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SINESTESIA
Introduzione
Alcune persone provano un fenomeno percettivo alquanto bizzarro e strano,
che si manifesta ogniqualvolta una singola stimolazione visiva, uditiva, tattile o
olfattiva, da origine alla percezione di due eventi sensoriali distinti. Tale fenomeno
conosciuto come sinestesia (dal greco synaisthesis = percezione simultanea). Per
persone sinestesiche, stimoli comuni possono evocare esperienze straordinarie. Per
esempio, Cytowic (1993) ha riportato alcuni racconti aneddotici: C. S., narrava che il
dolore percepito attivava la simultanea percezione del colore arancione, e per M.W., il
sapore di un pollo speziato era appuntito. Altri autori hanno riportato casi altrettanto
peculiari: quando H. G. sentiva una persona parlare, la voce che udiva gli faceva
provare, contemporaneamente, un esperienza multisensoriale, percependo anche un
colore ed un gusto (Dixon et al., 2004). Per esempio, la voce di una persona poteva
evocare il colore marrone e contemporaneamente un gusto difficile da descrivere, che
assomigliava a quello dello sciroppo. Per persone sinestesiche come C.S., M.W., e
H.G., lo stimolo inducente lesperienza sinestesica evoca una percezione
multisensoriale (per es., per H.G., il suono evocava colore e gusto). Per altri, lo
stimolo inducente e lesperienza sinestesica possono manifestarsi nella stessa
modalit. Per esempio, nella sinestesia grafema (lettera o numero) colore, la visione
di una lettera o di un numero di colore nero, produce anche una percezione
consapevole di un colore (vedi anche la slide della Lezione 9b in cui sono riportati i
possibili tipi di sinestesia raccolti in un intervista da Sean A. Day).
La sinestesia stata portata per la prima volta allattenzione della comunit
scientifica da Francis Galton (1880; 1883). Artisti, poeti, e filosofi lavevano gi
descritta in precedenza; tuttavia, Galton fu il primo a documentare il fenomeno in
maniera sistematica. Da allora, sono stati fatti numerosi esperimenti (vedi il volume di
Baron-Cohen et al., 1997, per un elenco). Tuttavia, non mai stato chiaro agli studiosi
che se ne sono occupati, se non recentemente (es. Baron-Cohen e Harrison, 1997;
Cytowic, 1989; Grossenbacher e Lovelace, 2001), che si trattava di un fenomeno
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Unaltro esempio quello della trasformazione dei batteri. Anni fa, fu scoperto che
incubando una specie di batteri di pneomococco con quelli di unaltra specie, si aveva
come risultato che i batteri della seconda specie si trasformavano nei batteri della
prima. Questa scoperta venne pubblicata su una prestigiosa rivista, ma venne ignorata
per qualche tempo, perch non si riusciva a trovare un possibile meccanismo che
potesse spiegare questa trasformazione. Finch Watson e Crick descrissero la struttura
a doppia elica del DNA. Questa scoperta venne messa in relazione con la
trasformazione batterica, in quanto poteva spiegare il meccanismo che la originava.
Da quel momento, si cominci a riconsiderare limportanza della trasformazione
batterica
La sinestesia non ne una strategia, neppure unabilit; una esperienza
concreta e involontaria che pu essere molto vivida. La proporzione di persone che
provano questa esperienza relativamente piccola. Queste persone (sinestesici)
hanno avuto questa esperienza sin da bambini, quotidianamente. Molti sinestesici
mostrano sorpresa, venendo a sapere che anche le altre persone non provano la stessa
esperienza. Sebbene questa esperienza sia percepita come qualcosa di unitario, essa
composta da due elementi collegati. Un evento inducente (inducer) che una volta
presentato produce un evento concorrente (concurrent). Per esempio, un sinestesico,
come raccontano Grossenbacher e Lovelace (2001), sosteneva che il suono del pianto
di suo figlio, aveva uno spiacevole colore giallo. Nella sua esperienza sinestesica, il
suono (inducer) veniva percepito come avente un colore (concurrent) assieme ai
consueti attributi uditivi. Per la maggior parte degli individui sinestesici, la sinestesia
unesperienza unidirezionale: se un suono produce lesperienza di un colore,
tipicamente, il colore non evoca alcun suono. La relazione tra inducer e concurrent
sistematica, nel senso che ciascun concurrent tipicamente evocato da un solo
inducer.
