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Commercio elettronico

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

L'espressione commercio elettronico[1], in inglese e-commerce, pu indicare diversi concetti:


1. pu riferirsi all'insieme delle transazioni per la commercializzazione di beni e servizi tra produttore
(offerta) e consumatore (domanda), realizzate tramite Internet;
2. nell'industria delle telecomunicazioni, si pu altres intendere il commercio elettronico come
l'insieme delle applicazioni dedicate alle transazioni commerciali.
3. un'ulteriore definizione descrive il commercio elettronico come l'insieme della comunicazione e
della gestione di attivit commerciali attraverso modalit elettroniche, come l'EDI (Electronic Data
Interchange) e con sistemi automatizzati di raccolta dati[2].
Secondo una ricerca italiana del 2008[3] il commercio elettronico in Italia ha un valore stimato di 4,868
miliardi di euro nel 2007, con una crescita del fatturato del 42,2%. Nel 2007 sono stati eseguiti circa 23
milioni di ordini on line in Italia.
Nel 2009 il commercio elettronico in Italia aveva un valore stimato di 10 miliardi di euro. I settori
principali sono il tempo libero (principalmente giochi dazzardo) che rappresenta quasi met del mercato
(42,2%), il turismo (35%) e lelettronica di consumo (8,7%). [4]

I fattori chiave del successo nel commercio elettronico


Per realizzare un'attivit di commercio elettronico economicamente di successo sono necessari alcuni
fattori chiave.
Alcuni ricercatori universitari dell'Universit degli Studi di Brescia, a fronte di una richiesta da parte delle
aziende interessate a sviluppare siti internet di successo e ad una assoluta mancanza di studi scientifici in
grado di misurare oggettivamente gli elementi maggiormente impattanti la trasformazione dell'intenzione
di acquisto dei consumatori in acquisti reali hanno sviluppato un innovativo modello statistico che,

partendo da un campione di 30 aziende, e attraverso lo studio di oltre 1365 questionari, ha fornito dei
risultati di assoluto rilievo. Lobiettivo era quello di identificare e ordinare per importanza le variabili
maggiormente impattanti sulle decisioni di acquisto dei visitatori dei siti.
I fattori che lo studio ha identificato come determinanti sono, in ordine di importanza decrescente:
o

divertimento e soddisfazione personale nellacquisto;

sicurezza e fiducia ispirata;

utilit percepita dal cliente;

influenza dei social network;

piena disponibilit di Internet e della tecnologia;

competenza dei navigatori;

facilit duso del sito;

esperienza nellacquisto online.

Il problema della sicurezza


Una delle problematiche pi sentite nel mondo del commercio elettronico indubbiamente la sicurezza
nelle modalit di pagamento. Ad oggi, le modalit pi diffuse sono il bonifico bancario, il contrassegno e
il pagamento con la carta di credito, sicuramente pi interessato da questo problema. Inizialmente, il
trasferimento delle informazioni e dei dati personali tra venditore e cliente avveniva in chiaro. Questo
costituiva un enorme problema per la sicurezza, in quanto i dati trasferiti erano suscettibili ad essere
intercettati e quindi utilizzati da terzi per operazioni al di fuori della pratica commerciale in atto. Oggi,
questa pratica di trasferimento dei dati stata abbandonata, a favore di pratiche pi sicure che garantiscano
una maggiore riservatezza delle informazioni personali e che quindi assicurino la bont delle transazioni.

Problematiche del commercio elettronico


Anche se un fornitore di beni e servizi di Commercio Elettronico seguisse in maniera rigorosa i sopracitati
16 "fattori chiave" per realizzare una strategia di vendita in linea, possono tuttavia sorgere ugualmente delle
difficolt. Tra le principali citiamo:
A. Difetti di comprensione del comportamento della clientela, vale a dire come e perch
acquistano un certo prodotto. Se i produttori e i venditori non sono in grado di cogliere
le abitudini di acquisto dei consumatori, come pure le aspettative e le motivazioni,
anche un prodotto blasonato o rinomato pu non raggiungere i target di vendita
prefissati. Il commercio elettronico potrebbe ovviare a tale potenziale inconveniente
con ricerche di mercato pi aggressive e mirate, simili a quelle intraprese dai canali di
vendita tradizionali.
B. Mancanza di analisi dello scenario concorrenziale. possibile disporre delle capacit
tecniche per realizzare un'attivit di vendita di libri in rete, ma potrebbe essere che
manchi la volont per competere con Amazon.com.

C. Incapacit di prevedere le reazioni nell'ambiente in cui opera l'impresa. Cosa faranno i


concorrenti? Introdurranno marchi in concorrenza con il nostro o addirittura potrebbero
realizzare dei siti web analoghi al nostro e farci concorrenza. Amplieranno i servizi
offerti? Cercheranno di sabotare il sito di un concorrente? Scoppier la guerra dei
prezzi? Come reagir il governo? Per attenuare queste possibili conseguenze
consigliabile analizzare la concorrenza, i settori industriali e i mercati coinvolti, proprio
come si farebbe nel caso di un'attivit tradizionale.
D. Sovrastima delle competenze aziendali. I dipendenti, il sistema hardware, i software
adottati e i flussi di informazione tra questi soggetti, possono tutti insieme
padroneggiare la strategia adottata? I negozianti in linea sono riusciti a formare
adeguatamente i propri dipendenti e a sviluppare le competenze necessarie? Queste
tematiche possono rendere necessarie una pianificazione delle risorse maggiormente
dettagliata e una formazione dei dipendenti pi estesa.
E. Mancanza di coordinazione. Se i controlli e la reportistica non bastano, possibile
cambiarli adottando una struttura organizzativa maggiormente flessibile, affidabile e
lineare, anche se non detto che questo cambiamento permetta di raggiungere un
migliore coordinamento interno.

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