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Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Il trattamento del terreno mediante iniezioni


Il problema del miglioramento delle caratteristiche dei terreni sciolti si affacciato al campo dellingegneria alcuni decenni fa, in concomitanza con la realizzazione di grandi opere di tipo idraulico; lo sfruttamento a scopo idroelettrico di grandi bacini ha dato lavvio ad una tecnica nuova, quella delle iniezioni, che si poi evoluta nel tempo estendendosi ai pi svariati campi dapplicazione, spesso rendendo fattibili opere altrimenti non realizzabili, e, comunque, facilitandone lesecuzione e riducendone i costi. La metodologia di trattamento del terreno mediante iniezioni nasce, quindi, dalla pratica e non dalla teoria, perch si basa sul fatto che le caratteristiche dimpermeabilit e resistenza meccanica di terreni porosi, possono essere migliorate significativamente, con limpiego dopportune miscele in grado di modificare lo stato naturale del terreno. 1

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Pertanto, con il termine iniezione, sintende una tecnica adatta a modificare le caratteristiche meccaniche (resistenza e deformabilit) ed idrauliche (permeabilit) di corpi solidi porosi, fessurati o con grandi cavit, con limmissione dadeguate miscele a mezzo di fori di piccolo diametro. Invece, il termine miscela indica un fluido (sospensione, soluzione, emulsione) con propriet reologiche inizialmente idonee alla penetrabilit, e che raggiungono in seguito le caratteristiche adeguate al trattamento. La tecnica delliniezione fu applicata per la prima volta dal francese Berigny nel 1802 per il risanamento di murature subacquee, mediante malte di cemento e pozzolana. Berigny invent un dispositivo costituito da una pompa a percussione installata direttamente nei fori diniezione, che si diffuse rapidamente in Francia e fu introdotto in Inghilterra nel 1856 da Kinipple che, pi tardi nel 1884, mise a punto un metodo per il getto di fondazioni subacquee basato sulliniezione dammassi di pietrame posti in opera entro cassoni di legno. Nella seconda met del 1800, i campi dapplicazione sestesero ai trattamenti ausiliari per lo scavo di pozzi e gallerie minerarie e per limpermeabilizzazione delle fondazioni di dighe. I perfezionamenti tecnologici consentirono il raggiungimento di pressioni diniezione via via pi elevate, ma limpiego di sospensioni instabili di cemento, permetteva solo il trattamento di rocce fessurate, non potendo aver successo nel caso dei terreni incoerenti, salvo casi particolari di ghiaie a struttura aperta. Il problema di trattare terreni a granulometria pi fine venne affrontato per la prima volta da Jeziorsky nel 1887 con liniezione separata, in uno stesso foro o in due fori vicini, di silicato di sodio e cloruro di calcio. Questo metodo, che venne successivamente perfezionato e brevettato da Joosten nel 1925, si basa su di una reazione istantanea dei due componenti che porta ad un consolidamento generalmente irregolare e costoso. Proprio le ragioni economiche incentivarono la ricerca di soluzioni uniche che potessero gelificare dopo un tempo sufficiente a consentire una sufficiente diffusione nel terreno. Si formularono soluzioni a base di silicato di sodio con reagenti inorganici (acidi o sali polivalenti), ma per ritardare la reazione dindurimento si era obbligati ad abbondanti diluizioni: al vantaggio della bassa viscosit iniziale, e quindi della buona diffusione nel terreno, faceva riscontro, come risultato finale, un gel di scarsa consistenza adatto allimpermeabilizzazione, ma non al consolidamento. 2

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Soltanto verso il 1957, in Francia (laboratori Soletanche e Nobel-Bozel) e negli Stati Uniti (Diamond Alkali), il problema stato risolto, ottenendo un gel ad effetto consolidante che fosse anche economicamente vantaggioso. Si tratta di miscele pi o meno diluite, sempre a base di silicato di sodio, ma con reagente organico (acetato detile, glioxal, formaldeide) che consente di ritardare la presa e regolarne i tempi mediante il dosaggio degli additivi. Unulteriore evoluzione s avuta negli anni 70 con lestensione della tecnica delliniezione nei terreni pi fini, grazie allimpiego delle soluzioni a base di resine organiche con una viscosit iniziale simile a quella dellacqua, che rimane costante fino alla presa. Alla fine degli anni 70, risale anche la messa a punto delle emulsioni gassose da parte di Camberfort, Caron e Druez. Si tratta di miscele a base di cemento con un tasso di rigonfiamento regolabile fino a tre volte rispetto al volume iniziale, mediante procedimenti di tipo fisico-chimico. Con le pi costose emulsioni organiche, a base di poliuretani polimerizzabili in presenza dacqua, il rigonfiamento pu essere anche di 50 volte, ma necessaria la successiva iniezione di una miscela pi resistente. Fino ad alcuni anni fa, quindi, il campo applicativo delle iniezioni era limitato a terreni molto permeabili (ghiaie e sabbie); oggi, invece, la messa a punto di nuove tecniche diniezione e di nuove miscele, consente anche il trattamento di terreni con permeabilit medio-bassa (sabbie fini). Nel caso di terreni con scarsa permeabilit, si ricorre alla tecnica delle iniezioni forzate, intersecando il terreno con un reticolo di vene cementizie. Al progresso delle tecniche diniezione corrisposto quello delle miscele: alle sospensioni a base di cemento si sono aggiunte quelle a base di bentonite deflocculata, le soluzioni chimiche a base di silicato di sodio e le miscele a base di resine organiche. Lultimo passo della ricerca la messa a punto demulsioni gassose espandenti che possono aumentare di alcune volte il proprio volume iniziale, permettendo il riempimento di cavit, anche in presenza di forte circolazione idrica. Il trattamento di unampia gamma di terreni incoerenti stato lultimo stadio devoluzione e forse il pi importante nella pratica dellingegneria civile (Glossop) e richiede un alto grado di qualificazione da parte dei progettisti e degli esecutori. Il problema che si pone generalmente nel trattare una formazione eterogenea con alternanze di strati a granulometria e densit variabili, quello di poter variare il tipo e 3

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la composizione della miscela a seconda della ricettivit locale del terreno. La soluzione tecnologica pi razionale di tale problema stata ideata da Ischy negli anni 60 ed tuttora comunemente in uso. Si tratta dellequipaggiamento dei fori diniezione con tubi a valvole (tubes manchettes) che consentono liniezione di miscele diverse in ogni ordine, ad ogni profondit e a qualsiasi intervallo di tempo in uno stesso foro. Grazie ai progressi tecnologici ed alle innovazioni che interessano ogni aspetto della tecnica delliniezione, oggigiorno non vi pi alcun tipo di materiale apprezzabilmente permeabile allacqua che non possa essere iniettato e, se necessario, consolidato con un netto miglioramento delle propriet meccaniche. Si possono ormai soddisfare le pi svariate esigenze tecniche, ma non sempre quelle economiche, particolarmente nel campo delle resine organiche: il costo di tali prodotti pu essere, infatti, da 15 a 300 volte superiore a quello di una comune miscela a base di cemento e cresce fortemente con leffetto consolidante richiesto.

Dopo questo breve excursus sullevoluzione storica della tecnica delliniezione, in questo capitolo ci si propone di trattare lo stato dellarte attuale nel campo delliniezione dei terreni, partendo dalla trattazione esemplificativa dei campi

dapplicazione di tale metodologia nellambito delle opere dellingegneria civile. Successivamente sono trattate le caratteristiche comuni ed il comportamento dei fluidi impiegati nel trattamento dei terreni, in modo generale e senza riferimenti alle specifiche miscele, aspetto che viene invece demandato al seguito della trattazione, in cui, si affronta in modo sistematico e pi dettagliato lanalisi delle diverse tipologie di miscele diniezione. In seguito, si affrontano le problematiche di carattere pi prettamente pratico inerenti gli aspetti della cantierizzazione e dellesecuzione delle iniezioni: dalla perforazione alla preparazione delle miscele. Dato che, per evitare spese inutili o largamente superiori al previsto nonch insuccessi che possano dequalificare la tecnica, occorre innanzi tutto un esauriente studio preliminare del problema, con indagini geognostiche ed ideologiche, prove di laboratorio ed eventuali prove diniezione in situ, la parte finale del capitolo tratta questargomento con un taglio volutamente orientato alle implicazioni pratiche del trattamento dei terreni con una serie di schemi orientativi.

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1 Campi dapplicazione delle tecniche diniezione


In generale si usa distinguere le finalit dei trattamenti mediante iniezioni in due categorie fondamentali: impermeabilizzazioni e consolidamenti, ma, in pratica, se si escludono alcuni casi estremi, la distinzione fra i procedimenti adottati non sempre netta. In effetti, anche quando lo scopo la t enuta idraulica, pu essere necessaria la garanzia accessoria di una resistenza analoga o anche superiore di quella sufficiente ad un consolidamento in altri casi. Daltra parte, un effetto consolidante omogeneo presuppone e comporta, in pratica, una netta riduzione della permeabilit. I campi dapplicazione dei procedimenti diniezione nellingegneria civile sono molteplici, per interventi sia temporanei che definitivi e con funzioni autonome o complementari ad altre opere. Schematicamente si possono individuare i seguenti campi dapplicazione: 1. Fondazioni, sottofondazioni e rinforzo di fondazioni instabili. Quando le

propriet meccaniche di un terreno non rispondono alle esigenze di progetto per fondazioni dirette e qualora vi siano impedimenti agli interventi pi consueti come i pali o la vibroflottazione, si prende in esame il ricorso al consolidamento mediante iniezioni. Gli scavi per la creazione di nuovi spazi sotterranei, eseguiti in adiacenza a fondazioni esistenti, possono influenzare le fondazioni superficiali, cos come laumento dei carichi in fondazione dovuto a ristrutturazione o modifiche dedifici esistenti. Sono situazioni che richiedono il consolidamento preventivo mediante la tecnologia delliniezione, apprezzata per versatilit ed efficacia.

Figura 1 Schema di consolidamento delle fondazioni

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2. pozzo

Realizzazione di scavi a cielo aperto e sbancamenti. Nellesecuzione di scavi a e sbancamenti, le iniezioni sono generalmente impiegate a scopo

impermeabilizzante, quando sono previsti forti abbassamenti del livello di falda, oppure a scopo di consolidamento in alternativa oppure a complemento daltre opere di sostegno (diaframmi in calcestruzzo, palancolate). evidente che i consolidamenti mediante iniezioni, specialmente nei centri urbani, possono avere un campo dapplicazione molto maggiore delle paratie e dei pali convenzionali, grazie al minore ingombro delle attrezzature di cantiere, alla maggiore versatilit rispetto agli orizzonti geologici interessati, al minore disturbo indotto al terreno circostante durante la perforazione. 3. Realizzazione di diaframmi impermeabili. Si tratta di uno dei campi applicativi

pi classici del trattamento del terreno mediante iniezioni, ed ancor oggi in espansione in quanto presenta notevoli vantaggi, soprattutto nella costruzione di dighe ed opere portuali. 4. Costruzione di gallerie. Lapplicazione dei procedimenti diniezione stato forse

il pi valido contributo alla realizzazione delle gallerie in terreni incoerenti, dopo lintroduzione dello scudo davanzamento: si tratta, infatti, del maggiore ambito dimpiego delle iniezioni, con molteplici schemi di trattamento. Per le gallerie metropolitane a bassa copertura, con possibilit doccupazione delle aree sovrastanti lo scavo, si eseguono iniezioni dalla superficie.

Figura 2 Schema di trattamento finalizzato allesecuzione dello scavo e alla riduzione dei cedimenti degli edifici adiacenti ad una galleria metropolitana

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Nei casi in cui sia necessario evitare il cantiere di superficie, si opera con iniezioni in avanzamento dal fronte realizzando raggiere coniche di fori suborizzontali distribuite in modo da ottenere un arco portante di terreno trattato con un dato spessore minimo, a partire dallestradosso della costruenda calotta. Quando non possibile operare dallesterno, data leccessiva lunghezza dei fori necessari o per ingombri di superficie, il trattamento realizzato con iniezioni radiali da cunicolo pilota, oppure mediante consolidamenti da gallerie laterali qualora ve ne sia la possibilit. Per le gallerie in ambito urbano, quindi, si realizzano trattamenti preventivi di consolidamento e/o impermeabilizzazione che consentono lo scavo in sicurezza e la riduzione dei cedimenti superficiali e dei cedimenti differenziali delle opere adiacenti.

Figura 3 Schema di trattamento finalizzato allesecuzione dello scavo sotto falda di una galleria metropolitana Quando lo scavo realizzato sotto falda, inoltre necessario eseguire trattamenti preventivi misti dimpermeabilizzazione e di consolidamento con miscele non tossiche, per evitare la contaminazione delle acque. 5. Costruzione dopere accessorie alle dighe. Si pu affermare che uno degli

incentivi maggiori allo sviluppo della tecnica delle iniezioni sia costituito dallimpiego, a partire dagli anni 50, connesso alla realizzazione di dighe in situazioni idrogeologiche sempre pi difficili. Nella fattispecie, le iniezioni sono utilizzate per costruire diaframmi impermeabili permanenti al di sotto dellopera di sbarramento vera e propria. 6. Messa in opera di tiranti. Nella realizzazione di tiranti dancoraggio, la

tecnologia delle iniezioni permette lesecuzione delliniezione primaria ad alta pressione

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ed in pi fasi successive, allo scopo di ottimizzare la qualit e la continuit del bulbo dancoraggio.

Figura 4 Schema di un tirante iniettato 7. Realizzazione delementi strutturali per il consolidamento di fronti di scavo.

Labbinamento dei tubi valvolati ad elementi resistenti in vetroresina, consente il consolidamento del fronte di scavo delle gallerie in condizioni difficili (terreni argillosi spingenti). Liniezione evita la decompressione del nucleo davanzamento, permettendo lo scavo a piena sezione con riduzione delle convergenze e preconvergenze del nucleo davanzamento. 8. Realizzazione di schermi antivibrazione. Lutilizzo di miscele elasto-plastiche

consente di creare schermi in grado di smorzare effetti vibranti, anche di grande intensit, grazie alla dissipazione dellenergia cinetica in lavoro di deformazione. 9. Sollevamento controllato di costruzioni che hanno subito forti cedimenti

differenziali. Per queste finalit si adottano criteri e metodologie diniezione finalizzate allo spostamento ed alla rottura orizzontale controllata del terreno adiacente le fondazioni.

Le applicazioni delle tecniche diniezione possono essere classificate in base ai seguenti criteri generali: tipologia, profondit e geometria dopera contesto urbano o extraurbano tipo di terreno lavori provvisionali o definitivi lavori preventivi o correttivi scopo delliniezione: impermeabilizzazione o consolidamento

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1.1 Trattamento del terreno prima dello scavo


A questo scopo la tecnica diniezione pu essere impiegata per raggiungere due specifici obiettivi differenti: Consolidamento: miglioramento delle caratteristiche meccaniche del terreno allo scopo di permettere leffettuazione degli scavi con facilit ed in condizioni di sicurezza o per consentire lattraversamento di zone difficilmente affrontabili con i metodi tradizionali di scavo (terreni incoerenti, spingenti). Impermeabilizzazione: realizzazione di diaframmi impermeabili che bloccano la circolazione di fluidi sotterranei quali acqua, aria, idrocarburi. Queste operazioni possono essere effettuate a partire dalla superficie, da opere ausiliarie provvisorie o esistenti (pozzi, gallerie, trincee), oppure direttamente in avanzamento dalla galleria in costruzione.

1.2 Trattamento dopere di nuova costruzione


Secondo le modalit operative e le finalit, si possono distinguere i seguenti tipi dintervento: Iniezioni di colmataggio: sono specifiche delle opere in sotterraneo e consentono di riempire i vuoti esistenti tra lestradosso del rivestimento ed il terreno circostante. Contribuiscono a ridurre il detensionamento del terreno, ad uniformare il contatto terreno-rivestimento, a ridurre lalterazione dei materiali posti in opera. Iniezioni dincollaggio o serraggio: sono generalmente effettuate a seguito delle iniezioni di colmataggio per ottimizzare il contatto fra il terreno incassante ed rivestimento. Sono caratterizzate dallimpiego di maggiori pressioni e miscele pi fluide rispetto alle iniezioni di colmataggio. Iniezioni di consolidamento: vengono realizzate dopo le iniezioni dincollaggio o serraggio e permettono di migliorare le caratteristiche meccaniche del terreno nellintorno dellopera sotterranea allo scopo di ridurre lestensione della

plasticizzazione. 9

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1.3 Trattamento dopere ammalorate o vetuste


Secondo le condizioni statiche e di degrado dei materiali in opera, si possono impiegare le tecniche citate per le opere di nuova costruzione, con laccortezza di adottare pressioni diniezione inferiori ed adeguate allo scopo. Unapplicazione particolare delle tecniche diniezione in questo contesto operativo la rigenerazione dei rivestimenti che si rivela particolarmente delicata nei casi di rivestimenti in muratura alterati dalla circolazione delle acque, che ne compromette limpermeabilit e la resistenza meccanica. In questi casi le iniezioni intervengono specificamente su tali aspetti.

2 Propriet reologiche 1 delle miscele diniezione


Durante la fase diniezione vera e propria, consistente nel pompaggio della miscela nel terreno, i materiali diniezione possono essere classificati, dal punto di vista reologico, in due categorie: 1. Fluidi newtoniani. Sono i fluidi che seguono la legge di Newton siccome sono caratterizzati dallassenza della soglia di taglio (rigidit nulla) e ad ogni istante lo sforzo di taglio proporzionale alla velocit di flusso tramite la viscosit .

dv dz

(1)

= sforzo di taglio necessario per produrre


una velocit relativa dv fra due strati piani paralleli distanti fra loro dz [/m2 ];

= viscosit [mPas];

dv/dz

dv = gradiente di taglio[s-1 ]; dz

Figura 5 Reologia dei fluidi newtoniani


1

Da reologia (pl. -gie), sf Scienza che studia le deformazioni della materia sotto lazione degli agenti

esterni. || Comp. del gr. Rhos, scorrimento + -logia. || sec. XX (definizione tratta dal Grande dizionario illustrato della lingua italiana , A. Gabrielli)

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2. Fluidi binghamiani. Per il movimento del fluido necessario il superamento della soglia di taglio, dopodich lo sforzo di taglio direttamente proporzionale al gradiente di taglio tramite la viscosit costante. Seguono una legge di tipo:

= 0 + P

dv dz

(2)

= sforzo

di

taglio

necessario

per

P 0
dv/dz

produrre una velocit relativa dv fra due strati piani paralleli distanti fra loro

dz [/m2 ];
0 = soglia di taglio o rigidit (yeld value) [/m2 ];

P = viscosit
[mPas];

plastica

dinamica

Figura 6 Reologia dei fluidi binghamiani

dv = gradiente di taglio [s-1 ]; dz

In letteratura esistono molti sinonimi del termine soglia di taglio: lo stesso concetto designato da altre espressioni quali limite di scorrimento, limite liquido, resistenza a taglio, soglia di resistenza, coesione. La viscosit dinamica2 un parametro molto caratterizzante per le miscele diniezione ed espressa in mPas o cP, secondo la relazione dequivalenza: 1 mPas =1 Centipoise (cP)

(3)

Essa dipendente dal tempo e dalla temperatura. La viscosit dellacqua si riduce allaumentare della temperatura, mentre, al contrario, la viscosit di fluidi, quali le

In contrapposizione alla viscosit cinematica, cui legata dalla relazione

[mPa s ] = , dove

il termine v rappresenta la viscosit cinematica [m2 /s] e indica la massa volumica del fluido in oggetto [kg/m3 ].

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sospensioni di cemento e le soluzioni di silicato di sodio, aumenta allaumentare della temperatura. Condizione fondamentale di tutte le prove per la misurazione della viscosit, che il fluido mantenga costanti le proprie caratteristiche: ci significa che non si devono verificare sedimentazione o coagulazione.

Inizio della fase di presa

Termine della fase di presa

Viscosit [mPas]

1000

Sospensione di cemento C/A=2, bentonite 3%

100

Sospensione di cemento C/A=1, bentonite 2%

Sospensione di cemento C/A=1


10

Soluzione di silicato di sodio (Newton)


1

Sospensione di cemento C/A=0.5

Acqua (Newton)
0.1 1 10

Tempo dopo la miscelazione [h]

Figura 7 Andamento qualitativo della viscosit in funzione del tempo, per diverse miscele diniezione Tra le diverse apparecchiature per la misura della viscosit, le pi importanti per diffusione sono due.

1.

Il cono Marsh usato in cantiere e per misure speditive. Esso esprime la viscosit apparente in ununit arbitraria correlata al tempo di deflusso dal foro inferiore di 1 litro di fluido su 1.5 litri immessi. Indicativamente, per un litro dacqua, il tempo duscita fra 20 e 25 secondi. La precisione delle misure condizionata dallaccuratezza nella rilevazione del tempo, dalla scabrezza delle pareti interne del cono, dalla viscosit, dalla rigidit e dal peso specifico del fluido. Si tratta, quindi, di una misura grossolana, ma tuttavia significativa ed

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utile, per la semplicit operativa, entro ristretti campi di variabilit delle composizioni via via esaminate. Con il cono Marsh non si pu valutare la soglia di taglio dei fluidi binghamiani.

152.4 [mm]

304.8 [mm]

Griglia a maglia quadrata 1.59 X 1.59 [mm]

4.76 [mm] 50.8 [mm]

Figura 8 Cono Marsh 2. Il viscosimetro rotazionale lo strumento che consente di eseguire le misure pi precise e rigorose, pertanto utilizzato prevalentemente nelle prove di laboratorio. Data la marcata linearit della relazione tra sforzo di taglio e gradiente di deformazione, questo strumento consente di determinare

separatamente la viscosit pura e la rigidit, oppure un unico parametro di viscosit apparente, in corrispondenza di una certa velocit. Le tipologie di strumenti comunemente impiegati sono essenzialmente due: a) Viscosimetro coassiale di tipo Rheometer, normalizzato dalla Baroid, con due velocit di rotazione: 300 e 600 [giri/min]. Consente la determinazione dei due parametri di Bingham, ma spesso, per semplicit, si usa definire una viscosit apparente (in [cP]) pari alla met della lettura a 600 [giri/min]. b) Viscosimetro rotativo di tipo Stormeter, tarato per una sola velocit di rotazione: 600 [giri/min]. Consente solo la determinazione della viscosit

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apparente, con letture superiori a quelle del viscosimetro coassiale, a causa delle diversit del principio costruttivo. Lo strumento costituito da un cilindro immerso nel fluido di prova e posto in rotazione a diversi valori di velocit. La misura della resistenza che il fluido

oppone al moto correlata con la viscosit e la soglia di taglio.

Figura 9 Sezione schematica di un viscosimetro rotativo Tra le diverse apparecchiature per la misura diretta della rigidit, le pi comuni, in ordine daccuratezza, sono: Scissometro ad alta sensibilit (1 [/cm2 ]). Shearometer. Si tratta di uno strumento normalizzato dalla Baroid per i fanghi bentonitici e costituito da un tubo leggero graduato, di cui si misura la penetrazione per gravit in un campione di fluido. Le letture effettuate sono tradotte in unit di resistenza a taglio, mediante apposite correlazioni. 3. Densimetro. Ve ne sono di diversi tipi, fra cui uno dei pi diffusi il gelimetro Rodio, costituito da una sondina cilindrica graduata del diametro di 15 [mm] e

1. 2.

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del peso di 30 [g]. La correlazione con le misure pi accurate pu essere discreta, ma solo entro una ristretta gamma di composizioni delle miscele provate.