Grossenbacher e Lovelace (2001) distinguono tra due tipi di sinestesia a
seconda che linducer sia percettivo o concettuale. Nella sinestesia percettiva, i
concurrent sono indotti dalla percezione di particolari stimoli sensoriali. Nella
sinestesia concettuale, la sinestesia prodotta dal pensare a particolari concetti. Nella
sinestesia numero-posizione, ciascun numero evoca una posizione differente nello
spazio relativamente agli altri numeri. In maniera analoga, la sinestesia periodo di
tempo-posizione, un periodo di tempo (es. determinato giorno della settimana, un
mese o un determinato anno) percepito come avente una collocazione spaziale.
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alcun stimolo. Limmaginazione impegna parecchie parti del nostro cervello che sono
anche attive durante la percezione. Dal momento che, durante lattivit immaginativa,
nessuno stimolo fisico presente, e, quindi, nessun segnale viene trasmesso dai sensi
al cervello, questo significa che il fenomeno sinestesico pu presentarsi anche con
unincompleta attivazione della cascata di segnali sensoriali che si propagano
normalmente durante la percezione.
Concurrents eventi particolari della sinestesia.
Sebbene individui differenti possano avere esperienza di alcune forme di
sinestesia, e possano anche condividere alcuni gruppi di inducers (per es. tutte le
lettere dellalfabeto), i concurrents sinestesici variano parecchio tra le persone. Per
esempio, sarebbe altamente improbabile trovare due persone per le quali, ciascuna
lettera dellalfabeto evochi gli stessi colori.
Tuttavia, sebbene vi sia una grande variabilit interindividuale nei concurrents,
un dato concurrents altamente specifico e consistente (stabile nel tempo). Persone
sinestesiche spesso descrivono i loro concurrents con cura meticolosa. Uno studio ha
paragonato la consistenza con la quale sinestesici e non-sinestesici assegnano un
colore a 117 lettere e parole (Baron-Cohen et al., 1993). Dopo una settimana, nonsinestesici associavano lo stesso colore agli stimoli presentati, solo nel 38% dei casi.
Mentre, con una coerenza impressionante, e dopo un intervallo pi lungo, i sinestesici
denominavano lo stesso colore associato agli stimoli nel 92% dei casi, un anno dopo
la presentazione.
Un altro aspetto del fenomeno sinestesico pu aiutare a chiarire le sue basi
neurali: esiste una variazione interindividuale sulla localizzazione del concurrents.
Alcuni sinestesici (grafema-colore) sostengono che il colore riempia la lettera. Altri
invece sostengono di vedere il colore su uno schermo invisibile, vicino a loro, e non
sulla lettera stessa. Per altri ancora, il concurrent appare internamente, nella loro
mente, e non direttamente sulla lettera. Questa variazione interindividuale, nella
localizzazione
spaziale
del
concurrent,
potrebbe
riflettere
variazioni
nella
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Qui di seguito verranno descritti una serie di esperimenti che sono stati
realizzati per avere una migliore comprensione del fenomeno della sinestesia.
Sebbene le ricerche in questione riguardano soprattutto la sinestesia grafema - colore
(la principale ragione che questo tipo di sinestesia il pi diffuso), molti dei principi
che emergono da queste ricerche possono essere riferiti anche ai casi di sinestesia
multisensoriale, nei quali linducer appartiene ad una modalit sensoriale ed il
concurrent ad una modalit sensoriale differente.
