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STORIA
PRINCIPI DEL METODO
ESEMPI DI APPLICAZIONI
Indice
1. Introduzione.
p. 1
p. 4
p. 9
p. 14
4.1. Mono-fluido.
p. 15
4.2. Bi-fluido.
p. 20
4.3. Tri-fluido.
p. 23
p. 27
Introduzione.
p. 27
p. 28
p. 31
p. 34
p. 37
6. Esempi di applicazione.
p. 44
p. 53
p. 59
Grosseto (Italia)
p. 65
p. 69
II
Valencia (Spagna)
p. 75
p. 81
p. 87
Aiguebelle (Francia)
p. 93
p.101
p.108
p.114
Trieste (Italia)
p.120
p.126
Frosinone (Italia)
7. Conclusioni.
p.127
p.139
III
IV
Capitolo 1
Capitolo 1
INTRODUZIONE
Capitolo 1
1. Introduzione.
Il Jet Grouting una tecnica diniezione per il consolidamento del terreno; essa viene utilizzata per stabilizzare, rinforzare od impermeabilizzare i
terreni direttamente in-situ mediante liniezione, ad elevatissima velocit, di
una miscela legante. I campi di applicazione del Jet Grouting si estendono
praticamente a tutte le tipologie di terre ed ad alcuni tipi di rocce tenere.
Sviluppato in Giappone alla fine degli anni 60, introdotto in Europa qualche anno pi tardi (primi anni 70), la metodologia Jet Grouting si poi largamente diffusa in tutto il mondo.
Le applicazioni sono svariate e comprendono tra laltro la realizzazione
e la ripresa di fondazioni profonde, la stabilizzazione di versanti (Ferlesh,
1990), il consolidamento preventivo per lo scavo di gallerie in terreni sciolti
(Bienfait, 1994; Fredet, 1997; Richard, 1991), limpermeabilizzazione
di dighe in terra (Guastini et al, 2000; Nishi et al, 2000), il ripristino dello
schermo impermeabile profondo di vecchie dighe soggette a fenomeni di
liquefazione, la realizzazione di bulbi per tiranti ad elevata capacit sia attivi
che passivi, la realizzazione di tappi di fondo tra paratie e/o pozzi per lo
scavo di linee metropolitane sotto falda, ecc.
La versatilit del Jet Grouting ed il dimensionamento piuttosto ridotto
delle attrezzature necessarie alla sua realizzazione, ne fanno apprezzare la
scelta, soprattutto per la realizzazione di opere in zone urbane e/o di difficile
2
Capitolo 1
accesso.
La relazione svolta tratter le tematiche seguenti:
levoluzione del Jet Grouting dalla nascita sino ad oggi;
le varie tecniche Jet Grouting attualmente utilizzate;
le modalit esecutive del Jet Grouting;
vari casi di applicazioni sia a livello teorico sia a livello pratico (lavori
eseguiti).
Capitolo 2
Capitolo 2
EVOLUZIONE STORICA
DELLA METODOLOGIA
Capitolo 2
2. Evoluzione storica della metodologia.
La tecnica Jet Grouting stata utilizzata per la prima volta in campo
petrolifero per assicurare il consolidamento delle pareti dei fori per perforazioni profonde (1954). Una delle prime applicazioni attribuita alla societ
inglese Cementation Company che realizz, con successo, una serie di
consolidamenti per la realizzazione di dighe in Pakistan.
La procedura diniezione utilizzata allepoca consisteva nellesecuzione
di una perforazione fino alla profondit desiderata e nelleseguire uniniezione dacqua attraverso le aste di perforazione in modo tale da rimuovere i
fini dal terreno e di farli risalire in superficie. Tutto questo processo avveniva
durante la discesa della batteria di aste. Una volta raggiunta la profondit
desiderata, liniezione dacqua veniva sostituita dalliniezione di miscela cementizia; linezione della miscela provocava la disgregazione ed il dilavamento del terreno attorno al punto diniezione, causando un allargamento
del foro iniziale (da tre a quattro volte il diametro originale). Durante la risalita delle aste diniezione, la cavit creatasi veniva riempita con un melange
suolo-miscela e si realizzava cos una colonna fino a quota piano campagna (Fioravante et al, 1997; Kutzner, 1996; Lunardi, 1992; Tornaghi, 1989).
Nel periodo immediatamente successivo Yamakado, con lo scopo di rimediare allinefficacia dei metodi tradizionali diniezione di cemento e prodotti chimici in terreni a bassa permeabilit e granulometria fine, eseguirono
5
Capitolo 2
delle prove fondamentali di iniezioni ad elevatissima energia e volume controllato, con lo scopo di determinare una metodologia che permettesse la
disgregazione ed, in seguito, il trattamento con miscela legante dei terreni
sopra citati per migliorarne le caratteristiche tecniche.
Le prime applicazioni di ingegneria civile risalgono agli inizi degli anni 70
(Botto, 1985). Il processo utilizzato in Giappone (Chemical Curning Pile) si
basava sui tre principi fondamentali seguenti:
1. destrutturazione del terreno sotto leffetto dinamico di un Jet a
forte energia cinetica;
2. estrazione parziale del terreno disgregato;
3. incorporazione di un melange a base di cemento.
Per adempiere alle tre funzioni, il metodo Chemical Curning Pile utilizzava un Jet ad altissima velocit, generato da un ugello solidale allasta di
perforazione ed iniezione. Il movimento ascendente, circolare ed uniforme
delle aste permetteva la disgregazione del terreno che, sotto leffetto della
forte energia cinetica, veniva parzialmente escavato e rimpiazzato dal melange suolo-cemento. Le performances di questa tecnica erano per molto
modeste: i diametri dei trattamenti erano limitati a 50 cm circa nelle sabbie
ed a 30 cm circa nei terreni argillosi.
Sempre in Giappone, con lo scopo di aumentare il raggio dazione del Jet
di cemento, si pens nel 1972 di rivestire il Jet di cemento con un Jet daria
6
Capitolo 2
compressa (Jumbo Special Pile): il diametro raggiunse circa 2 metri.
Tuttavia il trattamento realizzato non otteneva omogeneit a causa del
fenomeno di fratturazione idraulica o claquage provocato dallaria compressa iniettata nel terreno unitamente alla miscela legante.
Nel 1975, a seguito delle esperienze ricavate dallapplicazione delle tecniche precedentemente illustrate (monofluido, Chemical Curning Pile, e bifluido, Jumbo Special Pile), la compagnia giapponese Kajima Corporation
mette a punto un nuovo metodo (trifluido -Kajima-). La nuova metodologia
prevedeva liniezione ad una quota superiore di aria ed acqua, attraverso 2 ugelli concentrici, per disgregare ed evacuare parzialmente il terreno.
Simultaneamente ad una quota inferiore (30-40 cm) avveniva liniezione
di miscela legante per il consolidamento del terreno in-situ. Limpiego del
metodo Kajima consent di raggiungere diametri di circa 2.5 metri con omogeneit di trattamento accettabile.
Nello stesso periodo, le prime prove realizzate in Europa (CCP, Italia) su
licenza e con attrezzature giapponesi misero in evidenza limpossibilit di
applicare le tecnologie Jet su vasta scala, perch i macchinari e gli utensili
troppo sofisticati e costosi non permettevano lesecuzione di lavori a costi
accettabili e competitivi.
Di conseguenza le imprese europee (Keller, Pacchiosi Drill, Rodio, Trevi,
ecc,1975) ed alcuni progettisti (C.Luis,Francia; P.Lunardi,Italia) iniziarono lo
7
Capitolo 2
studio, la sperimentazione e la costruzione di cantieri completi ed automatizzati, che consentissero lapplicazione delle tecnologie Jet Grouting
con costi e prestazioni competitivi.
La realizzazione di attrezzature con altissime prestazioni ha consentito
lo sviluppo ulteriore delle tecnologie Jet Grouting (mono-fluido,bi-fluido e
tri-fluido) permettendo lapplicazione su vasta scala e la diffusione in tutto il
mondo del Jet Grouting che viene utilizzato per risolvere, in modo competitivo, i problemi pi complessi del sottosuolo nel campo dellingegneria civile.
Capitolo 3
Capitolo 3
Figura 2
Figura 3
13
Capitolo 4
Capitolo 4
PRINCIPALI SISTEMI
JET GROUTING
Mono-fluido
Bi-fluido
Tri-fluido
Clou-Jet
14
Capitolo 4
4. Principali sistemi Jet Grouting.
Le tecnologie pi utilizzate nel mondo sono le seguenti (Pacchiosi, 1998):
Mono-fluido;
Doppio-fluido;
Triplo-fluido;
Clou-jet.
4.1. Mono-Fluido.
15
Capitolo 4
ca, viene utilizzata per le tre funzioni seguenti :
disgregazione dei terreni in posto per iniezione dinamica;
estrazione di una parte del terreno in posto;
riempimento ed impasto della miscela cementizia con il terreno rimasto in posto.
Le lavorazioni propriamente dette di Jet Grouting con la tecnica monofluido sono suddivise in pi fasi :
Si realizza, in un primo tempo, un foro classico di piccolo diametro (da 60
a 200 mm) per mezzo di un tricono, trilama o martello fondo-foro. Il diametro
del foro devessere superiore al diametro della batteria di aste per permettere levacuazione del riflusso generato durante il trattamento.
Si utilizzano utensili per la perforazione che abbiano luscita di acqua (o
di miscela cementizia) nella parte inferiore; nella parte superiore di questi
monitors viene connesso un manicotto nel quale si trova lalloggiamento per
una biglia dacciaio. Questultima viene inserita una volta terminata la perforazione, per ottenere la chiusura del canale assiale della batteria di aste;
cos facendo la miscela cementizia non pu uscire che dagli ugelli e non pi
dalla parte inferiore dellutensile utilizzato durante la perforazione.
Pochi centimetri pi sopra alla sede biglia si trovano gli ugelli diniezione.
Questi sono generalmente collocati ad altezze differenti al fine di trattare
due volte la stessa zona (vedi figura 8).
16
Capitolo 4
Una volta che la batteria di aste si trova alla profondit desiderata, lapparecchiatura sottoposta al movimento ascendente circolare mentre la
pompa assicura lapprovvigionamento necessario di miscela alla pressione
ed nella quantit volute. Il Jet disgrega il terreno che si mescola con la miscela.
La risalita si pu effettuare in due modi : per scatti oppure in continuo.
Lapplicazione di questo processo generalmente limitata a colonne di
piccolo diametro ( ordine di grandezza 1 metro ) ed a terreni granulari.
Daltra parte, il mono-fluido, resta la sola possibile metodologia applicabile per la realizzazione di iniezioni orizzontali, correntemente utilizzate per
la costruzione di gallerie in terreni sciolti.
In figura 9 si vede uno schema che rappresenta un cantiere tipo con tutte
le attrezzature necessarie per effettuare il mono-fluido.
Le attrezzature necessarie sono una o pi perforatrici rifornite di miscela
17
Capitolo 4
cementizia da una pompa ad alta pressione la quale a sua volta alimentata da un mescolatore, connesso ad uno o pi silos di cemento, che prepara
il fluido necessario in modo automatico.
