTFA (World Food Travel Association,
organizzazione non-profit non governativa che ha come missione creare opportunit di sviluppo
economico per le industrie food, beverage, travel, hospitality, worldfoodtravel.org) e chiesto aRoberta
Garibaldi, Italian Ambassador per la WTFA e direttore scientifico di Lombardia Orientale Regione
Europea della Gastronomia 2017 (robertagaribaldi.it), alcuni approfondimenti.

Lo studio rivela infatti importanti dinamiche di mercato e indica come le attivit turistiche legate a vino
e cibo condizionano la scelta di una destinazioni, sono fonte di soddisfazione o delusione, favoriscono
lacquisto di generi alimentari tipici di un luogo una volta tornati al Paese dorigine. Si tratta, ovvio,
di informazioni molto rilevanti per la nostra nazione che su turismo, vino e cibo, oltre ad arte e cultura,
potrebbe basare il rilancio dello sviluppo economico e sociale. Di pi: il fenomeno andr a rafforzarsi
nei prossimi anni perch i giovani Millenials, e i turisti di paesi come Cina e India, saranno
particolarmente interessati all'elemento cibo e saranno i grandi viaggiatori di domani. Il turista
enogastronomico ha inoltre una propensione alla spesa pi alta: per la spesa in food&wine durante il
viaggio, perch tende a partecipare ad altre attivit quando viaggia, perch acquista prodotti tipici da
riportare a casa dopo il viaggio. Inoltre condivide maggiormente le proprie esperienze di viaggio sui
social media, ed probabile che a casa propria acquisti i prodotti che ha assaggiato nel corso della sua
vacanza.

Quali sono le novit rispetto agli studi precedenti?


Il 49% dei Turisti internazionali dichiarano di essere mossi da una motivazione enogastronomica: non
pi, e non solo, un Turismo di luoghi, ma soprattutto un Turismo di esperienze, e quella culinaria
(cibo, vino e sempre pi birra) sopravanza di fatto la motivazione culturale. Se la precedente
definizione di Turista Enogastronomico prendeva in considerazione soltanto lattivit legata al Food e
al Beverage, il Monitor 2016 aggiunge la componente motivazionale che muove verso una scelta di
luogo rispetto ad un altro. Significativo il crescere dellinteresse in Italia per lo Street Food, attivit
sostenuta dal turismo enogastronomico attraverso i sempre pi numerosi Foodtruck Festival in giro per
lItalia. Analogamente in crescita sono le visite ad aziende e mercati agricoli, sinonimo di unattenzione
sempre maggiore verso la provenienza e la qualit del cibo.

Come viene percepita allestero l'Italia in quanto destinazione?


L'Italia percepita in modo molto positivo come destinazione relativa al turismo enogastronomico,
entrando in quasi tutte le top ten dei paesi intervistati, e superando Paesi nostri competitor come
Francia e Spagna. La Cina, un vero e proprio bacino immenso di potenziali nuovi food traveller, indica
solo lItalia come unica meta enogastronomica al di fuori dellOriente. Per gli Stati Uniti, il nostro
Paese la sola destinazione estera citata dagli intervistati. Si conferma al primo posto anche per i
tedeschi, che addirittura segnalano a parte la Toscana (4 posto) e Roma (10 posto) come mete
enogastronomiche deccellenza.

Come pu essere esattamente definito un Food Traveller?


Ecco le attivit che lo contraddistinguono: Andare in un ristorante per un'esperienza indimenticabile,
Mangiare / bere in un ristorante/bar famoso o di riferimento, Mangiare Street food" presso un food
truck/bancarella, Mangiare in un raffinato ristorante gourmet, Partecipare a corsi di cucina, Partecipare
a un tour enogastronomico, Partecipare a un food festival, Visitare fattorie o frutteti, Visitare mercati o
fiere agricole, Partecipare ad una festa della birra, Partecipare ad una festa del vino, Fare un tour di
cantine con degustazione di vino, Fare un tour di fabbriche di birra con degustazione, Fare un tour di
distillerie con degustazione di alcoolici.

Le caratteristiche dei turisti amanti di cibo e bevande dei Paesi analizzati (Australia, Cina, Francia,
Germania, India, Irlanda, Messico, Spagna, Italia, UK, USA) sono stati aggregati a formare i Profili
PsicoCulinari del Turista Enogastronomico Internazionale:
SCOPRILI NELLA GALLERY

I prossimi trend e i punti su cui dobbiamo lavorare?