Gradiente di velocit al viscosimetro coassiale [-]

4 2 5

10

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Resistenza a taglio [Pa]

1 Sospensione acqua + bentonite 40 kg/m3 2 Sospensione acqua + bentonite 50 kg/m3 3 Sospensione acqua + cemento (C/A = 1.8) 4 Sospensione fluidificata acqua + cemento (C/A = 1.8) 5 Sospensione acqua + cemento + bentonite (B = 35 kg/m3 - C = 200 kg/m3) 6 Sospensione fluidificata acqua + cemento + bentonite (B = 35 kg/m3 - C = 200 kg/m3)

1/P Soglia di taglio

P = viscosit plastica

Figura 10 Comportamento reologico delle miscele diniezione

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3 Penetrabilit delle miscele e criteri diniettabilit


Con questo termine si definisce la capacit della miscela, di raggiungere la maggior parte dei vuoti del terreno con pressione e portata sufficienti a rispondere alle esigenze di progetto. In prima istanza la penetrabilit dipende dal terreno nella misura in cui lesistenza, la dimensione, e la geometria dei vuoti intergranulari condizionano il coefficiente di permeabilit e quindi la possibilit di diffusione della miscela. Liniezione, infatti, procede con due meccanismi spesso coesistenti: limpregnazione dei vuoti

intercomunicanti e lidrofratturazione. Per questultimo meccanismo assume rilievo il modulo di deformabilit del terreno in situ. Dimportanza non secondaria anche la capacit della miscela di spiazzare laria e lacqua, eventualmente presenti nei vuoti intergranulari, senza diluizione o

deterioramento: essa dipende dalla pressione e dalle propriet reologiche del fluido iniettato. Per la caratterizzazione dei terreni granulari ai fini delliniettabilit si analizza innanzi tutto la curva granulometrica, da cui si ricavano diversi parametri, pi o meno significativi e correlabili con la permeabilit secondo i casi: a) la composizione riferita percentualmente a classi granulometriche

convenzionali secondo la classificazione M.I.T.:

Tabella 1 Classificazione granulometrica M.I.T.


Classe granulometrica* Blocchi e ciottoli Ghiaia Sabbia Limo Argilla Diametro dei grani [mm] > 60 60 2 2 0.06 0.06 0.002 < 0.002

* ogni classe ulteriormente suddivisa in: grosso, medio, fine.

b) il diametro efficace d10 corrispondente al 10% di frazione inferiore a d, nella curva granulometrica;

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c) il diametro medio d50 corrispondente al 50% di frazione inferiore a d, nella curva granulometrica; d) il coefficiente duniformit CU =

d 60 , in cui d60 il diametro corrispondente al d 10

60% di frazione granulometrica inferiore a d; e) la superficie specifica dei grani, riferibile allunit di volume (S0 in [cm-1 ]) oppure allunit di peso (SS in [cm2 /g]=[ cm2 /cN]).

Limo
100

Sabbia

Ghiaia

Ciottoli

Passante [% in peso]

80 60 40 20

0.002

0.02

0.06

0.2

0.6

2.0

6.0

20

60

100

Diametro dei grani [mm]

Sospensioni caricate Sospensioni di cemento ordinario Sospensioni di cemento fine

Soluzioni di silicato di sodio Jet grouting Resine

Figura 11 Campi dapplicazione dei diversi tipi di trattamenti, in relazione alla granulometria del terreno

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Le

informazioni

dedotte

dalla

classificazione

granulometrica

forniscono

utili

indicazioni per la scelta del trattamento pi idoneo, ma necessario precisare che: la distribuzione granulometrica ed il coefficiente duniformit sono parametri pi significativi del solo diametro medio dei grani (d50 ) o del diametro efficace (d10 ); il diametro efficace d10 qualifica la frazione pi fine, e quindi pi condizionante agli effetti delliniettabilit, e pu essere correlato direttamente alla permeabilit solo quando il materiale si presenta molto uniforme; il coefficiente duniformit definisce lampiezza del campo granulometrico, pertanto al crescere di CU lanalisi della curva granulometrica richiede maggiore attenzione; a parit di diametro efficace d10 , allaumento del coefficiente duniformit CU fa riscontro una diminuzione della permeabilit, nellipotesi che il campione rappresenti uno strato omogeneo; la superficie specifica dei grani, definita come superficie totale dei grani per unit di peso o di volume del terreno, un parametro importante ogni qual volta che liniettabilit sia soggetta a vincoli granulometrici, come nel caso delle sospensioni. Questo parametro ha lindubbio vantaggio di fornire

uninformazione sintetica mediante un unico valore numerico. Il computo pu essere eseguito, in prima approssimazione, sulla curva granulometrica

assumendo per i grani una forma sferica: sotto questipotesi, ogni classe granulometrica con diametro medio dm risulta caratterizzata dalla superficie specifica:

S 0 [cm 1 ] =

6 dm

(4)

S S [cm 2 / g ] =

2.22 dm

(5)

La superficie specifica integrale data dalla media ponderale dei valori di superficie specifica delle diverse classi granulometriche.

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La porosit e la densit relativa del terreno costituiscono altri due importanti parametri al fine della valutazione delliniettabilit: in particolare la porosit un indice globale che aumenta con la finezza granulometrica, cio con il diminuire della dimensione media dei pori, a parit di densit relativa. Per un dato terreno, quindi, la porosit ne qualifica il grado daddensamento, influenzando in certa misura la permeabilit, ed inoltre indicativa della quantit teorica di miscela necessaria allimpregnazione completa dei vuoti intergranulari. Nella pratica, per, il volume dei vuoti riempiti non supera generalmente il 50% della porosit globale anche nei casi di

migliore successo ai fini del risultato: i maggiori consumi di miscela sono da attribuirsi a fattori quali laumento del volume iniziale dei vuoti, dispersioni oltre i limiti teorici del trattamento, drenaggio della miscela. Nellambito dei terreni iniettabili, i valori medi di porosit, solitamente riscontrati, sono compresi fra 0.2 e 0.3 [-] per i pi grossolani e fra 0.3 e 0.4 [-] per i pi fini.

La determinazione della porosit pu essere effettuata secondo diverse modalit: 1. su campioni indisturbati, in base alla relazione fra il peso dellunit di volume della parte solida S [kN/m3 ] ed il peso dellunit di volume del terreno secco:

d n[] = 1 S
con:

(6)

d = peso dellunit di volume del terreno secco [kN/m3 ] definito come rapporto fra il peso dei grani solidi ed il volume totale del terreno secco (

WS ); V

S = peso dellunit di volume della parte solida [kN/m3 ] definito come rapporto fra il peso dei grani solidi ed il loro volume (

WS ); VS

2. su

campioni

rimaneggiati,

ma e max e di

granulometricamente

rappresentativi,

determinandone i valori di

e min con procedura normalizzata e

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deducendo n da correlazioni empiriche fra la densit relativa Dr ed i risultati di prove penetrometriche statiche (SPT):

Dr [] =

emax e emax emin

(7)

n[] =

e 1+ e

(8)

3. con metodi geofisici indiretti in situ, quali i logs elettro-resistivi e le sonde a radioisotopi.

La cinematica dei fluidi diniezione nel terreno modellizzata, con notevoli limitazioni, dalla legge di Darcy che descrive il flusso laminare dellacqua in un mezzo poroso continuo:

v[m / s ] = k i
con:

(9)

v = velocit di flusso dellacqua attraverso il mezzo poroso [m/s];


k = coefficiente di permeabilit o conducibilit idraulica [m/s];
i = gradiente idraulico [-] definito come rapporto tra la caduta di carico

piezometrico ed il tratto in cui essa si verifica (

h ); L

Questo modello valido entro un dato limite di pressione e con una portata che condizionata dai seguenti fattori: carico idraulico applicato; geometria della sezione filtrante; struttura e permeabilit del mezzo; viscosit ed eventuale rigidit del fluido.

20

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Le principali limitazioni, cui si accennato in precedenza, fanno capo alle seguenti ipotesi restrittive: 1. mezzo poroso omogeneo ed isotropo; 2. moto di filtrazione laminare e stazionario; 3. flusso radiale sferico; 4. la velocit che compare nellequazione una media apparente, poich la velocit di flusso riferita alla sezione filtrante complessiva e non a quella dei vuoti, pertanto minore della velocit effettiva attraverso i pori (definita dalla legge v p =
v ); n

5. la legge ingloba implicitamente effetti di viscosit ed attrito interno del fluido, assumendo la valenza della di legge una di

rappresentazione Navier-Stokes;

statisticamente

equivalente

6. numero di Reynolds3 minore di 1 [-]; 7. gradiente idraulico compreso fra 0.1 e 50 [-];

A riguardo della terza ipotesi, si pu notare che le espressioni del flusso radiale da sorgente sferica possono essere applicate al caso pi comune di sezione cilindrica introducendo il concetto di raggio equivalente. Mentre lipotesi di moto laminare valida per un trattamento corretto

dimpregnazione, la stazionariet del moto presuppone che le condizioni di regime siano raggiunte entro un tempo che generalmente troppo breve rispetto alla durata delliniezione: questo forse il punto pi debole della teoria applicata ai procedimenti diniezione. La legge di Darcy applicabile ai fluidi newtoniani non evolutivi, come lacqua, caratterizzati, cio, da viscosit costante: a rigore, perci, le formule classiche dellidrologia sotterranea, valide per condizioni di moto laminare stazionario, sono applicabili soltanto per le soluzioni pure non evolutive.
3

In idraulica il numero di Reynolds indica il passaggio dalle condizioni di moto laminare a quelle di

moto turbolento. definito dalla relazione

R[] =

v w d in cui compaiono la velocit del flusso

(v), il diametro del condotto (d ), la massa volumica dellacqua ( w ) ed il coefficiente di viscosit ().

21

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

importante puntualizzare che, ai fini della valutazione diniettabilit, si privilegia la determinazione delle caratteristiche di permeabilit orizzontale.

A rigore, per le limitazioni di carattere teorico, precedentemente espresse nellambito delle considerazioni sulliniettabilit dei terreni, necessario introdurre il coefficiente di permeabilit specifica del mezzo alla miscela diniezione:

w k m [m / s ] = k m
con:

(10)

k m = coefficiente di permeabilit del terreno alla miscela [m/s];

k = coefficiente di permeabilit del terreno allacqua [m/s];


m = viscosit dinamica della miscela ad una certa temperatura [s/cm2 ]; w = viscosit dinamica dellacqua (10-7 [s/cm2 ] alla temperatura di 20 [C], pari a 1 [mPas]) [s/cm2 ];

Il concetto di permeabilit specifica non va confuso con quello di permeabilit intrinseca, che si definisce come la capacit di un mezzo poroso di trasmettere un fluido indipendentemente dalle propriet dello stesso. Questa grandezza legata alla conducibilit idraulica dalla relazione:

k p m2 = k con:

[ ]

(11)

k p = coefficiente di permeabilit intrinseca del terreno [m2 ];

k = coefficiente di permeabilit del terreno al fluido in oggetto [m/s];


= viscosit dinamica del fluido in oggetto [s/m2 ]; = massa volumica del fluido in oggetto [kg/m3 ]; g = accelerazione gravitazionale, 9.81 [m/s2 ];

22

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Passando alle soluzioni colloidali, ossia ai fluidi newtoniani evolutivi con viscosit variabile nel tempo, data la complessit di una teoria che tenga conto dellincremento della viscosit nel tempo, si rientra nel caso delle soluzioni non evolutive assumendo un valore medio della viscosit, con unapprossimazione tanto migliore quanto pi lenta levoluzione durante il flusso.Tale schematizzazione teorica risulta invece impossibile per le sospensioni, che manifestano anche una rigidit evolutiva. La determinazione diretta della permeabilit pu essere effettuata con varie modalit in situ, fra cui la pi diffusa la prova Lefranc (che sar trattata pi diffusamente al paragrafo 13.1.2 Prove di permeabilit in situ su terreni incoerenti), oppure in

laboratorio su campioni indisturbati o ricostruiti: in questultimo caso ovvio che si debba operare solo su granulometrie molto uniformi, altrimenti si possono ottenere risultati del tutto inattendibili, con una riassociazione granulare diversa da quella naturale. Siccome le prove dirette presentano spesso difficolt esecutive ed

interpretative, sempre necessario il complemento di dati granulometrici, soprattutto nel caso delle sabbie, per le quali sono disponibili correlazioni empiriche fra permeabilit e granulometria, alcune delle quali tengono conto anche della porosit.

Figura 12 Valori indicativi del coefficiente di permeabilit secondo granulometria e tipo di terreno 23

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Le correlazioni empiriche pi utilizzate sono:


2 k [m s ] = A 10 2 d 15 (Sherard)

(12)

con:
A = coefficiente adimensionale compreso fra 0.2 e 0.6, nella pratica

consuetudine adottare il valore 0.35 [-]; d 15 = diametro del 15% del passante nel fuso granulometrico[mm];

Per le sabbie e le ghiaie sabbiose, si usa la correlazione:


2 k [m / s ] = CU d10 (Hazen-Beyer)

(13)

con:
CU = d 60 = coefficiente duniformit [-]; d10

d 10 = diametro del 10% del passante nel fuso granulometrico [m];

Per le sabbie grossolane con grani compresi fra 0.1 e 3 millimetri e coefficiente duniformit inferiore a 5, si usa la correlazione:
2 k [cm / s ] = C d10 (Hazen)

(14)

con:

C = costante dimensionale compresa fra 40 e 150 [-];


d 10 = diametro efficace [cm];

Per le sabbie pulite contenenti meno del 5% di frazione limo-argillosa, si usa la correlazione: 0.2 w n3 (Kozeny) f 2 w S 02 (1 n )2

k [cm / s ] = con:

(15)

24

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

w = peso specifico dellacqua (10-2 [/cm3 ]) [/cm3 ]; w = viscosit dinamica dellacqua (10-7 [s/cm2 ] alla temperatura di 20 [C], pari a 1 [mPas]) [s/cm2 ]; S 0 = superficie specifica dei grani in termini volumetrici [cm-1 ];

n = porosit [-];
f = fattore di forma, variabile da 1, per elementi sferici, a 1.4 per grani molto

spigolosi [-];
2 log k S 0 = 1.365 + 5.15 n (Loudon)

(16)

con:

k = coefficiente di permeabilit [m/s];


S 0 = superficie specifica dei grani in termini volumetrici [cm-1 ];

n = porosit [-];
Viste le limitazioni dovute alle condizioni di validit della legge di Darcy, la propagazione dei fluidi newtoniani e binghamiani nei mezzi porosi stata studiata da Mller-Kirchenbauer (1968) considerando la viscosit come una funzione del tempo, perch nella pratica si nota una variazione di permeabilit del terreno trattato causata dalla variazione della viscosit della miscela diniezione. Per i fluidi newtoniani, la relazione fra la permeabilit e la viscosit la seguente:
k0 = k 0

(17)

con: k 0 = permeabilit del terreno con riferimento allacqua;

k = permeabilit del terreno con riferimento alla miscela diniezione considerata


come fluido newtoniano; 0 = viscosit dellacqua;
= viscosit del fluido newtoniano;

25

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Anche la presenza dellacqua nei vuoti intergranulari del terreno condiziona la penetrabilit della miscela diniezione e la sua capacit di diffusione. In proposito opportuno ricordare che un fluido a bassa viscosit spostato da uno con viscosit maggiore (Scheiddegger e Johnson, 1969), per cui le propriet reologiche della miscela iniettata assumono un ruolo primario nei meccanismi di diffusione nel mezzo poroso, specialmente per quanto riguarda la capacit di spiazzare lacqua nel terreno, sostituendosi ad essa. Secondo Camberfort, per trovare un criterio diniettabilit pi logico di quelli basati sulla granulometria, si dovrebbe cercare di cifrare le dimensioni dei vuoti dello scheletro solido e paragonarle con quelle dei grani o particelle elementari della miscela. Esprimendo il raggio idraulico della sezione interstiziale media in funzione della porosit e della superficie specifica, ed introducendo lespressione risultante nella correlazione di Kozeny, si perviene alla condizione:
' dm C k

(18)

con:
' dm = diametro medio dei grani o particelle della miscela [m];

C = costante adimensionale compresa fra 600 e 800 [-]; k = coefficiente di permeabilit [m/s];
Un ulteriore parametro che condiziona la penetrabilit delliniezione, il tipo di miscela impiegato, pertanto, nel corso della trattazione, per ogni tipo di miscela si affronta specificamente questargomento.

26

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

3.1 Parametri diniezione


Per la successiva trattazione della teoria sulliniezione dei terreni necessario definire preventivamente quelli che sono i parametri caratteristici, elencandone i simboli e le unit di misura.

Tabella 2 Parametri diniezione


Simbolo ed unit di misura Parametro Carico idraulico utile in corrispondenza della sezione filtrante

H [m]
Q m3 / s r0 [m]

Portata diniezione Raggio della sezione filtrante Lunghezza della sezione filtrante Raggio equivalente al flusso radiale sferico, nel caso di sezione filtrante cilindrica di raggio r0 ed altezza L Raggio dinfluenza delliniezione Tempo Volume di terreno interessato dalliniezione Coefficiente di permeabilit del terreno allacqua Coefficiente di permeabilit del terreno alla miscela diniezione, secondo la relazione (10) Porosit del terreno o frazione saturata dalla miscela

L[m]
r0' [m]

R[m] t[s]

V m3

[ ]

k [m / s ]
k m [m / s ]

n[]

3.2 Iniezione in un mezzo omogeneo ed isotropo


Il caso pi semplice quello di flusso radiale da una sorgente sferica di raggio r0 . La portata in regime stazionario definita dalla relazione:
Q m 3 = 4 r 0 k m H

[ ]

(19)

con: r0 = raggio della sezione filtrante [m]; k m = coefficiente di permeabilit del terreno alla miscela diniezione [m/s];
H = carico idraulico utile in corrispondenza della sezione filtrante [m];

27

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Nel caso pi realistico di sezione filtrante cilindrica daltezza L, si pu utilizzare la (17) sostituendo ad r0 il raggio equivalente r0' calcolato secondo la formula:

r0' [m ] =

(20)

con:

2 L [] = 2 L 4 r2 0

L + L2 4 r02 ln 1/ 2 2 r0

1/2

(21)

La portata pu essere espressa anche in termini puramente geometrici:


n 3 Q m /s = V t

(22)

con:

V = Volume di terreno interessato dalliniezione [m3 ];

n = porosit del terreno o frazione saturata dalla miscela [-];


t = tempo [s]; Nel caso della sorgente sferica si ottiene:

Q m /s =
3

4 n 3 3 R r0 3 t

(23)

con:
R = raggio dinfluenza delliniezione [m];

r0 = raggio della sezione filtrante [m];

n = porosit del terreno o frazione saturata dalla miscela [-];


t = tempo [s]; Eguagliando per congruenza le due espressioni (19) e (23) della portata, si ottiene una relazione pi generale che lega il raggio di propagazione R al tempo diniezione t , al carico idraulico H ed alle caratteristiche del terreno k m ed n :

28

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

(R

r03 =

3 r0 k m H t n

(24)

3.3 Iniezione in un mezzo eterogeneo


I mezzi omogenei ed isotropi sono uneccezione in natura: quasi sempre si di fronte a terreni eterogenei e fittamente stratificati. Nei pi comuni depositi, quelli alluvionali, si hanno infatti delle successioni di strati con permeabilit anche molto diverse e spessori variabili da qualche millimetro ad alcuni centimetri. Se la sezione filtrante interessa pi strati, la miscela si diffonde dapprima in quelli pi permeabili, mentre gli altri hanno un ruolo di contenimento. In seguito sinvertono i ruoli e liniezione interessa le zone meno permeabili, ma tuttavia penetrabili dalla miscela prevista. In ogni caso si ha un flusso piano descrivibile con la formula di Dupuit:

Q m3 / s =
con:
L = lunghezza della sezione filtrante [m];

2 L H k m ln ( R r0 )

(25)

H = carico idraulico utile in corrispondenza della sezione filtrante [m];

k m = coefficiente di permeabilit del terreno alla miscela diniezione [m/s];


R = raggio dinfluenza delliniezione [m];

r0 = raggio della sezione filtrante [m];

Esprimendo la portata in termini puramente geometrici, nella relazione (22) del paragrafo 3.2 Iniezione in un mezzo omogeneo ed isotropo sintroduce lespressione del volume cilindrico elementare di terreno trattato ad ogni singola passata:
V m 3 = R 2 r02 L

[ ]

(26)

con:
L = lunghezza della sezione filtrante [m]; R = raggio dinfluenza delliniezione [m];

r0 = raggio della sezione filtrante [m]; 29

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

ottenendo lespressione della portata:

n 3 2 2 Q m / s = R r0 L t

(27)

con:
R = raggio dinfluenza delliniezione [m];

r0 = raggio della sezione filtrante [m];


L = lunghezza della sezione filtrante [m];

n = porosit del terreno o frazione saturata dalla miscela [-];


t = tempo [s]; Eguagliando le espressioni (25) e (27) si ottiene la seguente relazione di carattere generale:

(R

r02 =

2 k m H t n ln ( R r0 )

(28)

2
2 r0

3
2 r0

2 r0

Figura 13 Modelli teorici di diffusione nel terreno della miscela diniezione: 1. flusso radiale da una sorgente sferica in un mezzo omogeneo ed isotropo; 2. sezione filtrante cilindrica daltezza L in un mezzo omogeneo ed isotropo; 3.sezione filtrante cilindrica daltezza L in un mezzo eterogeneo.

30

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

4 Idrofratturazione
Dagli studi approfonditi su questo fenomeno, realizzati da Camberfort alla fine degli anni 70, emerso che la pressione diniezione provoca sulle pareti del foro uno sforzo tangenziale dugual valore: quando questultimo supera il contrasto del terreno, si ha la rottura. Traducendo queste evidenze empiriche in termini pi rigorosi, si pu affermare che il fenomeno dellidrofratturazione (claquage) si verifica quando la pressione diniezione
' superiore alla tensione efficace minore 3 : in tal caso la miscela si diffonde rompendo ' il terreno secondo piani perpendicolari alla direzione di 3 .

Quando lidrofratturazione indotta volontariamente, lapplicazione di una pressione di pompaggio adeguata, causa la formazione di una frattura artificiale che si propaga nel terreno, secondo le condizioni locali, finch la portata superiore alla capacit dassorbimento della miscela e funge, a sua volta, da sorgente di trattamento. La fessura, mantenuta aperta dalla pressione variabile del fluido, non ha una dimensione costante ed ha unestensione limitata. Questa tecnica impiegata nei trattamenti di compattazione statica dei terreni, preliminari alliniezione di soluzioni, oppure

successivi alle iniezioni per permeazione. Il valore della pressione didrofratturazione per i terreni coesivi si calcola come:
' p crack [kPa] = 1 +c 1

(29)

' Il prodotto fra parentesi rappresenta la tensione principale efficace minore 3 [kPa],

ottenuta come prodotto della tensione principale efficace maggiore 1' [kPa] per il coefficiente di trasmissione laterale dello sforzo, del terreno in campo elastico
k0 = . Il termine fuori parentesi ( c [kPa]) rappresenta la coesione. 1

Assumendo un modello di terreno con stato tensionale assialsimmetrico e tensione principale efficace maggiore 1' [kPa] coincidente con la tensione verticale, la formula diventa:

31

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

' z p crack [kPa] = 1 +c


con:

(30)

' = peso dellunit di volume del terreno alleggerito [kN/m3 ] calcolato per differenza fra il peso dellunit di volume totale del terreno ed il peso dellunit di volume dellacqua ( w );
z = profondit [m];

= modulo di Poisson [-]; c =coesione [kPa];


Da un confronto fra gli sforzi tangenziali dovuti al peso proprio del terreno e quelli indotti dalla pressione applicata, e considerazioni geometriche inerenti linviluppo di resistenza di Mohr-Coulomb, si ottiene lespressione della pressione didrofratturazione nei terreni incoerenti:
p crack [kPa] = ' z (1 + sin )

(31)

Nel caso di terreni coesivi si applica la formula precedente con laggiunta del termine di coesione:
p crack [kPa] = ' z (1 + sin ) + c

(32)

Di l dalle formulazioni teoriche, sono molte le regole empiriche suggerite dalla letteratura o prescritte nelle specifiche tecniche, ma il criterio pi razionale sempre quello sperimentale consistente nella determinazione in situ della pressione di claquage o pressione critica.

