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20140925_da port royal all analisi logica_

Terminologia grammaticale, analisi logica e didattica del latino


La terminologia che viene utilizzata per lanalisi logica non nata nellantichit, ma fra il XVII e il XVIII
secolo sulla scia del grammaticalismo razionale fiorito a Port Royal, uando, sotto limpulso del razionalismo
tipico dellet illuministica, si cerc! di mettere a punto una "grammatica universale e ragionata#, sulla $ase
della convinzione %gi cara ai Modistae medievali& che le lingue avessero tutte la medesima "sostanza# e
variassero solo per gli "accidenti#' (orti di uesta certezza %la grammatica storica e comparata era ancora di l
da venire)&, fu messa a punto un tipo di analisi del linguaggio "razionale# e "universale#, perch* condotta con
categorie logico+sintattiche ritenute valide per ualunue lingua, con il fine dichiarato poter passare facilmente
da una lingua allaltra, nel -../ 0' Lancelot e 1'1rnauld pu$$licarono un testo dal titolo lunghissimo ma molto
significativo, "2rammatica generale e ragionata che contiene i fondamenti dellarte di parlare, spiegati in modo
chiaro e naturale, nonch* le ragioni di ci! che comune a tutte le lingue e delle loro principali differenze#' Lo
strumento che avre$$e dovuto permettere di analizzare con categorie logico+sintattiche universali tutte le lingue
fu "lanalisi logica#, nella uale vennero riprese le categorie care alle "grammatiche speculative# del
3edioevo, con la tipica commistione fra logica e grammatica %si pensi alle definizioni "ontologiche# di
soggetto, oggetto, ecc'&' 4aturalmente la grammatica per eccellenza, sulla $ase della uale vennero ela$orate
uella di tutte le altre lingue %anche non indoeuropee)& fu la grammatica latina, una grammatica "razionale#,
costruita secondo un rigoroso schema cartesiano e sulla $ase di "regole# $en definite' Lanalisi logica usc5
presto dal chiuso della ricerca ed entr!, dapprima in (rancia e uindi in Italia, anche nella didattica delle lingue,
e la grammatica latina, costruita secondo gli schemi dellanalisi logica, assunse il ruolo di "supergrammatica# e
costitu5, sino a non molti anni, fa lunica forma di educazione linguistica'
Lanalisi logica costitu5 dunue anche la $ase del metodo per linsegnamento del latino dal 6// ai nostri giorni
%o uasi&, un insegnamento programmaticamente orientato alla traduzione dalla lingua materna al latino, si
parte dalla frase italiana, la si analizza utilizzando le categorie dellanalisi logica, ci si chiede uale veste
sintattica richiedano in latino tali categorie, si opera la trasposizione' 7ta$ilito, ad esempio, che nella frase
"7ono fuggito per paura#, il sintagma "per paura# un complemento di causa, si dovr cercare come il sistema
linguistico latino riempie la casella relativa al complemento di causa %a$lativo semplice, ob/propter e
laccusativo ecc'&' 8 uando la casella rimane vuota, perch* manca una forma "corrispondente#, come nel caso
dellinfinito futuro di un ver$o privo di supino9 si ricorre allora a costrutti analogici o presunti, limportante
che nessuna casella del sistema rimanga mai vuota e che tutto si inserisca in un ordine cartesiano'
Il latino, a uesto punto, cessa di essere una lingua come tutte le altre per diventare L1 lingua "razionale#,
"logica#, "rigorosa#, "affine alla matematica#, capace, uindi "di uadrare la mente# e di "insegnare a
ragionare#'
4eppure la grande stagione della grammatica storica comparativa dell:// e la linguistica postsussuriana del
;//, scalfirono il "4uovo 3etodo# nato a Port Royal %La Nouvelle Methode pour apprendre facilement et en
peu temps la langue latine pu$$licato da 0harles Lancelot nel -.<< e tradotto in Italia nel -6=6 fu la
grammatica latina di riferimento in 8uropa&, $ench* sia luna che laltra avessero demolito le $asi teoriche su
cui si reggeva'
4on sare$$e ora di prenderne atto e di cercare di introdurre, senza peraltro $uttare a mare una tradizione
didattica che, per molti versi, fa parte della nostra cultura, ualche correttivo che restituisca al latino il suo
valore di lingua vera e non di lingua grammaticale9#' La linguistica ha fatto piazza pulita di tanti pseudo+
concetti, e nellinsegnamento della lingua materna e delle lingue straniere ha lasciato un segno $en visi$ile, ma
pare che per linsegnamento delle lingue classiche non sia in grado di dare alcun contri$uto, se non molto
marginale e pi> di facciata che di sostanza'
0he sia vero uanto scriveva ?' 3arouzeau nel -;@=9 "4oi tutti, professori e studenti, per uanto riguarda lo
studio delle lingue morte, viviamo su concezioni che hanno fatto il loro tempo' 7iamo schiavi di vecchie
a$itudini e di metodi superati''' 4oi professori troviamo comodo insegnare ual che a$$iamo a nostra volta
imparato come lo a$$iamo imparato, con i li$ri e gli appunti che a$$iamo conservato dai nostri anni di studio#'
8 poche pagine pi> avanti il 3arouzeau indica anche la via da seguire per il rinnovamento, la linguistique et la
pilologie %Le latin, Paris, Aidier, -;@6
@
&'
3i rendo conto che non facile $uttare a mare consolidate certezze %i li$ri e gli appunti di cui parla
3arouzeau&, personalmente sono fautore di un "cauto eclettismo# %adelante, Pedro, cum Budicio)&, ma sono
anche convinto che non sia pi> possi$ile continuare con un percorso didattico "tradizionale#, pena la scomparsa
del latino dai curriculi della nostra scuola superiore o la sua "ghettizzazione# in una scuola superspecialistica'
Cvviamente non ho ricette, anche se personalmente mi $atto perch*, almeno, si rispetti la specificit del sistema
linguistico latino, centrando lattenzione sulla 7D1 logica, in prospettiva contrastiva con la lingua materna' 8
uesto vale in particolare per il concetto di caso, che non rientra in alcun modo nella consuetudine di un
parlante italiano, lo sforzo del docente, a mio parere, dovre$$e essere rivolto a far entrare lalunno nella
"logica# del latino, facendogli capire che ogni caso raggruppa un certo numero di funzioni sintattiche, attorno
ad alcune grandi funzioni logico+semantiche %il nominare, il determinare, il destinare, il movimento ecc'&, il
ragazzo, in altri termini, uando incontra un dativo, non deve, a mio parere, associarlo meccanicamente al
complemento di termine, ma allidea della "destinazione#, che pu! poi esprimersi in un ventaglio di possi$ilit,
come termine dellazione ver$ale, come fine, come vantaggio, come possesso ecc' Il percorso, oltre che pi>
rispettoso della "logica# della lingua latina, anche decisamente pi> economico rispetto allo$iettivo
%comprendere un testo latino e tradurlo in italiano e non trasferire in latino ualsiasi frase italiana&' Dna
impostazione di uesto tipo, oltretutto, rispecchia anche le riflessioni che gli antichi %naturalmente greci& fecero
a proposito della loro lingua, a partire dalle considerazioni che sul caso fece Aionisio Erace' 7i veda al
proposito L' Eusa 3assaro, Sintassi del greco antico e tradizione grammaticale, 8pos, Palermo, -;;=, pagg' =@
e segg', il discorso , ovviamente, sul greco, ma molte osservazioni possono $enissimo riguardare anche il
latino'

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