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INDICE
SINTESI ___________________________________________________________ pag. 2
La scuola in funzione del lavoro. E’ ciò che evince dal tipo di modifiche attuate dal
governo, ma anche dal tentativo di strumentalizzazione dell’opposizione.
Principi generali
Scuola elementare
Soprattutto oggi che la famiglia vede entrambi i genitori coinvolti nella vita
lavorativa e passano sempre meno tempo con i figli, la scuola ricopre un ruolo
educativo enorme. Questa responsabilità è assunta in primis dalla scuola
primaria, che può essere considerato il primo vero luogo in cui i bambini vengono
inseriti nella società. A tal fine riteniamo l’utilizzo del grembiule molto educativo
in quanto volto a rendere meno evidenti possibile le differenze
economiche/sociali tra i soggetti. In quest’ottica è bene che esso venga fornito
dalla scuola, evitando che si ripresentino tali discriminazioni causate da
grembiuli più o meno firmati.
Il compito di questo organo consiste nella “iniziazione” alla vita comunitaria, alla
socializzazione con gli altri. Deve insegnare a vivere e a rapportarsi ai terzi, nel
capire che vi sono delle regole e che vanno rispettate perché ogni nostra azione
influisce inevitabilmente su qualcun altro. Si può dire che la parola d’ordine in
questo caso è integrazione. In secondo piano invece passa l’insegnamento di
nozioni scolastiche: l’unica materia scolastica fondamentale in questo contesto è
la lingua italiana (oltre alla matematica di base), per il resto sono più che
sufficienti nozioni introduttive giusto per dare un’idea al bambino del contesto in
cui vive.
Le ore di lezione devono quindi essere incentrate sull’italiano, procedendo poi
alla conoscenza della matematica fondamentale e brevi accenni di storia,
geografia, scienze, religioni.
Per quanto riguarda l’inglese, il contesto globale odierno rende necessario il suo
apprendimento e, considerato che lo studio delle lingue sin da piccoli rende più
agevole la conoscenza delle stesse in futuro, può rientrare come materia di
studio, ma solo dopo la terza elementare e limitatamente alle cose elementari.
Rilevante deve essere l’attività fisica, importante sia dal punto di vista fisico sia
da quello psicologico. Infine è da ampliare lo spazio dedicato alle altre attività di
gruppo e alla socializzazione. Il personale docente dovrà essere organizzato
La scuola media inferiore rappresenta il punto del percorso nel quale si introduce
la persona al vero e proprio percorso di studio.
In questo contesto avviene l’apprendimento delle conoscenze di base che devono
costituire il livello minimo – ma sufficiente – del bagaglio culturale che ogni
persona deve avere.
Essendo l’ultimo gradino del percorso comune a tutti gli studenti, la scuola media
inferiore deve favorire la comprensione da parte degli alunni dei propri interessi
e lo sviluppo delle proprie capacità. Alla fine dei tre anni essi dovranno essere
nella condizione di poter effettuare la scelta dell’indirizzo da intraprendere per la
prosecuzione dei propri studi.
Anche qui è apprezzabile l’utilizzo del grembiule, per i motivi sopra elencati.
A fini educativi dovrà inoltre assumere un’importanza rilevante il voto in
condotta.
Per quanto riguarda gli istituti tecnici e professionali, cioè quelli più orientati al
lavoro che consentirebbero agli studenti di intraprendere tranquillamente la
carriera lavorativa senza un ulteriore prolungamento degli studi, è necessario un
maggior avvicinamento tra le scuole e le imprese, dando la possibilità a queste
ultime di poterle anche finanziare per lo sviluppo dei laboratori e di poter
richiedere studenti per stage aziendali. Le imprese tuttavia non potranno in
alcun modo interferire nei programmi scolastici, nell’assunzione di personale né
in ogni altra cosa che compete esclusivamente alla scuola.
Una maggior quantità di risorse (sia economiche sia di ore di lezione) va
destinata ai laboratori di questi istituti, in modo tale che le nozioni fornite
vengano messe in pratica e non rimangano astratte.
Di fondamentale importanza è il tema degli sbocchi universitari possibili per
ciascun percorso, cosa di cui parleremo di seguito.