32

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Pressione d'iniezione [kPa]

250

Pcr
200 150 100 50 0 0 5 10 15 20

Plim

Portata [l/min]
Figura 14 Determinazione sperimentale della pressione critica Il procedimento si basa sulliniezione con portate crescenti fino al momento in cui la pressione tende a stabilizzarsi o diminuisce. Una volta definita statisticamente, con una serie di prove, la soglia di claquage, si pu definire il limite di pressione diniezione: Plim [kPa] = 0.9 Pcr con:

(33)

Plim = pressione limite diniezione [kPa];


Pcr = pressione di claquage [kPa];

33

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

5 Durabilit dei trattamenti diniezione


Con questo termine sindica la capacit della miscela di conservare inalterate nel tempo, dopo la presa, determinate propriet chimico-fisiche e meccaniche. Dal punto di vista fisico, le principali cause dalterazione fanno capo alle sollecitazioni meccaniche, allerosione, alla temperatura ed allirraggiamento. In

particolar modo, i fenomeni termici ed osmotici hanno importanti ripercussioni sul gel derivante dalle soluzioni. Dal punto di vista chimico, lacqua riveste un ruolo dominante nei fenomeni di dissoluzione e alterazione a causa del pH o della presenza di sostanze particolari (sali e gas, materia organica, batteri). La durabilit dei trattamenti diniezione dipende quindi fondamentalmente dalle sostanze impiegate e dalle tecniche di messa in opera. Per ogni tipo di miscela pertanto necessario conoscere le eventuali incompatibilit (durante e dopo

lindurimento) con lo scheletro solido del terreno, lacqua interstiziale ed i gas che possono essere inclusi. per interessante osservare che, nel campo delle sospensioni stabili a base ci cemento e bentonite, la presenza delladditivo stabilizzante ricuce notevolmente la suscettibilit agli agenti aggressivi come le acque molto dolci, acide e selenitose. Nel campo delle resine, invece, nota limperfetta polimerizzazione in ambiente basico, come si trova frequentemente nei terreni calcarei. Per questo tipo di miscele, comunque, i rischi sono limitati alla fase dindurimento e quindi sono facilmente controllabili in laboratorio con prove su campioni dacqua e terreno.

34

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

6 Implicazioni ambientali e problematiche connesse alla sicurezza dei lavoratori


I prodotti utilizzati nella preparazione delle miscele diniezione che possono rientrare nelle categorie a rischio per la salute di lavoratori e terzi, sono accompagnati da apposita documentazione di sicurezza che illustra la classe di pericolo, le procedure specifiche per la manipolazione, il trasporto e lo stoccaggio. Sono indicati

dettagliatamente anche i pericoli specifici quali: esplosione, infiammabilit, corrosione, tossicit. Siccome liniezione implica sempre una modificazione localizzata del terreno, si pone particolare attenzione alla qualit delle acque superficiali e sotterranee, curandone la preservazione da contaminazioni dovute a versamenti accidentali di prodotti chimici

o acque di lavaggio degli impianti, diffusione in falda di sottoprodotti di reazione ed utilizzo di miscele diniezione suscettibili di dissoluzione da parte dacque aggressive.

Migrazione durante l'iniezione

Intensit di migrazione

Migrazione dovuta alla filtrazione Migrazione in prossimit del punto d'iniezione Migrazione lontano dal punto d'iniezione

Tempo d'osservazione

Figura 15 Modello qualitativo della migrazione dei sottoprodotti del gel di silice nelle acque sotterranee In linea generale, comunque, necessario ricordare che lapproccio allo studio dellimpatto ambientale dei trattamenti diniezione, non pu prescindere dallanalisi caso per caso dei componenti delle miscele adottate e delle loro interazioni reciproche e con i costituenti del terreno (fase solida, liquida, gassosa). 35

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

7 Miscele diniezione
In base ai componenti ed alle propriet reologiche, le miscele diniezione possono essere classificate in due categorie principali: 1. Sospensioni: sono costituite dallinsieme di uno o pi prodotti solidi (cemento,

ceneri volatili, argille) dispersi in acqua. Secondo il tipo ed il tenore di materia secca, sono a loro volta distinte in sospensioni: 1.a Instabili: formate da una sospensione di cemento in acqua resa omogenea dallagitazione. I grani solidi tendono a sedimentare rapidamente al cessare dellazione meccanica, separando unapprezzabile percentuale della fase liquida. 1.b Stabili: una miscela stabile definita in tal modo quando manifesta una tendenza alla sedimentazione nulla o trascurabile. Queste miscele sono generalmente ottenute con sistemi quali laumento del tenore totale di materia solida, limpiego di componenti minerali colloidali, quali la bentonite, o limpiego dadditivi quali il silicato di sodio nelle miscele acqua-cemento e acquacemento-bentonite. Il corretto dosaggio dei costituenti e lagitazione meccanica consentono di ridurre la tendenza alla separazione della fase solida. 2. Soluzioni: sono liquidi omogenei costituiti da prodotti chimici in forma di

liquidi o polveri disciolte in acqua. Secondo le propriet reologiche, sono al loro volta distinte in soluzioni: 2.a Evolutive o colloidali: la viscosit varia nel tempo, da un valore iniziale ad uno finale corrispondente al gel. 2.b Non evolutive o pure: la viscosit resta costante, pari al valore iniziale, fino al momento della presa con formazione del gel. 3. 4. Resine : sono soluzioni di sostanze organiche in acqua o solvente non acquoso. Miscele per applicazioni speciali: sono composti in grado di conferire al

terreno propriet particolari quali la resistenza a determinati agenti aggressivi, grande resistenza meccanica o elasticit.

36

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Tabella 3 Tipologie di miscele diniezione e rispettivi campi dapplicazione


Sospensione di cemento Sospensione cemento- bentonite Miscele caricate Gel di bentonite deflocculata e rigidificata Miscele a penetrazione migliorata Emulsioni di bitume Consolidamento Gel di silice Impermeabilizzazione Concentrato Diluito Resine Acriliche Fenoliche Caratteristiche del terreno Permeabilit iniziale k [m/s] Terreni alluvionali grossolani pretrattati Terreni alluvionali fini (sabbie e ghiaie, sabbie, sabbie siltose) Campo dapplicazione usuale Campo dapplicazione limitato dal costo I I I C 10-7 10-6 10-5 10-4 10-3 10-2 10-1 Terreni grossolani Concentrato Bassa viscosit C C-I C-I I C I I C C

C = Consolidamento I = Impermeabilizzazione

37

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

8 Sospensioni a base di cemento


Sono le pi utilizzate per lavori dimpermeabilizzazione o di consolidamento dei terreni a mezzo diniezioni. Ogni miscela caratterizzata dal rapporto ponderale cemento su acqua (C/A) o dal rapporto ponderale materia secca totale su acqua (MS/A). Il cemento impiegato pu essere cemento Portland, cemento daltoforno o cemento a macinazione microfine: la finezza di macinazione influenza, infatti, le propriet reologiche, la sedimentazione, la resistenza del terreno trattato.

Tabella 4 Caratteristiche dei cementi comunemente utilizzati


Superficie specifica Blaine Diametro massimo dei grani solidi Dimensione del 90 % in peso dei grani solidi 3000 [cm2 /g] 100 [m] 50 [m]

Tabella 5 Caratteristiche dei cementi microfini


Superficie specifica Blaine Diametro massimo dei grani solidi Dimensione del 90 % in peso dei grani solidi 8000 [cm2 /g] 20 [m] 15 [m]

In alternativa alluso dei cementi microfini, stato messo a punto un processo di macinazione ad umido (Nishigori e Takimoto, 1991) che consiste nella

sovracomminuzione in cantiere di una sospensione di cemento comune (C/A=0.36 [-]) utilizzando un silo con sfere in acciaio del diametro di 1.2 millimetri. Il risultato che un cemento comune (d95 = 50 [m], d85 = 50 [m]) viene comminuto al punto da renderlo pi fine di un cemento microfine commerciale (d95 = 7 [m], d85 = 4.5 [ m], d50 = 2.4 [m]). Le propriet pi comuni delle sospensioni sono: stabilit e fluidit in funzione del dosaggio e della qualit dei componenti; resistenza alla compressione monoassiale, dipendente dal rapporto C/A; durabilit, dipendente dalla qualit e quantit dei componenti; facilit di preparazione ed approvvigionamento;

economicit e facilit di messa in opera; 38

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Il comportamento reologico di questi fluidi segue la legge di Bingham, quindi, teoricamente, viscosit e soglia di taglio non variano durante le procedure diniezione. In realt ci non avviene e, per ovviare allaumento dei due parametri, si fa uso dopportuni additivi la cui azione coadiuvata dalla continua agitazione della miscela. I parametri che influiscono con la penetrabilit delle sospensioni sono: STABILIT: legata alla tendenza della fase solida a sedimentare separando unapprezzabile percentuale della fase liquida, quando la miscela non mantenuta in agitazione. Per la diffusione nei vuoti del terreno, la sedimentazione deve essere ridotta (meno del 5% in volume per ora) perch, al di sotto di una certa velocit di flusso, causa ostruzioni durante liniezione e, al termine della procedura, pu provocare vuoti anche laddove ci sia stato un buon riempimento. Il tasso di sedimentazione, cio la separazione delle due fasi (solido e liquido) della sospensione, si riduce allaumentare del rapporto C/A ed il tempo di sedimentazione aumenta allaumentare del rapporto C/A a causa della ridotta capacit di decantazione delle particelle solide in sospensioni concentrate. Solo le sospensioni con cementi microfini o con rapporti C/A>1.25 [-] sono sufficientemente stabili. SOGLIA DI TAGLIO E VISCOSIT PLASTICA: siccome le sospensioni sono assimilabili a fluidi binghamiani, la loro progressione limitata dalla perdita di carico dovuta alla viscosit plastica ed alla soglia di taglio. Limpiego dadditivi che riducono questi parametri reologici pu migliorare la diffusione delle sospensioni avvicinandone il comportamento a quello di fluidi newtoniani. CONCENTRAZIONE DI PARTICELLE SOLIDE : il blocco della progressione di una miscela stabile pi rapido allaumentare del tenore di materia solida. DIMENSIONE DELLE PARTICELLE SOLIDE : deve essere compatibile con la grandezza dei vuoti intergranulari. In prima approssimazione si assume che la minima dimensione dei vuoti intergranulari deve essere almeno il doppio del diametro delle pi grosse particelle solide in sospensione. Secondo Camberfort, liniezione pu essere efficace solo in un mezzo poroso con grani aventi dimensioni minime di 5-10 millimetri. Per aumentare la penetrabilit delle sospensioni, oggi simpiegano cementi microfoni con una superficie specifica Blaine compresa fra 8000 e 12000 [cm2 /g] ed un contenuto del 90% in peso di grani di diametro inferiore a 15 micron, mentre un comune cemento Portland ha una superficie specifica Blaine di circa 3000 [cm2 /g] ed il 90% in peso di grani di diametro inferiore a 50 micro 39

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

PRESSOFILTRAZIONE: la progressiva perdita dacqua delle sospensioni a contatto con il mezzo poroso non penetrabile dai grani solidi. Essa evolve durante liniezione perch la separazione dellacqua da luogo alla formazione, sulla superficie porosa permeabile, di un pannello pastoso (cake) il cui spessore aumenta con il tempo fino ad impedire completamente il passaggio della miscela. Questo fenomeno, molto penalizzante, causa una riduzione della mobilit fino a 5 o 6 volte a causa del progressivo aumento della rigidit e della viscosit: ci comporta la diminuzione della penetrabilit e quindi una riduzione del raggio dinfluenza del trattamento. La sedimentazione, che inizia a manifestarsi al di sotto di una certa velocit di flusso, tende a creare delle ostruzioni e, proseguendo dopo il termine delliniezione, pu rigenerare dei vuoti anche dove ci fosse stato un buon riempimento. Dato che la velocit di flusso diminuisce rapidamente con la distanza dal foro, i grani di cemento iniziano a depositarsi tanto pi rapidamente quanto maggiore il rapporto C/A: ne consegue la pratica di avviare liniezione con miscele molto diluite. Il progressivo accumulo di cemento riduce la sezione filtrante e fa quindi aumentare la pressione fino al raggiungimento della pressione di rifiuto.

Figura 16 Effetto arco durante liniezione di una sospensione instabile

Figura 17 Sedimentazione di una sospensione instabile

Luso di particolari additivi colloidali (bentonite) pu ridurre la tendenza alla pressofiltrazione. Questo fenomeno studiato in laboratorio mediante unapparecchiatura normalizzata nel campo dei fanghi bentonitici, la filtropressa Baroid, misurando in funzione del tempo il volume dacqua progressivamente drenato attraverso un setto di carta da filtro.

40

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

40

80

Viscosit [mPas]

30

60

1
20

2
40

10

20

0 0 0.5 1.0 1.5 2.0

Rapporto A/C [-]

Figura 18 Viscosit e velocit di sedimentazione delle miscele a base di cemento La durabilit delle sospensioni di cemento dipende in primo luogo dal rapporto C/A, ed maggiore per le miscele che realizzano la presa in condizioni di completo riempimento dei vuoti intergranulari ed assenza dacqua in eccesso rispetto al quantitativo strettamente necessario allidratazione. Inoltre la resistenza del terreno trattato limitata dalle sollecitazioni meccaniche, tra cui hanno particolare importanza i sovraccarichi protratti nel tempo che accentuano il fluage ed i carichi impulsivi come le vibrazioni che inducono situazioni di fatica nel terreno trattato. Le prove di laboratorio mostrano, in prima approssimazione, una proporzionalit fra langolo dattrito interno e la densit del terreno dopo liniezione: ambedue diminuiscono quando liniezione supera il limite di semplice riempimento dei vuoti naturali. Lessicazione molto dannosa, soprattutto per le miscele contenenti bentonite, in quanto causa la disgregazione della massa iniettata. Nel caso di terreni con elevata permeabilit iniziale, invece, necessario porre attenzione ai fenomeni erosivi. Il ruolo dellacqua nellalterazione delle sospensioni a base di cemento si manifesta soprattutto dal punto di vista chimico, pertanto in prima istanza si ricorre alladdizione di bentonite che riduce la permeabilit della miscela e quindi anche la suscettibilit del cemento alle acque aggressive. 41

Velocit di sedimentazione [10-4 cm/s]

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Le diverse tipologie dacque in grado di alterare le propriet delle iniezioni sono: acque molto pure: sono in grado di dissolvere quantit importanti dossido di calcio del cemento causandone la destrutturazione a lungo termine. Secondo Petrovski (1982), una dissoluzione del 25% del CaO pu portare ad una caduta di resistenza del 50%. acque acide con valori di pH da 6.5 a 4 [-] : dissolvono lossido di calcio ed altri componenti del cemento. In questi casi sutilizzano cementi alluminosi che hanno una certa resistenza alle acque aggressive, ma non possono essere addizionati di bentonite. acque solfatiche con concentrazioni di solfati di calcio, sodio e magnesio superiori a 600 [mg/l] : reagiscono con lalluminato tricalcico del cemento per formare un solfo-alluminato espansivo che provoca il rigonfiamento del Portland. In questi casi sutilizzano cementi Portland di composizione particolare. acque inquinate: in questi casi necessario compiere appositi studi per determinare natura e concentrazione degli agenti inquinanti, al fine dindividuare la composizione ottimale della miscela diniezione. La durabilit e la stabilit allerosione richiedono pertanto ladozione di un rapporto C/A>0.5 [-]. La temperatura diniezione della miscela in grado dinfluenzare la presa e la maturazione del cemento, infatti, una temperatura superiore a 20 [C] accelera lo sviluppo della resistenza. Il tempo di presa pu essere ridotto di unora utilizzando, nella preparazione della miscela, acqua pre riscaldata a 60 [C]. Sono state sviluppate metodologie di calcolo del calo di temperatura, delle sospensioni di cemento, che si verifica nelle tubazioni diniezione. In proposito si veda il paragrafo 12.4 Preparazione della miscela.

Le miscele a base di cemento possono essere distinte in tre categorie: a. sospensioni a base di cemento puro; b. sospensioni a base di cemento e bentonite; c. sospensioni caricate;

42

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

8.1 Sospensioni di cemento puro


Sono ottenute disperdendo polvere di cemento puro in acqua e, spesso, per ridurre la tendenza alla separazione delle fasi, simpiegano rapporti cemento-acqua elevati (C/A>1.5 [-]). Quando il rapporto C/A attorno a 0.5 [-] la sospensione ha un comportamento intermedio tra il fluido newtoniano e binghamiano, mentre, quando suddetto rapporto inferiore a 0.5, il comportamento marcatamente binghamiano. La soglia di taglio, infatti, 1 [Pa] per C/A=1 [-] e 30 [Pa] per C/A=2 [-]. Limpiego di questo tipo di miscele permette dottenere resistenze meccaniche elevate dipendenti dalla pressione diniezione, dalla dimensione dei vuoti intergranulari e dalla possibilit dallontanamento dellacqua durante la fase di presa. Il tipo di cemento dipende essenzialmente dalle caratteristiche idrauliche e meccaniche finali che sintendono conferire alla miscela e dalle propriet del terreno da trattare (eventuale presenza dacque aggressive). In particolare la finezza di macinazione del cemento riveste un ruolo determinante nelle dinamiche di diffusione della miscela nel terreno. I dosaggi abituali hanno rapporti ponderali C/A variabili tra 1 e 2.5 [-] e, naturalmente, le miscele pi fluide sono utilizzate nei terreni fini. Le propriet meccaniche del terreno iniettato dipendono dalla qualit del cemento utilizzato, dal rapporto C/A e dalla resistenza del materiale naturale costituente linerte: in generale si raggiungono valori di resistenza alla compressione semplice compresi fra 5 e 50 [MPa].

43

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

8.2 Sospensioni con cemento e bentonite


Si tratta di sospensioni di cemento stabilizzate con bentonite (in percentuale compresa fra 1 e 7% in peso) al fine dottenere una miscela colloidale omogenea e con unampia gamma di viscosit (variabile con le condizioni di flusso) e resistenza meccanica (variabile con il dosaggio). Laggiunta di bentonite pu ridurre il tasso di sedimentazione dal 20% fino al 5-10%.

Contenuto di bentonite [%] 2 Tasso di sedimentazione [%]


0.8 1.0

20 40

1.5
2.0

Rapporto A/C

60

Figura 19 Azione stabilizzante della bentonite su di una sospensione di cemento con superficie specifica di 3500 [cm 2 /g] La viscosit dipende dal rapporto ponderale C/A e dalla percentuale di bentonite: si presenta costante per le prime 2-3 ore, mentre aumenta rapidamente fino alla presa. In generale, quando si aggiunge il cemento ad una sospensione bentonitica, levoluzione delle caratteristiche reologiche si manifesta in tre fasi distinte:

1. aumento istantaneo e notevole della viscosit apparente: una specie di falsa presa dovuta ad assorbimento dacqua da parte del cemento ed alla flocculazione della bentonite da parte del cemento stesso; 2. in pochi minuti successivi, la falsa presa viene quasi annullata dallagitazione ed inoltre la calce del cemento trasforma la bentonite sodica in calcica, cio la rende meno idrofila con una conseguente fluidificazione della miscela; 3. subito dopo ha inizio una progressiva rigidificazione, che si evolve pi o meno rapidamente secondo che la miscela sia mantenuta in agitazione o a riposo.

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Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Lo stato di riferimento per la definizione delle caratteristiche reologiche iniziali quello corrispondente al termine della seconda fase, cio qualche minuto dopo laggiunta del cemento.

Tabella 6 Caratteristiche reologiche iniziali della miscela


Rendimento volumetrico per eventuale decantazione Viscosit Marsh Viscosit Stormer Viscosit apparente (Rheometer o Fann) Soglia di taglio 96100% 3545 [s] 2040 [mPas] 1020 [mPas] 0.02 [kPa]

necessario distinguere il comportamento di tipo binghamiano, delle miscele a base di cemento e bentonite, dalleffetto tixotropico fornito dalla bentonite stessa: a seguito di un gradiente di taglio, in pratica dalla pressione di pompaggio, un composto tixotropico trasformato dalla condizione di gel a quella di un fluido vero e proprio. Il processo reversibile: annullando la pressione, il fluido ritorna ad essere gel e, per mobilizzarlo, tixotropico. Al contrario, la soglia di taglio dei fluidi binghamiani non si ripresenta quando la pressione ridotta al di sotto di tale valore. Ci dovuto al tempo trascorso dopo la preparazione della miscela, durante il quale lacqua assorbita dal solido in modo irreversibile. In base a dati sperimentali, Camberfort e Caron hanno definito la seguente espressione del gradiente di pressione necessario a vincere la soglia di taglio: occorre nuovamente applicare una pressione superiore al limite

p [] = 100 0 S 0 (1 n ) R min
con:
p = pressione diniezione [/m2 ];

(34)

0 = soglia di taglio [/m2 ];


R = raggio dazione [m];

S 0 = superficie specifica dei grani in termini volumetrici [cm-1 ];

n = porosit [-];

45

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Un altro criterio, proposto da Raffle e Greenwood, si basa sul diametro medio dei pori del terreno, individuando il gradiente idraulico minimo con la relazione:
0 d p

i min [] = 4 10

(35)

con: 0 = soglia di taglio [/m2 ];


d p = diametro dei pori [m] misurabile con il porosimetro a mercurio o

deducibile dalla relazione:


32 w k dp = n w
1/ 2

(36)

con: w = viscosit dinamica dellacqua (10-3 [s/m2 ] alla temperatura di 20 [C], pari a 1 [mPas]) [s/cm2 ]; w = peso specifico dellacqua (10-2 [/cm3 ]) [/cm3 ];

k = coefficiente di permeabilit [m/s];


= porosit [-];

Una volta superata la soglia di pressione imposta dalla rigidit iniziale, per mantenere costante la portata si ha un progressivo aumento della pressione dovuto allevoluzione della viscosit della miscela. Le miscele a base di cemento stabilizzate con bentonite sono quindi stabili grazie alla scarsa tendenza alla sedimentazione del cemento ed hanno lunghi tempi di presa e bassa velocit di rigidificazione, buona penetrazione nei terreni compatti, impermeabilit e resistenza al dilavamento. Si deve comunque osservare che la penetrabilit di queste miscele decresce con laumentare delleffetto consolidante richiesto.

46

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Tabella 7 Propriet reologiche e caratteristiche delle sospensioni a base di cemento stabilizzate con bentonite
Viscosit apparente Viscosit plastica Soglia di taglio Sedimentazione Rapporto C/A Acqua filtrata a 7 atm (prova con filtropressa Baroid) < 12 [mPas] < 8 [mPas] < 0.1 [kPa] < 3% 0.12 [-] 40-80 [cm3 ]

La propriet della bentonite, pi utile ai fini dellapplicazione nelle iniezioni, la capacit didratazione o rigonfiamento. Il termine bentonite, per, comprende categorie di prodotti differenziati da propriet fisico-meccaniche e costi dapprovvigionamento. Argille naturali: costituite da silicati idrati dalluminio e magnesio in forma lamellare, da tracce di calce ed ossidi metallici in proporzioni variabili secondo il sito di provenienza. Hanno una capacit di rigonfiamento, durante lidratazione, da 1 a 6 volte in rapporto al volume apparente del solido. Sono un prodotto generalmente economico venduto essiccato con granulometria inferiore 74 micron (setaccio ASTM 200). Bentoniti naturali: sono argille smectitiche, in cui predomina la componente Montmorillonite, che devono le loro spiccate propriet colloidali in sospensione acquosa ad una struttura molecolare di tipo lamellare fortemente idratabile a causa della presenza del catione sodio che viene sostituito dallacqua. Il rigonfiamento varia fra le 3 e le 18 volte. Sono vendute in polvere con un passante al setaccio ASTM 200 compreso fra il 96% ed il 98% ed una percentuale di grani inferiori a 2 micron dell80-85%. In natura sono presenti due tipi di bentonite. La bentonite calcica lunica presente in Europa, ha propriet colloidali modeste ed una capacit di rigonfiamento da 3 a 7 volte. La bentonite sodica, presente in quantit economicamente sfruttabili solo nel Wyoming (U.S.A.), decisamente pi performante e presenta un tasso didratazione che varia da 12 a 18 [-]. possibile produrre artificialmente bentoniti con caratteristiche specifiche. Bentoniti permutate: sono bentoniti calciche naturali trasformate artificialmente in bentoniti sodiche per addizione di carbonato di sodio prima dellessicazione. Si ottiene cos un rigonfiamento da 10 a 15 volte. 47

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Bentoniti attivate: sono bentoniti permutate alle quali sono aggiunti dei polimeri per migliorare il rigonfiamento, ottenendo valori variabili fra 10 e 25 [-]. In particolare si ricorda che limpiego della bentonite con cementi alluminosi da evitare perch la basicit conferita allacqua dalle bentoniti permutate causa la disgregazione della struttura di questi cementi.