Il mono-fluido normalmente viene utilizzato dove non rilevata la presenza di particellato argilloso. Tuttavia potr essere effettuato il suo utilizzo in
tali terreni a condizione di realizzare un prelavaggio del terreno durante la
fase di perforazione.
18
Capitolo 4
La resistenza (compressione semplice) ed il diametro della colonna saranno comunque inferiori rispetto a quelli ottenibili in terreni privi di particelle
fini di natura argillosa. Comunque resta indicato per tutti i terreni che non
presentano argilla.
Nelle sabbie fini, nelle sabbie grossolane e nelle ghiaie le colonne realizzate tramite mono-fluido danno delle buone resistenze e vengono realizzate abbastanza facilmente (hanno forma regolare, grande diametro, ecc.)
In terreni di origine alluvionale le resistenze ottenibili sono buone anche
quando limpasto terreno-miscela viene eseguito velocemente. Anche se
il mono-fluido appropriato per le alluvioni, potr essere rimpiazzato dal
doppio-fluido o dal tripplo-fluido, per esempio nel caso in cui, per esigenze
di progetto, sia necessario realizzare colonne di maggior diametro o se una
parte di terreno presentasse matrice argillosa.
19
Capitolo 4
4.2. Bi-fluido.
Capitolo 4
difficile. La non perfetta evacuazione dei reflui infatti, rende possibile lo
sviluppo di sovra-pressioni nel terreno, facendo aumentare il rischio di
claquage idraulico, particolarmente in terreni coerenti;
la qualit del trattamento in-situ, generalmente, sar meno soddisfacente
e meno omogenea per i suoli fini e coerenti, sia se la si paragona ad
un ipotetico trattamento eseguito con il mono-fluido, sia soprattutto in
paragone al tri-fluido. Conseguentemente, il bi-fluido verr utilizzato
in applicazioni ove sia possibile tollerare variazioni considerevoli della
qualit del trattamento;
lapplicazione del bi-fluido si rivela particolarmente ostica a profondit
eccedenti i 15 metri; ci dovuto alla difficolt sempre maggiore
devacuare efficacemente i reflui diniezione verso la superficie
condizione necessaria alla realizzazione di un trattamento di qualit. Nel
caso in cui ci non avvenga si possono generare claquages (frattura
orizzontale del terreno) che potrebbero causare gravi danni strutturali ad
edifici, infrastrutture, ecc.
21
Capitolo 4
In figura 12 si vede uno schema che rappresenta un cantiere tipo con
tutte le attrezzature necessarie per effettuare il bi-fluido.
22
Capitolo 4
4.3. Tri-fluido.
Capitolo 4
to elevate:
500-600 bars per lacqua di disgregazione;
350-400 bars per la miscela cementizia;
6-20 bars per laria
La separazione della fase di disgregazione dei terreni dalla fase diniezione e mescolamento con miscela cementizia, permette di esercitare un
controllo migliore sulle caratteristiche finali del terreno trattato agendo sui
parametri di controllo (portate, pressioni, composizione della miscela, velocit di risalita, ecc.) delle due sequenze operative in modo indipendente.
Generalmente si nota che con il tri-fluido, rispetto agli altri metodi precedentemente illustrati, si ottengono sostituzioni pi significative dei terreni in
posto.
Il tri-fluido la pi versatile delle metodologie Jet Grouting:
si applica a tutte le tipologie di terreni, inclusi i terreni cementati e
le argille plastiche;
il sistema ottiene risultati eccellenti anche a grandi profondit (alcune applicazioni oltre i 100 metri) ;
offre unottima omogeneit del trattamento;
applicabile nelle vicinanze di edifici e strutture sensibili, perch
poco suscettibile a fenomeni di sollevamento; ci dovuto alla
continua diluizione dei reflui diniezione per mezzo dellacqua di
24
Capitolo 4
disgregazione, facilitando la libera evacuazione dei reflui verso la
superficie;
permette di ottenere colonne di diametro importante (oltre 4 metri) ,
anche in terreni coesivi;
a parit di tipologia di terreno,il tri-fluido pi economico in cemento
rispetto al mono-fluido ed al doppio-fluido; ci dovuto al controllo
separato che si pu esercitare sulla fase di digregazione dei terreni
e sulla fase di mescolamento con miscela cementizia.
Capitolo 4
di miscela cementizia (anche per mono e bi-fluido) e contemporaneamente alla fornitura di acqua necessaria per la disgregazione
del terreno;
26
Capitolo 4
4.4. Una metodologia particolare: il Clou-jet
Introduzione.
La tecnica di consolidamento del terreno mediante infissione di ancoraggi passivi (chiodatura dei suoli), applicata per stabilizzare temporaneamente e permanentemente pendii naturali e scarpate artificiali, richiama un
principio fondamentale nel campo della tecnica delle costruzioni: mobilizzare le caratteristiche meccaniche intrinseche del terreno, quali la coesione e
langolo di attrito interno, cos che il terreno collabori attivamente allopera
di stabilizzazione.
Sviluppata tra gli anni 50 e 60 per essere applicata in rocce dure e compatte, la tecnica della chiodatura dei suoli trova attualmente, grazie a un
supporto teorico sempre pi consistente e a innovazioni tecnologiche sempre pi perfezionate, possibilit di esecuzione in unampia gamma di terreni
che varia da quelli granulari, come suoli alluvionali, a quelli coerenti, come
argille e marne. Per questo motivo si sta notevolmente ampliando, soprattutto a livello europeo, il campo degli interventi in cui la tecnica applicata
con successo: contenimento di scarpate di trincee a cielo aperto e di rilevati
stradali, stabilizzazione di dighe in terra e di argini di fiumi, consolidamento
di fondazioni di edifici contigui e di piedritti di gallerie.
Si illustreranno le modalit esecutive, i vantaggi e le applicazioni di una
particolare tecnica di consolidamento tramite realizzazione di ancoraggi
27
Capitolo 4
passivi detta Clou-Jet.
Tecnologia Clou-Jet: attrezzature e modalit esecutive.
La tecnologia Clou-Jet, sviluppata e commercializzata dallIng. C.Louis
di Parigi e dalla Impresa Pacchiosi Drill S.P.A. di Parma, Italia, prevede
speciali tipi di chiodi muniti di dispositivi di iniezione ad alta velocit (Jet
Grouting), in grado di realizzare bulbi di malta cementizia di grande diametro. In questo modo, viene assicurata la saldatura delle armature al terreno, nonch il miglioramento delle caratteristiche geotecniche del suolo.
Liniezione ad alta pressione durante la fase di infissione favorisce inoltre la
penetrazione del chiodo stesso mediante la progressiva disgregazione del
terreno. La tecnica Clou-Jet prevede che la fase di scavo e la fase dinfissione dei chiodi procedano in successione alternata, a partire dalla prima (fig.
16). Dopo lesecuzione di una fase di scavo di altezza tale da mantenere
stabile il tratto di parete appena scavata, si procede immediatamente con
linfissione e liniezione di una fila di chiodi Clou-jet: le spinte attive generatesi al momento dello sbancamento nel volume di terreno retrostante la
superficie di scavo vengono cos immediatamente controbilanciate. Dopo
questa seconda fase, la superficie di scavo viene rivestita con spritz-beton
armato mediante doppio strato di rete metallica.
Tale operazione consente di realizzare una pellicola di contenimento di circa 20 centimetri di spessore, le cui funzioni, ol28
Capitolo 4
tre a quella di apportare al terreno una leggera pressione stabilizzatce e di proteggerlo temporaneamente dagli agenti esogeni, sono:
- solidarizzare lazione dei chiodi, assicrando la stabilit locale fra due file di
chiodi;
- contenere un drenaggio superficiale realizzato mediante tessuti drenanti
disposti in corrispondenza dellinterfaccia paretesuolo parallelamente alla
superficie di scavo. Il drenaggio parte integrante del metodo Clou-Jet poich il regime idraulico, considerato sotto forma di pressioni interstiziali applicate normalmente alle superfici di rottura, influenza direttamente le caratteristiche del sistema.
29
Capitolo 4
1) realizzazione di un gradino elementare dello scavo
2) infissione di una fila di chiodi mediante la tecnica Cloujet
3) rivestimento dello scavo mediante parete di contenimento realizzata
con calcestruzzo gettato e armata con rete metallica
4) terrazzamento successivo
Lacqua drenata, sia mediante tessuto che per mezzo di tubi infissi nel
terreno con una determinata inclinazione, confluisce ai piedi del pendio
dove viene raccolta da un apposito collettore parallelo alla direzione della
parete. E evidente, da quanto sopra esposto, che lapprofondimento dello
scavo avviene per singoli passi o cicli di avanzamento: ogni ciclo inizia con
lo scavo di un tratto di parete e termina con la completa stabilizzazione di
questo. Loriginalit della tecnica sta quindi nel fatto che la parete di confinamento e i chiodi vengono messi in opera gi nelle prime fasi del lavoro
con una geometria spessore della parete, lunghezza, inclinazione e densit dei chiodi conforme allo stadio finale dellintervento, cos da garantire in
ogni momento la completa stabilit della scarpata.
Lazione combinata dello scavo progressivo e dellinfissione dei chiodi,
saldati al terreno istantaneamente mediante iniezioni ad alta pressione,
permette di minimizzare le perturbazioni in modo da sfruttare il pi possibile
le caratteristiche meccaniche del suolo. Il graduale sviluppo delle spinte
attive laterali conseguente allaumento della tensione verticale (v), dovuta
30
Capitolo 4
al peso proprio del terreno, viene immediatamente bilanciato e quindi mantenuto entro predeterminati livelli di sicurezza dallazione dei chiodi Clou-Jet
che, sollecitati a trazione in funzione delle esigenze del terreno, prevengono fenomeni accentuati di decompressione e quindi di scorrimento lungo
potenziali superfici di rottura. Tale sollecitazione a trazione viene trasmessa
dal terreno al chiodo mediante il bulbo di malta cementizia consolidata intorno ad esso.
Vantaggi della tecnica.
In un terreno sciolto, stabilizzato mediante la tecnica della chiodatura,
i potenziali scorrimenti si verificano al contatto suolocemento; per questa
ragione, tanto minore la resistenza al taglio di un terreno, tanto maggiore
deve essere la superficie esterna del bulbo, specialmente nel caso di suoli
plastici. La tecnica Clou-Jet, grazie alliniezione di cemento ad altissima
pressione, permette di interessare volumi di terreno considerevoli in modo
da realizzare bulbi di malta cementizia di diametro elevato; questo implica
una resistenza allestrazione (T) molto elevata in confronto ai valori di resistenza ottenuti con tecniche di iniezione di tipo tradizionale.
Rispetto al metodo classico di chiodatura, che necessita di tempi lunghi
e di unattrezzatura ingombrante per lesecuzione delle diverse fasi (realizzazione dei tiranti, getto di calcestruzzo armato e riempimento dietro il
muro con elevati rischi di instabilit), la tecnica Clou-Jet permette al chiodo
31
Capitolo 4
di poter lavorare in tempi molto brevi e, quindi, di accelerare i tempi di realizzazione dellopera, in quanto il passo di avanzamento dello scavo viene
imposto dal tempo necessario per la sua stabilizzazione. Laltezza del passo di scavo, naturalmente, dipende dal tipo di terreno: tanto migliori sono le
sue caratteristiche meccaniche, tanto pi elevata laltezza del passo.
