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Tradizione europea………………………………………………….……. pag. 4
La nazione: il passato che non muore.……………………....……….. pag. 6
Voto agli immigrati? Giusto. Una provocazione ma non troppo pag. 11
Campo Sintesi: La forza del pensiero e la rivoluzione goliardica pag. 13
Due vacanzieri in Irlanda………...………………………………….... pag. 15
18 maggio 2007: serata Felli in Comunità Giovanile...…………… pag. 17
Vecchia Europa…………………………….……………….…………… pag. 21
Atomi…………………………………………………………………….…. pag. 23
Festa NEP – Primo lustro – 30 giugno 2007………………...………… pag. 27
L’idea di Nazione è stata elaborata dalla cultura romantica, sintesi dei valori di un
popolo in antitesi ai valori di altri popoli europei, in contrapposizione alle nascenti
idee figlie della rivoluzione francese, idee di egualitarismo e internazionalismo. Il
nazionalismo, la Nazione, la Patria e tutti i principi morali che si identificano con
essi - valori militari, di solidarietà, di identità - storicamente appartengono alla
Destra. Con la rivoluzione industriale, nell’Europa post rivoluzionaria, e la
democrazia a fine ‘700 si creano i due fronti contrapposti, uno della sovversione e
l’altro della conservazione, il primo che fa riferimento alla Sinistra e il secondo alla
Destra. Con il termine conservazione non vogliamo identificare soltanto il
mantenimento di istituti e privilegi, ma soprattutto dei valori connessi ad un certo
tipo di società che faceva riferimento ad un mondo che trascendeva la vita della
materia. Se di conservazione di istituzioni bisogna parlare, si può fare riferimento
piuttosto al mantenimento della strutturazione di un mondo dalle fondamenta
spirituali, nei confronti dell’allora dilagante materialismo. La rivoluzione industriale e
la rivoluzione francese non sono da considerare come la distruzione di questo o
quell’altro ordine sociale, ma come negazione di tutti quei valori che per secoli
Una Destra moderna deve comprendere la mutata situazione del mondo e con la
fine del vecchio nazionalismo ha il dovere di non rinchiudersi in una retorica
visione nazionale, ma di lanciare il progetto di una Nazione continentale, la
Nazione Europa. Oggi la parola Nazione è rispolverata da coloro che l’hanno
sempre combattuta: uomini che hanno sempre dato valore a posizioni
egualitariste e internazionaliste, oggi non perdono occasione di parlarne e di
elogiarne gli aspetti più banali, di riempirsi la bocca con qualcosa che
storicamente non appartiene a loro e che, anzi, hanno combattuto con tutte le
loro forze. La realtà è che inneggiano a qualcosa di vuoto, che è assente di
significato, inutile. Parole come Patria appartengono a tempi passati in cui i
nazionalismi europei si affrontavano sulle frontiere per rivendicare il loro territorio e
la loro cultura. Oggi il nemico non è in Europa. Oggi il nemico è fuori dai suoi
confini. Un antagonista che ha paura dell’Europa e della sua storia, della sua
potenzialità economica, della sua cultura, della sua capacità di rinnovarsi e
rigenerarsi. Il mondo che fino a quindici anni fa era diviso in due blocchi
bendefiniti e contrapposti è cambiato: i due schieramenti non esistono più. Oggi
viviamo con un unico gruppo egemone che vuole decidere dei destini del mondo
senza considerare che vi sono altre culture, altre tradizioni, altre storie, vuole
uniformare il restante mondo a sé in un’ottica etnocentrica e massificata. E’ il
ritorno dell’ideologia illuminista, della fede nella ragione come unica fonte di
verità, dell’egualitarismo in cui gli uomini uguali per natura devono godere di stessi
diritti e di uguali doveri di cittadini. Da questi presupposti nasce la volontà di un
governo mondiale in cui siano cancellate le differenze culturali e di sangue in una
concezione di determinismo storico per il quale un solo destino è possibile. La
Destra, che da sempre si oppone a tale progetto, è convinta che non è la storia
che fa l’uomo, ma viceversa è l’uomo che fa la storia negando quindi ogni tipo di
determinismo storico.
Anno 0 nr. 3 OBBEDIAMO AD UN DOVERE: LA NAZIONE EUROPA Pagina 8 di 33
Un progetto per il futuro: Europa Nazione alleata della Russia
Il primo passaggio di una politica per la salvaguardia della nostra civiltà di fronte
alla massiccia immigrazione che subiamo da parte delle popolazioni del
cosiddetto terzo e quarto mondo è quello di ridurre gli sbarchi con accordi
bilaterali tra il nostro paese e quelli d’origine degli immigrati.