Per quanto concerne il dosaggio dei componenti, in linea generale si pu affermare che nei lavori di consolidamento dei terreni simpiega un rapporto C/A compreso fra 0.5 ed 1 [-] ed un eccesso di cemento rispetto alla bentonite, mentre nei lavori dimpermeabilizzazione si ha lopposto. I dosaggi variano anche in funzione della qualit della bentonite e del tempo di preidratazione (dalcune ore nelle argille naturali e di pochi minuti nel caso delle bentoniti attivate), a seguito del quale si sviluppa la viscosit caratteristica (compresa fra 35 e 60 secondi al cono Marsh). Il rapporto ponderale C/A varia fra 0.12 e 2 [-] in funzione della resistenza meccanica richiesta, della fluidit necessaria al pompaggio e della stabilit

(generalmente la decantazione inferiore al 5% in 2 ore).

Tabella 8 Dosaggio tipico delle sospensioni di cemento stabilizzate con bentonite


argilla bentonite cemento 80 400 20 80 100 700 [kg/m3 ] [kg/m3 ] [kg/m3 ]

Le sospensioni a base di cemento e bentonite conferiscono al terreno trattato resistenze meccaniche elevate perch, se il dosaggio di bentonite inferiore al 6%, leffetto penalizzante delladditivo sulla resistenza trascurabile. Naturalmente lincremento di resistenza legato al rapporto C/A. Per rapporti C/A fra 1 e 1.5 [-] statisticamente attendibile la legge di Bolomey riferita a provini invecchiati 28 giorni:
C Rc 28d [MPa ] = 6 0.5 A

(37)

48

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Per rapporti C/A fra 0.2 e 1 [-] si utilizza, invece, la seguente relazione riferita a provini invecchiati 28 giorni:

C Rc 28d [MPa ] = A

(38)

con:

= costante compresa fra 3 e 8 [MPa];


= esponente adimensionale [-] variabile secondo il rapporto C/A:

Tabella 9 Campi di variazione dellesponente


C/A [-] 0.20.4 0.41.0

[-]
23 1.52.0

Rc 28d [MPa]

25 20 15 10 5 0 0 0.5 1.0 1.5 2.0

Rapporto A/C [-]

Figura 20 Resistenza a compressione monoassiale di una sabbia uniforme, 28 giorni dopo liniezione di una sospensione di cemento, senza pressofiltrazione o eccesso dacqua espulsa successivamente Leffetto delle iniezioni sulla resistenza a trazione pu essere stimato nel 15% della resistenza a compressione del terreno trattato. 49

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Rc 28d [MPa]

50

10 5.0

1.0 0.5

0.1 0.05

0.01 100 200 300 400 500 1000

Dosaggio ponderale cemento [kg/m3] Miscele stabili cemento-bentonite Viscosit Marsh: 33-40'' C/A
0.5 1 1.5 2.0 2.5

Figura 21 Resistenza a compressione semplice a 28 giorni delle sospensioni a base di cemento e bentonite Limpermeabilizzazione si ottiene con un dosaggio elevato di bentonite che conferisce alle miscele cemento-bentonite-acqua non pressofiltrate una permeabilit di 10-8 [m/s]. Il valore finale del coefficiente di permeabilit raggiunto, dipende dal grado di riempimento dei vuoti, dallacqua residua allinizio della fase di presa e dal rapporto C/A della sospensione. Per quanto concerne la durabilit, le bentoniti sono materiali insolubili che creano una pellicola protettiva attorno ai grani solidi di cemento che ne impedisce, o quantomeno rallenta, la dissoluzione da parte delle acque aggressive. Questa tipologia di miscele comunemente adottata nel trattamento dei terreni in quanto sostituisce egregiamente le sospensioni instabili di cemento 50

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

nellimpermeabilizzazione e nel consolidamento dei terreni granulari, in particolare per addensare terreni eterogenei, riempire grossi vuoti intergranulari e permettere il successivo impiego di miscele per riempire i vuoti pi piccoli. Unapplicazione particolare limpiego di queste miscele come fluido di perforazione in terreni spingenti o rigonfianti. I criteri economici che condizionano la scelta dei prodotti da utilizzare fanno capo al costo dei materiali ed alla facilit dapprovvigionamento e di stoccaggio. I fattori tecnici da considerare sono relativi al tipo di terreno, alla permeabilit e allimportanza dei vuoti, in base ai quali si sceglie il dosaggio ottimale dei prodotti in relazione allo scopo richiesto (consolidamento o impermeabilizzazione).

8.3 Sospensioni caricate


Sono miscele a base di cemento o di cemento e bentonite alle quali vengono addizionati materiali inerti pulverulenti o con lenta presa idraulica allo scopo di modificare la viscosit ottenendo un prodotto economico mediante la sostituzione del cemento con un materiale poco costoso. Quest'operazione si effettua solitamente in casi di forte assorbimento della miscela iniettata o d'importanti volumi da riempire, quando non si richiede particolare resistenza al terreno trattato. I materiali comunemente utilizzati sono sabbia naturale o ceneri volatili, provenienti da centrali termiche, addizionate in proporzioni rispettivamente di 1000-1200 [kg/m3 ] e 750-900 [kg/m3 ] di miscela. Nei casi di riempimento di grandi vuoti sotterranei si pu giungere ad un rapporto ponderale carica/cemento di 10-20 [-]. Laggiunta della carica riduce la penetrabilit ed aumenta la viscosit secondo una relazione diretta con il tenore e la granulometria della carica. La resistenza meccanica funzione del rapporto C/A e pu variare da 0.4 a 0.5 [MPa] per le miscele di riempimento fino a 30 [MPa] per le miscele di colmataggio allestradosso dei rivestimenti. Il carattere pozzolanico delle ceneri volatili pu aumentare la resistenza a lungo termine delle miscele a basso dosaggio di cemento.

51

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

8.4 Sospensioni speciali


Sospensioni a presa accelerata e rigidificazione controllata. Sono miscele i cui tempi di presa possono essere ridotti fino a pochi secondi. Per miscele a base di cemento si possono impiegare un insieme di cemento Portland e cementi alluminosi o

semplicemente adottare acceleranti di presa come cloruro di calcio e silicato di sodio. Per le miscele a base di cemento e bentonite laccelerante pi usato il silicato di sodio Rp = 3.3 [-] al 7% in peso ed il minimo tenore di cemento deve essere di 250 [kg/m3 ] di miscela. A titolo indicativo, una miscela con rapporto C/A=1 [ -], additivata a silicato di sodio, ha tempi di presa compresi fra 10 e 30 minuti, contro tempi di 8 ore per miscele prive dacceleranti. Sospensioni espansive o rigonfianti. Sono miscele che subiscono un aumento di volume superiore al 100%, in seguito alla messa in opera, ottenuto grazie alla formazione didrogeno gassoso proveniente dallazione della calce nel cemento sulla polvere dalluminio incorporata durante la preparazione (2 [kg/m3 ] di miscela). La stabilit a breve termine della miscela ottenuta tramite laddizione di piccole quantit di silicato di sodio. Sospensioni espanse o aerate. Sono miscele stabili il cui volume stato aumentato mediante limmissione daria prima della messa in opera tramite lagitazione e laggiunta di un tensioattivo in quantit inferiore alluno per mille. Laumento di volume, ottenuto in fase preparatoria con questa tecnica, va dal 30 al 50% e le bolle daria inclusa hanno un effetto fluidificante che favorisce la penetrabilit riducendo leffetto arco delle particelle di cemento. Queste miscele sono utilizzate unicamente per lintasamento di cavit sotterranee e forniscono anche un effetto di serraggio grazie ad una pressione residuale in fase di presa. Sospensioni schiumose o gassose. Sono ottenute a partire da una sospensione di cemento mescolata ad una schiuma formata da acqua con tensioattivo preparata a parte. Rispetto alle sospensioni espanse presentano maggiore versatilit dovuta alla possibilit di variare il dosaggio del cemento associando leggerezza e resistenza meccanica. Anche il tasso di rigonfiamento nettamente maggiore: si pu raggiungere il triplo del volume iniziale.

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Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Sospensioni a penetrabilit migliorata. Sono concepite per consentire la penetrazione e la diffusione della miscela in piccoli vuoti intergranulari. Questo scopo pu essere raggiunto con diverse modalit. 1. Riduzione della viscosit e della resistenza a taglio: si ottiene addizionando fluidificanti e antiflocculanti tenendo costante il tenore di solido disperso (cemento). Questi prodotti possono essere derivati di sostanze organiche naturali (lignosolfonati) o sintetiche (poliacrilati, naftalene solfonato) o minerali

(bicarbonato di sodio). Il dosaggio varia da 0.5 a 5% in rapporto al peso cemento e permette di ridurre la viscosit Marsh da 55-60 a 32-35 secondi (2-8 [mPas]) mantenendola costante per 20-30 minuti, prima che aumenti rapidamente. 2. Aumento della resistenza alla pressofiltrazione: siccome la pressofiltrazione aumenta progressivamente la viscosit della miscela a causa della perdita dellacqua riducendone la mobilit, con laggiunta di peptizzanti (0.4-2.5 [kg/m3 ] di miscela bentonite-cemento) o di polimeri ritenitori dacqua (0.1-5 [kg/m3 ] di miscela bentonite-cemento) si contrasta questo fenomeno aumentando la

penetrabilit della miscela. 3. Riduzione della dimensione dei grani solidi in sospensione: la soluzione economicamente pi gravosa perch comporta la sovracomminuzione del cemento per ridurre i diametro medio dei grani da 15 a 5 micro 8000 [cm2 /g]. Sospensioni a resistenza meccanica migliorata. Questo scopo si pu raggiungere aumentando il rapporto C/A a viscosit costante utilizzando un plastificante riduttore dacqua oppure modificando il rapporto calce/silicio del cemento con lutilizzo di additivi silicei reattivi che conferiscono un carattere pozzolanico al cemento. Questi prodotti possono essere pozzolane reattive naturali o artificiali come le ceneri volatili delle centrali termiche a carbone e, spesso, sono accompagnati da una piccola percentuale (in peso rispetto al cemento) dattivanti quali soda o carbonato di sodio. In questo modo la superficie specifica Blaine dei grani passa da 3500 [cm2 /g] a valori prossimi a

Sospensioni a resistenza al dilavamento migliorata. A questo scopo si usano miscele a rapida rigidificazione o miscele additivate con alcuni millesimi in peso rispetto al cemento di flocculanti e coagulanti organici che aumentano coesione e viscosit.

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Il trattamento del terreno mediante iniezioni

8.5 Parametri caratteristici delle miscele a base di cemento


PESO SPECIFICO: semplicemente si pesa un volume noto di miscela. Reologia della miscela allo stato liquido: si determina esclusivamente in laboratorio con il viscosimetro coassiale. VISCOSIT: in cantiere si misura con il cono Marsh con diametro duscita di 4.76 millimetri in base alla norma API 13B. La metodica consiste nellimmettere nel cono 1500 [cm3 ] di miscela e nel misurare il tempo necessario per la fuoriuscita di 1000 [cm3 ]. RIGIDIFICAZIONE: questa misura si effettua solitamente in laboratorio con scissometri di sensibilit adeguata alla resistenza della miscela. SEDIMENTAZIONE: con questo termine sintende la separazione delle fasi dovuta ad instabilit naturale. Nel caso specifico delle sospensioni si ha una tendenza alla sedimentazione che si traduce in un fenomeno visibile e facilmente misurabile, la separazione dellacqua, ed in un altro meno evidente: il progressivo aumento della concentrazione dallalto verso il basso. Il primo aspetto rilevante solo nelle sospensioni instabili, mentre il secondo fenomeno pu essere accentuato anche nelle sospensioni stabili, al di sotto di un certo limite di rigidit-viscosit. La sedimentazione si misura con provette graduate della capacit di 1000 [cm3 ] ( interno = 60 [mm]; h = 400 [mm]) in cui la miscela lasciata a riposo per due ore. Il processo di decantazione permette la separazione della fase solida che si deposita sul fondo, sovrastata dallacqua limpida di cui si misura il volume ( Vacqua ). Si esprime come: Vacqua h 100 = 100 Vtotale H

D[%] =

(39)

Le sospensioni con tasso di sedimentazione inferiore al 10% sono ritenute stabili.

54

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Sospensione stabile
Livello iniziale dell'acqua h Acqua limpida

Sospensione instabile

H Sospensione decantata dopo due ore

Figura 22 Schema della prova per la determinazione del tasso di sedimentazione, nelle sospensioni di cemento

Superficie specifica [cm2/g]


2400 3000 4000 5000

10

0.8

(180') (120') (80')

Tasso di sedimentazione [%]

20 30 40 50 60

(120')

1.0 1.5 2.0

(100')

(80')

Rapporto A/C

(60')

Tempo di sedimentazione completa [min]

Figura 23 Relazione fra il tasso di sedimentazione e la granulometria del solido, nelle sospensioni di cemento

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Il trattamento del terreno mediante iniezioni

TEMPO DI PRESA: per le sospensioni ricche in cemento, il tempo di presa definito convenzionalmente dalla prova con lago di Vicat e corrisponde a tempi dellordine di qualche ora con rapporti C/A attorno a 2 [ -]. Per le miscele stabili additivate a bentonite o povere in cemento, la presa vera e propria notevolmente rallentata, quindi si effettuano misure scissometriche che indicano levoluzione nel tempo della resistenza a taglio. Ci che interessa, comunque, il tempo necessario al raggiungimento di una rigidit tale da bloccare il flusso e mantenere la miscela negli interstizi occupati: questa rigidit molto minore della resistenza corrispondente alla presa in termini

normalizzati. PRESSOFILTRAZIONE: si misura sia in laboratorio che in situ con la filtropressa standard (filtropressa Baroid) secondo le modalit stabilite dalla norma API 13B. Siccome, alla pressione normalizzata di 700 [kPa], la pressofiltrazione ha un decorso proporzionale alla radice quadrata del tempo, il comportamento delle sospensioni a base di cemento pu essere caratterizzato da un unico parametro che esprime la velocit di flusso dellacqua pressofiltrata: il coefficiente di pressofiltrazione definito dalla

relazione:

k f [] =
con:

(400 t )

AF

(40)

AF = volume dacqua filtrata dopo t minuti [cm3 ];

400 = volume iniziale del campione [cm3 ];

Il coefficiente di pressofiltrazione definisce quindi la velocit di drenaggio che caratterizza la miscela in specifiche condizioni sperimentali che possono essere pi o meno diverse da quelle operative reali. In generale, lapprossimazione tanto migliore quanto pi finemente poroso il mezzo, cio nel caso diniezione in un terreno eterogeneo in cui il flusso avviene lungo vie preferenziali (ghiaia), ma a contatto di orizzonti sabbiosi. RESISTENZA A COMPRESSIONE: data la granulometria grossolana dei terreni consolidabili con sospensioni, le prove meccaniche vengono raramente eseguite su provini preparati artificialmente in laboratorio; perlopi si usano campioni di terreno

56

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

trattato in situ. Nel caso delle sospensioni rivestono un certo interesse anche le prove sulla miscela pura. I test di compressione monoassiale o triassiale sono realizzati su provini cubici o cilindrici di miscela indurita, o terreno trattato, di snellezza 1.5
H 2 . Le prove sono D

effettuate a varie et di stagionatura (intervalli standard di 7, 28 e 90 giorni) su provini conservati in acqua. Solo per le sospensioni, le prove di laboratorio offrono indicazioni utili sulla resistenza e sulla deformabilit del terreno trattato. RESISTENZA A TRAZIONE: si determina con prove di flessione su provini confezionati a forma di barretta. RESISTENZA A TAGLIO: si misura in laboratorio con prove di taglio diretto

57

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

9 Soluzioni a base di silicato di sodio


Si tratta di liquidi, composti da un colloide (silicato di sodio) e da un reagente, caratterizzati dallassenza di rigidit e da una viscosit che evolve nel tempo fino al raggiungimento dello stato solido consistente in un gel. Questo tipo di miscela diniezione impiegato in terreni la cui permeabilit ridotta e granulometria fine non consentono lutilizzo delle sospensioni. A volte lutilizzo di soluzioni a base di silicato di sodio preceduto da un trattamento con iniezioni di sospensione a base di cemento, finalizzate al riempimento dei vuoti intergranulari maggiori. Come per le sospensioni, le soluzioni possono essere impiegate a fini di consolidamento o dimpermeabilizzazione, sia provvisori sia permanenti. Le principali propriet delle soluzioni a base di silicato di sodio sono:

ridotta viscosit iniziale; assenza di rigidit; assenza di una fase solida che pu separarsi da quella liquida per effetti di sedimentazione o pressofiltrazione; tempo di presa regolabile; aumento della resistenza meccanica del terreno trattato; riduzione della permeabilit del terreno trattato;

Le soluzioni sono fluidi newtoniani evolutivi per i quali esiste una relazione lineare fra la portata e la pressione diniezione, per ogni valore di viscosit. Siccome questultima aumenta nel tempo, si ha un incremento proporzionale della pressione, a portata costante, oppure un calo di portata, a pressione costante. Durante la fase diniezione, queste soluzioni evolutive si diffondono per impregnazione nei terreni granulari secondo la legge di Darcy e, con ogni dosaggio di silicato di sodio e reagente, la penetrabilit aumenta con la diluizione, comportando una diminuzione delleffetto consolidante. Lazione di un qualsiasi reagente modifica lequilibrio elettrico, che mantiene i gruppi di silicati distaccati, portandoli a riunirsi in strutture a catena che irrigidiscono lassieme. La resistenza del gel che ne deriva dipende dalla quantit dacqua e dalla natura del reagente.

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Il trattamento del terreno mediante iniezioni

I parametri principali che condizionano la distanza di penetrazione fanno capo alla permeabilit del terreno, al valore della viscosit iniziale ed alla sua evoluzione nel tempo, alla pressione ed alla durata delliniezione. Le soluzioni colloidali sono anche dette soluzioni evolutive perch la viscosit aumenta nel tempo al raggiungimento dello stato solido sotto forma di gel.

9.1 Silicato di sodio


Solitamente si presenta come una soluzione acquosa di silice colloidale in ambiente basico, costituita da gruppi di silice ( SiO 2 ) mantenuti in soluzione dalla soda. Dato che il silicato di sodio commerciale costituito da una mescolanza di vari silicati (metasilicato, disilicato e tetrasilicato), la formula generale :

nSiO 2 Na2O
Il silicato di sodio caratterizzato dal rapporto ponderale silice/soda, definito come:

(41)

Rp [] =

SiO 2 Na2 O

(42)

e dalla densit, espressa in gradi Baum ([B]) o in gradi Twaddle ([Tw]). A titolo indicativo, 38 [B] corrispondono ad una massa volumica di 13 [kN/m3 ] ad una temperatura di 20 [C]. I silicati di sodio liquidi abitualmente utilizzati hanno un rapporto ponderale Rp compreso fra 3 [-] e 4 [-], una densit compresa fra 30 e 42 [B] (52 e 82 [Tw]) ed un peso specifico compreso fra 1,36 e 1,38 [daN/dm3 ]. La qualit del silicato di sodio denotata anche dal contenuto dacido silicico, che influenza direttamente le propriet del gel di silice formato dalla reazione di neutralizzazione. Il silicato di sodio si pu trovare anche sotto forma di silicati vetrosi che devono essere messi in soluzione acquosa in autoclave a 150 [C] e 0.6 [MPa], oppure in polvere o atomizzati che possono essere disciolti in acqua a 40 [C]. importante rilevare che labbassamento della temperatura causa un rapido aumento della viscosit del silicato di sodio: pertanto necessario evitarne lesposizione a temperature inferiori a 0 [C] in qualsiasi fase di lavorazione. 59

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

15

30

%SiO2
20
40 B / 20 C 50

B - %Na2O - %SiO2

= Rp

2.0

25
= Rp 3.0

30
= Rp 3.3

= Rp 3.3

35

60

40 5 10 15 20 25

%Na2O

Figura 24 Silicato di sodio: relazione tra i gradi Baum e le percentuali di SiO 2 ed Na2O per differenti rapporti ponderali (Rp) Recentemente, alle soluzioni a base di silice colloidale, sono state affiancate le soluzioni a base di liquore di silice: si tratta di soluzioni vere di silice disciolta nella soda, ossia di soluzioni di monomeri veri e propri, mentre la silice colloidale costituisce soluzioni di polimeri. La silice attivata, associata al reagente minerale, produce idrosilicati con una struttura cristallina vera e propria: il prodotto risultante resistente e stabile nel tempo. Non si tratta, infatti, di una gelificazione evolutiva, come nel caso della silice colloidale, con formazione daggregati di macromolecolari e possibilit di sineresi, ma di una reazione diretta, che si realizza a livello molecolare. Data la modalit di reazione, limpiego del liquore di silice necessita della messa in opera con il processo Joosten, mediante passate successive dei due componenti in un unico tubo valvolato o mediante la posa nel foro di due tubi valvolati accoppiati per liniezione simultanea dei due componenti della miscela.

60

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

9.2 Reagenti inorganici dorigine minerale


Contengono anioni che neutralizzano la componente basica del silicato di sodio. Affinch i tempi di presa siano sufficientemente lunghi e compatibili con le esigenze operative, il silicato di sodio deve essere fortemente diluito, perci questi reagenti sono utilizzati essenzialmente nei trattamenti impermeabilizzanti (gel tenero). I reagenti minerali pi comuni sono il bicarbonato di sodio e lalluminato di sodio.
Il bicarbonato di sodio ( NaHCO2 ) libera lo ione bicarbonato ( HCO2 ) che

neutralizza la basicit del silicato con formazione di carbonato di sodio e gel di silice secondo la seguente reazione: nSiO 2 Na2O + 2 NaHCO2 2 Na2CO3 + nSiO 2 + H 2O

(43)

La debole acidit del bicarbonato di sodio permette, con sufficiente diluizione, di ottenere dei tempi di presa compatibili con limpregnazione dei terreni.

Tabella 10 Dosaggi usuali delle soluzioni contenenti bicarbonato di sodio come reagente (per m3 di soluzione)
Silicato di sodio (Rp=3,3 [-] e d=35-37 [B]) Bicarbonato di sodio 100-200 [l/m3 ] 15-30 [kg/m3 ]

Lalluminato di sodio ( NaAlO 2 ) reagisce con il silicato di sodio formando un silicoalluminato di sodio dalla struttura complessa:

nSiO 2 Na2O + 2 mNaAlO2 ( nSiO 2 mAl2 (m + 1)Na 2O)

(44)

Lalluminato di sodio, in forma pulverulenta o in soluzione stabilizzata, introdotto nella miscela sotto forma di soluzione diluita.

Tabella 11 Dosaggi usuali delle soluzioni contenenti alluminato di sodio come reagente (per m3 di soluzione)
Silicato di sodio (Rp=3,3 [-] e d=35-37 [B]) Alluminato di sodio 50-300 [l/m3 ] 10-30 [kg/m3 ]

61

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Nel consolidamento dei terreni si utilizzano anche reagenti quali il cloruro di calcio che provoca la presa quasi istantanea con formazione di un gel di scarsa penetrabilit che non permette di realizzare il trattamento per impregnazione. Si tratta della reazione di neutralizzazione alla base del procedimento Joosten per la formazione di un gel duro impiegato esclusivamente nei lavori di consolidamento del terreno: Na2 O SiO 2 + CaCl2 + H 2O Ca(OH )2 + nSiO 2 NaCl

(45)

Viscosit [mPas=Centipoises]
200

180

160

Soluzione a base di silicato di sodio Reagente: diestere

140

120

100

80

60

40

Viscosit iniziale
20

0 10 20 30 40 50 60 70

Tempo [minuti] Tempo d'iniettabilit Tempo di presa

Figura 25 Esempio devoluzione della viscosit in funzione del tempo 62

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

9.3 Reagenti organici


Agiscono con una reazione di saponificazione che libera acidi organici la cui cinetica chimica pu essere regolata con le proporzioni dei componenti. Il ritardo della gelificazione non pi prodotto dalla diluizione, come nel caso dei reagenti inorganici, ma dalla lenta formazione di un acido organico che gelifica il silicato liberando acido silicico. Possono essere utilizzati indifferentemente per limpermeabilizzazione (gel tenero) o il consolidamento dei terreni (gel duro) con una debole diluizione del silicato. I reagenti organici pi comuni sono: 1. Monoesteri: acetato detile; Questestere viene lentamente trasformato per idrolisi in alcool etilico ed acido acetico, che neutralizza il silicato di sodio in misura proporzionale al rapporto reagente/silicato. Siccome la temperatura pu accelerare la presa, possibile attuare la sostituzione parziale dellacetato d etile con in estere pi pesante come lacetato disobutile. 2. Di-esteri: miscela di succinato, adipato, glutarato di metile o d'etile; La reazione del di-estere metilico con il silicato di sodio la seguente:

COOCH 3

COONa
+ mSiO 2 Na2O mSiO2 + (CH 2 )n
+ 2CH 3OH (46)

(CH 2 )
COOCH 3

COONa

Il di-estere idrolizzato con formazione di di-acido che neutralizza la basicit del silicato con risultante formazione di gel di silice, di un sale di sodio dal di-acido e di metanolo. 3. Tri-esteri: triacetina; 4. Aldeidi: glyoxal; La reazione del glyoxal con il silicato di sodio, nota come reazione di Cannizzaro, la seguente:

2CHO CHO + H 2O + nSiO 2 Na2O 2(CHOH ) COONa + nSiO 2

(47)

63

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Si ha formazione dacido glicolico che, dopo la neutralizzazione del silicato di sodio, forma il corrispondente sale di sodio e il gel di silice.