E evidente che la tecnica diventa particolarmente vantaggiosa nel caso
di terreni sciolti e incoerenti nei quali, a causa della grande instabilit del
suolo, la perforazione particolarmente problematica.
Poich questa tecnica richiede unattrezzatura molto mobile di dimensioni e peso ridotti, essa pu essere applicata in quei casi in cui altri metodi
di consolidamento non possono essere adottati come, ad esempio, lesecuzione di un taglio in una scarpata il cui margine superiore non accessibile ad attrezzature pesanti, la stabilizzazione di pendii con andamento in
pianta molto irregolare per la presenza di case o vegetazione, lancoraggio
di sottomurazioni e di muri di sostegno sotto edifici contigui. Inoltre, le squadre di scavo, di infissione dei chiodi e di messa in opera dello spritzbeton,
lavorano indipendentemente luna dallaltra, contribuendo ad aumentare la
produttivit e a ridurre i tempi di stasi.
Nel caso di opere permanenti e in luoghi dove il fattore estetico molto
importante, la tecnica Clou-Jet prevede diversi tipi di rivestimento che nascondono completamente i chiodi e consentono allopera, grazie ad ade32
Capitolo 4
guate soluzioni architettoniche, di integrarsi con la vegetazione e le rocce
dellambiente circostante. Svariate sono le possibili soluzioni offerte dalla
tecnica per la progettazione e la costruzione delle pareti di rivestimento:
esse si basano sostanzialmente sullutilizzo di pannelli in calcestruzzo armato o precompresso, generalmente prefabbricati. Le forme e le dimensioni
dei pannelli, i tipi di piante e di materiali naturali o artificiali con cui possono
essere combinati e associati sono variabilissimi, cos da riuscire ad individuare in ogni tipo di intervento la soluzione architettonica pi adeguata.
33
Capitolo 4
Dimensionamento del progetto.
Lanalisi relativa agli interventi di consolidamento mediante la tecnica
Clou-Jet si basa sulla verifica di tre condizioni di stabilit (fig.17):
a) la stabilit del volume totale del terreno che verr armato, considerato
come un corpo rigido a forma di parallelepipedo; vengono analizzati i rischi
di scorrimento legati alle sollecitazioni laterali e i rischi di basculamento
dovute al peso del volume stesso, secondo la teoria della spinta delle
terre;
b) la stabilit interna del volume entro il quale vengono infissi i chiodi
che devono prevenire lo sviluppo di superfici di scorrimento interne
rappresentate da cerchi critici associati a determinati coefficienti di
sicurezza; la lunghezza e la densit dei chiodi sono funzioni dei risultati
di questa verifica;
c) la stabilit globale del volume di terreno nei confronti di potenziali superfici
di scivolamento esterne al volume armato. I dati inseriti nellanalisi di
stablit interna del volume armato (fig.18), alfine di determinare le
superfici di scorrimento interne sono :
Capitolo 4
posizione dei chiodi;
lunghezza, inclinazione e propriet intrinseche dei chiodi metallici.
Figura 17.
a) stabilit
del
volume
monolitico
b) stabilit interna del volume
monolitico
c) stabilit globale del volume
monolitico
La rappresentazione grafica
dei risultati ottenibili col programma Tairen, basato sul metodo di calcolo Bishop, illustrata in fig.18: la
lunghezza utile dei chiodi (lunghezza oltre la potenziale superficie di scorrimento), la resistenza a trazione e la resistenza al taglio mobilizzabili nel
terreno dal chiodo, i raggi dei cerchi di scorrimento e la posizione dei loro
centri, i fattori di sicurezza relativi a ciascun cerchio (calcolati considerando
rispettivamente il masso di terreno senza armatura, il masso di terreno con
sovraccarico senza armatura, il terreno con sovraccarico e con armatura
tipo Clou-Jet).
35
Capitolo 4
36
Capitolo 5
Capitolo 5
PROCEDURE DA
ADOTTARE IN FASE DI
ESECUZIONE
Capitolo 5
5. Procedure da adottare in fase di esecuzione.
Un programma di controllo della qualit, adattato agli obiettivi di progetto,
un elemento fondamentale per la buona realizzazione di un cantiere Jet
Grouting (Cicognani & Garassino, 1989; Pacchiosi, 1998; Tornaghi, 1993).
Il programma comprender i seguenti punti:
ogni progetto Jet Grouting deve prevedere la realizzazione di un campo prove allinizio del cantiere, nel corso del quale verranno verificate
le pocedure per la corretta esecuzione dei trattamenti.
di uso comune, nel corso del campo prove, realizzare numerose colonne, facendo variare diversi parametri diniezione tra i quali, particolarmente, la velocit di risalita, per determinare linfluenza sul diametro
della colonna ottenuta.
nel limite del possibile, le colonne di prova verranno scoperte per ispezionare visivamente e per misurare direttamente il diametro ottenuto. Nel caso in cui non sia possibile lescavazione delle colonne (per
esempio profondit elevata), la verifica verr eseguita con carotaggi e
per alcune applicazioni si eseguiranno prove di permeabilit ( Lugeon
e/o Lefranc ) ed inoltre potr essere effettuata unispezione con telecamera direttamente allinterno del foro del carotaggio.
prove di laboratorio su campioni recuperati dalle colonne del campo
prova permetteranno di verificare le caratteristiche meccaniche (resi-
Capitolo 5
stenza alla compressione, modello di elasticit, ecc.) e le caratteristiche di permeabilit dei trattamenti in-situ, e di verificare la loro conformit con le esigenze di progetto.
un controllo comune durante la produzione consiste nella verifica della
regolarit della miscela cementizia utilizzata per liniezione (densit,
viscosit, ecc.).
per alcuni progetti, dove la continuit del trattamento Jet Grouting
una condizione necessaria alla buona realizzazione dellopera, viene controllata sistematicamente la verticalit dei fori. Alcune imprese
hanno sviluppato inclinometri che possono essere inseriti direttamente allinterno della batteria di aste, dopo la fase di perforazione, e che
permettono di verificare la deviazione ottenuta preliminarmente alla
fase diniezione. Altri sistemi inclinometrici si possono montare direttamente alla base della batteria di aste ma la lettura dei dati, ad oggi,
necessita dellestrazione dellintera serie di aste, causando perdite di
tempo e costi ingenti.
i metodi di verifica delle lavorazioni Jet Grouting eseguiti saranno essenzialmente gli stessi che si utilizzano per il campo prove ma, generalmente, applicati a frequenze inferiori.
per alcune applicazioni, sar possibile realizzare ulteriori controlli (prove di pompaggio, fori di controllo orizzontali e/o inclinati, ecc.).
lutilizzo di sistemi di registrazione continua ed in tempo reale dei prin-
Capitolo 5
cipali parametri di perforazione ed iniezione (profondit, pressioni,
portate, velocit di risalita, ecc.) divenuta pratica corrente per tutte le
imprese qualificate che eseguono Jet Grouting. Queste apparecchiature permettono la produzione di rapporti dettagliati, i quali illustrano
lesecuzione di ogni colonna facilitando notevolmente il proseguimento delle lavorazioni e la verifica della buona esecuzione delle iniezioni,
conformemente ai parametri definiti in seguito allo studio dei risultati
ottenuti nel campo prove (vedi fig. 19, 20 e 21).
Capitolo 5
ad esempio:
Velocit di perforazione (Drilling Rate): la velocit di discesa della
batteria di aste inversamente proporzionale alla consistenza del
materiale da attraversare;
Velocit di rotazione (Rotary Speed): dipende principalmente dal
tipo di utensile utilizzato per la perforazione;
Pressione sullutensile (Tool Pressure): la spinta applicata allutensile ed direttamente proporzionale alla consistenza del materiale
da attraversare;
Pressione di rotazione delle aste (Rotary Pressure): indica la forza
necessaria per far ruotare la batteria di aste e lutensile di perforazione allinterno del foro;
Pressione fluido di perforazione (Drilling Fluid Pressure);
Portata fluido di perforazione (Drilling Fluid Rate).
Nel grafico la linea rossa rappresenta lavanzamento in funzione del tempo.
Allaumentare della pendenza della linea rossa aumenta la consistenza
del materiale da attraversare.
In figura 20 sono mostrati i grafici inerenti ai parametri diniezione (metodo tri-fluido) :
Pressione acqua alla pompa (Water Pressure);
Capitolo 5
Portata acqua (Water Flow Rate);
Densit della miscela cementizia (Slurry Density): calcolata automaticamente alla stazione di pompaggio da un sistema elettronico
montato direttamente sullimpianto di preparazione della miscela
cementizia;
Pressione della miscela cementizia alla pompa (Slurry Pressure);
Portata miscela cementizia (Slurry Flow Rate);
Pressione aria (Air Pressure).
Capitolo 5
Portata aria al compressore (Air Flow Rate);
Velocit di rotazione (Rotary Speed).
Capitolo 6
Capitolo 6
ESEMPI DI APPLICAZIONE
DELLE TECNOLOGIE
JET GROUTING
44
Capitolo 6
6. Esempi di applicazione delle tecnologie Jet Grouting.
Grazie ai vantaggi che la tecnica Jet Grouting offre rispetto alle altre tecniche
di miglioramento dei suoli, detta tecnologia stata ed tuttora utilizzata per le pi
svariate necessit di miglioramento delle caratteristiche geotecniche dei terreni
in-situ.
Uno dei principali vantaggi offerti dalla tecnologia Jet Grouting consiste nella
possibilit di prevedere con relativa precisione le caratteristiche geometriche e
geotecniche che si andranno ad ottenere nelle colonne di terreno consolidato realizzate. Infatti, agendo sui parametri esecutivi della tecnica Jet Grouting e sulla
qualit delle miscele diniezione, si possono realizzare volumi di terreno trattato
con le caratteristiche geometriche e geotecniche (resistenza, impermeabilit,ecc.)
richieste dallesecuzione della maggior parte delle opere di ingegneria civile condizionate dalla qualit dei terreni.
Grazie alla flessibilit della metodologia Jet Grouting si pu privilegiare, a seconda della necessit, la resistenza e/o la permeabilit dei terreni trattati.
Nel caso di particolari applicazioni, per esempio il caso di escavazione di tunnel (Casale, 1991; Cresta & Serra, 1991; Guatteri et al, 1996; Lunardi, 1991;
Lunardi et al, 1986; Pellegrino & Bruce, 1996), si potr limitare volontariamente
la resistenza del terreno trattato in-situ agendo sulla composizione della miscela
iniettata consentendo ai mezzi meccanici di scavare un terreno stabilizzato ma
non eccessivamente resistente.
Le resistenze a compressione semplice generalmente ottenibili nelle differenti
45
Capitolo 6
tipologie di terreni sono le seguenti:
da 1 a 30 Mpa in suoli granulari o sabbiosi;
da 1 a 15 Mpa in sabbie siltose;
da 1 a 7 Mpa in silts e in argille.
