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Guido PARODI
1. Analisi delle cinetiche di Fermentazione
2. Nutrizione dei lieviti
3. Nutrienti contemplati dal Codice Enol.
4. Tipologie di nutrienti proposti
5. Gestione della nutrizione
6. FML ed interazione con lieviti
2
Analisi delle cinetiche di Fermentazione
L'ecosistema microbiologico enologico è altamente dinamico
Acide-L-malique (g/L)
Levures non-
Saccharomyces 1E+05 1,5
1,06
UFC/mL
Densité
1E+04
1,04
Bactéries 1
1E+03
lactiques
1,02
1E+02
0,5
Bactéries
1E+01
1
acétiques
1E+00 0,98 0
0 5 10 15 20
20 25
25 30
30 35
35 40
40 45
45
Jours après
Jours
Jours lesles
après
après vendanges
les vendanges
vendanges
Richiami sulla fermentazione
Vmax
A max
fase di
latenza
Durata
Fermentazione
• E’ la fase di adattamento
dei lieviti al substrato.
• Deve passare da un
metabolismo aerobico a un
metabolismo fermentativo.
Vitesse CO2 Azote Cellule
crescita
• I lieviti assimilano
l’azoto contenuto nel
mosto.
• Si ha moltiplicazione
cellulare circa
(5-6 generazioni) Vitesse CO2 Azote Cellule
•L’elemento limitante è il
trasporto degli zuccheri
attraverso la membrana
cellulare verso l’interno della Vitesse CO2 Azote Cellule
cellula
• Tolleranza all’etanolo
• In fine fermentazione
l’etanolo diviene molto tossico
• Diminuzione dell’attività
fermentativa per perdita
di funzionalità delle Vitesse CO2 Azote Cellule
membrane
8
1. Analisi delle cinetiche di Fermentazione
2.Nutrizione dei lieviti
3. Nutrienti contemplati dal Codice Enol.
4. Tipologie di nutrienti proposti
5. Gestione della nutrizione
6. FML ed interazione con lieviti
9
Fonti di nutrimenti per il lievito
Fattori di crescita e fattori di sopravvivenza:
zuccheri Arg, Asp, Asn, Gln, His, Val, Glu, Gly, Trp, Pro
Lys, Ser, Thr, Ile, Leu Ala, Phe, Met Tyr
NH4+
Azoto organico
Sali ammonio
Tempo
Cinetica fermentativa più regolare
Aumento di temperatura controllato, migliore estrazione in rosso,
minor problemi di formazione di schiuma…
Gestione dell’alimentazione azotata
0
Testimone
Témoin Azoto
Azote Ossigeno
Oxygène Azoto
Azote ++ oxygène
Ossigeno
0,45
Acidité volatil (g/L acide
0,40
0,35
acétique)
0,30
0,25
0,20
0,15
0,10
0,05
0,00
F33 N100 F33 N140 F33 N180 F33 N220
etanolo (% vol.)
14
Vini Icone Italia
13,5 Australia
13
12,5
12
1984 1987 1990 1993 1996 1999 2002
Bordeaux Cabernet
Sauvignon
Evoluzione dei tenori in
250
Merlot
zuccheri (g/L)
230
210
190
1984 1987 1990 1993 1996 1999 2002
Source ENITA, Bordeaux
Azoto e metabolismo dello zolfo
SO42- (Solfati)
Aminoacidi
NH4+
SO42- (Solfati)
SO 2
Aminoacidi
SRS H2S Mercaptani
Sequenza di
riduzione dei
pantotenico
solfati
Acido
SO32- (solfiti)
Solfito riduttasi
H2S
Cisteina Metionina
Azoto e composti solforati
10
5 NH4+ NH4+
0
12 15 18 21
Tempo(h)
Azoto e produzione di aromi
Aminoacidi NH4+
Zuccheri
Membrana
Ac. piruvico Aaminoacidi
Acetil CoA
Acil CoA
Alcoli superiori
Lipidi
2,5
M4+AA+M no FA + O2
AA : Amminoacidi
M4+AA+M + FA
2 M : Minerali
M4+AA+M
FA : fattori di anaerobiosi/
CO2 dégagé (g)
M4+AA
1,5
fattori di sopravvivenza
(ergosterolo, acido oleico)
1 Avec minéraux
0,5
Sans minéraux
Temps (h)
0
0 50 100 150
Lipidi
Lipidi
Le fecce dei mosti contengono in media circa l’8 % di lipidi ed
essenzialmente :
- Ac. oleico C18 : 1
- Ac. linoleico C18 : 2
- Ac. palmitico C16 : 0
40
la produzione di
30
acidità volatile
aumenta 20
10
A1
C
B1 B2
35
Tutti i quattro mosti sono stati avviati A1 = mosto ricco
B1 = mosto povero
alla fermentazione nelle stesse B2 = mosto povero
condizioni, se ne é seguito aggiustamento APA
C = mosto povero più
l’andamento e si sono fecce di A e
registrati i seguenti dati finali: aggiustamento APA
37
1. Analisi delle cinetiche di Fermentazione
2. Nutrizione dei lieviti
3. Nutrienti contemplati dal
Codice Enologico.