Siccome il tasso teorico di neutralizzazione (quantit di reagente necessaria per neutralizzare tutto o parte del silicato di sodio) dipende dal quantitativo di reagenti utilizzato, il dosaggio dei reagenti organici funzione della loro natura, delle concentrazioni e delle propriet che sintendono conferire al gel: tempo di presa, resistenza meccanica da conferire al terreno, durabilit del trattamento, sineresi.

Tabella 12 Dosaggi usuali delle soluzioni contenenti reagenti organici (per m3 di soluzione)
Silicato di sodio (Rp=3,3 [-]e d=35-37 [B]) Reagente organico 180-800 [l/m3 ] 40-150 [l/m3 ]

Tra i reagenti organici meno diffusi si possono ricordare: gli acidi organici (acido citrico), gli esteri (carbonato detile), la formamide.

9.4 Acqua Lacqua utilizzata nella preparazione delle soluzioni deve contenere quantit di sostanze organiche o minerali minime e preferibilmente nulle: pertanto non si devono mai impiegare acque di mare o salmastre.

9.5 Coloranti La fenolftaleina un indicatore che pu essere impiegato per individuare la presenza di gel di silice in un terreno iniettato inumidito perch in ambiente basico vira passando dallincolore al rosso.

64

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

9.6 Stato liquido


Le principali caratteristiche di una soluzione allo stato liquido sono: DENSIT: legata essenzialmente al tenore di silicato di sodio. VISCOSIT INIZIALE: dipende soprattutto dal rapporto ponderale Rp e dalla

concentrazione del silicato di sodio nella soluzione (rapporto di diluizione S/A = silicato/acqua). In funzione della diluizione del silicato, la viscosit iniziale della miscela diniezione a 20 [C] pu variare da 1,5 [mPas] per soluzioni diluite a 30 [mPas] per soluzioni concentrate. In misura minore dipende anche dalla temperatura e dal rapporto reagente/silicato. VISCOSIT EVOLUTIVA FINO AL TEMPO DI GELIFICAZIONE: dipende

dalla qualit del silicato di sodio e dalla dose di reagente. Il silicato meno denso fa registrare delle viscosit pi basse a parit di diluizione, ma, restando nellambito dei dosaggi normali (5070% di silicato e 47% di reagenti) linfluenza minima. Ovviamente levoluzione della viscosit condiziona il tempo diniettabilit, perci importante conoscerne lo sviluppo. In generale si osserva che la viscosit si mantiene pressoch costante per un periodo pari almeno alla met del tempo di gelificazione. Dopo un periodo pari a circa 2/3 del tempo di gelificazione si ha un aumento del 50% della viscosit, mentre un netto incremento (23 volte) si ha solo dopo l80-90% del tempo di gelificazione. Per certi reagenti, la soluzione deve essere mantenuta in agitazione permanente durante liniezione, ma il tipo di reagente non influenza sensibilmente levoluzione della viscosit.
3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 0 0,2 0,4 0,6 0,8 1

t/tg [-]

Figura 26 Evoluzione della viscosit, normalizzata alla viscosit iniziale (), rispetto al tempo, normalizzato al tempo di gelificazione (t g ) 65

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

TEMPO DI GELIFICAZIONE: definito come il tempo che intercorre fra la

miscelazione del silicato di sodio con il reagente ed il momento in cui la soluzione acquisisce una rigidezza sufficiente ad impedire lo scorrimento. Il tempo di

gelificazione dipende dalla qualit e dalla concentrazione del silicato e dei reagenti. Esso varia anche con la temperatura ed regolabile da alcuni minuti fino ad un massimo di due ore tramite il dosaggio dei componenti (il silicato di sodio ed il reagente). Per temperature superiori a 20 [C] vale la legge dArrhenius 4 , mentre al di sotto dei 20 [C] il tempo di gelificazione raggiunge un massimo a circa 10 [C] per poi diventare quasi nullo attorno a 0 [C]. Da ci si deduce che, operando in condizioni ambientali a basse temperature (010 [C]), necessario riscaldare la soluzione durante la fase diniezione poich la gelificazione, oltre ad essere troppo rapida, diventa reversibile; infatti, le miscele gelificate a bassa temperatura possono ridivenire liquide se riscaldate.

Tempo di gelificazione [scala variabile]

Legge di Arrhenius

10

20

30

40

Temperatura [C]

Figura 27 Effetto della temperatura sul tempo di gelificazione

S. Arrhenius (1859-1927) Chimico-fisico svedese. Secondo la sua teoria, gli acidi sono sostanze che,

disciolte in acqua, liberano ioni H+. Invece le basi, disciolte in acqua, liberano ioni OH-. Ovviamente questa teoria, anche detta legge dArrhenius dipendente dalle condizioni di temperatura che influenzano la cinetica chimica. Questa teoria verr successivamente revisionata ed ampliata da Lewis.

66

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Tempo di presa [min]

60

45

30

15

Soluzione a base di silicato di sodio Reagente: diestere

0 0 10 20 30

Temperatura [C]

Figura 28 Variazione del tempo di gelificazione in funzione della temperatura

9.7 Stato solido


Lazione del reagente modifica lequilibrio elettrico che mantiene i gruppi SiO 2 in soluzione dalla soda. A seguito della gelificazione la soluzione presenta le seguenti caratteristiche: RESISTENZA MECCANICA: funzione del dosaggio dei componenti e del tasso

di neutralizzazione, inoltre aumenta con la finezza granulometrica del terreno trattato. Dato che le prove effettuate su campioni di gel puro hanno scarsa valenza, la resistenza

67

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

meccanica si misura con prove di compressione monoassiale eseguite su appositi campioni di terreno iniettato.

Rc 48h [MPa]
2.0

P = 60 %

P = 50 %

1.5

P = 40 %

1.0

P = percentuale volumetrica di silicato nella miscela [%]

0.5

Soluzione a base di silicato di sodio Rp = 3.3 (35-37 B) Reagente: aldeide

0 0 2.5 4.0 4.5

Percentuale volumetrica di reagente nella miscela [%]

Figura 29 Resistenza a compressione semplice della sabbia iniettata: influenza del tenore in silicato di sodio e reagente SINERESI: un fenomeno fisico, che interessa unicamente le soluzioni,

consistente in unespulsione dacqua basica, accompagnata da una debole contrazione del gel. un comportamento dovuto al fatto che, nel gel appena formato, la reazione di gelificazione non sarresta, ma continua lentamente, dopo la gelificazione, causando la policondensazione delle macromolecole di silice con conseguente separazione di due fasi: gel policondensato ed acqua silicizzata. La grandezza utilizzata per descrivere levoluzione del fenomeno il tasso di sineresi (Y), definito come rapporto percentuale fra il volume dellacqua espulsa ed il volume iniziale del gel. La sineresi dura da trenta

68

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

a quaranta giorni dopo la gelificazione, con unevoluzione del tasso di sineresi dipendente dal tipo di reagente utilizzato e dalla diluizione. Questo fenomeno influenzato, oltre che dalla composizione della miscela, anche dalla granulometria del terreno, che condiziona la possibilit di contrazione del gel: la sineresi, infatti, si verifica quando il gel non aderisce al supporto costituito dallo scheletro solido ed libero di contrarsi. Perci il fenomeno trascurabile nelle sabbie fini (0.06-1.25 [mm]), mentre risulta modesta nelle sabbie grosse (1-3 [mm]). Per evitare la sineresi, quindi, oltre ad aver cura di controllare la granulometria del terreno iniettato, talvolta opportuno far precedere uniniezione con sospensioni cementizie per impregnare i vuoti pi grossi, avendo cura devitare lidrofratturazione del terreno, entro cui il gel potrebbe deteriorarsi lasciando dei vuoti. RESISTENZA AL DILAVAMENTO: dipende dalla concentrazione del silicato

di sodio e dallo stadio raggiunto dalla reazione di gelificazione.

Tasso di sineresi [%]


50

40

Soluzione a base di silicato di sodio Reagente: diestere

30

20

10

0 0 20 30 40 50 60 70

Percentuale volumetrica di silicato di sodio nella miscela [%]

Figura 30 Tasso di sineresi in funzione del tenore in silicato di sodio Per quanto riguarda i fenomeni dalterazione del gel formatosi dopo la fase di gelificazione, necessario distinguere tra fattori intrinseci (tasso di neutralizzazione e sineresi) e fattori chimico-fisici ambientali. Il tasso di neutralizzazione ha notevole importanza poich, tanto pi completa la neutralizzazione del sodio da parte del reagente (tasso di neutralizzazione superiore al 60%), tanto maggiore la stabilit del 69

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

gel ottenuto. La presenza del sodio libero non neutralizzato, pu, infatti, causare lo scioglimento del gel.

Tabella 13 Durabilit dei trattamenti in terreni in presenza di falda, dedotta empiricamente


Tasso di neutralizzazione 40% 45- 65% >70% Durabilit <6 mesi 6-24 mesi indefinita

La sineresi provoca la contrazione del gel con espulsione dacqua ricca di silice e sottoprodotti della reazione di neutralizzazione. Questo fenomeno influenzato da qualit e concentrazione dei componenti della miscela e non si verifica nel trattamento delle sabbie fini in quanto impedita leliminazione dellacqua. Tra le sollecitazioni meccaniche che limitano maggiormente la durabilit delle iniezioni, come per le sospensioni, hanno importanza i sovraccarichi protratti nel tempo che accentuano il fluage. Siccome le soluzioni sono impiegate per limpregnazione dei terreni fini poco permeabili, lerosione pressoch assente a causa della trascurabile velocit di circolazione dellacqua. La temperatura riveste un ruolo notevole per la stabilit delle propriet del gel di silice, infatti ne condiziona la coesione al punto che questa risulta irrimediabilmente compromessa da cicli successivi di gelificazione e scioglimento. Nel caso delle soluzioni le acque basiche con valori di pH superiori a 12 [-] provocano la dissoluzione della silice costituente il gel. Infine la presenza nel terreno di materia organica naturale o artificiale (rifiuti) e di microrganismi possono causare a lungo termine alterazioni dovute alla biodegradazione dei sottoprodotti della reazione di neutralizzazione del silicato di sodio ad opera di reagenti organici.

70

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

9.8 Gel tenero per le iniezioni impermeabilizzanti


caratterizzato da un basso dosaggio di silicato di sodio (10-15% in volume), per cui il processo di gelificazione ottenuto per addizione di reagenti minerali (bicarbonato di sodio o alluminato di sodio).

Tabella 14 Composizioni tipiche di gel tenero (percentuali in volume)


Gel Composizione [% v] 20-30% silicato di sodio 1 66-77% acqua 3-4% reagente organico 15% silicato di sodio 2 82% acqua 3% reagente inorganico 3-8 [mPas ] 40-90 minuti 3-8 [mPas ] 30-90 minuti Viscosit iniziale Tempo di gelificazione

La scarsa viscosit iniziale che rende la miscela simile allacqua consente liniezione anche nelle sabbie fini. Con iniezioni a bassa pressione si raggiungono al massimo resistenze di 0.2-0.5 [MPa] a compressione e dalcuni kPa a taglio.Naturalmente questo tipo di soluzioni conferisce al terreno trattato una scarsa resistenza, trascurabile quando lo scopo precipuo dellintervento limpermeabilizzazione: si pu ridurre la permeabilit del terreno fino a valori di 1 10 6 - 1 10 7 [m/s]. Lazione del gel si sviluppa in circa due settimane, fino al raggiungimento di un coefficiente di permeabilit che risulta stabile per circa un anno, dopodich inizia ad aumentare. Per ci che concerne la durabilit del trattamento, infatti, si riscontra che la permeabilit nel tempo pu aumentare a causa di fenomeni di dilavamento, erosione e sineresi. La sineresi si manifesta soltanto se in gel ha la possibilit di contrarsi, cosa che accade prevalentemente nei terreni a granulometria pi grossolana. Perci, fra i reagenti minerali, si utilizza lalluminato di sodio nei terreni grossolani perch conferisce al gel il minimo tasso di sineresi, mentre nei terreni fini impiegato il bicarbonato di sodio che causa un maggiore tasso di sineresi.

71

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Tasso di sineresi a 28 giorni [%]

70 60 50 40 30 20 10 0 0 Reagente: 20 40 60 Percentuale volumetrica di SiO2 [%]

Aldeide Aldeide modificata Soluzione di silicato di sodio Rp = 3.35 (35-37 B) 0.15 < < 0.25 = peso del reagente / volume di silicato di sodio

Figura 31 Tasso di sineresi in funzione del tenore in silicato di sodio

9.9 Gel duro per le iniezioni di consolidamento


Si ottiene da soluzioni con forte dosaggio in silicato di sodio (60-80%) e reagenti organici (esteri o aldeidi), tale da ottenere un tasso di neutralizzazione ottimale stimato superiore al 66%. Lelevata resistenza del mezzo trattato si pu ottenere, in teoria, solamente con unelevata concentrazione di silicato, tale da produrre una reazione istantanea con il reagente: i due prodotti devono quindi essere introdotti nel terreno separatamente. Su questassunto si basa il procedimento Joosten, perfezionato nel 1925. Per superare gli inconvenienti pratici ed economici derivanti da tale procedura in due fasi, circa quarantanni fa, sono stati introdotti i reagenti organici con funzione indiretta, tale da

72

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

comportare una reazione intermedia che da luogo a prodotti, diversi da quello originario, che reagiscono successivamente con il silicato di sodio per dar luogo alla gelificazione.

Resistenza a compressione [MPa]

Tasso di neutralizzazione [%]


1.6 0.8 0.4 0.2 0.1 0 4 8 12 16

66.6 50.0

33.0
20

Tempo d'invecchiamento dei provini [giorni]

Figura 32 Resistenza del gel di silice al variare del tasso di neutralizzazione e dellinvecchiamento La viscosit iniziale pu raggiungere i 30 [mPas] per le soluzioni pi concentrate. La resistenza a compressione semplice delle sabbie iniettate varia da 0.2-0.3 a pi di 6 [MPa], poich queste soluzioni sono impiegate prevalentemente per il trattamento dei terreni granulari fini. Il terreno trattato con gel duro, ad elevato tasso di neutralizzazione, sviluppa rapidamente la resistenza gi dopo 3 giorni, fino al raggiungimento del valore finale dopo circa due settimane. In seguito, nellarco di un anno tale resistenza sabbatte del 30% del valore iniziale, per poi finalmente stabilizzarsi. Tabella 15 Composizioni tipiche di gel duro con reagente organico
Gel Composizione [% v] 64% silicato di sodio 1 20% acqua 16% reagente 50% silicato di sodio 2 30% acqua 20% reagente 7 [mPas] 40 minuti 84% 15 [mPas] 30 minuti 77% Viscosit iniziale Tempo di gelificazione Tasso di neutralizzazione

73

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Ovviamente questo tipo di gel ha anche un effetto impermeabilizzante sul terreno trattato. La resistenza meccanica acquisita dal terreno aumenta tanto pi esso fine ed addensato. Anche le modalit esecutive delliniezione influenzano il risultato in termini di resistenza meccanica, infatti essa aumenta allaumentare del tasso di riempimento dei vuoti che legato direttamente alla maglia di perforazione ed alla pressione e durata delliniezione. La pressione di fine iniezione un parametro direttamente correlato alla resistenza meccanica conferita al terreno.

Rc 28d [MPa] Sabbia di


7.5

[m] Fontainebleau Norimberga 0-90 0-50 0-15 0.3 0.2 0.15 1.3 0.65 0.25

5.0

1 1

2.5

0 0 4 5 6

Percentuale volumetrica di SiO2 [%] Soluzione di silicato di sodio Reagente: diestere

Figura 33 Resistenza a compressione semplice della sabbia iniettata. Incidenza della granulometria

74

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

9.10 Prove e parametri caratteristici


VISCOSIT: si misura in laboratorio con il viscosimetro coassiale. PESO SPECIFICO: semplicemente si pesa un volume noto di miscela. TEMPO DI GELIFICAZIONE: per le soluzioni colloidali a base di silicato di sodio, il passaggio allo stato solido prende il nome di gelificazione e avviene con gradualit. Siccome non vi un unico metodo convenzionale di misura, la definizione del tempo di gelificazione si basa sullosservazione diretta con semplici controlli tra cui il pi usuale la procedura del becher versato che consiste nel riempire un becher da laboratorio con la miscela diniezione provando periodicamente a versarne il contenuto. Il tempo di gelificazione identificato con il momento in cui il contenuto del becher non fuoriesce. Per le miscele con reagenti poco solubili, si utilizza un agitatore magnetico fino al momento della gelificazione. In generale il tempo diniettabilit compreso fra la met ed i due terzi del tempo di gelificazione. REOLOGIA : si determina esclusivamente in laboratorio con il viscosimetro coassiale. RESISTENZA MECCANICA: si misura in laboratorio con prove di compressione monoassiale o triassiale in controllo di deformazione (20 [mm/min]) su provini cilindrici di snellezza 1.5
H 2 . In questo caso, infatti, le prove meccaniche su D

miscele pure generalmente sono poco significative perch predominante leffetto dinterazione fra miscela e terreno, secondo la granulometria e le caratteristiche chimico-mineralogiche. PROVA DI SCORRIMENTO VISCOSO (FLUAGE): si realizza con apposite presse avendo cura di evitare lessicazione del provino. PROVA DI SINERESI: si effettua in laboratorio lasciando riposare la miscela in contenitori sigillati di polietilene (il PVC ed il vetro non sono utilizzati). Prova di lisciviazione: sono realizzate prove di lisciviazione per contatto e per percolazione. Le prime consistono nellimmergere ripetutamente il provino in acqua rinnovata, mentre la seconda modalit prevede limpiego di un permeametro a membrana. Lanalisi del lisciviato consente di individuare le sostanze disperse in acqua. Queste prove consentono anche di seguire levoluzione della resistenza e della permeabilit del provino di sabbia iniettata.

75

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

9.11 Resistenza meccanica del terreno trattato


Le prove di laboratorio in cella triassiale, eseguite in controllo di deformazione (velocit di deformazione di 20 [mm/min] su provini alti 80 [mm], secondo le norme Progil) hanno dimostrato che laumento della resistenza a rottura di un terreno granulare trattato con gel duro, dovuto essenzialmente allaumento della coesione, mentre langolo dattrito interno non varia sensibilmente. Liniezione delle sabbie silicee fini induce la trasformazione del terreno in un mezzo continuo per affinit chimica fra la miscela ed i grani solidi. Oltre alle eventuali reazioni chimiche fra la miscela ed il terreno, vi sempre una netta influenza della distribuzione granulometrica sulla resistenza delle sabbie iniettate: al diminuire della dimensione media dei grani, e quindi allaumentare della loro superficie specifica, si ha infatti un sistematico aumento della resistenza, a parit di composizione della miscela diniezione. Adottando un inviluppo di resistenza alla Mohr-Coulomb, lincremento di resistenza pu essere valutato, in termini di coesione, con la formula:

c[kPa] =

1 B tg [cos (1 sin )] 2

(48)

con:
= angolo dattrito del terreo non trattato [];

B = resistenza a compressione monoassiale del terreno trattato [kPa];

Facendo riferimento alla figura riportata di seguito, lespressione del criterio di rottura diventa:

[kPa] = c + 1 tg
con:

(49)

1 [kPa] =

1 B (1 sin ) 2

(50)

76

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Figura 34 Inviluppo di resistenza di Mohr-Coulomb Nella pratica possibile assumere, per la resistenza a taglio del terreno trattato, un valore pari al 30% della resistenza a compressione monoassiale, mentre, per la resistenza a trazione, quando non la si trascura nei calcoli, si pu considerare una percentuale del 15%. Inoltre si nota che il comportamento viscoplastico che il gel conferisce al terreno trattato, rende la resistenza a compressione fortemente dipendente dalla velocit di sollecitazione: il modulo di deformazione indipendente dalla pressione di

sconfinamento, ma si riduce allaumentare della velocit di deformazione. A titolo indicativo, si nota un calo di resistenza del 50%, riducendo di 20 volte la velocit di deformazione. Dalle prove eseguite sullo stesso tipo di terreno, trattato con soluzioni di composizione differente, risulta che la resistenza a rottura istantanea e a scorrimento viscoso (fluage) aumentano con il tenore di reagente e quindi con il tasso di neutralizzazione. Quindi, a parit di reagenti, le soluzioni meno concentrate

conferiscono al terreno un comportamento meccanico viscoplastico meno accentuato di quelle pi ricche in silicato di sodio.