I valori del coefficiente di permeabilit dei terreni trattati in-situ con Jet Grouting varia generalmente da 10-6cm/s a 10-8 cm/s. Questa gamma di valori di permeabilit dipende dal tipo di miscela utilizzata, dalla metodologia Jet Grouting
adottata ed ovviamente dal tipo di terreno da trattare.
Nelle figure seguenti a titolo esemplificativo vengono illustrate alcune possibili
applicazioni della metodologia Jet Grouting.
46
Capitolo 6
Consolidamento antiscalzamento
delle fondazioni di ponti
47
Capitolo 6
48
Capitolo 6
esistenti
49
Capitolo 6
P1500 - ERS
Diaframmi impermeabilizzanti
Diaframmi impermeabilizzanti
50
Capitolo 6
Di seguito, invece, si illustreranno numerose applicazioni realmente eseguite
in vari campi dellingegneria civile.
Le opere illustrate sono state realizzate dallimpresa Pacchiosi Drill Spa e di
alcune di esse il sottoscritto ne ha diretta esperienza in quanto impiegato come
assistente al Capocantiere (Guyana, schermo impermeabile; Diavik, schermo
impermeabile; Grosseto, schermo impermeabile).
51
Capitolo 6
6.1. Jet Grouting per la realizzazione di diaframmi impermeabili.
Normalmente per realizzare o ripristinare schermi impermeabilizzanti si ricorre
allesecuzione di paratie.
Il Jet Grouting viene utilizzato laddove per motivi tecnici non sia possibile ricorrere al metodo citato precedentemente (Shibazaki, 1991; Kujala et al, 1996):
profondit elevate;
impossibilit di eseguire lo scavo succitato;
presenza di blocchi rocciosi;
attraversamento di strutture esistenti;
ecc.
Nelle pagine seguenti verranno illustarati alcuni schermi realizzati in condizioni
difficili, sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista climatico.
52
Capitolo 6
Capitolo 6
percorrendo una ice road. Sulla pi grande delle isole che occupano il lago,
stato costruito un campo totalmente autonomo, in grado di ospitare fino a 1000
persone, completo di dormitori, mense, uffici, laboratori, officine e aeroporto.
Metodologia di lavoro.
Il progetto prevedeva le seguenti fasi lavorative:
- costruzione di dighe in pietrame (Fig. 23) intorno al giacimento, per isolarlo
dallinterno del lago;
Capitolo 6
corpo diga (Fig. 24);
Lago
Miniera
Paratia
Figura 24. Sezione rappresentante la diga di neocostruzione e le litologie costituenti il fondo del lago ed interessate dallopera.
- prosciugamento del bacino e pulizia del fondale dai fanghi e dal detrito accumulatosi negli anni;
- inizio dello sfruttamento del giacimento.
Durante la realizzazione del diaframma plastico impermeabile insorsero problemi di natura geologico-tecnica, per cui nella maggior parte dei casi questo non
raggiunse la profondit prevista; il Committente decise di estendere lutilizzo del
Jet Grouting per garantire la completa impermeabilit del bacino.
Successione dei terreni da trattare (Fig. 24).
- diga in pietrame alta dai 3 metri ai 30 metri, costituita da materiale granitico
(granulometria dalle sabbie ai ciottoli) estratto da una cava in situ;
- materiale di natura fluvioglaciale e morenica dello spessore variabile da 2 a
15 metri (granulometria dai limi alle ghiaie con ciottoli e grossi blocchi);
- substrato roccioso costituito da granito grigio.
Schermo impermeabile in Jet Grouting.
La tecnica del Jet Grouting stata utilizzata per completare lo schermo im55
Capitolo 6
permeabile attraverso la cucitura del diaframma al substrato roccioso (Fig. 24).
Lintervento stato realizzato con la tecnica Jet Grouting trifluido preceduto da
un campo prove eseguito sulla diga stessa, al fine di ottimizzare i parametri di
perforazione ed iniezione.
Esso prevedeva le seguenti fasi:
- perforazione del diaframma plastico (spessore 0,8 m) con martello fondo
foro ad acqua sino a raggiungere il substrato roccioso;
- realizzazione della colonna Jet Grouting intestata 1,5 m nella roccia e 0,5 m
nel diaframma;
- riempimento finale del tratto di diaframma perforato.
Le colonne verticali avevano le seguenti caratteristiche:
- interasse tra le colonne: 0,75 m;
- diametro delle colonne compreso tra 1,24 m e 1,60 m;
- spessore minimo dello schermo: 0,8 m;
~ deviazione massima dalla verticale: 1 %.
AI termine di ogni perforazione stata eseguita la misura di verticalit su tutta
la lunghezza del foro.
Lo schermo realizzato doveva garantire una permeabilit inferiore a 1 x1 0-6
cm/sec nell 80% dei casi, e comunque sempre superiore a 1 x1 0-5 cm/sec ed
una resistenza alla compressione semplice a 28 giorni di maturazione compresa
tra 0,8 e 2 MPa.
56
Capitolo 6
Capitolo 6
Lesecuzione della diga ha riscontrato e oltrepassato i requisiti di progetto. Lo
sbarramento fu svuotato con successo ed i lavori di estrazione sono ben avviati.
La verifica tramite prove di pompaggio ha evidenziato una diminuzione della
permeabilit addirittura 3 volte maggiore di quella richiesta da progetto. La tecnica richiede di lavorare per una vasta area con un accurato monitoraggio dei parametri di esecuzione e della disposizione dei fori di perforazione. Ci ha creato
fiducia nel ricorrere allutilizzo di questa tecnica per la realizzazione ed il ripristino
di dighe in terra.
58
Capitolo 6
200
400
600 km
Rivire Sainte-Marguerite
Sept-les
Qubec
Montral
- Granito.
Diaframma in
Jet Grouting
280,0
Alluvioni
fini
Alluvioni
grossolane
Roccia
sana
59
Capitolo 6
Scopo del lavoro, difficolta incontrate e soluzioni adottate.
Il complesso idroelettrico di Sainte Marguerite 3 (SM3), costruito sul fiume
omonimo, situato 90 km a nord del porto di Sept-lIes, Quebec (Canada) (Fig.
27). Lopera stata realizzata in una zona, dove il fiume attraversa un antico
canyon ricoperto da materiale alluvionale. Il progetto prevedeva di asportare il
materiale alluvionale e di impostare la diga sulla roccia sottostante. Per far questo furono realizzati una galleria, per deviare il corso del fiume (Fig. 29), ed un
diaframma di impermeabilizzazione, sulle alluvioni a monte della zona interessata dagli scavi.
Fig. 29. Immagine cartografica della galleria provvisoria necessaria alla deviazione del fiume Sainte
Marguerite.
Derivazione
provvisoria
Diaframma
Diga
Capitolo 6
sore minimo di 80 cm, con una permeabilit massima di 1x10-8 m/sec ed una
resistenza alla compressione semplice compresa tra 1,5 e 2 Mpa.
Descrizione del lavoro.
Lintervento stato realizzato con il sistema Jet Grouting tri-fluido. Prima
dellinizio dei lavori stato eseguito un campo prove, che ha dimostrato la capacit di ottenere colonne di diametro superiore a 2,20 m su tutti i terreni interessati
dal trattamento. Inoltre lesecuzione di una prova di pompaggio allinterno del perimetro del campo prove, ha permesso di verificare, che i terreni trattati con il Jet
Grouting avevano ridotto la loro permeabilit ai valori previsti dalle prescrizioni
progettuali (Fig. 30).
Figura 30. Disegno rappresentante lo schermo realizzato (in colonne Jet Grouting) a confronto con la geometria ipotizzata in fase progettuale (linea rossa).
Nella parte inferiore mostrata la disposizione delle colonne e lubicazione del
campo prove.
61
Capitolo 6
Lintervento stato realizzato mediante due file di colonne distanti D,BO m. Le
colonne, eseguite con interasse 1,07 m, si dovevano sovrapporre lateralmente,
per garantire la continuit del diaframma. Tutte le colonne sono state spinte dentro il substrato roccioso da un minimo di 2 fino ad un massimo di 5 m, per sigillare
Galleria di
derivazione
Piano di lavoro
62
Capitolo 6
La registrazione dei parametri di perforazione ha permesso di determinare
puntualmente la profondit del substrato roccioso, oltre che il grado di fratturazione della roccia stessa. Ci ha consentito di ottimizzare il progetto originario, per
una migliore rispondenza alle reali condizioni in posto.
La misura sistematica della deviazione del foro dalla verticale ha permesso di
ottimizzare i parametri di iniezione, per ottenere colonne con un diametro tale da
garantire lo spessore minimo richiesto per il diaframma.
La profondit massima dello schermo stata di 65 m. Questa profondit rimane ad oggi la massima raggiunta per un diaframma di impermeabilizzazione eseguito con il sistema Jet Grouting. Lo spessore dello schermo varia da un minimo
di 0,90 m, nei tratti con una sola fila di colonne, fino ad oltre 1,60 m, nei tratti con
due file di colonne. I campioni di terreno consolidato prelevati dallo schermo hanno fornito valori di resistenza alla compressione compresi tra 1,5 e 2,3 Mpa. Le
colonne hanno raggiunto diametri fino a 2,5 m. La tenuta dello schermo stata
verificata con lo scavo dei
terreni per limposta della
diga principale. Si infatti
creato un battente differenziale monte/valle, tra i due
paramenti del diaframma,
di oltre 40 m di colonna
dacqua, che ha permesso
Capitolo 6
di stimare la permeabilit dello schermo inferiore a 1 x10-8 m/sec. Nessun intervento si reso necessario, per correggere eventuali difetti nellesecuzione dello
schermo.Il lavoro stato realizzato in gran parte durante il periodo invernale, con
64
Capitolo 6
GROSSETO (ITALIA)
PROGETTO: Realizzazione di un diaframma impermeabile con la tecnica del
Jet Grouting sulla sponda destra del fiume Ombrone (Grosseto).
PERIODO DI ESECUZIONE: Giugno - Dicembre 2001
COMMITIENTE : Regione Toscana
Capitolo 6
eventi di piena particolarmente gravosi, hanno indotto la Regione Toscana a realizzare un diaframma impermeabile nei terreni di fondazione dellargine (Fig. 35).
FIUM
E
OM
BR
ON
E
Capitolo 6
Litologia.
Depositi di natura fluviale costituiti in successione stratigrafica da sabbie limose, sabbie limose con livelli di ghiaia, limi argillosi plastici e sabbie fini e limose
compatte (Fig. 36)
+16,24 m
+10,70 m
Golena
+6,00 m
Livello di magraSabbia
Livello di falda
limosa
+6,30 m
+1,80 m
0,00 s.l.m.
Capitolo 6
Capitolo 6
Capitolo 6
Capitolo 6
- vincoli in altezza per alcune fasi di lavorazione.
Si richiedeva inoltre particolare attenzione circa la pulizia delle aree di lavoro, soprattutto nei tunnels, e leventualit di creare disturbo a strutture ed edifici
adiacenti.