4. Tipologie di nutrienti proposti
5. Gestione della nutrizione
6. FML ed interazione con lieviti
38
Attivanti e dosi ammesse nella CE:
39
Aspetti legislativi
• In giugno 2013, l’OIV ha pubblicato 3 monografie nel Codex
enologico per le scorze di lievito, i lieviti inattivati e gli autolisati
di lievito
• La Comunità Europea ha adottato queste monografie in dicembre
2013, integrando così le categorie lieviti inattivati e autolisati
di lieviti tra i derivati di lievito autorizzati nella formulazione di
additivi enologici.
• Tra queste categorie di derivati di lievito, solo le scorze di lievito
sono sottoposte a una dose limite legale (40 g/hL) dal
regolamento comunitario CE606/2009.
• Ogni categoria di derivati di lievito può essere classificata in base
alla percentuale di materia secca insolubile/solubile
TAPPE DI PRODUZIONE DEI LSA E DEI DIVERSI
1
DERIVATI DI LIEVITO E LORO CLASSIFICAZIONE
Crema di
lievito
Separazione
Moltiplicazione Purificazione
aerobica Raffreddamento Lievito
Secco Attivo
LSA
Trattamento fisico Trattamento enzimatico Trattamento chimico
Lievito inattivato
totalmente autolisato
Lievito Autolisato
inattivato di Lievito Separazione
fisica
Lavaggio
centrifugazione
Scorze di Estratto
lievito di lievito
2 CLASSIFICAZIONE DEI DIVERSI DERIVATI DI LIEVITO
0 20 40 60 80 100 SOLUBILIA’ %
Il ruolo delle sostanze ammesse
L’azoto
fornito solitamente sotto forma di sali ammoniacali (solfato o
fosfato d’ammonio), o in forma organica (derivati di lievito) è
necessario per la sintesi delle proteine e per la
moltiplicazione dei lieviti.
Se aggiunto all’inizio della fermentazione, ha un grosso
effetto sull’accrescimento della popolazione e dunque sulla
velocità massima di fermentazione, ma ciò non toglie che ad
un certo punto si possa avere un brusco rallentamento.
Se aggiunta a metà fermentazione non da grossi risultati a
livello di incremento della popolazione, può far aumentare la
velocità di fermentazione, migliora la vitalità finale dei lieviti.
43
Il ruolo delle sostanze ammesse
La tiamina
unica vitamina autorizzata in enologia alla dose massima
di 60 mg/hl, indispensabile alla moltiplicazione dei lieviti.
In teoria la quantità presente naturalmente nei mosti
dovrebbe essere sufficiente, ma i lieviti indigeni la
consumano tutta molto rapidamente. Ovviamente le
pratiche che favoriscono la permanenza e lo sviluppo dei
lieviti indigeni (stabulazione liquida a freddo, macerazione
pellicolare, macerazione prefermentativa a freddo,...) ne
determinano sovente una carenza. L’aggiunta di tiamina è
dunque raccomandata in avvio di fermentazione ma
qualche ora dopo il solfitaggio, dato che la SO2 la blocca.
44
Il ruolo delle sostanze ammesse
Le scorze di lievito
costituite dalle pareti cellulari dei lieviti svuotate del
loro contenuto, apportano lipidi e assolvono in modo
ottimale alla funzione di adsorbire molecole che
possono risultare inibenti o tossiche per i lieviti
come gli acidi grassi a catena corta.