Gli uomini colti sono superiori agli uomini incolti nella stessa misura in cui i vivi sono
superiori ai morti. (Aristotele)
Oltre alle linee generiche trattate nel paragrafo precedente, abbiamo individuato
alcune tematiche di carattere più specifico che riportiamo qui sotto.
Retta universitaria
Non rientrando nell’istruzione obbligatoria, coloro che vorranno iscriversi
all’università dovranno pagare una regolare tassa annuale, che dovrà rispettare i
principi di diritto allo studio, uguaglianza e meritocrazia. Innanzitutto
sottolineiamo come l’università rappresenti non solo un servizio “aggiuntivo”
fornito al cittadino, ma anche una risorsa per lo Stato stesso, provvedendo ad
innalzare il livello qualitativo dei suoi membri e di chi poi lo dirigerà. Perciò la
retta-base dovrà essere il più possibile moderata, per incentivare la
prosecuzione della carriera scolastica ed eliminare impedimenti economici.
Successivamente vigerà un criterio meritocratico che premi studio e impegno.
Organizzazione didattica
Successivamente all’istituzione del “3+2” (laurea triennale + laurea
specialistica) si è verificato un aumento esponenziale dello spreco delle risorse.
Vi sono molti corsi ridondanti, altrettanti curriculum del tutto simili ad altri se
non del tutto inutili. La laurea specialistica si traduce spesso in una mera
ripetizione di ciò che è già stato studiato nei primi tre anni, senza fornire alcun
valore aggiunto. E’ necessario eliminare tutto ciò, selezionando sulla base
dell’utilità ai fini del percorso formativo e non dei desideri degli addetti ai lavori.
Questo sistema porta in genere a dei programmi che risultano superficiali e poco
approfonditi. Spesso i programmi delle varie materie sono solo un minestrone
generale che prepara in maniera davvero superficiale lo studente e rendendolo
inadatto su due fronti al mondo del lavoro.
In primis perché rispetto al passato manca anche la preparazione teorica e
secondo perché il laureato risulta non avere mai la minima praticità per inserirsi
senza difficoltà nel mondo del lavoro. Questo ostacolo in altri paesi è superato
grazie all’organizzazione di internships e summer job. A livello didattico è
importante affrontare in accademia problemi di effettivo interesse per il mondo
reale che si andrà successivamente ad affrontare. E’ anche utile stimolare la
curiosità degli studenti escludendo per un tot di ore dalle lezioni la teoria e
mettendo in pratica quello che nelle università americane si chiamano “business
game”, utilissimi per far si che lo studente acquisti qualche reale abilità e non
solo dati e teorie imparati spesso a memoria. Importante notare che negli USA
per esempio le classi di studio sono formate da una decina di studenti. Questo è
utilissimo per far sentire lo studente parte integrante del corso e in totale
partecipazione con i suoi colleghi di studio e i professori e spesso è fondamentale
la discussione di gruppo. Riteniamo inoltre utilissimo il sistema dell’esame che
escluda la conoscenza mnemonica delle nozioni ma bensì un esame in cui conti il
ragionamento e messa in pratica delle nozioni acquisite.
Docenti
La qualità di un’università è indiscutibilmente legata alla qualità dei docenti, il
cui operato deve essere perciò posto al centro della questione. Come tutti ormai
sanno, questa qualità non va certo di pari passo con l’importanza che il nostro
Paese assume nello scacchiere mondiale. Non compete a noi fornire quantità
enormi di dati statistici che servano da “prova” a ciò che affermiamo, essendo
ciò sotto gli occhi di tutti coloro che sono a contatto con la realtà accademica.
Finanziamenti
Le risorse economiche da destinare alle università devono essere razionalizzate
secondo criteri meritocratici.
Innanzitutto bisogna precisare che non vi è alcun motivo per cui un istituto che
vuole gestirsi privatamente debba godere dei finanziamenti statali: sebbene
possa essere ammessa l’esistenza di fondazioni che – pur rispondendo allo Stato
per quanto riguarda la didattica – decidano di gestire in piena autonomia la parte
finanziaria, ciò deve essere rispettato fino in fondo, rendendo la fondazione
Sbocchi professionali
Il conseguimento della laurea è il punto di arrivo del percorso formativo di uno
studente. Il passo successivo è l’ingresso nel mondo del lavoro, cosa
difficilissima attualmente.