I lavori di attraversamento dei tunnels della metropolitana sono stati eseguiti
durante la notte dei fine settimana, garantendo cos il regolare funzionamento
delle linee durante i giorni feriali. Per lesecuzione dei lavori con vincoli in altezza
fu predisposta una macchina perforatrice con mast corto, attrezzata con due caricatori da 8 aste ciascuno, lunghezza 2 metri (Fig. 41 - 42).
Capitolo 6
gneiss. Il livello della falda acquifera situato a 3 m dalla superficie.
Descrizione dellintervento.
La costruzione dei tre diaframmi fu realizzata con 3 file parallele di colonne Jet
Grouting, eseguite con la tecnica tri-fluido, disposte a quinconce, con interasse
variabile da 75 a 91 cm. La realizzazione di ogni singola colonna prevedeva le
seguenti fasi lavorative (Fig. 44):
1. esecuzione del carotaggio del calcestruzzo sulla volta e sul pavimento dei tunnels della metropolitana (limitatamente al muro C);
2. posa di rivestimento metallico tra il piano di lavoro ed il terreno da trattare sotto
il pavimento dei tunnels. La tubazione veniva sigillata al pavimento in calcestruzzo, per evitare il rischio di disperdere rflui di perforazione o di iniezione
lungo i tunnels (limitatamente al muro C);
3. posa delle aste di perforazione e di iniezione entro il rivestimento metallico (limitatamente al muro C) (Fig. 43),
72
Capitolo 6
4. posa in testa al rivestimento metallico di un dispositivo in grado di intercettare
i reflui di perforazione e di iniezione, e di convogliarli, tramite apposita tubazione, verso vasche di raccolta e di smaltimento (limitatamente al muro C);
5. esecuzione della perforazione fino a raggiungere il substrato roccioso;
6. esecuzione della misura di verticalit su tutta la lunghezza del foro tramite
inc!inometro inserito direttamente dentro le aste di perforazione. I dati forniti
dallo strumento, opportunamente elaborati, rendono i parametri di iniezione
da adottare per lesecuzione delle colonne, nel rispetto delle prescrizioni di
progetto.
7. esecuzione della colonna.
4
1
4
2
3
6
5
7
73
Capitolo 6
74
Capitolo 6
Capitolo 6
0 m
Superficie
piezometrica
9 m
Profondit delle
fondazioni. 11 m
13 m
15 m
17,5 m
20 m
sono caratterizzati dalla presenza di una falda freatica, la cui superficie piezometrica si trova a quota -8 m circa dal piano campagna (Fig. 48). Il piano di
fondazione del palazzo (pianta rettangolare: 240 x 90 metri) previsto a quota
-11 m dal piano campagna, quindi sotto falda.
Inizialmente i lavori di consolidamento e di impermeabilizzazione prevedevano
due tipi di intervento:
- paratie armate (spessore 800 mm) lungo tutto il perimetro delledificio, fino ad
una profondit di circa 16 m dal piano campagna, intestate sui depositi ghiaiososabbiosi. - esecuzione di 21 pozzi interni al rettangolo di fondazione (Fig. 49),
spinti negli strati ghiaiosi ed utilizzati per abbassare il livello piezometrico della
falda, consentendo cos lo scavo a secco delle fondazioni del palazzo.
76
Capitolo 6
SR - 4
SR - 3
19
16
17
246 m
90 m
20
SR - 5
21
10
SR - N: piezometro
N: pozzo
paratia
11
12
13
14
15
18
SR - 2
SR - 1
zare uno schermo impermeabile che interessava lo strato delle ghiaie, lungo lintero perimetro
Argille e limi
sabbiosi
superficie
freatica
Sabbie
limose
0,00
Piano di lavoro
-6,50
Pozzo
Capitolo 6
Esecuzione di colonne
MEGAJET.
fase 2 di pompaggio acqua
con scavo finale.
0,00
Sabbie
limose
Ghiaie
limoso
sabbiose
Argille
2
Piano fondazioni
-10,50
Pozzo
superficie
freatica
Argille e limi
sabbiosi
MEGAJET
1500 mm
78
Capitolo 6
Lo scavo del terreno di fondazione del palazzo stato regolarmente completato; i terreni scavati si presentavano infatti asciutti, a dimostrazione dellefficacia
dellintervento eseguito (Fig. 52).
79
Capitolo 6
6.2.Consolidamento preventivo tramite Jet Grouting per lo scavo di gallerie.
possibile realizzare del mono-jet orizzontale per consolidare il fronte d scavo
durante la realizzazione d gallerie.
Il Jet Grouting viene utilizzato nel caso in cui le classiche tecniche di presostegno diventino troppo onerose:
presenza di terreni granulari poco o per nulla cementati:
forte presenza di acqua;
Per lo scavo di alcune gallerie, in particolare, possibile pre-consolidare daIl
esterno tutta la zona di terreno interessata dal futuro scavo consentendo cos di
risparmiare sulle opere di pre-sostegno e sui tempi di costruzione. Il trattamento
dallesterno realizzabile qualora in superficie non esistano edifici o strutture che
inibiscano le perforazioni (in questo caso pu essere realizzato con ogni metodologia: monofluido, bifluido e tri-fluido).
Nelle pagine seguenti verranno illustrati alcuni lavori esegUITi per consolidare gallerie in fase di costruzione ed anche per consentire di riprendere lo scavo
dopo il verificarsi di collassi gravitativi in calotta e/o al fronte, fornelli, ecc.
80
Capitolo 6
MEYSSIEZ (FRANCIA)
PROGETTO: Consolidamento a protezione dello scavo di un tratto della galleria
di Meyssiez, per il prolungamento della linea ferroviaria del TGV
ParigiValence.
PERIODO DI ESECUZIONE: 1992-1993
COMMllTENTE: S.N.C.F. TGV RHONE-ALPES
Capitolo 6
esione ed interessate da unabbondante circolazione dacqua, che si manifestava
con numerose venute lungo tutta la galleria. La resistenza della roccia, che in fase
di progettazione fu stimata intorno a 800 kN/mq, in realt era di 200 kN/mq. Il primo
intervento, realizzato per prevenire ulteriori cedimenti, consistette nel riempimento
del tratto di galleria coinvolto dal dissesto, con calcestruzzo misto a terreno di riporto.
Il passaggio tra i due tratti di galleria non interessati dal fenomeno era stato
garantito con la posa di due tubazioni in cemento, del diametro di 2,5 m (Fig. 54).
La fase successiva riguardava il consolidamento del tratto di calotta ove si verificarono i cedimenti e dei fianchi della galleria, per consentire lultimazione dello
ASSE GALLERIA
150
D:
25
R70
Capitolo 6
lonne verticali lunghe 5 metri, con diversi tempi di iniezione, pressioni, portate, ecc.
Lo scavo delle colonne ha permesso di verificarne il diametro e la qualit (Fig. 55). I campioni prelevati ed inviati in laboratorio hanno dato
valori medi di resistenza alla compressione intorno a 11,77 Mpa.
Capitolo 6
84
Capitolo 6
3. esecuzione di micropali di rinforzo al piede delle centine.
Lintervento stato realizzato con una fila di colonne inclinate di 45, passo
1,73 cm, armate con tubi dacciaio, lunghe 9 m, 0.60 cm (Fig. 60 - 61);
45
L = 9 m
Capitolo 6
Il consolidamento in Jet Grouting ha consentito la ricalibratura della zona di
tunnel deformata a seguito dei cedimenti avvenuti.
Lo scavo della restante parte del tunnel stato realizzato senza nessun problema grazie al consolidamento preventivo dei piedritti, eseguito anchesso in Jet
Grouting.
I controlli eseguiti in corso dopera sulle colonne Jet Grouting hanno evidenziato una resistenza alla compressione semplice di 120 150 kg/cm2 e diametri
compresi tra 55 e 70 cm.
86
Capitolo 6
Piattaforma di lavoro
143,70
Sabbie di Fontainbleau
Marne
Calcari di Brie
Argille verdi
127,83
Marne collassate
Marne
Marne
Gessi
Zona
decompressa
Gessi
Riempimento
in sabbia
Marne
92,20
87
Capitolo 6
Scopo del lavoro, difficolt e soluzioni adottate.
Le indagini geologiche finalizzate alla progettazione della galleria in oggetto
evidenziarono la presenza di un volume d roccia molto disturbata a circa 250 m
dallimbocco.
Il fenomeno, innescato nel corso dei tempi geologici dal processo di dissoluzione dei gessi operato dallacqua. aveva causato un parziale crollo degli strati
marnosi sovrastanti.
Si era cos creato un fornello di forma tronco conica; le prove geotecniche effettuate sui campioni prelevati in questo ammasso di roccia disturbato mostravano valori del modulo di deformazione cinque volte pi bassi rispetto a quelli delle
marne non coinvolte nel crollo.
Lobiettivo dellintervento era quindi di consolidare questo materiale, migliorandone le caratteristiche geotecniche, per poterlo scavare in assoluta sicurezza.
Il progetto originale prevedeva di realizzare il consolidamento in avanzamento,
con una serie di interventi in calotta, al fronte, sui fianchi e sullarco rovescio.
Nonostante le profondit rilevanti (45-50 metri), fu eseguito un unico trattamento direttamente dallesterno, velocizzando cosi i tempi di esecuzione.
Descrizione dellintervento.
La metodologia adottata per la realizzazione dellintervento stata la tecnica
del Jet Grouting tri-fluido, gi applicata con successo in altri lavori con simili problematiche.
88
Capitolo 6
Campo prove.
Il sistema tri-fluido stato testato prima dellinizio dei lavori, con lesecuzione
di un campo prove interno alla zona da trattare. Sono state realizzate 19 colonne,
con perforazioni leggermente inclinate, utilizzando vari parametri di iniezione. I
fori di controllo a carotaggio continuo (Fig. 64 - 65) hanno permesso di verificarne
lefficacia e di scegliere quelli pi adeguati a questo intervento.
Figura 65. Perforatrice con caricatore automatico per consentire un recupero ed unaggiunta
di aste veloce.
89
Capitolo 6
Le reali dimensioni del volume di roccia da consolidare sono state determinate tramite una campagna di sondaggi a distruzione, registrando sistematicamente i parametri di perforazione e definendo cos in maniera attendibile lo sviluppo
spaziale della zona da trattare.
Intervento.
Lintervento stato realizzato con 13 file di colonne disposte a quinconce con
le seguenti caratteristiche (Fig. 66):
- lnterasse: 0,75 m;
- Diametro: 0,80 m;
143,7 m
117 m
10,2
zione:
Inclina
ione: 8,4
Inclinaz
ne: 6,2
Inclinazio
Inclinazione: 3,4
:
Inclinazione
Inclinazione: 1,6
A
98,5 m
90
Capitolo 6
Le colonne delle quattro file esterne alla sezione di scavo (2+2) sono state
eseguite in maniera continua con una lunghezza media di 16 m.
Durante lesecuzione delle 9 file interne, il trattamento veniva invece interrotto
in corrispondenza della sezione di scavo con una lunghezza massima di iniezione pari a 12m.
Un ulteriore intervento si reso necessario durante lo scavo della galleria, a
causa di continui franamenti del fronte in progressive non consolidate precedentemente.