45
Il ruolo delle sostanze ammesse
I lieviti inattivati
lieviti devitalizzati con uno shock termico, mantengono tutto il
loro contenuto, sono dunque una ricca fonte di composti
nutritivi per i lieviti viventi. Possono liberare azoto amminico e
più lentamente piccoli peptidi. Acidi grassi a lunga catena che
entrano nella costituzione delle membrane dei lieviti, infine
vitamine e minerali con diversi ruoli come cofattori enzimatici
o trasportatori di elettroni.
46
Caratteristiche Funzioni
• Contenuto • Nutrizione
LIEVITO citoplasmatico
INATTIVO • Detossificazione
intatto
• Pareti cellulari
La cellulosa microgranulata
48
Il ruolo delle sostanze ammesse
Ossigeno
Il fabbisogno in ossigeno puó essere stimato intorno a 5-10
mg/l. Questa dose di ossigeno serve soprattutto per la
sintesi degli steroli e degli acidi grassi insaturi a lunga
catena (C16, C18) e può essere apportata con un
rimontaggio all’aria. L’assenza di ossigeno puó essere in
parte compensata dall’apporto di lipidi.
E’ stato visto che con piccoli apporti di ossigeno (10 mg/l
alla fine della fase di crescita) l’esaurimento degli zuccheri é
anticipato e più netto, rispetto ad un testimone in completa
anaerobiosi.
49
1. Analisi delle cinetiche di Fermentazione
2. Nutrizione dei lieviti
3. Nutrienti contemplati dal Codice
Enologico.
4. Tipologie di nutrienti proposti
5. Gestione della nutrizione
6. FML ed interazione con lieviti
50
Nutrienti tradizionali: Prodotti innovativi:
crescita
prodotti indesiderati
• Minerali : Mg, Ca, Zn, ecc. Moltiplicazione cellulare, trasporto
nelle membrane e cofattori enzimatici
35
0,25
30
Acidità Volatile
0,2
25
Indice Aromatico
0,15 20
15
0,1
10
0,05
5
0 0
Senza preparatore 4MMP/SP 3MH/SP A3MH/SP
1400
In condizioni fermentative
1200 Ceppo A difficili (alcool elevato e
1000
Ceppo A + prep basso APA), un prepar.
800
permette di ottenere vini
600
di maggior qualità (miglior
400
espressione del carattere
200
fruttato,…)
0
Ácido Sulfídrico Metanetiol
Effetti
1. Sicura impiantazione del ceppo inoculato
2. Migliore resistenza all’alcool
3. Chiusure di fermentazione più nette
4. Minor produzione di Acidità Volatile
5. Migliori prestazioni aromatiche dei lieviti
Effetti evidenziabili soprattutto in fine fermentazione (nessun
aumento della Vmax)
6. In caso di arresto di fermentazione molto utile per la
costituzione del Pied de cuve per il riavvio
Modalità d’impiego
• Dose
– addizionare alla dose di 20-30 g/hl
• Modalità
– sciogliere nell’acqua di reidratazione del lievito
• Momento
– in fase di reidratazione prima di introdurre il lievito
• Nota bene
– addizionato in questa fase permette di fornire elementi
strategici per la vita del lievito ed in forma biodisponibile solo al
nostro e non ad altri microrganismi presenti in vasca
Nutrienti Organici
• Caratteristiche
- Derivati di scorze, di lieviti inertati e di autolisati di lievito che
apportano azoto assimilabile unicamente sotto forma di
amminoacidi
- Sono anche ricchi di Vitamine (tiamina, pantotenato, acido
folico…)
- Oligo-elementi (magnesio, manganese, zinco, ferro) che
favoriscono la moltiplicazione cellulare
Perché utilizzare Nutrienti Organici
• Rappresentanpo una fonte di azoto amminico che permette di meglio gestire
l’equilibrio tra azoto organico ed ammoniacale dei mosti ottimizzando la
nutrizione dei lieviti.
• Forniscono azoto lentamente nel tempo per cui evitano bruschi aumenti
della velocità di fermentazione con miglior gestione delle cinetiche e delle
temperature
64
Tipologie di Prodotti Disponili
per la nutrizione dei lieviti
A. Sali ammoniacali
B. Associazione Sali + tiamina
C. Mix azoto, tiamina e scorze
di lievito
D. Scorze + cellulosa.
E. Cellulosa
F. Preparatori
G. Nutr. Organici
H. Apportatori di Glutatione
A. Sali ammoniacali
B. Associazione Sali +
tiamina Gestione nutrizione
C. Mix azoto, tiamina
e scorze di lievito Vino rosso
D. Scorze + cellulosa.
Fase di Fase Fase stazionaria Fase
E. Cellulosa
latenza esponenziale finale
F. Preparatori
G.Nutr. Organici
H. Apportatori di
Glutatione A o B 20 – 30 g/hl
+ O2 D. 20 – 30 g/hl
1/3 ferm
se APA naturale > 100 mg/l - alcool potenziale < 12,5 % vol.