Abbiamo già avuto modo di manifestare la necessità di una maggior connessione
tra scuola in generale e l’ambiente reale, in modo tale che l’istruzione fornita non
rimanga su un piano astratto e distaccato ma trovi riscontro nella realtà di tutti i
giorni. L’ultimo compito spettante allo Stato contestualmente al cammino dello
studente consiste nel favorire la sua entrata nel contesto lavorativo. Ciò può
avvenire attraverso la promozione di stage, (che in ogni caso devono essere
retribuiti, in modo tale che non si tramuti in una ghiotta occasione per le imprese
di sfruttamento di manodopera) e di altre operazioni possibili
dall’intensificazione dei rapporti tra istruzione e lavoro.
Milano, 07/11/2008
(Per scaricare il documento “Università Futura”, andate su www.sintesimilano.org)
(fine parte 1)
Se chiunque di noi pensasse alla buona musica, le prime immagini che gli
sovverrebbero in mente sono il grandioso Big Ban oppure la bellezza
architettonica del Tower Bridge. E’ innegabile infatti che l’Inghilterra, e
specialmente Londra, siano gli indiscussi centri della musica di qualità. Ciò è
dovuto a molti fattori, tra cui la particolare attenzione che gli inglese rivolgono
verso questa forma artistica e inoltre anche per la maggior facilità che le band
nascenti trovano nel poter essere ascoltate da un pubblico vasto e interessato.
Come però il nostrano proverbio recita, “non si può fare di tutta l’erba un
fascio”, al fianco di immortali band come gli Oasis dei fratelli Gallagher (freschi
del nuovo album “Dig Out Your Soul” che già sa di successo) ci si può imbattere
in altre come ad esempio i The Kooks, che, a parer mio, non potranno mai
spingersi oltre esibizione live in modesti locali. Ma se questo saggio proverbio
vale per il Regno Unito, si riflette anche nella penisola italiana. La situazione
però è radicalmente differente: se l’isola britannica è esempio della grande
musica, invece la maggioranza dei nascenti gruppi musicali nostrani sono dei
veri e propri flop già dal principio: bastano solamente due nomi che nelle teste
dei più giovani lettori rimbomberanno così forte da provocare un’emicrania: Dari
e Lost (andare sulla loro pagina Myspace per credere). La domanda allora sorge
spontanea: dove si trova in Italia l’eccezione che fa valere il proverbio sopra
recitato? La risposta l’ho trovata in un singolo artista, cantautore capitolino,
Davide Combusti, in arte The Niro. Se qualcuno è per caso capitato su canali
come MTV oppure AllMusic prima dell’inizio dell’estate potrà avere ascoltato e
visto il video del suo singolo di maggior successo, “Liar”, altrimenti posso
immaginare che alla maggior parte dei lettori questo nome sia assolutamente
sconosciuto. Davide cominciò in giovane età a suonare la batteria per poi
affrontare un radicale cambiamento, passare dalle pelli in band heavy metal a
impugnare le sei corde di una chitarra classica in un progetto musicale molto
particolare che portasse il suo nome, The Niro. Ed è proprio questo il nome del
suo album di debutto che grida al capolavoro. È un disco dai forti sapori british
in cui le armi vincenti sono le note della sua chitarra accompagnate da un quasi
costante falsetto molto ben strutturato ed eseguito. Non è certo un album facile
ed immediato, ma è sicuramente amore sin dal primo ascolto.
Si parte subito con un pezzo tra i più potenti e rock dell’album intero, “You
Think You Are”: riffs esplosivi e assoli chitarristici alla Led Zeppelin. Il singolo
“Liar” si posiziona subito dopo che da iniziali arpeggi aumenta di intensità fino
al ritornello apparentemente orecchiabile, ma artisticamente articolato e
complesso: assoluto capolavoro. Attenta analisi è rivolta anche alla terza
traccia, “About Love And Indifference”, quasi interamente eseguita dalla voce e
dalla chitarra di Davide, pezzo che culmina la sua bellezza in vari malinconici e
Buon Ascolto
e-mail: sintesi.milano@sintesimilano.org