Lintervento, anchesso realizzato dalla superficie, prevedeva la formazione di
due schermi di contenimento attraverso due file di colonne Jet Grouting armate
con travi in acciaio HA27, distanti 6 m luna dallaltra e costituite da 11 colonne
49
48
47
46
45
44
43
42
41
40
39
38
37
36
35
34
33
32
31
30
29
28
27
26
25
24
23
22
21
20
19
18
17
16
15
14
13
12
11
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
Carotaggio G41
Asse galleria
Trattamento di Jet Grouting
solo allesterno della galleria
Sondaggio distruttivo
G1
Trattamento Jet Grouting
completo
Capitolo 6
ciascuna (Fig. 67 - 68).
AI termine della perforazione, eseguita con lutilizzo di tricono, stata sistematicamente verificata linclinazione del foro, calando una sonda inclinometrica
direttamente dentro le aste di perforazione. La misura dellinclinazione ha permesso di ottimizzare i parametri di iniezione di ogni colonna; inoltre tutti i dati di
92
Capitolo 6
Figura 70. Imbocchi dei tunnel des Hurtieres, gallerie EST ed Ovest.
Litologia.
EST
OVEST
450
SCISTI
10
20
30
40
50
ALLUVIONI
LEGENDA
Alluvioni
Jet-grounting
93
Capitolo 6
Scopo del lavoro, difficolt e soluzioni adottate.
I lavori per la costruzione della galleria autostradale Tunnel des Hurtires
(Fig. 70), lunga circa 1200 m, iniziarono nel luglio del 1994, ma furono interrotti
durante lo scavo della canna ovest a causa di un fornello verificatosi a 300 m
di distanza dallimbocco. Il fenomeno coinvolse alcune migliaia di metri cubi di
materiale a granulometria eterogenea (sabbie e ciottoli). Il fornello ebbe conseguenze anche in superficie, dove si cre una voragine di 20 m di diametro per
20 m di profondit. In questo tratto di galleria unindagine geologica individu la
presenza di una forra di origine glaciale, profonda 70-80 metri, riempita da materiale alluvionale sciolto, molto permeabile e saturo dacqua in corrispondenza
della quota di scavo (Fig. 72).
OVEST
EST
450
VORAGINE
SUPERFICIALE
SCISTI
400
ALLUVIONI
SCISTI
LEGENDA
Porzione delle alluvioni
interessata dal fornello
6 m
350
Iniezione del
tubo OVEST
Dreni
10
20
30
40
50
Capitolo 6
Il tracciato dei tunnels prevedeva lattraversamento della forra sia con la canna
Est (50 metri) sia con la canna Ovest (25 metri). Per terminare la costruzione di
questultima lo scavo fu trattato con iniezioni di tipo tradizionale che non diedero,
almeno inizialmente, risultati soddisfacenti, tanto che si cre un ulteriore fornello,
aggravando la voragine preesistente. Consapevoli dei problemi verificatisi con
le tecniche tradizionali, la canna Est fu invece trattata con iniezioni eseguite con
la tecnica del jet grouting, che garantiva tempi di esecuzione pi rapidi ed un
maggior grado di sicurezza. Nel caso specifico si utilizz il sistema Jet Grouting
monofluido.
Descrizione dellintervento.
Il lavoro di consolidamento stato eseguito in due fasi:
1 - consolidamento della mezza sezione (Fig. 73 - 74);
2 - consolidamento dellarco rovescio.
Figura 73. Perforatrice P1500 TAF impiegata per il consolidamento della calotta.
95
Capitolo 6
COLONNE JET-GROUTING
DIAMETRO 0,6 m
DRENI
2m
4m
6m
7 colonne jet-grouting
TIRANTI E JET-GROUTING
0,6 m
Colonne jet-grouting
0,6 m (L 6 e 4 m)
Micropali jet-grouting
(L=10 m)
Figura 74. Sezione trasversale della galleria EST, mostrante lo schema dellintervento.
1 - Consolidamento della mezza sezione.
Lintervento prevedeva quattro fasi operative:
a) consolidamento della calotta mediante una doppia serie di colonne suborizzontali, passo 50 cm, armate con tubi di acciaio, lunghe 15 m con diametro
di 60 cm.
Lavanzamento era garantito dalla sovrapposizione delle colonne armate (minimo 7 metri) (Fig. 75);
b) consolidamento del fronte di scavo mediante colonne orizzontali, armate
con bulloni in fibra di vetro, lunghe 18 m, diametro 80 cm;
96
Capitolo 6
Figura 75. Sezione longitudinale della galleria EST, mostrante lo schema di posizionamento delle colonne per il consolidamento della calotta e del fronte di scavo.
c) consolidamento sotto le centine mediante lesecuzione di 7 colonne suborizzontali, non armate, lunghe 7 m, diametro 60 cm.
d) realizzazione di drenaggi allesterno del consolidamento in calotta, lunghi
15-21 m, attrezzati con tubo microfessurato, per scaricare eventuali sacche dacqua.
2. Consolidamento dello strozzo e dellarco rovescio.
Lintervento prevedeva tre fasi operative:
a) consolidamento del terreno di fondazione dellarco rovescio mediante colonne sub-verticali, con maglia 1,5x2 m, non armate, lunghe 4 m, diametro 60 cm;
b) consolidamento dei piedritti mediante tre serie di colonne jet ad inclinazione
variabile, non armate, lunghe 6 m, diametro 60 cm (Fig. 76);
c) realizzazione di micropali di rinforzo al piede delle centine mediante colonne
jet inclinate di 45, passo 50 cm, armate con tubi di acciaio, lunghe 10 m, diametro 60 cm (Fig. 77).
97
41
65
Co
u
rse
di
sp
on
ib
le=
26
00
Capitolo 6
50~
55~
45~
60~
98
Capitolo 6
I parametri di spinta, avanzamento, rotazione, profondit, ecc. della perforazione di tutte le colonne sono stati registrati sistematicamente in tempo reale,
individuando puntualmente il contatto roccia-materiale sciolto e ricostruendone
cos la geometria.
Questo ha permesso di intervenire in maniera pi efficace sui parametri di
iniezione, per ottimizzare lesecuzione delle colonne. I fori di controllo, eseguiti a
carotaggio continuo, hanno consentito di verificare la qualit delle stesse: i campioni di carote inviati in laboratorio hanno fornito valori di resistenza Rc > 300 kg/
cmq. Lo scavo dei 50 m del tunnel Est, trattato con la tecnica del Jet Grouting,
stato quindi realizzato in completa sicurezza, evidenziando unottima percentuale
di sostituzione della miscela cementizia con i terreni sciolti sotto falda ed un forte
indice di compattazione del materiale attorno alle colonne.
99
Capitolo 6
6.3.Jet Groutin per la realizzazione di fondazioni speciali e per consolidamenti
rnassivi.
Il Jet Grouting trova una vasta applicazione nel campo delle fondazioni speciali.
Esso costituisce una valida alternativa alfe tecniche tradizionali (pali, micropali, ecc.).
Le applicazioni di seguito illustrate consentiranno di comprendere come, per
mezzo della tecnica Jet Grouting, sia (relativamente) semplice la realizzazione o
la ripresa di fondazioni in condizioni geologiche complesse (Ballerini, 1992; Sansoni, 1993; Torri, 1999; linell. 1999).
100
Capitolo 6
Figura 78. Vista del cassone 4SD danneggiato (uscita dalla turbina).
Capitolo 6
la parziale rotazione di uno dei cassoni autoaffondanti (4SD), costruiti sulla sua
sponda destra (Fig. 78). Il rischio di ulteriori movimenti ha reso necessaria la realizzazione di lavori di consolidamento e recupero della struttura del cassone. Un
principio di erosione stava inoltre interessando il terreno di fondazione dei cassoni 3AS, 4AS e 5AS, anchessi sulla sponda destra dellopera di presa. ENEL,
quindi, decise di estendere gli interventi a queste strutture. I lavori nelle due aree
di intervento si sono svolti con modalit differenti e sono pertanto descritti separatamente.
Litologia.
Depositi di natura fluviale costituiti da sabbie e sabbie limose con livelli di
ghiaietto.
Descrizione del lavoro sul Cassone 4SD (Fig. 79 - 80).
I lavori consistevano in quattro fasi:
1. demolizione della parte superiore del cassone;
2. consolidamento della struttura inferiore (Fig. 79);
3) costruzione di un muro in calcestruzzo armato;
4) reinterro del cassone.
I lavori di consolidamento sono stati realizzati con la tecnica del Jet Grouting
tnfluido.
Lintervento prevedeva 3 diversi trattamenti:
1. Consolidamento ed impermeabilizzazione del terreno di fondazione del cas102
Capitolo 6
Figura 79.
sone.
Il lavoro stato realizzato con due file di colonne a quinconce, distanti 1 m, con
le seguenti caratteristiche: - - Interasse: 2 m;
- Diametro: 2,20 m;
- Lunghezza: 6-8 m;
- Inclinazione: variabile tra 25 e 30.
Lesecuzione di ogni colonna stata preceduta dal carotaggio della struttura in
cemento armato del cassone.
2.Consolidamento del terreno di fondazione della nuova struttura di sponda.
Il lavoro stato realizzato con lesecuzione di due file di colonne a quinconce,
103
Capitolo 6
distanti 1 m, con le seguenti caratteristiche:
- Interasse: 2 m;
- Diametro: 2,20 m;
- Lunghezza: 15,5 m;
- Inclinazione: 0;
- Armatura: tubo dacciaio D. 73 mm, spesso 8,8 mm.
Lesecuzione di ogni colonna stata preceduta dal carotaggio della struttura in
cemento armato del cassone.
3. Realizzazione di un diaframma a tergo del cassone per lancoraggio della
nuova struttura.
Il lavoro stato realizzato con lesecuzione di
una fila di colonne inte-
CASSONE 4SD
34,34
parti da demolire
fino alla q. 30,50
Profilo da realizzare
Profilo esistente
Muro e Trave
da realizzare
2530
15,00
Jet-grouting
1200 mm/2,00 m
armato con 73 sp. 8,8
2 Jet200 grou
mm ting
/2,0
0m
estensioni a T:
16,00 m
Jet-grouting
2200 mm/2,00 m armato con 73 sp. 8,8
104
Capitolo 6
- Interasse: 1 m;
- Diametro: 1,20 m;
- Lunghezza: 15,5 m;
- Inclinazione: 0;
-Armatura: tubo dacciaio D. 73 mm, spessore. 8,8 mm.
Capitolo 6
CASSONI: 3 - 4 - 5 A S
3 18
Pavimentazione in cls.
42,50 m
livello normale
41.00 m
Jet-grouting
2200 mm / 2,00 m
18.00 m
106
Capitolo 6
Grazie alla tecnologia Jet Grouting stato possibile rimettere in sicurezza i
cassoni a monte (3 - 4 - 5 AS) e quello a valle (4SD, Fig. 83) senza interrompere
il regolare funzionamento della centrale idroelettrica di Isola Serafini.
107
Capitolo 6
108
Capitolo 6
1. la plasticizzazione dei terreni argillosi sotto la struttura ferroviaria, dovuta
allinfiltrazione delle acque piovane ed alla mancanza di un efficiente drenaggio
superficiale;
2. le scadenti caratteristiche del materiale del rilevato.