A. Sali ammoniacali
B. Associazione Sali +
tiamina Gestione nutrizione
C. Mix azoto, tiamina
e scorze di lievito Vino rosso
D. Scorze + cellulosa.
Fase di Fase Fase stazionaria Fase
E. Cellulosa
latenza esponenziale finale
F. Preparatori
G.Nutr. Organici
H. Apportatori di
Glutatione G. 20 – 30 g/hl
+ A o B 10 g/hl + D. 20 – 30 g/hl
C . 30 – O2
40 g/hl
1/3 ferm
se APA naturale < 80 - 100 mg/l - alcool potenziale < 12,5 % vol.
A. Sali ammoniacali
B. Associazione Sali +
tiamina
Gestione nutrizione
C. Mix azoto, tiamina
e scorze di lievito Vino rosso
D. Scorze + cellulosa.
Fase di Fase Fase stazionaria Fase
E. Cellulosa
latenza esponenziale finale
F. Preparatori
G.Nutr. Organici
H. Apportatori di
G.30 – 40 g/hl + D. 20 – 30 g/hl
Glutatione
A o B 10 g/hl + O2
F. 25 g/hl
1/3 ferm
se APA naturale > 100 mg/l - alcool potenziale > 13% vol.
A. Sali ammoniacali
B. Associazione Sali +
tiamina Gestione nutrizione
C. Mix azoto, tiamina
e scorze di lievito Vino rosso
D. Scorze + cellulosa.
Fase di Fase Fase stazionaria Fase
E. Cellulosa
latenza esponenziale finale
F. Preparatori
G.Nutr. Organici
H. Apportatori di
G.30 – 40 g/hl + D. 20 – 30 g/hl
Glutatione
A o B 10 g/hl + O2
B.
20 – 30
F. 25 g/hl g/hl
1/3 ferm
se APA naturale < 100 mg/l - alcool potenziale > 13% vol.
A. Sali ammoniacali
B. Associazione Sali +
tiamina Gestione nutrizione
C. Mix azoto, tiamina
e scorze di lievito Vino bianco o rosato
D. Scorze + cellulosa.
Fase di Fase Fase stazionaria Fase
E. Cellulosa
latenza esponenziale finale
F. Preparatori
G.Nutr. Organici
H. Apportatori di
Glutatione A o B 10 - 20 g/hl + H. 30 g/hl
O2
G. 20 g/hl
1/3 ferm
se APA naturale > 100 mg/l - alcool potenziale < 12,5 % vol.
A. Sali ammoniacali
B. Associazione Sali +
tiamina Gestione nutrizione
C. Mix azoto, tiamina
e scorze di lievito Vino bianco o rosato
D. Scorze + cellulosa.
Fase di Fase Fase stazionaria Fase
E. Cellulosa
latenza esponenziale finale
F. Preparatori
G.Nutr. Organici
H. Apportatori di
Glutatione C. 25 – 30 g/hl
oppure H. 30 g/hl
G. 30 A o B 10 g/hl + O2
g/hl + B
10 -15
g/hl
1/3 ferm
se APA naturale < 80 - 100 mg/l - alcool potenziale < 12,5% vol.
A. Sali ammoniacali
B. Associazione Sali +
tiamina
Gestione nutrizione
C. Mix azoto, tiamina
e scorze di lievito Vino bianco o rosato
D. Scorze + cellulosa.
Fase di Fase Fase stazionaria Fase
E. Cellulosa
latenza esponenziale finale
F. Preparatori
G.Nutr. Organici
H. Apportatori di
Glutatione A. 10 - 20 g/hl+ O2 H. 30 g/hl
F 25 g/hl
G. 30 g/hl
1/3 ferm
se APA naturale > 100 mg/l - alcool potenziale > 13% vol.
