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SAFAP 2012, Napoli 14-15 giugno

ISBN 978-88-7484-230-8

VERIFICA AGLI ELEMENTI FINITI DI SCAMBIATORI DI CALORE AD


ARIA SECONDO API 661/ISO 13706
A. Iacino*, F. Giacobbe**
*Iacino Progetti srl, **INAIL Dipartimento Territoriale di Messina

1. Sommario
Lo standard costruttivo API 661/ISO 13706 per gli scambiatori di calore refrigerati ad aria
(air cooler), in servizio presso le raffinerie di petrolio ed industrie petrolchimiche, definisce
anche il valore minimo dei carichi esterni applicati ai singoli bocchelli di ingresso ed uscita
dalle casse.
Nessuna normativa prevede un procedimento analitico di calcolo specifico per la
valutazione dei carichi esterni su dette apparecchiature a pressione. I costruttori di
scambiatori ad aria, storicamente, si sono sempre basati su un know how interno, basato
sullesperienza costruttiva dei modelli fabbricati, garantendo allacquirente il rispetto dei
requisiti API/ISO o, come pi spesso richiesto, la resistenza al doppio dei carichi esterni
minimi sui bocchelli voluti dalla normativa.
Essendo apparecchiature soggette potenzialmente a corrosione sia interna che esterna,
pu essere necessario dover ricalcolare il margine di corrosione residuo effettivo per
prolungare lesercibilit dellattrezzatura. In questo caso il progettista, a meno di non
ricorrere alla consulenza del fabbricante originario dellattrezzatura, pu trovarsi in
difficolt a stabilire se con un aumentato margine di corrosione, pur verificando la stabilit
a pressione secondo il codice di progetto (es. Raccolta VSR 1.S oppure ASME VIII div. 1
App. 13), vengono ancora rispettate le prescrizioni API/ISO per i carichi esterni sui
bocchelli. In questi casi il ricorso ad una analisi agli elementi finiti di fatto obbligata.
In questo articolo ci si propone di analizzare, con metodo agli elementi finiti, dei casi reali
di diverse tipologie di scambiatori ad aria secondo la normativa API 661/ISO 13706,
evidenziando le criticit per ogni tipologia costruttiva e confrontando i risultati ottenuti con
quanto invece risulta dalla verifica di stabilit per sola pressione in accordo al codice di
calcolo originario.
2. Introduzione
Gli scambiatori di calore refrigerati ad aria, brevemente chiamati aircooler, sono delle
apparecchiature a pressione comunemente esercite presso le raffinerie di petrolio e le
industrie petrolchimiche.
Realizzate secondo lo standard costruttivo API
661/ISO 13706 per gli scambiatori di calore
refrigerati ad aria, essi si compongono
essenzialmente da due cassoni a pareti piane
che fungono da distributori e un banco di tubi
interposto, generalmente alettato. Il grande
vantaggio di questi scambiatori di sfruttare
laria dellambiente quale mezzo refrigerante,
che viene soffiata da appositi ventilatori
direttamente sul banco di tubi, realizzando uno
scambio termico a convezione forzata.
La particolare forma costruttiva dei cassoni

Figura 1 Vista dei diversi elementi costituenti lo


scambiatore air cooler

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degli aircooler dovuta ad esigenze costruttive e di manutenzione (ripristino del fascio


tubiero). Possedendo solo pareti piane e spigoli vivi, ad essi non si applicano le ordinarie
regole di calcolo per le apparecchiature a pressione con membrature cilindriche o sferiche,
basate su tensioni puramente membranali, ma si effettua una verifica di stabilit secondo
un annesso dedicato in accordo al codice di calcolo scelto. Nel caso del codice italiano
ISPESL Raccolta VSR, alla verifica dei cassoni dedicato il capitolo 1.S, dove il codice
americano ha invece dedicato lappendice 13 delle ASME VIII div. 1.