77

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Pressione di confinamento [MPa]

13 [MPa]

0.2

4.0
0.08

3.0

0.04

525

415

2.0

1.0

2.0 0.0 0.2 2

345

Modulo di deformazione [MPa]

0 0.5 1.0 1.5

Velocit di deformazione [% dell'altezza iniziale del provino al minuto]

Deformazione [%]

Figura 35 Comportamento delle sabbie iniettate con gel di silice, sottoposte a prove di compressione triassiale Per bassi valori di sollecitazione normale, la deformazione raggiunge rapidamente il valore massimo e si stabilizza, mentre, allaumentare del carico applicato, il comportamento varia fino a condizioni in cui si raggiungono in tempi ridotti elevate deformazioni che conducono alla rottura.
Deformazione viscosa [%]
Sforzo normale

Tempo di carico

Figura 36 Comportamento viscoplastico (creep o fluage) della sabbia iniettata con silicato di sodio 78

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Infine si pu notare che nelle prove di fluage anche il tasso di neutralizzazione assume notevole rilevanza: quando il trattamento di consolidamento ha carattere permanente i tassi di neutralizzazione usuali che si aggirano attorno al 40% possono essere incrementati fino al 100%. Ci comporta limpiego di miscele pi costose a causa dellelevato dosaggio del reagente: 2 o 3 volte superiore a quello abituale.

c
[MPa]
N = tasso di neutralizzazione [%] Diluizione = Vacqua/Vsilicato [-] N = 70% = 0.5

3 N = 30% = 0.5 2 N = 50% = 1.0

N = 50% = 1.3

0 10-6 10-5 10-4 10-3 10-2

Velocit di deformazione ( L/L)/s [s-1]


0.024 0.24 2.4 24

Velocit di deformazione per provini h = 100 mm [mm/min]

Figura 37 Resistenza a compressione semplice della sabbia iniettata con soluzione a base di silicato di sodio In conclusione opportuno porre alcune riserve in merito alle metodologie sperimentali in uso ed alle deduzioni che se ne ricavano. In primo luogo, il grado dimpregnazione che si raggiunge nelle prove di laboratorio, superiore a quanto si ottiene normalmente nella pratica: ne deriva la possibilit che i contatti intergranulari siano parzialmente ridotti rendendo predominante leffetto della matrice di gel sullinterazione scheletro-matrice. Infine, la prova di compressione semplice

rappresenta un modello pessimistico ed inadeguato alla descrizione dello stato tensodeformativo reale del terreno trattato, perci appare migliore limpiego della cella triassiale. 79

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

10 Resine
I diversi tipi di resine si distinguono per la modalit di reazione o indurimento: 1. polimerizzazione: indotta dalluso di catalizzatori che agiscono su monomeri in soluzione acquosa (resine acriliche, fenoliche, amminiche); 2. polimerizzazione e policondensazione: indotta dalla miscelazione di due componenti costituiti da polimeri precondensati (resine epossidiche e

aminoplastiche, poliesteri); Nonostante le resine presentino una grande variabilit in termini di composizione, propriet e resistenza meccanica, sono accomunate da uneccellente durabilit e pertanto sono impiegate correntemente nei trattamenti permanenti con ottimi risultati. Esse possono essere alterate soltanto da particolari agenti chimici (acidi, solventi, basi, ossidanti concentrati). Le resine sono impiegate sia per il consolidamento che per limpermeabilizzazione, soprattutto quando richiesta durabilit, e sono state concepite per rispondere ad esigenze che le sospensioni e le soluzioni non sono in grado di soddisfare: viscosit ridottissima e costante per consentire liniezione di sabbie molto fini; elevata resistenza meccanica raggiunta in tempi brevi (alcune ore); tempo di gelificazione regolabile tramite le proporzioni dei reagenti e variabile da alcuni secondi a parecchie ore; resistenza alle acque aggressive; comportamento reologico pseudoplastico della miscela diniezione; reattivit con lacqua del terreno;

Le resine appartengono alla categoria delle soluzioni pure in quanto presentano il vantaggio di mantenere costante la viscosit fino al momento della solidificazione. Questa propriet fa s che la relazione fra la portata e la pressione sia costante durante la fase diniezione, e pertanto il limite diniettabilit risulta, in teoria, indefinito, ma in realt subordinato ad esigenze di carattere pratico ed economico: portate e tempi accettabili con pressioni tali da evitare diffusi fenomeni didrofratturazione. Siccome, per le resine, il passaggio dallo stato liquido a quello solido (polimerizzazione) istantaneo, il tempo di presa misurabile senza incertezza e regolabile tramite il dosaggio dei componenti. 80

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

10.1 Resine acriliche


Sono monomeri in soluzione acquosa che reagiscono per polimerizzazione poich la reticolazione ottenuta per addizione di catalizzatori (sistema REDOX). La miscela diniezione preparata mescolando la resina con un certo volume dacqua addizionata ai catalizzatori in quantit variabile in funzione del tempo di presa richiesto. Per regolare il tempo di polimerizzazione si deve tener conto della temperatura della miscela, del pH dellambiente e delle eventuali contaminazioni da parte di metalli o dossigeno. Il sistema catalitico costituito da acceleratore (0.1-5%) e catalizzatore (0.1-5%). Con i consueti dosaggi (10% di resina in soluzione acquosa), la viscosit della miscela vicina a quella dellacqua: 1 [mPas]. Secondo il grado di reticolazione raggiunto, il polimero ottenuto elastico o plastico e pu conferire al terreno iniettato resistenze a compressione semplice prossime a 1.5 [MPa]. Con queste resine quindi possibile ottenere un modesto consolidamento, ma il campo dimpiego pi consono limpermeabilizzazione o la creazione di diaframmi elastici antivibrazioni. Da un punto di vista prettamente operativo, per, la forte tossicit ne sconsiglia luso in ambienti chiusi quali fabbricati e gallerie.

10.2 Resine acriliche modificate con silicato di sodio


Sono costituite da due componenti entrambi in soluzione acquosa che reagiscono con gelificazione del silicato di sodio e successiva polimerizzazione della resina: soluzione 1: silicato di sodio liquido + catalizzatore per la soluzione 2; soluzione 2: resina acrilica con indurente + catalizzatore per la soluzione 1;

La miscela diniezione preparata mescolando le due soluzioni dopo averle diluite in acqua ed ha una viscosit molto bassa: 2 [mPas]. Queste miscele conferiscono al terreno buona resistenza meccanica ed hanno la caratteristica di rigonfiare in acqua.

10.3 Resine acriliche modificate con polimeri


Laggiunta di polimeri, quali il lattice, conferisce alla miscela diniezione elasticit, buona adesione e cemento e roccia, oltre che resistenza allestrusione sotto battente idraulico. Per contro la viscosit leggermente maggiore rispetto alle resine precedenti: 15 [mPas]. 81

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

10.4 Resine fenoliche


Il prodotto base pi noto un fenolo bivalente, denominato resorcina, la cui polimerizzazione avviene per intervento di unaldeide (solitamente formaldeide) che costituisce i legami fra i monomeri per ordinarli a catena. La resina ottenuta partendo da soluzioni acquose dei due prodotti, che si presentano come polveri da diluire in acqua, che reagiscono per policondensazione ottenuta per addizione di un reagente che pu essere: un acido debole o una base; un ossidante; unassociazione di pi prodotti. Con le normali diluizioni, la viscosit della miscela bassa, attorno a 23 [mPas] e si mantiene perfettamente costante in un intervallo regolabile con unopportuna scelta del dosaggio del catalizzatore. La resistenza della miscela condizionata dal rapporto resorcina/formaldeide e dalla diluizione, mentre quasi indipendente dalla qualit e dalla dose del catalizzatore. Il comportamento del polimero puro di tipo elasto-plastico, mentre la presenza dello scheletro solido del terreno granulare causa un notevole aumento del modulo elastico ed annulla il fenomeno del fluage, osservabile sulla resina pura. Liniezione di queste miscele conferisce al terreno trattato resistenze a compressione superiori a 2 [MPa]. Oltre alla resorcina, esiste unampia gamma di fenoplasti di costo inferiore messi a punto dallindustria chimica, a partire da derivati fenolici per condensazione in presenza dopportuni catalizzatori dellaldeide formica. I composti plurinucleari che ne derivano, sono di natura liquida e vengono diluiti in acqua. Lindurimento avviene per addizione di formaldeide e soda con una reazione di policondensazione fortemente esotermica. Queste miscele si differenziano reologicamente da quelle a base di resorcina, poich presentano una viscosit lievemente evolutiva che le pone in una categoria intermedia fra le soluzioni pure e quelle evolutive; le resistenze possono in ogni caso essere dello stesso ordine.

82

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

10.5 Resine amminiche


Il prodotto base di questa categoria di resine lurea (carbammide), prodotta per sintesi dallammoniaca e dallanidride carbonica. La polimerizzazione avviene per mezzo della formaldeide in ambiente acido o neutro, dopo un tempo regolabile con opportuni catalizzatori come il cloruro dammonio. La viscosit della miscela pu variare da 10 a 100 [mPas] secondo l a qualit della resina impiegata e la diluizione. La resistenza a compressione semplice del terreno iniettato varia da 3 a 10 [MPa], ma il buon effetto consolidante ed il costo relativamente basso, nellambito delle resine, sono controbilanciati dalla preclusione allimpiego in ambienti basici, vale a dire nei terreni calcarei.

10.6 Resine poliuretaniche con sistema acqua-reagente


Sono resine soluzione in un plastificante o in un solvente, che reagiscono con lacqua del terreno per formare un gel duro o tenero. Il sistema catalitico costituito da acceleratore. La viscosit della miscela elevata: da 10 a 100 [mPas]. La resistenza a compressione semplice terreno iniettato pu superare i 2 [MPa].

10.7 Resine poliuretaniche con sistema bicomponente


Sono resine costituite da due componenti liquidi che reagiscono per poliaddizione su di un poliisocianato con formazione di un gel duro. Il sistema catalitico costituito da un acceleratore. La viscosit della miscela molto elevata: da 100 a 1000 [mPas]. Come per il sistema acqua-reagente, la resistenza a compressione semplice terreno iniettato pu superare i 2 [MPa]. Queste resine sono impiegate nei casi di cavit molto aperte con forti circolazioni dacqua che dilaverebbero le normali miscele, mentre queste ultime polimerizzano in presenza dacqua, anche in movimento, ed il loro tasso di rigonfiamento raggiunge valori elevatissimi (fino a 50 [-]). 83

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Tabella 16 Principali tipi di resine e rispettivi campi dapplicazione


Tipo di resina Tipo di terreno Applicazioni Impermeabilizzazione del terreno allacqua ed ai gas Acrilica Granulare molto fine Consolidamento, anche di terreni sottoposti a vibrazioni, fino a resistenze di 1.5 [MPa] Fenolica Amminica Poliuretanica Granulare molto fine Granulare organico Granulare con grossi vuoti Consolidamento del terreno Consolidamento del terreno Impermeabilizzazione del terreno

11 Miscele per applicazioni speciali


Si tratta di composti o resine organiche il cui impiego riservato a particolari applicazioni non solo per le particolari che forniscono al terreno, ma anche per la tossicit e le difficolt di manipolazione. Miscele a base di bitume. Sono costituite da idrocarburi dallelevato peso molecolare derivati dalla distillazione frazionata del petrolio, che si presentano come prodotti viscosi impiegati a caldo o sotto forma demulsioni poco stabili in grado di coagulare al contatto con le superfici minerali. Queste miscele sono utilizzate

nellimpermeabilizzazione e garantiscono durabilit e resistenza agli agenti corrosivi. Miscele a base di poliestere. Sono dei prepolimeri in soluzione in un diluente reattivo, che reagiscono indurendo per polimerizzazione a seguito delladdizione del catalizzatore. Sono molto stabili agli agenti chimici e conferiscono al terreno trattato unelevata resistenza meccanica. Miscele a base di resine epossidiche. Sono dei prepolimeri liquidi che reticolano per poliaddizione grazie ad un catalizzatore. Sono molto stabili agli agenti chimici e conferiscono al terreno trattato unelevata resistenza meccanica. Miscele a base di resine furaniche. Sono ottenute per polimerizzazione dalcool furfurilico in presenza di un catalizzatore acido. Miscele a base di silicone. Sono dei prepolimeri indurenti per policondensazione in presenza di un agente reticolante o di un catalizzatore. Queste miscele con grandelasticit e resistenza chimica sono utilizzate come idrorepellenti. 84

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

12 Messa in opera delle miscele diniezione


Il principio su cui si fonda la tecnica delliniezione consiste nellinviare la miscela sotto pressione nel terreno da trattare per mezzo di una perforazione. In base allo scopo del trattamento ed alle caratteristiche del terreno, si possono distinguere le seguenti tecniche diniezione:

A. Iniezione per permeazione o impregnazione: la miscela riempie i vuoti senza produrre apprezzabili variazioni di volume e di struttura del terreno. Leffetto di conferire al terreno incoerente la coesione della miscela iniettata, mantenendo inalterato langolo dattrito interno. La portata e la pressione delliniezione vengono definite dal progettista in modo da evitare lidrofratturazione.

B. Iniezioni per idrofratturazione (claquage, encapsulation, squeeze grouting): la miscela si propaga nel terreno attraverso una ragnatela di fratture prodotte a scapito di spostamenti nel terreno.

C. Iniezioni solide di compattazione statica (compaction, displacement grouting): una miscela molto densa, e non penetrabile nel mezzo trattato, iniettata ad elevata pressione (6-10 [MPa]) compattando il terreno circostante con formazione di un bulbo compresso, secondo il principio di una cavit che sespande.

D. Iniezione per permeazione-claquage o microclaquage: questa tecnica sfrutta il reticolo di claquage per ottenere uno scheletro strutturale adeguato a fornire resistenza a terreni fini che non possono essere permeati dalla miscela. In questo modo si realizza un trattamento misto dimpregnazione degli strati pi permeabili e compattazione dei passaggi a granulometria pi fine, mediante fratturazioni controllate del terreno, cio provocando dei fenomeni didrofratturazione (claquage) in scala ridotta.

Nonostante la semplicit del concetto alla base del trattamento del terreno mediante iniezioni, la messa in opera della miscela un procedimento articolato che si pu sintetizzare nelle seguenti fasi: 85

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

1. 2. 3.

riconoscimento degli orizzonti geologici da trattare; perforazione ed equipaggiamento dei fori diniezione; preparazione, trasporto ed iniezione propriamente detta della miscela per mezzo di una pompa;

4.

controllo dei parametri diniezione (pressione, portata e volume complessivo) e delle condizioni al contorno (sollevamenti del terreno, rifluimento a boccaforo).

12.1 Tecnica di perforazione


La perforazione realizzata con gli stessi diametri (60130 [mm]) e le medesime tecniche impiegate nei sondaggi geognostici: allestremit di una batteria daste cave installato lutensile di perforazione azionato a rotazione o a rotopercussione e dotato di una spinta assiale trasmessa dalle aste stesse. Linsieme lubrificato tramite un fluido immesso nella batteria daste ed estratto a boccaforo (circolazione diretta) o viceversa (circolazione inversa). Senza addentrarsi nel complesso campo della tecnica dei sondaggi, comunque necessario rilevare il fatto che il fluido di perforazione deve essere scelto con attenzione, poich in taluni casi pu provocare lintasamento dei vuoti intergranulari del terreno alterandone le caratteristiche e modificando leffetto della successiva iniezione.
Tecniche di perforazione
Rotazione Rotopercussione 1. Utensili di perforazione Tricono Taglienti Corona diamantata Curetta a percussione Trivella 2. Fluidi di perforazione Aria Acqua Fango bentonitico Fanghi biodegradabili Miscele a base di bentonite e cemento 3. Rivestimento del foro Simultaneo all'avanzamento Al termine di ogni manovra 4. Parametri di perforazione registrati Velocit d'avanzamento Spinta sull'utensile Pressione del fluido di perforazione Energia di percussione riflessa foro [mm] Argille, marne Sabbie, alluvioni Rocce tenere 60-100 60-100 60-100 Ordine d'interesse crescente da 3 a 1
3 1 1 1 2 2 1 3 1 3 1 1 3 3 1 3 1 1 1 2 1 1 2 2 1 1 2 3 3 2 1 1 1 1 1 1 1 1 3 1 1 2

Schema 1 Tecniche di perforazione e rispettivi campi dapplicazione 86

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

12.2 Maglia di perforazione


Uno dei primi parametri da stabilire la forma geometrica del trattamento, ossia lestensione spaziale della porzione di terreno iniettato: naturalmente la geometria del trattamento condizionata dal tipo dopera e dallo scopo dellintervento. Sulla scorta dei dati sperimentali (caratteristiche del terreno e delle miscele prescelte) e dei dati di progetto, si pu definire la forma generale delle zone di terreno da iniettare e la distribuzione, lorientamento e la profondit dei fori diniezione, in modo da assicurare ovunque il minimo interasse prescritto. Siccome liniezione usualmente effettuata per passate successive allinterno dello stesso foro, il trattamento pu essere modellizzato come un insieme di volumi elementari cilindrici di terreno iniettato per ogni passata, il cui raggio dazione definito dalla seguente relazione geometrica:

R[m] =
con:

V n L

(51)

V = volume iniettato nella passata elementare [m3 ];


L = altezza del cilindro iniettato coincidente con il passo fra due iniezioni

successive [m];

n = porosit del terreno [-], definita dalla relazione n =


dei vuoti e V il volume apparente del terreno;

VV , in cui VV il volume V

Il raggio diniezione consente di dimensionare la maglia di perforazione, dopo averne definito la geometria: correntemente scelta fra lo schema triangolare (a quinconce) o quadrato. Con il termine raggio dazione sintende, infatti, il percorso massimo che la miscela in grado di compiere attraverso i pori del terreno, a partire dal punto diniezione, senza che intervengano sensibili mutamenti nei confronti della disposizione reciproca dei grani del terreno allo stato naturale. Il concetto di raggio dazione quindi collegato ad un effetto dimpregnazione omogenea e regolare dei vuoti del terreno da parte della miscela, senza turbative dellassetto granulometrico naturale e, soprattutto, senza sprechi di fluido diniezione. 87

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Maglia triangolare
R

Maglia quadrata 2R
Foro primario

1.8 R

1.5 R

2R

Foro secondario

Figura 38 Tipologie di maglia di perforazione comunemente adottate La validit di questo modello suffragata da osservazioni sperimentali che confermano come il raggio dazione delliniezione dipenda da: permeabilit del terreno; pressione diniezione ammissibile; volume complessivo iniettato; tipologia di miscela (viscosit e tempo di presa).

Per le sospensioni, il raggio dazione dipende dalla capacit di penetrazione d ei grani solidi, prima che si verifichi il fenomeno della pressofiltrazione, mentre, per le resine e le soluzioni, il raggio dazione condizionato dallevoluzione della viscosit fino allinizio della presa. Nella progettazione della maglia di perforazione necessario tenere conto anche della possibilit di deviazione del foro dalla traiettoria teorica prevista che pu verificarsi a causa delleterogeneit del terreno o della lunghezza eccessiva per il materiale di perforazione impiegato (aste troppo snelle). Per le tecniche di perforazione utilizzate per le iniezioni, la deviazione sul piano orizzontale si pu stimare realisticamente 35 [mm/m] di foro. Partendo da queste considerazioni, nella seguente tabella riportata la spaziatura dei fori usualmente adottata fino a profondit di 25 metri.

88

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Tabella 17 Spaziatura per maglie di perforazione in terreni granulari


Descrizione Sabbie fini Terreni granulari (profondit 25 [m]) Sabbie ghiaiose Ghiaie Ghiaie sabbiose ( k H kV ) Spaziatura dei fori [m] 0.8 1.3 12 24 35

La maglia di perforazione infine determinata grazie a considerazioni geometriche legate al raggio dazione teorico ed al tipo diniezione: le iniezioni a partire dalla superficie o da opere ausiliarie sono realizzate con pi file di fori paralleli o divergenti, mentre nel caso diniezioni a partire da opere sotterranee si realizzano fori radiali o secondo le generatrici di coni per i trattamenti in avanzamento. Per quanto riguarda lordine diniezione dei fori, due sono i metodi utilizzabili. Il primo, detto

dellingabbiamento, consiste nel partire dalla periferia della maglia e procedere verso il centro: in campo aperto risulta vantaggioso perch simpedisce la diffusione della miscela allesterno della zona di terreno da trattare. Il secondo metodo linverso del primo e consiste nel procedere dal centro alla periferia della maglia di perforazione: siccome presenta il vantaggio di allontanare progressivamente lacqua dalla zona da trattare ed evitare idrofratturazione o sollevamento del piano campagna, utilizzato preferibilmente nei trattamenti per impregnazione ed ogni volta che si opera in ambito urbano.

12.3 Equipaggiamento del foro


Con questo termine, si definisce linsieme dei dispositivi introdotti nel foro al fine di permettere liniezione della miscela, ad una pressione appropriata. Il foro pu essere lasciato privo di rivestimento se stabile, altrimenti rivestito con tubi giuntati fino alla profondit della zona da trattare, in cui sinterrompe o raccordato ad appositi tubi valvolati, ossia dotati di valvole a manchette con spaziatura variabile fra 0.25 e 0.5 metri. Si tratta di valvole costituite da piccoli fori praticati nel tubo e ricoperti da un manicotto di gomma (manchette) con resistenza tale da permettere la dilatazione sotto pressione, per consentire luscita della miscela, ed impedirne il rientro al termine delliniezione.

89

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

La cavit anulare compresa fra il rivestimento e la parete del foro sigillata dalla cosiddetta iniezione di guaina: uniniezione di sospensione di cemento e bentonite, appositamente realizzata per consentire la fuoriuscita della miscela delliniezione vera e propria dalle valvole a manchette senza bloccarle, e contemporaneamente evitare il rifluimento a boccaforo. Si comprende, perci, il ruolo di questoperazione e la conseguente importanza duna corretta esecuzione: la resistenza della guaina, dopo un certo tempo di maturazione, deve essere tale da impedire che la miscela iniettata in pressione la sospinga lungo il tubo, e, daltra parte, non pu essere troppo alta perch deve sempre consentire, anche a distanza di tempo, la rottura radiale entro un determinato limite di pressione applicata allinterno del tubo. In generale sadotta un rapporto C/A attorno a 0.5 [-] ed una dose di bentonite adeguata a rendere la sospensione stabile ed adeguatamente fluida. Liniezione di guaina pu essere realizzata dal basso con un apposito otturatore che occlude il fondo del tubo di rivestimento, oppure sostituendo il fluido di perforazione con la miscela di guaina nel corso dellesecuzione del foro o al termine. In alcuni casi il rivestimento del foro realizzato con tubi leggeri in plastica che possono essere rimossi o lasciati in posto al termine delliniezione.

12.4 Preparazione della miscela


Siccome la gamma delle miscele si sempre pi ampliata, le tecniche diniezione si sono affinate di pari passo: parallelamente stato necessario un adeguamento degli impianti tale da renderli rispondenti alle necessit operative. In prima istanza, infatti, limpianto di cantiere deve garantire laffidabilit del ciclo di preparazione delle miscele, le cui caratteristiche chimico-fisiche e reologiche non possono discostarsi dalle specifiche di progetto. Il secondo requisito lautomazione: la modalit diniezione deve essere programmabile in funzione delle quantit di miscela da iniettare e delle pressioni limite da raggiungere. Un primo aspetto delicato lo stoccaggio dei componenti, che pu influenzare in misura apprezzabile le caratteristiche della miscela: si pensi, ad esempio, al ruolo della temperatura nella presa del silicato di sodio (il tempo di presa raddoppia o dimezza per intervalli di 6-8 [C]). Alcuni prodotti, inoltre, possono essere sensibili allumidit che

90

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

causa idrolisi o idratazione. Un aspetto correlato alle modalit di stoccaggio dei prodotti e delle miscele, la sicurezza dellimpianto, intesa comefficace protezione delluomo e dellambiente dalleventuale tossicit delle sostanze trattate.

Tabella 18 Metodi di stoccaggio dei componenti per le miscele diniezione


Prodotto Cemento, bentonite, sabbia fine, argilla trattata Cemento, bentonite, ceneri volatili, filler Sabbie, ceneri volatili, filler Tutti i prodotti liquidi Metodo di stoccaggio Sacchi Silos Cumuli compartimentali e coperti Contenitori stagni

La miscelazione dei prodotti avviene attraverso limpiego di dosatori che erogano le esatte quantit e miscelatori adeguati allo stato fisico ed alle propriet degli stessi. In alcuni casi si utilizzano accorgimenti particolari come la pre-idratazione separata della bentonite per le sospensioni a base di cemento o la miscelazione a boccaforo per le miscele chimiche speciali a presa rapida.

Tabella 19 Attrezzature usate per il dosaggio dei componenti delle miscele diniezione
Componente Prodotti secchi, in piccole quantit Prodotti secchi, in grandi quantit Prodotti liquidi ed acqua Dosatore Bilancia, dosatore ponderale (tenendo conto del tasso dumidit del prodotto) Dosatore volumetrico, vite dArchimede, tramoggia Pompa con contatore volumetrico

Tabella 20 Attrezzature usate per la miscelazione dei prodotti diniezione


Tipo di miscela Sospensioni a base di cemento Miscele caricate Soluzioni Resina Miscelatore Miscelatore, turbo-miscelatore con elevata velocit di rotazione della turbina (1500-3000 [giri/min]) Miscelatore con pompa a circuito chiuso Miscelatore a palette (velocit di rotazione 30-200 [giri/min]) Miscelatore a pistola

91

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

La lavorabilit delle miscele molto influenzata dalla viscosit, infatti, con le comuni attrezzature da cantiere, si possono lavorare e pompare fluidi con viscosit massima di 800-1000 [mPas] e rigidezza massima di 50 [Pa]. Durante la preparazione, la miscela deve essere un fluido omogeneo e con ridotta sedimentazione, in modo da presentare caratteristiche adatte al pompaggio: in particolare, per i fluidi binghamiani, si deve mantenere la soglia di taglio inferiore ai 50 [Pa]. Le condizioni ideali di lavorabilit di una miscela diniezione consistono in una viscosit iniziale di 10 [mPas] che si mantenga pressoch costante per un tempo di circa 30 minuti, consentendo le operazioni diniezione in foro, dopodich aumenti rapidamente per limitare la propagazione della miscela nel raggio diffusione di progetto. Questo comportamento corrisponde solo ad alcune miscele chimiche, mentre gli altri fluidi diniezione sattestano in zone di lavorabilit praticabile o accettabile.
500

Viscosit [mPa s]

100 50

10 5

1 20 40 60

Tempo d'iniezione [min]


Lavorabilit accettabile Lavorabilit praticabile Lavorabilit ideale

Figura 39 Lavorabilit delle miscele diniezione Quando le miscele con lunghi tempi di presa sono state preparate, possono essere stoccate in vasche dotate dagitatore a palette con bassa velocit di rotazione (30-50 [giri/min]) ed essere riprese successivamente per lutilizzo con eventuale addizione dacceleranti di presa. Nel caso delle miscele con brevi tempi di presa, invece, lo stoccaggio si pu effettuare nello stesso miscelatore, ma per breve durata. 92

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Nel caso in cui il punto diniezione distante dal luogo di preparazione, si compie il trasporto della miscela mediante tubazione fino a vasche di ripresa per mezzo di pompe. Per le brevi distanze, invece, liniezione avviene per mezzo di pompe situate nel luogo di preparazione della miscela: in questo caso si parla di centrale diniezione. Questa soluzione impiantistica presenta notevoli vantaggi in termini di controllo, automatizzazione dei processi, rendimento delle pompe. La tendenza attuale, infatti, consiste nella minimizzazione dellintervento degli operatori, che si limitano allo svolgimento dei controlli sui processi in atto: uno dei compiti fondamentali della centrale, infatti, la registrazione dei parametri diniezione. Le tubazioni per la miscela diniezione sono resistenti alla pressione e, generalmente, hanno diametro compreso fra 2 e 5 centimetri per consentire portate adeguate ed evitare la decantazione. Per le iniezioni con resine, le tubazioni sono costruite con materiali che impediscono il passaggio dei raggi U.V., in grado di alterarne le propriet. In ogni caso, necessario specificare che nella pratica di cantiere risulta fondamentale lavare opportunamente le tubazioni dopo luso per eliminare la presenza di residui di miscela che, dopo la presa, possono renderle inutilizzabili.