A. Sali ammoniacali
B. Associazione Sali +
tiamina
Gestione nutrizione
C. Mix azoto, tiamina
e scorze di lievito Vino bianco o rosato
D. Scorze + cellulosa.
Fase di Fase Fase stazionaria Fase
E. Cellulosa
latenza esponenziale finale
F. Preparatori
G.Nutr. Organici
H. Apportatori di
C.35 g/hl + O2 H. 30 g/hl
Glutatione
oppure
A.20 g/hl + O2
F. 30 g/hl G. 30 g/hl +
B. 20 g/hl
1/3 ferm
se APA naturale < 80 - 100 mg/l - alcool potenziale > 13% vol.
1. Analisi delle cinetiche di Fermentazione
2. Nutrizione dei lieviti
3. Nutrienti contemplati dal Codice
Enologico.
4. Tipologie di nutrienti proposti
5. Gestione della nutrizione
6. FML ed interazione con lieviti
74
Le esigenze nutrizionali dei
BATTERI MALOLATTICI
La degradazione dell’acido malico in acido lattico non è la fonte di energia per la
crescita dei batteri lattici
C Necessitano della presenza di almeno 0,4 – 0,8 g/L di zucchero (glucosio e/o
fruttosio)
Per quanto riguarda la nutrizione azotata i batteri malolattici non sono in grado di
N utilizzare azoto inorganico, ma richiedono azoto amminoacidico o peptidico.
Le esigenze amminoacidiche specifiche variano da ceppo a ceppo.
La crescita batterica è solitamente stimolata dalla presenza di composti azotati
derivati dai lieviti come peptidi e mannoproteine.
Devono avere a disposizione vitamine del gruppo B, biotina, riboflavina, acido
Vit pantotenico e piridossina.
Inoltre il Mn gioca un ruolo essenziale come co-fattore enzimatico nella FML
Apporto di nutrienti:
composti azotati, vitamine, ..
Autolisi del lievito
Detossificazione per
adsorbimento di fattori inibitori
Produzione di etanolo
Produzione di SO2, Acidi grassi,..
Sottrazione di sostanze nutrienti
Popolazione
Concentrazione aa (µM)
500
cellulare
400
300
Differenze aa
200
100
0
0 10 20
°Brix fermentati
Acido L-malico degradato (%) a fine FML (28
giorni)
0
5
10
Asparagina
Istidina
15
Glicina+Treonina
20
Arginina
Alanina
25
Ac. γ -amino butirrico
30
Tirosina
35
40
45
Valina
50
55
Triptofano
Etanolamina+Metionina
Fenilalanina
60
65
Profilo aminoacidico dei vini
70
Isoleucina+Leucina
-- B
-- A
75
Ornitina
Lisina
80
-- BLC 83
Tempo (min)
85
Impatto degli acidi grassi
Gli acidi grassi a media catena sono potenti inibitori
dei batteri lattici nei vini
Acido decanoico (C10)
Acido ottanoico (C8)
81
Impatto degli acidi grassi
Grado di fermentescibilità in funzione del tenore in acidi
ottanoico e decanoico (in mg/L)
Difficoltà C8 C10
fermentativa (ac. ottanoico) (ac. decanoico)
debole 12 2
media 25 5
elevata 40 10
A forti concentrazioni
sono utilizzati come
antibiotici
5 1E+08
O. oeni (cellules/mL)
1E+06
Acide-L-malique
3
(g/L)
1E+04
2
1E+02
1
0 1E+00
0 10 20 30 40
Jours
Condizioni per un buon andamento
della FML
Lieviti sani
87
L’inoculo è essenziale nella moderna
prassi di cantina, sulla scorta di
considerazioni di ordine
ECONOMICO
QUALITATIVO
IGIENICO - SANITARIO
I principali microrganismi coinvolti nella
vinificazione sono presenti sulla superficie
dell'acino