Plug header

1 Tubesheet
2 Removable cover plate
3 Removable bonnet
4 Top and bottom plates
5 Tube
6 Pass partition
7 Gasket
8 Nozzle

9 Side frame
10 Tube spacer
11 Tube support cross-member
12 Tube keeper
13 Vent
14 Drain
15 Instrument connection

Cover plate header

1 Tubesheet
2 Plug sheet
3 Top and bottom plates
4 End plate
5 Tube
6 Pass partition
7 Stiffener
8 Plug

9 Nozzle
10 Side frame
11 Tube spacer
12 Tube support cross-member
13 Tube keeper
14 Vent
15 Drain
16 Instrument connection

Figura 2 - Tipologie di air cooler. Plug header - utilizzato normalmente nel caso di pressioni di esercizio
elevate (max 350 bar). Cover plate header utilizzato principalmente nei casi di fluidi corrosivi.

Lo standard costruttivo API 661/ISO 13706, oltre alla verifica di stabilit dovuta alla
pressione interna, fornisce una tabella di combinazioni di carichi esterni non da pressione
sui bocchelli, indotti dalle tubazioni ad essi connesse, che devono essere in grado di
sostenere.

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Figura 3 - Massimi carichi ammissibili sul bocchello (API 661 par 7.1.10)

Tali carichi massimi ammissibili sono piuttosto bassi, se paragonati a quelli ammessi su
classiche apparecchiature, con membrature cilindriche o sferiche; la rigidezza della parete
piatta del top di un cassone diversa da quella di una membratura cilindrica o sferica. Ci
ben noto ai progettisti piping, che in prossimit dei bocchelli di aircooler sono obbligati a
conferire particolare flessibilit alle linee connesse.
Sia le VSR che le ASME, tuttavia, non prevedono un procedimento analitico specifico per
la verifica dei carichi non da pressione sui bocchelli. In passato si sopperito alla
mancanza di tali codici facendo riferimento ai ben noti WRC 107 (adesso anche WRC
568) e WRC 297 oppure allappendice G del PD5500 (ex BS5500). Oggi, assieme ai
suddetti riferimenti, disponiamo anche di modelli pi affidabili quali il codice europeo
armonizzato EN 13445-3 16, che ufficialmente integra le VSR per tutte le sezioni
mancanti.
Sfortunatamente tutti questi metodi sono specifici per bocchelli su membrature sferiche e
cilindriche e in particolare non risultano applicabili ai cassoni degli aircooler.
I costruttori di scambiatori ad aria, storicamente, si sono sempre basati su un know how
interno, basato sullesperienza costruttiva dei modelli fabbricati, garantendo allacquirente
il rispetto dei requisiti API/ISO o, come pi spesso richiesto, la resistenza al doppio dei
carichi esterni minimi sui bocchelli voluti dalla normativa.
Gli aircooler, normalmente realizzati in acciaio al carbonio, sono tuttavia apparecchiature
soggette a corrosione sia interna che esterna; pu quindi capitare, in seguito al
rilevamento di sottospessori nelle pareti dei cassoni, di dover ricalcolare il margine di
corrosione residuo effettivo per prolungare lesercibilit dellattrezzatura.
In questo caso, se si tratta di corrosione generalizzata della membratura, si pu effettuare
un ricalcolo dellapparecchiatura secondo il codice originario. Se invece si tratta di
corrosione localizzata sono possibili due alternative:
a) si effettua un ricalcolo dellapparecchiatura seguendo il codice originario e
supponendo lo spessore minimo rilevato quale corrosione generalizzata sullintera
membratura interessata;
b) si esegue una verifica FFS (Fitness For Service) in accordo alla parte 5 della API 579.
In nessuno di questi casi, tuttavia, il calcolista in grado di valutare linfluenza sui carichi
massimi ammissibili sui bocchelli. Neanche la consulenza del fabbricante originario
dellattrezzatura spesso sufficiente per stabilire se lattrezzatura rispetta ancora le
prescrizioni API/ISO.
Lunica possibilit, di fatto obbligata, in questi casi il ricorso ad una analisi agli elementi
finiti.