Tabella 21 Attrezzatura impiegata per liniezione dei diversi tipi di miscele


Applicazione Iniezione a bassa pressione di grandi vuoti con miscele aerate o caricate Iniezione a portata controllata di: miscele caricate con sabbia (d < 2 [mm]); sospensioni a base di cemento; soluzioni a base di silicato di sodio; Iniezione di miscele chimiche Iniezione di resina Iniezione di resina in piccole quantit Pompa a vite (portata 0.10 1 [m3 /h]) Pompa dosatrice a pistoni Pistola iniettante Pompa a pistoni (portata 0.1 10 [m3 /h], pressione 0.5 10 [MPa]) Attrezzatura Pompa centrifuga (portata 10 50 [m3 /h]), pompa a vite (portata 10 20 [m3 /h])

Dato che la temperatura ha effetti importanti sulle miscele diniezione, per le sospensioni a base di cemento, stata definita una metodologia di calcolo del calo di temperatura nel tragitto compiuto nella tubazione. Il calcolo pu essere eseguito analiticamente applicando la formula seguente: 93

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

ti t a dt [C ] = l f k (1 e) Q con:

(52)

dt = calo di temperatura [C]; l = lunghezza del tubo [m];


f = superficie interna di un metro di tubo [m2 ];

k = coefficiente di conducibilit termica del tubo [kcal/m2 hC];

e = efficienza dellisolamento termico [-];


t i = temperatura iniziale della sospensione allingresso [C]; t a = temperatura dellaria attorno al tubo [C];
Q = portata [l/min]

Per un tubo non isolato, con diametro interno di 26 [mm], spessore 3.5 [mm] e coefficiente di conducibilit termica k = 11.5 [kcal/m2 hC], la formula precedente si semplifica e pu essere espressa nomogramma riportato in seguito:

dt [C] 0.02 (t i t a )

l Q

(53)

:
Differenza fra la temperatura iniziale della sospensione e la temperatura dell'aria [C]
60 50 40 30 20 10 0 1.0 3.0 50 100

Lunghezza del tubo [m]


200 300 400 500 0 10 20 30 40 50 60

1000 25 20 15 5.0 7.5 10

Portata [l/min]

Figura 40 Nomogramma per il calcolo del calo di temperatura delle sospensioni di cemento nelle tubazioni diniezione, nel caso diniezione in condizioni climatiche fredde 94

Calo di temperatura della sospensione nel tubo [C]

750

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

12.5 Parametri diniezione


In cantiere si deve garantire la realizzazione delliniezione secondo le modalit progettate, facendo penetrare le miscele secondo una sequenza logica prestabilita, basata sul criterio della penetrabilit crescente, e controllando tutti i parametri diniezione. Le grandezze pi significative inerenti alla messa in opera delle miscele diniezione sono definite per un insieme di punti diniezione (fori) e sono relative ad una singola fase. 1. ORDINE DINIEZIONE DEI FORI. stabilito in base alle esigenze dei singoli

casi, ma di norma si parte dai fori pi esterni, in modo da creare un contenimento che riduce le dispersioni oltre i limiti previsti ed aumenta progressivamente lefficacia del trattamento.

2.

VOLUME DI MISCELA INIETTATA PER OGNI PASSATA (V). Esso dipende

essenzialmente dal rapporto volumetrico fra il volume della miscela ed il volume del cilindro ideale di terreno da trattare, che integra la porosit del terreno ed il coefficiente di riempimento dei vuoti. Per questo motivo si usa la denominazione: iniezioni condotte a volume controllato. La definizione dei quantitativi delle miscele da iniettare attraverso ogni valvola, in ordine crescente di penetrabilit, tiene conto di diversi fattori pratici oltre quelli teorici di progetto. Il riempimento effettivo dei vuoti, la dispersione della miscela oltre il limite teorico previsto ed il possibile drenaggio, fanno s che spesso lesecuzione delliniezione permetta di trarre informazioni utili alla modifica in corso dopera delle specifiche di progetto.

3.

PRESSIONE DINIEZIONE (P). Nonostante la complessit del m eccanismo di

diffusione della miscela nel terreno, in linea generale, si pu affermare che la pressione diniezione aumenta in ragione della portata (Q) e della viscosit (), mentre diminuisce allaumentare della permeabilit del terreno (k ) e del passo (l). La pressione diniezione quindi un parametro difficile da valutare e da controllare, si pensi, ad esempio alla difficolt di valutare la caduta di carico per trafilamento alle valvole a manchette: pertanto in questo caso lapproccio numerico perde efficacia a confronto con lesperienza degli operatori. Lapproccio teorico porta a pensare che i risultati migliori si ottengano con la massima pressione diniezione possibile, mentre le evidenze 95

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

empiriche sono in contrasto: di fatto si tratta di una problematica ancora in discussione ed in fase di studio. Teoria e pratica concordano, comunque, sul fatto che la pressione diniezione aumenta con la profondit. comunque sempre necessario tenere conto dellidrofratturazione insoddisfacenti che sia pu causare a effetti questo collaterali fenomeno negativi si o risultati infatti,

qualora

trascurato:

riferisce,

lespressione pressione di rifiuto con la quale sintende il limite di pressione da non superare quando non si desidera indurre la rottura del terreno. Nel campo del trattamento dei terreni la pressione diniezione deve essere valutata con prove ad hoc o stimata empiricamente, ma comunque deve essere inferiore alla pressione didrofratturazione e non deve causare compattazione radiale del terreno, se non specificamente richiesta.

4.

PORTATA DINIEZIONE (Q). Nel caso delle iniezioni per impregnazione si

deve limitare la portata in modo che la pressione si mantenga inferiore alla pressione didrofratturazione del terreno. La portata deve essere tarata in funzione della permeabilit specifica del terreno nei confronti della miscela diniezione. Il coefficiente di permeabilit riferito allacqua fornisce, infatti, solo indicazioni parziali e spesso fuorvianti in relazione alla capacit dassorbimento del fluido diniezione. Indicativamente, la portata necessaria a riempire i vuoti intergranulari maggiori e di 40-60 [l/min], mentre per limpregnazione dei pori nei terreni fini si usano portate di 20-30 [l/min]. Al fine di ottimizzare i risultati del trattamento, nella pratica del cantiere, si adotta anche laccorgimento di ridurre la portata a 1 -3 [l/min] nella fase finale della passata.

5.

DURATA DELLA SINGOLA PASSATA ( t =

V Qmedia

). Liniezione in pi passate

dalla stessa valvola una procedura utile ad ottenere lomogeneit radiale del trattamento: con ununica passata, infatti, si rischia che la miscela segua una direzione preferenziale. Naturalmente, la durata della passata deve essere compatibile con il tempo di presa e diniezione, secondo le caratteristiche specifiche del tipo di miscela iniettata.

96

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

6.

IL TEMPO DINIEZIONE. Generalmente legato allo sviluppo della viscosit

della miscela, alla pressione di pompaggio ed al raggio di diffusione stabilito in sede progettuale. Secondo il tipo di miscela, il tempo a disposizione per il pompaggio dipende dallo sviluppo della viscosit e dal tempo di presa: si va dalle 2-4 ore per le sospensioni di cemento ai 20-60 minuti per le soluzioni, fino a pochi minuti, o addirittura secondi, per le miscele speciali. In linea di massima, si pu affermare che il tempo diniezione per le sospensioni di cemento coincide con il tempo didratazione del cemento, mentre, per le soluzioni di silicato di sodio, il tempo diniezione coincide con il tempo di gelificazione, ossia il periodo dopo il quale il terreno trattato sviluppa resistenza a taglio. In particolare, per le sospensioni a base di cemento, opportuno ridurre il raggio di diffusione, e quindi il tempo diniezione, per evitare che la miscela possa diluirsi eccessivamente nel terreno, o possa iniziare la presa durante liniezione, il che provoca un aumento della pressione con il rischio didrofratturazione. Al contrario, per le soluzioni, il tempo di presa e quindi il raggio di diffusione, pu essere regolato mediante il dosaggio ed il tipo dei reagenti.

Volume di miscela iniettata

Pressione d'iniezione Raggio di diffusione effettivo Portata

Tempo

Riempimento dei vuoti

Fase transitoria

Fase finale

Figura 41 Andamento qualitativo dei parametri diniezione in funzione del tempo

97

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Il volume di miscela da iniettare ad ogni passata costituisce un importante criterio darresto che deve essere predeterminato in fase di progettazione. Il rapporto volumetrico fra il volume della miscela da iniettare ed il volume del cilindro ideale di terreno da trattare compreso fra il 15 ed il 45% per sabbie e ghiaie e fra il 5 ed 25% per i terreni coesivi fessurati. La portata, invece, si stabilisce correntemente in base alla permeabilit del terreno e pu variare fra 0.2 e 1.8 [m3 /h]. Naturalmente i valori di pressione e portata precedentemente esposti devono essere considerati puramente indicativi in quanto, anche nel campo del trattamento dei terreni con iniezioni, ha validit il metodo osservazionale. Pertanto, i valori previsti in fase progettuale sono soggetti ad eventuali variazioni a seguito della verifica tramite lanalisi della risposta del terreno in situ. Infatti, la misura della pressione diniezione corrispondente alla portata di progetto e losservazione deventuali fenomeni quali il sollevamento del terreno o il rifluimento di miscela a boccaforo consentono il controllo della correttezza dei parametri diniezione. Indicativamente il valore della pressione delliniezione per permeazione, misurato in testa al foro, P = 3 3 , il che compatibile con la necessit di evitare

lidrofratturazione, se si considerano le perdite di carico che avvengono lungo il foro e soprattutto nelle valvole a manchette. Nei casi di terreni con scarsa permeabilit sapplica spesso il trattamento didrofratturazione e serraggio progressivo. Durante la prima fase sinietta una miscela a base di cemento fino al superamento della pressione didrofratturazione. In seguito si procede con una portata di 0.6-0.8 [m3 /h] iniettando un volume pre-fissato di miscela per evitarne leccessiva diffusione. Dopo la presa si ritorna su ciascun punto diniezione ripetendo loperazione se la pressione resta inferiore ad un valore prefissato, che tiene conto del tipo di terreno e delle condizioni al contorno.

98

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

12.6 Metodi diniezione


1. Iniezione dalla testa del foro. Questo metodo, adatto a trattamenti poco profondi e resistenti o per liniezione attraverso murature, prevede che la miscela sia iniettata applicando la pressione su tutta la lunghezza del foro, occluso in testa per mezzo di un otturatore gonfiabile o di un raccordo filettato.

Rondelle di serraggio

Gomma

Muratura o terreno resistente

Figura 42 Schema del metodo diniezione dalla testa del foro

2.

Iniezione dalla batteria daste di perforazione. Si tratta di unapplicazione

particolare delliniezione in avanzamento in cui, per, il fluido di perforazione costituito dalla miscela diniezione a base di cemento. anche possibile perforare con il fluido ordinario e, al termine, riempire il foro di miscela che funge da guaina per il tubo valvolato inserito in seguito.

3.

Iniezione per passate successive in estrazione. Questa tecnica, largamente

diffusa, consiste nelliniettare sezioni del foro di lunghezza variabile tra 0.25 e 1 metro partendo dal basso e risalendo fino al limite superiore della zona da trattare, con lausilio di un tubo valvolato. Completata la perforazione, sintroduce nel foro il tubo valvolato di materiale plastico, con diametro compreso fra 1 e 1.5 [inch] e 2 o 3 valvole per metro. Esso provvisto, ad intervalli regolari, di fori coperti da valvole di non ritorno (valvole a manchette). Successivamente si riempie lintercapedine esterna con una miscela cementizia a bassa resistenza (iniezione di guaina). 99

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

La composizione di questa miscela di cemento e bentonite caratterizzata da un rapporto C/A attorno a 0.5 [ - ] ed una dose di bentonite adeguata a renderla stabile e fluida. Solitamente liniezione di guaina realizzata attraverso la valvola di fondo. Una volta indurita la guaina sinietta, in modo localizzato su di una singola valvola, per mezzo di un doppio otturatore (a coppelle o idraulico con guarnizioni despansione). La miscela diniezione solleva la valvola e rompe la guaina diffondendosi nel terreno circostante. Lo scopo della guaina, infatti, dimpedire la risalita della miscela lungo lesterno della tubazione, obbligandola ad interessare di volta in volta le singole sezioni cilindriche definite dalla posizione delle valvole. La resistenza della guaina, al termine della maturazione, deve essere sufficiente ad impedire che la miscela iniettata la sospinga lungo il tubo e tale da consentire la rottura radiale entro un certo limite di pressione applicata alla valvola. Liniezione effettuata isolando le singole sezioni, dotate di valvole, mediante un doppio otturatore ad espansione o con guarnizioni a coppelle. Al termine della fase diniezione, quando viene meno la pressione del fluido, la valvola si richiude impedendo il ritorno del materiale iniettato allinterno del tubo valvolato. Dopo aver lavato linterno del tubo, le valvole sono pronte per essere riutilizzate nelle successive passate.

Miscela in pressione Tubo valvolato Iniezione di guaina Guarnizioni "a coppelle" Valvola "a manchette" Trattamento in corso Terreno non trattato

Terreno trattato

Figura 43 Iniezione con tubo valvolato, mediante otturatore doppio a coppelle

100

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Uno dei maggiori vantaggi di questo metodo legato al fatto che consente lesecuzione delliniezione a volume controllato in pi fasi, eventualmente con limpiego di miscele diverse per ogni fase, in modo da realizzare iniezioni di riempimento dei vuoti maggiori e, successivamente, iniezioni dimpregnazione con miscele a maggiore penetrabilit. Nel caso di terreni eterogenei, invece, possibile differenziare la miscela adattandola alle caratteristiche del terreno. Un ulteriore vantaggio offerto dalliniezione con tubo valvolato la possibilit dimplementare liniezione con il procedimento Joosten, iniettando

contemporaneamente con pi tubi, diversi componenti chimici che si mescolano e reagiscono nel terreno. La flessibilit operativa consentita da questi dispositivi preventivamente posti in opera e funzionanti a lungo termine rende anche pi agevoli ed economiche eventuali modifiche in corso dopera, parte integrante di una progettazione basata sul metodo osservazionale.

Aria compressa

Miscela in pressione

Iniezione di guaina Guarnizioni gonfiabili "packers"

Terreno non trattato Valvola "a manchette" Trattamento in corso

Tubo valvolato

Terreno trattato

Figura 44 Iniezione con tubo valvolato, mediante otturatore doppio gonfiabile

101

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

4.

Iniezione in avanzamento. In questo caso si esegue un tratto di foro, si ritira di

qualche metro lutensile di perforazione e sinietta immediatamente attraverso le aste. Sattende la presa della miscela e si perfora nuovamente il terreno iniettato proseguendo poi attraverso il terreno naturale sottostante, per poi ripetere nuovamente loperazione. Ovviamente il foro non deve essere rivestito poich liniezione si esegue attraverso le aste di perforazione. Si tratta di un procedimento molto oneroso che non consente un accurato controllo del risultato.

Guarnizioni

Terreno trattato

Lunghezza della passata

Trattamento in corso Parete del foro

Figura 45 Iniezione nel foro non rivestito, mediante otturatore semplice

Tipo d'otturatore
Otturatore in testa al foro Otturatore semplice Otturatore gonfiabile Rivestimento del foro Assente Tubo continuo Tubo valvolato Tubo giuntato Tubo flessibile Tubo metallico Terreno da trattare Ordine d'interesse crescente da 2 a 1 Argille, sabbie e ghiaie Rocce tenere Cavit sotterranee
2 1 2 1 2 2 1 1

Schema 2 Attrezzature diniezione e rispettivi campi dapplicazione

102

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Tabella 22 Metodi diniezione a confronto


Tecnica diniezione Vantaggi Svantaggi Impossibilit di passate Permette portate elevate Iniezione dalla testa del foro Rapidit dequipaggiamento del foro Iniezione indipendente dalla perforazione Iniezione con tubo valvolato Possibilit diniezione selettiva e ripresa in fasi successive Sezioni di terreno trattato perfettamente delimitate Iniezione in avanzamento Possibilit di pressioni elevate Possibilit diniezione senza equipaggiamento del foro Impossibilit diniezione Iniezione dalla batteria daste di perforazione Permette portate elevate Buonesecuzione della guaina selettiva e mirata Restrizioni su composizione e viscosit della miscela Necessit di perforazione del terreno trattato dopo ogni iniezione Possibilit di sollevamento del piano campagna Necessit dequipaggiamento del foro con tubo valvolato selettive Il terreno deve avere resistenza sufficiente da consentire la tenuta dellotturatore

103

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

12.7 Controlli durante liniezione


Durante la fase diniezione vera e propria necessario effettuare, a livello della centrale, il controllo strumentale dei parametri caratteristici delliniezione: pressione, portata e volume totale iniettato. La tecnologia a disposizione consente lacquisizione automatica di tali parametri, la registrazione, lelaborazione e la restituzione in forma grafica e numerica. Ci permette la gestione e la regolazione delliniezione in tempo reale, grazie al feed-back immediato fra la strumentazione di controllo e limpianto. Un ulteriore controllo riguarda la sorveglianza dei sollevamenti del piano campagna, effettuata mediante tecniche di livellazione topografica, o strumentazione laser-scanner nei casi pi delicati. Per tenere sotto controllo tali movimenti, mantenendoli entro valori accettabili, si pu variare la portata, i volumi di miscela per passata ed in totale oppure le distanze tra i punti diniezione simultanea. Qualora si superi la tolleranza imposta sul sollevamento del terreno sinterviene limitando la pressione diniezione. Infine si opera un controllo visivo sul rifluimento della miscela a boccaforo, che sintomo inequivocabile dinconvenienti quali linefficacia delliniezione di guaina,

leccessiva pressione della miscela o il mancato assorbimento nel terreno.

104

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

13 Studi preliminari
Lo scopo degli studi preliminari lacquisizione di conoscenze sufficienti sul terreno e sullopera da consolidare o impermeabilizzare, al fine di poter prospettare le soluzioni tecniche pi valide in termini di costi, tempi desecuzione e ricadute ambientali. A seguito della scelta della modalit dintervento pi idonea, le informazioni raccolte consentono la messa a punto delle indagini specifiche successive. Per accertare la fattibilit e definire le pi adeguate modalit di un trattamento con iniezioni, si dovr quindi procedere attraverso le seguenti fasi:

1. Studio della natura del terreno, della sua struttura e dellidrologia sotterranea mediante sondaggi geognostici, osservazioni piezometriche e prove di

permeabilit in situ. 2. Indagini di laboratorio su provini rappresentativi per la determinazione dei parametri geotecnici dinteresse generale e specifico ai fini della valutazione diniettabilit. 3. Formulazione in laboratorio di uno pi tipi di miscele presumibilmente idonee ed esecuzione di prove specifiche relative allo studio dei parametri diniezione: penetrabilit, limiti di pressione, portata e tempo, effetti consolidanti ed impermeabilizzanti, compatibilit ecologica. 4. Prove diniezione e controllo dei risultati in situ, per verificare i dati sperimentali colmandone le lacune e trarre indirizzi pratici pi precisi sulle modalit operative.

La sintesi dei dati raccolti in questa fase, orienta il progettista nella scelta della tecnica di trattamento pi appropriata ed influenza la successiva fase di studi specifici.

105

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Schema tipo degli studi preliminari ai trattamenti diniezione Struttura geologica Sezione geologica Studio del sito Idrogeologia Condizioni al contorno

Stima dei costi Esame delle diverse soluzioni Altri trattamenti Scelta del trattamento con iniezioni Tempistica esecutiva Ricadute

Individuazione della zona da trattare

Studi specifici dei parametri diniezione

Individuazione delle propriet da conferire al terreno Studi complementari (geologici,

Analisi dei risultati

geotecnici, idrogeologici)

Progetto del trattamento

Prove diniezione in sito

Schema 3 Diagramma di flusso degli studi preliminari ai trattamenti diniezione

13.1 Studio del sito


Lo studio geologico ed idrogeologico costituisce la prima fase degli studi preliminari ed ha come obiettivo lacquisizione di unimmagine di dettaglio sufficiente del contesto in cui si effettua il trattamento, comprendente ogni aspetto che pu essere influenzato dallesecuzione dei lavori. Lanalisi delle carte geologiche, dei sondaggi e degli studi gi eseguiti, consente di realizzare sezioni geologiche preliminari che orientano le successive fasi che si articolano attraverso sondaggi geognostici, indagini geofisiche, prove idrogeologiche.

106

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

13.1.1 Sondaggi geognostici e campionamenti I metodi di perforazione per indagini geognostiche appartengono solitamente a due categorie: a percussione o a rotazione. Lavanzamento a percussione con sonda a valvola (curetta) e rivestimento protettivo costituisce, in linea di principio, il procedimento pi adeguato alla campionatura di terreni granulari con ghiaia e ciottoli, solo se si opera con grandi calibri (300600 [mm]). Infatti, oltre allinconveniente pi noto, il rimaneggiamento del campione, si rischia il rimescolamento di strati differenti, frequente nelle fitte alternanze che caratterizzano i depositi alluvionali, ed il parziale dilavamento della frazione pi fine. Le perforazioni a rotazione con recupero di carota permettono di ricostruire con precisione la stratigrafia ed ottenere campioni da sottoporre a prove di laboratorio, ma i piccoli calibri usuali (75150 [mm]) possono comportare la frantumazione del materiale pi grossolano ed uno scarso recupero degli elementi lapidei maggiori. I calibri usuali, quindi, si addicono ai terreni coesivi e lapidei. Una soluzione a tali inconvenienti rappresentata dallimpiego di carotieri di maggior calibro (200300 [mm]) azionati a rotazione senza circolazione di fluido ordinario (acqua o fango), ma purtroppo questa scelta cade in difetto quando si effettua il carotaggio sotto falda, a causa della bassa densit relativa del terreno. In questo caso si ottiene un recupero rappresentativo con luso di campionatori a pistone stazionario infissi a pressione. Infine utile ricordare che quando il campo granulometrico molto esteso e comprende anche unapprezzabile frazione limo-argillosa, ripartita o concentrata in livelletti, il prelievo a percussione con curetta tende a sottovalutarne lentit, mentre il

carotaggio a rotazione con piccolo diametro porta ad una valutazione in eccesso. Infine, i sondaggi a distruzione con diagrafia dei parametri di perforazione, in seguito alla taratura con i carotaggi, consentono un rapido ed economico riconoscimento della stratigrafia.