71 I
99
70
85
68 Rhodotorula glutinis
rhodotorula graminis
II
III
IV
Nei suoi studi di ecologia 56 Serratia rubidaea
Enterobacter gergoviae
95 Rhodosporodium kratochilovae
89
63
90
100
79
V
Rhodotorula muucilaginosa
VII
VI
Sporidiobolus salmonicolor
microbica Renouf ha isolato e 61
54
100
B
C
A
82 Sporidiobolus pararoseus
99
100
99
100
69
X
VIII
IX
Sporobolomyces roseus
Sporobolomyces foliicola
classificato già partendo dal Batteri
≈50 specie
97 95
D
E
XI 98 F
55
86
99
98
Rhodosporidium babjevae
XII
Cryptococcuss albidus
88
XIV
XIII
vigneto ben: 92
G
H
Bulleromyces albus
69 XV 100 I
Cryptococcus laurentii
67
XVI Pseudomonas jessenii
66 XVII
Cryptococcus flavecens 78 J
XVIII 57
100 Aureobasidium pullulans K
88 XIX
100 Lipomyces spencermartinsiae Burkholderia vietnamiensis
XX
Zygoascus hellencius
90
100 L
100 XXI
99 XXII
Candida boidinii 84 Gluconobacter oxydans
XXIII
98 Candida stellata M
77 XXIV 100
Debaryomyces hansenii N
70 62 XXV
91 Candida fructus Leifsoni axyli
65 99 XXVI
52
Candida intermedia 100 O
92 XXVII
87 Candida cidri
XXVIII 100 Lactobacillus casei
90
Pichia fermentans P
95 XXIX
88 Pichia anomala
99 XXX Bacillus mycoides
72 Sacccharomyces cerevisiae 68
XXXI Q
XXXII 99
100
Zygosaccharomyces florentinus 99
T
Zygosaccharomyces baïli
64 XXXIII 98 R
XXXIV
96 XXXV Leuconostoc mesenteroides
74 51 92
Kluyveromyces lactis
XXXVI
64
S
Hanseniaspora uvarum
XXXVII
100 Oenococcus oeni
99
XXXVIII
55 XXXIX
64 Hanseniaspora opuntiae Y
XXXX
Hanseniaspora guillermondi Enterococcus faecium
XXXXI 99
68 Hanseniaspora meyeri U
100 Yarrowia lipolytica
XXXXII 99 V
57 Metschnikowia pulcherrima
XXXXIII
Metschnikowia audauensis
100 Pediococcus parvulus
100 XXXXIV
W
Metschnikowia fructicola
70 XXXXV
57 100 Brettanomyces bruxellensis 51 Lactobacillus sanfransicensis
XXXXVI
87
100 Issatchenkia terricola 87 X
XXXXVII
99 XXXXVIII
62 Issatchenkia orientalis 0.05
100 IL
0.05
Saccharomyces cerevisiae
Specie fermentative
Oenococcus oeni
Gluconobacter oxydans
Batteri acetici
Acetobacter aceti
Brettanomyces bruxellensis Specie di
Pediococcus parvulus alterazione
Alla vendemmia:
104 a 105 UFC di lieviti/acino
102 a 103 UFC di batteri/acino
Dalla ricerca ci dicono che:
• La maggior parte dei ceppi indigeni non presenta le
caratteristiche tecnologiche idonee alle attuali condizioni
ed esigenze di vinificazione.
• Pochi ceppi si ritrovano da un anno all’ altro
• In generale non si trovano ceppi dominanti in una regione
studio del l’INRA di Montpelier >2200 prelievi su 3 anni
(Portogallo)
• http://repositorium.sdum.uminho.pt/bitstream/1822/4370/1/2005_infowine_recensement
_ecologique.pdf
92
Operare una corretta reidratazione
del lievito
MCR 0,8 l
LSA
500 g preparatore
5 l acqua
38°-40°
5l +
20 min
10 litri mosto
25 hl
mosto
10 min
Se delta
temperatura > 8°C
Dose
La dose deve essere commisurata alle condizioni del mosto da fermentare:
All’aumentare delle difficoltà la dose di inoculo deve aumentare:
200 APA 50
Rischio microbiologico !!