Molte delle persone sinestesiche spesso dicono che lesperienza si presenza
senza che ci sia alcuna volont da parte loro. Per esempio, A.C. una persona
sinestesica descritta da Dixon (2004) riferiva di il numero 2 evocava sempre il rosso,
indipendentemente ella volesse vederlo o meno. In fatti, linvolontariet di questo
fenomeno uno dei maggior criteri per stabilire se si tratti di sinestesia o meno. Il
fatto che il fotismo (vista del colore) sia involontario, e come abbiamo visto,
immediato (non c intervallo tra la percezione dellinducer e quella del concurrent),
fa pensare che il fotismo si una conseguenza immediata del vedere una lettera o un
numero. Partendo da queste considerazioni gli studiosi hanno utilizzato una variente
delleffetto Stroop per studiare lautomaticit della sinestesia grafema - colore.
Sinestesia ed effetto Stroop
Il test di Stroop consiste nella presentazione di stimoli le cui caratteristiche
sono conflittuali. Il test fu elaborato nel 1935 e nel corso degli oltre 50 anni successivi
alla pubblicazione del lavoro, la procedura di Stroop stata applicata con
innumerevoli variazioni. Nello studio originale, Stroop utilizz 5 parole (rosso, blu,
verde, marrone, e porpora) scritte in caratteri neri o in caratteri colorati, per alcuni
stimoli il colore dellinchiostro era congruente con quello della parola (es. verde
scritto con inchiostro verde) e per altri incongruente (es. verde scritto con inchiostro
rosso). Compito del soggetto era quello di ignorare il contenuto semantico della
parola e denominare invece il colore dellinchiostro. Esaminando i tempi di reazione
verbale, Stroop osserv che nella condizione incongruente (quando il colore non
corrispondeva alla parola) tutti i soggetti rispondevano con una latenza
significativamente maggiore rispetto alla condizione congruente. Stroop attribu
lallungamento dei tempi di reazione ad un potente fenomeno di interferenza tra le
caratteristiche fisiche e semantiche degli stimoli. Il rallentamento della risposta, detto
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delle
condizioni
base,
congruente,
ed
incongruente
veniva
randomizzata. Il tempo di reazione di C., nel dare la risposta, era molto pi lento nella
condizioni incongruenti (797 ms, 2% di errori), che non nelle condizioni congruenti
(552 ms, 1% di errori) o condizioni base (545 ms, 0% di erroi). Il tempo notevolmente
pi lento trovato quando C. doveva nominare il colore nelle condizioni incongruenti
suggerisce che il suo fotismo non potesse essere inibito (controllato cognitivamente). I
risultati di C. vennero anche confrontati con quelli di un gruppo di 8 non-sinestesici,
che non mostrarono alcuna differenza nelle loro risposte agli stimoli il cui colore era
congruente o incongruente con il colore che in precedenza loro avevano associato al
numero. Questi risultati ottenuti con una metodica pi rigorosa, confermano i risultati
precedenti, corroborando lidea che il fenomeno della sinestesia sia davvero
automatico.
Gli studi affrontati fino ad ora sulleffetto Stroop in sinestesici hanno usato un
approccio di studio del caso singolo, nel quale sono una persona sinestesia stata
sottoposta allesperimento. Mattingley e coll (2001) hanno studiato lautomaticit
delle esperienze sinestesiche in un gruppo di 15 sinestesici. I sinestesici che
parteciparono a questo studio riferivano di percepire dei colori in risposta alla
presentazione di numeri, lettere, o parole. Mattingley e coll. condussero due
esperimenti separati nei quali 15 persone sinestesiche e 15 non-sinestesici dovevano
denominare il colore di caratteri alfanumerici presentati singolarmente. Cosi come
nello studio precedente, i colori degli stimoli che apparivano sul video potevano
essere congruenti o incongruenti con i fotismi dei sinestesici. In un esperimento, gli
stimoli congruenti ed incongruenti venivano presentati in blocchi separati, mentre
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unintensit maggiore dei colori presentati sul video, essi cercarono di provare se i
projector synesthete elaborassero i fotismi in maniera pi automatica dei colori delle
lettere che apparivano sul video. Per cercare di rispondere a queste domande, loro
chiesero a projector e associator synesthete di fare due differenti compiti Stroop. In un
compito (esperimento 1), dovevano denominare il colore di numeri colorati. Nellaltro
compito (esperimento 2), dovevano denominare il fotismo che associavano al numero
colorato presentato. In entrambi i compiti, i numeri erano presentati sul monitor con
colori che potevano essere congruenti o incongruenti con il fotismo che era evocato
dal numero. I tempi di risposta e gli errori venivano registrati in ciascuna prova.