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In questo articolo ci si propone di analizzare, con metodo agli elementi finiti, dei casi reali
di diverse tipologie di scambiatori ad aria secondo la normativa API 661/ISO 13706,
evidenziando le criticit per ogni tipo e confrontando i risultati ottenuti con quanto invece
risulta dalla verifica di stabilit per sola pressione in accordo al codice di calcolo originario.
Sono stati presi in esame 22 casi reali, scelti in maniera tale da avere una casistica il pi
possibile varia della tipologia costruttiva. I parametri di selezione sono stati: tipologia dei
bocchelli (diritti, tapered e obslowage), altezza delle camere, condizioni di progetto e
rapporto larghezza top/diametro bocchelli.
Nel dettaglio sono stati analizzati n 12 cassoni con bocchelli diritti, n 4 con bocchelli del
tipo tapered (tronchetto tronconico) e n 6 con bocchelli del tipo obsolwage (tronchetto
ellittico).

Figura 4 a) Bocchello diritto, b) Bocchello tapered, c) Bocchello obslowage

Per ogni cassone stato effettuato un


calcolo di stabilit secondo il codice
originario,
in
particolare
VSR.1.M,
determinando lo spessore minimo esercibile
per ogni membratura. Adottando tali spessori
stato quindi creato un corrispondente
modello agli elementi finiti tramite software
FE661 ed analizzato sia alla sola pressione
che in combinazione con i carichi esterni sul
bocchello richiesti da API 661. I risultati sono
stati valutati secondo Annesso 4 delle ASME
Figura 5 Modellizzazione di air cooler agli
elementi finiti utilizzando il software FE661

VIII div. 2.
Per quanto riguarda
bocchello, rivelandosi

il tronchetto del
lo spessore di

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questultimo determinante ai fini della stabilit, sono stati distinti due casi:
1) spessore del tronchetto pari al valore di progetto (al netto del sovraspessore di
corrosione);
2) spessore del tronchetto pari al minimo ammesso dal codice di progetto.
Relativamente a questultimo caso, c da dire che causa gli spessori elevati delle pareti
dei top ed i fori pi piccoli rispetto a quelli su membrature curve, la compensazione
dellapertura per il bocchello risulta presto verificata, anche senza il contributo
determinante della parete del tronchetto. Ci porta ad uno spessore minimo necessario
del bocchello assai ridotto, spesso sotto i tre millimetri, che vengono in ogni caso assunti
come spessore minimo ammesso.
3. Casi studio
3.1 caso 1) bocchello con sovraspessore originario
Lanalisi alla sola pressione delle condizioni limite per un DBF (design by formula) ha
evidenziato lesistenza di ampi margini di verifica sugli spessori delle pareti piane, spesso
superiori al 50%. In nessun caso laggiunta dei carichi da API 661 sui bocchelli determina
il superamento dei valori ammissibili in nessuna combinazione di carico analizzata.
I vari modelli analizzati non reagiscono tuttavia allo stesso modo allaumentare dei carichi
esterni, ad esempio raddoppiando o triplicando i valori richiesti da API 661. I pi stabili,
come ci si attendeva, sono risultati i cassoni con bocchelli di tipo tapered, seguiti dal tipo
cilindrico e per finire il tipo obslowage. Le differenze non sono comunque cos marcate
come ci si potrebbe attendere e tra un tipo tapered e cilindrico, conservando la stessa
geometria del cassone, si osserva solo un moderato incremento degli stress secondari. In
nessun caso esaminato i carichi esterni ammissibili sono risultati inferiori a due volte API.
I picchi di stress sono stati riscontrati sempre sui tronchetti dei bocchelli o sulla giunzione
top-bocchelli; nel tipo tapered si riscontrano in particolare sul raccordo tra parte cilindrica e
troncoconica, mentre nel tipo obslowage la sezione sagomata dove si concentrano gli
stress massimi.