La loro concomitanza causava da una parte laffossamento del rilevato nei
terreni argillosi e dallaltra linstabilit delle scarpate della massicciata ferroviaria.
Un primo tentativo di livellare il rilevato attraverso continui riporti di materiale si
rivel del tutto inefficace, quindi si decise di intervenire con il consolidamento del
terreno di fondazione, la posa di muri cellulari prefabbricati nei tratti d scarpata
soggetti ad instabilit e la sistemazione della rete idrica superficiale.
Litologia.
Depositi di natura fluvio-lacustre costituiti in successione stratigrafica da argille
Iimose con intercalazioni lmoso-sabbiose, argille, sabbie limose e sabbie con
ghiaie.
Descrizione del lavoro.
I lavori di consolidamento sono stati realizzati con la tecnica del Jet Grouting
monofluido.
Il sistema stato testato con la realizzazione di un campo prove, che ha permesso di ottimizzare i parametri di iniezione in funzione dei terreni da trattare
(Fig. 85).
109
Capitolo 6
15
L = 12 m
20
3m
m
15
15
m
7 ,5
L=1
5m
,
10
12
,5
L=
5m
,5
12
3m
L = 12 m
10
,
L=
20
L=1
15
7 ,5
5
7,
7,
5
strada
2,14
3,03
Capitolo 6
Nella prima zona di lavoro sono state realizzate 5 file di colonne Jet Grouting
a quinconce, di cui una verticale al piede del rilevato e quattro inclinate sulla
scarpata, con angoli compresi tra 15 e 50, passo 0,75 m e lunghezze variabili
da 10,50 a 15 m (Fig. 86).
fosso d'irrigazione
intubato
3,55
20
15
L = 12,00 m
7 ,5
m
00
3,00
m
,00
15
0
,0
15
,
13
L=1
L=
00
m
0,
9
15
,0
0
m
15
,00
m
,00
L=
13
,
1
=1
7,
5
,00
0,
9
5
7,
3,00
L = 12,00 m
L=1
15
20
7 ,5
11
0,
9
7,5
7,5
L=
strada
2,98
0,
9
111
Capitolo 6
strada
15
15
L = 13,00 m
L = 12,00 m
112
Capitolo 6
Dopo lintervento con la tecnica Jet Grouting non si resa necessaria alcuna
ricarica supplementare del materiale costituente la massicciata ferroviaria; quindi
il consolidamento massivo in Jet Grouting ha risolto totalmente i problemi.
113
Capitolo 6
Figura 90. Vista delle pile del viadotto costruite su fondazioni realizzate con Jet Grouting.
Scopo del lavoro, difficolt e soluzioni adottate.
Il viadotto Fadalto (Fig. 90) (lungo 3.700 metri) costituito da due carreggiate
separate, una per ciascun senso di marcia, doveva essere realizzato su pile indipendenti, con altezza prevista di oltre 60 metri. Le caratteristiche meccaniche
del terreno di fondazione e le condizioni geomorfologiche della coltre detritica
imposero la realizzazione di fondazioni con diverse metodologie:
fondazioni a pozzo (substrato roccioso entro 30 m di profondit);
fondazioni di tipo diretto (substrato roccioso oltre 30 m di profondit).
114
Capitolo 6
Litologia.
Detrito di falda costituito da c1asti di natura calcarea di dimensioni variabili
(0,5-10 cm), inglobati in una matrice sabbioso-limosa, con locali livelli argillosi e
blocchi di grosse dimensioni. La coltre detritica, di spessore variabile da 25 a 70
m, ricopre il versante della valle, formando un pendio inclinato di circa 30.
Descrizione dell intervento.
La particolare natura dei detriti di falda (bassa percentuale di materiale fine
ed elevata presenza di vuoti) ha fatto prediligere il sistema mono-fluido. Il sistema, testato con la realizzazione di un campo prove, ha permesso di ottimizzare i parametri di iniezione in funzione dei terreni da trattare. I fori di controllo, eseguiti a carotaggio continuo, hanno fornito campioni di terreno consolidato
con valori di resistenza alla compressione semplice di 18 Mpa. Per entrambi
i metodi di fondazione fu preliminarmente realizzata una paratia in Jet Grouting armato (sviluppo planimetrico a U verso valle) quale cuffia di prote-
Capitolo 6
zione a monte di tutte le pile, formata da 73 colonne armate (Fig. 91 - 92).
Figura 93. Perforatrice durante lesecuzione del Jet Grouting per la realizzazione delle cuffie di protezione.
tro di 120 cm (Fig. 93);
riperforazione in corrispondenza del nucleo, con posa di armatura metallica ed iniezione di malta cementizia;
esecuzione di una trave in calcestruzzo armato su coronamento della
paratia, a collegamento delle armature emergenti dalle colonne jet;
scavo del terreno interno al
perimetro della paratia fino
alla quota di imposta della
fondazione (Fig. 94).
Capitolo 6
Fondazione a pozzo.
La fondazione a pozzo prevedeva le seguenti fasi lavorative:
esecuzione di due file di colonne Jet Grouting, con il sistema mono-fluido, diametro 120 cm e passo 100 cm per la fila esterna, D 80 cm passo
60 cm per la fila interna (Fig. 95 - 96);
Linea esterna
colonne Jet Grouting
Linea interna
colonne Jet Grouting
riperforazione del nucleo, posa di armatura metallica (101,6 mm e spessore di 8 mm) ed iniezione di malta cementizia;
scavo dei pozzi interni alla paratia fino a profondit comprese tra 17 e 24
m (Fig. 97).
117
Capitolo 6
Riempimento dei pozzi con calcestruzzo armato.
Sono state realizzate 22 fondazioni a pozzo.
Fondazione diretta.
La fondazione diretta stata realizzata con 162 colonne jet armate, disposte a
quinconce su 11 file (Fig. 98). Il trattamento prevedeva le seguenti fasi operative:
esecuzione di colonne Jet Grouting con il sistema mono-fluido
con diametro di 80 cm;
riperforazione del nucleo, con posa
di armatura metallica (114 mm e sp.
Capitolo 6
iniezione di malta cementizia con lutilizzo di packer.
Sono state realizzate 12 fondazioni dirette.
A causa della notevole pendenza del terreno le fondazioni furono eseguite con
base a gradino (Fig. 100); solo in condizioni particolarmente favorevoli stato
119
Capitolo 6
TRIESTE (ITALIA)
PROGETTO: Esecuzione di sottofondazioni per il sostegno e lancoraggio di
cassoni cellulari al fondale marino, finalizzato allallargamento ed
al banchinamento della Riva Traiana sino al Punto Franco Nuovo,
nel porto di Trieste.
PERIODO DI ESECUZIONE: 1993-1994
COMMITTENTE: Autorit Portuale di Trieste
Capitolo 6
Alla complessit dellintervento si aggiungevano le awerse condizioni meteorologiche (mareggiate, maree anomale, vento di bora ecc.) ed operative.
Litologia (Fig. 103).
Fondale marino costituito da fanghi e limi sabbiosi, sovrastanti terreni marnosoarenacei fittamente stratificati (flysch).
Limi
Colonne in jet-grouting
Colonne in jet-grouting
Colonne in jet-grouting
Flysch
Colonne in jet-grouting
Capitolo 6
122
Capitolo 6
consolidato (Fig. 107) con valori di resistenza alla compressione semplice
compresi tra 7 e 9 Mpa, superiori ai valori richiesti nelle prescrizioni di progetto.
Capitolo 6
Il piano di lavoro stato creato con lastre in calcestruzzo appoggiate sulla
sommit dei cassoni, sulle quali erano stati preliminarmente praticati i fori per la
realizzazione delle colonne. Il trattamento stato eseguito con tre file parallele
di colonne Jet Grouting, due sui bordi del cassone (Fig. 109) ed una in asse al
cassone stesso.
Lesecuzione di ogni singola colonna ha previsto le seguenti fasi operative:
perforazione dalla platea del cassone cellulare al terreno di fondazione;
perforazione a distruzione di nucleo intestata 2 metri entro il substrato roccioso
(flysch), per oltrepassare la parte di roccia degradata;
esecuzione della colonna con il sistema Jet Grouting tri-fluido, diametro 1,80 m.
124
Capitolo 6
I controlli in corso dopera sulle colonne Jet Grouting hanno evidenziato una resistenza alla compressione semplice dellordine di 90 kg/cm2 e diametri di 1,5 m.
La banchina portuale realizzata al di sopra dei cassoni, fondati sulle colonne
Jet Grouting, in esercizio da dieci anni e non ha presentato alcun cedimento.
125
Capitolo 6
6.4. Jet Grouting per la realizzazione di bulbi di tiranti (Clou-Jet).
Per realizzare bulbi di tiranti che abbiano maggior capacit di tiro viene utilizzata la tecnica Jet Grouting. Una volta realizzata la colonna questa viene riperforata per alloggiarvi il tirante,quindi si reinietta alla base del tirante per garantire
lancoraggio.
Nelle pagine seguenti si illustrano le fasi esecutive della tecnica Clou-Jet e la
successiva stabilizzazone di versanti interessati da fenomeni franosi.
126
Capitolo 6
Frosinone (Italia)
PROGETTO: Realizzazione della terza corsia dellautostrada Milano - Napoli.
PERIODO DESECUZIONE: Aprile - Giugno 1991
COMMITTENTE: Societ Autostrade
Capitolo 6
di fessurazione e fratturazione del masso roccioso. Le elevate pressioni interstiziali
dovute alla presenza dacqua, inoltre, riducono la resistenza al taglio e favoriscono
lo scollamento e lo scorrimento del terreno. Da un punto di vista geotecnico, i valori di resistenza a compressione uniassiale si collocano in un campo di variabilit
piuttosto ampio, che va da valori minimi di circa 20 MPa (marne argillose) a circa 85
MPa (arenarie). I parametri di coesione e di angolo di attrito interno determinati in laboratorio in base alla relazione approssimata tra R.Q.D. e costanti empiriche sono:
c = 1 T/m2 e = 33,
Dalle prove di taglio realizzate per determinare la coesione e langolo di resistenza al taglio lungo i giunti di stratificazione, sono stati ottenuti i seguenti valori:
c=0 e =40
Nel calcolo di analisi di stabilit, sono stati considerati c=0 e = 33, considerato lelevato grado di fratturazione del terreno.
Descrizione del lavoro.
Gli interventi specializzati consistono nella stabilizzazione delle pareti delle
trincee realizzate per la costruzione della terza corsia autostradale (Fig. 110).
La tecnica Cloujet, come applicata nei cantieri di Casette, Cervona e Cimenzano, prevede una fase iniziale di infissione dei chiodi Cloujet in corrispondenza
della trave, dopo lo sbancamento del versante. Successivamente si procede alla
messa in posto dellarmatura (costituita da doppio strato di rete metallica elettrosaldata) ed al getto della parete confinante (Fig. 111).
128
Capitolo 6
Figura 111. Vista schematica della situazione del cantiere dopo la realizzazione
della stabilizzazione delle pareti e prima della demolizione dei tunnel.