Se il fotismo viene elaborato in maniera molto pi automatica dai projector
synesthete, il risultato che ci si aspetta, che i projector synesthete dovrebbero
mostrare un pi grande effetto di interferenza che gli associator synesthete nel
denominare il colore delle lettere presentate (esperimento 1). Inoltre, lo scopo degli
autori era quello di vedere se cerano differenze tra i projector e associator synesthete
in termini di grandezza dellinterferenza quando dovevano ignorare il colore della
lettera apparsa sul video (esperiment 2) rispetto a quando doveva ignorare il colore del
fotismo (esperimento 1). Basandosi sui resoconti di C., che il fotismo porta ad
esperire il colore in maniera pi intensa che non quello della lettera presentata sul
video, gli autori ipotizzavano una pi grande interferenza dal fotismo (esperimento 1)
che dal colore della lettera presentata sul video (esperimento 2) per i projector
synesthete ma una pi grande interferenza dei colori presentati sul video (esperimento
2) che non dei fotismi (esperimento 1) per gli associator synesthete.
I risultati di 5 projector e 7 associator synesthete mostrano che quando i
projector synesthete devo denominare il colore della lettera linterferenza del fotismo
pi grande per i projector (169ms) che non per gli associator synesthete (29ms).
Questo risultato indica che i projector synesthete trovavano molto pi difficile
ignorare il fotismo che non gli associator synesthete. Inoltre, dai risultati emerge che i
projector synesthete avevano un effetto interferenza molto maggiore causato dal
fotismo (esperimento 1) che non dal colore presentato (esperimento 2). Questo altro
risultato mostra come i projector trovassero molto pi difficile ignorare il fotismo che
non il colore presentato sul video. Questo non capitava mai per nessuno degli
associator synesthete. Infatti, 3 dei 6 associator synesthete mostrarono una maggiore
interferenza dovuta ai colori delle lettere presentate sullo schermo (esperimento 2) che
non dai fotismi (esperimento 1), un risultato opposto a quello riportato dagli
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se le caratteristiche sono pi duna si passa alla fase attentiva che usa lattenzione
selettiva per combinare queste caratteristiche (quindi definire loggetto) e processare
gli elementi serialmente. Quindi lidea di Ramachandran ed Hubbard era quella di
trovare un effetto pop-out dovuto al fotismo, che permettesse cosi di dimostrare che il
colore che i sinestesici riferiscono di vedere alla presentazione di un grafema frutto
di un processo di tipo percettivo.
Nel primo esperimento, vennero presentati stimoli, in qualche maniera,
analoghi alle tavole pseudocromatiche, utilizzate nel test di Ishihara, per diagnosticare
eventuali deficit nella visione del colore. Ai due sinestesici, J.C. ed E. R., vennero
presentati sullo schermo bianco di un computer una serie di grafema neri (cio una
matrice di 5 generati a computer e posti casualmente; vedi slides della lezione).