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Figura 6 Distribuzione tipica della somma degli stress primari pi secondari nelle tre tipologie di aircooler

3.2 Caso 2) bocchello con sovraspessore minimo


Nelle condizioni di massima corrosione ammessa dalle VSR.1.M per il solo cassone, gli
aircooler studiati sono in grado di resistere, in molti casi, a carichi sui bocchelli anche oltre
cinque volte API, ma tale condizione cambia drasticamente non appena si diminuisce,
anche moderatamente, lo spessore utile dei bocchelli. Lo spessore minimo necessario per
la compensazione dellapertura e resistenza a pressione, determinato col codice originario
VSR, si rivela in generale molto basso, con valori compresi tra 1 e 4 mm; in ogni caso si
scelto di considerare spessori non inferiori a 3 mm come minimo ammissibile per i calcoli.
Sui 22 casi esaminati solo 2 non verificano secondo API (101% e 103%), dove nessuno
riesce per a soddisfare il doppio degli ammissibili, i rimanenti 20 si attestano su una
media di 1,3 volte API.
I casi che non rientrano in almeno una volta API sono tutti con bocchelli cilindrici,
posizionati sul fondo dei cassoni, di diametro minore dei corrispondenti bocchelli dentrata
posizionati sul top, con sporgenza elevata ed un elevato rapporto larghezza
cassone/diametro bocchello, compreso tra 2,4-2,5, che contribuisce a far innalzare gli
stress secondari in corrispondenza della giunzione top-bocchello.
Lincremento dello spessore del top non contribuisce a migliorare la situazione, in quanto
un irrigidimento della parete su cui attaccato il bocchello non fa altro che fare aumentare
i picchi di tensione su questultimo.

Figura 7 Confronto tra: a) Caso bocchello con sovraspessore originario e b) Caso bocchello con
sovraspessore minimo

Il confronto degli stress primari pi secondari con carichi applicati pari a due volte API,
rivela un massimo di 174 N/mm2 in corrispondenza dellattacco bocchello-top nel caso a)
ed un valore massimo di 363 N/mm2 sul tronchetto nel caso b).

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Figura 8 Andamento della percentuale al variare delle condizioni di verifica strutturale (caso sovraspessore
originario)

Come rappresentato nella figura 8 i bocchelli di tipo tapered presentano le migliori


prestazioni a livello strutturale.
Dalle simulazioni nel caso di sovraspessore minimo si determina, come gi indicato, che in
nessun caso risulta verificata la condizione 2xAPI (tabella 1).
Tipologia

Sovraspessore
Originario

Obslovage
Minimo

Originario

Tapered
Minimo

Originario

Cilindrico
Minimo

Resistenza a carichi esterni secondo API 661


1xAPI
2xAPI
3xAPI
4xAPI
5xAPI
6xAPI
6

100%

100%

83%

50%

0%

0%

100%

0%

0%

0%

0%

0%

100%

100%

100%

75%

25%

25%

100%

0%

0%

0%

0%

0%

12

12

11

100%

100%

92%

67%

25%

0%

10

83%

0%

0%

0%

0%

0%

Tabella 1 Risultati riassuntivi di verifica a carichi esterni secondo API 661

4. Conclusioni
Lanalisi FEM per i diversi casi esaminati ha evidenziato una condizione piuttosto
rassicurante, dovuta alla presenza di ampi margini residui per la stabilit a pressione
interna sugli spessori dei cassoni rispetto a quanto si ottiene con una tradizionale DBF.
Laggiunta dei carichi esterni sui bocchelli determina un moderato incremento degli stress
primari e secondari, che non supera mai gli ammissibili, se non per carichi superiori ad
almeno tre volte API 661, a meno di non andare a diminuire in maniera consistente anche
lo spessore del bocchello.
Possibile concludere che una verifica FEM prescindibile se non si incrementa in
maniera significativa il margine di corrosione sul bocchello e si limita la resistenza a carichi
esterni ad una volta API 661. Negli altri casi, una verifica FEM almeno consigliata.

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5. Bibliografia
[1] API 661: Air-Cooled Heat Exchangers for General Refinery Services, American
Petroleum Institute, 6 edizione, 2006
[2] ASME VIII D1 MA APP.13, Vessels of noncircular cross section, American Society of
Mechanical Engineers, 2010
[3] ASME VIII Section VIII Division 1: Boiler and Pressure Vessel Code. Rules for
Construction of Pressure Vessels, American Society of Mechanical Engineers, 2010
[4] GS 126-2, Guidance for Specification 126-2: Air cooled heat exchangers to API 661,
The British Petroleum Company, 1995
[5] Cook, E. M.: Air Cooled Heat Exchangers, Chemical Engineering, vol. 71, n.16, 1964,
p. 99.

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