Fra i trend futuri il coniugare turismo food e sostenibilit ambientale, un aspetto che diventato
importante per richiamare l'attenzione dei turisti e quindi applicabile a livello strategico da parte dei
ristoratori.
Inoltre un altro elemento che sta emergendo quello del social eating, inteso come condivisione, anche
fra sconosciuti, dell'esperienza culinaria e dell'ospitalit. Nel nostro Paese le regole sono rigide ed
richiesto quindi un aggiornamento delle norme per favorire attivit di questo genere, pi simili alla
filosofia AirBnb. Ma anche attivit che sono sempre esistite, come quelle della vendemmia in un
agriturismo, e che sono molto appetibili per un turista, subiscono la rigidit delle leggi vigenti.
In Italia importante inoltre investire su una migliore formazione al turismo, con scuole e corsi di
aggiornamento. Specializzarsi, o creare dei percorsi esperienziali non sempre facile, visto che si
lavorato molto sul vino per esempio con le strade del vino, ma meno sul cibo. Mancano quindi delle
figure, e dei tour, dedicati a certi tipi di prodotti, per esempio pane o birra, che stanno attirando molta
attenzione.
Siamo al centro dell'attenzione, con ambasciatori premiati all'esterocome lo chef Massimo Bottura, che
rendono il nostro Paese ancora pi desiderabile come meta enogastronomica. Questo il momento di
lavorare in rete, di valorizzare le nostre realt, mettere in pratica il Food Act e ricordarci che le belle
esperienze sono contagiose e a lungo termine. Un'esperienza positiva in un ristorante pu avere effetto
anche sulle altre attivit locali, come negozi, musei, hotel e portare all'acquisto di prodotti made in Italy
anche una volta rientrati al Paese d'origine.

ARGOMENTI RISTORANTITURISMOITINERARI
(04 OTTOBRE 2016)RIPRODUZIONE RISERVATA
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Turismo enogastronomico: un viaggio alla scoperta delle tradizioni culinarie locali - Sapere.it

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Pillole di Sapere > Viaggi e tempo libero > Turismo enogastronomico: un viaggio alla scoperta
delle tradizioni culinarie locali
Turismo enogastronomico: un viaggio alla scoperta delle tradizioni
culinarie locali

Viaggiare non solo per scoprire paesaggi inediti e patrimoni artistici, ma anche per conoscere e
soprattutto assaporare la tradizione culinaria locale. Tendenza in forte crescita, il turismo
enogastronomico ormai parte integrante del concetto attuale di viaggio. Un concetto che oggi
vediamo emanciparsi dalla sua versione pi classica per arrivare ad abbracciare un patrimonio molto
pi variegato di tesori.
Il turismo enogastronomico pu essere applicato in ogni zona del mondo, soprattutto in questo
particolare periodo storico in cui letnico a farla da padrone. Ma senzaltro la nostra penisola uno
dei luoghi pi adatti a fare del buon cibo un vero e proprio motivo di vanto. LItalia, culla della cucina
mediterranea, ovunque apprezzata nel suo aspetto puramente gastronomico. Accanto, quindi,
allimmenso patrimonio artistico e naturale, anche la cucina acquista la sua piena dignit turistica.
Realt affermata gi in diverse zone d'Italia, il turismo enogastronomico si dipana intorno a
percorsi che vanno a stuzzicare gusto e palato dei turisti: accanto alla classica visita ai monumenti e
alle bellezze naturali si affianca il pieno appagamento del gusto attraverso la degustazione dei prodotti
tipici del luogo.
Sintesi di questa nuova linea turistica la si ritrova senza ombra di dubbio nell'agriturismo:
immerso nella natura, oltre ad offrire un punto d'appoggio per la visita alle bellezze circostanti,
l'agriturismo offre sovente la possibilit di consumare prodotti agroalimentari la cui produzione avviene
in loco.
Oltre al pi classico agriturismo, per, non possiamo non nominare le cantine, le birrerie, i
caseifici e le distillerie, che ora diventano vere e proprie mete irrinunciabili con le quali arricchire il
proprio viaggio.
Ogni localit potr quindi offrire ai visitatori il proprio prodotto di punta, attraverso il quale
ogni persona avr la possibilit di scoprire tradizioni centenarie attraverso il buon cibo.
Troveremo quindi il Pistacchio a Bronte, le noci a Sorrento, il lardo a Colonnata, le mozzarelle
ad Agnone, il Chianti in Toscana e cos via.
La valorizzazione turistica, infatti, non deve assolutamente prescindere da queste vere e proprie
ricchezze: scoprire una localit anche dal punto di vista culinario pu infatti rendere un viaggio
realmente indimenticabile, cos come una gita fuori porta o un semplice week end.
17/05/2011

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