Dentro questo insieme di 5 venne inserito un gruppo di 2, che formavano una figura
(es. un triangolo). Dal momento, che i 5 erano unimmagine speculare dei 2 ed erano
costituiti dagli stessi elementi (2 segmenti verticali e 2 segmenti orizzontali), le
persone non-sinestesiche che cercavano di individuare la figura, trovavano il compito
molto difficile, e se arrivavano alla soluzione, impiegavano parecchio tempo. I due
sinestesici sottoposti al test, invece, vedevano il 5 di un colore ed il 2 di un colore
diverso, e quindi, riferivano di vedere un triangolo verde di 2 con uno sfondo rosso di
5. Gli autori dello studio misurarono la prestazione dei due sinestesici e notarono
erano molto migliori (pi veloci ed accurati) dei non-sinestesici. Un secondo
esperimento venne condotto sulla falsariga del primo. In questo caso la prestazione di
J.C. e E.R. era messa a confronto con quella di 40 soggetti di controllo nonsinestesici. In questo esperimento, lo stesso set-up sperimentale venne utilizzato,
lunica differenza fu che 4 diverse figure potevano venir presentate (un quadrato, un
rettangolo, un triangolo, un pentagono). La loro presentazione era casuale per ridurre
qualsiasi effetto dovuto dallaspettativa dei partecipanti. Ciascun stimolo veniva
presentato per un 1 secondo, dopo che lo stimolo era sparito dallo schermo, i
partecipanti dovevano indicare quale delle 4 figure era stata presentata, premendo il
tasto relativo a quella figura. Di nuovo, i due sinestesici erano migliori (81% di
risposte corrette) dei non-sinestesici. La prestazione dei non-sinestesici (59% di
risposte corrette) era migliore di una risposta casuale, dimostrando che avevano
compreso il compito, ma lo trovavano molto difficile. Dal momento che la prestazione
dei sinestesici, era significativamente migliore di quella delle persone non
sinestesiche, si pu concludere che il fenomeno realmente percettivo e non
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Nella seconda fase del loro studio, Wagar e coll., hanno testato nuovamente i
non sinestesici dellesperimento precedente, mostrando che leffetto dei 4 punti che
rimangono in vista, pu essere fatto sparire, se i numeri target vengono presentati
colorati e non pi neri. Quando agli 8 non-sinestesici vennero presentati target colorati
(es., un 2 rosso circondato da 4 punti neri, allinterno di uno schermo con 15
distrattori neri, raffiguranti numeri 8), essi facevano in media solo 4 errori una
riduzione significativa rispetto ai 15 errori che facevano quando il target era nero,
nella stessa condizione. Questo risultato suggerisce che i non-sinestesici facessero
meno errori perch il colore del numero attirava lattenzione sul numero target,
evitando ogni effetto di mascheramento dovuto ai 4 punti che rimanevano in vista.
Nella fase finale dellesperimento, Wagar et al. (2002) testarono C., la
sinestesica, utilizzando numeri target e distrattori, entrambi neri. Per C., il colore dei
fotismi attivati dai numeri 2,3,4 e 7 erano rosso, blu, verde e giallo, rispettivamente,
mentre il colore del fotismo per 8 era nero. Cosi, se un target, come per esempio 2, era
inserito in 15 distrattori raffiguranti numeri 8, il colore del fotismo per quel target
doveva risaltare in questo schermo, dal momento che i distrattori venivano percepiti
come tutti neri. Quindi, lipotesi era che il colore sinestesico generato internamente da
C. per il numero bersaglio, doveva agire come il numero colorato, per i nonsinestesici. I risultati confermarono, che il fotismo per i numeri 2,3,4, e 7 attir
lattenzione di C. verso questi target, ed elimin leffetto di mascheramento, causato
dai 4 punti neri, anche in condizioni molto difficili. I risultati mostrarono che nella
condizione in cui i punti neri rimanevano in vista, C. faceva solo 5 errori, un
miglioramento rispetto alla prestazione dei non-sinestesici, che nelle stesse condizioni
commettevano 18 errori. Questo risultato invece paragonabile a quello dei nonsinestesici quando i numeri target erano colorati. I risultati di questi esperimenti,
fanno concludere a Wagar e coll. che il fotismo generato internamente da C. serviva
ad attirare lattenzione di C. sul target ed a prevenire leffetto di mascheramento dei 4
punti., lo stesso effetto ottenuto con il colore dei numeri, nei non sinestesici.