13.1.2 Prove di permeabilit in situ su terreni incoerenti Con i fori realizzati per i sondaggi geognostici, opportunamente rivestiti, si possono definire le caratteristiche idrogeologiche del sito: possibile identificare gli acquiferi, le quote piezometriche, i gradienti idraulici, la permeabilit globale. Le prove pi economiche e comuni sono eseguite in avanzamento entro i fori di sondaggio, rivestiti fino allorizzonte di prova o fino al limite superiore di una zona 107

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

filtrante cilindrica creata mediante la posa di ghiaia o sabbia, con graduale sollevamento della colonna. La pi diffusa fra queste metodologie dindagine la prova Lefranc che consiste nellimmissione a gravit, dacqua a fondo foro e nella misura della portata dassorbimento. Unaltra modalit dindagine, denominata prova Lugeon, consiste nellisolamento di un tratto di foro con un doppio otturatore gonfiabile e nellimmissione dacqua in pressione nella sezione individuata. Il procedimento si basa sullaumento della pressione per intervalli discreti e la misura della corrispondente portata dassorbimento. La valutazione del coefficiente di permeabilit (k ) presenta sempre difficolt ed incertezze: salvo nei casi di terreno omogenei ed isotropi e di condizioni al contorno perfettamente note, i valori sperimentali possono essere affetti da notevoli errori. Le modalit di perforazione, di pulizia del foro e disolamento della sezione filtrante sono essenziali per lattendibilit di queste prove, che possono essere condotte: con limmissione o lestrazione dacqua; a carico idraulico costante, attendendo la stabilizzazione della portata; a carico idraulico variabile, misurando il livello dacqua in funzione del tempo, dopo aver creato un temporaneo innalzamento o abbassamento del livello statico.

Una regola empirica orientativa stabilisce che il limite inferiore del coefficiente di permeabilit, per una valutazione con metodi semplici, sia dello stesso ordine di grandezza di quello pratico diniettabilit: k = 10-6 [m/s]. Per una maggiore accuratezza necessario ricorrere a fori o tratti di foro attrezzati come veri e propri pozzi filtranti, isolando opportunamente la zona da indagare. In generale si stabilizza il livello idrico con una o pi portate diverse, predisponendo talvolta una rete di piezometri circostanti per una migliore interpretazione dei risultati ricostruendo un reticolo idrodinamico di maggior dettaglio. Con questa procedura si realizzano valutazioni globali in formazioni omogenee ottenendo dati accurati di permeabilit orizzontale. Nella fase di studio preliminare appare invece pi utile realizzare una fitta serie di misure puntuali con un procedimento basato sulla misura della velocit verticale di circolazione dellacqua entro un pozzo filtrante mediante un micromulinello. Le prove sono eseguite, dopo un accurato spurgo, entro un foro allestito con filtro continuo 108

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

che interessa tutta la zona da indagare e senza la necessit disolare strati pi o meno permeabili. Si procede in due fasi distinte: 1. misura delle eventuali velocit naturali, indicanti la presenza di falde acquifere a diverso livello piezometrico;
2.

misura delle velocit durante limmissione o lestrazione di una portata costante a livello stabilizzato entro il pozzo.

I rilievi sono effettuati ad intervalli di profondit stabiliti e possono essere infittiti secondo le variabilit o le anomalie riscontrate. In base ai dati di velocit raccolti si individuano gli strati omogenei dal punto di vista della conducibilit idraulica. La determinazione del coefficiente di permeabilit k permessa dalla formula di Dupuit semplificata:

k [m / s ] =

Q L H

(54)

con:
L = spessore dello strato [m]; H = depressione o innalzamento della falda a regime nel pozzo [m];

Q = portata [m3 /s] desunta dalla relazione:

Q m 3 / s = A v R con:
A = sezione orizzontale del pozzo [m2 ];

(55)

v R = differenza fra le velocit risultanti alle estremit dello strato [m/s];

Anche con questo metodo, il limite inferiore della permeabilit apprezzabile dellordine di grandezza di 10-6 [m/s]. Nel contesto delle prove di permeabilit in situ anche utile effettuare linventario delle opere idrauliche esistenti (pozzi, condotte) e disporre analisi chimiche delle acque. Per concludere, interessante ricordare che, in assenza di falda acquifera, linterpretazione teorica delle prove di permeabilit molto complessa, se non impossibile: perci si deve ricorrere a formule empiriche spesso molto approssimative. 109

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

13.1.3 Prove geofisiche La geofisica permette dapprofondire la conoscenza del sottosuolo ottenendo dati di carattere estensivo che completano le informazioni puntuali acquisite con le

perforazioni. Fra le tecniche di pi largo impiego si possono citare la sismica (tomografia sismica con tecniche down-hole e cross-hole), i sondaggi elettrici resistivi e la microgravimetria per lindividuazione delle cavit sotterranee.

13.1.4 Prove di laboratorio Gli studi geotecnici basati sulle prove di laboratorio (permeabilit, resistenza a compressione e a taglio) permettono di completare la conoscenza dei parametri diniettabilit caratteristici. Le difficolt di campionamento, cui si fatto cenno al paragrafo 13.1.1 Sondaggi geognostici e campionamenti, comportano innanzi tutto lesigenza di una completa informazione sulle modalit di prelievo, affinch sia possibile programmare le prove di laboratorio pi adeguate e stimarne il grado dattendibilit. Come esigenza minima, i provini devono riprodurre la composizione granulometrica reale del terreno; nei casi di fitte alternanze o intercalazioni, la decomposizione pu essere effettuata direttamente oppure analiticamente su di una curva granulometrica media. Le caratteristiche volumetriche (densit relativa, porosit) sono valutate solo su campioni che danno garanzie di buona conservazione della struttura originale. Le prove di permeabilit su materiale ricostruito in laboratorio forniscono indicazioni utili solo nel caso, molto raro, di sabbie pulite e con granulometria molto uniforme. Nel caso in cui si disponga di provini indisturbati, si eseguono prove con il permeametro a membrana. Per tutte le prove eseguite su terreno iniettato importante conoscere con precisione la modalit di preparazione del provino e desecuzione delliniezione. Un primo metodo di preparazione dei provini consiste nellimpasto omogeneo di miscela e terreno secco in quantit prefissate: luso di sabbia uniforme pu essere utile per un raffronto speditivo di miscele diverse, ma fornisce risultati poco significativi per quanto riguarda sia la resistenza che i moduli di deformazione. Ci dovuto al fatto che, per lomogeneit dellimpasto, si costretti ad introdurre un eccesso di miscela

110

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

rispetto al volume dello scheletro solido: ne consegue unelevata saturazione dei vuoti ed una probabile riduzione dei contatti intergranulari. Un secondo metodo consiste nelliniezione in candela di un campione di terreno indisturbato o ricostruito con precise modalit. Si tratta di una procedura abbastanza complessa, che per pu fornire informazioni pi precise e complete, sia in senso assoluto che comparativo. Il procedimento pi largamente diffuso stato messo a punto dalla societ francese Rhone-Progil. Il materiale di riferimento la sabbia di Fontainebleu: una sabbia silicea fine con diametro dei grani compreso fra 0.1 e 0.3 [mm], con superficie specifica S S = 139 [cm2 /g] o S 0 = 375 [cm-1 ]. La sabbia viene immessa e costipata in un tubo di PVC trasparente lungo un metro e con diametro da 40 a 100 millimetri. La compattazione attuata in modo da ottenere le seguenti caratteristiche medie:

Tabella 23 Caratteristiche della sabbia di Fontainebleu


Peso dellunit di volume del terreno alleggerito ( ' ) Porosit ( n ) Coefficiente di permeabilit allacqua ( k ) 1.626 [cN/cm3 ] 0.386 [-] 8.410-5 [m/s]

Il cilindro di prova dotato, alle estremit, di filtri ed otturatori ad espansione che impediscono il rigonfiamento del campione durante le operazioni diniezione. Dopo aver saturato dacqua il campione, liniezione effettuata dal basso mediante una pompa o un compressore daria tramite un serbatoio in cui la miscela pu essere mantenuta in agitazione. Liniezione attuata con una portata tale da rendere la durata della fase dimpregnazione compresa fra 15 minuti ed il tempo di presa: normalmente questa fase dura circa mezzora. Al termine del trattamento, il campione conservato per due giorni in posizione verticale in un contenitore ermetico. Il cilindro cos formato successivamente sezionato in tronconi da 8 [cm] per ricavare i provini cilindrici, scartando le sezioni destremit.

111

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Setto di drenaggio Campione da iniettare Compressore d'aria Miscela d'iniezione

Filtro

Figura 46 Schema dimpianto per la prova diniezione in candela secondo il procedimento Progil In cantiere i provini sono preparati immettendo la miscela in un contenitore cilindrico ( interno = 40 [mm]; h = 100 [mm]) per unaltezza compresa fra 30 e 50 millimetri e, in seguito, versando lentamente la sabbia del sito fino a riempimento. Durante questa fase la miscelazione effettuata per scuotimento del contenitore ed urto della base su di una superficie rigida. Dopo aver controllato che un sottile strato di

miscela ricopra la sabbia, il contenitore sigillato e conservato per 48 ore in posizione verticale. Successivamente si ricavano i provini con la stessa modalit e le stesse caratteristiche dimensionali di quelli di laboratorio.

13.1.5 Ispezione del sito Lanalisi ed il censimento del quadro statico e fessurativo degli edifici e delle opere adiacenti il sito da trattare forniscono importanti informazioni sulla situazione in oggetto di studio e si rivelano anche molto utili a fini contrattuali e legali.

112

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

13.2 Studi specifici


A seguito della scelta del trattamento con iniezioni, il progettista precisa gli elementi specifici necessari alla definizione degli obiettivi e degli effetti del trattamento, allottimizzazione della tecnica diniezione e alla messa a punto dei metodi di controllo dei risultati. Le indagini messe in atto in questa fase si differenziano in base allo scopo del trattamento. Trattamento dei terreni. In questo caso hanno un ruolo importante le informazioni fornite dallanalisi delle diagrafie di perforazione, poich il loro impiego non si limita agli studi preliminari, ma si estende alla fase esecutiva vera e propria grazie allesecuzione dei fori diniezione. Trattamento delle opere. Lindagine documentale incentrata sullanalisi dei progetti costruttivi e della documentazione di cantiere alla ricerca dinformazioni sul terreno di fondazione, sui metodi di realizzazione e sulle strutture e sui materiali. Successivamente si procede allanalisi del quadro fessurativo e alle misure topografiche per definire lassetto statico. Lesecuzione di sondaggi geognostici o piccoli scavi a ridosso delle fondazioni informazioni e limpiego contenute di tecniche geofisiche consentono progettuale lattualizzazione analizzata. In delle casi

nella

documentazione

particolarmente delicati si procede anche al prelevamento ed allanalisi dei materiali strutturali contestualmente allesame endoscopico dei fori di prelievo.

113

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

14 Prove preliminari diniezione in situ


Il completamento degli studi preliminari porta alla messa a punto di un procedimento teorico di trattamento che, secondo la complessit e limportanza dellopera, necessita della calibrazione e della messa a punto attraverso prove diniezione in sito che debbono essere realizzate al meglio per garantirne la rappresentativit. Generalmente, infatti, la raccolta di dati sperimentali secondo i criteri espressi nei paragrafi precedenti sufficiente per la progettazione di un trattamento: con tali premesse, il conseguimento di un buon risultato pu essere garantito da accurati controlli in corso dopera atti a suggerire le varianti operative eventualmente necessarie. Le prove diniezione in fase progettuale sono quindi riservate a problemi di particolare importanza o delicatezza, ai fini dellorientamento delle scelte tecnico-economiche. Gli scopi di tali prove sono: 1. Innanzi tutto, la verifica delladeguatezza della tecnica di perforazione,

dellequipaggiamento del foro e del metodo diniezione. Anche la maglia di perforazione sperimentata per controllare che la disposizione e la lunghezza dei fori siano sufficienti. 2. La verifica della composizione della miscela, controllando che la relazione

pressione-portata resti entro i limiti di progetto. 3. Il prelievo di campioni di terreno trattato permette di valutare lefficacia

delliniezione. In generale le informazioni che si possono trarre sono utili ad una prima verifica delle modalit operative previste, ma i controlli del risultato sono spesso difficili e tendono a sottovalutare leffetto globale del trattamento, poich i risultati ottenuti sono validi nella zona di prova. Per questo motivo, quando lestensione del sito da trattare importante, per garantire la rappresentativit statistica delle prove preliminari, si devono eseguire almeno 12 prove diniezione.

114

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Cavit sotterranee

Terreni sciolti

Parametri da determinare con gli studi preliminari


1. Caratteristiche della formazione geologica Stratigrafia Cavit sotterranee Fessurazione Riempimento

(R) (R) (R) (R) (R) Riempimento esistente Metodi d'indagine - Geofisica: di superficie (microgravimetria) in foro (sismica a rifrazione) - Sondaggi geognostici: riconoscimento stratigrafico campionamento in foro - Perforazione a distruzione: registrazione parametri - Prove meccaniche in situ: penetrometrica (SPT) pressiometrica - Prove idrauliche in foro: prova Lefranc prova d'idrofratturazione prova d'assorbimento prove con traccianti - Video-ispezione in foro III III I I II I II I I I III III

2. Parametri fisici Granulometria Porosit e densit relativa Deformabilit Resistenza meccanica 3. Caratteristiche idrogeologiche Permeabilit Velocit di circolazione

2 2

2 3 1 1

2 1 2 1 1 1 1

3 3 3 2 3 2 1 2 1 2 2 1 1 1 2 1 1 2 1 1 1

Complessit tecnica crescente da I a III

Ordine d'interesse crescente da 3 a 1

Schema 4 Parametri indagati dagli studi preliminari e dalle prove preliminari diniezione

115

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

15 Controllo dei risultati


La valutazione dellefficacia del trattamento diniezione pu essere compiuta in due modi: 1. Durante liniezione propriamente detta, con losservazione del rifluimento a

boccaforo, del sollevamento del piano di campagna e delle modificazioni indotte nella circolazione delle acque sotterranee. Anche linterpretazione dei dati di pressione, portata e volume di miscela iniettata funzionale a questo scopo. 2. Al termine del trattamento, con il controllo del sito. Questanalisi a posteriori

permette la valutazione dei miglioramenti apportati al terreno, tramite la comparazione fra parametri misurati prima e dopo il trattamento. Data la natura puntuale delle misure effettuabili, il trattamento statistico dei dati pu celare alterazioni localizzate.

15.1 Metodi di controllo durante liniezione


Oltre ai controlli elencati in precedenza, in cantiere opportuna una verifica sistematica del rispetto della composizione della miscela stabilita preliminarmente in laboratorio, apportando delle correzioni quando necessario. Anche il controllo delle caratteristiche reologiche iniziali deve essere sistematico, mentre il prelievo di campioni di miscela destinati a prove a medio-lungo termine pu avvenire con frequenza minore. Il controllo rigoroso delle portate, delle pressioni e dei quantitativi di miscela iniettata, permette di valutare con buonapprossimazione ladeguatezza delle modalit operative adottate.

15.2 Metodi di controllo in situ


La geofisica risponde bene alla necessit di realizzare controlli di carattere globale che forniscano una valutazione sullomogeneit del trattamento alla scala del sito. I sondaggi geognostici hanno scarsa validit, sia per il carattere puntuale dellindagine, sia per il fatto che non consentono di valutare correttamente lefficacia del trattamento, giacch i campioni carotati sono spesso frammentati e disturbati, tranne che nelle sabbie fini, adottando diametri di perforazione superiori a 100 [mm]. Nel caso delle formazioni contenenti ghiaia o inclusi lapidei ancora pi grossolani, lutensile di perforazione tende a produrre un effetto di disturbo nello scheletro delementi lapidei pi duri della matrice di miscela, anche se questultima ha conferito unelevata coesione al complesso. In questi casi, con precauzioni particolari e costose come luso di corone 116

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

diamantate di grosso diametro, quando il trattamento molto omogeneo e la resistenza della miscela elevata, si possono prelevare buoni campioni, in ogni caso fuorvianti poich, tanto pi la granulometria grossolana, tanto pi il risultato delliniezione sottovalutato. Maggiormente usati sono i sondaggi a distruzione, perch la rapidit desecuzione consente di eseguire molti fori con diagrafia per valutare lomogeneit del trattamento ed i miglioramenti apportati. La prova penetromentrica standard (SPT) usata correntemente per il controllo dei trattamenti diniezione in sabbie fini, grazie ai vantaggi legati alla facilit ed alla rapidit desecuzione. La prova di carico su piastra valida per qualsiasi tipo di terreno iniettato, ma comporta oneri economici crescenti con la profondit: pertanto il ricorso a questo tipo dindagine generalmente limitato al controllo di consolidamenti poco profondi o dimportanza tale da giustificare costi elevati. Anche la prova pressiometrica (pressiometro Menard) offre risultati di buona qualit, perch permette di effettuare rapidamente indagini puntuali che forniscono parametri di resistenza e deformabilit a breve termine. Questo tipo di prova consiste essenzialmente nella misura delle deformazioni radiali indotte in un foro mediante una sonda cilindrica dilatabile (del volume iniziale V0 di 500 [cm3 ]), incrementando gradualmente la pressione dal valore di ripristino della tensione efficace orizzontale ( 'h0 = P0 ) fino al limite della rottura, se necessario e possibile. Il metodo applicabile a qualsiasi tipo di terreno, consentendo di realizzare vere e proprie prove di carico, anche molto profonde, alle seguenti condizioni: Esecuzione di una cavit cilindrica ben calibrata per la sonda, con modalit operative che riducano il disturbo indotto nel terreno circostante. Solitamente si esegue la cementazione completa del foro e la successiva riperforazione con utensile dello stesso diametro. Questesigenza pone alcune limitazioni solo nei terreni incoerenti grossolani: in questo caso il pressiometro consente il confronto delle caratteristiche del terreno prima e dopo il trattamento. Nei terreni sabbiosi, invece, lindagine pressiometrica presenta minori difficolt operative, specialmente dopo il consolidamento.

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Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Apparecchiatura di capacit e sensibilit adeguate alla natura del terreno, alla massima profondit da raggiungere e alla qualit delle informazioni richieste. La prova fornisce un diagramma pressione-incremento di volume da cui si possono ricavare i seguenti parametri: 1. Pressione di fluage, da cui convenzionalmente iniziano le deformazioni plastiche (Pf). 2. Pressione limite, cui corrisponde laumento indefinito del volume della cella senza variazione della pressione interna (Pl). Siccome il valore della pressione limite, di fatto, non si raggiunge mai, la si determina come valore della pressione corrispondente al doppio del volume iniziale della cella pressiometrica (2V0 ). 3. Modulo pressiometrico di Menard (Em ), corrispondente alla pendenza della curva sperimentale nel punto dascissa Vm = V0 + V f 2 , calcolato come:

Em = 2.66 Vm

P V

(56)

Pressione

Em/2.66V m 1

PL Pf

P0 V0 Vf Vm VL Volume cella

Figura 47 Diagramma qualitativo della curva sperimentale fornita dalla prova pressiometrica Menard 118

Il trattamento del terreno mediante iniezioni

Losservazione diretta del terreno trattato fornisce indicazioni sulla diffusione della miscela e si pu effettuare tramite la vide-ispezione di fori di sondaggio o lesecuzione di piccoli scavi. Spesso, per evidenziare il terreno trattato, si utilizzano marcatori chimici aggiunti alla miscela (fluoresceina, blu di metilene, cosina, rodamina) o applicati sul terreno inumidito (fenolftaleina). Infine si possono citare prove di permeabilit e le misure piezometriche, fondamentali per il controllo dei trattamenti dimpermeabilizzazione. Il controllo della permeabilit pu rappresentare un valido giudizio indiretto sulla qualit di un trattamento in termini domogeneit.
Impermeabilizzazione Consolidamento Parametri da determinare per il controllo dei risultati 1. Localizzazione delle zone trattate 2. Parametri fisici Deformabilit e resistenza meccanica 3. Caratteristiche idrogeologiche Permeabilit 4. Ricadute ambientali Puntuale III I I II I II I II I I I III III
1 1 2 1 2 1 3 3 3 1 2 1 1 1

Metodi d'indagine - Geofisica: in foro (sismica a rifrazione) - Sondaggi geognostici: riconoscimento stratigrafico campionamento in foro - Perforazione a distruzione: registrazione parametri - Prove meccaniche in situ: penetrometrica (SPT) pressiometrica - Prove dirette in situ: escavazioni prove meccaniche - Prove idrauliche in foro: prova Lefranc prova d'idrofratturazione prova d'assorbimento misure piezometriche - Video-ispezione in foro

Globale

3 2 3 3 2 1

Complessit tecnica crescente da I a III

Ordine d'interesse crescente da 3 a 1

Schema 5 Parametri per la valutazione dellefficacia dei trattamenti diniezione

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Il trattamento del terreno mediante iniezioni

16 Documentazione di cantiere
Lesecuzione dei trattamenti segue un programma di lavoro, stabilito in sede progettuale, che comprende indicazioni inerenti sia le fasi di perforazione ed equipaggiamento dei fori, sia la fase diniezione vera e propria. Durante la parte esecutiva, inoltre si compilano quotidianamente rapporti dei lavori che costituiscono, a loro volta, la documentazione tecnica di base per il controllo dellevoluzione e dei risultati finali del trattamento. I documenti di perforazione riportano i dettagli relativi a: numero dei fori e ordine esecutivo; inclinazione e lunghezza dei fori; installazione del rivestimento; tecnica di perforazione (rotazione, percussione, rotopercussione); fluido di perforazione (aria, acqua, fango, miscela diniezione o di guaina); utensile di perforazione (tricono, corona diamantata); diagrafia di perforazione; tipo dequipaggiamento per liniezione (pareti nude, tubo finestrato, tubo valvolato); composizione e tecnica di messa in opera delliniezione di guaina; La documentazione diniezione indica: ordine diniezione dei fori; numero delle fasi di trattamento; ordine diniezione delle passate; caratteristiche della miscela; indicazioni sulla preparazione della miscela; pressione, portata e volume complessivo diniezione per ogni passata; I rapporti dei lavori devono riportare le condizioni operative (caratteristiche della miscela preparata, condizioni ambientali), le eventuali deviazioni dalle condizioni di progetto, le indicazioni strumentali (pressioni ai manometri, portate indicate dai contatori), e le osservazioni degli operatori (rifluimenti di miscela a boccaforo, sollevamenti del terreno, anomalie di funzionamento delle attrezzature). 120

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17 Registrazione dei parametri di perforazione


Con il termine diagrafia di perforazione sintende la registrazione, in funzione della profondit, di una serie di parametri fisici, caratteristici della perforatrice, le cui variazioni dipendono dalle propriet del terreno attraversato. La correlazione di questi dati con i materiali costituenti il terreno (calibrazione con sondaggi a recupero), consente una precisa ricostruzione della stratigrafia. Questa tecnica applicata correntemente alle perforazioni eseguite con la metodica a distruzione, ossia utilizzando un utensile detto tricono che frantuma il materiale attraversato, che viene trasportato in superficie mediante in fluido di perforazione. In questo modo si raggiungono velocit di perforazione superiori alle altre tecniche. Le peculiarit di questa metodologia consentono lesecuzione di molti fori per apprezzare la variazione dei parametri geotecnici del terreno. Tenendo conto del grande numero di fori eseguiti nei trattamenti diniezione e del costo relativamente basso della diagrafia di perforazione (dal 5% al 20% del costo totale di perforazione) si nota come si pu ottenere una conoscenza approfondita della struttura geologia del sito. I parametri registrati sono: 1. 2. Velocit istantanea davanzamento. Indica la resistenza del terreno. Spinta sullutensile . Indica la compattezza del terreno e leventuale presenza di cavit sotterranee. 3. Coppia e velocit di rotazione . funzione della resistenza e della compattezza del terreno. 4. Intensit della vibrazione di percussione riflessa. Lenergia di percussione che si riflette lungo la batteria daste di perforazione un indicazione della durezza degli elementi lapidei. 5. Pressione e portata del fluido di perforazione . Quando lutensile attraversa una formazione ad elevata plasticit (argilla, marna) la pressione cresce, mentre diminuisce in coincidenza di terreni permeabili come le ghiaie. Qualora si attraversino delle cavit sotterranee, la pressione del fluido subisce addirittura un crollo che perdura proporzionalmente al volume del vuoto. 6. Aumento o perdita di fluido di perforazione . Laumento del fluido di perforazione indica che lutensile sta attraversando un terreno a forte permeabilit (ghiaie) ricco dacqua che viene prelevata dal fluido di spurgo. 121

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