Capitolo 6
Casette (corsia Nord e corsia Sud):
altezza delle pareti= 12-16 m lunghezza delle pareti= 400 m
chiodi Cloujet = 18.500 m
spritz beton = 4.400 m2
dreni verticali= 700 m2
dreni orizzontali = 1.300 m
Cimenzano (corsia Nord e corsia Sud):
altezza delle pareti= 16 m
lunghezza delle pareti= 520 m
chiodi Cloujet = 28.500 m
spritz beton= 9.500 m2
dreni verticali= 1600 m2
dreni orizzontali = 5.500 m
Cervona (corsia Nord):
altezza delle pareti= 16 m
lunghezza delle pareti = 250 m chiodi Cloujet= 8.000 m
spritz beton = 4.000 m2
dreni verticali= 600 m2
dreni orizzontali = 1.200 m
130
Capitolo 6
Campo prove.
Per ottimizzare lesecuzione e quindi i risultati dellintervento CLOUJET, stato eseguito un campo prove preliminare, durante il quale, macchine, attrezzature
e parametri esecutivi sono state collaudate e messi a punto. La scelta delle modalit e dei parametri esecutivi pi idonei naturalmente di importanza cruciale.
A tale scopo, sono state condotte prove di tesatura su sei chiodi sperimentali
realizzati mediante la tecnica Cloujet; sono state adottate diverse combinazioni
di parametri esecutivi, cos da ottenere bulbi di ancoraggio di lunghezza variabile
da 1,5 a 3,0 metri. 16 chiodi di prova, identici a quelli utilizzati per la stabilizzazione delle pareti di Casette, Cervona e Cimenzano, sono costituiti da una barra in
acciaio Dywidag della lunghezza di 12 m, di sezione uguale a 551 mm2, protetta
esternamente da un tubo in alluminio (= 38 - 48 mm).
Lapparecchiatura utilizzata per le prove di tesatura costituita da un martinetto idraulico anulare.
Lo scopo della prova stato quello di verificare le ipotesi di calcolo formulate
per lanalisi di stabilit, in base alle quali sono state stabilite una trazione di servizio ammissibile pari a 7 T/m e, considerando i limiti di sicurezza richiesti, una
trazione finale pari a 14 T/m (Tabella 1).
I risultati delle prove sono rappresentati mediante le curve sforzo - deformazione, illustrate in Fig. 113; ogni curva, relativa a un chiodo di prova, mostra
lentit dellallungamento in funzione del carico applicato. Laumento del carico
non costante nel tempo; in corrispondenza delle tensioni corrispondenti a 10 T,
131
Capitolo 6
15 T, 20 T.
25 T, 30 T, 35 T e 40 T, il carico viene mantenuto costante per 15 minuti e il
valore dellallungamento viene letto prima e dopo questo intervallo.
3
40
5
4
2
Carico (Ton)
30
20
10
10
20
30
40
Tabella 1.
Cloujet
Tensione di prova
Ts [T/m]
Tu [T/m]
1
2
3
4
5
6
[T/m]
27
13,3
27
13,3
27
13,3
7
7
7
7
7
14
14
14
14
14
14
132
Capitolo 6
In tab. 1, le massime tensioni unitarie sopportate dai chiodi di prova vengono
rapportate alla tensione di servizio (Ts) e alla tensione finale (Tu), queste ultime
determinate mediante lanalisi di stabilit.
Complessivamente, i risultati delle prove sono pi che soddisfacenti, in quanto, nonostante gli elevati valori dei carichi applicati e le scarse lunghezze dei
bulbi di malta, non stato possibile portare a rottura alcun chiodo Cloujet. Inoltre,
durante lapplicazione dei carichi, non si verificato alcun significativo fenomeno
di scorrimento o fluage.
Le ipotesi di base del progetto sono quindi rassicuranti.
Prima dellinizio dei lavori, un sistema di monitoraggio stato installato per
determinare le reazioni del terreno allavanzamento dellopera. Tale sistema
comprende inclinometri ed estensimetri, per rilevare la presenza di fratture e di
dislocazioni, nonch strumenti per misurare gli stati tensionali nel terreno allaumentare della profondit dello scavo. Questi ultimi sono rilevati mediante dinamometri applicati ai chiodi in grado di registrare gli sforzi in essi mobilizzati.
Dimensionamento delle opere di sostegno.
Da un punto di vista geometrico, le pareti hanno altezza variabile tra 13 e 16 metri.
Laltezza e la lunghezza del passo di scavo dipendono dalle caratteristiche
litologiche e meccaniche del terreno da stabilizzare.
Nel dimensionamento dellopera di sostegno si , prima di tutto, differenziata la
corsia Nord da quella Sud a causa delle diverse giaciture degli strati rispetto alle
superfici di scarpata. Linclinazione imposta alla scarpata a reggipoggio, dove sono
133
Capitolo 6
da escludere franamenti dovuti a semplice scivolamento lungo piani di strato o
lungo superfici di rottura di 300 rispettando un coefficiente di sicurezza pari a
1,62; uninclinazione di 250 stata imposta alla scarpata a franapoggio, considerando un coefficiente di sicurezza F = 1,3.
Verifica di stabilit.
Per mezzo di procedimenti di calcolo automatico e sulla base dei parametri
geotecnici sopra descritti, stata eseguita lanalisi di stabilit relativa a tre sezioni
delle carreggiata Nord, di altezza pari a 14.1, 10.8 e 5.4 metri rispettivamente, e a
due sezioni della carreggiata Sud, di altezza pari a 10.8 e 5.4 metri. Le verifiche
sono state realizzate sia durante le fasi intermedie di esecuzione sia nella fase
finale, ottenendo sempre un indice di sicurezza superiore a 1,3 nel caso di evento
sismico.
Nelle operazione di calcolo, si considera lipotesi che chiodi siano sollecitati
solo a trazione e non a taglio, in favore della sicurezza.
134
Capitolo 6
Descrizione dellintervento.
La tecnica del Cloujet prevede il ripetersi ciclico delle seguenti fasi. Questa
modalit di lavoro stata adottata anche durante le lavorazioni nel cantiere di cui
stiamo esponendo le caratteristiche.
Fase 1: scavo di un gradino morfologico di altezza tale da garantirne la
stabilit;
Fase 2: infissione ed iniezione di chiodi Cloujet secondo una geometria
Figura 114. fase di infissione dei chiodi Cloujet dopo lesecuzione dello sbancamento
variabile dipendente dalle caratteristiche del terreno e del pendio (Fig. 114);
Fase 3: messa in opera dellarmatura della parete, costituita da un doppio
(Fig. 116).
135
Capitolo 6
Figura 116. Getto della parete di confinamento dopo la messa in posto dellarmatura.
136
Capitolo 6
Parallelamente alla superficie di scavo, tra questa e la parete di confinamento
viene realizzato un sistema drenante costituito da geotessili.
Capitolo 6
Conclusioni (Fig. 119).
La tecnica Cloujet ha permesso di realizzare le scarpate della trincea autostradale in corrispondenza delle Gallerie Casette, Cervona e Cimenzano in tempi
brevi e con costi assolutamente competitivi rispetto ad altri metodi di stabilizzazione. Le ragioni principali possono essere cos schematizzate:
a) riduzione della formazione di stati tensionali pericolosi dovuta alle modalit esecutive della tecnica, in cui chiodatura e scavo procedono simultaneamente;
b) possibilit delle diverse squadre di lavoro (di scavo, di infissione dei chiodi, di
messa in opera del rivestimento) di lavorare indipendentemente e con macchinari
di dimensioni e peso ridotti, in modo da diminuire il pi possibile i tempi di stasi;
c) grande adattabilit alle condizioni del cantiere e facilit di esecuzione in terreni molto eterogenei;
d) grande versatilit della tecnica, che, sulla base di unaccurata indagine geognostica, di sistemi di calcolo piuttosto sofisticati e di una solida esperienza,
un grado di dimensionare gli elementi stabilizzanti come chiodi, rivestimento
e drenaggi in funzione delle caratteristiche specifiche dellopera e delle richieste progettuali.
Figura 119.
138
CAPITOLO 7
CAPITOLO 7
CONCLUSIONI
139
CAPITOLO 7
7. Conclusioni.
Dallanalisi della documentazione consultata si possono trarre le seguenti
considerazioni:
Levoluzione delle attrezzature e delle tecniche Jet Grouting (monofluido, bi-fluido, tri-fluido) offre ai progettisti la possibilit di nuove
soluzioni raffinate e molto competitive in molti campi dellingegneria
civile.
Lutilizzo delle varie tecnologie Jet Grouting disponobili (mono-fluido,
bi-fluido, tri-fluido) consente la realizzazione di consolidamenti e/o
impermeabilizzazioni in tutte le tipologie di terre ed in alcuni tipi di
rocce tenere.
Grazie alla flessibilit della metodologia Jet Grouting si pu privilegiare,
a seconda della necessit, la resistenza e/o la permeabilit dei terreni
trattati.
Con lutilizzo di questa tecnica si possono prevedere, con relativa
precisione, le caratteristiche geometriche e geotecniche che si
andranno ad ottenere nelle colonne di terreno consolidato realizzate.
La versatilit del Jet Grouting ed il dimensionamento piuttosto ridotto
delle attrezzature necessarie per la sua realizzazione, consentono
di operare in zone di difficile accesso (cantine, zone urbane,ecc.)
con metodi poco invasivi anche attraverso strutture esistenti da
salvaguardare e/o riprendere (es. sottofondazioni).
140
CAPITOLO 7
I campi di applicazione sono svariati e comprendono tra laltro:
o la realizzazione e la ripresa di fondazioni profonde
o la stabilizzazione di versanti
o il consolidamento preventivo per lo scavo di gallerie in terreni
difficili
o limpermeabilizzazione di dighe in terra e/o argini
o la realizzazione di bulbi di tiranti ad elevata capacit
o la realizzazione di tappi di fondo antisifonamento tra paratie
per la costruzione di metropolitane e/o lo scavo di pozzi sotto
falda
o consolidamenti massivi a prevenzione di cedimenti differenziali
e/o differiti
o consolidamento preventivo a protezione di scavi in adiacenza
ad edifici per la realizzazione di metropolitane, parcheggi
sotterranei, ecc.
o consolidamento antiscalzamento per le pile di ponti in alveo
fluviale.
CAPITOLO 7
miglioramento delle batterie di aste per iniezione, delle teste diniezione e
degli ugelli (diminuzione di perdita di carico con incremento del rendimento)
consentiranno la diminuzione dei tempi e dei costi desecuzione mantenendo
la stessa qualit del prodotto finale.
Infine, si pu concludere che il Jet Grouting, a 50 anni dalla sua prima
applicazione, grazie ad una buona idea di partenza, a tutte le esperienze
fatte ed ad una continua evoluzione si rivela una tecnica innovativa, flessibile
e competitiva (dal punto di vista costi/benefici) utilizzata con successo in
tutto il mondo.
142
CAPITOLO 7
143
Indice bibliografico.
Indice bibliografico.
o BALLERINI B. (1992). Porto commerciale di Trieste Allargamento della
banchina della riva Traiana su cassoni cellulari. Committente: Autorit Portuale
di Trieste, Italia.
o BIENFAIT M. (1994). Autoroute de Maurienne Tunnels dAiguebelle et
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