Il secondo è quello di permettere ai clandestini residenti in Italia di chiedere la
regolamentazione nel caso avessero un lavoro, una residenza e non avessero
problemi con la nostra giustizia.
Molti immigrati hanno approfittato di questa opportunità ma chi erano queste
persone? Erano onesti lavoratori che prima di essere regolamentati vivevano
nell’illegalità lavorando come collaboratori domestici, camerieri, badanti, pizzaioli.
Oggi questi soggetti che erano solamente individui per la nostra società sono
persone che hanno uno status e pagano le tasse, versano i contributi e ricevono
l’assistenza sanitaria e tutto questo è avvenuto in un contesto di sicurezza.
Se fino a qualche anno fa l’emergenza era quella di circoscrivere il problema
degli sbarchi di massa, questo allarme oggi è stato superato e il problema è quello
di una piena integrazione.
Questa strada è un atto di realismo politico che va incontro alla richiesta da parte
di molti immigrati di essere integrati anche nei diritti e non solo nei doveri, è l’atto
più giusto per la totale integrazione.
In Italia vi sono due milioni e mezzo di cittadini extracomunitari che costituiscono il
4% della popolazione residente, a livello Europeo la percentuale sale al 5%. Di
fronte a questi dati diventa sempre più necessario ragionare sulla condizione dei
cittadini extracomunitari. Mi sembra normale che la Destra politica, che ha da
sempre nel suo dna la dignità dell’uomo come principio fondamentale, appoggi
ogni azione che abbia lo scopo di arrivare ad un’integrazione di tutti i soggetti in
questione tramite l’assimilazione alla nostra cultura e ai nostri valori di riferimento.
Le società si sviluppano sulla condivisione dei valori e secondo uno dei maggiori
studiosi di società come E. DURKHEIM "una società è più o meno integrata (cioè
coesa) nella misura in cui la solidarietà organica (l' interdipendenza alla
complementarità funzionale delle persone e dei gruppi) vi è più o meno
sviluppata in termini di interrelazioni interne, di condivisione dei valori e del
consenso sugli obiettivi. Anche il filosofo W.C. SCHMITT sosteneva che “la nazione
deve operare delle politiche repressive verso l’immigrazione di stranieri e deve
“Te sparo sai.” “Non puoi”. “E perché?”. “Puoi sparare solo per
legittima difesa: io non offendo”. “Va be’, allora sparo in aria a scopo
intimidatorio”. “E va be’, io non mi intimido e resto qua”. (Aldo Fabrizi e
Toto'in "Guardie e ladri")
Oggi parliamo con due amici di Busto Arsizio che si sono fatti una vacanza estiva
in Irlanda lavorando a stretto contatto e passando giornate goliardiche insieme ai
ragazzi dello Sinn Fein. Qui di seguito alcune domande e risposte fatte loro.
2) Innanzitutto come mai avete fatto questa scelta anziché buttarvi in una
qualche località di mare, oppure fare bel buon sano sesso tappati in casa?
A parte che andare in Irlanda non è proprio sinonimo di autocastrazione
chimica… comunque diciamo che cerchiamo sempre di scostarci, per
quello che è possibile, dalla classica vacanza standard-omologata.
6) Quali sono state le attività ludico/militanti che avete fatto con loro?
Oltre ad intere sessioni di “pubs-day” davvero devastanti, abbiamo
partecipato ad alcuni attacchinaggi e volantinaggi. Non dimentichiamo che
l’anno scorso correva il 25° anniversario della morte degli hungher striker
- La Cia non più di un mesetto fa ha reso pubblici sul proprio sito Internet una
serie di oltre 700 pagine di documenti su operazioni riservate e quantomeno
imbarazzanti eseguite dall' agenzia tra gli anni '
50 e '
70. La documentazione
riguarda attività illegali (per usare un eufemismo) di vario genere, tra le quali
l'utilizzo della mafia per tentare di uccidere Fidel Castro. Mi chiedo se tra una
trentina d’anni leggeremo qualche rapporto relativo alle torri gemelle, al
traffico di droga proveniente dall’Afghanistan, alla strage del Cermis e magari
alle stragi della popolazione civile compiute oramai giornalmente in Iraq. Chi
vivrà vedrà! (Atomo di Simone)
- Pare che un gruppo di ricercatori israeliani abbia messo a punto dei pomodori
geneticamente modificati alla rosa o al limone, e pare anche che questi nuovi
ortaggi piacciano ai consumatori. Lo ha rivelato la rivista Nature Biotechnology
che riporta anche come i volontari chiamati a gustare i pomodori aromatizzati
li abbiano trovati «molto buoni».