Questi risultati riportati in questo paragrafo, sono importanti perch non
possono essere spiegati solamente in termini di associazioni semantiche tra caratteri
alfanumerici e colori. La spiegazione pi convincente di questi risultati che siano un
risultato diretto di aspetti percettivi dellesperienza sinestesica piuttosto che il risultato
di associazioni semantiche, o di altri aspetti cognitivi. Questi risultati possono essere
visti anche alla luce della distinzione fatta a proposito di projector o associator
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ed
Hubbard
hanno
provato
studiare
il
ruolo
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per lelaborazione del colore, nel giro fusiforme (Ramachandra et al., 2004).
Ramachandran e coll. notarono immediatamente che anche larea per lelaborazione
dei grafemi si trovava nel giro fusiforme, adiacente allarea V4 specialmente
nellemisfero sinistro. Erano anche colpiti dal fatto che la forma pi comune di
sinestesia quella grafema - colore, e che le aree cerebrali corrispondenti fossero
vicine.
Dal momento che la sinestesia sembra essere ereditaria, Ramachandran e coll.
suggeriscono che una mutazione genetica possa causare un eccesso di connessioni o
un errato processo di pruning(potatura, sfoltimento) di connessioni fra le diverse aree
cerebrali. Le connessioni che si hanno alla nascita sono un numero superiore di quello
che si trovano in un cervello adulto. Quello che avviene nei primi mesi di vita un
processo definito appunto pruning delle connessioni cerebrali. Quello che emerso da
numerosi studi che le connessioni tra le aree responsabili dellelaborazione del
colore e quelle responsabili dellelaborazione dei grafemi sono molto numerose in
fase prenatale e nei primi giorni di vita. Quindi se una mutazione genetica conducesse
ad un fallimento del processo di pruning delle connessioni prenatali, i collegamenti fra
le aree dei grafema e quelle del colore si manterrebbero intatte anche nello sviluppo,
spiegando cosi, mai una persona sinestesica, alla vista di una grafema possa anche
vedere contemporaneamente anche un colore. Lattivazione dellarea del grafema da
parte di uno stimolo esterno, coinvolgerebbe anche larea del colore, producendo la
percezione del fotismo.
Ramanchandran e coll. comunque sottolineano che se anche si tratta di una
mutazione genetica che causa dei problemi al pruning delle connessioni tra aree
cerebrali, la sinestesia comunque deve richiedere un processo di apprendimento.
Ovviamente le persone non nascono con dei legami ben precisi tra grafemi e colori.
Altrimenti persone sinestesiche avrebbero tutte la stessa manifestazioni del fenomeno,
ad una grafema corrisponderebbe per tutti lo stesso colore. Il numero eccessivo di
connessioni permette solamente ad un grafema di evocare un colore. Tuttavia ci
devono essere delle regole interne di apprendimento, che dicono che una volta che
una connessione tra un grafema ed uno numero si creata, non se ne possono creare
delle altre.
Questa ipotesi spiegherebbe anche perch, per alcune persone sinestesiche,
solo il numero arabo, pu evocare il colore, numeri romani o un insieme di punti
rappresentante quella quantit numerica, non riescono a fare lo stesso. Questa
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osservazione suggerisce che sia effettivamente laspetto visivo del grafema, non il
concetto numerico che produce il fotismo. Questo conclusione sarebbe a favore
dellipotesi di Ramanchandran che la sinestesia sia dovuto alla interconnessioni tra
aree attivate dai grafemi ed area attivata dalla percezione del colore. La prima elabora
solo le informazioni visive, e non i concetti, riguardanti numeri o lettere.
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