Durante le operazioni prefermentative
prolungate
Probabilità
impiantazione 0,1 – 1% 1,5-15% 60-95% 98-100%
Vasca A Vasca B
Vasca
Al riempimento <10
Va tutto bene e ci
• La fermentazione si arresta prima del completo
convinciamo che i
esaurimento degli zuccheri;
lieviti indigeni
• Si ha aumento di volatile;
sono la miglior
• Il Brettanomyces già presente in buon numero
soluzione
trova modo di moltiplicarsi;
• Ecc. ecc
Proposta di corretta gestione MPF
Inoculo 10 g/hl LSA Inoculo 10 g/hl LSA
reidratati in presenza reidratati in presenza
PREPARATORE PREPARATORE
aggiunta ½
riempimento aggiunta ½
quota azoto
½
vasca quota azoto
* ** 1/
3
1,E+08
1,E+07
1,E+06
1,E+05
UFC/ml
1,E+04 B. bruxellensis
1,E+03
1,E+02
1,E+01 S. cerevisiae
0 5 10 15 20 25 30
jours
Le fasi di latenza sono propizie allo sviluppo di
flora d’alterazione
FA FML SO2
Fermentazioni spontanee
Vinificazione
E’ associato a processi di
produzione e d’inoculo
d’inoculo ben specifici
messi a punto per rinforzare le sue
qualità intrinseche
Sicurezza fermentativa
Perchè utilizzare un inoculo malolattico: guadagno di tempo
inoculo
malolattica
107/108¢/mL
103 ¢/mL
Flora indigena
(×10 ceppi differenti) 101 ¢/mL
103 ¢/mL
Flora indigena
(×10 differenti ceppi)
2- Controllare il rischio
Brettanomyces
1 2 3 4
PROCESSO DI VINIFICAZIONE
non – Saccharomyces
Saccharomyces
- Pichia
- Kluyveromyces
Origine e - Candida
- Zygosaccharomyces
caratteristiche - Torulaspora
delbrueckii
- Cryptococcus
- Brettanomyces
- Hanseniaspora
- ….
Un non-Saccharomyces privo
di difetti organolettici
LAFFORT
Caratteristiche
- Nessuna produzione di fenoli volatili (POF negativo)
- Bassa produzione di acidità volatile
- Bassa produzione di H2S
- Profilo organolettico complesso
- Impatto netto e positivo sul volume in bocca
1,6
1,4
1,2
1,0
0,8
0,6
0,4
0,2
0,0
ST SB C D E F N H J K O P R G I
30
Phénols volatils (mg/L)
25
20
15
10
0
POF+ POF- V C D E F W L M N O X B A R G H I J K S T Y U
S. cerevisiae T. delbrueckii
24°C
6
17°C
5
Numero di ceppi
0
<7 7-8 8-9 9-10 10-11 11-12 >12
Etanolo (% vol.)
Resistenza all’alcool
Caratteristiche
Produzione di etanolo fino a 8° di alcool in coltura pura
Fermentazione completa
Torulaspora delbrueckii in associazione
con S. cerevisiae
Dominanza Dominanza
non - Saccharomyces Saccharomyces cerevisiae
Dominanza
Saccharomyces cerevisiae
Inoculo misto
12,5 hL
Reidratazione separata
Primo inoculo Torulospora
Dose: 20 g/hL
Importante: reidratare in acqua alla temperatura di 25 - 30 °C
senza l’utilizzo di Preparatori.
Attenzione: se tra l'acqua di reidratazione ed il mosto da inoculare
vi è grande differenza di temperatura (∆ > 6-7°C) fare un passaggio
intermedio di acclimatazione.
In questo caso solamente per l’acclimatazione è necessario utilizzare mosto
non solfitato.
solfitato
Nella massa da fermentare: per avere una corretta
impiantazione del ceppo si consiglia di non superare i 10 mg/L di
Solforosa Libera, per cui fare riferimento ad una aggiunta di 40-50
mg/L di Solforosa Totale (8-10 g/hL metabisolfito).
Se APA naturale > 80 mg/L non utilizzare nutrienti in questa prima fase.
2. Preparare il reinoculo
3. Riavviare la fermentazione
127
1. Proteggere e preparare il vino
128
2. Preparare il reinoculo
Scelta ceppo idoneo
Dose lievito 20-30 g/hl (reidratare nel modo già visto)
Prelevare dal serbatoio in arresto di fermentazione un volume di
mosto/vino pari al 5%
Aggiustare alcool intorno al 10 %vol, non oltre
Portare zuccheri a 20 g/l (se inferiori)
Aggiungere lievito reidratato
Mantenere temperature a 20°C ed arieggiare periodicamente
fino a che zuccheri raggiungono 3g/l
Raddoppiare volume con altro 5% del vino in arresto di ferment.
Mantenere sempre temperature a 20°C ed arieggiare
periodicamente fino a che zuccheri raggiungono 3g/l
Incorporare il pied de cuve a massa in modo omogeneo
129
3. Riattivare la fermentazione
130
Come preparare il reinoculo
quando zuccheri
raggiungono i 3 g/l
incorporare a
massa
100 hl
mosto/vino Lievito
reidratato
5%
5%
131