A me piacerebbe invece una patata alla barbabietola ed una mela alla
pesca!!! Ma dove lo avete ficcato il menu?? (Atomo di Simone)
- E'arrivata l' estate e con se un caldo atroce che la sera "rallenta" la voglia di
andare a dormire, ne consegue che alcune sere le passo a vedere i
programmi "d' informazione" televisivi o a leggere qualche giornale.
Beh devo dire che dopo un periodo di disintossicazione dalla dottrina
giornalistica, vedo-sento-giudico con occhio ferocemente più critico.
Questa riflessione nasce da due episodi,o meglio da due personaggi
abbastanza discutibili.
Mi sono imbattuto in due diverse sere in programmi come Matrix e Lucignolo
(che non sono certo il massimo cerebralmente parlando), e mi son chiesto alla
fine delle visioni (più di due ore) come si possa dedicare ore e ore al "caso"
Corona. Chiedo scusa ma non riesco a capire come ci sia gente e mezzi
d' informazione che accettino, o peggio promuovano, un nuovo Re Mida
dell' italietta (che brutto dirlo e scriverlo) che trasformerà una "disgrazia" in oro.
Comparsate, telecamere ovunque che lo riprendono, fotografie in carcere ed
in ogni dove per passare poi al merchandising, e gente impazzita per lui….ma
stiamo scherzando??!! Capisco che ci possa essere anche un segmento
Anno 0 nr. 3 OBBEDIAMO AD UN DOVERE: LA NAZIONE EUROPA Pagina 25 di 33
(utilizzo un termine che fa molto giornalistico) di persone abbastanza "deviate",
ma da qui a dedicare ore d' informazione (??!) modello Novella 3000, ce ne
corre.
Il parallelo più triste, a mio giudizio, è stato il tempo dedicato, dai vari TG, a lui
ed il divorzio con la Moric, per prende un episodio, rispetto a quello del caso
Aldovrandi o alla eventuale risoluzione del problema rifiuti…beh la risposta?
Nel primo caso (Aldovrandi) solo 15 secondi, nel secondo (rifiuti) 2 minuti….e
quindi? Meditate gente, qui rischiamo di dover chiudere il cervello in naftalina
se non troviamo alternative che mettano in moto i cervelli autonomamente e
senza schemi predefiniti.
Per fortuna queste forme alternative già in parte ci sono, ma solo alcuni
fortunati, pochi a dire il vero, già attingono. (Atomo di Sandro)
Sabato 30 giugno 2007 si è svolta la festa per i primi 5 anni del NEP, il Nucleo
Ernesto Posa di Cremona, a Corte dei Frati.
Scendo da Milano verso la agognata destinazione con un gruppetto di 3 ragazzi
della sezione Monza dei grigiorossi, un monzese oltre a me bustocco d’adozione.
“Partenza ore 17.00… PUNTUALI!!! Mi raccomando”. Questo era l’incipit che mi era
giunto all’orecchio, ma arriviamo al puntello con mezz’ora di ritardo! Per fortuna
anche gli altri sono in ritardo, e arriveranno di lì a 10 minuti. Tutto nella norma
insomma. Quindi pronti e via!
La festa nel frattempo era già cominciata intorno alle 16.30/17.00 con il ritrovo
dietro la curva ospiti, dei gruppi ultras invitati in quel di Cremona, un po’ di attesa
Il pomeriggio comincia nel migliore dei modi con birre che cominciano a scivolare
nei gargarozzi disidratati da un caldo battente ma non troppo, le frasche infatti ci
aiutano parecchio, la cornice è veramente spettacolare: una cascina in piena
campagna tra campi di grano, alberi da frutta e qualche pino, un canale per
l’irrigazione giusto lì vicino dà un ulteriore tocco bucolico al pomeriggio
ludico/calcistico. Sembra un po’ di essere ad una Oktöber Fest versione italiana.
Un chiosco adibito a bar, una serie di tavoli sotto gli alberi, la griglia pronta per
rifocillare i partecipanti, qualche centinaio di litri (375 per la precisione) di birra per
i circa cento partecipanti ed il gioco è fatto. Le zanzare assatanate sono pronte
Sintesi.Milano@hotmail.it